n° 73 - giugno 2013

Transcript

n° 73 - giugno 2013
Purtroppo il n73 esce con qualche ritardo, per una serie di impegni imprevisti…
Notizie positive: da Gambia, Honduras, Etiopia, mentre convivono con notizie negative da Colombia, Mozambico, Myanmar,
SierraLeone ... Sociale: repressioni etniche e soprattutto sociali specie in merito allo sfruttamento minerario, già evidenziato
nel n72, e censure..coinvolti: Algeria,Bahrain, Bangladesh, Eritrea, Gibuti, GuineaEquat, Myanmar, Togo, Uganda
(Mozambico, Paraguay, SierraLeone, SudAfrica anche con notizie positive)-Indigeni: Botswana, e news positive da Peru e da
Zulu Sudafricani. Migranti:Arabia,Libia-Niger, Malati, Myanmar, RepDominicana, SudAfrica. Nodi al pettine, con la propria
storia, proseguono Argentina, Cile, Colombia, Ecuador, Guatemala, Messico, Paraguay, Uruguay, Venezuela ed anche in
Africa (Ciad, Kenya, Rwanda). Le fatiche: Guinea, Mali, Palestina, Sudan, Tunisia (dialogo) Costad’Avorio (riconciliazione),
Guinea Bissau, Madagascar, Zambia, Somalia (‘normalizzazione’), Congo (incertezze) Ecologia in sensu lato: Siccità con
carestie in Angola, Namibia e Niger; Alluvioni in Bangladesh e MNiger, Varie da Namibia, Costa d’Avorion. Purtroppo
perdurare di insicurezza in Centrafrica, Libia, Niger, Nigeria; di attentati in Afghanistan, Irak, Yemen, Pakistan, con una
situazione sempre più grave in Siria; volutamente le cronistorie sono dettagliate. … Il tutto è da leggere, come al solito,
in”pillole”, Buona lettura!
- Ricordo sempre che i numeri dal n.40 (di oltre un anno fa) cui sovente si rimanda SONO tutti DISPONIBILI SUL SITO
www.chiesedisandonato.it alla voce Archivio, mentre l’ultimo numero (qs) compare normalmente, sempre sullo stesso
sito, alla voce Missioni (esteri). Dallo stesso sito è possibile, tramite link, collegarsi con Misna [siti amici-informazione].
SGUARDO sul MONDO n.73 fonti:Misna,Fr24,TGvv,AmiciziaMissionaria-1305(6)-130605(7)
MONDO -29/05- OLTRE UN MILIARDO DI PERSONE VIVE SENZA ELETTRICITÀ -Circa un miliardo e 200 milioni di
persone nel mondo non hanno accesso all’elettricità mentre due miliardi e 800 milioni dipendono dal legname o da altre
biomasse per cucinare e riscaldare le proprie abitazioni… emerge da un rapporto elaborato da esperti di 15 organismi
internazionali – fra cui le Nazioni Unite, l’Agenzia internazionale dell’energia e la Banca Mondiale – … sebbene fra il 1990 e
il 2010 un miliardo e 700 milioni di persone abbiano avuto per la prima volta accesso all’energia elettrica si tratta di un numero
che supera appena l’aumento della popolazione planetaria nello stesso arco di tempo (un miliardo e 600 milioni). … L’altro
obiettivo fissato dall’Onu è raddoppiare entro il 2030 la quota delle energie rinnovabili al livello globale portandola dal 18%
del 2010 al 36%. A dare l’esempio dovrebbero essere i 20 paesi che consumano l’80% dell’energia mondiale. Solo Stati Uniti
e Cina ne assorbono il 40% ma la Repubblica popolare risulta anche il paese che più ha progredito dal 1990 a oggi in efficienza
energetica e uso di fonti alternative. Notevoli anche i progressi dell’India che ha portato l’elettricità a una media di 24 milioni
di persone l’anno fra il 1990 e il 2010 ma che ha ancora molto da fare per garantirla ad altri 306 milioni di cittadini.[FB]
AFRICA Economia-10/05- ANNAN AL G8: PIÙ CONTROLLI PER LE AZIENDE…Il G8 deve rafforzare le proprie regole
per impedire che le aziende del settore minerario ed energetico incoraggino corruzione ed evasione fiscale, due piaghe che non
consentono all’Africa di godere pienamente della sua crescita economica: è l’appello rivolto dall’ex segretario generale
dell’Onu Kofi Annan nell’introduzione di un rapporto presentato oggi a Città del Capo, in occasione del Forum economico
mondiale sull’Africa, …“È inverosimile che alcune aziende, spesso sostenute da funzionari disonesti, pratichino un’evasione
fiscale contraria all’etica e utilizzino prezzi di trasferimento e società anonime per massimizzare i loro profitti quando milioni
di africani sono privati dell’accesso a un’alimentazione adeguata, alla sanità, all’istruzione” ha aggiunto Annan. …[FB]
-21/05- FERMIAMO I LADRI DI CAPITALI: UN APPELLO DALLA NIGERIA …I trasferimenti illegali di capitali costano
all’Africa in media 50 miliardi di dollari l’anno, una somma enorme sottratta ai programmi di sviluppo economico-sociale e
alla lotta contro la povertà: parola dell’ex presidente sudafricano Thabo Mbeki, alla guida di un comitato di esperti che sta
effettuando una ricerca per l’Onu.…., tra il 1980 e il 2009 l’Africa è stata derubata di una somma compresa tra i 1200 e i 1400
miliardi di dollari. -29/05- A MARRAKECH SI DECIDE SUL FONDO PER LE INFRASTRUTTURE. La costituzione di un
fondo miliardario destinato a finanziare lo sviluppo infrastrutturale del continente è al centro di una riunione annuale della
Banca africana di sviluppo in corso nella città marocchina di Marrakech fino a venerdì. …. i finanziamenti necessari
potrebbero essere concessi dai fondi sovrani di paesi esportatori di petrolio o comunque ricchi di risorse naturali come Libia,
Algeria, Guinea Equatoriale e Botswana. … La Banca africana di sviluppo ha stimato in 100 miliardi ogni 12 mesi le risorse
necessarie nei prossimi dieci anni per realizzare infrastrutture indispensabili per la crescita economico-sociale del continente.
… -29/05- L’ECONOMIA CRESCE, MA NON TANTO DA RIDURRE LA POVERTÀ.. il Prodotto interno lordo del
continente dovrebbe aumentare del 4,8% quest’anno e del 5,3% nel 2014. Dati che indicano un rallentamento rispetto a +6,6%
del 2012 e che sono inferiori alla soglia del +7% indicata nello studio come necessaria per ridurre i tassi di povertà in una
regione del mondo dove la popolazione aumenta ogni anno del 2%. A pesare sullo sviluppo economico-sociale del continente è
anche un flusso di capitali in uscita che, secondo i ricercatori, ha raggiunto l’anno scorso un valore di 186 miliardi di dollari.
Una perdita, questa, che non sono riusciti a compensare né le rimesse dei migranti (60 miliardi) né gli aiuti dei governi stranieri
(56 miliardi).[VG]
AFRICA Partenariati -21/05- IL RITORNO DI OBAMA NEL CONTINENTE, ATTESA E SPERANZE … Obama ha
scelto il Senegal, la Tanzania e il Sudafrica: … dal 26 giugno al 3 luglio. …. Obama, … aveva effettuato una breve visita in
Ghana, nel luglio 2009. …Nel giugno 2011, la moglie Michelle si è recata da sola in Africa australe: …. la scelta di Obama di
non visitare il paese di origine del padre non è “affatto sorprendente”: la Corte penale internazionale (Cpi) accusa il nuovo
presidente del Kenya Uhuru Kenyatta di aver commesso crimini contro l’umanità durante le violenze post-elettorali che nel
2008 causarono oltre 1300 vittime e 300.000 sfollati. -03/06- SVILUPPO E SICUREZZA NEL SAHEL, PARTENARIATO
RAFFORZATO CON TOKYO.Circa 35 miliardi di euro di aiuti pubblici e privati per sostenere la crescita economica e lo
sviluppo dell’Africa nei prossimi cinque anni: è l’impegno preso dal Giappone nei confronti del continente, …. Almeno cinque
miliardi di euro saranno destinati alle infrastrutture nel settore dei trasporti, dell’energia e della distribuzione di acqua in città e
nelle campagne. … Il partenariato Africa-Giappone punterà anche al sostegno del settore privato e degli investitori, definiti
“motore vitale”. ….Fonte di preoccupazione per il partner giapponese riguarda invece la stabilità, la sicurezza e il buon
governo dei paesi africani, con un’attenzione particolare di Tokyo alle minacce transfrontaliere rappresentate dal terrorismo, la
pirateria marittima e la criminalità organizzata. …. Alcuni osservatori hanno sottolineato che la ‘generosità’ del Giappone è in
realtà un tentativo di non farsi distanziare ulteriormente dalla Cina, avida delle materie prime africane, diventata il primo
partner commerciale del continente. Tokyo deve anche fare i conti con la crescente concorrenza di potenze emergenti, quali
Brasile e India, oltre che con i partner storici delle ex potenze coloniali occidentali… [VV]
AFRICA Varie -17/05- CAMPAGNA DEI DEPUTATI PANAFRICANI PER LA LIBERTÀ DI STAMPA… “Sì” alla libertà
di informare, “no” al carcere per diffamazione a mezzo stampa: sono i punti fermi di una campagna di sensibilizzazione
lanciata dal parlamento panafricano al termine di una sessione dell’organismo continentale che si è conclusa oggi nella città di
Midrand, alle porte di Johannesburg. …[VG] -14/05- E’ Suilma Hay Emhamed Elkaid, originaria della Repubblica
democratica araba sahrawi, la nuova vice presidente del Parlamento panafricano. … Rimarrà in carica fino a maggio 2015, … 06/05- CONTRO LA MALARIA IL ‘FASO SOAP’, SAPONE DELLA SPERANZA. Un sapone dagli ingredienti naturali in
grado di tenere le zanzare a distanza e di uccidere le larve dell’insetto la cui puntura causa la morte di un bambino africano
ogni trenta secondi. Il ‘Faso Soap’ è stato inventato da due ricercatori africani, vincitori di un premio negli Stati Uniti. Moctar
Dembélé, originario del Burkina Faso, e il suo collega Gérard Niyondiko, del Burundi, si sono laureati all’Istituto
internazionale dell’acqua e dell’ambiente di Ouagadougou. … Il ‘Faso Soap’ viene fabbricato con essenza di citronella, karité
e altri ingredienti al cento per cento naturali e reperibili localmente. “Grazie al suo odore riesce a tenere le zanzare a distanza
della persona che lo utilizza, ma non solo. Uno dei suoi componenti segreti uccide le larve dell’insetto, impedendo così la loro
proliferazione nelle acque stagnanti” … Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la malaria uccide ancora ogni
anno 660.000 persone, per lo più bambini africani con meno di cinque anni di età. …, nell’ultimo decennio il numero dei
decessi causati dalla malattia è diminuito di un terzo, in particolare grazie all’utilizzo di zanzariere.[VV]
AFGHANISTAN -16/05- … 15 vittime, di cui nove civili afgani e sei statunitensi, un attentato suicida …. L’esplosione
dell’autobomba ha causato una quarantina di feriti e ingenti danni materiali ad abitazioni private. …. [VV] -18/05-Attentato al
Sud: 9morti e 70feriti -19/05 h23:40-Altri 10 poliziotti uccisi in scontri con talebani. (Fr24). -25/05 h00:27- Attacco a Kabul
rivendicato da talebani, scoppio prematuro dell’ordigno; vittima solo l’attentatore, poi 6 ore di battaglia 4 morti , oltre a 6
talebani e 14 feriti [tra cui una funzionaria italiana dell’ufficio migranti ONU, gravissima (TG3 h12:04)]. –h11:05- Volontari
afgani distribuiscono in città 10000 palloni rosa, auspicio per la pace.(Fr24)
ALGERIA- 19/20 h23:35- Censura di Stato sulla salute del presidente Bouteflika; incriminato il direttore del giornale ‘Mon
Journal’ censurato.(Fr24).
AMERICA CENTRALE e CINA-31/05- ATTESA PER VISITA PRESIDENTE CINESE - Comincia da Trinidad e Tobago,
(lì incontrerà anche i dirigenti di diversi paesi caraibici, Antigua e Barbuda, Bahamas, Dominica, Grenada, Guyana, Suriname
e Giamaica, una settimana dopo il passaggio del vice di Obama, Joe Biden). … il primo viaggio latinoamericano del presidente
e segretario generale del Partito comunista cinese Xi Jinping: un’ennesima dimostrazione della volontà di Pechino di
approfondire i rapporti con i paesi emergenti e acquisire sempre più influenza geopolitica. Costa Rica e Messico saranno le
altre due tappe di Xi che precederanno il suo incontro, il 7 e 8 giugno in California, con Barack Obama. Dal suo insediamento
a marzo, Xi ha lanciato un’offensiva diplomatica che lo ha già portato in Russia e in tre paesi dell’Africa (Tanzania, Sudafrica,
Repubblica del Congo); il suo primo ministro, Li Keqiang, è stato in India, Pakistan, Svizzera e Germania. …. [FB]
ANGOLA -08/05- SICCITÀ NEL SUD, CENTINAIA DI MIGLIAIA A RISCHIO FAME …. praticamente non piove da due
anni e ora mancano sia il cibo per le persone che il foraggio per gli animali”. …, l’emergenza riguarda anche le province di
Namibe e Benguela…[VG] -08/05- Un’epidemia di Dengue … per la prima volta nella capitale Luanda. … dall’inizio di
marzo, sono 128 i casi registrati nella provincia della capitale. … [AdL] -15/05- DAZI ED ESENZIONI PER RILANCIARE
LA “PRODUZIONE NAZIONALE”… esenzioni per le materie prime necessarie allo sviluppo dell’industria nazionale: …le
nuove regole prevedono un aumento delle aliquote fiscali da circa il 30% al 50% del valore di prodotti agricoli e di
allevamento e di altri beni di importazione come birra, acqua e bevande gassate. …. Undici anni dopo la fine di una lunga
guerra civile, l’Angola è la seconda potenza petrolifera dell’area sub-sahariana. Il greggio vale il 40% della produzione
nazionale e il 70% delle entrate dello Stato. [VG] -22/05- Un militante del principale partito di opposizione (Unita) è rimasto
ucciso e altre sei persone sono state ferite in un confronto armato con sostenitori della formazione al potere, il Movimento
popolare per la liberazione dell’Angola (Mpla). L’episodio di violenza inusuale in un contesto di coabitazione politica
globalmente serena si è verificato nella provincia meridionale di Huambo, ex bastione dell’Unita conquistato dall’Mpla alle
elezioni del 2008. … [VV] -28/05- DISPERSO UN CORTEO DI OPPOSITORI A LUANDA, SCONTRI E FERITI
.. un manifestante di 27 anni è in gravi condizioni e resta ricoverato in ospedale. Gli scontri si sono verificati quando la polizia
ha caricato i militanti del Movimento Revolucionário, un gruppo di opposizione che aveva organizzato il corteo per chiedere
notizie su due compagni arrestati nel 2011.Dalla fine della guerra civile, nel 2002, la vita politica di Luanda è egemonizzata dal
Movimento popolare di liberazione dell’Angola (Mpla). Nonostante le ricchezze naturali del paese, secondo esportatore di
petrolio dell’area sub-sahariana, più della metà della popolazione vive con meno dell’equivalente di un euro al giorno.
[VG] ANGOLA ZAMBIA -09/05- PIÙ VICINI GRAZIE A UNA FERROVIA … L’Angola è la seconda potenza petrolifera
dell’area sub-sahariana. Lo Zambia è il primo esportatore di rame dell’Africa. A Lusaka entrambi i ministri hanno sottolineato
che l’integrazione regionale è una delle chiavi per lo sviluppo economico e sociale dei loro paesi.[VG]
ARABIA SAUDITA-22/05 h00:25- 10 arresti per spionaggio in favore dell’Iran.(Fr24).-31/05- GIRO DI VITE SUI
MIGRANTI IRREGOLARI- Decine di migliaia di lavoratori irregolari si preparano a lasciare l’Arabia Saudita dove, a partire
dal 3 luglio, scattano le nuove norme e controlli serrati per verificare i permessi di soggiorno nel paese. …La nuova normativa
è stata preceduta da tre mesi di ‘amnistia’, accordata da re Abdallah Ben Abdel Aziz, per tutti coloro che già provvisti di
‘iqama’ (visto) desiderino legalizzare la loro condizione nel paese... In base alla legge in vigore finora, i lavoratori stranieri
potevano essere ‘sponsorizzati’ da una società o un individuo saudita. In molti casi, gli immigrati pagavano un’ingente somma
di denaro a questi sponsor per ottenere un visto di lavoro e, una volta entrati nel paese, cercavano un’altra occupazione, meglio
remunerata, senza rinnovare i documenti. In altri casi, gli immigrati entravano nel paese con un visto di pellegrinaggio e vi
rimanevano in clandestinità. Il giro di vite è stato deciso per …. la perdita di denaro legata alle rimesse inviate all’estero,
stimate in oltre sette miliardi di dollari l’anno. Nell’ambito della politica, ideata per diminuire la disoccupazione, attestata al
12%, alle società saudite sono state imposte inoltre delle ‘quote’ minime di lavoratori locali da dover impiegare: ogni 10
lavoratori stranieri, almeno un saudita.Secondo i dati forniti dal governo, sarebbero circa 200.000 gli immigrati irregolari
espulsi negli ultimi mesi. Su una popolazione di circa 27 milioni di cittadini, l’Arabia Saudita conta 8 milioni di cittadini
stranieri più due milioni di lavoratori irregolari ...[AdL]
ARGENTINA -17/05- Il milionario americano Douglas Tompkins, un ex alpinista noto nel mondo per aver creato due
fortunati marchi di abbigliamento, ha donato una proprietà di 15.000 ettari al Parco nazionale del ghiacciaio Perito Moreno,
… Con consistenti donazioni, Tompkins ha tra l’altro consentito la creazione della più vasta riserva ecologica del Cile, il Parc
Pumalin.[FB]. -17/05- È MORTO L’EX DITTATORE VIDELA-L’ex dittatore Jorge Videla, condannato all’ergastolo per
crimini contro l’umanità commessi tra il 1976 e il 1983, è morto oggi a Buenos Aires all’età di 87 anni: …[VG]
LA MORTE DI VIDELA, LA SETE DI GIUSTIZIA (Intervista)
“In Argentina non si può ancora parlare di riconciliazione; Jorge Videla è colpevole anche di questo”: comincia da qui Alberto
Barlocci, animatore della rivista cattolica latinoamericana Ciudad Nueva, dopo l’annuncio della morte del primo gerarca della
dittatura condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità.
Chi era Videla?
“Videla era ed è il simbolo della dittatura militare. Lo è perché non ha mai riconosciuto l’atrocità dei delitti commessi. Con
ottusa persistenza ha sempre difeso le atrocità perpetrate, presentandole come una legittima difesa da un’aggressione armata.
Per Videla c’era una guerra e in questa guerra lui permise che fosse fatto di tutto. Alcuni parlano di 8000 ‘desaparecidos’ altri
di 30.000. Di sicuro, centinaia di migliaia di persone furono torturate, a volte anche in odio alla religione. Molti ebrei furono
vessati perché ebrei. La dittatura si appropriò di più di 500-600 bimbi, consegnandoli in adozione ed eliminando le madri
subito dopo il parto. Videla era un ex generale ma negò perfino i valori militari, calpestando la Convenzione per i prigionieri di
guerra”.
Come ha reagito l’Argentina alla notizia della sua morte?
“In casi del genere bisognerebbe evitare di rallegrarsi. Ma di fronte a una persona come Videla è difficile provare pena. Sì,
oggi in Argentina c’è un sentimento di sollievo. Un sollievo che non porterà vantaggi a nessuno. Come scrisse William
Shakespeare nel Mercante di Venezia: ‘La misericordia é una sottile pioggia che beneficia tanto chi la pratica quanto chi la
riceve’. Solo in tempi recenti, durante la presidenza di Nestor Kirchner, sono stati annullati i provvedimenti di amnistia e
indulto adottati negli anni ’80 dopo la fine della dittatura. Ora in Argentina si tengono decine di processi che si concludono con
condanne durissime nei confronti di torturatori o ex membri della polizia e dell’esercito. Ci sono state decine di condanne
all’ergastolo. La giustizia ha ripreso il suo corso. Da un punto di vista sociale, l’impunità era inaccettabile. L’immunità era
stata concessa dietro pressione delle Forze armate, che avevano ricattato e ottenuto ciò che volevano”.
Oggi l’Argentina che paese è?
“I crimini della dittatura hanno lasciato un tessuto sociale devastato. Furono torturati oppositori, religiosi, chiunque fosse finito
nell’agenda telefonica della persona sbagliata. Sono ferite difficili da sanare. E se non c’è verità e giustizia la situazione
peggiora”.
Negli ultimi anni, però, ci sono state molte condanne…
“Ma non si può ancora parlare di riconciliazione. E anche di questo Videla è colpevole. Ha preteso di aver commesso i suoi
crimini per servire i valori dell’Occidente e la religione cristiana. Strana religione, la sua, che non riconosce i diritti dei deboli
e degli indifesi!”
Che significato ha la morte di Videla per l’America Latina?
“Faccio solo un’associazione. Una settimana fa è stato condannato a 80 anni di carcere per genocidio e crimini contro
l’umanità l’ex dittatore del Guatemala Efraín Ríos Montt. Si è trattato della prima condanna di un repressore dell’America
Centrale. Nel 2010 Videla era stato il primo ex dittatore condannato all’ergastolo in Argentina”.
[VG]
-22/05- DITTATURA: INCRIMINATI DIRIGENTI FILIALE DELLA FORD. Tre dirigenti della filiale locale della Ford
all’epoca dell’ultima dittatura (1976-1983) sono stati incriminati dalla giudice federale Alicia Vence per il sequestro di 24
operai di una fabbrica dell’azienda automobilistica statunitense. .. Secondo la giudice, i tre utilizzarono quanto in loro potere
per “segnalare e indicare determinati impiegati della fabbrica affinché potessero essere detenuti dalle forze militari ed eseguire
così il piano di repressione applicato dal governo militare al’interno dell’azienda”. Allestirono anche un centro di detenzione
clandestino presso la fabbrica in cui relegarono gli operai per torturarli.[FB] -28/05-AGRICOLTURA: ANNUNCIATO
SECONDO RACCOLTO DELLA STORIA- L’anno agricolo nazionale 2012-2013 si concluderà con un raccolto pari a 102,6
milioni di tonnellate – oltre 11 milioni in più del precedente – ovvero il secondo più alto della storia dell’Argentina, secondo i
dati diffusi dal governo.… “L’aumento della produzione ottenuto nell’attuale ciclo è conseguenza dei raccolti recordo di mais,
arachidi e orzo, nonché del migliore raccolto di sorgo degli ultimi 30 anni e di una progressione attorno al 26% per la soia”
riferisce in una nota il ministero dell’Agricoltura.…Chiuderà invece con un basso raccolto il grano, ma già sono pronti gli
investimenti per aumentare la superficie da destinargli nel periodo 2013-2014 che passerà da 3,160 a 4 milioni di ettari.[FB] 30/05- UNO ‘SCUDO FISCALE’ PER RECUPERARE MILIONI DI DOLLARI. Dopo un intenso dibattito, con 130 voti a
favore e 107 contrari, il governo è riuscito a far approvare alla Camera una legge per raccogliere migliaia di milioni di dollari
non dichiarati al fisco …Con l’acquisizione di titoli di Stato, gli evasori eviteranno sanzioni e contribuiranno anche a
rimpinguare le casse della Banca Centrale, le cui riserve sono crollate di circa il 10% dall’inizio dell’anno a causa della
debolezza dell’economia nazionale.L’opposizione, tuttavia, teme che la nuova legge faciliterà l’ingresso di denaro sporco in un
paese in cui scarseggia la valuta straniera: “È un vestito su misura per gli evasori… è solo per chi possiede dollari e a cui non
viene chiesto nulla in cambio…Il mercato parallelo del dollaro si è rinvigorito dopo le restrizioni nei cambi imposte
dall’esecutivo dalla fine del 2011 per frenare la fuga di capitali (pari 22 miliardi di dollari nel 2011, ridottisi nel 2012 a 4
miliardi, secondo dati ufficiali). Il governo ha bisogno di valuta estera principalmente per pagare le importazioni di
combustibile – l’anno scorso i costi sono stati pari a circa 12 miliardi di euro – a fronte dell’aumento del consumo e del calo
della produzione nazionale.[FB]
BAHRAIN -22/05- Nove esponenti dell’opposizione sciita sono stati condannati da 10 a 15 anni di prigione per terrorismo. …
-24/05- SIT-IN DI PROTESTA CONTRO BLITZ POLIZIA IN CASA DI UN RELIGIOSO SCIITA-Decine di migliaia di
attivisti hanno partecipato a un sit-in di protesta indetto dal movimento di opposizione al Wefaq, contro un blitz delle forze
dell’ordine nella casa di un eminente predicatore sciita Sheikh Isa Qassim.La protesta di oggi si è svolta in modo pacifico di
fronte alla moschea di Diraz, dove il religioso è solito pronunciare la ‘khutba’, predica del venerdì islamico. [AdL]
(vSGsMondo n71, 70, 69, 68, 67, 66, 65, 63 e prec)
BANGLADESH -06/05- Almeno 22 morti (1 poliziotto) in scontri tra decine di migliaia di islamisti che reclamavano un
nuova legge antiblasfemia e le forze dell’ordine a Dhaka.(Fr24) -10/05 h00:26-condanna a morte per crimini di guerra inflitta a
oppositore islamico. (Fr24) (vSGsMondo n70) -14/05-CROLLO A DHAKA: SOCCORRITORI SOSPENDONO
OPERAZIONI… Il bilancio ufficiale della più grave tragedia della storia industriale del Bangladesh si è fermato a 1127 morti,
98 dispersi, 2438 estratti vivi; 234 corpi sono stati sepolti senza essere stati riconosciuti, altri 59 attendono ancora in un
obitorio di essere identificati…A più riprese, l’arcivescovo di Dhaka, monsignor Patrick D’Rozario, ha invocato giustizia per
gli operai, chiedendo anche che la comunità internazionale faccia pressione per garantire migliori condizioni nelle fabbriche. Il
presule ha anche sottolineato che “la corruzione endemica è un fattore che contribuisce a far sì che oltre il 90% degli edifici in
Bangladesh non sia costruiti rispettando le regole”.[FB] -16/05- La tempesta tropicale ‘Mahasen’ ha raggiunto il distretto di
Patuakhali, colpendo un esteso tratto costiero dove si trovano campi sfollati che ospitano sfollati Rohingya fuggiti dal
confinante Myanmar. …. ha causato 12 vittime e distrutto almeno 3200 alloggi. Il governo sta provvedendo all’evacuazione di
più di 950000 persone. …. [VV]
BOLIVIA CILE -15/05- COMPIE CENT’ANNI LA FERROVIA ARICA-LA PAZ …Lavori di ristrutturazione avviati nel
2010 da Santiago, con investimenti fino a 45 milioni di dollari, si sono da poco conclusi, ma, tuttavia, la ferrovia funziona
ancora a fasi alterne. Le tensioni bilaterali – la Bolivia vuole recuperare il suo accesso al mare e ha denunciato formalmente il
Cile alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia – mantengono infatti semiparalizzata un’importante via di comunicazione
sulla quale arrivarono a transitare fino a 100.000 tonnellate annue di merci che secondo fonti ufficiali potrebbero diventare,
oggi, 600.000.… [FB] BOLIVIA -08/05-RIFORMA PENSIONI, SCIOPERO E MANIFESTAZIONI IN 7 DIPARTIMENTI
Anche i lavoratori della più grande miniera del paese si sono uniti allo sciopero convocato dalla Central Obrera Boliviana
(Cob) per esigere dal governo una riforma della Legge sulle pensioni, varata nel 2010, che consenta di percepire un vitalizio
pari al 100% dell’ultimo stipendio e non al 70%, come previsto dalla normativa.…La mobilitazione organizzata dalla Cob,
cominciata lunedì, si è intanto estesa a sette dei nove dipartimenti che compongono la Bolivia, raggiungendo anche le frontiere
con Cile e Argentina…La Cob chiede, nello specifico, una pensione minima pari a 8000 bolivianos (circa 853 euro) per i
minatori con almeno 35 anni di lavoro alle spalle di 5000 (533) per gli altri settori produttivi; il governo propone,
rispettivamente, 4000 e 3200 bolivianos (426 e 341 euro). Il governo contesta al sindacato la volontà di favorire in particolare i
minatori… -15/05- LEGGE SULLE PENSIONI, LE PROTESTE CONTINUANO- Il governo e la Central Obrera Boliviana
(Cob) si sono accordati nella notte per istituire una commissione di 15 membri incaricata di esaminare le rivendicazioni del
principale sindacato del paese andino, protagonista da nove giorni di una mobilitazione per la riforma della legge sulle
pensioni.… al termine di una giornata di tensione che ha visto la capitale La Paz semiparalizzata da migliaia di lavoratori ..
La Cob chiede che la legge sulle pensioni venga rivista per garantire ai lavoratori di percepire un compenso pari al 100%
dell’ultimo salario e non solo al 70% come previsto dalla normativa. Il governo ritiene la richiesta insostenibile e in cambio
propone solo un contenuto aumento della pensione minima. -17/05-LEGGE SULLE PENSIONI, MORALES ACCUSA I
DIMOSTRANTI-Il presidente Evo Morales ha fatto appello ai suoi sostenitori affinché “difendano la democrazia” … “Questa
– ha aggiunto – non è una rivendicazione, ma un’azione politica”. …Nel corso delle proteste, secondo fonti delle Nazioni
Unite, sono stati registrati almeno 30 feriti, due dei quali per colpi di arma da fuoco, mentre nelle strade l’esplosione di cariche
di dinamite, normalmente utilizzate dai minatori, è stata all’ordine del giorno. …Il presidente ha criticato anche le proteste: il
governo aveva posto come condizione per sedersi al tavolo del negoziato la sospensione delle agitazioni che invece
proseguono. -20/05- PROTESTE PER LE PENSIONI, SINDACATO PRONTO A DIALOGO…. Una decisione, … presa
…nel timore che la tensione possa portare a nuovi e più consistenti disordini. ..Anche il cardinale Julio Terrazas, arcivescovo
di Santa Cruz, ha chiesto la sospensione delle proteste, invocando una soluzione negoziata al confronto fra la Cob e il governo.
… -22/05- ACCORDO CON I MINATORI, SI STEMPERANO LE PROTESTE I lavoratori della miniera statale di stagno di
Huanuni, la più grande della Bolivia, hanno accettato la proposta del governo di percepire una pensione pari al 70% della
media degli ultimi 24 salari pagati e non il 100%, come richiesto dalla Centrale operaia boliviana (Cob), il principale sindacato
del paese andino. … “perché è l’unica cosa che si poteva ottenere”. Secondo dati ufficiali la miniera ha perso mezzo milione di
dollari al giorno a partire dal 6 maggio, quando i lavoratori hanno incrociato le braccia aderendo alle proteste della Cob.
… Insieme ai minatori, i settori che più hanno sostenuto la mobilitazione della Cob sono quelli dei docenti della scuola
primaria e delle università e i lavoratori della sanità pubblica. -21/05- MORALES CANDIDATO ANCHE NEL 2014,
PROMULGATA LA LEGGE-Mentre il paese andino è scosso dalla mobilitazione convocata dalla Centrale operaia boliviana
(Cob) per chiedere la riforma della legge sulle pensioni, il governo ha dato il ‘via libera’ alla nuova normativa che consentirà al
presidente Evo Morales e al suo vice Álvaro García Linera di candidarsi nuovamente al voto del 2014.… Eletto per la prima
volta nel 2005 per il mandato 2006-2011, Morales non lo ha però concluso per ripresentarsi nel 2009 per il quinquennio 20102015 in base alla nuova Costituzione, in vigore dopo essere stata approvata per referendum dal 90,24% dei boliviani...[FB]
BOTSWANA -24/05- MAI VIA DAL DESERTO: L’ULTIMA PAROLA DEI BOSCIMANI. “Le scuole e gli ospedali li
vengano a costruire qui” dice alla MISNA Keikabile Mogodu, attivista boscimano …L’ultimo scontro è legato a un’ordinanza
che dispone l’allontanamento di una comunità di boscimani dall’area Ranyana, situata ai margini del Deserto del Kalahari. Il
governo ha motivato la decisione con l’esigenza di tutelare l’integrità di “un corridoio faunistico” e di garantire allo stesso
tempo ai boscimani l’accesso a scuole, ospedali e altri servizi di base.… “Per decenni – sottolinea l’attivista – la nostra gente è
stata spinta da una parte all’altra per far posto agli agricoltori; adesso il governo ci riprova”. …. “Vogliono utilizzare l’idea
della costruzione della nazione – sostiene Modogu – per costringere i boscimani ad assimilarsi alla cultura della maggioranza
Tswana”.[VG]
BRASILE -07/05- MEDICI CUBANI PER LE ZONE RURALI-Medici ‘importati’ per coprire le aree rurali, dove il
personale scarseggia, … è ciò che il Brasile sta negoziando con Cuba, di cui è il sesto socio commerciale e il primo fornitore di
alimenti, oltre a essere anche il secondo importatore di farmaci e vaccini. … Pensiamo a circa 6000 medici …, destinati
esclusivamente ad aree dove manca l’assistenza sanitaria.… -15/05- GARA PER CONCESSIONI PETROLIFERE SUPERA
ASPETTATIVE… organizzata dopo cinque anni, aziende petrolifere di Brasile, Colombia, Portogallo, Francia e Regno Unito,
fra gli altri, si sono aggiudicate le concessioni dell’Agenzia nazionale del petrolio (Anp) con prezzi molto superiori alle
aspettative. … offerto somme di denaro fino all’800% superiori a quelli richiesti. “… I 289 giacimenti offerti in concessione
sono situati in 11 bacini sedimentari in tutto il paese, parte on-shore, parte off-shore, con un’estensione di 155.800 km2. Finora
gli introiti corrispondono a 2,7 miliardi di reais (circa un miliardo di euro), superiori ai 2 miliardi fissati …[FB]
CAPO VERDE -08/05- TOMBE EBRAICHE RESTAURATE GRAZIE A UN RE MUSULMANO Le tombe ebraiche, in un
cimitero cattolico sferzato dai venti dell’Atlantico, le ha restaurate il re del Marocco. Musulmano. … I fondi per il restauro
sono stati messi a disposizione del sovrano del Marocco perché fu da questo paese del Nord Africa che, nel XIX secolo,
arrivarono a Capo Verde centinaia di migranti con la kippah. “Esponenti di una tradizione sefardita nata nella penisola iberica
– sottolinea Castiel – che Mohammed VI si è da tempo impegnato a preservare”. …. “È una tradizione – dice alla MISNA
padre Gilson Frede, un cappuccino originario di Praia – che la vicenda degli ebrei conferma: si sono integrarono alla
perfezione con la popolazione dell’arcipelago e oggi i loro discendenti conservano i cognomi originari pur professando la
religione cattolica”.Gli ebrei arrivarono a Capo Verde in fuga dalle persecuzioni a Tangeri, Tetouan, Tabat ed Essaouira.
Nell’arcipelago vissero in pace, come testimoniano le sezioni dei cimiteri a loro riservate durante la dominazione portoghese
… -30/05- UNICI E METICCI, GRAZIE AI GENI AFRICANI ED EUROPEI- La popolazione “più meticcia del mondo” vive
a Capo Verde ed è nata dall’incontro tra coloni di origine europea e schiavi e migranti arrivati dalle coste dell’Africa
occidentale: lo sostengono gli autori di uno studio che ha preso in esame le caratteristiche genetiche di un campione
singolarmente ampio.…E’ stato evidenziato come a Capo Verde il 57% dei geni sia di origine africana e il restante 43% di
origine europea. “L’arcipelago è il paese più meticcio del mondo – aveva scritto Rocha – anche più del Brasile”.
… ogni isola ha i suoi tratti distintivi. “Gli abitanti di Santiago – dice padre Ottavio alla MISNA – hanno il colore della pelle
più scuro e sono considerati discendenti diretti degli schiavi africani; a Brava la popolazione è quasi bianca perché vi
arrivarono i migranti dalle Canarie; Fogo e São Vicente sono una via di mezzo, dove la mescolanza è ‘perfetta’”. [VG]
CIAD -14/05- Sono tornati in patria, accolti come “eroi nazionali”, circa 700 soldati ciadiani che hanno combattuto contro
gruppi armati islamici e tuareg nel nord del Mali. Un intervento che è costato la vita a 38 militari …Djamena ha dispiegato
2000 uomini nell’ambito della Missione internazionale di sostegno al Mali (Misma) e dell’offensiva francese ‘Serval’. Entro
luglio subentreranno 12600 caschi blu dell’Onu. -09/05- TENTATO GOLPE, PER DEBY È STATA “COSPIRAZIONE”…
denunciato dalle autorità lo scorso 1° maggio, …..il capo dello Stato ha puntato il dito contro “l’ex ribellione del defunto
colonnello Djibril Dassert” e contro “ciadiani della diaspora residenti in Francia che pensavano di destabilizzare il paese da
fuori”. Al potere dal 1990 con un colpo di stato, poi vincitore di diverse elezioni, Deby si è difeso da critiche ed accuse in
merito agli arresti di militari ed esponenti politici presumibilmente coinvolti nei fatti. … a N’Djamena altri due deputati sono
stati arrestati: si tratta di Gali Gata Ngité, membro del Coordinamento dei partiti per la difesa della costituzione (Cpdc,
opposizione), e del generale Routouang Yoma Golom, ex ministro ed esponente del Movimento per la salvezza patriottica
(Mps), il partito di Deby. Nei prossimi giorni la polizia giudiziaria interrogherà anche il capofila di opposizione Saleh Kebzabo
e Ngarléjy Yorongar, leader del partito ‘Far’, uno dei più ferrei oppositori al presidente. Il quotidiano Journal du Tchad ha
invece riferito dell’arresto di un altro giornalista dopo il segretario generale dell’Unione dei giornalisti ciadiani, Eric Topona.
Con l’accusa di “incitamento all’odio” è finito in manette anche Moussa Avenir Dela Tchiré, direttore del giornale Abba
Garde, che in un anno di pubblicazione ha spesso denunciato corruzione, appropriazione indebita di beni pubblici, ingiustizie e
cattiva gestione dello Stato. … i fatti del 1° maggio … come pretesto per procedere ad arresti arbitrari e per rafforzare il
dispositivo di sicurezza a scapito del rispetto dei diritti umani. -13/05- …“clima di paura” e una “preoccupazione crescente”
nei ranghi dell’opposizione: …. -17/05- “Rientrerò in Ciad, andrò dalla polizia che mi ha convocato anche se rischio di subire
la stessa sorte dei miei colleghi che, in buona fede, su richiesta del parlamento, hanno accetto di farsi interrogare e poi si sono
ritrovati in carcere”: lo ha detto uno dei principali esponenti dell’opposizione, Saleh Kebzabo. …. in Sudafrica per una
sessione del Parlamento panafricano. …. Per il presidente Idriss Deby Itno è stata una “cospirazione” mentre per Kebzabo si è
trattato di una “messa in scena per mettere a tacere l’opposizione”. -15/05- ARRESTATO “EL DJONTO”, TORTURATORE
SOTTO LA DITTATURA DI HABRÉ- Dopo anni di denunce e inchieste, è stato arrestato Mahamat Djibrine, meglio noto con
il sopranome di “El Djonto”, accusato di torture e dell’assassinio di centinaia di oppositori politici tra il 1982 e il 1990, durante
gli anni della dittatura di Hissène Habré. Fino a due mesi fa, quello che fu uno dei più potenti funzionari della polizia politica
di Habré, la Direzione della documentazione e della sicurezza (Dds), era ancora in carica presso la polizia; Djibrine è poi
andato in pensionamento anticipato. …Già nel 1992, il rapporto stilato dalla Commissione d’inchiesta del ministero ciadiano
della Giustizia sui crimini del regime Habré aveva identificato in “El Djonto” uno dei torturatori più temuti che “faceva
confessare i detenuti ricorrendo alla tortura in modo sistematico”. ….. Inoltre l’uomo è stato membro di due commissioni
create da Habré nel 1987 e 1989 per procedere alla “pulizia etnica” delle comunità Hadjaraï e dei Zaghawa. Nonostante le
accuse, Djibrine, assieme ad una trentina di ex-colleghi della Dds, ha sempre occupato cariche istituzionali nell’apparato di
sicurezza ciadiano. …. Lo stesso Habré, oggi 70enne, non è mai stato processato sia per mancanza di accordo sulla competenza
territoriale del tribunale che dovrebbe giudicarlo che per problemi finanziari. Si trova agli arresti domiciliari in Senegal, dove
si è rifugiato dopo essere stato deposto nel 1990 dall’attuale presidente Idriss Deby Itno. Habré – soprannominato il Pinochet
d’Africa – si è sempre dichiarato innocente per le accuse di tortura e uccisioni arbitrarie di migliaia di oppositori. Da allora il
governo di Dakar si è rifiutato di concedere la sua estradizione. Nell’agosto 2008 è stato condannato a morte in contumacia per
crimini contro l’umanità da un tribunale di N’Djamena. Dopo anni di pressioni e una sentenza della Corte internazionale di
giustizia, il Senegal e l’Unione Africana (UA) hanno raggiunto un accordo per la creazione di un tribunale speciale che
dovrebbe aprire un processo entro la fine del 2013. [VV] -17/05- CRIMINI SOTTO HABRÉ, NUOVI MANDATI DI
ARRESTO … il ministero di Giustizia ciadiano ha emesso nelle ultime ore nuovi ordini di cattura nei confronti di personalità
di spicco del regime.… In quanto a “El Djonto”, potrebbe essere estradato in Senegal che, in virtù di un mandato dell’Unione
Africana, deve giudicare i responsabili dei crimini commessi sotto Habré.…[FB] -21/05- L’oppositore Guihini Korei sarebbe
stato “rapito e deportato illegalmente”: a denunciarlo è la sua famiglia che non ha più notizie di lui dal 15 maggio. Guihini
Korei, che gode dello statuto di rifugiato politico in Togo, sarebbe stato portato via con la forza verso il Ciad. L’uomo, ex
direttore generale della polizia politica sotto la dittatura di Hissène Habré (1982-1990), è stato identificato dalle vittime come
un torturatore della temuta Direzione della documentazione e della sicurezza (Dds). ….. [VV] CIAD SENEGAL-22/05- Un
processo “illegale” quello che dovrebbe aprirsi in Senegal: è la denuncia degli avvocati di Hissène Habré che si sono
nuovamente rivolti alla Corte di giustizia della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao) per cercare di bloccare il
procedimento giudiziario avviato nei confronti dell’ex dittatore ciadiano… [VV]
CILE -13/05- … condannate 17 persone, sei ex ‘carabineros’ e 11 agenti civili del regime, per il sequestro e la scomparsa di
28 contadini e indigeni nel sud del paese, fra il settembre e il novembre del 1973, a ridosso del golpe di Augusto Pinochet. …
-17/05- Ribaltando una decisione precedente, un tribunale di Santiago ha accolto una querela presentata contro l’ex presidente
socialista Michelle Bachelet per la mancata allerta per lo tsunami che il 27 gennaio …. Bachelet è al momento favorita nei
sondaggi per le presidenziali del prossimo novembre. -21/05- TERZO PAESE AL MONDO PER INVESTIMENTI
MINERARI…dopo Canada e Australia …[FB]
CONGO Brazzaville -08/05- La detenzione di 26 sospetti, in relazione all’esplosione verificatasi lo scorso anno in un
magazzino di munizioni della capitale Brazzaville, è da considerarsi “arbitrariaL’incidente, in cui morirono 282 persone,
sollevò un’ondata di critiche nei confronti delle autorità accusate di negligenza nella gestione di materiale bellico. [AdL]
COSTA D’AVORIO -06/05- … legge sulla proprietà fondiaria e ristabilire i criteri della cittadinanza: sono le prossime
priorità del suo governo … -14/05-PRESIDENTE OUATTARA IN QATAR, DIPLOMAZIA E AFFARI … Abidjan ha
ottenuto dalle autorità di Doha una serie di garanzie in termini di finanziamenti destinati alla costruzione di mille chilometri di
autostrada tra la Costa d’Avorio e il Burkina Faso, ma anche al potenziamento della produzione di elettricità e alla
realizzazione di una nuova grande università. … -17/05- ANCHE LA CINA COSTRUIRÀ CASE POPOLARI
… dopo che il governo ha decretato come una sua priorità la costruzione di almeno 60000 abitazioni entro il 2015….
