1 TITOLO: Tendenze di Cristina Berta (questo programma

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1 TITOLO: Tendenze di Cristina Berta (questo programma
TITOLO: Tendenze di Cristina Berta1
(questo programma si pone come obiettivo la rievocazione di mode e tendenze che hanno segnato
un periodo e che sono più o meno scomparse, lasciando un segno. Si utilizza quindi principalmente
materiale d’archivio.)
PROMO: Hai mai pensato alla moda come al simbolo di un’era? Ma soprattutto hai mai pensato
a come una tendenza si sia evoluta lasciando una sua scia in ognuno di noi?
(All’interno di un montaggio alla “Blob” dove vediamo susseguirsi Paninari, Punk, Dark,
Metallari, Figli dei fiori, etc…con in sottofondo una musica particolare come può essere quella dei
Buddha-Bar).
LO STUDIO: è un eccentrico negozio d’abbigliamento con appendi abiti a vista e manichini che
sembrano umani (coi capelli e volto disegnato per intenderci), al suo interno la conduttrice, stando
tassativamente in piedi, si rivolge al pubblico per dare la punteggiatura ai vari servizi. Descrizione
del negozio: pieno di specchi dalle forme più svariate; un tappeto colorato sul pavimento; una finta
vetrina con 4 manichini (un uomo, una donna, un bimbo e una bimba) al suo interno, che sono
ovviamente ogni volta vestiti a soggetto, un tavolo rettangolare di vetro al centro, posizionato sul
tappeto, a lato sulla sinistra un banchetto con una cassa, che al posto di emettere scontrini dà la
scheda della tendenza affrontata e trasmette i servizi. Molto luminoso, con faretti al muro.
IL FORMAT: è un programma settimanale da seconda serata, dalla durata di 50 minuti circa, che
si rivolge ad un target prettamente giovanile, in differita dove alcune parti sono in tempo reale
mentre altre ridotte, accelerate o rallentate dal montaggio, a seconda della valenza che gli si vuole
dare. Ogni puntata affronta una tendenza differente, basandosi comunque su dei quesiti di base:
• Chi erano?
• Come sono nati?
• Qual era la filosofia che stava dietro a questa tendenza?
• Ci sono dei film ispirati a questa tendenza?
• Ci sono dei programmi tv che ne parlano o ne traggono ispirazione?
• Avevano un’influenza anche nel cinema di quel periodo?
• Qual era la loro colonna sonora?
• Adesso cosa ne rimane di loro?
• Sono stati dimenticati totalmente o ritroviamo un segno del loro passaggio?
• A volte ritornano (oggi si ha un ritorno degli anni ‘80)…
LA CONDUZIONE: sicuramente femminile con una voce particolare, sensuale, ma soprattutto
simpatica. La conduttrice viene ovviamente vestita a soggetto.
IDEA DI PUNTATA: Ogni puntata affronta una tendenza diversa. Servendosi di materiale
d’archivio (tg, film, telefilm, concerti, manifestazioni…); riesce a dare un quadro di cosa abbia
rappresentato e rappresenta ancora oggi ogni singola tendenza.
SCALETTA:
1°Blocco: la storia (è il più lungo quindi al suo interno si può inserire uno stacco pubblicitario)
• Intro: panoramica del negozio, spiegazione di tutto ciò che è esposto e del programma; (3
min)
• dalla cassa esce la scheda illustrativa della tendenza; (3 min)
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Format depositato presso lo studio legale: Avvocato Piero Fausto Membretti via G.B. Morgagni, 5 Milano.
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viene, quindi, introdotto un piccolo filmato di interviste fatte per la strada alla gente comune
intervallato a un breve racconto della storia italiana di quel periodo (molto all’acqua di
rose); (5 min)
• studio; (1 min)
• occorre un servizio riassuntivo del fenomeno che grazie all’archivio ci mostra com’era la
tendenza e come influiva in programmi tv (telefilm, varietà..); (4 min)
• studio, conduttrice: “ma forse se ne può trovare una traccia anche nel cinema di quel
periodo?” (1 min)
• Servizio sui costumi cinematografici di quel periodo; (4 min)
• Studio, conduttrice: “e nella musica?; (1 min)
• Videoclip di quel periodo e con attenzione particolare a quella musica che poteva
considerarsi la colonna sonora di quella tendenza, consapevolmente o meno…in che Paesi?
