Le piante della tradizione natalizia

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Le piante della tradizione natalizia
Il Villaggio di Babbo Natale 2012
Seminario: “Le piante nella tradizione natalizia”
Relatore: dr. sc. agr. Emanuele Frangione
Data: 8 dicembre 2012
Le piante che si usano a Natale
Ì
A
Abeti
Agrifogli
Pi ra ca n ta
P u n g i t o p o
P o i n s e t t i a
Vischio
Abete rosso - Picea abies
L'Abete rosso o Peccio è originario delle zone di clima boreale dell'Europa, dalle Alpi Marittime
attraverso l'Europa centro-settentrionale fino agli Urali. In Italia si incontrano bellissime peccete
lungo tutto l'arco alpino. Detto anche Picea excelsa.
Dimensione e portamento
Pianta a portamento conico-piramidale, regolare. Raggiunge altezze di 40-50 m.
Tronco e corteccia
Il tronco è diritto, colonnare, largo alla base fino a 2 m, con scorza da brunastra a grigiastra.
Foglie e gemme
Le foglie aghiformi sono lunghe 1-3 cm inserite sul ramo secondo linee spirali. Gemme
ovoidali-coniche, di circa 4 mm.
Strutture riproduttive
I coni si sviluppano in primavera; quelli maschili gialli si trovano all’ascella degli aghi laterali, i
coni femminili in posizione terminale di un rosso-violaceo, inizialmente eretti; dopo
l'impollinazione diventano penduli, si allungano fino a 15 cm e a maturità sono di colore bruno
chiaro quasi lucente.
Usi
E' un'essenza di grande impiego forestale e tecnico. Il suo legno di ottima qualità, biancogiallastro, tenero, viene utilizzato soprattutto nel settore edilizio. Grazie alle sue eccezionali
proprietà di risonanza, viene impiegato in liuteria per la costruzione di tavole e casse
armoniche per strumenti musicali.
Dalla resina si ricava la trementina impiegata nell'industria di vernici e in cosmetica.
Abete bianco - Abies alba
Aree montuose dell’Europa occidentale, centrale e meridionale. In Italia, è frequente sulle Alpi,
soprattutto orientali, ed è presente sugli Appennini in nuclei sparsi e disgiunti, sino alla Calabria
(Sila, Serra S. Bruno, Aspromonte).
Dimensione e portamento
Albero con portamento colonnare e chioma a forma conico-piramidale. Caratteristica la sua
punta a "nido di cicogna". Raggiunge altezze di 40-50 m.
Tronco e corteccia
Tronco diritto colonnare presenta una scorza liscia, grigio argenta che solo nei vecchi
esemplari diventa opaca e rugosa a partire dalla base.
Foglie
Gli aghi sono pettinati appiattiti e lunghi fino a 3 cm, presentano base ristretta e apice
arrotondato; la pagina superiore è verde scuro lucido, quella inferiore bianco azzurrina.
Strutture riproduttive
I coni maschili laterali, fitti, cilindrici, giallo-verdastri con squame purpuree; quelli femminili eretti
sono portati sui rami più alti che hanno un aspetto ricco per le lunghe brattee sporgenti
orizzontalmente.
Usi
Essenza forestale molto importante. Fornisce un legname di minore qualità rispetto all'abete
rosso, ma molto impiegato in falegnameria e nell'industria cartaria.
E’ tra le specie che ha maggiormente beneficiato della diffusione effettuata dall’uomo. Già
dall’anno 1000 d.C. la sua coltivazione ha avuto un forte sviluppo in concomitanza con una
grande richiesta di travi da opera dovuta allo sviluppo delle città.
A. del Caucaso – Abies nordmanniana
Pianta originaria del Caucaso e dell'Asia Minore, dove forma estese foreste. La prima
descrizione scientifica di questa conifera (chiamata anche Abete di Crimea) risale al 1838 ad
opera del botanico finlandese Alexander von Nordmann.
Dimensione e portamento
Albero con portamento elegante e chioma a forma conico-piramidale. Nelle zone di origine può
raggiungere i 60 metri di altezza.
Tronco e corteccia
I rami da giovani sono pelosi; la corteccia grigia, liscia e sottile in piante giovani, diviene ruvida
e screpolata nelle piante adulte.
