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C M Y CM MY CY CMY K Mensile di informazione - anno II numero VIII maggio 2009 - 2,00 Tutti i numeri del commercio MERCATI Crescono gli iper ma il dettaglio tiene e rilancia sui servizi di prossimità NATALICCHIO il mercato del beverage non ha più segreti ATTINÀ racchiude i tradizionali sapori calabresi in un vasetto CASH & CARRY Migro Cedi Cash festeggia 9 anni di convenienza e di successi C M Y CM MY CY CMY K C M Y CM MY CY CMY K Editoriale All'orizzonte la luce Mi conforta constatare che all'orizzonte della grande crisi economica in cui siamo precipitati si intravede qualche bagliore di luce. Quel che ci è dato di vedere adesso è il buio più buio: le stesse previsioni che provengono dai più qualificati osservatorii internazionali, dall'Ocse al Fondomonetario, sono discordanti sui tempi della ripresa, se già nel 2010 o decisamente più in là. Però già si vede qualche segno del fatto che qualcosa si muove in una direzione che fa ben sperare. In Scozia c'è una società di biotecnologie, la Angel Biotechnology, che dai primi di dicembre è salita in Borsa di oltre il 300 per cento. In America il numero di persone che chiede sussidi di disoccupazione è da qualche settimana in costante discesa. Se Benedetta Maffia poi si guarda al Nymex, al Chicago Board of Trade , al London Metal Exchange si può notare che i prezzi future a un anno delle materie prime sono dappertutto più alti: segno che da quelle parti si intravede, di qui a dodici mesi, una ripresa della produzione e dei consumi. E ancora: la circostanza che i grandi fondi sovrani, dalla Cina a Singapore, si disinteressino sì alle banche ma investano nei grandi gruppi minerari può essere interpretata come un segno del fatto che su quei terreni essi scorgono la base di una loro prossima espansione industriale. E come si spiega che l'import di rame dalla Cina sia salito nell'ultimo mese di oltre il 90 per cento? La Cina sta imprimendo una forte accelerazione agli investimenti in infrastrutture e la Borsa di Shangai dall'inizio di quest'anno sta salendo in controtendenza sul resto del mondo. Ma la Bank of America ha annunciato il rimborso dei contributi ricevuti dal Tesoro. Quantomeno l'inizio. Tutto questo non significa che la notte è alle nostre spalle. Ma adesso abbiamo la certezza che ne usciremo prima forse di quel che avremmo potuto pensare. E ne usciremo con un mondo radicalmente cambiato, in meglio. Discorso che vale anche per il nostro Paese almeno per quella parte che avrà saputo disfarsi delle vecchie categorie, anche quelle di questo ultimo quindicennio di transizione. 3 C M Y CM MY CY CMY K C M Y CM MY CY CMY K Sommario Finestra sui mercati 6 7 8 9 10 Crescono gli iper ma il dettaglio tiene e rilancia sui servizi di prossimità I nuovi comportamenti di consumo creano nuove opportunità di vendita Business schools: fabbriche di replicanti clonati I costi del "non merito" per il sistema Italia Dove va il mondo: prove di dialogo per i grandi del pianeta Marketing & fornitori 11 12 14 15 Dinon, freschezza pronta in tavola Attinà racchiude i tradizionali sapori calabresi in un vasetto Per l'agente Natalicchio il mercato del beverage non ha più segreti Vendola: il bello di essere commercianti 7 Speciale mercati 16 La partita a scacchi della Russia con il mondo si gioca sull'energia Cash and Carry 19 Migro Cedi Cash festeggia 9 anni di convenienza e di successi Lavoro e carriere 20 Cassa integrazione ancora più flessibile 21 Lo "scongelamento" dell'impresa il primo passo verso l'efficienza Diritto e Fisco 12 22 L'Authority e la concorrenza in Italia 23 Cos'è l'IBAN e cos'è il BIC Area prodotti 24 Bilancio positivo per le vendite pasquali 25 "Licor" i liquori italiani fanno consorzio Life style 26 Le giuste soluzioni per il vostro giardino 28 Pannelli solari: innovazioni tecniche aumentano il risparmio energetico 29 Ginkgo Biloba: un aiuto per la memoria? 25 16 5 C M Y CM MY CY CMY K Finestra sui mercati "Rapporto sulle economie territoriali" dell'Ufficio Studi Confcommercio 2002 - 2008 Crescono gli iper ma il dettaglio tiene e rilancia sui servizi di prossimità Francesco Dente a modernizzazione c'è e prosegue. Nonostante la crisi. È questo, in sintesi, il messaggio di fiducia che lancia la Confcommercio a conclusione dell'analisi sull'evoluzione e sulla struttura territoriale tra il 2002 e il 2008 della distribuzione commerciale al dettaglio. Dal "Rapporto sulle economie territoriali" dell'Ufficio Studi dell'organizzazione di ristrutturazione più profonda. Un risultato che è l'effetto combinato di più fattori: l'espansione delle grandi catene della distribuzione a diffusione nazionale e regionale, l'incremento dei costi fissi di gestione e la progressiva riduzione dei margini unitari dovuta alla stagnazione dei consumi. Se è vero, però, che si è assistito a un generale ridimensionamento numerico carne, pane. L'Ufficio Studi, inoltre, segnala un'altra tendenza in atto: nell'intervallo 2002-2006 è aumentata la popolazione che vive sul territorio italiano di 2 milioni di persone. Si allarga pertanto il potenziale bacino di utenza per singolo negozio. Ma non finisce qui. Secondo Confcommercio bisogna prendere in considerazione l'ampliamento della fascia di clienti che sono più in avanti con gli anni. Un target su misura per i piccoli negozi. Gli esercizi al dettaglio, si legge in una nota dell'organizzazione dei commercianti, sono "in grado svolgere un indispensabile servizio di prossimità che oggi più che mai tende a rispondere alle esigenze di fasce sempre più ampie di consumatori anziani, dotati di minore mobilità o nuclei familiari per i quali si riduce il tempo disponibile per gli acquisti". Quali le stradi per uscire al meglio dalla congiuntura? La ricetta sembra categoria emerge, infatti, un quadro in degli esercizi specializzati di quasi tutte le scontata ma non lo è affatto. "Il servizio al chiaroscuro. Uno scenario in cui ai segnali merceologie, sia al dettaglio che in forma cliente, la cooperazione con esso per creare contrastanti, e in alcuni casi negativi, si ambulante a posto fisso, è vero anche che valore aggiunto, la segmentazione del aggiungono elementi di speranza. Aumenta nell'ambito del settore food, ha riguardato mercato e l'identificazione di nicchie il numero di esercizi del piccolo dettaglio in particolare i comparti di frutta e verdura, adeguate per la sostenibilità del business, (5,4 per cento) ma con sono oggi molto più andamenti differenziati tra importanti di ieri", chiosa Unità locali (esercizi commerciali) var. assolute 2008 su 2002 il comparto food e non l ' U f fi c i o S t u d i . A n z i , food. I numeri elaborati sottolinea il rapporto, se si Nord Centro Sud Italia segnano infatti un meno considera la riduzione dei Piccolo dettaglio tradizionale 5.196 11.690 22.274 39.160 davanti al numero di esercizi negozi specializzati Non specializzati alimentari 1.824 2.636 3.857 8.317 al dettaglio alimentari. alimentari, uno sforzo Non specializzati non alimentari 2.089 1.473 2.342 5.904 Nell'arco di periodo preso secondo linee innovative è Specializzati alimentari -5.103 -1.917 -4.520 -11.540 in esame hanno abbassato "semplicemente Commercio ambulante 11.192 7.200 16.875 35.267 le saracinesche 11.550 indispensabile" per superare negozi food. Un'area, la crisi in modo vitale. I Grande distribuzione 1.809 533 1.861 4.203 quest'ultima, pari al 25 per numeri, prosegue Minimercati (*) 461 114 892 1.467 cento del totale. Confcommercio, Supermercati 983 294 645 1.922 Confcommercio ha chiariscono che le strategie Ipermercati 71 11 57 139 misurato l'estensione del di sopravvivenza, che forse 15 59 110 184 Grandi magazzini settore calcolando il erano sufficienti nel recente Grandi superfici specializzate 279 55 157 491 rapporto tra l'insieme degli passato (anche dopo la Totale dettaglio 18.197 19.423 41.010 78.630 esercizi del piccolo dettaglio liberalizzazione sostanziale Ingrosso 11.305 9.007 16.419 36.731 alimentare, dei minimercati, del commercio) ora non Ingrosso tradizionale 11.645 7.005 12.857 31.507 dei supermercati, degli iper sono più adeguate. Ce la e degli ambulanti alimentari faranno a superare il -1.038 958 2.627 2.547 Intermediari e il totale degli esercizi di momento soltanto i soggetti Ingrosso auto 698 1.044 935 2.677 tutte le forme distributive. vitali in assoluto. Quelli in Totale commercio 29.502 28.430 57.429 115.361 Si tratta dell'area che in grado di generare profitti (*) Per i minimercati la variazione è riferita al 2005 Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio. questi anni ha registrato la da reinvestire. 6 C M Y CM MY CY CMY K Finestra sui mercati I nuovi comportamenti di consumo creano nuove opportunità di vendita Michela Caiapic are in modo che l'assortimento del proprio punto vendita risponda appieno alle esigenze e alle aspettative della clientela è quanto mai importante nell'attuale congiuntura economica. Se la taratura fine dell'offerta resta in capo al singolo commerciante, unico soggetto che conosce concretamente chi frequenta il suo negozio, utili indicazioni per impostare questo suo lavoro si possono trarre dalle analisi delle evoluzioni del comportamento d'acquisto e dall'andamento dei consumi monitorati dagli istituti di ricerca specializzati. Fra questi The Nielsen Company, interpretando le variazioni delle rilevazioni effettuate fra il 2007 e il 2008 ha evidenziato che gli italiani stanno adottando un nuovo stile di consumo, più ragionato e oculato. Onde evitare di modificare il loro paniere abituale nonostante i venti di crisi, gli italiani si sono sforzati di ottimizzare gli acquisti approfittando delle promozioni sulle marche cui sono affezionati oppure orientandosi su prodotti che a loro avviso offrono il miglior rapporto qualità/prezzo. Chi si è trovato a dover ridurre la spesa si è orientato verso marche di fascia prezzo inferiore o verso le marche commerciali. È così che Nielsen spiega il maggiore smercio nella distribuzione moderna di alimenti dal valore unitario più contenuto e quindi di prosciutto cotto e di mortadella affettati a peso importo (rispettivamente +12,3 e +12,1%), ma anche di pesto uht (+8,6%), gnocchi (+3,3%), formaggi spalmabili (+3,3%), riso (+1,6%) e concentrati di pomodoro (+1,5%). La ricerca del risparmio ha spinto l'8,6% degli italiani addirittura a cambiare negozio e scegliere il discount, canale il cui peso è cresciuto del 16% nel 2008. Per trarre il massimo beneficio dalle spese effettuate gli italiani hanno anche ridotto i consumi fuori casa. È il caso dunque che i commercianti non si facciano sfuggire l'oppor tunità d'intercettare la conseguente accresciuta domanda di alcune categorie merceologiche. Innanzitutto di prodotti per la prima colazione. Avendo molti italiani rinunciato al rito della colazione vo al bar, nel canale retail sono aumentale le vendite a volume di wafer (+11,9%), marmellate (+6,8%) miele (+3,1%), fette biscottate e frollini (+2,5%), latte uht (+2,4%),pasticceria (+2,2%). Stesso discorso vale per l'aperitivo. Aumentano quelli organizzati in casa, con conseguente incremento della spesa in gdo per würstel (+5,3%), nettari (+5,2%), patatine (+4,5%), birra (+3,3%), olive (+2,0%), salatini (+1,9%) e cole (+1,0%). Sempre in un'ottica di ricerca d'ottimizzazione della spesa, gli italiani sono tornati a dedicarsi a preparazioni casalinghe e hanno diradato la frequentazione di ristoranti e pizzerie. Per mitigare questo sacrificio si sono concessi l'acquisto di prodotti ad alto contenuto di servizio come piatti pronti (+47,2% nel 2008 rispetto al 2007), condimenti pronti freschi e non (nell'ordine +7,3 e + 5,1%), secondi di pesce e di verdure preparati (+4,4 e +4,1%) e formaggi grattugiati a peso imposto (+2,3%). E non hanno rinunciato a prendersi cura di se stessi e dei familiari, comprando più prodotti salutistici e dietetici: dagli alimenti senza grassi o senza glutine (+24,7 e + 17,2%) ai latticini alta digeribilità (+8,4%), dai prodotti light (+7,7%) a quelli a base soia (+4,7%), probiotici (+4,3%) o con omega3 (+3,4%). 