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DIFESA DELLE COLTURE
● 15 SPERIMENTAZIONI ATTUATE IN MELETI DEL TRENTINO NEL 2010-2013
Difesa dalla carpocapsa del melo
®
con Checkmate Puffer CM
NEL PERIODO 2010-2013 in
diversi areali melicoli del Trentino
è stata condotta una sperimentazione per testare la nuova tecnica di confusione sessuale definita tecnologia
Checkmate® Puffer CM contro la carpocapsa
del melo (Cydia pomonella).
Con l’impiego di 2 erogatori a ettaro è stato
possibile contenere adeguatamente i danni,
con un’emissione del feromone con copertura della I e della II generazione del fitofago,
consentendo di ridurre gli interventi insetticidi. I tempi richiesti per l’applicazione, inoltre,
sono risultati ridotti. Interessante in Trentino,
la possibilità di gestione in forma consorziata.
di G. Angeli, C. Rizzi,
M. Baldessari, M. Dalpiaz
N
egli ultimi anni, favorito
dalle recenti direttive sulle
produzioni sostenibili, le linee di gestione della carpocapsa in Trentino hanno subìto un’ulteriore positiva evoluzione, trovando
nell’utilizzo combinato di feromone
sessuale (difesa indiretta) e un ridotto
ricorso a insetticidi (difesa diretta) la
soluzione tecnica a cui maggiormente si ricorre.
La carpocapsa del melo (Cydia pomonella L., 15-22 mm di apertura alare) ( foto in alto nel dettaglio), come gli
altri lepidotteri, utilizza feromoni per
l’incontro tra maschi e femmine. Il
sistema di richiamo feromonale costituisce un canale di comunicazione a elevata efficienza, che consente
a individui distanti tra loro di ritrovarsi con precisione in tempi rapidi.
La capacità di richiamo dei feromoni
sessuali è notevole: piccole quantità,
dell’ordine di frazioni di microgrammo, sono in grado di attrarre maschi
distanti decine, se non centinaia, di
metri.
Utilizzo dei feromoni per ostacolare
l’accoppiamento. Al monitoraggio del
volo con trappole a feromoni, il cui uso
è ormai consolidato, si va gradualmente
affiancando l’utilizzo dei feromoni per
ostacolare l’accoppiamento di specie
dannose. Già con le prime applicazioni della confusione sessuale alla carpocapsa fu dimostrato che la tecnica può
garantire risultati di efficacia rilevanti,
riducendo il ricorso a insetticidi dell’or-
Direzione
del vento
Superficie totale:
17,4 ha
Applicazioni
puffers (n.): 35
Foto 1 Una delle aree sperimentali,
in provincia di Trento, e i relativi punti
nei quali sono stati posizionati i Puffer,
in funzione dell’area e dei venti dominanti
dine del 70-80% in Trentino, ma altrettanto hanno permesso di comprendere
quali fossero i fattori chiave per il suo
successo (Witzgall et al., 2008). Negli
anni la disponibilità del feromone di
sintesi per interrompere la comunicazione, e conseguentemente contrastare la riproduzione della carpocapsa, ha
ispirato diverse strategie applicative
che, pur utilizzando la stessa sostanza (codlemone) con lo stesso obiettivo,
agisce in modo differente (Molinari e
Angeli, 2009).
Tecnologie disponibili
Dispenser. Il metodo attualmente più
in uso sono i dispenser, di diverse tipologie vengono applicati manualmente
sulla parte alta della chioma con densità variabile (400-2.000 per ettaro) in
funzione della carica feromonale, del
materiale che li costituisce e della tecnologia di rilascio.
Formulato spray. Una seconda tecnologia è l’utilizzo del formulato spray,
in cui il feromone racchiuso in mi42/2013 • L’Informatore Agrario
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DIFESA DELLE COLTURE
Come sono state impostate le prove
Caratteristiche del Puffer
Si tratta di un dispositivo a meccanismo elettronico in grado di rilasciare
a intervalli regolari dosi prestabilite
di feromone (tabella A).
