Donne, Mamme e Papà Val di Sole
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Donne, Mamme e Papà Val di Sole
Provincia Autonoma di Trento GRUPPO CONFRONTO Donne, Mamme e Papà Val di Sole 2011 ...un percorso per condividere e valutare assieme soluzioni sul tema delle pari opportunità e della conciliazione famiglia-lavoro. presentazione IN COLLABORAZIONE CON CON IL CONTRIBUTO Provincia Autonoma di Trento 2 S tiamo vivendo in un’epoca di cambiamento sociale in rapida evoluzione, dove la comprensione del mutamento rappresenta una delle sfide principali sia per gli individui che per le istituzioni. I contraccolpi del cambiamento agiscono sul sistema familiare, che rappresenta l’ambiente dove si apprende e si sperimentano le basi dell’agire e interagire umano. Nella nostra società di fatto il nucleo familiare è costantemente spinto ad attivare, di fronte al cambiamento, nuove dinamiche nella riorganizzazione degli stili di vita, dei rapporti, dei ruoli. Il progetto “Donne, mamme e papà Val di Sole: un percorso per condividere e valutare assieme soluzioni sul tema delle pari opportunità e della conciliazione famiglia-lavoro” si inserisce in questo contesto e si è proposto come un’occasione per avviare nel territorio della valle un percorso partecipato di analisi e riflessione sulle tematiche delle pari opportunità, ponendosi l’interrogativo di quali possibili risposte dare e di quali altri bisogni non espressi ci possono essere nelle famiglie in ordine a questo tema. Il progetto, dove le diverse realtà locali sostenitrici hanno avuto parte attiva e partecipata nella pianificazione ed organizzazione, si è articolato in diversi momenti: - un incontro pubblico conclusivo come occasione di rendicontazione del progetto e di ulteriore riflessione sulle pari opportunità e conciliazione famiglia lavoro attraverso uno spettacolo teatrale. - alcuni incontri di confronto con donne, mamme e papà da cui sono emerse riflessioni, osservazioni e proposte operative; Questa pubblicazione si propone di divulgare quanto emerso nel percorso, con l’intento di poter essere portatrice di conoscenza rispetto a bisogni ed idee emerse, stimolo di riflessione e dibattito, volano per altre iniziative. - un incontro pubblico con esperti come momento culturale di sensibilizzazione, informazione e approfondimento; Questo progetto costituisce la prima tappa di un percorso informativo, formativo e culturale per comprendere il significato delle pari opportunità e sollecitare la necessità di approfondire le molteplici tematiche collegate al tema. 3 Comunità della Valle di Sole ASSESSORATO ALLE PARI OPPORTUNITÀ L a Comunità della Valle di Sole si sta impegnando a dare la massima collaborazione alle realtà associative, che offrono occasioni d’incontro e relazione tra le persone e a promuovere azioni positive a sostegno dei cittadini e delle famiglie. Il processo culturale di cambiamento in atto non è esente da difficoltà che possono sorgere a vari livelli sul piano relazionale, affettivo, educativo e sotto il profilo della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sul piano del riconoscimento delle specificità e delle pari dignità dei ruoli. La Comunità di Valle ha istituito per la prima volta l’Assessorato alle Pari Opportunità per evidenziare l’intenzione di favorire l’assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di qualunque individuo, sia esso uomo o donna, e aldilà di discriminazioni dovute a inclinazioni religiose, convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale. L’Assessorato si propone quindi in modo trasversale e con la massima disponibilità a collaborare, partendo da una comune condivisione e analisi dei problemi e dei possibili interventi da portare avanti in modo integrato con il territorio, con le diverse realtà istituzionali ed associative, quali le amministrazioni comunali, le biblioteche, le scuole, gli oratori, le cooperative e le associazioni operanti in campo sociale e culturale. Pertanto, ho aderito e sostenuto fortemente il progetto “DONNE, MAMME E PAPA’ VAL DI SOLE: un percorso per condividere e valutare assieme soluzioni sul tema delle pari opportunità e della conciliazione famiglia-lavoro”, che considero un punto di partenza di prima analisi