Il modello di Lewis Il modello di Lewis

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Il modello di Lewis Il modello di Lewis
Economia internazionale
Economia dello Sviluppo
Lezione 12
I modelli a due settori
A.A 2007-08
Stefano Usai
Il modello di Lewis
• Questo modello si basa su una struttura
dualistica dell’economia
• Un’economia ha una struttura dualistica
quando la sua struttura è caratterizzata
dalla coesistenza di elementi
“tradizionali” e “moderni”,
– settore produttivo tradizionale: agricoltura
– settore produttivo moderno: industria
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Il modello di Lewis
• Differenze tra i due settori:
– Tecnologia produttiva: diversa intensità dei fattori
lavoro e capitale
– Forma organizzativa dell’attività di produzione che
può essere o di tipo familiare o di tipo capitalistico.
• Nel primo caso il lavoro é fornito dai componenti familiari
che dividono poi il ricavato.
• Nel secondo caso il lavoro é fornito da lavoratori salariati
ed i proprietari del capitale dividono i profitti.
– Nel modello di Lewis l’economia é caratterizzata
da due settori, I (industriale) e A (agricolo).
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Il modello di Lewis: il surplus di
forza lavoro
• L’aspetto centrale del modello sono i movimenti di lavoro
dal settore A al settore I.
• In particolare, l’analisi é volta a spiegare quali siano le
determinanti del processo di assorbimento del surplus di
lavoro generato nel settore A da parte del settore I.
• Nel settore A c’è un surplus di lavoro che viene assorbito
dal settore I
• La capacità di assorbimento del settore I dipende dal
livello di accumulazione di capitale.
• Dunque, come vedremo, il processo di accumulazione di
capitale é ciò che determina la velocità del processo di
assorbimento ed anche lo sviluppo economico.
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Il modello di Lewis: il surplus di
forza lavoro
• L’assunzione fondamentale del modello dunque é che,
date le dimensioni del settore A, l’offerta di lavoro sia,
rispetto alla domanda nel settore I, illimitata, e che
dunque sia il tasso di risparmio e di investimento a
determinare il processo di assorbimento del lavoro e di
sviluppo economico (come in H-D e in Solow).
• L’idea di Lewis è che il surplus di lavoro nel settore A
possa essere trasferito al settore I senza costi, dove per
costo si intende il costo-opportunità, ovvero la riduzione
di produzione nel settore A indotta da una riduzione
dell’offerta di lavoro in questo settore
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Il modello di Lewis: il surplus di
forza lavoro
•Il grafico descrive la
funzione di produzione di
una famiglia che conduce
un’impresa agricola, cioè
un’impresa del settore A.
•Il lavoro é l’unico fattore
produttivo la cui dotazione
non é fissa.
•E la linea curva concava
descrive la funzione di
produzione della famiglia.
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Il modello di Lewis: il surplus di
forza lavoro
• La produttività marginale del lavoro é
decrescente.
• Oltre il livello di lavoro B un ulteriore aumento
della forza lavoro impiegata dalla famiglia non
produce alcun effetto significativo sul prodotto. La
produttività marginale della quantità di lavoro A-B
é sostanzialmente pari a zero.
• La quantità di lavoro A-B costituisce un surplus
che può essere “spostato” verso il settore I a
costo zero: il costo-opportunità di spostare questa
quantità di lavoro e’ zero
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Il modello di Lewis: il surplus di
forza lavoro e la distribuzione del reddito
• Domanda: se la produttività marginale del lavoro nel
punto B é pari a zero, come é possibile che la forza lavoro
B-A trovi impiego nel settore agricolo ad un salario
diverso da zero?
• La risposta sta nell’organizzazione del sistema di
produzione.
• Nelle famiglie che producono nel settore agricolo il
prodotto é diviso tra i componenti. Nel caso in cui ognuno
ottenga la stessa quota di prodotto, questa sarà pari a w,
pari alla produttività media.
• Gli imprenditori del settore I invece, massimizzano il
profitto e pagano i lavoratori un salario pari alla loro
produttività marginale.
