Breakfast Promoveneto
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Breakfast Promoveneto
Copyright © 2004 by Teamwork srl, Rimini, Italy È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno o didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata dagli autori. Indice Premessa pg. 5 Stampato 2004 da Tipografia Litografia Bacchini di Rimini. Introduzione pg. 7 “Sweet Breakfast” è edito da Teamwork srl, iscritta al registro degli operatori di comunicazione. Teamwork è proprietaria di Hospitality News, testata iscritta al N. 02/02 del Registro della Stampa Periodica. Autorizzazione del Tribunale di Rimini del 21/02/2002. 1. L’esperienza breakfast pg. 9 1.1 Il breakfast come strumento di marketing pg. 10 . 1.2 Le diverse tipologie di breakfast pg. 13 2. Allestire un gran buffet pg. 15 Progetto grafico copertina: Relé/Dolcini associati. 2.1 Gli espositori pg. 15 2.2 L’illuminazione pg. 19 2.3 Piante e fiori pg. 19 2.4 I tovagliati pg. 20 2.5 L’attrezzatura pg. 21 2.6 Conservazione degli alimenti e norme igieniche pg. 23 3. Lo standard del buffet pg. 28 3.1 Gli utensili per il buffet pg. 35 3.2 Alcuni consigli pratici per il vostro buffet pg. 37 4. Le tipologie dei prodotti pg. 39 4.1 Le bevande calde pg. 39 4.2 Le bevande fredde pg. 42 4.3 Gli alimenti pg. 44 4.4 I prodotti d’accompagnamento pg. 50 4.5 I prodotti che danno immagine pg. 52 4.6 I diversi tipi di diete pg. 53 4.7 Menù personalizzati pg. 54 Teamwork srl via Macanno 38/G 47923 Rimini tel 0541 57474 fax 0541 59980 [email protected] www.teamwork-rimini.com 2 Indice 3 5. La sala pg. 56 5.1 La luce pg. 57 5.2 I profumi pg. 58 5.3 Acustica e musica pg. 58 5.4 La mise en place pg. 60 6. Il servizio pg. 65 6.1 L’accoglienza pg. 67 6.2 Il servizio ai tavoli pg. 69 6.3 Occuparsi dei clienti “speciali” pg. 73 6.4 Orari e prezzi pg. 74 6.5 L’organizzazione della sala pg. 76 6.6 …E se, nonostante tutto, qualcuno si lamenta? pg. 77 7. Vendere il breakfast pg. 80 7.1 Come realizzare la carta del breakfast? pg. 81 8. Il Room Service pg. 84 9. Offrire un breakfast alternativo pg. 86 10. Idee per un breakfast a tema pg. 89 Idee dal mondo pg. 91 Bibliografia pg. 95 4 Indice Premessa La competitività di un albergo dipende dalla capacità di migliorare continuamente le sue prestazioni, senza mai accontentarsi dei risultati ottenuti fino a quel momento. Ogni servizio offerto in albergo ha bisogno di essere aggiornato, arricchito, rinnovato, perché i clienti vanno riconquistati ogni volta, con novità, idee e soprattutto con tanta attenzione e sollecitudine, per dare una risposta ai loro bisogni (e ad alcuni dei loro sogni). In particolare, la colazione del mattino è un momento speciale per ognuno di noi, perché è ciò che dà la prima impronta alla nostra giornata e contribuisce a renderla più o meno piacevole e ben riuscita. Per questa ragione abbiamo ritenuto importante dedicare un manuale a questo argomento, per guidare gli albergatori verso la realizzazione di un appuntamento memorabile, capace di sorprendere piacevolmente i propri ospiti e di dare maggior valore all’offerta ospitale. Il buongiorno in albergo richiede grande professionalità e cura per ciascuno degli aspetti che costituiscono questo primo contatto della giornata con l’ospite. Ma per riuscirci, occorre anche passione, voglia di migliorare, volontà di offrire una grande ospitalità. Siamo convinti che gli albergatori che finora ci hanno seguito e hanno letto e sperimentato i nostri manuali posseggano tutte queste doti. I manuali servono solo ad evidenziarle, ad applicarle con maggiore incisività. E tale è anche lo scopo di questa pubblicazione, che ancora una volta dedichiamo a tutti gli innamorati di questo affascinante mondo chiamato “Ospitalità”. Maria Antonietta Pelliccioni Premessa 5 Ringraziamenti Il manuale nasce dall’elaborazione del seminario “Sweet breakfast” di Alberto Ravenna, partner di Teamwork, senza il quale questo lavoro non si sarebbe realizzato e a cui va quindi un ringraziamento particolare. Molto prezioso è stato il contributo di Elisa Cimatti, che da diversi anni collabora con Teamwork nel settore della ricerca, la quale ha svolto un ottimo lavoro di raccolta e riorganizzazione di dati e informazioni oltre ad essersi occupata dell’impaginazione dei testi. 6 Introduzione È consuetudine distinguere il breakfast dal pranzo chiamandoli rispettivamente “prima (o più spesso ‘piccola’) colazione” e “colazione”, appellativi che fanno ritenere quest’ultima il pasto più importante. Minimalisti come noi anche i francesi, che parlano di “petit déjeuner”. Ma è ancora così? Osservando i menù che sempre più frequentemente vengono proposti in molti alberghi di catena è evidente che i ruoli si sono praticamente capovolti: il breakfast ha una carta straordinariamente ricca di prodotti caldi, freddi, tiepidi, dolci, salati, agrodolci, etnici, ipocalorici, biologici, etc. La carta del lunch invece è molto più contenuta, fatta di piatti preferibilmente leggeri e circoscritti a poche voci. Anche la presentazione dei due pasti è decisamente diversa: la giornata ha inizio in modo quasi trionfale, con buffet ricchissimi, con cuochi che si esibiscono facendo saltare uova e preparando crêpes, con il crepitio allegro dello spremiagrumi in continua attività, in un gioco di profumi e di colori che creano un’atmosfera festosa e vitale. Il pranzo, invece, è più silenzioso. Anche lo spirito dei clienti è diverso al momento del breakfast rispetto al lunch: più informale, disimpegnato nel primo caso, più contenuto e sobrio nel secondo. Al momento del breakfast si parla a voce più alta, trillano i cellulari, si scorre rapidamente il giornale, si passa più tempo in piedi a curiosare tra le proposte del buffet o a scambiare due chiacchiere con conoscenti, che non al proprio tavolo. Questo vale sia per la clientela d’affari che per le famiglie in vacanza. Mentre al lunch i genitori sono più attenti alle buone maniere da parte dei propri bambini, la colazione del mattino permette una maggior disinvoltura e magnanimità nei confronti dei piccoli che fanno su e giù dalle sedie, si servono da soli, si rovesciano il succo di frutta addosso, pizzicano con le loro ditina i biscotti dai vassoi posti sul buffet. Non è finita: giustificati dal fatto che i dietologi proclamano l’importanza di una buona colazione ad inizio giornata, al contrario dei pasti principali, i clienti adorano questo momento in cui possono, anzi, “devono per la loro salute” mangiare con una certa abbondanza. Se a casa non c’è assolutamente né il tempo né l’abitudine di preparar- Introduzione 7 abbondanti colazioni, quando in albergo viene offerta la possibilità di un grande breakfast, questo per il cliente si trasforma in un’eccellente occasione per accontentare il palato. Nessun altro momento del giorno sarà vissuto con altrettanta disinvoltura e pace della coscienza. Gli altri appuntamenti a tavola saranno all’insegna di un maggiore autocontrollo e disciplina. Il breakfast in albergo diventa il momento più festoso della giornata! Per questa ragione abbiamo pensato di scrivere un manuale dedicato a questo fantastico appuntamento quotidiano con il cibo. Il nostro obiettivo è quello di trasmettere agli albergatori più attenti le competenze tecniche, i consigli pratici e alcune idee innovative e originali per costruire un grande breakfast, che dia gioia ai loro ospiti compensandoli delle privazioni, più o meno dolorose (e più o meno messe in pratica), a cui devono sottoporsi nella restante parte della giornata. Il manuale è frutto dell’esperienza di alberghi sia individuali che di catena, ma anche, nella gran parte, della nostra esperienza personale, costruita nel tempo, grazie naturalmente alla disponibilità e alla fiducia che tanti albergatori in questi anni hanno riposto in noi e che speriamo di aver soddisfatto. Ne approfittiamo per ringraziarli tutti, siano nostri clienti siano conoscenze occasionali legate a soggiorni presso di loro, perché con le loro idee, a volte davvero geniali, ma anche con i loro errori, ci hanno permesso di crescere, di sperimentare e di raccogliere informazioni preziose per realizzare questo manuale. Speriamo vi piaccia. Grazie, grazie davvero a ognuno di loro. 1. L’esperienza breakfast La carta dei caffè, la carta dei tè, la carta degli zuccheri, ma anche altre piccole, straordinarie attenzioni, come il set di occhiali da vista per presbiti a diverse diottrie per chi desidera leggere il quotidiano e malauguratamente ha dimenticato i propri… Sono infinite le attenzioni che gli albergatori riescono a dedicare ai propri clienti al momento dell’accoglienza nella sala del breakfast. E i clienti apprezzano e godono di queste premure, sentendo di ricevere piccole schegge di felicità. Non è poco, anzi, è davvero molto, moltissimo, saper dare un amorevole buongiorno ai propri ospiti. Purtroppo, o per fortuna, ben presto ci si abitua alle coccole e un normale buffet delle colazioni con le solite brioches, i succhi allungati “a occhio” e il formaggio a fette mette addirittura tristezza. Meglio allora un caffè con tutti i crismi al bar migliore della zona, dove anche le brioches sono eccellenti! Eppure non è difficile offrire un sorprendente buffet breakfast. Con un po’ di pazienza, una mezz’ora di tempo per sfogliare questo manuale, un po’ di voglia di investire e… tanta passione, tutti gli albergatori possono riuscirci. Non deve essere per forza qualcosa di grande, opulento, carico di prodotti esotici. È già tanto che sia amorevole: nei confronti del vostro lavoro e dei vostri ospiti. Quando un cliente trova belle composizioni di fiori freschi, frutta che sembra appena colta, marmellate “casalinghe” in contenitori di vetro con etichette scritte a mano in bella grafia, una piacevole musica di sottofondo, una luce corretta, uno smagliante sorriso da parte del cameriere che trasmette la sua voglia di conquistare i propri ospiti, allora è già piacevolmente sorpreso, anche senza aver assaggiato ancora nulla. Non crediamo siano cose impossibili. Ci vogliamo provare? Bene, allora seguiteci in questa piccola antologia di consigli tecnici e riflessioni che vi aiuteranno a trovare quelle idee o semplicemente quegli spunti che serviranno al vostro buffet delle colazioni. Il nostro suggerimento è quello di leggere, elaborare e realizzare qualcosa di vostro. Voi infatti siete i migliori giudici delle potenzialità, delle qualità, 8 Introduzione L’esperienza breakfast 9 dei limiti del vostro albergo e delle caratteristiche dei vostri clienti, fedeli e potenziali. Noi, semplicemente, vi offriamo un po’ di stimoli, un po’ di energia e anche un po’ di conoscenza, per chi non l’avesse ancora, sulle caratteristiche dei vari tipi di breakfast. Andiamo a incominciare. 1.1 Il breakfast come strumento di marketing Per iniziare, ecco qualche numero. Un po’ freddino come attacco ma ci dà subito l’idea di come sia importante il momento del breakfast in albergo. Intanto sappiamo che l’89% dei clienti fa colazione in albergo. Ecco altre informazioni: • Il 68% dei clienti reputa la prima colazione a buffet un servizio fondamentale e irrinunciabile nelle strutture da 3 stelle in su. • Il 73% degli ospiti sostiene di scegliere alberghi a 3 stelle che offrono colazioni a buffet. • Il 79% dei viaggiatori d’affari sceglie alberghi che offrono la prima colazione compresa nel prezzo della camera. • Il 67% dei viaggiatori d’affari sostiene che una buona colazione al mattino riduce lo stress e aiuta ad affrontare meglio la giornata. • Il 94% dei clienti italiani, di fronte all’alternativa fra un albergo con breakfast a buffet o senza breakfast sceglie la prima soluzione, anche se costa 10/15 euro in più. • Il 96,5% degli ospiti stranieri che soggiornano in alberghi italiani considera il breakfast a buffet un dovere alimentare da parte della struttura. • Il 3% dei clienti chiede la colazione in camera. • Il 96% delle donne non rinuncia alla prima colazione in albergo anche se è a pagamento. • L’83% dei clienti chiede caffè (scegliendo tra espresso, orzo, decaffeinato, etc.) e in media ne beve 3 tazze. Un altro dato ci sembra interessante: ben l’83% di clienti non rinuncia al caffè. Un’informazione di questo tipo ha già fatto nascere in alcuni di voi Fonte: Pianeta Hotel, Marzo-Aprile 2004. 10 Da questi dati nascono diverse riflessioni. Indubbiamente balza agli occhi il fatto che l’albergatore che si ostina ad offrire prime colazioni scarne e monacali (anche se è tutto da dimostrare che nei monasteri si lesini sul cibo…) è un aspirante suicida o, quanto meno, un autolesionista. E questo lo abbiamo assodato. Altro fattore degno di nota è il grande interesse per la prima colazione da parte del pianeta femminile, che non rinuncia praticamente mai a questo pasto. Le donne, in genere, sono più attente degli uomini alla propria salute (e al proprio aspetto esteriore) quindi ai consigli dei dietologi e ad un’assunzione equilibrata di calorie durante la giornata. Per una donna un buffet non sarà mai grande abbastanza, perché tenderà a cercare in esso un bell’equilibrio tra qualità, quantità e gusto, in funzione delle sue esigenze personali. E cosa ne pensate del fatto che solo il 3% della clientela chiede la colazione in camera? Sicuramente il sovrapprezzo ha il suo peso, ma se gli ospiti sanno che in sala li aspetta un buffet estremamente allettante (e sempre disponibile a orari più che ragionevoli) preferiscono nettamente evitare il servizio in camera che li obbliga a rinunciare a gran parte dell’offerta e anche all’atmosfera simpatica che aleggia al mattino nei locali dove avviene il rito del breakfast. Banale, lo sapete tutti, quel 96,5% di clienti stranieri che considera il buffet delle colazioni addirittura un dovere da parte dell’albergatore… E come ben sapete, ne fa largo uso! Per sorridere insieme vi riportiamo un brano tratto dal simpaticissimo libro di Paolo Cevoli (comico di Zelig) “Maiali e menaggment” riferito al momento della colazione a buffet in albergo (romagnolo): «…Tutte le mattine è una sofferenza. Vedere i clienti che si abbuffano con dei piatti enormi di roba da mangiare. Alcuni adottano una particolare tecnica di controllo e disincentivazione allo spreco che consiste nel piazzarsi di fianco al tavolo del buffet e, pur rimanendo gentili, adottare l’espressione facciale di chi vuol dire: “Porca vigliacca, siete proprio dei bei morti di fame. A casina vostra non mangiate mai?”» (A chi non è mai successo di pensarlo, almeno una volta?). L’esperienza breakfast L’esperienza breakfast 11 l’idea di sviluppare un filone proprio legato al caffè, con tanto di carta dei caffè e storia sui vari tipi di prodotto, sulla loro origine, l’estrazione, la lavorazione. Bargiornale dello scorso dicembre 2003 riporta un interessante articolo su questo argomento: “Accanto alle classiche miscele avanzano i caffè monorigine, provenienti da un solo Paese, non miscelati con altre varietà. (…) In questo modo il banconista deve diventare un eccellente sommelier. A lui spetta conoscere a fondo le caratteristiche e le modalità di consumo di quanto si offre, indirizzando il cliente in fase di scelta e di degustazione, (…) dandogli il piacere di chiedere qualcosa di più, di scegliere e provare come si fa con il vino”. Ecco quindi nascere i suggerimenti per bere caffè di origine diversa in momenti diversi della giornata: al mattino un brasiliano, dal sapore ricco e intenso, con note di cioccolato. Per il primo pomeriggio un etiope, piacevolmente aromatico, con un profumo di essenze floreali e frutta tropicale. Per la sera un caraibico dal sapore forte e ben strutturato con tracce di noce, vaniglia e tabacco fresco da sigari. La passione per il prodotto puro sta coinvolgendo anche il cioccolato. Pensate alle opportunità di scelta che vi offre questo prodotto. È interessante notare che, nonostante l’angoscia della linea che attanaglia la maggior parte di noi, il consumo di cioccolato in Italia è passato da 1,2 kg all’anno per persona nel 1982 a ben 4 kg nel 2002 (Corriere della Sera 28/4/2004). Questo prodotto, come il caffè, sta vivendo un momento di grande trionfo e di crescita qualitativa. Dai tradizionali blend (i cioccolati prodotti con miscele di cacao diverse) si sta passando alla ricerca del gran cru, ovvero del prodotto ricavato da una sola varietà di fave di cacao, provenienti soprattutto dal Ghana, dall’Ecuador o dal Venezuela. Questo, poi, può essere aromatizzato al peperoncino (è il più diffuso), al rabarbaro, alla cannella, al ginger, ai fiori d’arancio. Ma si possono trovare anche proposte stravaganti come il cioccolato al brodo di pollo, all’olio, al foie gras, alla birra, al tartufo. Fra le praline più nuove quelle al tè verde. Grande è anche l’uso di frutta e verdure candite, come zucca, pompelmo, mele, limone, polpa d’arancio, mentre alcune gelaterie associano il cacao alle infusioni (ciliegio selvatico, tè nero, gelsomino, petali di rosa). Nelle camere di alcuni alberghi, accanto al letto, al posto del tradizionale 12 L’esperienza breakfast cioccolatino, se ne può trovare uno speciale, speziato alla cannella o al peperoncino. “Il cioccolato buono, mangiato nella giusta quantità, non ha mai reso obeso nessuno. Semmai l’ha reso più felice” (Guido Repetti, amministratore delegato della Novi). Pensateci. Noi crediamo che sia vero. Un’ultima notizia legata al cioccolato: leggiamo che in ottobre uscirà la prima guida al cioccolato in Italia; si chiama “La compagnia del cioccolato” e offrirà notizie e indirizzi su tutto quello che offre il mercato. Potrebbe essere interessante darle un’occhiata. 1.2 Le diverse tipologie di breakfast Ed ora passiamo velocemente in rassegna i diversi tipi di breakfast. Le tipologie più comuni sono tre: • Breakfast continentale • Buffet breakfast di tipo europeo • Buffet breakfast di tipo americano Breakfast continentale È la colazione tradizionale servita direttamente al tavolo. È la meno ricca essendo costituita solamente da pane, fette biscottate, brioches, marmellata, burro, cappuccino e talvolta succo d’arancio. Non esiste quindi il buffet e la sua assenza significa minore scelta per i clienti, impossibilità di gestirsi in autonomia, maggior numero di camerieri in sala a servire, maggiore attesa da parte del cliente. Buffet breakfast di tipo europeo In questo caso la colazione viene servita parzialmente al tavolo, con l’aggiunta di un buffet che offre prodotti dolci e salati. Al tavolo vengono servite le bevande calde utilizzando i cosiddetti bricchi. Un’operazione, questa, piuttosto macchinosa e dispendiosa sia in termini di prodotto (le bevande lasciate nei bricchi vanno gettate) che di risorse umane (i camerieri vanno avanti e indietro per servire ai tavoli). Per molti clienti il servizio ai tavoli delle bevande calde è preferibile rispet- L’esperienza breakfast 13 to al self service, soprattutto perché non rischiano di rovesciarle nel tragitto dal buffet al proprio tavolo. Questo servizio risulta poi indispensabile di fronte a ospiti anziani, bambini, portatori di handicap; a costoro va sempre garantito. Buffet breakfast di tipo americano Prevede un servizio completamente self service dove anche le bevande calde sono esposte e l’offerta è arricchita da piatti caldi, quali bacon, uova e salsicce. Quello che si osserva più frequentemente nel nostro Paese è una formula intermedia tra quella europea e quella americana. Si propongono le bevande calde al tavolo, ma servite già in tazza, mentre il buffet si arricchisce di prodotti più internazionali, la mise en place è più curata, come pure l’atmosfera della sala e il servizio. Abbandonate quindi termini come “piccola colazione” assolutamente svilente se intendete esaltare la qualità del servizio e se riconoscete quanto pesi questa componente dell’offerta alberghiera nella scelta dei clienti. Se riuscite a rispettare le promesse, permettetevi di presentare l’appuntamento del mattino nel vostro albergo come “un gran buffet” o “uno straordinario breakfast”. 