speciale pizza - buongiorno italia
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speciale pizza - buongiorno italia
vini Il nostro Sommelier presenta i vini rosati cuoco e oste Intervista a Filippo La Mantia diritto Intossicazione: il ristoratore è responsabile? enogastronomia Le specialità dell'Abruzzo Aprile - Maggio - Giugno 2016 | € 6,50 (in Germania) | www.buongiornoitalia.de | ISSN 2198-8153 buongiorno italia La rivista per i ristoratori italiani in Germania speciale pizza i 25 anni del campionato mondiale della Pizza Idee d’estate: polenta dolce Alles für die perfekte Pizza... 6.967,90 € 3.175,90 € Art.Nr. GPOE15R#UGE15 862,90 € 391,90 € Art.Nr. TP30D 717,90 € 325,90 € Art.Nr. 12.364,90 € 5.619,90 € Art.Nr. PDK20 PM835ED-2+Z ...das cremigste Eis... 5.535,90 € 2.515,90 € 13.046,90 € 5.929,90 € 1.076,90 € 488,90 € 90,90 € 40,90 € © Paolo Vairo Celebriamo la pizza Valeria Vairo Caporedattrice [email protected] La pizza è un prodotto straordinario che tutto il mondo ci invidia. Difendiamola! Cari lettori, la pizza è un prodotto straordinario che tutto il mondo ci invidia. Lo scorso aprile a Parma buongiorno italia ha assistito alla 25esima edizione del Campionato Mondiale della Pizza a cui dedichiamo uno Speciale in cui abbiamo dato spazio a giurati e concorrenti. Competizione tra i pizzaioli a parte, manifestazioni come queste servono a far incontrare gli “addetti ai lavori” che si confrontano e si scambiano idee su questo straordinario prodotto, traendo spunti e ispirazione per novità da proporre nei locali dove lavorano. Tra le centinaia di concorrenti presenti alla kermesse abbiamo dato particolare risalto ai pizzaioli italiani che lavorano in Germania e che, con la loro professionalità, contribuiscono a far conoscere la vera pizza italiana. Purtroppo questo prodotto è spesso “vittima” degli stravolgimenti e dell’ignoranza di chi si improvvisa pur non avendo conoscenza delle materie prime e dei processi che sono alla base della buona pizza. Spetta a tutti noi, ristoratori, pizzaioli, giornalisti, difendere questo patrimonio. Oltre alla pizza, in questo numero abbiamo voluto spazio a due personaggi con storie molto diverse. Il primo è Filippo La Mantia, oste e cuoco, come lui si definisce, famoso in Italia per la sua rivisitazione della cucina siciliana; l’altro è Rino Bernardi, eclettico gelatiere autentico vulcano di idee. Art.Nr. EMS10 Art.Nr. EMS15N Art.Nr. 80840 Art.Nr. 26890 Chiudiamo infine con un buon bicchiere di rosé, vino ideale per l’estate a cui non si presta solitamente l’attenzione che invece merita. Come ci spiega il nostro Sommelier Antonio De Vitiis, i vini rosati italiani sono estremamente versatili e si possono accompagnare a tantissimi piatti. Perché non sfruttarne il potenziale? ...und ein professionelles Auftreten! 110,90 € 49,90 € 110,90 € 49,90 € 26,90 € 11,90 € 57,90 € 25,90 € Art.Nr. A318-42 Art.Nr. Art.Nr. A935 Art.Nr. A812-43 Riguardo le specialità enogastronomiche, ci siamo sintonizzati con l’estate ormai alle porte in un modo “diverso” proponendovi delle ricette per dei dessert a base di polenta, ingrediente che si presenta dunque in una veste nuova: dolce e leggera a dispetto dell’immagine tradizionale che la vede protagonista dei piatti invernali dell’Italia settentrionale. E ora, come sempre, vi auguro buona lettura. DL710-L Weitere Produkte finden Sie in unserem Webshop auf www.ggmgastro.com buongiorno italia 04-05-06 | 2016 3 sondaggio INTERNET E CHIAMATE IN GERMANIA indice aprile-maggio-giugno 2016 storia di copertina focus 36 la parola al 16 speciale pizza sommelier 25a edizione del Campionato Mondiale della Pizza a Parma ALLNET FLAT L I vini rosati strategie 40 Polenta d’estate La polenta dolce per originali dessert estivi + Flat chiamate in Germania + Internet Flat 3 GB 2999 24 99 €* /30 GIORNI Promozione fino al 31/08/2016 E CON LA TARIFFA STANDARD CHIAMI A PREZZI CONVENIENTI OLTRE 220 PAESI. www.ortelmobile.de Ortel. Parliamo la tua lingua. 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Rino Bernardi, il gelatiere ideatore dell'Eis Drive-in 12 buongiorno italia in viaggio Abruzzo terra di ricchezze enogastronomiche 39fiere I 50 anni del Vinitaly 42Protagonisti con... Filippo La Mantia cuoco e oste siciliano si racconta 44 dALLE AZIENDE Novità sui prodotti 50 Prossimamente 50Colophon 34 I NOSTRi ESPERTi Avvocato: Intossicazione alimentare. Il ristoratore è responsabile? 5 s w e N 20 ANNI DI BINDI DEUTSCHLAND Buon compleanno Bindi Deutschland! Era il 1996, esattamente 20 anni fa quando questa azienda italiana specializzata in dessert, torte e pasticceria congelata ha mosso i suoi passi in Germania. In questi anni la Bindi è cresciuta, diventando una realtà conosciuta e apprezzata nella ristorazione italiana e non solo. In occasione di questo doppio giubileo, 70 anni della Bindi Italia e 20 della Bindi Deutschland, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Niels Konzack, da 7 anni amministratore delegato dell’azienda che ha sede ad Halle. bi Signor Konzack, un bilancio di questi 20 anni. N.K. La Bindi Deutschland ha fatto degli enormi progressi. Da ditta di nicchia che riforniva i ristoratori italiani è diventata un marchio conosciuto in tutta la Germania, anche nella ristorazione tedesca, nel catering e nell’hotelleria. Abbiamo iniziato con i prodotti tradizionali come la Torta della Nonna, la Torta ai Frutti di Bosco, il Tartufo, la Toscanella e la Cassata, che sono ancora molto apprezzati, per arrivare oggi a un’offerta di quasi 200 prodotti frutto della capacità innovativa della nostra azienda. bi Per Bindi la ristorazione italiana è ancora importante? N.K. Assolutamente sì. Rappresenta ancora la nostra clientela principale. È sempre in ascesa. Quello che però è cambiato è che la crescita maggiore la registriamo nella ristorazione tedesca e internazionale. Gli italiani ci conoscono da sempre, gli altri ristoratori ci stanno conoscendo e apprezzando sempre di più. bi Quali prodotti vanno per la maggiore tra i clienti tedeschi? N.K. Tartufo Classico, Profiteroles, Soufflé al Cioccolato e Torta della Nonna. bi Qual è il trend che si sta sviluppando nella ristorazione? N.K. A livello di prodotti la Bindi ha reinterpretato i classici della tradizione dolciaria italiana di oltre mezzo secolo fa. Un esempio è il St. Honorè concepito a monoporzione. Il trend chiaro è la diffusione dei dessert monoporzioni, a discapito di torte e tranci che richiedono maggior lavoro perché vanno porzionati nel modo adeguato. La porzione singola, già pronta, è il presente e il futuro della ristorazione di oggi dove c’è scarsità di personale, spesso non qualificato come un tempo, che non ha il tempo e la possibilità di tagliare i dessert. I dessert monoporzioni sono utili, pratici e di assoluta qualità. © Bindi Deutschland GmbH In senso orario: Niels Konzack, da sette anni amministratore delegato della Bindi Deutschland GmbH; il logo celebrativo del doppio anniversario: 70 anni della Bindi Italia, 20 anni della Bindi Germania; il Tartufo Fragola e il Soufflé Black & White sono due prodotti appositamente creati per festeggiare i 20 anni della Bindi Deutschland 6 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 7 s w e N 10 anni Sopra: La famiglia Alesi, Andrea con la moglie Rita e le figlie Daniela e Alessia, la minore. Sotto: La facciata del loro locale www.gudestub-casa-antica.de Nel 1989 da Menfi, una cittadina della meravigliosa Sicilia, Andrea Alesi si trasferisce in Germania con un grande desiderio, quello di diventare Chef. Sei anni dopo incontra Rita, che diventerà sua moglie e compagna di avventure quando nel 2006 aprirà Gude Stub Casa Antica in uno splendido edificio dallo stile “Fachwerk” a Buhl. Il cuoco autodidatta si è sempre impegnato a offrire ai suoi clienti qualità e tradizione nei piatti della sua amata terra. Lo abbiamo incontrato per festeggiare insieme l’importante anniversario. b i Dal 2006 al 2016, 10 lunghi anni. Se si guarda in- dietro cosa vede? A.A. Vedo tanto lavoro coronato fortunatamente da molte soddisfazioni. La serie di riconoscimenti ottenuti in questi anni ha confermato la giustezza della mia idea: la qualità non solo è importantissima, ma deve rappresentare il futuro della ristorazione italiana in Germania. Ho sempre puntato sulla freschezza e sulla genuinità sia degli ingredienti sia dei prodotti che offriamo. Portiamo a tavola molte cose che vengono prodotte da noi, dalle conserve a qualche salume, fino alla pasta fresca fatta a mano (dai pizzoccheri della Valtellina ai ravioli, agli spaghetti alla chitarra, ai corzetti…), e sappiamo in questo modo di investire sul futuro. Non è stato facile far capire la differenza tra un autentico e semplice piatto come gli spaghetti alla carbonara e i piatti modificati che per anni certa ristorazione italiana in Germania ha propinato ai tedeschi come piatti della nostra tradizione. I primi anni li abbiamo passati io in cucina e mia moglie ai tavoli a spiegare le origini dei piatti che offriamo e che provengono da tutt’Italia. Lo facciamo ancora oggi consigliando il cliente nelle sue scelte e raccontandogli la storia delle pietanze e la filosofia del nostro ristorante. Quando presentiamo ai nostri clienti i maccheroni alla