-13/05- La Corte suprema è chiamata a pronunciarsi su 163 richieste di annullamento dei risultati delle elezioni regionali e
municipali dello scorso 21 aprile; …-20/05- ARRESTATO TEMUTO CAPO MILIZIA DELL’OVEST… accusato da
organizzazioni locali ed internazionali per i diritti umani di essere responsabile del massacro commesso il 29 marzo 2011 a
Duékoué, nei mesi del violento braccio di ferro tra l’attuale presidente Alassane Dramane Ouattara e l’ex capo di stato Laurent
Gbagbo…. Inoltre il capo milizia, a cui venivano attribuiti poteri “mistici”, avrebbe gestito a lungo il redditizio commercio del
cacao e del caffè… L’insicurezza persistente nelle regioni occidentali, destabilizzate anche da tensioni etniche, rappresenta
ancora una delle sfide dell’amministrazione Ouattara. Il mese scorso, per la prima volta dalla sua investitura, il presidente è
andato in visita ufficiale nell’instabile ovest, impegnandosi a lottare contro i gruppi armati e gli occupanti abusivi delle terre
agricole. -09/05- Dopo una settimana di cure presso il policlinico Sainte Anne Marie di Cocody, ad Abidjan, l’ex first lady
Simone Gbagbo è ritornata a Odienné (nord-ovest), la cittadina dove è detenuta da mesi. La moglie dell’ex presidente Laurent
Gbagbo – come lui accusata di crimini di guerra e contro l’umanità …. -24/05- … AL BANDO I SACCHETTI DI
PLASTICA…. Il caso più emblematico è quello di Abidjan, dove lo smaltimento delle acque sporche viene bloccato da enormi
quantità di vecchi sacchetti che ostruiscono gli impianti di evacuazione” …. Tanzania, Sudafrica, Mauritania e Rwanda ne
hanno già vietato l’utilizzo.[VV]
COLOMBIA -08/05- UCCISO UN SACERDOTE, È IL QUARTO DALL’INIZIO DELL’ANNO … don José Antonio Valle
Bayona, sacerdote dell’arcidiocesi di Barranquilla, nell’estremo nord del paese, …, 48 anni, era stato ordinato sacerdote il 20
dicembre del 1998. ..ed era molto contento mentre preparava cresime e prime comunioni, la gente era felice di lui. Non ha
parlato assolutamente di minacce né difficoltà, non avevamo il minimo sospetto che potesse accadere qualcosa” ha aggiunto il
presule. …Sono già quattro dall’inizio dell’anno i sacerdoti uccisi in Colombia: don José Ancízar Mejía Palomino, 84 anni,
assassinato il 3 febbraio nel dipartimento centro-settentrionale di Caldas; don Luis Alfredo Suárez, 50 anni, ucciso il 1°
febbraio nella città di Ocaña, nel dipartimento nord-orientale di Norte de Santander; don Francisco José Vélez Echeverry, 55
anni, assassinato il 16 gennaio padre a Tuluá, nel dipartimento centro-occidentale di Valle del Cauca. Secondo dati della
Conferenza episcopale colombiana, dal 1984 a oggi nel paese sudamericano sono stati assassinati due vescovi, 83 sacerdoti,
otto fra religiosi e religiose e tre seminaristi.[FB] -16/05- EX DEPUTATO CONDANNATO PER STRAGE DI CIVILI
…del dipartimento nord-occidentale di Antioquia César Pérez García per il massacro di Segovia, la località in cui l’11
novembre 1988 furono assassinate 43 persone e ferite più di 40.Pérez García, 78 anni, è stato riconosciuto colpevole di un
“crimine di lesa umanità” … Obiettivo del massacro era eliminare i militanti della Unión Patriótica (Up), il partito della
sinistra nato dall’iniziativa di alcuni gruppi guerriglieri che aveva vinto le elezioni del marzo 1988 e finì letteralmente
sterminato con la partecipazione dell’esercito. … L’ex deputato liberale è stato accusato da uno dei sottoposti di un alto
comandante dei ‘paras’, Alonso de Jesús Baquero, alias ‘el Negro Vladimir’, di aver finanziato la strage. …-20/05ASSEGNATI DUE MILIONI DI ETTARI AI ‘CAMPESINOS’ SENZA TERRA-Dall’agosto 2010 due milioni di ettari di
terre in Colombia sono stati assegnati dal governo a 57.450 ‘campesinos’, comunità indigene e afrodiscendenti.
… il presidente Juan Manuel … ha parlato nel fine-settimana durante una cerimonia pubblica in cui ha consegnato titoli di
proprietà di lotti situati nel comune di Pacho, nel centro del paese, sequestrati al defunto narcotrafficante Gonzalo Rodríguez
Gacha, alias “El Mexicano”, principale socio di Pablo Escobar nel disciolto cartello della droga di Medellín. Nella stessa
occasione ha anche confermato le dimissioni del ministro dell’Agricoltura, Juan Camilo Restrepo, senza tuttavia renderne
pubblici i motivi. In Colombia, il 52% delle terre è in mano all’1,15% della popolazione, secondo il rapporto sullo sviluppo
umano stilato nel 2011 dal Programma dell’Onu per lo sviluppo (Unpd). …, il paese sudamericano registra oltre 3,7 milioni di
‘desplazados’ (sfollati con la forza), un numero fra i più alti al mondo, a causa di un conflitto che perdura da quasi mezzo
secolo. … -22/05-GOVERNO-FARC: SEI MESI DI COLLOQUI, SI ATTENDE PRIMO ACCORDO- Prosegue ma, per ora,
non dà frutti concreti lo storico processo di pace fra il governo del presidente Juan Manuel Santos e le Forze armate
rivoluzionarie della Colombia (Farc) … l’auspicio di poter chiudere un conflitto che si protrae da quasi mezzo secolo in tempi
brevi – Santos aveva inizialmente indicato il mese di novembre – resta per il momento sulla carta. Ottimismo viene espresso al
livello dei negoziatori su un accordo in merito al primo e forse più annoso punto dell’agenda, la questione della terra, …
Il paese resta quindi in attesa del più volte annunciato accordo sulla terra, tema che in agenda è seguito da quello inerente alla
partecipazione della guerriglia alla vita politica. Il negoziato contempla anche altri tre punti: il narcotraffico, l’abbandono delle
armi, i risarcimenti alle vittime delle violenze. In quasi mezzo secolo secondo le stime più accreditate il conflitto ha provocato
600.000 morti e 3,7 milioni di sfollati per mano dei gruppi armati. [FB]-27/05- ACCORDO SULLA TERRA TRA IL
GOVERNO E LE FARC …I punti fondamentali dell’accordo riguardano lo sviluppo economico-sociale delle campagne e la
distribuzione della terra ai contadini. … le delegazioni si sono date appuntamento all’Avana l’11 giugno per discutere del
secondo tema in agenda dei colloqui, la partecipazione dei guerriglieri alla vita politica. In questa nuova fase, sottolinea Radio
Caracol, dovrebbero essere prese in considerazione ben 400 proposte formulate dalle organizzazioni della società civile
attraverso un forum coordinato dall’Onu e dall’Università nazionale della Colombia.…[VG] -ACCORDO SULLA TERRA,
ELOGI E CRITICHE…. Toni entusiasti al pari di quelli usati dall’ambasciatore statunitense a Bogotá, Michael McKinley,
secondo il quale si tratta di “un progresso incoraggiante affinché queste trattative portino alla fine del conflitto” scoppiato nel
1964 fa proprio per la questione della terra. … Voce fuori dal coro, senza sorprese, è stata invece quella della Federazione
colombiana degli allevatori (Fedegan), nelle cui mani si concentrano 38 dei circa 44 milioni di ettari di terre produttive che si
contano in Colombia, da sempre contraria a un’eventuale riforma agraria. “Sfortunatamente le Farc arrivano a un accordo su
questa materia” ha detto il presidente di José Félix Lafaurie, criticando la “legittimità” accordata dal governo alla guerriglia.
Vicino all’ex presidente Alvaro Uribe, già promotore del “pugno di ferro” contro la guerriglia e tra i più strenui oppositori allo
storico processo di pace ospitato all’Avana, Lafaurie ha più volte manifestato la disponibilità della Fedegan a riconvertire 10 o
15 milioni di ettari di quelli che controlla per “attività redditizie” come forestazione, agricoltura, produzione di bio-carburanti,
ma “non terra per i contadini”. … [FB] -28/06- ACCORDO SULLA TERRA, SANTOS SVELA I “QUATTRO PILASTRI”
Un Fondo per la terra, programmi speciali di sviluppo nei territori più sfavoriti, una politica ‘ad hoc’ per promuovere la
Colombia rurale e sconfiggere la povertà, sicurezza alimentare: sono i quattro “pilastri” – così li ha chiamati il presidente Juan
Manuel Santos – dell’accordo raggiunto nel fine settimana a Cuba tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie della
Colombia (Farc). … -03/06- ‘DESPLAZADOS’, 250.000 SOLO NEL 2012- Arrivare a un accordo di pace è l’unico modo per
risolvere il problema dei ‘desplazados’, gli sfollati a causa della violenza che solo lo scorso anno in Colombia sono stati
almeno 250.000: … numero complessivo decisamente più alto di quello di riferimento dell’Onu che conta fra i 3 e i 4 milioni.
Per Codhes sono 5,7 milioni. … alle persone che si spostano nel territorio nazionale lasciando le loro case e trasferendosi in
altre località, ne vanno aggiunte almeno altre 400.00 riparate in Ecuador, Venezuela, Costa Rica, Panamá e altri paesi.…
-29/05- DECRETATA EMERGENZA CARCERARIA… a causa del sovraffollamento: …-31/05- DALLA SVIZZERA,
BUONE NOTIZIE PER IL CAFFÈ… Al termine di un negoziato durato oltre cinque anni, il ‘Café de Colombia’ è diventata la
prima denominazione di origine straniera ad essere accettata nella Confederazione Elvetica, dove d’ora in poi il caffè
colombiano sarà tutelato come un prodotto unico al mondo. … Con la prima registrazione individuale di una denominazione
straniera, la Svizzera si unisce al resto dei paesi dell’Europa, al Canada e all’Unione Europea. “Che la nostra sigla sia
riconosciuta qui è fondamentale perché la Svizzera è il centro del commercio del caffè nel mondo …[FB]
COMORE -21/05- Un mese dopo il mancato colpo di stato contro il presidente Ikililou Dhoinine, l’opposizione comoriana ha
presentato una denuncia contro ignoti per “tentato colpo di stato e destabilizzazione del potere” presso un tribunale di Parigi.
Finora 19 persone sono finite in manette a Moroni, tra cui cittadini ciadiani e congolesi. Nel fatto sarebbero coinvolti anche
alcuni francesi e persone residenti nella capitale francese. Un retroscena ancora tutto da chiarire che ha spinto Saif Larifou,
presidente del partito ‘Ridja’, a chiedere l’apertura di una procedura giudiziaria in Francia.[VV](vSGsMondo n72)
COSTA RICA -17/05- Dopo il ministro della Comunicazione, anche il capo dell’intelligence Mauricio Boraschi e l’assistente
personale della presidente Laura Chinchilla, Irene Pacheco, hanno dato le dimissioni in seguito allo scandalo scoppiato in
merito a un recente viaggio del capo dello Stato in Perù. È emerso che Chinchilla ha utilizzato un jet privato di una compagnia
mineraria collegata a un imprenditore colombiano ricercato per narcotraffico. [FB]
CUBA -21/05- ABOLITO DIVIETO DI IMPORTARE ELETTRODOMESTICI- Con una risoluzione che elimina un divieto
vigente dal 2005, la Dogana generale di Cuba ha autorizzato l’ingresso di elettrodomestici e ciclomotori elettrici, pur con
limitazioni di quantità e basate sul consumo energetico... La nuova normativa entra in vigore a cinque mesi dalla riforma
migratoria che ha reso più semplici i viaggi all’estero per i cubani residenti nell’isola e gli emigrati. Prima ancora, nel
dicembre scorso, altre risoluzioni della Dogana hanno abbattuto i divieti sull’ingresso di 268 prodotti di 16 diverse categorie,
dagli alimenti, ai computer, ai cosmetici, ai giocattoli. [FB] -29/05- INTERNET PUBBLICO IN FIBRA OTTICA GRAZIE
AL VENEZUELA…. Il servizio sarà disponibile a partire dal 4 giugno attraverso carte prepagate. Sulla Gazzetta ufficiale si
precisa che il servizio non può essere utilizzato “per azioni che possano essere considerate dall’Etecsa (Empresa de
Telecomunicaciones de Cuba) o dalle autorità amministrative e giudiziarie competenti come dannose o pregiudizievoli per la
sicurezza pubblica, l’integrità e la sovranità nazionale”.-31/05- L’AVANA ALLA CASA BIANCA, “INGIUSTA ACCUSA
DI TERRORISMO” … Respingendo con forza “l’utilizzazione a fini politici di un tema sensibile come il terrorismo
internazionale”, il governo cubano ha chiesto che venga cancellata “questa designazione vergognosa che offende il popolo
cubano e si pone come unico obiettivo tentare di giustificare l’embargo anarchico e crudele contro Cuba – in vigore dal 1962 –
screditando lo stesso governo degli Stati Uniti”. … il Dipartimento di Stato sostiene che Cuba, inclusa nella lista dal 1982,
continui a dare rifugio a membri dell’Eta e che in anni passati abbia permesso a guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie
della Colombia (Farc) di rifugiarsi sull’isola o di transitarvi. … In relazione alle Farc, l’Avana ha definito l’accusa “assurda”,
ricordando che proprio la capitale cubana sta ospitando dallo scorso novembre lo storico processo di pace colombiano.[FB]
ECUADOR -14/05- SI INSEDIA NUOVA ASSEMBLEA NAZIONALE…. per un mandato che concluderà nel 2017 …
Cento dei 137 nuovi legislatori appartengono al movimento Alianza País del presidente Rafael Correa che ha fatto della
riforma del codice penale la priorità nella lotta contro la criminalità. Un’altra iniziativa di legge all’ordine del giorno è quella
sulla comunicazione: Correa sostiene di volere “una stampa libera e indipendente, che informi e comunichi e non difenda gli
interessi privati”, ma i suoi oppositori ritengono che l’obiettivo è invece porre un freno alla libertà di espressione.…[FB]
-31/05- MORTE PRESIDENTE ROLDÓS, UN’INCHIESTA 32 ANNI DOPO… in un incidente aereo occorso il 24 maggio
1981, quando il velivolo su cui viaggiava si schiantò contro una montagna nel sud del paese.…. Roldós, …, fu “straordinario
per il suo impegno per i diritti umani” … “terribili coincidenze storiche” con la scomparsa di altri due presidenti latino
americani, sempre in incidenti aerei, nello stesso 1981: il peruviano Rafael Hoyos Rubio e il panamense Omar Torrijos.
Decessi avvenuti mentre – ha insistito Correa – “negli Stati Uniti si insediava un governo repubblicano dalla linea dura che
sostenne le dittature e giustificò gli attentati contro i diritti umani”.…la famiglia di Roldós…, sostenne… l’ipotesi di un
attentato mirato a sbarazzarsi di un presidente latinoamericano che con la riorganizzazione del settore degli idrocarburi da lui
promossa minacciava gli interessi statunitensi.[FB]
EGITTO -07/05- RIMPASTO DI GOVERNO, ENTRANO NOVE VOLTI NUOVI…. in seno alla squadra di governo del
primo ministro Hisham Qandil. …. che tuttavia mantiene saldi ai loro incarichi i dicasteri chiave di Difesa, Affari Esteri,
Produzione militare e Interni. Inoltre due ministeri di peso – Investimenti e Pianificazione – vanno a uomini dei Fratelli
musulmani.I partiti di opposizione avevano chiesto le dimissioni di Qandil e la creazione di un governo di unità nazionale
come condizione per partecipare alle elezioni legislative previste in autunno, … [AdL] -09/05- BATTAGLIA DEI
CAMMELLI, RIGETTATO RICORSO CONTRO ASSOLUZIONE- La corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del
procuratore contro il verdetto di assoluzione nei confronti dei protagonisti della ‘Battaglia dei cammelli’, uno degli episodi più
cruenti della rivoluzione che ha portato alla caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak. Nella vicenda che risale al febbraio
2011, conclusasi con 11 morti e oltre un migliaio di feriti, uomini a cavallo e in sella ai cammelli invasero piazza Tahrir al
Cairo, colma di manifestanti, provocando disordini e seminando il panico.Circa una ventina di esponenti dell’ex partito di
maggioranza Ndp furono individuati come mandanti dell’operazione, che aveva il chiaro obiettivo di impaurire la folla e
scoraggiare gli attivisti dal tornare in piazza. Nel precedente grado di giudizio, tuttavia, i giudici del tribunale militare avevano
assolto gli imputati “per mancanza di prove”. La sentenza di oggi costituisce un duro colpo per la credibilità del presidente
Morsi, che si è impegnato a garantire “giustizia” alle vittime della rivoluzione … -16/05- SINAI, GRUPPO ARMATO
SEQUESTRA POLIZIOTTI E MILITARI Uomini armati non identificati hanno sequestrato tre poliziotti e quattro militari
egiziani nella penisola del Sinai. …La penisola, meta tra le più esclusive del turismo egiziano e abitata da tribù beduine
tradizionalmente diffidenti nei confronti del governo centrale, è stata teatro dopo la caduta di Hosni Mubarak di una
sollevazione che ha favorito l’infiltrazione nella zona di gruppi armati di matrice islamista. Il più grave degli incidenti si è
verificato nell’agosto scorso, quando un commando armato ha ucciso 16 guardie di frontiera egiziane.[AdL] -17/05-SINAI: I
POLIZIOTTI PROTESTANO, CHIUSO IL VALICO DI RAFAH….Nei pressi del valico ci sono almeno 150 palestinesi, tra i
quali anche persone anziane e malati, che attendono di potere raggiungere la Striscia. …., i sequestratori chiedono il rilascio di
alcuni compagni in carcere.[VG]. -20/05- SINAI: DISPIEGATI RINFORZI DELL’ESERCITO… per rafforzare la sicurezza
…[VG]-22/05- SINAI: LIBERATI POLIZIOTTI E MILITARI RAPITI…grazie al lavoro dei servizi di intelligence
dell’esercito in cooperazione con i nobili capi tribali del Sinai” … Nel contempo le autorità egiziane hanno sollecitato dirigenti
beduini ad attivarsi per avviare una mediazione con i rapitori.…[VV]
EL SALVADOR -16/05- FUNES IL PRESIDENTE PIÙ AMATO DEGLI ULTIMI 25 ANNI … Il 76% dei salvadoregni ha
“un’opinione favorevole” del presidente, mentre il 53% “pensa molto bene dell’amministrazione Funes” che raccoglie
“relativamente molte poche critiche”, essenzialmente quelle dei simpatizzanti della Alianza Republicana Nacionalista (Arena),
lo schieramento di destra al potere per 20 anni fino alle elezioni del 1° giugno 2009.L’ex presidente Alfredo Cristiani, al potere
fra il 1989 e il 1994, era finora il più apprezzato dalla popolazione (42%), anche per il ruolo svolto nell’archiviare la guerra
civile (1980-1992). Cristiani è considerato “il presidente della pace” poiché fu tra i firmatari degli accordi che misero fine al
conflitto. …[FB]
ERITREA -06/05- IL TELEFONO, ‘NUOVO’ STRUMENTO DELLA PROPAGANDA ANTI-REGIME-È il telefono il
‘nuovo’ strumento prediletto dagli eritrei della diaspora per invitare i concittadini in patria alla mobilitazione contro il regime
di Isaias Afewerky: lo rivela un’inchiesta dell’African Review secondo cui ogni giorni gli eritrei all’estero, per lo più rifugiati
politici, compongono numeri di telefono a caso in Eritrea a cui inviano messaggi preregistrati che invitano a sollevarsi e a
scendere in piazza.…. Le loro rivendicazioni si riassumono nella richiesta dell’applicazione della Costituzione del 1997 e del
rilascio dei prigionieri politici, stimati tra i 5000 e i 10.000 nel paese. … Ispirati dalla primavera araba e incoraggiati dal
tentativo di destabilizzazione ad Asmara, durato poche ore e subito neutralizzato a gennaio scorso, numerosi eritrei in esilio
hanno manifestato davanti alle ambasciate di Asmara in giro per il mondo. [AdL] -29/05- CONTRO REPRESSIONE DI
ASMARA, MANIFESTAZIONE PROFUGHI AFAR…nel campo profughi di Berahle, in Etiopia, …, accusano inoltre la
comunità internazionale di non muovere un dito per fermare le uccisioni e deportazioni in massa degli eritrei, vittime di uno
dei governi più repressivi al mondo.…L’Eritrea, che la scorsa settimana ha celebrato i 20 di indipendenza, è considerata dagli
attivisti per i diritti umani un “paese -prigione” da cui ogni anni migliaia di giovani tentano la fuga con ogni mezzo per
sfuggire alla repressione e al servizio di leva obbligatorio a tempo indeterminato. Secondo le stime, sono tra i 5000 e i 10.000 i
prigionieri politici detenuti nelle carceri del paese. Tra loro numerosi oppositori e giornalisti. ERITREA -30/05- TASSA
SULLA DIASPORA, CANADA ESPELLE CONSOLE DI ASMARA-Il governo di Ottawa ha ordinato al console dell’Eritrea
di lasciare il paese, dichiarandolo “persona non grata”. L’uomo è accusato di aver chiesto a connazionali della diaspora
residenti in Canada contributi economici per finanziare l’esercito eritreo. … di violazione delle leggi canadesi e internazionali,
visto l’embargo sancito dall’Onu sul regime di Asmara. …Alcuni cittadini eritrei in Canada, sotto copertura dell’anonimato,
hanno confermato alla stampa locale che il console pretendeva una tassa del 2% sulle rimesse inviate in patria. “Non danno
spiegazioni, lo pretendono e basta – ha raccontato uno degli intervistati all’emittente Cbc – altrimenti la tua famiglia può avere
dei problemi”.In una recente inchiesta, Popoli, il mensile della Compagnia di Gesù, ha rivelato che il pagamento della tassa sui
redditi viene imposto anche dai consolati eritrei presenti in Italia. Altrimenti il rischio è quello di vedersi negare il rinnovo del
passaporto e dei documenti o, in alcuni casi, l’invio di pacchi e corrispondenze nel paese di origine.[AdL](vSGsMondo n72
rifiuto presenzaONU)
ETIOPIA -28/05- DIGA DEL MILLENNIO, LAVORI PER DEVIAZIONE NILO AZZURRO… l’iniziativa – a lungo
osteggiata e oggi svogliatamente accolta da Sudan ed Egitto – un progetto “di portata storica”.… il ministro degli Esteri
Berhane Gebre Christos ha ricordato che la diga – che avrà una capacità di contenimento di 84 milioni di metri cubi – sarà
utilizzata “per l’esclusiva produzione di energia e non a fini agricoli, pertanto non ridurrà la portata d’acqua per i paesi vicini”.
…Sulla questione relativa alle acque del Nilo, Egitto e Sudan si sono sempre opposti alla revisione dei contratti di epoca
coloniale che attribuiscono ai due paesi circa il 90% dello sfruttamento delle acque del fiume e concedono il diritto di veto su
tutti i progetti finalizzati a rivederne i termini di utilizzo. L’Egitto trae dal Nilo il 60% dei circa 55 miliardi di metri cubici di
acqua prodotti annualmente dal fiume.… [AdL] -04/06- ACQUE DEL NILO: IL CAIRO, “NON CEDEREMO UNA
GOCCIA”L’Egitto “non consentirà la perdita di una sola goccia d’acqua” a causa della deviazione del corso del Nilo azzurro e
del progetto della Diga del rinascimento in via di realizzazione in Etiopia: lo ha detto il presidente Mohammed Morsi …
Ad alimentare la frustrazione del governo del Cairo è stato il fatto che Addis Abeba abbia avviato i lavori prima ancora della
presentazione del rapporto dei saggi nominati da Egitto, Sudan ed Etiopia sull’impatto del progetto nella ridistribuzione
dell’acqua.… L’appalto è stato assegnato in trattativa privata alla società italiana Salini Costruttori. L’impianto è in
costruzione nella regione etiopica di Benishangul-Gumuz, al confine con il Sudan. … I rapporti tra Il Cairo e Addis Abeba
sono ripresi dopo la rivoluzione egiziana e il rovesciamento del presidente Hosni Mubarak.-07/05- ADDIS ABEBA,
LIBERATI ESPONENTI MOVIMENTO RIBELLE- Il governo di Addis Abeba ha rilasciato 74 prigionieri, incarcerati con
l’accusa di aderire al movimento di liberazione del popolo Benshangul (Bplm). La decisione rientra nell’ambito di un accordo
raggiunto tra le autorità e i rappresentanti del movimento ribelle dopo oltre due anni di negoziati.…. dovrebbe porre fine a un
conflitto durato 17 anni e che minacciata gli interessi del governo di Addis Abeba nella regione che ospita il progetto della
Grande diga sul Nilo azzurro. Negli ultimi anni, le autorità etiopi hanno siglato accordi di pace con una fazione dissidente del
Fronte popolare per la liberazione dell’Ogaden e il Fronte unito occidentale di liberazione somalo (Uwslf).-16/05CAMPAGNA ANTICORRUZIONE, ARRESTI ECCELLENTI… che hanno colpito una decina di personalità vicine al
governo e in ruoli chiave dell’amministrazione pubblica.… accuse per peculato e truffa ai danni dello Stato. …Gli arresti
avvengono a distanza di pochi giorni dalla decisione di Desalegn di destituire l’influente ministro della Giustizia Berhan Hailu,
… scelta, questa, che ha sollevato interrogativi su un presunto coinvolgimento del ministro nello scandalo. [AdL]
-23/05- A BOGALETCH GEBRE IL PREMIO CONTRO LE MUTILAZIONI GENITALI -Le sue “conversazioni nelle
comunità” hanno permesso in dieci anni di sottrarre alle mutilazioni genitali femminili (mgf) il 97% delle bambine delle aree
dove ha lavorato; è per questo successo che l’attivista etiopica Bogaletch Gebre è stata insignita di un premio che rafforza un
impegno assunto anche dall’Onu.…. Nel concreto vuol dire 450.000 euro a disposizione dei programmi avviati dalla
associazione di Gebre, la Kembatti Mentti Gezzimma (Kmg), in regioni dell’Etiopia dove le mgf sono “endemiche” e la grande
maggioranza della popolazione è analfabeta.Su un piano morale, è un invito a rafforzare un impegno promosso anche da una
risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu approvata a dicembre. Nel testo si definiscono le mutilazioni genitali femminili
“una violazione dei diritti umani” e si esortano tutti gli Stati a contrastare questa pratica “anche attraverso leggi che la
proibiscano”.[VG]
FILIPPINE -13/05- LEGISLATIVE E LOCALI: TEST PER PRESIDENTE AQUINO, TIMORI DI VIOLENZE-A Manila la
giornata elettorale sta procedendo regolarmente, con un’elevata partecipazione degli aventi diritto: lo riferiscono fonti di
stampa filippine e internazionali in merito alle elezioni legislative e locali di oggi, dopo una campagna segnata da gravi
violenze. Tra ingenti misure di sicurezza, più di 52 milioni di elettori sono chiamati alle urne per eleggere 18.000 cariche
pubbliche – tra cui 233 deputati, 12 senatori, 80 governatori, sindaci e capi quartiere – in più di 70.000 seggi aperti dalle 8 (ora
locale) in tutto l’arcipelago.… Lo stesso capo dello Stato è stato molto attivo durante la campagna elettorale, spronando i suoi
sostenitori ad eleggere candidati della sua maggioranza. Eletto nel 2010, Aquino è riuscito a rilanciare la crescita economica
del paese asiatico dove il 30% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e sta lottando attivamente contro la
corruzione dilagante al livello politico ed istituzionale. Ha fatto arrestare e processare la presidente uscente Gloria Arroyo.
Inoltre l’attuale presidente potrebbe riuscire a firmare un accordo di pace con la ribellione meridionale del Fronte di
liberazione islamico Moro (Milf), in lotta con Manila dagli anni 70’ in un conflitto che ha già mietuto 150.000 vittime. …
Il processo elettorale rischia di essere alterato da problemi logistici e materiali già segnalati in 200 seggi dove le
apparecchiature di riconteggio delle schede sarebbero difettose. Ma il pericolo più grande potrebbe essere costituito da attacchi
contro candidati ed elettori in un clima generale di intimidazioni, compravendita di voti e corruzione dilagante. Ieri a
Candelaria, 300 km da Manila, Melinda Jennifer Glifonea, giornalista esperta di questioni politiche, è stata rapita da non
meglio identificati uomini armati. Sabato, il Nuovo esercito del popolo (Npa), braccio armato del Partito comunista delle
Filippine attivo dal 1969, ha teso un’imboscata al sindaco di Kadingilan (sud), …. Almeno 60 persone sono rimaste vittime
delle violenze che hanno segnato la campagna elettorale, aperta lo scorso febbraio.[VV] -14/05-ELEZIONI: PRIMI
RISULTATI, A MANILA IN TESTA EX PRESIDENTE ESTRADA- L’ex presidente deposto Joseph Estrada, già condannato
per corruzione, ha buone possibilità di diventare il nuovo sindaco di Manila: è questo finora il risultato più eclatante delle
elezioni parziali tenute ieri nelle Filippine,dopo lo spoglio del 92% delle schede …. uscì dal carcere nel 2007 grazie a un
indulto e arrivò secondo alle presidenziali del 2010 dietro l’attuale capo di Stato, Benigno Aquino.… il tasso di affluenza è
stato elevato, attestandosi attorno al 70%. …I candidati in lizza fanno capo alle tre principali forze che dominano la vita
politico-istituzionale del paese: quelle legate al presidente in carica Aquino, al presidente uscente Gloria Macapal Arroyo –
processata per corruzione – e Imelda Romualdez Marcos, chiamata la “farfalla di ferro”, vedova del dittatore Ferdinando
Marcos, al potere dal 1965 al 1986.… -16/05- A causa di ritardi nella trasmissione dei dati dello spoglio e di denunce di frodi,
la Commissione elettorale (Comelec) non ha ancora diffuso i risultati completi e definitivi delle elezioni legislative e locali di
lunedì scorso. In base ai dati parziali, il Partito liberale del presidente Benigno Aquino dovrebbe ottenere la maggioranza nelle
due camere del parlamento. La famiglia dell’ex dittatore Ferdinand Marcos è uscita vincente: le urne hanno riconfermato la
moglie Imelda come parlamentare nella sua provincia di Ilocos Norte mentre la figlia è stata rieletta al posto di governatore
della stessa provincia. Ha fatto il giro del mondo l’elezione decisa con un lancio di monete di due candidati al comune di San
Teodoro, nella provincia orientale di Mindoro. In situazione di parità, con entrambi 3236 voti, la Comelec ha autorizzato
l’insolito metodo per stabilire il vincitore. Il nuovo sindaco della località in questione è Marvic Feraren, esponente del partito
presidenziale. [VV]
GAMBIA -13/05- RILASCIATO IMAM CHE SI BATTEVA CONTRO PENA DI MORTE- È stato rilasciato dopo cinque
mesi di detenzione il predicatore islamico Imam Bab Leigh, incarcerato per aver condannato la decisione del governo di
mandare a morte nove detenuti.… Il predicatore aveva definito “contrarie ai principi dell’Islam” le esecuzioni di nove
condannati a morte, decise dal presidente Yahya Jammeh in persona. …[AdL] (v.SGsMondo nn 67 e 72)
GHANA -30/05- I MEDICI TORNANO AL LAVORO, MA MINACCIANO UN NUOVO SCIOPERO… (v.SGsMondo n72)
… disaccordo sul versamento degli stipendi, previsto in tre tranche, rischia di determinare l’inizio di una nuova agitazione.
…Negli ultimi anni l’economia del Ghana è cresciuta in modo costante, con un ritmo tra i più sostenuti in Africa. L’aumento
del Prodotto interno lordo si è accompagnato a un maggior dinamismo sociale e anche a richieste sindacali più pressanti.[VG]
GIBUTI -30/05- Quarantacinque giorni di carcere e multe salate: è la pena comminata nei confronti di Maydaneh Abdallah
Okieh, collaboratore alla ‘Voix de Djibouti’ e responsabile di comunicazione della coalizione di opposizione ‘… colpevole di
“oltraggio e diffamazione” ai danni della polizia per aver pubblicato sulla sua pagina Facebook fotografie di proteste di piazza
brutalmente represse. … [VV] -03/06- ONDATA DI ARRESTI TRA L’OPPOSIZIONE-Sono circa una quarantina gli
oppositori arrestati nelle ultime 72 ore …Nei giorni scorsi, inoltre, le autorità avevano arrestato Maydaneh Abdallah Okieh,
responsabile del sito di informazione ‘La voix de Djibouti’ per aver pubblicato on-line fotografie che mostravano le forze
dell’ordine intente a reprimere una manifestazione.Nel voto di febbraio la coalizione al potere ha ottenuto 55 seggi in
parlamento mentre l’opposizione, che grazie a una recente riforma ha fatto per la prima volta il suo ingresso nell’emiciclo, può
contare solo su 10 rappresentanti. …, l’ex colonia francese ospita l’unica base militare degli Stati Uniti e la più importante
della Francia in Africa.[AdL]
GUATEMALA -06/05- La Corte Costituzionale ha sospeso “in modo provvisorio” il processo per genocidio e crimini contro
l’umanità a carico dell’ex dittatore José Efraín Ríos Montt (1982-1983) e del suo ex capo dell’intelligence, José Rodríguez,
fino a quando non sarà chiarito l’esito di un ricorso presentato dal legale del generale golpista, Francisco García Gudiel. Le
udienze sarebbero dovute riprendere oggi, dopo l’assegnazione di un nuovo avvocato a Rodríguez. [FB] -09/05- FASE
FINALE PROCESSO A RÍOS MONTT, CRESCE L’ATTESA- La pubblica accusa ha chiesto al ‘Tribunal Primero A de
Mayor Riesgo’ una condanna a 75 anni per l’ex dittatore Efraín Ríos Montt e il suo ex capo dell’intelligence militare, José
Rodríguez, processati per genocidio e crimini di lesa umanità per la strage di 1771 indigeni Maya Ixiles durante la guerra civile
(1960-1996). Dopo aver proceduto a fasi alterne, fra sospensioni e rinvii, lo storico dibattimento è giunto alle battute finali: ….
“L’esercito uccise gli indigeni con una percentuale otto volte superiore ai non indigeni, commise un genocidio nella regione
Ixil, ….“Purtroppo in Guatemala la legge ha molte falle. È inefficace e manipolata dai potenti. Il processo ha avuto fasi alterne,
si è fermato, è ripreso, ma la comunità indigena è rimasta fiduciosa e in attesa che la giustizia faccia il suo corso” … “Anche il
presidente Otto Pérez Molina (generale a riposo, in servizio fra il 1966 e il 2000, ndr) vuole salvare questo cosiddetto ex
presidente, perché lui stesso è stato militare nella regione Ixil durante la guerra ed è complice di quanto è stato fatto”… -13/05STORICA CONDANNA A EX DITTATORE, “HA VINTO IL DIRITTO”-“Bisogna riconoscere che l’indipendenza dei
poteri è stata rispettata, lo ritengo un grande passo per la giustizia in Guatemala”: così Mario Polanco, direttore del Gam –
Grupo de Apoyo Mutuo (Gam), organizzazione che riunisce i familiari delle vittime della guerra civile (1960-1996) –
commenta alla MISNA la storica condanna a 50 anni per genocidio e 30 per crimini di lesa umanità inflitta venerdì all’ex
dittatore Efraín Ríos Montt. …Lo storico processo ha tuttavia confermato che la riconciliazione in Guatemala è ancora lontana:
militari, schieramenti conservatori e imprenditori negano che ci sia stato un “genocidio” durante la guerra, così come lo stesso
presidente Otto Pérez, generale dell’esercito a riposo, che lo ha ribadito a chiare lettere proprio venerdì. .. Al termine del
dibattimento, la giudice Barrios ha disposto che proseguano le indagini “a carico di altre persone che avrebbero potuto
partecipare ai fatti giudicati”. -14/05- DOPO CONDANNA EX DITTATORE, “LO STATO CHIEDA PERDONO”… A
disporlo è stato lo stesso tribunale che ha condannato l’ex generale, presieduto dalla giudice Yasmín Barrios, in un’udienza
celebrata presso la Corte Suprema…La giudice Barrios ha chiarito che le 12 forme di riparazione non rappresentano una
condanna nei confronti dello Stato ma costituiscono le misure necessarie per una “riparazione dignitosa” nei confronti delle
vittime del genocidio.… -17/05- RÍOS MONTT, RINVIATO PRONUNCIAMENTO CORTE COSTITUZIONALE… Su Ríos
Montt pesa un’altra causa, quella per la strage di Dos Erres, perpetrata il 7 dicembre 1982, quando le forze speciali
antiguerriglia Kaibiles assassinarono 201 persone, per la maggior parte donne e bambini. Finora, cinque dei militari ceh
parteciparono al massacro sono stati condannati a 6060 anni di prigione ciascuno, una pena simbolica per ciascuna delle
vittime che nella prassi si traduce a 50 anni di detenzione. Secondo una Commissione della Verità sostenuta dalle Nazioni
Unite, durante il regime di Ríos Montt furono commessi in media 800 omicidi al giorno. -21/05-RÍOS MONTT: ANNULLATA
STORICA CONDANNA PER GENOCIDIO “Accogliendo un ricorso della difesa, si annulla la sentenza e il processo è
retrodatato al 19 aprile”: … -22/05- RÍOS MONTT, DONNE INDIGENE: “CONTINUIAMO A LOTTARE PER LA
GIUSTIZIA” “È una grande umiliazione, perché le donne Ixiles hanno osato dire la verità e l’annullamento della sentenza è
una beffa totale che dimostra una volta di più il razzismo e la discriminazione verso la donna Maya”: così il Consiglio delle
autorità ancestrali indigene Ixiles del Guatemala ha reagito alla clamorosa decisione della Corte Costituzionale di annullare la
storica condanna … È un fatto che Ríos Montt, già leader dell’influente Fronte repubblicano guatemalteco (Frg) da lui fondato
nel 1990 – con cui tentò anche di ottenere la presidenza attraverso le urne nonostante il suo passato golpista glielo vietasse
grazie alla compiacenza della stessa Corte Costituzionale – è stato rinviato a giudizio per genocidio solo nel gennaio dello
scorso anno. Fino ad allora, pur reclamato anche dalla Spagna per i crimini del suo regime, è stato protetto dall’immunità
parlamentare – è stato anche presidente del Congresso ed eletto più volte al parlamento, l’ultima nel 2007 – nonostante
secondo la Commissione per il chiarimento storico (Ceh, indipendente) nei 17 mesi del suo regime le violazioni dei diritti
umani in Guatemala raggiunsero la massima efferatezza. … -28/08-GIUDICI RIFIUTANO DI RIAPRIRE PROCESSO A
RÍOS MONTT… Ieri la ‘Sala primera de Apelaciones’ – costituita a fatica venerdì scorso dopo che ben 59 giudici hanno
declinato di farvi parte – ha ratificato la decisione della Corte Costituzionale che il 20 maggio ha cancellato lo storico verdetto
….”. Ha quindi ordinato a Barrios, Bustamante e Xitumul di riprendere entro 24 ore il processo retrodatandolo al 19 aprile,
come stabilito dall’altro tribunale. I tre magistrati si sono però opposti affermando di non essere disposti a ripetere un processo
già concluso con una condanna. … un clima di alta tensione, mentre non si placano le richieste di giustizia da parte del popolo
indigeno Maya Ixil ... -30/05-RINUNCIA CAPO COMMISSIONE INTERNAZIONALE CONTRO IMPUNITÀ … il
costaricano Francisco Dall’Anese, lascerà il suo mandato a settembre.… sono già cominciate le consultazioni per trovare il
successore dell’organismo – unico al mondo nel suo genere – attivo dal 2006 in Guatemala sotto l’egida dell’Onu. … Le
critiche della Commissione internazionale contro l’impunità sono state poi fortemente contestate dal governo che si è
lamentato presso l’Onu definendo la condotta della Commissione “non appropriata”. -06/06- RÍOS MONTT: PROCESSO
SLITTA AL 2014, DIFESA PUNTA AD AMNISTIA.. non riprenderà prima dell’aprile 2014. È quanto ha comunicato il
nuovo tribunale designato per celebrare il dibattimento – dopo il rifiuto a riaprire il processo opposto dai giudici che avevano
già condannato il generale …[FB]. GUATEMALA USA-25/05 h00:15-ExPresidente Portillo estradato negli USA (Fr24)
(vSGsMondo n72 al 10/04 assoluz., ma sospesa estradiz) -27/05-EX PRESIDENTE PORTILLO ESTRADATO …per
riciclaggio di denaro sporco per 70 milioni di dollari ….accuse che lo spinsero a riparare temporaneamente in Messico. …
-29/05-EX PRESIDENTE PORTILLO DAVANTI AI GIUDICI A NEW YORK …La data del processo non è stata ancora
stabilita. … Era stato catturato il 26 gennaio 2010, all’indomani della presentazione della richiesta di estradizione, mentre
tentava la fuga verso il Belize. ….[FB]
GUINEA -09/05- E’ stata cancellata la manifestazione prevista oggi a Conakry: …in seguito a una richiesta delle Nazioni
Unite e dei capi religiosi con l’obiettivo di rilanciare il dialogo politico tra maggioranza e opposizione. Al centro del braccio di
ferro in atto da più di due anni c’è l’organizzazione delle elezioni legislative, … [VV]-15/05- “… nessuna mano è stata tesa e
non c’è stata alcuna intenzione di calmare le acque. Le proteste riprenderanno il 22 maggio a Conakry”: lo ha dichiarato il
portavoce delle forze di opposizione, … -21/05- … legislative in agenda per il 30 giugno. …. Il voto, rinviato più volte da fine
2011, sarà boicottato dalle principali coalizioni di opposizione che da mesi denunciano un processo elettorale poco trasparente
a vantaggio del presidente Alpha Condé …. Per candidarsi bisognava pagare circa 9000 euro: una somma proibitiva per la
maggior parte dei cento partiti attivi in Guinea. Finora sono stati vani i tentativi dell’Onu di rilanciare il dialogo tra il
Raggruppamento del popolo di Guinea (Rpg) di Condé e le forze di opposizione decise a boicottare le urne.-22/05- “Se non
verrà sostituito l’operatore sudafricano Waymark non solo boicotteremo ma impediremo lo svolgimento delle legislative”: alza
il tono il capo del principale partito di opposizione (Ufdg), … l’opposizione, che non ha presentato alcun candidato, contesta
l’organizzazione delle elezioni, in particolare l’operato della Waymark, e denuncia un processo gestito in modo unilaterale dal
potere del presidente Alpha Condé. Nelle ultime proteste sono morte 15 persone e a nulla è servito il tentativo dell’Onu di
mediare tra le due parti. -24/05- Due persone sono morte e altre 13 sono rimaste ferite durante incidenti che si sono verificati
nel corso di un corteo di protesta dell’opposizione: …. [VV] -27/05- DISORDINI A CONAKRY, GOVERNO MINACCIA
PUGNO DI FERRO- È salito a 15 morti e decine di feriti il bilancio dei disordini in corso a Conakry da giovedì, …[AdL]
-28/05- DISORDINI A CONAKRY, CAMBIA IL MINISTRO DELLA SICUREZZA- Dopo giorni di violente proteste
politiche a Conakry, è stato sostituito il ministro della Sicurezza e della Protezione civile. …, 89 persone ferite … fonti di
stampa internazionale … fanno invece riferimento a 17 vittime in scontri tra sostenitori del governo e attivisti di opposizione
…. Lo scrutinio elettorale è l’ultimo appuntamento con le urne necessario per voltare pagina sul periodo di transizione
cominciato nel dicembre 2008, alla morte del padre-padrone Lansana Conté, rimasto al potere per 24 anni. Da allora il potere
legislativo è nelle mani di un Consiglio nazionale di transizione (Cnt).[VV]. -29/05- “La Guinea è uno Stato di diritto dove
nessuno può considerarsi sopra la legge (…) Il ministro della Giustizia istituirà un pool di giudici per fare piena luce sulle
violenze e rendere giustizia alle vittime”: lo ha detto il presidente Alpha Condé a poche ore dal funerale, celebrato oggi, di
dieci vittime delle proteste politiche …. -30/05- LEGISLATIVE: AL VIA CAMPAGNA ELETTORALE, OPPOSIZIONE
PER RINVIO… ieri il capofila dell’opposizione Cellou Dalein Diallo – sconfitto da Condé alle presidenziali del 2010 – si è
detto pronto a “non boicottare le legislative a patto che vengano rinviate all’autunno per avere garanzie di uno scrutinio equo”,
sottolineando di sperare in “un dialogo col potere”. … ha poi condannato la “repressione mirata” ai danni dei militanti di
opposizione, evidenziando che “il 96% delle vittime appartiene all’etnia peul”. Diallo ha attribuito la responsabilità della
repressione “al sistema di Condé, al suo governo e alle forze dell’ordine”, precisando, però, che “non sono i malinke (etnia del
presidente, ndr) ad attaccare i peul”. …Parigi sta svolgendo una verifica elettorale indipendente per “valutare le condizioni
tecniche e lo stato di avanzamento” dei preparativi per le legislative. L’Organizzazione dei paesi francofoni (Oif) ha invece
invitato le parti coinvolte alla “moderazione” e “al dialogo” per tenere legislative “inclusive, credibili e trasparenti” con
l’obiettivo di “consolidare la pace” nel paese.[VV]
GUINEA BISSAU -10/05- VERSO NUOVO GOVERNO DI UNITÀ, CONSULTAZIONI A BISSAU-La dissoluzione
dell’attuale governo di transizione e la formazione di un esecutivo più inclusivo formato da tecnocrati: è la richiesta presentata
da otto formazioni politiche, tra cui il Partito africano per l’indipendenza di Capo Verde e della Guinea Bissau (Paigc), durante
un incontro col presidente di transizione Manuel Serifo Nhamadjo.…L’ostacolo principale riguarda la composizione della
futura squadra di governo: il Paigc ha chiesto la poltrona di primo ministro e la guida di altri tre dicasteri, ma le Forze armate
hanno respinto l’istanza dell’ex partito al potere che gode oggi di una maggioranza relativa in parlamento. Le trattative si sono
interrotte, spingendo Nhamadjo a consultare oltre i partiti e i militari – i due pesi massimi della vita politica nazionale – anche
esponenti della società civile, membri del Consiglio di Stato e rappresentanti della comunità internazionale.
…. Intanto l’instabile situazione in Guinea Bissau è stata al centro di un dibattito al Consiglio di sicurezza dell’Onu ..
-10/05- Dopo 30 giorni di sciopero nel settore dell’istruzione procedono a rilento i negoziati tra sindacati degli insegnanti e
governo di transizione. …Al centro del contenzioso c’è il pagamento di otto mesi di stipendi arretrati richiesto dai sindacati.
