STRATEGIE DI MARKETING MIX: IL PRODOTTO
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STRATEGIE DI MARKETING MIX: IL PRODOTTO
STRATEGIE DI MARKETING MIX: IL PRODOTTO Dr Chiara Civera 1 Il prodotto • Prodotto materiale • Prestazioni del servizio • Attributi accessori • • • • Varietà di gamma Garanzie Credito Istruzioni • Servizi pre e post vendita • Consegna • Sicurezza Dr Chiara Civera 2 Il prodotto Dr Chiara Civera 3 Il prodotto • • • • Quale uso il consumatore fa del prodotto? Chi compra? E’ tangibile o non tangibile? Quale la frequanza d’acquisto? Dr Chiara Civera 4 Il prodotto • BENI DI CONSUMO DUREVOLI - Attesa di ottenere una prestazione distribuita lungo un certo periodo di tempo Dr Chiara Civera 5 Il prodotto • BENI DI CONSUMO NON DUREVOLI - Attesa di ottenere una prestazione che si easurisce con un solo utilizzo Dr Chiara Civera 6 Il prodotto • BENI DI LARGO CONSUMO (convenience goods) - Il consumatore li acquista frequentemente e conosce già le caratteristiche; - Basso confronto con i concorrenti; - Prezzi unitari bassi; - Standardizzazione; - Comunicazione battente Dr Chiara Civera 7 Il prodotto • BENI DI CONSUMO DI QUALITA’ E PREZZI ELEVATI (shopping goods) - Il consumatore si dedica all’acquisto per valutarne gli attributi; - Alto confronto con i concorrenti; - Prezzi unitari elevati; - Differenziazione; - Unique promotion Dr Chiara Civera 8 Il prodotto • BENI SPECIALITA’(speciality goods) - Il consumatore conosce la marca e il prodotto che vorrebbe acquistare e dedica tempo alla sua ricerca; - I beni sono considerati unici; - Prezzi unitari elevati; - Differenziazione; - Unique promotion Dr Chiara Civera 9 Il prodotto • BENI INDUSTRIALI • Il compratore è un’impresa industriale e commerciale o altre organizzazioni; - Materie prime; - Parti componenti; - Attrezzature e macchinari; - Costruzioni; - Materiali di fornitura Dr Chiara Civera 10 Il prodotto • • - - SERVIZI Attività o benefici non tangibili; Il servizio è un’azione; Non ha sempre come oggetto il trasferimento di proprietà Dr Chiara Civera 11 Il prodotto Dr Chiara Civera 12 Il prodotto Dr Chiara Civera 13 POSIZIONAMENTO DI PRODOTTO Prezzo basso • Costi di produzione bassi • Costi di transazione per il cliente bassi Differenziazione del prodotto • Superiorità elementi che compongono il prodotto Differenziazione del servizio • Affidabilità • Rapidità di risposta • Elementi tangibili del servizio • Qualità • Packaging BRANDING Dr Chiara Civera 14 La marca • PAROLA • SIMBOLO/DISEGNO • COMBINAZIONE PAROLA/SIMBOLO • Identificare un prodotto/servizio • Renderli differenti da quelli della concorrenza Dr Chiara Civera 15 QUATTRO DEFINIZIONI DI MARCA BRAND: parole o immagini che richiamano l’attenzione TRADE NAME: organizzazione che produce o vende TRADEMARK: nome della marca, simbolo o logo che è registrato e protetto dalla legge BRAND MARK: elementi visuali che identificano la marca. No words Dr Chiara Civera 16 Quando adottare la marca BRANDING • • • • • • Differenziare il prodotto Promozione Controllo dei canali di distribuzione Estensione della gamma Identificazione Qualità Dr Chiara Civera 17 I vantaggi per l’impresa • Differenziazione; • Garantire un futuro: se il brand è forte l’impresa può sopravvivere anche in periodi di crisi; • Creare fedeltà: il brand che soddisfa le promesse crea una relazione compratore/venditore; • Differenziare le azioni di marketing: brands forti riescono a far accettare le azioni di marketing mix più rapidamente; • Creare preferenze: se il cliente apprezza il brand, questo si trasforma in una barriera all’abbandono; • Imporre premium price; • Creare immagine di brand: che rende più convincente la value proposition; • Aumentare le