il colosso di rodi verrà ricostruito a nuova vita
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il colosso di rodi verrà ricostruito a nuova vita
L’annuncio del Sindaco di Rodi «IL COLOSSO DI RODI VERRÀ RICOSTRUITO A NUOVA VITA» Possibile il ritorno di una delle sette meraviglie del mondo antico distrutta da un terremoto: l’unica opera arrivata a noi è la Piramide di Cheope. di Cataldo Greco Il Colosso di Rodi, la maestosa statua di bronzo ritenuta una delle “Sette meraviglie del mondo Antico” che 22 secoli fa dominava l’imbocco del porto dell’isola greca, potrebbe tornare a erigersi in tutto il suo immenso splendore. Il Colosso di Rodi, immaginato in una incisione del XVI secolo di Martin Heermskerck La Piramide di Cheope La Piramide di Cheope a Giza (Egitto) è la più antica fra le sette meraviglie e l’unica che sopravvive ancora oggi. I Giardini Pensili I giardini pensili di Babilonia, vicino alla odierna Bagdad (Iraq), costruiti nel 590 a.C. dal re Nabucodonosor II. La Statua di Zeus La statua di Zeus Olimpio, a Olimpia, in avorio e oro fu realizzata dallo scultore ateniese Fidia nel 436 a.C. Alto 32 metri, venne chiamato “Kolossos”: per realizzarlo ci vollero quasi 12 anni e fu portato a termine nel 282 a.C.La notizia della presente resurrezione dell’impegnativo e celebre capolavoro ellenico arriva ai media direttamente dalla bocca del sindaco di Rodi, il dottor Fotis Hatzidiacos, durante la presentazione della bella mostra dedicata alla “Storia di Rodi” recentemente inaugurata al Louvre di Parigi. Un sogno immaginario, visto che ciclicamente da oltre trent’anni e nonostante il “sacro divieto” riportato a noi dai testi, si torna a parlare di ricostruire quel magnifico gigante a cavalcioni dell’ingresso del porto di Rodi con arco e faretra sulle spalle, intento ad alzare sopra la testa un braciere, il faro che indicava il cammino alle navi in arrivo e che, oggi noi, continuiamo a contemplare sui libri di Storia dell’Arte. Un progetto, diciamolo per la serietà dell’informazione, fino ad oggi rimasto tale a causa dell’impossibilità di reperire adeguati finanziamenti e per le perplessità dimostrate dai vari Ministri alla Cultura succedutisi in Grecia. L’ultimo tentativo, come si ricorda, risale a 14 anni fa con un vistoso annuncio e con tanto di concorso internazionale, ma il progetto non ebbe seguito, come si seppe, per mancanza dei necessari fondi finanziari che pure erano stati annunciati con una certa enfasi e, pertanto, non mancarono spietate critiche politiche da più parti: ora il primo cittadino Fotis IL FARO – Periodico del Centro Studi “Pier Giorgio Frassati” – Cariati (CS) Pag. 1 Il Tempio di Artemide Tempio ionico dedicato ad Artemide a Efeso (Turchia), edificato da Re Creso alla metà del VI secolo a.C. Il Faro di Alessandria Costruito sull’isola di Pharos, di fronte al porto di Alessandria d’Egitto, tra il 300 e il 280 a.C. Il Mausoleo di Alicarnasso La monumentale tomba che Artemisia fece costruire per il marito ad Alicarnasso (Turchia) dal 353 al 350 a.C. Hatzidiacos torna all’attacco: «Siamo in contatto con diversi scienziati e rimane da stabilire il luogo dove innalzare la statua». La replica del Colosso è, in verità, molto attesa, che, sappiamo, venne eretta dagli abitanti di Rodi in onore di Elios - il dio Sole dell'antichità - dopo aver vittoriosamente respinto il lungo assedio di Demetrio, figlio di Antigone, all'inizio del IV secolo a.C. Per realizzarlo vennero utilizzate - fondendole - tutte le armi di bronzo dei nemici raccolte sul campo di battaglia: lo scultore che si assunse l'onere e l'onore di realizzare l'opera divenuta immortale fu, nel 290 a.C., Carete di Lindo il quale aveva imparato il mestiere dal padre, il noto Lisippo. La sua meraviglia, a noi invisibile, si innalzava – come ci hanno tramandato le cronache dell’epoca - per oltre 30 metri (fra i 32 e i 33 a seconda delle fonti) su una base alta circa 17 metri proprio all'ingresso del porto di Rodi, quando l’isola era uno dei maggiori centri commerciali e culturali del Mediterraneo. Nonostante fosse estremamente solida – secondo gli storici era costruita da colonne di pietra con intelaiatura di putrelle di ferro – l’enorme scultura crollò a causa di un violento sisma che colpì l'isola circa 60 anni dopo la sua costruzione (227 a.C.). I resti del suo scheletro metallico rimasero per centinaia di anni fino a quando gli arabi, nel VII secolo d.C., conquistarono l'isola e li ridussero in pezzi più piccoli per venderli sul mercato dei rottami. Fine indegna per una delle “Sette Meraviglie” selezionate dagli Antichi greci e romani, rigorosamente ricostruite più di 2000 anni fa, contemporaneamente visibili solo nel periodo fra il 250 e il 226 a.C. Capolavori dell’uomo distrutti uno a uno (solo l’imponente Piramide di Cheope, il più antico, è arrivato a noi) da killer invincibili: terremoti (Colosso di Rodi, Statua di Zeus Olimpio, Mausoleo di Alicarnasso e Faro di Alessandria) e fuoco (Tempio di Artemide). Mentre i Giardini pensili di Babilonia furono cancellati dall’incuria dell’uomo e dal sopraggiunto deserto. IL FARO – Periodico del Centro Studi “Pier Giorgio Frassati” – Cariati (CS) Pag. 2
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