L’ex colonia portoghese sta vivendo un periodo complesso di transizione politica che sta avendo gravi ripercussioni sociali
oltre ad effetti negativi sull’economia nazionale già in recessione.[VV]
GUINEA EQUATORIALE -14/05- A POCHI GIORNI DAL VOTO OSCURATI I SITI DI OPPOSIZIONE… il governo
teme la capacità di aggregazione di internet, in grado di coalizzare vari settori sociali che contestano il presidente Nguema
Obiang e ne chiedono da tempo le dimissioni... Da anni Nguema Obiang viene criticato per le costanti violazioni dei diritti
umani, in particolare ai danni di oppositori politici, giornalisti e attivisti. Diversi organizzazioni internazionali, tra cui Amnesty
International e Human Rights Watch, hanno denunciato gravi restrizioni alla libertà di parola, arresti politicamente motivati e
restrizioni imposte agli osservatori internazionali che monitoreranno il voto del 26 maggio.[VV] -03/06- ELEZIONI,
VITTORIA SCONTATA DELLA MAGGIORANZA…. Ci siamo candidati solo per allertare l’opinione pubblica, ha detto
Mico, unico deputato di opposizione nell’emiciclo dell’Assemblea nazionale. .. -24/05- ALLE URNE, IN BALLO ANCHE
LA SUCCESSIONE A OBIANG NGUEMA-Per stampa e osservatori appare scontato l’esito delle elezioni in programma
domenica nel terzo principale produttore africano di petrolio, governato con il pugno di ferro dal 1979 dal presidente Teodoro
Obiang Nguema Mbasogo. …
Da più di 33 anni la scena politica dell’ex colonia spagnola – 720000 abitanti di cui il 76,8% vive al di sotto della soglia di
povertà – è dominata dal Partito democratico di Guinea Equatoriale (Pdge) di Obiang Nguema, al quale altre 11 formazioni si
sono alleate in vista del voto. Hanno presentato candidati anche la Convergenza per la democrazia sociale (Cpds), principale
partito di opposizione guidato da Placido Mico. … In ballo c’è anche, secondo molti osservatori, un trasferimento dei poteri al
figlio del capo dello Stato. In effetti la nuova Costituzione ha introdotto la figura istituzionale del vicepresidente, una carica
alla quale potrebbe essere nominato proprio Teodorin. Già nel marzo 2012 il capo dello Stato lo ha scelto come secondo
vicepresidente; una manovra, secondo i suoi detrattori, architettata per mantenere la sua famiglia saldamente al potere. Obiang
Junior, già ministro dell’Agricoltura dal 2008, è oggetto di un mandato di cattura spiccato lo scorso luglio dalla giustizia
francese per non essersi presentato in tribunale nell’ambito dell’inchiesta sui ‘beni fraudolenti’ (‘biens mal acquis’, ndr), aperta
nel 2008 dai magistrati di Parigi. Teodorin Obiang viene sospettato di riciclaggio e di appropriazione indebita di fondi
pubblici. … [VV] -27/05-ELEZIONI SENZA INCIDENTI, DUBBI SULL’AFFLUENZA…. Fonti di stampa straniere hanno
riferito di una bassa affluenza, dovuta alla percezione diffusa che mancassero garanzie per un voto trasparente e democratico.
…-28/05- MALABO PARLA SPAGNOLO MA GUARDA ALLA LUSOFONIA .. un matrimonio di convenienza legato
magari al petrolio: … però c’è il sostegno dell’Angola e soprattutto quello del Brasile, il paese lusofono più influente del
mondo.Come l’Angola, la Guinea Equatoriale è tra i primi produttori di petrolio dell’Africa. Ha tre lingue ufficiali, lo
spagnolo, il francese e il portoghese, ma lo spagnolo ha una posizione dominante perché è utilizzato nei documenti ufficiali. Il
portoghese è eredità del periodo di dominazione di Lisbona, terminato nel 1778 con la cessione alla Spagna delle isole di
Annobón e Bioko, oggi nucleo della Guinea Equatoriale dove sorge la capitale Malabo.[VG]
HAITI -09/05- COLERA: MONITO DEGLI AVVOCATI DELLE VITTIME ALL’ONU- “Daremo alle Nazioni Unite
un’ultima opportunità e se non avremo la risposta che consideriamo opportuna entro 60 giorni ricorreremo ai tribunali”: lo ha
annunciato in una conferenza stampa Ira Kurzban, legale statunitense del Bureau des Avocats Internationaux (Bai), che
rappresenta le vittime dell’epidemia di colera dichiarata ad Haiti nell’ottobre 2010.… introdotto nel paese dai ‘caschi blu’
nepalesi della base di Mirebalais, sul fiume Artibonite che ha contribuito alla massiccia e veloce propagazione. Il Palazzo di
Vetro …ha respinto nuovamente una richiesta di risarcimento dichiarandola “irricevibile” in base alla sezione 29 della
Convenzione sui privilegi e le immunità dell’Onu. Al monito di Kurzban si è unito anche quello dell’Institute for Justice and
Democracy in Haiti (Ijdh), con sede negli Stati Uniti, a nome di circa 8000 famiglie di vittime dell’epidemia che ha provocato
fino a oggi 650.000 contagi e 8100 decessi: solo dall’inizio del 2013 si contano 184 morti e 18.000 nuovi casi. …. L’Ijdh
reclama 100.000 dollari per ogni decesso e 50.000 per ogni contagiato: “Ci attendiamo una risposta rapida. Immunità non vuol
dire impunità” ha detto Concannon.A dicembre l’Onu aveva lanciato un appello per raccogliere 2,2 miliardi di dollari per
finanziare una nuova campagna per sradicare l’epidemia. Un programma della durata decennale incentrato sul miglioramento
delle condizioni sanitarie in un paese in cui sono ancora decine di migliaia gli sfollati prodotti dal devastante terremoto del
gennaio 2010 costretti a vivere in accampamenti.[FB]-17/05- EX PRESIDENTE ARISTIDE ROMPE IL SILENZIO- Dopo
fugaci apparizioni dal suo rientro dall’esilio nel 2011, in cui ha sempre radunato folle entusiaste, l’ex presidente Jean-Bertrand
Aristide ha rotto il silenzio ringraziando la popolazione haitiana a cui ha detto di essere profondamente legato. Al potere per
quattro volte fra il 1991 e il 2004, quando fu rovesciato da un’insurrezione armata, negli ultimi giorni Aristide è stato chiamato
a testimoniare a Port-au-Prince in un processo per l’assassinio del giornalista Jean Dominique, nel 2000.Ha quindi approfittato
dell’occasione per improvvisare una marcia verso il centro della capitale insieme a migliaia di sostenitori. L’ex presidente, 59
anni, ha poi convocato una conferenza stampa in cui ha detto di essere certo che il suo partito potrà “vincere una parte
importante della torta” alle elezioni parziali del Senato e alle locali previste entro la fine dell’anno ad Haiti.…. la Costituzione
proibisce a un ex presidente di presentarsi per un terzo mandato ma non per un incarico da deputato o senatore … [FB]
HONDURAS -17/05- La consorte del presidente deposto nel 2009 Manuel Zelaya, Xiomara Castro, candidata del partito
Libertad y Refundación (Libre), è in testa alle preferenze degli honduregni per le elezioni di novembre con il 28% delle
intenzioni di voto, …. La segue il presentatore televisivo Salvador Nasralla, candidato del Partido Anticorrupción (Pac), con il
21%. Solo terzo il candidato del Partido Nacional (governo), Juan Orlando Hernández, che è anche presidente del parlamento,
con il 18%.[FB] -29/05- ‘PANDILLEROS’ PRONTI A UNA TREGUA- Accompagnati dal vescovo ausiliare di San Pedro
Sula, monsignor Rómulo Emiliani, i capi delle temute ‘pandillas’ (bande criminali giovanili) Mara Salvatrucha (M-13) e M-18
hanno annunciato dal carcere di essere pronti a fermare la violenza, chiedendo perdono al paese.… L’Honduras è colpito da
violenze che ne fanno il primo paese per omicidi pro capite del pianeta, 85,5 ogni 100.000 abitanti, … un dato che corrisponde
a 20 morti violente ogni giorno. Non esiste un calcolo ufficiale sul numero dei ‘pandilleros’: si stima siano oltre 40.000. [FB]
IRAK -15/05- NUOVE VIOLENZE, ESPLOSIONI A KIRKUK- Sono almeno una decina le vittime [salite a 33 sec Fr24 in
tarda serata h23:50] e 21 i feriti di diversi attacchi ed episodi di violenza verificatisi oggi in Iraq. …. Le tensioni si inseriscono
in un contesto politico e sociale incandescente alimentato dalle proteste delle comunità sunnite nei confronti del governo sciita
di al Maliki, …[AdL]-15/05 h00:43- Integralisti islamici uccidono 12 persone in un negozio di alcolici.(Fr24). -17/05ATTENTATI A BAQUBA E MAIDAN, DECINE DI VITTIME- Sono più di 45 le vittime causate oggi da due attentati che
hanno preso di mira la minoranza sunnita: …A Baquba, una cittadina a nord-est di Baghdad, l’esplosione di un ordigno nei
pressi di una moschea al termine della preghiera del venerdì ha causato almeno 38 morti e più di 50 feriti. Una seconda
esplosione si è verificata a Maidan, un centro urbano situato a sud della capitale. In questo caso, gli attentatori hanno preso di
mira un corteo funebre. Le vittime sono state almeno otto, mentre i feriti 25.… [VG] -18/05 h00:15- Bagdad: attentato contro
sunniti 23 morti.(Fr24)-20/05- ATTENTATI A BAGHDAD E BASSORA, SCONTRI A FUOCO NELL’OVEST- Sono
decine le vittime causate da attentati dinamitardi e scontri a fuoco avvenuti tra ieri sera e oggi in diverse regioni dell’Iraq.
Questa mattina nella sola Baghdad sono esplose cinque autobomba, che hanno preso di mira stazioni degli autobus e mercati in
quartieri abitati per lo più da sciiti. Secondo la polizia, alcune ore prima degli attentati di Baghdad due bombe erano esplose a
Bassora, principale città del sud dell’Iraq abitata in prevalenza da sciiti. Se nella capitale le vittime accertate sono state 16, a
Bassora hanno perso la vita almeno 10 persone. …. Combattimenti si sono verificati anche durante l’assalto a 2 commissariati
nella città di Haditha. Nel complesso, tra ieri e oggi nella provincia di Al Anbar hanno perso la vita 24 poliziotti.…. Venerdì
una serie di attentati avevano causato più di 60 morti in quartieri e città abitate in prevalenza dalla minoranza sunnita. …[VG] 22/05- ONDATA DI VIOLENZA, CAMBIANO I VERTICI MILITARI …: lo ha deciso il primo ministro Nouri al Maliki per
far fronte all’ondata di violenza che sta investendo il paese da alcune settimane, il controverso capo del governo, che è anche
capo delle forze armate irachene, ... Fatta eccezione della regione autonoma del Kurdistan, in ogni provincia dell’Iraq le
operazioni delle forze di sicurezza sono affidate a un comando congiunto esercito-polizia. … le rinnovate violenze rischiano di
ipotecare l’andamento positivo dell’economia nazionale, cresciuta dell’8,4% nel 2012 e che potrebbe raggiungere la soglia del
9% nell’anno in corso. L’altra fonte di instabilità per l’economia potrebbe essere rappresentata dal declino del prezzo del
petrolio sul mercato mondiale. [VV] -23/05 h00:29-12 esecuzioni sommarie in un postribolo.(Fr24) -27/05-BAGHDAD:
ANCORA AUTOBOMBE, COLPITI I CIVILI- Almeno 15 morti – ma alcune fonti parlano già di oltre 30 – e decine di feriti:
è il bilancio ancora provvisorio di diverse autobombe che hanno colpito oggi negozi e aree commerciali diverse zone della
capitale Baghdad. Secondo i resoconti ancora parziali …Violenze sono avvenute anche in altre zone del paese, da Kirkuk a
Mossul. …[FB] -28/05-BAGHDAD, SALE IL BILANCIO DELLE ESPLOSIONI…Gli attentati di ieri – 19 in tutto – portano
a oltre 500 le vittime conteggiate[provvisoriamente(*)] nel mese di maggio, assieme a quello precedente di aprile tra i più
sanguinosi degli ultimi mesi in un contesto di rinnovata insicurezza e recrudescenza di violenze.…[AdL]-29/05 h00:32-altre
16 vittime in attentati (Fr24).-30/05- ATTENTATI A BAGHDAD, DECINE DI VITTIME E FERITI…almeno 25 le vittime
causate da tre diversi attentati avvenuti a Baghdad nella serata di ieri: …Il primo attentato è stato compiuto con un’autobomba,
esplosa in quartiere meridionale della capitale mentre era in corso una festa di matrimonio. Stando ai primi bilanci, le vittime
sono state 16 e i feriti 40... [VG] -01/06- (*)Bilancio di maggio: sec.ONU oltre 1000 le vittime delle violenze tra Sunniti e
Sciiti nel solo mese di maggio.(TG2 flash h13:05)
IRAN -22/05- VERSO PRESIDENZIALI, RESPINTE DUE CANDIDATURE ECCELLENTI-Sono state respinte dal
Consiglio dei Guardiani della Costituzione le candidature di due esponenti di peso sulla scena politica iraniana alle
presidenziali del 14 giugno. E’ stato escluso dalla corsa elettorale l’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, 78 anni,
considerato un moderato, al potere per due mandati tra il 1989 e il 1997. L’emittente televisiva pubblica di Teheran ha
annunciato che neanche Esfandiar Rahim Mashaie, candidato del presidente uscente Mahmoud Ahmadinejad, potrà partecipare
al voto. …In tutto sono otto le candidature convalidate, quelle di personalità per lo più legate alle forze conservatrici. … La
campagna elettorale si aprirà ufficialmente il 24 maggio per concludersi il 13 giugno.[VV] -23/05 h00:25- Gli 8 candidati
‘convalidati’ rappresentano gli interessi del regime, piuttosto che quelli del Paese(Fr24).
ISLANDA-23/05 h00:28- Il nuovo Governo effettuerà un referendum sull’adesione all’Unione Europea.(Fr24).
ISRAELE -31/05- VANDALIZZATA BASILICA DELLA DORMIZIONE A GERUSALEMME …con graffiti e insulti in
lingua ebraica….inoltre vetture parcheggiate a poca distanza dalla chiesa sono state coperte di scritte e i pneumatici forati.
La polizia israeliana ha aperto un’inchiesta sospettando un’azione di estremisti ultraortodossi ..Da anni i coloni ultraortodossi
portano avanti una campagna del “prezzo da pagare” che consiste nell’aggredire e vandalizzare villaggi palestinesi, luoghi di
culto musulmani e cristiani, militanti pacifisti e lo stesso esercito israeliano, …[AdL]
KENYA -06/05- … condannati all’ergastolo due cittadini iraniani … colpevoli di possesso di materiale esplosivo destinato
ad essere utilizzato per commettere attentati a Nairobi e a Mombasa. Da alcuni elementi d’inchiesta è emerso che Ahmed
Mohammed e Sayed Mansour, arrestati lo scorso giugno, sarebbero stati inviati da Teheran per colpire gli interessi israeliani in
Kenya. [VV] -09/05- NAIROBI CHIEDE CANCELLAZIONE PROCESSO ALL’AIA DI KENYATTA E RUTO … I due
uomini sono accusati di crimini contro l’umanità per il presunto coinvolgimento nelle violenze post-elettorali di cinque anni fa
in Kenya, che causarono oltre 1300 vittime e 300.000 sfollati. “I keniani si sono espressi con voce forte e chiara quando hanno
eletto, con una preferenza schiacciante, Kenyatta e Ruto” sostiene ancora l’ambasciatore, sottolineando che il processo
“potrebbe provocare disordini o atti di violenza che minaccino la stabilità dell’intera regione”. …[AdL] -15/05- “Coopereremo
anche se le accuse a nostro carico sono il frutto di una cospirazione di menzogne”: lo ha detto il vice presidente William Ruto
dall’Aia, dove ha assistito a un’udienza preliminare della Corte penale internazionale… [VV] -22/05- VERITÀ E
RICONCILIAZIONE, CONSEGNATO RAPPORTO SU ABUSI DIRITTI UMANI- Ci sono anche i nomi del presidente
Uhuru Kenyatta e del suo vice, William Ruto nel rapporto sugli abusi dei diritti umani che la commissione Verità e
riconciliazione ha consegnato oggi alle autorità di Nairobi. Lo riferisce la stampa locale precisando che il volume, diviso in 23
capitoli, riporta episodi di violenze, sfollamenti forzati, abusi di potere, aggressioni con fini politici e altri crimini commessi ai
danni dei cittadini keniani in quasi mezzo secolo di storia.…Tra gli altri nomi citati nel voluminoso testo di inchieste, quelli di
Najib Bagalla, nuovo ministro delle Miniere e Bethuel Kiplagat, segretario agli Esteri durante la presidenza di Daniel arap Moi
(1978 – 2002). Kiplagat, secondo le indagini, sarebbe implicato nella strage di Wagalla, nel 1984, quando oltre 5000 cittadini
di origine somala furono massacrati nel nord-est del paese durante una campagna di disarmo. All’epoca dei fatti le autorità
riconobbero solo 53 vittime. Il rapporto sostiene inoltre l’avvio di una trattativa con le autorità britanniche perché compensino
le vittime delle ingiustizie e degli abusi commessi dall’Inghilterra durante il periodo coloniale. Londra, affermano i relatori,
dovrebbe presentare pubbliche scuse per le torture e gli abusi commessi ai danni delle minoranze etniche e in particolare
durante la repressione della rivolta anti-coloniale dei Mau Mau.[AdL] -KENYA UK -06/06- REPRESSIONE RIVOLTA
MAU MAU, LONDRA PRESENTERÀ SCUSE E RISARCIMENTI- Il governo britannico presenterà scuse ufficiali e
annuncerà una serie di compensazioni per le migliaia di keniani torturati dalle ex autorità coloniali durante la violenta
repressione della rivolta dei Mau Mau negli anni Cinquanta…. compensazioni per un totale di 14 milioni di sterline (circa 20
milioni di dollari).…Nel 2011 l’Alta Corte britannica ha riconosciuto come ‘valide’ le accuse che tre ex ribelli ora ottantenni –
Paulo Muoka Nzili, Wambuga Wa Nyingi e Jane Muthoni Mara – avevano mosso al governo di Londra per gli abusi sessuali,
le percosse e le altre violenze subite nei campi di prigionia gestiti dai militari britannici tra il 1952 e il 1960. …Secondo i dati
della Commissione keniana per i diritti umani, nell’arco di otto anni, circa 90.000 keniani furono torturati e soggetti a
maltrattamenti e detenzioni illegali. La repressione coloniale causò circa 10.000 vittime.[AdL] -KENYA -13/05- Un agente
di polizia è morto e diversi altri sono rimasti feriti nell’attacco messo a segno da non meglio identificati uomini armati contro
un commissariato di Mandera, nell’instabile regione nord-occidentale al confine con Somalia ed Eritrea. … [VV] -28/05- Un
religioso musulmano è stato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia a Mombasa. … era in possesso di esplosivi e reclutava
giovani keniani da destinare alla ribellione di Al Shabaab … L’uomo era uno stretto amico di Sheikh Aboud Rogo, imam
islamista accusato di sostegno all’insurrezione somala, ucciso a Mombasa lo scorso settembre. [VV]-KENYA SOMALIA 27/05- INSORTI ATTACCANO ALLA FRONTIERA, TENSIONI CON MOGADISCIO- È di sei vittime, di cui tre agenti di
polizia, il bilancio dell’attacco sferrato da uomini armati contro due commissariati delle forze dell’ordine al confine tra Kenya
e Somalia. ..Altre tre persone, tra cui un operatore della Croce Rossa keniana, sono rimaste ferite nell’aggressione rivendicata
dagli insorti Al Shabaab. … altri agenti che risultano dispersi” ..L’aggressione … si verifica in un contesto di crescente
tensione tra i governi di Nairobi e Mogadiscio riguardo la creazione di uno Stato federale nello Jubaland, regione meridionale
al confine tra i due paesi. L’esecutivo di Abdi Farah Shirdon accusa il Kenya di aver sostenuto la nomina di Ahmed Madobe,
leader della Brigata Ras Kamboni, come nuovo governatore della regione e della città di Kismayo. Negli ultimi giorni sulla
stampa somala sono apparsi articoli estremamente critici sul ruolo svolto dalle truppe keniane nel sud del paese e in parlamento
il presidente della commissione per le riforme economiche Abdullahi Jama’a ha accusato i soldati keniani di aver negato
l’accesso a Kismayo al capo delle Forze armate somale. Abdullahi ha esortato il governo di Mogadiscio a “prendere misure
contro i soldati keniani e la loro continua ingerenza nella politica dello Jubaland” e a costringere Nairobi “a chiarire se le
truppe inviate nel sud del paese sono una forza di pace o un contingente di occupazione”.[AdL] KENYA -30/05- Nei mesi
scorsi almeno mille rifugiati somali in Kenya sono stati detenuti con la forza, torturati o stuprati: a lanciare l’accusa contro la
polizia keniana è Human Rights Watch che chiede alle autorità l’apertura di un’inchiesta indipendente. ... [VV] -14/05PARLAMENTARI SI ALZANO LO STIPENDIO, LACRIMOGENI SUI MANIFESTANTI … In base al decreto, che
dovrebbe essere approvato nei prossimi giorni, le retribuzioni dei deputati passeranno da 532.000 (circa 5000 euro) a 850.000
scellini (quasi 8000 euro) l’anno. ..Nei giorni scorsi, mentre il dibattito infiammava, il consiglio nazionale delle Chiese keniane
aveva espresso la sua condanna per il progetto che, avevano avvisato, “è in contraddizione con quanto stabilisce la nuova
Costituzione”. …[AdL] -28/05-I DEPUTATI CONFERMANO AUMENTO STIPENDIO, TRA LE PROTESTE Con un voto
a larga maggioranza i deputati del Kenya hanno approvato questo pomeriggio una mozione che determina in modo automatico
un aumento del loro stipendio di circa il 30%, rendendolo 130 volte superiore rispetto al salario minimo nazionale.
… Il salario minimo in Kenya è di 6498 scellini, meno di 59 euro… [VG]
KUWAIT -22/05- … rimpasto senza precedenti …collegato agli scandali nel ministero degli Idrocarburi …. [AdL]
LIBERIA -23/05- ALLE CASE POPOLARI PENSA LA GUINEA EQUATORIALE… finanziate dai “petrodollari” …[VG]
LIBIA -07/05- PRESSIONI DAL GOVERNO, REVOCATE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO-Il ministro della Difesa
Mohamed al Barghathi ha rinunciato alle sue dimissioni annunciate questa mattina in seguito a una esplicita richiesta del primo
ministro Ali Zeidan. …“Mi trovo costretto, nonostante la contrarietà dei miei colleghi manifestatami negli ultimi giorni, a
presentare senza esitazione e volontariamente le mie dimissioni” aveva dichiarato poche ore fa il ministro durante una
conferenza stampa, in cui aveva definito “un attacco alla democrazia” l’assedio da parte di milizie armate ai ministeri della
Giustizia e degli Affari esteri. I gruppi armati – usciti rafforzati dalle rivolte che hanno rovesciato Muammar Gheddafi nel
2011 – hanno rifiutato di levare l’assedio in corso da giorni, nonostante l’approvazione in parlamento di una controversa legge
che essi avevano fortemente richiesto e che bandisce dai pubblici uffici tutti gli esponenti dell’ex regime.… [AdL]-09/05
h00:45- Annunciato rimpasto governativo nei prossimi giorni (Fr24).-12/05 h00:09-Milizie tolgono l’assedio da 2 ministeri.
(Fr24)-13/05- BENGASI, AUTOBOMBA NEL PARCHEGGIO DI UN OSPEDALE- … almeno 9 le vittime …Nelle ultime
settimane la tensione tra le autorità di Tripoli e le milizie armate – uscite rafforzate dalla rivoluzione del 2011 – sono sfociate
in un assedio ai ministeri della Gisutizia e degli Esteri durato diversi giorni.[AdL] -13/05- Due nuovi attacchi si sono verificati
nel fine settimana contro due commissariati di polizia nell’est del paese. …. Tali episodi, in crescita nelle ultime settimane,
testimoniano un clima di crescente insicurezza nella zona di Bengasi, culla della rivoluzione che ha rovesciato il regime di
Muammar Gheddafi. [AdL] -22/05- MINISTRO DELL’INTERNO RASSEGNA LE DIMISSIONI-In prima linea nella lotta
alle milizie armate che destabilizzano la Libia post-Gheddafi, il ministro dell’Interno Ashour Shuail ha rassegnato le
dimissioni. Ex capo della polizia a Bengasi, culla della rivolta popolare del 2011, Shuail era stato nominato alla guida del
ministero chiave lo scorso dicembre. …..Sia la capitale che Bengasi ci sono state teatro di proteste di ufficiali ma anche di
combattenti di milizie irregolari che hanno rivenicato l’estromissione dal governo e dalle forze di sicurezza di personalità che
abbiamo collaborato con il regime del colonnello Muammar Gheddafi. Tra le figure più contestate c’è il capo dello stato
maggiore delle Forze armate, il generale Youssef al Mangoush. Il 6 maggio il parlamento ha approvato la legge che impone il
bando dai pubblici uffici per cinque anni per tutti gli ufficiali ed esponenti dell’ex regime.…. [VV]-22/05-ARRESTATI
MILIZIANI A BENGASI, SEQUESTRATI MISSILI E ORDIGNI ESPLOSIVI…. [AdL] -28/05- IL PRESIDENTE DEL
PARLAMENTO RASSEGNA LE DIMISSIONI-Il presidente del parlamento Mohammed al Magarief, prima carica
istituzionale della Libia, ha rassegnato oggi le dimissioni. La scelta è stata motivata con la recente approvazione di una legge
che vieta a tutti gli ex collaboratori del colonnello Muammar Gheddafi di ricoprire incarichi di rilievo politico.…, la legge
sull’isolamento potrebbe essere emendata prima della sua effettiva entrata in vigore a giugno in modo tale da consentire
“eccezioni”. …[VG] -30/05- IPOTESI BENGASI PER LA SEDE DELLA SOCIETÀ PETROLIFERA… La richiesta di una
maggiore autonomia e di politiche economiche che favoriscano la Cirenaica e le regioni dell’est, cuore della produzione
petrolifera, aveva alimentato il conflitto civile sfociato nell’uccisione di Gheddafi nell’ottobre 2011…[VG] -23/05- LOTTA
ALL’INSICUREZZA, SOSTEGNO EUROPEO A TRIPOLI … 110 esperti europei per addestrare e formare ufficiali
dell’esercito libico: lo hanno deciso i governi dei 27 Stati membri dell’Unione Europea (Ue) …Esperti regionali avvertono che
dopo l’offensiva militare franco-africana in Mali, cominciata lo scorso gennaio, mercenari e combattenti islamici di gruppi
legati ad Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) starebbero tornando verso la Libia, varcando confini porosi e attraversando
vasti territori desertici.…[VV] LIBIA NIGER -30/05- CENTINAIA DI MIGRANTI DEPORTATI …Circa 1500 migranti
originari di diversi paesi dell’Africa occidentale sono stati espulsi dalla Libia e si trovano ora nella città di Agadez, nel nord
del Niger: … nel trasferimento da un centro di detenzione nel sud della Libia alla frontiera con il Niger sarebbero morti due
migranti. Gli altri, per lo più nigeriani ma anche senegalesi, gambiani, nigerini, ghanesi e maliani, sono stati poi trasportati a
bordo di 10 camion militari fino ad Agadez. In questa città, la principale del nord del Niger, centinaia di migranti hanno
chiesto assistenza ai rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr).…[VG]
MADAGASCAR -07/05- Carestia (quasi) certa per l’ eccezionale invasione di cavallette. Necessitano 17 milioni diEuro entro
giugno e 31,5 in seguito per insetticidi specifici e carburanti per trattamenti aerei., ma tale cifra non è disponibile(Fr24)
(vSGsMondo n71 dettagli) -13/05- Ritirarsi dalle presidenziali di luglio per favorire un clima di pace e stabilità nel paese: è la
richiesta formale rivolta alla Comunità economica dell’Africa australe (Sadc) all’attuale uomo forte del Madagascar Andry
Rajoelina, che a sorpresa e all’ultimo minuto ha fatto registrare la sua candidatura. Lo stesso appello è stato indirizzato anche
alla moglie dell’ex presidente Marc Ravalomanana, esiliato dal 2009 in Sudafrica, Lalao, e all’ex capo di Stato Didier
Ratsirika. [VV] -17/05- UNIONE AFRICANA, RITIRO DI RAJOELINA PER SALVARE ELEZIONI … Il comunicato
diffuso in conclusione della riunione tenuta ad Addis Abeba evidenzia che “è deplorevole e grave che Rajoelina non abbia
rispettato il suo impegno solenne a non candidarsi. … L’organismo continentale punta anche il dito contro la Corte elettorale
speciale (Ces) del Madagascar, che “ha preso una decisione sbagliata e anticostituzionale” nel convalidare le tre candidature in
questione. Dopo aver sottolineato che la conferma della loro partecipazione al voto rappresenta “un grave pericolo per la
stabilità del Madagascar”, l’UA chiede al mediatore internazionale, l’ex presidente mozambicano Joachim Chissano, di
convincere i tre candidati a ritirarsi per “salvare il processo elettorale”. …(v.SGsMondo n72) -20/05- … nessuno dei tre
contestati candidati alle presidenziali di luglio si è ritirato ... -21/05- “FUORI DAL VOTO”, APPELLO DELL’ONU A TRE
CANDIDATI…Almeno sulla carta, dopo una serie di accordi firmati tra le principali correnti politiche rivali con la mediazione
della Sadc, le presidenziali sono state convocate per il prossimo 24 luglio e le legislative il 25 settembre. I due appuntamenti
con le urne dovrebbero archiviare la transizione cominciata quattro anni fa. Nel marzo 2009, dopo proteste popolari contro
l’allora presidente Marc Ravalomanana e con il consenso dell’esercito, il potere è passato nelle mani dell’ex sindaco della
capitale, il giovane Rajoelina. -22/05- Anche le forze di polizia e l’esercito del Madagascar hanno chiesto alla commissione
elettorale e ai tre principali candidati alle presidenziali del 24 luglio di “prendere decisioni risolutive per uscire dalla crisi
politica”. … -23/05- ELEZIONI SENZA CONTRIBUTI ESTERNI, LA SFIDA DI RAJOELINA- “La verità è che la comunità
internazionale ha preso la decisione di sospendere i finanziamenti. Personalmente dubito fortemente che in questo contesto le
presidenziali possano svolgersi il 24 luglio”: dopo settimane di silenzio e critiche sulla sua inattesa candidatura, si è
pronunciato sull’impasse elettorale il presidente di transizione Andry Rajoelina. L’ex sindaco della capitale Antananarivo –
che ha preso il potere nel marzo 2009 dopo una rivolta popolare contro l’ex capo di stato Marc Ravalomanana e col sostegno
dell’esercito …Senza commentare le critiche rivoltegli dai partner africani ed occidentali, Rajoelina sembra pronto a sfidare la
comunità internazionale, dicendosi disposto a organizzare il voto senza alcun contributo finanziario esterno. …Da quattro anni
la grande isola africana dell’Oceano Indiano è attanagliata da una crisi politico-istituzionale che ha avuto ripercussioni
negative sull’economia e le condizioni di vita della popolazione già povera. Sulla carta le presidenziali di luglio e le legislative
del 25 settembre dovrebbero archiviare la transizione. La legge prevede che tutti i candidati che attualmente ricoprono
incarichi governativi, a cominciare dallo stesso Rajoelina, rassegnino le dimissioni due mesi prima della votazione. …
-24/05- Un rinvio di un mese delle presidenziali in agenda per il 24 luglio per “trovare una soluzione negoziata”: a chiederlo
sono i responsabili delle Forze armate e di sicurezza del Madagascar …. -28/05- … Dopo la sospensione di alcuni aiuti
internazionali l’organizzazione materiale del voto è in parte bloccata. -30/05- VERSO RINVIO VOTO, APPELLO DEI
VESCOVI A “SALVARE IL PAESE”…i mediatori del Consiglio ecumenico delle Chiese cristiane del Madagascar (Ffkm)
hanno proposto l’apertura di un nuovo periodo di transizione. Un’ipotesi finora osteggiata dai partner africani ed occidentali.
E’ in questo contesto incerto che giunge l’appello dei vescovi della Conferenza episcopale del Madagascar a tutti i candidati.
“Il bene comune e il rispetto della persona siano al centro dei vostri discorsi e delle vostre azioni durante la campagna
elettorale – si legge nel messaggio – che la demagogia non prenda piede; che il nostro paese non venga messo all’asta;
mantenete le promesse e siate persone degne di fiducia”. A 50 anni dall’indipendenza dell’isola africana dell’Oceano Indiano,
sottolinea il comunicato, i vescovi deplorano “il divario crescente fra ricchi e poveri, la corruzione, l’insicurezza e un clima di
violenza generalizzata”. Inoltre evidenziano il paradosso malgascio – “l’abbondanza delle risorse naturali che contrasta in
modo evidente con la povertà della stragrande maggioranza della popolazione” – e puntano il dito contro “l’ingerenza degli
stranieri negli affari del paese, come conseguenza della mancanza di volontà politica dei nostri dirigenti”. In conclusione i
vescovi del Madagascar si dicono preoccupati per la sorte di un paese “moribondo”, riferendosi anche “agli sciami di cavallette
che hanno invaso metà del territorio sotto lo sguardo di tutti ma senza che nessuno agisca”.[VV] -05/06- CORTE
ELETTORALE APPROVA i 3 CANDIDATI ‘IMPRESENTABILI’…[AdL] -06/06- PRESIDENZIALI RINVIATE E
CANDIDATURE ACCOLTE, “INCERTEZZA TOTALE”Slittano al 23 agosto le elezioni presidenziali in agenda per il 24
luglio: …Il rinvio del voto è stato annunciato poche ore dopo la decisione della Corte elettorale speciale (Ces), che si è
pronunciata a favore di tre candidature contestate sia nel paese che dalla comunità internazionale. …. “C’è un clima di totale
confusione – aggiunge il nostro interlocutore -. Quello che temiamo è un ritiro della comunità africana ed internazionale dal
processo elettorale e, peggio ancora, una sospensione della cooperazione da parte dell’Unione Europea. Ancora una volta chi
rischia di pagare il prezzo più alto di questa impasse politica è la popolazione già allo stremo”. Il mese scorso Bruxelles ha
bloccato una parte dei fondi destinati all’organizzazione del voto e la Ceni-T ha dovuto interrompere la stampa delle schede
elettorali.Il quotidiano locale ‘Madagascar Tribune’ ha riferito che dopo la decisione presa con “superficialità” dai membri
della Corte elettorale speciale, Rajoelina dovrebbe formalmente presentare le sue dimissioni dalla carica di presidente di
transizione, come previsto dalla legge.[VV]
MALAWI -10/05- POLIZIOTTI ARRESTATI PER UCCISIONE di 21 MANIFESTANTI… nelle proteste antigovernative
del 2011… secondo il rapporto, la polizia ha utilizzato proiettili contro manifestanti disarmati. - Nonostante il cambio al
vertice dello Stato, la situazione economica e sociale rimane difficile per i cittadini del Malawi. Cortei contro il carovita sono
stati organizzati negli ultimi mesi: la svalutazione del kwacha del 48% rispetto al dollaro e i successivi ribassi della moneta
nazionale – concertati con Banca mondiale e Fondo monetario internazionale – hanno causato un forte aumento dei prezzi che
sta colpendo milioni di poveri.[VV] -31/05- È POLEMICA SULL’ACCORDO PER I MIGRANTI IN COREA DEL SUD
…. per l’invio nel paese asiatico di 100.000 giovani del Malawi da impiegare in fabbriche o aziende agricole.
… Alcuni deputati dell’opposizione, però, hanno già parlato di “lavori da schiavi” e sostenuto che in Corea del Sud in passato
sono stati frequenti i casi di abusi a danno della manodopera straniera. “… Un dato di fatto, invece, è che l’anno prossimo in
Malawi si vota e il Democratic Progressive Party [che ha promosso le proteste] ha già cominciato la campagna elettorale
contro la presidente Joyce Banda.[VG]
MAROCCO -12/05 h00:08- Itsiqlal, il partito principale alleato degli islamismi si ritira dal Governo.(Fr24) -13/05- Re
Mohammed V ha chiesto al partito conservatore Istiqlal di riconsiderare la sua decisione di uscire dalla coalizione di governo.
… la sua decisione può determinare elezioni anticipate o un importante rimpasto di governo da parte del partito per la Giustizia
e lo Sviluppo, movimento islamico moderato di maggioranza. Istiqlal accusa l’esecutivo di non aver saputo reagire per
affrontare la crisi economica. [AdL]
MAURITANIA -30/05- Uno sciopero a durata indeterminata segnato da distruzioni …nella città settentrionale di Zouerate,
dove centinaia di lavoratori a termine della locale miniera di ferro protestano per chiedere aumenti salariali. … [VV]
MESSICO-10/05- ‘DESAPARECIDOS’, LA PROTESTA DELLE MADRI -“Vivi o morti, li vogliamo con noi”. A parlare è
la mamma di Yahaira Guadalupe Bahena López, Margarita López, scomparsa a 19 anni, nell’aprile del 2011, nello stato
meridionale di Oaxaca. La ragazza è stata sequestrata da un commando armato e non si sa che fine abbia fatto: Margarita dice
che è stata torturata e uccisa e il suo corpo gettato in una fossa comune che la polizia non ha voluto controllare. … “Ci hanno
detto che non ci sono risorse. Ora chiediamo una riunione con il presidente, il ministro dell’Interno, il procuratore generale e il
commissario alla sicurezza: che ci dicano loro chi si incaricherà di cercare i nostri figli” dice ancora Margarita, che ha
partecipato, fra l’altro, ai Dialoghi per la pace fra il presidente Felipe Calderón (2006-2012) e le organizzazioni dei familiari
delle vittime della violenza legata al narcotraffico e alla strategia militare di repressione della criminalità organizzata. Una vera
e propria guerra che durante il mandato di Calderón ha causato almeno 70.000 morti e 26.000 ‘desaparecidos’, secondo dati
ufficiali. … “Abbiamo detto tutto quello che sapevamo alla polizia, ma non hanno fatto nulla”. [FB] -23/05- SCOPERTE
MIGLIAIA DI PITTURE RUPESTRI-Quasi 5000 pitture rupestri … nell’estremo nord-est del Messico. ... In una sola caverna
ne sono stati rinvenuti addirittura 1550.… la scoperta dimostra la presenza di popoli pre-ispanici “in una regione dove prima si
diceva non ci fosse nulla”. Ora i ricercatori dovranno effettuare delle analisi per stabilire a che periodo risalgono le pitture. Di
certo, hanno sottolineato, “si sono conservate in modo impressionante”.[VG]
MOZAMBICO -14/05- MOATIZE, ARRESTI DOPO PROTESTA CONTRO MULTINAZIONALE Brasiliana VALE … nei
pressi di una delle principali miniere di carbone del Mozambico…La protesta era stata organizzata dai fabbricanti di mattoni
che a causa dell’apertura della miniera hanno dovuto trasferirsi nei cosiddetti villaggi di “re-insediamento” perdendo la loro
fonte di sostentamento. Venerdì scorso Vale aveva respinto una richiesta di indennizzo presentata dai rappresentanti della
comunità. “Invece di essere al servizio dei cittadini la polizia sembra lavorare per Vale”. [VG] (vSGsMondo n72) -24/05IN UN RAPPORTO LE ACCUSE ALLE MULTINAZIONALI DEL CARBONE… hanno costretto la popolazione di interi
villaggi a trasferirsi in zone aride dove rischiano spesso la fame: Nel rapporto, pubblicato da Human Rights Watch, sono messi
in particolare sotto accusa il colosso brasiliano Vale e quello anglo-australiano Rio Tinto. Entrambi sono titolari di concessioni
nella provincia settentrionale di Tete, quella dove si trovano i giacimenti di carbone più ricchi e dove si è concentrata la
attenzione dei ricercatori.…Almeno 1429 famiglie di contadini un tempo “autosufficienti”, sottolineano gli autori del rapporto,
hanno oggi “problemi gravi a causa della mancanza di cibo, acqua e lavoro”. -21/05- PIÙ DONNE IN PARLAMENTO,
SOGNANDO IL PAREGGIO….Secondo Ban Ki-moon, la crescita della presenza femminile nel governo e in parlamento,
dove le donne occupano ormai il 40% dei seggi, costituisce un progresso importante in vista del raggiungimento di uno degli
Obiettivi del millennio fissati dall’Onu nel 2000. …[VG] -28/05- …. Renano, l’ex gruppo ribelle divenuto il principale partito
di opposizione accusa il Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo) – forza di governo dalla fine della guerra civile, 20
anni fa – di “controllare” il Comitato elettorale nazionale. [VV]
MIGRANTI -13/05- RIMESSE CHIAVE PER LO SVILUPPO, LA RICETTA DELL’IFAD
“Le rimesse sono una voce cruciale per le economie dei paesi in via di sviluppo, soprattutto nelle zone rurali. Il nostro
obiettivo è favorire l’abbattimento dei costi di invio del denaro e individuare strategie vincenti per permettere alle rimesse
degli emigrati di creare sviluppo”: lo dice alla MISNA Pedro De Vasconcelos, coordinatore del programma rimesse dell’IFAD
(Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo) alla vigilia del forum globale sulle rimesse previsto a Bangkok dal 20 al 23
maggio.
Che impatto hanno le rimesse sulle economie dei paesi in via di sviluppo e perché diventano così importanti in un periodo di
crisi economica globale?
Si stima che le rimesse dei lavoratori migranti abbiano raggiunto la cifra di 450 miliardi di dollari all’anno. Inoltre, la loro
stabilità ha permesso ad alcuni paesi emergenti di utilizzarle come garanzia per ottenere prestiti all’estero. Nel 2012, la sola
Asia ha ricevuto dai suoi cittadini, emigrati per cercare migliori condizioni lavorative, più di 260 miliardi di dollari. In alcuni
paesi è una voce che corrisponde al 10 o al 20% del Pil. Numeri da capogiro, il cui impatto sulle economie locali è fortissimo.
Basti pensare che circa il 60% delle rimesse arriva nelle zone rurali, dove i poveri non hanno accesso a servizi finanziari e dove
le famiglie degli emigrati devono percorrere grandi distanze per poter prelevare il denaro inviatogli dai loro cari.
Quali criticità del sistema sono quelle a cui rivolgete la vostra attenzione?
A frenare il flusso, in questo momento, sono i costi dei trasferimenti che in alcuni casi possono arrivare al 25% della somma
inviata. Si potrebbe creare un ambiente competitivo e senza barriere –percorrendo quello che in gergo si chiama ‘l’ultimo
miglio’, il più difficile da raggiungere – semplicemente aprendo ad altre strutture la possibilità di offrire servizi di
trasferimento delle rimesse. Penso ad esempio a istituti di microfinanza e uffici postali. Anche le nuove tecnologie, i cellulari
ad esempio, e strutture già esistenti come gli uffici postali o piccoli empori di rifornimento potrebbero rendere più a portata di
mano i servizi associati alle rimesse.
In che modo le rimesse si collegano con il diritto all’alimentazione e alla sicurezza alimentare?
È calcolato che circa il 75 o forse 80% dei soldi inviati alle famiglie da parenti emigrati all’estero viene utilizzato per i beni di
prima necessità, il pagamento delle bollette e l’affitto di casa. Il rimanente 15 o 20% però, può essere reinvestito nel settore
agricolo. Allo stato attuale il 5% delle rimesse dei lavoratori migranti contribuisce già al finanziamento del comparto; una cifra
considerevole pari a quattro volte il valore degli aiuti stanziati a livello internazionale per lo stesso scopo. Associando alle
rimesse l’offerta di servizi finanziari quali libretti di risparmio, mutui e assicurazioni, anche i più poveri possono riuscire a
risparmiare investendo di più e meglio nello sviluppo delle proprie comunità.
Le rimesse come nuova alternativa alle politiche di assistenza allo sviluppo?
Non proprio. Non bisogna dimenticare infatti che le rimesse, a differenza degli aiuti, sono fondi privati destinati a soggetti
privati. Direi che si tratta, invece, di una strategia complementare: durante le tre giornate del forum, analizzeremo una serie di
progetti che mirano ad individuare le pratiche migliori che consentiranno di rafforzare il ruolo dei migranti, delle autorità
locali, ma anche della società civile, per trasformare le rimesse in volano per lo sviluppo.[AdL]
MYANMAR -14/05- NAUFRAGIO IMBARCAZIONE, A BORDO DECINE DI SFOLLATI ROHINGYA- Una
imbarcazione che trasportava tra 100 e 200 sfollati musulmani della minoranza Rohingya è naufragata al largo delle coste del
Myanmar, ma il bilancio delle vittime e di eventuali dispersi non è stato ancora reso noto.[58 sec Fr24 15/05 h00:30] ….
Nei giorni scorsi le autorità locali hanno deciso di far spostare centinaia di sfollati che finora vivevano in strutture precarie e
sovraffollate, temendo per la prossima stagione delle piogge che si manifesta con violenti cicloni. Nelle prossime ore un
ciclone dovrebbe raggiungere le coste dello Stato di Rakhine e del vicino Bangladesh, già in stato di allerta.…nell’instabile
Stato occidentale di Rakhine, dove circa 140.000 persone vivono in campi sfollati dopo le violenze interreligiose cominciate
nel 2012 tra la minoranza musulmana Rohingya e buddisti di etnia Rakhine. Le forti tensioni, che si sono nuovamente
manifestate il mese scorso, hanno già causato più di 200 morti. In realtà le rivalità tra le due comunità hanno radici più
profonde e durano da oltre un decennio: nel 1997 violenti attacchi contro le moschee si erano verificati in seguito alla notizia,
rivelatasi falsa, dello stupro di una ragazza buddista da parte di musulmani. Lo scorso ottobre 130 Rohingya in fuga dalla
regione occidentale, a bordo di una scialuppa salpata dal porto di Sabrang, in Bangladesh, e diretta verso la Malesia, sono
morti annegati al largo del Golfo del Bengala.[VV] -30/05- KACHIN: ACCORDO DI CESSATE-IL-FUOCO TRA
GOVERNO E RIBELLI-Il conflitto tra l’esercito e i ribelli Kachin, una delle minoranze etniche del Myanmar, era ripreso nel
2011 dopo una tregua di 17 anni. Gli scontri sono stati particolarmente intensi tra il dicembre e il gennaio scorsi, Solo negli
ultimi mesi il conflitto ha costretto a sfollare decine di migliaia di persone.[VG] (vSGsMondo nn70, 69, 67, 66-63, 54,43)
-28/05 h01:09- SanSuKy condanna la norma che limita a 2 i figli per le coppie mussulmane di Rakhine.(Fr24).
