PATEK PHILIPPE ITALIA - la Clessidra dal 1945

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PATEK PHILIPPE ITALIA - la Clessidra dal 1945
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Attualità
Attualità
a cura di Fabrizio Rinversi
foto di Paulo Renftle
IL CENTRO
ASSISTENZA
PATEK PHILIPPE
ITALIA
Come noto, Patek Philippe, leader del mercato mondiale dell’Alta Orologeria, non lascia mai nulla al
caso sulla strada della maniacale ricerca della perfezione e l’ottimizzazione locale dei servizi per i propri
esigentissimi clienti, costituisce un fattore fondamentale. In tale direzione, la filiale italiana ha ristrutturato, da poco più di un anno, l’organizzazione e la logistica dei propri uffici, con una particolare cura per il
Centro Assistenza. Siamo andati a visitare di persona i suddetti locali, per evidenziare ancora una volta,
come dietro ad un grande prodotto vi sia sempre un intenso e meticoloso lavoro, a 360°.
Laura Gervasoni, Direttore Generale di Patek Philippe
nel centro assistenza i tecnici erano più che gomito a
Italia, ci ha così spiegato lo spostamento degli uffici e
gomito, non avevamo la possibilità di organizzare pre-
del Centro Assistenza di Patek Philippe Italia srl da Via
sentazioni o riunioni in loco. Adesso tutti questi pro-
Senato 2, a Corso Venezia 16 (Palazzo Serbelloni), a Mi-
blemi sono stati risolti! Abbiamo ora una grande sala
lano, a partire dall’agosto del 2014: “La sola ragione
riunioni che ci permette di organizzare delle presenta-
che ci ha spinti a trasferirci nei nuovi locali presso Pa-
zioni e delle giornate di formazione per gli addetti alla
lazzo Serbelloni è stata a necessità di avere più spazio:
vendita, e sicuramente più vivibilità per tutti noi. Il
la cucina era stata trasformata in deposito, due appun-
Centro Assistenza è stato ampliato dandoci la possibi-
tamenti contemporanei ci creavano problemi logistici,
lità di introdurre nuovi macchinari (ad esempio una
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Foto 1
Foto
2 del Centro Assistenza di Patek Philippe Italia, coordinati da Enrico Viandanti, secondo da destra.
I tecnici
sabbiatrice), e uno spazio specifico dedicato al control-
voro di fidelizzazione del cliente, elemento cardine su
lo qualità, che prima veniva invece effettuato sui nor-
cui si costruisce una positiva proiezione futura di ogni
mali banchi di lavoro, utilizzando gli stessi strumenti.”
brand. D’altronde, il celebre claim della Maison gine-
Affermazioni estremamente chiare, avvalorate dal fatto
vrina recita: “Un Patek Philippe non si possiede mai
che, al giorno d’oggi, il successo sul mercato dell’oro-
completamente. Semplicemente si custodisce. E si tra-
logeria, non dipende solamente dalla bontà del prodot-
manda”. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, in tutti
to, dal suo apprezzamento, da un’accurata strategia di
gli articoli che riguardano questa Casa, in grado di stu-
comunicazione, da un efficace retail network, ma pure,
pire e affascinare con continuità tutti coloro che ama-
e sempre in maggior misura, da un funzionale ed affi-
no incondizionatamente la pura tradizione e il DNA
dabile servizio di assistenza. Ciò consente, infatti, di
profondo dell’Alta Orologeria. Naturale, dunque, ap-
supportare ed alimentare il delicatissimo e centrale la-
profondire l’argomento e, in tale direzione, abbiamo
Modelli in scala che evidenziano le differenze tecniche ed estetiche dello scappamento ad ancora svizzero tradizionale e del celebre Pulsomax di
Patek Philippe, realizzato in Silinvar (famiglia del silicio) in cui, tra l’altro, non si richiede lubrificazione, la ruota di scappamento presenta 16 denti
in luogo dei 20 tradizionali, l’ancora trasmette una maggiore potenza motrice al bilanciere (migliorandone l’isocronismo), si verifica un incremento
dell’autonomia di marcia del 30%.