e monitoraggio del contesto locale per avviare in valle un dibattito aperto e costruttivo e ideare progetti ed iniziative per migliorare insieme il nostro ambiente di vita. Catia Nardelli Assessora alle Pari Opportunità 4 Helianthus ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE Sensibilizzare e promuovere temi che riguardano la famiglia e le difficoltà delle donne nel conciliare attività lavorative con la cura e l’assistenza, può sembrare, a prima vista, argomento esclusivamente “femminile”. In realtà, le pari opportunità e la conciliazione famiglia-lavoro sono due tematiche tra loro strettamente connesse per un pieno sviluppo dell’intera comunità, sotto gli aspetti economico, sociale e culturale. Il tema delle pari opportunità, infatti, non è solo tema di donne, ma riguarda l’intera società, le sue trasformazioni e, all’interno di essa, i ruoli degli uomini e delle donne che stanno cambiando. Lo squilibrio esistente tra la presenza delle donne e degli uomini nel mondo del lavoro, dell’economia e delle “decisioni” non è frutto di scelte, ma di ostacoli reali che le donne incontrano nel corso della loro vita. Permangono, infatti, forti resistenze di natura sociale, culturale ed economica che riflettono la percezione dei ruoli tradizionali dei generi all’interno delle famiglie e, quindi, all’interno della società. E’ per questo motivo che, con determinazione, Helianthus s’impegna a promuovere una reale consapevolezza delle pari opportunità, grazie anche all’ iniziativa “Gruppo confronto donne, mamme e papà Val di Sole: un percorso per condividere e valutare assieme soluzioni sul tema delle pari opportunità e della conciliazione famiglia-lavoro”. Questa iniziativa ci ha permesso di conoscere meglio le risorse e i bisogni del territorio con l’augurio di condividere questi temi nei vari ambiti della nostra comunità. Concetta Eleonora Coppola Presidente Associazione Helianthus H elianthus, dal latino girasole, è un’associazione di promozione sociale nata nel 2006, in collaborazione con il Centro Servizi Volontariato di Trento. E’ stata costituita con l’intento di promuovere la socializzazione all’interno della co5 munità e l’integrazione con altri enti ed associazioni presenti sul territorio. Socializzazione all’interno della comunità intesa come crescita culturale e della persona, come condivisione, confronto e accettazione dell’altro A tal fine, Helianthus collabora da anni con istituzioni, enti, organizzazioni del territorio, come la Comunità e i Comuni della Valle di Sole, centro per l’impiego, biblioteche, istituti comprensivi, associazioni turistiche e culturali, proponendo laboratori creativi, corsi di formazione, gite di socializzazione e momenti di sensibilizzazione su temi come le Pari Opportunità. Helianthus, infatti, è PROMOSSA DA DONNE con una forte motivazione sociale intesa come impegno, responsabilità e condivisione con gli altri. Donne che vivono, abitano, lavorano e operano in Valle di Sole nei settori del turismo, dell’educazione, del sociale e terziario in genere, perchè riteniamo che “il nostro sguardo sulla realtà che ci circonda e il nostro contributo” siano importanti per creare sinergie attive allo sviluppo dolce, responsabile e sostenibile del territorio. Possono far parte di Helianthus tutti i cittadini maggiorenni, senza nessun limite di estrazione sociale, persone giuridiche ed enti pubblici e privati. Art. 2 dello statuto di Helianthus: l’associazione non ha finalità di lucro e si propone di svolgere attività di utilità sociale nei 6 confronti degli associati e di terzi nei settori dell’aggregazione sociale, della cultura e della tutela dei diritti civili, nel pieno rispetto delle libertà e dignità degli associati. A tal fine l’associazione potrà ogni azione diretta a garantire un attivo coinvolgimento dei componenti dell’intera comunità nei contesti ludici, ricreativi, culturali e sociali, mediante un utilizzo funzionale degli spazi urbani e del tempo libero. In particolare Helianthus potrà svolgere le seguenti attività: • Organizzazione di convegni, seminari, incontri su tematiche di carattere sociale, civile e culturale • Organizzazione di corsi e moduli formativi in materie di interesse sociale, culturale e aggregativo • Organizzare eventi sportivi ed itinerari escursionistici in favore di minori ed adulti • Organizzare momenti di sensibilizzazione circa problematiche di natura sociale e civile • Collaborare con altre associazioni titolari di finalità aggregative, culturali e sociali • Collaborare con altri Enti, pubblici e privati, interessati a vario titolo alle finalità oggetto del presente statuto Sede legale: Monclassico 38020, via Nazionale 1283 www.helianthusvaldisole.it 7 La Coccinella COOPERATIVA SOCIALE L a cooperativa La Coccinella nasce nel 1995 per rispondere ad un bisogno crescente di molti genitori impegnati a tempo pieno nelle attività lavorative, come supporto nella cura e nell’educazione dei figli. Nel febbraio del 1997 La Coccinella inizia a gestire l’asilo nido per il comune di Cles. Da allora le collaborazioni con le diverse amministrazioni comunali sono andate aumentando. Oggi la cooperativa gestisce 15 nidi sul territorio trentino. IL NIDO Il nido è un servizio di educazione e cura dello sviluppo fisico, affettivo, relazionale e cognitivo dei bambini nei primi tre anni di vita. Il nido è un luogo dove si fa educazione insieme : dove il sapere delle famiglie incontra le competenze professionali di educatori preparati e costantemente aggiornati. Il nido d’infanzia di Pellizzano accoglie i bambini (fino ad un massimo di 45) delle comunità delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi. Inaugurato dal 1999 il nido si è trasferito nel 2005 in una nuova struttura appositamente realizzata e con uno studio particolare di spazi ed arredi. Il nido cerca di rispondere ai molteplici bisogni del territorio: garantisce ai genitori un tempo prolungato, stabile e nel contempo flessibile che tiene conto dei tempi di lavoro; li coinvolge, attraverso una programmazione educativa ampiamente condivisa, in momenti laboratoriali ed incontri a tema. Nel nido di Pellizzano, oltre alle “consuete” attività (manipolazione, pittura, motricità, gioco simbolico…) sono state avviate esperienze innovative che vedono l’impiego di materiali naturali nelle proposte educative per i bambini. I piccoli sono coinvolti nella raccolta di foglie, pigne, licheni, legnetti…nei boschi, prati, parchi nelle adiacenze del nido. Tali materiali vengono utilizzate poi nelle attività di stimolazione sensoriale o nell’allestimento di speciali istallazioni interattive, costruite dal personale educativo o dalle atelieriste. INIZIATIVE RIVOLTE AI GENITORI: Prendersi cura di bambini da 0 a 3 anni, implica imprescindibilmente accogliere insieme ad essi, 8 le loro famiglie E’ possibile sostenere il bambino in termini relazionali, affettivi ed evolutivi, solo con un lavoro di sinergia tra realtà del nido e contesto familiare. Coeducazione significa indirizzare i propri intenti secondo un progetto pedagogico condiviso, chiaro e preciso, al fine di promuovere quotidianamente il benessere del bambino. Ciò è possibile unicamente con un’ampia condivisione degli principi fondanti del progetto educativo, con la loro traduzione nell’agire educativo quotidiano e un continuo rimando alle famiglie attraverso una chiara documentazione di quanto avviene al nido e all’interno della cooperativa. Per questo motivo, il progetto educativo del nido prevede nell’arco dell’anno, la programmazione di diverse occasioni di incontro con genitori e familiari dei bambini. T • colloqui di pre-inserimento e colloqui individuali (due all’anno) • sostegno alla genitorialità • assemblea con il gruppo dei genitori dei bimbi dei nuovi inserimenti • incontri di sezione, con la presentazione del progetto educativo ad inizio anno e a fine anno, un resoconto dell’andamento dell’anno. • occasioni di incontro conviviale (feste, laboratori di costruzione di piccoli regalini per i bambini…) • laboratori per i genitori e i loro bambini • serate tematiche con esperti INIZIATIVE RIVOLTE ALLA COMUNITÀ La cooperativa intendere il nido come servizio aperto alla comunità e come luogo di promozione educativa. Per questo le iniziative di sostegno alla genitorialità, si rivolgono non solo ai genitori che frequentano il nido, ma a chiunque intende trovare nello spazio del nido, un supporto nei primi mesi di vita del proprio bambino. Il percorso NKM si