chitarra portiamo la chitarra a tavola, mostriamo loro come si fanno. Al Gude Stub Casa Antica offriamo piatti genuini usando prodotti esclusivamente italiani o a Km 0, stagionali, e della nostra zona, il Baden. bi Quali sono i segreti per avere successo? A.A. Quando entri in cucina ti devi dimenticare gli orari e il mondo fuori. Devi mettere passione in quello che fai. Quando nel piatto riusciamo a trasportare i nostri ricordi, i profumi e i sapori della tradizione, allora conquistiamo il pubblico. È fondamentale l’appoggio della famiglia, perché i sacrifici sono molti e io sono fortunato ad avere Rita, mia moglie, sempre al mio fianco. Il contatto con i clienti è importantissimo, quando posso vado sempre a parlare con loro e a fare la pasta insieme a loro, ultimamente abbiamo introdotto i corzetti fatti con uno stampo di legno di olivo ligure. La sera porto un po’ di impasto e gli stampi dei corzetti, faccio vedere come si fa e poi i clienti provano. Un altro elemento fondamentale per il successo è il coraggio, anzi gli elementi sono due, l’incoscienza di un bambino e la testardaggine. b i Che tipo di clienti ha, fissi o occasionali? A.A. Abbiamo Stammkunden ma anche gente che viene a conoscerci perché siamo in tanti circuiti. Nella Guida Michelin siamo stati segnalati nel 2008, poi dal 2011 facciamo parte del marchio Ospitalità Italiana, nel 2013 abbiamo avuto la segnalazione nella Touring del Gusto e dal 2012 collaboriamo con Slow Food, inoltre siamo dentro l’applicazione del Gambero Rosso dei Ristoranti Italiani nel Mondo. Da ultimo, durante l’Expo a Milano abbiamo ricevuto il riconoscimento di “Ambasciatore della Siclia nel Mondo” nell'ambito della settimana del protagonismo della Regione Sicilia. Anche i giornali ci hanno aiutato molto dandoci visibilità. © A.Alesi Da sinistra: Vigna di Sangiovese. Modelli di Vespa al Museo Piaggio Ha settant’anni ma se li porta alla grande lo scooter progettato dall’ingegner Corradino d’Ascanio e brevettato da Enrico Piaggio nel 1946. Stiamo parlando della Vespa, simbolo del design italiano nel mondo, nata negli stabilimenti di Pontedera, in provincia di Pisa, dove dal 2000 ha sede un museo dedicato che ha ospitato una mostra in suo onore (www.museopiaggio.it). Le sale ne accolgono oltre 140 versioni classiche, tra cui la prima serie 98cc dell’aprile 1946, la Vespa 125 del ‘51, utilizzata da Audrey Hepburn e Gregory Peck sul set di Vacanze Romane, e la mitica 50 Special del ‘69. Un compleanno importante, a cui non si può che brindare con i vini locali, tra cui il Chianti DOCG in versioni meno celebri di quelle della zona classica, ma assolutamente all’altezza. Tra le colline pisane, infatti, sono sparse le cantine dei Vignaioli di San Miniato (www.vignaiolisanminiato.it), 6 produttori insieme dal 2007 ma da sempre alla ricerca del meglio che il terroir può dare. Assolutamente da assaggiare sono il Chianti Riserva Vecchio Stile 2012 di Pietro Beconcini, ottenuto da uve Sangiovese e Canaiolo di vigne di oltre 60 anni, una vera chicca in bottiglia, il Colorino IGT Toscana 2012 di Agrisole, antico autoctono vinificato magistralmente in purezza, e il Fedardo 2008 di Cosimo Maria Masini, un elegante Vinsanto del Chianti DOC biodinamico (C.I.). So kauft man Gastronomiebedarf heute! Pizzaofen ECO inkl. 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MwSt .* 0231 177 273 47 Fachhandelsqualität zu Online-Preisen Über 7.000 Produkte zum Top-Preis Kostenlose Experten-Beratung 24h/Tag Bestellhotline Gratis Versand in Deutschland Bei allen Bestellungen (Ausgenommen Inseln & Bergstationen) 9 * Das Angebot von GastroHero richtet sich ausschließlich an Unternehmen (iSd. § 14 Abs. 1 BGB) protagonisti con buongiorno italia rino bernardi È IL GUSTO CHE FA LA DIFFERENZA Qualità, passione e comunicazione di Mario Trabalza R ino Bernardi è un’autentica forza della natura. Originario di Castelfranco Veneto, Rino è uno dei gelatieri italiani più conosciuti in Germania. Il perché lo si intuisce dalle sue parole: “Nel mio mestiere metto tanta passione, ho sempre curato la comunicazione ma la cosa più importante è la qualità del prodotto.” La sua avventura inizia nel 1970 quando giunge a Memmingen. Rino svolge diversi mestieri: apprendista gelatiere, ristoratore, direttore di una catena di negozi di specialità italiane fino a decidere di trasferirsi a Ochsenhausen e aprire nel 1978 con suo cugino un piccolo chiosco per i gelati in un garage. Passo dopo passo, nel 1992 il chiosco nel paesino del Baden-Württemberg diventa una gelateria, il GRAN CAFE BY RINO (www. byrino.de), grande quanto l’intera casa. Ma il vulcanico Rino non si ferma. Nel 2009 riesce a realizzare il suo sogno: vista l’affluenza dei clienti e la difficoltà di trovare parcheggio, Rino crea il primo Eis Drive-in in Europa. Il meccanismo è lo stesso del McDonald’s: i clienti arrivano in automobile o in moto, ordinano il gelato, vengono serviti, fino a 3 contemporaneamente, e ripartono senza così essere costretti a cercare parcheggio. Un sistema pratico, efficiente e che richiama l’attenzione di golosi e giornalisti incuriositi dall’originale idea. Rino è un comunicatore nato e da sempre ha fatto conoscere la sua attività e il suo prodotto aprendosi all’esterno, sponsorizzando un team di ciclisti, i motociclisti tedeschi del moto mondiale e tante altre iniziative sportive e culturali: “Siamo aperti al mondo, cerchiamo nel nostro piccolo di dare una mano a chi ha bisogno.” Rino è fiero del suo lavoro e dei suoi dipendenti che lui chiama “collaboratori”. Quattro suoi ex collaboratori hanno aperto delle gelaterie che portano il suo nome, una sorta di piccolo franchising che è la prova di quanto Rino abbia lavorato bene, anche a livello umano. Un capitolo a parte va dedicato alla scelta dei figli di continuare il suo mestiere: “Mio figlio Manuel gestisce il locale di famiglia, mia figlia Ornella ha aperto una gelateria tutta sua ad Aalen. Sono contento che loro seguano le mie orme. Vedo purtroppo molte gelaterie italiane finire nelle mani di stranieri che non hanno la nostra cultura. È un vero peccato, molti figli dei gelatieri italiani non sono interessati. Va bene studiare, ma perché mollare tutto?”. Dalla sua voce si percepisce l’amarezza “per un mondo di valori che si sta perdendo.” Lui ai valori crede, a tal punto da aver stilato una lista di dieci suoi “comandamenti” che ha chiamato il Credo di Rino. Il futuro? “Produrre il nostro gelato interamente con i nostri prodotti” ci spiega Rino, che in Veneto intende coltivare i melograni, attività che segue la coltivazione di Uva Isabella iniziata 5 anni fa. Ci congediamo da Rino con la certezza di poter scrivere un romanzo su questo straordinario innovatore. studioverde.it Sopra: “Re Rino” con la famiglia. In basso: l’Eis Drive-in, sistema semplice e geniale pensato dal gelatiere veneto. Nell'altra pagina: i gelati “Lilli Eis” e “Banana&Banana” GRILLVAPOR ® OVERGRILL GRILLVAPOR ® © By-Rino OFFRIAMO LA MIGLIORE SOLUZIONE PER LE VOSTRE ESIGENZE. SIAMO GLI SPECIALISTI NEI SISTEMI PER GRIGLIARE 10 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 Arris Catering Equipment srl Via G.B. Tiepolo 3/B Z.I. Cadoneghe (PD) - Italy Tel. 049 8874557 - Fax 049 8874567 [email protected] www.grillvapor.com 11 Le Sise delle Monache e il Fegatazzo alla brace, piatto tipico locale abruzzo Felix di Clara Ippolito È un angolo felice d’Italia, questo territorio protetto da montagne maestose che si addolciscono fino a lambire il mare, ricco di una cucina eterogenea agropastorale e ittica. Lo dimostrano i giacimenti golosi dell’Abruzzo Citeriore, quello che abbraccia la provincia di Chieti con tutta la sua biodiversità: tangibile, raccontata e offerta a chi entra in contatto con questo distretto e con gli abruzzesi, popolo forte e gentile, generoso e ospitale, depositario di un patrimonio unico di cibi e vini. Come quelli assaggiati durante il tour Scopri l’Abruzzo, una specie di ghiotto pellegrinaggio che si è snodato lungo le vie della transumanza, dalle pendici della Majella fino alle spiagge dell’Adriatico. 