Foglie
Sempreverdi, aghiformi, appiattite, con apice arrotondato; la pagina inferiore presenta una
bande argentee; gli aghi disposti in modo spiralato o in doppia fila tutto intorno ai rametti.
Strutture riproduttive
Specie monoica; i coni maschili sono inizialmente rossicci a forma di lampone; quelli femminili
sono isolati, cilindro-conici, bruno violaceo, resinosi e con squame larghe tozze, e sono
presenti sui palchi più alti; le pigne sono erette, lunghe circa 15 cm e sono provviste di squame
uncinate.
Usi
Nelle zone d'origine è impiegato come essenza da legno. In Europa l'Abete del Caucaso è
utilizzato nei parchi e nei giardini e per la produzione di alberi di Natale. Diverse le varietà
selezionate a scopo ornamentale.
Abete del Colorado - Picea pungens
E' un albero originario delle regioni centro-occidentali del Nord America, dal Wyoming
occidentale al Nuovo Messico. Importato in Europa a metà Ottocento.
Dimensione e portamento
Albero alto fino a 40 metri, con chioma piramidale e densa.
Tronco e corteccia
Presenta tronco eretto con accrescimento monopodiale, rami fitti, corteccia rosso-grigia a
scaglie.
Foglie
Le foglie sono aghiformi tetragonali, lunghe fino a 3 cm, verdi o glauche, rigide e pungenti,
inserite completamente a raggiera sul ramo.
Strutture riproduttive
E' una pianta monoica: i fiori maschili sono in piccoli strobili rossastri apicali, quelli femminili
verdi, prima eretti poi penduli e bruno-giallastri (lunghi 8 cm). Le squame, larghe alla base, si
restringono verso la metà per terminare in un apice stretto.
Usi
Impiegato come pianta ornamentale, sono state selezionate molte cultivar da parco e anche
nane; le più note sono la "Glauca" e la "Argentea Kosteriana" che presentano una chioma
grigio-azzurra.
Abete del Canada - Picea glauca “Conica”
È una specie di abete originario della foresta boreale del Nord America, dall'Alaska fino alla
costa atlantica, inclusa l'isola di Terranova, con estensione meridionale fino al Montana,
Minnesota e Maine. È localmente noto con vari nomi tra cui principalmente abete del Canada o
abete delle Black Hills.
Dimensione e portamento
L'abete del Canada è un albero sempreverde, alto mediamente 30 metri, ma che può
raggiungere anche i 40-50 m.
Tronco e corteccia
Tronco del diametro fino ad un metro. La corteccia è sottile e con scaglie desquamanti di circa
10 cm di diametro. La cima è a forma conica negli esemplari giovani e tende a diventare
cilindrica con l'età.
Foglie
Le foglie aghiformi hanno lunghezza di 12-20 mm, con sezione rombica, di colore blu-verdastro
nella pagina superiore dove sono presenti numerose linee stomatiche, e blu-biancastro nella
pagina inferiore dove si trovano due larghe bande di stomi.
Strutture riproduttive
Pigne pendule, a forma di cilindri affusolati, lunghe 3-7 cm, con scaglie sottili e flessibili. Il
colore inizialmente verde o rossastro, diviene marrone chiaro a maturazione, dopo 4-6 mesi
dall'impollinazione. I semi sono neri, lunghi 2-3 mm, con un'esile ala marroncino lunga 5-8 mm.
Usi
La picea glauca albertiana "conica" è un cultivar sempreverde dall'aspetto nano con crescita
lenta (6 cm all'anno). La massima altezza tra 150-200 cm, larga circa 75 cm.
Agrifoglio verde - Ilex aquifolium
Originario dell'Europa atlantica e del Mediterraneo fino al Caucaso. Vegeta dal livello del mare
fino a 1.400 metri nelle Madonie. In Italia è presente in tutte le regioni.
Dimensione e portamento
Albero alto fino a 10 metri, anche se alcuni esemplari in Sicilia raggiungono i 18 metri. Ha
chioma densa, di colore verde scuro lucido e di forma piramidale.
Tronco e corteccia
Il tronco è diritto e cilindrico, con corteccia grigia, sottile e finemente rugosa.
Foglie
Sempreverdi, rigide, spinose e coriacee, lucide, verde scuro nella pagina superiore e chiare
sotto; il margine può essere liscio e intero o spinoso e ondulato.