articola in diversi incontri, attivi solitamente a partire da gennaio, con cadenza settimanale. Le mamme hanno modo di incontrarsi, sostenendosi vicendevolmente e avvalersi del personale specializzato del nido (educatrice e pedagogista). Vengono proposti piccoli laboratori di costruzioni di giochi per i lattanti; solitamente alcuni incontri prevedono un piccolo corso di massaggio neonatale, condotto da un’educatrice del nido e 9 l’incontro con una musico-terapista. La psico-pedagogista è sempre a disposizione per sostenere le mamme nei primi momenti di vita con il proprio piccolo. Il nido ospita inoltre, un atelier, in cui sono promosse attività laboratoriali sia per i bambini che frequentano il nido, che per bambini più grandi (scuola primaria). Ciò consente di proporre il nido, come luogo di promozione educativa al servizio della comunità intera. LA DOCUMENTAZIONE Il benessere del bambino viene garantito se tra famiglia e nido si stabilisce un patto educativo, fondato sulla condivisione di alcuni principi fondamentali, nel rispetto delle peculiarità di ciascuna singola famiglia. Lo strumento che facilita la condivisione di un pensiero educativo e un progetto di coeducazione sul bambino, è la documentazione che si riferisce sia alle linee pedagogiche a cui si affida la cooperativa (progetto pedagogico), sia alla sua attuazione programmatica (progetto educativo), sia alla restituzione puntuale di quanto avviene quotidianamente al nido (diari, relazioni di percorso, cartelloni, informazioni per la famiglia,menù…). La cooperativa, ritiene sia fondamentale avere con la famiglia un costante dialogo e passaggio di informazioni sulla vita dei bimbi al nido e nel contesto familiare. Per questo si sono create differenti forme di comunicazione: • diario giornaliero • pannelli di documentazione • appunti di lavoro • relazioni di percorso • relazioni di fine anno • giornalino della cooperativa • quaderno personale (consegnato a fine percorso) • filmati o diapositive (due volte al’anno) Apertura: Aperto tutto l’anno - dal lunedì al venerdì - dalle 7,30 alle 18,00 Educatrici: Alessandra, Carla, Sara, Maria, Antonella, Erica, Alessia, Silvia e Martina Personale di cucina-ausiliario: Antonella, Daniela e Lara Coordinamento pedagogico: Stefania Sicher Coordinamento educativo: Wanda Delpero Riferimenti: Via dei Guarischetti n. 2 - Pellizzano (TN) 10 il lavoro o.n.l.u.s. SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE I l lavoro è una Cooperativa Sociale di tipo B (L.381/1991 art.1 co.1 lettera B) e pertanto è retta e disciplinata secondo il principio di mutualità senza fini di lucro ed ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della collettività alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini, soci e non soci, perseguendo nello specifico l’inserimento nel mondo del lavoro di lavoratori deboli. “il lavoro” si propone pertanto la duplice sfida di abilitare al lavoro dei lavoratori deboli e di produrre beni e servizi collocabili sul mercato. Alla base vi è l’idea che il lavoratore debole, se opportunamente affiancato e supportato, possa essere avviato al lavoro ed operare in un contesto produttivo non simulato, bensì organizzato con criteri d’impresa. Il lavoro diviene così, per i lavoratori in inserimento, un momento importante di educazione, socializzazione, acquisizione di status e, nello stesso tempo, il luogo di apprendimento di abilità e tecniche lavorative specifiche. Le peculiari caratteristiche dell’organizzazione dell’attività lavorativa e delle squadre di lavoro, la predisposizione di progetti di inserimento lavorativo adatti alla specifica situazione dell’utente e il supporto di personale formato a seguire ed accompagnare il soggetto durante questo percorso, consentono a quest’ultimo di affrontare con gradualità le richieste di un’occupazione e sperimentare se stesso verso la piena risposta alle pretese di un lavoro ordinario. 