12 secondi di carne in primis. Certo, l’accoppiata con le Sise delle Monache (cosiddette perché ricordano i candidi seni delle suore ma anche le tre cime innevate della Majella) è perfettamente calzante, vista la mistica opulenza di questa dolce bontà a base di Pan di Spagna farcita generosamente di crema pasticcera e spolverata con tanto zucchero a velo. I loro natali appartengono a Guardiagrele e al pasticcere Giuseppe Palmerio, che le preparò proprio qui per la prima volta alla fine dell’800: oggi la produzione è esclusivo appannaggio della Pasticceria Lullo, erede di una sapienza dolciaria familiare antica. Chicche del gusto, che fanno il paio con quelle di Lu Furnarille, bottega dolciaria della bellissima Vasto risalente ai primi del ‘900, quando Giuseppe Del Fra’ ereditò dal padre il forno e i segreti dell’arte bianca. Celebri i cavallucci e le pupe, simili a un mostacciolo, insaporito con cacao, miele e mandorle; non da meno sono i tarallucci, pasticcini tipici del chietino a forma di mezza luna, impreziositi dalla marmellata di uva Montepulciano d’Abruzzo. Viaggio nell’enogastronomia di una terra antica Nuove forme per la ristorazione Vino cotto e dolci tradizionali Roccamontepiano è la capitale del vino cotto, patria di una tradizione secolare tramandata di padre in figlio, custodi di un prodotto ottenuto per riduzione del mosto di uve autoctone, soprattutto Montepulciano d’Abruzzo. Conservato e invecchiato in botti di rovere o castagno in cantine anche ultracentenarie, ha un colore rosso granato, talvolta ambrato, e una gradazione alcolica che oscilla tra i 12 e i 15 gradi. Dolce e intenso, la consuetudine lo vede abbinato alla pasticceria locale, ma da quando è tutelato dall’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo, nata nel 2006, si è provato a promuoverlo, sdoganandolo dal fine pasto per legarlo alla tavola a tutto tondo, ai 04-05-06 | 2016 buongiorno italia PLAIN Germania Nord/Centro Jan Nicolai tel 0171 2341903 Germania Sud Marc Henning Lentz tel 0171 5446660 Germania Est Ingo Staud tel 0172 7965359 E-mail: [email protected] http://www.tognanaporcellane.it buongiorno italia 04-05-06 | 2016 13 © Fotolia, C.Ippolito, V.Vairo buongiorno italia in viaggio buongiorno italia in viaggio le cantine ►► Cantina Madonna dei Miracoli Questa società agricola cooperativa di Casalbordino nasce nel 1960 grazie a 42 piccoli e medi produttori della zona. Oggi conta 400 soci e produce molte etichette, tra cui il Terre Sabelli Trebbiano D’Abruzzo DOC 2015, ideale con entrée leggere e primi di pesce. www.vinicasalbordino.com ►► Cantina Frentana Dal 1958 quest’azienda di Rocca San Giovanni persegue il progetto di fare prodotti d’eccellenza. La Torre Vinaria è il nuovo gioiello architettonico, abbellito in cima da una sala degustazione spettacolare, da cui si gode una vista mozzafiato sui vigneti e sulla costa dei trabocchi. Tra le varie referenze, splendida è la Cocciola Spumante Brut, un vino che accompagna al meglio tutti i menu ittici. www.cantinafrentana.it ►► Fontefico Solo 3 ettari dei 15 di proprietà danno i vini di questa giovane cantina vastese a conduzione familiare, cru frutto di un’agricoltura in conversione biologica. 5 le etichette, tra cui il Titinge Riserva 2011, puro Montepulciano d’Abruzzo del vigneto più antico: di un rosso profondo, con la sua eleganza esalta i maccheroni alla chitarra conditi col ragù tradizionale, ma anche salumi e formaggi stagionati locali. www.fontefico.it 14 Nel regno del brodetto alla vastese e della ventricina Accanto all’Abruzzo dolce e montuoso, c’è anche quello marittimo e salato: due facce di una stessa medaglia, il cui lato sapido trova la sua massima espressione nel brodetto alla vastese, una zuppa di pesce a base di almeno cinque qualità ittiche pescate in quel ramo di mare che va da Ortona a Vasto. Insaporita con il pomodoro, viene cucinata nella tiella di coccio, il tegame di terracotta tradizionale in cui è anche servita insieme a dei pezzetti di pane abbrustolito. A quella preparata dallo chef Carmine Fiore all’Hotel Calgary di Casalbordino, diretto da Nicola Mussoli, buongustaio e patron dell’albergo, va una menzione d’onore. A far eco alla cucina marinara c’è poi quella più terrigna, in cui primeggia la ventricina, salume autoctono a base di carne di maiale e spezie, diffuso in tutta la regione anche se il chietino è la sua patria d’elezione. Un insaccato affiancato da piatti a base di carni ovine, suine e vaccine locali che hanno un che di epico, se cotte alla brace con legna di ulivo come si fa all’Osteria Fuoco 26 di Sergio Presenza. Un locale di Casalbordino, dove la cucina non è un’opinione ma pura tradizione coniugata a un estro innovativo: da applauso le pallotte cac’e ove - polpette di pane, formaggio e uova, emblema della tavola agro-pastorale abruzzese - oltre che il “gelato” (una specie di cannolo) ripieno di crema. Montepulciano d’Abruzzo e non solo E se l’ulivo è di casa da millenni in questa zona grazie alla Gentile di Chieti, cultivar porta bandiera locale - che dà un olio verde oro velato, dalla tipica nota mandorlata - anche Bacco non è da meno, visto che si esprime al Dalal 1916 al servizio delle migliori cucine… … cucine … Dal 1916 Dal servizio 1916 aldelle servizio migliori dellecucine migliori … qualità, affidabilità, durata. du … qualità, …affidabilità, qualità, affidabilità, durata. 15 Via Matteotti, 69 Via Matteotti, 69 20016 Cerchiarello di Pero (Milano) - Italy 20016 Cerchiarello di 20016 Pero (Milano) Cerchiarello - Italydi Pero (Milano) - Italy Tel. 0039 02 38.10.02.25 (R.A.) - Fax 0039 02 33.91.00.95 Tel. 0039 02 38.10.02.25 Tel.(R.A.) 0039 02 - Fax 38.10.02.25 0039 02 33.91.00.95 (R.A.) - Fax 0039 02 33.91.00.95 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 www.agustoniduplex.it [email protected] www.agustoniduplex.it www.agustoniduplex.it - [email protected] - [email protected] Via Matteotti, 69 meglio con il Montepulciano d’Abruzzo. Vitigno rappresentativo di tutta la regione benedetto dalla DOC, nel vastese è interpretato a soggetto da ogni cantina, che non manca di affiancare alla propria produzione anche il Cerasuolo, fratello del Montepulciano, dalle cui uve vinificate in rosa è ottenuto. Non mancano vini bianchi eccellenti, prodotti con il Trebbiano d’Abruzzo, il Pecorino e la Cocciola, autoctoni storici di una terra tutta da scoprire. © Archivio Azienda Il Feuduccio, Fotolia, C.Ippolito ►► Il Feuduccio Si trova a Orsogna in una zona collinare e conta 54 ettari. Il fondatore dell’azienda è Gaetano Lamaletto, che oggi ha passato il testimone al figlio Camillo e al nipote Gaetano. Una dozzina le etichette, tra cui il Pecorino Colline Teatine IGT 2015 perfetto sulle entrée di pesce e con i formaggi freschi. www.ilfeuduccio.it Nella pagina a fianco, il brodetto alla vastese di Carmine Fiore e vecchie botti di vino cotto. A sinistra, vigne e ulivi d’Abruzzo storia di copertina speciale pizza Campionato Mondiale della pizza 25 Edizione a “La pizza è unica, la pizza unisce il mondo” Le Gare di Mario Trabalza “L a pizza è unica, la pizza unisce il mondo”. A coniare questo slogan per celebrare la 25a edizione del Campionato Mondiale della Pizza (campionatomondialedellapizza.it) è stato Massimo Puggina, direttore editoriale di Pizza e Pasta Italiana, rivista di settore che da un quarto di secolo organizza questo evento di rilevanza internazionale. Anche quest’anno buongiorno italia ha avuto il piacere e l’onore di respirare la vivace atmosfera del Campionato che si è svolto dall’11 al 13 aprile scorsi presso il Palacassa della Fiere di Parma. Nelle parole di Massimo Puggina c’è tutto lo spirito del Campionato, una manifestazione che quest’anno ha visto oltre 650 concorrenti provenienti da circa 30 nazioni (dagli Stati Uniti al Pakistan, dall’Argentina alla Nuova Zelanda, dal Messico al Giappone sino ad arrivare ai paesi europei, tanto per citarne alcuni). “Davanti ai forni i pizzaioli di tutto il mondo si sono sfidati ma si sono 16 anche incontrati, scambiati opinioni e informazioni su questo prodotto eccezionale, globale, che unisce” – ci ha spiegato l’editore, giustamente fiero di una manifestazione che è diventata un appuntamento irrinunciabile per gli addetti ai lavori, e che “da 10-15 anni a questa parte ha visto salire notevolmente il livello professionale delle migliaia di pizzaioli che si sono confrontati nelle diverse gare.” Nei giorni immediatamente precedenti alla manifestazione c’è stato un “assaggio” del Campionato. Si è svolto infatti un Convegno del Centro Studi di Confindustria che ha visto oltre 70 importanti imprenditori italiani riunirsi in 15 squadre e infilarsi cappello e divisa per fare le pizze insieme ai Maestri Pizzaioli, a conferma “della funzione sociale della pizza, a tavola quando la si gusta ma anche nel prepararla insieme” ha concluso Massimo Puggina. Ciò che ci ha colpito maggiormente del Campio- 04-05-06 | 2016 buongiorno italia Gli oltre 650 concorrenti che hanno preso parte alle tre giornate di gare si sono confrontati nelle seguenti categorie: • Gara di Pizza Classica • Gara di Pizza in Teglia • Gara di Pizza in Pala • Gara di Pizza senza Glutine (con il patrocinio dell’Associazione Italiana Celiachia) • Gara di Pizza Napoletana STG (Specialità Territoriale Garantita) • Gara di Pizza a Due (Chef e Pizzaiolo collaborano insieme per creare una pizza) • Trofeo Heinz Beck • Gara di Stile Libero Individuale • Gare di Velocità e Larghezza • Gara di Stile Libero a Squadre Per conoscere i vincitori delle diverse categorie cliccare www.campionatomondialedellapizza.it buongiorno italia 04-05-06 | 2016 nato è stata l’atmosfera. Se è vero che i pizzaioli in gara ci hanno messo il sano spirito della competizione per dimostrare la loro professionalità, al tempo stesso si è respirata un’atmosfera gioiosa, di festosa celebrazione di questo prodotto italiano che ha conquistato il mondo. Pizzaioli, cuochi, organizzatori, giornalisti, spettatori, ditte sponsorizzatrici (Marana Forni e Cuppone per i forni, Le 5 Stagioni per le farine, Parmigiano Reggiano e Consorzio Tutela Aceto Balsamico per cibo e condimenti e molti altri ancora), giurati e maestri pizzaioli che hanno supportato i concorrenti ai forni sono stati gli artefici tutti insieme di un evento multicolore, multietnico, pieno di passione, presentato da Johnny Parker e Daniela Martani. Heinz Beck, il famoso cuoco stellato tedesco, titolare del ristorante 3 stelle Michelin La Pergola a Roma, è ormai un’istituzione del Campionato e la competizione “Trofeo Heinz Beck – I Primi Piatti in Pizzeria” prende proprio il suo nome. Al di là delle classifiche, della gioia dei pizzaioli saliti sul podio, della delusione dei concorrenti che speravano in un piazzamento migliore, si è percepito il grande amore per la pizza. Ospite d’onore di questo 25° compleanno della kermesse Gianmarco Tognazzi, attore e figlio dell’indimenticabile attore e raffinato cuoco Ugo. Gianmarco Tognazzi, che ha lanciato la linea di vini La Tognazza Amata in ricordo di suo padre, si è messo ai forni cimentandosi nella preparazione delle pizze. Un tocco di mondanità che ha fatto da cornice alle competizioni. Ora andiamo a conoscere di persona alcuni protagonisti del Campionato, giurati e concorrenti, tra cui i nostri connazionali in Germania contenti, come noi, di partecipare a questo bell’evento. 