La corte lombarda

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La corte lombarda
P R O GE T T O S C U O LA 2 1
L a Co r t e L o m b a r d a
C lass e 3^ C
Fed e r ic a B ar te sa g h i
An d r ea M ice li
C hi ar a Ro ta
La corte lombarda è una particolare tipologia architettonica abitativa dell'area insubre.
Le corti sono più precisamente un insieme di abitazioni, dette case di corte, costruite
attorno ad un'aia o cortile e che hanno un unico ingresso in comune dalla strada, tramite
un portone; il tutto farebbe pensare ad un'aggregazione di dimore rustiche, come le cascine, ma in realtà esse sono tipiche dei centri storici di paesi. Ne esistono anche di più
complesse, dove all'interno vi sono stretti vicoli, che mettono in comunicazione svariati cortili interni, dando l'idea di un piccolo quartiere privato, con pochissimi ingressi dalle vie circostanti, al massimo tre
o quattro.
Esse si concentrano nelle province di Milano, Varese, Como, Lecco,
Lodi e Pavia e, a discapito dell'appellativo "lombarda", anche nelle
province di Novara e Verbania, zone storicamente e culturalmente
insubri o lombarde occidentali.
Queste case sono costruite in sassi e malta con il tetto di tegole. Sottotetto, finestre, persiane e portone d'ingresso sono di legno. Una delle
caratteristiche più celebri dei cortili della pianura padana è forse la
ringhiera. Le ringhiere sono protezioni in legno o in metallo, che delimitano i ballatoi interni al cortile, di fronte ai locali dei piani superiori. Prima che cambiasse la destinazione d'uso dei cortili da agricolo ad
esclusivamente residenziale, i cortili erano provvisti di fienili, stalle,
pollai. Molti edifici, probabilmente di costruzione più recente, presentavano una razionale collocazione dei locali: se in una parte del cortile
c'era l'abitazione (nel piano superiore le stanze da letto, in quello inferiore il locale adibito al soggiorno; un camino riscaldava, tramite il
calore della canna fumaria, anche i rispettivi locali al piano superiore)
in un altro, nettamente separato dalla precedente, c'era la stalla con il
pollaio nel piano terra, ed il fienile al primo piano. Le Corti lombarde sparse in territorio agricolo sono
state spesso abbandonate e destinate a diventare dei ruderi. In qualche caso si sono salvate e riutilizzate
come dimore padronali oppure per l'agriturismo.
Le corti vicino a centri urbani, soprattutto a Milano, si sono sviluppate come abitazione condominiale,
definita case di ringhiera: divisa il lotti e appartamenti, si giunge a questi attraverso una scala che porta
ad un ballatoio, una sorta di lungo balcone esterno in comune, lungo il quale si ha accesso alle dimore
private.
In passato le singole abitazioni non avevano il bagno all'interno, bensì vi era un unico WC esterno in
comune, situato nel centro della corte. Oggigiorno ormai sono quasi del tutto scomparsi i cortili con un
unico servizio esterno; ma intanto negli ultimi anni si sta rivalutando la tipologia di corte lombarda, tramite ristrutturazioni o addirittura demolizioni e ricostruzioni attuate da imprese edili private che, acquistando un intero cortile in pessime condizioni, propongono a lavori ultimati delle realtà condominiali
alternative alle classiche palazzine. Talvolta le finiture ed i particolari sono talmente curati che il prodotto finale risulta essere di buon gusto e molto ricercato; si ottiene una trasformazione della tipologia abitativa, dalla tipica casa popolare lombarda alla nuova realtà di abitazione medio-borghese delle zone
centrali di cittadine lombarde.