COMUNICATO STAMPA Guilty Un progetto di Ivana Porfiri e Jeff

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COMUNICATO STAMPA Guilty Un progetto di Ivana Porfiri e Jeff
COMUNICATO STAMPA
Guilty Un progetto di Ivana Porfiri e Jeff Koons
per Dakis Joannou
A cura di Maria Cristina Didero
In occasione del 52° Salone Nautico
Internazionale di Genova
inaugurazione: domenica 7 ottobre, ore 12
5 ottobre – 18 novembre 2012
Dakis Joannou è un importante collezionista greco-cipriota, appassionato di arte, design e navi, di cui possiede una
piccola flotta privata. Nell’ottobre del 2008 ha varato uno straordinario yatch di 35 metri dal nome Guilty disegnato da
Ivana Porfiri e costruito in Italia, la cui decorazione, un folle camouflage psichedelico, è stata concepita come un’opera
site-specific dall’artista americano Jeff Koons. Koons si è ispirato a un motivo di camouflage Razzle-Dazzle inventato
durante la Prima Guerra mondiale dall’ufficiale britannico Norman Wilkinson per cui le navi dipinte con ‘pattern’ optical
in forti e stravaganti colori diventavano di difficile identificazione e facile mimetismo. Le geometrie hanno il compito
di annullare la forma, di confonderne la sagoma e di creare forme nuove, virtuali, rese ancora più astratta attraverso
i contrasti cromatici. Le forme spigolose, i volumi compatti e distinti, si sono ben prestati all’elaborazione del disegno
di Jeff Koons che ha fatto un lavoro attento, preciso e calibrato, utilizzando un modello tridimensionale dell’imbarcazione,
lo stesso messo a punto per la costruzione degli stampi. La grafica ‘pop’ di Guilty evoca numerosi esperimenti artistici,
tra cui spiccano Roy Liechtenstein (i suoi famosi Ben-Day Dots) a Andy Warhol. Guilty è una barca che cerca nella storia
navale le ragioni del suo vestito esterno diventando al tempo stesso un’opera d’arte galleggiante.
Il design dell’interno dell’imbarcazione viene concepito da Ivana Porfiri in relazione alla collezione d’arte contemporanea
presentata nei suoi spazi e curata di Cecilia Alemani. Opere di diversi artisti di fama mondiale tra cui David Shrigley, Anish
Kapoor, Martin Creed e Sarah Morris – la cui grande tela, installata nella camera padronale dello yacht presenta la parola
Guilty scritta in stampatello a caratteri rossi cubitali, rendono questa barca un piccolo museo galleggiante. «Guilty è
anche un racconto oltre che un progetto. Nasce come evoluzione di un rapporto consolidato con un armatore e con un
cantiere. Gli elementi alla base di questo progetto sono semplici: una barca dalle dimensioni vincolate dal posto barca, già
in possesso dell’armatore, l’utilizzo di uno stampo di scafo già esistente in cantiere, per poter produrre in tempi record
una nuova barca. Da questi pochi elementi parte un processo che trova via via le sue ragioni di essere, di “formarsi”»,
commenta Porfiri e aggiunge: «definire una forma prescindendo dalla “bellezza” è un atteggiamento forse più proprio
dell’arte che dello yacht design. L’arte contemporanea è stata fin dall’inizio parte costitutiva di questo progetto, essendo
il suo committente un collezionista internazionale tra i più attenti agli sviluppi contemporanei. Guilty è una barca, e non
perde mai in nessun momento questo riferimento. Guilty ha provocato molte reazioni, dal rifiuto allo scetticismo al plauso
incondizionato, ma solo chi ha partecipato a questo processo sa della serietà e della fatica necessarie a fare qualcosa
di unico, senza riferimenti a disposizione… ».
Dakis Joannou è un’industriale greco-cipriota che vive ad Atene e che nel 1983 ha fondato la Deste Foundation nella
capitale greca, centro per le arti e fondazione no-profit che crea mostre e pubblicazioni d’arte contemporanea internazionale. Considerato uno dei più importanti collezionisti mondiali di arte contemporanea – possiede oltre alle barche
anche una ricca collezione di design. Le opere presenti in collezione tutte datate dopo il 1985, sono state esposte nei più
prestigiosi musei del mondo e include opere di artisti come Jeff Koons, Vanessa Beecroft, Ashley Bickerton, Cai GuoQiang, Maurizio Cattelan, Verne Dawson, Harris Epaminonda, Urs Fischer, Mike Kelley, Mark Manders, Miltos Manetas,
Allan McCollum, Takashi Murakami, Ningura Napurrula, Shirin Neshat, Cady Noland, Gabriel Orozco, Shazhia Sikander,
Kara Walker e Christopher Wool.
Ivana Porfiri vive e lavora a Milano. Designer di formazione si dedica alla progettazione non specialistica in diversi
settori. Ha fondato nel 2001 il Porfiristudio che ha realizzato, in Italia e all’estero, progetti d’interni sia navali che residenziali, spazi di lavoro e progetti di product design. Principalmente si dedica a una ricerca basata sulla qualità percettiva,
sulla messa a punto di progetti che rappresentano un’esperienza sensoriale anziché visiva.
Maria Cristina Didero curatrice indipendente e giornalista, vive e lavora a Milano. I suoi articoli sono pubblicati su riviste
italiane e straniere, tra cui Domus, Vogue Casa, Loft. Da molti anni lavora a fianco di Dakis Joannou per arricchirne la
collezione di design. Ha curato diversi progetti espositivi dedicati al design contemporaneo, ha collaborato per oltre dieci
anni con Vitra Design Museum e nel 2011 è stata nominata direttore esecutivo della Fondazione Bisazza per il Design e
l’Architettura Contemporanea.
Museo d’Arte Contemporanea
di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3, 16128 Genova
t +39 010 580069/585772
[email protected]