17 © M.Trabalza, A.Rossi, Pizza e Pasta Italiana Da sinistra a destra: il nostro reporter Mario Trabalza e Massimo Puggina, editore di Pasta e Pizza Italiana. Johnny Parker, Gianmarco Tognazzi e i due giudici di gara Graziano Bertuzzo e Umberto Fornito storia di copertina MADE IN ITALY speciale pizza La parola ai giurati Dal°1939°costruttori°di°forni°a°legna intervista a Umberto Fornito e umbertino Giurato ai forni “La pizza va fatta con il cuore, ben vengano le innovazioni ma guai a dimenticare la tradizione.” Incontrare Umberto Fornito vuol dire entrare in contatto con la storia, la tradizione e l’eccellenza in materia di pizza. Questa leggenda vivente ha centinaia di aneddoti da raccontare, tra questi anche quelli sulle numerose onorificenze e titoli che ha collezionato nella sua irripetibile carriera: Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Cavaliere dell’Ordine Militare del Santissimo Salvatore e di S. Brigida di Svezia, Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon e Cavaliere dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Al di là dei titoli, Umberto ama profondamente la sua professione e la pizza che prepara nel suo locale Antica Pizzeria Frattese (www.anticapizzeriafrattese.it) a Frattamaggiore, Napoli. bi Umberto, da giudice ai forni, che giudizio generale ti senti di dare ai partecipanti? U.F. Il livello è alto, ho visto dei buoni impasti e un buon livello di professionalità da parte di pizzaioli preparati sia teoricamente sia in pratica. bi Abbiamo saputo che la tua fama dall’Italia è arrivata fino in Germania. U.F. Sì, la rete televisiva tedesca Pro7 mi ha intervistato sulla pizza per una puntata tematica del programma Galileo. È stata una bella esperienza a cui ho partecipato con gioia. bi Tu sei un convinto sostenitore della tradizione. U.F. Sì, anche dell’innovazione ma senza stravolgere la tradizione. Ad esempio non apprezzo gli impasti fatti con tante farine mischiate insieme. Accanto ad Umberto, ad accompagnarlo al Campionato c’è suo nipote Umbertino, 15 anni e quinta generazione di una famiglia che si dedica alla pizza da oltre 150 anni. bi Umbertino, la tua strada come pizzaiolo è aperta. Umbertino Sì, voglio continuare questa tradizione di famiglia. Mi piace stare qui a Parma con mio nonno. Con lui vado spesso in giro, anche all’estero. bi Tuo nonno ci ha detto che sei già un campioncino. Umbertino Gareggio nelle gare di Stile Libero Individuale. Recentemente ho vinto una gara al Pizza Village di Napoli. Modello Amalfi Traspotabile Modello Mec 80 Completamente coibentato e rivestito in acciaio inox e rame. Costruito in 5 misure diverse. intervista a nicola taglialatela Forno o grezzo da inserire in struttura stru muraria e da personalizzare personalizzare. Costruito in 6 misure diverse diverse. © M.Trabalza, Pizza e Pasta Italiana Giurato ai tavoli “Il 5% del mio tempo lo dedico alla mia attività di avvocato civilista a Napoli, il restante 95% a quella di imprenditore nel settore della ristorazione.” Nicola Taglialatela è prima di tutto un amante della buona cucina fatta di prodotti eccellenti e di qualità. “Mio padre è agronomo e sin da piccolo sono stato abituato a riconoscere i prodotti buoni”, ci spiega l’imprenditore titolare di una holding con 11 punti vendita, tra cui 7 pizzerie e 4 hamburgerie all’americana con prodotti al 100% italiani. Insieme al pizzaiolo e giurato Salvatore SantucDa sinistra: Nicola Taglialatela, ci (vedi intervista a pag.22), Nicola ha aperto a Pozzuoli Ammaccamm (www.ammaccamm. avvocato e imprenditore nel com), una pizzeria che prende il nome dal gesto dei pizzaioli che ammaccano il panetto di settore della ristorazione, e pizza. Nel locale si prepara esclusivamente la pizza tradizionale verace napoletana. Salvatore Santucci suo socio bi Avvocato, un suo giudizio sulla manifestazione. N.T. È molto ben organizzata. bi A proposito di accostamenti, qual è il confine tra creatività e cattivo gusto? N.T. Difficile dirlo. Io personalmente sono per la margherita e la marinara a vita. Nella pizzeria Ammaccamm proponiamo anche altre pizze, la quattro stagioni e la capricciosa, perché i clienti le richiedono. Con Salvatore abbiamo pensato a impasti con la curcuma, con l’aggiunta di carbone vegetale, di grano saraceno, di sesamo. Le persone sono affascinate dalle novità, anche se l’80% delle pizze che vendiamo sono la margherita e la marinara. 18 04-05-06 | 2016 buongiorno italia Modello Italia Forno dalla linea innovativa. La cupola personalizzabile presenta elementi e cappa in rame lavorati a mano. Modello Universal Già coibentato e rivestito in acciaio inox, con possibilità di frontale in rame. Adatto anche per fiere, feste, etc. Costruito in 5 misure diverse. Modello Jolly Piccolo forno professionale Disponibile anche nella versione grezza da murare e personalizzare. Tutti i nostri forni possono essere alimentati a gas. Ambrogi snc •via B. Buozzi, 3 - 20090 Fizzonasco di Pieve Emanuele (Milano) Italy Tel +39 02 90720722 •Fax +39 02 90722794 •www.ambrogi.it •[email protected] buongiorno italia 04-05-06 | 2016 19 storia di copertina speciale pizza La parola ai giurati intervista a Roberto de santis Giurato ai tavoli Roberto De Santis è un professionista a tutto tondo. Chef, membro dell’Associazione Italiana Sommelier (www.aisitalia.it), Master Istruttore PFC della Scuola Italiana Pizzaioli (www.scuolaitalianapizzaioli.it). Roberto da quattro anni partecipa in veste di giurato al Campionato Mondiale della Pizza. A lui abbiamo chiesto come si trova a giudicare i colleghi in gara. bi Roberto, voi giurati avete l’onere e la responsabilità di giudicare le pizze in breve tempo. Un compito non facile immagino. R.D.S. È sicuramente molto impegnativo, il tempo è sempre tiranno. Per giudicare è necessario oltre che assaggiare la pizza porre le domande giuste ai concorrenti sull’impasto, sulla lievitazione e su tanti altri aspetti. Ci si trova davanti a professionisti di livello medio-alto e a volte per noi giurati, che siamo degli addetti ai lavori con anni di lavoro e di esperienza alle spalle, giudicare non è facile. bi In base alla tua esperienza, rispetto alle precedenti edizioni è cambiato il livello dei partecipanti? R.D.S. Sì, in meglio. Noto una maggiore preparazione dei concorrenti. Quando ad esempio pongo loro delle domande sulla pizza, che lievito hanno utilizzato, sulla forza della farina, rispondono sicuri. Questo denota studio, preparazione, consapevolezza del mestiere che fanno. Oggi i pizzaioli professionisti hanno la stessa dignità degli Chef. bi La parola chiave è preparazione dunque. R.D.S. Assolutamente sì. Ai giovani che si avvicinano alla professione di Chef o pizzaiolo ricordo innanzitutto che si tratta di un lavoro duro, impegnativo, che richiede sacrifici. Inoltre raccomando di essere umili, di aver costantemente voglia di apprendere, di formarsi, di crescere. Questo vale anche per me e per i miei colleghi istruttori. Mai mettersi sul piedistallo e atteggiarsi a professori. L’umiltà è il giusto approccio, per tutti e sempre. Forni Rotanti e Fissi a legna, pellets, gas e combinati per la cottura di pizze e alimenti in genere intervista a carmelo olivieri © M.Trabalza, Pizza e Pasta Italiana Giurato ai tavoli “Sono un eterno 9.” Così si definisce Carmelo Oliveri, calabrese d’origine, trapiantato in Veneto con 36 anni di carriera alle spalle. “Non arrivo mai a 10 e questo è un bene perché sono spinto a migliorarmi costantemente” ci spiega questo autentico professionista che gira il mondo per partecipare a competizioni, campionati e gare salendo spesso e volentieri sul podio. Il suo palmares è così lungo che una buona parte lo tralasciamo. Campione europeo nel 2004, nel 2011 ha vinto l’International Pizza Expo a Las Vegas, mentre quest’anno è giunto “solamente secondo e quindi non conta” ci dice scherzando. Qui a Parma Carmelo è di casa: classificatosi al 3° posto nell’edizione 2011 del Campionato Mondiale della Pizza, da tre anni è dall’altra parte della barricata in qualità di giurato. bi Carmelo iniziamo dall’America, un paese dove tutto è “big” e per questo ci affascina. Cosa hai fatto a Las Vegas? C.O. La competizione si chiama Best of the Best ed è un Master Pizza, i concorrenti provenienti da