Camilleri narra Kokoschka la Francia della grande guerra sapori

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Camilleri narra Kokoschka la Francia della grande guerra sapori
libri
La Francia della Grande Guerra
Suggerimenti per il piacere della scoperta,
per partire informati e per viaggi di carta
A cura di Elena Magni
Nel centenario della Grande Guerra, un volume in francese tutto
di immagini aeree. Sono foto contemporanee, scattate sui luoghi del conflitto. Un milione e 400mila i francesi morti tra il ‘14
e il ‘18 e la maggior parte è caduta tra le dune delle Fiandre e i
rilievi dei Vosgi. Queste terre mostrano ancora le cicatrici di quella
che fu una delle guerre più sanguinose della Storia. Il crinale di
Vimy nella regione del Nord-Pas-de-Calais, teatro della battaglia
dell’aprile 1917, i crateri delle esplosioni a Vauquois a ovest di Verdun, le trincee della Main de Massiges
nella Marne (a sinistra). È questo un
omaggio visivo e letterario ai poilus,
com’erano detti i soldati francesi della
Prima guerra mondiale, riconoscendo
loro coraggio e devozione alla Patria. Si
acquista su www.fnac.com
La Grande Guerre vue du ciel, di Michel Bernard, Perrin/Ministère de la Défense 2013, 234 pagine, 29,90 euro.
intervista con l’autore
narrativa
Andrea Camilleri (nel tondo), l’inventore di
Montalbano, racconta l’amore del pittore Oskar
Kokoschka per Alma Schindler, vedova del compositore
Mahler (ma anche amante di Klimt e poi moglie di Gropius)
che si trasforma in ossessione. L’amore scatta a Vienna
dove i due si conoscono e diventa quasi follia quando
Kokoschka si fa fare una bambola identica all’amata e con
quella vive intensi momenti di passione a Dresda.
Vienna e Dresda: queste due città sono “complici”
dell’ossessione di Kokoschka? No, non credo che si
tratti dell’influenza delle città. Vienna può rappresentare
forse il disordine, Dresda l’ordine, ma in realtà Kokoschka
il disordine se lo portava dentro ovunque andasse.
Dal suo racconto sembra che sia più facile cercare
il colpevole di un delitto che indagare l’animo
umano. È così? Assolutamente sì. Scoprire un delitto
come fanno certi investigatori nei romanzi è spesso
una speculazione razionale basata sui fatti e sulla loro
concatenazione, mentre nell’animo umano, come diceva
Merleau-Ponty, il corso delle cose è sinuoso...
Due ipotesi per la “fine” della bambola. Un finale
aperto, per lasciare al lettore la possibilità di scelta o
perché la vicenda rimane realmente
un mistero? Perché la vicenda è un
mistero. Nella versione di Kokoschka
rimangono punti oscuri che io ho
cercato di colmare narrativamente.
A John le Carré, al secolo David John Moore Cornwell, classe
1931, negli anni ’50 accadde qualcosa di simile a ciò che capita a
un personaggio del suo nuovo romanzo: passare da una normale
attività (allora Le Carré era professore a Eton) al lavoro per i servizi
segreti britannici. La nuova spy story del maestro inglese di questo genere letterario comincia così, e con un blitz segreto in quella
colonia britannica d’oltremare che è Gibilterra.
Finiti i tempi della Guerra fredda, in campo
entrano il traffico d’armi, il terrorismo islamico, gli interessi privati di opachi funzionari
dello Stato, raccontati da Le Carré con ironia,
schiettezza e un radicalismo nuovo che invita
alla riflessione: chi sono i buoni, chi i cattivi?
Camilleri narra Kokoschka
La creatura del desiderio, di Andrea
Camilleri, Skira 2013, 139 pagine,
14,50 euro.
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bell’Europa
Da Londra a Gibilterra con Le Carré
Sapori della Costa Azzurra: con Ducasse da Imperia a Porquerolles
Alain Ducasse (sopra, a sinistra): non c’è guida migliore per scoprire i sapori della Costa Azzurra, colti in ristoranti, bistrot, confetterie
(sopra, a destra, la Maison Auer a Nizza), negozi e mercati. Il più
famoso chef francese, uno dei più rinomati al mondo, presidente di
Châteaux & Hôtels Collection (la cui guida è in regalo con questo
numero di Bell’Europa), tre volte 3 stelle Michelin coi suoi ristoranti
di Monaco, Parigi e Londra, propone in questo volume 170 indirizzi,
da Imperia all’isola di Porquerolles: tantissime foto a colori e tutte le
sue dritte. Per l’occasione lo abbiamo intervistato.
Alain Ducasse, cosa significa per lei la cucina? Prima di tutto è
una passione contagiosa. Bisogna avere desiderio di condividere.