(4 min)
[tot=26 minuti]
2° Blocco: l’adesso
• e adesso? La conduttrice si pone un quesito: “ma ora dove sono finiti quelli che a quei tempi
appartenevano a quella tendenza?”; (2 min)
• Servizio: si mostra come la musica sia cambiata e anche quei cantanti che prima si
ispiravano a quella tendenza o hanno cambiato genere (Madonna) o si sono praticamente
estinti (Wham) o addirittura sono scomparsi per poi riapparire 20 anni dopo (Duran
Duran/A-Ha); (4 min)
• Altro quesito: “ma nell’abbigliamento di chi ha seguito quella tendenza cos’è rimasto?” (1
min)
• Servizio: intervista a vip che avevano abbracciato quella tendenza; (4 min)
• Altro interrogativo: “ma qualcosa sarà pure rimasto, cerchiamo di scoprirlo…”; (1 min)
[Tot=12 min]
3° Blocco: cosa rimane?
• Rientro in studio da pubblicità con canzone di Raf “Cosa resterà”. La musica sfuma e
rimane in sottofondo e la conduttrice si chiede nuovamente cosa può essere sopravvissuto di
quella tendenza. Forse, ben poco, ma è pur sempre bello ricordarsela. (5 min)
• Servizio: intervista a gente per strada su cosa ti manca e cosa non rimpiangi di quella
tendenza; (5 min)
• Introduce il tema della prossima settimana (ad es. i metallari), saluta e dà appuntamento alla
prossima settimana. (2 min)
[tot=12 min]
•
SIGLA: la sigla di inizio, a differenza di quella di fine, che è un montaggio molto veloce e ritmato
che riassume tutta la puntata, è uguale per tutte le puntate. Composta da una musica strana come per
esempio quella dei Buddha-Bar e riprese varie del negozio da ogni prospettiva, su cui scorrono
lentamente i titoli di testa.
I CONTRIBUTI: si distinguono da quelli degli altri programmi che utilizzano montaggi alla Blob
per una loro cornice fosforescente che li incornicia e il medesimo stile di ripresa e montaggio usato
in studio.
POSSIBILI TENDENZE DA TRATTARE: Paninari, Dark, Metallari, Punk, Figli dei Fiori,
Radical Chic, New Romantic, Hip Hop, Rockers, Tamarri (da Fonzie in avanti), grunge, rapper,
nerds e fighetti (come ultimo 2 tendenze a cui alcuni si trovati ad appartenere inconsapevolmente).
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PUNTATA 0.1
TITOLO: I PANINARI.
(Sigla di testa)
1°Blocco: La storia
La sigla termina in una dissolvenza a spirale che immette direttamente lo spettatore nel nostro
negozio. Ad accoglierlo sulla musica di Wild Boys, troviamo la conduttrice che spiega abilmente
in che tipo di negozio ci troviamo. Un negozio particolare, in grado di rievocare e indagare le
principali tendenze modaiole costituitesi sul finire del 1900. Conduttrice: “come avrete capito
dai capi di vestiario esposti e dalla musica, oggi ci occuperemo dei Paninari”.
È necessaria una scheda introduttiva.
Si avvicina alla cassa e digita il tasto con su scritto PANINARI (sulla cassa si intravedono
alcune delle tendenze che verranno affrontate nelle prossime puntate); sul display vediamo la
parola PANINARi e al posto dello scontrino esce la scheda di questa tendenza (che da formato
scontrino si ingrandisce fino ad andare ad occupare tutto lo schermo).
SCHEDA: I Paninari (testo scritto in verde bottiglia su fondale giallo canarino in split screen e
letto ad alta voce dalla conduttrice; dall’altra parte dello schermo fermimmagine dei paninari, ad
esempio: il bar Il Panino (Milano-San Babila); Il Burghy, panoramiche di Paninari che si ritrovano
in centro a Milano, viene sfogliato l’album di figurine Panini a loro dedicato, foto di enormi panini
e di motorini e vespe parcheggiati).