2. Allestire un gran buffet Forse ripetiamo una cosa che certamente molti di voi già sanno, ma che comunque vale la pena ricordare: la sala del breakfast è il primo ambiente che accoglie il cliente al mattino appena alzato ed è anche l’ultimo che lo ospita prima della sua partenza. L’impressione che si creerà andrà quindi ad influenzare la sua giornata o rimarrà particolarmente viva nei suoi ricordi sia in senso negativo che positivo, una volta tornato a casa. Perché questa esperienza sia piacevole e quindi si faccia ricordare, puntate a stimolare tutti e cinque i sensi: vista, udito, olfatto, tatto e gusto. Entrate nella vostra sala delle colazioni, osservatela, guardate il buffet, ascoltate i suoni, percepite gli odori, assaggiate, osservate i colori, toccate i tessuti. Siamo certi che il risultato sia buono, ma fosse anche eccellente, non potrà rimanere statico in eterno. Periodicamente va cambiato a seconda della stagione, della clientela, della temperatura, dei prodotti che riuscite a trovare, degli eventi che accadono nella vostra zona o nel vostro albergo. Ciò vale soprattutto per chi lavora con un turismo di nicchia. Se i vostri clienti soggiornano presso di voi in funzione della visita ad una mostra o per un evento culturale, oppure per praticare un certo sport, anche il vostro buffet si adeguerà. In che modo? Chiamando i vostri prodotti (ad esempio le torte) con nomi legati all’evento, selezionando i prodotti stessi in funzione delle esigenze dei clienti (la giornata di uno sportivo richiede energie ben diverse da chi si muove per musei), scegliendo tovagliati dai colori intonati, privilegiando musiche di sottofondo che evochino il motivo per cui il cliente è in albergo da voi. Potreste anche proporre dei video inerenti al tema del soggiorno, così da “caricarlo” un po’ mentre fa colazione. 2.1 Gli espositori L’allestimento del buffet richiede immaginazione, gusto e creatività. Per predisporre un buffet di qualità occorre la stessa attenzione e cura che serve per la realizzazione di una camera d’hotel. Generalmente, per l’allesti- 14 L’esperienza breakfast Allestire un gran buffet 15 mento di quest’ultima, l’albergatore richiede l’intervento di un architetto che lo aiuti nella scelta dell’arredamento. Allo stesso modo, si potrebbe coinvolgere un esperto per la sistemazione della sala e del buffet e per la selezione dei tessuti, dei colori e degli oggetti. Un buffet presentato con cura rende tutto ciò che mangiamo più appetitoso, se prima può essere gustato con gli occhi. Partiamo dagli espositori che possono essere murali o centrali. Espositore murale L’espositore murale è di facile organizzazione, permette di avere un’ampia panoramica dei prodotti, è facilmente accessibile per il rimpiazzo dei piatti e agevola i collegamenti elettrici. È un’esposizione molto diffusa in tutti i tipi di albergo e proprio per il suo “schiacciamento” contro una parete limita, però, la creatività. Inoltre, la stessa posizione laterale, rischia di metterlo un po’ in ombra, di ridurne l’importanza. Vantaggi dell’espositore murale Svantaggi dell’espositore murale • Migliore panoramica della gamma dei prodotti presenti • Aspetto più spigoloso • Aspetto complessivo più ordinato • Minore visibilità • Creatività limitata • Necessita di poco spazio per la Questo tipo di display è posizionato accanto alla parete. In genere è in legno rivestito con materiali lavabili ed è comunemente composto da un piano orizzontale di lunghezza variabile e da uno verticale accostato alla parete. Superfici a specchio (che facciano da sfondo ai ripiani e leggermente reclinate in avanti) e faretti nascosti (non mancheranno mai anche se l’ambiente è luminoso) migliorano l’estetica, enfatizzano i prodotti e, soprattutto gli specchi, moltiplicano l’esposizione visiva dei prodotti stessi e nascondono muri spogli e cavi elettrici. I piani superiori orizzontali saranno regolabili in altezza garantendo la facile presa dei prodotti a persone di ogni statura, avranno una profondità di una quarantina di centimetri ed alle estremità, tramite un leggero rialzo, bloccheranno i vassoi espositivi. In questo caso, invece, il display viene collocato al centro del locale consentendo di combinare a piacere forme rettangolari, ovali, circolari o, ad esempio, approfittando della presenza di una colonna per creare una soluzione originale. Un’esposizione circolare, rispetto a quella murale comporta, però, alcuni problemi: - forma e dimensione sono limitate dallo spazio disponibile e dal numero di clienti presenti in albergo; - la lontananza 16 Allestire un gran buffet Allestire un gran buffet realizzazione del buffet • Facile da organizzare • Collegamenti elettrici agevolati Espositore centrale 17 dalle pareti crea difficoltà per l’allacciamento elettrico (a meno che l’albergo non sia stato costruito pensando già a questa soluzione); - sorge la questione della bifrontalità di esposizione dei prodotti: questi dovrebbero essere posizionati egualmente sia da una parte che da quella opposta. Tuttavia, questa disposizione richiede un tavolo molto grande che impone inevitabili compromessi nella disposizione dei prodotti. Vantaggi dell’espositore centrale agevolmente. Scegliete sempre un display con più piani, in quanto darà movimento al vostro buffet, garantendo un’esposizione più efficace dei prodotti. Di solito, questo tipo di display è composto da un’alzata centrale dove vengono sistemati cibi di facile presa e da un piano più basso, su cui sono sistemate le bevande e gli alimenti da tagliare o da prelevare con pinze. Svantaggi dell’espositore centrale • Agevola la circolazione dei clienti • Problemi di allaccio elettrico • Dà molto spazio alla creatività • Problemi di bifrontalità dei prodotti nell’allestimento e nella disposizione del buffet • Necessità di grande spazio • Assume il ruolo di grande protagonista in sala Benché l’espositore centrale sia sicuramente più efficace e dia grande spazio a fantasia e creatività, comporta dei problemi oggettivi. È applicabile naturalmente in alberghi da costruire ex novo, in cui quindi l’ampiezza della sala e l’impianto elettrico vengono realizzati ad hoc. ✎ Il nostro consiglio quindi è di utilizzare un espositore murale, perché semplifica notevolmente l’organizzazione del buffet. 2.2 L’illuminazione Le luci sul buffet sono decisamente importanti anche in una sala molto luminosa, perché hanno il potere di evidenziare i prodotti esposti e farli apparire ancora più freschi e invitanti. Visto il potere che esercitano le luci, fate attenzione quando le scegliete e soprattutto evitate i tubi fluorescenti al neon, che alterano la presentazione dei prodotti e creano un effetto freddo e anonimo. L’ideale sono le lampade che diffondono luce calda o colorata (facendo attenzione a scegliere i colori che enfatizzino quelli naturali dei prodotti e non li distorcano) capaci di rendere il buffet più allettante (senza arrivare a fare come in molti supermercati, in cui viene posizionato sul banco macelleria uno speciale tipo di neon emanante una luce che avvolge la carne di un piacevole alone rosato). 2.3 Piante e fiori Tuttavia, indipendentemente dal tipo di esposizione adottata, uno stile puramente lineare è sconsigliabile, perché crea un freddo effetto self service. Per cominciare, è preferibile evitare gli angoli vivi. Ricordate che le forme arrotondate donano un effetto più armonioso quindi maggiormente ospitale. Più che un semplice tavolo volante, il buffet dovrebbe essere un mobile che, indipendentemente dalla sua forma o posizione, sia dotato di ruote per facilitarne la flessibilità di spostamento e per adattarlo ad esigenze strategiche di organizzazione della sala. Infine, anche se il buffet per forza di cose sarà posizionato contro una parete, fate in modo che sia ben visibile e consenta ai vostri ospiti di circolare Il buffet non può essere considerato completo senza l’impiego di piante e fiori. I fiori freschi sono naturalmente la scelta migliore, simbolo di buon gusto e raffinatezza, ma anche sinonimo di freschezza dei prodotti. Purtroppo richiedono una cura costante e hanno un certo costo, dovendoli cambiare di frequente. Esistono comunque fiori più resistenti di altri e neanche troppo costosi. È importante che abbiano profumazioni poco intense per non mescolarsi all’odore dei cibi e che non siano troppo ingombranti, perché toglierebbero visibilità al buffet oltre ad intralciare il servizio. Fate anche attenzione che non perdano facilmente i petali e il 18 Allestire un gran buffet Allestire un gran buffet 19 polline. Le piante verdi non dovrebbero mancare: arredano moltissimo e scegliendo quelle più robuste non dovrete fare troppa fatica per mantenerle. Al tempo stesso però non dovranno essere troppo grandi, per non disturbare la circolazione degli ospiti e il passaggio dei camerieri. Tuttavia, se il budget non vi permette tripudi floreali, si possono creare composizioni di fiori secchi, di frutta, di verdura a seconda della stagione. Potete usare le foglie abbinate a vetri colorati o a pezzetti di legno di diversi tipi purché non siano profumati (o solo lievemente), ma anche la pasta di sale, le candele, i nastri, il pane. Per cercare nuove e semplici idee possono aiutarvi le riviste dedicate alle decorazioni che trovate in edicola. L’importante è cambiare spesso e soprattutto prima che i vostri addobbi invecchino e assumano un’aria “polverosa”. Un altro consiglio è di acquistare diversi tipi di addobbi, in modo da cambiarli e mescolarli tra loro con maggiore facilità, avendoli già in casa. Scegliete decori non troppo costosi, per non rischiare, dato il prezzo, di lasciarli esposti più a lungo del dovuto. Naturalmente, nelle principali Festività o per ricorrenze particolari (il patrono, la festa della liberazione, il 4 luglio se avete gli Americani, il 7 gennaio se avete dei Russi, perché per loro quello è il giorno di Natale, il compleanno del cuoco o altre invenzioni e idee che possono venirvi in mente) potrete variare i decori, come i prodotti, la musica, il vostro modo di salutare e di accogliere i clienti, le vostre divise. 2.4 I tovagliati Un bel buffet avrà bisogno di una bella tovaglia. Bella vuol dire anche resistente, robusta, facile da lavare, dai colori in sintonia con l’ambiente, i cibi, la stagione. Anche la tovaglia, come il resto, deve armonizzarsi con l’offerta e andrebbe cambiata quindi non solo in caso di macchie. In autunno o in primavera, per Natale, per Pasqua o in un comune lunedì mattina il buffet avrà prodotti diversi, la musica di sottofondo sarà diversa, le decorazioni e quindi la tovaglia diversi. Se il vostro albergo è in campagna, in 20 Allestire un gran buffet montagna, al mare, in città, se avete un agriturismo o un bed & breakfast, il vostro buffet, e di conseguenza anche la tovaglia, dovrebbero cambiare. Un bel quadrettato è perfetto in campagna o in mezzo ai monti, mentre al mare darete spazio al blu, al bianco e all’azzurro. In città potreste osare tovaglie con delicati abbinamenti geometrici. Poi, naturalmente, potrete tenere conto dei periodi dell’anno, delle ricorrenze (Natale e Pasqua) delle stagioni. Non è necessario avere decine di tipi di tovaglie. Scegliete in modo che possano abbinarsi bene con la maggior parte delle possibilità che offrite senza trascurare naturalmente le grandi festività. L’importante è che quando le scegliete ci mettiate un po’ di impegno, di passione, che vi mettiate nei panni dei clienti che poi la utilizzeranno. Questa esortazione ve la ripeteremo fino a stancarvi, ma è fondamentale. Ad esempio un tovagliato bianco o particolarmente pregiato può mettere in difficoltà gli ospiti che temono di macchiarlo. Scegliete tovagliati colorati o magari operati, in modo da non rendere troppo visibili le macchie. Attenzione però che i colori non siano troppo accesi, per non smorzare quelli dei prodotti posti sul tavolo che comunque restano i protagonisti. Non delegate ad un collaboratore o ad un familiare qualsiasi le scelte che riguardano il vostro albergo (neanche nel caso di una tovaglia) se non hanno la vostra stessa attenzione al gusto, alla qualità, alla coerenza dell’immagine e, soprattutto, se non possiedono la vostra stessa passione per questo lavoro. 2.5 L’attrezzatura Un buffet, anzi un Buffet, ha bisogno di attrezzature per la preparazione istantanea di bevande e alimenti o per mantenere costante la temperatura dei cibi già preparati. Benché non siano molti gli strumenti necessari, sicuramente occupano dello spazio. Tuttavia, non dovrebbero mai mancare. Soprattutto la clientela d’affari se li aspetta. Vediamoli. Chafing dish Ovvero: bagnomaria coperto. Consente di tenere in caldo salsicce, uova con pancetta, uova strapazzate e gli altri piatti caldi. È un’attrezzatura Allestire un gran buffet 21 apparecchiature automatiche sono facili da utilizzare e il cliente riesce a destreggiarsi senza difficoltà. disponibile in varie forme e misure. Tostapane a nastro Consente di far riscaldare le fette di pane direttamente al cliente. In alcuni Paesi stranieri, come Inghilterra, Germania e Stati Uniti, il consumo di pane tostato è abituale. La sua presenza quindi risulta molto apprezzata. Naturalmente i camerieri dovranno fare attenzione a tenere la temperatura regolata alla giusta gradazione. Piastra termica La piastra ad induzione è simile alla piastra elettrica, ma presenta il vantaggio di rimanere fredda cosicché l’induzione del calore influisce solo sul contenitore. In questo modo non c’è dispersione di calore e si risparmia energia, oltre ad offrire massima sicurezza ai clienti ed ai collaboratori, il tutto ad un prezzo accessibile. Può essere utilizzata per tenere in caldo il caffè, il latte o per cuocere le uova. Fornetto scalda-brioches Molti albergatori sono convinti che sia inutile perché di fatto i clienti non lo usano. Noi pensiamo però che se fossero i camerieri a porvi le brioches, gli ospiti apprezzerebbero molto l’offerta di un croissant caldo e il piacevole aroma si espanderebbe in tutta la sala. Prima di scaldarli però va chiesto all’ospite se li gradisce così intiepiditi. Non tutti infatti lo apprezzano. 2.6 Conservazione degli alimenti e norme igieniche Se fino ad alcuni anni fa l’allestimento del buffet era affidato al buon senso degli albergatori, con le normative del sistema HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points) del 1997 bevande e alimenti devono essere protetti e ben conservati. Le temperature di mantenimento vanno tenute sotto controllo e i prodotti vanno inseriti in contenitori forniti di adeguati sistemi di chiusura che ne garantiscano la conservazione igienica e organolettica. Una colazione a buffet presenta diversi rischi di contaminazione e deterioramento degli alimenti, attraverso la manipolazione dei prodotti da parte dei clienti, il calore delle lampade, la polvere dei tendaggi, la non perfetta pulizia o lo stato di usura dei contenitori. Per questa ragione, la conservazione dei prodotti assume una grandissima importanza e il personale deve essere a conoscenza delle regole d’igiene e conservazione di cibi e bevande. La tecnologia mette a disposizione del settore ristorativo diverse possibilità per mantenere i cibi a temperature ideali, garantire un buffet igienico e minimizzare il rischio di deterioramento alimentare. Forno a micro-onde I clienti se li aspettano. A casa forse non li utilizzano abitualmente, ma una volta in albergo apprezzano le spremute di frutta fresca o di verdure. Soddisfano il loro desiderio di alimentazione sana (poi magari, per pareggiare, ci accompagnano 2 cornetti alla crema, ma tant’è…). Le nuove Gli alimenti che necessitano di particolare attenzione e richiedono refrigerazione, perché a maggior rischio batteriologico, sono i latticini, le uova (e i prodotti che le contengono, come le creme), i succhi di frutta e gli affettati. L’esposizione in vetrine con temperature di 0/+4°C garantisce una protezione ottimale benché renda il buffet più lineare ed il servizio più rigido, per la necessità che un addetto si posizioni nella parte interna del buffet a servire i clienti. Il posizionamento dei prodotti all’interno di appositi contenitori appoggiati su una base ghiacciata permette di conservare gli alimenti refrigerati in modo facile e conveniente, anche se la temperatura varia a seconda dei 22 Allestire un gran buffet È un oggetto abituale nella vita di gran parte dei vostri ospiti. Consente di portare le vivande alla giusta temperatura in breve tempo. Il suo utilizzo, poi, può essere esteso anche ad altri momenti, al bar come al ristorante. Solitamente viene tenuto separato dal buffet. Spremiagrumi e centrifuga Allestire un gran buffet 23 gradi esterni. Il raffreddamento di ritorno è costituito da un mobile nel cui piano sottostante vengono sistemati dei contenitori con liquido refrigerante i quali, dopo aver sostato quattro ore in freezer, garantiscono dalle tre alle quattro ore di freddo intenso. Nel piano superiore si possono così disporre gli alimenti nei loro rispettivi contenitori. Eccovi alcune regole tratte dal “Manuale di Corretta Prassi Igienica per la Ristorazione” (edito da Federalberghi) in applicazione dell’HACCP, da seguire dal momento della consegna dei prodotti da parte dei vostri fornitori e per la loro migliore conservazione: LATTE FRESCO E PASTORIZZATO: conservare in frigorifero a +4°C Osservazioni: verificare l’integrità delle confezioni e la data di scadenza. SALUMI: conservare in frigorifero a +10°C in ambiente fresco e asciutto ad un’altezza minima di 15-20 cm da terra Salumi crudi in pezzi ed affettati e salumi cotti: conservare in frigorifero a +4°C Osservazioni: verificare la consistenza, il grado di maturazione, l’aroma, l’anomala presenza di muffe. Controllare sul bollo la data di inizio maturazione, gli ingredienti e il tipo di animale (S: suino; B: bovino; E: equino). UOVA FRESCHE: conservare in luogo fresco e asciutto. Separare da alimenti pronti al consumo Osservazioni: il guscio sarà integro e pulito (privo di pelurie, escrementi, lacerazioni). VERDURE, FRUTTA, ORTAGGI: conservare in cella, nel comparto riservato agli ortaggi o in frigorifero a parte rispetto agli altri alimenti. Avviare al consumo previo lavaggio e disinfezione Osservazioni: assenza di annerimenti, marciume, parassiti, terra, umidità eccessiva, fioriture e germogliazioni, fradiciume, muffe, eccessiva disidratazione. FORMAGGI FRESCHI: conservare in frigorifero a +4°C FORMAGGI STAGIONATI: conservare in frigorifero a +10-12°C FORME INTERE: conservare in luogo fresco e asciutto e lontano da prodotti crudi come carne, pesce, verdura e frutta non lavate Osservazioni: FORMAGGI A PASTA FILATA: integrità delle confezioni e verifica data di scadenza; MOZZARELLE: superficie non rugosa e raggrinzita, consistenza turgida, assenza di muffe anomale e odori sgradevoli. 24 Allestire un gran buffet PANE/FARINA/CEREALI/PRODOTTI DA FORNO SECCHI: conservare in luogo fresco e asciutto ad un’altezza minima di 15-20 cm da terra. Separare da alimenti crudi Osservazioni: PANE: verificare le condizioni igieniche dei contenitori per il trasporto ed eventuali difetti della crosta e della mollica e la presenza di muffe e insetti; FARINA: controllare etichettatura, categoria merceologica, TMC (termine minimo di conservazione) e integrità delle confezioni; verificare la presenza di corpi estranei, parassiti, muffe; CEREALI: verificare l’integrità delle confezioni, la presenza di parassiti o pietrame, di chicchi di colore estraneo, di farinosità sul fondo della confezione. SCATOLAME: conservare in luogo fresco e asciutto Osservazioni: controllare che le confezioni siano integre, prive di bombature, ammaccature, rotture e lacerazioni del contenitore, ruggine. DA RICORDARE! P I microrganismi crescono e proliferano bene alla temperatura ambientale compresa tra i 25 e i 35°C. In generale l’intervallo di temperatura compreso tra +6/65°C è il più gradito alla riproduzione delle diverse specie batteriche. P Il mantenimento degli alimenti deperibili lontano dalla temperatura ambiente garantisce una più lunga durata ed impedisce la formazione di tossine e germi patogeni. P P P P P A –18°C i batteri non muoiono ma non si riproducono. A +50/65°C muoiono i batteri patogeni ma le tossine resistono. A 100°C i batteri muoiono tutti ma resistono alcune tossine e spore. Oltre 120°C vengono disattivate le tossine. Il liquido di scongelamento è altamente contaminante perché possiede una concentrazione elevatissima di germi patogeni; quindi il prodotto da scongelare va tenuto coperto e separato per evitare lo sgocciolamento su altri cibi. Per evitare che il liquido ricontamini l’alimento stesso, questo va posto su una griglia all’interno del contenitore. Allestire un gran buffet 25 P Una volta scongelato, il prodotto non deve essere ricongelato e va sottoposto a cottura entro le 24 ore successive. P Il forno a microonde non dà garanzie sufficienti al risanamento dell’alimento, in quanto agisce al centro dell’alimento, mentre la temperatura della superficie (dove è concentrata la maggior parte di batteri) risulta più bassa, consentendo la riattivazione e lo sviluppo di tossine. P L’umidità favorisce la crescita dei batteri. Quindi i prodotti con maggiore presenza di acqua sono i più deperibili. P I prodotti con la crema (brioches, torte) devono essere conservati a +4°C. P I prodotti serviti caldi (come caffè e tè) andrebbero mantenuti tra i 60 e i 65°C. P Le verdure, soprattutto se consumate crude, vanno disinfettate e poi risciacquate con abbondante acqua fresca pulita per eliminare i residui del disinfettante. P Il personale deve avere le mani sempre pulite, in particolare dopo aver utilizzato i servizi igienici, prima di iniziare il lavoro, dopo aver manipolato rifiuti, toccato imballaggi, utensili e superfici sporche o alimenti crudi. Infine, dopo aver mangiato, fumato, tossito, starnutito portando la mano davanti alla bocca. P I contenitori degli alimenti freschi e le caraffe delle bevande andrebbero lavati ad ogni rimpiazzo. P Secondo le indicazioni di conservazione previste dalla normativa, l’esposizione dei prodotti deve durare al massimo 3 ore. Ma se si trovano a temperatura ambiente potrebbe essere necessario sostituirli già dopo un’ora di esposizione. Tenete presente che la contaminazione avviene anche da parte degli ospiti stessi (attraverso l’alito, la salivazione, i capelli, la manipolazione dei prodotti, la polvere degli abiti), degli arredi della sala (tendaggi, tessuti, lampade), della temperatura ambientale (specialmente se superiore ai 25°C), dello smog. Attenzione ai pasticcetti combinati dagli ospiti più piccoli che difficilmente hanno le dita pulite e non fanno certo attenzione a mettere la mano davanti alla bocca quando starnutiscono… o non sempre i genitori sono pronti (o hanno la sensibilità) a trattenere il loro terremoto. I camerieri dovranno quindi essere rapidi (con un largo sorriso rassicurante) nel rimpiazzare i prodotti manipolati da quelle manine. Queste sono solo alcune delle regole indicate dal sistema HACCP. Vi consigliamo di conoscere e quindi attenervi alle indicazioni della normativa prevista in materia di igiene alimentare. 26 Allestire un gran buffet Allestire un gran buffet 27 3. Lo standard del buffet Avete fatto un viaggio fantastico alle Mauritius, a Bali, in Indonesia e in albergo offrivano un Buffet Breakfast indimenticabile? Speriamo lo abbiate studiato in tutti i dettagli e fotografato sotto ogni angolatura. Sappiamo bene che il vostro hotel probabilmente ha ben altri spazi, altra clientela e forse anche altri budget, ma quello che fanno i grandi, i migliori è un bel punto di partenza per trovare strade nuove e idee entusiasmanti. Forse quello stesso cliente che si serviva al buffet proprio accanto a voi potrebbe scegliere un giorno il vostro albergo… Diteci se sbagliamo, ma ci sembra che diverse volte i viaggi che gli albergatori fanno all’estero servano non tanto per carpire idee utili per migliorarsi, quanto piuttosto per trovare una conferma alle proprie scelte gestionali, cercando il pelo nell’uovo anche nell’hotel più fantastico in modo da tornare a casa convinti che poi tutti questi miti in giro per il mondo non ci sono e che va bene continuare così come si è sempre fatto. Non stanchiamoci di migliorare e cerchiamo di avere una giusta dose di umiltà per riconoscere chi fa meglio di noi, in modo da apprendere da loro e magari un giorno superarli in bravura! Se anche voi desiderate migliorare, partite sempre da uno standard, da un modello di riferimento. Prima raccogliete tante idee e materiale, guardate naturalmente cosa fanno i vostri concorrenti più vicini, fatevi una bella navigata su Internet alla scoperta di ciò che esiste nel mondo, poi, se volete, rivolgetevi ad un esperto. A questo punto l’allestimento va provato. Se funziona, fotografatelo, anzi fotografateli (dato che dovrebbero essere più di uno, come si è detto) ed esponete le immagini nel back office, affinché i vostri collaboratori abbiano un’idea ben precisa sul tipo di esposizione che desiderate. È chiaro che al momento della prova, anche loro dovranno essere presenti e possibilmente provare, prendere appunti, fare domande. Una foto, infatti, non basterà per comunicare anche l’atmosfera, le luci e tanto meno le vostre parole ed eventualmente i consigli dell’esperto. Date quindi al vostro staff la possibilità di provare, lasciateli liberi di parlare, di chiedere, di sperimentare 28 Lo standard del buffet il nuovo allestimento. Lasciate spazio anche ai loro dubbi e perplessità. Ricordate che saranno loro a doverlo gestire e quindi dovranno averlo ben capito, ma anche condiviso. Se non saranno pienamente d’accordo o se alcuni passaggi apparissero poco chiari, il risultato non potrà mai essere quello che voi desiderate. Il vostro fantastico Buffet a questo punto va testato sui clienti. Del resto è per loro che lo avete realizzato! Osservateli, con discrezione, guardate se si muovono con disinvoltura, se sembrano trovare ciò che cercano; fate domande indirette (è chiaro che se dite: “Ha visto com’è bello il nostro nuovo buffet?” un cliente non potrà che dichiararsi d’accordo, comunque la pensi nella realtà), captate i commenti tra gli ospiti, leggete tra le righe ciò che dicono a voi. Se il vostro cliente più affezionato vi dice che è tutto perfetto, non accontentatevi: il buffet deve ricevere l’approvazione soprattutto dei clienti più difficili ed esigenti. Di solito i clienti hanno la tendenza ad avvicinarsi ad un buffet lineare partendo dal lato destro per poi scorrere verso sinistra, anche se raramente raggiungono l’estremo lato sinistro. I prodotti sistemati nella zona frontale del buffet, inoltre, essendo più facilmente raggiungibili, sono maggiormente consumati rispetto ai prodotti più arretrati. Davanti quindi potete mettere i prodotti che volete “spingere” maggiormente. Sicuramente tutti voi conoscete il trucchetto, largamente utilizzato dagli ipermercati fino al negozio di alimentari sotto casa, di mettere in prima fila i prodotti più vicini alla scadenza. Per tale ragione in molti di noi risulta quasi automatico andare a pescare il prodotto più nascosto dietro la fila, perché quasi certamente è il più fresco. Vi sconsigliamo di mettere sul tavolo del buffet prodotti freschi prossimi alla scadenza: abbassano la qualità del vostro buffet e annullano la fatica che avete impiegato per realizzarlo. Non ne vale la pena. Questi prodotti potrete utilizzarli al bar ma, se non vi è possibile impiegarli in altro modo, eliminateli. Sapete bene che per garantire ricchezza e freschezza dei vostri prodotti, qualcosa va per forza sprecato. Fa parte del gioco. Crediamo però che tutti voi conosciate nella vostra città enti e associazioni ben liete di accogliere cibi ancora perfettamente conservati benché con la necessità di essere consumati nel giro di alcuni giorni. Lo standard del buffet 29 Un buffet risulta pratico e funzionale se i clienti si distribuiscono intorno ad esso invece di concentrarsi in un solo punto. L’ideale è quindi sistemare i prodotti maggiormente consumati su più punti del buffet. Perciò, oltre a seguire canoni puramente estetici, l’allestimento dovrà garantire un’alta dose di funzionalità, ottimizzando il flusso della clientela in modo che, avvicinandosi al buffet, goda di perfetta visibilità dei prodotti e totale accessibilità. Lasciate comunque i clienti liberi di utilizzare il buffet come meglio credono, scegliendo i prodotti, abbinandoli secondo il loro gusto e muovendosi nella direzione che preferiscono. Comunque, per creare uno stile e garantire una certa razionalità, la prima operazione da compiere consisterà nel realizzare un punto d’attrazione sul buffet che servirà per catturare l’attenzione del cliente e farlo avvicinare al tavolo. Potrà trattarsi di un oggetto, ma, ancora meglio, di un prodotto, realizzato e sistemato in modo scenografico. Da questo poi si partirà con l’allestimento dell’intero buffet, disponendo tutti gli altri elementi in modo coerente. Partite da ceste più o meno grandi (mai di plastica) dove collocherete i diversi tipi di pane che offrite, oppure create una scultura, che riprenda un evento, una ricorrenza, la stagione del momento. Da qui proseguite con i prodotti collegati al pane: da un lato quelli dolci (marmellate, mieli, cioccolata, crema di nocciole, etc.), dall’altro quelli salati (formaggi sistemati su un tagliere, paté, mozzarelline, salumi). Si prosegue da questo lato con le verdure, fresche (per il pinzimonio e i centrifugati) e grigliate, mentre dalla parte opposta collocherete i derivati della farina alla base di ogni tipo di breakfast: diversi tipi di corn flakes, müesli, crusca, fette biscottate, torte, biscotti, brioches e, accanto, le pizze e le focacce salate. Gli strumenti presenti sul tavolo saranno: chafing dish, con le uova in caldo, centrifuga, fornetto scalda brioches, tostiera, piatti, ciotole, posate. I liquidi (latte e yogurt, tè, caffè, succhi, spremute, cioccolata, etc.) e la frutta potrebbero essere sistemati su “isole” posizionate accanto al buffet Un prodotto capace di svolgere il ruolo di grande protagonista su cui costruire il vostro buffet è sicuramente il pane. È un prodotto estremamente versatile, si presta a mille utilizzi, è alla base di ogni pasto, impossibile che manchi sulla tavola. È l’alimento “buono” per eccellenza; il Vangelo gli dà significati morali enormi che tutti noi abbiamo assorbito fin dall’infanzia: pensiamo alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, all’Ultima Cena, fino all’atto della Comunione. Nella nostra cultura si getta via con maggior disinvoltura una fetta di carne che non un pezzo di pane. E il pane fatto in casa è l’immagine tipica della genuinità, del buon tempo passato, dell’amore di ogni donna per la sua famiglia. La coreografia del pane, con le spighe, i papaveri (magari realizzati in carta), i vari tipi di semi e di farine, ma anche di condimenti (il buon olio extra vergine), i cesti di vimini, il tagliere, le immagini contadine e mille altre idee creano un effetto che se vogliamo è stra-visto (Mulino Bianco ne fa il suo baluardo dagli anni Ottanta), ma che straordinariamente mantiene un appeal fortissimo su tutti noi. Il pane, tra l’altro, è perfetto per la suddivisione dei prodotti tra dolci e salati. Esempio schematico di display murale. 30 Lo standard del buffet Lo standard del buffet 31 centrale, per spezzarne la continuità. Si tratta naturalmente solo di un’ipotesi, perché le possibilità sono infinite. Ad esempio, le verdure per il pinzimonio potrebbero trovar posto anche accanto al pane, per dare un tocco di colore e rendere la scenografia più efficace. Ciascuno di voi può sbizzarrirsi (pensate a cosa si può fare con il tè, il caffè, il cacao!) ma alla base di ogni idea ci deve essere una logica, un sistema razionale e semplice in modo che i clienti possano servirsi procedendo linearmente senza dover zigzagare per cercare i prodotti posizionati in modo confuso da una parte all’altra. In generale quindi, gli alimenti vanno raggruppati per famiglie e ognuna riceverà i giusti spazi. Quindi occorre rispettare una sequenza logica che segua dei macro concetti, quali dolce/salato e, naturalmente, caldo/freddo. Nel caso in cui si utilizzi un’esposizione centrale vi proponiamo in queste Esempio isola frutta. Esempio display centrale, postazione principale n. 1. Esempio isola liquidi. 32 Lo standard del buffet Lo standard del buffet 33 pagine un esempio di buffet suddiviso in quattro postazioni così composte: quella principale (nella pagina precedente) contiene le bevande, la frutta, gli yogurt, i cereali e l’insalata; la postazione 2 contiene i prodotti da forno; la postazione 3 è quella degli spalmabili del pane e la postazione 4 espone gli affettati, i formaggi e i piatti caldi. Esempio display centrale, postazione 4. 3.1 Gli utensili per il buffet Il vostro obiettivo, dunque, sarà la realizzazione di un buffet ordinato e razionale, ma al tempo stesso ricco, scenografico, a cui potete dare benissimo un tocco stravagante se volete, purché siate sempre attenti ad unire aspetto estetico e funzionalità. Dovrà comunicare allegria, vitalità, carica energetica. Aiutate i vostri clienti a sorridere, ad affrontare la giornata con buon umore! Largo allora ai colori, abbinando i prodotti tra loro per creare un piacevole contrasto, e ai bei tessuti che, come vi abbiamo già consigliato, saranno intonati allo stile del buffet, alla stagione, all’evento di quel periodo, alla clientela. Piatti, bicchieri e stoviglie saranno invece semplici, lineari, monocolore. Ma anche qui si tratta di un’indicazione di massima. È chiaro che se il vostro è un albergo in stile inglese, tazze e piatti saranno più tipicamente anglosassoni, con decorazioni floreali e profili dorati. Se invece avete un agriturismo, potreste scegliere stoviglie colorate, magari con dipinto un allegro galletto. Se si tratta di un albergo al mare, optate Esempio display centrale, postazioni 2 e 3. 34 Lo standard del buffet Lo standard del buffet 35 per stoviglie bianche con il tipico nodo marinaro in blu decorato sopra e se siete in cima alle montagne un orsetto che sorride sul lato di piatti e tazze può risultare simpatico! E se avete un design-hotel… in questo caso, sbizzarritevi come vi pare! Comunque voi scegliate, garantite un numero abbondante di vasellame, bicchieri e posate, in modo che ciascun cliente ne abbia a disposizione quanti ne desidera. I piatti saranno almeno di due misure. In linea di massima, comunque, se non vi sentite sicuri, se temete di fare scelte troppo azzardate, non sbaglierete decidendo per lo stile lineare. Ma assolutamente abbandonate lo stile “mensa” e, pur rispettando qualità e resistenza, scegliete colori pastello, linee morbide, materiali naturali (come il vimini, il legno, la ceramica, il cotone, il vetro). Il vimini può essere utilizzato per l’esposizione del pane, delle uova, delle brioches e della frutta. Il legno è ideale per le confetture e il miele in porzioni individuali, oppure per frutta, biscotti e fette biscottate, per i cereali o il müesli. Taglieri di legno e vassoi in ceramica potranno servire per contenere formaggi e salumi. Le caraffe di ceramica conterranno il latte caldo e la cioccolata, mentre quelle in vetro serviranno per i succhi di frutta e il latte freddo. Per frutta sciroppata, macedonia di frutta e yogurt occorreranno delle bowls in vetro. Infine, i cereali saranno presentati in barattoli in vetro. Evitate l’argento (dai prezzi impossibili, delicato, difficile da pulire e… appetibile ai ladri) e, quando potete, l’acciaio (freddo e impersonale) e la plastica (che contrasta decisamente con l’idea del naturale). Scegliete uno stile unico, su cui accordare contenitori, piatti da portata e accessori. Ma se pensate che più stili insieme diano un risultato migliore, forza allora! Purché si tratti di una scelta pensata, non di un rimedio all’insegna del risparmio o della mancanza di tempo per andare in cerca di ciò che vi occorre. L’acquisto degli utensili non è una decisione facile, perché le possibilità offerte dal mercato in fatto di materiali, forme e colori è davvero molto vasta. Prima di acquistare, fatevi un’idea il più possibile chiara di ciò che vi occorre e del budget disponibile: scrivetevi una lista sia delle quantità che delle tipologie e caratteristiche degli utensili che vi occorrono, in modo da non farvi confondere dall’offerta disponibile (e dalla capacità di persuasio- 36 Lo standard del buffet ne del venditore) al momento dell’acquisto. 3.2 Alcuni consigli pratici per il vostro buffet ✔ Abbassare ed alzare i piani di lavoro vivacizza il buffet. Via libera allora ad alzate, piatti di portata, cestini, ciotole e insalatiere che danno movimento al vostro buffet. ✔ Evitate sprechi inutili, utilizzando contenitori piccoli. Quelli grandi risultano infatti belli alla vista solo se pieni, mentre man mano che vengono svuotati danno una sensazione di trascuratezza e scarsità. È vero che i recipienti piccoli vanno sostituiti più spesso, ma danno comunque l’idea dell’abbondanza anche in caso di un buffet allestito per poche persone. ✔ La vostra regola sarà: ridurre progressivamente ampiezza del buffet e dei contenitori a mano a mano che diminuisce il numero degli ospiti. ✔ Che la clientela sia molta o poca il buffet deve essere sempre invitante e in quantità. Piuttosto che lasciare il tavolo del buffet sguarnito, utilizzatene uno più piccolo. Diminuite le quantità dei prodotti (anziché 5 torte proponetene 2), ma non sacrificate la tipologia, almeno per quanto riguarda i prodotti che vengono apprezzati di più. L’idea di abbondanza in questo modo resterà e il cliente continuerà a percepire la possibilità di scegliere tra più opportunità. ✔ Rimpiazzate continuamente i prodotti, fino alla fine del servizio. All’ultimo cliente garantirete lo stesso livello di qualità riservato al primo. Tutti i rimpiazzi vanno fatti in cucina. In generale non toccate mai i prodotti non confezionati direttamente con le mani e mai e poi mai davanti ai clienti (in questo caso neanche quelli confezionati). ✔ Scelto un buffet, mantenete quella disposizione dei prodotti ogni mattina per non far impazzire i clienti. ✔ In caso di prodotti altamente deteriorabili, come lo yogurt, vanno evitati i recipienti troppo ampi, che non garantiscono un buon livello di igiene e di conservazione. ✔ Se a pranzo e a cena siamo tutti più propensi alla sperimentazione gastronomica, per la colazione del mattino di solito preferiamo sapori Lo standard del buffet 37 familiari, quelli che conosciamo meglio e ci piacciono di più e, sarebbe il massimo, quelli che ci ricordano l’infanzia. ✔ E allora, non fatevi tentare dalla voglia di ricercatezza. Prodotti esotici particolari e di serra oltre che molto costosi di solito hanno poco sapore e spesso sono evitati dai consumatori più attenti che privilegiano coltivazioni e sistemi di conservazione più naturali. Insomma, le fragole offritele solo in primavera! Il nostro consiglio invece è di prestare maggiore attenzione ai particolari piuttosto che alla ricerca di alimenti costosi. L’importante è che i vostri prodotti garantiscano freschezza e genuinità e ce ne siano in abbondanza per tutti. ✔ Un buffet deve essere ricco in qualità e quantità e decisamente vario. Avrà dei prodotti base costanti, a cui si affiancheranno prodotti di stagione o legati ad un evento, a una ricorrenza speciale (o alla fantasia del cuoco). Non fate mai mancare i prodotti locali più tipici, quelli freschi, quelli “fatti in casa”. Sostituite le sottilette con pezzi di buon formaggio locale e la spalla con il prosciutto cotto. ✔ Le caraffe saranno sempre piene, ma mai fino all’orlo, perché oltre ad essere pesanti rischiano di far sporcare la tovaglia da parte del cliente. Ciò significa la necessità di una rapida sostituzione e soprattutto imbarazzo per l’ospite. ✔ E per finire, molto importante, non ponete mai un elemento che raffredda vicino ad un altro che scalda. 38 Lo standard del buffet 4. Le tipologie dei prodotti Esaminiamo uno per uno i principali prodotti presenti sul buffet, partendo dai liquidi. 4.1 Le bevande calde Il caffè Una colazione non è perfetta senza un buon caffè. Il suo profumo, se appena macinato, è invitante anche per chi abitualmente non lo consuma. Le stesse donne in gravidanza, anche se a causa del loro stato spesso non riescono a berlo, in genere continuano ad apprezzarne il profumo. Difficile insomma trovare qualcuno che ne sia infastidito. Eppure, per quanto il caffè sia amato, per quanto quello italiano risulti molto conosciuto a livello internazionale, quello proposto in albergo ancora oggi raccoglie un buon numero di lamentele per via della sua scarsa qualità. Oltre quindi a garantire un caffè di prima qualità, il vostro buffet proporrà espresso, decaffeinato, cappuccino, d’orzo, americano, e, se volete, caffè con miscele speciali o caffè monorigine di cui abbiamo già parlato. La tendenza sempre più diffusa consiste nel mettere apparecchiature automatiche a disposizione dell’ospite, che può così prepararsi autonomamente il caffè desiderato o ricevere latte caldo e acqua bollente per infusi. Queste attrezzature sono di due tipi: con macinacaffè o con il sistema a cialde (monodose di miscela macinata, pressata, racchiusa tra due strati di carta filtrante). Entrambe sono compatte, semplici da usare e riducono al minimo l’impiego di personale. Tuttavia, è importante che almeno uno degli addetti alla sala sia a disposizione dei clienti per assisterli nell’operazione e rimpiazzare le scorte di caffè, oltre a garantire sempre, per chi lo desidera, il servizio al tavolo. Per il caffè americano si può decidere per i prodotti in polvere solubili in acqua calda. Anche in questo caso la preparazione è facile e permette un impiego minimo di manodopera. Le tipologie dei prodotti 39 Può essere valutata anche l’installazione di un’apposita macchina che miscela automaticamente il caffè con l’acqua o il latte in dosi prestabilite, garantendo così un prodotto di qualità standard e il controllo dei costi e dei consumi. Il caffè d’orzo sta prendendo il sopravvento rispetto al decaffeinato, quindi non potrà mancare. Anche in questo caso sarà già pronto o predisposto per essere preparato dal cliente, similmente a quanto avviene per il caffè tradizionale. Infine, si può ricorrere alle classiche caraffe termiche in vetro pirofilo, acciaio inox o ottone argentato, poste su piastre scaldanti. Il caffè dovrebbe avere uno spazio dedicato, con i vari tipi di prodotto miscela esposti, la spiegazione della loro origine e produzione, il loro miglior utilizzo. Faranno da cornice al vostro prodotto, immagini, chicchi di caffè sparsi che escono da sacchetti di iuta, barattoli di vari tipi di prodotto e naturalmente del cioccolato. Se ricordate, infatti, il caffè brasiliano (che viene consigliato al mattino) presenta un gusto con una nota di cioccolato. Perfetto quindi l’affiancamento di un angolo dedicato al cioccolato, anch’esso proposto nelle diverse tipologie oltre ad alcuni gran cru, agli aromatizzati e ad un contenitore termico di ottima cioccolata calda già pronta per essere consumata. dei tè, la loro descrizione, il tutto posto, ad esempio, su una tela di iuta. Per ottenere una buona bevanda, il tipo di acqua utilizzata è molto importante. Pensate che il tè vorrebbe più che della semplice acqua minerale (o di rubinetto), addirittura dell’acqua sorgiva. La sua conservazione è importante per mantenerne intatto l’aroma. Va riposto nel classico “luogo fresco e asciutto” (dove dura perfettamente anche oltre due anni) e mai in frigorifero da cui assorbirebbe odori e umidità. Ricordate infine che il tè non ama l’acciaio, che ne altera il gusto. Un consiglio: le teiere non vanno in lavastoviglie, ma lavate a mano (non vorrebbero il detersivo). ✎ Per accompagnare il tè, accostate un bricco di latte freddo e del limone già affettato. Il tè Dopo il caffè, è la bevanda più richiesta. La scelta dei tè (se poi vi affianchiamo anche tisane e camomilla) è davvero infinita. Fate una selezione tra quelli più tradizionali e richiesti (che non possono mancare, compreso quello deteinato) e un certo numero di tè aromatizzati, meglio se particolari. Lo stesso valga per tisane e camomilla. Le bustine propongono un prodotto di qualità inferiore rispetto a quello in foglie (o in fiore per la camomilla), ma sono decisamente più pratiche per il cliente. Mettete a disposizione entrambe le opportunità. L’angolo del tè, oltre alle diverse opportunità di scelta, sarà dotato di bollitore e impreziosito da una bella teiera, la carta Zucchero e dolcificanti possono essere posati al centro dei tavoli preparati per gli ospiti o direttamente accanto a tè e caffè. Lo zucchero sarà proposto nelle varie versioni, raffinato e non, in zollette, cristalli, liquido, di canna. I dolcificanti saranno quelli artificiali, ma anche il fruttosio, oltre a un dosatore di miele liquido. 40 Le tipologie dei prodotti Le tipologie dei prodotti Se intendete creare un’isola del tè, del cioccolato, del caffè, queste vanno ben preparate, realizzate con buon gusto, conoscenza dei prodotti, attenzione. L’esposizione sarà inserita in una cornice suggestiva che riesca a ri- 41 produrre, in miniatura, i loro luoghi di origine e catturi l’interesse dei clienti offrendo loro piccole schegge di conoscenza perché ne apprezzino meglio la qualità e possano gustarli nelle diverse opzioni. La iuta, le bacche, le foglie, i frutti, le immagini, un utensile di piccole dimensioni usato per la lavorazione del prodotto, la carta dedicata a ciascuno di loro e magari la proposta, periodicamente, di una degustazione, di un modo nuovo di assaporare il prodotto catturano, affascinano i vostri clienti. > Il tè è bevuto da 64 Italiani su 100 > Cioccolata in tazza e camomilla sono consumate da 50 Italiani su 100 Fonte: indagine AC Nielsen per Rimini Fiera Spa, 2004. Il latte È il primo nutrimento che riceviamo alla nascita ed è quello che vorremmo che i nostri figli non smettessero mai di assumere. Il latte ricorda le mucche al pascolo, le fattorie, la genuinità… Le merendine più ipercaloriche e ricche di conservanti e aromi artificiali si nascondono dietro la rassicurante promessa di “tanto buon latte fresco”. Di fronte a bambini inappetenti, le madri si consolano se li vedono bere tanto latte. Offrite questa bevanda mantenendola nella sua aurea magica. Sostituite le caraffe in acciaio con delle brocche in ceramica o con le classiche bottiglie di vetro, quelle di una volta, refrigerate su un letto di ghiaccio, con l’etichetta scritta a mano, dove si indica “latte fresco intero” e “latte fresco parzialmente scremato”. Non dimenticate che quello di soia è un tipo di latte sempre più apprezzato (anche a causa dell’aumento delle allergie). 4.2 Le bevande fredde I succhi di frutta L’acqua La bevanda fredda per eccellenza è ovviamente l’acqua che può essere presentata in caraffa, con ghiaccio e senza, o, meglio ancora, in bottiglia, naturale, frizzante e lievemente frizzante, quest’ultima sempre più apprezzata. L’acqua sarà minerale, ma potreste mettere in caraffa anche quella del rubinetto se la vostra è un’acqua particolare che i clienti conoscono e desiderano bere (con un bel cartellino che informa sulle sue caratteristiche). Anche in questo caso però la minerale non dovrà mai mancare. In una ciotola a parte preparate del limone a fette, munito di apposita forchettina. Si tratta dell’offerta minima naturalmente. Sapete bene che, anche in fatto di acque, esiste una carta molto ricca e alcune hanno dei prezzi davvero inavvicinabili. Per un buon buffet delle colazioni questo tipo di offerta comunque può bastare. È chiaro che c’è acqua minerale e acqua minerale. Non proponete bottiglie dall’etichetta sconosciuta, acquistate nei discount. Scegliete sempre prodotti di qualità e in confezioni di vetro, non solo per un fatto di estetica e di migliore maneggevolezza, ma anche per un’ottimale conservazione del prodotto. Attenzione, come sempre, alla scadenza. 42 Le tipologie dei prodotti Sono una componente classica del breakfast anglosassone la cui domanda, negli ultimi anni, è cresciuta notevolmente anche in Italia e, di conseguenza, si è registrato un notevole incremento nella gamma di offerta. L’ideale comunque sarebbe che il buffet ne prevedesse almeno tre tipi diversi, selezionati tra quelli in commercio (i classici arancia e pompelmo insieme ad un altro, di gusto più “esotico”). I prodotti industriali permettono di garantire una qualità omogenea (anche se si tratta di surrogati) e un ampio assortimento anche fuori stagione. I succhi concentrati vengono prodotti eliminando parte dell’acqua ottenuta dalla spremitura. Sono di lunga durata e alta resa, ma vanno sciolti in acqua, quindi poco consigliati, perché la loro qualità varierebbe ogni giorno a seconda delle capacità di chi li prepara. I succhi disidratati sono ottenuti tramite l’aggiunta di acqua e zucchero al succo concentrato o ad altre miscele di succhi. Quelli condensati e liofilizzati sono in polvere, sempre da allungare con acqua. Ci sono poi i succhi surgelati in cartucce. Queste vanno inserite in una macchina, che miscela sciroppo e acqua per creare il succo che risulta di buona Le tipologie dei prodotti 43 qualità. Purtroppo le cartucce all’interno della macchina non durano più di qualche giorno e la macchina stessa è antiestetica (ma potrebbe essere sistemata nel back office). Tra i prodotti industriali, vi consigliamo quelli in tetrapak: sono i succhi di frutta 100%, freschi o a lunga conservazione, e i nettari. Sono prodotti di utilizzo immediato: vanno semplicemente agitati, aperti e versati nelle brocche. Non richiedono l’aggiunta di acqua e garantiscono un medesimo livello qualitativo, indipendentemente da chi li prepara. ✎ Dopo un’accurata valutazione dei costi, il consiglio è, comunque, di verificare la possibilità di affiancare ai succhi la frutta fresca da spremere o centrifugare al momento o poco prima del consumo. In questo caso, i succhi possono essere preparati direttamente dal cliente assicurando così la freschezza e l’assenza di sprechi (le spremute si ossidano velocemente) oppure preparati sul momento dal cameriere. Qualunque sia la scelta adottata, succhi di tipo industriale o di spremitura artigianale, è necessario fare attenzione alla loro conservazione, non ponendoli per lungo tempo al caldo e mantenendoli ben chiusi. 4.3 Gli alimenti La frutta fresca Quando si viaggia, soprattutto in altri Paesi, provando gusti e abbinamenti di cibi completamente diversi dai propri, ciò che si apprezza di più sono i cibi freschi, consumati 44 da crudi, senza aver subito alcuna manipolazione in cucina. Primi fra tutti la frutta. Questa è un po’ il simbolo degli alimenti salutari oggi tanto amati e sempre più persone la consumano abitualmente per colazione (o almeno lo fanno quando sono fuori casa). Tra l’altro una bella e ricca presentazione di frutta fresca fornisce una coreografia di indubbio effetto che può sopperire alla mancanza di alcuni prodotti sul buffet. La presenza di questo alimento risulta indispensabile se l’albergo ospita turisti sportivi o amanti della natura. Ma tutti, comunque, si aspettano la frutta, che dovrà essere tanta, varia, fresca e per la gran parte di stagione. Preparate un’ampia ciotola piena di un prodotto tipico di stagione: delle mele rosse lucidissime in inverno o un trionfo di fragole in primavera, lavate ma con ancora la loro fogliolina attaccata. Un cartellino rassicurerà i clienti sulla freschezza e perfetta pulizia dei frutti. Ricordate che le fragole hanno un qualcosa di unico, di speciale, fanno un grande effetto e possono essere utilizzate per guarnire il tavolo del buffet ma anche i tavoli dei clienti, come centritavola. Privilegiando sempre la frutta di stagione, si può migliorare l’effetto coreografico includendo nell’offerta uva, melone ed ananas. Se proponete della macedonia, preparatela con frutta fresca, preferendola a quella confezionata (con quelle ciliegie rosso fiammingo e mollicce che di solito non piacciono neppure ai bambini, i quali eventualmente attirati dal colore acceso, una volta in bocca le sputano subito). ✎ La frutta di piccola misura va lasciata intera, mentre quella più grande va proposta tagliata a fette o in piccoli pezzi. Le tipologie dei prodotti Le tipologie dei prodotti 45 Il pane Le brioches Anche in questo caso l’assortimento fa la differenza. Tipologie e formati diversi arricchiscono visivamente il buffet. Il consiglio è di inserirne almeno quattro tipi scelti tra pane bianco, francese, tedesco, scandinavo Wasa, al latte, naturale e integrale, e di utilizzare formati diversi: focacce, a fette, pagnotte, panini e baguette. Oltre al pane vero e proprio, una ricca scelta di fette biscottate, brioches e croissant, biscotti rustici, ciambelle e torte della casa guarniscono ulteriormente il buffet. Non esponete un numero limitato di questi prodotti. Anche se sono difficilmente riutilizzabili, fornitene sempre in quantità generose. L’operazione di “ricomposizione” delle ceste non dovrà avvenire in sala, ma direttamente in cucina. I motivi sono diversi: - si evita di intralciare i clienti e si lavora più rapidamente; - non si portano in sala le teglie dove sono state dorate le brioches; - si dà maggior enfasi al prodotto, che entrerà in sala solo a preparazione ultimata. Similmente al pane, anche le brioches dovranno essere presenti in quantità e diversa tipologia, o almeno di due tipi diversi, ad esempio dolci e salate. Vi consigliamo di evitare quelle alla crema, specialmente in estate, per gli ovvi rischi legati alla conservazione di quest’ultima. Anche le brioches possono essere acquistate fresche al mattino in pasticceria oppure rigenerate, se si tratta di prodotto surgelato. In questo caso potrà essere crudo e ancora da lievitare o parzialmente cotto e pronto per la doratura in forno. Le brioches surgelate in genere sono di buona qualità e gradite all’ospite, ma decisamente più ricche di grassi (quindi lasciano le dita unte) rispetto a quelle fresche. Inoltre (come anche il pane del resto), la loro qualità non è costante, ma varia a seconda del grado di cottura, delle caratteristiche del forno e soprattutto della mano di chi le inforna. Rischiano quindi di arrivare sul buffet abbrustolite o poco cotte all’interno. Mantenere i contenitori costantemente pieni è importante per l’immagine del buffet. Riducete le misure delle ceste, ma garantitele sempre piene. Quei panini solitari, abbandonati nei cestini ormai vuoti, in mezzo alle briciole, sembrano dei Calimeri che nessuno vuole e instillano negli ospiti il dubbio che siano stati lasciati lì perché “contaminati” (sono caduti per terra, sono stati toccati, un bimbo ha dato loro una leccatina, non sono freschi, etc.). E, naturalmente, continuano a lasciarli lì. Sapete bene cosa offre il mercato in fatto di pane: surgelato crudo da lievitare e poi cuocere, surgelato a cottura parziale, a lunga conservazione. I primi due garantiscono la diffusione della fragranza del pane fresco appena sfornato. Quello a lunga conservazione ha purtroppo quel sapore inconfondibile dovuto al procedimento necessario per mantenerne inalterate le caratteristiche per alcuni mesi. Offrite cestini di fette biscottate e biscotti secchi, sia in confezioni monouso che sfusi. I latticini e le uova Accanto al latte non può mancare una buona scelta di yogurt: bianco intero, bianco magro, alla frutta o ai cereali. L’offerta di prodotto addizionato con degli aromi è enorme. In un normalissimo supermercato troviamo, tra gli altri, anche quello al Pampepato, al Tiramisù, alla torta Linz, alla Tarte Tatin. Per non impazzire in mezzo ad un’offerta davvero infinita, anche in questo caso, come per gli altri prodotti, garantite quelli tradizionali e testate i gusti dei vostri clienti proponendo occasionalmente prodotti diversi, originali. Di questi ultimi, offritene ovviamente poche quantità e state ad osservare il gradimento dei vostri ospiti. Lo yogurt in confezione monodose, in vasetto di plastica o di vetro, è esteticamente di minor effetto rispetto ad un ciotolone pieno con il suo bel mestolino che vi affonda. Tuttavia è preferibile rispetto al secondo per una questione di igiene, per una migliore gestione e conservazione (se non consumati, infatti, si possono riproporre facilmente in frigorifero), per evitare gli sprechi. Poneteli dentro un grande contenitore pieno di ghiaccio, per garantirne la freschezza e la corretta conservazione. Inserite nel buffet almeno un tipo di formaggio. I formaggini in confezione 46 Le tipologie dei prodotti Le tipologie dei prodotti 47 monodose, ad esempio, sono l’ideale per il controllo dell’igiene e dei consumi. Quello a fette modello sottiletta è abbastanza triste e tra l’altro più deperibile di quello in un pezzo unico. Un vassoio di formaggi tipici donerebbe un tocco di unicità all’intero buffet e sarebbe sicuramente apprezzato dai clienti (accompagnate la proposta da una breve descrizione del prodotto, delle sue componenti e delle proprietà nutritive; se acquistate il formaggio direttamente dal produttore, chiedetegli la sua brochure che, esposta, esalterà la genuinità degli alimenti che offrite). È comunque necessario ricorrere anche ai formaggi classici (come Edam, Emmenthal e Fontina) perché la clientela se li aspetta e, contrariamente a quelli tipici, hanno un sapore più comune che piace a tutti. Naturalmente se la vostra è una zona di produzione di formaggi tipici rinomati (pensiamo all’Asiago, al Parmigiano, al formaggio di fossa) è il caso di proporne l’assaggio, insieme agli altri classici. Della buona ricotta fresca posta su foglie di vite o in canestrini intrecciati, costituirà un bel completamento della vostra offerta (ricordate però che deperisce rapidamente). Consigli per esaltare il gusto del formaggio: ➠ Non congelatelo mai. Ne rovinereste il sapore e la consistenza. ➠ Servitelo a temperatura ambiente. Toglietelo dal frigorifero almeno le il burro salato sarà molto apprezzato. Sempre più amate, anche dagli italiani, sono le uova. À la coque, sode, strapazzate, con pancetta o con salsicce, possono essere preparate in anticipo e tenute in caldo negli appositi chafing dish. Le uova offrono un’ampia scelta di preparazione e di cottura. Le uova strapazzate possono essere cotte in precedenza ed essere poi esposte sul buffet in mantenitori di temperatura, come nel chafing dish. Oppure preparate sul momento, in sala dallo chef che creerà un effetto scenografico molto gradevole. Le uova sode possono essere cotte in precedenza, raffreddate e mantenute quindi a bassa temperatura oppure possono essere cotte autonomamente dal cliente utilizzando un piccolo contenitore che cuoce a bagnomaria. Le uova all’occhio di bue, invece, andranno cotte in cucina e solo al momento dell’ordinazione. Non dimenticate di abbinare a questo prodotto i portauova à la coque, sale e macinapepe. ✎ Occorre prestare attenzione all’uovo perché si ossida e tende ad una colorazione verdastra. Per evitare questo, la piastra non deve toccare l’acqua calda alla base. Basterà porre sotto le uova un foglio di alluminio che le terrà separate dall’acqua; per ritardarne l’ossidazione aggiungere un goccio di latte nelle uova dopo la cottura. un’ora prima, così da permettere al sapore di emergere. ➠ Forme di Parmigiano possono servire come punto visuale per il buffet. Gli affettati Naturalmente, dovrà esser esposto anche il burro, generalmente presente in pratiche e igieniche confezioni monodose. Valutate la possibilità di aggiungere il burro a riccioli, conservato in una bowl di vetro coperta, con acqua e ghiaccio. Tenete presente che se avete una clientela internaziona- Inserite nel buffet i più comuni affettati. Potete scegliere tra prosciutto cotto (non spalla), salame, mortadella, prosciutto crudo, coppa, roast-beef. Preferite sempre i prodotti di buona qualità, che siano appetitosi alla vista 48 Le tipologie dei prodotti ➠ Ogni formaggio dovrebbe avere il suo coltello, per non mescolare i gusti. ➠ Il formaggio si presta particolarmente ad essere accompagnato ad altri alimenti. Provate ad abbinarlo con miele o con marmellata. Le tipologie dei prodotti 49 ma anche all’olfatto e, naturalmente, al gusto. Per aggiungere originalità, potete offrire un tagliere di salumi regionali, il carnet è vastissimo in ogni parte d’Italia. ✎ Esaltate la presentazione degli affettati servendoli su un vassoio rivestito di foglie di vite o con dell’alloro. 4.4 I prodotti d’accompagnamento Le confetture e il miele Inserite almeno cinque tipi di confetture scegliendo nella vasta gamma di offerte presenti in commercio. Normalmente vengono utilizzate le monoporzioni, in vetro o in vaschette di plastica che sono pratiche e igieniche. Dato che le confetture sono a base di zucchero, quindi a scarsa deperibilità, si potrebbero proporre anche in ampie ciotole (meglio se protette da un coperchio), ciascuna con il proprio cucchiaio. Il miele invece potrebbe essere inserito in un vaso anch’esso con il suo apposito utensile per raccoglierlo e versarlo. Potreste proporne di due tipi (ad esempio di acacia e millefiori, oppure di castagno). Confetture e miele però andranno proposti anche in confezioni monodose. ✎ Miele e marmellate dovrebbero essere di produzione locale per trasmettere ai clienti tradizione e cultura del territorio che li ospita. Si potrebbe anche proporre loro la possibilità di acquistarli preferibilmente 50 Le tipologie dei prodotti dal vostro stesso fornitore. I cereali Pronti per essere tuffati nello yogurt o nel latte, dovrebbero essere presenti almeno di due tipi. La scelta può cadere sulle tante proposte in commercio: si può optare per i classici fiocchi di granoturco (i corn flakes), quelli ricoperti di zucchero o di cioccolato, quelli arricchiti con miele, gli integrali, il riso soffiato o il müesli. Tutti gli alberghi li propongono nelle grandi bowl di plastica, spesso utilizzando l’apposito espositore piramidale, ingombrante e costoso. Preferite invece la ceramica, il legno, il vetro e ponetevi sopra un bel coperchio anch’esso in legno o in sughero. Valorizzate l’angolo con spighe di grano e materiali rustici. L’angolo dei cereali può essere arricchito con frutta secca o disidratata (come banane, albicocche, prugne, mele) e semi vari (ad esempio, sesamo e girasole), un’offerta apprezzata non solo dai sostenitori dell’alimentazione sana. ✎ I fiocchi di riso sono quelli che si conservano più a lungo e possono essere mescolati a piacere con noci, mandorle e uvetta tenuti però in contenitori a parte, per evitare che l’umidità dei frutti danneggi la naturale fragranza dei cereali. Le tipologie dei prodotti 51 4.5 I prodotti che danno immagine Le specialità regionali Sono quei prodotti che fanno la differenza, gratificano il cliente, accrescono il valore del breakfast. Usate la vostra creatività, scegliendo ingredienti non convenzionali. Valorizzate le ricette della tradizione legate alla cucina del territorio. Rivisitatele in chiave contemporanea, in modo da renderle più leggere e adatte ad un pubblico moderno. Saranno particolarmente apprezzate dai vostri ospiti stranieri. Insalate di frutta E ancora… Le insalate di frutta sono diverse dalla macedonia. In questo caso la frutta è presentata separandola per tipo in diverse ciotole (kiwi con kiwi, melone con melone, etc.) arricchita con ampolline contenenti succo di limone, arancia e Gran Marnier. Il cliente in questo modo si crea la sua coppetta come vuole e se non ama un tipo di frutta particolare non è obbligato a scartarla dalle coppe di macedonia già preparate in cucina. E poi sono più belle da vedere. Preparate ciotole piccole che rimpiazzerete, non appena terminate, con altra frutta appena tagliata oppure spruzzata leggermente con succo di limone. ‰ Piccole pannocchie al burro ‰ Composizioni di frutta disidratata ‰ Burro d’arachidi ‰ Insalate di frutta o di verdura arricchite da noci e cocco disidratato ‰ Focaccine dolci ai cereali ‰ Pancakes alla farina d’avena, con noci tritate 4.6 I diversi tipi di diete La macchina per le centrifughe potrebbe essere utilizzata direttamente dai clienti a cui il personale fornirà informazioni sul suo impiego, oltre a promuoverne l’uso tra gli ospiti. Capita sempre più di frequente che i clienti presentino esigenze particolari. Intolleranze alimentari e celiachia sono in grande aumento; ma potrebbero esserci dei diabetici o dei vegetariani, per non parlare di coloro che si sottopongono a regimi alimentari controllati per questioni di peso. I diabetici necessitano di diete ipocaloriche, ricche di fibre e povere di grassi, specialmente animali. In questo caso, sarà sufficiente dare enfasi a pane integrale e cereali, frutta fresca e vegetali e inserire nel buffet marmellata e succhi senza zucchero, adeguatamente comunicati. Per i celiaci, che sono intolleranti al glutine, sono in commercio prodotti come pane, pasta e biscotti privati di questa proteina e anche cialde di riso soffiato e fette biscottate all’avena che vi consigliamo di avere sempre in cucina, vista la loro richiesta. Chi fa diete dimagranti potrebbe chiedervi le cose più strane. Aspettatevi di tutto e, quando è possibile, adeguatevi. 52 Le tipologie dei prodotti ✎ È sempre meglio utilizzare della frutta freschissima. Le rimanenze possono servire per arricchire il bancone del bar che di solito è tristemente vuoto, o per decorare i cocktail. I centrifrugati di verdura Le tipologie dei prodotti 53 Tenete conto che le stravaganze nelle scelte alimentari sono sempre più diffuse: esistono persone che rifiutano cibi cresciuti sotto terra. E questo è solo un esempio... 4.7 Menù personalizzati Non dovranno mancare se avete una maggioranza di clientela di una precisa tipologia: bambini, anziani, viaggiatori d’affari, sportivi di professione o semplici amatori. Per costoro potreste creare proposte di menù inserite in una coreografia fatta di prodotti e immagini. Un esempio facile: i “cicloturisti”. I prodotti proposti saranno energetici, ma altamente digeribili: biscotti secchi, caffè, latte, marmellate, pane integrale, miele, succhi di frutta. Preparate una carta con diversi tipi di menù più o meno calorici e accuratamente descritti (conteggio calorico, quantità ideale da consumare prima dell’attività e vantaggi per la forma fisica e la performance atletica, etc.). Arricchite la presentazione con immagini dei paesaggi e dei percorsi più accattivanti della vostra zona, di qualche atleta locale. Utilizzate tovagliati dai colori sgargianti (avete presente i colori che indossano e come sono “agghindate” le loro bici?), proponete video sul tema, meglio se relativi alla vostra zona. Anche la musica sarà frizzante. Se poi si tratta di tedeschi fatevi consigliare sul tipo di musica che potrebbero apprezzare maggiormente. Se non trovate nulla di meglio, utilizzate il loro inno nazionale. Completate il tutto con tante bandierine della loro nazione infilate negli stuzzicadenti. Esempio più delicato: gli anziani. Partiamo dal fatto che odiano essere considerati tali, ma che comunque lo sono. Apprezzano attenzioni, cibi corretti, consigli dietetici, ma senza che questi appaiano come cure per degli ammalati. Cosa si può fare? Le persone di una certa età spesso soffrono di qualche disturbo, come il diabete, il colesterolo, la pressione alta. Fatevi consigliare da un dietologo e proponete menù calibrati per i problemi più tipici di questa età. Ma presentateli allegramente! Ad esempio: “Un menù senza zucchero, ma ricco di dolcezza” oppure “Via i grassi, resta tanta bontà!”. Per avere qualche idea in più sfogliate una qualsiasi rivista o guardate 54 Le tipologie dei prodotti la tv. Le pubblicità su questi argomenti non mancano. Prendete ispirazione da chi è del mestiere. I menù ovviamente scriveteli usando caratteri piuttosto grandi. Non lesinate sui deteinati, decaffeinati, aspartame, fruttosio e tutto quello che di solito apprezza chi non digerisce più bene come un tempo. Che altro? Magari qualche leccornia preparata dal vostro cuoco con pochissimi grassi e zucchero in quantità contenuta. Sicuramente tanta frutta fresca e pinzimonio. Gradiranno di certo anche qualche prodotto tipico locale, che avrete scelto tra quelli più digeribili. E adesso passiamo alla coreografia. Restate sui colori classici, optate per i toni pastello, siate eleganti, sobri, ma non spartani. Scegliete della buona musica classica (o Frank Sinatra), ma a volume basso, giusto un sottofondo. Proponete tabelle sugli alimenti dove si consigliano quelli ricchi di antiossidanti, contro i radicali liberi, insomma quelli che mantengono giovani. Predisponete già in camera per i vostri clienti i menù personalizzati (curati nella grafica, freschi e colorati) e comunicate loro la presenza di prodotti alimentari ipocalorici o privi di zuccheri o di glutine. Traducete sempre la vostra comunicazione in lingua per gli ospiti stranieri (non solo i menù ma anche cartellini ed etichette). Si tratta di clienti russi, cinesi oppure arabi? Il menù delle colazioni nella loro lingua li stupirà di sicuro! Se invece ospitate dei gruppi, quando è possibile, riservate loro una sala a parte e garantite un servizio attento e veloce, per evitare confusione e ressa al buffet. Ricordate di mantenere alta la qualità del buffet, che dovrà essere ricco di prodotti e di buon livello, anche se questa tipologia di clientela soggiorna a tariffe più basse. Non trattateli come ospiti di serie B, riservate loro lo stesso trattamento che offrite agli altri ospiti. (*) Beh, noi ci fermiamo qui. Forse voi avete già in mente qualcosa di speciale e di originale da mettere in pratica. Vedrete, sarà piacevole fare qualcosa di unico per i vostri ospiti. Si sentiranno protetti, circondati di attenzioni e vi ricambieranno. (*) Per approfondimenti. “Marketing per il turismo organizzato”, PromoVeneto, Teamwork Rimini, 2000. Le tipologie dei prodotti 55 5. La sala Idealmente, la sala da adibire al breakfast richiederebbe uno studio attento da parte del management dell’albergo. L’ambiente dovrebbe essere sufficientemente ampio da poter riservare ad ogni ospite uno spazio almeno pari a un metro e mezzo di diametro. È chiaro che il calcolo va fatto tenendo conto che i clienti non scendono a far colazione tutti insieme a meno che non si tratti di viaggiatori esclusivamente d’affari (che di solito schizzano via dall’albergo entro le 9:30) o di gruppi. Il momento del breakfast dovrebbe avere un suo spazio dedicato, sempre quello, piuttosto che adattargli un angolo della sala ristorante. Ma, in assenza di alternative, va benissimo anche quest’ultima, purché sia comoda da raggiungere, possibilmente vicina alla reception e l’allestimento non sia lo stesso che viene utilizzato per i buffet delle insalate a pranzo e a cena. L’ambiente dovrebbe essere molto luminoso, meglio ancora con vista su un giardino, su una terrazza, sulla piscina o almeno dotato di grandi finestre. E dovrebbe offrire un’atmosfera calda: è il vostro “abbraccio affettuoso” agli ospiti che scendono ancora assonnati dalle loro camere e vanno nutriti, coccolati, viziati. Cosa facciamo (o abbiamo fatto) con i nostri bimbi da piccoli? Quando al mattino si svegliano, scendono dal loro lettino e, ancora con il pigiama addosso, vengono da noi stropicciandosi gli occhi, lasciamo perdere immediatamente quello che stavamo facendo e, prendendoli tra le braccia, li riempiamo di baci e di parole amorevoli. Quindi, ci prendiamo cura di loro, preparando la colazione che amano di più. ciucchiati, ma di essere accolti con calore, con “affetto”, questo sì, a loro piacerebbe. E l’ambiente è il primo degli “abbracci materni” che possono ricevere da voi. Deliziateli arredando la sala con piante fiorite, quadri, vasi di fiori freschi, ma anche ninnoli, madie, cassettiere, tende ricamate, colori caldi alle pareti. Abbiamo visto alberghi attrezzare un lato della sala a cucina, in stile rustico, dotata di lavello, forno a micro-onde, tostapane etc. e con i prodotti sistemati sui ripiani e dentro i pensili con le ante ingentilite da tendine di pizzo e aperte in modo da permetterne la vista e una migliore accessibilità. Non è il vostro genere? Il vostro albergo è orientato all’hightech? Perfetto: cambiate soluzione, spostatevi su scelte più essenziali, privilegiate uno stile minimalista, optate per soluzioni decisamente moderne. L’importante è fare, pensare, sperimentare, scrollarsi di dosso l’apatia della banalità, del dejà-vu, dell’impersonale. Il nostro scopo è proprio questo: non certo di fornirvi la soluzione universale e perfetta, uguale per tutti, ma unicamente di stimolarvi e magari di punzecchiarvi un po’. Qualunque scelta facciate sarà certamente quella giusta, se partirete dalla ricerca di armonia, di piacevolezza, se sarete spinti dal desiderio di creare un’atmosfera rassicurante, avvolgente, carezzevole. 5.1 La luce I vostri ospiti non chiedono certo di essere presi sulle ginocchia, né sba- Come cambia un ambiente a seconda della luce che vi si diffonde! È incredibile quanto grande sia il suo potere di rendere un luogo accogliente o sgradevole, comunque siano gli arredi. E allora, attenzione, attenzione, attenzione alla luce. Se potete contare su una luce tutta naturale (a parte nelle brutte giornate d’inverno), allora concentratevi sulla sua intensità e direzione. Su questa base operate delle scelte sia per quanto riguarda le tende (in termini di colore e spessore) che la disposizione di tavoli e buffet. Se invece dovete farvi supportare da lampade interne, la luce che queste diffonderanno dovrà riuscire a valorizzare i cibi, l’ambientazione, la mise en place. Avrà quindi un’intensità sufficiente per garantire una perfetta visibilità, ma senza abbagliare, sarà calda, ma senza alterare i colori naturali della sala, dei cibi, del make-up delle 56 La sala Ciascuno di noi, chi più chi meno, da piccolo ha vissuto momenti simili al mattino, insieme alla sua mamma, al suo papà o alla nonna. Poi, quel tempo è passato, ma il ricordo, il desiderio di calore umano al risveglio, è rimasto dentro di noi. Difficilmente però, una volta diventati adulti, ci succede. O almeno non sempre! In albergo invece potremmo permetterci di sognare. La sala 57 signore, degli abiti degli ospiti, congelando espressioni e stoffe in una luce di tipo ospedaliero; si concentrerà su elementi, particolari, oggetti che avranno la funzione di amplificatori del vostro progetto ospitale. È la luce che per prima crea l’atmosfera. Per questo, non dovreste rinunciare a rivolgervi ad un esperto di interni d’albergo perché possa guidarvi nella scelta. Saranno soldi ben spesi. 5.2 I profumi Piante, fiori, deodoranti, detergenti, diffusori di essenze possono mescolare i loro odori con quelli dei cibi e alterarli. Crediamo che si dovrebbe lasciare agli alimenti il ruolo di protagonisti, senza che questi vengano confusi, distorti da profumazioni troppo diverse e intense. Odori come quello di pulito, di fresco, di fiori, se delicati sono estremamente gradevoli e possono convivere perfettamente con quello dei cibi, ma non devono assolutamente sovrastarli. Evitate sempre le profumazioni artificiali generalmente troppo intense e, appunto, dalle fragranze artefatte. Sono utili solo per coprire altri odori sgradevoli e vanno bene in ambienti piccoli, fumosi o particolari come bagni, ripostigli, sale riunioni. La sala del breakfast è ben altro. Potreste azzardare con diffusori di essenze naturali derivanti da piante utilizzate anche in cucina, come la cannella o lo zenzero, così da esaltare invece di stravolgere gli aromi dei cibi. Vanno però sperimentati. Studiate bene l’acustica, verificate la qualità degli infissi, utilizzate rivestimenti, tessuti, tendaggi che attutiscano al massimo i rumori. La sala breakfast, continuiamo a sostenerlo, deve essere un ambiente allegro, frizzante, ma non per questo dovrà trasformarsi in un cantiere! Anche la musica ha la sua importanza. Vi sconsigliamo di sintonizzarvi su una frequenza radiofonica, perché al mattino trasmette più che altro quiz, pubblicità e tante chiacchiere. Deve trattarsi solo di musica e in sottofondo. Scegliete voi (anche guidati dalle caratteristiche dei vostri clienti) il genere da proporre. Potrà cambiare in base alle persone che ospitate, sia per nazionalità che per età: Frank Sinatra, come vi abbiamo già suggerito, sarà sempre apprezzatissimo da chi non è più giovane, mentre i bambini adoreranno le canzoncine dello Zecchino D’Oro. Se invece la vostra è una clientela d’affari, possono funzionare le musiche etniche come quella celtica, irlandese oppure la musica brasiliana. Se ospitate clienti stranieri, riflettete su che tipo di musica potreste proporre (della loro tradizione o di cantanti della loro stessa nazionalità). Natale e Pasqua dovrebbero essere Natale e Pasqua in tutto e per tutto, anche nella musica. In questi periodi dell’anno ogni singolo aspetto della vostra offerta deve trasudare tradizione! 5.3 Acustica e musica Ogni ambiente ha una sua acustica e questa va conosciuta, valutata, adeguata in funzione dell’utilizzo che si fa dell’ambiente stesso. Su di essa agiscono la forma volumetrica della stanza, il tipo di pavimentazione, i rivestimenti, la presenza di controsoffitti e di colonne, la quantità, qualità e disposizione degli arredi e delle piante, i tendaggi. Perché l’ambiente risulti confortevole è essenziale che garantisca agli ospiti la possibilità 58 di conversare piacevolmente anche a bassa voce. I rivestimenti sono importanti per attutire i rumori sia esterni che interni e provenienti dall’office dove si svolge la preparazione di cibi e bevande. È davvero irritante entrare in sala ed essere investiti da suoni che sono soprattutto rumori secchi, perforanti, provenienti dalla macchina che macina il caffè, dalle stoviglie ammassate in fretta nel lavello, dallo sciabordio dell’acqua, dagli sportelli sbattuti, dal brusco rimpiazzo delle posate e dal loro rovinìo per terra… Ben altro rispetto a quell’accoglienza che gli ospiti sognerebbero di ricevere! La sala Come al solito però i migliori consulenti sono i vostri stessi clienti. Sentite da loro cosa ne pensano e che alternative proporrebbero. La musica si diffonderà in modo omogeneo e limpido, per la presenza di più casse e di qualità (per garantire una perfetta acustica), ben distribuite all’interno della sala. La sistemazione di un televisore all’interno della sala non stona, ma an- La sala 59 drebbe posizionato in un angolo, così se qualche ospite desidera seguire le news mattutine potrà farlo senza disturbare gli altri. La tradizione vuole che la mise en place sia uniforme in tutti i tavoli e intonata allo stile e ai colori dell’intera sala e delle attrezzature. Niente da obiettare, però che malinconia tutti quei tavoli uguali, pulitini, ordinati, in fila come un treno, impettiti, seri seri… Se i clienti sono diversi, anche i tavoli e la mise en place potranno essere diversi! E aggiungiamo anche che non solo possono cambiare se si tratta di famiglie con bambini o clientela d’affari, ma anche per lo stesso tipo di clienti potreste osare dare un tocco di originalità, di delicata trasgressione. Proponiamo tovaglie dai colori diversi, magari tutte a tinta unita ma una rossa, una gialla, una verde, una blu… Anche la disposizione dei tavoli potrebbe essere meno in squadra, più movimentata, pur garantendo la stessa facilità di movimento sia ai clienti che ai camerieri. Sistemateli a zig zag, a “S”, a gruppetti, garantendo sempre un facile passaggio ai vostri camerieri. I clienti, lo abbiamo detto, di solito non vengono a fare colazione tutti insieme, quindi potete giocare su uno spazio maggiore rispetto a quello del ristorante (sempre che lì manteniate degli orari rigidi, altrimenti vale lo stesso consiglio). Se ce la fate, ogni tanto cambiate la disposizione dei tavoli, anche sulla base del numero di clienti presenti in albergo. Tra l’altro è abbastanza triste, se avete pochi ospiti, accoglierli in una sala con tanti tavoli tutti vuoti, sguarniti perché mancano i clienti! In questo caso, se potete, se avete lo spazio dove sistemarli, riducetene il numero, in modo da dedicare lo spazio disponibile ai vostri ospiti (e ai camerieri che con meno tavoli si muoveranno più agevolmente). Pensate che effetto farebbe se, avendo 3-4 clienti, allestiste la sala delle colazioni solo per loro, con un grande tavolo, su cui aveste sistemato sia il buffet che la mise en place affinché quegli ospiti si servissero direttamente senza alzarmi dal tavolo. Pensate che quando le persone si trovano pressoché da sole in sala, provano un po’ di imbarazzo ad alzarsi più volte dalla sedia, percorrere il tragitto che li separa dal tavolo del buf- 60 La sala 5.4 La mise en place Eccoci arrivati al punto. Da ogni fiera a cui partecipate e da ogni rivista di settore che sfogliate immancabilmente vi arrivano consigli, informazioni, presentazioni, indirizzi legati all’argomento. Quante proposte di mise en place avete visto in vita vostra? Un numero infinito, sicuramente. Proviamo lo stesso a darvi alcuni suggerimenti. Come ben sapete, rispetto al pranzo o alla cena, il momento del breakfast ha regole diverse e richiede una mise en place più contenuta. Preparerete i tavoli in base al numero di clienti attesi e alle loro caratteristiche (se sono da soli, in coppia, con amici o figli). Questo però non sottintende una minore qualità dei materiali o una presentazione povera, ma solo una risposta mirata per esigenze diverse da quelle degli altri due pasti quotidiani. Frequentemente invece l’allestimento dei tavoli per la colazione del mattino è piuttosto spartano: tovaglia (rosina/ verdina/beigiolina) con coprimacchia (bianco o tono su tono), tazza da cappuccino (quelle bianche, belle robuste e di dimensioni tali che, tolta la schiuma, di latte ne resta giusto un sorso), sottotazza, piatto e cucchiaino da dessert, coltello, tovagliolo (spesso di carta), portacenere, zuccheriera e saliera, eventuale vasino con fiorellino e… il portarifiuti al centro del tavolo! Riflettendoci, non trovate strana questa abitudine? Eppure nessuno di noi a casa mette un raccoglitore di rifiuti sulla tavola quando mangia! Sicuramente alcuni dei vostri ospiti potrebbero richiederlo, perché sono abituati così quando vanno in albergo. Se lo desiderano, benissimo, siate pronti a fornirlo, anche se basterebbe predisporre un grande sottopiatto per ciascun ospite. Che ne pensate? La sala 61 fet nel silenzio della sala, magari sotto gli occhi del cameriere, arrivare fino al tavolo e servirsi una seconda o una terza volta. Molti ci rinunciano e si accontentano di ciò che hanno preso all’inizio. Allestire una tavola solo per loro, oltre ad entusiasmare i vostri ospiti, vi eviterebbe di dover predisporre un buffet che, per quanto ridotto, dovrebbe offrire una certa ricchezza di prodotti, per non risultare troppo spoglio e quindi poco invitante. accoglierà gli ospiti spiegando loro la novità della mattina. Se la vostra è una clientela giovane o comunque vacanziera, potreste sperimentare la preparazione di un’unica tavolata rallegrata da una tovaglia molto colorata, a cui fare accomodare tutti i clienti, per consumare la loro colazione, facendo quattro chiacchiere con il commensale al proprio fianco. È un modo per permettere ai vostri ospiti di rompere il ghiaccio, di conoscersi ed eventualmente di allacciare nuove amicizie. Per evitare che il cliente successivo si trovi con la tovaglia macchiata, sistemate ad ogni posto delle belle tovagliette all’americana (ad esempio in tela o la rafia) che sostituirete ad ogni cliente. Non è necessario che tutte le mattine i vostri clienti si trovino ad una stessa tavola con degli estranei, ma una volta ogni tanto potrebbero gradirlo. E poi, come al solito, sentirete il loro parere. Naturalmente, ogni novità che introdurrete dovrà essere presentata al cliente al suo arrivo, per non lasciarlo un po’ perplesso e imbarazzato. All’ingresso, ci sarà un bel cartellone di benvenuto con una frase (ad es. “Oggi colazione in compagnia!”) e un cameriere cortese e sorridente che Ci sono dei bambini? Quante trovate fantastiche possono esistere per loro! Predisponete una tavola bassa con diverse seggioline e seggioloni, con tovagliette coloratissime, tazze, posate e bicchieri a misura di bambino e un bel bavaglino grande ad ogni posto. Esagerando, avendo spazio e personale, potreste allestire un piccolo buffet tutto per loro e alla loro altezza. È chiaro che si tratta di idee particolari, fuori dalla consuetudine, a cui i vostri ospiti non sono abituati. Ma se il vostro è un albergo dinamico, innovativo, molto orientato al cliente, il successo è assicurato. Se invece si tratta di un albergo con un’offerta più tradizionale, con molta clientela fedele e non più giovanissima, allora si dovrà usare una maggiore cautela. Consigliamo comunque a tutti di provare a fare qualcosa (anche piccola) di diverso! Tanto per cominciare abbandonate quei brutti coprimacchia, davvero antiestetici, che tra l’altro in trasparenza spesso mostrano le macchie della tovaglia sottostante (cambiata meno di frequente). Se avete dei tavoli belli o per lo meno discreti, fareste addirittura prima (e l’effetto risulterebbe decisamente migliore) eliminando i tovagliati e utilizzando dei “cavalieri”. Si tratta di fasce di tessuto che, sistemate sul tavolo, delineano le singole postazioni che possono occupare gli ospiti e proteggono il ripiano senza però nasconderlo completamente alla vista. Un tessuto di bella fattura, posto su un tavolo gradevole, assicura un impatto visivo positivo a tutta la sala. Tra l’altro, lavarlo vi costerà meno rispetto alle tovaglie tradizionali. Non sbaglierete mai se sui tavoli metterete dei fiori freschi. Anche in questo caso, non siate monocorde (visto anche il loro prezzo) e differenziate i tavoli: su alcuni sistemate un bel vasetto di fiori freschi, su altri un lucky bamboo (che porta fortuna), su altri ancora una ciotolina con dell’acqua, dentro cui galleggia una piccola candela accesa, su altri una composizione di frutta, un bel pinzimonio, un cestino (se è stagione) con qualche fragola fresca e lavata, con la sua fogliolina ancora attaccata. L’apparecchiatura dei tavoli è un fatto molto soggettivo. Dipende dalla vostra creatività, ma anche dallo spazio disponibile e dall’allestimento del buffet. Ad esempio, se su questo sono sistemate le macchine per la 62 La sala La sala 63 distribuzione di liquidi, le tazze potrebbero trovarsi accanto ad esse invece che già pronte sui tavoli dei clienti. Comunque decidiate, non lasciate mai i tavoli sguarniti, con solo la tovaglia (o i cavalieri o le tovagliette all’americana). Date sempre al cliente la sensazione che lo stavate aspettando, che tutto è pronto per lui. Predisponete quindi ogni singola postazione in modo piacevole e invitante per accoglierlo. Per realizzare qualcosa di creativo potete giocare con la sistemazione del tovagliolo o con il posizionamento di tazze, piatti e posate. Attratti dall’outdoor A chi non piace consumare la colazione all’aperto, su una terrazza, in giardino, vicino alla piscina? Forse a chi soffre di torcicollo, a chi è allergico alle graminacee, a chi è raffreddato. Tutti gli altri, molto probabilmente, se la stagione lo consente, lo apprezzano moltissimo. E sicuramente si tratta di qualcosa di diverso da quello che di solito fanno a casa propria! Il breakfast all’aperto presuppone l’esistenza di diverse condizioni: innanzitutto la presenza di una terrazza o di un giardino di una certa gradevolezza, quindi fiori e piante in buona quantità e ben curati. Infine, la necessità di offrire un riparo dal sole con ombrelloni, tettoie, gazebo. Garantite la vicinanza alla sala breakfast, in modo da non essere costretti ad allestire un ulteriore buffet all’aperto. Il breakfast outdoor ha caratteristiche e una mise en place diversi da quello indoor. Qui sono protagonisti la luce, i colori, i profumi e l’ambientazione. Tavoli e sedie saranno naturalmente da esterno; privilegiate materiali naturali: legno o vimini, tessuti e cuscini. I piatti saranno più colorati, l’apparecchiatura più informale. Infine, tenete conto della possibilità di colpi di vento, che potrebbero sollevare le tovaglie e rovinare centritavola troppo leggeri. 64 La sala 6. Il servizio È banale dirlo, ma i vostri collaboratori che si occupano del servizio breakfast dovranno essere persone assolutamente curate nella divisa, nell’estetica e soprattutto nell’igiene personale. Se sono donne, i capelli lunghi saranno raccolti, il trucco ben fatto ma garbato, le mani curate con unghie corte e pulite e con uno smalto trasparente. Se si tratta di uomini, la pulizia viene annunciata da un viso ben rasato e dai capelli puliti, corti e senza gel. Orecchini e anelli (grandi nelle donne, di ogni tipo negli uomini), braccialetti, orologi e piercing non vanno d’accordo con il servizio in sala colazioni (e al ristorante). No ai profumi ma anche alle creme per il corpo dall’odore troppo intenso. Questo varrà ovviamente anche per i dopobarba, che avranno un profumo leggero. Quando li assumete o all’apertura annuale, avvisateli che l’igiene personale è fondamentale e che non vi farete scrupolo a consigliare a chi ne avesse bisogno di farsi una doccia in più. In sala i camerieri devono lasciare dietro di sé una leggera scia di freschezza, non odori sgradevoli di poco pulito o di sudore, magari mescolati a quelli di un profumo nel tentativo di nasconderli (il risultato è davvero disgustoso). La divisa sarà impeccabile (per questo ogni cameriere dovrebbe averne a disposizione almeno tre), gli orli delle maniche perfettamente puliti e senza punti di consunzione. Fate in modo che i vostri collaboratori amino la loro divisa. Sceglietela insieme a loro. Le divise del breakfast saranno allegre, colorate. Abbandonate il nero, il bianco, i colori scuri. Giallo, azzurro, arancio sono sicuramente più indicati. Sceglietele in base allo stile del vostro albergo, alla tipologia dei clienti, alla stagione. Le divise saranno pratiche, robuste, leggere, in tessuti naturali (così permetteranno al corpo di traspirare). Formate il vostro staff, insegnategli a rivolgersi ai clienti correttamente. Abituateli ad utilizzare frasi garbate, a cogliere i segnali dei clienti invece di evitarli (se il cliente li cerca con lo sguardo dovranno rispondere a loro volta con un’occhiata “d’intesa”; se non possono servirli subito basterà questo cenno cortese e un sorriso per rassicurarli e farli attendere con Il servizio 65 maggiore tranquillità). Dovranno conoscere sicuramente un po’ di inglese ed eventualmente altre lingue straniere se avete clientela numerosa proveniente da certi Paesi. I consigli sull’accoglienza, le frasi da dire, i comportamenti da utilizzare sono tanti e, al tempo stesso, un po’ i soliti (un cortese buongiorno, l’uso del nome del cliente, il sorriso, la disponibilità, etc.). Voi li conoscete e vi aspettate che anche i vostri collaboratori li sappiano: alcuni di loro li conoscono, altri li conoscono ma non li sanno applicare (per intenderci quando accolgono i clienti sembrano pupazzetti con la carica), altri non li sanno affatto. Non date quindi per scontata la dimestichezza con le buone maniere! Tutti dovrebbero garantire un servizio di qualità, al di là del ruolo, della capacità professionale, delle stelle del vostro albergo. Tutti dovrebbero saper rispondere, saper suggerire, saper promuovere i prodotti, saper cogliere un’esigenza del cliente, gestire un reclamo. Tutti dovrebbero essere professionisti dell’ospitalità, sia quando siete lì in sala ad osservarli che quando non ci siete. In questa parte del manuale vi daremo dei consigli sul servizio, ma siete voi che dovrete trasferirli ai vostri collaboratori e verificare la qualità del loro agire. Come fare? Per prima cosa formate, anzi, prima ancora, selezionate i collaboratori “giusti” (e soprattutto fate in modo di trattenerli). Formandoli (non una volta per tutte, ma periodicamente) li aiuterete a capire l’importanza del loro ruolo e a fare propri i vostri obiettivi. Quindi controllateli (direttamente o indirettamente grazie alla disponibilità di clienti amici o di familiari apparentemente indifferenti), chiedete o ascoltate i commenti dei vostri ospiti. Riconoscete e premiate i bravi, ma in modo che si sentano veramente riconosciuti e premiati. Ad esempio “il collaboratore del mese” va bene, ma a forza di vederlo ha un po’ perso di impatto. I clienti sono abituati a vedere quel tipo di foto esposte nella hall e non ci fanno più tanto caso. Premiateli con benefit, in giorni liberi, offrite loro incarichi di maggiori responsabilità, fate loro dei complimenti (in loro presenza) davanti ai vostri migliori clienti. Insomma, datevi da fare per stimolarli a fare ancora meglio. (*) (*) Per approfondimenti: “Persone, Performance, Profitti”, PromoVeneto, Teamwork Rimini, 2001. 66 Il servizio 6.1 L’accoglienza Voi e i vostri collaboratori siate spontaneamente gentili! È assurdo dirlo (come si fa ad essere spontanei se ci si deve sforzare?), ma è così. Quei sorrisi affettati appiccicati sulle labbra mentre gli occhi vagano distratti o sono ancora velati di sonno, quelle frasi di buongiorno talmente stantie che sanno di muffa… mamma mia! Affrontando il tema della sala abbiamo parlato di “abbraccio materno”. Eccoci al cuore dell’argomento. Voi e le persone che lavorano insieme a voi dovreste fare vostra questa “missione”: accogliere gli ospiti con “calore amorevole”. Tutto quello che abbiamo detto relativo all’allestimento del buffet va enfatizzato da un’accoglienza unica, speciale, indimenticabile. Per cominciare, scegliete un collaboratore “ispirato” e mettetelo all’ingresso per accogliere i vostri ospiti. Non è detto che si tratti del vostro cameriere più esperto. E neanche è indispensabile che lo sia. Magari potreste scoprire che la persona che meglio si adatta a questo ruolo non ha mai lavorato in sala ma ha una grande predisposizione per i rapporti umani e ispira buon umore, dolcezza, simpatia. Può essere maschio o femmina, non conta, come non conta solo l’esperienza. Guardatevi intorno. Forse è già tra i vostri collaboratori, ma non ve ne siete accorti. Formatela, naturalmente. Dovrà saper accogliere i clienti, salutarli con un bel sorriso, accompagnarli al tavolo, individuando quello giusto per il tipo di ospite che hanno di fronte (desidera stare in disparte perché ha un lavoro da terminare, più vicino possibile al buffet perché si tratta di una persona anziana o fa fatica a camminare, ha bisogno di spazio perché ha una banda di frugoli appresso). Naturalmente dovrà cavarsela con le lingue straniere, perlomeno con l’inglese. Se si tratta di clienti provenienti da Paesi come, ad esempio, la Russia, il Giappone, la Repubblica Ceca, sarebbe doveroso almeno salutarli con un “buongiorno” nella loro lingua. Se chi si occupa dell’accoglienza è una persona ben preparata, saprà gestire con scioltezza l’arrivo in contemporanea di più ospiti. Quando è possibile (ad esempio entra un solo cliente per volta) dopo averlo accom- Il servizio 67 pagnato al tavolo, potrà anticipare il cameriere prendendo l’ordinazione, proponendo il menù e suggerendo i prodotti più invitanti, le specialità regionali, le eventuali novità. Di solito, soprattutto negli alberghi di medie dimensioni (entro le 100 camere), una volta terminata la funzione di receptionist, si occupa anche del servizio ai tavoli. Il/la receptionist dovrà avere intuito per comprendere se un cliente desidera un’accoglienza più calorosa (“Buongiorno! Ha visto che magnifica giornata? Finalmente è tornato il sole!”) o al contrario desidera solo un cortese saluto e nulla di più. I principali compiti del receptionist: 1. arrivare almeno 15 minuti prima dell’inizio del servizio, in modo da verificare la presentazione del buffet (qualità, quantità dei prodotti, disposizione corretta, temperatura delle bevande calde); 2. ricevere una copia della lista dei clienti (per valutare l’entità del lavoro e fornire un’accoglienza personalizzata); 3. accogliere i clienti, accompagnarli al tavolo ed eventualmente prendere l’ordinazione delle bevande calde (chiedendo il numero della camera se non conosce il cliente, in modo da rivolgersi a lui utilizzando il suo cognome); 4. se è il caso, proporre dei quotidiani e, quando possibile e il cliente lo desidera, intrattenersi brevemente con lui; 5. tenere sempre d’occhio il buffet in modo che sia costantemente in ordine e con la corretta quantità di prodotti (sempre in numero maggiorato rispetto ai clienti attesi); 6. terminata la fase di accoglienza, occuparsi del servizio ai tavoli (negli alberghi dove è previsto). (Per approfondimenti: “La qualità del servizio”, PromoVeneto, Teamwork Rimini, 2° edizione, 2002). 68 Il servizio 6.2 Il servizio ai tavoli Sicuramente esperienza e grande professionalità sono caratteristiche indispensabili per i camerieri che si occupano del servizio ai tavoli, che preparano le bevande calde espresse, che aiutano i clienti ad utilizzare autonomamente le attrezzature disponibili sul buffet. Devono apparire esperti, capaci, perfettamente a loro agio nello svolgimento dei compiti. Devono infondere sicurezza, devono saper fornire le informazioni sui prodotti presenti sul buffet e sulle loro caratteristiche. Più un buffet è ricco di offerta più il cameriere dovrà prepararsi, conoscere, saper guidare alla scelta e promuovere i prodotti esposti. Soprattutto quelli a cui viene data maggiore enfasi (il pane, il caffè, il tè, la cioccolata, i menù dedicati) saranno oggetto di curiosità da parte dei clienti, ancora poco avvezzi a questo tipo di esposizione. La differenza tra un tipo di caffè e un altro, come viene prodotto il cioccolato, cosa significa blend e cru, etc. sono domande ovvie a cui il cameriere deve saper rispondere. Anzi, lui stesso solleverà l’interesse degli ospiti su prodotti particolari, invogliandoli ad assaggiarli. Anche i camerieri, come il receptionist, avranno a disposizione (nell’office) la lista dei clienti, in modo da conoscerne il nome e utilizzarlo. Certo non sempre e non con tutti, soprattutto se l’albergo è pieno e se la percentuale di clientela nuova è elevata. Ma con qualcuno sì, ce la possono fare. Sanno che voi ve l’aspettate da loro. Insegnate loro ad appuntarsi richieste particolari da parte di un cliente o i suoi gusti specifici. Se un cliente ama il caffè tiepido, inutile portarglielo bollente ogni mattina. Al momento di servirlo, il cameriere comunicherà al cliente l’attenzione che gli ha riservato: “Signor Ricci, ecco il suo caffè, alla temperatura che desidera. È abbastanza tiepido?” Per ricordarselo, lo avrà segnato sulla lista clienti (che manterrà aggiornata ogni mattina), appuntata nell’office. È importante che i camerieri siano a conoscenza di un copione preparato dalla direzione, fatto di frasi gentili (ovviamente anche in lingua), stili comportamentali, gesti, che li aiuti nella comunicazione con il cliente; questo, però, dovrebbe servire solo da linea guida, perché attenersi rigidamente a frasi e atteggiamenti che non si sentono propri Il servizio 69 non porta ad un risultato ottimale. Ogni cameriere, con l’esperienza e la pratica, affinerà un proprio rituale, in linea con le indicazioni della direzione, ma a lui più consono, quindi di maggiore efficacia. La capacità di fornire un buon servizio è una competenza e come tale tutti possono acquisirla. Qualcuno sarà più portato e quindi riuscirà meglio nel contatto con il cliente, qualcun altro, più riservato, conoscerà e saprà comunque applicare le regole e le tecniche per fornire un servizio impeccabile. Professionalità, autocontrollo, sinergia tra i membri del personale, lavoro di squadra e capacità di affrontare gli inconvenienti stanno alla base dell’eccellenza. Quanti camerieri in sala? Ecco un’ipotesi per un albergo di 100 camere: • un receptionist che accoglie il cliente e lo accompagna al tavolo • un caffettiere che sta nell’office, addetto alla preparazione della caffetteria e dei rimpiazzi per il buffet • un cameriere che mantiene in ordine il buffet e aiuta i clienti a servirsi • un cameriere ogni 35/40 clienti presenti in sala • eventualmente uno chef per la preparazione istantanea delle uova strapazzate direttamente in sala Naturalmente in alberghi di dimensioni più contenute i ruoli sono distribuiti tra un numero più basso di persone. Ad esempio, il caffettiere e il cameriere che si occupa del buffet potranno essere la stessa persona e il receptionist potrà essere sostituito dal proprietario dell’albergo. Il numero di addetti in sala varierà ovviamente anche in funzione del numero di clienti presenti in albergo. L’ospite entra in sala Il receptionist all’ingresso saluta sorridente il cliente e sa fornirgli un’accoglienza su misura, cogliendone l’umore dall’espressione del volto, dal modo di camminare e di comportarsi. Non sempre siamo disponibili alle coccole e la bravura di chi fa accoglienza sta proprio nell’individuare il modo più giusto di dare il buongiorno all’ospite. A volte non gli riuscirà perfettamente, così, nel dubbio, utilizzerà un comportamento molto cortese ma formale, rimanendo sempre pronto a ravvivare il suo saluto se il cliente gliene offre l’opportunità. Come sempre, ripetiamo che non si riesce a dedicare il 100% di attenzione a ciascun ospite, ma il compito del receptionist sarà quello di dedicargli la massima attenzione possibile. Una volta entrato, il cliente viene accompagnato al tavolo. Può succedere che i tavoli siano tutti occupati. In questo caso il cliente potrà essere accompagnato al bar e nell’attesa vedersi offerto (gratuitamente) un espresso. Se più tavoli sono liberi l’ospite potrà scegliere, ma il receptionist con garbo lo guiderà nella scelta (“Le consiglio questo tavolo, signora Franchi: è più grande degli altri e in 4 starete più comodi”). Una volta fatto accomodare il cliente, il receptionist può anticipare il cameriere, chiedendo all’ospite quale bevanda calda desidera. Invece della solita tiritera (caffè-tè-cappuccino) si proporranno le bevande in funzione del cliente che si ha davanti: è un cliente d’affari? Il caffè ovviamente non può mancare. È una signora di mezza età? Probabilmente apprezzerà il tè. Ci sono dei bambini? Un latte tiepido, una cioccolata in tazza, un cappuccino con l’orzo, una spremuta d’arancia sono le proposte più opportune. È una signora con neonato e probabilmente è in fase di allattamento? Suggerite un tè deteinato, un cappuccino con l’orzo… ma non scomponetevi se vi chiede una birra (ritenuta utile per aumentare la produzione di latte materno)! Vediamo ora, passo dopo passo, le principali fasi del servizio delle colazioni. A questo punto, il cameriere, se non conosce l’ospite (e se non l’ha fatto il receptionist), chiederà il numero di camera in modo da sapere il nome del cliente e appuntarsi eventuali informazioni sui suoi gusti e le sue preferenze. È inaccettabile che al terzo giorno di permanenza il cameriere continui a chiedere il numero della stanza! Dopo la prima volta non dovrebbe più succedere, a meno che il carico di lavoro non sia particolarmente elevato e 70 Il servizio il servizio 71 il ricambio di clientela molto intenso. La lista dei clienti è utile anche per sapere se il cliente è appena arrivato o se sta per partire. Se l’ospite è appena arrivato e non conosce ancora l’offerta che proponete, il receptionist o il cameriere (dipende da chi prende l’ordine) gli suggerirà di avvicinarsi al tavolo del buffet (se può, lo accompagnerà lui stesso) e brevemente gli indicherà le varie tipologie di prodotti offerti e quelli più nuovi o particolari. Se invece il cliente è in partenza, quasi certamente desidera consumare rapidamente la colazione e occorrerà servirlo in modo più celere. Insegnate ai vostri camerieri ad adattare il loro stile, il loro “rituale” in funzione delle persone che hanno di fronte. Devono vederle e guardarle in volto. “Ha già provato la torta con le uvette? Il nostro cuoco è insuperabile nel prepararla”). L’utilizzo delle attrezzature per prepararsi da soli i prodotti (le uova, il pane tostato, etc.) può mettere in difficoltà alcuni ospiti. Il cameriere sarà pronto ad agevolarli nell’operazione. In generale, la bravura di un cameriere sta nel saper gestire un ospite e contemporaneamente tenere sotto controllo tutti gli altri (sono a loro agio? Trovano ciò che desiderano sul buffet? Sono stati correttamente serviti? Stanno per andarsene?). È vicino al buffet che il cameriere può solleticare la curiosità, la golosità dell’ospite, proponendo ed enfatizzando le caratteristiche dei prodotti. Una volta che il cameriere ha servito la bevanda, dovrà passare almeno una seconda volta per verificare se l’ospite ne gradisce ancora. Sarà gentile, sorridente, potrà scambiare qualche frase cortese con il cliente (“Le previsioni meteo hanno annunciato una giornata splendida!”). È importante che tutti i camerieri in sala siano informati su strade, negozi, attrazioni ed eventi della zona per rispondere alle domande degli ospiti o per eventuali suggerimenti. In alcuni casi, il servizio delle colazioni prevede che anche le bevande calde siano pronte sul buffet per un utilizzo self service. Questo succede di solito quando la concentrazione di clientela in sala è particolarmente elevata. Se è così, gli ospiti dovranno essere avvertiti gentilmente una volta accompagnati al tavolo (prima che si siedano). Il cameriere saluterà sempre gli ospiti prima che lo facciano loro. Lo farà con calore, sorridendo e augurando buona giornata, buon lavoro, buona passeggiata… L’ospite sta per partire? Andrà salutato con maggior calore, augurandogli un buon ritorno a casa. Ogni giorno camerieri e receptionist raccoglieranno nuove informazioni sui loro clienti, utili non solo per servirli ancora meglio la volta successiva, ma anche per arricchirne il profilo da parte del ricevimento. L’ospite lascia la sala Se vi risulta impossibile riservare questo tipo di accoglienza a tutti i vostri clienti, pensate che se almeno un nuovo cliente al giorno riceve un servizio speciale, alla fine dell’anno ne avrete deliziati 365! L’ospite va al buffet e si serve Generalmente, un ospite si sente autorizzato a servirsi al buffet per due volte. Certe persone temono che servendosi un numero di volte superiore vengano notati e disapprovati. Tenete conto che quasi tutti i prodotti esposti potranno essere riproposti al massimo una seconda volta (sempre che siano stati ben conservati), quindi andranno gettati. Vale allora la pena far smaltire i cibi in giornata per garantirli nuovi e freschi la mattina successiva. I camerieri in sala quindi dovranno assumere un atteggiamento e uno sguardo tranquillizzante (usando il sorriso e una frase rassicurante: 6.3 Occuparsi dei clienti “speciali” 72 Il servizio Il servizio Persone come gli anziani, i disabili, i bambini o semplicemente gli stranieri poco pratici della nostra lingua o inesperti possono richiedere attenzioni specifiche. Il cameriere esperto sa individuarle (anche grazie alla collaborazione del receptionist) e accudirle. Gli anziani possono avere difficoltà alla vista, tremore alle mani, non essere abituati alla presentazione a buffet e quindi non sapere come comportarsi (“Posso prendere tutto quello 73 che voglio?” “Devo fare io il caffè utilizzando questa macchina?” “Le uova me le servo da solo o devo aspettare il cameriere?”). I bambini, per quanto deliziosi, creano confusione e possono provocare dei guai. Il cameriere dovrà tenerli d’occhio per prevenire i comportamenti più rischiosi, cercando magari di distrarli dirigendoli verso attività innocue. Questa attenzione è sicuramente indispensabile per garantire un tranquillo svolgimento del servizio (e la pace degli altri clienti). Gli stranieri hanno gusti diversi dai nostri, possono non conoscere i prodotti o desiderarne alcuni specifici che forse sarebbe importante conoscere e far trovare sul buffet (ad esempio, i giapponesi adorano il melone, i russi il formaggio, i cinesi il congee, una bizzarra pappa a base di acqua e riso). Anche se i camerieri non conoscono la loro lingua (ma, lo ripetiamo, una base di inglese, francese e tedesco è indispensabile!) possono adoperarsi per comprenderli, facendo capire che intendono prendersi cura di loro e che in qualche modo ci riusciranno. Spesso, in queste situazioni, fra gesti e frasi strampalate, la tensione si attenua, ci esce una risata e alla fine ci si comprende. L’importante è che l’ospite non si senta abbandonato. 6.4 Orari e prezzi Tutti gli alberghi, in linea di massima, propongono un servizio dalle 7:00 alle 10:30. Voi potete fare di meglio? Come sempre, partite dalle esigenze dei vostri clienti e cercate di adeguarvi il più possibile. Se la vostra è una clientela d’affari, probabilmente si alzerà piuttosto presto, come pure i gruppi in tour. Verificate se hanno l’esigenza di anticipare il servizio, ad esempio di mezz’ora. Se, al contrario, i vostri clienti sono in vacanza, tenderanno ad alzarsi tardi al mattino. Come fare a rifiutare loro la colazione se fanno il loro ingresso nella sala delle colazioni alle 11:00? “il breakfast è offerto dalla direzione”, il concetto rimane lo stesso, ma i vostri ospiti percepiranno meglio l’idea di gratuità e di vantaggio. ✎ Il nostro consiglio è di presentare la colazione come “offerta”, lasciando eventualmente a pagamento i piatti caldi più elaborati. La vendita dei piatti a pagamento può essere facilmente agevolata assicurando una percentuale del ricavo ai camerieri addetti al servizi0 colazioni. Saranno così loro stessi a promuoverne la richiesta da parte dei clienti. Quanto costa il breakfast per l’albergo? Il calcolo è semplice: TOTALE FATTURE MERCI REPARTO BREAKFAST TOTALE PRESENZE AL BREAKFAST In questo modo ricavate il costo del breakfast per presenza. Se l’incidenza di questo costo sul fatturato del reparto supera il 22% occorre rivedere la vostra politica degli acquisti. Una modulistica interna separata per gli acquisti del breakfast ed un magazzino apposito sono un requisito necessario per una corretta gestione del reparto. Due consigli per occuparvi al meglio dei vostri clienti: ✓ Interagite efficacemente con gli addetti al front office: collaborate per realizzare un “profilo del cliente” sempre aggiornato che aiuti entrambi i reparti a lavorare meglio e con maggiori risultati. Il costo della colazione in genere viene stabilito intorno al 10-15% del prezzo della camera. Ai vostri clienti comunicherete che questa è in omaggio. Indicando che il breakfast è “compreso nel prezzo della camera” fornirete un’informazione corretta, ma l’uso del termine “compreso” può portare molti clienti a chiedere quanto costa la camera senza colazione. Dicendo ✓ Per tutti gli ospiti create degli eventi speciali e festeggiateli insieme a loro: San Valentino, la festa della donna, la festa del papà, quella della mamma, il patrono della vostra località, il compleanno del cuoco, i 10 anni di attività del vostro albergo, la festa dei fiori, il solstizio d’estate, il primo giorno di primavera… Non significa dover stravolgere il buffet, ma 74 Il servizio Il servizio 75 abbellirlo con una decorazione a tema, preparare un dolce un po’ speciale, cambiare i tovagliati, offrire un omaggio agli ospiti al tavolo, sistemare un centro tavola diverso. Un bel cartellone che comunichi l’evento completerà la presentazione. 6.5 L’organizzazione della sala Insegnate al vostro personale di sala a muoversi seguendo criteri ottimali. La prima regola deve essere: niente giri a vuoto. A questa ne aggiungerete un’altra: a ciascuno il suo compito, chiaro e preciso. Capita invece che la divisione dei ruoli non sia ben definita e più di un cameriere si occupi dello stesso tavolo, trascurandone altri. Compiti come il controllo del buffet e il suo rimpiazzo, l’accoglienza, la presa della comanda, il servizio ai tavoli, quello di caffetteria, lo sbarazzo devono essere correttamente e chiaramente assegnati. Un continuo andirivieni stanca i camerieri e anche gli ospiti che vedono queste formichine laboriose tutte agitate, ma spesso senza un risultato. L’organizzazione della sala ha inizio alla sera, con la sistemazione del buffet (seguendo un preciso schema, meglio se aiutati da un’immagine del layout che si intende ottenere), la disposizione dei tovagliati, dei vassoi, delle varie attrezzature necessarie al servizio. Inoltre, si scongeleranno i croissant che necessitano di lievitazione (calcolandone il numero in base alla clientela prevista per la mattina seguente). Quest’operazione potrà essere fatta dal portiere di notte, che si occuperà anche di aggiornare la lista delle presenze. Al mattino, circa 3/4 d’ora prima dell’inizio del servizio, un cameriere di sala sarà già presente per ricevere la lista dei clienti aggiornata ed eventuali prenotazioni di room service, accendere le macchine per il caffè e il chafing dish, preparare il caffè, cuocere i croissant e predisporre il tavolo del buffet con le caraffe riempite di bevande, le torte e le ciambelle tagliate, i prodotti freschi negli appositi contenitori o aree refrigerate, frutta, verdura, affettati, etc. Quindi accenderà le luci sul buffet e in sala controllando che siano in ordine e sceglierà la musica. 76 Il servizio Poco prima (circa 15 minuti) dell’apertura della sala agli ospiti, arriverà il receptionist. La pulizia della sala Una volta uscito l’ultimo cliente, la sala viene chiusa per essere ripulita. La prima azione da compiere è la collocazione in frigorifero dei prodotti freschi, verificando che siano perfettamente integri sia nelle confezioni che a livello di condizioni igieniche, in modo da poterli riproporre il giorno successivo. Fate attenzione alle variazioni di temperatura nei prodotti freschi, soprattutto per quanto riguarda il latte e i suoi derivati. Vi ricordiamo ancora una volta che se sono stati più di un’ora a temperatura ambiente potrebbero non essere più riutilizzabili (specialmente in estate). Una volta sbarazzato il buffet, vi occuperete dei tavoli e delle sedie su cui potrebbe essere caduto un po’ di cibo. Quindi ripassate il pavimento, per eliminare ogni residuo di cibo e di sporco. La predisposizione della mise en place per il giorno seguente andrebbe fatta dopo aver spazzato (azione che solleva polvere) e prima di aver dato lo straccio (in modo da evitare l’attesa dell’asciugatura e lasciando il pavimento ben pulito e senza impronte). Andrà verificato anche l’esterno della sala, nelle vicinanze dell’ingresso, assicurandovi che sia ordinato e accogliente. Verificate che cartelli e cartellini siano integri, sostituendoli se necessario. 6.6 ...E se, nonostante tutto, qualcuno si lamenta? Per quanto facciate, comunque, troverete sempre qualcuno che si lamenta. Può essere l’insoddisfatto cronico (che si lamenta per il piacere di sentirsi considerato), ma anche il cliente che davvero avete deluso, magari inconsapevolmente. Capita e lo sapete. Non fatevene un cruccio, ma datevi da fare per rimediare. L’importante è che non succeda spesso e che tutti i clienti insoddisfatti ve lo facciano sapere. In questo modo avrete la possibilità di rimediare e di salvare la situazione. Il servizio 77 Quali potrebbero essere le critiche principali mosse da un cliente arrabbiato? • • • • • • una lunga attesa e in generale un cattivo servizio prodotti di bassa qualità orari poco flessibili carenza di pulizia temperatura dell’ambiente musica troppo alta/rumori in genere • fastidio generato da altri clienti (come i bambini, le scolaresche e in generale i gruppi troppo esuberanti) Anche se un cliente non manifestasse apertamente il suo disappunto, un cameriere attento ed esperto dovrebbe coglierne lo stato d’animo dallo sguardo, dai movimenti (si agita sulla sedia, scuote la testa, muove le mani nervosamente…), dalle espressioni del volto (sbuffa, sibila tra i denti, lancia occhiate di fuoco…). Affrontare un cliente arrabbiato o anche solo insofferente richiede la conoscenza di tecniche precise, legate all’ascolto, all’atteggiamento, alle parole da dire e da evitare. (*) Vi ricordo però che pazienza, disponibilità ed empatia (quest’ultima è la capacità di mettersi nei panni degli altri) sono le 3 regole auree per affrontare i reclami. Poi, fondamentale, sarà agire, assumendosi la responsabilità di dare una risposta positiva al cliente. Vi ricordo anche che all’ospite, più che individuare il colpevole, interessa veder risolto il problema. Non l’avete generato voi? Meglio così, ma il responsabile lo individuerete più tardi. Per il momento scusatevi a nome dell’albergo, trovate le possibili soluzioni, verificate che siano applicate. Se il reclamo viene gestito dal personale, questo metterà subito al corrente la direzione (usando tatto e buon gusto se l’errore riguarda un collega… prima o poi capita a tutti e il sostegno degli altri è fondamentale). Il direttore, il proprietario, il capo ricevimento si recherà dal cliente e si scuserà da parte sua, offrendo una compensazione che dipenderà dall’entità del reclamo (potrebbe andare da pernottamenti gratis ad un semplice caffè al bar, parlando a quattr’occhi). Se è il cliente a sbagliare La caffettiera rovesciata sulla tovaglia, il vassoio dei croissant per terra, la sedia imbottita irrimediabilmente rovinata: sono i guai che più comunemente possono capitare, provocati dal cliente (e speriamo che si limitino solo a questi!). Intervenite subito, minimizzate e nascondete il guaio il più in fretta possibile. Il cliente è imbarazzato, si vergogna. Solo se viene rassicurato e il malefatto sottratto alla sua vista, si sentirà meglio. Continuate a sorridergli… pazienza! Riflettete però sul fatto che forse la caffettiera era troppo piena, il vassoio in una posizione scomoda da raggiungere, le sedie poco pratiche… Spesso i guai dei clienti sono dovuti a errori interni, leggerezze, imprecisioni. Vi sono poi casi in cui il cliente ha effettivamente torto e si lamenta per un disservizio che disservizio non è. Non sempre, insomma, il cliente ha ragione, ma che vantaggio si ottiene a dimostrarglielo? Semplicemente di perderlo. Datevi quindi da fare per lui, anche se ritenete che il problema non sussista, anche se è lui che si sta sbagliando. L’obiettivo è quello di avere clienti soddisfatti, non di dimostrare loro quanto siano… rompiscatole! Una volta risolta la questione, la direzione farà seguire delle scuse più personalizzate: un piccolo presente alla partenza (magari una torta preparata dal cuoco appositamente per lui, una piccola confezione di prodotti tipici, etc.), accompagnato da un biglietto scritto a mano dal direttore, può sortire un buon effetto. Anche un biglietto con due righe di scuse, sempre scritto a mano dal direttore e spedito a casa, o una telefonata di solito sono piuttosto efficaci. (*) Per approfondimenti: “La qualità del servizio”, PromoVeneto, Teamwork Rimini, 2° edizione, 2002. 