Clementina scheda - Cooperativa Comunica
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Clementina scheda - Cooperativa Comunica
LA CLEMENTINA Nome scientifico: Citrus x clementina Famiglia: Rutacee Stagionalità: novembre - febbraio STORIA DEL FRUTTO E PROVENIENZA La clementina, denominata comunemente “mandarancio”, appartiene al gruppo botanico degli agrumi e deriva dall’incrocio tra il mandarino Avana e l’arancio amaro. Dolce e succoso come le arance e simile nelle dimensioni ai mandarini, questo frutto risulta essere ricco di vitamina C. L'albero, che assomiglia molto a quello del mandarino, è più piccolo ma vigoroso, dalle radici che si sviluppano in profondità. La chioma è tondeggiante ed espansa, i rami talvolta sono spinosi. Le foglie, sempreverdi e lanceolate, sono di color verde vivo. Produce numerosi piccoli fiori bianchi e profumati a fine inverno. La maturazione delle clementine avviene tipicamente in autunno, mentre la disponibilità del frutto prosegue fino a febbraio. Il frutto è bello rotondo, a buccia liscia e sottile, dalla polpa succosa e dolce, di color arancione intenso. Si sbuccia e si divide in spicchi con facilità. I semi, se presenti, sono piccoli ed appuntiti a un’estremità. Ama il sole, e preferisce stare al riparo dai venti forti. Presenta una buona resistenza al freddo, anche se i frutti risentono dei repentini cambi di temperatura. Le principali coltivazioni in Italia si trovano in Calabria, Puglia e Sicilia. Tra gli agrumi è secondo solo alle arance per consumo. L'origine è incerta. Si racconta che l'incrocio sia stato creato casualmente intorno al 1940 in Algeria, da padre Clement Rodier, nell'orto di un convento nei pressi di Orano. Altre fonti invece la ritengono una scoperta volontaria ad opera di un altro sacerdote, Pierre Clement, circa vent'anni prima. Qualunque delle storie sia quella vera, il frutto prende il nome di uno di questi due frati. Recente l’ipotesi che l'ibrido sia molto più antico e provenga dalla Cina o dal Giappone e che il religioso algerino l'avrebbe solo introdotto nel Mediterraneo. VALORI NUTRIZIONALI Clementine, 2 frutti (150 g) Calorie 70 Proteine 1,3 g Glucidi 17,8 g Lipidi 0,2 g Fibre alimentari 2,6 g Fonte: Santé Canada. Fichier canadien sur les éléments nutritifs, 2010 COSA CONTIENE / CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI La clementina è ricca di: Flavonoidi La clementina contiene diversi tipi di flavonoidi, tra cui la nobiletina e l’esperetina. Essi hanno dimostrato positivi effetti anti-cancro in vitro e sugli animali. L’esperetina, che è particolarmente presente nelle clementine, previene la perdita ossea e diminuisce i grassi nel sangue e nel fegato degli animali. Lo stesso effetto sull’uomo deve ancora essere verificato. Limonoidi Il contenuto in limoniodi degli agrumi aumenta la maturità del frutto. Questi composti possiedono una certa capacità anti-ossidante. Inoltre hanno la capacità di diminuire il colesterolo del sangue negli animali. Altri studi lasciano presagire che i limonoidi degli agrumi possano prevenire certi tipi di cancro nell’animale. Carotenoidi Vedi Salute delle ossa Fibra solubile In generale, gli agrumi son ricchi di fibra solubile, specialmente le pectine che si trovano nella buccia e nelle membrane bianche attorno alla parte commestibile. Per la loro attitudine a diminuire il colesterolo sanguigno, le fibre solubili prevengono le malattie cardiovascolari. Il consumo quotidiano di clementine (ma anche di mandarini) è un modo semplice per aumentare l’apporto di fibre totali e di fibre solubili. Vitamina C Come gli altri agrumi, anche la clementina è ricca di vitamina C, che ha proprietà antiossidanti. Alcuni studi suggeriscono che la vitamina C possa giocare un ruolo nel bloccare la formazione di composti cangerogeni. Infatti alcuni ricercatori hanno osservato che le persone che consumano agrumi meno