Movimento giovanile italiano: un fenomeno di moda e costume che ha attraversato le cronache
italiane della metà degli anni '80. Nati intorno a un centralissimo bar di Milano (Il Panino, appunto,
da cui il nome), erano giovani di buona borghesia tra i 15 e i 25 anni, caratterizzati soprattutto dal
modo di vestire e dall'indole festaiola e totalmente disimpegnata. Quella dei Paninari milanesi era
una vera e propria divisa, con il piumino d'oca marca Moncler, i jeans griffati Armani, le calzature
Timberland e, storiche, le calze Burlington a grossi rombi colorati o le fantasie Naj Oleary. Visti in
prospettiva, sono stati la purissima incarnazione del decennio '80 in cui era indispensabile apparire.
Viaggiavano su motociclette di media cilindrata ma molto vistose, avevano un linguaggio gergale
interamente costruito da loro, ma il loro tratto distintivo era quello di stazionare a crocchi nel centro
della città. I punti di raccolta erano soprattutto l'esterno dei fast-food, delle hamburgherie e le
discoteche più alla moda dove ascoltavano e imponevano la loro musica da ballo preferita. Le
cronache di costume dei mezzi di comunicazione si innamorarono di loro a partire soprattutto dal
1984, e il fenomeno venne sezionato in tutte le sue caratteristiche man mano che la moda soprattutto dal punto di vista dell'abbigliamento - dilagava tra i giovanissimi di tutta Italia. Ebbero
le loro pubblicazioni ufficiali, fumetti dedicati, centinaia di pagine dei periodici a larga diffusione,
figurine Panini. Soprattutto nell'emergente tv Fininvest (Italia 1 in particolare, con i programmi di
intrattenimento leggero del pomeriggio) trovarono un solido e vistoso punto di riferimento. Il
fenomeno decrebbe in pochi anni: già nell'87 non c'era più traccia dei paninari propriamente detti,
ma le filosofie di fondo dell'intero movimento attecchirono a lungo in una larghissima fascia
giovanile.
In sostanza una moda corale, omologante...spensierata! (scritto in stampatello nero in obliquo a
tutto schermo, come se venisse timbrato sullo schermo).
(fine scheda)
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Rientro in studio. Viene introdotto un piccolo filmato di interviste fatte per la strada alla gente
comune, non solo sui Paninari, ma anche sul periodo (i favolosi anni 80, il boom economico:
c’era chi rifuggiva la società (punk) e chi la sposava ostentandone la ricchezza esteticamente
(paninari):
RVM gente comune + piccola storia:
domande tipo: “sai chi erano i paninari? Ne hai fatto parte?” fatte a gente comune intervallate da
una piccola ricostruzione del periodo storico (anni 80= boom economico, era dell’apparire,
etc…) e contrapposto alla filosofia punk(Se il paninaro, più che un rappresentante di un modo di
essere adolescenti, sembrava esserne una caricatura, il punk nasceva da un forte disagio sociale.
Essere punk significava contestare totalmente la società di appartenenza, rifiutarne i valori,
annullarsi nel nichilismo e nell'autodistruzione di cui l'abbigliamento era l'espressione. Il punk
urlava la sua rabbia con la musica, i suoi abiti strappati, il suo look che sembrava un pugno nello
stomaco sferrato a chi, incontrando il giovane, mostrava indifferenza. Punk e paninari, due modi
opposti di rapportarsi alla società: i primi la rifiutavano, i secondi vi aderivano completamente).
Conduttrice: “ma era solo una moda come un’altra o ha influito nella produzione mediatica di
quel periodo?”
RVM tv:
(Si dà l’effetto di uno zapping nel passato quindi rumore e immagine da tv non sintonizzata:
nebbia)
Figurine Panini di Paninari e Paperi vestiti da paninari (si dà l’effetto di entrare nell’album
come nelle fiabe: si apre il libro e il telespettatore viene risucchiato al suo interno) - Drive in
(Ballerine con vassoi da fast food) – Striscia la notizia (1° puntata 1987, con particolare
attenzione a veline che scendono dai tubi)– fame (fine sigla) – Il processo del Lunedì – Casa
Keaton - Tra moglie e marito - Ragazzi della 3°c (il sig. Zampetti) – smile (sigla)- Baby Boom
– Genitori in Blue jeans – Love me licia - Drive in: Faletti – Ragazzi della 3°c (Daniele e
Rossella sulla vespa)– Supercar (lui che chiama kit)– Colpo Grosso (ragazze cin cin)– Dynasty
(ricchezza)– Il gioco delle coppie –Visitors (lei che mangia topo) - Indietro tutta – Magnum P.I.