7 Tempi duri per i bar Le analisi di The Nielsen Company sono confermate dalle rilevazioni del Consorzio distributori alimentari (Cda), gruppo indipendente di grossisti di bevande, che controllano l'11% del mercato italiano della distribuzione di liquidi alimentari nel canale horeca (oltre 20 mila pubblici esercizi monitorati). Nel primo trimestre 2009, il Cda registra un calo dei consumi pari in media al -15%. Più in dettaglio, evidenza un crollo verticale per ready to drink (-32,2%) e succhi di frutta (-20,1%), una forte discesa per aperitivi monodose (-17%), birra (-15,7%), acque minerale, bibite e vini (-14%) e una clamorosa inversione di tendenza per gli energy drink (-16,5%), in crescita fino allo scorso anno. In calo, anche se con percentuali leggermente più ridotte (tra il -6 ed il -10%), aperitivi e vermouth, superalcolici e vini speciali. Soltanto gli sciroppi, base essenziale per i cocktail, hanno fatto registrare un trend di vendite positivo (+9,7%). In cima alla lista dei locali pubblici ove i consumi di bevande sono scesi in questo primo scorcio d'anno ci sono i ristoranti (-14,9%), seguiti dai bar tradizionali (14,6%) e dai locali della notte (-13,9%). C M Y CM MY CY CMY K Finestra sui mercati Business schools: fabbriche di replicanti clonati Eugenio Benetazzo ove pensate siano osannate le teorie economiche su cui si basa la globalizzazione? Che centri universitari pensate si siano fatti portavoce di quelle delocalizzazioni produttive che stanno affossando il nostro Paese e lo stanno conducendo alla morte economica in seguito a una emorragia di posti di lavoro? Guardatevi molto bene, mamma e papà, prima di iscrivere vostro figlio in uno di questi atenei universitari che si definiscono la culla dell'eccellenza accademica, quando in realtà non sono altro che mere fabbriche di replicanti clonati. Teorie economiche che vengono imposte come se fossero il vangelo della vita, teorie economiche assolutamente apportatrici di ricchezza e opportunità, a loro modo di vedere. Certo, ricchezza e opportunità per una piccolissima parte della popolazione: proprio l'essenza della globalizzazione ovvero i ricchi ancora più ricchi e i poveri ancora più poveri. Ecco a che cosa mirerà, anche inconsciamente, un laureato clonato in una di queste cosiddette università di prestigio. Intere generazioni di giovani ragazzi trasformati in sciacalli globalizzati che decidono della sorte economiche di migliaia di persone o del futuro economico di altre vite, pur di fare arricchire ancora più spudoratamente i loro padri padroni. Non sono manager, ma schiavi del denaro, i servi più infimi di quella diabolica creatura che ha inventato il genere umano: il profitto indiscriminato. Intere generazioni di giovani ragazzi clonati per replicare e diffondere il verbo del loro padrone da queste università che si proclamano creatrici di leader d'azienda. Guardatevi bene dal far diventare vostro figlio uno di questi leader: veri e propri filibustieri disposti a tutto per il profitto. Disposti persino a compromettere il futuro dei loro stessi figli pur di vedere la loro azienda aumentare il valore in borsa, disposti a ideare prodotti di gestione del risparmio spazzatura pur di ottenere una supermega promozione, disposti a lasciare a casa migliaia 8 di lavoratori pur di implementare strategie di ottimizzazione aziendale (così le chiamano). Purtroppo in queste business schools viene insegnato tutto, tranne l'umiltà e il buon senso: dalle loro aule fuoriesce una nuova razza di cafoni finanziari (per dirla alla Maurizio Blondet), signori di tutto e sapienti di nulla, prima di pensare di riempire il loro portafoglio, qualcuno pensi di riempire la loro testa con il buon senso e l'integrità morale. Fate bene attenzione, mamme e papà, a che genere di leader vengono creati in questi sfarzosi castelli gestiti da baroni dell'antico feudo: persone intellettualmente stuprate disposte a svendere tutto quello che sono pur di raggiungere il profitto indiscriminato, senza considerazione sociale alcuna per le scelte di cui si fanno responsabili. Purtroppo sarà troppo tardi per questi giovani cloni, figli del dollaro facile, quando a cinquant'anni si renderanno conto di come sono stati abilmente plagiati da illusorie teorie economiche e sarà troppo tardi quando si accorgeranno di come il loro cervello sia stato influenzato con termini e teoremi che sono stati loro imposti senza alcuna riflessione o consapevolezza sociale. State ben attenti, mamme e papà, perché al posto di una persona di valore, leale e integerrima vi troverete con un Frankenstein finanziario disposto a tutto per compiacere il suo unico falso dio, il profitto indiscriminato. C M Y CM MY CY CMY K Finestra sui mercati I costi del "non merito" per il sistema Italia Marco Fiorentino a mancanza della meritocrazia è la causa del declino della nostra economia e della spaventosa mancanza di equità della nostra società, che ha un gap tra ricchi e poveri analogo agli Stati Uniti, ma non ha la mobilità sociale americana. Il "non merito" in Italia costa tra il 3% e il 7,5% del Pil. Un costo macro- economico stimato limitandosi a considerare le inefficienze presenti nell'istruzione secondaria e universitaria e nella ricerca e quindi assimilando il merito alla qualità degli esiti conseguiti in questi comparti. A stimare l'impatto economico del "non merito" è il rapporto "Generare classe dirigente", realizzato dall'Università Luiss Guido Carli e da Fondirigenti. Siamo quindi la società sviluppata che ha il più rapido declino economico e la maggior ineguaglianza sociale. Un paese, l'Italia, deficitario di meritocrazia nelle sue sfere principali, sia pubbliche che private, che così penalizza economia e società e alla quale bisogna porre rimedio tramite interventi concreti nei campi dell'impresa, istruzione e pubblica amministrazione. Senza meritocrazia non è nata quella classe dirigente eccellente che in altri paesi è stata capace di creare opportunità per tutti i cittadini. "Per uscire dalla crisi, l'Italia deve dare impulso a una vera, piena e condivisa apertura di credito nei confronti del merito, puntando sulla valorizzazione del senso di responsabilità, sulla promozione della fiducia e sul credito del merito", parole del presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo. È fondamentale però una maggiore attenzione sia da parte delle istituzione che delle famiglie alla crescita delle risorse del futuro, molte volte lasciate allo sbando. Un primo step, importantissimo, si dovrebbe avere sin dalle elementari. Lacune che nascono in quella età, c'è il rischio che non Montezemolo a riguardo della crescita delle risorse del nostro paese. "La cultura del merito non si diffonderà finché non sarà accettata da tutta la società. E accettare la meritocrazia ha dei costi bisogna infatti essere disponibili ad essere valutati e a riconoscere i propri limiti. È necessario, dunque, coniugare il merito con il concetto di responsabilità sociale, instillando il concetto che 'chi più ha, più deve dare" ha spiegato Guido Corbetta, direttore della Bocconi Graduate School". Sergio Nava, giornalista del Sole 24Ore, sottolinea come l'umiltà di chi merita ma non ottiene si contrapponga all'arroganza di raccomandati e portaborse e lancia una sua proposta basata su tre punti: rendere obbligatorio per tutti gli studenti delle superiori un periodo di studio a l l ' e s t e r o , "possibilmente in Paesi di provata meritocrazia"; punire La sede della LUISS Guido Carli a Roma come reato con pene vengano mai colmate. sino a 10 anni la raccomandazione; premiare Altro ruolo fondamentale toccherebbe le aziende che affidandosi a pool di esperti alle università, le quali, potrebbero e assumano soltanto in base al merito. dovrebbero essere determinanti nella fase A nostro parere, a garanzia di un dell'inserimento nel mondo del lavoro. procedere meritocratico equanime, deve "Sarebbe necessario un più stretto propagarsi nell'animo sociale una potente collegamento tra ambiti formativi diversi e coscienza collettiva, una riverberante tra questi ambiti e quelli professionali: una abitudine a concepire la comunità come un vera e propria filiera virtuosa tra il mondo corpo unico. Questo è il "merito" che si formativo e quello produttivo. Questo è dovrebbe perseguire, convinti che solo una compito anche delle nostre università". nuova "élite" possa guidare il paese verso Questo il pensiero del presidente un futuro migliore. 9 C M Y CM MY CY CMY K Finestra sui mercati Dove va il mondo: prove di dialogo per i grandi del pianeta Angela Poli e c'è una cosa che abbiamo capito da questa "caduta libera" dei mercati in ogni angolo del mondo è che siamo tutti sulla stessa barca. Piccoli segni di ripresa sembrano essere in vista ma se ne parla ancora in maniera molto cauta, il ritorno della fiducia appare ancora lontano. Nel frattempo, si fa fervente l'attività dei leader mondiali intorno a quei temi che richiedono urgente attenzione e soprattutto una soluzione condivisibile ed efficace per tutti. Anche se finora non c'è stata nessuna Bretton Woods, con buona pace di chi si era messo a sognare ad occhi aperti, bisogna però riconoscere che gli sforzi per il dialogo e la cooperazione sono senza precedenti. I big hanno imparato la lezione del passato. La nebbia fitta della crisi globale ha indotto ad un ripensamento su scala planetaria dell'azione politica e a porre degli argini alla finanza "selvaggia" degli ultimi due decenni, pena la voragine della depressione, l'accrescimento delle disuguaglianze, la creazione di nuove masse di esclusi e il conseguente rischio per i fondamenti stessi della democrazia e per il cammino della civiltà. Contributo determinante, non c'è bisogno di dirlo, il nuovo corso della politica americana dopo il cambio di leadership e la fine dell'ideologia dell'era Bush. Gli Stati Uniti dimostrano di aver rinunciato totalmente alla vecchia politica unilaterale e riconoscono la necessità di cooperare con il resto del mondo prendendo atto della nuova realtà multipolare e aprendo anche un canale di comunicazione con l'Islam al fine di decretare la fine dello scontro tra i due mondi e l'inizio dell'incontro positivo. Il G20 di Londra ha visto l'esordio in una riunione internazionale di Barak Obama e ha avuto come risultato una prima battuta di soluzioni "mediate" tra i partecipanti alla recessione economica globale: travaso di dollari sul mercato commerciale, 750 miliardi di dollari al fondo monetario internazionale, rifiuto del protezionismo, maggiori controlli per il mercato finanziario e messa al bando dei paradisi fiscali riuniti in una "black list" stilata dall'Ocse, soluzione quest'ultima fortemente voluta da Germania e Francia. Che dire, la stampa internazionale ha riconosciuto che il summit di Londra ha segnato una nuova era, gli economisti di tutto il globo si sono tuttavia divisi tra scettici ed entusiasti ma ciò che conta è il cambiamento di rotta. Certo il mondo non diventerà tutto d'un tratto un luogo immacolato fatto di brava gente però la costruzione di un mondo migliore potrebbe anche partire di lì, da una coniugazione tutta nuova di principi etici ed interessi per il benessere comune. Barak Obama lo sa molto bene, tanto che nel suo tour europeo ha messo a segno diversi buoni risultati: la proposta al leader del Cremlino di ridurre gli arsenali nucleari e mettere al bando i test nucleari in tutto il mondo, la visita in Turchia, considerata nazione che potrebbe svolgere una importante intermediazione nel processo di pace in Medioriente, l'apertura alle giovani generazioni nei due incontri a Strasburgo e a Istanbul dove gli 10 studenti hanno avuto un confronto mandato in onda su Internet. I mondi diversi si possono incontrare e dialogare anche nella complessità. Diceva il grande scultore Brancusi: "la semplicità è una complessità risolta". Al G8 allargato di luglio, originariamente all'isola della Maddalena poi spostato a L'Aquila, si parlerà anche, per esplicita richiesta del presidente americano della situazione climatica e ambientale e si cercherà un accordo politico sull'uso delle energie rinnovabili. Con il vertice internazionale di Washington di fine aprile, la tappa italiana della rivoluzione "verde" della politica mondiale e il summit finale a Copenaghen a gennaio, l'America dell'era delle "responsabilità" si fa promotrice di iniziative per salvare il pianeta dal riscaldamento globale in vista anche della scadenza del protocollo di Kyoto sui limiti all'emissione dei gas serra nel 2012 , trattato che G.W. Bush non aveva nemmeno voluto sottoscrivere. Il G8 in Italia avrà lo scopo di proseguire il set di riforme varato dal G20 per cambiare volto al global trade, sarà aperto ai paesi emergenti, all'Egitto e paesi dell'Africa con una nutrita agenda di temi che vanno dallo sviluppo economico e l'ambiente alla sicurezza alimentare. L'Italia avrà occasione di uscire dalla sua marginalità e di conquistare un peso politico nello scenario internazionale dimostrando di essere in grado di smontare quell'atteggiamento di poco credito che ci riservano a livello internazionale. Che nessuno ci prenda sul serio al di là dei confini nazionali emerge anche dai titoli impietosi della stampa straniera e dalla strana riluttanza di Mr Obama ad incontrare il Presidente del C o n s i g l i o i t a l i a n o, s a r à c o l p a dell'imbarazzante collezione di figuracce del nostro Premier oppure di una politica estera fin qui inconsistente? C M Y CM MY CY CMY K Marketing & Fornitori Dinon, freschezza pronta in tavola Domenico Pesce urano non è solo l'isola della laguna di Venezia nota per i merletti e le case variopinte, ma è anche l'isola da cui è partito lo sviluppo della Dinon Group Spa. L'acqua è stata fonte di sviluppo per l'impresa sin dalle sue origini, dalla Laguna al Delta del Po, dal mare di Agadir ai fiordi pescosi della Norvegia. Oggi il gruppo comprendente aziende del settore ittico, della gastronomia e pasta fresca, liscia e ripiena. Le tappe significative nel percorso di successo le riassume il Presidente dell'omonimo gruppo Antonio Dinon, con il quale abbiamo anche analizzato le prospettive di sviluppo. "La nostra azienda è nata come società familiare e da impresa artigiana con pochi dipendenti