paesi diversi hanno 20 minuti di tempo per preparare la pizza con la biga portata da loro abbinando prodotti a loro scelta. Si devono spiegare la pizza e i prodotti scelti a una giuria composta da 4 professionisti: un pizzaiolo, un tecnologo e due Chef dell’Académie Nationale de Cuisine di Francia. In questa gara è richiesta una conoscenza completa, che varia da quella del pizzaiolo per quanto riguarda impasto e cottura, a quella dello Chef per quanto concerne invece la scelta e l’accostamento degli ingredienti. È una manifestazione veramente americana, big, fatta in grande. Pensa che nel 2011 ho preceduto mio fratello che vive in Canada che è giunto secondo. Una bella sfida in famiglia. bi Dall’America torniamo a Parma, un giudizio sul Campionato? C.O. Ogni anno l’organizzazione migliora. Inoltre questo è un evento importantissimo perché aiuta a far conoscere una specialità italiana come la pizza che viene preparata con autentici prodotti italiani. Io conosco l’America e vedo costantemente tanti falsi prodotti italiani che sono delle scadenti imitazioni dei nostri. Sulla confezione viene stampato un nome che suona italiano con la nostra bandiera e il prodotto viene così spacciato per originale. Io non sono contrario agli stranieri che si cimentano con la cucina italiana, a patto che chi propone cucina italiana lo faccia con prodotti autentici che conosce bene. Io introdurrei una certificazione. Tornando al Campionato, direi che proprio manifestazioni come queste diffondono la cultura e la conoscenza del vero prodotto italiano. 20 04-05-06 | 2016 buongiorno italia Napulé Tanganelli Gea Fisso120 Marana Forni è l’inventore del forno rotante per pizza Rotoforno® SU&GIU® che ha rivoluzionato il mondo della pizza dal 1992! I Forni Marana sono installati in tutta Italia, in Europa e in più di 70 paesi nel mondo La qualità Marana Forni è certiicata in Italia e nel mondo buongiornosee italia 04-05-06 | 2016 Oficial Listing Skype: maranaforni www.maranaforni.it Via Turbina, 98 37139 Verona - ITALIA Tel. +39.045.6704503 Fax +39.045.7156118 21 [email protected] storia di copertina speciale pizza La parola ai giurati intervista a salvatore santucci © M.Trabalza, Pizza e Pasta Italiana Giurato ai tavoli “Esistono due tipi di pizza, quella colta e quella ignorante.” Parola di Salvatore Santucci, napoletano, giurato, pizzaiolo, titolare insieme al giurato Nicola Taglialatela (vedi intervista a pag. 18) della pizzeria Ammaccamm e istruttore dell’Associazione Verace Pizza Napoletana (www.pizzanapoletana.org), per la quale gira il mondo a fare i controlli e a certificare le pizzerie che offrono la vera pizza napoletana, che ha un disciplinare scrupolosissimo da seguire. “Quando si presenta al cliente una pizza” – ci dice Salvatore dall’alto della sua trentacinquennale esperienza – “è importante spiegargli i prodotti utilizzati: ad esempio se c’è un Sammarzano DOP ben dieci volte più ricco di licopene rispetto a un pomodoro normale, oppure quale olio extravergine si usa. Questa è una pizza colta, con prodotti scelti, frutto di studio e di attenzione, che però va spiegata al cliente.” Un altro punto su cui Salvatore insiste particolarmente è la digeribilità. E quest’ultima è legata alla conoscenza delle farine e dei processi chimici che entrano in gioco nel preparare l’impasto. Importante è la forza delle farine, che si calcola attraverso l’indice W indicato nella sua scheda tecnica. “Maggiore è l’indice W, maggiore è la presenza di proteine e di zuccheri, e quindi più tempo avrà bisogno la farina per maturare. Tanto per intenderci, se si utilizza una farina con indice di 200 W per la maturazione occorreranno 6-8 ore, con un indice pari a 320 W il tempo necessario sarà maggiore” – ci spiega Salvatore, che prosegue – “Oggi la chimica è entrata di diritto e giustamente nelle pizzerie perché quello che conta è dare un ottimo prodotto al cliente. Una pizza non fatta maturare adeguatamente è un prodotto scadente, è gommosa, dura da strappare, difficile da digerire e costringe il povero cliente a bere dopo mezz’ora. Cosa ha fatto il cliente per meritarsi tutto questo?”. Ma passiamo al Campionato, sul quale abbiamo scambiato un paio di battute con l’esperto giurato. bi Salvatore, quanto importante è un evento come questo del Campionato Mondiale? S.S. Moltissimo, perché ci si incontra, si scambiano idee, si prendono spunti da portare nei propri locali. La nostra professione di pizzaioli, fortunatamente, da un buon decennio a questa parte è cambiata. Tra di noi, anche grazie alla diffusione dei social media, si comunica e ci si confronta, cosa che prima non accadeva. bi Qual è a tuo avviso il livello delle pizze che hai avuto modo di giudicare? S.S. Per quanto riguarda i pochi concorrenti della categoria che hanno preso parte alla Gara di Pizza Napoletana STG devo dire che il livello è stato abbastanza alto. Ottimo anche il livello delle pizze a teglia e a pala, ho assaggiato pizze ben maturate. bi Differenze rispetto all’anno passato? S.S. Forse una maggiore attenzione alla freschezza dei prodotti utilizzati. Poi, ho visto un numero minore di pizze rosse, molte pizze bianche con prevalenza di tartufi e funghi. bi Tra i numerosi concorrenti stranieri chi ti ha favorevolmente impressionato? S.S. Una nota di merito ai portoghesi, veramente bravi. bi Un’ultima cosa. Che consiglio ti senti di dare ai nostri lettori in Germania? S.S. Frequentate corsi, informatevi costantemente e mi raccomando studiate la chimica. FACCIAMO CRESCERE LA VERA PIZZA NAPOLETANA Foto di gruppo dei migliori partecipanti provenienti dall’estero Pizza Napoletana Le 5 Stagioni: la farina come la vogliono a Napoli. La farina “Pizza Napoletana” è stata creata in collaborazione con l’Associazione Verace Pizza Napoletana e risponde ai requisiti di idoneità richiesti dal disciplinare firmato dai maestri pizzaioli. Per la sua qualità superiore e la particolare elasticità, è la più ricercata e apprezzata, in Italia e all’estero. www.le5stagioni.it 22 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 +39 049 9624611 [email protected] 23 storia di copertina speciale pizza La parola ai giurati intervista a giovanni mento Giurato ai tavoli Il Numero 1 del senza glutine Giovanni Mento è Presidente Nazionale della Federazione Italiana Pizzaioli con sede a Messina, in Sicilia (www. federazioneitalianapizzaioli.com). Nel suo ruolo istituzionale promuove le attività, gli eventi, i corsi della scuola che ha appunto il compito di formare chi intende intraprendere la professione di pizzaiolo in Italia ma anche all’estero. Biologo e pizzaiolo professionista, Giovanni ci ha parlato della riscoperta dei grani antichi che trovano sempre più spazio negli impasti delle pizze. © M.Trabalza, A.Rossi, Pizza e Pasta Italiana Momenti della manifestazione: due giudici di gara in posa per il fotografo mostrano tutta la loro approvazione e una creazione a forma di cuore con i colori della bandiera italiana 24 bi Presidente, parliamo del “Rinascimento” che stanno vivendo gli antichi grani italiani. G.M. Da un po’ di tempo a questa parte in Sicilia, ma direi in tutta Italia, si stanno riscoprendo grani antichi come il Senatore Cappelli, grano duro pugliese, il Monococco dalla Toscana, i siciliani Tumminia, Russello di grano duro, il Maiorca che è un grano tenero a chicco bianco usato per i dolci ma ora anche per la pizza. Un ottimo impasto per la pizza si può comporre miscelando un 40% di farina di Maiorca (o in alternativa farina di tipo 1 o 2), un 30% di Tumminia e il restante 30% di Russello. bi Perché questo ritorno al passato? G.M. Da una parte c’è la voglia di riscoprire antichi sapori, dall’altra l’aumento di intolleranze alimentari, allergie e celiachia ha spinto i consumatori e i ristoratori a rivalutare i grani antichi che fanno bene alla salute: sono meno raffinati, hanno più sostanze nutritive, hanno meno glutine, sono più leggeri e più facilmente digeribili. bi Il loro costo è maggiore? G.M. Sì, ma di poco. bi Un commento sul Campionato di quest’anno? G.M. Una bella manifestazione e il livello dei concorrenti è medio-alto. bi Consigli a chi si affaccia alla professione di pizzaiolo? G.M. Frequentare corsi di formazione presso una delle tante scuole professionali che ci sono in Italia o all’estero. Le scuole sono garanzia di qualità e preparano nel modo giusto. Il tempo dell’ignoranza e dell’improvvisazione è tramontato. 04-05-06 | 2016 buongiorno italia BASE Pizza senza glutine. LA SOLUZIONE VELOCE E SICURA Per offrire ai tuoi clienti tutto il gusto di una buona pizza scegli Dr. Schär Foodservice, il n° 1 del senza glutine. 