(lui che sale in macchina)– M’ama non m’ama – Super Vicky (Vicky che ruota di 360° la
testa)– Non solo moda – Ok il prezzo è giusto – Piccoli Fans– Puffi – Quelli della notte (ironici
eccessi kitsch)– I guerrieri della notte (labbra speaker alla radio).
Conduttrice: “a questo punto ho una curiosità com’era la produzione cinematografica di quel
periodo?
RVM cinema:
Risky Business (Cruise che esulta)- Cercasi Susan disperatamente (camminata di Acquette, che
dopo aver perso la memoria e ritirato i bagagli di Susan si convince di essere lei)- Yuppies 1
(camminata di loro tutti insieme) – Sapore di mare 1 (trasformazione di Orsetta) – sposerò
Simon Le Bon (lei che lo insegue)– Bomber (Jerry Calà: libidine, doppia libidine..)– Ritorno al
Futuro 1 (a tavola con sua madre che gli tocca la coscia)- Yuppies 2 (camminata di loro tutti
insieme)– Segni particolari: bellissimo (camminata di lui + la Moro col leccalecca)– Vacanze di
Natale (il primo) – Ritorno al futuro 2 (M.J.Fox su skateboard futuristico)– Italian fast food
(punk deriso ed inseguito da paninari)- Who’s that girl? (Alla fine lei mette i piedi sul sedile
davanti al cinema).
“e la musica? Prima abbiamo abbiamo parlato dei Duran Duran, ma non c’erano mica solo
loro!”
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RVM musica 1:
(Videoclip di quel periodo e con attenzione particolare a quella musica che poteva considerarsi
la colonna sonora di quella tendenza, consapevolmente o meno): – concerto Duran Duran 1985 deejay television - Be bop a Lula – Videomusic. (Confronto tra I vari programmi musicali di
quel periodo).
Duran Duran (notorius) – Spandau Ballet (Through the barricades) – Madonna (who’s that girl)
– Cindy Lauper (true colours)– Zucchero (Solo una sana consapevole libidine) – Michael
Jackson (Bad) – Wham (Wake me bifore you go-go) – Pet Shop Boys (Suburbia) – A-Ha (Take
on me) - Boy George (I want your sex).
2° Blocco: l’adesso
“e adesso?” La conduttrice si pone un quesito: “ma ora dove sono finiti quelli che a quei tempi
appartenevano a quella tendenza?” (si parte dalla musica)
RVM musica2:
si mostra come la musica sia cambiata e anche quei cantanti che prima si ispiravano a quella
tendenza o hanno cambiato genere – Madonna - o si sono praticamente estinti –Wham - o
addirittura sono scomparsi per poi riapparire 20 anni dopo - Duran Duran (concerto 1985Sanremo 2003: Baudo domanda a Simon Le Bon se si ricorda di essere stato l’emblema dei
Paninari e lui risponde che non sa neanche chi fossero i paninari)- A-Ha (concerto 1985videoclip del nuovo singolo Analogue (04/11/05)), facendo vedere la trasformazione avvenuta
negli anni (si utilizzano programmi software in grado di trasformare una persona da com’era a
com’è).
Rientro in studio, altro quesito “ma nell’abbigliamento di chi ha seguito quella tendenza cos’è
rimasto?”
RVM abbigliamento:
(montaggio di come l’abbigliamento di oggi non abbia più niente a che fare con quella tendenza,
se non per qualche dettaglio. Per farlo si usa uno split screen: da una parte sfilano i paninari
dall’altra i giovani di oggi. Si fa, quindi, una vera e propria indagine su ciò che c’era e c’è
ancora, ma vedendo come si è evoluto, ne sono un esempio jeans e moncler, in voice over
vengono commentate 2 sfilate differenti mostrate in split screen: il Paninaro di allora e lo
sportivo invernale di oggi. Il tutto viene alternato ad un’intervista ad un vip che era stato
paninaro e che oggi, invece…).
