Il Cantastorie 04 / 2012

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Il Cantastorie 04 / 2012
Anno 2012 n. 4
Andiamo in Giappone: Grande spettacolo del Sol Levante
Giovina Cerella: Una donna di Gissi a L’Aquila per caso
Il Cantastorie di Villa del Carmine
Perché il Giappone?
Ce lo spiega Marzia, l'animatrice dei nonni!
A
bbiamo pensato di trasferirci con l’immaginazione in un altro posto, lontano da
noi, ma molto affascinante. Lo abbiamo fatto attraverso uno sport che rappresenta
in pieno la filosofia di vita dei popoli orientali, dei giapponesi in particolare. Stiamo
parlando del Kenjutsu, la leggendaria arte marziale dei Samurai. Voi vi starete chiedendo come mai questa scelta? Semplice, perché i popoli orientali, i giapponesi in
particolare, hanno una visione dell’anzianità che noi, purtroppo, non abbiamo. L’anziano, per loro, è il saggio per antonomasia, è colui che, con il passar degli anni, ha
imparato a fortificare corpo e spirito. L’anziano è, quindi, la persona “forte” che anche
nel combattimento, grazie alle sue doti psicologiche, riesce a vincere. Abbiamo invitato il Maestro della Scuola della Spada Silenziosa, Giovanni Marconi, figlio della
nostra cara Alberta, che insieme al fratello Lorenzo Marconi, istruttore di Kenjutsu, e
agli allievi, ci daranno la possibilità di farVi assistere ad un bello spettacolo, viaggiando per il mondo. Naturalmente, cronisti delle varie tecniche di combattimento,
con un pizzico di brio aquilano, sono i "Nostri" Nonni!
MIZU NO KOKORO:
"lo spirito, la mente come l'acqua
si deve adattare a tutte le situazioni"
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Mantenuto: ma insomma, cos’è questo Kenjutsu, a che serve?
Scarsella: ve lo spiego io, che sono la mamma del maestro. Questo sport, serve a risolvere i
problemi senza arrivare alla spada.
Innocenzi: e allora perché non l’hanno usato quando sono nato io, così non vivevamo la
guerra?
Di Paolo: e perché, adesso non serve? Non lo vedete che macelleria che è diventata la terra?
Noi non ce ne rendiamo conto dentro questo Paradiso, ma se guardate la televisione…
De Nicola: hai ragione Pietro! E’ per questo che alla televisione voglio vedere le telenovelle.
Scarsella: oh! Insomma! La volete smettere? Invece di chiacchierare, lasciamo spazio a questi ragazzi.
Berardoni: hai ragione! Forza ragazzi, cominciate con IL SALUTO!
Assistente: iniziamo la dimostrazione con il SENSEI-NI-REI
(Dimostrazione)
Mastropietro: avete visto? Non iniziano mai senza fare il saluto al maestro. Questi sono proprio educati.
Lauri: come noi ai tempi nostri. Ma se vi fate un giro per la città, tutta quest’educazione non
la trovate! Sono altri tempi.
Antonetti: vi dovete sempre lamentare? Ai tempi nostri, ai tempi nostri… ma non sapete dire
altro? Come si vede che siete vecchi!!
De Nicola: invece tu? Ma lasciamo perdere! Piuttosto, visto che non siamo proprio giovani,
guardiamoci questi ragazzi che adesso ci fanno vedere l’ALLENAMENTO ALLE CADUTE.
Assistente: assistiamo alla TAIHENIUTSU UKEMI KATA
Molinari: sapete che vi dico? Ci servirebbe anche a noi. Certe volte le gambe mi fanno “giacomo giacomo” e non riesco a stare in piedi.
Natellis: forse ti serve la carrozzella, più che l’allenamento. Non lo vedi quanto sono giovani
loro? Se le facciamo noi queste mosse, ci spezziamo.
Magagnoli: ma l’avete visto quanto sono belli? Mi hanno detto che la divisa si chiama CHEICOGI e che la cintura è di colore diverso a seconda dello stile che praticano.
Nurzia: mio nipote mi ha detto che lo vuole fare anche lui.