11 L’ambiente solidale e partecipativo della cooperativa favorisce inoltre la possibilità per i lavoratori di effettuare esperienze utili al benessere ed alla crescita psicologica individuale: strutturare il tempo, organizzare le attività della giornata, avere contatti sociali, condividere scopi ed impegni di gruppo. Il senso di appartenenza ad un’organizzazione inoltre facilita l’inclusione nel contesto e nella rete di relazioni sociali. Accanto all’anima economica convive pertanto nella cooperativa, quella sociale, anzi: l’attività commerciale – svolta in modo professionale al pari delle altre aziende che operano sul mercato - è funzionale alla finalità sociale; la tensione tra i due poli si risolve nella ricerca di un continuo equilibrio tra l’efficienza produttiva e l’attenzione alla persona; l’azione imprenditoriale da un parte e, dall’altra, la salvaguardia degli obiettivi riabilitativi e dei valori statuari. L’anima economica della Cooperativa interessa più settori di produzione, “Il Lavoro” si occupa infatti di: • pulizie civili ed industriali • ristorazione • realizzazione e manutenzione aree verdi • gestione Centri Raccolta Materiali • servizi funerari e cimiteriali • Lavori Socialmente Utili (progetti Azione 10) • servizi vari (in questo settore rientrano quelle commesse non altrimenti classificabili: front-office, facchinaggio, lavanderia, manutenzione, montaggio tendoni, riordino archivi, guardiania, gestione posteggi, sgombero neve, sorveglianza. Questi sono generalmente dei servizi di supporto a committenti, pubblici e privati, con i quali la Cooperativa ha già in essere dei contratti sugli altri settori) 12 Le attività economiche si riferiscono alla realizzazione di commesse affidate sia da Enti Pubblici che da privati, la Pubblica Amministrazione rappresenta comunque il principale cliente, in particolare per la massiccia presenza della Cooperativa nel Settore dei Lavori Socialmente Utili, con committenza esclusivamente pubblica, ma anche per il settore di pulizie, che interessa una vastità di locali di utilizzo pubblico (scuole, sedi comunali, biblioteche…). Le commesse sono affidate alla Cooperativa non semplicemente perché la stessa grazie agli sgravi previsti dalla L.381/1991 riesce a formulare delle offerte in alcune occasioni più economiche rispetto alla concorrenza, ma anche e soprattutto perché sul territorio viene riconosciuto il profondo valore dell’inserimento lavorativo ed il ruolo della cooperazione sociale nella realizzazione dei percorsi di crescita e superamento delle situazioni di svantaggio (ne conseguono affidamenti diretti da parte dell’Ente Pubblico alla Cooperativa). I percorsi di inserimento lavorativo all’interno della Cooperativa “Il Lavoro “si sviluppano su più fronti, in particolare nell’ambito della realizzazione di progetti “Azione 9” ed “Azione 10”, due specifici interventi promossi dalla Provincia di Trento, la cui attuazione è affidata all’Agenzia del Lavoro. L’obiettivo di recuperare e reinserire persone in situazione di svantaggio in un contesto lavorativo di tipo cooperativo infatti rappresenta oggi una proposta di politica attiva del lavoro di grande interesse e tale da determinare l’approvazione di specifiche iniziative legislative di sostegno. Data di nascita: Sede legale: Sede Amministrativa: Area di operatività: 9 giugno 1998 Bresimo (TN) - Fraz. Fontana Nuova n° 17 Revò (TN) - Via C.A. Martini n° 30 Valle di Sole e Valle di Non Info: Tel. 0463 432401 - Fax: 0463 432416 - [email protected] 13 Progetto92 COOPERATIVA SOCIALE L a Cooperativa Progetto 92, operando in stretto contatto con le istituzioni e le organizzazioni già presenti nonché con l’intera comunità, si impegna sul territorio provinciale in diverse attività: • nello studio, nella programmazione e nella gestione di servizi di supporto al minore in difficoltà e alla sua famiglia; • nell’ambito della prevenzione al disagio e della promozione dello sviluppo di comunità, per mettere al centro dell’attenzione la qualità della vita e la capacità delle persone di crescere in autonomia, responsabilità e dignità; • nella promozione di iniziative di studio, formazione ed informazione; • nella realizzazione delle attività estive. Il centro aperto La Rais nasce ufficialmente nel settembre 2007 a seguito della convenzione stipulata tra la Cooperativa Progetto 92 e il Comprensorio della Valle di Sole (attualmente Comunità di Valle dopo la recente riforma istituzionale), che si è sempre dimostrato aperto e sensibile alle problematiche dei minori. Tale realtà è il risultato