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Rassegna Stampa Martedì 26 Aprile 2016 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. EDITORIA Sole 24 Ore (Il) 23/04/2016 25 Media - Rcs sceglie gli advisor per l'Ops di Cairo 1 (R. Fi.) Milano Finanza 23/04/2016 32 Il cda di Rcs chiama gli advisor per le contromosse (Montanari Andrea) 2 MF mercati finanziari 26/04/2016 10 Rcs, clima rovente in Unidad Editorial per i 224 tagli (Montanari Andrea) 3 Giornale (il) 24/04/2016 15 «Poteri forti» all'esame dei fondi (Restelli Massimo) 4 Italia Oggi 23/04/2016 Italia Oggi 26/04/2016 Daily Media 26/04/2016 Corriere della Sera 23/04/2016 38 Caltagirone, l'utile sale a 85,3 milioni 8 Messaggero (Il) 23/04/2016 18 Caltagirone spa via al bilancio, in aumento ricavi e profitti (Cifoni Luca) 9 Mattino (Il) 23/04/2016 13 Caltagirone spa, in aumento ricavi e profitti 11 Italia Oggi 26/04/2016 21 I quotidiani Finegil valgono oro, il taglio delle tirature sarà pesante 12 Italia Oggi 23/04/2016 19 Il Foglio, Arpe esce. Mainetti editore unico 13 4 L'analisi - Cairo è uno dei pochi imprenditorimanager (Ruggeri Riccardo) 12 Un colpo di coda sul Corriere? (Credit Gianni) 1 Per RCS MediaGroup primo trimestre 2016 con ebitda e raccolta in crescita dell'1,1% 5 6 7 (Capisani Marco) Tutto Soldi - supp. La Stampa 25/04/2016 25 "Dagli elenchi al web. PagineSì ora cresce coi servizi per le Pmi" (Merico Chiara) 14 Sole 24 Ore (Il) 26/04/2016 21 Editoria - Usa Today punta sul Los Angeles Times (D'Ascenzo Monica) 15 Repubblica (la) 26/04/2016 21 Valzer nell'editoria americana nuovo scossone di Usa Today (Rampini Federico) 16 Italia Oggi 26/04/2016 19 Gannett, maxi offerta per Tribune 17 Wall Street Journal Europe (The) 26/04/2016 13 Gannett Aims to Buy Tribune Publishing 18 Financial Times 26/04/2016 13 USA Today owner Gannett in $815m takeover offer for Tribune Publishing 19 QN 24/04/2016 30 Razzante - Il giornalismo di qualità (Razzante 20 Ruben) QN 26/04/2016 34 Brillano le 5 stelle al giornalismo. La Riviera premia l'informazione (Giordano Alessandra) 21 Repubblica (la) 26/04/2016 43 È morto il giornalista Franco Fiori 23 Corriere della Sera 26/04/2016 25 La guerra di Erdogan contro i giornalisti (Ferrara 24 Antonio) Corriere della Sera 25/04/2016 6 Ora sono i giornalisti europei a finire nel mirino di Erdogan (Ricci Sargentini) 25 Testata Data Pag. Titolo p. 1. EDITORIA Repubblica (la) 25/04/2016 8 Turchia, reporter olandese fermata per un tweet 27 (Ansaldo Marco) Foglio (il) 23/04/2016 1 Reporters sans vergogne. Apri l'indice sulla libertà di stampa e scopri che Vatileaks è più grave di Charlie e che il Niger fa meglio d'Israele 28 (Meotti Giulio) Pais (El) 24/04/2016 30 Un viaje con El Pais de todos Italia Oggi 26/04/2016 DailyNet 26/04/2016 Italia Oggi 26/04/2016 Italia Oggi 25/04/2016 26 In Italia i procedimenti avviati dall'Agcm sono pochi 34 Italia Oggi 23/04/2016 20 Chessidice in viale dell'editoria 36 Italia Oggi 26/04/2016 20 Chessidice in viale dell'editoria 37 Libero 23/04/2016 20 Mondadori fa Banzai in barba a De Benedetti (De 38 1 Terremoto sui periodici tedeschi 28 Chiuso il paywall, il Sun punta sui video, con il 70% dei suoi contenuti che include questa componente 1 Edicola Italiana al rilancio 29 31 32 33 Stefano Tobia) Messaggero (Il) 26/04/2016 1 Fabiano (Rai Uno): «Pronti a sacrificare audience per fare vero servizio pubblico» (Marincola Claudio) 39 Affari & Finanza 25/04/2016 supp. la Repubblica 5 Affari in piazza - Campo vuole un palinsesto solo olimpico per Rai2 (Carli Stefano) 42 Sole 24 Ore (Il) 24/04/2016 9 Rai. Nomine esterne, lite Usigrai-azienda 43 Giornale (il) 23/04/2016 8 In Rai scoppia la guerra tra gli ex di «Repubblica» 44 (Bracalini Paolo) Giornale (il) 24/04/2016 3 La Rai sotto accusa per 17 dirigenti esterni: «Costano soltanto 4 milioni...» 45 Italia Oggi 23/04/2016 1 I dati Auditel - Mediaset, marzo da dimenticare 46 (Plazzotta Claudio) Fatto Quotidiano (Il) 26/04/2016 1 Così ingrassano Mediaset con spot e soldi pubblici (Tecce Carlo) 48 Repubblica (la) 26/04/2016 21 Vivendi studia offerte combinate MediasetTelecom (Pons Giovanni) 50 Milano Finanza 23/04/2016 32 Pay Tv. Rivoluzione francese (Montanari Andrea) 51 Corriere della Sera 26/04/2016 31 Microsoft, pace con Google (Ferraino Giuliana) 53 CorrierEconomia 25/04/2016 4 Wall Street Sorride solo il gigante Google (Cometto 54 Maria Teresa) Affari & Finanza 25/04/2016 supp. la Repubblica CorrierEconomia 25/04/2016 12 Diritto all'oblio, le violazioni di Google alle pronunce della Corte 4 Le sorti di Yahoo! - I conti a sorpresa della promessa sposa. Verizon sull'altare? (Sclaunich 56 57 Greta) Repubblica (la) 24/04/2016 14 "Mandateci idee" ecco la prima Carta scritta con il web (Ciai Omero) 58 Testata Data Pag. Titolo p. 2. ORGANISMI DI SETTORE Sole 24 Ore (Il) 23/04/2016 18 Cassazione - Legittima la normativa Inpgi sul cumulo fra pensione e reddito 60 Italia Oggi 23/04/2016 34 La Corte di cassazione, conferma la legittimazione della disciplina dell'Inpgi sul regime del cumulo tra pensioni e altri redditi. 61 1 Antitrust Ue, web economy sotto accusa (Cappellini 62 3. NUOVE TECNOLOGIE Sole 24 Ore (Il) 25/04/2016 Micaela) Sole 24 Ore (Il) 25/04/2016 1 Pagamenti più facili con le nuove carte (Fedi Gaia 64 Giorgio) 4. RELAZIONI SINDACALI Italia Oggi 26/04/2016 33 Co.co.co., runico modo per sfuggire ai controlli è sanare (Parisi Mauro) 67 Sole 24 Ore (Il) 26/04/2016 38 Formazione - L'apprendistato per i quindicenni secondo regole Ue (Tscholl Josef;Bocchieri Gianni) 68 5. FIEG - WEB SpotAndWeb.it 22/04/2016 1 RCS Med/aGroup: miglioramento dell'eb/tda e dei ricavi pubblicitan rispetto al IQ2015 69 Stampa.it (La) 22/04/2016 1 RCS in controtendenza, cresce l'attesa dopo l'offerta di Cairo e il no del cda 70 Stampa.it (La) 22/04/2016 1 RCS: migliora l' Ebitda nel primo trimestre 72 6. TWOSIDES Mattino (Il) 25/04/2016 40 Locandina 73 Mattino (Il) 25/04/2016 40 Pubblicità 74 Mattino (Il) - ed. Benevento 23/04/2016 30 Pubblicità 75 Mattino (Il) - ed. Benevento 23/04/2016 40 pubblicità 76 Mattino (Il) - ed. Benevento 26/04/2016 36 Pubblicità 77 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 25 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress EDITORIA Servizio *• pagina 27 Servizio *• pagina 27 Media. In campo Unicredit, Citi, Intermonte Rcs sceglie gli advisor per POps di Cairo v < II gruppo Rcs sta per definire gli advisor preposti a supportare la società a fronte dell'offerta pubblica di scambio lanciata dall'editore Urbano Cairo. Secondo quanto riferito ieri da Radiocor Plus, gli advisor che potrebbero essere selezionati sono Unicredit, Citi e Intermonte. Mentre gli studi legali in pole position per affiancare la società che edita il Corriere della Sera sono lo studio Chiomenti e lo studio Cleary. Il tutto mentre il mercato continua a scommettere su un prossimo arrotondamento dell'offerta. Ieri il titolo Rcs ha chiuso in progresso dello 049% a 0,61 euro, al di sopra dunque del valore messo sul Questo, probabilmente, compiici anche le voci di una possibile contromossa in arrivo dalla Francia. Indiscrezione che, allo stato, non trova conferme ma che certamente assieme alle dichiarazioni di alcuni soci, tra i quali Diego Della Valle e Pirelli, che hanno definito di fatto insoddisfacente la proposta sul piano economico, alimenta le speranze del mercato di vedere aggiustata al rialzo la proposta di Cairo. In virtù di tutto questo l'attenzione attorno al titolo Rcs da parte di Consob è alta. Come riferito ieri da Radiocor Plus l'andamento delle quotazioni è costantemente sotto osservazione dopo il lancio dell'Ops lo scorso 8 aprile. Gli uomini di Giuseppe Vegas, in particolare, stanno conducendo verifiche specifiche, con EDITORIA uno sguardo anche alle sedute precedenti il lancio dell'offerta, in merito all'operatività e agli intermediari che si sono rivelati particolarmente attivi sul titolo del gruppo editoriale. Intorno alle Rcs aleggia infatti aria di contesa che, come detto, potrebbe produrre delle contromosse. Nella seduta successiva all'annuncio di Cairo, le Rcs non sono riuscire a fare prezzo nelle prime contrattazioni per poi schizzare subito del 28%. Tra l'altro nelle sedute precedenti P8 aprile, si sono notati forti acquisti nell'ultima fase degli scambi. R.Fi © RIPRODUZIONERISERVAT A Rcs Andamento del titolo a Milano Variazione 0,60 0,55 0,50 0,40 0,35 22/03 22/04 Pag. 1 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 32 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 65.542 M JLT JLe di Andrea Montanari : entre il titolo Rcs Mediagroup contìnua a salire, arrivando a 0,61 euro e allontanandosi così dal valore implicito attribuitogli dall'offerta pubblica di scambio promossa lo scorso 8 aprile dalla Cairo Communication (0,527 euro per azione), i numerosi attori in campo si stanno attrezzando in vista del lancio della stessa ops, atteso per luglio. Così giovedì 21 il consiglio d'amministrazione del gruppo editoriale milanese, presieduto da Maurizio Costa e guidato dall'amministratrice delegata Laura Cioli, oltre ad approvare i conti preliminari del primo trimestre (chiuso con ricavi in calo del 4,2% a 219,8 milioni di euro, un ebitda negativo di 3,4 milioni e un indebitamento in crescita a 509 milioni), avrebbe delineato la strategia da seguire per far fronte al blitz di Urbano Cairo, che è assistito dagli advisor finanziari Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo, azionista della stessa Rcs con il 4,17% e principale creditore della casa editrice di via Rizzoli con oltre 160 milioni) e Equita e dallo studio legale Bonelli Erede. Dalla riunione del board sarebbe emersa la volontà di definire una sorta di piano-B da predisporre per far fronte all'offerta dell'editore alessandrino. Per questa ragione sono stati individuati gli advisor finanziari e legali; dopo un rapido sondaggio tra le banche italiane ed estere la scelta è ricaduta (anche se ancora l'incarico formale non è stato ancora assegnato) su Unicredit (istituto esposto nei confronti di Rcs per 54,4 milioni di euro), Citi, Intermonte e sugli avvocati Roberto Casati (partner dello studio internazionale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton) e Michele Carpinelli (studio Chiomenti). Uno squadrone, insomma, allestito per valutare al meglio tutte le alternative possibili. Ma quale può essere la strategia difensiva del cda di Rcs, che già si è dichiarato contrario all'offerta della Cairo Communication definendola «non congrua»? Il primo obiettivo cui puntare, in assenza di piani industriali alternativi e di ipotesi di m&a, è la massima tutela del valore dell'azienda e il modo migliore e diretto per centrarlo, secondo più fonti finanziarie vicine al dossier consultate da MF-Milano Finanza, potrebbe essere la promozione di un'azione legale che punti a congelare l'offerta pubblica di scambio di Cairo Communication (il prossimo 12 mag-0,65 0,60 RCS MEDIAGROUP quotazioni m euro VaY.%sùÏ22"gên"'Ï6 s/ 0,40 22 gen'16 gio si riunirà l'assemblea straordinaria del gruppo di Urbano Cairo per approvare l'aumento di capitale propedeutico alla proposta carta-contro-carta). Le modalità e i contenuti di questa possibile mossa legale sono ancora tutti ancora da definire; va però sottolineato che intanto l'iniziativa consentirebbe al cda di Rcs di prendere tempo prezioso per arrivare alla definizione dell'accordo di ristrutturazione del debito con le banche creditrici (Intesa, Ubi, Unicredit, Bnp Paribas, Bpm e Mediobanca), elemento, questo, essenziale per la realizzazione del piano industriale stand alone approvato lo scorso ___22 apr '16 dicembre dal board guida to da Cioli. Intanto sullo sfondo resta l'offerta avanzata da Dalian Wanda per rilevare il business di Rcs relativo all'organizzazione e alla gestione di eventi sportivi. Al proposito giova ricordare che il colosso cinese poco tempo fa aveva già presentato una proposta da valore di 150 milioni. Allora l'avance venne rispedita al mittente. Ora però, magari in asse con Cairo, l'operazione forse potrebbe andare in porto, (riproduzione riservata) Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress II cda di Rcs chiama gli advisor per le contromosse EDITORIA Pag. 2 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 10 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Rcs, clima rovente in Unidad Editorial per i 224 tagli di Andrea Montanari In attesa dell'assemblea dei soci di giovedì (domani è invece in calendario quella della Cairo Communications, che venerdì 8 aprile ha lanciato Tops), in casa Rcs Mediagroup il clima si scalda per i tagli minacciati in Spagna. La controllata Unidad Editorial - pagata 1 miliardo nel 2007 e principale causa della crisi finanziaria e patrimoniale del gruppo di via Rizzoli - è al centro dell'ennesimo piano di contenimento costi che, questa volta, prevederebbe 224 esuberi, il 15,5% dell'attuale organico, dei quali 38 dipendenti dell'area Corporate e ben 185 giornalisti (tra questi 58 al quotidiano El Munda, 24 alla testata sportiva Marca e 16 ail'economico Expansion). Un'altra significativa sforbiciata dopo quelle che negli ultimi anni hanno portato la controllata iberica di Rcs da 2.200 a 1.438 dipendenti. Per questa ragione, il personale di Unidad Editorial è in fermento e la redazione di El Munda, secondo quotidiano del mercato locale per diffusione, ha reagito duramente con un documento in cui si richiedono le dimissioni dei vertici di Unidad Editorial, a partire dal presidente esecutivo Antonio Fernandez Gallano, il dg Javier Cabrerizo, il capo del personale Tomas Pereda e il cfo, Raffaella Papa. Quella dei dipendenti è una forma di protesta forte e diretta ad arrivare a una mediazione con un gruppo tuttavia al centro di una complessa ristrutturazione del debito (508 milioni) e alle prese con la valutazione dell'ops di Cairo per la quale sono stati chiamati in causa gli advisor Unicredit, Citi, Intermonte e gli avvocati Roberto Casati (studio Cleary Gotdieb Steen&Hamilton) e Michele CarpinelÜ (Chiomenti), (riproduzione riservata) EDITORIA Pag. 3 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 15 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 83.271 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress AZIONISTI Arriva una settimana di appuntamenti finanziari decisivi «Poteri forti» alP esame dei fondi Al via le assemblee di Rcs, Cairo e Intesa: soci grandi e piccoli a confronto su casi bancari e futuro del «Corriere» Massimo Restelli I Le due grandi partite aperte di Piazza Affari - quella editoriale per il controllo del Corriere della Sera dopo l'offerta di Urbano Cairo e quella bancaria con il fondo Atlante e l'aumento di Popolare Vicenza - stanno per toccare con mano l'umore dei piccoli soci e, soprattutto, quello dei fondi e investitori istituzionali, sempre più pesanti nel capitale e nelle percentuali di voto. L'occasione è quella di una settimana ricca di assemblee. Si inizia mercoledì con l'assise di Cairo Communication che ha valutato Rcs circa 700 milioni tramite un'offerta di scambio, cioè carta contro carta, cogliendo di sorpresa i soci storici Mediobanca (6,2%), Pirelli (4,4%) e Unipol (4,2%) che non hanno gradito la proposta. Gli occhi sono puntati su Diego Della Valle (primo socio del Corriere con il 7,3%) e sulla stessa Piazzetta Cuccia che pur in uscita, cerca una contromossa. L'obiettivo minimo è indurre a un rilancio Cairo che, tuttavia, già così si farebbe carico di un gruppo seguire perché cade mentre è in pieno svolgimento la ricapitalizzazione da 1,5 miliardi di Popolare Vicenza. Intesa è grande finanziatrice del fondo Atlante in Sole 24 Ore, che nominerà presidente Giorgio Squinzi, mentre continuano le manovre per trovare il nuovo ad dopo l'uscita di Donatella Treu. sieme alle fondazioni coordinate Sabato sarà infine Bpm a eleggere il Cds in un'assemblea da Giuseppe Guzzetti e a importante come termometro Unicredit. Sebbene Intesa sia, con 2,7 miliardi di utili, l'istituto delle istanze dei dipendenti-soci in vista dell'assise che a più solido del Paese, Atlante novembre approverà la fusione rappresenta l'ultima arma con il Banco Popolare. dell'intera industria per attenuare l'incubo di 200 miliardi di sofferenze e far ripartire il consolidamento. Il fondo, puntellando gli aumenti chiesti dalla Bce anche fino a diventare il padrone di casa degli istituti salvati, offrirà anche una sorta di «scudo» rispetto alle cause intentate dai soci, come alla stessa Vicenza. Ma per Intesa l'assemblea sarà anche l'ultimo appuntamento di Bazoli con i soci: il presidente e ideatore della banca nata dalle ceneri del fallimento del Banco Am- brosiano di oltre 30 anni fa, lascia il vertice, ma non esce di scena: da presidente emerito continuerà a consigliare e a seguire le partite più delicate, a partire dal Corriere. Mercoledì fari Cairo Communication offre 0,12 puntati sull'assemblea di delle sue azioni ogni titolo Rcs, Mediaset, fresca dell'alleanza pari a una Cairo ogni 8,33 titoli finanziaria e industriale con la Rcs francese Vivendi. Giovedì sarà invece il turno sia della base di Rcs sia delle Generali. Dove, dopo il contrastato addio dell'ad Mario Greco, sarà il successore Philippe Donnet a dover convincere il in perdita e che, considerando la mercato: malgrado il rimbalzo cessione dei Libri a Mondadori, delle ultime settimane, da inizio anno il titolo resta sotto ha debiti per 400 milioni. Venerdì scorso dopo che Della del 19% in Piazza Affari. Gli Valle si è definito «compratore» analisti si interrogano sulla e quindi possibile polo fattibilità dell'attuale DEUS aggregante, il titolo Rcs ha EX MACHINA Bazoli strappato del 4,7% in Borsa, continuerà a guidare le grandi posizionandosi oltre il partite II nodo del Sole 24 Ore concambio dell'Ops Ma dalla piano stand alone: il gruppo parte di Cairo c'è il padre che, pur attivo in 60 Paesi, ha putativo del Corriere, Giovanni in Italia un terzo dei ricavi. Bazoli, con la banca che Venerdì toccherà al gruppo presiede, Intesa Sanpaolo, che sempre mercoledì riunisce i propri soci. Altra assemblea da EDITORIA PARTITE La sede del «Corriere della Sera» in via Solferino a Milano. In alto Giovanni Bazoli, che lascia Intesa dopo tre decenni di presidenze, e (sotto) l'editore milanese Urbano Cairo, che ha lanciato un'offerta per conquistare la Rcs Pag. 4 Sabato 23/04/2016 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 L'ANALISI Cairo è uno dei pochi imprenditori-manager C ome sempre avviene quando c'è DI RICCARDO RUGGERI ii mezzo Urbano Cairo, dopo l'uscita di una notizia bomba (ieri La7, ora il Corriere), cala un silenzio operoso. Come studioso di business e di management, dopo la morte del mitico Michele Ferrero, considero Cairo tra i pochi nuovi imprenditori-manager di cui disponiamo, nella marea di imbarazzanti deal maker, incensati come manager. Lo apprezzo anche come persona perbene, durante le tante indagini su Fininvest, fu coinvolto, patteggiò, Berlusconi lo licenziò. La strategia che persegue è la migliore, perché la più difficile: acquistare aziende tecnicamente fallite come La7 a costo zero con dote incorporata, così sarà, se ce la farà, per il Corriere con la tecnica del «carta contro carta», ristrutturarle. Come dice Maurizio Crozza, «Cairo riesce a comprarsi l'Italia senza tirar fuori un euro». Un sacco di supermanager si spacciano per ristrutturatori, ma sono banali «Rambo manager» per allocchi colti, questo è mestiere raffinato, di pochi. Si osservi cosa ha fatto nella La7, taglio feroce dei costi, aumento della qualità del prodotto, posizionamento da editore puro: servizio ai clienti con Tra i molti deal maker incensati come dei manager una informazione completa, nessuna sudditanza verso i vari Poteri, esclusiva fedeltà al conto economico e allo stato patrimoniale della società. Qualora riuscisse ad acquisire il Corriere, Cairo diventerebbe un mito per tutti quelli della mia generazione, costretti a vivere sotto la monarchia assoluta, antiliberale di Cuccia e dei suoi imbarazzanti salotti. Un hypercorsivo del Corriere del Ticino di Massimo Donelli lo paragona a Giuseppe Garibaldi. No, Cairo è un «mandrogno», figlio di quella terra in riva al Tanaro dove vennero a rifugiarsi, secondo alcuni, ex saraceni dalla pelle scura, in fuga da feroci tribù genovesi, furono grandi allevatori di cavalli e comportamenti zingareschi. Noi piemontesi riconosciamo ai «mandrogni» superiori capacità nel commercio, insuperabili nelle trattative. «Ma Cairo ce la farà a vincere?», si chiede Donelli, e si risponde: «Molti dicono di sì, pochi lo dicono ad alta voce». Questo è un caso emblematico, i nipotini di Cuccia chiamano mercato i loro mercatini rionali, dove non si capisce chi vende e chi compra, Cairo no. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 5 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 12 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 C'è calma piatta dopo l'offerta di Cairo. Unicredit e Intesa sono su fronti contrapposti Un colpo di coda sul Corriere Non si esclude intanto l'arrivo di capitali stranieri Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress DI GIANNI CREDIT Rcs è orientato a scegliere Unicredit come defender contro l'Ops di Cairo Communication, appoggiata da Intesa Sanpaolo. In altri tempi (neppure troppo lontani) il tutto avrebbe fatto notizia e occupato gran spazio sui media. La cosa invece è scivolata quasi nelle brevi di cronaca in quest'ultimo fine settimana di fine aprile 2016. Nessuno che si appassioni al possibile (forse probabile) cambio di proprietà del Corriere della Sera dopo più di trent'anni. È dal 1984 che via Solferino si regge su equilibri quasi personali fra vertici di Mediobanca (ma Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi sono come l'inverno 1939-40 in Urbano Cairo Europa. Nessuno sembra aver vo glia neppure di registrare che Unicredit (primo azionista di Mediobanca, a sua volta azionista storica e ancora rilevante di Rcs) si ritroverebbe a fronteggiare Intesa negli stessi giorni in cui si sta consumando un altro strano incontro-scontro: su Atlante, Popolare di Vicenza e i riassetti bancari in corso o in vista. Sì perché il veicolo salva-banche è tutto made in Intesa (Fondazione Cariplo, Fondazioni di Intesa, Cdp, ed è stato costruito in tutta fretta per subentrare a UniCredit, che si sarebbe dovuto sobbarcare l'intera ricapitalizzazione della Vicenza. Ma il piano disegnato da Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, e scomparsi da tempo), la famiglia da Carlo Sole 24 Ore sembra adeguata all'esigenza di dare un futuro al Corriere. Giuseppe Vita (presidente di Unicredit ma anche della tedesca Springer) tornerà sui suoi passi dopo aver definito la inedia industry italiana e il Corriere troppo periferici Oppure sarà Agnelli (che ha però appena Gerardo Braggiotti - nel cda deciso una diversa partnership Rcs in rappresentanza di molti Messina, Geo di Intesa, sotto editoriale con Espressoa trovare nella sua agenda gli sguardi attenti di palazzo Repubblica) e Giovanni Bazoli, Ghigi e del Tesoro, ha tagliato parigina qualche cognome che sta peraltro concludendo il giusto Cairo, in fondo, si fuori Mediobanca: storica suo lungo regno su Intesa acconterebbe della Gazzetta «aggiusta-tutto» della finanza Sanpaolo. Ed è quasi un quarto dello Sport e si renderebbe di secolo, simmetricamente, che italiana, già attiva su molti il quotidiano viene codiretto da dossier bancari del momento, a presumibilmente disponibile a essere canale di qualche flusso Paolo Mieli e Ferruccio de cominciare da Popolare di finanziario utile a far quadrare Bortoli, tuttora editorialistiVicenza. UniCredit in campo dioscuri con Mediobanca a difesa di Rcs il cerchio dell'indebitamento bancario di Rcs. Vedremo: a contro Cairo-Intesa può segnalare un chiarimento, fra i inizio degli anni '80 o ancora del pur bravissimo Luciano nel 2005 attorno ai cambi di Fontana, a lungo luogotenente due campioni proprietà (reali o tentati) del di entrambi. Un regime» che ha Corriere si rimodellavano pezzi nazionali: «Nemici come prima», avuto ragione, undici anni fa, della storia del Paese. anche del tentativo di scalata di sul Corriere ora si fa su serio, IlSussidiario.net ecc. ecc. O forse no: forse il Gianpiero Fiorani, Stefano silenzio stesso dei giornalisti e Ricucci e Giovanni dei poligrafici del Corriere (che Consorte all'epoca delle Opa un tempo avrebbero giù brandito bancarie: un assalto alla fine i leggendari «accordi del 1970») più impegnativo di quello da indica che un'epoca volge al 250 milioni di euro «in carta termine e non solo per il Cairo». Hanno ragione gli Corriere. Se Mediobanca vuoi davvero reimporre in via osservatori (talvolta anche i protagonisti, come Diego Della Solferino il suo blasone dovrà comunque inventarsi qualcosa di Valle) a minimizzare con adeguato: neppure l'ipotesi di fastidio l'Ops sul Corriere: come se fosse un nonfatto, una fusione « nazionalconfindustriale» con il drôle de guerre, EDITORIA Pag. 6 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Vittorio Parazzoli 9.000 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Per RCS MediaGroup primo trimestre 2016 con ebitda e raccolta in crescita dell'1,1% Giovedì scorso, il CdA presieduto da Maurizio Costa ha esaminato i risultati preliminari d'esercizio al 31 marzo; la redditività risulta in ripresa, mentre la negatività è sensibilmente ridotta ——————————————————————— — 12 Laura Cioli, a.d. di RCS MediaGroup Bilanci RCS MediaGroup chiude il primo trimestre 2016 con ebitda e raccolta pubblicitaria in crescita Giovedì scorso, il consiglio di amministrazione presieduto da Maurizio Costa ha esaminato i risultati preliminari d'esercizio al 31 marzo; ('advertising migliora dell'1,1%, redditività in ripresa con negatività sensibilmente ridotta RCS MediaGroup chiude il primo trimestre 2016 con un calo dei ricavi netti, ma una crescita sul fronte pubblicita rio e un miglioramento dellebi tda II consiglio di amministra zione della società presieduta da Maurizio Costa ha esaminato i n sultati preliminari desercizio gio vedi scorso, m anticipo rispetto ail assemblea dei soci del 28 apri le come annunciato gia a mar gme del consiglio del 13 aprile riunito per visionare I offerta d ae quisto presentata da Urbano Cai ro, per valutarla di conseguenza I ricavi netti consolidati di Grup po al 31 marzo 2016 si attestano a 219,8 milioni di euro, il 4,2% in meno dei 229,4 a perimetro omo geneo (escluso Area libri) dello stesso periodo 2015 La raccolta pubblicitaria ammonta a 97,4 mi lioni di euro e migliora dell 1,1%, che sale al 2% se si escludono dal confronto con il primo trimestre del 2015 le attività cessate di Sfera China e Gazzetta TV Si verifica un trend migliorativo anche rispet to alle assunzioni per il periodo di Silvia Antonini del Piano Industriale 20162018 I ricavi diffusionali ammontano a 94,7 milioni di euro, m flessione di 12,4 milioni rispetto al 2015, di cui 5 milioni relativi al diverso piano editoriale degli add on (senza ef fetto sul margine) e il rimanente per il previsto calo dei mercati di riferimento sia in Italia che m Spa gna Lebitda ante oneri e proven ti non ricorrenti e pari a 3,4milio ni di euro rispetto ai 15,5 milioni per primo trimestre 2015, m netto miglioramento di oltre 12 milio ni rispetto al pari periodo dell an no precedente raggiunto