La struttura in plastica è predisposta
per contenere le batterie, una bomboletta di aerosol e un display lcd con
pulsanti di impostazione ( figura A).
Il feromone viene emesso dalla bomboletta con un automatismo di 15 minuti, per una durata di 12 ore al giorno o, a intervalli di 30 minuti per una
durata di 24 ore.
Durante ogni spruzzata (0,04 g/spruzzata) viene emessa una quantità della sostanza attiva codlemone pari a
6,95 mg. L’accensione del dispositivo, l’impostazione dell’ora e la scelta di emissione sulle 12 o 24 ore sono
azionabili da pulsanti di impostazione sul display.
Sperimentazioni
Il sistema di confusione Puffer CM è
stato testato in 15 sperimentazioni
realizzate in meleti del Trentino nel
corso del 2010-2013, la cui superficie
era compresa fra 17 e 196 ha. Per 7 di
queste vengono brevemente descritte
le modalità di intervento (tabella 1).
CLOZ (TRENTO) 2010. È stata valutata l’efficacia del sistema nel controllare
le due generazioni di C. pomonella su un
territorio collinare (750-850 m s.l.m.) di
90 ha. Nell’area a Puffer, oltre all’applicazione dei dispositivi elettronici alla
densità di 2 erogatori/ha (incrementati a 2,5 nei punti sotto vento e pari al
3% della superficie complessiva) è stato eseguito un intervento insetticida
(emamectina-benzoato, 18 giugno) mirato alla gestione dei tortricidi ricamatori (Capua e Pandemis spp.). Un’area limitrofa gestita con 2 o 3 insetticidi è
servita quale riferimento (tabella 1).
CLOZ 2011, 2012 E 2013. Sulla superficie del 2010, ma ulteriormente incrementata (106 ha nel 2011 e 2012 e 196 ha
nel 2013), si è ripetuta la sperimentazione nelle tre annate applicando 2 erogatori/ha, senza inspessimenti sui bordi, ma applicando i dispensatori esterni sul bordo sotto vento. Inoltre, un’applicazione di metoxifenozide post-fiorale (maggio) è stata realizzata anche
per la gestione dei tortricidi ricamatori. Nell’area chimica di riferimento sono stati realizzati 2 o 3 interventi insetticidi contro carpocapsa (tabella 1).
NAVE SAN ROCCO (TRENTO) 2011.
Su una superficie di 18 ha del fondovalle trentino sono stati applicati i dispositivi di confusione CheckMate® Puffer
CM (2 erogatori/ha). Fatta esclusione di
una parcella interna di 1 ha nel quale
non sono stati eseguiti trattamenti insetticidi nel corso della stagione, l’area a
confusione è stata trattata con un intervento insetticida a giugno (Rynaxypyr);
nell’azienda un’area isolata di circa 2 ha,
servita come referente, è stata trattata
chimicamente solo in I generazione.
ALDENO-ROMAGNANO (TRENTO) 2011
E 2012. La prova è stata realizzata in
un’area di fondovalle (180 m s.l.m.)
di 19 ha (1° anno) e 34 ha (2° anno) in
Vallagarina (Trento), laddove negli
ultimi anni si è assistito a un incremento della popolazione di carpocapsa e nell’ultimo decennio, data la stabile presenza di C. molesta Busck sono
TABELLA A - Caratteristiche generali del sistema
previsti interventi anche verso quest’ultimo carpofago. Per questa ragione sono stati valutati anche Puffer
caricati con una miscela di feromone
(CM + OFM) per gestire entrambe le
specie. Sono state valutate parcelle
a meleto confusionate con erogatori CheckMate CM XL + OFM XL (2011 e
2012), un erogatore standard ma ancora in fase sperimentale (2011).
Le modalità operative adottate e così pure la densità di Puffer applicati
sono le stesse utilizzate nelle precedenti prove.
Rilievi
Nella conduzione delle prove sperimentali si è fatto riferimento alle linee guida EPPO specifiche.