Camarca: fa bene! Questo sport insegna tante cose buone. Giustizia, correttezza, saggezza,
benevolenza… Tutte cose che i giovani di oggi non hanno!
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Tranquini: basta con le chiacchiere! Guardiamoci le TECNICHE DI PROIEZIONE
Assistente: è il momento del NAGE WAZA
Lauri: lo sapete che questa palestra, oggi, è diventata un DOGIO?
Di Felice: ma che stai a dire? Ti senti male? Hai le allucinazioni?
Celli: no, sei tu che non sai niente. Il Dogio è il luogo degli allenamenti dove si studiano anche
le arti marziali.
Mantenuto: è vero! infatti, adesso vediamo i PRINCIPI DI BASE DI ALTRI STILI
Assistente: assistiamo allo IGA-RYU KOGA-RYU GYOKKO RYU
Pastorelli: beh, sono proprio bravi!
Di Paolo: sì, e secondo me, questo sport li aiuta anche a stare sempre bene dritti con la
schiena! Mica sono come noi, che sembriamo degli uncini.
Giammaria: parla per te, ma quale uncino e uncino! Io sto dritto come un fuso, solo che, a
volte, mi piego per la stanchezza.
Mastropietro: si, anche io sto dritto, ma per alzarmi dal letto mi ci serve la gru!
Scarsella: si, vabbé! Lasciamo perdere e guardiamoci le TECNICHE CON LE SPADE!
Assistente: adesso abbiamo lo SHINOBIKEN JUTSU
Magagnoli: una spada di queste la vorrei avere anche io. E non per pelarci le patate in cucina!
Bellini: e che vuoi farci? Ci minacci le assistenti quando non ti fanno fare quello che vuoi tu?
Cipolloni: oppure ci poti le piante in giardino?
Lauri: guardate che queste sono pesanti, fanno male... Anzi, secondo me non ce la fate neanche a tenerle in mano!
Molinari: e se non ce la fai a tenere una spada, che ne pensi di una armatura intera? Guardate
questo COMBATTIMENTO CON LE ARMATURE!
Assistente: guardiamoci il BOGU KUMITE
Di Felice: ma chi l’avrebbe mai detto! Marzia e Michela ci hanno portato pure in Giappone!
Grazie ragazze!
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Giovina Cerella
Una donna di Gissi all’Aquila per caso
A
Villa del Carmine si scoprono tante personalità diverse, ognuna con la propria peculiarità. Ci sono nonni
che hanno fatto una carriera militare, altri che hanno trascorso la loro vita all’estero e sono tornati dopo aver garantito un futuro ai figli, alcune che hanno insegnato in
varie scuole, altre che hanno fatto una tranquilla vita da
casalinghe ma non per questo meno interessante. Tra
queste merita attenzione Giovina Cerella. Giovina è di
Gissi provincia di Chieti, e si trova qui perché, durante
una visita al figlio Enzo Tettamanti, docente all’Università
dell’Aquila, è caduta rompendosi il femore. Dopo la convalescenza non poteva tornare a casa da sola, quindi è venuta a Villa del Carmine. Giovina è nata l’11 luglio del
1919 ed era la prima di 7 figli. Nonostante il padre fosse un uomo istruito (era ragioniere a Gissi) a lei non fu permesso di proseguire gli studi oltre la quinta elementare.