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Si incontrano colleghi, ci si scambiano impressioni, idee. bi Nel tuo locale a Bad Schwartau che gestisci con tuo padre quali pizze proponete alla clientela e quali pizze sono particolarmente apprezzate? N.D. La pizza Margherita e la Bufalina. Nel menu proponiamo anche due pizze che vanno molto bene e con cui ho conquistato il primo posto al Campionato tedesco: la pizza Nico con salame piccante, funghi champignon e Grana Padano e la pizza alla Parmigiana. bi Hai partecipato anche alla Gara acrobatica, una gara in cui il concorrente fa delle evoluzioni e segue una coreografia a suon di musica con una pizza che ha un impasto speciale senza lievito. Nel tuo locale ti esibisci mai per i clienti facendo le acrobazie? N.D. Sì certo, rallegra l’atmosfera e coinvolge i clienti. intervista a nicola diana Concorrente Luca Belliscioni è mastro fornaio presso l’Elettroforno Frontoni (www.elettroforno.it), storico forno di Roma. A Parma ha preso parte alla Gara Pizza in Pala classificandosi 52esimo con 679 punti. “Sono soddisfatto, è un buon piazzamento considerando che è stata la mia prima partecipazione” ci dice Luca. Da 15 anni con le mani in pasta, Luca è al passo con i tempi, studia, sperimenta, utilizza prodotti e farine biologiche e si cimenta con diversi sistemi di cucina come la bollitura, l’evaporizzazione, la sferificazione (brevemente, si tratta di una tecnica di cucina molecolare che consente di trasformare in sfere un liquido). Quest’ultima tecnica l’ha utilizzata per la sua creazione. bi Luca, che pizza hai preparato per la gara? L.B. Una pizza che gioca con i contrasti: base di pancetta tesa, arancia e provola, e come decorazione ho usato delle praline di aceto balsamico sferificato condite con olio e prezzemolo tritato. bi La tecnologia è entrata in cucina. L.B. Sì, rispetto a quando ho iniziato io questo mestiere c’è maggiore attenzione alla qualità, anche attraverso l’utilizzo di nuove tecniche e di macchinari come gli abbattitori ad esempio. Oggi c’è una ricerca costante di chi lavora nella ristorazione, occorre studiare, offrire qualcosa di nuovo per distinguersi. Il Campionato è un grande palcoscenico per confrontarsi, per vedere anche quello che viene fatto all’estero, per prendere spunti da chi ha più esperienza. bi Forno a legna o elettrico? L.B. So che molti miei colleghi prediligono il forno a legna, io invece vado controcorrente e preferisco quello elettrico. Non inquina e ha ottime prestazioni. Lavoro molto con prodotti e farine biologiche, chi mi darebbe la garanzia che il legname usato non è inquinato? “L’importante è partecipare, fare del proprio meglio e se poi la giuria ti assegna un ottimo punteggio è meglio, altrimenti va bene ugualmente.” Mostra uno spirito da Olimpiade, Nicola Diana, titolare insieme al padre de Il Ristorante Diana (www.il-ristorante-bad-schwartau. de) a Bad Schwartau vicino a Lubecca. Nicola quest’anno ha partecipato a due competizioni: quella della Pizza Classica e quella dello Stile Libero Individuale. Nella Gara Pizza Classica ha totalizzato il punteggio più alto tra i concorrenti provenienti dalla Germania (763 punti), arrivando così tra i primi 25 su circa 300 concorrenti. Bravo Nicola! Il risultato non fa che confermare gli ottimi piazzamenti Da sinistra: Gianmarco Tognazzi ospite d’onore del Campionato e Mario Trabalza, vicecaporedattore di buongiorno italia Forno a Legna n n n n n n n Pizza – Backen – Grillen Für Küche und Garten Privat oder Gastronomie 70 Modelle zur Auswahl TÜV-Zulassung Leasing 24 – 60 Monate Pizza Classica u. Napoletana www.Pizza-ofen.de Tel. 0 60 51/ 6 77 77 · Fax 0 60 51/ 6 14 67 26 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 27 © M.Trabalza, A.Rossi, Pizza e Pasta Italiana Concorrente storia di copertina speciale pizza intervista a Francesco iodice Concorrente “Del Campionato la cosa più importante per me è che ci si diverte.” È molto contento di essere qui Francesco Iodice, ventiquattrenne siciliano originario della provincia di Messina, che ha gareggiato nelle categorie Pizza Classica e Pizza più larga. Nella Pizza Classica ha totalizzato 715 punti giungendo tra i primi 100 concorrenti. Dopo diverse esperienze in Germania, intervallate da ritorni in Sicilia, Francesco lavora da oltre un anno nel Ristorante ROMA a Lauingen (Donau). bi Francesco, sei il ritratto della felicità! F.I. Sì, sono molto contento di essere qui a Parma, per gareggiare ma soprattutto per divertirmi, incontrare amici pizzaioli che sono venuti dalla Sicilia, per ammirare i campioni e per imparare. bi Che pizza hai creato per la Gara Pizza Classica? F.I. Ho presentato una pizza rossa con crema di peperoni aromatizza con basilico ed erba cipollina, del tonno rosso in crosta di pistacchio con crema di formaggi delicati e del datterino disidratato, sopra una lieve marinatura con un etto di rucola, scaglie di Parmigiano Reggiano e glassa di Aceto Balsamico. bi Pizze così fantasiose e ricche le proponi anche ai clienti tedeschi nel ristorante in cui lavori? F.I. Sì. Anche se il titolare all’inizio era scettico, l’ho convinto a provare e ho vinto la scommessa. Ogni settimana proponiamo una pizza molto fantasiosa e va letteralmente a ruba; i clienti, se incuriositi e informati reagiscono. Sono pronti anche a spendere 17 euro per una pizza. Noi tutti addetti alla ristorazione in Germania dobbiamo puntare sui prodotti di qualità italiani e sulla nostra cucina tradizionale; ho visto qualche ristorante italianio offrire piatti scadenti e mi dispiace. I tedeschi viaggiano, sono sempre più informati e sono pronti a recepire qualità e novità. bi Che pizze ordinano i clienti tedeschi? F.I. Pizze molto condite, con molti ingredienti: uova, oppure carciofini, olive, alici, peperoni. Amano gusti forti e per loro è importante che la pizza sia ricca. bi Tornerai in Italia? F.I. Ci sto pensando, anche se dove sto mi trovo bene. In Italia vorrei studiare le farine ricavate dai grani antichi e quelle senza glutine. È una mia lacuna, sono ancora giovane e la colmerò presto. 28 intervista a sergio Asaro, Gianluca di lascio, ADRIANO dormio e STEFANO montedoro Concorrenti - “I Quattro moschettieri di Berlino” Li abbiamo chiamati “I Quattro Moschettieri di Berlino” perché suona bene e perché rende l’idea del gruppo che va fiero di quello che fa. Gianluca, Adriano, Sergio e Stefano (da sinistra verso destra nella foto nella pagina accanto) sono italiani che lavorano a Berlino e sono venuti insieme dalla capitale tedesca a Parma per partecipare al Campionato e per respirarne l’atmosfera. “È stata una bella esperienza, ho incontrato tanti amici e l’anno prossimo tornerò” ci racconta Sergio, siciliano di Mazara Del Vallo, giunto 11esimo nella Gara Stile Libero Individuale totalizzando 402 punti. Sergio lavora nella Trattoria Toscana im Grunewald (www.trattoria-toscana-im-grunewald.de), mentre Stefano, di Roma, lavora nella stessa catena ma nella Trattoria Toscana a Großbeeren (www.trattoria-toscana.com), località vicino alla capitale. Stefano ha preso parte a due gare: a quella come pizzaiolo più veloce e a quella della Pizza Classica in cui ha totalizzato 748 punti arrivando tra i primi 100. Adriano è arrivato anche lui tra i primi 100 nella categoria Pizza Classica totalizzando 718 punti. Lavora nel ristorante di famiglia La Malga (www.lamalga.de) e insieme a Stefano e Sergio ha aperto una scuola per pizzaioli: la Scuola Pizzaioli Berlino (www.scuola-pizzaioli-berlino.com). “La sera facciamo le pizze nei locali, al mattino teniamo corsi per chi vuole imparare bene questo mestiere” spiegano i tre amici. L’idea è nata da una constatazione: “Fare la pizza non è facile. Ci sono molti pizzaioli improvvisati che non sanno nulla di impasti, farine, forni. L’ignoranza può essere un pericolo per la salute. Molti colleghi vogliono migliorarsi e imparare. Per questo vengono da noi, la stragrande maggioranza sono italiani ma ci sono anche stranieri.” Già, gli stranieri. Non è un mistero che anche a Berlino molti stranieri che lavorano nella ristorazione si spaccino per italiani: “Sì è vero, ma io noto che i clienti ci fanno caso se sei italiano o meno. Per loro la pizza è un prodotto italiano che deve essere fatto con autentici prodotti italiani e ancora meglio se da un bravo pizzaiolo italiano” conclude Sergio. La prova vivente della bontà di aprire una scuola è Gianluca, il “Quarto Moschettiere”. “Sono stato un allievo della Scuola Pizzaioli Berlino, oggi sono qui con i miei insegnanti per mettermi alla prova e vedere i risultati” ci racconta Gianluca, pizzaiolo nel ristorante berlinese Francucci’s (www.francucci.de), che ha partecipato alla Gara Pizza Classica totalizzando 576 punti. CORSI DI SPECIALIZZAZIONE PER PIZZAIOLI con Per maggiori informazioni Domenico Tedesco Seestraße 59, 71093 Weil im Schönbuch Tel.: 07157669072 E-Mail: [email protected] 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 Domenico Tedesco Per i pizzaioli con un paio d’anni d’esperienza Domenico offre un corso della durata di 5 giorni, divisi tra pratica e teoria. Nel suo locale dotato di forno a legna i partecipanti impareranno a fare la vera pizza napoletana, a fare una biga, un lievito madre, l’impasto diretto e quello indiretto, a conoscere le farine e le tecniche di cottura. intervista a domenico tedesco Pizzaiolo e istruttore Domenico Tedesco è un professionista della pizza. Campano, dal ‘98 in Germania, Domenico ha frequentato corsi per pizzaiolo, per istruttore e ha partecipato a diverse competizioni internazionali. Al Campionato Mondiale della Pizza a Parma partecipò nel 2009 quando, tra oltre 600 pizzaioli, si classificò tra i primi 30. Ha preso parte a numerose competizioni, tra cui ricordiamo il primo posto ottenuto al Campionato internazionale nella categoria “Gusto” a Colonia nel 2007. Nel Pizza Vola (www.pizzavola.de), suo locale vicino a Stoccarda, Domenico mette a disposizione la sua esperienza offrendo corsi da oltre un anno per pizzaioli. bi Domenico, perché sei diventato istruttore? D.T. Andando in giro ho visto tanta gente impreparata che pensa basti mettere farina e acqua e la pizza è fatta. Non è così, ci vuole amore ma anche competenza. Per questo ho deciso, in seguito a numerose richieste, di dedicarmi anche all’insegnamento. bi Chi sono i tuoi allievi? D.T. C’è un grande interesse attorno alla pizza. Ho molti allievi che mi hanno contattato attraverso Internet da tutta la Germania e non solo dai dintorni di Stoccarda dove c’è il mio locale. Ci sono tedeschi, privati cittadini, che vogliono imparare a fare bene la pizza, ma soprattutto pizzaioli italiani in Germania che vogliono perfezionarsi. 