Press Nofuck - CivitaMusic

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Press Nofuck - CivitaMusic
PRESS
La maturità di questo album posiziona i nostri direttamente tra i primi posti dell’underground italico,
ovviamente c’è ancora un bel po’ da lavorare, ma nessuno toglie che si possano fare altri passi da gigante.
(Alma Mater Webzine 8/10)
"Tupa-tupa-tupa-tupa!", le casse del vostro stereo vi ringrazieranno all'ascolto di questo primo full-lenght per
i nostrani NoFuck.
(Alone Music 7/10)
This band has been around more than 10 years, though there was line-up changes, the music still remains a
hot coal. Watch out for their upcoming album “Walls of Flesh” which is another expression of their
dissatisfaction in life it seems. Hope they will remain the distinctive violent attack music approach though.
(Anti-C.H.R.I.S.T. Webzine)
Prendete gentaglia come Annhilator, Pantera, S.O.D e Strappin Young Lad, metteteli nel solito pentolone e
conditeli con una qualità di registrazione dagli esiti devastanti ed otterrete i Nofuck.
(Apulian Destruction)
E si può dire che l’autoprodotto debutto “Existenzmimimum”, riuscendo ad amalgamare parecchi elementi
diversi in modo eterogeneo ma allo stesso tempo coerente, sia un disco che denota già una certa maturità
artistica, e che può senza dubbio definirsi convincente.
(Aristocrazia Webzine)
In definitiva, un CD energico, graffiante, moderno senza bisogno di ricorrere a modernismi esasperati: non
un capolavoro, ma di certo un album riuscito, dove la tecnica è volutamente un po' defilata, dato che lascia
maggiore spazio alla ritmica ed all'impatto, riuscendo, tuttavia, a ritagliarsi qualche spazio in cui dimostrare
tutto il suo valore.
(Artists & Bands 80/100)
Sarà pure un disco nostalgico o passatista, ma ogni appassionato di thrash metal che si rispetti dovrebbe
dedicare almeno un ascolto a Existenzminimum.
(Audiodrome 3/5)
Ecco rispuntare da chissadove il caro, vecchio thrash metal con influenze death. Sì, proprio quello che
spopolava su vinile vent'anni fa, quello che faceva fare headbanging ai suoi flippati ascoltatori, quello che
annoverava i suoi gruppi di punta in Brasile, USA e Germania, quello che veniva ascoltato esclusivamente
da capelloni con la pancia piena di birra da supermarket e il giubbotto di jeans coperto di toppe e toppine di
gruppi old-school (anche perché allora non ne esistevano altri).
(Babylon Magazine 6/10)
Il giudizio finale rispecchia una band che ha diversi assi nella manica, e che magari non spaccherà mai il
mondo, ma che per esempio una gemmina di disco thrash underground l’ha già fatto. Ben fatto!
(Black Havoc 7,5/10)
Altro punto a favore è sicuramente la capacità della band di alternare il thrash classico a soluzioni core più
moderne bilanciando le due cose con ottima capacità.
(Blackzine.com)
Nofuck are musically on therithory of thrash/speed metal, influental equally of 80's and 90's period, where
more stylish associations leads to European school. A band has offered one pretty basic option of thrash
metal, where present songs posses a similiar performing methods, and generally has accepted an identical
"look".
(Blockner 6,5/10)
In conclusione, un album che si lascia ascoltare, non ha alti e bassi e presenta un quartetto che ha saputo
trovare un proprio stile, un proprio marchio di fabbrica
(Como Metal 7,5/10)
Si lo tuyo es PANTERA y SEPULTURA de la era Chaos A.D. en adelante, este material va a remover tu
flácida humanidad de pies a cabeza.
If PANTERA and SEPULTURA from “Chaos AD” era onward is your cup of tea, this stuff will remove your
flaccid humanity from head to toe.
(Deaththrasher)
Ancor più brutali gli ultimi venti minuti circa del disco: la quarta traccia, assieme ad "Australian Girl" e la
conclusiva "Why Me?" tengono fede al volere della band di spazzare via tutto.
(Disintegration 7/10)
Interessanti, questi Nofuck: in attesa di un promo cd con dei suoni più definiti, i risultati fatti notare finora
lasciano intravedere un combo che ha le carte in regola per un radioso futuro!
(Entrate Parallele 6,5/10)
Non nascondo il fatto che appena premuto il tasto play mi sono piacevolmente sorpreso grazie al loro
Thrash Metal tipicamente anni 90, sporcato e appesantito da una buona dose di Death Metal marcio e
putrido, caratteristica che emerge soprattutto nelle vocals del cantante, profonde e cupe.