grazie al contributo di tutte le aree di bu smess La performance registrata nel primo trimestre 2016 contri buisce per più del 40% ail mere mento atteso dal Gruppo RCS per I intero anno, a ulteriore conferma dell obiettivo previsto per il 2016 Lebitda post oneri e proventi non ricorrenti e negati per 3,7 milio ni di euro, m crescita di 12,5 mi lioni di euro rispetto ai 16,2 mi lioni del 31 marzo 2015 Risultati questi raggunti anche grazie alla riduzione dei costi Sono state irn plementate tutte le iniziative di efficienze previste a Piano e sono stati pianificati ulteriori interventi di ottimizzazione che permette ranno di superare il target annuale pari a 40/45 milioni netti Lmdebi tamento finanziario netto nel pri mo trimestre di quest anno rag giunge i 509 milioni di euro (508 milioni al 31 marzo 2015, 487 mi lioni al 31 dicembre 2015), men tre si sarebbe attestato a 411 mi lioni considerando gli effetti della cessione dellArea Libri, avvenuta il 14 aprile scorso (prezzo incassa to 127,1 milioni e posizione finan ziaria netta al 31 marzo 2016 posi tiva per 29,1 milioni) La differenza rispetto al 31 dicembre 2015 de rivada 15 milioni di Luro relativi ail Area Libri, influenzata dalla con sueta stagionalità, 16 milioni per gli esborsi degli oneri non ricor renti gia accantonati al 31 dicem bre 2015, e +9 milioni m relazione alle attività correnti, che eviden ziano un netto miglioramento n spetto al pari periodo dell anno precedente Lammimstratore de legato Laura Cioli ha commen tato m una nota Le buone per formance registrate nel primo trimestre di esecuzione del Piano confermano m pieno gli obietti vi che ci siamo posti Siamo qum di molto confidenti m merito alle opportunità di crescita e sviluppo che attendono il nostro Gruppo e continueremo a fecalizzarci sulla realizzazione dei progetti strategi ci che abbiamo avviato EDITORIA Pag. 7 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress In breve Caltagirone, l'utile sale a 85,3 mih'ora L'assemblea degli azionisti della Caltagirone spa, holding del gruppo Caltagirone, ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2015 che chiuso, a livello consolidato, con ricavi complessivi per 1,35 miliardi di euro (1,34 miliardi al 31 dicembre 2014) e un risultato netto, inclusa la quota di pertinenza dei terzi, positivo per 85,3 milioni (in crescita dai 65 milioni nel 2014). Il risultato netto di competenza del gruppo è stato positivo per 44,9 milioni (da 37,4 milioni al 31 dicembre 2014). Su proposta del cda è stato deliberato un dividendo pari a 0,05 euro per azione che sarà posto in pagamento il 25 maggio © RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 8 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 18 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 Caltagirone spa via al bilancio, in aumento ricavi e profitti ^11 presidente Caltagirone: «Attese soddisfazioni rilevanti dalla nuova mission affidata a Vianini» L'ASSEMBLEA ROMA Ricavi e profitti in crescita per la Caltagirone spa, holding del gruppo Caltagirone, che ieri ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2015, deliberando un dividendo di 5 centesimi da assegnare a ciascuna azione. Il risultato netto ha raggiunto 85,3 milioni, con un miglioramento di oltre il 30% rispetto ai 65 milioni realizzati nel 2014. L'utile di competenza del gruppo è 44,9 milioni, contro i 37,4 milioni dell'esercizio 2014. Da segnalare che sono cresciuti a 1,35 miliardi anche i ricavi operativi. LE ATTIVITÀ Alla Caltagirone spa fanno capo le diverse attività del gruppo che si esprimono nei settori dei grandi lavori, del cemento, dell'immobiliare, del finanziario e dell'editoria. Per quanto riguarda il futuro, il presidente Francesco Gaetano Caltagirone ha sottolineato che si attende « soddisfazioni rilevanti nei prossimi esercizi» dalla trasformazione della controllata Vianini Industria. Questa società - grazie al l'acquisizione di Domus Italia e dei suoi 2.200 appartamenti - diventerà «una struttura per la locazione di immobili residenziali» secondo un modello già affermato all'estero, ad esempio in Germania, ma del tutto nuovo in Italia. «L'auspicio» espresso da Caltagirone è che la Vianini del futuro «modifichi sostanzialmente la redditività» a vantaggio anche della holding. Vianini Idustria (che dismetterà quel che resta della parte EDITORIA Francesco Gaetano Caltagirone, presidente della Caltagirone spa industriale) è dal 1890 una storia di cambiamenti fatti per sfruttare le opportunità di volta in volta offerte dal mercato. Il presidente del gruppo ha quindi sottolineato la qualità del pacchetto immobiliare che Domus ha portato in dote a Vianini e in particolare il fatto che gli appartamenti siano tutti situati in Roma, terza città europea per abitanti dopo Londra e Parigi. «ALLA CAPITALE SERVE UN GRANDE SINDACO PER UN GRANDE RILANCIO. RESTITUIRE L'ORGOGLIO Al ROMANI MORTIFICATI DA TUTTI» Pag. 9 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 18 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 IL FONDO ATLANTE L'assemblea della holding capogruppo è stata anche l'occasione per fare alcune valutazioni sull'attualità economica e politica. Sul fondo Atlante, voluto dal governo per garantire la ricapi- Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress talizzazione del sistema bancario, il giudizio di Caltagirone è positivo: «Dovrebbe aiutare la stabilizzazione, è importante per il Paese». Anche se, ha aggiunto, «la soluzione di un problema dipende sempre da quanto è grande il problema, e questo non lo sappiamo». Sulla partita politica, soprattutto quella che si sta giocando a Roma in vista dell'elezione del Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— sindaco, l'imprenditore ha precisato di voler attendere i programmi, perché «bisogna valutare anzitutto i programmi, non le persone». Ma alla Capitale «serve un grande sindaco per un grande rilancio», in modo che «i cittadini di Roma, mortificati da tutti, possano ricominciare ad essere orgogliosi della città». Insomma, il presidente del gruppo Caltagirone auspica «un'atmosfera vincente e non più quell'atmosfera perdente vissuta negli ultimi anni». Due a suo avviso le priorità: «La gestione dell'emergenza, vale a dire le buche, la pulizia e i trasporti; e poi programmi di grande respiro per cui la città possa cominciare a volare, a fare progetti». L.Ci. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 10 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 50.205 Via al bilancio Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Caltagirone spa, in aumento ricavi e profitti II presidente Caltagirone: attese soddisfazioni rilevanti dalla mission affidata a Vianini ROMA Ricavi e profitti in crescita per la Caltagirone spa, holding del gruppo Caltagirone, che ieri ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2015, deliberando un dividendo di 5 centesimi da assegnare a ciascuna azione. Il risultato netto ha raggiunto 85,3 milioni, con un miglioramento di oltre il 30% rispetto ai 65 milioni realizzati nel 2014. L'utile di competenza del gruppo è 44,9 milioni, contro i 37,4 milioni dell'esercizio 2014. Da segnalare che sono cresciuti a 1,35 miliardi anche i ricavi operativi. LE ATTIVITÀ Alla Caltagirone spa fanno capo le diverse attività del gruppo che si esprimono nei settori dei grandi lavori, del cemento, dell'immobiliare, del finanziario e dell'editoria. Per quanto riguarda il futuro, il presidente Francesco Gaetano Caltagirone ha sottolineato che si attende « soddisfazioni rilevanti nei prossimi esercizi» dalla trasformazione della controllata Vianini Industria. Questa società - grazie all'acquisizione di Domus Italia e dei suoi 2.200 appartamenti - diventerà «una struttura per la locazione di immobili residenziali» secondo un modello già affermato all'estero, ad esempio in Germania, ma del tutto nuovo in Italia. «L'auspicio» espresso da Caltagirone è che la Vianini del futuro «modifichi sostanzialmente la redditività» a vantaggio anche della holding. Vianini Industria (che dismet- «Alla Capitale serve un grande sindaco per un grande rilancio» storia di cambiamenti fatti per sfruttare le opportunità di volta in volta offerte dal mercato. Il presidente del gruppo ha quindi sottolineato la qualità del pacchetto immobiliare che Domus ha portato in dote a Vianini e in particolare il fatto che gli appartamenti siano tutti situati in Roma, terza città europea per abitanti dopo Londra e Parigi. II presidente Francesco Gaetano Caltagirone IL FONDO ATLANTE L'assemblea della holding capogruppo è stata anche l'occa sione per fare alcune valutazioni suH'attualità economica e politica. Sul fondo Atlante, voluto dal governo per garantire la ricapitalizzazione del sistema bancario, il giudizio di Caltagirone è positivo: «Dovrebbe aiutare la stabilizzazione, è importante per il Paese». Anche se, ha aggiunto, «la soluzione di un problema dipende sempre da quanto è grande il problema, e questo non lo sappiamo». Sulla partita politica, soprattutto quella che si sta giocando a Roma in vista dell'elezione del sindaco, l'imprenditore ha precisato di voler attendere i programmi, perché «bisogna valutare anzitutto i programmi, non le persone». Ma alla Capitale «serve un grande sindaco per un grande rilancio», in modo che «i cittadini di Roma, mortificati da tutti, possano ricominciare ad essere orgogliosi della città». Insomma, il presidente del gruppo Caltagirone auspica «un'atmosfera vincente e non più quell'atmosfera perdente vissuta negli ultimi anni». Due a suo avviso le priorità: «La gestione dell'emergenza, vale a dire le buche, la pulizia e i trasporti; e poi programmi di grande respiro per cui la città possa cominciare a volare, a fare progetti». L.Ci. © RIPRODUZIONE RISERVATA tera quel che resta della parte industriale) è dal 1890 una EDITORIA Pag. 11 Martedì 26/04/2016 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 PER RIENTRARE NEI LIMITI ANTITRUST / quotidiani Finegil valgono oro,, il taglio delle tirature sarà pesante DI CLAUDIO PLAZZOTTA Con la creazione di un grande polo di quotidiani, da Repubblica alla Stampa, passando per II Secolo XIX e i giornali Finegil, il gruppo Espresso arriva a controllare il 23% della tiratura nazionale, apparentemente violando, quindi, i limiti Antitrust che parlano di un tetto fissato al 20%. I vertici del gruppo si sono ripromessi di sistemare le tirature entro la fine dell'anno, per rientrare nei parametri. Ma la casa editrice potrebbe anche essere costretta a cedere qualche quotidiano locale. E possiamo immaginare la sofferenza per gli azionisti dell'Espresso al solo pensiero di andare a toccare quell'autentico goiellino del sistema di quotidiani locali Finegil. Un sistema che, da solo, produce un risultato operativo positivo per quasi 18 milioni di euro a fronte di un fatturato di 158 milioni di euro nel 2015. La divisione Repubblica, quella che invece controlla l'omonimo quotidiano e i suoi allegati, pur fatturando 200,1 milioni di euro, ha un risultato operativo di appena 3,5 milioni di euro. Uguale a quello della divisione digitale, che sovrintende a tutti i siti internet del gruppo Espresso e che sta soffrendo parecchio il calo degli investimenti pubblicitari, con ricavi a 51,9 milioni di euro, giù del 3,3% rispetto al 2014, un mol a 4,2 mln (-38,7% sul 2014) e un risultato operativo, appunto a quota 3,5 mln, in discesa del 42%. Male i periodici, che, con un fatturato di 23,5 milioni di euro (-9,9% sul 2014), hanno un risultato operativo negativo per 6,3 milioni, dopo il rosso di 5,8 milioni nel 2014. Insomma, alla fin fine è pur sempre la tradizione a tirare la volata ai conti del gruppo editoriale di Carlo De Benedetti: i 17 quotidiani locali, ben radicati nel territorio, e l'oliatissimo sistema radiofonico, che con Deejay, Capital ed m2o, anche nel 2015, ha assicurato ricavi per 57,7 milioni di euro (+5,7% sul 2014) e un risultato operativo positivo per 11,8 milioni di euro, a fronte dei 9,7 mln del 2014. Margini che in Rti-Mediaset, con R101 e Finelco, per ora si sognano. ———© Riproduzione riservata——| > Altri articoli sul Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 12 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 19 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Uimmobiliarista tratta ancora per la Gazzetta Mezzogiorno // Foglio, Arpe esce Mainetti editore unico DI MARCO A. CAPISANI Matteo Arpe sta per uscire definitivamente dal Foglio. La sua quota al 32,5% nel quotidiano diretto da Claudio Cerasa sarà ripresa da Valter Mainetti che già ne detiene il 65% (mentre il restante 2,5% fa capo formalmente al senatore di Ala Denis Verdini). Quindi, Mainetti diventerà di fatto l'unico azionista del Foglio. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, un accordo tra Arpe e Mainetti ancora non è stato formalizzato, nonostante il lungo confronto, ma ora l'intesa è imminente. Una volta che le azioni saranno passate al solo immobiliarista del gruppo Sorgente, subirà un'accelerata anche il piano editoriale del giornale secondo le linee guida individuate da Cerasa. A proposito del direttore, ci sono stati movimenti in casa Foglio anche nell'omonima cooperativa che gestisce la testata (a differenza della Foglio edizioni srl che la possiede). Nella cooperativa Cerasa è stato nominato a.d. così come Cristiano Sartori, che ne seguirà in particolare la gestione finanziaria e i rapporti con gli organi di controllo. Alla presidenza della cooperativa, invece, arriva Giuliano Ferrara, fondatore e storico direttore della testata. Sul fronte di Mainetti, però, c'è un secondo dossier che continua a rimanere aperto: quello per rilevare la Gazzetta del Mezzogiorno. Le trattative con l'editore Mario Ciancio Sanfilippo continuano e, in parallelo, quelle con la famiglia Curci che ha in portafoglio il 30% del quotidiano pugliese attraverso la Barieditrice. Al momento non è stato raggiunto ancora un punto di svolta. Invece, il passaggio di quote da Arpe a Mainetti è solo l'ultimo episodio di una più lunga serie tra i due imprenditori. Già alla fine dello scorso febbraio, infatti, Arpe aveva deciso di non esercitare attraverso la società Sator l'opzione per salire al 48,75% del Foglio. Diritto che, se esercitato, avrebbe portato Mainetti a scendere fino a un altro 48,75%. Bisogna poi risalire al novembre 2015 quando sia Mainetti sia Arpe erano arrivati alle rispettive quote del 65% e del 32,5%, attraverso un aumento di capitale di 3 milioni. Entrambi, però, avevano ufficializzato il loro ingresso nella Foglio edizioni srl prima ancora, a inizio giugno 2015, quando sono usciti di scena Paolo Berlusconi, che deteneva il 48,30%, Verdini con il 21,42% e Ferrara al 14,28%. In particolare, Arpe aveva iniziato a interessarsi alla testata a inizio 2015, con l'obiettivo di garantirne continuità e crescita. Adesso, Mainetti potrà dedicarsi completamente al Foglio e pensare a come raggiungere il 100% della Gazzetta del Mezzogiorno. Mentre Arpe si concentrerà sull'investimento in Banzai (gruppo di Paolo Ainio guidato dall'a.d. ex Rcs Pietro Scott Jovane), che ha dato l'esclusiva a Mondadori per trattare l'acquisizione di alcuni suoi siti verticali. Nel portafoglio editoriale di Arpe ci sono infine Lettera43, Pagina99, Rivista Studio e Undici. ———©Riproduzione riservata ——| EDITORIA Pag. 13 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 25 Direttore Responsabile Diffusione Testata (dato non disponibile) 234.856 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Sauro Pellerucci, fondatore e presidente T vr\T \ \xinn (ÏRITPO "Dagli elenchi al web Pagine SI ora cresce coi servizi per le Pmi" CHIARA MFRICO Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Vent'anni tra elenchi telefonici e strategie web: Pagine Sì!, il secondo operatore italiano nel settore degli elenchi cartacei, festeggia due decenni di attività al servizio delle piccole e medie imprese, con uno sguardo sempre più proiettato al futuro, cioè al business online. Fondata nel 1996 a Terni, l'azienda si è specializzata nel settore dell'editoria pubblicitaria multimediale, e produce oltre 8 milioni di copie all'anno di Elenco Sì!, distribuite gratuitamente in 70 province italiane. Il modello di distribuzione segue una logica precisa, che tiene conto della sempre crescente diffusione di Internet: nelle grandi città come Roma e Milano gli elenchi di Elenco Sì! sono disponibili solo in versione online. Il servizio di Pagine Sì! si differenzia rispetto alla concorrenza anche per un altro aspetto: è totalmente gratuito, e non prevede alcun rimborso in bolletta a carico degli utenti. Ma il futuro è online: l'azienda, attraverso la business unit Si4Web, supporta infatti le piccole e medie imprese realizzando siti internet e offrendo strategie per migliorare la loro visibilità sulla Rete. «L'essere stati un esempio di piccola impresa che ha saputo competere con i monopoli ci ha trasformato in un punto di riferimento per le pmi italiane, che sentono la necessità di un partner che le sappia affiancare nella comunicazione e guidare verso la vendita online - afferma Sauro Pellerucci, fondatore e presidente di Pagine Sì! -. Il nostro fatturato supera i venti milioni di euro ed è ormai composto prevalentemente da servizi forniti per il web». presentato durante la scorsa edizione di Vinitaly e realizzato proprio per supportare la vendita all'estero di vini italiani, anche attraverso filmati girati nei vigneti, che mostrano ai clienti di tutto il mondo come e dove nasce il vino. EDITORIA Pag. 14 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Editoria FOCUS IL RIASSETTO IN USA Usa Today, Opa per conquistare il Los Angeles Times Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Monica D'Ascenzo MILANO Usa Today lancia un'Opa sul LosAngelesTimeseilChicago Tribune. La notizia, resa pubblica ieri, ha trascinato al rialzo i titoli di Tribune Publishing in Borsa e animato il settore editoriale americano. Gannett ha lanciato un'offerta di acquisto ostile sul Tribune Publishing con una operazione valutata 815 milioni di dollari, debito incluso. Il gruppo editoriale che controlla il quotidiano "Usa Today" punta ad apliare il proprio portafoglio di quotidiani. seduta di Wall Street di ieri. proprio portafoglio di quotidiani. All'offerta Tribune ha risposto L'offerta risale al 12 aprile scorso, quando il gruppo Gannett ha messo il 22 aprile spiegando di avere sul piatto 12,25 dollari per azione in arruolato Goldman Sachs e contanti per rilevare il concorrente. Lazard come advisor finanziari La cifra si confronta con un valore e Kirkland & Ellis come del titolo Tribune che venerdì scorso advisor legale. L'uscita allo era pari a 7,52 dollari. Il premio offerto aveva fatto volare nel pre- scoperto di ieri arriva, quindi, mercato il titolo di Tribune del 56% dopo due settimane di a 11,75 dollari. Un rialzo che poi trattative private, che non non si è affatto ridimensionato hanno portato alla conclusione durante la dell'operazione. In questo modo Gannett gioca la carta della pressione del mercato suH'editrice preda. Continua > pagina22 Editoria. L'editore Gannett lancia un'Opa per conquistare il gruppo Tribune Usa Today punta sul Los Angeles Times Monica D'Ascenzo » Continua da pagina 21 Usa Today, terzo quotidiano statunitense per diffusione e tra i primi dieci quotidiani di lingua inglese al mondo per diffusione conta 8 milioni di lettori al giorno tra carta stampata e web e 22 milioni di dowloads su cellulare. Nato nel 1982, secondo le rilevazioni di AAM Publisher nel secondo trimestre fiscale terminato nel settembre 2015, Usa Today ha visto una media giornaliera di vendite di 916.550 copie dal lunedì al venerdì con i suoi 37 centri stampa negli Stati Uniti. A livello internazionale, invece, raggiunge le 26.835 copie. Se l'operazio ne andrà in porto sposerà gli storici Los Angeles Times, nato nel 1981 e quarto quotidiano americano, e il Chicago Tribune, fondato nel 1847 e ottavo giornale negli States. Nella ricerca di nuovi margini con le pubblicazioni online, i grandi editori stanno puntando sul consolidamento delle testate per poter tagliare i costi e cre-IL VALORE L'offerta è stata lanciata a 12,25 dolla riper azione per un controvalore di 815 milioni compreso il debito da 390 milioni di dollari della preda are sinergie, come sta avvenendo d'altra parte anche in Italia con l'operazione che ha visto il matrimonio tra La Stampa e Repubblica. Lo scorso anno, infatti, i dati hanno visto valori record per acquisizioni e fusioni nel comprato dall'inizio della crisi del 2008.: 70 quotidiani sono stati ceduti per un vcontrovalore combinato di 827 milioni di dollari, secondo i dati di Dirks, Van Essen & Murray. Gannett ha già acquisito 15 quotidiani, incluso Milwaukee Journal Sentinel, mentre Tribune Publishing aveva conquistato il San Diego Union- Tribune. Ma proprio il gruppo oggi preda aveva fallito nell'acquisizione di due giornali del Sud California, a seguito del divieto arrivato dal Dipartimento di Giustizia americano per problemi di concorrenza. Ora i due gruppi si trovano ad avere poche sovrapposizioni territoriali e questo dovrebbe aiutare ad avere il via libera all'operazione dal Dipartimento. Il mercato resta, comunque, perplesso per l'operazione considerato che i fondamentali del settore non sono affatto rosei così come le prospettive, ma Gannett evidentemente vede nella crescita dimensionale l'arma per combattere il rallentamento del mercato editoriale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 15 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Valzer nell'editoria americana nuovo scossone di Usa Today Da Gannett 815 milioni di dollari per IDS Angeles Times e Chicago Tribune Nell'ultimo anno settanta operazioni di cambio di proprietà nel settore sul fronte degli assetti proprietari avviene in un settore che si è rimpicciolito da allora, anche se non in maniera così brutale come si potrebbe credere. Nel 2009 l'insieme delle vendite di quotidiani Usa era di 44 milioni di copie al giorno, FEDERICO RAMPINI Usa Today vuole aggregare a oggi è sceso a 41 milioni. L'effetto della sé due testate storiche della stampa americana. Il concorrenza di nuovi media digitali, e primo e unico "giornale nazionale" degli Stati Uniti soprattutto dei social media divenuti la (Usa Today non ha radici in un mercato metropolitano) lancia un'offerta per i due quotidiani principale fonte d'informazione per le più importanti della West Coast e del Midwest: Los giovani generazioni, è stato più Angeles Times e Chicago Tribune. L'annuncio pronunciato sul fronte delle entrate avviene al culmine di un'ondata di fusioni e pubblicitarie. Nella raccolta pubblicitaria acquisizioni nella carta stampata, un settore che si è improvvisamente rimesso in movimento suscitando il grande avversario non sono tanto i appetiti di ogni sorta. Ma anche in una logica di singoli media digitali, quanto i megaaggregazione e riduzione delle aziende editoriali in aggregatori come Google e Facebook. campo, ai fini di ridurre i costi. L'offerta lanciata Eppure l'appetibilità della carta stampa dall'editore di Usa Today, la public company Gannett, ha un valore totale di 815 milioni di dollari torna ad essere evidente. La tipologia degli così suddiviso: 400 milioni di esborso netto, il acquirenti è molto differenziata. Un rimanente sotto forma di assunzione dei debiti. La gruppo come Gannett ha una chiara preda, in questa che vorrebbe essere un'operazione strategia aziendale e sia pure all'interno di amicheun mercato più ristretto punta alla leadership, al consolidamento, ai guadagni di efficienza e redditività che possono venire dal consolidamento. Altri protagonisti di acquisizioni recenti, soprattutto nella stampa locale, sono stati imprenditori industriali di settori diversi dall'editoria, seguendo a volte quella che è la tradizionale logica "politica": l'acquisizione di un giornale monopolista in una città o in una contea, può esaltare la vole, è l'éditrice Tribune Publishing. Per visibilità dell'editore e la sua capacità di avere un'idea delle dimensioni di questi relazione con i notabili della politica gruppi, Gannett con Usa Today e una locale. In parallelo sono andati avanti miriade di altre testate è di gran lunga il filoni molto diversi nella stampa. C'è chi numero uno con una quota del 12% del mercato nazionale della carta stampata, e ha perseguito il modello delle non profit, un fatturato di 2,9 miliardi. Gannett vale il ad esempio con il giornalismo investigativo (vedi ProPublica) finanziato doppio della News Corp, di Rupert Murdoch, proprietaria fra l'altro del Wall con il mecenatismo, seguendo una Street Journal. L'éditrice Tribune, oggetto tradizione americana che ha dato risultati della proposta di Gannett, ha un fatturato nel campo delle università, dei musei, degli ospedali. Ma quello che accade con di 1,67 miliardi e il 5% di quota di mercato, cioè un peso equivalente al New la mossa di Gannett sottolinea il ritorno in forze di un editore puro per affrontare le York Times. Il gruppo Hearst, che prossime sfide con i colossi del digitale. dominava la stampa locale ai tempi del suo fondatore (William Randolph Hearst ispiratore del "Citizen Kane" di Orson E LOCALI Usa Today è il Welles), dopo tante eure dimagranti oggi NAZIONALE quotidiano più diffuso negli Stati Uniti e il più noto ha solo il 2% del mercato americano. tra quelli di Gannett, che possiede anche una serie di L'editrice Tribune Publishing ha un fatturato di 1,67 miliardi e una quota di mercato del 5%, pari al New York Times II Wall Street Journal ha censito l'anno scorso ben 70 operazioni di cambio di proprietà di giornali: fusioni, acquisizioni, per un valore complessivo di 827 milioni. È una cifra record come non si registrava dal 2008. E questo attivismo EDITORIA Robert J. Dickey, ceo del gruppo Gannett USA TODAY LE TESTATE THE £os JUxgeks Siine» 'USA TODAY LE TESTATE SKINON EATING £os JUxgeks Siine» '.-«i., •nn Crihme N EATING £os JUxgeks Siine» '.-«i., •nn KINON EATING £os JUxgeks Siine» '.-«i., STATE SKINON EATING £os JUxgeks Siine» ' TESTATE SKINON EATING £os JUxgeks Siine» ine» 'USA TODAY LE TESTATE SKINON EATING £os JUxgeks Siine» 'USA TODAY LE TESTATE USA TODAY THE SKINON EATING USA TODAY THE SK £os JUxgeks Siine» .-«i., INON E •nn TIN Crihme USA USA TODAY LE TESTATE ATE SKINON EATING £os JUxgeks Siine» '.