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Incentivi a “migrare” da un settore all’altro.
• I lavoratori nel settore A hanno un
“salario” pari a w, cioè al prodotto medio
dell’impresa agricola familiare.
• Se questo “salario” é maggiore del
salario pagato nel settore I, nessun
lavoratore in surplus nel settore A ha
incentivo a migrare nel settore I
sebbene la sua produttività marginale
sia più alta in quest’ultimo settore.
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Il modello di Lewis: surplus di
lavoro e sviluppo economico
• Siamo adesso in grado di analizzare l’interazione tra il
settore agricolo o rurale, A, ed il settore industriale o
“urbano”, I.
• L’ipotesi e’ che nel settore A ci sia un surplus di offerta
di lavoro (o in termini assoluti, cioè la produttività
marginale di alcuni impiegati in questo settore è zero, o
in termini relativi, ovvero la produttività marginale del
lavoro in questo settore è più bassa che in quello
urbano).
• Il settore I è un settore capitalistico, e dunque il salario è
pari al prodotto marginale. Nel settore A il salario è pari
al prodotto medio.
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Il modello di Lewis: analisi grafica
• Partiamo dal grafico in basso
– Questo grafico va letto da destra verso sinistra.
All’aumentare del lavoro impiegato nel settore A cresce
la produzione nel settore A
– Ciò avviene fino al Punto B, oltre il quale la produttività
marginale del lavoro e’ zero. La produzione nel tratto
AB resta infatti costante
• Il salario di questo settore e’ determinato
dividendo il prodotto totale per il numero di
lavoratori. Nel caso in cui tutti i lavoratori siano
impiegati nel settore A il salario e’ dato da
• w medio = totale produzione/totale forza lavoro
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Il modello di Lewis
• Supponiamo che il salario rimanga immutato a w’
uguale al salario medio del settore agricolo.
• Ovviamente, se il numero di lavoratori diminuisce,
emerge un surplus, ovvero una differenza positiva
tra produzione e monte salari corrisposto ai
lavoratori che restano nel settore A
• Immaginiamo di dividere questo surplus tra i
lavoratori che migrano dal settore A al settore I: il
surplus medio di ognuno di questi lavoratori e’
dato da w’
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Il modello di Lewis
• NB: Siamo sempre nella fase in cui la
produttivita’ marginale dei lavoratori
trasferiti dal settore A e’ zero quando
lavorano nel settore A
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Il modello di Lewis
• L’idea e’ che ognuno dei lavoratori trasferiti acquista un
ammontare di beni agricoli pari a w’
• Chiaramente, questi lavoratori hanno interesse a
trasferirsi se e solo se il salario che gli verrà corrisposto
nel settore I e’ tale da consentirgli di acquistare w’ di
prodotti agricoli
• Il salario minimo offerto nel settore I sarà dunque w*
che, dato il prezzo relativo dei prodotti agricoli, P,
consente di acquistare esattamente una quantità w’ di
prodotti agricoli, ovvero
• w* =P*w’
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Il modello di Lewis
• w* e’ dunque il salario offerto sul mercato del
lavoro del settore I per ogni quantità di lavoro
tra A e B (diagramma in alto)
• Fino a B dunque l’offerta di lavoro nel settore
I e’ perfettamente elastica
• Tra A e B il settore industriale si può
espandere senza che aumenti il salario
• Cosa succede oltre B?
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Il modello di Lewis
• Oltre il punto B la produttività marginale nel settore A dei
lavoratori che migrano verso il settore I diventa positiva.
• Dunque, in questa fase, alla migrazione da A verso I si
associa una riduzione della produzione agricola
• Il surplus del settore agricolo si riduce
• I lavoratori impiegati nel settore agricolo guadagnano e
consumano sempre w‘
• Dato che il surplus medio e’ diminuito rispetto a w’, se i
lavoratori del settore I fossero pagati sempre w* non
potranno acquistare un ammontare di prodotti agricoli
pari a w’
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Il modello di Lewis
• Il prezzo dei prodotti agricoli salirà e dunque
anche il salario nel settore I deve salire per
compensare i lavoratori di questo settore
rispetto all’aumento del prezzo dei beni
agricoli
• Tuttavia l’aumento di salario non consentirà
comunque ai lavoratori del settore I di
acquistare un ammontare w’ di prodotti
agricoli: il surplus e’ comunque insufficiente
qualsiasi sia il prezzo
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Il modello di Lewis
• Cosa succederà, dunque?