in cinquant'anni è diventata una "micro multinazionale" con cinque unità produttive , quattro in Italia (porto Viro, Goro Chiogia e Torino), una ad Agadir in Marocco con centinaia di dipendenti. Agli inizi si producevano dei prodotti stagionali: anguilla e frittura marinate . Poi abbiamo avviato la destagionalizzazione, siamo stati tra i primi a introdurre la lavorazione in linea delle sarde e, poi le linee dei prodotti ittici marinati, tra i quali le insalate e gli antipasti di mare. Il trasferimento a Porto Viro, nel Delta del Po, ha di molto contribuito a questi cambiamenti". Ma non vi siete fermati ai prodotti della gastronomia ittica "Durante questo periodo abbiamo compreso la realtà della nostra missione: lavorare per proporre piatti pronti per soddisfare la richiesta di servizio da parte del consumatore contemporaneo. Abbiamo, così, affiancato alla gastronomia ittica la lavorazione delle verdure e dei vegetali (verdure grigliate, funghi, pomodori secchi e semi dried, quinta gamma), l'introduzione in gamma dei formaggi, degli involtini a base di salumi, di verdure e del pesce affumicato. Grazie a una serie di acquisizioni abbiamo ampliato ulteriormente l'offerta ittica con le acciughe salate (dal Marocco in italia con il nostro marchio Marinara), il pesce c o n g e l a t o ( n o s t ro m a rc h i o Seagarden), lo stoccafisso, gli affumicati (salmone, spada, tonno col m a r c h i o Principesca). Da ultimo abbiamo introdotto nei nostri listini i sughi, prevalentemente a base ittica, con i marchi Marinara (a lunga conservazione) e Dinon (freschi). Ci occupiamo anche di pasta fresca all'uovo, liscia e ripiene, col marchio Panda di Torino". Gli ultimi dati della ricerca Nielsen commissionata da FedagriConfcooperative ha rivelato un boom delle vendite di prodotti alimentari già pronti. Come sta rispondendo l'azienda a questo trend? Ci sono prospettive di sviluppo che, nonostante la crisi globale, fanno pensare a un 2009 positivo per la Dinon? "Come dicevo, abbiamo da tempo intercettato la domanda dei consumatori contemporanei, proponendo prodotti-servizio orientati al time saving. Riteniamo ci siano molti spazi per la creatività di chi, come noi, ha a disposizione tanta e diversificata offerta di prodotto. Questo inizio di 2009 vede un trend molto positivo, direi eccellente, dei nostri prodotti affumicati. Nel complesso abbiamo riscontrato l'inizio di una controtendenza già da marzo". Quali sono le aree di maggiore penetrazione dei vostri prodotti nel mercato italiano e quale quota è r i s e r v a t a all'export? " S i a m o tradizionalmente presenti in alcune 11 regioni forti come il Piemonte, in parte la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Puglia, la Campania. S t i a m o perseguendo una politica diretta all'ottimale copertura del n o s t r o territorio. All'estero siamo leader in Svizzera e Antonio Dinon molto presenti in Francia e Germania. Nel complesso l'export contribuisce a circa il 40% del nostro fatturato". Qual è il rapporto con il canale distributivo? Com'è cambiato nel tempo? "Il rapporto è secondo me, troppo conflittuale, perseguendo il trade moderno un obiettivo più finanziario che realmente distributivo. La missione del trade dovrebbe essere quella di selezionare il miglior assortimento per la propria clientela. Mi pare che spesso si prescinda da una corretta considerazione dell'offerta dell'industria per il soddisfacimento di esigenze finanziarie di breve periodo. Una volta avevo a che fare con grossisti che prima ordinavano i prodotti, dopo averli scelti accuratamente e poi chiedevano il prezzo, dando per scontate le condizioni di vendita. Oggi non è proprio così". È previsto il lancio di nuovi prodotti? "Daremo un forte supporto alle vendite degli affumicati e dei sughi. Prevediamo un'estensione "alto di gamma" del congelato e, in prospettiva una rivitalizzazione dello stoccafisso". C M Y CM MY CY CMY K Marketing & Fornitori Attinà racchiude i tradizionali sapori calabresi in un vasetto Michele de Sanctis acchiudere "il sapore e il profumo di una terra ricca e generosa, il tepore del sole, il carattere artigianale delle cose di una volta" in un barattolo. È la missione che Santo Forti, alla guida di Attinà, porta avanti nella realizzazione di prodotti sott'olio e sott'aceto. L'azienda nasce nel 1931 a Villamesa di Calanna, un piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, come laboratorio artigianale a carattere familiare per la conservazione sott'olio di varie specialità alimentari tipiche stagionali (olive , melanzane, carciofi, peperoni ecc.). è appunto il nome di famiglia e in settant'anni, contraddistinti da un'esponenziale crescita imprenditoriale e produttiva è arrivata oggi ad ottenere, grazie alla sempre crescente specializzazione, un ottimo posizionamento sul mercato nazionale ed internazionale. Quando c'è stato il salto di qualità? "Dagli anni '70 con l'ingresso della terza Il direttore commerciale Santo Forti generazione in azienda e con l'apertura dei mercati esteri, soprattutto Stati Uniti, Canada e Australia abbiamo avuto la forza di continuare e intensificare ciò che avevano fatto i nostri nonni. Dalla piccola struttura originaria, a conduzione familiare, si è passati ad uno stabilimento che insiste su un'area di 20mila mq, con impianti di produzione , confezionamento e magazzini di stoccaggio tra i più completi e moderni del settore, con una capacità produttiva tale da poter soddisfare le crescenti richieste di mercato. Uno dei punti di forza dell'azienda è proprio il controllo di qualità in tutte le fasi del ciclo produttivo e commerciale, ciò l'ha portata ad ottenere il Certificato di In alto lo stretto di Messina, sotto lo stabilimento Attinà 12 C M Y CM MY CY CMY K Marketing & Fornitori Conformità del proprio Sistema Qualità alla norma UNI EN ISO 9001:2000 e la certificazione Kosher dei propri prodotti". Come si articola oggi la vostra produzione? "Produciamo circa 300 articoli. Capperi, frutti del cappero, carciofi, funghi di ogni varietà, melanzane, peperoni, peperoncini piccanti, peperoncini ripieni, pomodori secchi, una vastissima gamma di olive , antipasti, giardiniera...e ancora i prodotti grigliati e i gustosissimi patè tra i quali la Bomba RegGina. Sul mercato siamo presenti con tre diverse linee di prodotti. "I Contornelli", linea che include prodotti lavorati secondo le antiche ricette mediterranee e tipiche calabresi e prodotti classici, in olio di semi di girasole, all'aceto, in salamoia, al sale e al naturale. "Calabriamia", linea che si rivolge ad un consumatore esigente, alla ricerca accurata del gusto e selettivo nelle scelte. Peculiarità specifiche della linea sono, infatti, la selezione accurata delle materie prime, le ricette tipiche con utilizzo di olio extra vergine d'oliva e il packaging di forte impatto visivo con immediato richiamo ai colori e ai sapori intensi della terra di Calabria. E infine per il mercato estero c'è la linea esclusiva Attinà Gourmet, una linea di carattere e dallo stesso tempo sobria dall'inconfondibile Italian Style". Quali sono le aree di maggiore penetrazione dei vostri prodotti nel mercato italiano e che strategie state adottando per aggredire il mercato estero? "Siamo presenti soprattutto al centro sud ma stiamo cercando soluzioni per un ampliamento a partire dell'export (attualmente su quote del 25% del fatturato in paesi come l'Australia, gli USA, il Canada, la Francia, il Messico, l'Inghilterra, Germania ed Emirati Arabi), e il potenziamento del giro d'affari in Italia con la GDO, per il maggiore sviluppo della rete di vendita". E i rapporti con la Ingross Levante? "Camminiamo insieme da diversi anni e ciò permette ai nostri prodotti presenti anche nei Cash del nord e di essere apprezzati anche in aree lontane da quelle di normale incidenza. Ora che stiamo allargano i nostri canali di vendita troviamo già terreno fertile perché in quelle aree i nostri prodotti sono già conosciuti". Quali sono i vostri obiettivi futuri? "Per il futuro le strategie imprenditoriali sono già ben definite: per la produzione è prevista la creazione di nuove specialità mediterranee. Per quanto concerne le operazioni di marketing, alla cui direzione c'è Maria Attinà, si sta puntando all'esposizione preferenziale del prodotto attuata con il lancio di espositori in cartotecnica comodi e funzionali, il tutto presentato in una nuova veste grafica, risultato di una imponente operazione di restyling che si concluderà fra qualche mese". Nella pagina alcune immagini delle fasi di produzione, del magazzino e della sala riunioni 13 C M Y CM MY CY CMY K Marketing & Fornitori Per l'agente Natalicchio il mercato del beverage non ha più segreti Michele de Sanctis a birra l'ha conosciuta prima da beverage, in quarant'anni di lavoro dal suo venditore che da consumatore, portfolio sono passate le migliori aziende: anche se per molti anni è stato Heineken, Schweppes, Pejo, Gaudianello. il sig. Moretti della Puglia. Oggi è agente "Nel 1996 l'Heineken acquistò la Birra della Industrie Bevande Gassate Sud (Ibg) Moretti così sono passato a lavorare per che produce e distribuisce nel Mezzogiorno gli olandesi, portando con me il bagaglio Pepsi Cola, Gatorade e Lipton. Nicola della precedente esperienza. Con i tedeschi Natalicchio è laureato in economia e ho imparato le virtù della precisione e del commercio, "avrei potuto fare il professore pragmatismo". - racconta - poi conobbi il console della Ha sempre lavorato con Germania a Bari, e mi propose di fare il multinazionali, questo ha ristretto la responsabile marketing per la Prince Brau s u a a u t o n o m i a d i ve n d i t o re ? a Bitonto, erano gli anni settanta quelli in "Non ho mai sentito la pressione della cui l'azienda tedesca era molto affermata. multinazionale. Per la mia storia lavorativa Accettai e dopo poco diventai il responsabile devo dire che i direttori commerciali mi di filiale a Foggia". Poi si è consumato l'evento hanno sempre concesso una grande che ha segnato definitivamente la carriera autonomia operativa, e quando hanno lavorativa del dott. Natalicchio. smesso di farlo, come la Heineken nel 2000, "Nel 1977 ci fu uno sciopero in ho lasciato la loro azienda. Ho sempre fabbrica di 58 giorni, lì ebbi un moto avuto un budget con il quale posso di coscienza e quando tutto finì decidere direttamente, anche oggi decisi che era il momento di alla Ibg. Perchè a volte è necessario mettermi in proprio e passai da prendere decisioni immediate, essere un dipendente a essere un altrimenti non riesci a incidere sul agente. Intanto un gruppo canadese cliente. Ma trattando i soldi delle comprò la Prince al sud e la aziende come fossero miei, birra Moretti al ho avuto sempre con nord, così cominciai tutti un rapporto a fare il lavoro che corretto". ho sempre Mentre voluto. È stata c o m e una fortuna". gestisce i Natalicchio c a n a l i è un agente distributivi? che conosce "Servo tutti come pochi i canali. altri il Dall'horeca alla mercato del gdo, e devo L'agente Nicola Natalicchio 14 dire che non è facile farli convivere. Ma operare sul multicanale mi ha reso possibile capire come si muovono entrambi, così cerco di dare prodotti della gdo a gdo e dell'horeca al concessionario, non mettendoli mai in contrasto o concorrenza. È difficile da gestire ma lo puoi fare solo se controlli il mercato a 360 gradi. Così colgo tutte le opportunità". Quando è cominciato rapporto con la Ingross levante? "I primi rapporti di lavoro li abbiamo avviati al supermarket in corso Umberto. Conosco la genesi di questa azienda che ho sempre rifornito. Inizialmente ho fatto un po' di fatica a far capire alle mie aziende l'importanza del sistema Cash, perché erano abituate all'ingrosso tradizionale, ma poi abbiamo aperto codici importanti e abbiamo sempre lavorato bene". Come ha vissuto il passaggio dalla "stretta di mano" al tabulato? "Bene, perchè io ho sempre privilegiato i programmi di lavoro, negli anni '60-'70 avevo i miei tabulati, anche se non precisi come quelli di oggi. Ho sempre parlato di quote di mercato, di redditività con i miei clienti, poi sono diventati concetti di uso comune, ma per me ormai erano già acquisiti". La situazione attuale dell'economia sta incidendo sulle vendite? "Oggi il 90% dei prodotti si vende in volantino, è difficile mantenere un prezzo di scaffale, ma io cerco di far stare i miei clienti sempre in promozione, con il miglior prezzo possibile tutto l'anno, per essere sempre competitivi". C M Y CM MY CY CMY K Marketing & Fornitori Vendola: il bello di essere commercianti Marco Fiorentino olti esercenti avviano la propria attività come proseguimento di un percorso familiare. In certi casi si rimane nello stesso settore, in altri si cambia. Il commercio, comunque, rimane sempre nel Dna. Questo discorso vale anche per il Sig. Vendola Luigi, il quale nel 1990 ha deciso di aprire un alimentari e bevande in via Carelli a Terlizzi, comune della provincia di Bari. "Ho seguito le orme dell'attività di famiglia, specializzata nella distribuzione di bevande, ampliando la vendita con altri Luigi Vendola, cliente del Cash di Terlizzi prodotti alimentari". Ovviamente il punto