NAMIBIA -09/05- ANCHE L’AUTO DI TUBI AL RALLY DI KEETMANSHOOP-È fatta di tubi reciclati, non inquina e tra
qualche giorno farà pure un rally nel deserto: la macchina del XXI secolo è prodotta da un gruppo di appassionati di origine
tedesca, capaci di sfruttare al meglio un progetto messo a punto per la prima volta dall’unica fabbrica di automobili della
Namibia….i produttori assicurano di poter “convertire” praticamente qualsiasi modello di auto a benzina. L’ultima arrivata si
chiama Lekker Perd, “Il bel cavallo”, ed è costata 5000 dollari della Namibia, meno di 420 euro. Può filare a 130 chilometri
orari e lunedì farà pazzie al rally di Keetmanshoop. -27/05- CENTINAIA DI MIGLIAIA A RISCHIO FAME PER LA
SICCITÀ… ormai 300.000 le persone che vivono in una condizione di “insicurezza alimentare”. … la scarsità delle piogge
rischia di determinare quest’anno un calo del 48% nella produzione di granturco. “Molte famiglie hanno finito le loro scorte
alimentari già nel settembre scorso – ha aggiunto il presidente – e ora dipendono completamente dal mercato”.…Subito a nord
del confine, nel sud dell’Angola, una siccità prolungata sta mettendo a dura prova altre 300.000 persone. -29/05- SCOPERTO
IL PRIMO GIACIMENTO DI PETROLIO- Un giacimento di petrolio è stato scoperto a largo della costa della Namibia, sul
fondo dell’Oceano. La Namibia è uno dei primi esportatori africani di diamanti e custodisce nel suo sottosuolo quantità ingenti
di uranio. Un paese confinante, l’Angola, è la seconda potenza petrolifera dell’area sub-sahariana.[VG]
NIGER -06/05- Hanno provocato almeno 2000 sfollati e due vittime tra i bambini le forti piogge che si sono abbattute a
Iferouane, località della remota regione di Agadez, nel nord desertico del Niger… Alla distruzione delle abitazioni si è
aggiunta quella della produzione agricola e dei capi di bestiame portati via dall’ondata di maltempo. …. -13/05- Almeno
84.000 persone necessitano di aiuti umanitari urgenti e altre 800.000 sono a rischio insicurezza alimentare: … le regioni
orientali di Tillaberi e Tahoua sono le più colpite con quella di Zinder (centro-sud). Le riserve alimentari scarseggiano nel
povero paese del Sahel, dove abitualmente il periodo più critico in termini di cibo è quello di settembre. Negli ultimi mesi il
Niger ha accolto decine di migliaia di rifugiati in fuga dal conflitto nel vicino Mali. [VV]- -23/05- AUTOBOMBA CONTRO
UNA BASE DELL’ESERCITO E UN SITO DI AREVA-Due autobomba sono esplose oggi nei pressi di una base militare e di
un sito della società mineraria francese Areva nel nord del Niger: … Areva è tra le prime società al mondo nello sfruttamento
dell’uranio, una delle principali ricchezze naturali del Niger. …-MOLTE LE VITTIME DEGLI ATTENTATI…- Sono almeno
17 i soldati uccisi oggi dall’esplosione di un’autobomba in una base dell’esercito nella città di Agadez: … l’attentato sarebbe
stato rivendicato dal Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale (Mujao), un gruppo islamista attivo soprattutto al di
là della frontiera con il Mali.… [VG]-ATTENTATI DI AGADEZ E ARLIT, “UN DRAMMA PREVEDIBILE” “La notizia
del doppio attentato, il primo fatto del genere nella storia del Niger, ha colpito e ferito la gente ma non ha sorpreso più di tanto.
Gli attacchi di Agadez e Arlit fanno temere che Niamey possa essere il prossimo bersaglio dei gruppi armati…Due anni fa,
dopo la caduta del regime di Muammar Gheddafi, nella confinante Libia, successivamente alla rivolta popolare e all’intervento
della Nato, il Niger è stato in prima linea. I suoi porosi confini sono stati varcati da un numero imprecisato di combattenti e
mercenari armati in fuga dalla Libia; un flusso che ha messo a rischio la fragile stabilità del territorio, già teatro di ribellioni in
lotta contro Niamey. Il Niger è stato nuovamente in prima linea quando, a partire di gennaio 2012, è esplosa la crisi nel vicino
Mali, dove movimenti ribelli tuareg e poi gruppi armati islamici hanno preso il controllo delle regioni settentrionali,
rivendicando l’indipendenza dell’Azawad.… Niger un bersaglio facile” … è stato il primo a chiedere un intervento militare
internazionale per “salvare il Mali”, il primo a far dispiegare 700 soldati quattro mesi fa accanto alle truppe francesi e maliane.
Inoltre lo stesso Issoufou ha autorizzato gli Stati Uniti a stabilire due basi – a Niamey e Agadez – per il sorvolo della regione
con droni mentre il Ciad utilizza il Niger come punto di transito e rifornimento dei propri soldati impegnati sul fronte maliano.
…. [VV] -h22:45- Almeno 20 soltati uccis ad Agadez; 1morto e 14 feriti ad Arlit.Militari francesi atterrano a Agadez (Fr24).
-24/05-DOPO ATTENTATI AGADEZ E ARLIT, CONDANNE E MINACCE … Stamattina, come confermato dal ministro
della Difesa di Niamey Karidjo Mahamadou, le forze speciali francesi hanno partecipato all’assalto per catturare combattenti
nascosti nella caserma di Agadez; due di loro sarebbero stati abbattuti mentre cercavano di fuggire. ..A neanche 24 ore dal
doppio attentato, un nuova minaccia è arrivata dal Movimento per l’unità e il jihad in Africa occidentale (Mujao), un gruppo
islamista legato ad Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi), che ha rivendicato l’aggressione di ieri. “Le nostre due operazioni
contro i nemici dell’Islam sono riuscite. Abbiamo attaccato sia la Francia che il Niger per la sua cooperazione nella guerra
contro la sharia” ha detto il portavoce del Mujao, El-Hassen Ould Khalil, minacciando “nuovi attacchi anche contro tutti i paesi
impegnati militarmente in Mali”. …. Sarebbe il capo stesso del gruppo armato, l’algerino Mokhtar Belmokhtar, ad aver
coordinato gli assalti. Dopo aver lasciato i ranghi di Aqmi, alcuni mesi fa Belmokhtar ha creato il proprio gruppo, responsabile
lo scorso 16 gennaio dell’attacco al sito petrolifero di Tiguentourine, nel sud-est dell’Algeria, concluso con più di 30 vittime.
… [VV] -24/05 h13:51- Forze speciali Francesi intervenute ad Agadez per la liberazione degli ostaggi uccidono 2 terroristi. (Fr24).NIGER MALI LIBIA -24/05 h13:52-L’algerino Mokhtar Belmoktar, già tra i capi dell’Amqi, dto per morto dalle
truppe ciadiane im Mali (ma non da quelle francesi che avevano invece identificato AbouZeid come vittima dgli scontri)
riappare negli attentati nigeriani, minacciando di colpire tutti i Paesi impegnati in Mali (Fr24) -26/05 h23:52- I terroristi erano
entrati in Niger dalla Libia.(Fr24) NIGER FRANCIA uranio -28/05- “Rimaniamo in Niger dopo questo scandaloso attacco
(…) Se lasciassimo il paese faremo esattamente quello che gli aggressori cercavano, invece abbiamo delle responsabilità in
termini di sviluppo economico e di posti di lavoro”: lo ha detto il presidente del direttorio del gruppo nucleare francese Areva,
Luc Oursel, dopo l’attentato-suicida che la scorsa settimana ha colpito la miniera Somaïr, nei pressi di Arlit (nord). …[VV]
PAKISTAN-07/05 h23:35- almeno 17 morti in attentati contro i candidati. (Fr24)-10/05- VIGILIA ELETTORALE
SEGNATA DA VIOLENZE, SUL VOTO L’OMBRA DEI TALEBANI… … Domani, dalle 8 alle 17, più di 86 milioni di
aventi diritto sono attesi alle urne – di cui 35 milioni voteranno per la prima volta – per eleggere 272 deputati all’Assemblea
nazionale e di quattro assemblee provinciali. Secondo alcuni osservatori il grande favorito alla carica di primo ministro è il
leader della Lega musulmana, Nawaz Sharif, già capo del governo. …-13/05- ELEZIONI: IN VANTAGGIO LA LEGA
MUSULMANA, IL RITORNO DI SHARIF… 14 anni dopo essere stato destituito da un colpo di stato militare. Non godendo
di una maggioranza assoluta in parlamento, il 63enne Sharif – che dal 1999 ha trascorso anni in carcere e in esilio – ha già
avviato consultazioni con altre formazioni politiche per formare un governo di coalizione.… Le elezioni generali di sabato
erano considerate un test politico importante: sono state le prime tenute al termine dei cinque anni di governo a guida civile
dopo decenni di dominio dei militari. …. La limitata crescita economica, che non supera il 4%, l’elevato tasso di
disoccupazione che colpisce i giovani, i black-out che durano fino a 20 ore al giorno in alcune regioni caratterizzano la vita
quotidiana di una popolazione in crescita costante. Il contesto socio-economico difficile viene aggravato dall’instabilità causata
da Tehreek-I-Taliban, la fazione talebana pachistana in lotta aperta contro il potere, particolarmente attiva nelle regioni tribali.
Sabato tre persone sono rimaste uccise e una ventina ferita in un attentato contro un candidato laico a Karachi (sud) mentre ieri
un attacco che si è verificato a Quatta, nel Baluchistan, ha provocato sei vittime e 40 feriti. ... Dal confinante Afghanistan, il
presidente Hamid Karzai ha invitato il governo di Sharif a favorire i negoziati con i talebani… [VV] -14/05-ELEZIONI,
CONFERMATA LA VITTORIA DELLA LEGA MUSULMANA…. potrà contare su 123 dei 272 seggi del parlamento.
Perché Sharif disponga della maggioranza assoluta mancano appena 14 deputati, che potrebbero essere cooptati tra i cosiddetti
indipendenti, senza che sia necessaria un’intesa organica con un altro partito.… Sul piano internazionale, il primo ministro in
pectore ha sottolineato di voler avere buoni rapporti sia con gli Stati Uniti che con l’India, tradizionale rivale del Pakistan in
Asia meridionale.[VG] -17/05- NORD-EST, ATTENTATI CONTRO DUE MOSCHEE- Almeno dieci persone sono morte …
nella provincia settentrionale di Khyber Pakhtunkhwa. …. già puntato il dito contro Tehreek-I-Taliban, la fazione talebana
pachistana in lotta aperta contro il potere, …. Secondo fonti di stampa internazionale, gli attacchi registrati durante la
campagna elettorale hanno mietuto almeno 117 vittime. [VV] -19/05 h23:45- Ennesimo omicidio politico; …. a Karachi:
elezioni da rifare per problemi di trasparenza.(Fr24). -10/05 h00:27- USA vogliono mantenere 9 basi dopo il ‘ritiro’ del
2014.(FR24) -30/05 h23:57- Wali Ur-Rehman, numero 2 dei talebani pakistani ucciso da un drone: è la perdita di un possibile
interlocutore per il processo di pace. – h23:59- Scontro di oltre 2 ore a Jalabad per un attacco di talebani alla sede del
Comitato Internazionale della Croce Rossa: vittime. La Croce Rossa sospende le sue attività in tutto lo Stato.(Fr24)
PALESTINA -08/05- SCONTRI ALLA SPIANATA, INTERROGATO MUFTI DI GERUSALEMME- La polizia israeliana
ha arrestato il gran Muftì di Gerusalemme, Muhammad Hussein, massimo esponente della comunità islamica della città, per
interrogarlo per il suo presunto coinvolgimento dei disordini avvenuti ieri sulla Spianata delle Moschee. … fedeli musulmani
avevano ferito leggermente due ufficiali di polizia dopo che essi avevano arrestato un giovane arabo ritenuto responsabile di
aver disturbato la quiete e rivolto urla nei confronti di una comitiva di coloni ebrei che celebravano il controverso ‘Jerusalem
day’… anniversario della presa della Città Vecchia da parte di Israele, nella guerra del 1967: un’iniziativa ritenuta provocatoria
dai palestinesi, che hanno cercato di impedirla. Ad accendere gli animi, inoltre, la decisione delle forze di sicurezza di impedire
ai palestinesi con meno di 50 anni l’accesso al sito di preghiera, erigendo dei check point a tutti gli ingressi della Spianata.
Secondo testimoni la polizia è intervenuta con manganellate e lacrimogeni ….-09/05- COLONIE, ANP ACCUSA ISRAELE
DI SABOTARE SFORZI DI PACE…autorizzando la costruzione di nuovi alloggi in Cisgiordania. La posizione dei palestinesi
è stata espressa dopo l’annuncio dell’autorizzazione per 296 nuovi alloggi nella colonia di Beit El, nei pressi di Ramallah.
… denunciati inoltre “atteggiamenti provocatori” assunti negli ultimi giorni: un riferimento al fermo di sei ore ieri del Gran
Mufti di Gerusalemme interrogato dalle autorità israeliane in relazione ai disordini di due giorni fa, quando un gruppo di
attivisti ebraici ha manifestato sulla Spianata delle Moschee nella città vecchia.… Il blocco delle costruzioni negli insediamenti
– illegali in base alle leggi internazionali – è considerato dai palestinesi una condizione necessaria per riprendere i negoziati.
… -16/05- LEGALIZZATI INSEDIAMENTI FUORILEGGE, LA DENUNCIA DI PEACE NOW- Il governo di Tel Aviv ha
deciso di legalizzare la costruzione di quattro insediamenti in Cisgiordania considerati fuorilegge dalla stessa normativa
israeliana. -24/05- KERRY INVOCA “DECISIONI DIFFICILI” PER ISRAELIANI E PALESTINESI
…Di ufficiale, per il momento, c’è solo il commento con cui Kerry ha definito “molto produttivi” i colloqui avuti con le due
parti nella sua quarta visita nella regione. …-15/05- NAKBA, 65 ANNI DOPO I PALESTINESI RICORDANO- Oggi le
sirene riecheggeranno in ogni città della Cisgiordania e della Striscia di Gaza per 65 secondi, tanti quanti sono gli anni dalla
Nakba, la ‘catastrofe’ della storia Palestinese, ovvero l’esodo di massa dei palestinesi dalle loro terre e l’inizio di un esilio
tuttora in corso. …La sorte dei discendenti di quei palestinesi costretti a lasciare le loro case e i loro terreni, che oggi
costituiscono una popolazione di circa sette milioni di rifugiati che rivendicano “il diritto al ritorno”, costituisce forse la
questione più scottante nei negoziati avviati a varie riprese con Israele.… -03/06- RAMI HAMDALLAH NUOVO PRIMO
MINISTRO-Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha nominato Rami Hamdallah nuovo primo ministro al posto di Salam
Fayyad, dimissionario da metà aprile ma attualmente ancora alla guida dell’esecutivo. …Nell’annunciare la nomina di
Hamdallah, Abbas ha specificato che l’accordo con Hamas per la creazione di un governo di unità nazionale verrà rispettato.
La reazione del movimento islamico tuttavia, non è stata delle più incoraggianti e diversi esponenti dell’ufficio politico a Gaza
hanno detto che la nomina di Hamdallah “mette a rischio” gli accordi raggiunti.Accademico e linguista di formazione, il nuovo
premier ha studiato in Gran Bretagna. Come il suo predecessore – dimessosi dopo mesi di tensioni don il presidente Abbas –
non è formalmente affiliato a nessuno dei movimenti politici palestinesi. In base alla legge palestinese dovrà presentare un
esecutivo entro sei settimane.[AdL]
PARAGUAY -13/05- Il presidente eletto Horacio Cartes ha promesso “tolleranza zero” contro la corruzione, di cui è stato
peraltro costantemente accusato il suo Partido Colorado (destra), vincitore del voto del 21 aprile. … Cartes è stato proclamato
ufficialmente vincitore delle elezioni con il 45,85% dei voti …. -20/05- CARTES CERCA ALLEANZE PER GOVERNARE
Governabilità e fine dell’isolamento regionale: è quello che cerca Horacio Cartes, l’uomo capace di riportare al governo il
Partido Colorado dopo la ‘parentesi’ del centro-sinistra, in vista dell’inaugurazione del suo mandato presidenziale il prossimo
15 agosto. Per ottenerli ha aperto un dialogo con il destituito presidente Fernando Lugo, la cui rimozione, un anno fa, è costata
al Paraguay la sospensione da Mercosur (mercato comune sudamericano) e Unasur (Unione delle nazioni sudamericane).
…Riguardo a Mercosur e Unasur, Lugo ha promesso che si batterà per la reintegrazione “non a favore di Cartes, ma del
Paraguay”; ha allo stesso tempo esortato a “digerire” la presenza nel Mercosur del Venezuela, il cui ingresso nell’organismo è
avvenuto in concomitanza con la sospensione del Paraguay e dopo che il Congresso di Asunción lo aveva bloccato a lungo.
Nella prossima legislatura, i ‘colorados’ potranno contare su una maggioranza assoluta alla Camera ma solo su 19 dei 45 seggi
del Senato, dove Lugo siederà insieme ad altri quattro esponenti del Frente.-03/06- STRAGE DI CURUGUATY (vSGsMondo
n70), DENUNCE E APPELLI ALLA GIUSTIZIA- Dal Nobel per la pace argentino Adolfo Pérez Esquivel all’ex senatrice
afrocolombiana Piedad Córdoba, alla presidente del Consiglio mondiale della pace, Socorro Gomes: intellettuali di diversi
paesi hanno unito le loro voci per invocare una “indagine parziale” sulla strage di 11 ‘campesinos’ e sei poliziotti avvenuta
poco meno di un anno fa, il 15 giugno 2013, a Curuguaty, nell’est del Paraguay. Uno scontro armato scoppiato in circostanze
ancora poco chiare quando un gruppo di agenti venne inviato a sgomberare un latifondo occupato che pochi giorni dopo, il 22
giugno, sarebbe costato la presidenza all’ex vescovo di San Pedro, Fernando Lugo, e la condanna pressoché unanime
dell’America Latina.… un’inchiesta condotta finora in modo “chiaramente parziale e viziato”. Un’inchiesta che ha avuto fino a
oggi “l’unico obiettivo di incriminare i contadini e le contadine per i reati di occupazione di immobile, associazione criminale
e omicidio”. E’ un fatto che per quanto accaduto a Curuguaty solo 13 ‘campesinos’ sono detenuti o agli arresti domiciliari.
Nella nota si aggiunge che la strage “è stato il pretesto principale del potere legislativo per la farsa del processo politico”, un
processo di ‘impeachment’ risolto in meno di 24 ore che i governi della regione hanno considerato un “golpe istituzionale”
disponendo la sospensione, a tutt’oggi, del Paraguay dal Mercosur (mercato comune sudamericano) e dall’Unasur (Unione
delle nazioni sudamericane). …-04/04- CURUGUATY, COMINCIATA UDIENZA PRELIMINARE…. Coinvolti nella
vicenda anche due minori: uno di 17 anni, già condannato a due anni per aver portato cibo e vestiti puliti al fratello contadino a
Marina Cué e perciò punito per “sostegno logistico ad un’associazione criminale” e uno di 16 che ha dichiarato di essere
pronto di andare a processo per potersi difendere.… Negli ultimi mesi la difesa ha tentato più volte di fare pressione sugli
inquirenti affinché le indagini includessero la verifica di possibili abusi della polizia e la partecipazione di cecchini che
aprirono il fuoco, come denunciato ripetutamente da esponenti della società civile. Ha tentato anche di ricusare Rachid per la
sua vicinanza alla famiglia di Riquelme chiedendo che fosse accertata l’effettiva proprietà della tenuta agricola in cui sono
avvenute le violenze prima dell’avvio dell’eventuale processo a carico dei ‘campesinos’.“Questa è una farsa che siamo venuti a
denunciare. Inoltre, sulla base di questa finzione è stato costruito il colpo di Stato, pulito e senza armi, contro Lugo” ha
denunciato, fra gli altri, anche il segretario nazionale della Lega argentina dei diritti dell’uomo, José Ernesto Schulman,
presente all’udienza. -13/05- AYACUCHO: HUMALA ANNUNCIA IMPORTANTI INVESTIMENTI-…, nel sud del Perù,
una delle regioni più povere e più colpite dal conflitto interno che insanguinò il paese andino fra il 1980 e il 2000.…,vi sono
presenti sparuti gruppi di ciò che resta del movimento guerrigliero Sendero Luminoso dediti al narcotraffico.-20/05AZIENDA MINERARIA CANADESE RINUNCIA A PROGETTO MILIONARIO- La recessione globale, accompagnata
dalla resistenza della popolazione locale: queste le due principali motivazioni addotte dalla Candente Copper Corp., azienda
mineraria canadese persente in Messico e Perù, nell’annunciare la sospensione di un importante progetto di sfruttamento nel
distretto nord-occidentale di San Juan de Cañaris.… Il progetto minerario, con investimenti stimati di circa un miliardo e
mezzo di dollari, punta all’estrazione di sette milioni e mezzo di libbre di rame, oltre unmilione e mezzo di once d’oro e 45
milioni di once di argento. La maggior parte degli agricoltori di San Juan de Cañaris vi si oppone temendo la scomparsa di
boschi, la contaminazione delle sorgenti del fiume Cañaris e il danneggiamento di 33.000 ettari di terreni destinati alla
produzione agricola. A gennaio, scontri tra la polizia e centinaia di manifestanti che bloccavano l’ingresso all’area delle
operazioni ha provocato quattro feriti da proiettili di gomma. Nessun’intesa è stata raggiunta finora fra le parti per una
soluzione negoziata al conflitto. Le esportazioni minerarie del Perù, importante produttore mondiale di rame, argento, zinco e
oro, costituiscono il 60% delle vendite di beni sul mercato estero, ma restano all’origine di numerosi conflitti sociali. (v.SG
sMondo n72) -23/05-ANNUNCIATA INCHIESTA PRELIMINARE PER EX PRESIDENTE TOLEDO … per presunto
arricchimento illecito. “…Il Congresso ha rifiutato la settimana scorsa di aprire un’indagine basata sulle denunce contro
Toledo, così come sta facendo per una vicenda analoga nei confronti dell’ex presidente Alan García (2006-2011). -28/05DRASTICO AUMENTO DELLA POPOLAZIONE CARCERARIA Sono oltre 64.000 i detenuti in Perù, il 32% in più
rispetto a quanti fossero all’inizio del mandato del presidente Ollanta Humala, nel luglio 2011, …un rapporto del 2000
prevedeva che entro il 2015 saremmo arrivati a 35.000, ma abbiamo superato nettamente questa cifra” …. La capacità dei
penitenziari nazionali, tuttavia, è di appena 28.000 detenuti, … La maggior parte dei detenuti ha fra i 20 e i 39 anni. I reati più
frequenti fra gli uomini sono furto, traffico di droga, violenza sessuale; fra le donne il traffico di stupefacenti. I prigionieri
stranieri sono 1.604, principalmente spagnoli, colombiani e messicani. -29/05- L’AMAZZONIA CUSTODE DELLE LINGUE
INDIGENE-In Perù sopravvivono 47 le lingue indigene parlate da circa quattro milioni di abitanti – su un totale di 29 milioni –
residenti per la quasi totalità nella foresta amazzonica. … Dei nativi, l’83% parla Quechua come lingua materna e l’11%
l’Aymara; i restanti parlano diverse lingue amazzoniche. Tuttavia, solo 16 delle lingue originarie prese in esame hanno un
alfabeto riconosciuto dalla legge. … Nel 2001 lo Stato ha promulgato una legge per preservare le lingue originarie in un paese
in cui si ritiene che ne siano andate perdute almeno 37, mentre 27 di quelle sopravvissute rischiano di scomparire.[FB]
POLINESIA FRANCESE -06/05 h23:30- 70% dei votanti è per l’autonomia (Fr24).
PORTOGALLO -10/05 h00:28-disoccupaz.record al17%(Fr24).
REPUBBLICA DOMINICANA -16/05- APPELLI PER REGOLARIZZAZIONE MIGRANTI HAITIANI - “Gli immigrati
aiutano lo sviluppo economico del paese. Oggi molti settori dell’economia dipendono da questa manodopera”: è uno stralcio
del manifesto siglato da oltre un centinaio di organizzazioni dominicane, inclusi sindacati e gruppi imprenditoriali, e inviato al
governo di Santo Domingo per chiedere la regolarizzazione dello status migratorio di migliaia di lavoratori stranieri, in
larghissima parte i vicini haitiani. …. il 64% della manodopera del settore agricolo dominicano – un bracciante guadagna in
media fra i 150 e i 250 dollari al mese – è di origine haitiana; nella produzione di riso, in particolare, gli immigrati ‘irregolari’
haitiani rappresentano l’80%, in quella di banane il 70%. L’Inchiesta nazionale sugli immigrati, presentata il mese scorso
dall’Ufficio nazionale di statistiche, stima che siano 460.000 gli haitiani presenti in Repubblica Dominicana; … [FB]
RWANDA BURUNDI CONGO-22/05-… UN MILIARDO DI DOLLARI DALLA BANCA MONDIALE … [AdL]
RWANDA -14/05- CROLLA EDIFICIO NELLA PROVINCIA ORIENTALE, NUMEROSI DISPERSI- Almeno tre persone
sono morte e decine, forse addirittura un centinaio, risultano disperse nel crollo di un edificio di quattro piano a Nyagatare,
nella provincia orientale del Ruanda. …-15/05-CROLLO A NYAGATARE, INCHIESTA IN CORSO- È di 6 vittime il
bilancio del crollo … molti dei manovali coinvolti nell’incidente erano lavoratori informali e senza regolare contratto.
-31/01- GENOCIDIO, ARRESTATI IN INGHILTERRA CINQUE SOSPETTI [AdL]
SAHARAWI -10/05- POLISARIO CELEBRA 40 ANNI DI LOTTA PER L’INDIPENDENZA… Si tratta di un doppio
anniversario: da un lato quello della creazione del movimento indipendentista e dall’altro l’inizio della lotta armata contro il
governo del Marocco, finalizzata alla liberazione della ex colonia spagnola.… Nonostante sul territorio sia in vigore un
cessate-il-fuoco dal settembre 1991, gli sforzi diplomatici per trovare una via d’uscita alla crisi in atto sono miseramente falliti
più di una volta. E negli ultimi anni le rivendicazioni del popolo sahrawi hanno trovato sfogo in manifestazioni di piazza e
marce puntualmente represse con la forza dalle autorità di Rabat. …Di recente, l’ultima sconfitta anche per il diritto
internazionale: la proposta statunitense di ampliare alla supervisione del rispetto dei diritti umani nei territori occupati il
mandato della missione di pace Onu (Minurso) è stata scartata su pressioni del governo di Rabat. (vSGsMondo n72)
…Occupato militarmente dal Marocco nel 1975, il Sahara Occidentale è oggetto di un contenzioso tra le autorità marocchine,
ferme nella loro proposta di concedere alle popolazioni del territorio – ricco di fosfati – un’ampia autonomia regionale, e il
Fronte Polisario che chiede in ottemperanza delle risoluzioni dell’Onu lo svolgimento di un referendum per la
autodeterminazione. [AdL]
SENEGAL -09/05- Un provvedimento “contrario alla tradizione di terra di asilo che contraddistingue il Senegal” e “una
violazione dei diritti fondamentali dei rifugiati e richiedenti asilo”: la denuncia arriva dalla Lega senegalese dei diritti umani
(Lsdh) e da Amnesty Senegal dopo l’espulsione la notte scorsa di un giornalista e blogger ciadiano. Makaila Nguebla,
residente in Senegal dal 2005, è stato deportato in Guinea. “Ci rammarichiamo per la volontà del governo di mettere a tacere
rifugiati e richiedenti asilo che esprimono critiche nei confronti dei dirigenti politici dei paesi di origine” sottolineano gli
attivisti locali. -06/05- E’ giallo sulla sorte di 12 lavoratori sudafricani impegnati in attività di sminamento nella regione
meridionale della Casamance, … ‘Mechem’ sarebbero stati rapiti .. da esponenti del Movimento delle forze democratiche di
Casamance (Mfdc), in lotta da 30 anni con Dakar. ..-10/05- CASAMANCE, TRATTATIVE PER LIBERARE SMINATORI
RAPITI… “Gli accordi presi lo scorso marzo tra la società sudafricana Mechem, il governo di Dakar e il centro senegalese di
sminamento non sono stati rispettati dalle parti. Nonostante cartelli e indicazioni sul posto, sono stati deliberatamente violati
spazi vietati ad ogni persona straniera” recita un comunicato a firma della ribellione indipendentista, annunciando però la
prossima liberazione delle tre lavoratrici trattenute. .. Negli ultimi mesi la ribellione indipendentista, divisa in tante fazioni,
aveva espresso pareri contrastanti sullo sminamento del territorio.Una mediazione è stata avviata dalle autorità della vicina
Guinea Bissau… Il mese scorso Ousmane Gnantang Diatta, a capo di una delle fazioni dell’Mfdc, ha chiesto a tutti i
combattenti di abbandonare le armi per aderire a un terzo cessate il fuoco e ha proposto all’esecutivo l’apertura di “negoziati
sinceri, giusti e nella disciplina per trovare le migliori soluzioni”. Ma al recente riavvicinamento tra il governo e una fazione
della ribellione è corrisposta sul terreno una nuova ondata di insicurezza lungo le strade che ricollegano la Casamance al vicino
Gambia e alla Guinea Bissau. ... -28/05- CASAMANCE: RIBELLI LIBERANO DONNE, ANCORA NOVE gli OSTAGGI
… Nelle mani del gruppo rimangono altri nove lavoratori senegalesi, tutti dipendenti della Mechem.… Oltre al gran numero di
vittime, il lungo conflitto indipendentista viene considerato un ostacolo allo sviluppo economico di una regione con un forte
potenziale agricolo e turistico.-31/05- DA PESCATORE AD ALLEVATORE [di pesci], COME SOPRAVVIVERE ALLA
CRISI- Il pesce da allevamento come alternativa al prodotto catturato in mare: è in questo modo che i pescatori senegalesi
stanno cercando di far fronte alla crisi che da anni investe il settore ittico del paese che si affaccia sull’Oceano Atlantico.
…Da dieci tonnellate prodotte nel 2008, lo scorso anno più di 321 tonnellate di pesci sono usciti dagli allevamenti e l’Ana
punta al traguardo delle 10.000 tonnellate entro il 2018. Le due specie scelte per l’allevamento sono il tilapia e il pesce-gatto,
poiché “robuste e facile da far crescere” anche per chi da pescatore o agricoltore è stato costretto ad improvvisarsi allevatore di
pesci.… Si è ancora lontani dalle 436.000 tonnellate pescate in mare, ma ogni anno la quantità diminuisce a causa
dell’eccessivo sfruttamento delle risorse ittiche da parte delle navi straniere che pescano illegalmente. … Nell’aprile 2012 il
nuovo presidente Macky Sall ha ritirato licenze concesse a 260 imbarcazioni straniere, per lo più europee, dall’ex capo di stato
Abdoulaye Wade. “Si tratta di proteggere le nostre risorse ittiche e l’ecosistema marino minacciati da navi che praticano una
pesca illecita e non regolamentata, con una capacità distruttiva senza precedenti” …[VV]
SIERRA LEONE -09/05- KOIDU, DOPO LE PROTESTE LICENZIATI I MINATORI -Circa 300 lavoratori impiegati in
una miniera di diamanti della Sierra Leone gestita da una società straniera sono stati licenziati alcuni mesi dopo aver animato
una protesta sfociata nell’intervento della polizia e nella morte di due loro compagni.… la sudafricana Diamond Group ha
licenziato 300 dei 426 minatori costretti a prendere un’aspettativa dopo le violenze del dicembre scorso. All’origine delle
proteste c’era la richiesta dei minatori di un miglioramento delle loro condizioni retributive e di lavoro.… (Vedi SGsMondo
n72 vvMiniere in presentaz.)-21/05- “MAMAYE” AIUTA LE DONNE E I BAMBINI …“MamaYe”, questo il nome della
campagna, è finanziata dal dipartimento britannico per lo Sviluppo internazionale. In Sierra Leone, ma anche in Nigeria,
Ghana, Etiopia, Malawi e Tanzania, riferisce il quotidiano Awareness Times, l’obiettivo è creare un registro nazionale che
consenta di monitorare in modo costante la salute delle mamme e dei neonati.Undici anni dopo la fine di una guerra civile, con
890 decessi ogni 100.000 nascite la Sierra Leone occupa il quart’ultimo posto nella classifica mondiale per la mortalità
materna. Secondo i coordinatori di “MamaYe”, nell’Africa sub-sahariana a causa di complicazioni durante la gravidanza o il
parto muoiono ogni giorno 440 donne e 3070 neonati.[VG]
SOMALIA-07/05- CONFERENZA DI LONDRA, LA SOMALIA GUARDA AL FUTURO-Oltre 50 delegazioni provenienti
da altrettanti paesi parteciperanno oggi alla Conferenza internazionale sulla Somalia in programma a Londra. L’evento, in
continuità con l’analoga iniziativa convocata dal primo ministro britannico David Cameron nel febbraio 2012, sarà copresieduta dallo stesso Cameron e dal presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud. … L’agenda dell’incontro si
articolerà su quattro grandi temi: sicurezza; giustizia e polizia; gestione delle risorse finanziarie da parte del Governo somalo;
processo politico. L’obiettivo è quello di testimoniare sostegno politico alle autorità somale e coordinare il supporto tecnico e
finanziario della comunità internazionale … [AdL]-07/05- ALLA CONFERENZA DI LONDRA IMPEGNI E PROMESSE
Trasferimento al governo di Mogadiscio della completa responsabilità della sicurezza entro due anni, elezioni nel 2016 e
impegno a dar vita a un sistema istituzionale pienamente federale: sono alcune delle indicazioni sul futuro della Somalia
emerse dall’incontro internazionale che si è tenuto oggi a Londra. Nel corso di una conferenza stampa conclusiva, tenuta
insieme al primo ministro ospite David Cameron, il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha detto che entro il 2015 il
governo di Mogadiscio conta di essere in grado di garantire la sicurezza del territorio nazionale senza l’ausilio dei peacekeeper
dell’Unione Africana. Un processo, questo, che secondo il capo di Stato sarà favorito dagli impegni finanziari per la
formazione dell’esercito e della polizia della Somalia assunti oggi in particolare dalla Gran Bretagna (36 milioni di dollari) e
dall’Unione Europea (58 milioni).Nel suo intervento, dopo aver sottolineato l’importanza del rispetto della scadenza elettorale
del 2016, Cameron ha detto che le autorità di Mogadiscio si sono impegnate a dar vita a un governo “pienamente” federale. Un
riferimento indiretto, questo, all’assenza a Londra dei rappresentanti delle regioni autonome del Somaliland e del Puntland.
[VG]--08/05- SI GUARDA AL FUTURO, MA RESTA IL NODO DEL FEDERALISMO…Il problema dell’autonomia
regionale, prevista dalla Costituzione e rivendicata dalle due regioni settentrionali, di fatto già ‘svincolate’ dal resto del paese
da almeno 20 anni, costituisce una delle sfide principali di questa delicata fase della transizione somala. … Alla conferenza di
Londra seguirà un altro incontro internazionale previsto a Tokyo alla fine del mese e una conferenza dell’Unione Europea, a
Bruxelles, il prossimo mese di settembre. -10/05- TREMILA CASCHI VERDI UCCISI NEL CONFLITTO- Sono circa 3000 i
soldati dell’Unione Africana dispiegata nel paese (Amisom) uccisi negli ultimi anni di conflitto, nel tentativo di arrestare
l’avanzata degli insorti estremisti al Shabaab… La missione dei caschi verdi, forte di 17.700 uomini, è stata dispiegata nel
paese del Corno d’Africa nel 2007. Comprende truppe provenienti da Burundi, Uganda, Kenya, Sierra Leone e Gibuti.
Il bilancio delle vittime è da ritenersi altissimo, considerato che secondo il dipartimento delle operazioni di peacekeeping
dell’Onu sono 3096 i caschi blu uccisi nel mondo dal 1948 ad oggi.… -14/05- MOGADISCIO, PROGETTO DI
EDUCAZIONE GRATUITA PER LE DONNE-Sono circa 200 le donne che partecipano alla prima fase del programma per
l’educazione gratuita istituita dalle autorità del distretto di Waberi a Mogadiscio, in collaborazione con la scuola secondaria
Raage Ugaas. …Il corso, della durata di sei mesi, prevede lezioni di lettura, scrittura e matematica e fa affidamento su
insegnanti volontari – tre uomini e tre donne – per cinque classi di 45 studenti ciascuna. “Nella seconda fase di apprendimento,
le donne riceveranno nozioni di economia domestica e piccola imprenditoria, oltre che educazione sanitaria di base per la
prevenzione e cura delle malattie comuni negli adulti e nei bambini” ….Sui muri e le porte dei negozi della capitale, è comune
vedere graffiti e disegni che indicano l’attività svolta all’interno, indirizzati proprio ai numerosi avventori che non sanno
leggere né scrivere. -30/05- KISMAYO, GIORNALISTA FERITO A COLPI D’ARMA DA FUOCO…“Condanniamo con
forza l’aggressione al nostro collega” ha detto Mohammed Ibrahim, dell’Unione Nazionale dei giornalisti somali (Nusoj),
ricordando che l’attacco segue l’omicidio di ben quattro giornalisti dall’inizio dell’anno.[AdL]
SUDAFRICA -15/05- Una popolazione di 52,98 milioni di abitanti, di cui 80% di neri, 30% di giovani di meno di 15 anni e
tra 10 -15% di sieropositivi. I numeri diffusi dalla Statistics South Africa, l’agenzia pubblica di statistica, danno una
fotografia demografica del paese economicamente più potente dell’Africa, uscito nel 1992 dal regime dell’apartheid. Il tasso di
mortalità infantile si attesta attorno a 47,7 per mille mentre la speranza di vita per le donne è di 61,4 anni e per gli uomini di
57,7 anni. -10/05- In soli dieci minuti è stata venduta all’asta per circa 500.000 euro la casa a Johannesburg di Julius Malema,
l’ex leader della Lega giovanile del Congresso nazionale africano (Anc) escluso l’anno scorso dal partito al potere. Malema
doveva pagare al fisco sudafricano 18 milioni di rand di tasse. E’ stata già posta sotto sequestro una fattoria di sua proprietà
nel Limpopo, la sua regione di origine. [VV] -10/05- GIGANTE PLATINO ANNUNCIA MIGLIAIA DI LICENZIAMENTI
(Vedi SGsMondo n72 vvMiniere in presentaz.)-… la misura riguarderà essenzialmente i lavoratori del bacino di Rustenburg,
polo minerario a circa 120 chilometri da Johannesburg, epicentro di un’ondata di scioperi lo scorso inverno. La compagnia
anglo-americana ha rivisto al ribasso un progetto di ristrutturazione aziendale, annunciato a gennaio, che prevedeva la
soppressione di 14.000 posti di lavoro. La direzione ha dovuto mitigare le sue pretese di fronte alle proteste dei minatori,
sostenuti dall’African National congress (Anc) al potere e dai sindacati, precisando comunque che un taglio degli impieghi
sarebbe stato “inevitabile”. …. Il Sudafrica è la maggiore economia dell’area sub-sahariana. Diciotto anni dopo la fine del
regime di apartheid, però, il paese è ancora condizionato da forti disuguaglianze sociali. L’ondata di rivendicazioni dello
scorso anno era stata alimentata dall’uccisione da parte della polizia di 34 minatori, che manifestavano di fronte all’ingresso di
una miniera di platino della multinazionale Lonmin, sempre nella regione di Rustenburg. [AdL] -13/05- LICENZIAMENTI E
OMICIDI, NELLE MINIERE SALE LA TENSIONE- L’omicidio di un dirigente sindacale e di altre due persone nelle
baraccopoli della regione mineraria di Rustenburg stanno alimentando la tensione tra i lavoratori dopo il recente annuncio di
licenziamenti di massa da parte del maggiore produttore mondiale di platino.… -14/05-MARIKANA, MINATORI DI
NUOVO IN SCIOPERO…, lo sciopero nella miniera gestita dalla multinazionale Lonmin è in corso da questa mattina.
L’agitazione appare una risposta all’assassinio di Mawethu Khululekile Stevens, …morto sabato nei pressi della miniera. Il
sindacalista avrebbe dovuto testimoniare nell’inchiesta sull’uccisione di 34 lavoratori da parte della polizia durante le proteste
dello scorso anno a Marikana. …, la tensione è tornata a salire dopo l’annuncio di 6000 licenziamenti da parte della
multinazionale Anglo American Platinum…[VG] -20/05- I MINATORI CHIEDONO AUMENTI, A GIUGNO LA
TRATTATIVA… da 4700 a 7000 rand al mese (da 382 a 568 euro) per i minatori impiegati in superficie e da 5000 a 8000 (da
406 a 650 euro) per quelli al lavoro nelle gallerie sotterranee. …Nell’ultimo anno, i conflitti e le vertenze tra sindacati e
lavoratori si sono moltiplicati anche a causa di un calo delle quotazioni internazionali dell’oro, del platino e di altri minerali dei
quali il Sudafrica è un forte esportatore.-21/05- I MINATORI PROTESTANO, LA POLIZIA SPARA -10 minatori sono stati
feriti da colpi di arma da fuoco durante scontri con la … oggi nei pressi di una miniera nella regione di Rustenburg, cuore
produttivo del Sudafrica nord-occidentale. …-24/05- IN CRISI IL SINDACATO DEI MINATORI LEGATO AL GOVERNO
… rischia di perdere il 60% degli iscritti .. Secondo alcuni osservatori, le difficoltà del Num sono il riflesso di un calo dei
consensi per l’African National Congress (Anc). Il partito che ha sconfitto l’apartheid, ora guidato dal presidente Jacob Zuma,
è accusato sempre più spesso di non fare abbastanza per i lavoratori e i ceti più umili. -03/06- MARIKANA, UCCISO UN
ALTRO SINDACALISTA-Un sindacalista è stato ucciso e un altro è stato ferito oggi da uomini armati che hanno fatto
irruzione in un ufficio della principale organizzazione dei minatori del Sudafrica: lo riferisce l’agenzia di stampa Sapa,
precisando che l’episodio è avvenuto nei pressi dei giacimenti di platino di Marikana. …. A pochi giorni dall’avvio di un
complesso negoziato sul rinnovo del contratto nazionale dei minatori, nel fine-settimana il colosso Glencore Xtrata ha
comunicato il licenziamento di mille lavoratori accusati di aver partecipato a uno sciopero “illegale”.-17/05- 110eLODE SE
PARLI ANCHE ZULU… la conoscenza delle lingue native … strumento essenziale per capire la cultura nazionale e far strada
nella vita. … in una regione orientale del Sudafrica dove lo zulu è la lingua madre di almeno quattro persone su cinque. …
Durante il regime di apartheid in Sudafrica le lingue ufficiali erano solo due, l’inglese e l’afrikaans. Con l’avvento della
democrazia, nel 1994, il numero è arrivato a 11 grazie al nuovo rango conferito allo zulu e ad altri idiomi originari. …
-28/05- DIEPSLOOT, SACCHEGGIATI I NEGOZI DEGLI IMMIGRATI … Diepsloot, una township a nord di
Johannesburg. I disordini sono cominciati dopo che un negoziante somalo ha aperto il fuoco e ucciso due giovani originari
dello Zimbabwe durante un presunto tentativo di rapina. Da allora sono stati saccheggiati o dati alle fiamme almeno 30 negozi
proprietà di immigrati o di società straniere. … i disordini si sono verificati esattamente cinque anni dopo violenze xenofobe
che nelle township del Sudafrica causarono più di 60 vittime… -31/05-DIEPSLOOT, AL LAVORO GLI “AMBASCIATORI
DI PACE”-Una campagna contro la “giustizia fai da te” e incontri e dibattiti coordinati da “ambasciatori di pace”: la comunità
di Diepsloot sta rispondendo in questo modo ai … anche perché aggressioni a danni di immigrati si sono verificate in questi
giorni in altre due township nei pressi di Port Elizabeth, nel sud del paese. Episodi, questi, che a cinque anni esatti delle
violenze xenofobe del 2008 stanno alimentando anche un dibattito sui problemi della disoccupazione e delle disparità sociali.
…[VG] SUDAFRICA CENTRAFRICA -29/05- Dopo la morte di un soldato ferito e ricoverato da settimane a Pretoria, è
passato a 15 il numero di militari sudafricani uccisi in Centrafrica. … Le forze sudafricane erano dispiegate in Centrafrica sulla
base di un accordo militare bilaterale risalente al 2007, ufficialmente per addestrare i militari di Bangui, ma alcune fonti non
hanno escluso interessi economici per i diamanti centrafricani.[VV] -SUDAFRICA -23/05- GOODWILL, RE ZULU CHE
VUOLE SALVARE I RINOCERONTI ..Storicamente nel regno degli Zulu la caccia era regolamentata dal sovrano e
autorizzata solo per far fronte alla necessità della sopravvivenza, mai a scopo di lucro. Secondo la Società del Sudafrica per
l’ambiente e la fauna, dal febbraio scorso nel paese sono stati uccisi ben 128 rinoceronti. Nel 2012 le vittime dei bracconieri
erano state 668, e di queste 66 erano state colpite a morte delle quali colpite a morte nel KwaZulu-Natal. I corni di questi
poderosi mammiferi sono venduti soprattutto in Estremo Oriente, dove sono utilizzati nella medicina tradizionale.[VG]
SUDAN -13/05- DARFUR, UCCISO CAPO RIBELLE CHE TRATTAVA CON GOVERNO- Il capo di una fazione ribelle
del Darfur che aveva avviato un negoziato di pace con il governo di Khartoum è stato ucciso in uno scontro a fuoco in una
zona alla frontiera tra il Ciad e il Sudan.. Secondo il quotidiano Sudan Tribune, i primi a diffondere la notizia della morte di
Mohamed Bashar sono stati i suoi compagni del Consiglio militare del Movimento giustizia e uguaglianza (Jem), un’ala
minoritaria dello stesso Jem. Secondo la loro ricostruzione, il capo ribelle è stato ucciso insieme con il suo vice e altre otto
persone in un’imboscata tesa da militanti della fazione principale del gruppo armato nella località di Pamina, in territorio
ciadiano. Questa versione è stata confermata dai servizi di sicurezza di Khartoum, che in una nota hanno accusato il Jem di
voler far fallire un processo di pace mediato dal Qatar... [VG] -15/05- TENSIONE IN DARFUR, RIBELLI DENUNCIANO
INGRESSO TRUPPE CIADIANE- Sale la tensione in Darfur, dove i vertici del movimento per la Giustizia e l’uguaglianza
(Jem) hanno accusato le truppe ciadiane di aver passato il confine dirette verso le roccaforti del gruppo, nel nord della regione.