• Che i lavoratori del settore I dovranno
sostituire il consumo di beni agricoli con
il consumo di beni industriali
• Tanto più bassa la sostituibilità tra
questi due beni tanto più alto l’aumento
di salario necessario a compensarli
• Arriviamo al punto C
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Il modello di Lewis
• Tra il punto B ed il punto C la produttività del
lavoro nel settore A e’ positiva ma comunque
minore del salario w’
• Oltre C invece la produttività nel settore
agricolo e’ maggiore di w’
• Oltre questo punto, dunque il salario nel
settore agricolo cresce: il settore agricolo
diventa competitivo sul mercato dei lavoratori
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Il modello di Lewis
• Oltre questo punto dunque il costo totale del lavoro
(wA*L) decresce meno rapidamente all’aumentare
della migrazione verso il settore I (lungo la curva OC
nel grafico in basso).
• Corrispondentemente i salari nel settore industriale
cresceranno più rapidamente perché devono
compensare lavoratori non solo per la diminuzione del
surplus del settore agricolo, ma anche per l’aumento
del salario nel settore agricolo.
• E’ la fase di commercializzazione dell’agricoltura che
termina il suo ruolo di bacino di forza lavoro e di beni
primari per il settore in espansione.
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Il modello di Lewis
• Consideriamo adesso l’espansione del
settore industriale
• Le curve di domanda di lavoro (grafico in alto)
si spostano verso destra con l’accumulazione
di capitale
• In questo modo il punto di equilibrio sul
mercato del lavoro del settore I si sposterà
verso destra: la migrazione verso I aumenta
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Il modello di Lewis
• Ad un certo punto i salari inizieranno ad
aumentare: questo riduce sempre più i
movimenti migratori
• La diminuzione del surplus di prodotti agricoli
frena il processo di sviluppo industriale
• L’esistenza di un surplus nel settore agricolo o
comunque di un surplus di prodotti agricoli e’
condizione necessaria allo sviluppo industriale
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Il modello di Lewis
• Implicazioni di Politica economica
– L’assunzione che il salario del settore
agricolo non aumenti nella fase AB e’ forte:
– Perché i lavoratori di questo settore non si
dividono il surplus?
• In questo caso l’effetto di aumento dei
salari ci sarebbe anche nella fase AB
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Il modello di Lewis
• L’industria ha dunque interesse a che il settore
agricolo venga tassato: ciò mantiene i salari bassi
anche quando il lavoro migra verso il settore I
• Chi sostiene che l’agricoltura debba essere
tassata?
– Gli industriali, certamente
– Non i lavoratori che migrano
– Non i piccoli produttori agricoli
C’e’ un problema di natura politica
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Il modello di Lewis
• La tassazione del settore agricolo non e’ l’unica
ipotesi:
• Si potrebbe aumentare il surplus sostenendo i
prezzi agricoli e magari sussidiando i consumatori
nelle aree urbane per evitare gli aumenti di w nel
settore I (costoso per gli industriali)
• Un’altra possibilita’ e’ quella di abbassare i prezzi
dei fattori produttivi usati nel settore agricolo
• Infine si può mantenere un tasso di cambio
sopravvalutato per scoraggiare l’esportazione di
prodotti agricoli (che ridurrebbe il surplus)
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Il modello di Lewis
• Certo nei paesi a controllo centralizzato il
problema di estrarre il surplus dal settore agricolo
per metterlo a disposizione per la forzata
industrializzazione non è mai stato un vero
problema.
• Anche se i risultati non sempre erano quelli
sperati (vedi unione sovietica)
• Meglio andava nel medioevo attraverso il controllo
delle città sulle campagne attraverso l’esazione
dei tributi sul raccolto (le decime e simili)
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