29 © D.Tedesco, M.Trabalza, A.Rossi, Pizza e Pasta Italiana Gli italiani in Germania storia di copertina speciale pizza sua maestà... la pizza fra i piatti della dieta mediterranea, oltre a esserne forse il più universalmente conosciuto. Da sempre la pizza è considerata un piatto unico. La “bontà” di una pizza dipende da numerosi fattori: la qualità delle materie prime, le modalità di lievitazione e maturazione dell’impasto, il tipo di guarnizione e di cottura. Tutti questi elementi, nel loro complesso, concorrono a determinare la palatabilità, ovvero la gradevolezza al gusto, la digeribilità e le proprietà nutrizionali della pizza stessa. Le materie prime, delle quali va garantita al consumatore la tracciabilità, cioè il percorso da esse seguito dal sito di produzione fino al banco del pizzaiolo, costituiscono indubbiamente gli elementi maggiormente in grado di condizionare la Riconoscimenti, certificazioni, attestati di merito, ricerche universitarie, scientifiche, e tanta innovazione, con margini di sviluppo continui, fanno della pizza, ormai, un prodotto insostituibile nella nostra alimentazione. Perché la pizza fa bene A titolo esemplificativo esaminiamo uno per uno gli ingredienti che entrano nella composizione della pizza margherita. Cereali: carboidrati complessi dati dalla farina, di più lento assorbimento dei carboidrati semplici come gli zuccheri, saziano e forniscono energia costante senza incidere sull’aumento del tasso di glucosio. Pertanto neutralizzano la fame, limitano la richiesta di altro cibo e permettono, anche, un eventuale dimagrimento. Olio extravergine di oliva: il gras- so più nobile e sano, mediterraneo per eccellenza. Ricco di polifenoli e tocoferoli, sostanze ad attività antiossidante che hanno la proprietà di contrastare i temibili radicali liberi. Previene l’invecchiamento. Ricco di vitamine A, D, E, K. Agisce sull’HDL (frazione del colesterolo che favorisce la pulizia delle arterie). Preserva l’organismo dalle malattie cardiocircolatorie. Previene l’insorgenza dell’arterosclerosi (Ω3 e Ω6). Mozzarella (o fiordilatte, ed eventualmente il parmigiano e/o il pecorino): aggiunge modiche quantità di proteine animali (di “alto valore biologico”). È ricca di lisina (amminoacido limitante nella farina). È ricca di calcio, di fosforo, vit. A e vit. B2. Dona maggiore palatabilità grazie alla presenza dei grassi. Pomodoro: arricchisce il patrimonio nutrizionale completando la quota di fibre e, soprattutto, apportando il licopene (un altro prezioso antiossidante) che aumenta la sua efficacia se associato ai grassi (della mozzarella e dell’olio) e ai sali minerali (potassio, magnesio, zinco e selenio). Dott.ssa Marisa Cammarano Biologa Nutrizionista, Specialista in Scienza dell’Alimentazione ha partecipato in qualità di Giurata ai tavoli al Campionato Mondiale della Pizza [email protected] Sale: marino, integrale, non raffinato, ha L a pizza è un alimento riconosciuto da nutrizionisti ed esperti di alimentazione come facente parte a pieno titolo, per i suoi valori nutrizionali, della nostra dieta mediterranea. Quello della dieta mediterranea è un modello che ormai da oltre mezzo secolo scienziati di tutto il mondo hanno dimostrato, dati alla mano, costituire il “golden standard” da seguire per una corretta alimentazione e per una migliore qualità della vita. Perché la dieta mediterranea fa bene? • Perché è basata su alimenti semplici, prevalentemente di origine vegetale, con una distribuzione ottimale di macronutrienti (carboidrati, 30 grassi, proteine) e di micronutrienti (vitamine e sali minerali); • Perché è sostanzialmente “povera”, sotto il profilo dell’apporto calorico; • Perché grazie alla preziosa fibra alimentare (ne bastano appena 30 grammi al giorno per prevenire il cancro dell’intestino) e alle sostanze antiossidanti (che aiutano a combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e di numerose malattie tipiche dei paesi occidentali) aiuta a mantenerci in forma e a prevenire numerose patologie tipiche del nostro tempo quali arteriosclerosi, infarto e ipertensione. La pizza può considerarsi una presenza costante 04-05-06 | 2016 buongiorno italia qualità nutrizionale della pizza. Inoltre, il tipo di grano dal quale la farina è ricavata, le tecniche di lavorazione e le modalità di conservazione e stoccaggio prima dell’uso sono fattori in grado di condizionare pesantemente la qualità di una pizza. Solo una buona farina potrà fornire buoni carboidrati e buone proteine. Il lievito deve essere naturale e in perfetto stato di conservazione; è infatti costituito da microrganismi “vivi” che devono trovarsi nelle migliori condizioni prima di poter operare sull’impasto. L’acqua non deve essere troppo dura né possedere un pH molto lontano dalla neutralità. Il sale dovrebbe essere quello marino, naturalmente ricco in buongiorno italia 04-05-06 | 2016 Odori: sono gli irrinunciabili compagni della pizza. Il basilico dal caratteristico odore e sapore ben noto a chi ama la pizza, ha proprietà antidispeptiche e antisettiche. È inoltre un antinfiammatorio e favorisce la digestione. Le proprietà benefiche dell’aglio sono note e scientificamente riconosciute: è un antisettico intestinale, un cardiotonico e ha proprietà diuretiche e antisclerotiche. E infine l’origano: è un espettorante; combatte, quindi, tossi, bronchiti e tracheiti, stimola l’appetito e agisce da antidolorifico per torcicolli e reumatismi. © Fotolia, M.Trabalza, Pizza e Pasta Italiana di Marisa Cammarano un alto contenuto di iodio naturale e ioduri - che hanno la proprietà di regolare il buon funzionamento della tiroide, importante per il nostro metabolismo - e di tantissime microparticelle vitali con un alto valore biologico: magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, zinco, fosforo. 31 storia di copertina speciale pizza ioduri, sostanze che hanno la proprietà di regolare il buon funzionamento della tiroide, una ghiandola indispensabile per il nostro metabolismo. A parità di materie prime, una pizza sarà tanto più buona quanto più l’impasto sarà fatto “a regola d’arte”. Così, farina, acqua, lievito e sale, per garantire un impasto di pregevoli qualità nutrizionali, dovranno essere mescolati tra loro in adeguate proporzioni, lavorati con tecnica opportuna e lasciati in condizioni tali da favorire una lievitazione e una maturazione ottimale da cui dipenderanno l’equilibrato apporto dei nutrienti e la digeribilità, elementi fondamentali della qualità nutrizionale della pizza. La lievitazione/maturazione, infatti, è un processo biochimico nel corso del quale i carboidrati complessi della farina del © Fotolia, Pizza e Pasta Italiana grano vengono demoliti, a opera dei microrganismi del lievito, in zuccheri progressivamente più semplici, con sviluppo di gas e di piccole quantità di acidi. Una buona lievitazione deve garantire, dunque, lo sviluppo di una quantità di zuccheri semplici tale da consentire una soddisfacente digeribilità e, contemporaneamente, una quantità di zuccheri complessi tale da garantire un sufficien- te senso di sazietà, che non “affatichi” il pancreas nella produzione dell’insulina. Le materie prime della guarnizione servono ad arricchire la qualità nutrizionale della pizza, aggiungendo alla base, costituita prevalentemente da carboidrati, quantità adeguate di grassi, proteine e micronutrienti. La cottura con forno a legna (a temperatura molto elevata) completerà una serie di processi biochimici iniziati con la lievitazione; trasforma, cioè, le sostanze chimiche complesse (amido) in sostanze più semplici (destrine). La formazione delle destrine rende l’alimento più digeribile. A titolo puramente indicativo, si può dire che 100 grammi edibili di una generica pizza con pomodoro e mozzarella sviluppano 271 kcal e apportano 52 grammi di carboidrati, 5,6 grammi di grassi e 5,6 grammi di proteine. Sulla base di questi dati una pizza del genere potrebbe sostituire, dal punto di vista delle calorie totali, un pasto completo e, pur essendo sbilanciata in difetto per la quota proteica, sarebbe in grado di apportare una quota di amidi più che adeguata ai fabbisogni nutrizionali e, addirittura, una quantità di grassi (5,6%) di gran lunga inferiore rispetto alla soglia (30%), da non superare, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per prevenire l’obesità. Il valore energetico di una pizza margherita