Certo non si deve temere di lavorare perché è un mestiere molto
esigente. Ma la ricompensa è all’altezza
della fatica: la felicità che si dona agli altri.
Che posto occupa la mediterraneità
nella sua cucina? Un posto essenziale.
Sono mediterraneo d’adozione, da quando ho scoperto questa regione e la sua cucina negli anni ’70. Sono stato sedotto dai
Una verità delicata, di John le Carré,
Mondadori 2013, 307 pagine, 20 euro.
Racconti di viaggio
paesaggi e dai prodotti. La terra e il mare offrono doni di una bellezza
e di un sapore straordinari. E la cultura culinaria delle rive del Mediterraneo è di una ricchezza incredibile. È quella che mi ha ispirato
per creare la cucina del mio ristorante di Monaco, il Louis XV.
Perché è importante conoscere il territorio e i prodotti locali?
Il cuoco è un traduttore: da una parte prende ciò che la natura gli
dona, dall’altra trasforma questa natura per farne nutrimento per i
contemporanei. In altre parole, prima della cucina c’è la natura.
Qual è per lei la pietanza che meglio incarna lo spirito della Costa Azzurra? Ce ne sono talmente tante... Potrei parlare della triglia
di scoglio che ha una carne così delicata. L’adoro appena grigliata,
senza aggiungere altro. E poi le piccole verdure, da sgranocchiare
così, con un condimento di olive, olio d’oliva e grana. Ne ho fatto
uno dei miei amuse-bouche preferiti al Louis XV.
Qual è il luogo che le è più caro? Monaco, certamente. L’avventura è cominciata nel 1987 grazie allo stimolo del principe Ranieri e
continua ancora oggi con il principe Alberto con la stessa intensità,
la stessa passione. Ho un attaccamento assoluto per questa regione e considero Monaco un gioiello, il più bello.
La mia Costa Azzurra. Da St-Tropez a Imperia in 170 indirizzi, di Alain Ducasse, L’ippocampo 2013, 580 pagine, 29,90 euro.
Virginia Woolf scopre l’Europa
Sui passi di Mozart a Praga
Musicologia
guide
guide
Nel 1931 la Woolf parte per la Francia; nel 1932 torna in Grecia, già
visitata nel 1906 a 24 anni, quando era ancora Virginia Stephen;
nel 1933 è la volta dell’Italia; l’anno dopo dell’Irlanda e quello successivo dell’Olanda e della Germania ormai nazista, vista col marito ebreo Leonard Woolf, sposato nel 1912; nel 1937 è di nuovo
in Francia e nel 1938 in Scozia. Sono stati lo
scoppio della Seconda guerra mondiale e la
morte nel 1941 a interrompere questa serie di
viaggi. E i relativi diari sono editi ora da Mattioli
1885, che ha pubblicato anche gli altri racconti
di viaggio della grande scrittrice inglese.
Piero De Martini, ovvero quando la passione vince sulla professione. Architetto e designer, mentre firmava tavoli per Cassina
non ha mai smesso di coltivare il suo amore per il pianoforte e la
musica. In questo libro, tra documenti, citazioni e architetture, ci
porta a Praga sui passi e sulle note di Mozart che nella città boema soggiornò più volte tra il 1787 e il 1791: qui
diresse con strepitoso successo Le Nozze di
Figaro e qui si tenne la prima del Don Giovanni. L’amore, ricambiato, tra Praga e Mozart è
ancora palpabile nei luoghi che lo hanno visto
protagonista e che sono descritti nel libro.
Siti web, blog, app. Poi la carta
estraibile e il top dei consigli
dell’autrice che vive da 25
anni a Berlino. La descrizione
dei luoghi da vedere e dove
mangiare e soggiornare è
arricchita dai suggerimenti per
vivere al meglio la città.
Tra i mille modi per andare
dai Pirenei a Santiago de
Compostela c’è anche la
bici. Più di 800 km su strade
prevalentemente sterrate,
nelle regioni più belle del Nord
della Spagna. Tappa per
tappa, tutte le info necessarie.
Ultimi viaggi in Europa, di Virginia Woolf,
Mattioli 1885 2013, 125 pagine, 15,90 euro.
Mozart a Praga 1787-1791, di Piero De Martini,
Bruno Mondadori 2013, 150 pagine, 19 euro.
Berlino da vivere
Berlino, di Christine
Berger, Edt Marco
Polo 2013, 168
pagine, 10,90 euro.
A Santiago in bici
Guida al Cammino
di Santiago de
Compostela in
bicicletta, di R. Latini
e M. Castagna,
Terre di Mezzo 2014,
155 pagine, 18 euro.
bell’Europa
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