-«i., •nn Crihme testate locali. Il Los Angeles Times e il Chicago Tribune, proprietà di Tribune Publishing, sono quarto e ottavo Pag. 16 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 19 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Veditore di Usa Today vuole acquisire il gruppo del LA Times per creare sinergie fra le testate Gannett, maxi offerta per Tribune Sul piatto 724 mln di euro in contanti, +63% sulla Borsa DI ANDREA SECCHI Gannett, l'editore americano di Usa Today e di altre 107 testate locali, vuole acquisire la Tribune publishing, proprietaria del Los Angeles Times, del Chicago Tribune e di altri nove quotidiani. Vuole fortemente, è il caso di dire, perché per l'operazione ha messo sul piatto 815 milioni di dollari in contanti (723,5 mln di euro), 12,25 dollari per azione (10,9 euro), ovvero il 63% in più rispetto alla quotazione dei titoli Tribune di venerdì scorso. La società sarà valutata così 5,6 volte il margine operativo lordo dello scorso anno. Non solo, dopo aver espresso più volte la propria intenzione direttamente al ceo Justin Dearborn e al primo azionista di Tribune Michael Farro (16,6%) ottenendo solo resistenza, ieri ceo di Gannett Robert Dickey ha reso pubblica l'offerta in modo che il management sia costretto a te rientra perciò nell'ampliamento di questo network. La parola chiave è consolidamento, come sta accadendo ormai nei diversi mercati e nei diversi media (Repubblica-Stampa e Vivendi-Premium forse dicono qualcosa, mentre è un po' differente ciò che sta accadendo con Cairo e Rcs). Il percorso era già chiaro dallo scorso anno, quando Gannett si è separata dalla società madre, Tegna, e il rafforzamento dei quotidiani locali attraverso un'opera di consolidamen Dickey. Concludendo in maniera perentoria: «continuare a rifiutare di aprire un dialogo con noi servirà soltanto per ritardare la possibilità che i vostri azionisti ricevano il valore della nostra offerta tutta in contanti. Noi, comunque, siamo preparati a considerare tutte le alternative per completare questa transazione». I riflessi in borsa per Tribune non si sono ovviamente fatti attendere: nel premarekt ieri le azioni sono cresciute del 54% a 11,56 dollari (10,26 euro). to era stato indicato come la via per superare la crisi della carta stampata. Peraltro anche Tribune Publishing nell'agosto del 2014 si era separata dalla Tribune co. poi ribattezzata Tribune Media: da una parte i giornali in perdita, dall'altra la tv. Ma mentre Gannett oggi è un'azienda senza debiti che ner conto anche della volontà finanzierà l'acquisto con una degli altri azionisti e quindi linea di credito di 500 mln palesando un'offerta ostile. Il (443,9 mln di euro) già disegno di Gannett è di presente e poi cercherà altre riempire alcuni dei buchi risorse nel mercato, Tribune ha geografici che ha in termini di al contrario 390 milioni di copertura con i propri giornali e dollari di debito (346,2 mln di così con la raccolta euro) e perdite nel 2015 per 2,8 pubblicitaria. E unendo le milioni di dollari (2,5 mln di proprie testate con quelle di euro) contro i 42,3 milioni di Tribune riuscirebbe a utile (37,55 mln di euro) di un espandersi ulteriormente sul anno prima. I ricavi sono territorio. invece scesi del 3,2% a 954,7 Contemporaneamente mln di dollari (847,6 mln). La otterrebbe sinergie che prima mossa di Gannett verso produrranno risparmi per 50 Tribune è stata una lettera dello milioni di dollari all'anno (44 scorso 12 aprile che però aveva mln di euro). Senza tagliare sui ricevuto una risposta per niente gior collaborativa. Così Dickey nalisti, però, ha avvertito Dickey, ma agendo su altre voci di costo. Negli ultimi mesi, il gruppo editoriale ha lavorato nella creazione dello Usa Today Network, una rete che unisce i giornali locali Gannett sia in termini di scambio di contenuti che di raccolta pubblicitaria. Tribune EDITORIA ha voluto scoprire le carte con tutti gli azionisti, sicuro che la sua offerta sia molto allettante. «Quello che speriamo», si legge nella nuova missiva resa pubblica ieri, «è di sederci con il board di Tribune e lavorare per una transazione. Siamo sicuri che con la cooperazione tra le due società potremo completare la due diligence in breve tempo e raggiungere un accordo», ha scritto Pag. 17 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Patience Wheatcroft (non disponibile) Gannett Aims to Buy Tribune Publishing BY LUKAS I. ALPERT AND JOSHUA JAMERSON Gannett Co. on Monday went public with its proposal to acquire Tribune Publishing Co. in a deal valued at about $400 million that would combine titles like USA Today, the Los Angeles Tunes and Chicago Tribune, as the struggling U.S. newspaper industry increasingly consolidates. Gannett is offering $12.25 in cash for each share of Tribune, a 63% premium to the stock's closing price Friday. Including the assumption of Tribune's debt, Gannett said the deal has a total value of $815 million. "By combining, we would create a company with the financial stability and flexibility equipped to preserve journalistic integrity, lugli standards and excellence for years to come," Gannett Chief Executive Robert Dickey wrote in a letter to his counterpart at Tribune, CEO Justin Dearborn. hi the letter, Gannett said it was disappointed with Tribune's response to its proposal made April 12 and frustrated with its "refusal to begin constructive discussions with us." In a statement Monday, Tribune said it told Gannett Please see OFFER page £2 The Los Angeles Times Is Tribune's largest revenue generator. OFFER Continued from the prior page that it is completing arrangements with financial and legal advisers to assist it in reviewing the offer and would "respond to Gannett as quickly as feasible." Gannett's proposal comes amid a frenzy of newspaper industry deals, as bigger players scout for bargains to help give them the economic advantages of scale in a business under pressure on multiple fronts. Gannett already is the largest publisher, with 12% of U.S. newspaper daily circulation, according to the Alliance for Audited Media. Gannett owns 107 mostly small- and midmarket U.S. dailies in 34 states, as well as its flagship, USA Today. Last summer, after Gannett was spun off as a newspaper group from television properties that now make up Tegna Inc., Mr. Dickey said the company would aggressively pursue acquisitions of larger market publications. Tribune Publishing also was separated from television holdings but has struggled to find its footing as an independent company since the split in late 2014, less than two years after its predecessor company emerged from bankruptcy. Tribune owns 11 big dallies in disparate markets that have made it difficult to combine costs as well as others have. then, from $24.50 a share to $7.52 at market close Friday. On Monday, follovwng news of the proposal, shares of Tribune Publishing jumped 53% to S11.48 in afternoon trading. "There is no question that this offer is driven by the fact that prices are so low," said William Smead, chief executive of Smead Capital Management, which owns a 5.1% stake in Gannett. "In this marketplace, very few people want to own these companies until we find out where the bleeding stops," he said. Gannett shares rose 5.3% to $16.60 by midafternoon Monday. Before that, the stock had risen roughly 5.4% since its June 2015 spinoff. Gannett's revenue last year slipped 9% to $2.89 billion, while Tribune's operating revenue fell about 2.1% to $1.67 billion. Earlier this month, Gannett closed a deal to acquire the Journal Media Group's 15 daily newspapers for $280 million. The conclusion of that deal was delayed amid a review by the U.S. Department of Justice, but it was ultimately approved. Tribune Publishing also has sought greater scale but has been thwarted in its efforts. In March, the Justice Department blocked a deal by Tribune to purchase a string of Southern California papers owned by Freedom Communications Inc. on antitrust grounds. Analysts said they didn't expect a possible Gannett- • ^rt^fcflrmBs Gannett owns 107 mostly small- and mid-market U.S. dallies, as well as Its flagship, USA Today. operate in different markets. "If there are issues, it may affect a property or two rather than the combination as a whole," said Jim Friedlich, CEO of Empirical Media Advisors, a consulting firm that advises media companies on digital strategies and has worked with Tribune. Gannett said it can quickly consummate a transaction without any financing conditions and without threatening the taxfree treatment of Tribune's spinoff. A person familiar with the matter said News Corp, owner of The Wall Street Journal, which previously has expressed interest in the Los Angeles Times, wouldn't be interested in pursuing Tribune now. The company has reported declining year-over-year revenue in almost every quarter Tribune deal to encounter any since the spinoff. Its stock major regulatory issues as their price has tumbled 69% since properties largely EDITORIA Pag. 18 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 13 Direttore Responsabile Diffusione Testata Lionel Barber (non disponibile) Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress USA Today owner Gannett in $815m takeover offer for Tribune Publishing SHANNON BOND AND JAMES FONTANELLA-KHAN — NEW YORK Gannett, the publisher of USA Today, has moved to extend its lead as the biggest print and digital news organisation in the US with a $815m takeover proposal for Tribune Publishing, owner of the Los Angeles Times and the Chicago Tribune newspapers. Gannett, which also owns 92 US regional titles and the UK's Newsquest, has been on the hunt for deals at a time of rapid consolidation in American newspapers, which have found their advertising revenues and newsstand sales under pressure from the rise of digital media. Tribune has had a turbulent ride since its former parent company emerged from bankruptcy four years ago and, earlier this year, shook up the management and strategy of its portfolio of papers. Its shares have tumbled more than 50 per cent in the past 12 months. Gannett yesterday proposed an allcash offer of $12.25 per Tribune share, representing a 63 per cent premium to the stock's closing price on April 22. When the Tribune's debt of approximately $390m is included, the total deal value is $815m. In a letter released with the offer, Gannett expressed disappointment at Tribune's refusal to begin talks about a combination, which it said would help both companies make the transition to a more internet-driven business. Tribune said it had told Gannett last week that it was hiring Goldman Sachs and Lazard to help review the proposal. Gannett suggested a combination with Tribune would create synergies of approximately $50m a year, giving both groups greater financial stability and the flexibility to maintain high journalistic standards. The proposal is Gannett's biggest expansion attempt since it separated its publishing assets from its faster-growing broadcast and digital operations in 2014. It was among a number of publishers to do so — including Time Warner, News Corp and Tribune itself— as they grappled with an industry-wide drop in print advertising revenues and a shift from print to digital outlets by readers. EDITORIA Pag. 19 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 30 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giovanni Morandi 274.329 L-INTERVENTO di RUBEN RAZZANTE* IL GIORNALISMO DI QUALITÀ Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress VALORIZZARE esempi di giornalismo attento e scrupoloso, rispettoso dei principi deontologici e ispirato a correttezza e amore per la verità. Dovrebbe essere questa l'ambizione diogniPremio giornalistico, soprattutto se patrocinato dall'Ordine nazionale dei giornalisti, paladino dell'etica nel diritto di cronaca e potenziale garante della qualità dell'informazione. E, per quanto riguarda il Premio internazionale "Cinque stelle al giornalismo", certamente lo è, fin dalla sua inaugurazione, undici anni fa. Lunedì 25 aprile ail 'Hotel Palace di Milano Marittima saranno assegnati i riconoscimenti del Premio internazionale "Cinque Stelle al giornalismo". A riceverli saranno: Andrea Cangini, direttore del Quotidiano Nazionale (II Resto del Carlino, La Nazione, II Giorno), Antonio Di Bella, direttore di Rai News, Luciano Fontana direttore del Corriere della Sera, Myrta Merlino, giornalista e conduttrice televisiva de La7, Annette Reubesamen, giornalista tedesca. ANCORA UNA VOLTA, dunque, è stata scelta una rosa di prestigiosi professionisti dell'informazione che saranno protagonisti nel corso di una serata presentata da Massimo Giletti e Vira Carbone. Quest'anno, nel corso della serata di gala, oltre ai riconoscimenti attribuiti dalla giuria, verranno consegnati altri due premi. Uno di questi, il Premio Batani, voluto dalla famiglia in ricordo del patron Tonino Batani, scomparso il 22 dicembre scorso, verrà assegnato a Giorgio Squinzi, imprenditore assai stimato e presidente uscente di Confindustna. Il secondo premio speciale andrà a Giancarlo Mazzuca per i 60 anni del quotidiano II Giorno. Mazzuca è stato direttore di varie testate del gruppo Riffeser Monti e ha saputo guidare II Giorno in una difficile transizione, passata anche attraverso Expo 2015, evento internazionale ospitato da Milano, culla di quel quotidiano. Con lui alla guida del Giorno si sono rinverditi i fasti della gloriosa tradizione montanelliana, basata sui r acconti popolari rigorosamente separati dall'interpretazione dei fatti e dalla critica. Indra Montanelli ha sempre raccomandato ai suoi allievi e collaboratori di servire il lettore senza preconcetti né pregiudizi, descrivendo gli avvenimenti e commentandoli, semmai, a parte. Giancarlo Mazzuca è stato uno dei più fedeli interpreti degli insegnamenti montanelliani e ha saputo riprodurli sia nella sua quotidiana attività giornalistica sia nei suoi pregevoli libri nei quali parla spesso del suo rapporto con il Maestro, anche attraverso aneddoti ed episodi inediti. A Milano Marittima, il 25 aprile, aleggerà nell'aria anche la figura dell'intramontabile Indra. *Docente di Diritto deH'informazione all'Università Cattolica di Milano e Presidente della giuria del Premio "Cinque stelle al giomausmo" EDITORIA Pag. 20 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 34 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giovanni Morandi 274.329 MASS MEDIA TRA CULTURA E ATTUALITÀ Da sinistra, il direttore del "QN" e del "Resto del Carlino" Andrea Cangini, Ruben Razzante (presidente della giuria), Paola Batani, figlia di Tonino, ideatore del premio e scomparso a dicembre, Antonio Di Bella (Rai News), Annette Reubesamen e Luciano Fontana, direttore del "Corriere della Sera". In alto, Giancarlo Mazzuca, direttore del "Giorno" Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Brillano le 5 stelle al giornalismo La Riviera premia Finformazione // riconoscimento ai direttori di QNResto del Carlino e Corsera L'evento si è confermato uno degli appuntamenti mondani più attesi in tutta la riviera romagnola, grazie al suo mix di cultura, attualità, moda ed eleganza. Numerose le autorità presenti, che hanno applaudito i grandi nomi del giornalismo che la giuria presieduta da A MILANO MARITTIMA Oltre 500 invitati: conduttore della cerimonia Alessandra Giordano MILANO MARITTIMA (Ravenna) Massimo Giletti L'omaggio alla ATMOSFERA delle grandi occasioni stampa tedesca Ruben Razzante ha ieri sera a Milano Marittima, dove al voluto premiare per il loro lavoro: Palace Hotel si è svolto il Premio Andrea Cangini, direttore del "Qn" Internazionale "Cinque Stelle al e del Resto del Carlino, Antonio Giornalismo", giunto all'undicesima Di Bella, direttore di Rai News, edizione. Circa 500 persone hanno Luciano Fontana, direttore del partecipato alla serata organizzata in modo impeccabile dal Gruppo Batani "Corriere della Sera", Myrta Select Hotels e patrocinato dall'Ordine Merlino, giornalista de La7 Nazionale dei Giornalisti. (assente), Annette Undicesima •••••••i Due trofei speciali: a Giancarlo Mazzuca per i 60 anni de "II Giorno" e a Squinzi il "Batani" EDITORIA Reubesamen, giornalista tedesca del Welt Am Sonntag. Conduttore della cerimonia, anche quest'anno, Massimo Guetti, che in virtù del legame con Milano Marittima non ha mancato l'appuntamento. Ed è stato proprio lui il primo a ricordare, dal palco, la figura di An tonio "Tonino" Batani, il grande albergatore scomparso pochi Pag. 21 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 34 Direttore Responsabile Diffusione Testata Giovanni Morandi 274.329 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress giorni prima di Natale giorni che,prima nel di Natale che, nel di questa terra. Ieri promozione 2006, ideò questo premio 2006, ideò per questo premio sera è per stata la volta di Annette richiamare in Romagna richiamare grandiinnomi Romagna grandi nomi di questo «Sono felicissima del giornalismo nazionale del giornalismo e nazionale premioe- ha detto - perché adoro internazionale e accendere internazionale i e accendere l'Italia, iche sono vent'anni che mi riflettori sul turismoriflettori e la suasul turismoda e la sua occasioni di scrivere. È un industria. DUE i premi industria. speciali DUE i premi speciali paese favoloso, che non smette conferiti in questa edizione. conferiti in Il primo questa edizione. Il primo mai di stupire e che ha una a Giorgio Squinzi, presidente a Giorgio Squinzi, presidente ricchezza artistica e culturale che uscente di Confindustria, uscentealdiquale Confindustria, è continui al quale è apprezzata nel a Molto stato conferito il Premio stato conferito Batani, il Premio Batani, della serata voluto dalla famiglia voluto per ricordare dalla famiglia il corso per ricordare il anche la sfilata delle patron e premiare chi patron nel corso e premiare della chi nel sfavillanti corso dellacreazioni della Maison Bartorelli e di preziosi vita vita si è distinto nella professione. « Sono molto orgoglioso di questo premio - ha dichiarato Squinzi soprattutto perché è alla memoria di Tonino Batani, un grande amico e un imprenditore che ha fatto la differenza in questa terra. L'evento di stasera è molto importante in quanto oggi la comunicazione è fondamentale in tutti gli ambiti della società, qualsiasi professione si fàccia». UN RICONOSCIMENTO speciale anche a Giancarlo Mazzuca, che venne premiato alla prima edizio- orologi, indossati da bellissimi modelli. Accanto al Gruppo Batani, i partner della manifestazione, da Apt Emilia Romagna a Bper, da Bartorelli Gioiellerie a Federeventi Emilia Romagna, da Dolp's Studio all'Associazione Italotedesca dei Giornalisti. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— ne del "Premio Cinque Stelle". Ieri sera a Mazzuca è stata consegnata una medaglia d'oro per i 60 anni di attività del quotidiano "II Giorno", di cui è direttore. « Dirigo "II Giorno" da tre anni e mezzo - ha detto - e ricevere questo riconoscimento è una grande soddisfazione, in quanto è una testimonianza che il giornale lombardo è molto vivo e sono orgoglioso del suo successo». Nel corso della serata Giletti ha anche colto l'occasione per parlare di vari temi d'attualità con i professionisti della comunicazione. Il conduttore televisi vo, nel leggere le motivazioni dei premi, ha richiamato più volte il ruolo dell'informazione nella ha commentato il direttore del "Qn" Andrea Cangini - non è un premio alla persona, ma un riconoscimento alla testata. La forza del nostro giornale è il radicamento territoriale, reso possibile grazie al lavoro di tanti colleghi che hanno come obiettivo principale i lettori». COME è ormai tradizione, nella rosa dei premiati anche un giornalista di lingua tedesca. Era stato proprio Tonino Batani a voler questo premio, per rinsaldare il rapporto con la Germania, che in passato fu il bacino turistico della Romagna, e per riconoscere alla stampa d'Oltralpe il ruolo avuto nella EDITORIA Pag. 22 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 43 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress CAGLIARI È morto il giornalista Franco Fiori CAGLIARI. Franco Fiori, protagonista della cultura e del giornalismo sardo, è scomparso nella notte tra domenica e lunedì. Aveva 83 anni. Pubblicista dal '65, fratello minore dei giornalisti Vittorino e Peppino Fiori, è stato vicesegretario nazionale della Federazione della Stampa, più volte consigliere nazionale della Fnsi, addetto stampa della Regione, presidente del Corecom, dirigente del Fsi, sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, direttore di periodici culturali e sindacali. EDITORIA Pag. 23 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 25 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 LA GUERRA DI ERDOGAN CONTRO I GIORNALISTI Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Fare il giornalista in Turchia e pretendere di essere libero di esercitare il diritto di critica è un crimine e insieme un insulto all'autorità costituita. Lo sa bene il direttore del glorioso quotidiano Cumhuryet Can Dundar, che sta collezionando condanne. Rischia l'ergastolo perché è accusato di spionaggio per aver rivelato, con prove documentali e con un video non smentibile, una assoluta verità: che il regime inviava armi ai jihadisti più estremi in Siria e in Iraq, con l'aiuto, la protezione e la scorta dei servizi segreti turchi. Non è tutto. Ieri Dundar è stato condannato a pagare un'ammenda di 9.000 euro (al cambio ufficiale dell'importo in lire turche) per aver accusato il presidente Recep Tayyip Erdogan, che allora era primo ministro, e suo figlio Bilal, di un traffico d'oro con l'Iran. D condannato Dundar è davvero un giornalista verticale, che ha tutta la nostra ammirazione. Anche perché ha dichiarato che «se la ricerca della verità è un crimine, continueremo a commettere quel crimine». Onestamente, sulla Turchia non si sa più cosa pensare, perché tutti gli argini per contrastare l'autoritarismo di Erdogan sono saltati. Adesso la «guerra» del regime non è rivolta soltanto ai giornalisti turchi e ai social media, che secondo il « dittatore» infangano colpevolmente l'immagine del Paese, ma anche contro i reporter stranieri, obbligati a sottostare a un diktat: chi scrive contro il governo non è il benvenuto, e chi è nel Paese può essere querelato e perseguito. Sappiamo molto bene che i giornalisti non sono mai piaciuti al potere: nei Paesi dittatoriali, semi dittatoriali, e persino nelle democrazie. Inutile addolcire la realtà con qualche aggettivo: il reporter è sempre considerato un fastidioso ficcanaso. Negli Stati Uniti, che sono culla di democrazia, il giornalista è rispettato e temuto. Nelle democrazie deboli è appena tollerato (e non sempre). Figuriamoci dove la democrazia è stata rottamata! Antonio Ferrari ^P @ferrarìant © RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 24 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 6 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 Primo piano Le sfide dell'Occidente Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Ora sono i giornalisti europei a finire nel mirino di Erdogan Fermata reporter olandese. Il caso dell'orchestra di Dresda e gli armeni L'email II 21 aprile è stato chiesto ai turchi in Olanda di segnalare post o tweet offensivi «Molti di noi davano per scontato che le norme di lesa maestà, usate dal presidente • Permetta Ebru Erdogan per difendersi dalle Umar, reporter critiche in Turchia, non olandese, è stata svegliata dalla avrebbero potuto essere polizia turca applicate in Europa. E invece sabato nolte e portata in questura eccoci qui. Il dominio di per aver insultato Erdogan si estende già all'Europa». Le parole dello Erdogan su Twitter • scrittore Douglas Murray sullo Rilasciata Spectator riassumono lo sdegno Domenica la di molti europei dopo la querela donna è stata per diffamazione presentata dal rilasciata ma le è presidente turco nei confronti stato proibito di lasciare il Paese • del comico tedesco Ian L'articolo Umar Boehmermann e autorizzata aveva scritto un dalla cancelliera tedesca Angela articolo sul Merkel. Nulla di nuovo. Da quotidiano quando è stato eletto capo dello olandese Metro Stato, nell'agosto del 2014, molto critico nei confronti di Erdogan ha fatto causa a 1.845 Erdogan e del suo persone in Turchia. Il problema governo • La è che ora, dopo la firma protesta II premier dell'accordo con la Ue sui olandese Mark migranti, nel mirino ci sono i Rutte e il suo giornalisti europei. Sabato notte ministro degli Esteri Koenders la reporter olandese di origine hanno protestato turca Ebru Umar è stata tirata verso i loro giù dal letto dalla polizia a omologhi ad Kusadasi, nelAnkara l'Ovest della Turchia, per aver insultato Erdogan su Twitter. Ieri è stata rilasciata ma le è stato proibito di lasciare il Paese, n ministro degli Esteri olandese Bert Koenders ha espresso il suo disappunto all'omologo turco Mevlut Cavusoglu. n governo olandese è preoccupato. La giornalista aveva scritto un articolo sul caso dell'email inviata il 21 aprile dal consolato turco di Rotterdam a tutte le organizzazioni turche in Olanda in cui si chiedeva di segnalare post e tweet insultanti verso Erdogan o la Turchia apparsi nei Paesi Bassi. Il consolato turco ha parlato di un «malinteso» ma il premier Rutte si è detto EDITORIA «stupito» e ha chiesto spiegazioni. Non tira aria migliore in Germania. Sabato sera al fotografo greco Giorgos Moutafis, in servizio per la Bud, è stato negato 10 scalo ad Istanbul per andare 11 Libia, n 19 aprile al direttore della redazione del Cairo della televisione tedesca Ard, Volker Schwenk, è stato negato l'ingresso in Turchia. Merkel ha protestato ma poi si è ugualmente recata nel campo profughi di Gaziantep. Ieri è scoppiata un'altra polemica. Il progetto Aghet dedicato al genocidio armeno dall'Orchestra Sinfonica di Dresda ha infastidito Ankara che ha chiesto alla Commissione europea di ritirare il finanziamento di 200 mila euro. L'agenzia per l'educazione e la cultura della Commissione ha detto che «l'erogazione della somma non è in discussione» ma ha rimosso il link al progetto sul suo sito web e ha chiesto al manager dell'orchestra Markus Rindt di «addolcire il testo» e non menzionare più la parola «genocidio». Intanto la Germania, sul sito del ministero degli Esteri, consiglia ai turisti che vanno in Turchia di «non fare dichiarazioni politiche pubbliche e a non esprimere simpatie per gruppi terroristici». Ma cosa succederà se il Bundestag a giugno riconoscerà il genocidio armeno A irritare Ankara c'è anche la risoluzione del Parlamento europeo del 14 aprile, definita da Erdogan «provocatoria», in cui si contestano le «intimidazioni ai giornalisti», «la presa di possesso illegale di numerosi giornali» e la repressione delle opposizioni. Che fare? Per ora lo Spectator ha deciso di riderci su e ha indetto un «concorso» per premiare la poesia più offensiva nei confronti di Erdogan. Al vincitore andranno 1.000 sterline. «In gioco — scrive Murray — c'è la nostra libertà». Monica Ricci Sargentini © RIPRODUZIONE RISERVATA 1.845 Le cause per insulti a Erdogan intentate in Turchia contro giornalisti, accademia e semplici cittadini iööö Sterline il premio per il concorso indetto dallo Spectator per la poesia più offensiva nei confronti di Erdogan Pag. 25 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 6 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 Yerevan Su genocidio il passo di Clooney George Clooney è volato a Yerevan per partecipare a una cerimonia in ricordo del genocidio degli armeni. Il 24 aprile 1916 è ricordato come l'inizio del massacro dei civili armeni sotto l'Impero Ottomano. Quel giorno 200 intellettuali furono uccisi. In tutto, tra il 1915 e il 1916, morirono un milione e mezzo di persone. La Turchia non ammette che si trattò di genocidio (Vahan Stepanyan/Ap). EDITORIA Pag. 26 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress IL CASO.HA 15 ORE IM PI COMTROI CRITICI Turchia, reporter olandese fermata per un tweet U GIORNALISTA Ebru Limar, 45 anni, nata all'Aja da genitori turchi, è editorialista del quotidiano "Metro" È stata arrestata mentre era in vacanza a Kusadasi, sul Mar Egeo, in Turchia calciatore Hakan Sukur, il "Toro del Bosforo", capitano della