dell’evoluzione del progetto di educativa domiciliare partito in valle nell’anno 1999-2000. La sede attuale del centro è 14 presso la casa Itea che ha fornito gli spazi grazie alla preziosa collaborazione del comune di Monclassico. La scelta del nome non è casuale “LA RAIS” (La Radice in italiano) è significativo, rappresenta la conquista della stabilità: il gruppo di educatori e ragazzi ha trovato uno spazio, un luogo in cui “mettere radici” e crescere. La preferenza per un termine dialettale riflette la filosofia caratterizzante l’equipe educativa che ritiene l’appartenenza alla comunità e al territorio un fattore essenziale per il lavoro di rete che il centro vuole intraprendere. Il centro si rivolge ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie e propone diverse attività: • sostegno nello svolgimento dei compiti; • attività ludico ricreative; • laboratori di attività manuali; • attività sportive. La stessa cooperativa ha avviato da circa tre anni il Progetto Comunità Attive. Comunità Attive è uno dei 15 progetti in materia di promozione della famiglia e di integrazione con le politiche scolastiche e del lavoro, finanziati dalla Provincia Autonoma di Trento attraverso le risorse del Fondo per la famiglia (L.P 23/2007 art.7). Tale progetto, presentato dalla Cooperativa Progetto 92, in accordo con la Comunità di Valle, gli Istituti Comprensivi ed altri comuni, si pone come scopo quello di creare a livello diffuso nella comunità un contesto integrativo dell’offerta scolastica, per arricchire le occasioni di incontro ed amicizia tra pari e tra le famiglie stesse e per implementare, oltre a momenti di socialità e di svago, proposte di impegno e forme concrete di auto-aiuto nella gestione delle responsabilità che concorrono o integrano il lavoro educativo svolto dagli insegnanti e dalle famiglie. Referente progetto Comunità Attive: Gloria Moreschini Centro Aperto “La Rais”: Salita Amblai, 16 - Monclassico Responsabile: Alessia Bernardi - Tel. 0463.973365 Educatori: Nicola Gallina, Gloria Moreschini, Daniela Bordati, Alessia Bernardi 15 Gli incontri R iportiamo di seguito alcuni spunti di riflessione, osservazioni e proposte operative emerse durante i tre incontri, dove coloro che hanno aderito hanno partecipato in modo attivo e costruttivo, con il piacere di essere stati coinvolti come protagonisti di una comunità che vuole conoscersi e prendersi cura dei propri cittadini. L’attesa è che sia un punto di partenza a cui far seguire altre occasioni di confronto per una crescita condivisa e continua del nostro territorio. Le persone sono state invitate agli incontri a cura delle Cooperative aderenti al progetto, che hanno considerato il proprio bacino d’utenza il primo luogo dove cominciare 16 a discutere sui temi della conciliazione famiglia/lavoro e delle pari opportunità, per conoscersi meglio, per avere occasione di scambio e per ipotizzare migliorie partendo dai propri servizi, prendendosi in carico in modo responsabile, dove possibile, le riflessioni e le richieste emerse. ALCUNE RIFLESSIONI GENERALI • Quando c’è entusiasmo e voglia di partecipare i risultati arrivano: non si sa quando, non si sa da dove, ma arrivano! Ci vuole fiducia. • La questione della conciliazione famiglia-lavoro non riguarda soltanto chi ha bambini piccoli, ma ad esempio anche l’assistenza agli anziani o a persone con problemi psichiatrici. È un tema molto ampio. • La vastità del territorio solandro rispetto alla numerosità degli abitanti comporta spesso una difficoltà oggettiva nel proporre opportunità e servizi. • Fondamentale la rete sociale e la solidarietà: in valle in parte ci sono, in parte lasciano spazio a invidia e giudizio (pregiudizio). C’è ancora un retaggio culturale omertoso: tenere nascoste le situazioni di difficoltà, non chiedere supporto,etc. C’è vergogna. E l’attuale società non aiuta, dato che bisogna curare soprattutto l’immagine, essere perfetti sempre. Condividere le proprie difficoltà con altri e avere il coraggio di chiedere aiuto sono fondamentali. Bisognerebbe incentivare occasioni e luoghi che favoriscano la socializzazione, spazi dove poter condividere, sfogarsi, contrastare la solitudine. È importante per il benessere psico-fisico sentire la