…Sostenitore del Jem durante gli anni del conflitto in Darfur e mediatore del negoziato di pace di Doha, Deby ha interrotto le
sue relazioni con il gruppo ribelle in modo plateale nel 2011, negando all’allora leader del movimento Khalil Ibrahim, in fuga
dalla Libia in preda alla rivoluzione contro Muammar Gheddafi, di riparare a N’djamena. .. [AdL] -23/05- DARFUR: UNA
CITTÀ IN FIAMME DOPO SCONTRI TRA DUE COMUNITÀ- Più di 20 vittime, un’intera cittadina data alle fiamme e tutti
e 20.000 i suoi abitanti costretti alla fuga: …Gli scontri tra le comunità Gimir e Bani Halba si sono concentrati nell’area di
Katela, una cittadina nel sud del Darfur. .. Un portavoce dei Gimir ha accusato l’esercito sudanese di essersi ritirato da Katela
poco prima che un migliaio di combattenti Bani Halaba andassero all’assalto. … -23/05- DARFUR, DA INIZIO ANNO
CENTINAIA DI MIGLIAIA DI SFOLLATI- Nei primi cinque mesi di quest’anno circa 300.000 persone sono state costrette a
lasciare i loro villaggi in Darfur a causa di scontri tra comunità o tra gruppi ribelli e unità dell’esercito: lo ha affermato oggi
Valerie Amos, sottosegretario generale dell’Onu per le questioni umanitarie, durante una visita nella regione sudanese.
… il numero delle persone costrette ad abbandonare le loro case nel 2013 supera quello degli ultimi tre anni messi insieme.
Abitato per lo più da popolazioni non arabe, diffidenti o ostili nei confronti del governo sudanese, tra il 2003 e il 2007 il Darfur
è stato dilaniato da un conflitto civile che ha provocato centinaia di migliaia tra vittime e sfollati. Ancora oggi la regione stenta
a ritrovare un suo equilibrio interno, forse anche per le ripercussioni dell’indipendenza proclamata dal Sud Sudan due anni fa.
[VG] -31/05- DARFUR, SCONTRI TRA COMUNITÀ PER LA GOMMA ARABICA- Più di 60 persone sono morte in
Darfur in scontri tra comunità rivali che si contendono la gomma arabica, … La resina, che si ottiene dalle cortecce degli alberi
di acacia, è uno dei prodotti più esportati del Sudan e, come tale, oggetto di contesa tra le comunità della regione occidentale.
Gli scontri si sono verificati tra Bani Halba e al Gimir … [AdL]
SUDAN SUDSUDAN -30/05- ABYEI, L’ONU RAFFORZA LA MISSIONE DI PACE .. Il 4 maggio scontri a fuoco erano
tornati a contrapporre la comunità Dinka, vicina al governo del Sud Sudan, e i pastori Misseriya, tradizionalmente alleati di
Khartoum. ..Nel 2011 si sarebbe dovuto tenere un referendum per decidere se la regione avrebbe dovuto essere governata da
Khartoum o da Juba. La consultazione però non si è mai tenuta a causa delle difficoltà nell’identificare gli aventi diritto al
voto: solo i residenti Dinka, come vorrebbe il Sud Sudan, o anche i pastori arabi Misseriya, che si spostano nella regione solo
alcuni mesi l’anno. [VG]
SUD SUDAN -09/05- JONGLEI: NIENTE STIPENDI, I SOLDATI PROTESTANO … I soldati avrebbero lasciato la linea
del fronte senza l’autorizzazione dei superiori, in una fase segnata da una ripresa degli scontri con i ribelli dell’ex generale
David Yau Yau. Secondo fonti concordanti, questo gruppo armato ha assunto ieri il controllo della cittadina di Boma. Un
portavoce dell’esercito ha confermato che i militari hanno abbandonato la loro base nel centro urbano, ripiegando in una zona
di montagna a pochi chilometri di distanza. … -13/05- JONGLEI, SACCHEGGI E MILITARI ALLO SBANDO -Gruppi di
soldati hanno saccheggiato un ospedale e alcuni uffici di organizzazioni non governative straniere a Jonglei, una regione del
Sud Sudan dove l’esercito sta tentando di contrastare l’offensiva di una formazione ribelle: lo dicono alla MISNA operatori
responsabili di progetti umanitari nella zona. “I soldati – sottolinea Mauro Modena, coordinatore dell’ong italiana Intersos –
hanno saccheggiato un ospedale gestito da Medici senza frontiere e messo a soqquadro il nostro ufficio, portando via beni
essenziali come cibo e coperte che dovevano essere distribuiti alla popolazione”. L’episodio è avvenuto a Pibor… Pibor è uno
dei punti caldi di una regione storicamente instabile. In un’imboscata avvenuta lungo la strada che collega la città a Bor, il
capoluogo di Jonglei, ad aprile sono stati uccisi cinque peacekeeper e sette funzionari della Missione delle Nazioni Unite in
Sud Sudan (Unmiss). La settimana scorsa un gruppo di militari ha eretto un posto di blocco nei pressi di Bor per protestare
contro il mancato pagamento di tre mesi di stipendio. Le violenze commesse dai ribelli di Yau Yau, per lo più di etnia Murle,
hanno costretto dallo scorso anno a lasciare le loro case almeno 17.000 persone... -16/05- JONGLEI, CIVILI IN FUGA PER
L’AVANZATA DEI RIBELLI- Un numero “significativo” di persone ha abbandonato una cittadina della regione di Jonglei
nel timore che possa cadere nelle mani di un gruppo ribelle: … Secondo Quentier, a Pibor saranno inviati nuovi contingenti di
peacekeeper dell’Onu “per aiutare a proteggere la popolazione”. [VG]
SWAZILAND -06/05- SINDACATI IN TRIBUNALE PER ESSERE RICONOSCIUTI… il mancato riconoscimento è
incostituzionale perché la Carta fondamentale non prevede partiti politici ma riconosce la libertà di espressione e di
associazione. In primo grado i giudici avevano sostenuto che nello Swaziland possono essere riconosciuti sindacati ma non
confederazioni sindacali, che a differenza dei primi avrebbero un carattere politico. Lo Swaziland è considerato una monarchia
pressoché assoluta. Nel regno la tensione sta aumentando sia a causa di difficoltà di carattere economico sia per l’avvicinarsi
delle elezioni legislative, ritenute dagli oppositori non democratiche. “In occasione della festa dei lavoratori del 1° maggio …
sono stati arrestati o fermati diversi esponenti dell’opposizione o del mondo sindacale”. … -14/05- ELEZIONI, COMINCIA
L’ISCRIZIONE DEGLI AVENTI DIRITTO…, mentre partiti e movimenti di opposizione rinnovano il loro appello al
boicottaggio.… le operazioni dureranno 60 giorni e dovrebbero garantire l’iscrizione nei registri elettorali di circa 600.000
persone su una popolazione di un milione e 100.000 abitanti. Partiti e movimenti di opposizione, per lo più costretti alla
clandestinità, sottolineano che il parlamento ha solo poteri consultivi e che gli stessi candidati alle elezioni saranno selezionati
da capi distretto nominati dal re Mswati III. .. Previste dapprima in agosto, le elezioni dovrebbero tenersi a ottobre.[VG]
TANZANIA -06/05- ARUSHA, UN FERMO DOPO ESPLOSIONE IN CHIESA CATTOLICA.. è troppo presto per fare
ipotesi sulla dinamica e sulle possibili cause dell’episodio, compresa quella di un attentato mirato contro il nunzio apostolico
… l’esplosione si è verificata attorno alle 10:40, poco prima che monsignor Padilla e il vescovo di Arusha monsignor Josphat
Lebulu tagliassero il nastro rosso per inaugurare la chiesa, situata alla periferia della città. …. potrebbe essere stata causata da
una bomba a mano lanciata tra la folla da un attentatore subito fuggito. L’esplosione ha provocato almeno un morto e 60 feriti,
… The Citizen scrive di “attentato terroristico”. Allo stesso tempo, però, il giornale sottolinea che mai prima d’ora una chiesa
cattolica era stata presa di mira nel nord della Tanzania. …- ARUSHA, LO SHOCK E I TIMORI DEL NUNZIO … “La
grande maggioranza degli abitanti di questo paese – insiste monsignor Padilla – crede nella pace e nel rispetto reciproco tra le
religioni”. Nell’ultimo anno, però, i motivi di preoccupazione erano aumentati. A ottobre avevano fatto scalpore l’assalto ad
alcune chiese in un quartiere tra i più poveri di Dar es Salaam, abitato per lo più da musulmani. In relazione a questo episodio e
per suoi presunti legami con Uamsho (Risveglio, in lingua swahili), un gruppo radicale forte soprattutto nell’arcipelago
autonomo di Zanzibar, era anche stato arrestato un imam. A febbraio, proprio a Zanzibar, un sacerdote cattolico era stato
assassinato di fronte all’ingresso della sua chiesa. …. -09/05- INTERROGATIVI E DUBBI DOPO ATTENTATO NELLA
CHIESA DI ARUSHA-Un appello contro qualsiasi tipo di discorso o propaganda che favorisca divisioni o rischi di alimentare
la violenza è contenuto in una risoluzione approvata dal parlamento della Tanzania dopo l’attentato che domenica ha causato
tre vittime e decine di feriti all’ingresso di una chiesa cattolica di Arusha.… Un riferimento apparente, questo, alla possibilità
che l’attentato di domenica possa finire per incrinare i tradizionali rapporti di convivenza e dialogo tra le comunità cristiane e
musulmane del paese. Alla MISNA, d’altra parte, missionari ed esponenti della Chiesa cattolica della Tanzania dicono di
ritenere poco affidabili le indiscrezioni diffuse dalla stampa circa un presunto coinvolgimento nell’attentato di cittadini
originari dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti. “Si tratta – sottolinea padre Anthony Makunde, segretario della
Conferenza episcopale – di quattro persone che sarebbero state fermate e interrogate all’aeroporto di Dar es Salaam dopo la
chiusura dei confini del paese a seguito dell’attentato”. Secondo questa versione, a carico dei quattro non sarebbe ancora
emerso alcun tipo di prova.…“il governo potrebbe voler accreditare l’idea che l’attentato sia frutto di una cospirazione di
stranieri legati ad Al Qaida con l’obiettivo di nascondere le vere cause delle tensioni ad Arusha”. Un riferimento apparente,
questo, ai delicati equilibri della politica locale e forse anche alle aspettative legate alla stesura di una nuova Costituzione. Di
certo, dicono alla MISNA dalla Tanzania, “sarebbe sbagliato cercare spiegazioni semplicistiche”. [VG] -08/05- Sono tre
cittadini degli Emirati, un saudita e cinque tanzaniani gli uomini arrestati per presunto coinvolgimento nell’esplosione davanti
ad una chiesa nella zona di Arusha… [AdL] -13/05- Sono stati rilasciati dalle autorità tanzaniane i tre cittadini originari degli
Emirati Arabi Uniti, arrestati la scorsa settimana per il loro presunto coinvolgimento nell’attacco contro una chiesa cattolica di
Arusha, risalente al 5 maggio. Lo ha riferito da Dubai il quotidiano ‘Al-Khaleej’, precisando che a carico dei tre, già rientrati in
patria, non è stato formalizzato alcun capo d’accusa. In quello che il presidente Jakaya Kikwete ha definito un “atto di
terrorismo” hanno perso la vita tre persone e una sessantina sono rimaste ferite. … [VV]
-08/05- Le riserve di gas ammontano a 1150 miliardi di metri cubi, grazie alla scoperta di un nuovo giacimento al largo delle
coste dell’Oceano Indiano. … [AdL] -23/05- DISORDINI E ARRESTI PER IL GASDOTTO DELLA DISCORDIA
Un morto, 90 arresti e diversi uffici del partito di governo dati alle fiamme: è il bilancio dei disordini che si sono verificati a
Mtwara dopo l’annuncio del governo dell’intenzione di completare la costruzione di un gasdotto osteggiato da almeno una
parte della popolazione di questa città del sud della Tanzania. …. La protesta è legata al timore che la regione di Mtwara, una
delle meno sviluppate del paese, benefici solo in minima parte dei proventi della produzione di idrocarburi. A gennaio, durante
i primi disordini legati alla costruzione del gasdotto, avevano già perso la vita sette persone. -28/05- URANIO, ARRIVANO
GLI ESPERTI DELL’AGENZIA ATOMICA- Fornire consigli e raccomandazioni perché l’uranio sia estratto in modo
sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale: è il compito di un gruppo di esperti dell’Agenzia internazionale per
l’energia atomica che ha appena cominciato una visita di dieci giorni in Tanzania…. nell’area del fiume Mkuju, nel sud del
paese. Considerato uno dei più ricchi di tutta l’Africa, potenzialmente in grado di garantire una produzione di 1400 tonnellate
l’anno, il giacimento è stato dato di recente in concessione a Mantra Resources, una società australiana finita nel portafoglio
dei russi di Atomredmetzoloto (Armz). … le critiche sono alimentate dal fatto che il sito si trova a ridosso del parco di Selous,
un paradiso naturalistico riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. -31/05- A BAGAMOYO UN PORTO PER
LA CINA- “Il governo non persegue l’interesse nazionale e a Pechino hanno i soldi pronti” dice alla MISNA Eke Mwaipopo,
esperto di pianificazione economica con alle spalle una lunga carriera da dirigente pubblico in Tanzania. In gioco c’è il destino
di un villaggio di pescatori a 50 chilometri da Dar es Salaam e a due passi da Bagamoyo, l’ex capitale dell’Africa orientale
tedesca, che potrebbe diventare uno snodo chiave per i commerci tra i paesi sub-sahariani e la Cina. Il progetto vale miliardi di
dollari e ha avuto il via libera nel marzo scorso, durante una visita in Tanzania del neo-presidente cinese Xi Jinping. In
quell’occasione Pechino ha formalizzato un impegno da sette miliardi e 600 milioni di dollari e ribadito l’impegno delle sue
società per la realizzazione del porto. Lo scalo sorgerà a Mbegani, 50 chilometri a nord di Dar es Salaam, un paradiso di sabbia
bianca e palme esili dal verde intenso. Entro il 2017 il porto dovrebbe essere in grado di muovere 20 milioni di container
l’anno e di far attraccare navi per 10.000 unità di tonnellate equivalenti, una capacità quattro volte superiore rispetto allo scalo
della capitale economica, a oggi il principale in Tanzania. … una privatizzazione a termine che permette alla società, in questo
caso cinese e dunque fortemente controllata dal governo di Pechino, di progettare, costruire, gestire e soprattutto sfruttare gli
introiti derivanti dal porto fino a quando l’investimento effettuato non sarà completamente ripagato”. Questo tipo di contratto
dà una notevole autonomia alle società private che gestiscono il traffico portuale. Un’autonomia tale che in Tanzania diversi
esperti hanno sollevato obiezioni. … i ridotti poteri di controllo da parte dello Stato rischiano di favorire il contrabbando di
legno, gas, uranio, tanzanite e altri minerali che si estraggono nel sottosuolo del paese. …“Le norme della Costituzione –
sottolinea l’esperto – sono state aggirate con una clausola che prevede la restituzione del porto allo Stato al massimo entro 50
anni”. … a preoccupare è anche l’eventualità che “la Cina utilizzi il nuovo scalo come punto d’appoggio logistico, in
particolare per i rifornimenti e i periodi di riposo”. Un precedente c’è già e riguarda Gwadar, uno scalo strategico costruito nel
2007 e tuttora gestito da società cinesi in Pakistan. … I critici, però, non guardano solo al lato economico. Bagamoyo e
Mbegani poggiano su una laguna che ospita coralli, tartarughe, crostacei, delfini e pesci tropicali già minacciati dallo
sfruttamento ittico e turistico di questo tratto di Oceano Indiano. La Tanzania Coastal Management Partnership, l’ente
nazionale che ha il compito di preservare l’ambiente costiero, ha creato quattro piccole aree protette dove la flora marina può
riprodursi al riparo da pescatori e altri ospiti indesiderati. Per questo il direttore dell’organismo, Jeremiah Daffa, si è detto
contrario alla costruzione del porto e ha suggerito di puntare invece su un ampliamento dello scalo di Dar es Salaam.…[VG]
TOGO -13/05- Famigliari ed attivisti hanno accusato le autorità di aver intralciato le cure mediche di un militante del
collettivo di opposizione ‘Salviamo il Togo’, Etienne Yakanou, deceduto durante il trasferimento dal carcere verso un ospedale
della capitale. … (vSGsMondo n72) -24/05- E’ stato disperso con gas lacrimogeni un corteo organizzato dal Collettivo
‘Salviamo il Togo’ per protestare contro il decesso in carcere, in circostanze tutte da chiarire, di un militante di opposizione. I
disordini sono cominciati quando i manifestanti sono scesi in piazza per il terzo giorno consecutivo nonostante un divieto del
governo. …Circa 35 persone, per lo più oppositori, sono state arrestate …Elezioni legislative dovrebbero tenersi entro il 2013.
-30/05-CRESCITA E SVILUPPO, NASCE LA “TOGO INVEST CORPORATION”… “L’originalità del progetto consiste
nell’utilizzo della ferrovia per avviare la produzione mineraria nei ricchi giacimenti del nord. …L’avvio ufficiale del progetto
giunge in un contesto di rinnovata tensione socio-politica. Elezioni parlamentari sono in agenda per il mese di luglio mentre è
in corso il censimento elettorale. …. Da mesi l’opposizione togolese protesta per denunciare un processo poco trasparente e
favorevole al partito del presidente Gnassingbé, succeduto nel 2005 al padre, rimasto al potere per 35 anni. La sua elezione nel
2005 e la sua riconferma nel 2010 sono state contestate dall’opposizione …. La storia dell’ex colonia francese è stata segnata
da ondate di violenze elettorali tra il 1958 e il 2005. [VV]
TUNISIA-09/05 h00:46- Ribelli Jahadisti che impegnano l’esercito al confine con l’Algeria sono ‘veterani’ della campagna
del Mali.(Fr24). -09/05- TERRORISMO E INSICUREZZA, IL DIBATTITO IN PARLAMENTO… L’argomento è di grande
attualità in Tunisia: da dieci giorni le forze di sicurezza sono alla ricerca di combattenti jihadisti nelle montagne dalla regione
occidentale di Jabel Châambi, lungo il poroso confine con l’Algeria, e nel Kef (nord-ovest). Secondo i bilanci ufficiali diffusi
finora, almeno 15 di agenti sono rimasti feriti, due presunti complici dei miliziani sarebbero stati catturati e 37 sospetti
interrogati.… Voci critiche sono arrivate da esponenti di opposizione al governo guidato da Ennhada – partito islamico
moderato – che accusano le autorità di minimizzare il fenomeno jihadista, in crescita dopo la rivolta popolare che nel 2011 ha
portato alla caduta del presidente Zine El Abidine Ben Ali. “… Ogni giorno ci sono imam che vengono allontanati poiché non
in linea con posizioni estreme e sono sostituiti da giovani che seminano discorsi molto preoccupanti. Per giunta ciò accade con
il sostegno del ministero per gli Affari religiosi” ha riferito Nadia Chaabane, parlamentare del partito Al Massar.… [VV]
-13/05- La polizia ha disperso con la forza centinaia di manifestanti salafiti che facevano proselitismo in un quartiere
popolare della periferia di Tunisi. … [AdL] -18/05 h00:20- Governo Ennhada vieta congresso salatiti programmato a Kairuan
per domenica 19.(Fr24). -19/05 h23:50- Scontri anche a Tunisi ucciso un manifestante 27enne, feriti 3 civili e 11poliziotti –
Ansar alSharia(salafiti) chiedere di sospendere gli scontri(FR24) -20/05 h20:15- Scontri in tutto il Paese: una seconda vittima.
Attivista femminista arrestata per aver imbrattato a Kairuan la Moschea salafita(Tg7). -22/05- I salafiti … hanno convocato
una protesta venerdì 24…. [AdL] -29/05- VENTI CONDANNE PER ASSALTO AD AMBASCIATA STATUNITENSE
Venti persone sono state condannate a due anni di reclusione con l’accusa di essere coinvolte in un assalto all’ambasciata degli
Stati Uniti a Tunisi che si è verificato a settembre, nel corso di una protesta innescata dalla diffusione su internet di un filmato
ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. …Di recente il governo di Tunisi era tornato ad accusare dell’assalto
all’ambasciata e a una vicina scuola americana Ansar AlShariaa, un’organizzazione islamista (salafita) coinvolta ancora nei
giorni scorsi in disordini e scontri con la polizia nella periferia della capitale.
Durante l’assalto all’ambasciata erano morte quattro persone. …la situazione in Tunisia resta difficile. Lo hanno confermato
gli scontri avvenuti ieri nella città di Biserta tra la polizia e alcuni venditori che contestavano l’entrata in vigore di nuove
norme sul commercio. Mezzi di informazione locali hanno riferito che uno dei dimostranti è morto dopo aver inalato gas
lacrimogeni.[VG]
TURCHIA -08/05- RIBELLI CURDI PKK COMINCIANO RITIRO OLTRE FRONTIERA- È cominciato oggi e durerà in
tutto tre o quattro mesi, il ritiro dei miliziani del partito dei lavoratori curdo (Pkk) dalla Turchia, come stabilito dall’intesa per
un cessate-il-fucoco con il governo di Ankara annunciata lo scorso 21 marzo. ….Il ridispiegamento dei miliziani – in armi
contro il governo turco per 29 anni, in un conflitto che ha causato circa 40.000 morti – costituisce il primo risultato tangibile
dopo mesi di delicati colloqui clandestini.Circa 200 ribelli entro il prossimo settembre, abbandoneranno il territorio turco a
piedi, e raggiungeranno le zone del nord dell’Iraq dopo aver passato i valichi tra le montagne di confine dove si trovano le loro
basi. Qui si uniranno ad altri circa 500 uomini presenti sul territorio. …. Nel 1999 un ritiro dei miliziani, stabilito durante un
negoziato, fu interrotto in seguito ad un attacco dei militari che uccisero circa 500 ribelli, seppellendo ogni prospettiva di pace.
…-14/05- COMBATTENTI CURDI RIENTRANO DALLA TURCHIA, BAGHDAD “NON BENVENUTI” Il governo di
Baghdad ha denunciato come “una violazione flagrante della sovranità e dell’indipendenza dell’Iraq” il ritiro dei combattenti
del partito curdo dei lavoratori (Pkk) dalla vicina Turchia. Oggi – stando alle informazioni provenienti dalla stampa locale, un
primo gruppo di miliziani, smobilitati in seguito all’avvio di un negoziato di pace con il governo di Ankara, è arrivato ad Harur
nel nord dell’Iraq. In un comunicato diffuso poco fa, l’esecutivo di Nuri al Maliki ha ribadito il proprio “rifiuto” riguardo al
ritiro in atto nelle montagne della provincia settentrionale e autonoma del Kurdistan, da dove si trovano le basi del movimento
indipendentista. Di fatto, tuttavia, il governo centrale non ha nessun controllo sulle frontiere del nord, pattugliate dai
combattenti curdi su entrambi i lati. Se proseguirà come annunciato nelle ultime settimane, il processo di pace tra Ankara e i
ribelli di Abdullah Ocalan rischia di gettare pesanti ombre nei rapporti tra Iraq e Turchia e potrebbe avere “conseguenze
negative sugli interessi comuni” ha sottolineato Baghdad. Da tempo, il governo di al Maliki fa già fatica a controllare le spinte
indipendentista del Kurdistan – che pretende di trattare e concludere in autonomia i contratti per lo sfruttamento del ricco
sottosuolo – e che contende a Baghdad il controllo della provincia petrolifera di Kirkuk, abitata dalle comunità araba, curda, e
turcomanna. L’esecutivo iracheno ha precisato che “i gruppi armati, che potrebbero destabilizzare l’equilibrio del paese, non
sono i benvenuti” e preannunciato che intende chiedere rivolgersi al Consiglio di Sicurezza dell’Onu perché impedisca la
violazione della sua sovranità nazionale. Le forze del Pkk hanno iniziato a ritirarsi dalle postazioni nel sud-est della Turchia lo
scorso 8 maggio, dopo un cessate il fuoco dichiarato a marzo dallo storico leader curdo Ocalan, da anni in carcere, allo scopo
di porre fine a un conflitto che in 30anni ha provocato la morte di 40.000 persone e devastato l’economia della regione. [AdL]
UGANDA 16/05- VOCI SU SUCCESSIONE FIGLIO MUSEVENI, MINACCE ALLA STAMPA- La Commissione
ugandese per le comunicazioni (Ucc) ha minacciato di prendere “provvedimenti” contro i mezzi di informazione che
alimentano il dibattito sulla volontà del presidente Yoweri Museveni di farsi succedere dal figlio nella guida del paese.
La vicenda risale alla scorsa settimana quando il Daily Monitor ha pubblicato una lettera privata del generale David Sejusa in
cui si chiedeva l’apertura di un’inchiesta sulle voci di un complotto ai danni di “chi si oppone al progetto di detenzione
perpetua del potere da parte della famiglia”. … che il capo dello Stato, 68 anni, alla guida dell’Uganda dal 1986, sta spingendo
affinché il figlio Kainerugaba Muhoozi gli succeda alla presidenza. … Il direttore del quotidiano che ha pubblicato la lettera e
altri due giornalisti sono stati interrogati per ore dalla polizia. Al loro rifiuto di esibire copia originale della missiva rivelando
da chi l’avessero ottenuta i tre sono stati … posti in stato di fermo. …[AdL] -21/05- SUCCESSIONE MUSEVENI, BLITZ
POLIZIA CONTRO GIORNALE- “Lo Stato non dovrebbe mettere il bavaglio alla stampa libera”: titola così il Daily Monitor
all’indomani di un’irruzione della polizia nella redazione del quotidiano … una cinquantina di poliziotti ha fatto irruzione nella
redazione del Daily Monitor nel tentativo di acquisire elementi in merito alle fonti della notizia. Il direttore e due cronisti sono
stati poi interrogati per ore, come già avvenuto la settimana scorsa. ….“Mentre sui social media si continua a discutere della
lettera – ha sottolineato con amara ironia il Comitato per la protezione dei giornalisti – la polizia ha compiuto il suo dovere
intimidendo la stampa”.[VG] -24/05- MUSEVENI RIMUOVE IL CAPO DELL’ESERCITO … confinandolo a un ruolo
‘civile’ presso il ministero degli Interni. Lo riferisce la stampa locale, precisando che il nome del generale figurava tra le
persone nominate nella lettera pubblicata il mese scorso dal Daily Monitor, in cui si riferiva di un presunto complotto ordito
dal capo di Stato per favorire l’ascesa di suo figlio alla sua successione. … il capo dell’esercito veniva citato come un possibile
‘obiettivo’ del presunto complotto. … Dopo 27 anni alla presidenza, la riluttanza di Museveni di cedere il potere sta sollevando
critiche tra i suoi stessi alleati di partito. Le speculazioni su un progetto volto a far subentrare dal figlio Kainerugaba Muhoozi
al termine del mandato, nel 2016, alimentano da tempo le inquietudini nei palazzi di Kampala. -27/05- SUCCESSIONE
MUSEVENI, GENERALE IN FUGA A LONDRA-Ieri, attraverso il suo avvocato Joseph Luzige, Sejusa ha confermato di
trovarsi nella capitale britannica e che non intende rientrare in Uganda dove, sostiene, “temo per la mia incolumità e quella
della mia famiglia”. … In gioco, oltre al diritto all’informazione e alla libertà di stampa, ci sono gli equilibri interni della ‘Perla
d’Africa’, piccola potenza regionale che dal 2014 conta di trasformarsi in produttore di petrolio: “Quello a cui stiamo
assistendo è il riflesso di una spaccatura profonda interna al Movimento di resistenza nazionale (Nrm, partito al potere) tra i
fedelissimi di Museveni e coloro che invece, dopo 30 anni di assoluto monopolio, vogliono che si faccia da parte” dice ancora
il giornalista. Sejusa, eroe pluridecorato della cosiddetta ‘guerra della foresta’ che nel 1986 porto Museveni al potere, è una
personalità rispettata nel paese. Nel 1990 minacciò di lasciare l’esercito dopo aver accusato i vertici di “incompetenza” nella
lotta contro i ribelli del Movimento di resistenza del Signore (Lra) e il suo leader Joseph Kony. … -28/05-LACRIMOGENI E
ARRESTI DAVANTI SEDE QUOTIDIANO “MONITOR”- La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere
manifestanti e giornalisti accampati davanti alla sede del quotidiano Daily Monitor, chiuso da nove giorni, per dimostrare la
loro solidarietà e chiedere al governo di autorizzarne la riapertura. Lo riferiscono fonti concordanti, secondo cui gli agenti,
dopo aver fatto ricorso ai gas, hanno messo a segno una serie di arresti tra cui quello del coordinatore nazionale della Rete dei
diritti umani dei giornalisti (Hrnj), Geoffrey Wokulira Ssebaggala. “Le forze dell’ordine hanno sequestrato due videocamere e
colpito con violenza diversi reporter presenti – denuncia l’organizzazione dei giornalisti in un comunicato – che partecipavano
a un sit-in di protesta in solidarietà con il Daily Monitor e le emittenti DembeFM, K-FM e Red Pepper”. I mezzi di
informazione erano stati chiusi dopo aver riferito due settimane fa il contenuto di una lettera privata indirizzata dal capo dei
servizi di intelligence, generale David Sejusa, ai suoi collaboratori. Nella missiva, Sejusa – rifugiatosi a Londra per timore
sulla sua incolumità – chiedeva l’apertura di un’indagine su un presunto complotto ai danni di personalità che si fossero
opposte al cosiddetto ‘progetto Muhoozi”, finalizzato a far salire al potere il figlio del presidente Yoweri Museveni. …
-29/05-GENERALE IN ESILIO, A KAMPALA IN ATTO UN PIANO SOVVERSIVO… Sejusa ha descritto le forze armate
in Uganda come “una prigione” utilizzata da Museveni per prevenire le ambizioni degli ufficiali che potrebbero sfidarlo sul
piano politico. Il generale ha riferito che le sue richieste di pensionamento – come quelle di molti altri ufficiali di alto grado –
sono state respinte.… La versione on-line del giornale riferisce oggi della nomina di 11 nuovi ufficiali dell’esercito subentrati
ad altrettanti colleghi della “vecchia guardia”. … -30/05- QUOTIDIANO MONITOR RIAPRE DOPO CHIUSURA DELLE
FORZE DELL’ORDINE… Nella missiva Sejusa – potente capo dei servizi segreti – chiedeva ai suoi assistenti di indagare
sulle informazioni in circolazione riguardo a un complotto volto a “eliminare fisicamente” eventuali oppositori al “progetto
Muhoozi”. Il riferimento è a Muhoozi Kainr il figlio del presidente Yoweri Museveni che, dovrebbe subentrare al padre alla
guida del paese. … -31/05- KAMPALA PUNTA SULLA COSTRUZIONE DELLA ‘SUA’ RAFFINERIA- Sono 40 le
società che hanno espresso al ministero ugandese dell’Energia e dello sviluppo minerario il loro interesse a prendere parte al
progetto per la costruzione della prima raffineria del paese, il cui valore stimato si aggira intorno ai 2 miliardi e mezzo di euro.
Secondo i media che riportano la notizia, la futura raffineria dovrebbe produrre cherosene e carburanti destinati al mercato
nazionale e internazionale, lavorando il petrolio contenuto nei giacimenti individuati sulle sponde del lago Alberto, e stimati in
circa 3 miliardi e mezzo di barili. …., inizialmente, la società britannica Tullow Oil e altre compagnie operative nella zona
abbiano ostacolato il progetto di costruzione di una raffineria in Uganda, “spingendo per la creazione di un oleodotto di 1300
chilometri che collegasse la regione del lago Alberto fino al porto di Mombasa”, in Kenya. Studi economici hanno rivelato
tuttavia che Kampala perderebbe 40 dollari a barile nei costi di esportazione via oleodotto fino al porto di Mombasa più altri 40
dollari a barile per importare prodotti finiti. [AdL]
URUGUAY -09/05-DITTATURA: GENERALE CONDANNATO PER OMICIDIO ATTIVISTA-28 anni di carcere inflitti a
Miguel Dalmao, primo generale in servizio attivo a finire sotto processo per crimini commessi durante la dittatura in Uruguay
(1973-1985). … colpevole di “omicidio specialmente aggravato” per l’uccisione, nel 1974, della militante comunista Nibia
Sabalsagaray.… i militari informarono la famiglia della morte, per impiccagione, della giovane, consegnando ai parenti il
feretro con la proibizione di aprirlo. La famiglia disobbedì e un giovane studente di medicina, Marcos Carámbula – oggi
governatore del dipartimento di Canelones e già presidente del Sindacato medico dell’Uruguay – poté constatare numerosi
segni di tortura sul cadavere dell’attivista, confermati anche da indagini forensi successive. … Nel 2005, il governo del primo
presidente di sinistra dell’Uruguay, Tabaré Vázquez, decise di escludere dai crimini coperti dalla Ley de Caducidad (legge di
amnistia) l’omicidio di Sabalsagaray perché al suo arresto avevano partecipato dei civili. … La vicenda di Dalmao, attualmente
ricoverato presso l’ospedale militare per una patologia cardiaca, ha sollevato un’ampia polemica …. Ha fatto discutere anche la
visita ricevuta in carcere da parte del presidente José Mujica, ex guerrigliero tupamaro per diversi anni imprigionato in basi
militari e vittima di tortura. -22/05- ‘DESAPARECIDOS’: MIGLIAIA IN PIAZZA A MONTEVIDEO… ‘desaparecidos’
dell’ultima dittatura (1973-1985). Una marcia che si tiene ogni anno dal 1996, ma che quest’anno ha assunto un significato
particolare: a febbraio la Suprema corte di giustizia ha infatti dichiarato incostituzionale una legge del 2011 che definiva
imprescrittibili i crimini del regime militare, sollevando lo sdegno e le critiche dei parenti delle vittime. …: “Ci sono stati
alcuni successi – ha detto – ma questa non è giustizia. Ci sono almeno 80 processi bloccati, continuano a porci ostacoli dalla
sfera politica e giudiziaria. Ogni volta che un pubblico ministero vuole prendere sul serio un caso, lo mettono da parte o lo
trasferiscono”. … Nel marzo 2012, lo Stato si è assunto formalmente la responsabilità dei crimini commessi durante la
dittatura, nel rispetto di un pronunciamento della Cidh per il “caso Gelman”. Riguarda la scomparsa della nipote del poeta
argentino Juan Gelman, strappata nel 1976 ai genitori Marcelo Ariel Maria Claudia García Iruretagoyena e affidata
illegalmente alla famiglia di un poliziotto uruguayano. Macarena Gelman è stata ritrovata nel 1999; i resti di suo padre erano
stati rinvenuti e identificati 10 anni prima, mentre continua la ricerca della madre. [FB]
VENEZUELA -09/05- DOPO BUENOS AIRES, MADURO CONCLUDE VIAGGIO A BRASILIA… Dopo la tappa a
Montevideo martedì, dove ha rafforzato l’alleanza energetica e commerciale con il suo omologo uruguayano José Mujica,
Maduro ha firmato ieri a Buenos Aires con Cristina Fernández una serie di accordi di cooperazione sempre in campo
energetico – il Venezuela è il quinto esportatore di petrolio al mondo – e sicurezza alimentare. “Argentina e Venezuela: gas e
alimenti. L’equazione perfetta” ha sintetizzato Maduro, ammettendo che il suo paese ha “severi problemi di
approvvigionamento” che conta di risolvere “garantendo le riserve, gli alimenti di base, con la produzione interna ma anche
con prodotti argentini”. … -17/05- ELEZIONI: VERIFICA VOTI, FINORA “ZERO ERRORI” … voto, concluso con la
vittoria del ‘chavista’ Nicolás Maduro grazie a uno scarto di appena l’1,49% sul conservatore Henrique Capriles. … Era stato
lo stesso Capriles – che non ha ancora ammesso la sconfitta – ad invocare la verifica delle schede non controllate il giorno del
voto, ma pretendendo anche la revisione dei registri di votazione; un’opzione respinta dal Cne poiché “non prevista
dall’ordinamento giuridico”. Capriles ha quindi disconosciuto l’operazione di controllo a carico del Cne definendola “una
farsa” e presentando due ricorsi di impugnazione delle elezioni di fronte al Tribunale supremo di giustizia (Tsj): .. -21/05PRESIDENZIALI: CONFERMATA VITTORIA MADURO IN SEGGI CONTESTATI Nei 5729 seggi delle elezioni del 14
aprile su cui il candidato della opposizione di destra, Henrique Capriles, ha chiesto una verifica, Nicolás Maduro ha vinto con
uno scarto di 562.010 voti. …. I criteri adottati dal Cne non sono tuttavia stati ritenuti sufficienti dalla Mud che ha impugnato i
risultati presso il Tsj con due ricorsi – uno parziale e uno totale – per chiedere l’annullamento delle elezioni. -04/06VERIFICA VOTI QUASI COMPLETA, “NESSUN ERRORE”- Il 95% delle schede relative alle presidenziali del 14 aprile è
stato controllato e finora non è stata riscontrata alcuna irregolarità: lo ha annunciato la presidente del Consiglio nazionale
elettorale (Cne) del Venezuela, ….. Capriles ha impugnato l’intero processo elettorale presso il Tribunale supremo per presunti
“vizi”, esigendo la ripetizione del voto e dicendosi pronto ad adire a istanze internazionali se non avrà risposte alle sue
domande in Venezuela. -30/05- ANNUNCIATI MANDATI D’ARRESTO PER “TERRORISMO DI STATO”- “Un insieme”
di mandati d’arresto sono stati richiesti dalla procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega nei confronti di sospetti
responsabili di violazioni dei diritti umani commesse tra il 1958 e il 1998, ovvero i 40 anni precedenti la prima vittoria
elettorale del defunto presidente Hugo Chávez. … L’annuncio è giunto in occasione dell’insediamento dei membri della
‘Commissione della Verità e della Giustizia’ creata il 27 febbraio per indagare sul “terrorismo di Stato”. … Si indaga fra l’altro
su 1635 casi di sparizioni forzate.. La Commissione è stata creata nel 24° anniversario del ‘Caracazo’, la rivolta popolare
innescata il 27 febbraio del 1989 dall’aumento del prezzo della benzina e dei trasporti repressa brutalmente dalle forze armate
con un bilancio mai chiarito: oscilla a tutt’oggi dai 300 morti ‘ufficiali’ fino ai 3000 denunciati da organizzazioni della società
civile. … [FB] -29/05 h00:32- feriti in un “incidente” due funzionari USA.(Fr24) VENEZUELA CINA -13/05- “AMICIZIA
E COOPERAZIONE”, VICE PRESIDENTE CINESE DA MADURO… La cooperazione fra Caracas e Pechino è stata
ampiamente sviluppata durante la presidenza di Chávez, con la firma di accordi per miliardi di dollari nei settori dell’energia,
delle costruzioni, dell’industria, della tecnologia. Il Venezuela vende 640.000 barili di petrolio al giorno alla Cina, 264.000 dei
quali destinati a pagare il debito contratto da Caracas col gigante asiatico – per crediti per oltre 30 miliardi di dollari elargiti da
Pechino negli ultimi anni. La Cina è il secondo partner commerciale del Venezuela. -14/05- CARACAS E PECHINO
CONSOLIDANO RELAZIONI …. Il Venezuela invia energia alla Repubblica popolare cinese che in cambio coopera per lo
sviluppo agro-industriale, alimentare, tecnologico e finanziario …VENEZUELA COLOMBIA -30/05- SALE LA
TENSIONE FRA VENEZUELA E COLOMBIA- “Non possiamo non rammaricarci che il presidente Santos abbia compiuto
un passo che, in modo doloroso, ci porta a un deragliamento delle buone relazioni”: lo ha detto il ministro degli Esteri, Elías
Jaua, al termine di una riunione del governo in cui il presidente Nicolás Maduro ha deciso formalmente di “rivedere” la
partecipazione del Venezuela ai colloqui di pace colombiani a Cuba. Ad alimentare la tensione col vicino paese è stata la visita
in Colombia del leader dell’opposizione di destra, Henrique Capriles, che si rifiuta di riconoscere la vittoria di Maduro …
Le relazioni tra Venezuela e Colombia sono migliorate proprio con l’arrivo di Santos alla presidenza nel 2010 dopo i turbolenti
14 anni della presidenza di Chávez degenerati nella rottura dei rapporti diplomatici motivata da Caracas con l’estrema
vicinanza di Bogotá alla Casa Bianca.[FB]
YEMEN-09/05 h00:49-3 colonnelli uccisi da AlQaeda.(Fr24). -10/05 h00:27- Liberati 3 ostaggi finlandesi e austriaci(Fr24).
-22/05- Migliaia di persone hanno partecipato ad una manifestazione indetta ad Aden per rivendicare la secessione del Sud dal
resto del paese, 23 anni dopo l’unificazione. … in occasione dell’anniversario della proclamazione, nel 1994 in piena guerra
civile, della Rep. dello Yemen del Sud, durata meno di 20 giorni e rovesciata dai soldati di San’a nel mese di luglio. [AdL]
-28/05 h01:10-Rapiti 2 turisti.(Fr24). -02/06 h00:15- Uccisi 7 attivisti di AlQayeda in un raid aereo (Fr24)
ZAMBIA -15/05- … L’abolizione dei sussidi, sottolinea il quotidiano Times of Zambia, sembra parte di una politica di
governo che dà priorità allo sviluppo delle infrastrutture. Nel 2012 l’esecutivo del presidente Michael Sata ha dato il via alla
costruzione di 8000 chilometri di strade asfaltate. Nell’arco di cinque anni è prevista una spesa equivalente a quattro miliardi e
300 milioni di euro. -31/05-LUSAKA, AGGREDITI IN CHIESA MANIFESTANTI CONTRO CAROVITA- Decine di
partecipanti a una manifestazione contro il carovita sono stati aggrediti e in qualche caso feriti in modo grave in una chiesa di
Lusaka da un gruppo di sostenitori del partito di governo:[ lo riferisce alla MISNA padre Bernard Makadani, direttore delle
Pontificie opere missionarie (Pom) nello Zambia]… … partecipanti a un incontro che avrebbe dovuto proseguire all’esterno
con un corteo”. Tra le persone ferite ci sarebbe John Mambo, un vescovo della Bible Gospel Church in Africa divenuto negli
ultimi mesi aspramente critico nei confronti del governo. … -03/06-ALLARME DELLE CHIESE DOPO AGGRESSIONE A
MANIFESTANTI- Un’aggressione “senza precedenti”, che conferma come lo “spazio per il dissenso” si stia riducendo: le
Chiese dello Zambia hanno definito in questi termini le violenze che, venerdì, hanno preso di mira a Lusaka i partecipanti a
una manifestazione contro il carovita. … Primo presidente cattolico dello Zambia, Michael Sata è stato eletto nel 2011 grazie
alla promessa di lottare contro la corruzione e la povertà. Negli ultimi tempi le critiche nei suoi confronti sono divenute
insistenti, anche negli ambienti cristiani; uno degli aspetti più controversi sono i procedimenti giudiziari che hanno colpito
quasi esclusivamente esponenti dell’opposizione.[VG]
ZIMBABWE -10/05- La camera bassa del parlamento di Harare ha approvato con una maggioranza dei due terzi il progetto
di legge costituzionale. … che ha già ottenuto il consenso del 95% dei cittadini con un referendum tenuto lo scorso marzo…
-15/05- SENATO APPROVA NUOVA COSTITUZIONE, ORA LA FIRMA DI MUGABE… [VV]-22/05-MUGABE
FIRMA, LA COSTITUZIONE È LEGGE- La nuova Costituzione è frutto in particolare di un compromesso tra lo Zanu-Pf di
Mugabe e il Movimento per il cambiamento democratico del primo ministro Morgan Tsvangirai (Mdc-T). Tra le novità
previste dalla Carta fondamentale ci sono un limite di due mandati consecutivi alla guida dello Stato e una riduzione dei poteri
del presidente nei rapporti con l’esecutivo, il parlamento e la magistratura. La Costituzione non avrà valore retroattivo e per
questo Mugabe, ormai ottantanovenne, potrebbe in teoria restare alla guida del paese fino al 2023. -31/05- ELEZIONI:
CORTE COSTITUZIONALE CHIEDE VOTO ENTRO LUGLIO-Le elezioni presidenziali e legislative si dovranno tenere
entro il 31 luglio: lo ha stabilito oggi la Corte costituzionale dello Zimbabwe, accogliendo un ricorso nel quale si denunciava il
rischio di un vuoto di potere e di democrazia dopo lo scioglimento del parlamento previsto il 29 giugno.…. Il Movimento per il
cambiamento democratico (Mdc-T) del primo ministro Morgan Tsvangirai aveva invece chiesto che prima del voto fossero
portate a termine una serie di riforme, sia nel settore della sicurezza che in materia di legge elettorale e pluralismo
dell’informazione.…-03/06-ELEZIONI, SCONTRO TRA I PARTITI SULLA DATA DEL VOTO …-06/06- PARTITI
CHIEDONO RINVIO A DOPO LUGLIO-Cinque partiti dello Zimbabwe chiederanno alla Comunità per lo sviluppo
dell’Africa australe (Sadc) di premere affinché le elezioni presidenziali e legislative non si tengano prima della fine di luglio…
L’appello alla Sadc si spiega con il fatto che questa organizzazione è garante degli accordi che dopo la crisi politica e le
violenze elettorali del 2008 portarono alla nascita di un governo di unità nazionale. Un processo di transizione, questo, che
dovrebbe concludersi con le prossime elezioni.… -17/05- MALNUTRITO UN BIMBO SU TRE, AL VIA UN PIANO DI
EMERGENZA… “A causa dell’aumento dei prezzi del cibo e dei cambiamenti climatici …A marzo il governo di Harare
aveva stimato in un milione e 400.000 il numero delle persone bisognose di assistenza alimentare immediata. Lo Zimbabwe ha
più di 12 milioni di abitanti, buona parte dei quali dediti all’agricoltura. …[VG]
APPROFONDIMENTI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
AFRICA (Unione Africana 50 anni)
CENTRAFRICA - cronistoria
CONGO -cronistoria
MALI - cronistoria
NIGERIA - cronistoria
SIRIA - cronistoria
VERTICE UNIONE AFRICANA nel 50mo dalla fondazione
-17/05- I 50 ANNI DELL’UNIONE AFRICANA, L’ORA DELLA “RINASCITA”
Si apre nel fine settimana il XXI Vertice dell’Unione Africana (UA) sul tema “Panafricanismo e Rinascita africana”, ma
l’incontro istituzionale ad Addis Abeba andrà oltre i rituali dibattiti tra capi di stato e di governo dei 54 paesi membri. Nei
prossimi giorni nella capitale etiopica e in tutte le capitali del continente si festeggeranno i 50 anni di esistenza
dell’Organizzazione dell’Unità Africana (Oua), nata il 25 maggio 1963 su iniziativa di 32 paesi da poco indipendenti,
trasformatasi il 9 settembre 1999 in Unione Africana.