di forza di questo esercizio sono le bevande, non solo per i modici prezzi ma anche perché la clientela acquisita in passato è sempre rimasta fedele, anzi, col tempo, è aumentata. L'apertura di supermercati e ipermercati non ha mai intimorito il sig. Vendola perché ritiene che chi si reca in un esercizio solo per approfittare di un'offerta non sia un buon cliente. Meglio avere pochi clienti giornalieri ma fidati, piuttosto che clienti che si riversano in un ipermercato soprattutto nei fine settimana. "Difficilmente nel mio esercizio ci sono offerte particolari proprio perché non voglio abituare i miei clienti al meccanismo dell'offerta. E' ovvio che se mi va di fare sconti particolari o offrire qualche prodotto in più, lo faccio volentieri". La ricerca di condizioni di mercato favorevoli gli permette di presentare anche delle novità nel suo punto vendita e questo è possibile anche grazie alla Migro. "Mi rifornisco dal Cash di Terlizzi da quando è nata questa attività. Ormai sono di casa. Si è creato un rapporto solido, duraturo nel tempo e non ho mai avuto problemi. Prezzi e assortimenti sono più che soddisfacenti". Per quanto riguarda invece il periodo di crisi economica attuale, il Sig.Vendola sostiene di non avvertirla in particolar modo perché gli alimenti e le bevande, in casa, non mancano mai. "Questa è un'attività che funziona. E'possibile che un giorno io apra un nuovo punto vendita, simile a questo, magari per permettere a uno dei miei figli di proseguire sulla stessa strada commerciale intrapresa anni fa dalla mia famiglia. Ovviamente i giovani di oggi hanno altri obiettivi e devono por tare avanti le loro idee ma i miei figli possono contare su un ottimo paracadute". Da queste parole si deduce che il Sig. Vendola consiglierebbe ad un giovane di intraprendere questa attività anche se si ritiene scettico a riguardo dei prestiti bancari che i giovani ottengono oggi per avviare un'attività. " Con i tempi che corrono è meglio investire di tasca propria senza affidarsi a prestiti bancari. Il bello di questa attività è la gestione del tempo e del lavoro. Non si dipende da nessun altro se non da se stessi. E' ovvio che in qualsiasi lavoro ci vuole buona volontà". La parola ai clienti Catia Scaccia Ho una pizzeria a Torrice, in provincia di Frosinone e vengo a rifornirmi da anni al Cash. Mi trovo veramente bene i prezzi sono buoni e ho un'ampia scelta di prodotti di tutte le marche a disposizione. La crisi si fa sentire poco, ma alla pizza non si rinuncia, magari si prende e si porta a casa ma resta un buon modo per passare una sera in compagnia. Luciano Damiani Il Cash di Livorno è diventato per me, sin da quando ha aperto, il modo migliore di rifornirmi. Gestisco un punto vendita con alimentari e detersivi e trovo molta convenienza qui. Ho un buon rapporto con il personale, anche se a volte attendo troppo alle casse. Sto lavorando a buon regime nonostante non tiri una buona aria per il commercio. 15 Maura Mutti La mia azienda agricola è a Sarezzano, a pochi chilometri da Tortona, ho scoperto il Cash da un volantino e torno a fare spesa ogni quindici giorni perché trovo i prezzi convenienti. In inverno tra le ampie corsie fa freddo, ma l'ottimo rapporto con i dipendenti che sono sempre pronti a darci indicazioni utili, diciamo così, riscalda la nostra spesa. C M Y CM MY CY CMY K Speciale mercati La partita a scacchi della Russia con il mondo si gioca sull'energia Giovanna Poli a Russia di questi anni è un caso di studio davvero molto interessante: è un paese che non ha mai conosciuto, nella sua millenaria storia, altro regime da quello autoritario, fosse esso quello assolutista zarista o il regime comunista. Il crollo dell'Unione Sovietica ha rappresentato non solo la fine di un'era, ma anche l'emersione di una serie di problemi politici ed etnici, fino ad allora nascosti dal rigido e capillare sistema di controllo sovietico: quell'enorme Stato, composto da nazioni diverse, con interessi divergenti, crogiuolo di etnie, lingue e religioni differenti, era sempre stato tenuto insieme con la forza e la repressione, senza concedere spazio alle libere scelte dei cittadini. La possibilità concessa da Gorbaciov di costituire liberamente partiti politici e sindacati e di tenere libere elezioni fece immediatamente rinascere, nelle quindici repubbliche che costituivano lo Stato Sovietico, il desiderio di indipendenza o di autonomia per tanto tempo soffocato. In questa situazione si delineò innanzitutto una nuova classe dirigente a cui perfettamente si addiceva il termine di "oligarchia", mentre la proliferazione della mafia e della corruzione aumentò il grado di insicurezza dei cittadini perché l'"homo sovieticus" tende al conformismo, a quella che viene denominata normalnaya zhin, o vita normale (aspirazione che, malgrado i cambiamenti strutturali, sembra ancora radicata nell'inconscio collettivo). L'ascesa di Putin In queste condizioni l'arrivo di Putin ha segnato una svolta verso una certa stabilità, favorita dal miglioramento economico, forse congiunturale ma percettibile, soprattutto perché egli è riuscito a penetrare nei diversi centri di potere della società russa e a controllarli rafforzando la cosiddetta "verticale del potere". Non a caso punto nodale della politica di Putin fu sin dal suo primo mandato, la sensibile riduzione delle autonomie dei paesi dell'ex Unione Sovietica e delle vaste province della Federazione, accentrando il potere a Mosca, per esempio, con l' abolizione dell'elezione diretta dei governatori regionali. In secondo luogo, la sistematica "de-oligarchizzazione" guidata dal bisogno di restaurare un equilibrio nella distribuzione delle risorse economiche e politiche. La stessa crisi finanziaria internazionale che stiamo vivendo in questi giorni rischia di giocare a suo favore in quanto, iniettando risorse finanziarie nelle banche private, il Cremlino può aumentare la sua influenza all'interno delle grandi imprese e in settori strategici della nazione, creando una nuova redistribuzione della 16 ricchezza a favore dello Stato, entrando in possesso di quelle risorse rimaste nelle mani dei vecchi centri di potere. Ovviamente tutto ciò desta vive preoccupazioni tra coloro che temono una possibile involuzione autoritaria del sistema. Sta di fatto che la Russia oggi sta crescendo: sia in termini economici sia in termini geopolitici grazie alla sua politica energetica. Ciò le ha consentito, nel corso degli ultimi anni, di rimodulare sensibilmente la propria politica estera sempre più legata alla crescita del suo potere relativo e di tornare come protagonista sullo scacchiere internazionale. Il potere energetico Una delle grandi questioni internazionali riguarda oggi la politica delle fonti energetiche. Il Cremlino ha in mano un potente strumento di potere geopolitico e un'occasione per risanare l'economia interna seguendo le linee di quella che, da Vladimir Putin, prende il nome di "Putinomics". Tale strategia prevede lo sfruttamento delle immense riserve energetiche della Siberia, l'adeguamento degli attuali prezzi politici a quelli di mercato, il controllo del sistema dei gasdotti e degli oleodotti di tutti i paesi della vecchia Unione Sovietica. Il controllo delle sue risorse naturali è stato poi stato usato contro il tentativo di alcuni Paesi di distaccarsi dalla sfera di influenza russa portando, se non ad un loro fallimento, per lo meno ad un sostanziale ridimensionamento. Se fino ad ora i prezzi del gas destinato ai paesi limitrofi erano praticati a livelli politici, in nome della "fratellanza sovietica", C M Y CM MY CY CMY K Speciale mercati la Russia persegue oggi la politica di riportare dell'Abkhazia, le quali benché facenti parte europea spera di assicurarsi del gas anche il livello dei prezzi a quello di mercato, del territorio amministrato da Tiblisi, sono dall'Iraq. Gazprom a questo punto si provocando in tal modo un raddoppio della di fatto indipendenti dai primi anni 90, in troverebbe uno scomodo concorrente a somma che tali paesi sono costretti a pagare realtà la sfida vera riguarda il controllo del contendergli le forniture di metano ai Paesi per le loro forniture di gas. È questa l'origine trasporto del gas dalle regioni del mar Europei .Ogni progetto di portare gas e della crisi tra Russia e Ucraina, dove la Caspio sino alle nostre case per i prossimi petrolio dall'area del Caspio all'Europa "rivoluzione arancione" del premier decenni. Putin vuole che la Russia, tramite tagliando fuori la Russia però, si arresterebbe Tymoshenko è stata accantonata proprio a Gazprom, abbia il monopolio dei gasdotti se la Georgia,snodo cruciale, fosse costretta causa dello strangolamento di Mosca sulle che anche in futuro collegheranno i vecchi a limitare la propria indipendenza da Mosca: forniture di gas: l ' E u r o p a è di gennaio dipenderebbe l'ultimo episodio sempre più da di questa diatriba Gazprom per la conclusasi con p r o p r i a un accordo che sopravvivenza e avrebbe un gli Stati Uniti ulteriore subirebbero una corollario pesante sconfitta politicoin una delle economico non r e g i o n i legato al metano, strategicamente la promessa di più importanti Putin di del pianeta. Nel Da sinistra: l'ex presidente dell'URSS Gorbaciov, la Piazza Rossa e l'attuale primo ministro russo Putin sostenere Kiev frattempo, contro la crisi finanziaria globale che, territori dell'Unione Sovietica al resto del Mosca ha preparato un suo progetto, il secondo gli esperti, ha portato l'Ucraina mondo. Per riuscire nel progetto, che gasdotto South Stream, che dovrebbe sull'orlo della bancarotta. darebbe al suo Paese un potere economico collegare la costa russa del Mar Nero con Se pare, comunque, legittimo per la Russia e politico mai raggiunto prima, egli deve l'Italia, la Bulgaria, la Grecia, l'Ungheria e la l'abbandono di un sistema di prezzi Serbia e avrebbe l'effetto non solo di agevolati nei confronti delle repubbliche bypassare l'Ucraina,ma anche di ex-sovietiche, non sembra ci sia una aumentare la dipendenza dell'Europa esatta contropartita quando è la Russia dal gas russo. Questo progetto dalla parte dell'acquirente delle riserve ridurrebbe ulteriormente la possibilità energetiche del Turkmenistan o del di realizzazione del Nabucco, già Kazakistan. A questo punto entra in ostacolato dalla sopraccitata pressione gioco il secondo strumento di influenza Russa sui territori rivieraschi del Mar geopolitica russo: il controllo delle Caspio, ma soprattutto dalla mancanza infrastrutture di gasdotti e di oleodotti di gas, in quanto studi approfonditi che collegano tutte le ex repubbliche hanno dimostrano che il gas del sovietiche alla Russia stessa e Turkmenistan non è sufficiente a quest'ultima al resto del mondo. Il soddisfare interamente le necessità sistema di idrocarburi della vecchia europee. Unione Sovietica era stato costruito per impedire che si concretizzi lo scenario La Russia serve all'America e viceversa essere gestito dal centro - cioè da Mosca alternativo, al quale lavorano da anni gli Stati Oggi però, si sta verificando un sensibile - ed ora è appannaggio delle due società Uniti e, per quel poco che può, l'Unione cambiamento nei rapporti di potere a livello russe sotto controllo governativo: Transneft Europea. Scenario nel quale la Georgia, internazionale. Da un lato la profonda crisi (petrolio) e Gazprom (gas). Grazie a tale svolge un ruolo cruciale. Se si osserva il finanziaria e lo sforzo militare in Afghanistan sistema di gasdotti e oleodotti, Mosca può conflitto da questo punto di vista, il vero e Iraq ha privato l'America del suo ruolo condizionare i flussi di energia a tutta la Cis nemico di Putin non è il presidente georgiano incontrastato a livello globale, dall'altro, la (Comunità di Stati Indipendenti costituita Mikhail Saakashvili, ma un'enorme Russia ha visto svanire, a causa del crollo nel 1991) e avere di fatto un enorme potere infrastruttura chiama Nabucco, che per ora del prezzo del petrolio, i progressi economici sulle risorse di tali paesi. Tutti i conflitti nella esiste solo sulla carta, ma che se mai sarà realizzati in questi ultimi anni, per cui periferia dell'Est, dalla Georgia alla Cecenia, realizzata, segnerà la fine dei sogni entrambi i Paesi sono in un certo senso sono centrali dal punto di vista energetico. monopolistici del Cremlino. La pipeline obbligati ad una distensione e ad un Nabucco e South Stream unirà la Turchia con l'Austria e attraverso ridimensionamento dei loro progetti non a La Georgia rappresenta oggi un obiettivo la Bulgaria raggiungerà la Romania e caso la parola che impera oggi nei rapporti strategico di fondamentale importanza per l'Ungheria. In tal modo sarà in grado di tra le due potenze è "Reset". Tuttavia,questo il controllo delle risorse energetiche della trasportare il gas dai ricchi giacimenti del avvicinamento che si poggia su reciproche zona sud-caucasica. Mar Caspio al mercato europeo. La maggior necessità e debolezze ed ha dunque un Così se a prima vista, nella guerra con la parte delle forniture dovrebbero provenire valore real-politico, ha un risvolto positivo Russia in gioco sembrano esserci le due da Paesi come l'Azerbaijan, il Kazakstan, il a livello mondiale, poiché segnerebbe l'inizio regioni separatiste dell'Ossezia del sud e Turkmenistan, l'Egitto mentre l'Unione di un nuovo periodo di stabilità globale. 