vicinanza della comunità. • Non troviamo mai il tempo per trovarci e confrontarci, rincorriamo sempre mille cose da fare. 17 • Attualmente non si dispone di un trasporto pubblico adeguato. Le stazioni del trenino sono lontane dai paesi. Gli orari (inesistenti nella fascia serale) non incentivano l’utilizzo del mezzo pubblico per recarsi al lavoro e non favoriscono la partecipazione ad attività culturali e sociali proposte nel territorio. Si rischia di restare chiusi in casa. • La scuola dovrebbe essere più vicina alla famiglia, proponendosi più come luogo educativo e non solo d’istruzione. • Più i bambini crescono e più diventa difficile avere dei servizi che supportino la conciliazione famiglia-lavoro. Le diverse attività offerte dal territorio, oltre alla scuola, non aiutano a conciliare: sovrapposizione di orari, dislocazione che comporta la necessità di continui spostamenti in automobile. • Una ventina di anni fa un gruppo di donne si è trovato per un sondaggio sulla necessità di un asilo nido in valle; all’epoca sembrava di parlare di qualcosa di terribile; c’era un bisogno, ma non si capiva come risolverlo. Sembrava impossibile sarebbe mai potuto cambiare qualcosa; poi, invece, con costanza e determinazione, la strada si è trovata. SUGGERIMENTI E PROPOSTE OPERATIVE • È stata sottolineata più volte la necessità che i vari servizi e le varie attività territoriali interagiscano maggiormente tra loro e siano potenziati i canali di comunicazione. • Chi deve accudire qualcuno ha una difficoltà non soltanto organizzativa, ma anche e soprattutto emotiva e psicologica da non dimenticare. • Incentivare la partecipazione attiva dei pensionati in progetti sociali, dove possano es- 18 sere valorizzati nelle loro competenze e interessi ed essere reali risorse della comunità (ad esempio, aiuto compiti, babysitteraggio al bisogno, ..). • Sarebbe utile che ci fosse un servizio di supporto nell’accudimento degli anziani, dei bambini e di persone che necessitano di assistenza (anche temporanea) organizzato “al bisogno”, a cui potersi rivolgere soltanto in particolari circostanze (ad esempio, quando chi assiste deve allontanarsi da casa per una visita). Avrebbe un doppio vantaggio: nuovi posti di lavoro con orari flessibili e un aiuto alle persone. • Organizzare un servizio per i pasti, una sorta di “cestino per la famiglia”, un take away, dove i lavoratori possano rivolgersi per i pasti con buoni convenzionati, per sollevarli dall’incombenza quotidiana di preparazione del cibo per la famiglia. È un idea che potrebbe garantire una maggior qualità della vita famigliare, dove si corre sempre e non si ha mai il tempo di parlarsi con calma. In valle già ci sono sia le mense che i trasporti pasti: perché non implementare? Sarebbe anche una nuova opportunità di lavoro. • Per gli stranieri, una delle difficoltà maggiori, e comunque la prima, è quella linguistica: sono importanti dei corsi di italiano, non soltanto quelli base, ma anche più avanzati per incentivare una maggior integrazione. Fondamentali luoghi quali il centro “la Rais” per favorire l’inserimento dei propri figli nonché di supporto alla famiglia, non solo nell’aiuto dei compiti ma anche dal punto di vista socio-educativo. Sarebbe molto interessante attivare degli spazi per incontrarsi tra appartenenze culturali diverse che 19 condividono lo stesso territorio, in cui conoscersi attraverso le proprie tradizioni, come ad esempio la cucina, la musica, il ballo. Per gli anziani • È necessario un centro diurno dove gli anziani, spesso soli, possano ritrovarsi e trascorrere qualche ora piacevolmente in compagnia. • Alcuni anziani, utenti dell’Azione 10, richiedono la possibilità di avere il servizio di animazione anche in inverno, periodo particolarmente. • Sarebbe utile un servizio per gli anziani che si occupi dell’espletamento di alcune commissioni, quale ad esempio fare la spesa, essere accompagnati alle visite mediche o controlli in ospedale (non sempre l’ambulanza è disponibile e i tempi d’attesa prima di esser riaccompagnati a casa sono talvolta molto lunghi),o a sedute di fisioterapia, etc. Per i minori • Dare serenità alla famiglia è fondamentale e non bisogna mai dare per scontato che la proposta corrisponda al