Il volo di carpocapsa è stato registrato
attraverso l’applicazione in campo di
trappole di monitoraggio caricate con
erogatori DA Combo, feromonali standard (1 mg) e sovraccaricate (10 mg).
Nel corso della I e della II generazione di carpocapsa sono stati realizzati
i rilievi dei frutti ed espressi come %
di frutti bacati; il rilievo del contenuto feromonale nei dispositivi Puffer è
stato eseguito su 10 bombolette/frutteto a cadenza di 10 giorni.
Considerate le superfici a confusione
relativamente ampie (18-196 ha), i rilievi di monitoraggio del volo, bacato
sulla frutta, funzionalità ed emissione degli erogatori e selettività colturale si sono concentrati in una dozzina
di parcelle per ciascuna area.
Altrettante parcelle sono state incluse
per le aree di riferimento a difesa tradizionale e i non trattati.
•
FIGURA A - Schema del Puffer
Checkmate Puffer® CM
Prodotto
Tipo di formulazione
Sostanza attiva
Altri ingredienti
Organismo nocivo
controllato
Coltura
Checkmate® Puffer CM (Suterra LLC)
Aerosol (AE)
(E,E)-8,10-Dodecadien-1-olo, 18,05% p/p
Solvente e propellente q.b. a 100
Porta anteriore
con foro uscita
feromone
Cydia pomonella L.
Melo
Dosi di applicazione
2-3 puffer/ha, in funzione di: pressione
del fitofago e caratteristiche del frutteto
(superficie e conformazione)
Confezioni
Bombolette da 384 g ed erogatore elettronico
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Pulsanti di impostazione
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Alloggiamento
batterie
Display LCD
Bomboletta aerosol
TABELLA 1 - Sintesi dei risultati di efficacia (% bacato di carpocapsa
± deviazione standard) della tecnologia di confusione sessuale
puffer a confronto con linee di referenza
Strategie a confronto
Danno
(% ± dev. st.)
Insetticidi aggiuntivi
Anno: 2010 - Località: Cloz
Emamectinabenzoato
Metoxifenozide
Metoxifenozide
–
–
0,6 ± 0,1
Rynaxypyr
Tiacloprid
–
–
1,2 ± 0,2
2,1 ± 0,2
Puffer CM
IPM I
Metoxifenozide
Metoxifenozide
–
Rynaxypyr
0
0,3 ± 0,1
IPM II
Metoxifenozide
Rynaxypyr
–
–
Emamectinabenzoato
Puffer CM
IPM I
Metoxifenozide
Metoxifenozide
–
Rynaxypyr
0
0,6 ± 0,2
IPM II
Metoxifenozide
Tiacloprid
–
–
Emamectinabenzoato
Voliam Targo
–
–
0
–
–
Emamectinabenzoato
–
–
0
0
–
10,8 ± 1,2
–
–
Emamectinabenzoato
0
0,1 ± 0,1
Puffer CM
IPM I
IPM II
Anno: 2011 - Località: Cloz
0,4 ± 0,1
Anno: 2012 - Località: Cloz
1,3 ± 0,3
Anno: 2013 - Località: Cloz
Puffer CM
Anno: 2011 - Località: Nave S. Rocco
Puffer CM
Puffer CM + Insetticida
–
Rynaxypyr
Non trattato in II generazione
Rynaxypyr
Anno: 2011 - Località: Aldeno
Puffer CM + OFM
CheckMate CM XL + OFM XL
Metoxifenozide
Metoxifenozide
–
–
Erogatore sperimentale
Metoxifenozide
Rynaxypyr
1,3 ± 0,4
Anno: 2012 - Località: Romagnano
Puffer CM + OFM
Puffer CM
CheckMate CM + OFM
IPM I
IPM II
Non trattato in II generazione
Metoxifenozide
Rynaxypyr
Metoxifenozide
Rynaxypyr
Rynaxypyr
–
–
–
–
Rynaxypyr
Rynaxypyr
–
–
–
–
–
Tiacloprid
–
1,2 ± 0,3
0
0
0,6 ± 0,1
1,4 ± 0,4
9,5 ± 1,0
Puffer dispositivo attivato con feromone per la gestione della carpocapsa (CM) o con una
miscela di feromoni contro carpocapsa e Cydia molesta (CM + OFM).