(EUTK 7,5/10)
There is almost nothing special or new here. Anyway one have to state after this final countdown: every devil
lives in the release! The album is diverse while even too much desultory. Thus two and half points are
lacking to make a good shot.
(Ferrum Magazine 7,5/10)
This is music very accessible to a wide audience and paints a picture of true and honest emotion. I hope you
can get an idea and feel for this disc as my intent is to insist that you pick it up. It's really one of those bands
that every thrash and hardcore fan should own. This band and disc should appeal to fans of Pantera,
Anthrax, Life of Agony and S.O.D.
(Hardnheavy Commonwealth 8/11)
Un assalto dunque da piena periferia metropolitana, che ringhia con furia all’ascoltatore e colpisce durante
tutti gli otti brani, piuttosto eterogenei e che vanno dalle percosse concise di “In Hail” (forse il brano più
riuscito) alla più elaborata title track.
(Hardsounds 67/100)
Se con il precedente lavoro infatti, si era rimasti piuttosto interdetti a causa delle vocals e soprattutto della
struttura troppo lineare dei brani, con l'album in questione si nota in particolar modo come i "nuovi" Nofuck
abbiano lavorato proprio su questi aspetti avvicinandosi così ad un sound che pur non brillando in quanto ad
originalità risulta fortemente entusiasmante e godibile.
(Headbang 8/10)
Decisamente un buon esordio per i NoFuck, in particolare se teniamo in considerazione quelli che sembrano
essere i pezzi più recenti composti dalla band di Roma, che mostra personalità e idee e sembra muoversi
sulla buona strada; riuscisse ad amalgamare in canzoni singole tutto quel che è scinto in questo album (ad
esempio la frenetica follia di Shattered dreams con le melodie chitarristiche di Existenzminimum senza però
mai dimenticare il tiro e il groove che li contraddistingue) e a godere del suono che merita, ci troveremmo
davanti a un ensemble che può fare veramente paura a livello internazionale. Questi ragazzi un’etichetta la
meritano.
(Heavy Worlds 7/10)
Se si è amanti del genere in questione, i No fuck, sono un gruppo che vale la pena ascoltare. Ma io consiglio
dal vivo e con una sana “dose” di birra.
(Italia di Metallo 9/10)
They play a raw mix between Pro-Pain, Machine Head and a lot of thrash metal in it. All the songs have a
great variety and the production of this record is good. The drums are straight in your face and the guitar riffs
are low and thrashy.
(Mario’s Metal Mania 70/100)
Dietro ad una timbrica che combina al meglio stili diversi come potrebbero essere quelli di Burton C.Bell e
Chuck Billy si erge un muro di chitarra e batteria davvero impressionante in favore di songs caparbie e
dirette ma non per questo approssimative in quanto a struttura ed esecuzione.
(Metal Demons)
In a few words, it's about a good production in spite of the fact, that it is self - released. "Existenzminimum" is
an album that shouldn't let asleep the fans of thrash metal. These guys have been trying and actively
participating, for years, in the local metal scene and deserve the attention of metal public.
(Metal Hunter 8/10)
Otto canzoni di retro-thrash in cui si scorgono allusioni alle band cattive del genere quali Testament e Death
Angel mantenendo allo stesso tempo lo sguardo fisso sui sempre fondamentali Pantera, band che nella sua
storia ha saputo fare male come poche quando si trattava di pestare duro.
(Metal Inside 5,5/10)
Sicuramente molto meno dediti alla melodia di alcuni loro colleghi, i Nofuck si lasciano andare a riff
spaccaossa in continuazione, supportati da un’incessante e potente sessione ritmica. Ciliegina sulla torta, la
voce: cattiva quanto basta, non enormemente modulata e priva di alcuni eccessi che troppo spesso oggi
capita di ascoltare in album definiti nu thrash. [..cut..] Lavoro dunque molto omogeneo e compatto per i
Nofuck, che non perdono un colpo dall’inizio alla fine. Un cd che può piacere sia a thrasher vecchio stile, sia
(e credo anche di più) a chi recentemente apprezza svolte un po’ più “nu” ed è appassionato di death/core,
in quanto sonorità e ammiccamenti non mancano. Un lavoro internazionale, che però a mio avviso non
strizza per niente l’occhio a certe mode americane, anzi.