di una volta a settimana presentano un rischio molto più accentuato di soffrire di un cancro al nasofaringe rispetto a chi li consuma più di una volta a settimana. BENEFICI PER LA SALUTE Tumori Diversi studi hanno dimostrato che il consumo di agrumi sarebbe correlato alla prevenzione di certi tipi di cancro, come quello all’esofago, allo stomaco, al colon, alla bocca e alla faringe. Secondo uno di questi studi, un consumo moderato di agrumi (da 1 a 4 porzioni a settimana) permetterebbe di ridurre il rischio di cancro al tuo digerente e alle alte vie respiratorie. Un altro studio suggerisce che un consumo quotidiano di agrumi unito ad un consumo elevato di tè verde (una tazza o più al giorno) sia associato ad una forte diminuzione del rischio di cancro. I composti antiossidanti contenuti negli agrumi (i limonoiodi) hanno dimostrato avere effetti anti cancro in vitro o su modelli animali. Sembrano diminuire la proliferazione delle cellule cancerose del seno, dello stomaco, del polmone, della bocca e del colon. Salute cardiovascolare Numerosi studi hanno dimostrato che il consumo di agrumi in generale sarebbe collegato alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Tra i bambini che soffrono di ipercolesterolemia il consumo di mandarini (500ml o due tazze al giorno) sembra ridurre l’ossidazione dei grassi e delle proteine nel sangue e migliorare lo stato antiossidante. Salute delle ossa La beta-criptoxantina, il principale carotenoide contenuto nei mandarini e nelle clementine, sembra prevenire la perdita ossea negli animali, oltre a stimolare la proliferazione delle cellule ossee. Uno studio ha dimostrato che la somministrazione di beta-criptoxantina negli animali aumenta il contenuto di calcio e migliora la mineralizzazione ossea. La connessione tra concentrazione sanguigna di beta-criptoxantine e beta-carotene, e massa ossea, trova una conferma tra le donne in post-menopausa. Inoltre, è stato osservato che le femmine aventi elevate concentrazioni di carotenoidi nel sangue soffrono meno di osteoporosi (letteralmente: hanno meno incidenti di osteoporosi). Infine anche l’esperetina, un flavonoide tipico degli agrumi, può prevenire la perdita ossea. Infiammazione Diversi studi hanno dimostrato che i flavonoidi presenti negli agrumi hanno proprietà anti-infiammatorie. Inibiscono l’attività e la sintesi dei mediatori dell’infiammazione (es. derivati dell’acido arachidonico, prostaglandine E2, F2 e tromboxani A2). Altri effetti Tra gli altri effetti osservati, due composti contenuti negli agrumi (la limonina e la nomilina) inibiscono la replicazione del virus della immunodeficienza umana (HIV),oltre ad inibire l’attività della proteasi del virus. La nomilina e altri limonoidi migliorano il sistema immunitario degli animali. Questi risultati sono promettenti, ma non è possibile per il momento trasportare questi effetti anche sull’uomo. Infine, il consumo di luteina e di zeaxantina, presenti negli agrumi, può diminuire il rischio di cataratta grave. FALSI MITI E VERITA’ Mito: gli agrumi sono acidificanti. Fatto: anche se hanno un sapore acido, mandarini e clementine non sono acidificanti. Al contrario, dopo la digestione, lasciano residui alcalini nelle urine. SCELTA E CONSERVAZIONE Scelta Le clementine, come tutti gli altri agrumi, sono frutti aclimaterici, che quindi non proseguono la maturazione una volta staccati dalla pianta. I frutti migliori sono pesanti, con la scorza lucida, di colore omogeneo, senza macchie o screpolature, ben aderente alla polpa e il più possibile sottile. Conservazione La clementina si mantiene a temperatura ambiente (circa 20°C) per qualche giorno, mentre se tenuta in luogo fresco (frigorifero o sul balcone se la temperatura esterna non va sotto zero) arriva anche a 10-15 giorni. Tuttavia, con il passare del tempo sapore e profumo perdono man mano di intensità. Attenzione a non