Nazionale e attivo in più squadre italiane, rischia svariati anni di carcere per diversi messaggi contro il suo ex capo: Sukur era parlamentare nelle file del partito conservatore di origine religiosa fondato MARCO ANSALDO Un tweet critico dentro un da Erdogan, ma dallo scorso dicembre si è trasferito a vivere in California. Di recente hashtag insultante verso il Presidente Tavyip è poi esploso il caso del comico tedesco Erdogan. E una giornalista olandese, di origini turche, finisce arrestata mentre è in vacanza a Jan Boehmermann, autore di una poesia Kusadasi, sul Mar Egeo, in Turchia. Un fermo satirica, ritenuta insultante verso Erdogan durato 15 ore, e poi il ritorno in albergo, ma la sulla rete Zd/, perseguito dalla stessa reporter non ha per ora ricevuto il permesso di lasciare il Paese. Sabato sera Ebru Umar, 45 anni, giustizia in Germania su decisione del governo Merkel e oggi sotto scorta C'è nata all'Aja da genitori turchi, editorialista del quotidiano Metro, ha dato notizia del suo arresto, inoltre il caso del corrispondente del sempre via Twitter: «Polizia alla porta. Non è uno settimanale Der Spiegel espulso dal scherzo». Ha passato la notte in guardina, e Paese. E nei giorni scorsi quello del domenica ha ricevuto una telefonata dal premier reporter della tv tedesca Swr, Volker dei Paesi Bassi. Sotto accusa il contenuto di Schwenk, al quale è stato negato alcuni tweet, inviati da un hashtag l'ingresso al suo arrivo all'aeroporto: particolarmente diffamatorio nei confronti del Capo dello Stato turco. Nel messaggio, inoltre, voleva spingersi nel Sudest dell'Anatolia Erdogan veniva definito come "un dittatore". In per un reportage sulle zone curde. Ieri, un altro tweet la reporter criticava un di infine, è stato espulso anche il fotografo del quotidiano tedesco Bild, di nazionalità greca. plomatico di Ankara residente in Olanda per aver chiesto ai connazionali di dare conto degli insulti contro il loro Presidente. Di recente la Umar ha pubblicato un articolo critico sulla Turchia e sul suo leader. Ma lo stesso Erdogan da qualche tempo ha deciso di rispondere punto su punto. Quello della giornalista olandese non è certo il primo caso controverso, anche se adesso si tratta di un inviato straniero. Lo scorso ottobre il direttore del quotidiano Zaman era stato arrestato per alcuni tweet. E persino l'ex EDITORIA Pag. 27 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Claudio Cerasa 25.000 Reporters sans vergogne. Apri Endice sulh libertà di stampa e scopri die Vatìkaks è più grave di Charlie e che il Niger fa meglio dlsraek Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress TVT ella piatta Finlandia i giornalisti saranno sicuramente più li1N beri che in Inghilterra. Però degli inglesi, che la stampa l'hanno inventata, secondo Reporters sans frontières (Rsf) fanno meglio persino quei liberali del Ghana. E' uno dei tanti sfottò della ____________DI GIULIO MEOTTI____________ classifica che stila ogni anno Rsf. E come ogni anno, i nostri giornali si scandalizzano che l'Italia sia settantesima in lista, proprio nei giorni in cui le redazioni tagliano e cuciono intercettazioni di un ministro in carica (non è forse il massimo esempio di libertà di stampa'). Sfogliando la lista di Rsf c'è da sbellicarsi dalle risate. L'Olanda svetta e non si sa perché, visto che è il paese di Theo van Gogh, di Ayaan Hirsi Ali, degli arresti di vignettisti come Gregorius Nekschot e dei processi a Geert Wilders. Quest'ultimo non è un giornalista, obiettano. Ma è stato processato per il documentario "Fitna". Quello non è vero giornalismo, rispondono. Domina l'indice, come sospesa fuori dalla realtà, la Danimarca, nonostante a settembre il Jyllands-Posten, per ricordare la maggior crisi planetaria per la libertà di parola, abbia ripubblicato la stessa pagina del 2005, ma al posto delle vignette su Maometto dodici spazi bianchi. La classifica di Rsf si riferisce al 2015: non c'è stato l'attentato al caffè di Copenaghen in cui giornalisti e vignettisti discutevano di libertà di parola' Valeva così poco quella del regista ucciso al caffè, Finn Noergaard' E come ha fatto la Germania a precipitare in classifica dietro alla Giamaica' Ovvio, per le aggressioni ai giornalisti durante le manifestazioni di Pegida. Un vero attentato alla democrazia. Ma il prossimo anno c'è da aspettarsi una risalita tedesca: basterà soltanto ignorare Jan Bóhmermann, il comico a processo per le rime su Erdogan. Nell'inverosimile logica di Reporters sans frontières, il processo Vatileaks contro Emiliano Fittipaldi dell'Espresso e Gianluigi Nuzzi pesa di più dei dodici morti a Charlie Hebdo, visto che la Francia si piazza quaranta posti più avanti di noi. Nonostante a Parigi, da anni, si processino giornalisti e scrittori e gli si tolga il microfono (caso Zemmour). E gli Stati Uniti del quarto potere che hanno inventato il primo emendamento 240 anni fa' Dietro Namibia, Belize e Tonga. Colpa del prode Edward Snowden, riparato nel paradiso dell'informazione russa, e di qualche sassata afro a Ferguson, in Missouri. Infine, Reporters sans frontières piazza Israele al centesimo posto, poco sopra la Nigeria di Boko Baram e altri cessi islamisti. Meglio fanno persino il Niger e il Senegal. Ma non era Israele uno dei paesi più liberi al mondo per una stampa, vivace e irriverente, capace di far cadere i governi e di far tremare l'esercito e che vanta il più alto tasso di lettori di qualsiasi paese del mondo' Non secondo Reporters sans frontières. Israele, reo di buttare giù qualche antenna di Hamas, sta bene dietro baluardi della libertà di parola come il Mozambico e il Libano. Anastas Mikoyan, funzionario russo sotto Stalin e Kruscev, ha riassunto così questa concezione della libertà di stampa: "Quando un milionario ha dieci giornali e dieci milioni di persone non hanno i giornali, questa non è libertà di stampa". Praticamente l'idea di Pluralismus della nostra corporazione giornalistica. EDITORIA Pag. 28 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 30 Direttore Responsabile Diffusione Testata Javier Moreno (non disponibile) Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Un viaje con EL PAIS de todos El periódico celebra su 40Q aniversario con una espectacular exposición multisensorial. La muestra presenta la transformación digital e invita a los lectores a una conversación global pipe de Estado •^* »là 1 l*KM*fMBII*4f| * f!J r M, El Pais, con la Constitution « Jai. tu i: k cl Pul .p. n i», PATRICIA PEIRÓ, Madrid EL PAIS celebra su 40fi aniversario con una espectacular exposición en Madrid del 2 al 8 de mayo. Los visitantes participarân de un viaje global cargado de historias, personajes, interacción y creatividad; disfrutarân de un encuentro multisensorial, innovador y tecnologico, y recordarân los grandes momentos vividos en Espana y en el mundo en las cuatro ultimas décadas. La muestra es uno de los actos principales de està efeméride e invita a los lectores-espectadores a unirse a la conversación global. La exposición, ùnica en contenido y presentación, con mas de 600 métros cuadrados, recorrera los acontecimientos que ban contribuido a la transformación de la sociedad. Un universo visual y sensorial invadirâ el Palacio de Cibeles de Madrid durante los siete primeros dias de mayo. Este escenario privilegiado, con sus 2.500 métros cuadrados coronados por una cupula de cristal a 30 métros de altura, acogerâ los actos centrales del aniversario del periódico —entre elios, la entrega de los premios Ortega y Gasset durante la cena de gala del dia 5 de mayo—. dicados a estas cuatro décadas y a las que estân por llegar Una muestra de la evolución de un periódico de papel, nacido en los albores de la democracia en Espana, basta un medio que habla a ciudadanos de lodo el mundo gracias a su gran transformación digital. Para Antonio Cano, director de EL PAIS, los actos del 409 aniversario del periódico y la gran exposición del Palacio de Cibeles son "una oportunidad para recordar el pasado pero, sobre lodo, una manera de conquistar el futuro; el apasionante trayecto desde el primer nùmero del 4 de mayo de 1976 basta la gran transformación digital. La exposición es un homenaje a todos los que ban crecido con el periódico y a Ias nuevas generaciones que se incorpo- ran dia a dia. Se trata de una celebración de la palabra, el pensamiento, la imagen, la creación, la innovación y la globalidad. Y, lo mas importante, buscamos rendir tributo a nuestros lectores". La exhibición està dividida en siete espacios con diferentes temâticas. El primero de elios presenta una videoinstalación de gran impacio proyectada en una pantalla de mas de ocho métros de largo por très de alto. El discurso narrativo gira en torno a 40 palabras representativas Del papel al digital Mas de 350 los valores del periódico, tales imâgenes icómcas, 120 primeras de como referenda, información, paginas históricas (40 nacionales, liderazgo, pensamiento, innovación, 40 internacionales y 40 portadas compromise, globalidad, entre otras. de El Pms Semanai), 15 pantallas El segundo espacio pone en valor la con la tecnologia de palabra: que contamos en el periódico y como lo hacemos. Una selección de portadas históri cas de EL PAIS convivira en esta estancia con el trabajo en Internet y las nuevas narrativas, desde el disefio creativo, Ias coberturas o los especiales, basta los videos, las infografias o las redes sociales. Imâgenes icónicas La tercera instalación es un gran espectàculo con la imagen como referente. 300 fotografìas agrupadas en cuatro temâticas: iconos, momentos, protagonistas y présidentes. Instantâneas grabadas en la memoria colectiva, que describen el paso del tiempo, comparten este lugar ]unto a retratos inolvidables de personales relevantes. Mas de un centenar de imâgenes de la historia de EL PAIS abren el camino a uno de los mo- mentos estrella de esta exposition: el espacio Hemos crecido juntos. Veremos a siete personalidades que forman parte de nuestra vida. El periódico Ies ha acompanado desde sus primeras pasos visualización mas avanzada (plasma, LED, interactividad y proyección) y siete espacios deEDITORIA Pag. 29 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 30 Direttore Responsabile Diffusione Testata Javier Moreno (non disponibile) Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress profesionales basta el dia de hoy. Està propuesta traslada un mensaje que forma parte de nùestro ADN: EL PAIS ha crecido con la sociedad y la sociedad ha crecido en las paginas de EL PAIS. Aqui recordaremos Ias fotografias mas icónicas de Ias trayectorias de Penèlope Cruz, Rafa Nadal, Felipe VI, Pedro Almodovar, Ana Belén, Joan Manuel Serrat y Maribel Verdû. El cuarto recinto proyecta la imagen global del periódico y tributa un homenaje al idioma espanol. Una pantalla-escultura de ocho métros de altura se transforma en una gran cascada de palabras con 40 titulares históricos de dimension internacional. Goyo Rodriguez, comisario de la exposition, resume asi la esencia de este espacio y de toda la muestra: "Proponemos un viaje ilusionante con EL PAIS como motor y testigo de la transformation de Espana y el mundo en estas cuatro décadas. Un viaje en el que mostramos la fuerza de EL PAIS como periódico de referencia en espanol, como institution, como marca global y como medio abierto a la sociedad y los lectores. La exposition es una mirada agradecida al esfuerzo que ha hecho la sociedad por avanzar bacia la modernidad y una apuesta por los valores del periódico". El visitante accede a continuation a la sala concebida como un inmenso "gracias" a los lectores, los auténticos protagonistas de la information. En este recinto, Ips actuales vinetistas de EL PAIS, Forges, El Roto y Peridis, ban preparado su particular felicitación al lector con unas creaciones inc nuevos relates. Como explica el director del periódico, Antonio Cafio, "la sociedad y los medios de comunicación tenemos nuevos retos y nosotros, como periódico global en espanol, ofrecemos nuevas respuestas con la misma actitud y el mismo objetivo de siempre: querer comprender". ditas. También habra un recuerdo para otros dibujantes que forman parte de la historia del periódico, como Màxime y Romeu. La muestra termina con una historia excepcional en realidad virtual. Un viaje en 360 grados a la zona cero de Fukushima cinco anos después del tsunami y del accidente nuclear en Japon. iPor que este colofón? Porque EL PAIS ha vivido muchas experiencias en estas cuatro décadas, pero aspira a seguir explorando nuevos caminos y a construir EDITORIA Pag. 30 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Nasce Woche., più compatto dello Spiegel e costa meno ^H Giardino a pag 21 a^m Frankfurter Allgemeine il pia autorevole quotidiano lancia il suo primo settimanale Terremoto sui periodici tedeschi Nasce Woche, più compatto dello Spiegel, costa meno da Berlino ROBERTO GIARDINA a miglior difesa è l'attacco, cioè con investimenti _e_invasione di campo. La inkfurter Allgemeine, il più autorevole quotidiano tedesco con la Süddeutsche Zeitung, per reagire alla lenta perdita di copie e di pubblicità, venerdì ha lanciato un suo settimanale nelle intenzioni rivolto ai giovani lettori. Woche esce con un giorno di anticipo sullo Spiegel, e dovrà affrontare una concorrenza agguerrita, confrontandosi anche con il domenicale di casa, la Frank furte Allgemeine am Sonntag. Senza dimenticare l'altra rivista di informazione Focus, e al venerdì esce anche il magazin della Süddeutsche. Ma lo stile sia grafico che degli articoli del nuovo venuto appare diverso: una versione compatta nelle dimensioni, un centimetro d'altezza in meno dello Spiegel, appena 74 pagine, poco più della metà dello storico settimanale di Amburgo, a 3,50 euro contro 4,60. L'abbonamento costà 13,90 euro, 11,90 nella versione digitale. Prezzo di favore per gli studenti: 6,95 euro al mese per il cartaceo, un euro in meno per il digitale. Per il numero d'esordio si è rimasti prudenti sulla tiratura, 200 mila copie, contro le 250 mila del quotidiano. Naturalmente, non si hanno ancora dati indicati sulle vendite, ma nell'ansia di evitare le rese si è compiuto un altro errore. Io ho comprato Woche al sabato, e domenica me lo sono ritrovato in omaggio tra le pagine della Frankfurter am Sonntag. Un regalo irritante per chi ha già speso 3 euro e 50. Woche dovrebbe approfondire i terni della EDITORIA settimana, e anticipare quelli della prossima. La Faz è seria, forse noiosa a volte, bene informata, e conservatrice. Il settimanale non dovrà essere diverso nei contenuti, europei. Se non sarà firmato lo si dovrà soprattutto ai tedeschi che da mesi scendono in strada a protestare. Altri temi in copertina: le pensioni, il conto si avverte, ma solo più accattivante lo pagheranno i giovani, e il caso Böhmermann, il comico per i giovani. Bisogna intendersi processato perché ha offeso sull'età: per Thomas Lindner, l'amministratore delegato, sono i Erdogan. «I giudici sono privi lettori a par di humor», avverte il settimanale. In sintesi, a parte tire dai 29 anni. L'età media di gli errori del debutto, l'offerta chi acquista il quotidiano è di articoli è ricca, e la scrittura superiore ai 40. Ma la super efficace. Alla FAZ sono offerta per i giovanissimi dimo stra che si pensa saggiamente al convinti che per conquistare futuro. D primo numero tradisce nuovi lettori e non perdere i tuttavia una lieve incertezza. In vecchi non bisogna imitare la copertina, Frau Merkel e Obama rete o la tv. Basta puntare sul sono rappresentati come buon giornalismo. supererei dei fumetti, con il titolo: Deutschland und Amerika, das unterschätzte Bündnis, l'alleanza sottovalutata. Il presidente americano, dopo Londra, ha incontrato la Cancelliera domenica ad Hannover, e ieri ha visitato la fiera insieme con i leader europei, tra cui il nostro Renzi. L'ultima visita in Europa di Obama alla fine del suo mandato però è stata seguita con intere pagine da tutti i media, e la copertina di Woche appare vecchia dopo appena 48 ore. Gli articoli insistono sul solido legame tra Berlino e Washington, quando invece i tedeschi sono convinti che i rapporti non siamo mai stati così tesi, a causa dell'Ucraina, delle sanzioni contro Putin che colpiscono l'industria della Germania, gli errori in Siria e in Libia che hanno provocato l'esodo di disperati verso l'Europa, e il colpo inferto alla Volkswagen. Alla vigilia dell'arrivo di Obama, decine di migliaia hanno manifestato contro gli Usa per il Ttip, il trattato di libero scambio tra Europa e America che secondo molti sarà disastroso per gli Pag. 31 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 28 Direttore Responsabile Diffusione Testata Daniele Bologna 4.000 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress distribuiti solo sul sito, ma su tutti i canali social da YouTube a Facebook fino a Snapchat Discover, come spiega un lungo articolo di Digiday 'Nel giro di cinque anni, vorrei che News U K Dopo aver detto addio al paywall, il Sun sta provan do ad aumentare la diffu sione dei suoi contenuti attraverso il rafforzamento dell'area video In partico lare, i filmati non sono più Editorip Chiuso il paywalj, il Sun punta sui video, con il 70% dei suoi contenuti che include questa componente La testata ha lanciato una pagina Facebook dedicata, ed è pronta a varare tre verticali, segmentando le news The Sun e The Times sia no conosciuti per la pro duzione video più che per essere giornali cartacei", ha detto Derek Brown, head of strategy del Sun Oggi, il 70% dei contenuti del Sun include la componente vi deo, mentre la testata ha lanciato la pagina Racebo ok The Sun Video, che ha gia 150mila like E, nel frat tempo, l'editore si prepara a varare una serie di pagine verticali, sempre su Racebo ok Cooking, Motoring, The Sun Life, sulla scia di quanto hanno fatto con successo publisher come BuzzFeed 'Eventualmente mi piace rebbe arrivare a 100 verti calì, ma mi accontenterei per adesso di partire bene con questi tre ha detto Brown II primo obietti vo e una crescita sana del la pagina Video, poi di quel la dei tre verticali" A oggi, con un team in house di 9 persone e numerosi contri buti esterni, vengono distn buiti circa 10 filmati ongi nah al giorno Verticahzzare la distribuzione delle noti zie può rivelarsi una scom messa vincente, in attesa di capire l'utilizzo della funzio ne Facebook Elve, per ades so molto limitata EDITORIA Pag. 32 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Edicola Italiana pronta al rilancio • Capitani a pag 20 Per la piattaforma digitale 135 mila abbonamenti a quotidiani e 45 mila tra settimanali e mensili Edicola Italiana al rilancio In arrivo la vendita delle singole copie e degli articoli DI MARCO A. CAPISANI E cola italiana compie il io primo anno di aperira come piattaforma igitale che vende quotidiani e magazine. Tirata su la saracinesca virtuale lo scorso gennaio, ha registrato finora 135 mila abbonamenti di quotidiani e 45 mila tra settimanali e mensili, secondo dati aziendali. Vendite che si sono tradotte per il consorzio creato dai gruppi editoriali RcsCorriere della Sera, EEspressoRepubblica, Mondadori, II Sole 24 Ore, La Stampa e il gruppo CaltagironeMessaggero in un primo bilancio, al 31 dicembre scorso, con un fatturato complessivo di quasi 321 mila euro, un ebit negativo per 19,2 mila euro e una perdita netta sempre di 19,2 mila euro. Invece, Premium Store, start-up di Digital magics, indipendente da Edicola italiana ma che gestisce in esclusiva e sviluppa la piattaforma, non ha ancora depositato il bilancio 2015. « Possiamo dire che l'anno scorso abbiamo mosso un business di 395 mila euro», dichiara a ItaImOggi Alberto Fioravanti, fondatore e ceo di Premium Store nonché fondatore e presidente esecutivo di Digital magics. «Mi aspettavo di più, anche se siamo una start-up e le perdite sono previste. Però, nel solo primo trimestre 2016 il fatturato è stato di 300 mila euro e prevediamo per Finterò anno ricavi per 1,5 milioni. Il breakeven? Più avanti». Comunque vada, al moment», non è facile la vita per Edicola italiana nonostante il mondo dell'editoria italiana sia in subbuglio tra fusioni e concentrazioni e spesso il digitale venga visto come il principale binario di sviluppo. A non aiutare la piattaforma digitale ci sono gli stessi editori che hanno sviluppato competenze e strutture EDITORIA proprie per attirare i lettori disposti a emigrare dalla carta al web, a cui si aggiunge la concorrenza telecomunicazioni, banche e assicurazioni. In parallelo, offriremo alle aziende abbonamenti per i dipendenti (le cosiddette copie multiple, ndr) e prodotti ad hoc come giornali in web édition da vedere all'interno delle loro intranet». A breve, in aggiunta, Edicola italiana introdurrà la vendita della copia singola e non esclude di sperimentare quella del singolo articolo sulla falsariga dell'olandese Blendle (vedere ItaliaOggi del 19/11/2014). Oggi la piattaforma comprende oltre 70 testate tra quotidiani e magazine. «Vogliamo crescere sui quotidiani, che sono i più richiesti, senza trascurare quelli locali», prosegue Fioravanti, che ha lanciato di recente anche l'applicazione di Edicola italiana sia per Apple sia per Android. «Tra le riviste vanno bene quelle su viaggi e cucina. I femminili, in particolare, rimangono sempre forti». Edicola italiana ha svelato anche una sorpresa sulle abitudini di acquisto e lettura degli italiani: la formula all you can read, per leggere senza limiti medio scontato sui 20 euro per un tutte le testate offerte a un prezzo abbonamento mensile a un forfettizzato, in realtà, «non ha quotidiano, quando invece in rivelato una grande presa sul un'edicola tradizionale il prezzo viaggia almeno sugli 1,5 euro per pubblico», conclude Fioravanti. «Forse dipende dal prezzo. copia. Mentre l'abbonamento annuale a un mensile costa intorno Vedremo». ——— ©Riproduzione riservata——U ai 50 euro e quello di un degli store online alla Apple e delle varie applicazioni. Insomma, già in Italia ci sono pochi lettori, pochi abbonati e ancora meno utenti disposti a pagare su internet, in più il contesto di mercato non è molto favorevole come invece è stato in Francia con LeKiosk, per esempio. Chiosco online partito prima della nostra Edicola italiana e con alle spalle addirittura risorse da spendere in comunicazione a suon di spot e iniziative marketing nelle strade delle città transalpine. E dire che dalla sua Edicola italiana ha settimanale è poco più alto. Allora, per crescere la piattaforma deve battere strade diverse, più di nicchia rispetto a quella che porta al grande pubblico indistinto di lettori o, nelle parole di Fioravanti, «deve innovare». Come? «Innanzitutto, proseguendo con le iniziative speciali realizzate assieme alle grandi imprese», spiega il manager, «come fatto con Eni e il suo programma di fidelizzazione You&Eni. Chi raccoglieva punti facendo benzina poteva poi abbonarsi a una testata. Allargheremo quest» modello a operatori delle Pag. 33 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 In Italia i procedimenti avviati dalPAgcm sono pochi Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Non ricompresa nello studio di Allen&Overy, e proprio l'indomani delle indicazioni che l'Antitrust, presieduta da Giovanni Pitruzzella, ha fornito per dare il via all'acquisizione di Rcs Libri da parte di Mondadori, come si presenta l'Italia nel controllo delle operazioni di M&A? Il quadro italiano del public enforcement antitrust da parte dell'Agcm nel 2015 si è connotato per un dato di sostanziale consolidamento in termini di numero di istruttorie chiuse rispetto al 2014. L'Agcm ha chiuso nel 2015 14 procedimenti a fronte delle 15 istruttorie chiuse al 31 dicembre 2014. Una considerazione prospettica che muova dal numero di casi avviati nel 2015 denota una flessione: a fronte dei 16 procedimenti aperti nel 2014, ne sono stati avviati solo 11 nel 2015, un dato inferiore anche al 2013. «Anche ad ammettere che tutti i casi attualmente pendenti si concludessero nel 2016, il che appare difficilmente ipotizzabile a dispetto della breve durata media delle istruttorie, il numero di procedimenti conclusi sarebbe al più in linea con quello del 2015 e 2014. Più specificamente gli ultimi 3 mesi del 2015 hanno visto l'apertura di 6 nuove istruttorie, mentre nei primi 9 mesi dell'anno si era registrato l'asfittico dato di appena 5 procedimenti nuovi: anche l'incipit del 2016 è stato tutt'altro che brioso, con 1 solo caso avviato nei primi tre mesi, probabilmente anche in ragione della scadenza del mandato di uno dei tre componenti del collegio e della nomina del nuovo componente prof. Ainis» commenta Alessandro Greco, partner, responsabile Ue, Concorrenza e regolazione dei mercati di Eversheds In generale, un confronto con i dati di attività recente di altre autorità di concorrenza in paesi Ue - più o meno sofisticate e strutturate - rivela un tasso di interventi dall'Agcm per procedimenti antitrust tendenzialmente ancora al di sotto delle aspettative ingenerate dalla indipendenza, alta qualificazione e competenza e notevole autonomia finanziaria dell'autorità (indubbiamente rafforzata dal meccanismo di finanziamento interamente a carico delle imprese introdotto a decorrere dal 2013). «Tra i numerosi fattori che incidono su questo tasso relativamente esiguo di enforcement, spiccano fecalizzazione sulle fattispecie di c.d. bid rigging, ovvero di forme di concertazione in materia di gare di appalto (7 degli 11 casi di intese chiusi nel 2015), laddove la scelta dei settori merceologici coinvolti sembra a volte ristagnare su mercati e segmenti di business già oggetto di reiterata indagine (calcestruzzo e cemento, gas medicali, accordi interbancari, tariffe e condotte degli ordini professionali). Tuttavia emerge un altro aspetto: si assiste ad un sensibile aumento in valore delle sanzioni e maggior equilibrio tra accertamenti di violazione e accettazioni di impegni. «Con riferimento all'ammontare complessivo delle sanzioni applicate dall'Agcm all'esito dei procedimenti conclusi, si è assistito ad una crescita esponenziale nell'anno 2015, in coincidenza prassi, nelle condotte e nelle clausole contrattuali -, non sono la norma come era in passato, né ad esse si riconosce più la capacità di moralizzare il mercato in quanto tali, indi- con l'applicazione delle Linee Guida in materia di calcolo delle sanzioni ai sensi dell'art. 15 L. 287/90, delle quali l'Agcm si è dotata alla fine del 2014. In non pochi procedimenti per intesa riguardanti imprese di modeste dimensioni, il quantum della sanzione ha raggiunto o quasi il massimo edittale del 10% del fatturato, in ragione di un'applicazione inflessibile del valore del 15% delle vendite rilevanti per le fattispecie molto gravi: si è trattato di una sterzata netta, rispetto ad un precedente trattamento alquanto mite anche delle intese orizzontali molto gravi, peraltro coincidente con un'agenda di enforcement orientata a casi di ambiti geografici e settori di business di dimensioni contenute» chiosa Greco. Infine, è da valutare positivamente il Valeria Falce riequilibrio nel biennio 2014-2015 tra decisioni di violazione e accettazioni di impegni senza accertamento di infrazione: «Nel complesso, nonostante singoli casi più complessi e innovativi, la politica di enforcement antitrust dell'Agcm