Strutture riproduttive
I fiori sono unisessuali e si trovano su individui distinti (piante dioiche), in piccoli gruppi
all'ascella delle foglie. I fiori maschili, con 4 petali a cucchiaino, sono bianchi con margine
rosso; quelli femminili sono bianchi con ovario verde scuro.
I frutti sono drupe subsferiche di 8-10 mm di diametro e rimangono sull'albero per tutto
l'inverno.
Usi
L'Agrifoglio fornisce un legno duro e compatto, molto apprezzato per i lavori di ebanisteria e per
sculture. Molto apprezzato come pianta ornamentale.
Le drupe contengono un glicoside molto velenoso: se ingerite provocano gravi intossicazioni
(anche mortali) con vomito e diarrea.
Agrifoglio variegato - Ilex aquifolium
Piracanta – Pyracantha coccinea
Pianta molto rustica, sia per il vaso ma soprattutto per il giardino per realizzare siepi. Predilige
terreni fertili o poveri, molto ben drenati, anche sassosi.
Dimensione e portamento
Raggiunge facilmente i tre metri di altezza (anche di più se non potate). Si consiglia quindi di
potare al termine dell’inverno e a metà estate.
Foglie
Fogliame lucido e coriaceo, molto fitto, fusto ramificato fin dalla base. La siepe di piracanta, è
una delle piante più utilizzate per il fogliame lucido e coriaceo, molto fitto.
Strutture riproduttive
La pianta presenta fiori piccoli, riuniti in grappoli bianchi, bacche rosse o arancio e lucide.
Usi
L’abbondante fioritura bianca primaverile, ma soprattutto, per l’imponente produzione di bacche
autunnali che permangono tutto l’inverno la rendono pianta di interesse ornamentale. E’ l’ideale
per formare siepi antintrusione, rigorose e formate, ovvero un muro impenetrabile per la
presenza dei robusti aculei. Le siepi di Pyracantha si mantengono formate potando
regolarmente almeno due o tre volte all’anno (per esempio fine inverno e luglio-agosto).
Fertilizzare in primavera con concime minerale a lenta cessione. Irrigare all’occorrenza in piena
estate.
Pungitopo – Ruscus aculeatus
Pianta rinomata per le proprietà astringenti e diuretiche, il pungitopo viene considerato il
parente selvatico dell'asparago comune, con cui condivide alcune utilizzazioni culinarie.
Comune nei boschi fino a 800 metri circa.
Dimensione e portamento
Il Pungitopo è un cespuglio alto fino a 80 cm circa.
Tronco
Presenta un rizoma strisciante; i fusti sono eretti e di colore verde-scuro, legnosetti e striati.
Foglie
Le foglie sono dei cladodi di forma lanceolata o ovato-acuminata (lunghi 2-3 cm), con acuta
spina apicale.
Strutture riproduttive
I fiori sono singoli, portati dai cladodi, subsessili, con bratteola alla base. I frutti sono bacche
sferiche o subsferiche.
Usi
Viene coltivato come pianta ornamentale soprattutto come decorazione durante le feste
natalizie. Ha proprietà terapeutiche, vengono utilizzati i germogli (raccolti da marzo a maggio) e
le radici (raccolte tra settembre e novembre). Il rizoma viene pulito ed essiccato al sole; i
germogli si utilizzano in cucina solo freschi, dopo essere stati lessati e vengono consumati in
insalate o nella preparazione di minestre. Il decotto e la tintura delle radici vengono impiegati
nella cura delle emorroidi e contro il gonfiore delle gambe (uso esterno). Il decotto di rizoma
viene impiegato come astringete e diuretico.
Vischio – Viscum album
Il vischio è una pianta sempreverde epifita, parassita di numerosi alberi,
soprattutto latifoglie come ad esempio pioppi, querce, tigli, olmi, noci, meli, ma anche
sulle conifere: pino silvestre e pino montano. La causa del parassitismo è la mancata
organicazione dei sali minerali, in particolare l'azoto.
Dimensione e portamento
Pianta cespugliosa che appartiene alla famiglia delle Viscacee.
Tronco
Di colore verde che si inserisce sulla corteccia delle piante ospiti.
Foglie
La foglia verde del vischio indica la presenza di clorofilla, quindi questa pianta è in grado di
compiere la fotosintesi come tutte le altre. Sono di forma oblunga, coriacee, larghe circa 2 cm
e poste a due a due lungo il ramo.