<<A quei tempi le ragazze dovevano stare a casa, non potevano uscire dal paese per
proseguire gli studi, e così, anch’io lascia di studiare e mi dedicai alla casa. Badavo
ai miei fratelli per aiutare la mamma che non poteva farcela da sola.>> A 18 anni Giovina conosce colui che diventò suo marito: Alessandro Tettamanti. <<E’ proprio vero,
il destino non guarda in faccia nessuno, e se è destinato che devi sposare quell’uomo, nessuno può farci niente, tu sposerai proprio lui!>> Questo fatalismo deriva
da fatti che Giovina racconta con molta nostalgia e amore. <<Io ero fidanzata con un
ragazzo del paese, quando incontrai un camionista che veniva da Como. Era venuto
a Gissi perché l’impresa con cui lavorava aveva un cantiere proprio da noi. Fu un
amore a prima vista. Io lasciai subito il mio fidanzato e mi impegnai con lui. Con un
mese di tempo ci siamo sposati.>> Il matrimonio di Giovina fu celebrato con tutta
fretta perché la madre di Alessandro non voleva che il figlio si sposasse con una ragazza che abitava così lontano. Sposarsi non dava la possibilità a nessuno di intromettersi nel loro rapporto. <<Ci volevamo tanto bene, abbiamo fatto tre figli e li
abbiamo cresciuti a Vasto, e ci hanno dato grandi soddisfazioni. Purtroppo, uno di
loro, Pietro, è morto che era giovane, e questo è stato il dolore più grande della mia
vita>> Ma Giovina è una donna forte, e dopo aver ricordato questo triste evento, si
concentra subito a ricordare cosa cucinava nei giorni di festa. La cucina è quella tipica di Vasto, infatti ricorda che a carnevale faceva la “cicerchiata”, mentre a Natale
si dilettava a viziare i familiari con i “calzonetti ripieni di marmellata”. I suoi ricordi, poi,
ci portano a Gissi nelle serate estive. <<Vicino a noi abitava Remo, lo “zio d’Abruzzo”,
e io ricordo sempre con piacere le serate trascorse seduti sul marciapiede a parlare
fino a notte fonda. Remo Gaspari era un uomo speciale e faceva del bene a tutti, se
poteva. Lo sai che comperava i libri per la scuola e i cappottini ai bambini che non
potevano permetterselo? Faceva tante buone azioni di cui nessuno era a conoscenza.>> Giovina si trova bene a Villa del Carmine, ma appena può, si fa accompagnare alla sua Gissi <<a rivedere casa mia!>>
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Nonni da soli?
Mai, se vengono a Villa del Carmine!
Da dicembre 2012, una nuova iniziativa di Villa del Carmine
per le persone anziane che non hanno compagnia durante il giorno.
Il lavoro dei figli, la scuola dei nipoti, d’ora in poi non saranno più
un motivo di solitudine per i nonni.
A Villa del Carmine potranno trascorrere giornate in compagnia
e alla costante presenza di assistenti specializzati.
Pasti completi, momenti di svago, feste a tema, ma anche relax
e tanta, tanta allegria.
I nonni sono graditi ospiti dalle 7.30 alle 22.30.
Per informazioni chiamare tel. 0862/717065
o scrivere per email a [email protected]
Per novembre e dicembre il calendario è:
GIORNO
ORA
ATTIVITÀ
LUNEDÌ
16.30
Canzoni Natalizie con Luana
MARTEDÌ
17.00
Giochi di società a squadre
MERCOLEDÌ
17.00
Recita copione per la festa di Natale
GIOVEDÌ
17.00
Canti e musica con il nostro organettista Giorgio
VENERDÌ
16.40
Messa con Don Luciano
SABATO
Libero
DOMENICA
Libero
EVENTI DICEMBRE 2012:
4 dicembre 2012: Torneo "Giochi di Parole"
8 dicembre 2012: Tombola dei proverbi Aquilani
23 dicembre 2012: Arriva Babbo Natale in Villa
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MIZU NO KOKORO:
lo spirito, la mente come l'acqua
si deve adattare a tutte le situazioni
Via S. Maria
Scoppito - L’Aquila
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Aut. Trib. AQ n. 7/2012 Reg. Stampa
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Giusi Fonzi
Redazione a cura di
Michela e Marzia Frattale
Progetto Grafico
Renato Roncagli Miceli
Con la collaborazione di
Luana Masciovecchio
Con la partecipazione dello Staff
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Michele Mastracci, Daniela Sebastiani, Esmeralda Marini, Carla Bruschi,
Maria Spagnoli, Emanuela Paderni, Enza Latini, Giorgio Cirella, Nicoleta Ilinca,
Monica Martinas, Daniele Bonomo, Nerina Anzuini, Tony Scaretti,
Patricia Sifuentes, Marianna Maksimiv, Federica Battistoni,
Donatella Villani, Monica Ghiunghius, Martina Coruzzi.
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