CheckMate CM XL + OFM XL: erogatore per la confusione sessuale.
IPM I e IPM II: sono due strategie di difesa integrata.
In tutte le località l’impiego di Puffer CM ha consentito di ridurre i danni
da carpocapsa (frutti bacati) in quantità percentuale uguale o anche maggiore
della gestione chimica e della confusione sessuale tradizionale.
crocapsule viene distribuito in miscela acquosa sulla pianta con l’ausilio dell’atomizzatore (Baldessari et
al., 2008).
Altre tecnologie. Nastri di disorientamento (Trona et al., 2009) e Attract
& Kill (Angeli et al., 2003) attualmente non sono registrati in Italia, sebbene alcune tipologie in FEM abbiano dimostrato una positiva valenza
tecnica.
Il dispositivo
Checkmate® Puffer CM
Dalla primavera 2013 viene proposta
per la carpocapsa la nuova tecnica di
confusione sessuale definita tecnologia
Checkmate® Puffer CM (distribuito dalla ditta Suterra LLC), un dispositivo a
meccanismo temporizzato in grado di
rilasciare dosi prestabilite di feromone, da un numero limitato di erogatori
(2-3/ha). Il feromone emesso si diffon-
ATTENZIONI
D’IMPIEGO
Indipendentemente dalla strategia feromonale utilizzata, se a inizio
stagione il livello di popolazione di
carpocapsa è medio-alta si consiglia
l’applicazione del feromone sessuale e di un insetticida (ovicida-ovolarvicida), anche di origine microbiologica (virus della granulosi). •
de anche a lunga distanza e in parte
viene intercettato dalla vegetazione,
che a sua volta lo rilascia nell’ambiente. Allo scopo di valutarne l’efficacia
biologica e di gestione di questo nuovo
dispositivo, nel corso di 4 anni d’indagine (2010-2013) sono state realizzate
una quindicina di sperimentazioni in
areali melicoli del Trentino, per complessivi 1.000 ettari. Base di confronto sono state la confusione sessuale
tradizionale, linee a base insetticida
e aree testimone non trattate.
Modalità applicative
Per garantire una uniformità di distribuzione di 2 erogatori a ettaro, utilizzando la mappa catastale dell’area
interessata alla confusione e attraverso un software grafico, si è creata una
griglia di cerchi di diametro 40 m, parzialmente sovrapposti.
Nella predisposizione dei dispositivi
si è tuttavia tenuto conto di alcune variabili quali: la forma e la dimensione
dei frutteti, la direzione dei venti dominanti e il tipo di controllo della carpocapsa nei frutteti limitrofi, che potrebbero rappresentare fonti di immigrazione di femmine fecondate. Identificati i
punti ne è seguita l’attivazione e applicazione in campo; l’attivazione ha previsto di inserire negli appositi dispositivi
le batterie e la bomboletta contenente il
feromone, a cui è seguita la regolazione
dell’orologio e la frequenza di erogazione (ore 12 o 24 e relativa spruzzata ogni
15 o 30 minuti). L’applicazione dei puffer
è stata realizzata direttamente sulla vegetazione o su supporti di altra natura,
quali aste di irrigatori o pali di sostegno;
in tutte le situazioni il dispositivo era
collocato in alto, nell’ultimo terzo della
pianta, mentre il getto di emissione del
feromone era rivolto per evitare l’incontro di vegetazione nei primi 2 metri dal
punto di rilascio.
Per ciascun erogatore sono state registrate le coordinate attraverso Gps
mentre i punti di applicazione in campo ( foto 1) sono stati marcati allo scopo
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DIFESA DELLE COLTURE
le la produzione. Ambienti dove non è
infrequente registrare attacchi in testimoni non trattati stagionali di gran
parte della produzione.