(Metal Millennium 70/100)
L'incedere psicotico scandito da un drumming sostenuto, e una minimo di synth nel mixaggio apre le danze
di 'In Hail' molto vicino ai nuovi Sepultura, influenza persistente ulteriore nella successiva 'Abstine',
innestandoci le funamboliche sfuriate vocali di Phil Anselmo dei Pantera migliori di 'Cowboys from Hell'.
(Metal Rock Museum)
Fazit: Wunderbar und authentischer Thrash Metal mit vielen Hardcore Einflüssen. Wer auf den Geschmack
gekommen ist, dem lege ich diese Band und ihr Material wärmstens ans Herz. Viel Spaß mit dem
Scheibchen wird der Metal Fan haben und es nicht so schnell aus dem Player nehmen.
(Metal Underground)
Primo full cd per i No Fuck,una delle più belle sorprese del panorama underground italiano,thrash metal
all'ennesima potenza questo Existenz Minimum composto da ben otto tracce potenti e senza fronzoli.
(MetalBeta 8/10)
Thrashing out of Italy, NoFuck comes through like the Roman army on steroids, laying waste and capturing
all in it's iron grip. They are musically amazing, lyrically powerful and all the while they just rock your asses
off at every turn. Goodbye to opera and stuff like that, the Roman Colosseum is open, and NoFuck are
headlining the slaughter of the unbelievers of metal.
(MetalBite 7.8/10)
"Existenzminimun" è sicuramente la song più tecnica dell’intero album magari più lenta ma non per questo di
minor impatto sonoro, dove i Nofuck danno prova della loro buona tecnica raggiunta in tutti questi anni di
attività.
(Metallo Italiano)
This is not for pussies; there are plenty of balls behind the musical output here, even if said balls aren’t
getting any action. ‘In Hail’ really makes me want to bang my head, and there is something Deathly about
the chorus here that has me thinking of Leprosy, and is just as infectious. Much like ‘Roots’ era Sepultura,
this strikes me as being rather on the monotonous side, but it is a solid album nonetheless and as a debut
album this shows a considerable amount of promise.
Check them out for yourself.
(MTUK)
I Nofuck sono uno di quei gruppi che quando vedi live casualmente, ti sanno regalare una bella serata piena
di divertimento. I quattro romani sono amanti dei ritmi dritti, del "tupa-tupa" e dei riff monolitici, tutti elementi
a cui sarà impossibile non rispondere con un po' di sano headbanging.
(Musicaoltranza)
If you like music of PANTERA or SEPULTURA („Chaos AD“ period) NOFUCK will come up to all of your
expectations.
(Panda Zine)
The best thing here, in my opinion, although the group is a pretty curdeled one, are the guitar riffs and the
old-school voice, though not exploited at its full potential.
(Pest-Webzine)
Questa è la gente che sosteniamo e per la quale facciamo il tifo, ossia bands come i Nofuck, persone che
non hanno timore di beccarsi insulti pesanti se cacano un aborto mummificato di disco col rischio di far
prendere calci in bocca anche ai loro parenti divenuti da un bel po’ cibo per vermi, eccetera. Insomma,
massimo supporto a chi suona senza darsi un tono e avendo i piedi ben saldi a terra.
(Sacra Corona Metal Unita 7,5/10)
Il trio No Fuck di Civitavecchia condisce questo "Existenzminimum" con tracce di thrash metal d'annata e
lampi grind di pregevole fattura: ne viene fuori un discorso compatto e contaminato al punto giusto
(Saltinaria 7/10)
Delle chitarre granitiche, una produzione grezza che risalta marciume e sudore, un growling che riprende i
dettami impartiti dal Max Cavalera più oltraggioso e meno forzato degli esordi, questo e null'altro
rappresenta il thrash metal dei Nofuck. Non vi si cerchi elettronica, sampler, campionamenti. Ci si rivolga
altrove. Civitavecchia è anche questo. Civitavecchia oggi sono i Nofuck
(Sensorium)
Tecnicamente mi sembra che la band sia molto maturata da un anno a questa parte e Daniele "Ogre"
Cristiano (voce), David Pennesi (chitarra), Emilio Sonno (Basso) e Davide Poddu (batteria) risultano ben
preparati e anche nelle parti più impegnative, vedi "Shattered Dreams", "Abstine" o, di nuovo, la title-track, il
risultato è sempre impeccabile. Adesso quello che manca alla band è un distributore per questo album...
allora, direttori artistici, ci vogliamo dare una svegliata: questi saranno pure i "No Fuck", ma possono
rompere il sederino a parecchie band straniere... ascoltare per credere.
(Shapeless 8/10)
i NoFuck possono capitalizzare la lunghissima esperienza ed il possesso di idee molto chiare su cosa
suonare. Due elementi che fanno sì che i 4 ragazzi laziali sappiano padroneggiare benissimo una materia
che, a conti fatti, è più difficile di quanto si possa pensare: il thrash-core lento e cadenzato. Che i Pantera,
certi Sepultura e gli Overkill (assieme a tante altre band, ma queste sono le tre più significative) vengano
citati come principali punti di riferimento indica non solo una certa rara modestia (in un mondo in cui tutti
pretendono di inventare qualcosa) ma anche una grande consapevolezza dei propri mezzi.
(Silent Scream 7/10)
Non potendo, purtroppo, far paragoni con il disco precedente, dovrò basarmi, esclusivamente, su ciò che ho
davanti e su ciò che sto ascoltando. E, invero, sto ascoltando dell’ottimo metal, suonato perfettamente, e
cantato in maniera brutale all’inverosimile. [...] il songwriting tutto, è davvero molto complesso, tecnico
all’inverosimile, intriso di cambi di tempo improvvisi, stacchi di batteria e bridge nei quali è possibile udire un
ottimo basso danzante che bene scandisce i tempi e che, a sua volta, viene ottimamente accompagnato
dalla drumming che svolge un lavoro davvero egregio. [...] Chiude le danze la superba “Why Me?”, altro
piccolo diamante che mette in mostra i gioielli di famiglia dei NoFuck: melodia, velocità, tecnica e
controcazzi chiodati in quantità industriale. [...] un lavoro più che ottimo, composto e suonato da una band
che ha forza di volontà da vendere, capace di tener testa, per ciò che mi riguarda, anche ai mostri sacri del
settore.
(The Empty Dream 7,5/10)
From start to finish Nofuck dispense head banging richness with their hard hitting riff-age and the guttural
way in which the vocalist slams out his lyrics all adds to the brutal nature of the bands style. […cut…] Nofuck
are a balls to the wall no thrills and no gimmicks kind of Thrash act, and 'Existenzminimum' is a fantastic way
to smash your path on to an already crowded scene, but this deserves to be heard.
(The Evil Inquisition 7/10)
Si sente subito che il gruppo è smaliziato ed vanta un’esperienza decennale, cosa che consente di spaziare
dai Sepultura ai Meshuggah senza difficoltà, senza tralasciare alcune vocals ed alcuni chorusus che hanno
fatto la fortuna del thrash tra l’81 e il ’94.
(The Holy Hour 80/100)
Brani come ‘NoFuck’ e ‘In Hail’ sono assolutamente godibili, il continuo susseguirsi di mid tempos e sfuriate
ci mostrano una band capace di proporre delle canzoni sia con la testa che con i muscoli, mostrati
vigorosamente durante tutta la durata del disco
(The Ship Magazine 67/100)
A wild hectic mixture of thrash, death and hardcore; the music constantly jumps from heavy slower sections
to brutal speedy ones, seldom adding cool melodic hooks ("Tragedy"), which should have been more
frequently present. An interesting moment is "Existenzminimum" near the end, which is a stylish turn to
modern technical thrash, with intriguing riffs and more complex arrangements, citing Coroner and Cynic
along the way. The opener supplements it well, lashing a couple of hard headbanging riffs with a surprisingly
classic flavour. The vocalist will scare you, with his very angry low-tuned tember.
(The Thrash Metal Guide)
La caratteristica principale della band laziale è sempre stata la capacita di esprimere notevole potenza con
le loro note; fortunatamente questa abilità è stata mantenuta e già dalle prime note di “Nofuck” l’aria viene
riempita da riff granitici che fanno fin da subito venir voglia di agitarsi.
(True Metal 84/100)
La produzione è davvero ottimale e il quartetto di Civitavecchia ci dà dentro alla grande, riuscendo a
comporre 8 tracce davvero fracassone, che tendono a creare un muro sonoro devastante e un’idea di pogo
all’interno dell’ ascoltatore invidiabile...
(Underground Attack 70/100)
I ragazzi, che si districano in un thrash metal dibitore del sound degli anni ’80; miscelano la loro proposta
con del thrash anni ’90 (chi ha detto Machine head?) e sanno bastonare bene con le chitarre che ragliano
come rasoi ed una voce che vomita una cattiveria inenarrabile.
(Undergroundzine 75/100)