Conduttrice: “ma qualcosa sarà pure rimasto intonso, cerchiamo di scoprirlo insieme dopo la
pubblicità!”
3° Blocco: cosa rimane?
Rientro in studio da pubblicità con canzone di Raf “Cosa resterà”. La musica sfuma, rimanendo
in sottofondo e la conduttrice si chiede nuovamente cosa possa essere sopravvissuto di quella
tendenza.
RVM gente comune:
intervista a gente per la strada con argomento cosa rimpiangi e cosa non rimpiangi dei paninari.
Forse, della filosofia di quella tendenza è rimasto ben poco, ma è pur sempre bello ricordarsela.
Mentre per quanto concerne l’abbigliamento si ha un gran riciclo dei vestiti di allora e ne sanno
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qualcosa gli stilisti che ad oggi ripropongo gonne a palloncino, orecchini di plastica colorata,
pantacollant fluo, etc…”
La conduttrice Introduce il tema della prossima settimana (ad es. i punk), saluta e dà
appuntamento alla prossima settimana.
SIGLA: è un montaggio molto veloce e ritmato che riassume i momenti salienti di tutta la puntata,
in sottofondo ovviamente i Duran Duran.
PUNTATA 0.2
TITOLO: I Punk.
(per i Punk cambia un po’ l’impostazione del programma perché non sono solo ed esclusivamente
una moda e non si sono totalmente estinti).
(Sigla di testa)
1°Blocco: La storia
La sigla termina in una dissolvenza a spirale che immette direttamente lo spettatore nel nostro
negozio. Ad accoglierlo sulla musica di Psyco Theraphy dei Ramones, troviamo la conduttrice
che spiega abilmente in che tipo di negozio ci troviamo. Un negozio particolare, in grado di
rievocare e indagare le principali tendenze modaiole costituitasi sul finire del 1900. Conduttrice:
“come avrete capito dai capi di vestiario esposti e dalla musica, oggi ci occuperemo dei Punk”.
Anche se tutti sanno chi sono i Punk è necessaria, comunque, una scheda introduttiva per capire
meglio il fenomeno.
Si avvicina alla cassa e digita il tasto con su scritto PUNK (sulla cassa si intravedono alcune
delle tendenze che verranno affrontate nelle prossime puntate); sul display vediamo la parola
PUNK e al posto dello scontrino esce la scheda di questa tendenza (che da formato scontrino si
ingrandisce fino ad andare ad occupare tutto lo schermo).
SCHEDA: I Punk (testo scritto in verde bottiglia su fondale giallo canarino in split screen e letto
ad alta voce dalla conduttrice; dall’altra parte dello schermo fermimmagine di punk vari).
All'inizio degli Eighties c'era un vasta scelta di subculture giovanili assai diverse tra loro, che
riuscivano a convivere forse proprio evitandosi. I Punk sono una di queste, anche se in realtà nella
seconda metà degli anni 70 in Inghilterra e vengono esportati verso la fine dello stesso decennio. Si
definisce Punk uno stile di vita, nato da un forte disagio sociale, estremamente violento e
provocatorio, caratterizzato da colori forti nel trucco, nei capelli e negli abiti. Essere punk
significava, quindi, contestare totalmente la società di appartenenza, rifiutarne i valori, annullarsi
nel nichilismo e nell'autodistruzione di cui l'abbigliamento era l'espressione. Capelli cortissimi e
coloratissimi, spille da balia sparse un po’ ovunque, giacche di pelle e pantaloni stracciati è la divisa
di chi vuol vivere “fuori dalla società” come canta Patti Smith. Il punk urlava la sua rabbia con la
musica, i suoi abiti strappati, il suo look che sembrava un pugno nello stomaco sferrato a chi,
incontrandolo, mostrava indifferenza. “No future” è lo slogan semplice, immediato e diretto che
racchiude in sé tutto il senso della musica punk, rigorosamente fatta tramite il “do it yourself”. Non
si vuole più cambiare il mondo, che non si può cambiare, ma gridare con rabbia e violenza la
necessità del proprio esistere.