17 C M Y CM MY CY CMY K La squadra vincente per la tua attività indipendente Vastissimo assortimento: 8.000 prodotti alimentari e grocery 11.000 referenze igiene casa e persona 18.000 articoli no food Ampio catalogo facile e rapido da consultare su www.migro.it Trasmissione diretta alcune aziende FOOD degli ordini solo tramite internet senza agenti e intermediari 24 ore su 24 BARILLA G.&R. FRATELLI SPA BIRRA PERONI SpA BOLTON ALIMENTARI SpA CAMEO SpA CAMPARI Italia SpA CAVIRO Soc. Coop Agricola COCA-COLA Italia SpA CO.GE.DI. 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Per i nostri clienti, Cedicash è ormai un partner sicuro e affidabile, che garantisce la possibilità di ordinare oltre 30.000 prodotti food e non food ai prezzi migliori sul mercato e riceverli direttamente e comodamente nel proprio punto vendita entro 48 ore". La convenienza di Cedicash fa sì che il cliente si senta finalmente in grado di competere con i grossi centri commerciali, ormai diffusi a macchia d'olio sull'intero territorio nazionale, che attraggono il consumatore finale con l'intento di allontanarlo dal supermercato sotto casa. "Il nostro cliente ha ormai maturato la consapevolezza di essere "protetto" da un'Insegna forte e vincente - qual è Migro - pur non essendovi legato, come invece avviene per i classici centri di distribuzione; uno dei punti fermi della nostra politica commerciale consiste proprio nell'abolizione di ogni vincolo, cosicché il cliente può effettuare acquisti quando vuole, scegliendo in modo facile e veloce i prodotti che più gli interessano attraverso un catalogo completo on-line, costantemente aggiornato con promozioni ed oppor tunità". Dalla Sicilia alla Val d'Aosta, la "famiglia" Cedicash continua a crescere ogni giorno. "Nel 2002 per promuovere Cedicash racconta Marco Amato - partecipammo a varie fiere di settore e facemmo pubblicità sulla stampa specialistica. Ricordo che l'idea di un cash & carry on-line suscitava scetticismo nei potenziali clienti. Internet, e-mail sembrava tutto così complicato! Il tempo ha dato ragione ai nostri investimenti ed oggi oltre mille commercianti di tutta Italia scelgono quotidianamente la convenienza, la qualità e la comodità di Cedicash per i loro acquisti". Fare ordini con Cedicash è semplice e rapido: basta compilare il listino aggiungendo nelle apposite caselle le quantità desiderate per ciascun articolo, quindi inviare l'ordine via mail ad uno dei venditori Cedicash; entro poche ore la merce viene preparata e valorizzata. "I primi tempi - spiega Rita Scibilia - questa procedura era più articolata e macchinosa, ed anche internet girava molto più lentamente; ricordo di aver passato ore al telefono con alcuni clienti che non riuscivano a salvare il file dell'ordine, ad inviare una mail, o con altri cui si bloccava sistematicamente il computer E sorrido ancora ripensando a quel cliente che nemmeno aveva il PC, ma voleva a tutti i costi acquistare da Cedicash. Andò appositamente a comperarlo, poi mi chiamò e mi disse: "Adesso mi spieghi come si accende!". Oggi anche i meno esperti riescono a trasmetterci ordini on-line senza alcuna difficoltà". E non è tutto. "Stiamo progettando - aggiunge Marco Amato - un sito internet ancora più all'avanguardia, ancora più completo e, nello stesso tempo, molto più semplice da utilizzare: insomma, un vero e proprio portale Cedicash. Sarà il primo regalo per le imminenti dieci candeline". A proposito di novità in arrivo, sono molteplici i progetti attualmente in fase di studio che presto saranno presentati ai clienti: incentivi speciali, opportunità su misura, e "tanto altro ancora - conclude il responsabile - quasi trattenendosi per non rovinare l'effetto sorpresa". "Chi conosce Cedicash sa che di giorno in giorno può aspettarsi qualche nuova iniziativa; del resto fa parte del Dna di Migro cercare di essere sempre vicino ai propri clienti e alle loro esigenze; non nascondo che molte delle nostre idee nascono proprio dai suggerimenti che riceviamo". Quella di Cedicash, insomma, è una sfida che si rinnova costantemente, anche dopo nove anni di convenienza e di successi. 19 C M Y CM MY CY CMY K Lavoro e carriere Cassa integrazione ancora più flessibile Domenico Pastoressa el 2010 il debito pubblico italiano raggiungerà il 121 per cento del "PIL". "La crisi non è finita, costerà 4mila miliardi di dollari al sistema finanziario globale". È quanto sostiene il Fondo Monetario Internazionale che ha diffuso i risultati della propria stima. E allora giù a varare centinaia di piani a sostegno per arginare le turbolenze del sistema, ma la crisi "globale" costa cara e quindi i provvedimenti, in maggioranza, guardano in alto, mirano a sostenere banche, colossi industriali e grandi carrozzoni compartecipati. I piccoli e medi imprenditori devono attingere essenzialmente dal "cesto" degli ammortizzatori sociali per recuperare strumenti a difesa della crisi economica e a salvaguardia dei livelli occupazionali. E tra tutti, il più utilizzato, con un incremento anche del 500%, rispetto agli anni passati è l'istituto della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (Cig). La cassa integrazione guadagni opera nei casi di contrazione o di sospensione dell'attività produttiva per situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all'imprenditore o al dipendente, ovvero determinate da situazioni t e m p o r a n e e d i m e rc a t o (mancanza di scorte, mancanza di ordini o commesse). Quindi crisi aziendale più o meno lunga e conseguente previsione di ripresa produttiva. La Cig è prevista per il settore industriale, indipendentemente dal numero dei lavoratori occupati. Rientrano, inoltre, le lavorazioni accessorie anche non industriali, connesse in maniera diretta con l'attività della "azienda madre" in crisi. Possono beneficiare inoltre della Cig, le società cooperative che svolgono attività similari a quelle industriali, quelle di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, derivati dalla silvicoltura e dall'allevamento degli animali. Sono invece escluse le aziende: Artigiane, del Terziario, del Credito, Assicurazioni, Agricole, Piccola pesca, S p e t t a c o l o, Cooperative di trasporto e facchinaggio, Gruppi portuali, N av i g a z i o n e , Tr a nv i a r i e , Autoservizi di linea. Originariamente destinata ai dipendenti con qualifica di operaio sospesi dal lavoro, con la legge 223/1988 l'integrazione sociale ordinaria spetta ora ai l avo r a t o r i s u b o rd i n a t i appartenenti alle categorie degli operai, impiegati e quadri, assunti a tempo indeterminato, a tempo determinato e part-time nonché ai soci e ai dipendenti delle cooperative destinatarie della Cig. Sono esclusi invece gli apprendisti, i dirigenti, i lavoratori somministrati, distaccati, a domicilio ed autisti addetti al servizio personale del datore di lavoro. La durata massima dell'inter vento di Cassa Integrazione Ordinaria è di 13 settimane consecutive (dal lunedì al sabato) prorogabili di trimestre in trimestre, fino a un numero 20 massimo di 52 settimane in due anni. Tale limite, dal 20 aprile 2009 (cfr circolare INPS n. 58/2009) può essere computato non più avuto riguardo a un'intera settimana di calendario in cui un solo lavoratore - su tutta la forza aziendale -sarà posto in Cig per una sola giornata - in tutta la settimana-, ma con riferimento alle singole giornate di sospensione. La reinterpretazione della norma da parte del Ministero del lavoro porta al cambio del metodo di calcolo dei giorni, allineandosi - per fortuna - al "temporaneo" periodo di rallentamento produttivo conseguente alla attuale fase di crisi economica. Sino ad oggi il calcolo dei limiti temporali è avvenuto in ossequio alle disposizioni civilistiche cioè nel rispetto del calendario comune.Tale criterio, però, comporta un utilizzo temporale rigido del beneficio della Cassa, assolutamente non adatto alle attuali esigenze di produzione caratterizzate da una sempre più estesa flessibilità di ruoli ed orari di lavoro. Al fine di contenere e, quindi, superare la crisi, le forze lavoro vengono utilizzate in maniera funzionale all'andamento dei mercati interni ed internazionali. Per tali ragioni, il computo dei limiti temporali di concessione della Cig verrà eseguito con criteri più flessibili. Il nuovo criterio di computo dei limiti massimi di fruizione della CIG - da tre a dodici mesi considera - adesso - le singole giornate di sospensione del lavoro e non una intera settimana di calendario indipendentemente che vi sia stata sospensione dal lavoro per l'intera durata della settimana stessa. Un provvedimento, certo, che non pretende di risolvere i problemi - relativi all'occupazione - per imprese e lavoratori, ma tenta comunque di inserirvi meccanismi attivi. C M Y CM MY CY CMY K Lavoro e carriere Lo "scongelamento" dell'impresa il primo passo verso l'efficienza Antonio Pisani bbiamo un obiettivo per il 2009: la crescita zero dei costi". Con le parole pronunciate dal Vice Presidente di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, in occasione della presentazione dei dati 2008 voglio iniziare insieme a Voi il viaggio alla ricerca del bene più utile di cui una realtà organizzativa possa disporre, della risorsa più critica per fare la differenza, più preziosa addirittura del denaro che, senza di essa, perderebbe il suo valore: il suo nome è EFFICIENZA. In molteplici settori esiste l'efficienza; noi ci limiteremo a guardare le sue applicazioni in ambito gestionale cercando di individuare gli strumenti utili per ricercarla, raggiungerla e mantenerla. Efficienza è sinonimo di produttività, di adeguatezza, di vantaggi; è opportuno, allora, iniziare la nostra ambiziosa ricerca parlando del "vantaggio più vantaggioso" che il momento di crisi impone di raggiungere e su cui un colosso come Mediaset ha scelto di focalizzare i propri sforzi per passare indenne la turbolenza 2009: l'efficiente ed efficace gestione dei costi. Quando si parla di costi si parla di quotidianità e non è un caso che in qualsiasi facoltà di Economia si sostenga l'esame sulla contabilità dei costi e non su quella dei ricavi; ciò, ovviamente , non succede perché le entrate siano meno importanti ma perché tutti i sistemi economici affrontano una realtà comune: il grande numero e l'eterogeneità delle voci di spesa che le imprese gestiscono è almeno 10 volte superiore rispetto a quella delle entrate. Fino a pochi mesi fa gran parte delle imprese italiane credeva nell'ottimizzazione della propria struttura dei costi; oggi l'85% dei CFO ammette che ricercherà nella riduzione delle spese operative una strategia vincente per difendersi dalla crisi. Appare evidente, dunque, come non basti più credere nell'efficiente gestione delle proprie spese ma bisogna averne l'assoluta certezza; l'esempio Mediaset è ancora una volta emblematico: il recupero della profittabilità aziendale deve transitare attraverso progetti di miglioramento e contenimento delle uscite. La domanda ovvia è: come ottenere queste certezze in un mercato in cui le sole cose certe sono l'aumento dei prezzi e l'incremento della complessità della gestione? Effettivamente la risposta non è delle più semplici, non perché sia impossibile ottenerla ma perché per raggiungere questo ambito risultato c'è bisogno di tempo, competenza e voglia di mettere in discussione le proprie scelte. Ottimizzare i costi, infatti, non significa solo spender meno ma vuol dire migliorare, crescere, aprirsi a nuove opportunità, in una sola parola cambiare. Trattare questo argomento è sempre molto difficile, il cambiamento è tra le cose che l'indole umana accetta meno volentieri. Avete mai provato a chiedere a vostra moglie di cambiare parrucchiere? Sono sicuro che nel 99% dei casi non abbiate avuto una risposta docile ma vi siate scontrati piuttosto con una ferma difesa della sua preferenza anche se lei, in cuor suo, stava già mettendo in 21 Antonio Pisani, laureato in Economia Aziendale presso l'Università LUISS di Roma, si occupa di strategie di ottimizzazione e riduzione di costi aziendali. Dopo le significative esperienze maturate presso le società Ernst&Young e Natuzzi Spa, è oggi Partner Consultant della Expense Reduction Analysts operando nell'area Centro-Sud Italia. Per qualsiasi informazioni scrivete ad [email protected] o v i s i t a t e i l s i t o www.expensereduction.com. discussione le performance del suo "fornitore di fiducia". Ci siamo! Questo è sicuramente il primo importante obiettivo da raggiungere nella strada che porta al nostro tesoro: per conquistare l'efficienza è indispensabile la predisposizione al rinnovamento ed al confronto continuo con il mercato della fornitura, per cogliere con tempestività le opportunità che lo caratterizzano. Il più celebre teorico del cambiamento, Kurt Lewin, qualifica questo momento con il termine "unfreezing" ovvero scongelamento; all'inizio di questi giorni di primavera, dunque, l'invito che porgo a tutti quelli che credono nella propria impresa e che ogni giorno cambiano l'offerta dei propri prodotti/servizi per adeguarli alla mutevolezza della domanda è: ruotate di qualche grado la vostra prospettiva ed esponete ai caldi raggi del mercato la parte più "artica" della vostra realtà, per iniziare a recuperare competitività e marginalità anche dall'interno. C M Y CM MY CY CMY K Diritto e fisco L'Authority e la concorrenza in Italia Mariano Leone ualche anno fa, prima del disastro finanziario che ha riportato in auge i termini fondamentali dell'economia politica: liberismo, statalismo, libera concorrenza con effetti di stravolgimento di posizioni ideologiche, c'è stato un episodio negli USA che ho ritenuto emblematico perché impercorribile in Italia. La Coca Cola USA aveva acquistato una nuova bevanda la Dr. Pepper, una bibita da un vago sapore di ciliegia. Il tribunale americano con una sentenza aveva ritenuto lesivo per la concorrenza l'acquisizione di questa bevanda affermando che con questa acquisizione la Coca Cola avrebbe assunto una posizione dominante sul mercato. La motivazione della sentenza era interessante perché si rifaceva alle qualità organolettiche della nuova bevanda che potevano richiamare quelle della Coca Cola, quindi di conseguenza la posizione sul mercato della bevanda Coca Cola avrebbe acquistato una dominanza per effetto di una acquisizione societaria e non di un rapporto di c o n c o r r e n z a commerciale. Sia la motivazione, sia la procedura giudiziaria mostrano che per sanzionare accadimenti che riguardano la concorrenza occorre una visione sostanziale e non formale delle responsabilità e addirittura, come in questo caso, un intervento indagativo sulle qualità organolettiche della bevanda. In Italia un contenzioso di questa qualità non l'avremmo avuto, a cominciare dall'individuazione delle responsabilità giuridiche. Nel nostro Paese abbiamo una categoria imprenditoriale che possiamo definire quarto capitalismo che rappresenta l'unica categoria imprenditoriale che si misura con la concorrenza. Si tratta di imprese che hanno da 30 a 400 dipendenti. Non solo si misurano quotidianamente con la concorrenza, nazionale ed estera, ma sono le imprese che pagano le inefficienze amministrative, un fisco cattivo con i piccoli e assolutamente rilassato con la grande evasione, una amministrazione pubblica che paga con tempi assurdi, una organizzazione di categoria che dovrebbe rappresentarli ma che in realtà è gestita dall'altra categoria di imprenditori, quella dei privilegiati che si oppone al quarto capitalismo. Questi gruppi vivono di concessioni statali, di posizioni dominanti sul mercato coltivate da taciti consensi politici, e sono incapaci di misurarsi sui mercati esteri se non fanno innovazione. A dispetto di questo ruolo, toglie risorse finanziarie al quarto capitalismo. Assorbe le maggiori risorse del sistema assistenziale (cassa integrazione, leggi agevolative, ecc.). L'indirizzo politico predominante tende a favorire il capitalismo privilegiato e molto spesso coincide con questo. Ma dovendo formalmente salvaguardare i principi del libero mercato, ha prodotto una ennesima istituzione, come nella migliore tradizione italiota. Chi dovrebbe assicurare le regole del mercato all'unica categoria che si misura con queste regole? L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. In una situazione dove una dozzina di famiglie detengono tutto il mercato borsistico italiano, per cui la borsa italiana è nana ed è destinata ad essere nana. In una situazione dove solo 50 nomi coprono le cariche dei consigli di amministrazione di tutto il mondo bancario ed assicurativo italiano. In una situazione dove le aziende che fanno più utili sono quelle che gestiscono monopoli o attività in concessione (televisioni, telefonia, energie, informazione), 22 abbiamo l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ma cosa fa di concreto questo istituto con 170 dipendenti? Ecco gli ultimi interventi dell' Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: 14/ 04/ 2009: Segnalazione sulla Legge Regionale della Regione Liguria 28 Ottobre 2008, n. 39; 14/ 04/ 2009 Segnalazione sui criteri di individuazione delle reti di trasporto di gas naturale e sull'allacciamento; 15/04 /209: Accettati e resi vincolanti gli impegni presentati da Abi e Pattichiari. Non entro nel merito di questi provvedimenti, ma mi chiedo come fanno a vedere questi dettagli e a non vedere i treni di violazione della concorrenza che rischiano di investirli. Come fanno a non vedere il mondo degli appalti pubblici, delle concessioni statali, delle innumerevoli commistioni a livello centrale e periferico che c o i n v o l g o n o amministrazioni pubbliche e imprenditoria privata privilegiata. Chi nomina questa Autority? Il Presidente ed i quattro componenti sono nominati di concerto dai presidenti del Senato e della Camera dei deputati. Per definizione dovrebbe essere una istituzione indipendente. Visto come sono nominati i componenti del CDA come si fa a dire senza rossori che possa essere indipendente. La legge istitutiva è del 1990. Lascio a chi mi legge valutare che cosa è cambiato nel sistema economico italiano da quando è stata costituita questa Autority. Sono passati 20 anni e non credo che sia cambiato qualcosa. Anzi mi pare che l'accentramento, la commistione tra mondo bancario finanziario e assicurativo, mondo politico, grande impresa privilegiata da concessioni statali sia diventata così macroscopica che immagino i componenti dell'Autority camminare con gli occhi bassi per non vedere le sistematiche violazioni della libera concorrenza. C M Y CM MY CY CMY K Diritto e fisco Cos'è l'IBAN e cos'è il BIC Bartolo Di Pierro IBAN (International Bank Account Number) è la coordinata bancaria internazionale che consente di identificare, in maniera standard, il conto corrente del beneficiario, permettendo inoltre alla Banca ordinante d i ve r i f i c a re l a correttezza dei dati grazie ai due caratteri di controllo, già in fase di inserimento del bonifico. A seguito delle implementazioni procedurali alcune banche riescono anche a ricavare, automaticamente, il BIC (Bank Identifier Code) codice, attribuito dalla SWIFT, che identifica la banca del beneficiario. SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) è la società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie mondiali, una società attraverso la quale il mondo finanziario svolge la sua attività con velocità, certezza e sicurezza. Più di 8300 organizzazioni bancarie, enti e imprese in più di 208 paesi utilizzano la SWIFT per lo scambio di milioni di messaggi finanziari standardizzati. Entrambi gli elementi IBAN e BIC sono necessari per eseguire i pagamenti verso l'estero e conferire a detti pagamenti il più elevato grado di automazione e velocità possibile. L'utilizzo dell'IBAN, sempre associato al codice BIC della banca del beneficiario, è stato regolamentato sia dal Regolamento (CE) 2560/2001, e sia da una risoluzione dell'EPC (European Payment Council) che ne ha sancito l'obbligatorietà per tutti i bonifici in euro, di qualsiasi importo, effettuati verso i Paesi dell'Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e la Svizzera. Il regolamento ha previsto che in caso di bonifici transfrontalieri (cioè quelli emessi in Euro, fino ad un massimo di Euro 50.000, nell'ambito della Unione Europea allargata) le banche devono percepire le stesse commissioni e spese previste per un bonifico in Italia. Il Regolamento prevede però che la banca possa richiedere delle commissioni supplementari per la mancanza o l'indicazione errata di questi dati. Dette commissioni servono a coprire le eventuali spese che potrebbero essere richieste alla Banca ordinante dalla Banca del beneficiario, a causa del fatto che non avrà potuto trattare in maniera automatica i pagamenti. È bene rammentare che è comunque facoltà delle banche, che ricevono bonifici privi delle coordinate IBAN e BIC complete e corrette, di rifiutare e quindi respingere al mittente tali pagamenti addebitando alla banca mittente le loro spese. Alcune banche hanno messo a disposizione su internet un programma che consente di verificare l'esattezza dell'IBAN. Ad esempio ci si può collegare al sito Banca Marche:http://www.bancamarche.it/viewd oc.asp?CO_ID=421&tree=508 Il codice SWIFT rilevabile, anche, su internet al sito: http://www.swift.com/bsl/freequery.do è formato da max 11 caratteri alfanumerici: - 8 caratteri obbligatori + 3 facoltativi Ad esempio il codice BMBAIT31XXX che identifica B A N C A MERIDIANA SPA Direzione Generale - Bari - si legge come segue: - i primi quattro caratteri: BMB A identificano la banca; - quinto e sesto: IT indicano la nazione; - settimo ed ottavo: 31 riportano il codice della città: Bari - gli ultimi tre caratteri identificano eventuale filiale di destinazione (branch code); questo carattere non è obbligatorio ed in mancanza devono essere inserite: XXX. A partire dal 1° gennaio 2008 il codice IBAN utilizzato per i bonifici transfrontalieri, ha sostituito le tradizionali coordinate bancarie (codici ABI, CAB e numero di conto corrente) ed è diventato obbligatorio anche per i bonifici nazionali. I paesi che hanno aderito alla convenzione sull'IBAN (aggiornamento all'1/1/2007) sono tutti i Paesi U.E. (27): Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Paesi dello SEE (Spazio Economico Europeo): Islanda, Liechtenstein, Norvegia. Altri Paesi: Andorra, Bosnia, Croazia, Gibilterra, Macedonia, Mauritius, Montenegro, Svizzera, Tunisia, Serbia, Turchia. 23 C M Y CM MY CY CMY K Area prodotti Bilancio positivo per le vendite pasquali a colomba e le uova di cioccolato reggono le difficoltà del momento confermando la forte tenuta del sistema agroalimentare in tempo di crisi. Le stime dell'Aidi, l'associazione che raggruppa i produttori dolciari di Confindustria, parlano di una spesa nazionale complessiva per i dolci pasquali di circa 280 milioni di euro (inclusi quelli delle pasticcerie artigianali), smentendo seccamente le notizie di rincaro di prodotto sui banchi della grande distribuzione. Sulle tavole degli italiani arrivano circa 38 milioni di colombe, cifra in leggero aumento rispetto ai numeri del 2008 (si stima almeno un +1%) e tra i 42 ed i 43 milioni di uova, con una spesa media per famiglia di circa 20 euro. Le notizie sulla buona tenuta del mercato sono confermate dai produttori di Verona e provincia, territorio nel quale si concentrano i due terzi della produzione nazionale , e arrivano dopo una campagna pasquale 2008 un po' sotto tono (-1% sul 2007). L'anno scorso erano state vendute complessivamente 35 mila tonnellate di dolci lievitati pasquali, di cui il 76% di colombe tradizionali, il 15% di colombe speciali e il 9% torte pasquali. Il confronto con gli anni precedenti è comunque positivo, con un incremento del 4,6% sul 2002 e del 12,3% sul 1999. La Pasqua 2008 era caduta però il 23 marzo, penalizzata da una concentrazione delle vendite su un arco temporale più corto e da una minore lontananza dal precedente periodo natalizio. "La campagna è andata sostanzialmente bene. Stimiamo un aumento della produzione rispetto allo scorso anno di almeno il 3%, sia per le uova che per le colombe" commenta Alberto Bauli. "Quello che conta è però il sell-out, ossia quanta parte di prodotto immesso sul mercato sarà effettivamente venduto, dal momento che l'80% degli acquisti di questo prodotto avviene negli 8-10 giorni che precedono la festività: una settimana santa troppo calda, quindi sfavorevole ai consumi di questo tipo, può determinare una certa contrazione degli ordinativi. A giugno chiuderemo c o m u n q u e l'esercizio 2 0 0 8 2009 con un fatturato di circa 320 milioni, quindi in crescita rispetto al precedente, confermando una quota di mercato del 23% sulla colomba, delle 22% sulle torte pasquali e del 12% sulle uova, con quattro milioni di famiglie acquirenti. Unico neo" conclude, "l'erosione dei margini. Lavoriamo oggi con un margine operativo lordo tra il 7 e l'8%, cifre quindi non elevate cui si deve opporre una politica di grande attenzione al contenimento dei 24 costi industriali". Positivo è anche il riscontro in casa Motta, l'azienda di San Martino del gruppo Nestlè che per prima iniziò la produzione industriale delle colombe negli anni '30.Pure alla Melegatti di San Giovanni si parla di una buona stagione. "Siamo complessivamente soddisfatti anche dell'andamento della campagna natalizia" afferma il presidente Emanuela Perazzoli. "I prezzi delle materie prime stanno però risalendo a danno della redditività. Ci difende un brand affermato da 115 anni e una quota di mercato del 15%, con quantitativi che consentono una buona politica di contenimento dei costi. A giugno chiuderemo un bilancio con un fatturato stabile a circa 60 milioni, con un conto economico in pareggio se non in leggero utile. Se si cresce, in questo settore, è solo per acquisizioni. Giova però l'innovazione e la ricerca di prodotti per ricorrenze alternative a quelle classiche. È questo un filone da potenziare". Per le aziende produttrici un parziale recupero di redditività arriva anche dalle tante le versioni proposte per le colombe pasquali, vendute a prezzi chiaramente più elevati: al cioccolato, alla crema, glassate, al caffè o al limoncello. E infine i rapporti con la grande distribuzione, una canale che assorbe l'88% del prodotto. La competizione tra i produttori si gioca tra qualità e prezzi, tenendo conto che la colomba pasquale copre circa il 15% delle quantità complessive dei lievitati da ricorrenza e il 20% a valore. Colombe, pandori e panettoni sono usati infatti come veri "prodotti civetta", cioè con forte richiamo sul consumatore per spingerlo ad acquistare anche altra merce. Alessandro Azioni - L'arena.it 13 aprile 2009 C M Y CM MY CY CMY K Area prodotti "Licor" i liquori italiani fanno consorzio Francesco Dente 'appuntamento è per il 23 maggio a Saronno. La città famosa per l'Amaretto ospiterà, in occasione della manifestazione sul folclore italiano, la firma dell'atto costitutivo di "Licor". Che cosa è Licor? È l'associazione fra i comuni produttori di liquori, sorta per valorizzare i simboli dell'agroalimentare italiano. Al momento sono già una decina le città che hanno aderito all'iniziativa. È il caso, ad esempio, di Civitavecchia (Sambuca Molinari), Pisticci (Amaro Lucano), Benevento (Liquore Strega), Muccia (Anice Varnelli), Muravera (mirto), Bormio (Braulio), Torreggia (Maraschino), Rossano Calabro (liquore di liquirizia), Amalfi (Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi Igp Limoncello), oltre naturalmente Saronno. Numerosi i progetti del sodalizio: si va dalla promozione di eventi, alla tutela della tipicità del prodotto, dagli studi sulle origini dei liquori italiani alle iniziative di ricerca. Proprio per questo motivo sono state coinvolte anche le aziende produttrici, artigianali e industriali. L'intento, infatti, è da un lato quello di creare un circuito fra i Comuni sede delle aziende che imbottigliano i liquori, dall'altro dar vita a una operazione di marketing di settore. L'obiettivo finale a cui punta l'associazione è valorizzare la tipicità dei liquori italiani in vista dell'Expo 2015 che si terrà a Milano. Licor, a sua volta, si inserisce nel progetto "Res tipica", l'Associazione costituita dall'Associazione nazionale comuni (Anci) e dalle Associazioni Nazionali delle Città di Identità, per la promozione delle identità territoriali italiane. Res Tipica nasce per salvaguardare e promuovere l'immenso patrimonio ambientale, culturale, turistico ed enogastronomico dei Comuni piccoli e medi del nostro Paese. Intende valorizzare, inoltre, la cultura dei territori, per far conoscere in Italia e nel mondo la ricchezza di paesaggi, saperi e sapori. Non a caso sono già sorte ben 24 associazioni che tutelano i prodotti più diversi del made in Italy alimentare: dall'olio al vino, dalla chinina alla nocciola, dal castagno al miele. Un modo intelligente, dunque, per metter in vetrina gli "elisir" del Belpaese. Un bicchiere di vino contro la crisi La 43° edizione di Vinitaly quest'anno si è presentata come "The World We Love": il mondo che amiamo. La manifestazione ha registrato numeri da record. Oltre 150.000 i visitatori provenienti da 110 Paesi, 45.000 gli operatori esteri e 4.200 gli espositori di altri Paesi. Perché è soprattutto all'estero che la vendita e il consumo non conosce crisi. Quasi con un bicchiere di vino si volesse dimenticare la situazione economica. In particolare dai dati si evince che nel 2008 l'export di vino all'estero ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro, con una crescita del 2% in valore e per quest'anno la tendenza non appare affatto conclusa. E, secondo gli studi più recenti, a breve-medio termine (cinque anni) ci sono ancora margini di crescita, soprattutto in alcuni Paesi. Cina, Messico, Brasile, Germania e Regno Unito, per esempio, sono i più promettenti per i vini base. Ma Germania e Brasile sono anche interessati alla fascia dei popular premium, come pure Norvegia, Canada e Paesi Bassi, mentre la Russia si configura come mercato emergente per le fasce di prezzo più elevato, sia il segmento premium (dove si posizionano Hong Kong, India, Singapore, Usa) sia super premium, le etichette più costose, dove spiccano anche Hong Kong, Cina e Svizzera. Diverse invece le previsioni per il mercato interno. Secondo la ricerca del Centro Studi gli italiani risultano "più sensibili alla qualità che alla quantità. Nel 2008 è aumentata la propensione all'acquisto - ha commentato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani - di vini a denominazione di origine anche nella distribuzione organizzata (Gdo), con una crescita sensibile della fascia di vini con prezzo superiore ai 5 euro". A differenza di quanto immaginato però, quello italiano, ha aggiunto Mantovani, "non è un mercato maturo". 25 C M Y CM MY CY CMY K Life style Le giuste soluzioni per arredare il vostro giardino volte basta poco per cambiare il volto della propria casa soprattutto con l'arrivo della primavera che dona una luce diversa agli ambienti e richiama la maggiore vitalità degli spazi esterni. Per chi ha la possibilità di avere un giardino è importante che prenda anche in considerazione l'esterno che, se arredato in modo semplice ma funzionale, può davvero essere utilizzato frequentemente soprattutto per trascorrere piacevoli momenti con amici o con la propria famiglia. Il giardino è il luogo relax ideale, e sicuramente richiede manutenzione ma allo stesso tempo con i giusti interventi dà molte soddisfazioni. Occorre sistemare le siepi e il prato per cui tanti sono gli utensili che si possono utilizzare. Per non sbagliare potete affidarvi ai leader del mercato, i Black & Decker i cui tosaerba e tagliabordi possono essere usati anche da mani non troppo esperte. Progettando il vostro spazio verde con attenzione potrete avere un giardino vivo e 3 fiorito in ogni periodo dell' anno accostando insieme piante di ogni tipo, un prato verde e ritagliarvi un angolo dove potervi sedere per ammirare gli alberi da frutto nel periodo della fioritura, le rose sbocciate e le altre meraviglie che la vita all'aria aperta vi offre. Per fare questo molte sono le possibilità di arredo. Ciò che maggiormente viene utilizzato sono i gazebo che possono essere montati molto semplicemente e richiedono solo una semplice manutenzione.Variano le dimensioni e i materiali. La maggior parte di essi ha forma quadrata o rettangolare ma ci sono anche in forma ottagonale. I più pratici sono in ferro ma il gazebo in legno, tuttavia, rimane il più classico, e quello che esteticamente rappresenta la migliore scelta per l'arredo degli spazi aperti, conservando quel tocco di romanticismo.Tutti 1 26 C M Y CM MY CY CMY K Life style ai più diversi ambienti. La Progarden è tra le aziende specializzate nella produzione e progettazione di questi articoli e con le due linee classica e elegance offre soluzioni per tutti i gusti. Semplici o con ripiani i cui motivi riprendono gli effetti delle più diffuse pavimentazioni per dare però permettono la migliore integrazione con gli spazi circostanti perché lasciano la possibilità sui lati di osservare il giardino, anche se in alcuni modelli possono essere aggiunti dei paraventi per ripararsi nelle umide e fresche serate estive. per l'arredamento con tavoli da esterno, dondoli, poltroncine in paglia, divanetti in tessuti facilmente sfoderabili, il tutto per dare un tocco di particolarità ed eleganza. E per questi mobili da giardino c'è una vasta possibilità di scelta. Il materiale più utilizzato è il polipropilene, lega plastica che con la sua leggerezza e le possibili diverse colorazioni può abbinarsi all'ambiente una certa uniformità. Soluzioni più eleganti le offre la Monclaire con sedie e tavoli in banano color corda con cuscini in iuta, complementi d'arredo adattabili perfette anche per gli interni. Un angolo barbecue, meglio se portatile, darà alle vostre mangiate il piacevole gusto dell'arrosto e le moderne soluzioni permettono anche una facile pulizia, cosa che spesso rappresenta la vera nota dolente di questa scelta di cucina all'aria aperta. Per accontentare i più piccoli non servono le case sugli alberi alla Simpson ma basterà sistemare in giardino una Country cottage della Famosa per far sognare i vostri bambini, o un piccolo scivolo che garantirà divertimento a volontà, mentre i grandi potranno rilassarsi su un comodo dondolo. Per chi non avesse un grande giardino a disposizione potrà adattare queste soluzioni perfettamente anche a una veranda, dove concedersi momenti di convivialità per godersi la primavera oppure ovviare alla calura estiva. Con queste soluzioni il vostro giardino o la vostra veranda diventerà una vera e propria stanza aggiuntiva della casa. A questo punto 4 manca solo un invito agli amici per trascorrere una piacevole serata in compagnia 2 1. Set veranda Progarden: Panchina Lariana, poltrone Lario, tavolino Niso; 2. Dondolo tre posti Pacifico, 3. Black & Decker tosaerba 30cm 900w; 4. Country Cottage Famosa. Tutti gli articoli sono disponibili presso i punti vendita Bliz oppure acquistabili on line dal sito www.bliz .eu 27 C M Y CM MY CY CMY K Life style Pannelli solari: innovazioni tecniche aumentano il risparmio energetico Le aziende più impegnate in ricerca e innovazione hanno messo a punto tecnologie in grado di incrementare il risparmio energetico ottenuto con i pannelli solari. Con notevoli benefici anche sul risparmio economico delle famiglie che scelgono di installare questi impianti. Alcuni piccoli ma rilevanti accorgimenti tecnici consentono di migliorare notevolmente le prestazioni in fatto di risparmio energetico. Tra i pannelli solari, quelli a circolazione naturale hanno, come noto, i rendimenti migliori. In particolare, i sistemi solari termici a circolazione naturale sono quelli che permettono di massimizzare il risparmio sia energetico che economico, poiché sfruttano il naturale ciclo del calore. Inoltre non hanno bisogno di manutenzione, grazie alla semplicità di funzionamento, e non richiedono energia elettrica suppletiva. Il fluido contenuto nei pannelli, riscaldato dal sole, sale verso lalto, entra nel bollitore sovrastante cedendo il proprio calore allacqua sanitaria e, una volta raffreddatosi, scende di nuovo creando una circolazione, appunto, naturale. Ma i pannelli solari più moderni, garantiscono caratteristiche di alto rendimento e durata, soprattutto per lalta qualità dei materiali e della tecnologia utilizzati, oggi ulteriormente migliorati. Continui e attenti studi, hanno consentito di apportare alcune interessanti modifiche per migliorare il rendimento dei sistemi solari termici per la produzione di acqua calda sotto il profilo del risparmio energetico. Nella costruzione dei nuovi pannelli viene infatti utilizzata la moderna tecnologia di saldatura al laser, con il risultato di un ulteriore miglioramento delle caratteristiche di efficienza e affidabilità. Le nuove strutture sono completamente in alluminio e sono già predisposte anche per lincasso a tetto. La piastra captante altamente selettiva, saldata al laser ai collettori, è ora ricavata in un unico stampo per eliminare ogni tipo di infiltrazione ed è realizzata in Mirotherm. Tra il vetro ad alta trasmittanza e la cornice, inoltre, è inserita una guarnizione di tenuta a giunture saldate. Nel mondo della termoidraulica, il solare termico continua così ad essere uno dei settori in maggiore espansione, grazie anche ai contributi statali in forma di sconti fiscali. Risparmio energetico e risparmio economico possono così favorire un rapido sviluppo dellenergia solare presso gli utilizzatori ed in particolare nelle abitazioni civili delle famiglie italiane. Iniziative concrete e una diffusa informazione rendono poi i consumatori più consapevoli della reale accessibilità e convenienza economicoambientale degli impianti di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. www.supersolar.it Un ragazzo finlandese perde lultima falange di un dito in un incidente e si fa impiantare una chiavetta Usb La memoria in un dito Tutto è nato da una battuta dei medici che hanno assistito Jerry Jalava, programmatore finlandese, in ospedale dopo lincidente in moto in cui il ragazzo ha perso lultima falange dellanulare sinistro. LIDEA Apprendendo che il giovane geek si guadagna da vivere stando al computer, uno dei dottori che si occupava della costruzione della protesi per il dito gli ha infatti suggerito di compensare la porzione mancante con una pennetta Usb. Era ironico, ovviamente, ma a quanto pare lidea è piaciuta molto al programmatore evidentemente dotato di grande senso dellumorismo e autoironia , che non ci ha pensato due volte e ha chiesto che fosse realizzata. LA PROTESI È lo stesso Jerry a segnalare il link alla pagina di Flickr in cui ha pubblicato alcune foto del suo dito dotato di memoria. Con orgoglio. Ed è sempre lui a raccontare lintera vicenda sulle pagine del proprio blog , dove spiega che la protesi in silicone in cima alla quale è stata incorporata la pendrive Usb non è fissa: è una specie di guaina morbida che può essere sfilata dal dito in qualsiasi momento. 