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voluto focalizzare la nostra
tipo di intervento. In riferi-
attenzione proprio sul rinno-
mento, poi, all’’anzianità dei
vato Centro Assistenza della
modelli, ci possiamo occu-
filiale, guidati dal responsabi-
pare di quasi tutti quelli
le, Enrico Viandanti. Il primo
prodotti a partire dal 1970.
elemento d’interesse, consi-
Tutte le referenze prece-
derato l’eccezionale portafo-
denti tale data vengono
glio di calibri di manifattura
mandati in Casa Madre.
di Patek Philippe, è stato
Un’eccezione viene fatta
quello di comprendere bene
per i calibri 28-255 e 23-300,
l’area d’azione del Centro, os-
riparati, per la maggior par-
sia fino a quale livello di complicazione tecnica l’intervento
viene
effettuato:
“Nel
nostro laboratorio - afferma
Fronte posteriore del calibro CH 28-520, automatico con
rotore in oro 21 carati, smistamento via ruota a colonne ed
innesto verticale, bilanciere Gyromax e spirale Spiromax. Un
calibro sul quale i tecnici del Centro Assistenza di Patek Philippe Italia sono abilitati ad intervenire.
te dei casi, dai nostri tecnici.” Il laboratorio riceve gli
orologi esclusivamente provenienti dai concessionari e
Viandanti - interveniamo su diversi modelli complicati.
dagli ex-concessionari Patek Philippe: non vengono
Siamo in grado di operare sui calendari perpetui che
accettate, in alcun caso, riparazioni richieste diretta-
montano il calibro extrapiatto 240 Q, sul crono a carica
mente da privati. Viandanti ci illustra, dunque, le ope-
manuale, calibro 27-70, e sui cronografi automatici con
razioni effettuate all’arrivo dell’orologio presso il Cen-
o senza calendario annuale, calibro 28-520. Per tutti gli
tro Assistenza: “Si procede alla registrazione e viene
altri modelli della famiglia ‘Grandi Complicazioni’, si
stilato un preventivo. Se l’orologio necessita di un in-
rende necessario l’invio alla Casa Madre, per qualsiasi
tervento durante il periodo di garanzia, viene subito
I tecnici del Centro Assistenza al lavoro ai propri banchi.
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affidato a un tecnico per i controlli e la risoluzione del
problema. Una volta controllato lo stato generale
dell’esemplare e stabilito quali pezzi siano da sostituire, si procede alla comunicazione del preventivo al
cliente, sempre tramite il concessionario, e delle tempistiche di riparazione. Queste sono influenzate da vari
fattori: capita che il cliente tardi nel confermare il preventivo mentre nel caso di orologi spediti alla Casa
Madre i tempi si allungano per le pratiche doganali.”
Ecco, l’organizzazione logistica dei componenti, un
dettaglio delicatissimo per la massima efficienza di un
laboratorio tecnico: “Tenendo conto che un orologio è
composto da centinaia di pezzi - sottolinea il responsabile del Centro - per forza di cose si è dovuto creare
un sistema per dare a tutti questi componenti un numero identificativo. Ogni pezzo, sia che si tratti della
cassa o del movimento, possiede un nome e un numero specifico. Quest’ultimo è composto da una decina di
cifre (per esempio la referenza M180.320-1A.A, indica
Modello in scala di un meccanismo cronografico ad innesto orizzontale, con smistamento via ruota a colonne.
il bariletto completo del calibro 324). In genere, le parti
3, un tecnico avanzato A e un tecnico avanzato B e C.
di ricambio sono racchiuse in scatole con un cartonci-
Generalmente ogni tre o quattro anni, gli orologiai tor-
no speciale, che serve ad assorbire l’umidità. Esse ven-
nano a Ginevra, sia per apprendere un livello superiore,
gono stoccate in base alla tipologia, per quanto riguar-
sia per un aggiornamento relativo al grado già ottenu-
da l’’abbigliamento’ (corone, pulsanti, guarnizioni,
to. In termini operativi e logistici, il laboratorio è suddi-
vetri, etc.), e per calibro se afferiscono al movimento.”
viso in tre reparti. Nel primo si trovano i banchi dei
E veniamo, ora, dato che stiamo disquisendo di parti,
tecnici: qui, vengono smontati gli orologi e revisionati.