In sostanza una moda provocatoria, antisociale...di rifiuto della società! (scritto in stampatello
nero in obliquo a tutto schermo, come se venisse timbrato sullo schermo).
(fine scheda)
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Rientro in studio. Viene, quindi, introdotto un piccolo filmato di interviste fatte per la strada alla
gente comune, non solo sui Punk, ma anche sul periodo (i favolosi anni 80, il boom economico:
c’era chi rifuggiva la società (punk) e chi la sposava ostentandone la ricchezza esteticamente
(paninari, di cui abbiamo parlato nella puntata precedente):
RVM gente comune + piccola storia:
domande tipo: “cosa ne pensi dei Punk?” fatte a gente comune intervallate da una piccola
ricostruzione del periodo storico (anni 80, anche se in realtà i Punk nascono nella seconda metà
degli anni 70 in Inghilterra e vengono esportati verso la fine dello stesso decennio).
Contrapposto alla filosofia paninara (Punk e paninari, due modi opposti di rapportarsi alla
società: i primi la rifiutavano, i secondi vi aderivano completamente). Si può aprire anche una
piccola parentesi su un tipo di musica diverso: urlato, che si batte contro tutto e tutti e dove
forse contano più i contenuti della qualità dei componenti musicali dei vari complessi di quel
periodo e quindi un’opinione sul “do it yourself”.
Conduttrice: “nonostante rifiutasse la società il Punk è riuscito ugualmente a lasciare un segno
nella produzione mediatica di quel periodo e di quello di oggi?”
RVM tv:
(Si dà l’effetto di uno zapping in un passato miscelato al presente quindi rumore e immagine da
tv non sintonizzata: nebbia)
Max Headroom (per critica a tv: “immaginate un domani prossimo venturo dove la tv non si
potrà più spegnere e un presentatore virtuale metà uomo e metà macchina vi racconterà ciò che
succede là fuori, nel mondo vero”) – Zero in condotta (tra le simpatiche macchiette che ruotano
nel film: il punk Johnny “Slash” Ulasewicz (Merrit Butrick)) - Kiss me Licia (Mirko e Satomy)
– Le invasioni barbariche (11/11/05 c’è una punk ospite che presenta il suo film) - Mazinga (è
presente su molte maglie punk)– Beverly Hills (fidanzata Brendon punk che si fa di ecstasy e dà
fuoco alla casa) - Casa Keaton (un fidanzato di Mallory era punk) – Indietro tutta (Punk da
Arbore) – Famiglia Breadford (dett. furgoncino colorato) – Jem e le Ologram (con particolare
attenzione alle Misfit) – Frame (odeon, 1994 una puntata era sui punk: c’è un punk che parla di
sé senza alcun filtro)- sfilate John Galliano (attualmente riprende colori e geometria punk)- spot
Levi’s (Should I stay or should I go) – Buffy (Spike) – Er (punk con infezione a piercing) –
Lizze Mcguire (alter ego a cartoni che riprende lo stile di Lola corre) – High incident (agente
Terry Hagar (Mettew Beck) look da rockstar?) – Maledetta fortuna (colonna sonora a cura di
Mark Mothersbaugh, ex componente del gruppo techno-punk Devo).
Conduttrice: “a questo punto ho una curiosità com’era la produzione cinematografica di quel
periodo?”
RVM cinema: Blade Runner (trucco di lei sprayato in faccia) - Che Fine Ha Fatto Harold
Smith? (il protagonista borghese che si innamora della collega punk) - Lola corre (cartoon) –
Sex Pistols: oscenità e furore (Il film contiene dei veri e propri momenti di lirismo underground,
come la spiegazione di Rotten del testo di Anarchy in the UK e del suo concetto di anarchia,
l'organizzazione del anti-Giubileo contro la regina, la vera storia dei vestiti punk e l'odio contro
la moda, le provocazioni televisive)– Rude Boy (dei Clash dove il punk bianco si contrappone al
reggae nero) - Sid e Nancy (con particolare attenzione al look di entrambi)– Bonnie e Clyde
all’italiana (Fantozzi e compagna in versione punk) – Airheads, una band da lanciare (Ramones)
– Sos Summer of Sam (lui che diventa punk) - Italian Fast Food (scena di Paninari che entrano
nel bar di Punk e vengono picchiati) – Rock’n’Roll Highschool (la versione punk-rock di Come
On Let's Go interpretata dai Paley Brothers in joint con i Ramones) - SLC Punk fuori di cresta
(conflitto col padre che è un ex hippy)– The punk rock movie (backstage concerti)– Punk
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Angels, i gladiatori del sabato sera (look)– Song for Drella: a fiction (su Warhol, fatto dai
Velvet) – Freddy’nightmare’s (Freddy e artiglio).