Rilascio di feromone dal dispensatore. L’emissione di feromone delle bom-
Foto 2 Puffer applicato a un supporto
e orientato nell’interfila
di fissare le aree del frutteto per applicazioni future. Relativamente ai tempi
richiesti per l’applicazione dei Puffer®
CM erano coperti mediamente 3-5 ha/
ora/persona, in funzione dell’orografia
e della conseguente possibilità dell’ausilio di carro raccolta.
Come per tutti i sistemi di confusione
sessuale l’applicazione è stata realizzata
anticipando l’inizio del volo dei maschi
di carpocapsa, al fine di evitare accoppiamenti (i 150 gradi giorno è la soglia
indicativa di inizio volo di I generazione per la realtà regionale).
Valutazioni sui risultati
In tabella 1 sono riportati in sintesi i
risultati di efficacia della tecnologia di
confusione puffer a confronto con linee
di difesa referenti e/o parcelle testimone; il sistema semiochimico (cioè di impiego di sostanze che vengono rilevate da un organismo modificandone il
comportamento), sia esso caricato con
solo feromone per carpocapsa (CM) sia
per il combinato carpocapsa-cidia (CM
+ OFM), ha determinato un’inibizione
elevata delle catture di maschi dei due
carpofagi, ha ridotto la popolazione larvale svernante e ha assicurato un contenimento del bacato su livelli eguali o
migliorativi sia rispetto alla gestione
chimica che alla confusione tradizionale. In alcune parcelle di fondovalle,
trattate con insetticidi in I generazione ma non in II, hanno accusato al termine della stagione danni prossimi al
10%, a conferma che la popolazione di
carpocapsa, soprattutto, è in grado di
compromettere in maniera sostanzia-
54
bolette caricate nei Puffer è risulta regolare nel corso della stagione senza
subire alcun influsso dalle condizioni
meteorologiche e dalla stagionalità (grafico A in internet all’indirizzo riportato
a fine articolo); la durata di emissione
può raggiungere i 160 giorni, coprendo ampiamente tutto il periodo di volo
della carpocapsa, anche nel fondovalle;
nelle situazioni collinari, data la minore durata del volo di carpocapsa, si sta
valutando che il residuo di feromone rimasto nella bomboletta a fine stagione
possa essere conservato e riutilizzato
nella stagione successiva.
Sistema efficace
per ridurre i trattamenti
I dati ottenuti evidenziano un’ottima
efficacia del sistema nel contenimento
dei danni di C. pomonella, paragonabile
alle migliori tecnologie di confusione
standard e talvolta migliorativo a strategie di difesa basate sul solo utilizzo
di insetticida.
Utilizzando 2 erogatori/ha si sono registrate: una pressoché completa inibizione delle catture di maschi di carpocapsa in trappole di monitoraggio,
un buon contenimento del bacato ai
frutti e una contrazione del numero
di trattamenti insetticidi richiesti. La
densità di 2 erogatori/ha è da ritenere
perciò adeguata nella gestione del carpofago nell’ambiente oggetto d’indagine,
a conferma di studi nei quali si è evidenziato che la «piuma di feromone» che si
forma sotto vento in seguito al rilascio
dei puffer è sorprendentemente lunga,
dai 100 ai 200 m di lunghezza e mediamente 70 m di larghezza (Welter et al.,
2005; Casado et al., 2012. Tuttavia alcuni
aspetti, quali la presenza di vento dominante in areali a elevata infestazione,
e/o la presenza di focolai di carpocapsa, ma ancora la forma irregolare degli
appezzamenti, dovrà essere oggetto di
ulteriori valutazioni sperimentali, intervenendo dove fosse necessario con un
infittimento di applicazione.
Anche l’emissione del feromone nel
corso della stagione è risultata estremamente omogenea e regolare, garantendo la copertura per tutto il periodo di volo di I e II generazione del
fitofago.
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I tempi richiesti per l’applicazione
del sistema sono ridotti, riuscendo
a coprire dai 3 a 5 ha/ora/persona in
funzione dell’orografia e della conseguente possibilità dell’ausilio di carro raccolta.