“…. il 50° anniversario ricorre in un contesto particolarmente positivo per l’Africa, che deve “trasformare il suo forte
potenziale in seria opportunità di prosperità condivisa e pace durevole”. Tra i punti di forza del continente, la presidente della
Commissione ha fatto riferimento alla “crescita economica sostenuta” e a una popolazione “mai così giovane, dinamica ed
istruita”. In vista delle celebrazioni del Giubileo del continente, i dirigenti UA hanno decretato il 2013 “Anno del
panafricanismo e della Rinascita africana”, con l’intento di favorire l’emergenza sulla scena internazionale di un messaggio in
grado di mobilitare tutti gli africani della diaspora. ….
“Più saremo uniti, più saremo organizzati e più facilmente raggiungeremo il nostro obiettivo: lo sviluppo” ha insistito la
presidente della Commissione. Ma sulle celebrazioni e sul XXI vertice ci sarà anche l’ombra dell’ultimo colpo di stato, quello
che lo scorso 24 marzo in Centrafrica ha portato al potere i ribelli Seleka, e le crisi aperte sul continente, dal Mali al Sudan.
…[VV]
-20/05- PARLA IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO PANAFRICANO
“L’Africa condivide valori comuni” dice Bethel Nnaemeka Amadi, il deputato nigeriano che presiede il parlamento
panafricano. Comincia da qui quando la MISNA gli chiede del tema del “rinascita” scelto per le celebrazioni del 50°
anniversario dell’inizio dell’integrazione politica del continente.
Sabato prossimo incontri e cerimonie sono in programma in tante citta’, da Algeri ad Addis Abeba, dove il 25 maggio 1963
nacque l’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA). Amadi, però, guarda soprattutto al futuro. A quei passi, sul piano
dell’integrazione economica e politica, della crescita democratica e civile, che restano ancora da compiere.
Presidente, perché è importante che il parlamento panafricano acquisti poteri legislativi?
“Perché solo così sarà in grado di applicare le politiche dell’Unione Africana. Mentre procede l’integrazione del continente ci
devono essere leggi comuni che regolino settori cruciali come il commercio, i cambiamenti climatici, la gestione
transnazionale delle risorse idriche o i flussi migratori. Gli Stati membri dell’UA devono avere una cornice chiara entro la
quale operare. Oggi il commercio tra i paesi dell’Africa è ostacolato da norme sull’immigrazione e sulle tariffe doganali
adottate dai governi senza alcun coordinamento tra loro. Per favorire il libero scambio dei beni, il movimento delle persone e
lo spostamento dei capitali bisogna uniformare le regole. Il colonialismo ci ha lasciato in eredità 54 Stati e una frammentazione
politica estrema. Un commerciante che vuole esportare i suoi prodotti dalla Nigeria alla Liberia, tanto per fare un esempio,
deve avere a che fare con le dogane di cinque paesi diversi; il risultato è che i costi si moltiplicano e l’affare non conviene più.
Organizzazioni sub-regionali come la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao) stanno già
facendo qualcosa; ma ora serve un’azione decisa a livello continentale”.
Anche sul piano della democrazia c’è molto da fare. Dopo i golpe in Mali e in Guinea Bissau, quest’anno nella
Repubblica Centrafricana è stato rovesciato un altro governo eletto…
“Queste situazioni di crisi sono un motivo di preoccupazione. Ma il problema va affrontato, per così dire, alla base. Come
parlamento panafricano dobbiamo contribuire a creare in tutto il continente un ambiente favorevole al buon governo. Uno
strumento utile è la Carta africana per la democrazia, le elezioni e il buon governo. Si tratta di un documento già approvato dai
capi di Stato e di governo dei paesi membri dell’Unione, che ora il parlamento panafricano sta cercando di far conoscere.
Superata la soglia delle 15 ratifiche nazionali, la Carta oggi può finalmente entrare in vigore. Noi vogliamo però che i suoi
principi vengano recepiti nelle Costituzioni dei singoli Stati. Penso anzitutto all’impegno a tenere elezioni trasparenti e libere a
intervalli di tempo regolari. Un aspetto fondamentale, perché sempre di più le consultazioni popolari sono un fattore di
instabilità. L’apertura dello spazio politico e la partecipazione di tutti i soggetti sono condizioni necessarie perché dalle
elezioni emergano governi che abbiano il sostegno di una maggioranza vera. E la pace, è evidente, è il presupposto di qualsiasi
sviluppo economico e sociale”.
Quali sono gli altri punti della Carta?
“La sospensione immediata dall’Unione Africana di quei paesi dove si siano verificati cambiamenti incostituzionali di governo
e dove non siano rispettati i diritti umani e delle minoranze. Al di là dei singoli aspetti, però, la Carta fissa un nuovo standard
continentale. Nessun governo potrà più negare la libertà di partecipare ai processi politici appellandosi alle ‘tradizioni
nazionali’. Una volta per tutte, sono definiti i valori comuni che devono ispirare l’azione dei governi dell’Africa”.
La Nigeria, il paese più popoloso del continente, il suo paese, sta vivendo un momento drammatico. Lo stato di
emergenza e i bombardamenti sono il metodo migliore per combattere Boko Haram?
“La situazione è molto difficile. La Nigeria è un paese multietnico e multireligioso, dove le diverse comunità sono spesso
riuscite a vivere in pace e in armonia. Boko Haram vuole piegare ai propri interessi un paese che, dopo decenni di regimi
militari, è riuscito a intraprendere un cammino di democrazia. Per questo ritengo giusta la decisione del presidente Goodluck
Jonathan di dichiarare lo stato di emergenza negli Stati del nord-est. Il governo ha il dovere primario di garantire il rispetto
della legge e l’incolumità delle persone e dei beni. A causa degli attentati e delle violenze di Boko Haram negli Stati di Borno,
Yobe e Adamawa le scuole sono chiuse e il lavoro è divenuto un problema ancora più grave di quanto non sia sempre stato.
Molti sostengono che Jonathan avrebbe dovuto intervenire prima, senza rendersi conto che il presidente teneva conto di una
situazione politica delicata anche a livello locale. A Borno, Yobe e Adamawa governano partiti di opposizione”.
E l’amnistia? È un’ipotesi superata?
“Il primo passo, lo ripeto, è restaurare la legge e l’ordine. Solo in un secondo momento si può cominciare a discutere, sempre
che i militanti abbiano deposto le armi e rinunciato alla violenza. Parlare di amnistia non ha senso se non sono loro a chiedere
un negoziato e un processo di riconciliazione. Come si può perdonare qualcuno che ha ancora la pistola in mano?”
Il conflitto ha una dimensione religiosa?
“Boko Haram sostiene di voler applicare la sharia in tutta la Nigeria, ma uccide sia cristiani che musulmani. Vuole creare
instabilità, facendo leva sulla religione, ma non per motivi religiosi. Piuttosto è vero che la crisi ha una dimensione economica
e sociale. Il governo deve impegnarsi di più per combattere la disoccupazione e la corruzione, investendo i profitti del petrolio
nello sviluppo delle infrastrutture. Solo così potrà ridursi l’enorme divario tra i ricchi e i poveri”.
Boko Haram gode di sostegni politici? Si parla di una contrapposizione tra le regioni del Nord, per lo più prive di
risorse naturali, e un Sud ricco di idrocarburi. Jonathan è originario del Delta del Niger, terra del petrolio per
eccellenza…
“A queste tesi credo fino a un certo punto. Nel 2011 la maggioranza dei nigeriani ha votato per Jonathan. Esiste, però, una
minoranza insoddisfatta. Questa minoranza deve capire che la Nigeria è di tutti e che non puo’ essere presa in ostaggio da
questa o quella regione, questo o quello Stato. È un paese ricchissimo, soprattutto da un punto di vista delle risorse intellettuali.
Un paese che oggi, più che mai, ha bisogno di una leadership visionaria in grado di unire”.[VG]
-24/05- 50 ANNI DI UNIONE AFRICANA, TRAGUARDI E NUOVE SFIDE…. Ad Addis Abeba, la conferenza dedicata al
tema “Panafricanismo e rinascita africana” ha per obiettivo “individuare strategie e road-map per i prossimi 50 anni” e
affrontare questioni urgenti tutt’ora irrisolte. Prima fra tutte, quella del Centrafrica, unico paese assente all’appello nella
capitale etiopica, sospeso di recente dall’organismo continentale dopo il colpo di Stato dei ribelli Seleka nel marzo scorso.
“Dobbiamo introdurre un meccanismo di risposta rapida per affrontare situazioni del genere. Lo stiamo valutando ma le
discussioni richiedono un po’ di tempo” ha assicurato la Zuma in risposta ad alcune critiche di “carenza politica” e “divisioni
interne” dell’organismo continentale.[AdL]
-24/05- ECONOMIA E SVILUPPO, BANCO DI PROVA DELL’UNITÀ
Saranno le esigenze dello sviluppo economico-sociale in un mondo sempre più competitivo, piuttosto che l’impegno per la
pace e la sicurezza, il motore dell’integrazione del continente: la tesi torna in editoriali e commenti dedicati al 50° anniversario
dell’Organizzazione dell’Unità Africana …. prima del 1980 il 40% del lavoro dell’OUA era assorbito dalle esigenze della pace
e della sicurezza. Nel decennio cominciato nel 2001, dopo la trasformazione dell’Organizzazione nell’attuale Unione Africana,
solo il 16% delle decisioni ha riguardato questi problemi. Una svolta tanto più significativa, se si considera che dalla Costa
d’Avorio al Darfur i conflitti armati in corso restavano diversi. “L’attenzione – riassume il Mail & Guardian – si è spostata
sulle questioni economico-sociali e sul denaro, necessario per lo sviluppo, l’istruzione, la sanità o i piani urbanistici”.
…. L’ascesa di giganti come la Cina e l’India e lo stesso processo di integrazione dell’Unione Europea avrebbero fatto capire
che, come sosteneva 50 anni fa Kwame Nkrumah, “la forza sta nell’unità”. Iraj Abedian, economista della società di
consulenze Pan-African Capital Holdings, ha sottolineato di recente che messi insieme tutti e 15 i paesi della regione australe
del continente hanno un Prodotto interno lordo inferiore a quello della Turchia o della Danimarca. ….solo leggi e politiche
comuni possano consentire una crescita del commercio tra i paesi del continente e maggiori investimenti nella formazione e
nelle tecnologie. …[VG]
-24/05- CON L’ATLANTE DEI SUOLI LO SVILUPPO È SOSTENIBILE
Un aiuto per poter mettere a punto politiche di sviluppo sostenibili, fondate su una valutazione corretta delle differenti
caratteristiche dei terreni: vuole essere questo il nuovo Atlante dei suoli africani, una mappatura frutto di quattro anni di lavoro
di esperti dell’Onu, dell’Unione Africana e dell’Unione Europea. …..
L’Atlante è stato presentato in occasione di un incontro ad Addis Abeba tra i rappresentanti delle Commissioni dell’Unione
Africana e dell’Unione Europea. [VG]
-27/05- ANNUNCIATA CREAZIONE FORZA MILITARE CONTINENTALE
Una forza militare continentale di azione rapida per contrastare le emergenze regionali e ridurre la dipendenza dalle forze
esterne: è l’iniziativa annunciata dai capi di Stato africani al termine della riunione svoltasi ad Addis Abeba in occasione del
cinquantenario dell’Unione Africana (UA). ….
La forza di pace africana prenderà il nome di ‘African Capacity for Immediate Response to Crises’ (Acirc) e sarà composta da
contingenti “flessibil e robusti, capaci di rapido dispiegamento nei casi di emergenza, nel rispetto delle regole dell’UA per la
promozione della pace e della stabilità”. Propositi ancora piuttosto vaghi, il cui obiettivo definito è quello cue “rispondere ai
problemi africani con soluzioni africane” secondo il testo.
Negli ultimi due anni l’Africa è stata teatro di colpi di Stato in Guinea Bissau e Mali. Inoltre offensive di gruppi armati hanno
messo a dura prova la stabilità del nord della Nigeria, l’est della Repubblica democratica del Congo e del Centrafrica. In Mali,
l’ex potenza coloniale francese è intervenuta con mezzi militari e aviazione per contrastare l’avanzata di miliziani islamici nel
nord; un intervento che ha creato non poco imbarazzo nell’Unione Africana, mettendo in evidenza l’incapacità del continente
di provvedere alla sua stessa sicurezza.
[AdL]
L’UNIONE PUNTA SULLA FORZA CONTINENTALE (Intervista)
“Sulla forza militare continentale l’Unione Africana si gioca la credibilità” dice alla MISNA Emmanuel Kwesi Aning,
ricercatore capo del Kofi Annan International Peacekeeping Training Centre di Accra. I nuovi contingenti dovranno poter
intervenire in tempi rapidi per tutelare “la pace e la stabilità”.
L’African Capacity for Immediate Response to Crises (Acirc), questo il nome della forza, dovrà essere composta da
contingenti “flessibili e robusti, capaci di un rapido dispiegamento nei casi di emergenza, nel rispetto delle regole dell’Unione
Africana (UA)”. L’annuncio ufficiale è stato fatto lunedì ad Addis Abeba, al termine di un vertice di capi di Stato e di governo
coinciso con il 50° anniversario dell’inizio del processo di integrazione del continente.
Come è maturata la decisione di Addis Abeba?
“Durante il vertice si è preso atto del fatto che oggi all’Africa serve una forza di intervento rapido. I capi di Stato e di governo
hanno capito che soltanto loro potranno salvare il continente e i suoi popoli nelle situazioni di crisi. La decisione è stata anche
condizionata dalle aspettative della comunità internazionale: il mondo vuole vedere che l’Africa è pronta ad aiutarsi da sola”.
La creazione di una forza militare continentale finora si è sempre scontrata con problemi pratici, a partire dalla
mancanza di fondi e di truppe preparate. Perché questa volta dovrebbe andare diversamente?
“A oggi circa il 90% dei fondi utilizzati nelle missioni di peacekeeping in Africa sono garantiti dalla comunità internazionale.
Perché l’Unione Africana e la stessa forza continentale siano credibili è necessario risolvere questo problema. A pagare per
garantire la tua sicurezza puoi e devi essere solo tu. L’UA deve mettere a punto un meccanismo in grado di assicurarle
contributi finanziari certi. Una possibilità, suggerita dall’esperienza della Comunità economica degli Stati dell’Africa
occidentale, è quella di chiedere a ciascun paese membro di trasferire ad Addis Abeba una somma equivalente all’1% del
valore delle proprie esportazioni. Queste quote dovrebbero servire a finanziare solo i progetti in materia di pace e sicurezza. E
così l’Unione Africana potrebbe dimostrare credibilità e serietà nell’affrontare le crisi del continente”.
Pensa ai recenti colpi di Stato in Mali, Guinea Bissau e Repubblica Centrafricana?
“Non solo. La missione di peacekeeping dell’UA in Somalia, Amisom, è finanziata al 100% da contributi esterni. Cinquanta
anni dopo la nascita dell’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA), credo che la strada da percorrere non sia questa”.
Oltre al problema dei fondi c’è quello della preparazione delle truppe…
“Dei 54 paesi del continente solo una decina sono in grado di offrire un contributo alla nuova forza militare. Penso anzitutto a
Sudafrica, Nigeria, Etiopia, Rwanda, Ghana, Kenya e Senegal. Ma anche questi paesi devono fare di più in materia di
addestramento e formazione”.
L’idea di una forza continentale di intervento rapido non è nuova. Ne parlò per primo Kwame Nkrumah, uno dei padri
fondatori dell’Organizzazione dell’Unità Africana…
“In origine l’idea era di creare ‘un sistema di difesa comune con un alto comando africano’. Il progetto però rimase sulla carta
perché l’OUA fu assorbita dai problemi dei confini, del colonialismo e dell’apartheid. Fu negli anni ’90 che si capì una volta
per tutte che i conflitti armati continuavano e che serviva una forza continentale. Dieci anni fa l’Unione Africana mise a punto
un piano che prevedeva cinque contingenti di stanza nelle principali regioni del continente, con una dotazione complessiva di
circa 5000 uomini. Ora si è deciso di accelerare”.[VG]
UA CONTRO LA GIUSTIZIA INTERNAZIONALE: “PERSEGUE SOLO AFRICANI”
La corte penale internazionale “ha messo in atto una sorta di caccia razziale, poiché non persegue se non gli africani”: parole
durissime quelle pronunciate dal primo ministro etiopico Hailemariam Desalegn, presidente di turno dell’Unione Africana nel
discorso finale del vertice continentale, ad Addis Abeba in occasione del cinquantenario dell’organizzazione.
“Al momento della sua creazione, l’obiettivo della Cpi era di evitare ogni forma di impunità, ma ormai il processo è
degenerato” ha proseguito Desalegn, chiedendo a nome dei capi di Stato africani “il trasferimento alla giustizia keniana dei
procedimenti a carico del presidente Uhuru Kenyatta e del suo vice William Ruto”.
“Il 99% degli imputati all’Aja sono africani, e questo basta a dimostrare che qualcosa non va” ha aggiunto il primo ministro.
Kenayatta e Ruto, eletti alle elezioni dello scorso 4 marzo, sono sotto processo all’Aia per crimini contro l’umanità: entrambi
sono accusati di coinvolgimento nelle violenze post-elettorali che nei primi mesi del 2008 trascinarono il Kenya sull’orlo della
guerra civile causando 1300 morti e 300.000 sfollati.
Nel 2010, i giudici della Cpi avevano autorizzato il procuratore generale ad aprire un’inchiesta sulla vicenda vista l’inazione
delle autorità e della magistratura keniane. La decisione era stata accolta con sollievo dalle vittime delle violenze e dai
familiari delle vittime che temono – dato il coinvolgimento di eminenti e numerose personalità pubbliche nell’istigazione ai
disordini – di non veder realizzato il loro desiderio di giustizia.
[AdL]
CENTRAFRICA - cronistoria
CENTRAFRICA -23/03- Testimonianza di padre Aurelio, carmelitani –Bozoum
Adesso i ribelli si stanno spostando da Bangui verso il resto del Paese e non si capisce bene se per assicurare l’ordine o per
saccheggiare, visto che fanno soprattutto il secondo…).
Ieri sera sono arrivati a Baoro, a 380 km da Bangui sulla strada che porta verso il Camerun.
Sono venuti alla nostra missione, ed il parroco, p.Dieudonné Yahaka, è stato obbligato a dare soldi e una macchina. Poi però
un amico mussulmano è riuscito a fargli restituire la macchina, spiegando che è lunica rimasta e che è necessaria per portare i
malati all’ospedale.
Stanotte sono arrivati qui a Bozoum [un centinaio di Km vs nord] verso le 23. hanno sparato un po’ e poi sono andati a
“visitare” le caserme della polizia, dei carabinieri (gendarmeria) e dell’esercito (tutte vuote da giorni). Qui alcuni giovani della
città ne hanno approfittato per saccheggiare e portar via tutto, ma poi i ribelli stessi hanno coinvolto altri giovani per recuperare
il possibile e conservarlo per restituirlo… Adesso stanno svuotando la pompa del carburante… e svendendo tutto… Noi siamo
qui in attesa… verranno?. …
04/04 Perché restiamo? Ogni rumore è sospetto… una moto? Mette paura. Un cane che abbaia? Che cosa sarà? …cercano
p.Aurelio, cercano la macchina… Iniziano gli spari. Il cuore inizia a battere incontrollato, mal di stomaco… mal di pancia,
mentre la testa tenta di ragionare….…e quando la situazione si fa più difficile, quando ti rendi conto di esser tra le poche
“personalità” rimaste, ti chiedi ‘Perché?’
Perché la gente ha bisogno di un Padre, di una Madre, di una Sorella ..anche se non fai niente, già il solo fatto di esserci , dà
speranza e aiuta…
Perché sa che se te ne vai tutto ciò che è stato costruito insieme, scuola, ospedali, cooperative, rischia di esser distrutto. …e
temi che non ci saranno più forza né mezzi per ricominciare…
Perché sai che Lui è sempre al tuo fianco, anche quando la barca sembra sul punto do affondare…
Perché ogni tanto arriva un uomo o una donna per dirti “Grazie perché rimanete!”
E allora, nonostante le paure, il mal di pancia, le notti in bianco, capisci che stai dando la carezza del Nazareno a quanti ne
hanno più bisogno! (da Amicizia Missionaria 2013 n2)
Osvaldo Pup-> [p.Aurelio è stato nel 2007 mediatore tra il Governo ed i ribelli ‘sbandati’ ciadiani (ribelli che, tra l’altro,
avevano ucciso Elsa Serfass, 27anni, francese, Medico Senza Frontiere alla sua prima missione, nella non lontana
N’gaoundaye, un villaggio a NordOvest da Bozoum ove abbiamo trascorso come volontari, con mia moglie Marina i primi
due anni di matrimonio, ove è nato il ns primo figlio e dove abbiamo ospitato i primi frati carmelitani ‘fondatori’ della
missione )]
CENTRAFRICA -09/05- Il sostegno delle truppe francesi già dispiegate nel paese per ristabilire la sicurezza nella capitale: a
chiederlo è il primo ministro di transizione Nicolas Tiangaye, … [VV]
-10/05- UNA CANZONE PER LA PACE, GLI ARTISTI SI MOBILITANO -Una canzone per riportare la pace in Centrafrica:
è l’iniziativa a cui partecipano diversi artisti originari del paese e coordinati dall’artista e comico Docteur Mandjéké alias
Cyrille Yvon Goné. Il brano si intitola “Centrafrica per la pace” e i suoi proventi sarano destinate alle famiglie sfollate nel
centro-nord del paese a causa dei combattimenti e delle violenze seguite all’avanzata dei ribelli della Seleka. …Secondo
Docteur Mandjéké “Il ruolo degli artisti, specialmente in Africa, è anche di favorire la creazione di una coscienza collettiva, e
di diffondere l’educazione della pace”…. [AdL]
-13/05- RIBELLI CHIEDONO “STIPENDIO PRIMA DEL DISARMO”, NUOVE VIOLENZE A BANGUI …. A sei
settimane dal golpe, la direzione della Seleka (alleanza in lingua sango), ormai al potere nelle istituzioni di transizione, non
riesce a ristabilire la sicurezza a Bangui e in tutte le località controllate dalla ribellione. Inoltre si sta aggravando la frattura
interna alla coalizione tra leader e semplici soldati, che rispondono soltanto all’autorità di comandanti locali.
Intanto, dopo le violenze e violazioni dei diritti umani denunciate nelle ultime settimane da attivisti, società civile locale e
operatori umanitari, è stato pubblicato il primo rapporto sulla situazione che prevale in Centrafrica a due mesi dal colpo di
stato. Il documento stilato da Human Rights Watch International (Hrw) accusa i ribelli del nord – in realtà uomini per lo più
originari dai confinanti Ciad e Sudan – di decine di esecuzioni sommarie di civili, oppositori, stupri di donne e saccheggi di
abitazioni. ‘Hrw’ ha precisato che si tratta di atti che costituiscono crimini di guerra, quindi di competenza della Corte penale
internazionale. Sulla base di testimonianze locali ed elementi di prova raccolti nella capitale centrafricana, è emerso che i
quartieri più colpiti dalle esazioni sono stati quelli di Boy-Rabe e Ouango, dove i ribelli hanno aperto il fuoco contro chiunque
abbia cercato di resistere a furti e attacchi notturni nelle abitazioni private. …. Il mese scorso decine di civili erano rimasti
uccisi in proteste contro la Seleka represse con la forza. Il primo ministro di transizione Nicolas Tiangaye ha chiesto alle forze
francesi dispiegate in Centrafrica di sostenere la Forza multinazionale dell’Africa centrale (Fomac) per ristabilire l’ordine a
Bangui e nelle prossime settimane dovrebbero arrivare altri 2000 soldati dai paesi vicini.
CENTRAFRICA CAMERUN -14/05- Due soldati centrafricani legati all’ex presidente destituito François Bozizé sono stati
uccisi nella regione di Mayo Rey, nel confinante Camerun, da una brigata di poliziotti della località di Mbai-mboum. I militari,
rifugiati nel paese vicino dopo il colpo di stato del 24 marzo, assieme ad altri colleghi avevano nascosto ingenti di quantità di
armi. Nei giorni scorsi i due si erano scontrati al confine con ribelli della Seleka, la coalizione armata che due mesi fa ha preso
il potere a Bangui. -17/05- …La popolazione della località camerunese di Garoua-Boulaï resta in stato di allerta e teme
possibili incursioni dei ribelli del paese vicino. Dopo il colpo di stato a Bangui lo scorso 24 marzo, centinaia di centrafricani si
sono rifugiati in Camerun, tra cui soldati dell’esercito legato all’ex presidente François Bozizé. A Garoua-Boulaï il governo
camerunese ha dispiegato uomini del Battaglione di intervento rapido (Bir) per lottare contro la crescente insicurezza. L’inviata
Onu in Centrafrica, Margaret Vogt, ha avvertito che “l’anarchia in Centrafrica costituisce una minaccia diretta alla sicurezza
dei suoi vicini, soprattutto Ciad, Camerun e Repubblica democratica del Congo”.
CENTRAFRICA -14/05- “NOI DIMENTICATI ALLA MERCÉ DEI RIBELLI”, UNA VOCE DA BERBERATI
“Anche qui la gente vive nella paura e sta morendo di fame dopo l’arrivo in città dei combattenti della Seleka che dettano
legge per le strade. A due mesi dal colpo di stato la situazione sta peggiorando sempre di più, ma delle violenze e saccheggi
commessi a Berberati nessuno parla”: lo dicono alla MISNA fonti religiose e umanitarie contattate nella seconda città del
Centrafrica, 600 chilometri a sud-ovest della capitale Bangui, nodo importante per il commercio con il vicino Camerun. Per
motivi di sicurezza gli interlocutori della MISNA preferiscono rimanere anonimi ma vogliono comunicare a tutti i costi la
“disperazione” degli abitanti della città sud-occidentale, polo della produzione di diamanti e legno.
“Il nostro dramma è cominciato quel 24 marzo, il giorno del colpo di stato, quando l’esercito regolare (Faca) è scappato da
Bangui per cercare di rifugiarsi in Camerun. Alcuni soldati sono riusciti a varcare il confine ma altri, inseguiti dai ribelli, si
sono nascosti a Berberati” prosegue la fonte locale, raccontando che “la popolazione è stata presa tra l’includine e il martello”.
I miliziani della coalizione Seleka – la ribellione del nord che ha cominciato la sua offensiva contro il potere di François
Bozizé lo scorso dicembre – hanno commesso saccheggi e violenze nelle operazioni di ricerca di soldati in fuga mentre per le
strade della città ci sono stati combattimenti tra le due parti. Secondo alcuni bilanci ufficiali a Berberati almeno otto persone
sono rimaste uccise e una ventina ferite.
“Oggi viviamo ancora nell’insicurezza: i ribelli non esitano ad aprire il fuoco se qualcosa non gli sta bene. Qualche sera fa un
proiettile vagante ha trafitto il tetto di paglia di un’abitazione, uccidendo nel sonno una bambina di quattro anni” dicono ancora
i testimoni locali, aggiungendo che “le esecuzioni sommarie sono all’ordine del giorno. Poi di notte i miliziani entrano con la
forza nelle abitazioni”. …. “Un’altra cosa grave è stata la complicità delle autorità locali, sindaco e prefetto in testa, che hanno
stretto la mano alla Seleka. Ci è stato detto che se volevamo impedire che i ribelli bruciassero le nostre case dovevamo dare dei
soldi, e così è stata organizzata una raccolta fondi” proseguono le fonti locali.
A Berberati le attività economiche e commerciali sono quasi del tutto ferme e i viveri scarseggiano. “Le banche sono chiuse da
quasi due mesi, quindi non abbiamo contanti per poter fare i nostri acquisti, anche se a dire il vero non si trova quasi nulla nei
negozi. La gente va nel bosco per raccogliere legumi e foglie di manioca che poi vengono cotte” raccontano ancora dalla città
sud-occidentale dove i bambini non vanno più a scuola “anche perché i genitori temono che vengano rapiti dai ribelli”. E’
anche a causa dell’insicurezza diffusa che le poche organizzazioni umanitarie attive sul posto hanno sospeso le proprie attività.
…anche i ribelli presenti a Berberati sono quasi tutti ciadiani o sudanesi. Nelle ultime settimane la città ha anche accolto
decine di giovani scappati da Bangui: per ottenere mezzi di sostentamento gli uomini della Seleka utilizzerebbero la pratica del
rapimento, chiedendo alle famiglie cospicui riscatti.
-16/05- INVIATA ONU DENUNCIA “ANARCHIA” E CHIEDE SANZIONI MIRATE
“E’ giunta l’ora di adottare sanzioni individuali nei confronti dei ribelli mandanti e autori materiali di flagranti violazioni dei
diritti umani…. Dallo scorso dicembre, quand’è cominciata l’offensiva della Seleka nel nord-est del paese, circa 50.000
persone sono scappate nei paesi confinanti e più di 200.000 sono fuggite in altre regioni del Centrafrica. Il rapporto Onu fa
anche riferimento alla crisi alimentare che sta minacciando più di 800.000 centrafricani, di cui 57.000 bambini di meno di
cinque anni, e alla chiusura delle scuole che colpisce più di 650.000 giovani.
Alla luce dell’instabile situazione locale e regionale, la Vogt ha chiesto al Consiglio l’opportunità di valutare “il dispiegamento
di una forza neutrale per arginare l’attuale stato di anarchia”. La stessa linea è stata espressa dal Segretario generale dell’Onu
Ban Ki-moon, auspicando il varo di misure a breve termine in grado di “dare un sollievo immediato alle popolazioni”. Se
l’autorizzazione del Consiglio al dispiegamento di una missione di peacekeeping in Centrafrica appare remota, quantomeno in
tempi rapidi, l’Onu potrebbe sostenere il potenziamento della Forza di mantenimento della pace dei paesi dell’Africa centrale
(Fomac), per portare il numero dei soldati dispiegati da 700 a 2000.
Alla riunione è intervenuto anche il primo ministro Nicolas Tiangaye, in rappresentanza delle nuove istituzioni di transizione –
sulla carta in carica per 18 mesi – guidate dal presidente designato Michel Djotodia, ex capo della Seleka. “A Bangui, dove
vive un terzo della popolazione centrafricana (circa 4,5 milioni di abitanti, ndr), la situazione è particolarmente preoccupante.
Abbiamo davvero bisogno di un intervento per disarmare i combattenti della Seleka” ha detto il capo del governo, chiedendo il
sostegno della Francia, già presente militarmente nell’ex colonia. Tiangaye ha inoltre denunciato il rischio di “tensioni
interreligiose”, confermando che “i saccheggi non riguardano la comunità musulmana (minoritaria, ndr) ma soltanto quella
cristiana, causando risentimento tra la gente”. …
Dal terreno è giunto un appello dalla popolazione di Bria, importante centro diamantifero del centro-est nonché uno dei feudi
della ribellione. “Qui la situazione è già molto precaria e l’arrivo dei combattenti che saranno raggruppati in appositi campi sta
preoccupando gli abitanti” lo ha riferito la Rete centrafricana dei giornalisti per i diritti umani al quotidiano locale ‘Journal de
Bangui’. Mentre il presidente Djotodia si trova a Libreville per un vertice della Comunità economica dei paesi dell’Africa
centrale (Ceeac), il ministro delle Miniere di Bangui, Herbert Gontran Djono Ahaba, ha annunciato l’intenzione del nuovo
governo di “rivedere i contratti minerari e nel settore del legname” firmati durante la presidente di François Bozizé, a partire
dal 2003. Il Centrafrica produce ogni anno diamanti per un valore stimato in 65 milioni di dollari ma la stragrande
maggioranza della popolazione vive nella povertà.
-15/05- Duecento uomini della coalizione ribelle Seleka a bordo di quattro veicoli scortati dalle forze dell’Africa centrale
(Fomac) hanno lasciato Bangui a destinazione di Bria (centro). A quasi due mesi dal colpo di stato, in un contesto di
insicurezza diffusa, il presidente Michel Djotodia ha ufficialmente inaugurato il processo di disarmo dei combattenti della
ribellione, richiesto anche dalla comunità internazionale. Il processo coinvolgerà tutti gli uomini in possesso di armi che
verranno raggruppati e censiti in una quindicina di campi. Un secondo gruppo di miliziani sarebbe già diretto verso Bambari.
-20/05- Sei persone sono rimaste uccise e decine di abitazioni sono state saccheggiate da un non meglio identificato gruppo di
uomini che ha attaccato la località di Bouca, 250 km a nord di Bangui, la capitale. Gli assalitori sarebbero entrati in città a
bordo di alcuni veicoli pesantemente armati, prendendo di mira alcune case e costringendo alla fuga gli abitanti. Le autorità
centrafricane non hanno rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito all’attacco contro Bouca, passata tre mesi fa sotto il
controllo della ribellione Seleka. ….
-21/05- Si sono conclusi con almeno quattro vittime gli scontri tra combattenti della ribellione Seleka e agenti della polizia
militare che si sono verificati a Bimbo, località alle porte di Bangui, la capitale. Il confronto è cominciato dopo che un gruppo
di ribelli si sia rifiutato di restituire alla polizia alcuni veicoli derubati a abitanti della zona. … I disordini sono durati diverse
ore, causando anche un numero imprecisato di feriti tra i civili. [VV]
CENTRAFRICA GABON -20/05- L’Agenzia nazionale dei parchi nazionali (Anpn) del Gabon sosterrà le nuove autorità
del Centrafrica nella lotta al bracconaggio degli elefanti e nella protezione dei parchi naturali protetti. La scorsa settimana il
Wwf ha denunciato l’uccisione di 26 elefanti nel sito di Dzanga Bai, a sud-ovest del Centrafrica, patrimonio mondiale
dell’umanità. A richiedere aiuto al paese vicino è stato il nuovo uomo forte di Bangui, l’ex capo ribelle Michel Djotodia
nominato presidente. Due mesi dopo il colpo di stato, la ribellione Seleka fa difficoltà a ristabilire la sicurezza anche a causa
del mancato controllo sulle proprie truppe.[VV]
CENTRAFRICA -29/05- “Il rispetto degli accordi firmati lo scorso febbraio a Libreville”: lo ha chiesto a nome della
Comunità economica dell’Africa centrale (Ceeac) il presidente ciadiano Idriss Deby Itno. Pochi giorni fa il Consiglio
nazionale di transizione (Cnt) di Bangui, presieduto da Alexandre Nguendet, vicino alla ribellione Seleka – al potere due mesi
fa dopo un colpo di stato – ha approvato una mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro Nicolas Tiangaye. Il capo
del governo è stato nominato con il consenso dell’organismo regionale ed è l’unica figura politica centrafricana riconosciuta
dalla comunità internazionale. Dalla destituzione del presidente François Bozizé, il potere è nelle mani di Michel Djotodia, ex
capo ribelle; la transizione dovrebbe durare 18 mesi.
-28/05-RIBELLI ATTACCANO VILLAGGI DEL NORD, STOP AI DIAMANTI
Almeno 25 persone sono rimaste uccise in diversi attacchi messi a segno dalla ribellione Seleka in più villaggi della regione
nord-occidentale di Bossangoa: lo ha denunciato la Croce Rossa centrafricana. “I ribelli sono arrivati venerdì scorso a bordo di
veicoli pesantemente armati nel villaggio di Poulissi e hanno cominciato ad uccidere i residenti. Stanno minacciando e
terrorizzando la popolazione della zona, scappata in cerca di un riparo” ha detto un operatore dell’organizzazione medicosanitaria, Namssene Paulin. La stessa fonte ha accusato i ribelli della coalizione per la morte di una donna incinta e di un
bambino.
… Nelle prossime settimane la Comunità economica dei paesi dell’Africa centrale (Ceeac) rafforzerà il proprio dispositivo
militare nella capitale centrafricana, portando da 700 a 2000 il numero di soldati del contingente regionale.
In un clima di insicurezza diffusa e per timore di un commercio illegale di diamanti “insanguinati”, il Centrafrica è stato
sospeso dal Processo di Kimberley, un sistema di certificazione internazionale della pietra preziosa di cui l’ex colonia francese
è ricca. …
Il commercio miliardario dei diamanti rappresenta una fonte di introiti importante per le autorità di transizione di Djotodia,
sulla carta al potere per 18 mesi. … “l’incapacità o la mancanza di volontà dei nuovi dirigenti nell’esercitare il controllo su
comandanti locali e truppe (…) fanno del Centrafrica un riparo ideale per tutte quelle forze ribelli, anche straniere, interessate a
sfruttare le sterminate risorse naturali”. L’ex colonia francese è anche ricca di oro e legname.[VV]
-28/05-PRESIDENTE INCONTRA CAPI RELIGIOSI: “E’ STATO LAICO”
La prossima apertura di un dialogo interreligioso tra cristiani e musulmani e rassicurazioni sulla natura “laica” dello Stato:
sono queste le notizie rilanciate dalla stampa centrafricana dopo l’incontro di ieri a Bangui tra l’ex capo ribelle alla presidenza
dal 24 marzo, Michel Djotodia, e i leader delle Chiese evangeliche e protestanti. La scorsa settimana il presidente di
transizione aveva avuto colloqui con esponenti della Chiesa cattolica con lo stesso intento: respingere le accuse mosse nelle
ultime settimane nei confronti dei combattenti della Seleka, accusati di aver attaccato, saccheggiato e danneggiato chiese,
missioni e beni di proprietà di non musulmani.
“Abbiamo un certo timore - ha detto il pastore Pascal Guérékoyamé - è vero. Al capo dello Stato viene attribuita l’intenzione di
voler islamizzare il paese e per questo siamo preoccupati. Ora, dopo che lo abbiamo incontrato e ci ha assicurato del contrario,
vogliamo aspettare per vedere cosa succederà”. ….. La maggior parte degli esponenti delle istituzioni di transizione sono ex
ribelli o personalità vicine alla Seleka (alleanza in lingua sango, ndr), per lo più originari del nord, a maggioranza musulmana.
Inoltre la quasi totalità dei combattenti proviene dai vicini Ciad e Sudan e parla solo arabo.….
Dopo l’annuncio della sospensione del paese, tra i primi produttori africani di diamanti, dal Kimberley Process, un sistema di
certificazione internazionale per il commercio di queste pietre preziose, il ministro delle Miniere e del petrolio ha parlato di
una “decisione ingiusta”. …. Lo Stato non ha più fondi dopo una crisi politico-militare cominciata lo scorso dicembre e il
colpo militare di due mesi fa ma anche per gli sperperi di dieci anni di presidenza Bozizé. A Bangui servono fondi per pagare
stipendi arretrati dei pubblici dipendenti, far fronte all’emergenza umanitaria e ristrutturare le forze di sicurezza. [VV]
-04/06- ATTACCHI E RAPIMENTI, POPOLAZIONE OSTAGGIO DEI RIBELLI
Sette persone sono rimaste uccise e altre decine ferite in un attacco della ribellione Seleka nella città centrale di Bouca. (vedi
20/05) I miliziani, pesantemente armati, avrebbero appiccato il fuoco a una ventina di abitazioni oltre ad aver commesso
saccheggi, spingendo la gente a trovare rifugio nella foreste. “… In un altro episodio verificatosi nella città occidentale di
Baboua [al confine con il Cameroun] almeno 10 persone, per lo più bambini, sono state rapite. Lo ha confermato l’emittente
locale ‘Radio Ndeke Luka’, precisando che il rapimento è stato rivendicato dalla ribellione del Fronte democratico del popolo
centrafricano (Fdpc) di Abdoulaye Miskine. In cambio del rilascio degli ostaggi, i ribelli hanno chiesto un riscatto di circa
1500 euro a persona. Anche l’Fdpc ha aderito lo scorso anno alla coalizione ribelle Seleka … Oltre che con i combattenti della
propria coalizione, le autorità centrafricane devono anche fare i conti con i ribelli ugandesi della Lra e con vari gruppi armati
originari del Sud Sudan, che lo scorso 24 maggio hanno attaccato Obo, all’estremo sud-est del paese.
-SACCHEGGI ALLE CHIESE: UN APPELLO ALLA CAUTELA
“E’ prematuro vedere in questa crisi un conflitto interreligioso anche perché in Centrafrica per decenni abbiamo vissuto in
totale armonia con i musulmani (il 10-12% della popolazione). Abbiamo invitato la gente alla vigilanza e alla prudenza ma noi,
come Chiesa cattolica, continueremo ad adoperarci a favore del dialogo e della riconciliazione”: lo dice alla MISNA padre
Francis Siki, curato della cattedrale di Bangui, mentre nel paese continuano violenze e furti della Seleka…
-30/05- Sono 41 i bambini reclutati con la forza dai gruppi armati centrafricani ad essere stati rilasciati: lo ha annunciato il
Fondo Onu per l’infanzia (Unicef), precisando che i minorenni sono stati accolti in un apposito centro di reinserimento sociale.
Due mesi fa l’organismo Onu aveva denunciato il reclutamento di almeno 2000 bambini nel corso dell’offensiva lanciata lo
scorso dicembre dalla coalizione ribelle Seleka…
-31/05- MANDATO DI CATTURA INTERNAZIONALE CONTRO BOZIZÉ
… lo ha annunciato il procuratore di Bangui, Alain Tolmo, precisando che l’ex presidente viene accusato di crimini contro
l’umanità e incitamento al genocidio. Bozizé, arrivato al potere nel 2003 con un putsch militare, è anche considerato
responsabile di 22 casi di omicidi extragiudiziari, una cinquantina di detenzioni arbitrarie, arresti e sequestri di persone oltre ad
essere presumibilmente coinvolto in 119 esecuzioni sommarie e più di 3800 distruzioni di case private. Il magistrato ha
sottolineato che alcuni dei crimini contestati all’ex presidente sono di competenza della Corte penale internazionale (Cpi), con
sede all’Aia. … L’ex presidente 66enne, rieletto nel 2011 con un voto contestato, ha trovato rifugio a Yaoundé, nel vicino
Camerun, ma ha chiesto asilo politico in Benin. Al centro dell’inchiesta in corso c’è anche il capitano Eugène Ngaïkosset,
guardia personale dell’ex capo di stato, sopranominato “il macellaio di Paoua” (nord-est). … -04/06- … fonti vicine all’ex
presidente destituito Bozizé hanno confermato la sua partenza dal Camerun, dove si è rifugiato due mesi fa, a destinazione di
Nairobi, in Kenya. ….
-03/06- CONSULTAZIONI PER NUOVO GOVERNO, DJOTODIA CERCA CONSENSI
….. L’ex capo ribelle della Seleka, al potere dopo il colpo di stato del 24 marzo, ha precisato che il primo ministro Nicolas
Tiangaye sta svolgendo consultazioni. A Oyo – 400 km a nord di Brazzaville, la capitale – Djotodia ha avuto un colloquio col
suo omologo congolese, il presidente Denis Sassou Nguesso, mediatore nella crisi centrafricana per conto degli Stati membri
della Comunità economica dell’Africa centrale (Ceeac).… Al di là della questione politico-istituzionale, la principale sfida per
le autorità centrafricane rimane l’insicurezza diffusa nella capitale e nelle località sotto il controllo della coalizione ribelle. …
[VV]
CONGO - cronistoria
CONGO -08/05- KIVU: AGGUATO A MISSIONE ONU, CASCO BLU UCCISO
Un casco blu di nazionalità pachistana è rimasto …
L’incidente si è verificato in un contesto di rinnovata tensione nelle estese provincie dell’est del Congo – il Sud Kivu e il Nord
Kivu – per il prossimo dispiegamento di 3000 soldati del Sudafrica, Malawi e Tanzania che costituiranno una brigata di
intervento nell’ambito della Monusco. …I comandanti della ribellione hanno già inviato lettere di minaccia ai tre governi
coinvolti oltre a svolgere sul terreno “una campagna per convincere le popolazioni ad opporsi ai caschi blu e ai soldati
africani” …
-09/05- … Fonti della Monusco nella città di Bukavu hanno riferito che durante l’agguato una decina di persone armate ha
provato a rapire un casco blu, provocando scontri all’arma da fuoco nei quali è rimasto ucciso il peacekeeper pachistano.
-09/05- Almeno 4500 bambini sarebbero attualmente arruolati da gruppi armati attivi nel paese: a lanciare l’allarme è il
Fondo Onu per l’infanzia (Unicef). ….
-NORD KIVU: ABUSI SU CIVILI, ONU ACCUSA RIBELLI E SOLDATI
Stupri, violenze sessuali, esecuzioni sommarie e saccheggi sistematici: è lungo l’elenco delle violazioni dei diritti umani
inflitte alle popolazioni del Nord Kivu nei scorsi mesi, colpite indiscriminatamente sia dei ribelli del Movimento del 23 marzo
(M23) che dalle forze armate regolari (Fardc). … Nell’offensiva che lo scorso novembre ha portato l’M23 a prendere il
controllo di Goma, il capoluogo regionale, sono stati commessi almeno 200 casi di stupro, di cui 59 vengono attribuiti ai ribelli
e 135 ai soldati congolesi in ritirata …Tra le vittime ci sono una trentina di bambine e ragazze di un’età compresa tra i sei e i
17 anni. ..
“Negli ultimi anni la popolazione congolese ha subito un livello intollerabile di violenza. Si è trattato di violazioni spaventose,
soprattutto le violenze sessuali documentate dal rapporto, sia per il loro carattere sistematico che per il loro numero” ha
denunciato l’Alto commissario per i diritti umani, Navi Pillay. … Nel 2012 i casi di violazioni dei diritti umani commessi
nell’ex colonia belga sono aumentati del 50% rispetto all’anno precedente.
… negli ultimi giorni almeno 1000 congolesi hanno varcato il confine con l’Uganda per evitare di essere reclutati con la forza
dall’M23. I ribelli sono sul piede di guerra per il prossimo dispiegamento nella regione di 3000 militari del Sudafrica, della
Tanzania e del Malawi nell’ambito di una brigata speciale voluta dall’ONU.
-14/05- Proseguono serrate trattative tra forze politiche e organizzazioni della società civile per la formazione della nuova
Commissione nazionale elettorale indipendente (Ceni), dopo la promulgazione della legge che il mese scorso ne ha modificato
la composizione. Su 13 membri, sei saranno scelti dalla maggioranza politica del presidente Joseph Kabila, quattro
dall’opposizione e tre dalla società civile che per la prima volta nella storia entrerà a far parte dell’istituzione. La Conferenza
episcopale del Congo (Cenco) ha vietato a preti e religiosi di fare atto di candidatura, un passo “contrario alle disposizioni del
diritto canonico”. Nel 2006 le elezioni generali erano state organizzate da padre Apollinaire Malu Malu, allora alla guida della
Ceni. Le ultime votazioni, nel 2011, sono state segnate da gravi irregolarità e i risultati sono stati a lungo contestati. [VV]
-15/05- LUMUMBAVILLE, UNA CITTÀ PER L’EROE DELL’INDIPENDENZA
Si chiamerà ‘Lumumbaville’ la città intitolata alla memoria del primo capo di governo congolese Patrice Lumumba,
assassinato nel 1961 e divenuto un’icona dell’indipendenza nel paese. … la città riunirà diversi villaggi nel Kasai orientale, a
circa 1500 chilometri dalla capitale, zona d’origine dell’ex premier.… Lumumba fu eletto primo ministro quando la
Repubblica democratica del Congo ottenne l’indipendenza, nel 1960, dopo un secolo di dominio coloniale. La sua morte resta
circondata da un alone di mistero anche se nel 2001 una commissione parlamentare belga aveva stabilito la “responsabilità
morale” del Belgio nell’assassinio. Il giorno dell’indipendenza, 30 giugno 1960, l’eroe della lotta per l’indipendenza nazionale
aveva pronunciato davanti al re Baldovino I un vibrante discorso, in cui denunciava gli abusi della colonizzazione in Africa.
Dopo il suo arrivo al governo, Lumumba aveva avviato una battaglia di natura economica, invitando il popolo congolese al
senso del dovere nel gestire e nel controllare le risorse naturali.[AdL]
-14/05- NORD KIVU: A GOMA I PRIMI SOLDATI TANZANIANI DELLA BRIGATA ONU
Sono arrivati a Goma i primi cento soldati tanzaniani, parte di un più folto contingente di militari africani destinati a costituire
la brigata di intervento dell’Onu, creata lo scorso marzo dal Consiglio di sicurezza. “Circa 100 soldati di Dar es Salaam sono di
stanza a Goma, la capitale regionale. In tutto saranno 1280 gli uomini che la Tanzania dispiegherà nella regione” ha dichiarato
Alex Essome della locale missione di pace delle Nazioni Unite in Congo (Monusco). Con i contingenti messi a disposizione
anche dal Sudafrica e dal Malawi, la brigata di intervento potrà contare su più di 3000 soldati che avranno la possibilità di
effettuare “operazioni offensive mirate” contro gli innumerevoli gruppi armati attivi da decenni nella provincia mineraria del
Nord Kivu .
La Monusco, la più grande missione Onu al mondo costituita da 17750 caschi blu e 1400 agenti di polizia, ha invece un
mandato difensivo e di protezione dei civili, ma il suo operato è stato spesso criticato….
Sul piede di guerra c’è in particolare il Movimento del 23 marzo (M23), la ribellione nata un anno fa, che si oppone con forza
all’arrivo dei soldati africani. I comandanti ribelli hanno già inviato lettere di minaccia ai tre governi coinvolti oltre a svolgere
sul terreno “una campagna per convincere le popolazioni ad opporsi ai caschi blu e ai soldati africani” … Tuttavia, dal terreno
fonti locali stanno registrando un numero crescente di defezioni nei ranghi dell’M23, con semplici soldati e ufficiali che si
arrendono e consegnano le armi. …
-15/05- NORD KIVU: MAYI MAYI ATTACCANO BENI, PESANTI SCONTRI
Almeno 22 miliziani Mayi Mayi e quattro soldati regolari uccisi: è il bilancio di pesanti combattimenti cominciati all’alba a
Beni, località del Nord Kivu sull’altopiano del monte Ruwenzori, non lontano del Parco nazionale del Virunga. ….
Da diversi mesi fonti locali della società civile e operatori umanitari denunciano una crescente insicurezza alimentata da gruppi
Mayi Mayi in lotta tra di loro e con le Fardc. … Inoltre saccheggi e violenze ai danni dei civili si sono verificati a Kabasha, una
località che dista 20 chilometri dalla città. …
-17/05- NORD KIVU: A BENI CALMA PRECARIA, RIBELLI ALLE PORTE
…Dalla nascita della ribellione del Movimento del 23 marzo (M23), nell’aprile 2012, le truppe regolari congolesi sono state
dirottate verso le roccaforti dell’M23, lasciando scoperte ampie porzioni di una vasta regione contesa da una miriade di milizie
armate. A breve nel Nord Kivu, confinante con il Rwanda e l’Uganda, verrà dispiegata una brigata di intervento dell’Onu con
un mandato offensivo.
-20/05- Scontri sono in corso nella zona di Mutaho, a una dozzina di chilometri a nord di Goma, il capoluogo del Nord Kivu,
tra esercito regolare (Fardc) e ribelli del Movimento del 23 marzo (M23). …. Sul terreno la situazione rimane instabile anche
in altre zone del Nord Kivu – nei territori del Masisi e del Lubero – dove sono attive altre milizie Mayi Mayi. Comincia
mercoledì la visita in Congo del segretario generale Onu, Ban Ki-moon, atteso a Goma, ma anche nei vicini Rwanda e Uganda.
-21/05-NORD KIVU: SCONTRI ALLE PORTE DI GOMA, PAURA E SFOLLATI…
“Centinaia o forse migliaia di persone sono scappate dai villaggi dove si scontrano i contendenti, anche come suggerito loro
dagli stessi militari. Hanno abbandonato case e terreni coltivati con il rischio che quando torneranno non troveranno nulla da
mangiare” prosegue l’interlocutore della MISNA. L’Onu ha confermato che centinaia di persone hanno cercato rifugio nel
campo sfollati di Mugunga, alle porte di Goma.
Per la ripresa degli scontri diretti si accusano a vicenda soldati congolesi e ribelli. …. A motivare ulteriormente la ribellione
potrebbe aver contribuito la prossima visita di Ban Ki-moon nella regione, con l’intento di lanciare anche un messaggio
politico alla comunità internazionale. Da settimane sono in pieno stallo i colloqui di pace aperti a Kampala lo scorso dicembre
tra M23 e Kinshasa con la mediazione dei paesi dei Grandi Laghi.
-21/05-NORD KIVU: NEGLI SCONTRI DECINE TRA VITTIME E FERITI
Sono almeno 19 le vittime e 27 i feriti causati dagli scontri che stanno contrapponendo l’esercito della Repubblica Democratica
del Congo e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23) alle porte di Goma, il capoluogo della provincia del Nord Kivu…
-22/05-SI COMBATTE ATTORNO A GOMA, BAN KI-MOON A KINSHASA
Proseguono per il terzo giorno consecutivo alle porte di Goma i combattimenti tra la ribellione del Movimento del 23 marzo
(M23) e l’esercito regolare congolese (Fardc) mentre a Kinshasa è cominciata la visita ufficiale del Segretario generale Onu
Ban Ki-moon.
… Fonti Onu sul posto hanno confermato che razzi di lunga gittata hanno raggiunto Muguet, quartiere a ovest di Goma che
ospita un campo sfollati. Anche la zona di Ndosho sarebbe stata colpita da ordigni utilizzati dall’M23. … causato lo
sfollamento di più di un migliaio di civili, arrivati al centro di Goma per mettersi al riparo…
Il responsabile della società civile del Nord Kivu, Omar Kavota, ha denunciato all’emittente Onu in Congo ‘Radio Okapi’, la
presenza di soldati ruandesi che combattono a fianco dei ribelli. … “in realtà l’obiettivo è quello di attaccare Goma e sfidare la
brigata di intervento Onu”. La ripresa dei combattimenti, dopo sei mesi di tregua, viene ricollegata da fonti locali e osservatori
al dispiegamento in corso di soldati africani – inviati da Tanzania, Sudafrica e Malawi – con mandato offensivo per lottare ai
gruppi armati che da anni destabilizzano il Nord Kivu.…[VV]
-24/05-NORD KIVU, “BUIO SU RELIGIOSI RAPITI, MA CONTINUANO I SEQUESTRI”…
“Ancora una volta, ieri, a pochi metri dalla parrocchia di Nostra Signora dei Poveri dove erano stati sequestrati i nostri
confratelli Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasinkundi e Edmond Bamutute, altre 15 persone sono state rapite, a pochi passi
dall’accampamento dei militari inviati per proteggerci” ….
“Tra di loro, ci sono otto ragazze minorenni e due donne che avevano appena partorito. Sono state portate via con i loro
bambini appena nati. Una di loro, Beatrice, era la cuoca dei padri assunzionisti” …
Il rapimento dei tre religiosi e i continui sequestri di civili, a scopo di estorsione, si inseriscono nel travagliato contesto della
crisi umanitaria e del conflitto in Nord Kivu. ...[AdL]
-17/05- NORD KIVU- Più di 20 persone hanno perso la vita nel crollo di una miniera non lontano dal villaggio di Rubaye, nel
territorio di Masisi… ricerche sono in corso per mettere in salvo eventuali superstiti. L’estrazione del ricco sottosuolo della
provincia del Nord Kivu viene spesso effettuata con modalità clandestine, quindi senza alcuna tutela per la mano d’opera. Le
risorse minerarie, dall’ora al coltan, fanno gola ai numerosi gruppi armati, locali e stranieri, attivi nella provincia confinante
con Rwanda e Uganda. [VV]
-20/05- GIORNALISTA UCCISO A BUNIA, ENNESIMA VITTIMA DELLA CRISI
Scomparso all’inizio del mese, è stato rinvenuto senza vita il corpo di Guylain Chanjabo, giornalista dell’emittente ‘Radio
Canal Revelation’ di Bunia, capoluogo del distretto dell’Ituri, nella Provincia Orientale. Lo riferisce l’emittente Onu in Congo
‘Radio Okapi’, precisando che “il cadavere portava segni evidenti di tortura” e che Chanjabo “è stato strangolato”. ….
L’organizzazione non governativa per la tutela dei giornalisti, ‘Journalistes en danger’ (Jed, Giornalisti in pericolo), ha
sottolineato che il caso di Chanjabo è l’ultimo di una lista già troppo lunga. “I casi di violenza, abusi ed intimidazioni ai danni
dei giornalisti sono aumentati in modo intollerabile. La morte di Chanjabo è emblematica di una situazione molto grave” ha
detto da Bunia Tuver Wundi, esponente di ‘Jed’. Dall’inizio del 2013 l’organizzazione ha censito più di 54 casi di violazione
della libertà di stampa; nel 2012 sono stati commessi almeno 184 abusi sui giornalisti, che vanno dagli arresti alla censura.
Il deteriorarsi delle condizioni di lavoro dei professionisti dei media, che mettono a rischio anche la propria vita, soprattutto
nelle instabili regioni orientali, è stato ricollegato al riaccendersi del conflitto in Nord Kivu tra esercito regolare e la ribellione
del Movimento del 23 marzo (M23), sostenuta dai governi dei confinanti Rwanda e Uganda. Le due parti contendenti cercano
di controllare le informazioni diffuse dalla stampa, imponendo vari divieti ai giornalisti che lavorano nella regione, in
particolare negandoli l’accesso ad alcune zone. Chi operava nelle aree passate sotto il controllo dell’M23 ha denunciato di aver
subito pesanti minacce e di essere stato costretto ad andarsene. Da alcune ore scontri sarebbero in corso alle porte di Goma,
capoluogo della provincia del Nord Kivu, tra ribelli e soldati regolari.
-23/05- SEGRETARIO ONU A GOMA, MA CRISI UMANITARIA SI AGGRAVA
Nonostante i combattimenti degli ultimi giorni, il segretario generale Onu Ban Ki-moon ha raggiunto Goma, capoluogo della
ricca e instabile provincia del Nord Kivu. Il suo arrivo è coinciso con una tregua negli scontri osservata dalle forze
contendenti…. … Ban Ki-moon ha assicurato che “nulla potrà fermare il processo di pace nell’est del Congo”, ribadendo la
determinazione delle Nazioni Unite a “far attuare l’accordo di Addis Abeba”, firmato lo scorso febbraio, e a “dispiegare la
brigata di intervento della locale missione Onu”, [sarà pronta in 1-2 mesi (Fr24 h22:45)]… Ban Ki-moon si recherà poi a
Kigali, la capitale del Rwanda, per far poi tappa a Entebbe, in Uganda. Questi due paesi sono da tempo accusati di sostenere la
ribellione dell’M23.
Tuttavia sul terreno la tensione rimane alta e la ripresa degli scontri, cominciati lunedì dopo sei mesi di relativa calma, ha
ulteriormente aggravato la crisi umanitaria successiva all’offensiva dell’M23 lanciata l’anno scorso. …. I combattimenti,
circoscritti al villaggio di Mutaho, 10 chilometri a nord del capoluogo, hanno spinto più di 30.000 persone ospitate nei campi
sfollati di Mugunga, Lac Vert, Buhimba e Bulongo a scappare verso il centro di Goma, in direzione dei quartieri meridionali e
verso nord-ovest, in direzione di Sake. “La situazione è inammissibile e si sta nuovamente deteriorando. I civili sono ostaggio
dei combattimenti. La gente è traumatizzata e sta scappando terrorizzata” ha detto Thierry Goffreau, capo missione di Medici
senza frontiere (Msf) a Goma, annunciando una sospensione di una parte delle attività dell’ong a causa dei combattimenti.
-24/05- NORD KIVU: OPERATIVA “ENTRO DUE MESI” LA BRIGATA ONU…
-30/05- NORD KIVU: RINFORZI MILITARI a Goma IN ATTESA DELLA BRIGATA ONU…
Pochi giorni fa il capo dell’M23, Sultani Makenga, ha dichiarato che “non intendiamo riprendere il controllo di Goma ma non
abbandoneremmo le nostre posizioni qui attorno”, sottolineando che “il governo non è in grado di batterci, non ha altra scelta
che negoziare con noi”. Da settimane sono sospesi i colloqui di pace di Kampala, promossi dai paesi dei Grandi Laghi per
riportare la pace nell’est del Congo: per sedersi nuovamente al tavolo, i ribelli hanno chiesto a Kinshasa la firma formale di un
cessate-il-fuoco.
Oltre che per esercitare pressioni sul governo per spingerlo a tornare a Kampala, la ripresa degli scontri sul terreno è stata
considerata come un tentativo di dissuadere la comunità internazionale dal dispiegare la Brigata di intervento Onu, creata dal
Consiglio di sicurezza per dare la caccia a tutti i gruppi armati attivi in Kivu…
in Nord Kivu la situazione rimane altrettanto instabile anche a Butembo- Beni, dove unità speciali delle forze di polizia sono
state dispiegate per “garantire la sicurezza della regione” ha annunciato il ministro della Difesa, Alexandre Luba Tambo. Un
fenomeno relativamente nuovo e sempre più preoccupante si sta manifestando nella zona: quello dei sequestri di civili a scopo
di estorsione da parte di varie milizie. …[VV]
-24/05-SUD KIVU: SCONTRI TRA COMUNITÀ LOCALI A BUKAVU
È di 19 feriti, tra cui due poliziotti, il bilancio di scontri tra comunità locali nei pressi di Bukavu, capoluogo dell’instabile
provincia del Sud Kivu al confine con il Rwanda. Le violenze, secondo quanto riferisce l’emittente locale Radio Okapi, sono
cominciate questa mattina in un quartiere del comune di Ibanda, sede di numerosi uffici amministrativi, quando un gruppo di
giovani di etnia banyamulenge ha innalzato barricate lungo la via d’accesso principale, impedendo agli studenti di recarsi nelle
scuole e agli impiegati di raggiungere uffici e attività lavorative.
I giovani – tutsi congolesi di origine ruandese – sostengono di essersi rivoltati per vendicare un concittadino banyamulenge
ferito durante una disputa. …
Anche se nelle ultime ore nella zona è stata ripristinata la calma, le scuole sono rimaste chiuse e la polizia pattuglia le strade di
collegamento tra Bukavu e Ibanda. Il governatore della provincia ha convocato una riunione con i capi dei due gruppi implicati
negli scontri. Fin dai primai anni 90 – e soprattutto dopo iln genocidio ruandese del 1994 – la questione dei Banyamulenge, e
dei cittadini tutsi in generale è al centro di numerose problematiche socio-politiche nelle due provincie del Kivu.[AdL]
-29/05SUD KIVU: DOPO SCONTRI DI BUKAVU, ACCUSE E APPELLI
Un appello a consegnare le armi, prima del dispiegamento nella regione della Brigata di intervento dell’Onu: lo ha rivolto il
ministro della Difesa, Alexandre Luba Ntambo, a tutte le milizie attive nel Sud Kivu, provincia confinante con il Nord Kivu,
teatro di una crisi armata. “E’ giunto il momento di arrendersi per evitare che ci siano vittime collaterali nel prossimo
intervento della Brigata Onu” …
-30/05- Fine degli attacchi mirati ai danni delle popolazioni civili e delle posizioni dell’esercito regolare: è l’impegno formale
preso da due capi delle milizie Raia Mutomboki e Yakutumba che hanno firmato un accordo con l’amministratore di
Shabunda, nella provincia del Sud Kivu. Lo ha annunciato l’emittente locale ‘Radio Okapi’, aggiungendo che la società civile
del territorio “martoriato” ha chiesto alle parti di “rispettare l’intesa raggiunta”.
-29/05- Non meglio identificati uomini armati hanno attaccato la missione cattolica di Maswika, nella provincia del Kasai
Occidentale: lo ha riferito l’emittente locale ‘Radio Okapi’, precisando che prima di ritirarsi dalla città il gruppo di banditi ha
anche saccheggiato l’ospedale locale e alcuni magazzini di farmaci. Il missionario belga presente sul posto è stato costretto a
consegnare agli assalitori un’ ingente somma di denaro. [VV]
-22/05“GRAND INGA”, ACCORDO TRA CONGO E SUDAFRICA
Il Sudafrica si è impegnato ad acquistare la maggior parte dell’elettricità prodotta da Inga 3, una diga che dovrebbe tagliare il
tratto finale del fiume Congo divenendo parte di un sistema di centrali teoricamente in grado di soddisfare il fabbisogno di
buona parte dell’area sub-sahariana.…
Durante l’incontro il governo di Kinshasa ha fissato ottobre 2015 come data d’inizio della costruzione di Inga 3 e di Grand
Inga, una diga ancora più imponente che dovrebbe essere realizzata sempre lungo il corso del Congo. …
Su Inga 3 e Grand Inga, in realtà, la Banca mondiale, la Banca africana di sviluppo e altri organismi internazionali stanno
ancora effettuando studi di fattibilità. I costi previsti per la realizzazione di Inga 3 sono di 12 miliardi di dollari; per Grand
Inga, potenzialmente in grado di erogare 39.000 megawatt e garantire approvvigionamenti anche all’Europa, si è parlato di 80
miliardi.
Per la costruzione di questo secondo impianto sarebbero in corsa consorzi cinesi, spagnoli e coreano-canadesi. Grand Inga
sarebbe un gigante di cemento tre volte più grande della diga cinese della Tre Gole, oggi la prima al mondo. Il progetto, però,
incontra da anni l’opposizione di organizzazioni non governative ed esponenti della società civile africana. La loro tesi è che
la diga sia incompatibile con una prospettiva di sviluppo sostenibile e serva soprattutto a interessi estranei al continente. [VG]
-30/05- Sei casi sospetti di febbre emorragica Ebola sono stati registrati dall’inizio del mese nel centro sanitario di Mongo,
nella Provincia Orientale (nord-est). A riferirlo è l’Ufficio Onu per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha), precisando
che ricerche approfondite sono in corso con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L’anno scorso un’epidemia di
Ebola nella città di Isiro aveva provocato 62 contagi, di cui 34 sono stati letali. [VV]
MALI - cronistoria
MALI FRANCIA-07/05 h23:37- Aqmi: appello a tutte le forze islamiche di colpire ovunque gli interessi francesi.(Fr24)
MALI -08/05- maggio 8, 2013 - 16:17 L PRESIDENTE TRAORÉ INCONTRA RAPPRESENTANTI TUAREG
…Il colloquio tra i delegati di Plateforme Kel Tamashek e il capo dello Stato si spiega anche con le pressioni internazionali
affinché il governo di Bamako coinvolga in un processo di riconciliazione quelle componenti della minoranza tuareg che non
sostengono i gruppi armati attivi nel nord del Mali.…
L’incontro con Traoré si è tenuto ieri a Bamako. Nelle stesse ore l’edizione online del quotidiano Journal du Mali riferiva
dell’ingresso di soldati del Mali e del Burkina Faso a Ber: una località della regione settentrionale di Timbuctù dove,
nonostante l’intervento francese e africano, nei giorni scorsi gruppi armati si erano resi responsabili di violenze anche a danno
della popolazione civile.[VG]
-09/05- KIDAL, BRACCIO DI FERRO TRA GOVERNO E RIBELLI TUAREG
“Abbiamo già chiesto all’Mnla di disarmare per raggiungere l’obiettivo della pace (…) Se ciò non dovesse accadere,
dovremmo utilizzare mezzi ai quali non vorremmo ricorrere per un ritorno alla normalità a Kidal”: è il monito rivolto dal
ministro degli Esteri maliano Tieman Coulibaly alla ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad.
L’Mnla assieme al Movimento islamico dell’Azawad (Mia), fazione dissidente del gruppo jihadista di Ansar Al Din,
continuano a mantenere il controllo del capoluogo nord-orientale. Sul terreno sono presenti inoltre le truppe francesi
dell’operazione ‘Serval’, avviata lo scorso gennaio.
…. L’impasse in termini militari e politici sembra per ora difficilmente superabile: la Missione internazionale di sostegno al
Mali (Misma) non ha come mandato di disarmare l’Mnla mentre le truppe ciadiane che fino a poche settimane fa erano di
stanza a Kidal sono state spostate a Tessalit.
In una lettera indirizzata alla comunità internazionale i leader dell’Mnla affermano di riconoscere l’integrità territoriale del
Mali, proponendo una soluzione federale, e si dicono pronti ad avviare un negoziato con Bamako per trovare “una soluzione
politica al problema del nord”. Per la ribellione tuareg l’apertura di colloqui deve precedere il disarmo.
Pochi giorni fa a Kidal ha visto la luce l’Alto consiglio dell’Azawad, costituito da esponenti di spicco della comunità tuareg del
nord-est; si tratta di un movimento pacifico che non rivendica l’indipendenza della regione. …
-10/05- Un campo dell’esercito nigerino a Menaka (nord-est) è stato colpito da un attentato-suicida nel quale il kamikaze ha
perso la vita. …[VV]
-12/05 h00:04- Generale Nigeriano Yaya Garba (n.2 della forza interafricana Misma) trovato morto a Bamako.(Fr24).
-13/05- LEGGE ELETTORALE MODIFICATA, PRESSIONI SU BAMAKO PER VOTO A LUGLIO
Il governo di transizione ha operato alcune modifiche alla legge elettorale vigente in vista del voto in agenda per luglio, da
organizzare mentre un conflitto armato è ancora in corso nel nord del Mali e migliaia di cittadini sono sfollati interni o rifugiati
nei paesi vicini.
Tra i punti salienti c’è la creazione di un registro elettorale realizzato con dati biometrici – foto, impronta digitale e numero di
identificazione nazionale di ogni cittadino – e sulla base del censimento amministrativo della popolazione risalente a tre anni
fa. La carta, con il numero di identificazione nazionale (chiamata ‘Nina’, ndr), sarà l’unico documento valido per andare a
votare e sostituirà la tessera elettorale. Nel registro dovranno essere inseriti, secondo alcune stime, i dati di almeno 350.000
minorenni, con fotografia e impronte, che a luglio raggiungeranno la maggiore età e avranno il diritto di votare. “Sono
innovazioni tese a rafforzare la trasparenza e la credibilità delle operazioni di voto” ha riferito il quotidiano locale ‘Journal du
Mali’.
Il nodo più grosso è rappresentato dai 270.000 sfollati interni e 170.000 maliani rifugiati nei confinanti Burkina Faso, Niger e
Mauritania la cui partecipazione al voto è complicata. …..
Il primo alleato occidentale del Mali, la Francia, è tornato a chiedere il rispetto della scadenza di luglio – presidenziali e
legislative – ma anche lo svolgimento delle elezioni “su tutto il territorio nazionale (…) nessuna porzione del Mali deve essere
privata della possibilità di organizzare lo scrutinio” ha detto il presidente François Hollande. …. Per Hollande oltre le armi e la
sicurezza anche “le elezioni, la democrazia e uno sviluppo di qualità possono contribuire alla lotta al terrorismo”.…
-15/05- RICOSTRUZIONE ED ELEZIONI, A BRUXELLES UNA CONFERENZA PER IL FUTURO
“Insieme per il rinnovamento del Mali”: è il tema della conferenza internazionale dei donatori, con la partecipazione di 80
nazioni e dieci capi di Stato, che si apre oggi a Bruxelles con l’obiettivo di raccogliere quasi due miliardi di euro per la
ricostruzione politica e materiale del paese del Sahel. …
Nella capitale belga il presidente di transizione Dioncounda Traoré e il suo governo presenteranno un piano di sviluppo da
attuare nei due prossimi anni e dal costo stimato in 3,9 miliardi di euro. …. Per il presidente di transizione il voto rappresenta
“un sfida che dobbiamo vincere perché siamo convinti che i problemi veri del Mali potranno essere risolti soltanto da un
governo eletto e legittimo”. Il costo stimato dell’organizzazione delle presidenziali ammonta a 80 milioni di euro; l’eventuale
ballottaggio è previsto ad inizio agosto. Se la comunità internazionale non condiziona i suoi aiuti alla scadenza elettorale, in
più occasioni ha ribadito che Bamako deve rispettare il calendario previsto.… [VV]
-DALLA CONFERENZA DI BRUXELLES IMPEGNI PER LA RICOSTRUZIONE
Sono stati formalizzati impegni per tre miliardi e 250 milioni di euro alla conferenza internazionale sul Mali che si è tenuta
oggi a Bruxelles… [VG]
-17/05- BAMAKO APRE AL DIALOGO CON TUAREG, UN EMISSARIO PER IL NORD…
Fonti di stampa internazionali hanno annunciato che Traoré interebbe nominare un consigliere speciale incaricato di portare
avanti il negoziato con l’Mnla e altri gruppi armi del nord. L’incarico di emissario sarebbe stato affidato all’ex ministro Tiébilé
Dramé, presidente del Partito per la rinascita nazionale (Parena). In particolare dovrà trattare con la ribellione tuareg affinché
collabori all’organizzazione del voto nella zona di Kidal. … Per la sua esperienza di governo, in qualità di ministro per le zone
aride sotto la presidenza di Keïta nel 1996, Dramé ha avuto contatti approfonditi con le comunità del nord di cui conosce bene
rivendicazioni e problematiche…
-20/05-KIDAL, CAPO TUAREG PER “L’UNITÀ DELL’AZAWAD”
E’ stato ribattezzato Alto Consiglio per l’Unità dell’Azawad (Hcua) la nuova organizzazione nata due settimane fa a Kidal su
iniziativa di esponenti di spicco della comunità tuareg del nord-est del Mali. Lo ha annunciato il capo tradizionale Intalla Ag
Attaher, scelto come presidente, mentre il figlio, Mohamed, è stato nominato segretario generale. Nel corso di una riunione
tenuta nel capoluogo settentrionale, Intalla Ag Attaher, patriarca della comunità tuareg degli Ifoghas sopranominato
‘l’Anziano’, ha lanciato un appello all’unità tra tutti i gruppi della comunità tuareg e ha teso la mano ad altre formazioni legate
alle comunità arabe e songhai, con l’obiettivo di servire la causa di un “Azawad unito”.
All’incontro hanno partecipato esponenti del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), la ribellione dell’estesa
e desertica regione settentrionale, culla della comunità tuareg, che ha ripreso le armi a partire da gennaio 2012 per rivendicarne
l’autonomia. Il presidente dell’Alto Consiglio per l’Unità dell’Azawad – creato due settimane fa ma con il nome di Alto
consiglio dell’Azawad – ha auspicato l’organizzazione di un congresso in vista della scadenza elettorale di luglio, mese in cui
il governo di transizione di Bamako intende tenere il voto sollecitato dalla comunità internazionale.
Oltre al cambiamento di nome, la nuova organizzazione costituita a Kidal ha ottenuto l’adesione a sorpresa di Alghabass Ag
Intalla, fondatore del Movimento islamico dell’Azawad (Mia) – fazione dissidente del gruppo jihadista di Ansar Al Din – nato
lo scorso gennaio. Il capo del Mia, con motivazioni ancora poco chiare, avrebbe deciso di sciogliere la sua formazione per
raggiungere l’Alto Consiglio per l’Unità dell’Azawad. Potrebbe aver contribuito alla presa di posizione più moderata la
prospettiva di un dialogo nazionale con le autorità di Bamako ma anche interessi politici in vista del voto.
Tuttavia sul terreno la situazione rimane ancora instabile ed incerta. …
-21/05- PER VOTO “SERENO” RILANCIARE DIALOGO CON I TUAREG DI KIDAL
Il nuovo emissario per il nord, Tiébilé Dramé, ha incontrato a Ouagadougou il presidente burkinabe Blaise Compaoré,
mediatore regionale nella crisi maliana, che tra qualche giorno rilancerà i colloqui con i gruppi armati di Kidal …
-23/05- TUAREG ACCONSENTONO AL VOTO, SOLDATI CINESI PER MISSIONE ONU
“Acconsentiamo allo svolgimento delle presidenziali alla data prestabilita del 28 luglio, ma nessun cittadino dell’Azawad
potrà andare ad eleggere il nuovo capo dello Stato sotto la protezione dell’esercito nazionale. Dovranno essere le truppe delle
Nazioni Unite a garantire la sicurezza del voto”: è un’apertura condizionata quella espressa da una delegazione del Movimento
nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) durante una riunione a Ouagadougou con i mediatori del Burkina Faso. ….
Inoltre, in vista delle presidenziali di luglio, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato il dispiegamento nel nord del Mali
di una missione di mantenimento della pace (Minusma) costituita da 12.600 caschi blu incaricati per altro della sicurezza del
processo elettorale. Pechino ha proposto di contribuire alla missione mettendo a disposizione 500 caschi blu cinesi, che
potrebbero aggiungersi ai 6500 soldati ciadiani e di più paesi dell’Africa occidentale già presenti sul terreno dallo scorso
gennaio. Il coinvolgimento cinese è un fatto piuttosto raro: su tutto il continente solo 2000 uomini sono impegnati in
operazioni di peacekeeping in Congo, Sudan, Liberia e la maggior parte sono ingegneri, logistici e operatori sanitari.[VV]
MALI MAURITANIA -21/05- Si sarebbe arreso alle forze di sicurezza mauritane il portavoce di Ansar Al Din, Senda Ould
Boumama. L’uomo si è consegnato nei pressi della località di Bassiknou (est), al confine tra Mali e Mauritania. La notizia è
stata diffusa dall’agenzia di stampa indipendente ‘Ani’, precisando che Ould Boumama, di nazionalità mauritana, sarebbe già
stato trasferito verso Nouakchott, ma non è ancora chiaro se verrà processato nel paese di origine. Ansar Al Din è un gruppo
armato legato ad Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi), attivo dallo scorso anno nel nord del Mali teatro di un conflitto
armato. [VV]
MALI NIGER -22/05- Almeno sette persone sono morte di colera nel campo sfollati di Mangaize, nella regione di Tillaberi,
che ospita più di 15000 rifugiati maliani in fuga dal conflitto. L’Agenzia Onu per i Rifugiati sta cercando di arginare quello che
la scorsa settimana il governo di Niamey ha definito un’epidemia. L’anno scorso il colera ha fatto 110 vittime, ma quest’anno
autorità e operatori umanitari temono un deteriorarsi della situazione sanitaria del paese che ha accolto circa 50000 rifugiati dal
Mali. [VV]
-27/05-LA FRANCIA AVVIA UN RITIRO DA BAMAKO, MA RESTA NEL SAHEL
Dai 3800 soldati di oggi a 2000 a settembre e a 1000 entro fine anno: sono i numeri e le tappe di un previsto
ridimensionamento della presenza militare della Francia in Mali, confermati nel fine-settimana dopo l’avvio di una prima fase
di ritiro. ….
Nel fine-settimana, d’altra parte, il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian ha sottolineato che la Francia continuerà
a riservare un’attenzione speciale all’area del Sahel. Un’area “di grande fragilità”, ha detto il ministro, facendo riferimento alla
situazione in Libia e agli attentati della settimana scorsa contro una base dell’esercito e un sito della società mineraria francese
Areva nel nord del Niger (vedi sopra a: Flashes Niger).[VG]
-28/05-PRESIDENZIALI IL 28 LUGLIO SU “TUTTO IL TERRITORIO”…
A due mesi dalle elezioni, il nodo del problema politico-militare è rappresentato dal capoluogo di Kidal, ancora occupato dalla
ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) e da altri gruppi jihadisti che ostacolano il
ritorno dell’amministrazione e dell’esercito regolare. Anche dietro pressioni della comunità internazionale il presidente di
transizione Dioncounda Traoré e il governo maliano hanno creato una Commissione nazionale di dialogo e riconciliazione
oltre ad aver incontrato alcuni esponenti delle comunità minoritarie tuareg ed arabe. ….entro luglio dovrebbero essere
dispiegati più di 13000 caschi blu nell’ambito di una missione di mantenimento della pace Onu.
-29/05- NON SOLO SFIDA ELETTORALE, AL NORD È EMERGENZA ACQUA…
Particolarmente a rischio è la sorte dei 70.000 abitanti di Gao, dove la fornitura di acqua potabile è molto scarsa, rendendo la
sopravvivenza quotidiana sempre più complessa. “Fuori dal capoluogo è ancora peggio: non c’è corrente elettrica quindi le
pompe dell’acqua sono totalmente fuori uso” … “dall’inizio del mese sono stati registrati 22 casi di colera e due vittime…
-31/05- A GAO SOLIDARIETÀ CON KIDAL E ACCUSE ALLA FRANCIA
Tremila persone hanno manifestato per le strade di Gao chiedendo la “liberazione totale” di Kidal e la sua partecipazione alle
elezioni di luglio: lo riferisce il quotidiano locale ‘Journal du Mali’, precisando che alla marcia pacifica hanno partecipato
giovani, donne ed anziani. La popolazione di Gao, uno dei tre capoluoghi della vasta e desertica regione settentrionale
dell’Azawad, ha auspicato il ritorno della pubblica amministrazione e il ridispiegamento delle forze armate maliane a Kidal,
ancora oggi controllata da gruppi ribelli tuareg. …
Al di là dei slogan di solidarietà con la popolazione di Kidal e in difesa dell’unità territoriale, gli abitanti di Gao hanno rivolto
critiche a Parigi, accusando l’ex potenza coloniale di sostenere l’occupazione dell’Mnla a Kidal e di continuare a favorire la
comunità tuareg a scapito di altre etnie. …
La manifestazione, organizzata da un’ampia coalizione di associazioni della società civile locale, si è svolta mentre in Burkina
Faso sono in corso colloqui tra paesi dell’Africa occidentale e tuareg dell’Mnla e dell’Maa…
-03/06-KIDAL: “POPOLAZIONE NERA VIENE DEPORTATA”, UNA DENUNCIA
“Centinaia di persone vengono stipate con la forza, mani legate, a bordo di camion destinati a Gao e Tinbuctù, mentre altre
sono rintanate dentro casa temendo il peggio. I ribelli del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) stanno
compiendo atti di razzismo ai danni della comunità nera, gettando benzina sul fuoco. E’ incomprensibile che facciano questo,
indisturbati, sotto gli occhi dei soldati francesi. Qui la gente è scandalizzata e scioccata”: a denunciare alla MISNA quanto sta
accadendo nel capoluogo settentrionale di Kidal è il presidente dell’Associazione maliana dei diritti umani (Amdh), Moktar
Mariko. …
“Parigi è intervenuta per aiutarci a ritrovare la nostra integrità territoriale, lo facesse anche a Kidal invece di stringere la mano
ai criminali dell’Mnla” dice ancora alla MISNA con tono duro Mariko, aggiungendo che “i maliani non capiscono questa
scelta” e che “la luna di miele con l’ex potenza coloniale sta finendo”.
Secondo l’interlocutore della MISNA inoltre, molte persone si chiedono “come si possa dare fiducia a gente che l’anno scorso
si è alleata con ribelli legati ad Aqmi e che ancora oggi, a Kidal, sta offrendo un riparo sicuro ai terroristi…
-04/06- A KIDAL E’ “EPURAZIONE RAZZIALE”, PUGNO DURO DEL GOVERNO
Le esazioni in corso a Kidal sono “un’epurazione razziale da parte di un gruppo armato che seleziona delle persone sulla base
del colore della pelle…
Il portavoce dell’esecutivo di transizione ha poi annunciato che “l’esercito maliano farà ritorno a Kidal in tempi brevissimi,
qualunque sia il prezzo da pagare”, sottolineando che “la presenza dei soldati regolari prima delle elezioni (presidenziali in
agenda per il 28 luglio, ndr) non è negoziabile”. Bamako intende rispondere con fermezza alle notizie di deportazione forzata
dei cittadini neri, stipati a bordo di camion destinati a Gao e Timbuctù, da parte dei ribelli indipendentisti tuareg.
Da mesi l’Mnla, che considera Kidal come la capitale dell’Azawad, si oppone al ritorno nel capoluogo dell’amministrazione e
dell’esercito nazionale, ufficialmente per timore di repressioni dei soldati per lo più neri e originari del sud ai danni della
comunità tuareg. …[VV]
- I MILITARI DI BAMAKO IN MARCIA VERSO KIDAL…
Kidal è controllata dall’Mnla ma in città ci sono basi utilizzate dai militari francesi e ciadiani che nei mesi scorsi hanno
sostenuto Bamako nell’offensiva contro i ribelli. Oggi il governo del Mali ha fatto sapere di essere pronto a “pagare qualsiasi
prezzo” pur di riaffermare la propria autorità anche a Kidal entro la scadenza delle elezioni presidenziali e legislative, in
programma a fine luglio. [VG]
-05/06- MILITARI VERSO KIDAL, “TEMIAMO IL PEGGIO”
… Il capoluogo nord-orientale, solitamente abitato da circa 60.000 persone, si è svuotato negli ultimi mesi dopo che la
ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) ne ha preso il controllo assieme ad altri gruppi
armati islamici.…
Le Forze armate maliane, che si trovano ad Anefis, località situata circa a metà strada tra un’ansa del fiume Niger e Kidal, sono
in marcia verso il capoluogo per riprendere il controllo della roccaforte dell’Mnla. La decisione è stata presa dopo che nel fine
settimana la ribellione ha espulso la popolazione nera, in quello che il governo di Bamako ha definito una “epurazione
razziale”. …
La ribellione tuareg ha già messo in guardia la autorità maliane: “Se dovessimo essere attaccati, andremo fino in fondo alla
nostra lotta e interromperemo ogni negoziato” ha dichiarato Mahamadou Djeri Maiga, vicepresidente dell’Mnla. …. Le
manifestazioni previste a Bamako sono state tutte cancellate. “Nonostante la liberazione di quasi tutte le località occupate,
rimangono zone di insicurezza e diverse minacce continuano a ipotecare l’ordine pubblico e il ritorno definitivo della pace
sociale” si legge nel comunicato diffuso dall’esecutivo.
-SCONTRI TRA SOLDATI E RIBELLI TUAREG, APPELLO DALLA FRANCIA
Violenti scontri sono in corso tra truppe maliane e uomini del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) nel
villaggio di Anefis, a 100 km a sud di Kidal, il capoluogo della regione nord-orientale controllato dalla ribellione tuareg. I
primi combattimenti all’arma pesante sono stati segnalati alle prime ore del giorno, ma sulla dinamica della battaglia sono state
diffuse versioni contrastanti e parziali.
…. La ‘conquista’ è stata, però, ridimensionata dallo stesso sindaco della località, Izga Ag Sidi, che ha detto che “fisicamente
l’esercito non è ancora entrato in città”. Dal canto loro i ribelli dell’Mnla, di cui 400 uomini erano presenti sul posto, si
sarebbero “ritirati volontariamente da Anefis per combattere alle porte e risparmiare così vite civili” ha riferito uno dei capi
ribelli Ibrahim Ag Mohamed Assaleh. Temendo una celere avanzata delle truppe di Bamako, che ieri si sono messe in marcia
verso Kidal, la ribellione ha fatto dispiegare decine di combattenti nella zona di Anefis. …
Si tratta del primo scontro diretto tra l’esercito maliano e i ribelli dell’Mnla da aprile 2012, quando i tuareg alleati con gruppi
di combattenti legati ad Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) hanno conquistato i tre capoluoghi della vasta e desertica
regione settentrionale, oltre a Kidal anche Gao e Timbuctù…
-06/06-ESERCITO APRE NUOVI FRONTI VERSO KIDAL
Vige una “calma precaria” che potrebbe essere interrotta da nuovi scontri: lo riferiscono fonti di stampa locale ed
internazionale dopo che l’esercito maliano sia riuscito a prendere il controllo di Anefis e stia cercando di consolidare le proprie
posizioni nel villaggio prima di puntare su Kidal, circa 120 km più a nord. ….E anche da confermare l’informazione rilanciata
da alcune fonti di stampa e in base alla quale un battaglione di Ag Gamou si troverebbe a soli “35 km da Kidal, dalla quale i
ribelli si sarebbero già ritirati”.
Nel capoluogo nord-orientale rimangono di stanza i soldati francesi dell’operazione Serval, che hanno una base all’aeroporto, e
un contingente di militari ciadiani dispiegati nell’ambito della Missione internazionale di sostegno al Mali (Misma). A Parigi il
presidente François Hollande ha detto che “siamo determinati a riprendere Kidal ai ribelli”, aggiungendo che in Mali “nessun
gruppo può rimanere con le armi in mano”. …
Nonostante la ripresa dei combattimenti, a un anno dagli ultimi scontri diretti tra esercito e ribelli, il presidente di transizione
Dioncounda Traoré ha dichiarato che “non sono rimessi in discussione il dialogo e i contatti già avviati con i tuareg”. …[VV]
NIGERIA - cronistoria
NIGERIA -08/05BORNO, ONDATA DI ATTACCHI A FIRMA DI BOKO HARAM
Almeno 55 persone sono rimaste uccise in una serie di attacchi coordinati dal gruppo estremista Boko Haram a Bama: … i
combattenti pesantemente armati hanno colpito diversi commissariati di polizia, caserme di soldati e carceri nella località dello
Stato di Borno, al nord-est del paese… un nuovo “bagno di sangue” nel quale 22 agenti di polizia sono morti assieme a 14
guardie carcerarie e due soldati ma anche una giovane donna e tre bambini. Nelle violenze hanno perso la vita 13 esponenti di
Boko Haram mentre un centinaio di detenuti è riuscito a scappare approfittando dei disordini in città, durati almeno cinque ore.
…edifici militari e governativi … sarebbero stati rasi al suolo da incendi appiccati dai militanti, …Boko Haram sostiene di
voler rovesciare il governo di Goodluck Jonathan, un presidente originario del sud della Nigeria, e di battersi per l’applicazione
della legge islamica in tutto il paese.[VV]
-09/05- BOKO HARAM, IL GOVERNO TRA DIALOGO E REPRESSIONE
Nonostante i suoi sforzi per risolvere attraverso il “dialogo” i “problemi” nel nord della Nigeria, il governo è deciso a utilizzare
“qualsiasi mezzo” per contrastare i gruppi armati che si rendano responsabili di violenze: lo ha sottolineato il presidente
Goodluck Jonathan, dopo gli ultimi agguati attribuiti a Boko Haram.…
Boko Haram sostiene di voler rovesciare il governo di Jonathan, originario del sud della Nigeria, e di battersi per
l’applicazione della legge islamica in tutto il paese. Il gruppo trae forza dalla povertà e dalla disoccupazione diffuse soprattutto
nelle regioni settentrionali, prive di petrolio e meno fertili rispetto a quelle meridionali per lo più cristiane. Secondo alcune
stime, dal 2009 attentati attribuibili a Boko Haram e successive repressioni dell’esercito hanno causato almeno 2000
vittime.[VG]
-10/05- NASSARAWA: IMBOSCATA ALLA POLIZIA, NUMEROSE VITTIME
È di almeno 30 – ma alcune fonti nigeriane parlando di 40 – agenti di polizia uccisi il bilancio dell’imboscata tesa alle forze
dell’ordine nello stato centrale di Nassarawa dalla setta locale Ombasate, composta da membri dell’etnia Eggon. … La
setta Ombasate – il cui nome significa ‘Il momento è venuto’ – è composta di cittadini dei due credi religiosi, ma anche e
soprattutto di animisti, accomunati da una visione rigida e moralizzatrice della società.
Secondo la stampa nigeriana la setta, negli ultimi mesi, si sarebbe progressivamente radicalizzata a starebbe procedendo a veri
e propri reclutamenti forzati di giovani. [AdL]
-13/05- La autorità nigeriane hanno confermato il rapimento della moglie, la figlia e l’autista di un giudice della Corte
suprema, Bode Rhodes-Vivour, nello Stato meridionale di Edo. Non meglio identificati uomini armati hanno bloccato il
veicolo a bordo del quale i tre viaggiavano. La stampa locale ha ricordato un altro caso di rapimento mirato – una pratica in
netto aumento negli ultimi mesi – quello che lo scorso dicembre ha coinvolto la madre del ministro delle Finanze, Ngozi
Okonjo-Iweala. [VV]
-14/05- SEQUESTRO ARMI A LAGOS: CONDANNATO ANCHE UN IRANIANO
…il carico proveniva dall’Iran ed era destinato al Gambia.…. A Dakar denunciavano l’uso di armi iraniane da parte dei ribelli
separatisti della regione della Casamance.[VG]
-15/05 h23:50- liberati i 5 marinai sequestrati il 29aprile (Fr24).
-15/05- PROCLAMATO STATO D’EMERGENZA A BORNO, YOBE E ADAMAWA
… per fermare le violenze collegate al gruppo estremista Boko Haram...
Il presidente ha spiegato che la decisione di imporre lo stato d’emergenza a Borno, Yobe e Adamawa è dovuta al fallimento di
altre strategie, incluso, il dialogo, pur precisando che questa opzione resta comunque aperta. ….
A differenza di quanto accaduto per due volte durante la presidenza di Olusegun Obsanjo (1999-2007), imponendo lo stato
d’emergenza Jonathan non ha destituito i governatori dei tre Stati.[FB]
-15/05- BOKO HARAM, L’AMNISTIA E LA REPRESSIONE
… “A causa degli attentati e delle violenze nelle regioni del nord-est roccaforte degli estremisti di Boko Haram le scuole
restano chiuse e il lavoro è divenuto un problema ancora più grave di quanto non sia sempre stato”. Una situazione
intollerabile, , aggravata giorno dopo giorno da “una ristretta minoranza che persegue obiettivi settari mettendo a rischio la
pace in un paese dove etnie e religioni differenti hanno saputo convivere in armonia”.