alla componente personale del Centro Assistenza Pa-
Il secondo reparto è dedicato alla lucidatura di casse e
tek Philippe Italia. Prevede cinque orologiai, tutti con
bracciali. E, poi, la terza sezione, dove sono collocati i
una specifica formazione effettuata in Casa Madre. A
macchinari più rumorosi in fase di lavorazione, il repar-
Ginevra, viene costantemente seguita la formazione
to dei lavaggi: qui, vengono lavati i movimenti e le cas-
del tecnico, con corsi che si tengono presso la manifat-
se, con macchinari ad ultrasuoni. Ogni tecnico, dun-
tura di Plan-Les-Ouates e che durano dalle 2 alle 4 set-
que, dispone di un banco da lavoro con un ampio
timane, terminando con un esame finale. Detti corsi
spazio per gestire le proprie riparazioni. Tutte le attrez-
sono suddivisi in “livelli”. Ogni tecnico riparatore parte
zature utilizzate sono inviate dalla Casa Madre e si dif-
dal livello 2, che comprende i movimenti base a carica
ferenziano per i vari calibri e modelli di casse; inoltre,
manuale e automatica. Solo dopo alcuni anni, si può
ogni tecnico è dotato di un cronocomparatore per con-
passare al livello 3, riferito ai movimenti più complicati,
trollare la marcia degli orologi. Giunti a questo punto,
come il calendario annuale e le ore del mondo. Nel
Viandanti ci illustra le procedure di riparazione e di
tempo, poi, si accede ai livelli avanzati, cioè le grandi
revisione: “La riparazione parziale di un orologio consi-
complicazioni, con moduli specifici identificati con le
ste nella sostituzione di parti di abbigliamento, come
lettere A, B, C, D e E. Nel laboratorio della filiale italia-
vetro o corona, a cui seguono un test di impermeabili-
na, vi sono un tecnico di livello 2, due tecnici di livello
tà, l’eventuale lucidatura della cassa e del bracciale,
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Un tecnico impegnato nella verifica di un sistema complicato
fronte quadrante.
oppure, per i quarzi, nel cambio della pila. In alcuni
casi, si mette mano anche sul movimento, ma, generalmente, si tratta di interventi veloci. In una revisione completa, invece, viene preso in esame tutto
l’orologio. Il meccanismo viene completamente
smontato e lavato, vengono sostituiti i pezzi usurati,
lavato nuovamente il tutto e, infine, rimontato e lubrificato. Appurato che il movimento funziona correttamente, vengono adattati quadrante e lancette. Nel
frattempo, la cassa è lucidata a mano e sottoposta
all’azione delle macchine di lavaggio ad ultrasuoni.
Si procede, poi, con il montare nuove guarnizioni,
fase seguita dai test di impermeabilità, ad aria e ad
acqua: in base al modello dell’orologio si imposta la
pressione, che varia da 3 a 6 atmosfere, ma, in ogni
caso, si effettua un primo controllo a 0,5 atmosfere
per testare la cassa a bassa pressione. Successivamente, il movimento viene messo in cassa e controllato e se tutti i parametri di funzionamento rientrano
negli standard Patek Philippe, è pronto per essere
restituito al proprietario.” A proposito di controlli, ef-
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Operazione di lucidatura della cassa in oro di un Nautilus.
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fettuati con l’ausilio di macchinari funzionali alla verifica della precisione di marcia,
nel caso di movimenti automatici, si testa la
ricarica della molla del bariletto, attraverso
uno strumento che ricorda una ruota panoramica, sul quale vengono montati gli orologi e fatti girare per ricreare il movimento del
polso. Viene controllato anche il magnetismo del meccanismo, che deve essere il più
basso possibile, poiché fonte di notevole
disturbo per la corretta marcia dell’orologio
(in tal senso, inconsapevolmente, molti elettrodomestici di uso comune costituiscono
potenti fonti magnetiche, così come i cellulari, i tablet o le casse dello stereo, per
esempio). Aggiunge Viandanti: “Tutti i controlli a cui sottoponiamo l’orologio vengono
ripetuti più volte e in base al modello sono
stabiliti dei test finali. Questi durano pochi
giorni per i quarzi, ma anche due o tre settimane per i calibri più complicati. Può sembrare un periodo lungo, ma bisogna considerare che in alcuni casi, le ruote impiegano
più di un giorno a fare un giro completo,
come per i calendari perpetui in cui una
ruota impiega 48 mesi per completare la
propria rotazione!” In quanto al post-intervento presso il Centro Assistenza di Patek
Philippe Italia, un orologio che subisce
una riparazione parziale, riceve una garanzia sulle parti prese in esame o sui pezzi di ricambio sostituiti. Se l’esemplare è
stato completamente revisionato, viene
rilasciata una garanzia generale ad investire l’intero
orologio, della durata di un anno. Naturale un ultimo
quesito sulla durata media di una revisione globale.
Strumento assimilabile ad una ruota panoramica, sui cui bracci vengono montati i modelli meccanici automatici, alla fine della
revisione, per testare la correttezza della ricarica della molla del
bariletto, simulando e ricreando i movimenti del polso.
“Facendo una media di tutti i tipi di riparazione – spe-
ventivo e spedizione al concessionario.”
cifica Viandanti –, senza contare i modelli che vengono
Un tempo decisamente logico, considerando il livello del
mandati in Casa Madre, possiamo dire che un orologio
prodotto, la delicatezza degli interventi e la qualità asso-
rimane presso il nostro laboratorio circa quattro mesi,
luta che Patek Philippe deve e vuole sempre assicurare a
compresi i tempi di registrazione, accettazione del pre-
tutti coloro che possiedono un suo orologio.
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