Strutture riproduttive
Il vischio ha i fiori gialli e frutti dalle bacche sferiche bianche o giallastre translucide e con
l'interno gelatinoso e colloso. Queste bacche, tossiche per l'uomo, trasportate e disperse dagli
uccelli (che se ne cibano), si insediano nelle intercapedini di un ramo di una pianta ospite e
iniziano a germinare. La pianta parassitizzata subisce danni solo se ci sono troppi individui.
Usi
Utilizzata a scopo ornamentale nel periodo natalizio ed in erboristeria, dalle sue foglie si
ricavano infusi. Il succo delle bacche veniva usato per preparare colle usate nell'uccellagione.
A questo uso fanno riferimento alcuni modi di dire entrati nel linguaggio corrente (vischioso).
Poinsettia – Euphorbia pulcherrima
Comprende circa 2000 specie, molto diverse tra loro per caratteristiche e necessità colturali.
Possono essere erbacee, suffruticose o arbustive, grasse o succulente, a foglia persistente o
caduca, perenni, biennali o annuali.
Dimensione e portamento
Pianta originaria del Messico e, in natura, può raggiungere 1,5-3 m. di altezza.
Tronco
Ramificato erbaceo-legnoso, portante all’apice le infiorescenze.
Foglie
Presenta foglie grandi, decidue, alternate, ovato-ellittiche, dentate o lobate, talvolta
leggermente pubescenti.
Strutture riproduttive
Infiorescenze ramificate, formate da numerosi ciazi (infiorescenza tipica delle Eufphorbiacee
che presenta fiori maschili, ridotti a stami, disposti intorno a un fiore femminile) verdastri con
una ghiandola gialla, circondati da brattee scarlatte, lunghe fino a 15 cm. L’infiorescenza nel
suo complesso può raggiungere il diametro di 30 cm.
Usi
È una specie coltivata per la bellezza delle In commercio esistono varietà che presentano
brattee bianche o rosa. Coltivate a scopo ornamentale nel periodo natalizio, sono donate per
buon augurio. Alcune specie sono considerate piante medicinali, mentre altre risultano
velenose. La linfa bianca e lattiginosa di queste piante può essere molto irritante per la pelle
umana.
Coltivazione
La specie tipo necessita di temperature basse, tanto che con alte temperature perde le foglie.
Le varietà oggi in commercio tollerano anche minime di 16 °C. Gradisce ambienti molto
luminosi, al riparo dalla luce diretta del sole. In primavera si sottopone a potatura,
accorciando gli steli fino a 10 cm. dalla base. Dopo questa operazione la pianta deve essere
mantenuta quasi asciutta e in posizioni molto luminose (al riparo dai raggi del sole) per circa
un mese. A maggio si travasa la pianta in un contenitore più grande di 1-2 misure utilizzando
del buon terriccio a base di terricciato di letame e terra di foglie, con aggiunta di sabbia. Da
giugno a settembre bisogna tagliare i rami, lasciandone 5-6, per ottenere piante cespitose e
robuste, e somministrare concime liquido. In estate può essere messa all’aperto, al riparo dal
sole. In autunno-inverno, perché possa rifiorire a Natale, necessita, per la durata di otto
settimane, di 14 ore al giorno di buio (basterà avvolgerla in un telo di politilene nero dal tardo
pomeriggio alla mattina presto). Seguendo queste indicazioni e annaffiando poco la pianta ed
esponendola durante il giorno a luce piena, a temperatura ambiente, si dovrebbe ottenere la
comparsa di brattee colorate nel periodo natalizio. La Stella di Natale si moltiplica in aprilemaggio, utilizzando talee di fusto, lunghe 8-10 cm. La superficie di taglio dovrà essere
immersa in acqua fredda o cosparsa di carbonella polverizzata per arrestare il flusso di linfa.
Quindi le porzioni di ramo andranno piantate in vasi di 7 cm. di diametro riempiti con una
miscela di torba e sabbia, alla temperatura di 18-20 °C, sotto copertura di plastica trasparente
(avendo l’accortezza di arieggiare di tanto in tanto per evitare il crearsi di un ambiente
asfittico). A radicazione avvenuta (all’emissione di nuove foglioline) le piantine andranno
spostate in vasi più grandi e trattate come piante adulte.