vendite. Dr Chiara Civera 18 I vantaggi per il compratore • Semplifica il processo d’acquisto: il brand riduce i costi di ricerca e consente di decidere rapidamente cosa acquistare; • Rassicura il compratore: offre garanzia di qualità e di rispondere alle esigenze del compratore; • Esprimere un’identità: il consumatore può esprimere la propria identità vera o desiderata (sono un giovane in carriera: guido BMW e indosso Rolex) Dr Chiara Civera 19 I vantaggi per il dettagliante • Attrae i clienti; • Accelera i tempi di rotazione dei prodotti nelle superfici di vendita; • Trascina altre marche generiche e anche private lable Dr Chiara Civera 20 Una sola marca o una famiglia di marche? • Ogni prodotto ha una propria marca (Aquafresh di Beecham) • Marchio del prodotto comunicato unitamente al marchio del produttore. Dr Chiara Civera 21 Una sola marca o una famiglia di marche? • Un marchio comune per tutti i prodotti (DURACELL) • Famiglie di marchi distinte per più gamme di prodotti • Marchio dell’impresa combinato con famiglie di marchi. Dr Chiara Civera 22 La marca Le forze in campo • • • • La marca del produttore La marca del distributore La marca del designer La marca di qualità Dr Chiara Civera 23 Requisiti di una buona marca • • • • • • Distinguersi Appropriata Breve Facile da ricordare Non generica Convincente • RICONOSCIBILE…TANTO DA ASSOCIARSI AL PRODOTTO STESSO… Dr Chiara Civera 24 IL BRAND • Distinzione tra prodotto/servizio e brand: “Noi di Revlon nella fabbrica produciamo cosmetici, ma nei negozi vendiamo speranze”. • Il brand distingue i prodotti da quelli dei rivali. • Il consumatore percepisce il risultato di un processo che scaturisce da: 1-le caratteristiche del target market; 2-i frame of reference (obiettivi che il cliente si attende dal brand); 3-i points of difference (in cosa il brand è superiore ai rivali); 4-le reasons to believe (quanto sono vere le asserzioni) Dr Chiara Civera 25 Dal product positioning al brand positioning Prodotto: • per il cliente à tutto ciò che soddisfa le sue esigenze, più riesce nell’intento di risolvere problemi più ha valore. • per il management à la combinazione di materie prime, lavoro, componenti, coordinamento. Brand: un nome, un simbolo, un design o una combinazione di questi che danno al prodotto una propria origine ed un vantaggio differenziale sostenibile. Più il brand è portatore di questi vantaggi più ha valore • La maggior parte dei consumatori sceglie in base al brand! Dr Chiara Civera 26 Dal product positioning al brand positioning • Per posizionamento di un brand si intende quanto l’impresa fa per la percezione, per la mente del potenziale compratore à comunicazione e pubblicità in primo piano • “I prodotti sono creati nelle fabbriche, ma i brands sono creati nella mente” (Trout) • Le strategie di posizionamento impattano sulle performance d’impresa: vendite, ROI, profitti, quote di mercato, immagine dell’impresa e percezione del consumatore Dr Chiara Civera 27 Dal product positioning al brand positioning • L’impresa ricorre al branding per identificare e differenziare la propria offerta. Il brand segnala al consumatore i vantaggi competitivi. • I consumatori vedono il prodotto assieme al brand: il brand agisce come un prisma à il prodotto branded è filtrato sia dal prodotto reale, sia dal brand Percezioni Specifiche del prodotto o del servizio Brand Percezioni Percezioni Dr Chiara Civera 28 Brand positioning: 4 fasi 1) TARGET MARKET: occorre definire le caratteristiche del target market: demografiche o psicografiche. I target sono, di solito, selezionati sulla base dell’uso del prodotto o del brand. • Es: 2 costruttori propongono 2 prodotti “fai da te” (trapano elettrico) che