28 Per esempio quando il ragazzo deve trasferire dei dati da o sul suo personalissimo supporto di archiviazione digitale da 2GB di capienza. «Se devo usare la memoria Usb lascio la protesi infilata nella porta dedicata del computer, per poi rimettermela addosso quando il trasferimento dati è terminato», ha detto Jerry, che ha anche anticipato come sarà la versione 2.0 della protesi: « Av r à u n t a g R fi d s u l polpastrello, e questa parte sarà rimovibile indipendentemente dal resto». Alessandra Carboni - www.corriere.it 19 marzo 2009 C M Y CM MY CY CMY K Life style Primavera: le allergie ai pollini La primavera è arrivata finalmente, ma con lei arrivano anche i pollini. Linverno è stato particolarmente rigido e questo, da un lato, non è un fatto del tutto negativo, anzi per le persone che soffrono di allergie è sicuramente positivo. In Italia circa 12 milioni di persone soffrono di allergia ai pollini. Secondo i dati medici, almeno una persona in ogni famiglia ha questo problema. Il freddo che è iniziato a fine autunno ha ritardato il processo di impollinazione, quindi i disturbi legati alle allergie dovrebbero ritardare di qualche settimana. Cosa succede alle persone allergiche ai pollini? Inalando lallergene hanno sintomi che comprendono starnuti, occhi rossi che lacrimano, tosse e nei casi più gravi anche attacchi dasma. Secondo i pediatri, per prevenire lallergia nei bambini, bisognerebbe portarli spesso in campagna, proprio dove cè una maggiore possibilità di contatto con i pollini: in questo modo si innalzano le loro difese contro gli allergeni. Infatti, secondo gli esperti, lallergia colpisce maggiormente proprio coloro che non sono a stretto contatto con gli allergeni e che quindi non sintetizzano gli anticorpi necessari per la difesa. I rimedi per le allergie da pollini sono gli antistaminici, da prendere da metà marzo fino a giugno, ma il periodo dipende dai calendari pollinici (consultabili sul sito www.unipg.it) della zona in cui si vive. Ginkgo Biloba: un aiuto per la memoria? Tra i prodotti naturali a cui i media dedicano spesso ampio spazio vi è il ginkgo biloba uno dei trattamenti erboristici più impiegati e più noti per le vantate proprietà di influire positivamente sulla memoria, sulla capacità di apprendimento, l'attenzione e l'umore. Il ginkgo biloba è un albero a lento accrescimento appartenente alla famiglia delle ginkgoacee, che può raggiungere anche i 40 metri di altezza. Originario dell'estremo oriente, conosce ora una diffusione praticamente ubiquitaria, grazie anche alle sue caratteristiche biologiche: u n ' e l ev a t a resistenza al freddo, alla carenza di acqua, all'attacco di funghi e altri parassiti. In fitoterapia vengono utilizzate le foglie essiccate , dalla caratteristica forma a ventaglio, ricche di sostanze attive come aminoacidi, flavonoidi e derivati terpenici (i principali sono bilobalide, ginkgolidi, ginkgoflavonglucosidi). Le proprietà farmacologiche di questi componenti che hanno destato maggior interesse sono l'azione a livello cardiovascolare, l'attività sui sistemi di neurotrasmissione e l'attività antiossidante per l'azione antiradicalica. Per quanto riguarda l'azione sul sistema cardiovascolare, in particolare l'estratto di ginkgo sembra in grado di esercitare un'azione vasodilatatrice e di ridurre la viscosità del sangue e l'aggregabilità piastrinica. Per queste proprietà, il ginkgo biloba oggi viene sempre più frequentemente impiegato in tutte quelle condizioni di riduzione delle capacità cognitive, della memoria e dell'apprendimento, dovute ad una insufficiente irrorazione sanguigna cerebrale tipiche della demenza, e nelle malattie vascolari periferiche (claudicatio intermittens). Alcuni studi hanno dimostrato che l'estratto standardizzato (al 24% in flavonglucosidi e al 6% in derivati terpenici, denominato Egb 761) di ginkgo biloba assunto alla dose di 120-240 mg al giorno per sei-otto settimane può migliorare, seppur debolmente, alcuni parametri relativi alle funzioni cognitive; va tuttavia precisato che si tratta di studi di piccole dimensioni, non sempre metodologicamente corretti. Soprattutto, questi studi non hanno dimostrato che i miglioramenti osservati si traducono in una superiore qualità di vita dei pazienti e di chi li assiste, né in un rallentamento della progressione della malattia. L'efficacia del ginkgo biloba è stata inoltre valutata nel trattamento dei disturbi d'altura, ma dagli studi non sono emerse sostanziali differenze rispetto al placebo. Altri impieghi molto diffusi, come il 29 trattamento dell'asma, il tinnito, gli acufeni, la disfunzione erettile e la sindrome premestruale non sono supportati da dati di letteratura scientifica. Per quanto riguarda gli effetti indesiderati, è stata segnalata la comparsa occasionale di cefalea, nausea, vomito, bruciore di stomaco e diarrea. Sono riportate inoltre anche se raramente, gravi reazioni allergiche cutanee. Per la capacità del ginkgo di diminuire l'aggregazione piastrinica, il ginkgo biloba potrebbe indurre sanguinamenti improvvisi e/o ricorrenti e la comparsa di emorragie e/o ematomi spontanei, che devono essere segnalati al medico. Poiché l'assunzione di ginkgo sembra essere associata alla comparsa di convulsioni, cautela deve essere adottata anche nelle persone epilettiche o che potrebbero essere predisposte ad epilessia o che stanno assumendo farmaci noti per la capacità di indurre attacchi epilettici. Il prodotto è controindicato nelle persone che soffrono di ipertensione, in gravidanza, durante l'allattamento e nei bambini al di sotto dei 12 anni. Il medico dovrebbe sempre essere informato riguardo l'assunzione di integratori a base di ginkgo biloba, in modo particolare da parte delle persone anziane e dalle persone in trattamento con farmaci anticoagulanti, aspirina, antiaggreganti piastrinici e con alcuni diuretici. L'assunzione di ginkgo dovrebbe essere sospesa almeno 36 ore prima di effettuare un intervento chirurgico. www.saninforma.it C M Y CM MY CY CMY K Recensioni Tutto subisce l'influsso del fisco Tasse - libro inchiesta di Panorama - Sergio Ricossa alla democrazia alla libertà, alla giustizia, al senso di responsabilità dei cittadini, alla loro prosperità o a quella dei figli e nipoti, tutto subisce l'influsso del fisco. Nel caso italiano, influsso prevalentemente malefico. Riformare in meglio il fisco è compito arduo: come diceva un illustre economista di altri tempi, Maffeo Pantaleoni, qualunque imbecille è capace di inventare una nuova imposta, pochissimi governanti sanno tassare con giudizio. Dà speranza ricordare che con un gettito fiscale nettamente inferiore a quello odierno riuscimmo tuttavia nell'immane impresa di ricostruire l'Italia dalle rovine della seconda guerra mondiale. Ma allora si era ricreato per un momento, e sia pure in piccolo, il sistema dell'equilibrio tra potere e contropotere. Le frenesie fiscali di Scoccimarro non furono sostenute a oltranza nemmeno da Togliatti, mentre Luigi Einaudi, Corbino e Pella fecero diga contro di esse. Quasi mezzo secolo dopo urge ritrovare qualche paladino del fisco democratico, che ricominci dal principio, ossia prenda atto e faccia prender atto che è inutile versare altra acqua nel secchio dell'erario, se prima non ne tappiamo i buchi. È il minimo da pretendere, e per giustificarlo basta il buon senso, non occorre la scienza delle finanze. Romanzo noir per Paulo Coelho, ma per leggerlo in Italia bisognerà attendere È molto atteso in Europa l'ultimo libro dello ne parlano in molti forum. scrittore Paulo Coelho, l'autore brasiliano Il nuovo romanzo dell'autore di "L'alchimista" più letto del mondo. Si tratta del suo primo e "Il cammino di Santiago" si svolge nell'arco r o m a n z o n o i r, u n di 24 ore a Cannes, dove poliziesco, ambientato a è in corso il famoso Cannes e nella Costa Festival del Cinema. Nella Azzurra, sullo sfondo dello stessa giornata avvengono sfavillante mondo dell'alta cinque misteriosi omicidi moda francese. Una novità in serie che risultano assoluta per Coelho, dal collegati agli ambienti della titolo "O vencedor està moda. "Brida" è l'ultimo so" (Il vincitore resta solo), romanzo pubblicato nel pubblicato dalla casa corso del 2007 da Paulo editrice brasiliana Agir. Il Coelho in Italia edito da racconto poliziesco ha Bompiani. Si calcola che fatto il suo debutto in Coelho abbia venduto anteprima mondiale nelle Lo scrittore Paulo Coelho complessivamente nel librerie brasiliane lo scorso mondo oltre 75 milioni di agosto, ma non è ancora nota la data di copie, con traduzioni in 62 lingue e diffusione uscita in Italia, intanto gli appassionati già in 150 nazioni. 30 C M Y CM MY CY CMY K Lettere la Città s.r.l. Via Carlo Alberto,23 - 70056 Molfetta (Ba) Direttore Responsabile: Benedetta Maffia Redazione e fotografie: Michele De Sanctis Grafica e impaginazione: Nicola Lorizzo Hanno collaborato: Eugenio Benetazzo Michela Caiapic Francesco Dente Bartolo Di Pierro Marco Fiorentino Marco Gadda Mariano Leone Viviana Minervini Domenico Pastoressa Domenico Pesce Antonio Pisani Angela Poli Giovanna Poli Stampa: Incentive Promomedia s.r.l. - Bari REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI TRANI N° 8/08 DEL 29/07/08 ISCRIZIONE AL R.O.C. 11645 © TUTTI I DIRITTI RISERVATI Tutti i diritti di riproduzione, adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo, nonchè i diritti di traduzione sono riservati per tutti i paesi. Ogni riproduzione, totale o parziale, sotto qualsiasi forma, anche a uso interno o didattico, se non espressamente autorizzata dall'Editore, è vietata a norma di legge. 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Gentilissimi, volevo complimentarvi per il nuovo sistema promozionale legato a Migro Informa che avete ideato. Le locandine vicino ai prodotti con i prezzi riservati solo a noi abbonati all'interno delle corsie sono molto chiare, con un risparmio di facile riscontro e la solita ottima convenienza delle vostre offerte. Leggere un giornale non è mai stato così utile Sandro Bogliacino Per le tue lettere a Migro informa scrivi a: [email protected] oppure redazione Migro informa casella postale 151 70056 - Molfetta (Ba) I l n o s t ro u f fi c i o marketing è sempre al lavoro per proporre ogni giorno il prezzo più basso su tutti i prodotti dei Cash Migro e l'abbinamento di alcune promozioni con Migro informa premia gli abbonati sin dal primo numero. Questa nuova formula costituisce solo un perfezionamento di un sistema che cerca sempre di offrire ai nostri clienti chiarezza e convenienza. Gentile Migro, mi chiamo Gianluca Salviati e premetto che... non sono vostro cliente. Ho due supermercati nella provincia di Firenze e sono venuto in possesso del vostro giornale tramite un amico che, invece, è vostro affezionato cliente da molti anni. La ragione per la quale non mi 31 servo da voi è la distanza: non posso allontanarmi dai miei punti vendita, mi toccherebbe perdere una giornata intera. Ho, però, letto proprio su Migro Informa della vostra divisione Cedicash. Davvero è possibile usufruire degli ottimi prezzi della Migro ed avere la merce direttamente in consegna nei miei punti vendita? Vorrei inoltre chiedervi: c'è un responsabile della divisione Cedicash cui potermi rivolgere per porre alcune domande specifiche? Mi permetta anche di elogiare la redazione di Migro Informa per l'ottimo prodotto che ho avuto spesso la fortuna di apprezzare: vi ho trovato un'informazione concreta e puntuale ed ho avuto modo di familiarizzare con voi della Migro prima ancora di diventare un vostro cliente! Un unico appunto. Vorrà perdonarmelo, ma da compaesano del Sommo Poeta ed... omonimo di uno dei padri dell'Accademia della Crusca non posso esimermi dal farvelo. Nel giornale ho riscontrato un'infinità di errori di ortografia e di battitura! Possibile che non ci sia qualcuno che ne controlli e corregga le bozze prima che vada in stampa? In attesa di un vostro gradito riscontro, rivolgo i più cordiali saluti. Gianluca Salviati Lieti di annoverarla tra i lettori di Migro Informa, ci farebbe piacere di averla anche tra i nostri clienti. In questo numero troverà un articolo esaustivo sul Cash & Carry online: Migro CediCash. Maggiori informazioni potrà riceverle chiamando, l'ufficio vendite, al numero 080 335 0888. Registriamo con attenzione l'appunto rivolto a proposito degli errori grammaticali e di battitura, e non possiamo esimerci da una più attenta revisione degli articoli prima della stampa: accogliamo le critiche affinché si possa fare meglio. A presto Viviana Minervini C M Y CM MY CY CMY K Per gli abbonati sono riservate numerose promozioni nei Cash and Carry Migro Terlizzi (Ba) Via Mariotto, 51 Tel. 080 351 56 65 Fax 080 351 46 55 [email protected] Modugno (Ba) S.S. 96 Km 118,400 Tel. - Fax 080 532 22 22 [email protected] Frosinone (Fr) Via Le Lame,5 Zona Asi Tel. 0775 88 00 02 Fax 0775 29 25 66 [email protected] Massafra (Ta) S.S. 7 Appia Km 636 Tel. 099 880 46 22 Fax 099 880 81 70 [email protected] Collesalvetti (Li) Via Milano, 22 Tel. 0586 97 29 02 Fax 0586 96 35 52 [email protected] Corigliano d'Otranto (Le) S.S. 16 Maglie-Lecce Km 975,300 Tel. 0836 66 05 16 Fax 0836 66 09 28 [email protected] Tortona (Al) S.S. 211 Tortona - Novi Ligure Km 11 Tel. 0131 86 05 61 Fax 0131 87 29 05 [email protected]