nessun dorma! - Teatro del Canguro

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nessun dorma! - Teatro del Canguro
NESSUN DORMA!
TEATRO LINGUAGGI
Spettacolo d'attore - narrazione - immagini video dai 6 ai 13 anni
con Sandro Fabiani e Massimo Pagnoni
di Fabrizio Bartolucci, Sandro Fabiani
regia di Fabrizio Bartolucci
La bella principessa Turandot è in età da sposa. Nel regno viene emanato il seguente editto: colui che riuscirà a
risolvere i tre enigmi posti da Turandot la sposerà, se non riuscirà a risolverli verrà decapitato. Intanto Calaf, un
giovane principe, riconosce in Timur, l'anziano e spodestato re accudito dalla giovane schiava Liu, suo padre. Timur
pensava che suo figlio fosse morto in battaglia.
Calaf vede Turandot e se ne innamora e decide di tentare di risolvere gli enigmi. Inutile dire che Tinmur e i ministri
Ping, Pang e Pong cercano in ogni modo di dissuaderlo. Ma invano.
Calaf riesce a risolvere gli enigmi. Nonostante ciò la principessa non vuole sposare uno sconosciuto, uno straniero.
Allora Calaf, con un grande gesto di nobiltà, libera Turandot dal suo giuramento dicendole che se entro l'alba fosse
riuscita a scoprire il suo nome, allora egli avrebbe accetato di essere decapitato. Ma... come canta Calaf nell'aria
Nessun dorrma: "il nome mio nessun saprà"; e infatti Turandot , che pure ha scoperto il nome di Calaf dice: "conosco il
nome dello straniero! Il suo nome è… Amore!".
La rappresentazione prende spunto da due forme teatrali orientali tra le più conosciute al mondo: il teatro delle
ombre cinesi e l'Opera di Pechino (teatro che mescola al suo interno arte drammatica, pantomima, musica, canto e
danza, caratterizzato da ricchezza visiva e grande essenzialità scenografica).
Un unico spazio creato da un piccola pagoda bianca, montata a vista in un gioco che evoca la ritualità del teatro
orientale, si trasforma nei luoghi del racconto attraverso invenzioni visive che mescolano ombre e immagini video.
Le immagini sono tese a "stimolare" l'immaginario di chi guarda e non semplicemente a descrivere le situazioni che i
personaggi attraversano .
Anche i costumi non descrivono ma dilatano l'immaginario.
La musica nell'allestimento diviene elemento di scrittura al pari del testo, nel raccontare le emozioni, i personaggi, gli
ambienti.
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