Conduttrice: “e ovviamente anche nella musica troviamo un enorme scia del suo passaggio,
vediamo!”
RVM musica 1: Circle Jerks (1° video punk a passare su Mtv, 1984) - Ramones (Sheena is a punk
cocker) - Jo Squillo(Skizzo skizzo: di questa canzone esiste anche un videoclip in cui J. e la sua
band rapiscono il cantante Christian: chiara l’allusione della nuova musica che, seppur
ironicamente, sostituisce, e violentemente, quella vecchia) – Clash (Straight to hell) –The Stooge (I
wanna be your dog) – Iggy Pop (Watching the news) – Patti Smith ( Ask the Angels) – Sex Pistols
(anarchy in uk) – Siouxsie and the Banshees (This wheel’s on fire) - Punkcronici (Via) - Spitfire
Boys (Mein Kampf) – Lou Reed (I love suzanne) – Velvet Underground (Heroin) - Stranglers (fire
and water) – Damned (lovely money) – New york dolls (To much too soon) – Nofx (No fun is
fundamental) – Exploited (Punks not dead).
2° Blocco: l’adesso
“e adesso?” La conduttrice si pone un quesito: “visto che il punk non è morto come si evoluto?”
RVM musica2:
Crass (Punk is dead) - Green Day (American Idiot)- Punkreas (American dream) – Offspring
(Pretty fly for a white guy)– Billy Idol (Shock the system)– Bad Religion (-Los Angeles is
burning)- Prozac+(Acido acida)- Blink 182 (The rock show)- Sum 41 (Still waiting)- Billy Idol
(sul palco con la moto, quando?)- Ska-P (el niño soldado) – Good Charlotte (I just wanna live);
X (Under the big black sun) ; Exploited (Fuck the system).
Rientro in studio, altro quesito: “ma nell’abbigliamento di chi ha seguito quella tendenza cos’è
rimasto?”
RVM abbigliamento:
Voice over: “Magari le creste non si vedono quasi più, però i colori accesi sono ancora molto in
auge” si mostra una sfilata uomo-donna con colori molto accesi e accessori molto appariscenti
che non possono passare inosservati, in sottofondo Cyndi Lauper (girls just want to have fun) Il
tutto viene alternato ad un’intervista ad un vip che era stato paninaro e che oggi, invece….
Conduttrice: “Dopo la pubblicità vedremo di esplorare l’evoluzione del punk …”
3° Blocco: cosa rimane?
Rientro in studio da pubblicità con canzone Anarcky in UK (qualsiasi versione). La musica
sfuma e rimane in sottofondo e la conduttrice si chiede nuovamente cosa può essere
sopravvissuto di quella tendenza. Forse, di quella tendenza ben poco è sopravvissuto intatto e
identico a com’era in quegli anni, e forse è proprio per questo che è così bello ricordarsela
com’era, perché per capire l’oggi bisogna sempre capire il passato.
RVM gente comune:
intervista a gente per la strada con argomento cosa rimpiangi e cosa non rimpiangi dei punk.
Forse, della filosofia di quella tendenza è rimasto ben poco, ma è pur sempre bello ricordarsela.
Mentre per quanto concerne l’abbigliamento si ha un gran riciclo dei vestiti di allora e ne sanno
qualcosa gli stilisti che ad oggi ripropongo minigonne kilt, orecchini di plastica colorata,
pantacollant fluo, spille da balia, etc…”
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La conduttrice Introduce il tema della prossima settimana (ad es. i metallari), saluta e dà
appuntamento alla prossima settimana.
SIGLA: è un montaggio molto veloce e ritmato che riassume i momenti salienti di tutta la puntata,
in sottofondo ovviamente i Ramones.
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