bisogno reale; è importante porsi in una dialettica costruttiva. L’asilo nido è un’opportunità ed è fondamentale che anche la flessibilità sia co-gestita dal servizio e dalla famiglia, perché non diventi una delega di responsabilità, ma si collochi in un percorso di consapevolezza. Un’ipotesi di miglioramento del servizio offerto è differenziare l’inserimento dei bambini rispetto alle esigenze lavorative del genitore. Per coloro che lavorano nel settore turistico - e in Val di Sole è un numero importante - i servizi non tengono conto dell’esigenza di coprire i giorni festivi. • Il servizio asilo nido così come il servizio Tagesmutter, altra risorsa importante presente in valle, andrebbero implementati. 20 • La scuola materna, così come è attualmente organizzata in anticipi e posticipi rispetto alla regolare attività, non aiuta la conciliazione. • Sarebbe utile che venisse attivato un servizio, un luogo sicuro, dove poter lasciare i bambini in orari difficili, co-ideato e co-costruito da istituzioni e famiglie. • Utile il potenziamento di centri per lo svolgimento dei compiti e non solo nel periodo estivo. • È importante sapere che c’è qualcuno che puoi chiamare per un consiglio, per condividere un momento particolare. Ad esempio, è stato molto apprezzato il progetto in collaborazione con l’ospedale di Cles, che prevedeva la visita a casa dell’ostetrica alle neo-mamme. Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro • L’Italia ha uno dei più bassi tassi di occupazione femminile in Europa (47,2%), precede solo Malta • In provincia di Trento il 10% del totale delle donne occupate che ha avuto un figlio si dimette entro il compimento del primo anno. Per queste, 7 volte su 10 l’abbandono è frutto di problemi sul versante della conciliazione • Pochi papà richiedono e ottengono i congedi parentali, ma molti sarebbero disposti ad utilizzarli se non fossero ostacolati dai pregiudizi all’interno delle organizzazioni 21 • Conciliare significa mettere le coppie -DONNE E UOMINI- nelle condizioni di poter scegliere in base alle aspettative e ai progetti di vita. • La Conciliazione riguarda DONNE E UOMINI: conciliare scelte riproduttive e scelte lavorative vuol dire non dover subordinare una scelta all’altra L e politiche per la conciliazione rappresentano un importante fattore di innovazione dei modelli sociali, economici e culturali e si propongono di fornire strumenti che, rendendo compatibili sfera lavorativa e sfera familiare, consentano a ciascun individuo di vivere al meglio i molteplici ruoli che gioca all’interno di società complesse. Esse interessano gli uomini, le donne e le organizzazioni, toccano la sfera privata, ma anche quella pubblica, politica e sociale e hanno un impatto evidente sul riequilibrio dei carichi di cura all’interno della coppia, sull’organizzazione del lavoro e dei tempi delle comunità, nonché sul coordinamento dei servizi di interesse pubblico. “Chi dice donna cossa diselo?” L a serata spettacolo è stata quella conclusiva, introdotta da 2 brevi relazioni dell’intero percorso fatto sul territorio. Il gruppo ha cominciato a conoscersi e confrontarsi dal febbraio del 2011, sui temi delle pari opportunità e della conciliazione famiglia-lavoro ed è formato da volontarie, provenienti 22 da diversi settori. Lo spettacolo è stato proposto per far ridere e sorridere tutte e tutti sul tema di genere-DONNE e UOMINI -con ironia e leggerezza. Partendo dal detto “chi dice donna, dice danno” e passando per i vari proverbi sulle donne, quasi sempre caustici come “la donna è un danno 13 mesi all’anno” o prettamente maschilisti come “che la piasa, che la tasa e che la staga in casa” Loredana Cont, in maniera ironica presenta la donna nei vari aspetti della sua personalità. Presenta momenti di vita vissuta comuni a tutti, donne e uomini, che si trovano qui contrapposti ma, inevitabilmente, destinati a camminare insieme, consapevoli dei propri vizi e delle proprie debolezze. Momenti esilaranti e comici che hanno fatto sorridere l’intera platea del teatro comunale di Dimaro, formato da famiglie con figli e da persone di tutte le età. 23 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Con il contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento