Porta Sud Metropolitana

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Porta Sud Metropolitana
RICUCIRE il territorio:
un’
un’IMPRESA possibile…
possibile…
Programma Territoriale Integrato
-
“Porta Sud Metropolitana”
Programma Operativo
Comuni di:
APPROFONDIMENTO Azioni immateriali
15.3.1.3 – APEA – Costruzione del Programma
di Gestione Ambientale per le aree industriali
Moncalieri
(Capofila)
La Loggia
Nichelino
Bando regionale
Seconda fase
Trofarello
Giugno 2008
GRUPPO DI LAVORO
Responsabili del Programma
Responsabile del Procedimento PTI: Roberto BIANCATO
Programmazione Strategica: Lorenzo FOGLIATO
Politiche sociali: Ines TOLOSA
Innovazione PA per le imprese: Riccardo FRANCO
Reti Informatiche: Fabrizio RODANO
Trasporti: Rocco CILLIS
Apporti tecnici:
del Comune di Moncalieri: Nicola PALLA
del Comune di Nichelino: Vito GIORDANO
del Comune di Trofarello: Maria Grazia ZANCHETTA
del Comune di La Loggia: Gianluca GIACHETTI
I Sindaci
della Città di Moncalieri: Angelo FERRERO
della Città di Nichelino Giuseppe CATIZONE
del Comune di La Loggia: Salvatore GERACE
del Comune di Trofarello Maurizio TOMEO
Gli Assessori
della Città di Moncalieri: Elena FISSORE e Noemi GALLO
della Città di Nichelino: Franco FATTORI
del Comune di Trofarello: Aldo MASERA e Gian Franco VISCA
del Comune di La Loggia: Sergio INGARAMO
Responsabili dell’Elaborato
Cooperativa Sociale C.R.S. Educazione Progetto Soc. Coop. ONLUS –
Dott. Arch. Raffaella Dispenza, Arch. Sergio Guercio
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15.3.1.3 APEA – Costruzione del Programma di gestione ambientale per le aree industriali A cura di Dott. Arch. Raffaella Dispenza e Arch. Sergio Guercio 1.
Il contesto di riferimento .......................................................................................................... 4
2.
I contenuti del progetto............................................................................................................ 8
3.
I soggetti coinvolti.................................................................................................................. 15
4.
Il bacino di utenza e la domanda potenziale.......................................................................... 17
5.
Modalità alternative di soddisfacimento della domanda......................................................... 23
6.
La definizione dei competitori e la stima dei potenziali utenti................................................. 23
7.
Le modalità di gestione e di erogazione del servizio.............................................................. 23
8.
La stima dei costi (di investimento e di gestione) e degli eventuali ricavi ............................... 26
9.
La sostenibilità dei costi e la copertura finanziaria................................................................. 26
10.
La convenienza economico-sociale ................................................................................... 27
11.
Le procedure ..................................................................................................................... 28
12.
Il crono programma e le scadenze temporali ..................................................................... 31
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1. Il contesto di riferimento
La rilevanza dell’intervento nell’ambito del PTI Porta Sud Metropolitana
Il presente intervento si configura nell’ambito del PTI Porta Sud Metropolitana come una delle
azioni immateriali a sostegno delle aree industriali, in particolare a sostegno della loro
trasformazione e evoluzione in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate.
Sono dunque molto forti le connessioni con gli interventi di tipo materiale previsti dal PTI
finalizzati a migliorare le connessioni infrastrutturali, la mobilità, le prestazioni ambientali, la
fornitura di servizi, ecc. nelle aree industriali e in particolare:
15.1.1.1 Realizzazione di infrastrutture di banda larga
15.1.1.5 Realizzazione di impianti per il tempo libero e lo svago
15.1.1.8 APEA - Servizio mobilità collettiva a supporto delle aree APEA
15.2.2.7 APEA - Area Attrezzata per la sosta dei mezzi di trasporto merci in zona Sanda - Vadò
15.2.2.8 Servizi per la prima infanzia per la conciliazione tempi vita - lavoro
15.2.2.1 Estensione rete di teleriscaldamento IRIDE in Nichelino
15.2.2.4 APEA - Infrastrutture relative alla ottimizzazione del ciclo dei rifiuti nelle aree APEA
15.2.2.5 APEA - Riqualificazione ambientale area Carpice
15.2.2.6 APEA - Applicazione di tecnologie legate alla trigenerazione per l'area Sotti-Vernea
Infine, esistono ulteriori connessioni con le azioni previste nell’intervento aggregato 15.3.1.2
denominato “Interventi tesi a migliorare la competitività del tessuto produttivo e
imprenditoriale locale” (15.3.1.2.a Rete per l’innovazione e il trasferimento tecnologico,
15.3.1.2.b Lifelong learning e invecchiamento attivo, 15.3.1.2.c SUAP e-voluto, 15.3.1.2.d
Coordinamento territoriale politiche attive del lavoro) e con l’intervento privato 15.3.2.1
“Monitoraggio quali-quantitativo dell’area Sanda Vadò”.
La compatibilità dell’azione con gli indirizzi di programmazione e con la
normativa comunitaria, nazionale, regionale, provinciale
L’art. 26 del d.lgs. 112/1998 definisce Aree produttive Ecologicamente Attrezzate le aree per
insediamenti produttivi che siano «[…] dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire
la tutela della salute, della sicurezza e dell'ambiente […] Gli impianti produttivi localizzati nelle aree
ecologicamente attrezzate sono esonerati dall'acquisizione delle autorizzazioni concernenti la
utilizzazione dei servizi ivi presenti [...]» e che demanda alle Regioni la disciplina delle forme di
gestione unitaria delle infrastrutture e dei servizi (delle aree ecologicamente attrezzate) da parte di
soggetti pubblici o privati.
La L.R. 34/2004 (cfr .allegato A, lett. d punto 1.2 l.r. 34 cit.) definisce, ancor più puntualmente, le
aree ecologicamente attrezzate quali : «aree [...] destinate all'insediamento di impianti produttivi
industriali, artigianali e di servizi nonché, parzialmente, di attività commerciali, caratterizzate da
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una gestione centralizzata ed unitaria di servizi ed infrastrutture, ivi compresi gli impianti comuni
per l'efficiente soddisfacimento del fabbisogno energetico delle imprese insediate, atti a garantire il
corretto utilizzo delle risorse, la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento dell'aria,
dell'acqua e del suolo, il risparmio energetico, la riduzione della quantità e della pericolosità dei
rifiuti, nonché la tutela della salute e della sicurezza, dotate di un sistema di monitoraggio costante
delle emissioni inquinanti». La promozione di aree ecologicamente attrezzate viene quindi inserita
dalla L.R.34/2004 nell’ambito di un quadro più generale di sviluppo della competitività delle
imprese, di qualificazione delle attività produttive, di crescita del sistema produttivo e
dell'occupazione in una prospettiva di sviluppo sostenibile e di contenimento dei consumi
energetici.
La coerenza del presente intervento “APEA-Costruzione del Programma di Gestione Ambientale”
con gli obiettivi indicati dalla L.R. 34/2004 è forte in particolare con quelli relativi: allo sviluppo dei
sistemi di certificazione aziendale e di gestione e comunicazione della responsabilità sociale e
ambientale; alla sicurezza dei luoghi di lavoro, la tutela ambientale e il risparmio energetico; alla
localizzazione ottimale, sotto il profilo territoriale e ambientale, degli insediamenti produttivi; alla
predisposizione di infrastrutture di servizio al sistema produttivo.
Il Programma ‘PROGRAMMA PLURIENNALE D’INTERVENTO PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE’
2006/2008 (art. 6 l.r. 34/2004) prevede una specifica misura (Asse 5: Sviluppo Territoriale, Misura
ST1) per il sostegno agli “interventi di realizzazione o di recupero ambientale di siti da destinare
all’insediamento di attività economico-produttive (e altre attività di servizio alla produzione ivi
incluse strutture ed infrastrutture per la ricerca, il trasferimento tecnologico, la creazione di
impresa) in condizioni di compatibilità ambientale” ed introduce in modo esplicito il concetto di
APEA
Inoltre l’art. 27 (Aree produttive) del Piano Territoriale Regionale vigente già detta indirizzi e
direttive, ma anche prescrizioni (rivolte, queste ultime, essenzialmente ai Piani Territoriali
Provinciali) in tema di localizzazione delle aree produttive. In particolare, i Piani territoriali
provinciali dovranno supportare ipotesi di localizzazione di nuove aree attrezzate con adeguate
ricerche economico-territoriali e relative valutazioni di impatto ambientale.
Per quanto riguarda il POR FESR della Regione Piemonte, esso prevede uno specifico asse
denominato “Sostenibilità ed efficienza energetica”, che riguarda l’utilizzo delle risorse energetiche
in un’ottica di tutela dell’ambiente e di maggiore indipendenza del sistema economico regionale,
attraverso le attività indicate in tabella:
attività
II.1.1
Produzione di
energie
rinnovabili
descrizione
Nell’ambito della presente attività vengono
sostenuti interventi finalizzati a rafforzare la
filiera produttiva delle energie rinnovabili
attraverso il sostegno ad investimenti in strutture
che producono energia derivante da fonti
rinnovabili.
II.1.3 Efficienza
energetica
Sostenere le PMI nei processi volti a migliorare i
sistemi di efficienza energetica. Quest’attività
prevede interventi connessi con il contenimento
dei consumi e l’uso efficiente delle risorse
energetiche,
adottando
sistemi
di
razionalizzazione del consumo. Si prevedono
investimenti per l’adozione di macchinari a
basso consumo energetico e finanziamenti per
dotare le imprese di sistemi di razionalizzazione
dei consumi, di risparmio energetico e di
beneficiari
Istituzioni e imprese che intendono avviare la
produzione di energia da fonti rinnovabili o i
soggetti che intendono aumentare la propria
produzione di energia derivante da tali fonti. Le
imprese produttrici di energie da fonti rinnovabili
possono beneficiare di finanziamenti nel caso
intendano aumentare la propria produzione di
energia derivante da tali fonti.
imprese che intendono acquisire macchinari e
impianti più efficienti ed incrementare l’efficienza
nei processi di produzione energetica. Tra i
beneficiari potranno essere inserite istituzioni
pubbliche in base a precise necessità di
efficienza nel consumo di energia e “grandi
consumatori pubblici” (Ospedali, università,
strutture per mense, impianti sportivi, etc..).
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certificazione di prodotto. L’attività prevede la
possibilità di potenziare e migliorare i sistemi di
cogenerazione e trigenerazione per conseguire
un più alto rendimento energetico.
Più specificamente, la Regione Piemonte ha elaborato e pubblicato alcune “Linee guida per la
stesura degli studi di fattibilità riguardanti la progettazione in senso ambientalmente
sostenibile di aree produttive”. Pur trattandosi nello specifico di un’azione immateriale, è utile
richiamarle in quanto individuano i settori fondamentali da tenere in considerazione e su cui
intervenire per promuovere la trasformazione dell’area industriale in APEA. In esse infatti la
Regione Piemonte afferma che “la progettazione sostenibile di un’area produttiva non dipende
soltanto dalle specifiche dotazioni ambientali delle imprese ma anche dall’organizzazione
infrastrutturale e gestionale del sito, in modo da agevolare economicamente e tecnicamente le
singole imprese insediate a realizzare gli obiettivi ambientali, prescrittivi e volontari nel rispetto dei
criteri definiti dalla pianificazione urbanistica ed ambientale vigente”. Nelle linee guida vengono
anche richiamati gli obiettivi generali da perseguire nella progettazione di un’area produttiva che
sono definiti come segue:
ƒ
“assicurare la sicurezza, la salubrità e l’igiene dei luoghi di lavoro;
ƒ
sostenere un’adeguata e razionale accessibilità delle persone e delle merci;
ƒ
garantire condizioni di gestione ambientale di qualità, da mantenere e monitorare nel tempo
(ridurre l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno; prevenire, controllare e gestire i
rischi d’incidenti ambientali (non solo quelli rilevanti); promuovere adeguate modalità di
smaltimento e recupero dei rifiuti; prevedere il contenimento del consumo dell’energia e un
suo efficace utilizzo);
ƒ
definire contenuti urbanistico-territoriali di qualità da attuare preliminarmente”.
Nell’ambito di questi obiettivi generali le linee guida riportano gli aspetti specifici che occorre tenere
in considerazione per la definizione degli interventi di nuova progettazione o di riqualificazione
dell’esistente:
•
“aspetti di carattere urbanistico/infrastrutturale: a cui fanno riferimento le tematiche relative
alla conformità urbanistica dell’intervento, al sistema dei trasporti e della mobilità, nonché a
quello di gestione dei servizi;
•
aspetti di carattere edilizio/paesaggistico: che comprendono i temi del paesaggio e della
qualità dell’edificato;
•
aspetti di carattere ambientale: in cui ricadono le tematiche relative all’acqua, all’aria, al suolo
e sottosuolo, all’energia, clima acustico e rifiuti”.
A livello comunitario, un riferimento fondamentale per l’avvio di un Programma di Gestione
Ambientale è rappresentato dal sistema di ecogestione ed audit (EMAS: Eco-Management Audit
Scheme), introdotto dal Reg. (CE)761/012, che si propone l’obiettivo di favorire, su base
volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale delle
organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi, che rimane comunque un
obbligo, ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, sulla creazione di un
rapporto nuovo e di fiducia con le istituzioni e con il pubblico e sulla partecipazione attiva dei
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dipendenti1. A differenza del primo Regolamento EMAS (la cui applicazione era limitata ai soli siti
industriali) quello attualmente in vigore è applicabile alle organizzazioni nel loro complesso.
Quindi l’accesso è possibile anche ad aziende di servizi, pubbliche amministrazioni ecc.
L’organizzazione che intende aderire al Regolamento EMAS è tenuta a svolgere i seguenti compiti:
ƒ
effettuare l’analisi ambientale iniziale con la quale viene stabilita la posizione di partenza
dell’organizzazione rispetto alle condizioni ambientali;
ƒ
stabilire la propria politica ambientale cioè gli obiettivi ed i principi generali di azione rispetto
all’ambiente, definendo il quadro di riferimento in modo da fissare obiettivi specifici e target;
ƒ
elaborare il programma ambientale, che contiene una descrizione delle misure adottate per
raggiungere gli obiettivi specifici ed i target, conseguenti alla politica ambientale;
ƒ
attuare il sistema di gestione ambientale, cioè quella parte del sistema complessivo di gestione
(struttura, pianificazione, responsabilità, pratiche, procedure, processi e risorse) che consente
di sviluppare, mettere in atto, realizzare e mantenere la politica ambientale;
ƒ
effettuare l’auditing, svolgere cioè una valutazione sistematica, periodica, documentata ed
obiettiva delle prestazioni dell’organizzazione, del sistema di gestione ambientale e dei
processi destinati a proteggere l’ambiente;
ƒ
redigere una dichiarazione ambientale, rivolta al pubblico, che comprenda linee di politica
ambientale, una breve descrizione del sistema di gestione ambientale, una descrizione
dell’organizzazione, degli aspetti ambientali significativi, degli obiettivi e dei target ambientali e,
in generale, delle prestazioni ambientali dell’organizzazione.
Il Regolamento stabilisce che la dichiarazione ambientale sia sottoposta ad esame per la convalida
da parte di un Verificatore Ambientale accreditato, indipendente dall’impresa. Una volta che la
dichiarazione ambientale sia stata convalidata, l’organizzazione può chiederne la registrazione da
parte dell’Organismo nazionale competente, in modo da essere inserita in un apposito Elenco
EMAS europeo. Ottenuta la registrazione, le organizzazioni possono utilizzare un apposito logo.
L’art. 11, par. 1, Reg. (CE) 761/01 recita: “Per promuovere la partecipazione delle PMI, comprese
quelle concentrate in aree geografiche ben definite, le autorità locali, di concerto con le
associazioni di settore, le camere di commercio e i soggetti interessati, possono fornire assistenza
per identificare gli impatti ambientali significativi. Le PMI possono usare queste informazioni per
definire il loro programma ambientale e stabilire gli obiettivi e i target del loro sistema di gestione
EMAS…”.
Per quanto riguarda la Provincia di Torino, la coerenza della presente azione immateriale va
nella direzione dello sforzo compiuto negli ultimi anni in materia di aree produttive e finalizzato a
mettere a disposizione banche dati e a elaborare studi, analisi e indagini relativamente alle aree
industriali esistenti. In particolare costituito nel 2005 il GITAC quale strumento per la formazione e
Gestione
delle
Informazioni
Territoriali,
Ambientali
e
Cartografiche
dell'Ente.
Le informazioni nel nuovo sistema informativo sono organizzate in Osservatori Tematici:
l’osservatorio in tema di attività economiche e produttive si propone di monitorare le trasformazioni
in atto integrando a partire da un'anagrafica unitaria e omogenea - Anagrafe Attività Economiche e
Produttive: Infocamere, INAIL, Formazione Professionale (Regione Piemonte), ABIA, IRAP - le
1 Il presente paragrafo relativo a EMAS è tratto da Formez, Le aree ecologicamente attrezzate nella legislazione
regionale, Ufficio stampa ed editoria Formez, Roma.
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informazioni socio-economiche relative alle unità locali, e quella relative alla dimensione fisica e
all'assetto territoriale e ambientale delle attività. Inoltre, la Provincia di Torino nel 2002, attraverso
trasferimento regionale di fondi del Ministero dell'Ambiente, ha finanziato un progetto per la
determinazione delle caratteristiche ambientali delle aree produttive della provincia. Da un'analisi
dei dati disponibili sono risultati esistenti in Provincia di Torino più di 4.000 siti classificati come
aree a destinazione produttiva. Sulla base di parametri e indicatori più selettivi (superficie dell'area
industriale > 5 ha; numero di imprese insediate > 3; stato di aggregazione e conformazione delle
aree, ecc.) sono stati individuati, ai fini dello studio, 128 aree industriali, rispetto ai quali sono state
messe a disposizione le seguenti informazioni:
ƒ
Il database delle aziende: per ogni area industriale è stato realizzato un data-base aggiornato
delle imprese insediate, utilizzando come fonte dei dati il servizio INFOCAMERE della CCIAA
di Torino.
ƒ
Dove possibile, tali dati sono stati integrati con dati "primari" acquisiti direttamente dai soggetti
gestori delle aree (ove presenti) o dalle Amministrazioni Comunali. Il database è stato quindi
completato con informazioni relative alle aziende dotate di Sistema di Gestione Ambientale
certificato, autorizzazioni all'emissione in atmosfera ai sensi del DPR 203/88, od obblighi
derivanti dalla normativa relativa alle aziende a rischio di incidente rilevante (DL 334/99).
ƒ
Stima della relazione economia-pressione: sulla base del numero di addetti complessivo di
ogni area e di una serie di coefficienti di pressione/addetto, per ognuna delle aree è stato
stimato il "carico ambientale" complessivo teorico con riferimento a 4 aspetti ambientali
principali: produzione di rifiuti, carico organico rilasciato in acqua, consumi idrici e consumi di
energia elettrica.
ƒ
Elaborazione tramite indice ARPA: uno studio condotto dall'ARPA Piemonte nel 1997, teso a
pesare la pressione ambientale del settore industriale ed artigianale, ha portato alla definizione
di un indice di impatto ambientale compreso tra 0 e 30, rappresentativo del peso relativo di
ogni attività produttiva. L'impatto ambientale è stato pesato valutando quali fattori il rumore, i
rifiuti, l'inquinamento atmosferico e le acque di scarico, ponderati in base alla specifica
incidenza per ogni tipologia di attività. Con riferimento alle sole imprese ad impatto alto, per
ognuna delle aree industriali studiate è stato fornito un quadro delle imprese a maggiore
impatto ambientale, individuate tramite l'associazione delle descrizioni dei cicli produttivi ai
rispettivi codici ATECO 2002.
2. I contenuti del progetto
Cosa si intende per Programma di gestione ambientale e quali sono i principali
obiettivi.
A partire dal quadro di riferimento locale, provinciale, regionale, nazionale e internazionale
descritto al punto precedente (“Contesto di riferimento”) a cui si rimanda, il Programma di Gestione
Ambientale di un’area produttiva è uno strumento che può consentire di accompagnare la
creazione, il funzionamento e lo sviluppo dell’area nel tempo garantendo da un lato il
perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale e dall’altro lato azioni di carattere non solo
vincolistico ma finalizzate ad aumentare la competitività delle imprese insediate.
Un’area produttiva genera infatti impatti sull’ambiente nel suo complesso: trasformazioni del
sistema paesaggistico, consumi di energia, acqua, materie prime, produzione di flussi di traffico in
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entrata e in uscita, produzione di rifiuti, di rumore, di emissioni nelle acque e nell’atmosfera, ... La
gestione di questi impatti è coerente con vincoli e indicazioni di carattere normativo, ma può
diventare una opportunità di sviluppo dell’intero sistema produttivo, producendo effetti positivi e
ricadute anche di tipo sociale, economico, relazionale, di immagine.
Le Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate presuppongono un Programma di Gestione
Ambientale, integrata, sistematica e preventiva, che non si preoccupa solo di metabolizzare gli
impatti ambientali all’interno del sistema industriale che li genera, ma che inserisce le attività, i
soggetti, le esigenze, in un contesto territoriale, ambientale e urbanistico più ampio, agendo in una
prospettiva di sviluppo sostenibile, attenta ad utilizzare le risorse disponibili con maggior razionalità
ed economia, nella consapevolezza che queste sono limitate e devono essere disponibili anche
per le generazioni future.
Il Formez2, dall’analisi della normativa regionale e nazionale in materia di APEA, afferma che sotto
il profilo energetico-ambientale le aree ecologicamente attrezzate sono quelle:
ƒ
dotate di un sistema coordinato di collegamenti a reti ed infrastrutture, atte a garantire la
prevenzione integrata dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno, e di idonea
strumentazione in grado di effettuare un costante monitoraggio delle emissioni in atmosfera;
ƒ
con presenza di tutte le opere di urbanizzazione (energia elettrica, fognature industriali,
impianti di depurazione, impianto smaltimento rifiuti);
ƒ
sicure sotto i profili idrogeologici e ambientali;
ƒ
con sistemi per la massimizzazione dell’efficienza energetica quali la cogenerazione, l’uso di
fonti rinnovabili, il recupero del calore prodotto;
ƒ
con presenza o previsione di un sistema coordinato di collegamenti a reti e ad infrastrutture,
con particolare riferimento a: rete di rilevazione di dati ambientali; sistemi di gestione dell’intero
ciclo dei rifiuti; sistemi di gestione delle acque al fine di razionalizzarne l’uso; impianti di
collettamento o depurazione della acque reflue; impianto di collettamento e trattamento delle
emissioni in forma singola o associata; impianto di produzione o distribuzione dell’energia;
ƒ
in tale sistema potranno essere stabilite priorità per l’insediamento di attività produttive che
utilizzino e/o producano tecnologie ambientali,dando luogo a prodotti a basso impatto
ambientale (green);
ƒ
il tutto sia supportato da un unico sistema di ecogestione ambientale con riferimento alla
normativa ISO 140011 o al sistema comunitario di cui al regolamento EMAS2.
A tal fine, il presente intervento, nell’ambito del PTI Porta Sud Matropolitana, intende
promuovere la trasformazione delle aree produttive già esistenti nel territorio oggetto del
PTI in Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate, sia attraverso interventi sull’esistente, sia
attraverso azioni finalizzate a gestire successive espansioni, integrazioni, modifiche,
trasformazioni.
In particolare si lavorerà per individuare e realizzare nuove infrastrutture e servizi e per favorire
la loro integrazione con quelli esistenti, finalizzati al raggiungimento dell’ecoefficienza
dell’insediamento produttivo da tutti i punti di vista: in termini di mobilità e trasporto, per quanto
riguarda la gestione delle fonti energetiche (produzione, distribuzione ed utilizzo), dei rifiuti
speciali e di quelli assimilabili ai rifiuti urbani, delle risorse idriche e delle acque reflue, dando
2
Ibidem
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luogo ad un ciclo integrato che combatta l’inquinamento acustico (zonizzazione dell’area e
sistemi di abbattimento) e si muova in direzione dell’ equilibrio idrogeologico, instaurando
sistemi di monitoraggio degli aspetti ambientali significativi che favoriscano la realizzazione degli
edifici secondo criteri orientati all’efficienza ed al risparmio energetico, l’abbattimento delle
emissioni in atmosfera, la gestione delle emergenze.
L’efficacia del Programma di Gestione Ambientale sarà garantita attraverso l’individuazione
delle azioni più appropriate per perseguire i macro-obiettivi che sono connessi a questa tipologia di
Programmi di intervento, sia sulla base delle caratteristiche, delle criticità e delle potenzialità
dell’area stessa, sia sulla base delle caratteristiche del contesto territoriale del PTI Porta Sud
Metropolitana, sia infine sulla base delle disponibilità e degli interessi delle imprese che devono
svolgere un ruolo da protagonista e da co-promotore degli interventi.
Concretamente il Programma di Gestione Ambientale individuerà le azioni e gli obiettivi che si
intendono perseguire, in un orizzonte temporale breve-medio-lungo, rappresentando una sorta
di programma strategico di sviluppo a partire da quanto è possibile fare in termini di:
ƒ
massimizzazione dell’efficienza e dell’efficacia in relazione ai flussi di materie (energia,
calore, acqua, rifiuti, emissioni, persone, merci…) e all’uso di materia ed energia da parte
dell’area produttiva nel suo complesso
ƒ
minimizzazione degli impatti (emissione liquide, solide e gassose dei processi produttivi e
delle attività dell’area) dell’area sull’ambiente
ƒ
monitoraggio continuativo degli impatti sull’ambiente generati dalla creazione e/o
funzionamento di un’area produttiva (paesaggio, energia, acqua, materie prime, traffico,
rifiuti, rumore, emissioni),
ƒ
miglioramento del contesto territoriale nel suo complesso, attraverso una maggiore
integrazione nelle reti e nei flussi che coinvolgono non solo le imprese, ma anche i servizi e
i fruitori dei servizi
ƒ
miglioramento delle condizioni di vita e dell’ambiente di lavoro dei lavoratori
ƒ
gestione delle iterazioni tra ambiente e comunità circostanti tendendo alla chiusura dei cicli.
ƒ
individuazione di soluzioni efficaci e fattibili, in un arco di tempo definito, che possano
procurare dei vantaggi competitivi al tessuto produttivo
ƒ
progettazione e gestione di servizi e infrastrutture utili all’insediamento delle imprese
ƒ
utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, trasferimento tecnologico e impiego dei risultati
della ricerca avanzata, allo scopo di raggiungere elevate performance ambientali per
acqua, energia e materie prime
Le azioni prenderanno in considerazione diversi ambiti di intervento3, tra cui:
ƒ
gestione delle risorse idriche: gli obiettivi principali connessi alla gestione delle risorse
idriche consistono a) nella riduzione quantitativa delle risorse idriche utilizzate per i processi
produttivi e per la gestione dell’area industriale nel suo complesso, b) nella diversificazione
qualitativa delle risorse idriche, attraverso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Gli ambiti di intervento sono svariati e possono essere classificati in modi molto diversi, In questo caso si
prende come riferimento quanto contenuto nel Dossier 14 pubblicato da Environment Park SpA e denominato
«BUONE PRATICHE PER LA GESTIONE AMBIENTALE DELLE AREE INDUSTRIALI» (2005).
3
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Tra le azioni che si possono attuare si segnalano interventi di: recupero delle acque piovane,
riuso di acque depurate o acque seconde, ottimizzazione dei cicli produttivi per la riduzione
degli sprechi.
ƒ
integrazione paesaggistica e gestione del verde: gli obiettivi principali riguardano la
pianificazione e la progettazione delle aree verdi tenendo conto delle caratteristiche fisiche e
climatiche dell’area, delle tipologie di suolo, delle specie impiegate e della funzione che l’area
verde dovrà svolgere. Tra gli interventi possibili, che saranno indagati e vagliati insieme alle
imprese dell’APEA si segnalano: l’utilizzo di specie con basse esigenze idriche, la
progettazione di fasce vegetate con specie a diversa profondità radicale per un utilizzo più
efficace dell’acqua, uso di specie che crescono rapidamente, con area della chioma sviluppata,
con resistenza all’inquinamento, efficienza nell’abbattimento degli inquinanti e che richiedono
bassa manutenzione. Pur se la scelta di specie autoctone è sempre consigliabile, tuttavia si
prenderà in considerazione l’uso di specie esotiche od ornamentali se possono garantire un
risparmio nella gestione. Inoltre si incentiverà l’utilizzo di un diverso numero di specie per
garantire una varietà paesaggistica dell’area e raggiungere un miglior equilibrio ambientale.
ƒ
gestione ambientale dei cantieri: ha come obiettivo la prevenzione dell’insorgere di criticità
ambientali attraverso la pianificazione delle attività di gestione del cantiere, assicurando un
corretto e coordinato sviluppo dei lavori e minimizzando gli impatti negativi sull’ambiente.
Concretamente occorre elaborare un Piano ambientale di cantiere, che la committenza può
richiedere attraverso opportune linee guida all’impresa appaltatrice. A tal fine occorre
analizzare e prevedere azioni relativamente ai flussi entranti nel cantiere (veicoli e materiali
utilizzati in cantiere, materiali e prodotti messi in opera, ecc.), a come si svolge il cantiere
(tecniche di impiego, organizzazione, ecc.), e ai flussi in uscita (rifiuti, scarichi, energia…).
ƒ
gestione della mobilità e dei trasporti: i possibili campi di azione riguardano: la creazione di
infrastrutture; l’organizzazione della circolazione; l’uso di mezzi alternativi; una segnaletica
efficiente; la gestione delle aree di sosta. I collegamenti interni sia di persone e che di merci
possono essere organizzati attraverso servizi comuni che utilizzino veicoli a ridotto impatto,
quali veicoli elettrici, a metano o a biodiesel e attraverso la definizione di aree logistiche o
sistemi di forniture collettive per le imprese.
ƒ
gestione dei rifiuti: un obiettivo fondamentale può essere quello di adottare pratiche collettive
di invio alla filiera del riciclo dei rifiuti delle imprese, che può comportare una riduzione dei costi
oltre che una riduzione del rischio di sanzioni per il non raggiungimento delle soglie di legge.
Va valutata anche la possibilità (ammessa dalla normativa) di creare "depositi temporanei
collettivi" nell’area per garantire un migliore grado di sicurezza rispetto allo stoccaggio presso
le singole imprese. In ogni caso l’avvio di una pratica di gestione dei rifiuti in un’area produttiva
richiede uno studio che quantifichi le quantità di rifiuti prodotti, suddivisi per tipologia e la
costituzione di un gruppo di interesse tra il gestore, le imprese ed eventualmente Enti Locali,
che parteciperanno ed animeranno l’iniziativa. Ciò consentirà di individuare le possibilità di
avvio di filiere di recupero sia in loco che nel territorio e le azioni di gestione alternative allo
smaltimento in discarica.
ƒ
La qualità ambientale degli edifici: gli obiettivi da perseguire anche in un’ottica di risparmio
dei costi di gestione, sono almeno di quattro tipi: garantire buone performances energetiche
(progettazione secondo principi bioclimatici e di risparmio energetico: orientamento degli
edifici, applicazione di sistemi di riscaldamento passivo, di sistemi di ventilazione naturale che
tengano conto dei venti; scelta di materiali a bassa conduttività termica od a buon coefficiente
di isolamento per le pareti, le coperture, i pavimenti e le superfici vetrate; sistemi di
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distribuzione del calore efficienti a pavimento o a pannelli radianti; massimizzazione
dell’illuminazione naturale, …), garantire buone peformances acustiche (corretta zonizzazione
interna delle attività in base alla loro rumorosità, uso di materiali fonoisolanti e fonoassorbenti,
giunti elastici tra i pannelli, rivestimenti fonoassorbenti delle pareti, ecc.); progettare buone
condizioni di confort interno (condizioni buone di ventilazione non in contrasto con l’esigenza di
contenimento delle perdite di calore), garantire una buona percezione paesaggistica (altezze,
volumetrie, materiali di rivestimento, presenza di condotti o apparecchiature, allineamento e
disposizione degli edifici, corretta progettazione degli spazi comuni…).
ƒ
Sicurezza nell’area industriale: si tratta di attività finalizzate a conoscere, formare ed
informare le imprese, gli addetti e le popolazioni locali sulle misure di prevenzione del rischio,
sulle modalità di allarme e di intervento in caso di incidenti e sul comportamento da tenere in
caso di emergenza. Ci si riferisce a rischi derivanti da eventi naturali o sociali, che potrebbero
minare, la sicurezza delle persone, delle cose, dell’ambiente, delle attività economiche
insediate: incendi, inquinamento accidentale, inondazioni, movimenti franosi e tellurici, rischi
legati allo stoccaggio ed al trasporto di materiali pericolosi o tossici.
ƒ
Gestione delle acque meteoriche: l’obiettivo fondamentale è quello di limitare la possibilità
che le acque meteoriche trasportino inquinanti, generando fenomeni di concentrazione locale o
contribuendo all’inquinamento dei corpi idrici superficiali e del suolo. A tal fine è opportuno
occuparsi della gestione delle acque di pioggia attraverso un apposito piano di gestione delle
acque meteoriche, che individui i sistemi più adeguati per le diverse aree. Ove possibile per il
trattamento di acque con carichi di inquinanti non elevati, come ad esmepio canali di bio
filtrazione; canali di bio infiltrazione; fasce tampone; bacini di infiltrazione; pozzi di infiltrazione.
Altrimenti, ad esempio in presenza di piazzali con potenziale presenza di sostanze pericolose,
si rendono necessari sistemi di pretrattamento, quali ad esempio i disoleatori.
ƒ
Gestione dell’energia: è l’ambito dio intervento nel quale le imprese possono ricavare benefici
e opportunità anche di tipo economico, oltre a contribuire al risparmio delle risorse. I sistemi più
diffusi sono: la produzione di energia in situ diminuisce le perdite dovute al vettoriamento (es.
impianto di generazione centralizzato a servizio di più imprese, soprattutto per la produzione di
energia elettrica; generazione solare, fotovoltaico o biomasse con infrastrutture di minore
potenza installate presso le aziende, soprattutto per la produzione di calore; il recupero di
energie latenti e residuali dai processi produttivi). Un Consorzio di imprese, gestito da uno
statuto e da un Consiglio direttivo, raccoglie una domanda energetica sufficiente al fine di
negoziare con una società di trading di energia tariffe e le modalità di fornitura a costi
competitivi.
In merito agli aspetti infrastrutturali e materiali, gli interventi prioritari sono già stati individuati
sulla base di una prima ricognizione con i Consorzi delle aree industriali e con i Comuni dei territori
interessati e aderenti al PTI. Si tratta nella fattispecie degli interventi inclusi nel PTI che si
riferiscono alle aree industriali (si veda quanto indicato al paragrafo 1 del presente documento).
Uno dei temi che potrebbero essere affrontati riguarda la sicurezza sociale nelle aree industriali, in
relazione a fenomeni di criminalità, di presenza della prostituzione, furti e danneggiamenti, per
favorire il coordinamento delle imprese e l’adozione di strategie infrastrutturali e progettuali
(assenza di aree cieche, sistemi di illuminazione adeguati, telesorveglianza, guardiania collettiva).
Inoltre alle imprese locali sta molto a cuore il tema della manutenzione dei parcheggi, delle zone a
verde, delle aree piantumate, delle strade, dei pozzetti, del canale scolmatore e delle fognature,
oltre che della gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda la mobilità tra zone industriali e l’accessibilità
dei dipendenti alle aree industriali, si dovranno studiare migliori e opportuni collegamenti tra le
P a g i n a | 13
stazioni ferroviarie e i siti industriali e migliorare la segnaletica. Come già previsto nell’ambito delle
azioni materiali del PTI, le imprese potrebbero essere interessate alla realizzazione di un asilo nido
per i figli dei dipendenti delle zone industriali e alla realizzazione di un’area servizi attrezzata per la
sosta degli autotreni.
Su tutti gli altri aspetti, il Programma di Gestione Ambientale dovrà individuare, per ciascun ambito
di intervento sui diversi Comuni aderenti al PTI e in modo fortemente contestualizzato e condiviso,
gli obiettivi specifici più appropriati per le esigenze delle imprese che costituiscono l’area
industriale. Si prevede dunque una caratterizzazione leggermente diversa, ad esempio nel caso di
Sanda Vadò maggiormente centrata sulla gestione unitaria dei servizi e delle infrastrutture presenti
e sulla riqualificazione delle parti già esistenti che costituiscono la gran parte dell’ambito stesso,
nel caso di Carpice-Nichelino maggiormente centrata sul tema della progettazione ex-novo e dei
cantieri.
L’innovatività dell’azione
L'innovatività di una gestione ambientale così concepita deriva non solo dagli aspetti progettuali
ed infrastrutturali legati alla sostenibilità ambientale, ma anche alla capacità di avviare un processo
condiviso e di dialogo con gli Enti Locali e con le imprese, favorendo l'avvio di una governance
territoriale innovativa, che indirizzi e sostenga una politica ambientale di sostenibilità degli
insediamenti produttivi. Inoltre, attraverso adeguati sistemi di controllo delle emissioni di inquinanti
e modalità gestionali integrate, si perseguiranno prestazioni ambientali migliorative dal punto di
vista della sostenibilità ambientale, garantendo che i vantaggi conseguibili sotto il profilo
ambientale dall’insieme delle aziende insediate siano maggiori rispetto alla somma dei benefici
ottenibili dall’ottimizzazione del processo produttivo di ciascuna azienda4.
L'Area produttiva Ecologicamente Attrezzata, è quindi descrivibile quale luogo di dialogo
ambientale in cui sono condivise esperienze, risorse ed obiettivi di tutti gli attori coinvolti
nel processo della sua formazione e sviluppo ed attività. Un luogo dove sono sperimentate ed
attuate azioni in forma partenariale, indirizzate non solo al rispetto delle normative ma più in
generale alla soddisfazione delle esigenze ed aspettative ambientali delle imprese insediate e
delle comunità locali. Sviluppare una gestione ambientale per un’area industriale significa
innanzitutto mettere in azione risorse umane, tecniche, economiche e finanziarie, dialogando con
diversi soggetti (pubbliche amministrazioni, Enti locali, imprese, società di servizio ed altre) per
individuare soluzioni efficaci e fattibili, in un arco di tempo definito.
I soggetti beneficiari
Le imprese localizzate nelle aree industriali del territorio del PTI, nei Comuni di Moncalieri,
Trofarello, Nichelino, La Loggia. Si tratta prevalentemente di attività produttive, ma anche di attività
terziarie di produzione di servizi.
Non si esclude che la fruizione di alcuni servizi e infrastrutture a servizio delle imprese possa
essere estesa anche a attività produttive e terziarie localizzate ad di fuori di questo territorio, sulla
base di interessi reciproci da concordare in seguito.
Effetti attesi e ricadute territoriali, sociali, economiche
Si veda Formez e Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
“Le aree ecologicamente attrezzate nella normativa nazionale”, Materiali,
4
P a g i n a | 14
Si evidenziano di seguito alcune delle possibili ricadute di carattere economico, sociale e
ambientale derivanti dall’attuazione e implementazione di un Programma di gestione ambientale.
Si veda anche quanto contenuto al cap. 10 della presente scheda (“La convenienza economicosociale”). Sarà possibile individuare con maggior precisione i benefici attesi e provvedere a una
loro quantitifcazione dopo avere effettuato l’analisi ambientale e avere elaborato il programma
delle azioni da attuare.
Benefici per le imprese:
ƒ
Economie di scala nella gestione delle infrastrutture e dei servizi: attraverso il Programma
di gestione ambientale e in particolare attraverso la gestione comune dei servizi e delle
infrastrutture è possibile creare quelle economie di scala e riduzione dei costi di gestione che
consentono di risolvere questioni ambientali condivise tra più soggetti in modo più efficace.
ƒ
Aumento della competitività delle imprese e dell’intero sistema produttivo territoriale locale.
ƒ
Aumento del contenuto innovativo e tecnologico delle proprie produzioni.
ƒ
Vantaggi economici derivanti da un’azione di lobby che può essere svolta dal soggetto
gestore/promotore e dall’ottenimento di convenzioni (es. modulazioni tariffarie sul servizio
di fornitura e depurazione delle risorse idriche, ecc.)
ƒ
Creazione di potenziale reddito derivante dalla vendita dei sottoprodotti
ƒ
Riduzione della responsabilità ambientale e dei costi assicurativi, riduzione delle
probabilità di eventi che possono arrecare danno all’ambiente
ƒ
Aumento della produttività della forza lavoro, attraverso il miglioramento della qualità
dell’ambiente di lavoro
ƒ
Miglioramento dell’immagine pubblica dell’azienda
ƒ
Miglioramento del rapporto di fiducia con gli organismi preposti al controllo ambientale
e con quelli che rilasciano le autorizzazioni
ƒ
Maggiori garanzie in termini di certezza del rispetto delle normative ambientali
ƒ
Riconciliazione con i cittadini che percepiscono l’impegno al miglioramento ambientale da parte
delle imprese dell’area industriale
ƒ
Crescita delle conoscenze tecnico-scientifiche e loro uso per il miglioramento continuo delle
prestazioni ambientali
ƒ
Maggiori garanzie di successo nelle azioni che vengono intraprese in materia ambientale, a
seguito di una più attenta valutazione e possibilità di mezzi
ƒ
Riduzione eventuale del carico burocratico (“corsie preferenziali”) per le imprese aderenti
ƒ
Maggiori garanzie di accesso ai finanziamenti per le piccole imprese
ƒ
Incremento del valore patrimoniale per la garanzia di una corretta gestione ambientale
che ne esalta la valutazione.
Benefici sociali per i lavoratori
ƒ
Miglioramento delle condizioni di lavoro, legate ad una riorganizzazione degli orari, dei
trasporti, delle infrastrutture di accesso all’area industriale
ƒ
Miglioramento dell’ambiente di lavoro dal punto di vista delle condizioni termiche, di
esposizione a fattori di rischio, ecc.
ƒ
Riduzione dei danni alla salute derivanti da emissioni e/o esposizioni legate al processo
produttivo
P a g i n a | 15
ƒ
Possibile miglioramento della propensione delle aziende ad aprire forme di dialogo e
concertazione che coinvolgano anche le parti sociali, i sindacati, rappresentanze di lavoratori,
ecc.
Benefici ambientali e sociali per chi abita nei pressi dell’area industriale
ƒ
Contenimento degli impatti, con particolare riferimento a traffico, inquinamento atmosferico,
rumori, produzione di polveri, ecc.
ƒ
Maggior contenimento dei rischi per la salute di chi abita nei pressi delle aree industriali, con
particolare riferimento a quelli connessi a incidenti e emissioni industriali
ƒ
Messa a disposizione di sistemi di trasporto e infrastrutture che possono andare a vantaggio
non solo delle imprese ma anche delle società locali insediate su quel territorio
ƒ
Migliore protezione degli ecosistemi naturali, habitat e paesaggi che formano il capitale
ambientale e territoriale di quella collettività
ƒ
Migliore sfruttamento delle risorse (acqua, suolo, energia, …) e riduzione dei consumi, in
un’ottica di conservazione delle risorse e di possibile loro trasferimento alle generazioni future
ƒ
Protezione delle risorse culturali e archeologiche, che spesso subiscono danni a causa degli
impatti delle emissioni industriali
ƒ
Migliore protezione della salute dei lavoratori, alcuni dei quali provenienti dalle società locali
insediate nei pressi delle aree industriali
ƒ
Costruzione e consolidamento di un contesto territoriale nel quale i soggetti locali (tra cui le
imprese) siano incentivati a migliorare le proprie performance ambientali, creando una cultura
di gestione ambientale che caratterizzi l’intero contesto territoriale e che diventi un elemento di
promozione dello sviluppo territoriale nel suo complesso
ƒ
Conservazione, valorizzazione e riproduzione del capitale ambientale e territoriale del contesto
locale, attraverso la “messa in valore” di risorse specifiche e caratterizzanti il territorio.
3. I soggetti coinvolti
Come già anticipato, l'area produttiva Ecologicamente Attrezzata è descrivibile quale luogo di
dialogo ambientale in cui sono condivise esperienze, risorse ed obiettivi di tutti gli attori coinvolti
nel processo della sua formazione, sviluppo ed attività. Un luogo dove si sperimentano ed attuano
azioni in forma partenariale, indirizzate non solo al rispetto delle normative ma più in generale alla
soddisfazione delle esigenze ed aspettative ambientali delle imprese insediate e delle comunità
locali.
In particolare:
Soggetti proponenti:
comuni di Moncalieri, Nichelino, Trofarello e La Loggia, aderenti al PTI
Soggetti promotori:
consorzi delle aree industriali, in partnership con gli Enti locali (Comuni di Moncalieri), le
associazioni di categoria, i sindacati, il Ceris-CNR con particolare riferimento ai gruppi di ricerca
attivi nel settore delle tecnologie ambientali e eco-compatibili, altri enti e istituti specializzati in
tematiche ambientali pertinenti (es. Environment Park per quanto attiene al risparimo energetico,
ecc.).
P a g i n a | 16
Dal momento che è prevista la costituzione di un Comitato Promotore delle azioni di sostegno alle
imprese che sono riunite sotto l’intervento 15.3.1.2, si potrà valutare l’opportunità di attivare presso
tale Comitato un Tavolo tecnico sul tema delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate e/o
della sostenibilità ambientale di dette aree, da affiancare ai Tavoli già previsti relativamente a
“Rete per l’innovazione e il trasferimento tecnologico” (a), “Life long learning e invecchiamento
attivo” (b), “SUAP e-voluto” (c), “Coordinamento territoriale delle politiche attive del lavoro” (d).
Soggetto gestore:
il programma di Gestione Ambientale presuppone la presenza di un soggetto gestore che
promuove l’attuazione e/o attua direttamente il programma di azioni e interventi. Il soggetto gestore
è il beneficiario degli aiuti diretti alle imprese dell’APEA. La gestione delle infrastrutture e dei
servizi comuni previsti nell’ambito del Programma di gestione ambientale, messi a disposizione o
erogati alle imprese, è effettuata da una persona giuridica (es. società di tipo consortile, mista
pubblico-privato, ATS, …) nella quale un ruolo fondamentale potrà essere svolto dal Consorzio di
Sanda Vadò. In particolare il coinvolgimento delle imprese risulta determinante sia in termini di
condivisione delle scelte e delle responsabilità, che in termini finanziari e di condivisione delle
risorse e/o dei servizi, secondo un approccio mutualistico.
A questo proposito va segnalato il ruolo di coordinamento e di gestione/manutenzione dell’area
industriale che è stato svolto da alcuni decenni dal Consorzio Sanda Vadò, per quanto riguarda in
particolare: manutenzione delle aree comuni, risoluzione di diverse problematiche relative alle
infrastrutturazioni quali la installazione di impianti semaforici, completamento dell'impianto di
illuminazione delle strade laterali, collegamento stradale con il territorio del comune di Trofarello,
allacciamento alla rete del metano e alla rete a fibre ottiche dell’area industriale, mantenendo un
ruolo costante di interfaccia e di messa in rete delle imprese qui localizzate. Nei primi anni novanta
il Consorzio si è inoltre fatto promotore dell’ampliamento della zona industriale (30 nuovi edifici,
che venne condotto dalla società Montepo - Moncalieri Tecno Polo SpA, con la partecipazione di
Finpiemonte, della Camera di Commercio di Torino e di imprese private) e della realizzazione di
servizi per le aziende e per i lavoratori. Per l'individuazione dei servizi da insediare nell’area fu
predisposto un questionario che venne distribuito a tutte le aziende esistenti nella zona Vadò, i cui
risultati evidenziarono le esigenze di svariati servizi. Nel volgere di qualche anno venne così
realizzato un hotel, uno sportello bancario (ora diventata filiale), dell'Istituto Bancario San Paolo di
Torino, una ristorazione completa di bar e di self-service, una stazione di rifornimento carburanti e
punto assistenza autoveicoli (elettrauto, meccanico e gommista), lavaggio auto e camion,
un'agenzia di viaggi, un centro uffici al servizio delle aziende dell’area industriale. Con
l’ampliamento Montepo è stato dato avvio alla realizzazione di un nuovo Centro Integrato di
Servizi, che comprende un secondo Hotel con sale riunioni, un Bar Self-Service e il Centro Uffici.
E’ inoltre in corso un ulteriore ampliamento nel territorio di Trofarello.
Da segnalare anche la continua e consolidata collaborazione con i Comuni di Moncalieri e di
Trofarello: per ampliare l’area industriale la città di Moncalieri si dotò nel settembre 1996 di una
variante del Piano Regolatore Comunale (PRGC) che ha individuato nella zona industriale Vadò la
realizzazione di un Polo Integrato di Sviluppo come ampliamento dell’area industriale esistente per
una superficie territoriale di 640.000, di cui la superficie fondiaria è di circa 340.000 mq.
soggetti co-gestori e co-promotori:
il Programma di Gestione Ambientale richiede la partecipazione delle imprese alla gestione del
loro ambito produttivo. Di fatto le imprese sono dunque destinatari del programma di interventi e
co-gestori.
Soggetti finanziatori:
P a g i n a | 17
ƒ
Regione Piemonte, attraverso quanto previsto dalla L.R.34/2004 e dal POR FESR
ƒ
Comuni di Moncalieri, Nichelino, Trofarello e La Loggia, aderenti al PTI
Soggetti co-finanziatori:
le imprese che fanno parte dell’APEA contribuiranno al finanziamento delle attività previste con
risorse economiche proprie, sulla base di un Piano economico che illustrerà nel breve-medio-lungo
periodo i vantaggi economici e le ricadute positive conseguenti agli interventi previsti dal
Programma di gestione ambientale. Le imprese saranno inoltre accompagnate in un processo di
ricerca di fondi.
4. Il bacino di utenza e la domanda potenziale
Il bacino di utenza è rappresentato potenzialmente da tutte le imprese che sono localizzate sul
territorio del PTI Porta Sud Metropolitana, ma potrebbe estendersi attraverso opportune
convenzioni anche ad altri Comuni, in primo luogo a quelli che sono parte del Patto Territoriale
Torino Sud.
Seguono i dati della CCIAA relativi alle attività economiche localizzate nei Comuni di La Loggia,
Moncalieri, Nichelino, Trofarello, da cui è possibile desumere il numero complessivo di attività
manifatturiere (113 a La Loggia, 140 a Trofarello, 428 a Nichelino, 645 a Moncalieri), sebbene si
tratti di dati non georeferenziati e quindi difficilmente riconducibili con precisione alle diverse aree
industriali concentrate. Tuttavia è da tener presente che il presente intervento si rivolge
prioritariamente alle imprese localizzate nelle aree industriali, ma che qualora esistano reciproci
interessi e economie di scala, i servizi, l infrastrutture, i progetti di sostenibilità potranno estendersi
anche ad altre attività economiche site nelle diverse parti del territorio di Moncalieri, Nihcelino,
Trofarello, La Loggia e anche dei Comuni limitrofi.
Tab.1 – Elenco delle attività economiche per tipologie e settori
La Loggia Trofarello Nichelino Moncalieri
Agricoltura
Alberghi e ristoranti
Altri servizi
Amministraz. Pubbliche
Attività finanziarie
Attività immobiliari
Attività manifatturiere
Commercio
56
67
77
290
12
37
72
152
14
33
135
226
1
1
1
1
8
22
67
157
25
41
70
384
113
140
428
645
152
242
889
1267
4
9
17
124
498
504
1
4
Sanità
Costruzioni
100
Estrazione minerali
3
Informatica e attività connesse
Istruzione
Noleggio dei macchinari
Produzione
Servizi alle imprese
Trasporti
5
18
51
96
2
3
9
20
2
8
10
17
1
1
2
4
34
60
139
317
39
36
200
281
Ricerca e sviluppo
2
totale
566
838
3
2657
4385
P a g i n a | 18
Fonte: CCIAA
Il tessuto produttivo dell’area è sempre stato caratterizzato dalla forte presenza di imprese
manifatturiere. A differenza di altre realtà della cintura torinese, l’area di Moncalieri-TrofarelloNichelino-La Loggia non si caratterizza tuttavia per una specifica vocazione di comparto, sebbene
siano presenti alcune aziende particolarmente competitive, attive nel settore del design e della
prototipazione legata alla specializzazione dell’automotive. Le attività spaziano dalla creatività alla
consulenza di engineering e di tecnologie per la messa in produzione di nuove auto, veicoli e
prodotti di largo consumo, alla componentistica per il settore degli elettrodomestici, alla
progettazione ed esecuzione di stampi per l'industria dei trasporti, alla robotica, progettazione di
sistemi per l'informatica, alla produzione editoriale e grafica, alla imprenditoria nel campo della
chimica, della stampa, dell'aria liquida, dell'abbigliamento, della distribuzione di prodotti di largo
consumo, alla sperimentazione di materiali compositi da destinarsi ai più disparati settori
commerciali5.
Per quanto riguarda le tipologie di imprese manifatturiere, è possibile fornire il dettaglio relativo ai 4
diversi Comuni, attingendo ai dati CCIAA:
Moncalieri: si tratta di 645 attività produttive, che sono classificate come segue
Tab.2 – Elenco delle attività economiche localizzate nel Comune di Moncalieri per tipologie e codici di attività
NUMERO
ATTIVITÀ
CODICE
69
DA
TIPOLOGIA
Ind. Alim- Bevande -Tabacco
Prod-lav-conserv carne-prod base carne; lav-conserv pesce-prod base pesce;frutta,ortaggi;fab
oli-grassi vegetali/animali; ind lattiero - casearia; lav granaglie - produzione amidacei;fab prod
aliment animali;altri prod
33
DB
Industrie tessili e dell'abbigliamento: industrie tessili; confezione di articoli di vestiario;
preparazione e tintura di pellicce.
4
DC
44
DD
49
DE
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari: preparazione e concia del
cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio e selleria; fabbricazione di
calzature.
Ind legno-prod legno:taglio,piallatura,trattamento legno;fab fogli impial,compensato,pannelli
strat,pannelli fibre,particelle,altri pannelli;elem. carpenteria legno-falegnameria edilizia;imballaggi
legno,altri prod legno;art sughero,paglia,mat intreccio.
Fabbricazione pasta-carta,carta-cartone,prodotti carta,stampa-editoria: fabbricazione pastacarta,carta-prodotti di carta;editoria,stampa,riproduzione supporti registrati.
15
DG
20
DH
12
DI
8
DJ 27
155
DJ 28
62
DK
11
DL 30
Fab prod kim-fibre sint, art-prod kim base: pesticidi,altri prod kim agr; pitture,vernici,smalti,inch
stampa,mastici; prod farmaceutici,prod kim,botanici usi medicinali;saponi,det.,prod pulizialucidatura,profumi,prod toletta;altri prod kim;fibre sint-art
Fabbricazione di articoli in gomma e materiale plastico.
Fab prod lav min n metal: vetro,prod vetro;prod cer n ref,n destinati ed;prod cer
ref;piastrelle,lastre cer pavimenti/riv;mattoni,tegole,prod ed. terracotta;cemento,cl,gesso-prod
cls,cemento,gesso;taglio,modellatura,finitura pietra;altri prod min n metal.
Metallurgia,fabbricazione prod. Metallo: prod. ferro,acciaio,ferroleghe(CECA); fabbricazione tubi;
altre attività 1° trasformazione ferr-acciaio e prod. ferroleghe n CECA; prod. metalli base
preziosi-n ferrosi; fusione metalli.
Fab-lav prod met,esclusi mac.imp: elem costr met;cist,serb,conten met;rad-cald risc centr;gener
vap,escluse cald risc centr H2O calda;fuc,imb,stamp,prof met;metal polveri;trat/riv met,lav mec
gen;fab art colt,utensili,ogg div met;altri prod met.
Fab mac-app mec: mac/app mec,compresi inst,mont,rip,man;mac-app prod-uso en mec, esclusi
motori aeromobili,veicoli motoc;altre mac impiego gen;mac agr/silvic;ut;altre mac impieghi
spec;armi,sist arma,munizioni;app domestico.
Fabbricazione macchine ufficio,elaboratori-sistemi informatici: fabbricazione macchine
ufficio(esclusa riparazione cfr 72 5); fabbricazione elaboratori,sistemi e altre apparecchiature
informatica(esclusa riparazione cfr 72 5).
5 Dati forniti dal Consorzio Sanda-Vadò, sulla base di rilevamenti da esso effettuati e di una continuativa attività di
relazione con le imprese
P a g i n a | 19
NUMERO
CODICE
TIPOLOGIA
ATTIVITÀ
41
DL 31
Fab. macchine,apparecchi elettrici NCA: motori,generatori,trasformatori elettrici; apparecchiature
distribuzione/controllo elettricità;fili-cavi isolati;accumulatori,pile,batterie pile;apparecchi
illuminazione-lampade elettriche;altri apparecchi elettrici
14
DL 32
Fab. apparecchi radiotv,apparecchiature comunicazioni: tubi-valvole elettr-altri componenti elettr;
apparecchi trasmittenti radio dif.-tv,apparecchi tel.-tlegrafia filo;apparecchi riceventi radiodiftv,apparecchi reg. riprod. suono/immagine-prod. Connessi
40
DL 33
27
DM 34
5
DM 35
Fab. app. medicali,precisione,strum ottici-orlogi:app. medicali-chirurgici,app. Ortopedici;strumapp. misurazione,controllo,prova,navigazione,simili,escluse app. controllo proc. ind;app. controllo
proc. Ind;strum.ottici;attrezzature fotografiche;orologi.
Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi; fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione
di carrozzerie per autoveicoli; fabbricazione di rimorchi e semirimorchi; fabbricazione di parti ed
accessori per autoveicoli e per loro motori.
Fab. altri mezzi trasporto:ind. Cantieristica, costruzioni navali,riparazioni naviimbarcazioni;costruzione locomotive,anche da manovra,materiale rotabile ferrotranviario;costruzione aeromobili,veicoli spaziali;fab. motoc.-bici;fab. altri mezzi trasporto
30
DN 36
6
DN 37
Fabbricazione di mobili: gioielleria ed oreficeria; fabbricazione di strumenti musicali;
fabbricazione di articoli sportivi; fabbricazione di giochi e giocattoli, altre industrie manifatturiere.
Recupero e preparazione per il riciclaggio: recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e
rottami metallici; recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami non metallici.
Fonte: CCIAA
Trofarello: si tratta di 140 attività produttive, che sono classificate come segue
Tab.3 – Elenco delle attività economiche localizzate nel Comune di Trofarello per tipologie e codici di attività
NUMERO
ATTIVITÀ
CODICE
15
DA
5
DB
2
DC
4
DD
7
DE
3
DG
6
DH
4
DJ
57
DJ 28
18
DK
6
DL 31
2
DL 32
5
DL 33
6
DN 36
TIPOLOGIA
Ind Alim-Bevande-Tabacco:Prod-lav-conserv carne-prod base carne;lav-conserv pesce-prod
base pesce;frutta,ortaggi;fab oli-grassi vegetali/animali;ind lattiero-casearia;lav granaglie-prod
amidacei;fab prod aliment animali;altri prod alim;ind bevande;tabacco
Industrie tessili e dell'abbigliamento: industrie tessili; confezione di articoli di vestiario;
preparazione e tintura di pellicce.
Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelle e similari: preparazione e concia del
cuoio; fabbricazione di articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio e selleria; fabbricazione di
calzature.
Ind legno-prod legno:taglio,piallatura,trattamento legno;fab fogli impial,compensato,pannelli
strat,pannelli fibre,particelle,altri pannelli;elem. carpenteria legno-falegnameria edilizia;imballaggi
legno,altri prod legno;art sughero,paglia,mat intreccio.
Fabbricazione pasta-carta,carta-cartone,prodotti carta,stampa-editoria: fabbricazione pastacarta,carta-prodotti di carta;editoria,stampa,riproduzione supporti registrati.
Fab prod kim-fibre sint, art-prod kim base: pesticidi,altri prod kim agr; pitture,vernici,smalti,inch
stampa,mastici; prod farmaceutici,prod kim,botanici usi medicinali;saponi,det.,prod pulizialucidatura,profumi,prod toletta;altri prod kim;fibre sint-art
Fabbricazione di articoli in gomma e materiale plastico.
Metallurgia,fabbricazione prod. Metallo: prod. ferro,acciaio,ferroleghe(CECA); fabbricazione tubi;
altre attività 1° trasformazione ferr-acciaio e prod. ferroleghe n CECA; prod. metalli base
preziosi-n ferrosi; fusione metalli.
Fab-lav prod met,esclusi mac.imp: elem costr met;cist,serb,conten met;rad-cald risc centr;gener
vap,escluse cald risc centr H2O calda;fuc,imb,stamp,prof met;metal polveri;trat/riv met,lav mec
gen;fab art colt,utensili,ogg div met;altri prod met.
Fab mac-app mec: mac/app mec,compresi inst,mont,rip,man;mac-app prod-uso en mec, esclusi
motori aeromobili,veicoli motoc;altre mac impiego gen;mac agr/silvic;ut;altre mac impieghi
spec;armi,sist arma,munizioni;app domestico.
Fab. macchine,apparecchi elettrici NCA: motori,generatori,trasformatori elettrici; apparecchiature
distribuzione/controllo elettricità;fili-cavi isolati;accumulatori,pile,batterie pile;apparecchi
illuminazione-lampade elettriche;altri apparecchi elettrici
Fab. apparecchi radiotv,apparecchiature comunicazioni: tubi-valvole elettr-altri componenti elettr;
apparecchi trasmittenti radio dif.-tv,apparecchi tel.-tlegrafia filo;apparecchi riceventi radiodiftv,apparecchi reg. riprod. suono/immagine-prod. Connessi
Fab. app. medicali,precisione,strum ottici-orlogi:app. medicali-chirurgici,app. Ortopedici;strumapp. misurazione,controllo,prova,navigazione,simili,escluse app. controllo proc. ind;app. controllo
proc. Ind;strum.ottici;attrezzature fotografiche;orologi.
Fabbricazione di mobili: gioielleria ed oreficeria; fabbricazione di strumenti musicali;
fabbricazione di articoli sportivi; fabbricazione di giochi e giocattoli, altre industrie manifatturiere.
P a g i n a | 20
Fonte: CCIAA
Nichelino: si tratta di 428 attività produttive, che sono classificate come segue
Tab.4 – Elenco delle attività economiche localizzate nel Comune di Nichelino per tipologie e codici di attività
NUMERO
ATTIVITÀ
CODICE
48
DA
15
DB
20
DD
15
DE
7
DG
9
DH
5
DI
3
DJ 27
163
DJ 28
42
DK
2
DL 30
19
DL 31
7
DL 32
28
DL 33
20
DM 34
3
DM 35
16
DN 36
6
DN 37
TIPOLOGIA
Ind Alim-Bevande-Tabacco:Prod-lav-conserv carne-prod base carne;lav-conserv pesce-prod
base pesce;frutta,ortaggi;fab oli-grassi vegetali/animali;ind lattiero-casearia;lav granaglie-prod
amidacei;fab prod aliment animali;altri prod alim;ind bevande;tabacc
Industrie tessili e dell'abbigliamento: industrie tessili; confezione di articoli di vestiario;
preparazione e tintura di pellicce.
Ind legno-prod legno:taglio,piallatura,trattamento legno;fab fogli impial,compensato,pannelli
strat,pannelli fibre,particelle,altri pannelli;elem. carpenteria legno-falegnameria
edilizia;imballaggi legno,altri prod legno;art sughero,paglia,mat intreccio.
Fabbricazione pasta-carta,carta-cartone,prodotti carta,stampa-editoria: fabbricazione pastacarta,carta-prodotti di carta;editoria,stampa,riproduzione supporti registrati.
Fab prod kim-fibre sint, art-prod kim base: pesticidi,altri prod kim agr; pitture,vernici,smalti,inch
stampa,mastici; prod farmaceutici,prod kim,botanici usi medicinali;saponi,det.,prod pulizialucidatura,profumi,prod toletta;altri prod kim;fibre sint-art
Fabbricazione di articoli in gomma e materiale plastico.
Fab prod lav min n metal: vetro,prod vetro;prod cer n ref,n destinati ed;prod cer
ref;piastrelle,lastre cer pavimenti/riv;mattoni,tegole,prod ed. terracotta;cemento,cl,gesso-prod
cls,cemento,gesso;taglio,modellatura,finitura pietra;altri prod min n metal.
Metallurgia,fabbricazione prod. Metallo: prod. ferro,acciaio,ferroleghe(CECA); fabbricazione
tubi; altre attività 1° trasformazione ferr-acciaio e prod. ferroleghe n CECA; prod. metalli base
preziosi-n ferrosi; fusione metalli.
Fab-lav prod met,esclusi mac.imp: elem costr met;cist,serb,conten met;rad-cald risc centr;gener
vap,escluse cald risc centr H2O calda;fuc,imb,stamp,prof met;metal polveri;trat/riv met,lav mec
gen;fab art colt,utensili,ogg div met;altri prod met.
Fab mac-app mec: mac/app mec,compresi inst,mont,rip,man;mac-app prod-uso en mec, esclusi
motori aeromobili,veicoli motoc;altre mac impiego gen;mac agr/silvic;ut;altre mac impieghi
spec;armi,sist arma,munizioni;app domestico.
Fabbricazione macchine ufficio,elaboratori-sistemi informatici: fabbricazione macchine
ufficio(esclusa riparazione cfr 72 5); fabbricazione elaboratori,sistemi e altre apparecchiature
informatica(esclusa riparazione cfr 72 5).
Fab. macchine,apparecchi elettrici NCA: motori,generatori,trasformatori elettrici;
apparecchiature distribuzione/controllo elettricità;fili-cavi isolati;accumulatori,pile,batterie
pile;apparecchi illuminazione-lampade elettriche;altri apparecchi elettrici
Fab. apparecchi radiotv,apparecchiature comunicazioni: tubi-valvole elettr-altri componenti
elettr; apparecchi trasmittenti radio dif.-tv,apparecchi tel.-tlegrafia filo;apparecchi riceventi
radiodif-tv,apparecchi reg. riprod. suono/immagine-prod. Connessi
Fab. app. medicali,precisione,strum ottici-orlogi:app. medicali-chirurgici,app. Ortopedici;strumapp. misurazione,controllo,prova,navigazione,simili,escluse app. controllo proc. ind;app.
controllo proc. Ind;strum.ottici;attrezzature fotografiche;orologi.
Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi; fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione
di carrozzerie per autoveicoli; fabbricazione di rimorchi e semirimorchi; fabbricazione di parti ed
accessori per autoveicoli e per loro motori.
Fab. altri mezzi trasporto:ind. Cantieristica, costruzioni navali,riparazioni naviimbarcazioni;costruzione locomotive,anche da manovra,materiale rotabile ferrotranviario;costruzione aeromobili,veicoli spaziali;fab. motoc.-bici;fab. altri mezzi trasporto
Fabbricazione di mobili: gioielleria ed oreficeria; fabbricazione di strumenti musicali;
fabbricazione di articoli sportivi; fabbricazione di giochi e giocattoli, altre industrie manifatturiere
Recupero e preparazione per il riciclaggio: recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami
e rottami metallici; recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami non metallici.
La Loggia: si tratta di 148 attività produttive, che sono classificate come segue
Tab.5 – Elenco delle attività economiche localizzate nel Comune di La Loggia per tipologie e codici di attività
NUMERO
ATTIVITÀ
CODICE
8
DA
4
DB
5
DD
TIPOLOGIA
Ind Alim-Bevande-Tabacco:Prod-lav-conserv carne-prod base carne;lav-conserv pesce-prod
base pesce;frutta,ortaggi;fab oli-grassi vegetali/animali;ind lattiero-casearia;lav granaglie-prod
amidacei;fab prod aliment animali;altri prod alim;ind bevande;tabacco
Industrie tessili e dell'abbigliamento: industrie tessili; confezione di articoli di vestiario;
preparazione e tintura di pellicce
Ind legno-prod legno:taglio,piallatura,trattamento legno;fab fogli impial,compensato,pannelli
strat,pannelli fibre,particelle,altri pannelli;elem. carpenteria legno-falegnameria
P a g i n a | 21
NUMERO
CODICE
TIPOLOGIA
ATTIVITÀ
edilizia;imballaggi legno,altri prod legno;art sughero,paglia,mat intreccio.
5
DE
1
DF
6
DH
4
DI
3
DJ 27
34
DJ 28
17
DK
8
DL 31
2
DL 32
4
DL 33
4
DM 34
3
DN 36
5
DN 37
Fabbricazione pasta-carta,carta-cartone,prodotti carta,stampa-editoria: fabbricazione pastacarta,carta-prodotti di carta;editoria,stampa,riproduzione supporti registrati.
Fabbricazione coke, raffinerie petrolio, trattamento combustibili nucleari: fabbricazione prod.
Cokeria; fabbricazione prod. petroliferi raffinati; trattamento combustibili nucleari.
Fabbricazione di articoli in gomma e materiale plastico.
Fab prod lav min n metal: vetro,prod vetro;prod cer n ref,n destinati ed;prod cer
ref;piastrelle,lastre cer pavimenti/riv;mattoni,tegole,prod ed. terracotta;cemento,cl,gesso-prod
cls,cemento,gesso;taglio,modellatura,finitura pietra;altri prod min n metal.
Metallurgia,fabbricazione prod. Metallo: prod. ferro,acciaio,ferroleghe(CECA); fabbricazione
tubi; altre attività 1° trasformazione ferr-acciaio e prod. ferroleghe n CECA; prod. metalli base
preziosi-n ferrosi; fusione metalli.
Fab-lav prod met,esclusi mac.imp: elem costr met;cist,serb,conten met;rad-cald risc centr;gener
vap,escluse cald risc centr H2O calda;fuc,imb,stamp,prof met;metal polveri;trat/riv met,lav mec
gen;fab art colt,utensili,ogg div met;altri prod met.
Fab mac-app mec: mac/app mec,compresi inst,mont,rip,man;mac-app prod-uso en mec, esclusi
motori aeromobili,veicoli motoc;altre mac impiego gen;mac agr/silvic;ut;altre mac impieghi
spec;armi,sist arma,munizioni;app domestico.
Fab. macchine,apparecchi elettrici NCA: motori,generatori,trasformatori elettrici;
apparecchiature distribuzione/controllo elettricità;fili-cavi isolati;accumulatori,pile,batterie
pile;apparecchi illuminazione-lampade elettriche;altri apparecchi elettrici
Fab. apparecchi radiotv,apparecchiature comunicazioni: tubi-valvole elettr-altri componenti
elettr; apparecchi trasmittenti radio dif.-tv,apparecchi tel.-tlegrafia filo;apparecchi riceventi
radiodif-tv,apparecchi reg. riprod. suono/immagine-prod. Connessi
Fab. app. medicali,precisione,strum ottici-orlogi:app. medicali-chirurgici,app. Ortopedici;strumapp. misurazione,controllo,prova,navigazione,simili,escluse app. controllo proc. ind;app.
controllo proc. Ind;strum.ottici;attrezzature fotografiche;orologi.
Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi; fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione
di carrozzerie per autoveicoli; fabbricazione di rimorchi e semirimorchi; fabbricazione di parti ed
accessori per autoveicoli e per loro motori.
Fabbricazione di mobili: gioielleria ed oreficeria; fabbricazione di strumenti musicali;
fabbricazione di articoli sportivi; fabbricazione di giochi e giocattoli, altre industrie manifatturiere.
Recupero e preparazione per il riciclaggio: recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami
e rottami metallici; recupero e preparazione per il riciclaggio di cascami e rottami non metallici.
Fonte: CCIAA
Nell’area industriale Sanda-Vadò, che è la più ampia e strutturata, sono localizzate 122 aziende,
pari a 8.000 addetti, che coprono una superficie di 1.100.000 mq di area territoriale nel Comune di
Moncalieri e 400.000 mq nel Comune di Trofarello, per un totale di 1.500.000 mq destinati ad
attività industriali, commerciali e terziarie, di cui più di 70.000 dedicati ai servizi6. Negli ultimi tempi
si sono insediate anche la società di grande distribuzione commerciale “Leroy Merlin” che si
occupa di “bricolage” e “fai da te” e il Centro di Intrattenimento denominato “45 Nord”, nel quale
sono localizzati UGC (cinema multisala), Virgine Active un Centro fitness di 4.800 mq, numerosi
servizi di ristorazione e bar, un family entertainment center (Play City), attività commerciali della
grande distribuzione (quali Unieuro, negozio di elettronica, e Cisalfa, negozio di attrezzature e di
abbigliamento sportivo), negozi di attività commerciali dall’abbigliamento, ai gioielli, alle scarpe,
alle camicie, all’abbigliamento per i bimbi e per i ragazzi, alla libreria Mondadori, ecc., attività
artigianali di parrucchieri e centri estetici e di servizi alla persona.
Il territorio del PTI Porta Sud Metropolitana si caratterizza inoltre per una cospicua presenza di
imprese di piccola e piccolissima dimensione, che è coerente con l’andamento rilevabile a livello
regionale (Tavola 6, qui sotto), a cui si rimanda in assenza di informazioni disponibili alla scala
territoriale di riferimento:
6 Dati forniti dal Consorzio Sanda-Vadò, sulla base di rilevamenti da esso effettuati e di una continuativa attività di
relazione con le imprese
P a g i n a | 22
Tab 6 - Distribuzione % per classe dimensionale delle unità locali e degli occupati alle dipendenze nelle imprese del
Piemonte
Classe dimensionale
250 e più
1
2-9
10-19
20-49
50-249
Variabile
di
TOTALE
Addetto
addetti
addetti
addetti
addetti
addetti
Unità
3,2
1,4
0,7
0,1
100,0
56,0
38,5
locali
Occupati
14,4
32,1
11,8
11,9
18,3
11,6
100,0
Fonte: Regione Piemonte
Per quanto riguarda la domanda potenziale, va segnalato che il processo di Costruzione del
Programma di Gestione Ambientale si propone di identificare nello specifico quali sono i temi e gli
oggetti di interesse delle imprese, rispetto a cui è possibile costruire una domanda potenziale e
effettiva da parte delle imprese. Come già descritto al punto 2 (“I contenuti del progetto”), il
coinvolgimento del Consorzio Sanda-Vadò nel corso dell’elaborazione degli studi di fattibilità e
delle schede delle azioni immateriali del PTI ha consentito di individuare con buona probabilità i
temi ambientali rispetto a cui esistono già motivazione e interesse da parte degli imprenditori.
Questi sono quelli su cui è possibile al momento ipotizzare la costruzione e il soddisfacimento di
una domanda potenziale:
ƒ
Interventi di integrazione paesaggistica e di utilizzo intelligente e sostenibile del verde, che
mettano in sinergia opere fisiche legate alla manutenzione dei parcheggi, delle zone a verde,
delle aree piantumate, delle strade, dei pozzetti, del canale scolmatore e delle fognature
ƒ
Interventi di miglioramento della mobilità e dei trasporto, attraverso opportuni collegamenti tra
le stazioni ferroviarie e i siti industriali e miglioramento della segnaletica
ƒ
Interventi per favorire la sicurezza sociale nelle aree industriali, in relazione a fenomeni di
criminalità, di presenza della prostituzione, furti e danneggiamenti, per favorire il
coordinamento delle imprese e l’adozione di strategie infrastrutturali e progettuali (assenza di
aree cieche, sistemi di illuminazione adeguati, telesorveglianza, guardiania collettiva).
ƒ
realizzazione di un asilo nido per i figli dei dipendenti delle zone industriali
ƒ
realizzazione di un’area servizi attrezzata per la sosta degli autotreni.
Su tutti gli altri aspetti che compongono generalmente un Programma di Gestione Ambientale
dell’APEA la domanda andrà costruita attraverso un opportuno processo di animazione e
coinvolgimento delle imprese, teso a mettere in evidenza i benefici specifici e le economie di
scala che l’impresa potrà conseguire insieme ai miglioramenti della performance ambientale (si
veda quanto contenuto nel punto 2 della presente scheda). La domanda andrà inoltre costruita per
sottogruppi di imprese, sulla base dell’esistenza di precondizioni di fattibilità e di vantaggio
reciproco che la rendano perseguibile, come ad esempio: a) esistenza di necessità complementari
in termini di bisogno di materia/energia, interessi, strategie e performance, b) adeguate condizioni
di prossimità fisica, c) presenza di legami di “fiducia” tra le imprese, di modalità di comunicazione
consolidati e di una certa abitudine a collaborare, d) presenza di una certa consapevolezza del
ruolo che può essere svolto dal Programma di gestione ambientale per il rilancio e l’aumento della
competitività delle imprese.
P a g i n a | 23
5. Modalità alternative di soddisfacimento della domanda
Dato il carattere innovativo e sperimentale dell’azione che tende a costruire una domanda che allo
stato è inespressa non sono individuabili modalità alternative di soddisfacimento della domanda
nel periodo di avvio e sperimentazione.
6. La definizione dei competitori e la stima dei potenziali utenti
Dato il carattere innovativo, territorialmente localizzato e sperimentale dell’azione, che tende a
costruire una domanda che allo stato è inespressa, attraverso una partnership territoriale di tipo
inclusivo non sono individuabili competitori nello svolgimento dell’azione.
I potenziali utenti sono rappresentati da una quota parte (80%) delle imprese localizzate nelle aree
industriali del territorio del PTI di Moncalieri-Nichelino-Trofarello-La Loggia, a cui potrebbe
aggiungersi una quota minore di imprese localizzate nel territorio del PTI ma al di fuori delle aree
industriali (10%).
Si può stimare che le 122 imprese localizzate in Sanda-Vadò, già aderenti al Consorzio e già
legate da meccanismi di fiducia, collaborazione e concertazione pregressi aderiscano in numero
piuttosto elevato (80%). Il numero dei potenziali utenti nel territorio di Carpice-Nichelino e di La
Loggia potrà essere pari a circa 30-50 imprese, che dovranno essere coinvolte attraverso
opportune attività di animazione e messa in rete, così come previsto dalla presente azione.
7. Le modalità di gestione e di erogazione del servizio
L’azione è volta alla definizione condivisa di un Programma di Gestione Ambientale efficace nel
contesto territoriale del PTI e alla definizione del profilo adeguato del soggetto gestore del
programma.
La presenza di un soggetto responsabile della gestione dell’Apea è di primaria importanza, come previsto dal D. Lgs.
112/1998.
Il Soggetto Gestore in particolare:
ƒ
è responsabile dell’attuazione del Programma di gestione ambientale
ƒ
perseguirà il miglioramento continuo delle performance ambientali e dell’assetto urbano complessivo dell’ambito
produttivo, nuovo ed esistente, attraverso le azioni individuate nel Programma Ambientale e attraverso la ricerca di
soluzioni innovative e d'eccellenza
ƒ
si farà promotore del processo di coinvolgimento di tutte le imprese insediate e manterrà rapporti di dialogo con le
Istituzioni, in particolare con l’ente comunale e gli altri uffici ed enti pubblici interessati, e le comunità locali.
ƒ
Garantirà l’effettuazione dell’Analisi Ambientale iniziale dell’area e la redazione del Programma Ambientale in forma
attuativa
ƒ
Curerà la progettazione e/o gestione di alcuni servizi e infrastrutture comuni all’APEA
ƒ
Assicurerà il monitoraggio delle attività previste per la corretta gestione ambientale dell’area, l’aggiornamento
periodico del Programma di gestione ambientale e il processo continuativo di comunicazione
Per svolgere queste funzioni il soggetto gestore si doterà di un’organizzazione in grado di possedere mezzi umani,
finanziari e tecnici adeguati. In particolare dovranno essere utilizzate le seguenti competenze, da individuare attraverso
opportune consulenze e/o collaborazioni:
ƒ
Esperto di gestione ambientale di aree produttive, con particolare riferimento alle dimensioni collettive della
gestione, in merito a servizi e infrastrutture, che svolgerà il ruolo di project manager
ƒ
Esperto di gestione ambientale, con particolare riferimento alla gestione dei processi produttivi, con funzione di
assistente del project manager
P a g i n a | 24
ƒ
Esperto di processi di partecipazione e coinvolgimento della popolazione, di concertazione interistituzionale, di
coinvolgimento delle imprese, con funzione di responsabile della costituzione della rete di imprese e del partenariato
ƒ
Esperti settoriali (a chiamata) su temi specifici per ciascun filone di intervento ambientale (ecc emissioni inquinanti,
logistica e mobilità, energia, trattamento acque, paesaggio, aspetti idrogeologici, ecc.)
ƒ
Esperto di processi di comunicazione per progettare il Piano della comunicazione e accompagnare le diverse fasi di
lancio/rilancio della comunicazione
Per quanto riguarda in particolare i servizi effettivamente erogabili dal soggetto gestore (direttamente o avvalendosi
di terzi opportunamente individuati sul mercato) nello specifico ambito produttivo, questi andranno individuati sulla base
di opportuni approfondimenti (criticità rilevate, esigenze espresse dalle imprese, concrete opportunità riscontrate...) in
seguito alla redazione dell’analisi ambientale e del programma di interventi. A titolo di esempio, essi potranno riguardare:
ƒ
la gestione dei rifiuti speciali
ƒ
l’approvvigionamento idrico ad uso industriale
ƒ
lo smaltimento della acque reflue
ƒ
la produzione e distribuzione di energia
ƒ
il servizio di illuminazione pubblica
ƒ
il servizio di logistica integrata
ƒ
stipulare accordi con il gestore del servizio pubblico dei rifiuti per l’organizzazione della raccolta dei rifiuti solidi
urbani internamente all’area
ƒ
predisposizione e aggiornamento di un data base (possibilmente georeferenziato) sulle informazioni ambientali
d’area
ƒ
attivare una “borsa rifiuti” (al fine di perseguire la “chiusura del ciclo dei rifiuti”, nell’ottica dell’incremento del
recupero e della riduzione della produzione di rifiuti da inviare a smaltimento)
ƒ
costituire un gruppo per l’acquisto collettivo di energia elettrica e gas, anche gestendo le infrastrutture necessarie
all’erogazione
ƒ
svolgere il ruolo di Energy Manager dell’Apea
ƒ
svolgere il ruolo di Mobility Manager dell’Apea (per le persone e le merci
ƒ
gestire i rapporti con i fornitori di servizi (es. servizi telematici, telefonici…);
ƒ
gestire impianti vari a servizio dell’area (es. vasche di raccolta delle acque meteoriche, impianto antincendio…)
ƒ
operare la manutenzione delle strade e del verde
ƒ
svolgere attività di marketing territoriale;
ƒ
effettuare controlli ambientali nell’area (in modo da fornire alle imprese un servizio utile ai fini dei controlli previsti in
sede autorizzativi, ma anche per valutare le condizioni dell’area durante la fase di analisi ambientale e a seguito
degli interventi di miglioramento);
ƒ
eseguire analisi di laboratorio (su emissioni e materiali di processo, sulla composizione dei rifiuti e delle acque
reflue, ect);
ƒ
operare una gestione unitaria della sicurezza (ad esempio organizzando un servizio di vigilanza e pronto intervento);
ƒ
gestione di servizi per gli addetti (es. mensa, asilo…);
ƒ
supporto amministrativo per la predispostone di documentazione connessa a procedimenti amministrativi;
ƒ
formazione e informazione agli addetti;
ƒ
promuovere presso le imprese l’adozione di strumenti volontari di certificazione ambientale.
Difficilmente la gestione unitaria e i servizi da essa predisposti riusciranno a soddisfare i bisogni di tutte le imprese, ma
l’obiettivo a cui tendere sarà quello di soddisfare i bisogni comuni alla maggioranza delle imprese insediate. Così
facendo le imprese potranno beneficiare di economie di scala, oltre al miglioramento delle performance ambientali e
della propria immagine.
Il Soggetto Gestore deve comunque potere agire con una sufficiente flessibilità gestionale, possedere requisiti di
riconoscibilità legale e poter garantire il finanziamento e la realizzazione delle azioni previste nel Programma Ambientale
attraverso una struttura propria, evitando il più possibile eventuali extracosti per le aziende insediate.
Le forme giuridiche idonee a svolgere il ruolo di soggetto gestore sono diverse. In assenza di indicazioni normative da
parte della Regione Piemonte a questo riguardo si prende a riferimento quanto previsto dalla Regione Emilia Romagna
(art. 3.5.1 Dgr n. 1238/2002):
P a g i n a | 25
ƒ
imprese specializzate per la gestione delle infrastrutture, servizi e attrezzature, anche mediante apposite
convenzioni con il Comune, al fine di metterle a disposizione di imprese produttive;
ƒ
imprese associate, anche in forma consortile a rilevanza interna o esterna, interessate all'utilizzo e/o alla gestione di
tali infrastrutture, servizi e attrezzature, anche mediante apposite convenzioni con il Comune;
ƒ
affidamento, sulla base di specifici accordi tra le parti interessate, ad una o più delle imprese insediate nell'area
della gestione di uno o più delle infrastrutture, dei servizi e delle attrezzature dell'area;
ƒ
Comuni singoli o associati, mediante: a) società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico
locale, costituite o partecipate dall'ente titolare del pubblico servizio (ai sensi della lettera e dell'art. 113 del D. Lgs
267/00); b) società per azioni senza il vincolo della proprietà pubblica maggioritaria (ai sensi della lettera f dell'art.
113 del D. Lgs 267/00); c) concessioni a terzi (di cui alla lettera b dell'art. 113 del D. Lgs 267/00); d) Consorzio tra
Enti locali.
In questo caso specifico si ritiene più adeguata la scelta della società di gestione, nella quale un ruolo fondamentale
possa essere svolto dal Consorzio di Sanda Vadò, già attivo e con ruolo consolidato in particolare sui territori di
Moncalieri e di Trofarello. Una società di questo tipo risponde a esigenze di tipo strategico. In particolare il
coinvolgimento delle imprese risulta determinante sia in termini di condivisione delle scelte e delle responsabilità, che in
termini finanziari e di condivisione delle risorse e/o dei servizi, secondo un approccio mutualistico. Questa società potrà
avvalersi delle competenze tecniche e delle professionalità specifiche che saranno necessarie, senza doverle
internalizzare. Andrà valutata e concertata la presenza degli enti locali interessati (società mista pubblico-privata), per
quote di minoranza, che potrebbe essere molto utile sia nella fase di acquisizione e/o sviluppo dell’area, sia nella fase di
gestione delle autorizzazioni necessarie alle aziende insediate; ma soprattutto potrebbe svolgere un ruolo fondamentale
di garanzia e di promozione per l’avvio e la tenuta dell’iniziativa. Tuttavia occorrerà effettuare alcune preliminari
valutazioni circa la preferenza per una società di gestione che dia maggiori garanzie dal punto di vista della flessibilità e
snellezza della gestione.
L’attività progettuale sara effettuata da un soggetto con le competenze e le capacità tecniche
necessarie individuato mediante procedura di evidenza pubblica.
Le fasi dell’azione saranno le seguenti:
1. Monitoraggio quali-quantitativo delle imprese insediate e analisi condivisa delle criticità
ambientali e dei criteri e metodi di mitigazione/gestione delle criticità
2. Animazione territoriale per l’identificazione dei soggetti e imprese coinvolgibili nel processo
di progettazione del Sistema di Gestione Ambientale e costituzione del Tavolo di
progettazione
3. Progettazione del Programma di Gestione Ambientale incluse le attività di condivisione al
livello locale e concertazione a livello istituzionale
4. Elaborazione del Piano di Fattibilità del Programma di Gestione Ambientale incluse le
attività di concertazione a livello istituzionale e la definizione tecnica del profilo del Soggetto
Gestore
L’azione sarà accompagnata dalla Definizione del Piano di Comunicazione, informazione e ascolto
dell’intera azione e funzionale all’avvio dell’attuazione del programma di gestione ambientale.
I contenuti delle attività sarà meglio precisato al paragrafo 11.
P a g i n a | 26
8. La stima dei costi (di investimento e di gestione) e degli
eventuali ricavi
SCHEMA B2 - COSTO ATTIVITA' AZIONI IMMATERIALI
INTERVENTO CODICE 15.3.1.3 "APEA – Costruzione del Programma di Gestione Ambientale per le
aree industriali"
QUADRO ECONOMICO SINTETICO
€
a) Totale importo attività
b)
b1)
b3)
b4)
b5)
Somme a disposizione
Arredi
consulenze, indagini, pubblicità, ecc.
Imprevisti
IVA totale
166.200,00
€
parziale
Totale costo realizzazione
€
9.200,00
€
€
€
35.080,00
44.280,00
210.480,00
L’importo attività (a) è stato stimato prevedendo le seguenti fasi di lavoro (per la descrizione si
veda il punto 11. Le procedure, del presente documento), con corrispondenti voci di costo:
Monitoraggio quali-quantitativo delle imprese insediate e analisi condivisa delle criticità ambientali e
dei criteri e metodi di mitigazione/gestione delle criticità
€59.900,00
Animazione territoriale per l’identificazione dei soggetti e imprese coinvolgibili nel processo di
progettazione del Sistema di Gestione Ambientale e costituzione del Tavolo di progettazione
€16.600,00
Progettazione del Programma di Gestione Ambientale incluse le attività di condivisione al livello
locale e concertazione a livello istituzionale
€41.400,00
Elaborazione del Piano di Fattibilità del Programma di Gestione Ambientale incluse le attività di
concertazione a livello istituzionale
€48.300,00
L’importo attività (b3) comprende la seguente voce di costo:
Definizione del Piano di Comunicazione, informazione e ascolto dell’intera azione
€9.200,00
9. La sostenibilità dei costi e la copertura finanziaria
Per quanto riguarda l’attuazione dell’Azione immateriale la copertura dei costi è come
segue
P a g i n a | 27
STIMA
COSTO
€210.480,00
RISORSE
PRIVATE
€0,00
ALTRE RISORSE
RISORSE
PUBBLICHE PUBBLICHE
(regionali,
LOCALI
nazionali,
comunitarie)
€63.144,00
€147.336,00
Per quanto riguarda la gestione del Sistema di Gestione Ambientale sembra utile fare le seguenti
considerazioni.
Visto il ruolo e i compiti ad esso assegnati, è fondamentale, per dare efficacia e concretezza alla
qualità di una Apea, individuare tutte le soluzioni possibili per garantire al Soggetto Gestore la
sostenibilità economica del suo operare. A questo proposito, come indicato al paragrafo 1, la
copertura finanziaria potrà essere garantita attraverso il prossimo PROGRAMMA PLURIENNALE
D’INTERVENTO PER LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE (art. 6 l.r. 34/2004) dell’Assessorato alle
Attività Produttive, Direzione Industria e attraverso i fondi FESR per quanto riguarda l’attuazione
delle singole azioni di promozione della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica per le
aziende.
Tra le diverse fonti finanziarie si può prevedere un contributo associativo da parte delle singole
aziende che fanno parte del Soggetto Gestore o che fruiscono dei servizi e delle opportunità da
esso offerte. Il contributo potrebbe essere quantificato in funzione della superficie produttiva
occupata, oppure del reddito dell’azienda, oppure del carico di inquinanti prodotti, etc. A questo
potrebbe aggiungersi un ulteriore contributo derivante in questo caso da una quota parte dei
“risparmi” determinati dall’attività dello stesso Soggetto Gestore, ovvero una tariffa sul servizio
svolto.
Un ulteriore contributo può derivare invece da accordi stipulati con le Amministrazioni comunali, ad
esempio nel caso in cui fra i servizi erogati all’Apea si prevedessero servizi quali la manutenzione
del verde e delle strade di pertinenza all’ambito produttivo, che sono generalmente a carico
dell’ente pubblico e che rappresentano spesso una voce di spesa piuttosto onerosa. In alcuni casi
potrebbe essere conveniente la concessione d’uso al Soggetto Gestore relativa a aree cedute al
pubblico dall’operatore privato: ad esempio potrebbe trattarsi di un’area a verde pubblico che il
Gestore potrebbe a sua volta affittare per l’insediamento di attività sportive all’aperto; oppure la
concessione potrebbe riguardare un immobile o parte di un immobile che il Comune offre per
ospitare la sede stessa del Gestore o per svolgervi attività a servizio collettivo (come una mensa, o
un asilo o sale conferenze).
10. La convenienza economico-sociale
Benefici per la collettività:
I benefici per la collettività connessi al Programma di Gestione Ambientale sono numerosi e si
collocano su un piano ambientale, sociale e economico. L’attuazione del Programma consentirà
infatti vantaggi in termini di:
-
Contenimento degli impatti, con particolare riferimento a traffico, inquinamento atmosferico,
rumori, produzione di polveri, ecc.
-
Maggior contenimento dei rischi per la salute di chi abita nei pressi delle aree industriali, con
particolare riferimento a quelli connessi a incidenti e emissioni industriali
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-
Messa a disposizione di sistemi di trasporto e infrastrutture che possono andare a vantaggio
non solo delle imprese ma anche delle società locali insediate su quel territorio
-
Migliore protezione degli ecosistemi naturali, habitat e paesaggi che formano il capitale
territoriale di quella collettività
-
Migliore sfruttamento delle risorse (acqua, suolo, energia, …) e riduzione dei consumi, in
un’ottica di conservazione delle risorse e di possibile loro trasferimento alle generazioni future
-
Protezione delle risorse culturali e archeologiche, che spesso subiscono danni a causa degli
impatti delle emissioni industriali
-
Migliore protezione della salute dei lavoratori,alcuni dei quali provenienti dalle società locali
insediate nei pressi delle aree industriali
-
Costruzione e consolidamento di un contesto territoriale nel quale i soggetti locali (tra cui le
imprese) siano incentivati a migliorare le proprie performance ambientali, creando una cultura
di gestione ambientale che caratterizzi l’intero contesto territoriale e che diventi un elemento di
promozione dello sviluppo territoriale nel suo complesso
-
Conservazione, valorizzazione e riproduzione del capitale territoriale del contesto locale,
attraverso la “messa in valore” di risorse specifiche e caratterizzanti il territorio.
Inoltre occorre evidenziare che proprio l’avvio di una politica integrata di gestione ambientale,
basata sulla cooperazione delle imprese e avente come riferimento territoriale un contesto ampio
di intervento, consente di raggiungere benefici ambientali superiori quelli raggiungibili come
somma delle intenzionalità e delle azioni delle singole imprese, ovvero un valore aggiunto in
termini ambientali e territoriali, come descritto più dettagliatamente al punto 2 della presente
scheda progetto.
Costi per la collettività:
nessuno, a parte l’investimento di risorse pubbliche previsto da questo intervento
11. Le procedure
Il percorso di costituzione del Programma di Gestione Ambientale sarà condotto secondo fasi
analoghe a quelle dei sistemi di gestione ambientale definiti per le imprese:
1. definizione degli attori del processo, avvio di un processo di concertazione e di messa in rete
(attività continuativa e trasversale)
2. analisi dello stato ambientale di partenza, con individuazione di opportuni indicatori
3. definizione degli obiettivi da raggiungere, delle azioni del programma ambientale, degli
indicatori di risultato
4. campagna di comunicazione per l’avvio del Programma di gestione ambientale e
successivamente per il rilancio del Programma stesso (attività traversale e continuativa)
5. avvio delle azioni previste dal Programma
6. monitoraggio e valutazione del processo e dei risultati
L’applicazione all’area produttiva terrà però conto delle specificità di seguito descritte:
ƒ
esistono una pluralità di soggetti, privati o pubblici, che condividono un obiettivo ambientale
comune, pur se con ruoli differenti. Il raggiungimento di un miglioramento ambientale per l’area
produttiva non potrà quindi prescindere da una logica di partenariato tra il gestore, le imprese
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insediate, gli Enti e le aziende pubbliche che operano nel contesto territoriale; È quindi un
sistema che agisce all’interno di relazioni tra soggetti che, pur operando all’interno dello stesso
ambito territoriale, hanno approcci differenti dal punto di vista culturale ed economico. Le
soluzioni individuate dalla gestione partenariale sono quindi di natura complessa e devono
tenere conto delle multispecificità del territorio, oltre che del vissuto dell’area produttiva in cui si
applicano;
ƒ
gli impatti ambientali sono di diversa origine: esistono impatti dovuti alle singole imprese ed
altri dovuti alla presenza dell’area industriale in sé;
ƒ
esistono differenti gradi di responsabilità ambientale: collettive per gli impatti "cumulativi"
dell’area produttiva e singoli, propri delle singole imprese;
ƒ
la gestione ambientale dell’area produttiva deve costituire un vantaggio per le imprese nel
raggiungere un maggiore sostenibilità nelle produzioni, e manifestarsi con una maggiore
qualità di vita all’interno dell’area industriale e nel territorio ove è localizzata.
Si possono dunque identificare le seguenti fasi di lavoro per la costruzione del Programma di
Gestione Ambientale:
1. Definizione e attuazione del Piano di comunicazione, animazione, informazione e
ascolto dell’intera azione: il programma di gestione ambientale deve inoltre essere
accompagnato da un Piano di comunicazione, che comprenda il messaggio della
comunicazione, l’identità grafica del processo, l’individuazione dei più adeguati strumenti della
campagna di comunicazione. La campagna dovrà porsi i seguenti obiettivi:
1) favorire il coinvolgimento di tutti gli attori all’azione, evidenziando in particolare i risultati
positivi che possono essere ottenuti e la convenienza economica e sociale connessa
all’attuazione del Programma ambientale. La comunicazione deve essere rivolta a tutti i
portatori di interesse: aziende insediate nell’area, popolazione residente in zone limitrofe,
associazioni di categoria, ecc.
2) comunicare alla stampa lo scopo del programma, le misure adottate e i risultati attesi e
aggiornare periodicamente sullo stato di avanzamento del processo. Possono inoltre essere
previsti momenti seminariali di approfondimento di alcune tematiche di tipo ambientale e/o di
scambio di buone pratiche di gestione ambientale
3) tenere informati tutti gli attori del processo, aggiornandoli continuamente sui risultati
raggiunti e su eventuali difficoltà incontrate attraverso le azioni di miglioramento attivate.
2. Animazione territoriale per l’identificazione dei soggetti e imprese coinvolgibili nel
processo di progettazione del Programma di Gestione Ambientale e costituzione di un
Tavolo di progettazione: sulla base del Piano di comunicazione, animazione, informazione e
ascolto definito precedentemente, si avvierà il processo di coinvolgimento delle imprese, che
consentirà di condividere e individuare con esse il Programma di Gestione Ambientale. A tal
fine sarà costituito un Tavolo di Progettazione con le imprese che daranno disponibilità a
essere coinvolte. Si curerà inoltre il continuo processo di aggiornamento, informazione e
concertazione anche con le altre aziende, per garantire la condivisione dei contenuti del
Programma di Gestione Ambientale.
3. Monitoraggio quali-quantitativo delle imprese insediate e analisi condivisa delle criticità
ambientali e dei criteri e metodi di mitigazione/gestione delle criticità: il primo passo per
l’elaborazione del Programma di Gestione Ambientale sarà la realizzazione dell’analisi
ambientale, strumento base su cui fondare la programmazione e la gestione ambientale di un
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ambito produttivo, finalizzato a fornire un quadro conoscitivo iniziale del contesto specifico, dal
punto di vista urbanistico, territoriale, ambientale, economico, sociale… Scopo fondamentale
dell’analisi è quindi conoscere la realtà dell’ambito, determinare le eventuali criticità, attuali e/o
potenziali, e orientare in questo modo le scelte e le azioni da mettere in campo per il
“miglioramento” dell’ambito (riqualificazione, servizi, gestione, …); scelte che saranno poi
specificate ed attuate mediante l’individuazione delle azioni del Programma Ambientale.
L’analisi ambientale descriverà lo stato di fatto (opportunità, risorse, criticità, minacce, …) che
rappresenta il livello di partenza a partire dal quale si misureranno i futuri miglioramenti volti al
raggiungimento dei singoli obiettivi. Questa analisi consentirà anche di realizzare un opportuno
monitoraggio quali-quantitativo per conoscere i dati fondamentali delle imprese insediate. In
parte questa attività sarà svolta in parallelo e in modo assolutamente integrato dal Consorzio
Sanda-Vadò. Dovrà essere svolta invece nel suo complesso per le altre aree industriali di
Nichelino e La Loggia. Per l’elaborazione del database si partirà dal patrimonio di dati già in
possesso della Provincia di Torino e della Regione Piemonte al fine di rendere il database il più
possibile comparabile con i dati rilevati a scala provinciale e regionale.
4. Progettazione del Programma di Gestione Ambientale incluse le attività di condivisione
al livello locale e concertazione a livello istituzionale: insieme al Tavolo di Progettazione
neo costituito in funzione dei risultati emersi nell’Analisi Ambientale e in linea con un approccio
coerente al Regolamento CE n. 761/2001, saranno individuati le priorità, gli obiettivi di
miglioramento, le azioni da intraprendere, le responsabilità dei diversi soggetti, i benefici
conseguibili. In questo modo si opererà una selezione delle azioni potenziali individuate nella
fase di analisi delle criticità e delle soluzioni possibili, individuando le azioni che risultano
realmente praticabili e/o effettivamente strategiche per il territorio del PTI Porta Sud
Metropolitana. Le azioni individuate dal programma di Gestione Ambientale avranno una
durata prestabilita, orientativamente 3-5 anni, ma il quadro degli obiettivi sarà periodicamente
monitorato, aggiornato, integrato.
5. Elaborazione del Piano di Fattibilità del Programma di Gestione Ambientale incluse le
attività di concertazione a livello istituzionale: il Programma di Gestione Ambientale dovrà
essere corredato di un opportuno Piano di fattibilità che consentirà di definire per ciascuna
azione individuata: a) fattibilità tecnico-economica, b) mezzi e investimenti necessari, c)
scadenze individuate per l’attuazione delle misure, d) fattibilità procedurale, e) modalità di
verifica e monitoraggio, f) copertura economico-finanziaria.
Si segnalano inoltre alcuni fattori che se presenti costituiscono importanti condizioni di
fattibilità e di efficacia del Programma:
ƒ
necessità complementari in termini di bisogno di materia/energia, interessi, strategie e
performance e conseguente presenza di una domanda omogenea di servizi (sia in termini
quantitativi che qualitativi), al fine di ottenere economie di scala;
ƒ
adeguate condizioni di prossimità fisica, che possono far diminuire alcuni costi di gestione,
come ad esempio quello legato ai trasporti e ad alcune infrastrutture;
ƒ
disponibilità delle aziende a partecipare attivamente all’attuazione del Programma di gestione
ambientale
ƒ
presenza di legami di “fiducia” tra le imprese, di modalità di comunicazione consolidati e di una
certa abitudine a collaborare e di alcuni soggetti particolarmente motivati che possono svolgere
un ruolo di animatori e “trascinatori” delle altre aziende.
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ƒ
presenza di una diffusa consapevolezza tra i soggetti coinvolti (imprese, Enti Locali) del ruolo
che può essere svolto dal Programma di gestione ambientale per il rilancio e l’aumento della
competitività delle imprese, in contrapposizione ad una visione statica del programma quale
vincolo economico.
12. Il crono programma e le scadenze temporali
Il processo di costruzione del Programma di Gestione Ambientale si estende su 12 mesi di lavoro;
la data indicativa di avvio è il gennaio 2009.
S1. SCHEMA DI CRONOPROGRAMMA INTERVENTO
PERIODI (in mesi)
FASI DI LAVORO
1. Definizione e attuazione del Piano di
Comunicazione,informazione e ascolto
2. Animazione territoriale per l’identificazione di soggetti e
imprese coinvolgibili e costituzione gruppo di progetto
3. Monitoraggio quali-quantitativo e analisi condivisa delle
criticità ambientali e dei criteri e metodi di gestione
4. Progettazione del Programma di Gestione Ambientale
incluse le attività di condivisione e concertazione
5. Elaborazione del Piano di Fattibilità del Programma di
Gestione Ambientale incluse le attività di concertazione
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