Gioco: convivere nella barriera corallina Obiettivo
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Gioco: convivere nella barriera corallina Obiettivo
Coralli e clima WWF Svizzera www.wwf.ch/scuola [email protected] Gioco: convivere nella barriera corallina Obiettivo Scoprire attivamente come funziona una simbiosi e quanto è difficile un’intesa di questo genere Livello Secondo ciclo scuole elementari Materiale Cerchi / corde per saltelli (= anemoni) Nastri Panchina e zona demarcata Giocatori 14 – 25 giocatori Situazione: Nella barriera corallina i pesci pagliaccio e gli anemoni di mare vivono in simbiosi. I pesci proteggono gli anemoni, impedendo agli altri abitanti di mangiarli. Siccome per i pesci predatori gli anemoni sono velenosi, gli anemoni possono offrire ai pesci pagliaccio una buona protezione. Preparazione del gioco: Sul campo da gioco vengono sparpagliati 10 – 20 anemoni (cerchi o corde a forma di cerchio). 2 – 5 giocatori sono pesci predatori, segnalati con i nastri. Tutti gli altri sono i pesci pagliaccio. Chi dirige il gioco è un divoratore di anemoni. Durata 20 minuti Luogo In palestra oppure all’esterno Scopo del gioco: Ce la faranno i pesci pagliaccio a sopravvivere o saranno sconfitti a causa dei pesci predatori o della morte degli anemoni? Sitzban Svolgimento del gioco: I pesci predatori mangiano (catturano) i pesci pagliaccio. Chi viene catturato deve sedersi sulla panchina. Due pesci pagliaccio liberi possono liberare un pesce pagliaccio preso, alla volta: tenendosi per mano (come se fossero un banco di pesci), i tre pesci pagliaccio devono arrivare dall’altra parte del campo da gioco senza essere mangiati da un pesce predatore. I pesci pagliaccio non possono essere mangiati se si fermano in un anemone (cerchio); questi pesci devono contare fino a 10, poi devono “nuotare” fino al prossimo anemone. Chi dirige il gioco può “mangiare” gli anemoni soli, vale a dire gli anemoni sprovvisti di un pesce pagliaccio. A causa della morte degli anemoni, per i pesci pagliaccio diventerà sempre più difficile sopravvivere…. © WWF Svizzera, 30.10.2009 ©Foto : Robert Delfs / WWF-Canon 1/1