78 Il servizio Il servizio 79 7. Vendere il breakfast Avete speso tante energie, tempo e denaro per realizzare un gran buffet. Adesso è il momento di farlo sapere. Se la colazione del mattino è diventata un vero “must” della vostra offerta ospitale, inseritelo nel vostro depliant, lasciate il menù del breakfast in camera, raccontatelo in ogni momento della vostra comunicazione ai clienti, esponetene le immagini all’interno dell’albergo, nei punti di maggior passaggio. Può capitarvi che qualche turista straniero entri in albergo chiedendo di fare colazione senza essere vostro cliente. In diversi grandi alberghi inglesi, francesi, americani, asiatici si tratta di un’abitudine consolidata e, benché in Italia non sia consuetudine, qualche volta forse sarà successo anche a voi. Presentate loro il menù che avete esposto sul banco del ricevimento o, meglio, un altro identico, ma con il prezzo indicato. Quindi, accompagnateli in sala oppure chiamate la receptionist perché venga loro incontro. La direzione per la sala delle colazioni, naturalmente, sarà indicata da una gradevole segnaletica. orari, la ricchezza e freschezza dei prodotti, la loro tipicità. Non lasciate invecchiare i vostri messaggi: cambiateli spesso, anche in base alle novità che introducete, alle festività (collettive) che andrete a celebrare: è ovvio che eviterete di diffondere la notizia che l’indomani la signora Bianchi festeggerà il suo 53° compleanno… 7.1 Come realizzare la carta del breakfast? Esponete bei cartellini sul buffet, ma anche simpatici cartelloni all’ingresso utilizzando delle immagini, oppure realizzando dei prodotti in carta e incollandoli sulla superficie del cartellone. I cartellini descriveranno le tipologie di prodotto, se sono biologici, fatti in casa, la loro provenienza, se privi di glutine, di zucchero, etc. in caso abbiate clienti allergici. Trovate dei proverbi, delle storie, delle brevi ricette, delle immagini che impreziosiscano i vostri prodotti. Traducete tutto almeno in inglese, descrivete, raccontate, catturate l’attenzione dei vostri ospiti avvolgendoli con una comunicazione varia, allegra, accattivante, frizzante. Il vostro stile sarà allegro così come lo è il vostro buffet delle colazioni. Usate tanti colori. Non arrendetevi sul fatto che non avete fantasia, che vi vengono in mente sempre le stesse frasi, che a scuola in italiano arrivavate a stento alla sufficienza. Imparate dagli altri, cercate su Internet, chiedete aiuto a chi è più esperto di voi, insomma datevi da fare, perché la comunicazione è un pilastro del vostro successo. Comunicate i punti di forza del vostro buffet, come la flessibilità degli Di solito gli alberghi ne sono sprovvisti o si tratta di semplici elenchi di prodotti suddivisi in 2/3 tipologie (succo di arancia, pesca, pompelmo, etc.). Enfatizzate i prodotti che volete maggiormente proporre, mettendoli in evidenza, invitando alla prova. Inserite uno slogan, una frase accattivante che simpaticamente “dia la sveglia” ai vostri ospiti (“Buongiorno! Lo senti il profumo del caffè? Seguilo e sperimenterai la più fantastica delle colazioni!”) oppure inserite due parole di saluto firmate dal cuoco. Quindi uno dopo l’altro raccontate i vostri prodotti, sottolineando quelli eccellenti, che sono i vostri cavalli di battaglia. Date un titolo ai prodotti principali, soprattutto alle preparazioni (i prodotti cotti al momento, le torte). Raggruppate gli alimenti per categoria: “I succhi di frutta, i frullati, le spremute”, “Dalla fattoria” (riferito a latte, yogurt, formaggi), “Direttamente dalla piastra”, “Le uova”, “I cereali”, “La frutta”, “Le dolci golosità”. Oppure inventate un percorso: “Un piacevole risveglio…” (raggrupperà latte, yogurt, cerali, brioches, succhi di frutta…), “Per calmare l’appetito” (sono i piatti più consistenti, come le uova, gli affettati, i formaggi…), “Un po’ di dolcezza per concludere” (dolci, macedonia, frutta a pezzi e in genere i prodotti che fanno parte dei dessert), “C’è una sorpresa…” (dedicherete uno spazio a sé alla novità del giorno, raccontandola e non semplicemente nominandola: “Siamo fortunati, oggi il cuoco Franco ha preparato la sua famosa torta alle fragoline di bosco!”). I piatti a pagamento possono avere un box a parte, oppure essere una voce all’interno di ciascun raggruppamento di prodotti. Tè, caffè e cioccolata, se hanno uno spazio importante sul vostro buffet, possono disporre di una carta a parte, oppure ricevere un riquadro impor- 80 Vendere il breakfast Vendere il breakfast 81 tante sul menù principale. Potete indicare le calorie dei prodotti e, in base a queste, creare menù diversi per le diverse esigenze dei vostri ospiti. “Affrontiamo la giornata Come iniziare bene la giornata? 50 PRODOTTI TRA CUI SCEGLIERE PER LA VOSTRA COLAZIONE! Provate con un’ottima colazione! COLAZIONE = SALUTE Una sana e nutriente colazione fa bene alla salute, migliora il rendimento e l’umore. Spremute naturali Arancia, pompelmo Insalate di frutta fresca Mele, arance, ananas, banane, kiwi, macedonia di frutta Yogurt Intero, magro, fragole, pesche, ananas Cereali Fiocchi di mais, fiocchi di riso, muesli Pane e croissant Pane bianco, integrale, di segale, panini, fette biscottate, croissant, brioche alla crema, brioche alla marmellata,torta di mela, crostata Affettati Prosciutto cotto, mortadella, bresaola, salame in forma” (per la clientela d’affari), “Un pieno di energia!” (per gli sportivi, le scolaresche, i gruppi), “Leggeri e sempre in forma” (light per chi vuole tenere controllato il proprio peso), “Per diventare grandi!” (dedicato ai bambini). Come deve essere realizzato il menù? A libro, su foglio formato A4, orizzontale, verticale? Qual è la regola? Solo questa: chiarezza, praticità e colpo d’occhio. Il cliente deve leggere facilmente il menù, trovare subito gli alimenti che lo interessano maggiormente, capire cosa eventualmente va pagato, farsi invogliare da alcuni prodotti speciali. La dimensione e il formato li valuterete insieme al vostro grafico, garantendone la maneggevolezza. Per il materiale, vi consigliamo un cartoncino robusto e colorato. Per proteggerlo, non inseritelo in una copertina di plastica. Lo manterrete sempre fresco e integro semplicemente sostituendolo quando occorre! Anche il modulo di richiesta del servizio in camera, che il cliente appende la sera precedente fuori dalla propria camera, potrebbe contenere messaggi più accattivanti, movimentati, un box per un prodotto speciale, utilizzare dei colori. Lo spazio è sicuramente esiguo, ma con un po’ di fantasia potrete realizzare una comunicazione simpatica e accattivante. Formaggi Mozzarella, ricotta, fontina, Asiago Marmellate e miele Fragole, ciliege, miele, crema di cioccolato Bevande Espresso, cappuccino, caffè americano, caffè d’orzo, decaffeinato, tè (Earl Grey, English Breakfast, deteinato), latte, tisane, acqua minerale POTETE ANCHE SCEGLIERE TRA QUESTI PIATTI (5 EURO DI GUSTO) Uova strapazzate Uova con bacon Salsiccia Modello di carta del breakfast. 82 Vendere il breakfast Vendere il breakfast 83 8. Il Room Service Il room service (o servizio in camera) di solito viene disincentivato dalle strutture alberghiere, in quanto considerato eccessivamente impegnativo e costoso. Per questo motivo, il ricarico sul cliente che richiede questo servizio è piuttosto salato. Il paradosso è che il cliente paga in più per ricevere una colazione piuttosto esigua, mentre questo non succede per consumare ciò che desidera nell’ampia scelta del buffet! ✎ Il nostro consiglio è di non far pagare il room service. Diversi alberghi lo offrono come servizio gratuito in più per i clienti che scelgono le camere migliori. In questo modo però il servizio diventa automatico e va fatto anche se il cliente forse non ne sentirebbe la necessità. Magari si fa portare solo un espresso e il giornale, poi scende in sala a fare colazione. Difficilmente però rinuncerà ad un servizio “che gli è dovuto”. Ma così si vanno a complicare le procedure di servizio, perché si rischia di sguarnire la sala se il numero di camere migliori vendute è molto elevato. Un modo per disincentivare il servizio in camera è lavorare sul vostro buffet per renderlo unico. Ma anche il receptionist al ricevimento può fare un buon lavoro, promuovendo con tatto la colazione a buffet verso i clienti che la preferiscono in camera (“È un vero peccato non provare la nostra colazione a buffet! I clienti di solito ne sono entusiasti. Domani ad esempio…”). Ricordate che ci sono persone che per varie ragioni (non necessariamente per pigrizia o per il fatto di essere in viaggio di nozze) necessitano di questo tipo di servizio. Il servizio di prima colazione in camera dovrà essere impeccabile, attento, completo e sempre, sempre accompagnato da un bel sorriso. A cominciare dalla risposta al telefono da parte dell’addetto al room service: “Buongiorno Signor Rossi, sono a sua disposizione! Cosa desidera?” Prendendo l’ordine occorrerà informarsi esattamente su: - il tipo e il grado di cottura delle uova (in questo caso occorre portare anche sale e pepe) - la preferenza per i succhi di frutta - il tipo di zucchero/dolcificante desiderato Se il cliente si raccomanda che il cappuccino o l’espresso siano bollenti, occorrerà avvisare il caffettiere in modo che li prepari all’ultimo istante, così che arrivino nelle mani dell’ospite alla temperatura desiderata. In generale, le bevande calde giungono a destinazione sempre tiepide, soprattutto se preparate direttamente nella tazza (come il cappuccino o l’espresso) perché tra la preparazione dei prodotti e l’arrivo a destinazione trascorre un lasso di tempo troppo lungo. Non è facile, ma occorrerebbe garantire le bevande calde sempre ad un buon grado di temperatura. Quando è possibile, quindi, utilizzate contenitori termici. Per il room service di solito viene utilizzato un vassoio, più raramente dei tavolini con le ruote (in genere questo succede negli alberghi di lusso). In entrambi i casi la presentazione dovrà essere molto curata e il più possibile ricca. Una tovaglietta in tessuto, pulita e di qualità, un bel fiore reciso e un quotidiano appoggiato sul vassoio completeranno la presentazione. - il numero di persone che fanno colazione in camera 84 Il Room Service Il Room Service 85 9. Offrire un breakfast alternativo Il brunch Standing Up Breakfast Generalmente la chiusura del breakfast si aggira intorno alle ore 10:00–10: 30. Per chi si attarda o anche semplicemente per chi non ha tempo di fare colazione, una buona idea può rivelarsi quella di organizzare nei pressi del ricevimento un tavolino dove appoggiare qualche brioches, dei biscotti, qualche succo di frutta e i thermos del latte e del caffè caldi, che non diano la sensazione di “ultime rimanenze del buffet”. È utile anche nel caso di fila al ricevimento: dando al cliente la possibilità di smangiucchiare qualcosa si mitiga il fastidio dell’attesa. Un mini brunch da consumare al bar Seguendo lo stesso concetto dello “Standing up breakfast” si può approntare, tre quarti d’ora prima della chiusura della sala colazioni, un buffet (meglio se posizionato nei pressi del bar) in stile brunch. Sperimentato per la prima volta in alcune grandi città italiane, questo pacchetto veniva proposto a pagamento e, soprattutto gli stranieri, preferivano pagare per questo tipo di breakfast, fatto anche di primi e di secondi piatti, generalmente più veloce e di certo innovativo, preferendolo alle offerte più tradizionali del buffet proposto dall’hotel. Breakfast check-out Il check out viene effettuato mentre il cliente consuma la sua colazione in sala. Con il sistema wireless l’ospite può pagare direttamente in sala senza doversi recare personalmente al ricevimento e senza che gli venga sottratta la carta di credito per portarla alla reception. È un modo pratico ed efficace per non fargli perdere tempo e permettergli così di consumare tranquillamente la colazione. In questo modo, inoltre, si riduce il sovraccarico di lavoro al front desk in caso di molte partenze ravvicinate. 86 Offrire un breakfast alternativo Nasce negli anni Settanta in America dall’esigenza dei grandi alberghi metropolitani di coccolare i propri ospiti vip che, dopo aver fatto le ore piccole, si svegliavano a mezzogiorno e chiedevano qualcosa che non fosse esattamente una colazione, ma neppure un vero e proprio pranzo. Da qui è stato creato il termine che unisce le parole breakfast e lunch per dare vita ad un nuovo concetto, una sorta di fusione tra questi due pasti. In un tempo dilatato dalle 11:00 della mattina alle 4:00 del pomeriggio, il brunch era incentrato su un ricco e variegato buffet dolce-salato in tipico stile anglosassone, allestito con cura in ambienti eleganti con sottofondo musicale. Negli anni Novanta la “brunchmania” diventa globale, gira il mondo e si arricchisce di gusti e sapori. Arriva in Europa e in Italia diventando una piacevole consuetudine anche nei nostri locali più alla moda e in alcuni alberghi, che ne hanno ormai fatto una questione di immagine per la fidelizzazione della clientela. L’idea è quella di un servizio offerto solo nei giorni festivi, quando ci si alza più tardi del solito e si elimina la colazione per passare direttamente ad un pasto più completo. In questo contesto si inserisce il brunch che, mediando tra breakfast e lunch, propone piatti caldi, carne, pesce e verdure, insieme a caffè e dessert. Per organizzarlo è sufficiente prolungare il servizio a buffet della colazione, ad esempio fino alle ore 15:00, e cambiare connotazione agli alimenti proposti, da dolce a leggermente più salato, aggiungendo anche una scelta di primi e secondi caldi. Si può arricchire l’angolo delle verdure crude presente sul buffet inserendo verdure gratinate o trifolate, pur mantenendo il pinzimonio. Le torte dolci del mattino andranno sostituite con delle torte salate. Alle uova con bacon subentreranno delle omelettes o anche dello spezzatino. Nel chafing dish sarà esposta la pasta (preferibilmente corta per evitare che si raggrumi) che sarà presente anche fredda in versione insalata. Mediterraneo, giapponese o anglosassone, il brunch si presta ad ogni tipo di cucina. Dopo un esordio riservato ai locali più prestigiosi e ad un tipo di clientela giovane ed elitaria, oggi il brunch è una piacevole consuetudine che non Offrire un breakfast alternativo 87 10. Idee per un breakfast a tema prevede distinzioni sociali e d’età. Aprire la sala colazione anche agli ospiti esterni Come abbiamo già accennato, alcuni alberghi (spesso quelli di catena statunitensi) aprono le porte della loro sala delle colazioni anche all’esterno. In Italia la classica mentalità secondo cui “in un albergo si entra solo per dormire” è ancora abbastanza radicata, ma le cose stanno lentamente cambiando. Se la disposizione e l’ampiezza della vostra sala breakfast ve lo consentono, aprirla anche agli ospiti esterni (a pagamento) vi creerà un’ulteriore fonte di guadagno. Breakfast a tema o festività dedicate al brunch, se comunicati e promossi correttamente, possono trasformarsi in piccoli eventi per attirare clientela esterna anche della vostra zona, che ne verrà a conoscenza attraverso inserzioni su quotidiani locali, spot radiofonici e cartelloni pubblicitari. Andrebbero spinti soprattutto in periodi difficili con bassi tassi di occupazione delle camere. Il risultato è un introito economico e un ambiente vivacizzato dalla presenza di più persone. Tenete conto che per il brunch, considerato come un pasto completo e un’esperienza un po’ diversa dal solito, oltre che un modo per trascorrere la domenica, i clienti sono disposti a spendere fino a 15 euro, bevande escluse. L’angolo dei bambini Al momento del pasto può essere difficile gestire i piccoli ospiti ma, con qualche accorgimento, è possibile rendere il momento della colazione piacevole anche per loro. Facendo accomodare le famiglie in tavoli laterali eviterete che la confusione dei bambini possa disturbare gli altri ospiti. Un angolo sul buffet personalizzato in base ai gusti dei piccoli e segnalato con un cartello colorato e con disegni sarà sicuramente apprezzato. Gli alimenti spazieranno dai cereali al cacao al pane e nutella, dai biscottini alle ciambelline. Alcuni alberghi prevedono anche uno spazio giochi per loro, posizionato in un angolo della sala, permettendo così ai genitori di stare a tavola in tutta tranquillità. Festività Nelle occasioni speciali addobbate la sala e fate trovare sul buffet dolci e alimenti a tema. Un panettone a Natale ma di grandi dimensioni, una torta a forma di cuore a San Valentino con biglietti romantici e una rosellina rossa posati sui tavoli, rametti di mimosa per la Festa della Donna sono un modo per rendere sempre nuovo, gaio e festoso il vostro buffet. Le principali festività in Italia: Natale (25 dicembre) Epifania (6 gennaio) San Valentino (14 febbraio) Carnevale Festa delle donne (8 marzo) Festa del papà (19 marzo) Pasqua Festa della mamma (la seconda domenica di maggio) Santo Patrono …a voi aggiungerne altre! 88 Offrire un breakfast alternativo Idee per un breakfast a tema 89 Un’attenzione in più Idee dal mondo Ogni mattina disponete un foglio colorato sui tavoli che riporti i fatti del giorno, cosa succede in città, quali manifestazioni sono organizzate in zona, le previsioni meteo e le temperature. Abbonandosi ad un quotidiano on-line come Good Morning News, è possibile scaricare ogni mattina le principali news dal mondo disponibili in sette lingue. Stampandole e offrendole ai clienti si formirà un simpatico e utile servizio. Un piccolo contenitore con delle mentine posizionato su ogni tavolo della sala colazioni augura agli ospiti una buona giornata. Hostellerie du Chateau, Fere-en-Tardenois, Francia Il quotidiano distribuito nella sala colazioni è avvolto in carta rosa e legato con un nastro. Auberge du Soleil, Rutherford, California, USA Ad un costo di 45 euro a testa, la colazione è servita in camera fino a mezzogiorno, con champagne, omelette al tartufo, champignon, caviale e fiori freschi. Hotel Tosco Romagnolo, Bagno di Romagna (FC), Italia “Breakfast to go” è un carrello su cui sono esposti succhi di frutta, prodotti di pasticceria, frutta fresca, caffè e tè per i clienti che dispongono di poco tempo. Hyatt Regency, Chicago, Illinois, USA Il buffet per i bambini è addobbato con peluches e palloncini colorati e offre toast, vari tipi di cereali al cioccolato, mini hot dog e caramelle gommose. Stouffer Resort, Orlando, Florida, USA Lo chef sforna biscotti e croissants direttamente davanti agli ospiti grazie ad un fornetto sistemato nella sala colazioni. Hotel Mercure, Milano, Italia Gli ospiti possono godersi la colazione nella biblioteca, nella sala da tè o nel giardino. Seal Beach Inn, Seal Beach, California, USA 90 Idee per un breakfast a tema Idee dal mondo 91 Il “pineapple breakfast” accosta il caffè ad una candela decorata, insieme a delle fette di ananas e ad una brochure che spiega l’origine del “simbolo dell’ospitalità”. Super 8 Motel, Stillwater, Minnesota, USA Nel buffet del breakfast sono inseriti anche champagne e caviale. Camin Hotel Luino, Luino (VA), Italia Il breakfast è suddiviso per colori: lilla per segnalare cibi poveri di grassi e calorie, rosso per la formula a tutta energia, verde per prodotti ricchi di fibre, blu per quelli a basso contenuto di colesterolo e giallo per chi non vuole seguire nessun tipo di dieta. Catena Hilton Una rosa rossa viene aggiunta sul vassoio del room service. Imperial Hotel, Vienna, Austria Il caffè è servito da un “coffee boy”, un addetto vestito con turbante, giacca e pantaloni rosso brillante. Hotel Plaza Athenee, Parigi, Francia Su ogni vassoio del room service viene sistemato un mazzolino di mughetti il 1° maggio e una confezione di cioccolatini a Natale. Grand Hotel Inter-Continetal, Parigi, Francia Un breakfast tropicale gratis, con più di 15 frutti freschi, è servito ogni mattina vicino alla piscina. Oceanana Resort Motel, Atlantic Beach, North Caroline, USA Nella sala colazioni un addetto prepara le crêpes direttamente sotto gli occhi dei clienti. Hotel Bucaneve, Livigno (SO), Italia I profitti del breakfast sono cresciuti del 43% dopo che un coupon che promuoveva lo “Chef John’s Breakfast Special” è stato piazzato in ognuna delle 185 camere. Ramada Inn, San Diego, California, USA Nella hall, un tavolo con succo di arancio, caffè e croissants è esposto per coloro che devono fare il check-out prima delle 6 di mattina. The Oriental, Bangkok, Thailandia Sul buffet il miele scende direttamente dalle cellette delle api, visibili attraverso il vetro. Thala Beach Lodge, Port Douglas, Australia 92 Idee dal mondo Idee dal mondo 93 Bibliografia A.A.V.V., La qualità del servizio, PromoVeneto-Teamwork, Rimini, 2002 Bombelli S., Opportunità breakfast, Pianeta Hotel, novembre/dicembre 2001 Breakfast a buffet: abbondanza e qualità, Pianeta Hotel, maggio/giugno 2000 Buffets Grow Up, Nation’s Restaurant News, 21 agosto 2000 Cichy R. e Wise P., Rules for Resolving Complaints, Lodging F&B, settembre 1999 Curtis D.T., Is breakfast really the key to more sales?, The Room Chronicle, luglio/agosto 2003 De Stefano R., Il nuovo volto della prima colazione, Pianeta Hotel, marzo/ aprile 1999 Disbrowe P., The Brunch Crunch, Restaurant Business, 15 aprile 1998 Hensdill C., Reinventing Sunday Brunch, Hotels, aprile 1997 Herzog L., Breakfast is Served, Hotelier, gennaio/febbraio 1998 L’albergo che verrà, Pianeta Hotel, luglio/agosto 2003 La mise en place, Hotel Business & Management, n. 9 1997 Liberson J., Not for Mass Consumption, Lodging F&B, gennaio/febbraio 2001 Marsan J., Breakfast Designs, Hotels, aprile 2000 Marsan J., Let The Games Begin, Hotels, aprile 1999 Monti D., Cioccolato doc come il vino, Corriere della Sera, 28 aprile 2004 94 Bibliografia 95 Oliva R., Bigger Is Better (breakfast buffets), Hotels, aprile 2001 Oliva R., Grande Finale, Hotels, aprile 2003 Petit déjeuner hotelier: qualité oblige…, HTR, Hors Série 1999 Prima colazione l’importante è stupire, Pianeta Hotel, gennaio/febbraio 1999 Qualità a colazione, Bargiornale, marzo 2004 Rossi N., Magic moment, Pianeta Hotel, gennaio/febbraio 2002 Tecnologie Alberghiere, Suite Uggè Mallone L., Il buffet brunch, Suite, giugno 2002 Uggè Mallone L., Il buongiorno si vede dal mattino, Turismo d’Italia, n. 33 2003 Watkins M., Créer un buffet petit déjeuner, Les Études De La Revue Technique, Ed. B.P.I., 1992 96 Bibliografia 97