Il primo passo, sembra di capire, è la restaurazione della legge e l’ordine. Solo in un secondo tempo si potrà tornare a parlare di
un provvedimento di clemenza a beneficio di quei militanti disposti a deporre le armi. “…
Nello Stato di Borno, uno dei tre interessati dalle misure di emergenza, ieri sera è stato assassinato il segretario locale
dell’Associazione cristiana della Nigeria. Alla MISNA responsabili dell’organismo si sono detti certi che l’agguato sia parte di
una campagna di violenza di Boko Haram.
… le vittime degli attentati nel nord-est della Nigeria sono sia cristiani sia musulmani. Al di là del suo manifesto islamista,
Boko Haram appare una minoranza decisa a piegare ai propri interessi un paese vario e complesso ma che, dopo decenni di
regimi militari, ha intrapreso un cammino di democrazia. …
-16/05- BOKO HARAM, DISPIEGATI MIGLIAIA DI MILITARI
Più di 2000 soldati già dispiegati nelle città di Yola e Maiduguri, elicotteri da combattimento e caccia pronti al decollo,
impiego di divisioni provenienti da regioni differenti e lontane: sono queste, riferisce oggi la stampa della Nigeria, le
conseguenze dell’entrata in vigore di uno stato di emergenza nel nord-est del paese.…
-16/05- BOKO HARAM: A MAIDUGURI È EMERGENZA QUOTIDIANA
… sono arrivati oltre 2000 soldati a supporto di quelli già sul terreno. … però, “per gli abitanti non è cambiato molto perché di
fatto vivono in una condizione di emergenza da almeno due anni”. Lo testimoniano da tempo i check point agli angoli delle
strade, le perquisizioni e le sparatorie quotidiane, il coprifuoco dalle nove di sera alle sei del mattino.
.. Un’emergenza, questa, cominciata ormai diversi anni fa. Almeno dal 2009, quando le rivolte guidate dall’imam Mohammed
Yusuf innescarono un ciclo di repressioni militari e attentati che in poche settimane a Maiduguri fecero 700 morti. … le misure
straordinarie del governo sono anzitutto un messaggio politico. “Il presidente Goodluck Jonathan – sottolinea il direttore della
Future Prowess Islamic Foundation – sta dicendo al mondo che è forte abbastanza per imporre il rispetto della legge e della
sovranità dello Stato; e lo sta dicendo magari anche per le sue difficoltà politiche interne, in vista delle elezioni del 2015”. …
-17/05- BOKO HARAM: BOMBARDAMENTI DELL’AVIAZIONE NEL NORD-EST
Almeno 21 persone sono state uccise nel corso di bombardamenti aerei su una base del gruppo armato Boko Haram nel nordest della Nigeria: …
Nella notte tra ieri e oggi scontri a fuoco si sono verificati anche nello Stato di Katsina, in una zona al confine con il Niger non
interessata dalle misure straordinarie disposte dal presidente Goodluck Jonathan. Secondo alcune testimonianze, gruppi di
uomini armati hanno assaltato caserme della polizia e prigioni nella città di Doura.
La decisione di dichiarare lo stato di emergenza continua ad alimentare il dibattito politico ad Abuja. Secondo il quotidiano
nigeriano Premium Times, c’è “confusione” attorno alla mancata ratifica delle misure straordinarie da parte del parlamento. Il
passaggio in aula sarebbe dovuto avvenire entro 48 ore, dunque entro ieri sera.
-20/05- BOKO HARAM: ESERCITO BOMBARDA, GOVERNO NON ESCLUDE AMNISTIA
Resta una possibilità, l’amnistia nei confronti dei militanti di Boko Haram che depongano le armi e rinuncino alla violenza: lo
ha sostenuto un portavoce del presidente Goodluck Jonathan, poco dopo che ufficiali delle Forze armate avevano riferito di
nuove offensive dell’esercito nel nord-est della Nigeria.
…. Nella città di Maiduguri, il capoluogo di Borno ritenuto la roccaforte storica di Boko Haram, nei giorni scorsi è entrato in
vigore un coprifuoco totale.
- BOKO HARAM: APPELLO DEI VESCOVI PER “SALVARE” LA NAZIONE
Il governo “continui a valutare gli strumenti di dialogo più efficaci per riportare il paese alla normalità”: lo hanno chiesto i
vescovi cattolici della Nigeria, al termine di un incontro di preghiera che si è tenuto dopo l’entrata in vigore di uno stato di
emergenza nelle regioni nord-orientali roccaforte di Boko Haram.
In un documento diffuso ad Abuja, intitolato “Salvare la Nigeria dal crollo”, i vescovi affermano di aver assistito negli ultimi
due anni “a un’escalation di violenza e criminalità senza precedenti”. “Un semplice scontro tra forze di sicurezza e membri
della setta islamica nota come Boko Haram – scrivono i religiosi – è sfociato in quella che, nel modo più ottimistico, può
essere definita una guerra di bassa intensità”.
Nel testo si esprime la speranza che le misure straordinarie introdotte dal governo negli Stati di Borno, Yobe e Adamawa
“raggiungano gli obiettivi auspicati”. Allo stesso tempo, i vescovi non bocciano in linea di principio l’idea di un’amnistia nei
confronti di membri o ex membri di Boko Haram. “Una vera amnistia – avvertono però – dovrebbe significare perdonare i
militanti pentiti e non placare i criminali e i loro sostenitori perché stiano tranquilli”.
Nel documento si stabilisce una relazione tra Boko Haram e problemi che, da decenni, condizionano lo sviluppo economico e
sociale della Nigeria. “È chiaro – scrivono i vescovi – che il nostro paese sta vivendo gli effetti cumulati e l’impatto corrosivo
della corruzione; se i nostri leader politici non troveranno il coraggio di utilizzare le istituzioni dello Stato per combatterla,
questo mostro divorerà la nazione intera”.
-22/05- BOKO HARAM, VERSO RILASCIO DI “CERTO NUMERO” DI PRIGIONIERI
La politica “del bastone e della carota”: mentre nel nord della Nigeria continua l’offensiva dell’esercito contro Boko Haram,
…. L’ufficiale ha precisato che a essere rilasciate saranno “tutte le donne” accusate di sostenere Boko Haram.
Secondo The Vanguard, la liberazione dei prigionieri era stata chiesta da un comitato incaricato dal governo di metter a punto
un programma di amnistia e disarmo a beneficio dei militanti di Boko Haram che si dimostrino disposti a rinunciare alla
violenza.
L’annuncio del rilascio è giunto una settimana dopo l’entrata in vigore di uno stato di emergenza e il parallelo avvio di
un’offensiva dell’esercito nelle regioni del nord-est al confine con il Camerun, il Ciad e il Niger. I combattimenti tra soldati e
militanti di Boko Haram hanno già spinto intere comunità a cercare riparo oltreconfine. È di ieri la notizia che il Camerun ha
deciso di respingere centinaia di nigeriani giunti nella regione frontaliera di Fotokol.
[VG]
-29/05 h00:34-Presunto capo BokoHaram afferma di aver parzialmente respinto l’offesiva dell’esercito.(Fr24).
-23/05- IN MIGLIAIA PER L’ULTIMO SALUTO ALLO SCRITTORE CHINUA ACHEBE
Migliaia di persone oggi hanno reso omaggio a Chinua Achebe, scrittore e poeta nigeriano considerato uno dei padri della
letteratura africana moderna. …
Romanziere, poeta e saggista, vincitore di numerosi premi internazionali, Achebe era morto nel marzo scorso. Una delle sue
opere più significative è “Things Fall Apart” (“Il crollo”): un romanzo pubblicato nel 1958, tradotto in 50 lingue e venduto in
oltre dieci milioni di copie, che racconta dell’arrivo dei colonizzatori inglesi in un villaggio di etnia Igbo della Nigeria sudorientale.[VG]
-28/05- Sono stati liberati sani e salvi i quattro stranieri rapiti lo scorso 22 aprile a bordo della nave ‘Hansa Marburg’ nello
Stato di Bayelsa, nella regione petrolifera del Delta del Niger. …. [VV]
-29/05- “CORRIDOI” DI PASCOLO PER FERMARE GLI SCONTRI TRA COMUNITÀ
… tra i pastori di etnia Fulani e le comunità di contadini… dopo che in soli cinque mesi scontri tra questi gruppi hanno causato
almeno 300 vittime.…
I Fulani, circa 12 milioni, si spostano nelle regioni centrali e settentrionali della Nigeria seguendo il ritmo delle stagioni.
Secondo il governo, oggi sono ben tre milioni i bambini di questa comunità che non frequentano la scuola. Alla
marginalizzazione dei Fulani dalla vita politica sia a livello locale che nazionale contribuisce l’alto tasso di analfabetismo, nel
2005 ancora del 98%.
-30/05- OPERAZIONE DELL’ESERCITO A KANO, SEQUESTRATO UN ARSENALE
Decine di missili terra-aria e bombe a grappolo, 200 lanciarazzi e ancora centinaia di ordigni, mine anti-carro e fucili del tipo
Ak-47: è l’arsenale scoperto dall’esercito della Nigeria durante un blitz in un magazzino nella città settentrionale di Kano,
proprietà di alcuni cittadini libanesi.… [VG] -31/05- … DI HEZBOLLAH L’ARSENALE SCOPERTO A KANO-
Apparterrebbe al movimento sciita Hezbollah il deposito di armi scoperto nei giorni scorsi a Kano, … “tutte destinate contro
interessi occidentali e israeliani” ha detto il generale Ilyasu Isa Abba, portavoce dell’esercito.…[AdL]
SIRIA - cronistoria
FRANCIA LIBANO SIRIA -23/05 h00:26- Francia propone a UnioneEuropea di iscrivere gli Hezbollah nella lista dei
terroristi.(Fr24).
SIRIA -08/05- STATI UNITI E RUSSIA, INTESA PER UNA CONFERENZA INTERNAZIONALE… “È la prima notizia
positiva che arriva da tempo” ha commentato con un comunicato diffuso dal suo ufficio l’inviato di Onu e Lega Araba Lakhdar
Brahimi, secondo cui “le affermazioni fatte a Mosca costituiscono un primo passo molto significativo. Cionondimeno – ha
aggiunto – costituiscono solo un primo passo”.[AdL]
-08/05- È di ieri la notizia che quattro peacekeeper dell’Onu di nazionalità filippina dispiegati sulle Alture del Golan sono stati
sequestrati da uomini armati (ribelliSiriani->10/05 Tg3)nella zona contesa tra Israele e la Siria. Fonti diplomatiche hanno
riferito che sono stati attivati canali per favorire il loro rilascio.[AdL] [è la seconda volta, dopo i 21 rapiti e poi rilasciati
v.08/03 a SGsMondo n70]-10/05 h12:08- Filippine decidono di ritirare loro contingente.(Tg3)
-09/05- KERRY, ASSAD NON FARÀ PARTE DEL GOVERNO DI TRANSIZIONE-Il presidente Bashar al Assad “non può
essere parte della soluzione, né ricoprire un incarico nel prossimo governo di transizione”: lo ha detto chiaramente il Segretario
di Stato americano, John Kerry da Roma, dove è in visita in queste ore.… Dal punto di vista umanitario, resta drammatica la
situazione dei profughi in fuga dalle violenze: il ministro degli Esteri giordano Nasser Judeh ha avvertito che attualmente i
rifugiati siriani rappresentano il 10% della popolazione giordana, ma potrebbero diventare il 40% nel 2014. Intanto il governo
di Damasco si è detto pronto ad accogliere la commissione dell’Onu che indaga sull’utilizzo di armi chimiche nel conflitto. “Il
governo – ha riferito il viceministro degli Esteri Faisal al Moqdad è pronto ad accogliere la delegazione per indagare su quanto
accaduto a Khan al Assal”.[AdL]
-10/05 h00:25-Assad fornirà a Hezbollah libanesi armi sofisticate [contro Israel]- USA contesta a Russia fornitura missili a
Damasco.(Fr24).
-10/05- BRAHIMI RESTA AL SUO POSTO, SU INIZIATIVA USA-RUSSIA SPERANZE E DUBBI
Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha convinto il mediatore Lakhdar Brahimi a rimanere al suo posto, alla luce
della recente iniziativa di pace annunciata da Stati Uniti e Russia per la Siria. …. l’iniziativa annunciata da Washington e
Mosca e che prevede l’organizzazione di una conferenza internazionale sulla Siria entro fine maggio, …
A pesare sulle sorti del progetto, l’incognita relativa al presidente Bashar al Assad le cui dimissioni sono considerate
dall’opposizione una precondizione a qualsiasi forma di negoziato.
Gli osservatori concordano nel ritenere che, una volta persuase le due parti a sedersi attorno a un tavolo, Stati Uniti e Russia
dovranno impedire ai più ‘interventisti’ tra gli alleati dei due schieramenti, notoriamente Qatar e Iran, di boicottare il progetto
di transizione.[AdL]
-09/05 h00:47- Ferito nei pressi di Damasco il capo di AlNosra.(Fr24)-Aiuti Usa di 100milioni di USD per rifugiati.(Fr24).10/05 h00:29- Smentita notizia di ferimento del capo di AlNosra.(Fr24)
-12/05 h00:07- Usa sempre più propensi ad armare ribelli.(Fr24)
-12/05 h00:05- 43vittime finora accertate e ca.200feriti in attentati in Turchia presso la frontiera siriana eseguiti, secondo
Ankara, da forze vicine ad Assad.(Fr24) -13/05- DOPO ATTENTATI IN TURCHIA, ACCUSE E SMENTITE
La Siria vuole trascinare la Turchia “in uno scenario catastrofico” ma Ankara non cederà alle provocazioni tese ad attirarla “in
un sanguinoso pantano”: lo ha detto il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan dopo gli attentati di venerdì a Reyhanli,
vicino al confine siriano, costati la vita a 46 persone. […Vittime a Reyhauli salite a 48 (Fr24 h23:50)]. Nove cittadini turchi
sono stati arrestati in relazione agli attentati; fra loro ci sarebbero, secondo le autorità locali, i pianificatori degli attentati. Sono
tutti sospettati di rapporti con i servizi di intelligence siriani. …
Sono stati nel frattempo liberati quattro caschi blu filippini catturati la settimana scorsa da ribelli siriani sulle alture del
Golan: il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha elogiato il ruolo del Qatar per ottenerne il rilascio.[FB]
-13/05- NUOVE ACCUSE CONTRO DAMASCO, DIPLOMAZIA IN FERMENTO. “Le prove che il Governo siriano ha
usato armi chimiche ci sono e sono gravi e ne discuteremo con Obama”: lo ha detto il primo ministro britannico, David
Cameron in visita a Washington dove sta per incontrare il presidente americano, aggiungendo che il Regno Unito “non esclude
di intraprendere ulteriori azioni contro la Siria”.
… Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è volato oggi a Mosca per incontrare il presidente Vladimir Putin e
scongiurare l’invio di nuovi missili all’alleato di Damasco.Due giorni fa, Mosca aveva precisato che non ha intenzione di
vendere nuovi sistemi di difesa antiaerea S-300 a Damasco ma che “sta completando la fornitura di quelli previsti da contratti
precedenti e che non sono banditi dalle norme internazionali in quanto sono armi difensive”.
Tel Aviv teme che il massiccio armamento dell’esercito di Bashar al Assad possa finire nelle mani degli Hezbollah libanesi,
con evidenti ripercussioni sul sistema di sicurezza israeliano.
Intanto un F16 dell’aeronautica turca in volo di addestramento è caduto nella zona di Osmaniye, nella Turchia sud-orientale
in un’area vicina al confine con la Siria. …[AdL]
-13/05 h23:50- Segretario Generale ONU BankyMoon sarà in Russia il 17/05 per caso siriano (Fr24).
-14/05- maggio 14, 2013 - 18:10
CONFERENZA INTERNAZIONALE, DAMASCO VALUTA PARTECIPAZIONE…. [AdL]
-15/05-ASSALTO ALLA PRIGIONE DI ALEPPO, COMBATTIMENTI IN CORSO.L’esercito siriano, con il sostegno
dell’aviazione, sta cercando di respingere un assalto delle forze ribelli contro la prigione centrale di Aleppo, una delle più
grandi del paese, al cui interno sono detenute migliaia di persone.…L’aviazione siriana sarebbe intervenuta con elicotteri da
combattimento che hanno sparato dei colpi nel tentativo di far fallire l’assalto.
Intanto, a Damasco, un’esplosione si è verificata questa mattina nella centrale piazza degli Omayyadi, non lontano da un posto
di blocco eretto all’ingresso della sede dello Stato maggiore della Difesa, causando diversi feriti.
Altre violenze tra militari e forze dell’opposizione armata sono in corso a Idleb, nel nord-ovest, e nella provincia meridionale a
Daraa. Nel paese le comunicazione telefoniche e la rete internet funzionano a singhiozzo a causa, secondo l’agenzia di stato
Sana, di un guasto nei cavi in fibra ottica. [AdL]
-15/05 h00:39- oltre 94000 le vittime accertate del conflitto siriano da marzo 2011.(Fr24) e 1,5 milioni di sfollati sec.ONU
[18/05 h00:15 (Fr24)].
-17/05- …COLLOQUI SEGRETARIO ONU IN RUSSIA… “Dobbiamo cogliere il momento” ha detto Ban Ki-moon, senza
confermare le indiscrezioni sulla possibilità che la conferenza possa tenersi a Ginevra nel mese di luglio. Secondo Lavrov,
l’incontro deve svolgersi “il prima possibile”. “Il problema chiave – ha però aggiunto il ministro – è stabilire chi partecipa
dalla parte siriana”.… Ban Ki-moon dovrebbe avere anche un colloquio con il presidente Vladimir Putin.
[VG]
-18/05-ArmiChimiche: ulteriori richieste di verifiche da ONU (Fr24).
-19/05 h13:15- Assad ricusa la conferenza internaz.le perché ‘voluta da molti Paesi occidentali che sostengono i
terroristi.Elezioni si svolgeranno nel 2014 e saranno ammessi solo osservatori Russi e Cinesi [non l’ ONU] (Tg2)
-20/05- BATTAGLIA A QUSEIR, ASSAD “SCETTICO” SU INIZIATIVA DI PACE
Punta a prendere il pieno controllo della roccaforte ribelle di Quseir (o Qusair), centro strategico della provincia di Homs,
l’esercito siriano impegnato da ore in intensi scontri contro le forze antigovernative. … Mentre le autorità siriane affermano di
aver lasciato una via d’uscita per i civili, un corridoio a nord-ovest della città, le forze antigovernative parlano di un “assedio
totale che sta soffocando le popolazioni”.
Inoltre sono difficili da stabilire i bilanci delle vittime dei combattimenti di terra e dei bombardamenti aerei cominciati ieri. Per
l’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh), con sede a Londra, ieri almeno 55 persone, per lo più civili,(almeno 7 donne e 5
bimbi per TG7 h20:01) sono rimaste uccise a Quseir; a queste sarebbero da aggiungere 23 combattenti delle forze speciali del
movimento sciita libanese Hezbollah, alleato storico di Assad impegnato con le truppe di Damasco nell’assalto alla località
strategica, che sorge lungo la strada tra la capitale, le città costiere pro-Assad e la città di Homs. La Coalizione nazionale
siriana (Cns), il più ampio fronte dell’opposizione, ha denunciato “il tentativo di far scomparire dalla mappa la località di
Quseir e i suoi abitanti (circa 30.000, ndr)” e chiesto una riunione urgente della Lega Araba per “fermare il massacro”.
… Intanto nelle ultime ore, dal confinante Israele l’esercito ha annunciato che colpi d’arma da fuoco provenienti dalla Siria
hanno raggiunto le alture del Golan, senza però causare danni né feriti.
L’assalto dell’esercito siriano sulla città di Quseir è cominciato poche ore dopo un’intervista rilasciata dal presidente Assad
all’agenzia di stampa ufficiale argentina ‘Telam’ e al quotidiano ‘Clarin’, nella quale ha respinto la possibilità di un suo ritiro
dalla scena politica. “Rassegnare le dimissioni significherebbe fuggire” ha detto il capo dello Stato, aggiungendo che “sulla
questione sarà il popolo siriano a decidere alle presidenziali del 2014…. Dal canto suo l’opposizione, che deve ancora
pronunciarsi su una sua partecipazione alla conferenza, ha avvertito che “l’assalto su Quseir rimette in discussione ogni
tentativo di pace”.[VV]
SIRIA-LIBANO -22/05- SCONTRI PER LE STRADE, TRIPOLI A RISCHIO CONTAGIO
È di almeno 11 morti e un centinaio di feriti il bilancio dei combattimenti in corso a Tripoli, nel nord del Libano, tra sostenitori
e oppositori del governo di Bashar Al Assad. Come già accduto in episodi passati, i quartieri più coinvolti nelle violenze
risultano quelli di Babel Tebanneh, a maggioranza sunnita e il distretto alawita di Jabal Mohsen.
Le scuole in città sono rimaste chiuse, mentre la strada verso la frontiera con la Siria risulta sbarrata da diversi posti di blocco.
Mezzo milione di abitanti per la maggioranza sunniti, Tripoli è divenuta rifugio per migliaia di siriani in fuga dalla guerra,
rischia di diventare una breccia attraverso cui il conflitto siriano potrebbe infiltrarsi anche al Libano, con conseguenze
imprevedibili.
…. Gli scontri sono esplosi dopo che l’esercito siriano, con l’appoggio di Hezbollah, ha preso la città siriana di Qusayr, al
confine tra Libano e Siria, strappandola al controllo dei gruppi armati di opposizione. La cittadina nel distretto di Homs fa da
collegamento tra il Mediterraneo e Damasco ed è la via di passaggio degli armamenti contrabbandati dal Libano.[AdL]
-22/05- IN GIORDANIA RIUNIONE “AMICI DELLA SIRIA”, LA SCIA LUNGA DEL CONFLITTO
La riunione del gruppo “Amici della Siria” che si tiene oggi ad Amman, in Giordania, sarà focalizzata sulla proposta congiunta
Russia-Stati Uniti di convocare una conferenza internazionale per una soluzione negoziata del conflitto siriano. All’incontro di
Amman partecipano paesi arabi ed occidentali schierati in favore delle forze di opposizione al governo del presidente Bashar al
Assad, con delegati di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Turchia, Egitto, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia,
Germania e Italia. Dalle prime dichiarazioni ufficiose giunte da Amman e rilanciate da fonti di stampe panarabe si evince che il
gruppo “Amici della Siria” valuta positivamente l’iniziativa di Mosca e Washington, considerata “uno degli sforzi più serio
negli ultimi due anni per portare il governo siriano a sedersi a un tavolo e negoziare con l’opposizione” ha riferito il sito ‘Al
Arabiya’. Poche ore prima, il mediatore di Onu e Lega Araba, Lakhdar Brahimi, ha assicurato che sia il governo di Damasco
che il fronte dell’opposizione siriana si stanno “preparando attivamente per partecipare alla conferenza di pace internazionale”.
… A Tripoli, città del nord del Libano, almeno quattro persone sono morte e 35 sono rimaste ferite in scontri tra sostenitori e
oppositori al presidente Assad. I disordini hanno coinvolto abitanti di quartieri sunniti, tra cui quello di Ba bel Tebanneh, che
sostengono la ribellione siriana, a quelli del distretto alawita di Jabal Mohsen, favorevoli al governo di Damasco. Nonostante
un massiccio dispiegamento dell’esercito libanese le violenze si sono protratte per diverse ore, come già accaduto più volte
dall’inizio della rivolta siriana nel marzo 2011.
[Herdogan, premier turco, denuncia azioni di Hezbollah libanesi entro i confini siriani (Fr24)].
Da Israele è invece arrivato un duro monito dell’esercito al presidente Assad. “In caso di nuovi colpi d’arma da fuoco siriani
contro la parte del Golan sotto nostro controllo, il presidente Assad dovrà assumersi tutte le conseguenze” ha dichiarato il
capo di stato maggiore Benny Gantz in un discorso pronunciato all’Università di Haifa e diffuso dalle emittenti
radiotelevisive. Ieri, per la prima volta, le forze armate siriane hanno rivendicato i colpi d’arma da fuoco che hanno raggiunto
un veicolo dell’esercito israeliano che transitava sulle alture del Golan, nei pressi del confine siriano, non lontano dalla linea
di cessate-il-fuoco.
[VV]
-23/05- A ISTANBUL OPPOSIZIONE DECIDE SU VERTICI E CONFERENZA DI PACE-Le dimissioni del presidente
Bashar Assad sono condizione imprescindibile per qualsiasi transizione….[VG]
-23/05 h22:50- Oltre 100 gli Hezbollah libanesi uccisi in combattimento negli ultimi 8 mesi(Fr24).
-24/05-DA ISTANBUL RICHIESTE DI UNA TRANSIZIONE SENZA ASSAD
Un salvacondotto al presidente Bashar Assad purché si dimetta e consegni il potere entro tempi prefissati al suo vice o al suo
primo ministro: è una delle proposte oggi sul tavolo di una riunione della Coalizione nazionale siriana, la principale
organizzazione politica dei ribelli, in corso nella città turca di Istanbul.
Sulla base della proposta, avanzata ieri dal presidente uscente della Coalizione Moaz al Khatib, Assad e la sua famiglia
potranno beneficiare di un salvacondotto se il presidente annuncerà l’intenzione di farsi da parte entro 20 giorni e si dimetterà
poi nel mese successivo.
Finora il governo di Damasco ha sempre sostenuto di non voler accettare alcun tipo di precondizione a un eventuale negoziato.
Secondo alcuni osservatori, è difficile che Assad possa accogliere la proposta formulata a Istanbul e acconsentire su questa
base a una partecipazione dell’esecutivo siriano a una conferenza di pace promossa da Stati Uniti e Russia.
Durante la riunione in Turchia, la Coalizione dovrebbe eleggere il suo nuovo presidente e valutare l’adesione di altre
formazioni ribelli. Secondo i Comitati di coordinamento locale, organismi ritenuti vicini ai ribelli, ieri nei combattimenti in
Siria sono morte almeno 53 persone.[VG]
-24/05- CONFERENZA GINEVRA, SÌ DI DAMASCO MA SENZA PRECONDIZIONI….
Il 10 giugno come data per l’incontro, avanzata dalla stampa, è stata definita “illusoria” dal responsabile russo, secondo cui
“non è serio chiedere di fissare una data senza sapere ancora chi e con quali prerogative parteciperà all’incontro a nome
dell’opposizione”.
La Coalizione nazionale siriana, piattaforma di opposizione riunita in questi giorni a Istanbul in Turchia, sta valutando la
propria adesione all’incontro. Dal canto suo, l’ex leader dimissionario del movimento, Moaz al Khatib, ha lanciato ieri una
propria ‘iniziativa di pace’ e offerto per la prima volta al presidente Assad un salvacondotto, alla sua famiglia e a 500 membri
del regime. In cambio il presidente dovrebbe accettare una transizione pacifica, passando i pieni poteri al vicepresidente al
Sharaa o al premier al Halqi, entro 20 giorni.
Sono in molti a ritenere verosimile l’ipotesi che la conferenza di Givevra II (che segue una conferenza svoltasi un anno fa nella
città svizzera) non si terrà prima del 14 giugno, data delle prossime elezioni in Iran, storico alleato di Damasco sullo scacchiere
mediorientale.
Intanto dalla Siria continuano ad arrivare notizie di attacchi e nuove violenze: i ribelli hanno assaltato questa mattina il
carcere di Aleppo, uccidendo diversi detenuti e ferendone altri. Intanto si continua a combattere a Quseyr, cittadina lungo il
confine con il Libano, che le truppe regolari cercano di riprendere per controllare il flusso di armi provenienti dal paese
vicino. [AdL]
-25/05 h00:20- SegrStato USA Kerry incontrerà lunedì27 a Parigi il MinEsteri Russo Lavrov- USA, Turchia e Qatar
richiedono convocazione urgente del Consiglio per i Diritti dell’Uomo (Fr24)
-SIRIA LIBANO-25/05 h00:23- Appello alla prudenza rivolto dal presidente libanese agli Hezbollah. -h23:45- Capo
Hezbollah promette vittoria nella battaglia della Siria(Fr24)
SIRIA LIBANO ISRAELE -26/05 h23:50- razzi da sud Libano su Israele.(Fr24)
-27/05- LA GUERRA MINACCIA I SAPONI DI ALEPPO
Il conflitto siriano minaccia l’antica tradizione dei saponi di Aleppo, uno dei maggiori prodotti di esportazione che hanno
contribuito a rendere la seconda città del paese conosciuta nel mondo. A lanciare l’allarme sono le associazioni di produttori
locali, per lo più aziende a conduzione famigliare dedite a quest’attività rimasta immutata nei secoli.
Prima dell’inizio del conflitto erano circa 12 le famiglie dedite alla produzione del sapone secondo la ricetta tradizionale: ogni
anno, a novembre, dopo il raccolto delle olive nelle campagne circostanti e la spremitura nei frantoi, l’olio viene trattato con
acqua e idrossido di sodio a cui, a fine cottura, si aggiunge olio d’alloro, per profumare e arricchire il sapone. La qualità del
sapone dipende dalla quantità di olio d’alloro utilizzato, che può raggiungere il 60%. Le forme di sapone vengono quindi
messe in impalcature a forma di torre, dove vengono lasciate a maturare all’aria fresca per non meno di dodici mesi.
Introdotto in Europa nell’XI secolo dai crociati di ritorno dalla Terra Santa, il sapone di Aleppo è noto per le sue proprietà
benefiche e per il fatto di non contenere agenti chimici o altri additivi.
Oggi, dopo due anni di violenze e bombardamenti, in molti hanno sospeso le attività per mancanza di acquirenti, crollo dei
turisti e una situazione di persistente insicurezza.[AdL]
-27/05- GIORNALISTA SIRIANA UCCISA A QUSAYR … La morte della giornalista porta a 24 il numero dei reporter
uccisi in Siria dall’inizio del conflitto, senza contare i 58 cittadini-giornalisti anch’essi uccisi nelle violenze in corso dal
novembre 2011.
Minata dalle divisioni interne e stretta tra le pressioni internazionali intanto, la Coalizione nazionale di opposizione, da giorni
riunita a Istanbul, resta paralizzata e incapace di eleggere i nuovi rappresentanti delle forze moderate che – sostenute dagli
alleati occidentali per ridurre il peso dei movimenti islamici – intendono entrare a far parte della piattaforma.
A qualche settimana dalla Conferenza di Ginevra II, voluta da Russia e Stati Unti, l’opposizione rischia dunque di arrivare
impreparata all’incontro, unica iniziativa diplomatica ad aver sollevato qualche speranza negli ultimi mesi, mentre il timore
che il conflitto si estenda aumenta con il passare dei giorni.
Ieri mattina due razzi hanno colpito un quartiere sciita di Beirut, in Libano, considerato uno dei bastioni del movimento
Hezbollah, impegnato con le sue milizie a Qusayr, in sostegno dell’esercito siriano. Intanto, a Tripoli nel nord a una trentina di
chilometri dal confine con la Siria, ha raggiunto quota 31 morti il bilancio negli scontri fra i sostenitori di Bashar al Assad, e i
cittadini sunniti, che fiancheggiano i ribelli.[AdL]
-28/05 h01:09- Armi chimiche usate nella regione di Damasco.(Fr24).
-28/05-EUROPA RIMUOVE EMBARGO, MA PER ORA NIENTE ARMI AI RIBELLI
Rimozione dell’embargo sulle armi, in vigore da due anni, ma nessun rifornimento in armi alla ribellione siriana prima di
agosto: è questa la decisione dei 27 ministri degli Esteri dell’Unione Europea (Ue) varata nella notte a Bruxelles, al termine di
serrate trattative. …
Levare l’embargo è uno dei soli mezzi che restano per far avanzare politicamente la situazione”. Parigi e Londra avevano
argomentato che “esiste uno squilibrio che non possiamo più accettare, con da un lato l’Iran e la Russia che forniscono delle
armi a Bashar al Assad e da un altro lato dei ribelli che non possono difendersi”.
Sul terreno continuano violenti combattimenti tra soldati dell’esercito regolare e ribelli a Qusayr, nell’ovest del paese, da giorni
teatro di una vasta offensiva che sta avendo ripercussioni sempre più pesanti nel confinante Libano. Fonti militari di Beirut
hanno riferito l’uccisione di tre soldati a un check-point, colpiti da uomini armati nei pressi della città a maggioranza sunnita di
Arsal, non lontano dal confine siriano. La località di Arsal, sottolineano fonti di stampa panarabe, è molto frequentata dalla
ribellione anti-Assad che la utilizzano come zona di contrabbando di armi e combattenti originari dal Libano. A Quasayr
l’esercito siriano può invece contare sul sostegno delle milizie sciite di Hezbollah.[VV] -29/05-ONU CONDANNA INVIO
“COMBATTENTI STRANIERI” A QUSAYR- Il Consiglio dell’Onu per i diritti umani ha condannato l’intervento di
“combattenti stranieri” l fianco delle forze aramte siriana a Qusayr e chiesto un’indagine sulle violenze commesse nella città,
strategica per la sua posizione lungo le rotte del commercio di armi. L’organismo guidato da Navi Pillay ha approvato una
risoluzione presentata da Qatar, Stati Uniti e Turchia, passata con 36 voti favorevoli, uno contrario (Venezuela) e otto
astensioni. Oggetto della condanna – mai nominato esplicitamente – è il movimento libanese sciita Hezbollah, intervenuto in
forza ai militari di Damasco per riprendere il controllo della città conquistata dai ribelli. ….Nella risoluzione si condannano
tutte le violenze commesse in Siria dalle parti coinvolte nel conflitto e si chiede libero accesso per l’intervento di operatori
umanitari. [AdL]
-29/05- RIBELLI CRITICANO LA COALIZIONE, OPPOSIZIONE SEMPRE PIÙ DIVISA…
A quasi una settimana dall’inizio della riunione nella capitale turca – in origine programmata su tre giorni e via via prorogata
per l’impossibilità di raggiungere un accordo – il comunicato costituisce l’ennesimo campanello di allarme sulla tenuta di
un’opposizione che appare sempre più frastagliata. All’origine della paralisi – la coalizione non è riuscita finora ad allargarsi
a movimenti liberali e laici per darsi maggiore rappresentatività, né a mettersi d’accordo su nulla – sarebbero le rivalità
regionali tra Arabia Saudita e Qatar, principali sponsor delle fazioni interne al movimento.
La delegittimazione degli unici rappresentanti riconosciuti a livello internazionale del fronte che si oppone a Bashar al Assad
condannerebbe a un sicuro fallimento la Conferenza di Ginevra II, voluta da Stati Uniti e Russia e, almeno in teoria, in
programma per giugno. Se per il momento Mosca è riuscita, almeno in linea di principio, ad ottenere dall’alleato di Damasco
l’intesa per la partecipazione al vertice, Washington si trova a fare i conti con un’opposizione spaccata, la cui rappresentatività
è messa in serio dubbio.[AdL]
-29/05 h0032-Mosca decisa a consegnare a Damasco [6 batterie di (Tg3 h13:15)] missili S-300- ISRAELE reagirà nel caso che
tale consegna venga effettuata.(Fr24).-30/05- Assad ringrazia Mosca per prime consegne missili –31/05 h10:14- Mosca
smentisce (Fr24).
-30/05- ARMI E SPIRAGLI DI DIALOGO, IN CERCA DI UNA VIA D’USCITA (Intervista)
“Quando una soluzione era ancora possibile le parti coinvolte non l’hanno voluta cogliere perché pensavano di poter imporre
la loro volontà. Adesso che nessuno può più vincere, tutti invocano una via d’uscita”: è questo, in estrema sintesi, il paradosso
in cui si sta consumando la crisi siriana, secondo Vittorio Emanuele Parsi, docente alla facoltà di Scienze politiche
dell’università Cattolica di Milano e uno dei fondatori dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (Aseri). In
un’intervista alla MISNA, Parsi sottolinea che – nonostante gli sforzi – la Conferenza di Ginevra II, voluta da Washington e
Mosca per cercare una soluzione alla crisi siriana, rischia di fare troppo poco, troppo tardi.
Professore, l’Europa si è spaccata sulla decisione di non rinnovare l’embargo sulle armi ai ribelli siriani. Come
interpreta la linea di Bruxelles?
“Nonostante l’impegno a non fornire armi prima di agosto, per non compromettere irrimediabilmente la Conferenza di Ginevra
II, le reazioni non si sono fatte attendere. Questa mattina Assad (il presidente siriano, Bashar al Assad, ndr) ha annunciato di
aver ricevuto i missili anticarro S – 300 provenienti da Mosca e Israele è in stato di allerta. Oltre a non accelerare in alcun
modo un possibile esito del conflitto, l’accordo europeo appare privo di contenuto e sembra rispondere unicamente alle
pressioni britanniche e francesi. Queste a loro volta sembrano dettate, più che da sottili analisi politiche, dai meccanismi
innescati dalla massiccia dose di investimenti del Qatar e da una nutrita convergenza di interessi…”
Da Istanbul l’opposizione esulta, ma sulle decisioni importanti appare più divisa dell’Europa. La coalizione
rappresenta ancora un interlocutore valido?
“Dipende da molti fattori. Ma la divisione insita nell’opposizione rispecchia di fatto la situazione nel paese dove non è in corso
una rivoluzione – checché se ne dica – ma una vera e propria guerra civile. Sul terreno, la ribellione è costituita da una
quarantina di movimenti diversi animati da interessi particolari. Ci sono gli oppositori al regime che hanno iniziato la rivolta in
modo pacifico, a cui si sono aggiunti miliziani jihadisti, estremisti sunniti e bande di criminali. Il punto è: riusciranno gli
oppositori a trovare un accordo in tempo utile per sedere al tavolo di Ginevra? E saranno rappresentativi delle forze in campo?
Nel caso in cui questo, come successo finora, non avvenga appare ancora più folle l’idea di rifornirli di armi”.
È per questo che Ban Ki-moon ha sottolineato che finora non è stata fissata nessuna data per la Conferenza?
“Per questo e perché la comunità internazionale è preoccupata dalla partecipazione di Hezbollah nella battaglia di Qusayr. Al
momento, sulla Siria, si stanno giocando partite su vari livelli. Al fronte interno e internazionale va indubbiamente aggiunto
quello del cosiddetto ‘arco sciita’, che vede contrapposti gli alleati di Teheran, Damasco e dei movimenti sciiti libanesi e
iracheni alle potenze sunnite del Golfo (Arabia Saudita e Qatar in primis) spalleggiate dalla Turchia. I paesi della penisola
arabica, infatti, stanno raccogliendo i frutti involontari delle cosiddette ‘Primavere arabe’: i loro sistemi, basati su petrodollari,
legami clanici e uno stretto rapporto tra religione e politica, giudicati ‘obsoleti’ fino a due anni fa, sono usciti rafforzati dal
biennio rivoluzionario”.
E a livello regionale?
“Il rischio di contagio è enorme. L’Iraq, come dimostra la recente recrudescenza di attentati e violenze, e il Libano, dove i
combattimenti a Tripoli avvengono con cadenza quotidiana, sono senza dubbio i più esposti. La monarchia giordana invece, a
parte le ricadute umanitarie dovute all’enorme afflusso di profughi, sembra essersi stabilizzata: l’opposizione interna,
guardando al disastro siriano, ha man mano mollato la presa. Quanto a Israele, che con Assad perde un alleato, sta osservando
attentamente gli sviluppi, ben sapendo che una regionalizzazione del conflitto cambierebbe tutto, con variabili dalle
conseguenze imprevedibili”.
Nessuna via d’uscita a breve, dunque?
“Non credo in una caduta di Assad nel breve periodo. Quanto al futuro, pur nell’ipotesi di un suo rovesciamento, le incognite
della transizione sono innumerevoli. Si può prevedere uno scenario simile a quello iracheno, con una società articolata e
fortemente segnata dalle fratture settarie; senza alcuna certezza, tuttavia, sui tempi necessari a ristabilire un equilibrio. Se
nell’Europa di oggi alle prese con la crisi economica ci vorranno 25 anni per tornare ai livelli produttivi registrati prima del
tracollo, diciamo nel 2008, nel caso della Siria l’unica certezza che abbiamo è che non esisterà più come l’abbiamo conosciuta
finora. E chi può dire quanto tempo ci vuole, a ricreare un paese distrutto?”[AdL]
-30/05- OPPOSIZIONE, NON PARTECIPEREMO A CONFERENZA DI GINEVRA…. “fino a quando le milizie iraniane e
libanesi di Hezbollah occuperanno il suolo siriano….
Ieri sera, gli oppositori avevano pubblicato una dichiarazione ambigua, in cui definivano le dimissioni del presidente Bashar al
Assad e dei vertici militari siriani “l’unico esito possibile di un negoziato di pace”. La nota era stata criticata dal governo di
Mosca che ha accusato i ribelli “di voler boicottare la conferenza di pace, ponendo condizioni irrealizzabili”.
Nel comunicato, l’opposizione ha lanciato un appello al soccorso di un migliaio di civili feriti, intrappolati nella città di
Qusayr, teatro da una decina di giorni di violenti combattimenti tra milizie ribelli ed esercito regolare, sostenuti da combattenti
di Hezbollah. Un’emergenza confermata dalle parole del presidente di Medici senza frontiere in Italia (Msf), appena tornato da
una missione nel paese: “La situazione sul campo è drammatica ogni giorno sempre più persone hanno bisogno di cure
mediche e assistenza umanitaria” ha detto Loris Filippi, ribadendo la richiesta a tutte le parti coinvolte nel conflitto di
raggiungere “almeno un accordo di base che possa consentire la fornitura di assistenza umanitaria attraverso le linee del fronte
e lungo le frontiere”.[AdL]
- 30/05- manifestazione a Parigi per la liberazione dei 2 vescovi rapiti.(Fr24) (vSGsMondo n72 al 23/04).
-31/05- CONSIGLIO SICUREZZA ONU, AL NUSRA NELLA LISTA DEI TERRORISTI
… In sede di consiglio Parigi e Londra hanno osteggiato la domanda, ma nei giorni scorsi hanno spinto per il via libera a
sanzioni nei confronti di al Nusra, già inserito da un anno sulla “lista nera” di Washington.
Il Fronte, guidato da Abu Mohammed al Julani – costituito da combattenti siriani e da volontari stranieri – intende istaurare un
governo islamista dopo la destituzione di Assad. Un’ideologia respinta dall’Esercito libero siriano (Els), considerato il
principale gruppo nella nebulosa dell’opposizione armata siriana. Il provvedimento restrittivo dell’Onu è stato interpretato
come un ennesimo tentativo dei paesi occidentali di distinguere gli insorti legati al terrorismo internazionale dall’opposizione
democratica, favorendo le richieste di quest’ultima. Martedì l’Unione Europea ha rimosso l’embargo sulle armi in vigore da
due anni, rinviando però ad agosto la possibilità di inviare rifornimento in armi all’Esl.
…
Nel frattempo si stanno intensificando i combattimenti tra milizie ribelli ed esercito regolare per prendere il controllo della città
occidentale di Qusayr, da una decina di giorni teatro da una pesante offensiva. Fonti di stampe panarabe riferiscono che
centinaia di insorti sono riusciti a superare le posizioni dei soldati di Damasco nei pressi del villaggio di Shamsinn. Nel
contempo un migliaio di combattenti arrivati dal confinante Libano avrebbe raggiunto i ranghi dell’esercito siriano per
rafforzare il proprio dispositivo di sicurezza attorno a Qusayr. I ribelli hanno accusato Damasco di aver colpito un convoglio
che stava cercando di evacuare civili, causando un’ottantina di feriti. Nella notte colpi di artiglieria sono stati sparati dalla Siria
verso il nord del Libano, senza causare vittime. Dal 7 maggio l’Alto commissariato Onu per i rifugiati ha registrato in Libano
più di 3000 civili in fuga da Qusayr; dall’inzio della crisi, 26 mesi fa, più di 1,6 milioni di siriani sono scappati nei paesi
confinanti. [VV]
LIBANO- 02/06 h23:18-15vittime in scontri con Hezbollah e ribelli al sud(RaiNews)
SIRIA -02/06 h22:45-Continuano bombardamenti su Qusayr; centinaia i feriti bloccati in città senza cure. -Damasco:
attentato uccide 8 membri della sicurezza.(Fr24).
-04/06- Missile su villaggio presso Aleppo:26 morti- USA forniscono Giordnia di missili Patriot e caccia F16.(Fr24).
-04/06- ONU, CRIMINI DI GUERRA UNA REALTÀ QUOTIDIANA
“Il conflitto in Sira ha raggiunto nuovi livelli di brutalità” in cui “i crimini di guerra e contro l’umanità sono la realtà
quotidiana”: a denunciarlo è un rapporto della Commissione di inchiesta dell’Onu presentato oggi a Ginevra, in cui si
documentano massacri ai danni dei civili e violazioni dei diritti umani commessi tra il 15 gennaio e il 15 maggio scorsi.
I relatori – sotto la guida del presidente della Commissione, il brasiliano Paulo Pinheiro – sostengono inoltre che “ci sono basi
fondate” per ritenere che le due parti in lotta abbiano utilizzato armi chimiche e rivolgono un appello alle forze esterne perché
cessino l’invio di armamenti nel paese.…
È di qualche ore fa la notizia dell’ultimo presunto massacro perpetrato ai danni di civili nella provincia di Aleppo: almeno 26
persone, tra cui sei donne e otto bambini, sono rimaste uccise nell’esplosione di un razzo che ha centrato, domenica notte, il
villaggio di Kfar Hamra. Lo ha denunciato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong basata a Londra ma con una fitta rete
di contatti nel paese. Non è stato possibile , finora, verificare la notizia con fonti indipendenti.[AdL]
-05/06 h23:45- Baalbek in Libano colpita da razzi sparati da Siria - Russia conferma No a conferenza Ginevra2 (Fr24)
-06/06 h23:55- 2 caschi Blu feriti in bombardamenti sul Golan –AUSTRIA ritira i propri osservatori ONU dall’area. Almeno
200 i combattenti islamisti russi a fianco di AlQaeda in Siria. (Fr24).
-06/06- ESERCITO RIPRENDE IL CONTROLLO DI QUNEITRA SUL GOLAN
…, unico punto di collegamento tra la Siria e Israele.Secondo le fonti, violenti combattimenti tra militari dell’esercito siriano e
gruppi armati anti-governativi sono ancora in corso nella città vecchia di Quneitra, abitata in prevalenza da Drusi, e situata
vicina al valico. ..
Israele è ufficialmente in stato di guerra con la Siria e occupa militarmente dal 1967 circa 1200 chilometri quadrati di territorio
sulle alture del Golan, annesse con una decisione unilaterale ritenuta illegittima dalla comunità internazionale. Circa 500
chilometri quadrati del Golan sono ancora sotto controllo siriano.[AdL]