nel breve e medio termine non può che avere ampi margini di miglioramento» conclude. «L'impegno dell' rizzandolo spontaneamente verso un funzionamento efficiente. È quanto ha insegnato il caso sull'organizzazione dei servizi marittimi nel Golfo di Napoli, riaperto per mancata attuazione degli impegni a suo tempo assunti e conclusosi con multe salate» spiega Valeria Falce. I riflettori dell'Antitrust puntano ora sul mercato e a 360 gradi. Settori che sino a qualche anno fa venivano lambiti occasionalmente dall'Agcm, oggi non sono risparmiati da richieste di approfondimento. «È il caso, ad esempio, del settore farmaceutico, che viene scandagliato rispetto a profili sino ad ora inediti, ma anche di quello bancario e finanziario, che viene perlustrato rispetto ai servizi di pagamento ma non solo; è il caso dei diritti sportivi, rispetto al quale si attende da giorni un responso finale; è il caso del settore Antitrust nella lotta contro cartelli ed intese si conferma - ed anzi si commenta Valeria Falce, ordinario di diritto dell'economia all'Università Europea di Roma e of counsel dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli senz'altro le eccessive attribuzioni di & Partners. «Si assiste innanzitutto ad competenze all'Agcm da parte del una inversione di tendenza: meno legislatore, in particolare con le riforme impegni, più accertamenti istruttori e Monti, e l'inadeguato funzionamento del più sanzioni. Le decisioni patteggiate programma di clemenza» aggiunge Greco. quelle che evitavano approfondimenti La tipologia di casi di intese perseguiti e multe salate in cambio di modifiche lascia poi emergere una chiara nelle EDITORIA Pag. 34 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 26 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress del vending, per la prima volta interessato da verifiche concorrenziali» aggiunge Falce. Anche le nuove tecnologie diventano oggetto di crescente attenzione. «In questo contesto, mi pare si vada affinando la sensibilità giuridica ed economica rispetto alle implicazioni antitrust legate alla digitalizzazione di settori economici. Penso all'istruttoria sui servizi alberghieri on line, questa sì conclusa con impegni, ma anche alle meditate riflessioni sul caso Uber. Si assiste poi ad una non trascurabile novità: le procedure di selezione e affidamento, i bandi e le gare pubbliche sono al centro della riflessione antitrust, perché è in questa fase che si gettano le basi della futura concorrenza e perché da questa fase dipende la concorrenza futura. I casi sono molti e toccano prodotti e servizi disparati, ora è il caso dell'affidamento dei servizi di ristoro sulla rete autostradale, ora quello dei servizi di pulizia nelle scuole, ora sono i servizi di bonifica e smaltimento». ———©Riproduzione riservata—— ^| EDITORIA Pag. 35 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA Rcs, i conti sorprendono e il titolo sale. Rcs ha chiuso ieri la seduta di borsa con un +0,49% a 0,613 euro all'indomani della pubblicazione dei risultati trimestrali preliminari, stupendo il mercato sul fronte dell'ebitda e del debito. Kepler Cheuvreux ha dichiarato che i «risultati preliminari del primo trimestre hanno battuto le nostre aspettative in termini di ebitda e debito netto», con un miglioramento dell'efficienza dei guadagni per il 2016. Nel dettaglio, spiegano gli analisti, i margini hanno beneficiato «del taglio dei costi più marcato delle attese». Anche a detta di Banca Akros, i risultati preliminari di Rcs hanno evidenziato alcuni numeri incoraggianti. La raccolta si è rivelata in leggera crescita anno su anno e i progressi sul fronte dell'ebitda e del debito sono stati migliori del previsto. Secondo il sito di Milano Finanza, comunque, il cda è pronto a una contromossa rispetto all'offerta di Cairo Communication, che potrebbe essere anche rappresentata da un'azione legale per bloccare l'ops e dare tempo per una rinegoziazione del debito con le banche. Il Secolo XIX festeggia i 130 anni. Il 25 aprile 1886 usciva a Genova il primo numero de II Secolo XDL Per celebrare i suoi primi 130 anni di vita il quotidiano ha deciso di regalare ai lettori un supplemento di 64 pagine, un numero da collezione allegato gratuitamente al quotidiano domani. Al suo interno viene raccontato come sono cambiati il rapporto con la storia, il modo di scrivere, di fare l'inviato, di raccontare gli eventi sportivi e di spettacolo, l'economia, come si è modificata la pubblicità, come si è trasformata la macchina del giornale dal piombo all'informazione digitale e come si è sviluppato il modo di costruire il quotidiano. Il numero speciale costituisce solo la prima tappa di una serie di avvenimenti sul territorio. Atresmedia supera Mediaset Espana nella raccolta. Non accadeva dal primo trimestre del 2014: Atresmedia, la catena televisiva di Planeta (De Agostini) ha superato Mediaset Espana sulla raccolta pub blicitaria del primo trimestre di quest'anno. L'editore fra gli altri di Antena 3 e La Sexta ha raccolto 217,3 milioni di euro, con una crescita dell'8,1 %, raggiungendo una quota di mercato del 43,6%. Mediaset Espana ha invece ricavato 213,2 milioni, con una quota del 42,8%. Quest'ultima resta comunque in testa in quanto ad ascolti. DigiTouch acquista il 10% di Open Gate Italia. DigiTouch, uno dei maggiori player indipendenti italiani attivi nel digital marketing quotato sul mercato Aim Italia, ha acquisito il 10% di Open Gate Italia, società di consulenza specializzata in public affairs, media relations, strategy & regulation e digital pr. L'operazione è stata formalizzata mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale interamente riservato a DigiTouch, che vi ha provveduto parte per cassa e parte mediante il conferimento di azioni proprie. Fondata a Roma nel 2008 da tre manager di aziende leader nei settori delle telecomunicazioni, media e Ict (Laura Rovizzi, Franco Spicciariello e Tullio Camiglieri), Open Gate Italia è specializzata nella gestione sinergica delle attività di relazioni istituzionali, affari regolamentari e comunicazione corporate. L'approccio consulenziale strategico, spiega una nota, costituisce un tratto in comune con il Gruppo DigiTouch e la complementarietà dei servizi offerti permette di creare valore reciproco, sia in termini di aumento delle competenze, che di generazione di nuovo business sulle reciproche basi clienti. DigiTouch entra di fatto nel capitale sociale di Open Gate Italia (ripartito ora in: 57,60% Laura Rovizzi; 17,98% Franco Spicciariello, 14,42% Tullio Camiglieri, 10% DigiTouch). Trent'anni di Bell'italia. Il 29 aprile del 1986 usciva il primo numero di Bell'italia. Trent'anni dopo è in edicola per celebrare il traguardo Bell'italia 30 anni. Il numero da collezione del mensile di Cairo Editore diretto da EmanuelaRosa-Clot ha ottenuto una raccolta pubblicitaria complessiva di 116pagine su una fogliazione raddoppiata di 292 pagine. EDITORIA Pag. 36 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 CHESSIDICE IN VIALE DELL'EDITORIA Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Google pensa, a fermare gli ad blocker bloccando le pubblicità intrusive. Per ora è solo una discussione in corso con gli editori europei che fanno parte della Dni, Digital news initiative: Google vorrebbe combattere gli ad blocker, i programmi che bloccano le pubblicità su internet, ma lo vorrebbe fare a suo modo, ovvero fermando attraverso il suo browser Chrome le inserzioni più fastidiose. Una sorta di ad blocker per fermare gli ad blocker commerciali insomma, eliminando la necessità degli utenti di ricorrere a tali strumenti. L'uso degli ad blocker, infatti, è collegato in primo luogo all'utilizzo di formati che infastidiscono l'utente, Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— più che alle preoccupazioni sulla privacy. New York Timespronto a tagliare centinaia di posti. L'editore del quotidiano di New York ha già cominciato i colloqui con i sindacati dei lavoratori: entro l'anno sono necessari circa 200 tagli di posti di lavoro e sarebbe meglio arrivarci con accordi per la fuoriuscita volontaria. I licenziamenti dovrebbero cominciare alla fine dei giochi olimpici in Brasile a fine agosto e continuare sino ail'8 novembre, l'Election day. Il New York Times starebbe pianificando anche il ridimensionamento o persino una chiusura dell'ufficio parigino per portare i redattori a Londra. EDITORIA Pag. 37 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 20 Direttore Responsabile Diffusione Testata Maurizio Belpietro 70.539 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Dopo Rcs Libri Mondadori fa Banzai in barba a De Benedetti Vicina l'acquisizione delle attività media (Giallo Zafferano e Pianeta Donna) della società digitak. Interessavano anche all'Espresso. L'esclusiva scade il 30 ;;;TOBIA DE STEFANO ••• Un passo nella Old Economy, leggasi Rcs Libri, e l'altro nel futuro. Se dovesse concretizzarsi la strategia a due gambe, entro una settimana la Mondadori metterà le mani su Giallo Zafferano, Soldi Online, Studenti.it e Pianeta Donna, le attività digital di Banzai (sono esclusi i siti news «II Post» e «Giornalettismo»), la prima piattaforma nazionale di eCommerce e tra i principali editori digitali in Italia. La notizia era nota (l'esclusiva è partita il 17 marzo e si concluderà il 30 aprile) ma ha subito un'accelerazione dopo che l'amministratore delegato della casa editrice di Segrate, Ernesto Mauri, ha ammesso che i legali stanno lavorando intensamente all'operazione. «La trattativa è in corso - ha spiegato - A oggi non ci sono problemi particolari e non ce ne aspettiamo che facciano saltare l'operazione. Banzai rappresenta l'optimum per noi, è fondamentale, ci sono altre situazioni ma di piccola entità, che sono meno importanti. Noi incrociamo le dita, pensiamo che vada bene, se poi non dovesse essere così vedremo di fare altro. Con questa acquisizione diventeremmo immediatamente leader nel settore digitale, ha 18 milioni di visitatori unici mensili e con i nostri arriveremmo a 20». Un bel colpo. Che era finito nel mirino anche degli altri competitor. Compresi gli arcinemici de L'Espresso. «Prima che ci concedessero l'esclusiva - ha evidenziato Mauri - eravamo in 4, ma la nostra offerta EDITORIA era la migliore». Fanno gola Bompiani. © RIPRODUZIONE soprattutto le sinergie che potrebbero RISERVATA nascere tra i brand dove Monadadori è leader di merca- to (leggasi i femminili) e i portali come Giallo Zafferano e Pianeta Donna che hanno grandi potenzialità di crescita. E del resto, i vertici di Banzai stanno già pensando a come investire la nuova liquidità in entrata. «Banzai - sottolineava la scorsa settimana il presidente Paolo Ainio - non ha bisogno di "cash" per cui, se entrasse, lo investiremmo sull'e-commerce, che già oggi rappresenta il 90% del nostro business e dove siamo leader in Italia». Insomma, il prezzo sarà uno degli elementi fondamentali per la chiusura positiva dell'operazione. Indiscrezioni parlano di una distanza che man mano si è assottigliata e che partiva da una valutazione iniziale poco superiore ai 40 milioni di euro e una richiesta che faceva fatica a discostarsi dai 50. La parte alta della forchetta dei multipli. L'esborso comunque sarebbe compatibile con gli 80 milioni di euro che Mondadori ha previsto di investire nel digitale tra il 2016 e il 2018. Poi sarà il tempo delle dismissoni. Dopo l'acquisizione di Rcs Libri, infatti, il Garante della Concorrenza ha imposto alla casa editrice di Segrate di vendere sia Marsilio che Bompiani: «Abbiamo ricevuto offerte anche dall'estero - ha voluto precisare Mauri - da gruppi europei e d'oltreoceano». « Pensiamo di fare molto più in fretta rispetto ai limiti imposti dal Garante». Che sono di sei mesi per Marsilio e nove per Pag. 38 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress L'intervista Fabiano (Raiuno): così faremo vero servizio pubblico Claudio Marincola I uando il Rischiatutto di Mike registrò l'ultima puntata Andrea Fabiano, l'attuale I direttore di Ramno, non era cora nato. Il remake affidato a Fabio Fazio ha funzionato, è stato seguito sul primo canale da oltre 7 milioni e 500 mila spettatori. Ieri e oggi hanno in comune un dato inconfutabile: che piaccia o meno Ramno in termini di ascolto tra i grandi servizi pubblici europei è la seconda rete più vista in assoluto. Apag.9 Andrea Fabiano «Pronti a sacrificare audience per fare vero servizio pubblico» ^Parla il direttore di Raiuno: «Più ^«Porta a Porta passerà da 4 a 3 serate approfondimenti e nuovi linguaggi» meno cronaca nera e "emotainment"» uando il Rischiammo di Mike registrò l'ultima puntata Andrea Fabiano, l'attuale direttore di Raiuno, non era ancora nato. Il remake (affidato a Fabio Fazio ha Snato, è stato seguito sul primo canale a oltre 7 milioni e 500 mila spettatori. Ieri e oggi hanno in comune un dato inconfutabile: che piaccia o meno Raiuno in termini di ascolto tra i grandi servizi pubblici europei è la seconda rete più vista in assoluto (fa meglio solo Bbcl, in un contesto molto differente). È l'unica Rete generalista in crescita. E Fabiano, barese di 40 anni su cui ha scommesso Antonio Campo Dall'Orto, non ha nessuna intenzione di invertire la tendenza. Il nuovo Rischiatutto dal punto di vista degli ascolti è stato un successo. La tv più di altri media interpreta e orienta le tendenze. Non crede però direttore che riproporre gli amarcord faccia molto operazione-nostalgia Ballando con le stelle». EDITORIA «No, non direi proprio. Abbiamo voluto riproporre a 40 anni di distanza la modernità che già all'epoca aveva questo programma adattandolo ad un contesto diverso. Recuperare un pezzo della nostra storia e riproporlo in chiave contemporanea fa parte della strada che come servizio pubblico vogliamo intraprendere. E' un percorso che in questi primi mesi del 2016 ci ha consentito di consolidare il nostro primato di gradimento e ascolti con uno share in prima serata che è tornato sopra il 20%, una crescita di quasi 1 punto conseguita soprattutto grazie ad una delle migliori stagioni di fiction e di intrattenimento degli ultimi anni, caratterizzata tra gli altri dal successo del secondo Sanremo di Carlo Conti, dal rilancio in grande stile del varietà con il talento di Pausini e Cortellesi e dalla conferma di Lo farete anche per le fiction? «Grazie all'intuizione e al lavoro dei colleghi di Rai Fiction, su questo fronte abbiamo seguito un percorso duplice. Da un lato lavoriamo sui titoli molto amati, penso a Don Matteo o a Montalbano che quest'anno hanno registrato il miglior ascolto di sempre, e su quelli di grande impegno civile, ricordo ad esempio che il 10 maggio avremo il tv movie su Felicia Impastato, la madre di Peppino, e due settimane dopo Boris Giuliano, il poliziotto eroe ucciso dalla mafia a Palermo. Dall'altro lavoriamo invece per utilizzare nuovi linguaggi, nuove storie come "Tutto può succede- Pag. 39 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 re" o "È arrivata la felicità". È un percorso che va guardato tutto nel suo complesso». Ce le farete un giorno a vendere anche all'estero i nostri prodotti «Abbiamo cominciato a farcene carico con precise scelte editoriali: dal tipo di storie, ai formati e ai linguaggi più attraenti per il mercato internazionale. È chiaro che non si può cambiare tutto di punto in bianco. Su alcuni prodotti un cambiamento già c'è stato e i segnali sono arrivati. Penso ad esempio a "II Sistema", fiction anche questa di impegno civile, che abbiamo lanciato su RaiUno e presentato a Cannes». L'offerta informativa della Rete e il numero di edizioni dei Tg. Nel Piano industriale se ne parla molto. In concreto cosa farete? «Nella Rete più importante del servizio pubblico l'informazione è il primo pilastro. Da una parte abbiamo il Tgi con il quale abbiamo ormai rapporti di sempre più stretta collaborazione. Dall'altra l'offerta della Rete in cui il lavoro sarà sempre più quello di cercare di andare verso la profondità dei fatti. Vogliamo proporre nuove formule di rac- Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 vista del rapporto con il pubblico, e non parlo solo della dimensione dell'ascolto, sono molto forti e vitali. Con Giletti stiamo lavorando anche per una serie di nuovi progetti e ne parleremo quando presenteremo i palinsesti. La forza di Porta Porta sta nell'essere capace di trattare una varietà di argomenti, nella prossima stagione verrà sviluppata su tre serate invece di quattro per dare più spazio in seconda serata ad altri progetti legati ad un mix tra intrattenimento e nuove Vespa perderà una serata, dunque: c'entra qualcosa l'intervista al figlio di Runa? «No, nel modo conto della realtà. Due esempi concreti: il format di "Petrolio", di più assoluto. Era una decisione fatto un reportage per immagini, o presa prima di cui Tornando indietro, lei rimanderebbe in onda quello di "Cose nostre", un programma che abbiamo lanciato a quell'intervista? «Le critiche anche molto forti e veementi che sono gennaio e che racconta storie di state fatte non mi possono lasciare giornalisti minacciati dalla criminalità». Avrete il coraggio di indifferente, chiaro. Ma in futuro, proporli anche in prima serata? «Il come abbiamo spiegato in 4 luglio manderemo in prima serata Vigilanza, ci sarà un confronto sempre più coordinato con la proprio una nuova versione di dirczione editoriale per "Cose Nostre": saranno storie di l'informazione in modo da gestire persone che si sono ribellate alla al Per l'estate cosa si prevede? «Il mafia. È una linea di racconto piatto forte saranno gli Europei di nuovo, sono i nuovi linguaggi su calcio, le 27 partite in diretta a cui cui vogliamo lavorare in futuro seguirà uno show in collaborazione affiancando la realtà al dibattito e con Raisport. Poi ci saranno le al confronto tipico dei talk. serate dei Wind Music Awards con Vogliamo essere audaci, Carlo Conti. Il 31 maggio ci sarà sacrificando magari qualcosa in una grande festa con la nazionale di termini di ascolto pur di essere in calcio per festeggiare i 10 anni linea con la nostra missione di della vittoria dei mondiali. Il 9 servizio pubblico: meritarci il giugno proporremo un nuovo canone è la nostra vera partita. Pensiamo ad un contenimento della viaggio notturno di Alberto Angela cronaca nera, dopo averla eliminata che dopo il Museo Egizio di Torino farà tappa a Firenze, un grande la domenica, e al superamento evento culturale di cui siamo delle formule di emotainment che particolarmente orgogliosi anche abbiamo percorso ma non hanno per la mobilitazione delle eccellenti colto nel segno». Cosa pensa dei talk? Anche lei li vede moribondi? professionalità della produzione Rai. Inoltre proporremo un ciclo di «Ci sono talk e talk, è sbagliato seconde serata con Franco Di Mare fare sui fenomeni legati al terrorismo o all'immigrazione, un racconto sul un ragionamento generale. Ogni prodotto ha la sua storia, è diverso campo per raccontare cosa sta succedendo nel nostro continente. dagli altri. Guardando in casa nostra abbiamo "l'Arena" di Giletti Rail deve avere l'ambizione di e "Porta a Porta", che dal punto di EDITORIA parlare a tutti ma anche di variare quello che propone. Io sono convinto che il nostro pubblico sia pronto ad accogliere nuove proposte anche "eccentriche", sta a noi osare: con la prossima stagione televisiva lo dimostreremo». Claudio Marincola ©RIPRODUZIONERISERVATA II caso Rima Nessun collegamento con la riduzione di serate per Porta a porta dalla prossima stagione: ma in futuro maggiore coordinamento editoriale I programmi I talk show Nessun ragionamento generale, ognuno ha la sua storia. Con Giletti sono allo studio anche una serie di nuovi progetti Pag. 40 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Virman Cusenza 139.923 Le fiction Continueranno le produzioni più amate, come il Commissario Montalbano o Don Matteo, con un occhio al mercato internazionale Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress II direttore di Raiuno, Andrea Fabiano (foto ANSA) «PUNTEREMO SU RACCONTI DI GRANDE IMPEGNO CIVILE, COME IL TV MOVIE SULLA MAMMA DI PEPPINO IMPASTATO» «PUNTEREMO SU RACCONTI DI GRANDE IMPEGNO CIVILE, COME IL TV MOVIE SULLA MAMMA DI PEPPINO IMPASTATO» EDITORIA Pag. 41 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 5. Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 311.406 AFFARI IN PIAZZA Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La parola d'ordine ai settimo piano di Viale Mazzini, che ospita lo stato maggiore della Rai, è "Lo sport è il numero 1". Il verbo è stato coniato dal dg Campo Dall'Orto epare - troverà un prima concreta incarnazione con le prossime Olimpiadi. Quando, per tre settimane, dovrebbe venire stravolto completamente il palinsesto di Rai2. Che sarà la "rete Olimpica" non solo di nome ma anche di fatto. Il piano sarebbe infatti quello di un palinsesto di 24 ore al giorno di gare e servizi di accompagnamento, comprese rievocazioni storiche a tema, con contenuti da ripescare nelle Teche Rai. Un modo per sfruttare al meglio i diritti sulle competizioni di Rio 2016 con una copertura senza precedenti, visto che a Rai2 si aggiungeranno Raisport 1 e 2. Il problema verrà dopo. A Olimpiadi chiuse, sarà meno facile continuare a declinare lo sport al NI. Perché per farlo si dovrà andare sul mercato a comprare diritti. Forse AntonioCampo pensa di dirottare qui una Campo parte della maggior quota di Dali' Orto canone che incasserà. Basterà EDITORIA Pag. 42 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 9 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 RAI Nomine esterne, lite Usigrai-azienda Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La battaglia sulle nomine esterne in Rai finisce davanti all'Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Corte dei conti. Ad annunciare un esposto contro i vertici della tv pubblica per la presunta violazione dello statuto e delle regole sul reclutamento del personale contenute nel Piano Anticorruzione sono PUsigrai, il sindacato dei giornalisti interni, e il senatore di Fi Maurizio Gasparri, membro della Commissione di Vigilanza. E proprio davanti alla bicamerale il deputato Pd Michele Anzaldi chiede che riferiscano al più presto i responsabili del rispetto delle norme interne in materia. Oggetto del contendere sono i dirigenti chiamati dal dg Antonio Campo Dall'Orto (foto) nei nove mesi di guida della tv pubblica, che supererebbero i limiti consentiti. «Lo Statuto e il Piano Triennale Anticorruzione sono stati pienamente rispettati replica l'azienda e per la prima volta nella storia della Rai i nuovi dirigenti hanno quasi tutti contratti triennali, il che consentirà di risparmiare cifre molto significative negli anni a venire». EDITORIA Pag. 43 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 8 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 83.271 In Rai H Viale Mazzini Scintille tra Cda e il dg Dall'Orto li Scintille tra Cda e il dg Dall'Orto I scoppia la guerra tra gli ex di «Repubblica» ititrust) contro le assunzioni dei vecchi colleghi Merlo e Verdelli So^mT^S' matera™ Francesco Siddi, ex segretario del sin_________ esterni il capo del legale, il capo del giornalista del gruppo Espresso-Repub- dacato nazionale dei giornalisti, è sal- Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Paolo Bracalini H Siamo già a quota 21 dirigenti esterni assunti in Rai da quando la direzione generale è affidata al manager renziano Antonio Campo Dall'Orto. Esterno un direttore di rete (Tre, la Bignardi), esterni il direttore e il vicedirettore delle news Rai (Verdelli e Merlo), esterni il capo del legale, il capo del marketing, il capo del settore digitale, e altre figure di vertice. Eppure il nuovo Statuto Rai modificato lo scorso febbraio, come fa notare il deputato Pd della Vigilanza Michele Anzaldi, prevede una quota massima di dirigenti pari al 5% sul totale. E se si fanno due conti la soglia è già stata superata: da ultimo bilancio i dirigenti in Rai sono 258, quindi le assunzioni di esterni da parte di «Campo» o «CdO» (così viene abbreviato il cognome del dg Rai) non dovrebbero superare le 12-13 unità, cifra già abbondantemente sforata. I vertici di Viale Mazzini si difendono citando un parere legale, secondo cui la quota non si applica retroattivamente alla totalità dei dirigenti Rai, ma solo alle assunzioni successive alla data di approvazione del nuovo statuto. Una tesi che non convince tutti. Tra i più agguerriti va annoverato un ex storico Francesco Siddi, ex segretario del sindacato nazionale dei giornalisti, è saltato sulla sedia: «È accettabile che noi consiglieri veniamo a conoscenza delle nomine tramite sms o tweet esterni? E devo proprio ricordare che la Rai è un'azienda pubblica e in quanto tale non può assumere pensionati?». C'è anche questo e non è un dettaglio. In forza della legge Madia sulle aziende pubbliche, ai nuovi membri del Cda Rai è stato negato uno stipendio nel caso fossero pensionati. Si da il caso che l'ex Repubblica Francesco Merlo sia pensionato, ma per lui sia previsto eccome uno stipendio in Rai (si dice sopra i ISOmila euro). Sulle barricate anche i sindacati (Cgil, Uil, Ugl, Usigrai) contro il dg renziano «arrivato con annunci di grandi riforme» ma «fermo al '900: controllo del potere piazzando perlopiù amici nei luoghi chiave». Un «pozzo di potere», come scriveva Merlo, nuovo dirigente Rai. giornalista del gruppo EspressoRepubblica, da cui arrivano anche due assunzioni esterne di Carlo Verdelli e Francesco Merlo. Valentini non è più a Repubblica ma all'Antitrust, col ruolo di portavoce. Su Twitter scrive: «Se la Rai ha sforato sui dirigenti esterni occorre un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale». Peraltro in Rai, per legge, c'è un magistrato delegato dalla Corte dei conti per monitorare la gestione patrimoniale dell'azienda pubblica. I consiglieri del Cda, legalmente responsabili delle delibere della Rai, sono molto nervosi. Se qualcuno contestasse davvero, con un esposto, un possibile danno erariale, ci andrebbero di mezzo in prima persona. Con la beffa di pagare per decisioni di cui, spesso, non vengono neppure informati, o soltanto a cose fatte. Come per la nomina di Merlo a vicedirettore dell'Informazione Rai. Un consigliere molto sensibile alla materia come EDITORIA Pag. 44 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 3 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Sallusti 83.271 La mangiatoia di Mamma Rai è sempre colma. Di fronte alla denuncia all'Autorità Nazionale Anticorruzione e alla Corte dei Conti del sindacato Usigrai e anche del senatore azzurro, Maurizio Gasparri, per chiedere conto dell'assunzione di 20 consulenti esterni (arruolati, sembra, in pieno spregio delle regole vigenti) la Rai replica con fermezza che le assunzioni non sono 20 ma soltanto 17 e che costano alla Rai un'inezia. Ovvero soltanto 4 milioni di euro. Chiaro? Un'azienda che ha oltre 12.000 dipendenti ha ritenuto indispensabile sborsare altri 4 milioni di euro per le consulenze. La stessa azienda che vanta un bilancio in rosso per 30 milioni di euro per il 2015. Il sindacato dei giornalisti e Gasparri puntano il dito contro il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto ricordando che il numero dei manager presi dall'esterno non deve superare il 5 per cento dei dirigenti interni che sono 252. Dunque al massimo avrebbero dovuto essere 13. Non solo. L'Usigrai ricorda che in base alla legge anticorruzione occorreva prima verificare che all'interno dell'azienda non fossero già presenti profili professionali in grado di svolgere il ruolo assegnato ai manager esterni. Gasparri promette di «inchiodare Dall'Orto alle sue responsabilità» giovedì prossimo quando il direttore generale verrà ascoltato dalla Commissione di Vigilanza Rai. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI La Rai sotto accusa per i? dirigenti esterni: «Costano soltanto 4 milioni...» EDITORIA Pag. 45 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Mediaset perde 1,3 mln di spettatori in prima serata ******* Plazzotta apag. 21 mamm, I dati Auditel. Il Biscione perde 1,3 mln di spettatori in prima serata. Nelle 24 ore è al 32,8% Mediaset, marzo da dimenticare Rai al 37% di share., Discovery 6,3%, Sky 5,7%, La7 3,4% DI CLAUDIO PLAZZOTTA LB universo Mediaset, • nel giro di 12 mesi, ha perso circa 1,3 milioni di telespettatori in prima serata: nel marzo 2015 erano 10.265.526, mentre nel marzo 2016 sono 8.975.766. Canale 5, da solo, è calato di circa 600 mila telespettatori medi, ma pure le altre due reti généraliste del Biscione perdono terreno su tutte le fasce orarie: Italia Uno, nel confronto col marzo 2015, scende di mezzo punto di share in prima serata e di 1,6 punti in seconda; Rete 4, invece, cala di mezzo punto in prime time e di 0,6 punti in seconda serata; l'ammiraglia Canale 5, come detto, fa una dieta dimagrante di 1,2 punti in prima serata e di 1,3 punti in seconda. Insomma, se marzo va dimenticato dalle parti di Cotogno Monzese, è invece da incorniciare per Rai Uno, che avvicina il 20% di share medio in prima serata (Canale 5 è al 16,4%) e balza di quasi 4,5 punti percentuali in seconda, salendo a quota 17,5%. Il totale dei canali Rai vale il 37,16% di share nelle 24 ore, contro il 32,82% di Mediaset. Seguono, rispettivamente, il gruppo Discovery, a quota 6,26%, le reti di Sky, al 5,72%, e il network La7, che con due soli canali raggiunge il 3,44%. Analizzando, invece, la prima EDITORIA serata, che è poi quella che vale di più in termini di investimenti pubblicitari, la classifica cambia: domina sempre Rai col 38,38% di share, seguita da Mediaset al 33,47%. Ma al terzo posto c'è Sky col 6,78%, davanti a Discovery col 4,55%, tallonato da vicinissimo dal network La7, al 4,42%. Quanto alle dinamiche dei canali dei singoli gruppi che inseguono Rai e Mediaset, non ci sono particolari scostamenti per quelli pay di Sky, mentre nella offerta free c'è, ovviamente, il prepotente ingresso di Tv8, già all'1,50% medio in prima serata, che, parzialmente, sta tarpando le ali a Cielo, in calo di 0,4 punti in prime time e fermo a quota 0,88% nel marzo 2016. In Discovery sia Real Time, sia Dmax confermano gli ascolti di 12 mesi prima, con la novità di Nove che però, come già ampiamente analizzato da ItaliaOggi, è piuttosto basso, allo 0,75%, in prime time. Una share non molto distante da quella di La7d (0,60%) che ha un palinsesto meno costoso. Le buone performance di La7d, appunto, mitigano il calo di La7: di mezzo punto sulle 24 ore, di 0,4 punti in prima serata, dove la media di marzo è del 3,83%. Prosegue, infine, il momento non brillante di Fox (flette iniziato, in pratica, due anni fa con la nascita di Sky Atlantic. ———© Riproduzione riservata——HJ Pag. 46 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA 1 Sabato 23/04/2016 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Pag. 47 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Marco Travaglio 45.694 • Appena arrivato a Palazzo Ghigi, Renzi ha spostato i fondi per la pubblicità verso Cologno Monzese che passa da 44 mila a 329 mila euro. Un segnale. Così i grandi gruppi controllati dal Tesoro danno milioni alle tv di B. O FELTRI E TECCE A PAG. 2 3 VIA ETKtiE Dei 3 milioni spesi per la pubblicità istituzionale 1,25 sono uniti al Biscione. A Sky e Lay le briciole: 275 mila euro Le larghe intese degli spot al governo piace Mediaset Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress REGALI Eni, Enel, Poste: tutti preferiscono il Biscione. Un aiutino anche dal premier Così ingrassano Mediaset con spot e soldi pubblici GM spot istituzionali nel 2015 Escluse pubblicità di servizio e campagne sociali e locali. Sui canali Rai è gratuita Atte televisioni O ,o; 1,25 milioni € | g/ 187 mila € I discovery 122 mila € I Spesa totale governo 3 milioni € art In Internet 88 mila € Spesa totale Palazzo Cìnici 77O.OOO€ 185 mila € I Su Mediaset 201! 2014 H 44.0OO € In Intente! 2015 2014 329.OOO€ » CARIO TECCE A nche in quest'epoca /\ di restrizioni eco/ % nomiche e retorica ./. A.SUÌ più sofisticati dispositivi tecnologici, per la pubblicità (leggi propaganda) istituzionale, il governo predilige i canali di Mediaset. Con ancora più vigore, se l'inquilino di Palazzo Ghigi è versamenti di Palazzo Ghigi EDITORIA Matteo Renzi. il più autorevole istituto di ricerca del settore sono eloquenti: il governo ha investito 3 milioni di euro nel 2015, quasi la metà -1,25 milioni di euro - è finita al Biscione. Un obolo ai siti internet: 185.000 euro. Il paragone è superfluo. Questo è un omaggio a una tradizione degli esecutivi italiani, avviata da Silvio Berlusconi, storpiata da Enrico Letta e ripristinata dal segretario dem. E vaprecisato cheil calcolo non comprende le attività di servizio, le campagne sociali e che il governo può riempire i palinsesti del servizio pubblico Rai a costo Pag. 48 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 1 zero. Quando vuole, quanto vuole, come vuole. IL DATO più éclatante, però, proviene da Palazzo Ghigi. Per lo scorso anno, la Presidenza del Consiglio ha stanziato 770.000 euro. Nessuna differenza di risorse con il 2014. E il modo di spesa che cambia. Agli inizi del 2014 c'era Letta a Palazzo Ghigi, poi il fiorentino l'ha defenestrato: soltanto 44.000 euro dei 770.000 sono andati a Mediaset. Il 2015 è un anno renziano in purezza: il flusso di denaro verso Colegno Monzese ritorna efficace, 329.000 euro su 770.000. Ai concorrenti, da Sky a La7, un po' di spiccioli. Poi c'è la solita mancia per Internet (117.000) che, senza scartabellare edotte analisi, raggruppa una platea più consistente. Un milione e mezzo di euro non influisce sui bilanci di Mediaset, ma i seppur ridotti rispetto al passato perché l'intero ammontare s'è ridotto rappresentano una dimostrazione d'affetto. E anche una strategia: il governo comunica attraverso Mediaset, perché ritiene necessario e più prezioso il pubblico di Mediaset. Forse lo stesso criterio ha condizionato pure le scelte dei ministeri. Il dicastero di Beatri- Direttore Responsabile Diffusione Testata Marco Travaglio 45.694 ribadisce una prassi: a Mediaset va sempre la porzione più grossa, su questo fronte i ri- vali competono a fatica. Con il 32 per cento degli ascolti, il Biscione incassa il 58 per cento (2 miliardi di euro) della pubblicità per le televisioni. IL CANONE Rai in bolletta offre una ghiotta occasione al gruppo di Berlusconi. Imponendo un nuovo limite agli introiti di Viale Mazzini, il governo è intenzionato a far confluire sul mercato pubblicitario circa 300 milioni di 3OO milioni Questa somma potrebbe confluire sul mercato televisivo quando alla Rai verrà applicato un nuovo limite euro. Il motivo: da subito scompare l'evasione, il guadagno con gli abbonamenti è maggiore e costante. Il Biscione strepita contro la Rai che svolge una funzione pubblica e agisce da società privata. E il governo è d'accordo. Qualedirezioneprenderanno i 300 milioni di euro? Questa domanda non ha senso. Ovvio: sede di Colegno Monzese, provincia di Milano. © RIPRODUZIONE RISERVATA ce Lorenzin (Sanità) ha acquistato pubblicità per 844.000 euro e l'ha divisa così: 420.000 per Mediaset, 40.000 per La7,19.000 per Discovery e 9.000 per Sky. Il collega Giuliano Poletti (Lavoro) ha utilizzato in esclusivailBiscione:699. 000euro in totale e dunque 416.000 a Mediaset. Dario Franceschini (Cultura) è un politico all'antica, e preferisce i giornali, 105.000 euro su 236.000. Pier Carlo Padoan (Economia) s'è imposto una rigida austerità, circa 180.000 euro per le inserzioni sui quotidiani e in televisione, anche se Mediaset (79.000) è in testa a qualsiasi tipologia di classifica. Il denaro per la pubblicità istituzionale non smuove il sistema televisivo, ma EDITORIA Pag. 49 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 21 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Vivendi studia offerte combinate Mediaset-Telecom GIOVANNI PONS MILANO. Che cosa farà Vivendi con il 100% di Mediaset Premium e il 24,9% di Telecom Italia? Di certo non sono allo studio operazioni di accorpamento tra le due aziende, che rimarranno separate ma entrambe sotto lo stesso cappello francese. Però la convergenza e le sinergie saranno le parole d'ordine dei prossimi mesi poiché i francesi hanno due anni di tempo per portare Premium al pareggio, vista la dote di 120 milioni che permetterà di coprire i buchi del 2016 e 2017. In questo periodo si cercherà di tagliare i costi, probabilmente con un nuovo management a partire da un amrninistratore delegato di nomina francese. Non è ancora chiaro se la sede rimarrà a Cotogno Monzese, ma comunque è una decisione che verrà presa presto. E poi si spingerà sull'aspetto commerciale cercando offerte congiunte che possano beneficiare tutte le aziende del gruppo Vivendi. Tanto per cominciare a Parigi la parte centrale dell' assemblea è stata dedicata da Vincent Bolloré alla presentazione di Studio Plus, il produttore di nuove mini serie tv concepite appositamen- te per gli smartphone, e con cui Telecom ha già firmato un contratto di esclusiva per l'Italia. Inoltre gli uomini di Arnaud de Puyfontaine stanno già studiando come impostare un nuovo pacchetto che potrebbe includere l'abbonamento alla banda larga di Telecom, quello a Mediaset Premium con Champions League e i film di Warner e Universal, e poi la musica di Universal e i giochi di Gameloft. Un modo per cercare di spingere sui contenuti di casa Vivendi a scapito degli accordi In due anni Bolloré deve risanare i conti delle pay tv in Francia e in Italia ma dovrà anche investire risorse in nuove produzioni e in diritti sportivi Telco presenti in diversi paesi. Ma per far ciò occorrerà anche investire e il banco di prova saranno le prossime aste di diritti del calcio. TYCOON MEDITERRANEO Vincent Bolloré possiede quasi il 15% di Vivendi attraverso il suo gruppo industriale che spazia dalla logistica, ai porti e alle batterie per l'auto elettrica che Telecom ha già in essere con Sky e con Netflix. Con la pay tv di Rupert Murdoch la società guidata da Flavio Cattaneo ha da quasi un anno un accordo per distribuire i canali Sky attraverso il cavo di banda larga in alternativa al satellite. Ma questa offerta è schiacciata commercialmente da quella che Sky ha lanciato con Fastweb, anche se si tratta di tv via parabola Dunque la crescita che Telecom sta registrando negli allacciamenti a banda larga attraverso Sky è abbastanza limitata e poco profittevole. Di qui la necessità di ampliare l'offerta di contenuti per la cui visione occorre una disponibilità di banda sempre superiore. Ecco perché nell'alleanza ad ampio raggio tra Vivendi e Mediaset vi è anche una joint venture dedicata alla produzione di contenuti ad hoc per i mercati latini. Canal Plus, sempre di proprietà di Vivendi, è già il primo produttore europeo di film e ha già in essere delle collaborazioni con Sky. Nei prossimi due anni Vivendi cercherà dunque di mettere ordine nel gruppo cercando di sanare sia il bilancio di Canal Plus, che ha appena dichiarato perdite per 400 milioni, sia quello di Mediaset Premium, investendo nella produzione di contenuti pregiati da veicolare attraverso le EDITORIA Pag. 50 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 32 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 65.542 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress PAYTV Vivendi perde soldi in casa sua con Canal+, un business che è a rischio se non sarà risollevato dall'accordo con la Bein Sports Come pensa di risanare Premium in Italia? Magari grazie a Telecom Rivoluzione francese I GRANDI NUMERI DI CANAL+ I GRANDI NUMERI DI MEDIASET PREMIUM In milioni di euro 2015 • Fatturato 5,513 • Ebita 454 • Ebita Francia •264 • Abbonati (n°] 15,7 mln* * Compresi esercizi commerciali e hotel 21quotazioni in euro """"""""""""""vàf."%"s'ùÌ22gén;Ì6 20 "••-••"In milioni di euro 2015 • Fatturato 640,95 • Ebit •114,84 • Risultato netto •83,88 • Abbonati (n°) 2,01 mln 22 gen'16 22 apr'16 4,0 quotazioni in euro """"'"22 gen'16 22 apr'16 GRAFICA MF-M.ANO FINANZA GRAFICA MF-MILANO FINANZA di Andrea Montanari emo propheta in patria. Vincent Bolloré, il finanziere bretone che, pezzo dopo pezzo, sta diventando uno dei dominus del sistema economico-finanziario italiano, i problemi principali ce li ha in casa. Vivendi, colosso francese che di fatto controlla Telecom (24,9%) e che è diventato un player del mercato televisivo italiano rilevando il 100% di Mediaset Premium (oltre al 3,5% del network di Cologno Monzese, a sua volta socio a 3,5% dell'azienda transalpina) si porta appresso un fardello chiamato Canal+ France. Perché se a livello consolidato il polo tv (presente anche in Polonia, Vietnam e Nord Africa) macina ricavi (5,513 miliardi, 1,1% rispetto al 2014) e ha margini comunque rilevanti (l'ebita l'anno scorso è stato di 454 milioni), a zavorrare i profitti sono i sei canali gestiti in territorio amico. Il business domestico l'anno scorso ha registrato un ebita negativo di 264 milioni, in netto EDITORIA peggioramento rispetto ai -188 milioni del 2014. E per quest'anno, come hanno annunciato i vertici di Vivendi, il rosso potrebbe salire a 410 milioni. Una voragine tale che Bolloré ha velatamente paventato la possibilità di una chiusura dell'attività. L'unica alternativa è definire a breve l'alleanza sui contenti con Bein Sports, il gruppo televisivo (acquista anche diritti sportivi) creato da Al Jazeera, la tv all news del Qatar che in Francia con 2,5 milioni di abbonati sta creando grattacapi a Canal+, scesa a 8,46 progetto di integrazione e di rilancio di Premium in Italia: operazione non facile viste le difficoltà incontrate dai francesi in casa propria. Tanto più che la piat taforma digitale pay di Cologno Monzese, fondata nel 2005, continua a perdere (quasi 84 milioni l'anno scorso) e ha investito più di 1,6 miliardi per comprare i diritti della Champions League per il 2015-2018 e quelli delle partite delle otto migliori squadre di serie A per lo stesso periodo. Vivendi ha valutato Premium tra 600 e 700 milioni come ha dichiarato Tad Arnaud de Puyfontaine a Repubblica. Un valore inferiore ai 900 milioni attribuiti alla pay tv da Telefonica quando entrò nel capitale rilevandone 111%. L'intesa definita da Bolloré e Pier Silvio Berlusconi è però più ampia e riguarda la costituzione di una piattaforma per la distribuzione di contenuti antine di sostenibilità industriale e Netflix e la creazione di una finanziaria per Canal+ nell'arco società per produzione di contenuti tv. Ovvio che il perno di un paio di anni. Probabilmente, quindi, è questa di tutto è Premium, che a metà 2017 è attesa dalla sfida con Sky la base su cui poggerà il Italia milioni di clienti complessivi (5,7 milioni sono le famiglie). La trattativa tra i due gruppi è su base quinquennale, riguarda tutte le piattaforme distributive ed è incentrata la mole di diritti tv che Belnha in portafoglio. Questa opzione, una volta operativa, nelle aspettative del management di Vivendi porterà a una situazio Pag. 51 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 32 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 65.542 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress per il rinnovo diritti della serie A. Una sfida a suon di miliardi dopo i 945 milioni a stagione garantiti dall'advisor Infront alla Lega Calcio. Ma sarà una gara tutta da ripensare, dopo le sanzioni comminate dall'Antitrust (in totale 66 milioni, di cui 51,4 milioni a Rti-Premium) per l'anomala gestione dell'asta di metà 2014. Con questi paletti, la vera sfida per Vivendi è accrescere i ricavi incrementando il bacino di abbonati senza tagliare i costi, ossia senza rinunciare ai diritti. Per farlo, sostengono gli esperti del settore e gli analisti, altro modo non c'è che allearsi con un operatore di Ue. Del resto in Inghilterra British Telecom per contrastare Sky ha iniziato a comprare direttamente le immagini delle partite della Premier League. Mentre in Spagna, Telefonica (della quale Vivendi è azionista) da quando ha rilevato il 100% della pay-tv Digital+ ha risistemato i conti del business da telefonica fissa. In questo senso, Bolloré avrebbe un unico modo per sviluppare Premium: definire un accordo di distribuzione in esclusiva dei suoi contenuti con Telecom Italia, partecipata dal gruppo transalpino. Solo che l'operatore di tlc dovrebbe rinunciare all'intesa già in essere e proficua con Sky. Sarà una dura partita. Che potrebbe giocarsi ben oltre il novantesimo, (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www.milanofinanza.it/vivendi EDITORIA Pag. 52 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 31 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 369.391 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Microsoft, pace con Google (giu.fer.) Google e Microsoft fanno pace. I due gruppi americani hanno deciso di sospendere e ritirare tutte le cause legali depositate l'uno contro l'altro. Invece di scontrarsi in tribunale, i due giganti tecnologici privilegeranno il negoziato, n motivo? Sono cambiate le priorità giuridiche, come spiega un portavoce del Redmont. Ma la ragione vale di sicuro anche per la società di Mountain View alle prese con la battaglia legale che la oppone all'antitrust Ue. Google è infatti accusata di abuso di posizione dominante con il suo sistema Android, che rappresenta l'8i% del mercato mondiale. E inizialmente, anche Microsoft faceva parte dei gruppi che hanno deposita to una a Bruxelles. © RIPRODUZIONE RISERVATA EDITORIA Pag. 53 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 539.000 Trimestrali Si aggrava la crisi dei pc e le vecchie glorie high-tech faticano a far soldi con il mobile e il cloud Wall Street Sorride solo il gigante Google Fatturato e utili in calo per lbm e Microsoft. Le «altre scommesse» di Alphabet in profondo rosso Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress DUELLO TRA TITANI Le trimestrali dei big dell'hi tech Dati al 21 aprile 2016 Alphabet Alphabet DI MARIA TERESA COMETTO II vecchio mondo dei personal computer e dei grandi server aziendali contìnua a declinare. Le vendite dei pc sono calate dell'11,5% nel primo trimestre di quest'anno secondo la società di ricerche Idc, mentre i consumatori usano sempre più gli apparecchi mobili. E le imprese clienti del l'hightech risparmiano tagliando la spesa in hardware e software installati in casa a favore dei servi zi distribuiti via Internet dalla «nuvola». La vecchia guardia della tecnologia made in Usa cerca di reagire puntando su mobile e nuvola, ma con risultati non entusiasmanti come si è visto dalle ultime trimestrali di Ibm e Microsoft. Mentre la ex dot.com Google, diventata la seconda società al mondo per valore in Borsa — con 522 miliardi di dollari di capitalizzazione, poco sotto i 587 miliardi di Apple — cavalca con successo il passaggio dell'uso di Internet dalla scrivania al mobile, ma ha sulla testa la spada di Damocle dell' EDITORIA Antitrust europeo. Le cure Per Ibm non sta ancora funzionando la cura del dottor Watson, il medico virtuale simbolo del nuovo corso che la ceo Virginia Rometty cerca per Big Blue da quando ne ha preso la guida nel gennaio 2012. Fatturato e profitti che nel primo trimestre 2016 sono calati del 4,6% e del 13,5%. Rometty insiste a spiegare che l'Ibm sta diventando una società di soluzioni cognitive e servizi nella nuvola, impegnata nei settori ad alta crescita e buon margine di profitto come le applicazioni dell'intelligenza artificiale. Ma questi nuovi business non stanno crescendo tanto da compensare il crollo dei vecchi. Ne ha preso atto da tempo Wall Street, dove le azioni Ibm sono in perdita del 20% dal gennaio 2012 contro il guadagno del 64% dell'indice S&P500. Per questo la poltrona di Rometty traballa, dicono gli azionisti scontenti. Analisti e gestori danno più Virginia Rometty non riesce a trovare un nuovo corso e rischia il posto credito a Satya Nadella, ceo di Microsoft dal febbraio 2014 e alla sua strategia «mobile e nuvola prima di tutto». Sotto Nadella infatti le quotazioni dell'azienda di Redmond si sono rivalutate due volte e mezza la media della borsa americana. Ma il bilancio del primo trimestre ha lo stesso deluso le attese con un calo sia del fatturato (-5,5%) sia dei profitti netti (-24,6%). Prima dell'annuncio dei risultati, le azioni Microsoft erano quasi tornate ai massimi del dicembre 1999, anche se la capitalizzazione è inferiore di 170 miliardi rispetto ad allora perché nel frattempo l'azienda ha attuato un massiccio programma di riacquisto delle proprie azioni. Dopo, le sue quotazioni sono scese, soprattutto per la sorpresa venuta dal segmento di business «Nuvola intelligente», che comprende i servizi on-demand Azure per le Pag. 54 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 539.000 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress aziende: nonostante il giro d'affari sia cresciuto del 3,3% a 6,1 miliardi, quasi un terzo del fatturato totale, i suoi profitti operativi sono calati del 14%. Pesa la concorrenza del numero uno nel settore del cloud computing, Amazon.com, famosa per la politica dei prezzi bassi. Anche i profitti del segmento degli strumenti per Produttività e business (un altro terzo del fatturato), fra i quali spiccano tutte le applicazioni di Office, sono diminuiti: -6,6%. Mentre è andata il dominio del suo sistema operativo Android e delle sue app sugli apparecchi mobili. Ma proprio su questo l'Antitrust europeo ha aperto una nuova inchiesta. ^jl @mtcometto Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— meglio alla parte More personal computing, la più grande: il fatturato è aumentato solo dello 0,9% (a 9,46 miliardi) ma i profitti operativi sono balzati del 57%. L'adozione del nuovo sistema Windows 10 procede veloce secondo l'azienda (funziona su 270 milioni di apparecchi) ed è salito del 61% il ricavato delle vendite dell'ibrido laptop-tablet Surface (al netto dei cambi di valuta). 11 gigante Hanno continuato a crescere invece sia il fatturato ( +17,4%) sia i profitti netti (+19,6%) di Alphabet, la holding che controlla Google. Eppure il mercato si aspettava ancora di più. In particolare sperava che la responsabile finanziaria Ruth Porat imponesse un maggior rigore nei conti della società fondata e guidata da Larry Page. Il budget del trimestre chiuso a fine marzo era il primo su cui la top manager — passata da Morgan II costo dei clic è sceso del 9%, ma il numero è in salita del 29% Stanley a Google lo scorso maggio — può aver avuto una sostanziale influenza. Ed era il secondo in cui sono stati separati e resi trasparenti i conti di Google — la macchina da soldi del gruppo, grazie agli introiti della pubblicità — rispetto a quelli delle altre scommesse, cioè le società che inventano nuovi prodotti come gli apparecchi Nest per la casa intelligente o i robot e droni del laboratorio X. Queste scommesse hanno perso più del previsto, 802 milioni di dollari. Gli affari di Google invece vanno a gonfie vele, nonostante il costo per click ( pagato dagli inserzionisti quando un utente cucca sulla pubblicità) sia sceso del 9% perché sempre più click vengono dagli apparecchi mobili, su cui costa meno. Ma allo stesso tempo il volume dei click mobili è più che raddoppiato, facendo crescere del 29% il totale e del 16,2% il fatturato pubblicitario. Questo grazie al punto di forza di Google, EDITORIA Pag. 55 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 12. Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 311.406 Diritto all'oblio le violazioni di Google alle pronunce della Corte Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Strettamente connessa con gli indennizzi monetar! è la problematica della reputazione, che ha un Importante valore commerciale (nel caso del dirigenti Incide anche sulla vantazione dell'azienda), e del diritto all'oblio sul web. «Qui è intervenuta l'Unione europea», spiega Caterina Flick, avvocato dello studio Nunziante Magrone che segue II problema. «È successo che un cittadino spagnolo si è rivolto all'autorità garante della privacy per una voce di Google che lo riguardava e che richiamava a un vecchio articolo su una vicenda spiacevole che l'aveva riguardato ma poi si era risolta». L'autorità ha riconosciuto che l'attività del motore di ricerca costituisce trattamento di dat! personali e ha sancito la deindlclzzazlone della "Uri" precisando che solo II giornale poteva tenere negli archivi online l'articolo In questione. Allora Google ha promosso ricorso alla Corte di Giustizia europea che però ha confermato la posizione dell'autorità, ribadendo che II motore di ricerca è obbligato a garantire la deindlclzzazlone». L'affare però si è complicato: «Google ha Istituito una sorta di sportello-reclami online dove chl si ritiene danneggiato può chiedere la rimozione di Uri che scottano. Ma si è tenuta l'ultima parola, cioè II diritto a riconoscere effettivamente all'appellante quello che lui reclama. E qui tutto si Italia, da ragione a non più del 30% del reclami, riportando In sostanza II problema alle sua origine». EDITORIA Pag. 56 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 4 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 539.000 01 Le sorti di Yahoo! I conti a sorpresa della promessa sposa Verizon sull'altare Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress LI offerta più bassa è ài quattro miliardi di dollari, la più alta di otto. Ma chissà se i buoni risultati raggiunti nel primo trimestre di quest'anno aiuteranno la ceo Marissa Mayer (nella foto) a «spuntare» un prezzo più alto per la vendita di Yahoo!. Il colosso tech, in crisi da anni, ha infatti deciso di risolvere le difficoltà mettendosi in vendita. L'annuncio è arrivato aliinizio dell'anno e procede a grandi passi: negli scorsi giorni è scaduto il termine per la presentazione delle offerte e, nel giro di poche ore, è stata diffusa la prima trimestrale del 2016. Il colosso ha riportato una perdita di 99,2 milioni di dollari ma i profitti operativi sono risultati migliori delle attese mentre il fatturato è salito a 1,09 miliardi, superando le previsioni degli analisti che lo davano a 1,08 miliardi. Il risultato? Un'accelerato in Borsa, dove il valore del titolo è salito del 3,3%. Ma dietro all'interesse degli investitori non ci sono solamente i buoni risultati del bilancio. A influire è soprattutto la fiducia per il futuro dell'azienda che in parte ha forse già iniziato a rialzare la testa (come dimostra, appunto, la trimestrale appena pubblicato) e chissà cosa potrebbe fare se potesse contare sull'appoggio di una nuova proprietà. Tutto dipende ora da chi riuscirà ad aggiudicarselo: ritiratisi molti grandi nomi che parevano interessati (come Time, At&T, Google, DailyMail) pare che siano rimasti in campo l'operatore telefonico Verizon, le paginegialle americane YP e una manciata di grandi fondi come Bain Kkr e Tpg. Il più agguerrito è Verizon, che vorrebbe mettere le mani su Yahoo! per rafforzare i servizi video e pubblicitari online, considerati la rampa di lancio per crescere ancora in un settore che considera strategico per la sopravvivenza futura. Le possibilità, economiche, ci sarebbero: il colosso conta su una liquidità di 4,5 miliardi di dollari che potrebbe essere messa in campo per assicurarsi Sunnyvale. La trattativa potrebbe concludersi in fretta. Pare che Yahoo! sia intenzionata a concludere la vendita entro giugno, anche se può essere che l'asta si trascini ancora. In ogni caso, i risultati positivi della trimestrale lasciano ben sperare: forse la società fondata nel 1994 da Jerry Yang e David Filo potrebbe davvero uscire dalle secche degli ultimi anni e, se non ritornare ad EDITORIA essere il colosso che era, riavere lo smalto perso in (tanti) anni di crisi e investimenti sbagliati. GRETA SCALUNICH Pag. 57 Estratto da pag. Domenica 24/04/2016 14 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 "Mandateci idee"ecco la prima Carta scritta con il web A Città del Messico una Costituzione in crowdsourcing i residenti coinvolti con petizioni su piattaforme online Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress D caso OMERO Cl Al Città del Messico, che entro l'inizio del 2017 cambierà status trasformandosi da Distretto Federale in un vero e proprio "Stato", il numero 32 all'interno della repubblica messicana, ha lanciato il primo grande esperimento di democrazia digitale. Nel passaggio istituzionale è prevista, oltre alla creazione di un Parlamento locale, anche la stesura di una nuova Costituzione, e l'idea del suo sindaco è stata quella di chiedere aiuto agli oltre 9 milioni di residenti per redigerla attraverso i social media. Un crowdsourcing senza precedenti, non solo in Messico, con il quale — sostiene il primo cittadino Miguel Angel Mancera— si vuole realizzare «un progetto di Costituzione con un carattere democratico, progressista, civico e plurale». EDITORIA residenti potranno presentare le loro petizioni da inserire nella nuova Costituzione. Per essere ascoltati basteranno 5mila firme, mentre con 1 Ornila firme si avrà anche diritto a essere ricevuti dalla nuova Assemblea costituente. Alla fine l'ultima parola spetterà comunque all'Assemblea che non avrà l'obbligo conservare un controllo sulla nuova Costituzione di Città del Messico, capitale da sempre in mano alla sinistra, il Congresso messicano ha deciso che solo il 60% dei delegati all'Assemblea costi tuente sarebbe stato eletto con voto popolare. Il resto verrà designato in proporzione dal presidente Pena Nieto, dal Congresso e dallo stesso sindaco Mancera Oltre a Change.org, che di prendere in considerazione tutte le proposto dei cittadini ma è nelle prime tre settimane dell' evidente che questa grande consultazione pubblica sarà un importante banco di prova di democrazia diretta. Dietro la proposta di partecipazione digitale di Mancera, un sindaco di sinistra — appartiene al Prd di Lopez Obrador — eletto nel 2012 con il 60% dei voti, c'è un braccio di ferro con il potere centrale e con il presidente Enrique Pena Nieto. Per Pag. 58 Domenica 24/04/2016 14 Direttore Responsabile Diffusione Testata Mario Calabresi 327.329 esperimento ha già raccolto oltre 200 petizioni cittadine firmate da più di 1 Ornila persone, per tutti i residenti che non hanno accesso a Internet sono state create 300 postazioni digitali in tutta la città. L'upgrade della megalopoli ne aumenterà il potere all'interno della politica messicana e per questo ci sono alcune limitazioni alla nascita del nuovo Stato. Il capo del governo locale avrà poteri da governatore, e diritti come l'aborto o le nozze gay non potranno essere più contestati dal resto del Paese. Ma, a differenza di altri Stati, Città del Messico non avrà competenze proprie in materia di sanità e istruzione. La capitale da Distretto federale diventa Stato e deve adottare nuove leggi Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. EDITORIA Pag. 59 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 18 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress CASSAZIONE/1 Legittima la normativa Inpgi sul cumulo fra pensione e reddito La disciplina dell'Inpgi sul regime del cumulo tra pensioni e altri redditi, definita nell'articolo 15 del proprio regolamento e parzialmente difforme rispetto a quanto stabilito per l'Assicurazione generale obbligatoria (Ago) secondo la Cassazione è legittima in quanto - come per le altre Casse private - espressione della sua autonomia. Ne da notizia lo stesso ente di previdenza dei giornalisti, riportando i contenuti della sentenza 8067/16. «La disciplina Inpgi in materia di cumulo pensione/reddito, è assolutamente legittima perché espressione dell'autonomia normativa attribuita a detto Istituto in sede di privatizzazione», spiega l'Ente in una nota. A conferma di tale orientamento, la sezione lavoro della Cassazione richiama anche i principi di recente espressi dalle Sezioni Unite della Cassazione, le quali - nel risolvere il problema interpretativo del richiamo inserito nell'articolo 24, comma 4, del DI 201/11 alle "forme esclusive e sostitutive dell'Ago" - hanno escluso che il legislatore possa ricomprendere l'Inpgi ogni qualvolta detti norme per l'Ago. La questione della legittimità della norma regolamentare «non può essere risolta sottolinea ancora l'Istituto - senza tenere conto dell'intervenuta privatizzazione dell'Inpgi e dei conseguenti ambiti di autonomia attribuiti dalla legge a detto istituto». Il pronunciamento fa seguito a un ricorso dell'Inpgi contro una sentenza della Corte d'Appello di Milano che aveva condannato l'Istituto a restituire al giornalista le quote di pensione incumulabili. ORGANISMI DI SETTORE Pag. 60 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 34 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress La Corte di cassazione, conferma la legittimazione della disciplina dell'Inpgi sul regime del cumulo tra pensioni e altri redditi. L'annuncio è arrivato, ieri, dallo stesso ente nazionale di previdenza dei giornalisti che ha riportato i contenuti della sentenza n. 8067/2016. «La disciplina regolamentare Inpgi in materia di cumulo pensione-reddito, ancorché parzialmente difforme dalla normativa dettata per l'Assicurazione generale obbligatoria, è assolutamente legittima perché espressione dell'autonomia normativa attribuita a detto Istituto previdenziale in sede di privatizzazione», ha Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— spiegato l'ente in una nota. ORGANISMI DI SETTORE Pag. 61 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress NON SOLO GOOGLE E il web il bersaglio preferito dell'Antitrust Ue di Micaela Cappellini sorvegliata speciale della Com-prese della new economy deten-ta a una singola azienda (1,06 mimissione Ue in materia di con-gono almeno tre record negativi:liardialnteDequellodelcartello f^ ome finirà l'acuire Google è correnzasleale.Lodimostrailbi-quello del comparto più multatopiùcolpito(i,4miliardiallalobby \-j prestoperdirlo.Maunacosa lancio dell'attività dell'Antitrust(3,8 miliardi in 11 anni); quellodei produttori di monitor), è certa: l'economia digitale è la europea dal 2004 a oggi. Le irn-della sanzione più alta mai inflit-* pagina il Concorrenza. Il bilancio dell'attività di contrasto dalla riforma delle regole europee del 2004 a oggi: multe comminate per 18,8 miliardi di euro Antitrust Ue, web economy sotto accusa Non solo Google: il comparto digitale è quello più indagato e sanzionato dalla Commissione Micaela Cappellini v Comeandràafinirel'ajfaire Google non si sa: la Ue non stabilisce un tempo entro cui vanno conclusi i procedimenti antitrust, mentre l'ammontare della multa - che non è ancora stato fissato - quasi certamente sarà inferiore al tetto massimo dei 7 miliardi. Una cosaè certa: computer, tablet, telefonini e digital companies oggi sono il sorvegliato speciale dell'Antitrust quando si parla di abuso di posizione dominante. Non solo in Europa: « Sempre di più le Authority mondiali si stanno concentrando sulle posizioni dominanti intese come conoscenza dei dati, e non come misurazione del potere economico, come accadeva al tempo delle compagnie petrolifere», spiega l'avvocato Luciano Di Via, partner e responsabile della practice Antitrust di Clifford concorrenza in occasione di gare pubbliche».Ataleproposito, èrilevante l'indagine sulla L'economia digitale non è solo il partecipazione alle gare della Consip da parte delle imprese di comparto più sanzionato. È consulenza che vendono servizi anche quello con la multa più di supporto alla Pa cofinanziati alta mai inflitta dalla Ue a una singola azienda (gli 1,06 miliardi dai fondi della Commissione Ue. di euro pagati da Intel per abuso di posizione dominante); quello con la maggiore sanzione nei confronti di un cartello (gli 1,4 miliardi di euro pagati dai produttori di monitor per tv e computer); e il settore dove le multe pesano percentualmentedipiùsuiprofittidi settore: in media, più del 12% dei guadagni, contro ad esempio un'incidenza del 5% registrata nel settore della chimica. Ad oggi, oltre a Google, l'Antitrust europeo ha tre dossier aperti nel settore del digitale: tra questi ci sono Amazon, per la questione degli e-book, e Qualcomm, per i vincoli all'uso esclusivo dei suoi chip. Mentre PAuthority tedesca I PRIMATI Le imprese della è alle prese con un'indagine new economy detengono il contro record negativo sia della Facebookpergliabusinelmercatod singola sanzione più elevata sia ei social network. A guardare del totale multe al settore bene il bilancio dell'attività del DG Concorrenza della Commissione, però, non sono gli Chance. Il suo studio legale segue abusi di posizione dominante le violazioni più ricorrenti in il tema molto da vicino dato che assiste FairSearch, l'associazione Europa. «Circa il 60% delle indagini e delle sanzioni delle imprese (come Expedia, Nokia o Tripadvisor) che ha dell'Antitrust Ue riguardano i puntato il dito in Europa contro cartelli - ricorda l'avvocato Di Google prima per la questione del Via - che abbondano là dove è motore di ricerca, e poi per più difficile fare innovazione, l'utilizzo di Android. Ovvero le quindi nell'industria di base, in due questioni pendenti davanti materia di finanza, nei settori alla CommissioneUe del colosso della chimica e dei metalli». E in di Mountain View. Clifford Italia? «La sanzione annunciata Chance ha appena pubblicato il la settimana scorsa contro report annuale sull'attività Mediaset, Sky, Lega Calcio e dell'Antitrust nel mondo: dal 2004 - anno in cui sono cambiate InfrontperidirittitvdellaSerieA dal2Oi5al2Oi8è certamente la le regole europee in materia di concorrenza - a oggi, il settore del decisione con il maggior impatto digitale risulta quello più multato mediatico - spiega l'avvocato Di Via - ma, da un punto divista da Bruxelles, con 3,8 miliardi di tecnico, il tema più caldo sul euro di sanzioni cumulate. Un quale ormai da qualche tempo si quinto di tutte le multe inflitte stadedicando l'Authority italiana dalla Commissione Ue è quello dell'alterazione della NUOVE TECNOLOGIE in materia di antitrust negli ultimi undici anni, pari a oltre 18,8 miliardi di euro. Pag. 62 Lunedì 25/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 La scure dell'Antitrust europeo LE DECISIONI ADOTTATE DALLA COMMISSIONE UE Dal 2004, anno della riforma delle regole europee in materia di antitrust H Cartelli • Abuso di posizione dominante • Altri accordi che violano al concorrenza 69 29 22 Numero di violazioni Multe in milioni di euro I SETTORI PIÙ MULTATI DALLA UE DAL 2004 A OGGI Minerali non metalliferi Computer, elettronica, ottica Prodotti chimici Macchinali e attrezzature Apparecchi elettrici Prodotti farmaceutici Gomma e plastica Servizi finanziari ^? Vestiti e accessori Bevande 16.610 1.487 725 Ammontare delle multe comminate in % sul totale del fatturato annuale di settore Incidenza % delle multe sul totale dei profitti di settore O 0,6 1,2 O 0 Metalli di base Prodotti petroliferi Poste e corrieri Tabacco Telecomunicazioni Mezzi di trasporto Energia Tessile Prodotti in metallo Carta, prodotti della carta 2.227,8 2.118,4 1.970,8 1.144,1 637,0 885,5 1.816,7 285,2 257,1 706,6 905,8 169,4 68,0 441,1 392,3 647,0 43,4 99,5 19,5 DOVE INDAGA L'ANTITRUST EUROPEO OGGI Mezzi di trasporto Servi zi finanziari Numero di investigazioni in corso per settore EZ3 •t Computer, elettronica, ottica Alimentare fi Riciclaggio dei rifiuti Trasporto ferroviario Trasporto navale Prodotti chimici Prodotti farmaceutici Minerali non metalliferi Manutenzione di aeromobili Gas Trasporto aereo Software Cinema e televisione Editoria Portali web Sport Fonte: Clifford Chance Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. NUOVE TECNOLOGIE Pag. 63 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress RISPARMIO&FAMIGLIA Nuove cane: piùfacili ipagamenti Inallegato * pagine4e5 SPESE HI-TECH La tecnologia rivoluziona i pagamenti di tutti i giorni Gaia Giorgio Fedì e Gabriele Petruccìanì K pagine 4 e 5 RISPARMIO & FAMIGLIA Spese hi-tech NUOVE OPPORTUNITÀ Alcuni bancomat di nuova generazione consentono di comprare su internet con uno speciale numero identificativo (Pan) FORMULE COMBINATE II soggiorno all'esterodi una o più settimane per motivi di studio si abbina alla pratica per lo sport, anche peri principianti Pagamenti più facili con le nuove carte Wallet, smartphone, bancomat e app: i mezzi che semplificano lo shopping, anche quello online «Molti siti hanno cercato di promuovere questi strumenti, eliminando la commissione», spiega Raimondo Penta, direttore prodotti di CheBanca. «Ma il problema è la mentalità di gran parte dei risparmiatori, per i quali il bancomat serve soprattutto per prelevare. Non è cinando la carta a un Pos abilitato, e percepito come strumento dausare ovviamente possono essere usate online, dove il servizio di pagamento anche online. Quanto alle carte di principale resta PayPal», aggiunge debito, o bancomat, alcune tipologie Penta. L'innovazione sui sistemi di di nuova generazione consentono pagamento ha portato di fatto uno anche di comprare su Internet, grazie spostamento dalle carte ad altre a uno speciale numero identificativo applicazioni: in particolare i (Pan). Sono diversi gli istituti che borsellini elettronici, o wallet, che offrono carte di questo genere, consentono di dematerializzare le magari abbinate a determinati conti carte, in modo da non dover inserire i correnti: per esempio il Conto dati a ogni transazione. Inoltre, «i Yellow di CheBanca! eii ContoMax sistemi di pagamento si di Banca Ifis. Sono utilizzabili su stanno spostando verso le soluzioni internet anche la la Unicredit MyPay, che ruotano attorno allo personalizzabile con l'opzione smartphone», sottolinea Penta. «I Shopping Plus. di Gaia Giorgio Fedi 1 sistema dei pagamenti sta vivendo una fase di grande fermento. Sul fronte delle carte di pagamento, la nuova frontiera sono le contactless, che consentono di pagare con un gesto semplicemente avvi maggiore crescita», osserva Vincenzo Scarlato, responsabile consumer services di Vodafone Italia. «L'innovazione segue due filoni principali: da quindi gli acquisti online - e dall'altra i proximity payment, cioè i pagamenti di prossimità presso esercenti fisici», aggiunge Scarlato. I wallet consentono di fare pagamenti dell'uno o pagamenti con smartphone sono l'area in cui al momento c'è NUOVE TECNOLOGIE Pag. 64 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress dell'altro tipo, o entrambi. Vodafone per esempio ha lancia to il servizio per i pagamenti di prossimità Vodafone Pay, integrato nel Vodafone Wallet, con cui si possono aggiungere tutte le carte di credito e la maggior parte delle prepagate Visa e MasterCard, scegliere un Pin e iniziare a fare pagamenti contactless che funzionano anche quando il telefono è scarico o spento. «È un sistema sicuro perché i dati vengono salvati sulla Sim del telefono, che finora si è dimostrato uno dei meccanismi più efficaci», spiega Scarlato. Per i pagamenti di prossimità tramite smartphone ci sono anche Poste Mobile e Tim Wallet. Tra i servizi lanciati dagli istituti di credito, il WoW di CheBanca! è un wallet che consente di effettuare diversi tipi di pagamenti tramite smartphone: bollette e bollettini, ricariche telefoniche, bollo auto, parcheggio (a Bologna, Roma, Torino, e prossimamente a Genova), i servizi aeroportuali degli aeroporti milanesi Sea; inoltre permette di confermare gli acquisti online tramite Masterpass e di trasferire denaro tra privati tramite Jiffy e PayPal. Sono inoltre in corso dei colloqui con Apple Pay e Samsung Pay. Uno strumento di pagamento elettronico che invece non si fonda sulPutilizzo delle carte ed è slegato dal mondo bancario è quello lanciato da Satispay, startup italiana partecipata da U-Start Club, un circolo di investitoriprivatichefacapoallaboutiquedi consulenza sul venture capital UStart. Satispay consente di pagare online, nei negozi fisici, e di scambiare denaro tra i privati. Inquestocasonon si dematerializzano le carte: il denaro vieneprelevatoconricaricheperiodiche gratuite dal proprio conto corrente (o da una carta con Iban). «L'app sta andando molto bene: ha già ottenuto 75mila download e sta crescendo molto anche sul lato degli esercenti», spiegaAlbertoDalrnasso, unodeifondatori di Satispay. È proprio l'interesse delle aziende a trainare la crescita del servizio: «Se per i consumatori Satispay non costanulla, pergliesercenti le transazioni sono gratuite fino ai io euro, mentre al di sopra di quella cifra si pagano 20 centesimi a transazione; un sistema vantaggioso rispetto a carte di credito e bancomat e che consente di promuovere la cultura dei pagamenti elettronici anche per spese modeste», spiega Dalmasso. Il servizio è comodo e sicuro, perché si basa sulPlban e non sul numero della carta di credito, e perché non si devono mettere username e password come accade con PayPal: «Basta mettere il proprio numero di telefono, e poi confermare il pagamento tramite l'app sullo smartphone, con il pin o l'impronta digitale», conclude Dalmasso. NUOVE TECNOLOGIE Come cambiano le «carte» PAYPAL FUNZIONA| CARTE VIRTUALI ANCHE SU SMARTPHONE I PER ACQUISTI ONLINE Inpassatohousatosporadicamente PayPalemìsonotrovatabene. Ho appreso recentemente che con PayPal adessosonoabilìtatianchei pagamentidasmartphoneevomi capirne dì più. PayPal ha lanciatoil servizio PayPal Mobile, una app scaricabile sullo smartphone che consente di accedere con il proprio cellulare ad alcune delle funzioni tipiche di questo servizio di pagamento. La prima cosa da fare è attivare un account PayPal, se non lo si ha già: ricordiamo che questo servizio funziona come un wallet, quindi al proprio account si possono associare le carte di pagamento (o si può addirittura collegare direttamente alconto corrente), e successivamente si potranno fare pagamenti senza dover inserire i dati identificativi delle carte e del conto. Successivamente si deve attivare il servizio PayPalMobile.inserendoil proprio numero di cellulare e creando un Pin perilservizio. Si riceverà un codice di conferma via sms che dovrà essere inserito nel computer per abilitareautomaticamenteil cellulare. Aquel punto sarà possibile controllareilsaldo.inviareericevere denaro anche da smartphone. Compromoltoonlineenonhomai avuto problemi. Di recente però ho cambiatocartadicreditoehovistoche lanuovacartanonfunzionaperalcuni acquistìonline. Mi hanno detto che si puòrisolvereilproblemacreandouna carta virtuale, come funziona? Se la carta di credito non funziona per lo shopping su internet la prima cosa da fare è chiedere alla banca. Spesso c'è un protocollo di sicurezza da attivare, con cui viene rilasciata una password personale da inserire al termine della transazione. Si possono anche attivare carte virtuali, che sono dei codici Pan che si possono utilizzare peri soli acquisti online. Si può richiedere ad alcune banche (ma anche al Bancoposta) una carta prepagata virtuale con cui effettuare in tutta sicurezza gli acquisti su internet. Oppure si può chiedere alla banca di generare una carta virtuale dalla propria carta di credito tradizionale, come consente per esempio Intesa Sanpaolo: viene generato un codice da usare per un'unica transazione, quindi si ottiene una carta virtuale usa e getta che si può utilizzare solo per quei pagamenti online non supportati dalla carta tradizionale. CARTE CONTACTLESS E SICUREZZA Lamiabancamihadatounacartadi credito contactless. Ho sentito però che questi strumenti sono pericolosi, perché dei malintenzionati potrebbero avvicinarsi almioportafogliocon un Posmobileeportarmiviadeisoldi. Le carte contactless non sono più vulnerabili di quelle tradizionali. Per poter funzionare, la carta contactless deve essere possa a distanza molto ravvicinata dal Pos, di solito meno di quattro centimetri di distanza. Questo vuoi dire che è piuttosto difficile per un malintenzionato avvicinarsi al portafoglio della vittima con un Pos in mano senza essere notato.Ovviamentein luoghi molto affollati questo è in teoria possibile, ma comunque complicato: il malintenzionato deve accenderei! Pos, inserire l'importo e terminare la transazione in tempi brevi. Inoltre, va considerato che per importi sopra i 25 euro serve l'inserimento del Pin o la firma della ricevuta, quindi un eventuale furto dovrebbe avvenire al di sotto di quella cifra. Un ultimo aspetto da considerare è che i pagamenti con Pos sono tracciati, quindi se vengono sottratti dei soldi dalla carta si è in grado di risalire al Pos che li ha «rubati». CARTE CONTACTLESS E SICUREZZA Lamiabancamihadatounacartadi credito contactless. Ho sentito però che questi strumenti sono pericolosi, perché dei malintenzionati potrebbero avvicinarsi almioportafogliocon un Posmobileeportarmiviadeisoldi. Le carte contactless non sono più vulnerabili di quelle tradizionali. Per poter funzionare, la carta contactless deve essere possa a distanza molto ravvicinata dal Pos, di solito meno di quattro centimetri di distanza. Questo vuoi dire che è piuttosto difficile per un malintenzionato avvicinarsi al portafoglio della vittima con un Pos in mano senza essere notato.Ovviamentein luoghi molto affollati questo è in teoria possibile, ma comunque complicato: il malintenzionato deve accenderei! Pos, inserire l'importo e terminare la transazione in tempi brevi. Inoltre, va considerato che per importi sopra i 25 euro serve l'inserimento del Pin o la firma della ricevuta, quindi un eventuale furto dovrebbe avvenire al di sotto di quella cifra. Un ultimo aspetto da considerare è che i pagamenti con Pos sono tracciati, quindi se vengono sottratti dei soldi dalla carta si è in grado di risalire al Pos che li ha «rubati». Lamiabancamihadatounacartadi credito contactless. Ho sentito però che questi strumenti sono pericolosi, perché dei malintenzionati potrebbero avvicinarsi almioportafogliocon un Posmobileeportarmiviadeisoldi. Le carte contactless non sono più vulnerabili di quelle tradizionali. Per poter funzionare, la carta contactless deve essere possa a distanza molto ravvicinata dal Pos, di solito meno di quattro centimetri di distanza. Questo vuoi dire che è piuttosto difficile per un malintenzionato avvicinarsi al portafoglio della vittima con un Pos in mano senza essere notato.Ovviamentein luoghi molto affollati questo è in teoria possibile, ma comunque complicato: il malintenzionato deve accenderei! Pos, inserire l'importo e terminare la transazione in tempi brevi. Inoltre, va considerato che per importi sopra i 25 euro serve l'inserimento del Pin o la firma della ricevuta, quindi un eventuale furto dovrebbe avvenire al di sotto di quella cifra. Un ultimo aspetto da considerare è che i pagamenti con Pos sono tracciati, quindi se vengono sottratti dei soldi dalla carta si è in grado di risalire al Pos che li ha «rubati». Tempo fa ho letto di questo nuovo servizio chiamato Jiffy per trasferire denaro in tempo reale direttamente dal cellulare. Ho letto anche che per trasferire il denaro è necessario aderire al servizio messo a disposizione dalla propria banca. Ma se io aderisco al servizio e la persona a cui voglio inviare il denaro non aderisce posso comunque trasferire i fondi? Il servizio di instant payment messo a disposizione da Jiffy può essere utilizzato per inviare denaro anche ai non aderenti. In questo caso il beneficiario riceverà un messaggio di notifica con l'invito a iscriversi al servizio presso una banca aderente. Una volta registrato riceverà subito il denaro. Il beneficiario che non vuole registrarsi a Jiffy può comunque ricevere il pagamento comunicando il proprio Iban alla ba nca del mittente. Alcune banche hanno appositamente predisposto una sezione dell'App dedicata a raccogliere i dati essenziali, come appunto l'Iban.di chi non vuole aderire a Jiffy. Lamiabancamihadatounacartadi credito contactless. Ho sentito però che questi strumenti sono pericolosi, perché dei malintenzionati potrebbero avvicinarsi almioportafogliocon un Posmobileeportarmiviadeisoldi. Le carte contactless non sono più vulnerabili di quelle tradizionali. Per poter funzionare, la carta contactless deve essere possa a distanza molto ravvicinata dal Pos, di solito meno di quattro centimetri di distanza. Questo vuoi dire che è piuttosto difficile per un malintenzionato avvicinarsi al portafoglio della vittima con un Pos in mano senza essere notato.Ovviamentein luoghi molto affollati questo è in teoria possibile, ma comunque complicato: il malintenzionato deve accenderei! Pos, inserire l'importo e terminare la transazione in tempi brevi. Inoltre, va considerato che per importi sopra i 25 euro serve l'inserimento del Pin o la firma della ricevuta, quindi un eventuale furto dovrebbe avvenire al di sotto di quella cifra. Un ultimo aspetto Pag. 65 Estratto da pag. Lunedì 25/04/2016 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Sto per aprire un nuovo conto corrente, e nella scelta della banca vorrei dare la precedenza a un istituto che mi offra dei servizi di pagamento innovativi e sicuri. In particolare, mi interesserebbe avere a disposinone delle carte o delle applicazioni che mi consentano di fare acquisti sia online sia nei negozi fisici, e che magari offrano anche altri servizi di pagamento di altro genere (bollette, biglietti del tram, eccetera). Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Prima si diceva che con l'iphone non si potevano fare acquisti con il cellulare perché il telefono non supportava le sim Nfc. Ora che i nuovi modelli iphone 6 supportano la tecnologia Nfc perché ancora non si possono fare i pagamenti via smartphone? Qual è il problema? Sbaglio qualcosa? Con il lancio dell'iPhone 6, il colosso di Cupertino ha effettivamente messo un piede nel mondo Nfc (Near field communication), ma rimanendo sempre confinato nel suo recinto. I pagamenti con smartphone, quindi, potranno essere effettuati solo attraverso il servizio Apple Pay, che permette di caricare sul cellulare un numero illimitato di carte di credito e di debito semplicemente scattando una foto a Ila ca rta stessa, che poi sa rà caricata nell'applicazione Passbook. In questo modo sarà possibile creare un vero e proprio wallet; un portafoglio virtuale che potrà essere utilizzato sia online sia offline. A oggi, però, Apple Pay è disponibile solo negli Usa, in Canada, nel Regno Unito e in Cina. NUOVE TECNOLOGIE PAGAMENTI PIÙ COMODI E PIÙ SICURI Volevoaveredeichiarimentisulle varie forme di pagamento rese disponibili quando si fanno acquisti su internet L'altro giorno ho cliccato per concludere un acquisto e come opzioni mi dava carta di credito, Masterpasse Pay Pal. Qual è la differenza tra la carta e le altre due In tutti e tre i casi il pagamento viene effettuato con carta di credito o, nel caso di Pay Pal, con la disponibilità liquida presente sul conto PayPal. Una delle differenze principali sta nella comodità di utilizzo. Scegliendo la carta di credito bisognerà inserire ogni volta i dati identificati vi, quindi titolare e numero della carta, e il codice di verifica. Masterpass e PayPal, invece, hanno già la carta di credito collegata, di conseguenza non bisognerà inserire tutte le volte i dati. Inoltre, con Masterpasse PayPal le transazioni vengono gestite da infrastrutture che implementano tutte le misure di sicurezza per proteggere i dati (sui siti sconosciuti non si ha questa sicurezza). ScAerfeocura rf» G.G.Fedie G.Petrucciani LA NORMA DI RIFERIMENTO Direttiva Rsd II quadro giuridico dei servizi di pagamento è definito dalla Direttiva 2007/54/Ce, detta Psd (Payment services directive), che ha creato un mercato unico europeo dei servizi di pagamento al dettaglio (la cosiddetta area Sepa). La direttiva è stata recepita in Italia con il decreto legislativo 11/2010. Lotta al contante Uno degli obiettivi dichiarati della Psd è di stimolare l'utilizzo di strumenti elettronici e innovativi di paga mento per ridurre il costo di inefficienti strumenti quali quelli cartacei e ilcontante. La normativa si applica ai principali servizi di paga mento effettuati in euro e nelle altre valute degli stati membri dell'Unione Europea e dello spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia). Sono esclusi i pagamenti tramite assegni o cambiali e le operazioni effettuate fuori dall'area. Pag. 66 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 33 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 41.297 LAVORO E PREVIDENZA Per i preannunciati controlli ispettivi sugli esoneri contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, l'unica «roccaforte» sicura è aderire alla sanatoria prevista ai sensi dell'art. 54 del digs n. 81/2015. Nell'anno in corso, e come è prevedibile anche nei prossimi, gli occhi dei funzionari si fisseranno soprattutto sulle passate collaborazioni coordinate e continuative e le partite Iva, anche quelle già oggetto di «trasformazione» spontanea grazie alla legge 190/2014. Del resto, le notizie che in questo periodo sono giunte dai piani alti del Ministero del lavoro, così come il Documento di programmazione della vigilanza per il 2016 adottato '«imiti» dalla Commissione centrale di coordinamento dell'attività di vigilanza, lasciano poco alla fantasia Per quelle aziende che nel passato hanno fruito di rapporti di lavoro autonomo non genuino, anche se nel 2015 hanno assunto i propri collaboratori (anzi, soprattutto se li hanno assunti e hanno fruito degli sgravi contributivi), si prepara un piatto «indigesto». Fatto, amministrativi dei rapporti di lavoro, con contestazione degli inadempimenti amministrativi relativi alla dissimulazione dei rapporti di lavoro dipendente (avere iscritto falsamente, o nulla, sul Libro unico del lavoro; non avere rilasciato le e molto all'apprensione. innanzitutto di disconoscimenti Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress IL PIANO DI VIGILANZA 2016 Co.co.co., runico modo per sfuggire ai controlli è sanare cosiddette lettere di assunzione; avere omesso i corretti prospetti paga ecc: tutti illeciti puniti con sanzioni pecuniarie). Si passa poi al recupero della differenze contributive Ivs e per premi « risparmiati» in passato. Per esempio rispetto agli omessi e ridotti versamenti alla Gestione separata dell'Inps. Chi ha poi inteso «regolarizzare» già nel 2015 il pregresso, approfittando anche dei consistenti esoneri previsti dalla legge (fino a Smila euro l'anno a lavoratore), può attendersi i recuperi della ridotta, o perfino nulla, contribuzione relativa. Il tutto, chiaramente, condito da sanzioni civili, che s'immagina, come per prassi, saranno ritenute dagli Istituti le più gravi: quelle La situazione LA SALVAGUARDIA IL RISCHIO L'ANNUNCIO Come annunciato con comunicati stampa dal Ministero del lavoro e previsto dal Documento di programmazione per l'attività ispettiva per l'anno 2016, è iniziata la campagna di controlli sugli esoneri contributivi per le assunzioni di personale Per le aziende che,fruendo di benefici contributivi, hanno fatto emergere molti rapporti di collaborazione non genuini, specie nel corso del 2015, vi è pericolo di « autodenuncia», con facile prova di illeciti amministrativi, evasioni contributive e recuperi di agevolazioni già fruite. Unica forma di garanzia dagli ispettori per chi non ha ancora regolarizzato spontaneamente i collaboratori è la stabilizzazione per co.co.co. e partite lva previste dal decreto legislativo n. 81/2015, la quale sola permette di estinguere ogni pretesa pubblica. per evasione. Ma per chi ha fruito degli esoneri contributivi senza averne titolo potrà andare pure peggio (si veda la risposta a interpello del Lavoro, n. 2/2016). Si pensi al caso di un co.co.pro. di un'azienda nel 2013, in realtà, impiegato come un qualsiasi lavoratore dipendente. È chiaro che la condotta dell'azienda, oltre che civilisticamente eccepibile, avrebbe infranto le norme fondamentali in materia di condizioni di lavoro e di assicurazione sociale, previste dall'art. 1, commi 1175 e 1176, legge n. 296/2006. Tali disposizioni sono quelle che, a fronte del rispetto della legge e del ceni, ammettono l'azienda al Dure regolare e a fruire di benefici e agevolazioni di legge. Ebbene, è facile immaginare una verifica ispettiva «retroattiva» (per legge fino a 5 anni in materia amministrativa e fino a 10 in materia di contributi) sull'effettiva probità aziendale. Con le contestazioni ,dei funzionari, potrebbe «saltare» il Dure ex post, 'con effetti a catena non ^olo sugli esoneri contributivi ex lege 190/2014 e 208/2015 eventualmente fruiti, ma anche su ogni altra forma di beneficio contributivo e normativo goduto in azienda. Un'ecatombe totale da cui, chi già non ha trasformato i suoi ex co.co.co. e partita Iva, può uscire solo provvedendo a sanare i passati rapporti di lavoro con la lavoratore, potrà seguirà l'estinzione di ogni illecito per l'azienda. Per tutti gli altri casi non « ufficialmente» regolarizzati, la caccia pare ormai aperta. Addirittura, per chi è emerso spontaneamente nel corso del 2015 (molte aziende, spesso con decine e decine di posizioni «sistemate» e fruenti l'agevolazione), si può oggi dire che si sia trattato di una pericolosa forma di autodenuncia, che potrà rendere senz'altro «facile» la vita e l'accertamento degli ispettori. Mauro Parisi procedura di stabilizzazione prevista dal decreto legislativo n. 81/2015. Con una conciliazione presso una sede protetta e l'impiego per almeno un anno del RELAZIONI SINDACALI Pag. 67 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 38 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 145.182 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Formazione. I paradossi della legge italiana L'apprendistato per i quindicenni secondo regole Ue Gianni Bocchierì JosefTschöll \ Dopo le modifiche alla disciplina dell'apprendistato introdotte dal decreto legislativo 81/2015, I3 definitiva costruzione del sistema duale italiano rischia di dipendere dal necessario raccordo tra la disciplina per il conseguimento della qualifica o del diploma e quella del lavoro minorile. Questanecessitàèstatamessa in evidenza dalla risposta del ministero del Lavoro all'interpello 11/2016 dei consulenti del lavoro, con cui è stato precisato che gli apprendisti quindicenni sono considerati "bambini" in base alla vigente disciplina del lavoro minorile, con la sua conseguente applicazione integrale in mancanza di qualunque deroga per l'apprendistato che coinvolga minori (si veda il Sole 24 Ore del 31 marzo e del 5 aprile). Glieffettidellarispostaall'interpello non si limitano quindi alla necessaria differenziazione tra l'organizzazione dell'orariodilavoro (35O4Oore settimali; 7 o 8 giornaliere). Nemmeno si tratta solo di gestire diversamente il lavoro notturno, per cui i quindicenni non possono essere impegnati in attività di formazione on thè job tra le ore 22ele6otrale23ele7. Infatti, secondo il dato formale della disciplina del lavoro minorile, l'apprendista "bambino" può sottoscrivere il contratto di lavoro solo con l'assistenza dei titolari della potestà genitoriale. Inoltre, non può in nessun caso svolgere molte attività, determinando situazioni anche paradossali, per cui, per esempio, non potrebbe esercitarsi in azienda con il saldatore. In linea teorica, questi paradossi possono riguardare anche gli apprendisti "adolescenti", anche se la circolare 1/2000 del ministero del Lavoro ha chiarito che essi possono essere impiegati in processi produttivi e lavori vietati, per indispensabili motivi didattici o di formazione professionale. Tuttavia, nella nuova dimensione del sistema duale, la RELAZIONI SINDACALI soluzione di questa circolare potrebbe essere insufficiente, inquanto rappresenterebbe solo una deroga amministrativa alla disciplinageneraledellavorominor iIe,asuavoltamodificataneli999 per l'adeguamento alla direttiva formazione inalternanza o di tirocinio nell'impresa e consente di autorizzareperparticolarisettori l'impiego degli adolescenti durante il periodo di divieto del lavoro notturno. Pertanto, la direttiva comunitaria non impedisce ai decreti correttivi del Jobs act di integrare la disciplina 94/33 del Consiglio dell'Unione dell'apprendistato duale con europeariguardantelaprotezione quella del lavoro minorile, per il dei giovani sul lavoro, senza tener conto della specificità delle definitivo consolidamento del sistema duale italiano. esperienze di integrazione di ©RIPRODUZIONE istruzione, formazione e lavoro tramite l'apprendistato. Del resto, RISERVATA l'esigenza della modifica o dell'integrazione della disciplina del lavoro minorilenonèstataawertitanemme no in sede di riscrittura dell'apprendistatoduale. Quest'ultima avrebbe potuto contemperare il diritto costituzionale alla salute e alla sicurezza dei minori con il loro diritto a esperienze di lavoro appropriate, previsto dalla carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori (Consiglio europeo di Strasburgo del 9 dicembre 1969), al fine di assicurare il loro inserimento professionale traL'OPPORTUNITA La direttiva comunità ria consente una certa elasticità delle norme pertutelare i ragazzi che si preparano al lavoro mite la formazione. Eppure la stessa direttiva 94/33/Ce esorta le legislazioni nazionali a cercare questa composizione dei diversi diritti del minore, prevedendo esplicitamente che un'esperienza di lavoro appropriata può contribuire all'obiettivo di preparare igiovani alla vita professionale e sociale di adulti, a condizione di evitare che ciò nuoccia alla loro sicurezza, salute e al loro sviluppo. Inoltre prevede che l'età minima di ammissione al lavoro sia di 15 anni, consente di portare l'orario di attività dei bambini a 8 ore al giorno e a 40 ore settimanali, purché i lavori siano svolti nell'ambito di un sistema di Pag. 68 Estratto da pag. 1 SpotAndWeb.it Venerdì 22/04/2016 Spot and Web RCS Med/aGroup: miglioramento dell'eb/tda e dei ricavi pubblicitan rispetto al IQ2015 http://www.spotandweb.it/news/802966/rcs-mediaaroup-mialioramento-dellebitda-e-dei-ricavi-pubbhcitari- nspetto-al-iq2Q15.html 22/04/2016 • M-.LPRES.s • | Medii MonlwtHni i Nninta]* | Ascolta la radio [1 Consiglio di Amministrazione di RCS MediaGroup si è riunito oggi sotto la presidenza di Maurizio Costa per esaminare i risultati preliminari RCS MediaGroup miglioramento dell'ebitda e dei ricavi pubblicitari rispetto al IQ2015 - Spot and WebSpot and Web consolidati al 31 marzo 2016. Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress MEDIAGROUP I ricavi netti consolidati di Gruppo al 31 marzo 2016 si attestano a 219,8 milioni di Euro, rispetto ai 229,4 a perimetro omogeneo (escluso Area libri) del pari periodo 2015.1 ricavi pubblicitari evidenziano rispetto al pari periodo 2015 un miglioramento dell' 1,1%, che aumenta a circa il 2% escludendo pal confronto le attività cessate di Sfera China e Gazzetta TV: i ricavi pubblicitari si attestano quindi a 97,4 milioni di Euro, con un andamento pignorativo anche rispetto alle assunzioni per il periodo del Piano Industriale 2016-2018.1 ricavi diffusionali ammontano a 94,7 milioni di Euro, in flessione di 12,4 milioni rispetto al pari periodo 2015, di cui 5 milioni relativi al diverso piano editoriale degli add-on (senza effetto sul margine) e il rimanente per il previsto calo dei mercati di riferimento sia in Italia che in Spagna. L'EBITDA ante oneri e proventi non ricorrenti è pari a -3,4 milioni di Euro rispetto ai -15,5 milioni per primo trimestre 2015. Il significativo miglioramento di oltre 12 milioni rispetto al pari periodo dell'anno precedente è raggiunto grazie al contributo di tutte le aree di business. L'ottima Derformance registrata nel primo trimestre 2016 contribuisce per più del 40% all'incremento atteso dal Gruppo RCS per l'intero anno, ad ulteriore conferma dell'obiettivo previsto per il 2016. [L'EBITDA post oneri e proventi non ricorrenti risulta pari a -3,7 milioni di Euro, rispetto ai -16,2 milioni del 31 marzo 2015, evidenziando un incremento di 12, 5 milioni. .Tale risultato è stato raggiunto anche grazie al forte impegno sulla riduzione dei costi. Sono state infatti implementate tutte le iniziative di efficienze previste a Piano e sono stati pianificati ulteriori interventi di ottimizzazione che permetteranno di superare il target annuale pari a 40/45 milioni netti. L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2016 si attesta a 509 milioni di Euro (508 milioni al 31 marzo 2015, 487 milioni al 31 dicembre 2015), Imentre si sarebbe attestato a 411 milioni considerando gli effetti della cessione dell'Area Libri, avvenuta il 14 aprile scorso (prezzo incassato 127,1 milioni e posizione finanziaria netta al 31 marzo 2016 positiva per 29,1 milioni). La differenza rispetto al 31 dicembre 2015 deriva da -15 milioni di Euro relativi all'Area Libri, influenzata dalla consueta stagionalità, -16 milioni per gli esborsi degli oneri non ricorrenti già accantonati al 31 dicembre 2015, e +9 milioni in relazione alle attività correnti, che evidenziano un netto miglioramento rispetto al pari periodo dell'anno precedente. L'amministratore delegato Laura Cioli ha commentato con soddisfazione i risultati: "Le buone performance registrate nel primo trimestre di esecuzione del Piano confermano in pieno gli obiettivi che ci siamo posti. Siamo quindi molto confidenti in merito alle opportunità di crescita e sviluppo che attendono il nostro Gruppo e continueremo a focalizzarci sulla realizzazione dei progetti strategici che abbiamo avviato." [] Tweet |B| FIEG - WEB Pag. 69 Estratto da pag. 1 Venerdì 22/04/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress 22/04/2016 12.43 Commenti - Piazza Affari RCS in controtendenza, cresce l'attesa dopo l'offerta di Cairo e il no del cda FIA Online News In verde e m controtendenza il titolo di RCS m tarda mattinata: l'azione segna un rialzo dell'1,85% e si porta a 62 centesimi dopo un massimo a quota 62,5. Come noto è corso una partita per il controllo dell'editore de II Corriere della Sera e la Gazzetta dello sport che ha registrato almeno tre eventi di peso negli ultimi mesi. Il primo è stato la notizia del disimpegno di FCA, attualmente primo socio del gruppo con il 16,7% del capitale. Il secondo è stata l'offerta pubblica di scambio promosso dal socio (al 4,61%) Cairo Communication che metteva sul piatto un'azione propria ogni 8,333 azioni RCS con una vantazione di 52,7 centesimi per ogni azione di RCS sui rapporti del 7 aprile (55,1 centesimi tenendo conto del pagamento di un dividendo di Cairo Communication da 0,20 euro che dovrà essere approvato dai soci il prossimo 27 aprile). Il terzo evento è stato il no secco del consiglio di amministrazione di RCA presieduto da Maurizio Costa, nonostante il balzo dei titoli di oltre il 28% m Borsa visto il premio implicito all'ops di Cairo. A questo punto è emerso chiaramente il dissenso tra i vari soci e stakeholder di RCS. L'offerta di Cairo Communication è vincolata al raggiungimento del controllo del gruppo (50% delle azioni più una) e al congelamento dei pagamenti delle rate del debito bancario fino all'approvazione del bilancio 2017 (quindi orientativamente alla primavera del 2018) oltreché chiaramente la rinuncia esplicita delle banche a una riscossione anticipata degli stessi m caso di cambiamento di controllo. Proprio il debito da 487 milioni di euro di RCS rappresenta il massimo problema del gruppo editoriale, ma si tratta di un debito controllato per circa il 90% da Intesa Sanpaolo che è anche socia al 4,17% della stessa RCS. Intesa sosterrebbe i piani di Urbano Cairo per il gruppo ormai residente m via Angelo Rizzoh, contro l'offerta sono invece Mediobanca (9,93% del capitale di RCS) e la stessa FCA, appoggiati da Unipolsai (4,6% ereditato dalla conquista di Fonsai incoraggiata dalla stessa Mediobanca), mentre Diego Della Valle (attualmente socio al 7,32% di RCS), ha detto di essere compratore e non venditore, ma ha anche detto: "Cairo è un amico, ha fatto bene a provarci, è il suo mestiere, quindi non la considero un'operazione ostile". Più sfumata la posizione di Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli che controlla il 4,43% di RCS. Il manager ha detto di stare con RCS e ha lodato le doti imprenditoriali di Cairo nell'editoria, ossia non si è espresso esplicitamente sul caso, né è chiaro se abbia intenzione di aderire o meno all'offerta. Essendo però Pirelli socia allo 0,09% di Mediobanca e membro del suo patto di sindacato ed essendo lo stesso Marco Tronchetti Provera vice presidente di Mediobanca, pare difficile che la Bicocca (ormai cinese) possa schierarsi apertamente contro Piazzetta Cuccia. Ieri una domanda su RCS è stata fatta anche al potente amministratore delegato di Vivendi (e membro del cda della partecipata Telecom Italia) Arnaud de Puyfontaine che ha specificato semplicemente: "II Corriere mi interessa come lettore, miglioro il mio italiano". A chi gli chiedeva se volesse intervenire nel dossier il manager ha esplicitamente risposto: "No. Abbiamo già tante cose da fare". Difficile smentirlo, ma di certo le domande del mercato ai vari possibili soggetti interessati o potenzialmente interessati a RCS continueranno nei prossimi giorni. Il nome di Mediobanca torna di frequente nel collegamento tra Vivendi e RCS (la Financière du Perguet di Vincent Bollorè è il secondo socio con il 7,9% di Mediobanca dopo Unicredit). Va inoltre osservato che l'altra grande partecipazione di Vivendi m Italia è Telecom Italia, della quale è il primo socio singolo. Nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia siede come indipendente proprio Laura Cioli, l'amministratore delegato di RCS al quale è affidato il rilancio del gruppo da qualche mese. Fra l'altro di recente è stato interpellato anche Francesco Gaetano Caltagirone editore de II Mattino di Napoli e de II Messaggero di Roma (tra le altre cose). Il manager ha lodato le capacità di Cairo, ma ha anche ricordato che esistono dei limiti antitrust m Italia tirandosi quindi fuori dalla platea dei possibili investitori. Un patto di non FIEG - WEB Pag. 70 Estratto da pag. 1 Venerdì 22/04/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress RCS m controtendenza, cresce l'attesa dopo l'offerta di Cairo e il no del cda - LaStampa it belligeranza che però richiama ancora una volta l'esigenza di Cairo di trovare altri alleati, anche perché il flottante del gruppo RCS è storicamente molto basso e dunque gli intrecci tra i soci dell'editore potrebbero pesare m maniera rilevante nel successo o meno della sua offerta. Né si può escludere ancora che la ritrovata contendibihtà del gruppo RCS dopo il disimpegno di FCA chiami m campo altri cavalieri bianchi. Di certo per una volta, con i rialzi degli ultimi giorni, almeno per una volta gli azionisti di RCS festeggiano m Borsa. Per la maggior parte di loro, visti i prezzi di carico e gli aumenti di capitale, sono recuperi di poco momento, ma almeno confermano che anche RCS può dimostrare un certo appeal dopo anni di crisi. (GD) FIEG - WEB Pag. 71 Estratto da pag. 1 Venerdì 22/04/2016 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress 22/04/2016 08.24 Commenti - Piazza Affari RCS: migliora T Ebitda nel primo trimestre PTA Online News II Consiglio di Amministrazione di RCS MediaGroup si è riunito sotto la presidenza di Maurizio Costa per esaminare i risultati preliminari consolidati al 31 marzo 2016. I ricavi netti consolidati di Gruppo al 31 marzo 2016 si attestano a 219,8 milioni di Euro, rispetto ai 229,4 a perimetro omogeneo (escluso Area libri) del pan periodo 2015. I ricavi pubblicitan evidenziano rispetto al pan periodo 2015 un miglioramento dell'1,1%, che aumenta a circa il 2% escludendo dal confronto le attività cessate di Sfera China e Gazzetta TV: i ricavi pubbhcitari si attestano quindi a 97,4 milioni di Euro, con un andamento migliorativo anche rispetto alle assunzioni per il periodo del Piano Industriale 2016-2018. I ricavi diffusionali ammontano a 94,7 milioni di Euro, m flessione di 12,4 milioni rispetto al pari periodo 2015, di cui 5 milioni relativi al diverso piano editoriale degli add-on (senza effetto sul margine) e il rimanente per il previsto calo dei mercati di riferimento sia m Italia che m Spagna. L'EBITDA ante oneri e proventi non ricorrenti è pan a -3,4 milioni di Euro rispetto ai -15,5 milioni per primo trimestre 2015. Il significativo miglioramento di oltre 12 milioni rispetto al pan periodo dell'anno precedente è raggiunto grazie al contributo di tutte le aree di business. L'ottima performance registrata nel primo trimestre 2016 contribuisce per più del 40% all'incremento atteso dal Gruppo RCS per l'intero anno, ad ulteriore conferma dell'obiettivo previsto per il 2016. L'EBITDA post oneri e proventi non ricorrenti risulta pan a 3,7 milioni di Euro, rispetto ai -16,2 milioni del 31 marzo 2015, evidenziando un incremento di 12, 5 milioni. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie al forte impegno sulla riduzione dei costi. Sono state infatti implementate tutte le iniziative di efficienze previste a Piano e sono stati pianificati ulteriori interventi di ottimizzazione che permetteranno di superare il target annuale pan a 40/45 milioni netti. L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2016 si attesta a 509 milioni di Euro (508 milioni al 31 marzo 2015, 487 milioni al 31 dicembre 2015), mentre si sarebbe attestato a 411 milioni considerando gli effetti della cessione dell'Area Libri, avvenuta il 14 aprile scorso (prezzo incassato 127,1 milioni e posizione finanziaria netta al 31 marzo 2016 positiva per 29,1 milioni). La differenza rispetto al 31 dicembre 2015 deriva da -15 milioni di Euro relativi all'Area Libri, influenzata dalla consueta stagionalità, -16 milioni per gli esborsi degli oneri non ricorrenti già accantonati al 31 dicembre 2015, e +9 milioni m relazione alle attività correnti, che evidenziano un netto miglioramento rispetto al pan periodo dell'anno precedente. L'amministratore delegato Laura Cioli ha commentato con soddisfazione i risultati: "Le buone performance registrate nel primo trimestre di esecuzione del Piano confermano m pieno gli obiettivi che ci siamo posti. Siamo quindi molto confidenti m merito alle opportunità di crescita e sviluppo che attendono il nostro Gruppo e continueremo a fecalizzarci sulla realizzazione dei progetti strategici che abbiamo avviato." (RV) Vai alla scheda di dettaglio di: RCS MEDIAGROUP Software licenced by Fida Informaticaa cura di FIEG - WEB Pag. 72 Lunedì 25/04/2016 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 50.205 che la Puoi stare tranco, ii i L L L - > Le nostre foreste, in dieci Puoi stare tranco, ii i L L L - > Le nostre foreste, in dieci i anta ti di quelli tagliati. cresciute di^/ìcftf^àefficie pari a quella \ f\ \ > con 2.000 chili al secondo**,'v \ N, * la carla è il materiale più riciclato d'Europa. Puoi stare tranco, ii i L L L - > Le nostre foreste, in dieci i anta ti di quelli tagliati. cresciute di^/ ìcftf^àefficie pari a quella \ f\ \ > con .000 chili al secondo**,'v \ N, NATl/RAlM€NT€ lo CARTA- li iato dello www.twosides.infe/it * elaborazione Two Sides su dati FAO 2015 - ** fonte ERPC 2015 * la carla è il materiale più riciclato d'Europa. Puoi stare tranco, ii i L L Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. TWOSIDES Pag. 73 Lunedì 25/04/2016 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 50.205 che la Puoi stare tranco, ii i L L L - > Le nostre foreste, in dieci i anta ti di quelli tagliati. cresciute di^/ìcftf^àefficie pari a quella \ f\ \ > con 2.000 chili al secondo**,'v \ N, * la carla è il materiale più riciclato d'Europa. NATl/RAlM €NT€ lo CARTA-li iato dello www.twosides.infe/it * elaborazione Two Sides su dati FAO 2015 - ** fonte ERPC 2015 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Estratto da pag. TWOSIDES Pag. 74 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 30 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 1.893 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress " di quelli tagliati. elaborazione Two Sides su dati FAO 2O15 * * Ionie ERPC 2O15 elaborazione Two Sides su dati FAO 2O15 * * Ionie ERPC 2O15 che la carta promuove la Puoi stare tranq Le nostre foreste, in dieci anni, sono cresciute dì superfic elaborazione Two Sides su dati FAO 2O15 * * Ionie ERPC 2O15 che la carta promuove la Puoi stare tranq Le n NATU stre e il riciclo dei própri prodotti. foreste, in dieci anni, sono cres il lato iute dì TWOSIDES Pag. 75 Estratto da pag. Sabato 23/04/2016 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 1.893 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress chela delle foreste Puoi stare tranquillo, Ai Europa sono più gli alben piantati di quelli tagliati. Le nostre foreste, in dieci qhhi, sono cresciute di u|ìa superficie pari a quella dell'interessiate«*. fVidlre), con 2.000 chili al secondo**, la carla ail materiale più riciclato d'Europa. NAT(/RAM*€NTE lo C? LA CARTA-it feto Iwo Sid« «id« WO 2O15 ** fonte KPC 2015 TWOSIDES Pag. 76 Estratto da pag. Martedì 26/04/2016 36 Direttore Responsabile Diffusione Testata Alessandro Barbano 1.893 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress che la carta promuove la Puoi stare 'Le nostre foreste, in dieci anni, sono cresciute di cio dei propri prodotti. tagliati. :era**. E inoltre, con 2.000 chili al secondo**, pa. il lalo elaborazione Two Sides su doti FAO 2015 - ** fonte ERPC 2015 TWOSIDES Pag. 77