danno stesse prestazioni… • Il primo costruttore si rivolge al target dei professionisti (comunica affidabilità ed elevate prestazioni) • Il secondo costruttore sceglie il target “do it yourself” (comunica prestazioni degne di un professionista del mestiere ottenute in casa) • …..STESSO PRODOTTO MA TARGET DIVERSI Dr Chiara Civera 29 Brand positioning: 4 fasi 2) FRAME OF REFERENCE: sono gli obiettivi che il cliente si attende di raggiungere usando il brand. E’ importante scegliere il giusto frame in quanto detta point of parity e point of difference. Può essere rappresentato da: • Caratteristiche del prodotto: rivendicando l’appartenenza di un brand ad una categoria di prodotti. E’ necessario il confronto con altri brands dalle stesse caratteristiche: point of parity (es: SUV) Dr Chiara Civera 30 Brand positioning: 4 fasi • Obiettivi del consumatore: talvolta tali obiettivi sono astratti, ma utili ad identificare potenziali concorrenti oltre a quelli della categoria di cui fa parte il brand. Fase di lancio: frame of reference astratti (il prodotto manca di points of parity); Fasi successive: può essere necessario cambiare il frame of reference e spostarsi sul point of difference. (es: FedEx) Riposizionamento verso rapidità e credibilità Dr Chiara Civera 31 Brand positioning: 4 fasi 2) 3 approcci per utilizzarle il frame of reference come vantaggio strategico: • Definizione ampia della categoria di prodotto: si ampliano i confini della categoria ovvia cui i prodotti appartengono per aprire nuove opportunità di sviluppo. (BMW si confronta con le automobili tradizionali > concetto più ampio delle sole sport cars). • C onfronto con un gold standard: creare effetto leva confrontandosi con un brand che ha immagine elevata (Visa attacca American Express, leader per percezione da parte dei consumatori, ma sottrae quote a MasterCard). • I am what I’m not: l’impresa stabilisce che cosa non è. Dr Chiara Civera 32 Brand positioning: 4 fasi 3) POINT OF DIFFERENCE: indicano, all’interno di un frame of reference perché un brand è superiore ad altri nel raggiungere gli obiettivi del cliente potenziale. La distinzione può avvenire sulla base di: • Benefici funzionali: sono benefici concreti, la comunicazione è semplice e chiara. Sono più vantaggiosi se sostenuti da reasons to believe. (Gilette) Promette la migliore “shaving experience”. Ha un frame of refence ampio Dr Chiara Civera 33 Brand positioning: 4 fasi • Benefici emozionali: spostano l’attenzione verso le sensazioni che il consumatore avrà utilizzando il brand à Harley Davidson = relazioni tra persone, stile di vita Nespresso o Starbucks = emozione nell’azione Dr Chiara Civera 34 Benefici emozionali: il caso Toys “R” Us • Toys “R” Us è molto di più di un semplice negozio di giocattoli; • È un parco a tema che offre un’esperienza unica ad adulti e bambini; • Il pdv di Times Square a New York connette quasi 1600 punti vendita gestiti dall’azienda in tutto il mondo; • Il flagship store ha una superficie di circa 11.000 metri quadrati su tre piani, 20 attrazioni di grandezza superiore al naturale, 10 future shop che promuovono prodotti sulla base di release stagionali o cinematografiche Dr Chiara Civera 35 Benefici emozionali: il caso Toys “R” Us • Negli ultimi anni la catena ha perso quote di mercato a favore di discount store come Wal Mart e Target. • Il management della catena è positivo:”l’emozione e l’unicità del nostro brand ci farà recuperare i clienti persi durante la crisi … siamo un’icona di destinazione per al gioia di tutti”. Dr Chiara Civera 36 Brand positioning: 4 fasi Quali differenze sono significative? Ogni differenza presenta costi per l’impresa e benefici per i consumatori. Può