conservare i frutti in ambienti troppo freddi, perché hanno un’alta sensibilità ai danni da congelamento. Per conservare gli spicchi per 6-9 mesi, e averli quindi disponibili anche in estate, congelateli distesi su un foglio di alluminio, poi riuniteli in un sacchetto. COLTIVAZIONE E STAGIONALITA’ (nel giardino e nell’orto) Le regioni di produzione sono Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia La Clementina è una specie coltivata in climi temperati e caldi e richiede tanta acqua; la pianta ha particolari esigenze climatiche e necessita di un equilibrio tra calore e umidità; tollera il freddo, ma mai temperature inferiori a 0°C; ama i terreni fertili, profondi e ben irrigati. Una caratteristica è l’affastellamento dei germogli che vengono diradati per garantire un corretto sviluppo del frutto. La clementina matura solo sulla pianta, perciò è disponibile da novembre fino a febbraio. ECOLOGIA E AMBIENTE Oltre alle metodiche di produzione convenzionale, conformi alle disposizioni normative comunitarie e nazionali, si devono tenere in considerazione le tecniche di produzione integrata e di produzione biologica. Il sistema di produzione integrata persegue l'obbiettivo della ottimizzazione quali-quantitativa delle produzioni, intervenendo su tutte le tecniche colturali, salvaguardando l’ambiente e privilegiando la sicurezza alimentare. I principi di base sono rappresentati dalla razionale scelta di materiale vivaistico e cultivar meno suscettibili ai parassiti, dall’adeguata preparazione del terreno, dall’uso di portinnesti idonei e dall’impiego minimo e controllato di fitofarmaci e concimi basato sull’effettivo fabbisogno della coltura. Il sistema di produzione biologico prevede una serie di vincoli per garantire la conservazione dell’ambiente e prevenire alla radice qualsiasi rischio per chi coltiva e per chi consuma. Tale metodo infatti prevede: • 3 anni di conversione dei terreni per essere certi che non ci siano contaminazioni da culture precedenti; • divieto assoluto dell’uso di prodotti chimici di sintesi, quali fertilizzanti o fitofarmaci; • ubicazione dei terreni lontano da potenziali fonti di inquinamento. COME PREPARARLE Le clementine si consumano preferibilmente come frutta fresca, a fine pasto o a merenda, anche in macedonia. Se ne può ricavare anche il succo, che conferisce un aroma agrumato a carni, primi piatti e pesce. La scorza tritata entra nella composizione di varie prepararazioni, tra cui molti dolci. Con le clementine si confezionano marmellate, sciroppi e sorbetti. RICETTE E IDEE CUCINA • RISOTTO CON GLI AGRUMI: preparare un risotto semplice con il brodo vegetale, senza aggiunta di grassi; verso metà-fine cottura, aggiungere il succo di qualche clementina, poco olio extravergine e un cucchiaino di parmigiano a persona. • SCALOPPINA CON LE CLEMENTINE: cucinare le scaloppine di pollo con il brodo vegetale, senza aggiunta di grassi; a fine cottura, bagnare con il succo delle clementine, far rapprendere e servire subito. • BUDINO DI CLEMENTINE: ricavare 500 ml di succo dalla spremitura delle clementine, mettere sul fuoco con 20 g di zucchero e 30 g di maizena; scaldare fino a far addensare il tutto, porzionare, raffreddare e servire; • SARDE AGLI AGRUMI: preparare una panatura frullando pangrattato, alloro, rosmarino, salvia, aglio e scorze di clementine biologiche; impanare i filetti di sarde e cuocierle su piastra ben calda per 5-6 minuti, rigirandoli una volta; • INSALATA STRAVAGANTE: mescolare indivia belga, cicorino, insalata riccia, radicchio trevisano, sedano, barbabietole, clementine e kiwi per un'insalata originale! Riferimenti • • • • • • http://www.passeportsante.net/fr/Nutrition/EncyclopedieAliments/ http://www.fruitsandveggiesmorematters.org/fruit-vegetable-nutrition-database www.fruttanellescuole.gov.it www.campagnamica.it LARN 2012 Tabelle di composizione degli alimenti INRAN