76 farmacinema:60

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76 farmacinema:60
10-03-2008
9:58
Pagina 76
F A R M A C I N E M A
Scandalo
Uscito nel 1976 per la regia di Salvatore Samperi,
maestro dell’erotismo soft, il film narra di una
farmacista inquieta nella Francia dei primi anni Quaranta.
Considerata all’epoca una pellicola osé sarebbe
proiettabile, oggi, a un pubblico di educande
DI CESARE BORNAZZINI
C
on quello che gira ormai nelle sale e in TV il film Scandalo oggi scandalizzerebbe ben poco, ma quando uscì, nel 1976, il titolo fu molto appropriato, sia
riguardo ai contenuti sia per il film stesso che risultò, e non è migliorato con
il tempo, «non perfettamente riuscito».
Eppure le premesse c’erano tutte perché regista e sceneggiatore erano gli stessi di
Malizia, un bel film di grandissimo successo del 1972 e la protagonista, Lisa Gastoni, era stata l’affascinante, indimenticabile Lea di Grazie zia (1967) dell’allora esordiente Salvatore Samperi che si era subito imposto come autentico maestro dell’erotismo. In una cittadina della provincia francese, durante l’inverno 1939-40 mentre
il marito Henri recita Racine o presiede dibattiti letterari o colleziona vasi liberty, la
farmacista Eliane Michou viene abilmente sedotta dal suo garzone Armand, che ne
approfitta per vendicarsi della borghese padrona sottoponendola a ogni umiliazione. Ecco, la trama è quasi tutta qua, sembra quasi il sogno proibito di un odierno
“libero farmacista fondamentalista”.
In verità, la prima parte del film, il prologo fatto di descrizione dell’ambiente e il lento incedere verso un’atmosfera sempre più trasgressiva e morbosa, impreziosito dalla fotografia di Vittorio Storaro (tre Oscar in carriera, per chi non lo sapesse), non è
male, ma quando si passa alla lotta di classe da parte del proletariato vendicativo
contro la borghesia, il film scade inesorabilmente, provando che l’erotismo è totalmente “insolubile” in politica.
Oltre a questo c’è da dire che Franco Nero - già capitano Bellodi ne Il giorno della
civetta nonché Django, infallibile pistolero degli spaghetti western - anche mettendoci molta buona volontà, proprio non riesce a somigliare a un garzone di farmacia.
Perché parlare di Scandalo allora? Beh, da farmacista inquieto quale sono, devo dire che un po’ di erotismo e di trasgressione in farmacia, non li vedrei niente male
(per carità, senza esagerare...). Se ci pensate bene, come categoria, quando ci beccano a peccare si tratta, con stucchevole monotonia, del settimo comandamento: non
rubare. E al posto dei soliti «In combutta con alcuni medici...» non mi dispiacerebbe leggere sui giornali notizie del tipo: «La titolare, nelle notti in cui la farmacia non
era di turno, faceva la ballerina di lap dance».
Tornando a Scandalo, è ambientato quasi totalmente nella farmacia, nell’abitazione
della farmacista soprastante e nella piazzetta antistante; la scenografia di Ezio Altieri è molto bella e la ricostruzione della farmacia particolarmente accurata e di
buon gusto. È stato girato totalmente in teatro in Italia e c’è da ringraziare gli autori per averlo ambientato in Francia... così sono affari della Federation Des Syndacats Farmaceutiques de France, l’immagine dei farmacisti italiani è salva e Federfarma può tranquillamente continuare a sonnecchiare pensando che farmacisti e garzoni francesi siano degli sporcaccioni.
76 puntoeffe
REGIA: Salvatore Samperi
SCENEGGIATURA: Ottavio Jemma
e Salvatore Samperi
CAST: Lisa Gastoni, Franco Nero,
Andréa Ferréol
FOTOGRAFIA: Vittorio Storaro
SCENOGRAFIA: Ezio Altieri
MUSICA: Riz Ortolani