essere messa in evidenza se soddisfa i seguenti criteri: ü Importante per il compratore ü Distintiva, a differenza dei concorrenti ü Superiore, agli altri modi in cui il cliente può ottenere lo stesso beneficio ü Comunicabile ü Non imitabile ü Conveniente ü Genera profitti (vantaggi > svantaggi) Dr Chiara Civera 37 Brand positioning: 4 fasi Alcune domande per definire i points of difference: Ø I benefici “chiave” sono importanti per i nostri clienti? Ø Possiamo dare il beneficio promesso? Ø Possiamo avere per lungo tempo la proprietà esclusiva di questo point of difference? Ø Questo point of difference è sostenibile di fronte alla concorrenza e alle loro strategie? Dr Chiara Civera 38 Brand positioning: 4 fasi 4) REASONS TO BELIEVE: rappresentano la dimostrazione della veridicità delle asserzioni rispetto agli obiettivi che il consumatore si attende Corporate Social Responsibility può supportare questa fase: La Responsabilità Sociale d’Impresa aumenta il valore reputazionale del brand e la fiducia nella veridicità dello stesso da parte del consumatore Verso un mutamento di spirito: - Conversione degli oli usati in biocarburante - Utilizzo fonti rinnovabili - Attivazione centro di recupero per bottiglie di plastica e cartoncini Dr Chiara Civera 39 IL PACKAGING • CONFERMARE CSR E REASON TO BELIEVE • PROTEGGERE • DIFFERENZIARE • RICHIAMARE L’ATTENZIONE. • SEMPLIFICARE LA DISTRIBUZIONE (Bio Presto) Dr Chiara Civera 40 IL PACKAGING: Diventa strumento di marketing • DIFFUSIONE DEL SELF SERVICE • RIDUZIONE DEI REDDITI. • INNOVAZIONE • TECNOLOGIE • SOSTENIBILITA’ Dr Chiara Civera 41 TREND FUTURO…UNBRANDING? • Troppe informazioni: è cambiato il modo in cui le persone prendono o ignorano le informazioni; • Sovraffollamento: per differenziare un’idea occorre trasmetterla di continuo su tutti i media; • La nostra percezione è selettiva: le differenze emergono solo se rilevanti; • Il potere della semplicità: messaggi semplificati in risposta ai problemi del potenziale compratore; • Le menti non hanno certezze: mix di stimoli razionali ed emozionali; • Comprare quanto gli altri comprano: le menti sono insicure; • La mente non cambia: Coca Cola classica vs New Coke; • La mente prede focus: all’aumentare della complessità, la mente restringe il campo di scelta, • Il potere degli specialisti: con value proposition ben differenziate si può raggiungere il successo Dr Chiara Civera 42 LINEE DI PRODOTTO KRAFT PRODOTTI TRA LORO CORRELATI AMERICAN EXPRESS • PRODOTTI COMPLEMENTARI E USATI INSIEME • PER UNO STESSO BUDGET/VENDUTI ALLO STESSO TARGET PRODUCT MANAGER AMPIEZZA GAMMA • STESSI RIVENDITORI • PRODOTTI DIVERSI LEGATI TRA LORO IN SISTEMA Dr Chiara Civera 43 ORGANIZZAZIONE PER LA GESTIONE DEL PRODOTTO PRODUCT o BRAND MANAGER (responsabilità del prodotto o della marca anche differenti per canali distributivi) -previsioni di vendita; FUNZIONALE (responsabilità per funzione, controllo sul prodotto) PER MERCATO SEGMENTI DI COMPRATORI (responsabilità per tipo di compratore) -controllo diretto -piano di marketing; delle risorse da -contatto con gli specialisti di utilizzare promozione, packaging, -minore ricerche di mercato, competizione tra distribuzione, pricing marche Dr Chiara Civera 44 Lo sviluppo di nuovi prodotti • NUOVE ESIGENZE • POTERE D’ACQUISTO • CONCORRENZA CAMBIAMENTO DEL PRODUCT MIX • PRODOTTI NUOVI • PRODOTTI ESISTENTI • TECNOLOGIA Partnership, franchising • INNOVAZIONI Dr Chiara Civera 45 PER AUMENTARE IL NUMERO DI PRODOTTI CONTENUTI NELLA LINEA SI POSSONO SEGUIRE DUE POLITICHE STRETCHING • VERSO IL BASSO (Mercedes classe B) • VERSO L’ALTO • ENTRAMBE LE DIREZIONI COMPLETAMENTO DELLA LINEA CON NUOVI PRODOTTI (ANCHE COMPLEMENTARI) Dr Chiara Civera 46