Altri potenziali vantaggi del sistema
riguardano: la possibilità di gestire le
operazioni di applicazione e manutenzione dei puffer in forma consorziata, aspetto di particolare interesse per
l’ambito trentino caratterizzato da polverizzazione aziendale ma da un consolidato sistema di organizzazione associato; la gestione collegiale della carpocapsa, considerata ormai ovunque il
fitofago più problematico del melo; uso
razionale del feromone, emesso in ore
prestabilite e adattata la quantità in
funzione della densità di popolazione;
emissione del feromone non influenzata dalle condizioni meteorologiche;
ridotti problemi di smaltimento dei dispenser esausti a fine stagione.
Occorre prestare attenzione alla direzionalità dell’emissione dell’erogatore in quanto, essendo la spruzzata
di feromone fitotossica alla vegetazione prossima al dispositivo, questo va
orientato nell’interfila ( foto 2). Verificato che il sistema gode di un’ampia
elasticità nel posizionamento dei dispensatori, si supera questa criticità
sistemandoli anche su tutori morti,
anziché sulla pianta.
In conclusione, questa innovativa
tecnica ha assicurato nell’ambiente di
indagine un buon grado di efficacia,
riducendo di molto l’intervento insetticida; ciò va nella direzione di favorire ulteriormente l’espandersi della
confusione sessuale, con indubbie ricadute sulla salubrità delle produzioni, di salvaguardia dell’ambiente e di
sicurezza per l’agricoltore.
Gino Angeli, Claudio Rizzi
Mario Baldessari, Maurizio Dalpiaz
Fem-Iasma, San Michele all’Adige (Trento)
Per il progetto cofinanziato da Consorzio
Melinda (Trento) e da Consorzio
La Trentina (Trento), si ringraziano gli
agricoltori, i Consorzi di miglioramento
fondiario e i tecnici che hanno fattivamente
collaborato.
Per commenti all’articolo, chiarimenti
o suggerimenti scrivi a:
[email protected]
Per consultare gli approfondimenti
e/o la bibliografia:
www.informatoreagrario.it/rdLia/
13ia42_7166_web
DIFESA DELLE COLTURE
● ARTICOLO PUBBLICATO SU L’INFORMATORE AGRARIO N. 42/2013 A PAG. 51
Difesa dalla carpocapsa del melo
con Checkmate® Puffer CM
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SUMMARY
Some techniques have been developed to achieve mating disruption of Codling
moth, by treating orchards with controlled release devices or by sprayable pheromone. In Trentino mating disruption has been adopted successfully (7,400 ha,
i.e. 62% of the apple area) to control CM in heavily infested areas; on the contrary
in areas with low pressure of the pest, usually less pesticides are applied and till
now pheromone applications were considered economically not convenient. A new
pheromone-based control technique, called Puffer, has been recently proposed
and it is under evaluation by Fondazione E. Mach Centre. Puffer, manufactured
by Suterra LLC use a cabinet to automatically dispense the specific pheromone.
The positive efficacy, comparable to best release dispenser technology, the ease
and low time consumption in applying pheromone, due to the low numbers of
cabinet per hectare, are the major factor of interest for growers.
© 2013 Copyright Edizioni L'Informatore Agrario S.r.l.
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DIFESA DELLE COLTURE
GRAFICO A - Andamento del rilascio di feromone nei Puffer CM
a Cloz (TN) nel corso della stagione 2011 (*)
Sostanza attiva (g/puffer)
350
300
250
200
T +0
T +12
T +22
T +33
T +42
T +54
150
T +67
T +81
T +91
T +103
100
50
0
20-5 27-5 3-6 10-6 17-6 24-6 1-7 8-7 15-7 22-7 29-7 5/8 12-8 19-8 26-8
2011
(E,E)-8,10-Dodecadien-1-ol pheromone
Lineare (e,e)-8,10-dodecadien-1-ol pheromone
(1) Dati medi di 10 erogatori; regressione lineare R2 = 0,9963.
L’emissione di feromone è stata regolare indipendentemente dalla stagionalità
e dall’andamento climatico.
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