classica, quindi, è di circa 700 kcal. La pizza, ad ogni modo, preparata con gli opportuni accorgimenti e associata a un regime dietetico equilibrato, in grado di rispondere ai fabbisogni quotidiani di carboidrati, grassi, proteine, fibre, vitamine e minerali, può costituire un’ottima alternativa a un pasto completo. Inoltre, modificandone adeguatamente il tipo e/o la quantità delle materie prime, essa può costituire un ottimo “carburante” per chi pratica attività sportiva e può contribuire persino a ridurre la massa grassa e, quindi, a dimagrire in maniera “intelligente”. www.citcalabria.com Saperi e Sapori Antichi, Identità Territoriale, Culto del Bello e del Buono, il meglio della Calabria nel Mondo…. Oggi è CIT! Calabria International Taste Eccellenze del Gusto UNIONE EUROPEA 32 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA Operazione cofinanziata con la Linea di Intervento 7.1.2.2 del POR Calabria FERS 2007/2013 33 i nostri esperti avvocato il caso In caso di domande contattate il nostro esperto [email protected] Segnalate nell’oggetto: Consigli legali Il Sig. Luigi invita due potenziali clienti americani a pranzo al ristorante “Il Giardino” di Landshut, noto per il suo ambiente elegante e la buona cucina italiana. Dopo avere degustato il pasto, il ristoratore invita i commensali ad assaggiare l’ottimo tiramisù preparato da sua moglie. Gli ospiti americani accettano volentieri, mentre il Sig. Luigi si limita a finire il pasto con un espresso. Concluso il pranzo, il Sig. Luigi, come da accordi, accompagna i potenziali clienti all’aeroporto. A causa dell’improvviso malore di entrambi gli ospiti, è costretto a deviare verso il pronto soccorso più vicino. Al pronto soccorso i soggetti vengono ricoverati a causa di un’intossicazione alimentare, pertanto sono costretti a rimandare la partenza. Il Sig. Luigi, costernato per l’accaduto, si rivolge al suo avvocato di fiducia per sapere se i due ospiti americani possano intentare una causa al ristoratore, deducendo che l’intossicazione alimentare sia riconducibile al pasto consumato al ristorante “Il Giardino”. gestore dell’esercizio la pretesa di risarcimento del danno non patrimoniale derivante dall’intossicazione alimentare. Tale pretesa può essere fatta valere solo in presenza di una responsabilità extracontrattuale del ristoratore. In tal caso l’onere della prova grava sul cliente che deve dimostrare che il cibo degustato in quel ristorante è stato causa del malore in quanto, ad esempio, il gestore è stato negligente o imprudente nell’osservare le regole di conservazione dei prodotti, o perché li ha volutamente serviti alterati. 2. Nesso di causalità tra cibo consumato e intossicazione alimentare Il ristoratore, nonostante le sue diverse responsabilità, è agevolato dal fatto che è al cliente danneggiato che spetta la difficile prova del nesso di causalità tra il pasto consumato e la patologia verificatasi. Al fine di dare piena dimostrazione del nesso causale, il cliente deve provare circostanze spazio-temporali idonee a rappresentare la prova certa che l’intossicazione derivi senza alcun dubbio dal pasto consumato presso l’esercizio contro il quale questi si vuole rivalere. Il cliente, infatti, nella medesima giornata può avere con- 1. Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale del ristoratore Nel momento in cui un ospite consuma un pasto in un ristorante pagandone la consumazione, stipula in primo luogo un contratto di ristorazione (Bewirtungsvertrag). Il ristoratore è obbligato - sulla base di tale contratto - a somministrare al cliente piatti conformi non solo a quanto promesso e pattuito, ma anche e soprattutto esenti da agenti patogeni e quindi tali da non provocare intossicazioni alimentari. Qualora il cibo offerto non sia conforme a quanto sopra indicato, il cliente ha diritto al ripristino della conformità mediante sostituzione o a una riduzione del prezzo o ancora alla risoluzione del contratto. In tali casi al cliente sarà sufficiente dimostrare la sussistenza del contratto, mentre rimane a carico del ristoratore l’onere della prova di dimostrare di avere adempiuto il contratto in modo esatto. Diverso è il caso in cui si voglia far valere nei confronti del 34 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 sumato pasti e bevande anche presso altri esercizi, e questi potrebbero essere l’effettiva causa del malessere. Per tale motivo è frequente che il soggetto intossicato richieda - nell’immediatezza dei fatti - che venga operato un controllo sulle condizioni igienico-sanitarie dell’esercizio. Se tale controllo dovesse avere esito negativo, la prova per il cliente diviene particolarmente onerosa. Diverso è il caso dell’intossicazione “collettiva”, laddove un numero elevato degli ospiti che ha consumato il pasto presso lo stesso esercizio (es. pranzo nuziale o cena di Natale) abbia contratto la stessa patologia. In tali casi è piuttosto agevole per i danneggiati dare dimostrazione del nesso di causalità e fare valere il danno patrimoniale e non patrimoniale nei confronti del ristoratore. 3. Conclusioni L’avvocato del Sig. Luigi fa presente che la circostanza che i due commensali in seguito al pranzo abbiano avuto un malore - in assenza di altre prove - non è necessariamente correlabile al pasto consumato presso il ristorante “Il Giardino”. Per affermare il nesso di causalità infatti sono necessari ulteriori accertamenti, quali ad esempio: - Un controllo igienico-sanitario della struttura nel quale si accerti il rinvenimento di agenti patogeni, per esempio nel tiramisù consumato, sospettato di essere la causa del malore dei clienti americani del Sig. Luigi; - Il referto medico dei soggetti intossicati dal quale risulti che si tratti della medesima patologia (nel caso di specie la salmonellosi); - La presenza di altri casi di clienti del ristorante, che abbiano consumato il pasto nella medesima giornata, affetti dalla medesima patologia. La patologia potrebbe infatti essere stata contratta a seguito della colazione che i due clienti americani avevano consumato presso lo stesso albergo dove alloggiavano o a causa dello snack consumato presso il bar nelle vicinanze dell’hotel, o addirittura a causa della cena del giorno precedente. In assenza di prove certe sulle circostanze spazio-temporali idonee a rappresentare che l’intossicazione derivi senza alcun dubbio dal pasto consumato presso il ristorante “Il Giardino”, l’avvocato sconsiglia il Sig. Luigi dall’intraprendere un’azione legale. © Fotolia intossicazione alimentare: responsabilità del ristoratore? Dr. ALESSANDRA SANTONOCITO–PLUTA, Avvocato specializzato nelle relazioni commerciali italo-tedesche www.ar-lex.de 35 lla parola al sommelier rosÉ d’estate [email protected] Antonio De Vitiis è Sommelier della F.I.S.A.R. (www.fisar.org), Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, e giornalista. In questo numero ci presenta i vini rosé. di Antonio De Vitiis L’ estate è praticamente arrivata. C’è già chi pensa alle vacanze. Intanto le giornate lunghe e il caldo ci predispongono alla serenità, a vivere momenti in allegria e spensieratezza. E noi, appassionati del buon bere, non ci dimentichiamo, nel tempo libero e a tavola, del piacere che può regalarci un calice di vino di qualità a dispetto del caldo. Le giornate estive ci suggeriscono di gustare piatti più leggeri, preparazioni a base di verdure, in genere fresche insalate, condimenti delicati, cotture dei cibi più semplici. E ci fanno preferire bevande fresche, vini più leggeri e meno impegnativi, che con la loro invitante temperatura danno sollievo alla calura. È la stagione ideale per bere vini rosati... è l’estate dei rosé. I vini rosati italiani si suddividono in tre tipologie: fermi (o tranquilli), spumanti e frizzanti. Contrariamen- 36 te a quanto qualcuno pensa, questo tipo di vino non è il risultato di una miscela fra vino bianco e vino rosso, pratica illegale in Italia, ammessa solo per preparare il vino base utilizzato per la rifermentazione in bottiglia degli spumanti rosati metodo classico, come ad esempio il Franciacorta. Il colore rosato si ottiene invece vinificando uve a bacca nera. Le bucce dell’uva vengo lasciate a macerare sul mosto solo per un breve periodo, variabile da poche ore ai due giorni. Per questo motivo tendono ad avere una moderata acidità e quindi non sono adatti all’affinamento in bottiglia, ma devono essere consumati entro due anni dall’imbottigliamento. Sono vini molto piacevoli, delicati, facilmente abbinabili, freschi e profumati, dal caratteristico gusto morbido di fiori e frutta. Hanno un grado alcolico moderato, un basso contenuto di tannini, astringenza minore dei rossi, più strut- 04-05-06 | 2016 buongiorno italia tura rispetto ai bianchi, gradevole freschezza negli aromi, piacevole morbidezza. I vini rosati, per questa loro grande versatilità, offrono tante opportunità di deliziosi e avvincenti abbinamenti cibo-vino. Molto indicati come aperitivi, sono perfettamente abbinabili con gli antipasti. Con tutti i piatti di pasta in cui è presente salsa di pomodoro, così come nelle paste ripiene e al forno; non da ultimo, anche con la pizza nelle sue più svariate versioni. Con preparazioni a base di pesce, in particolare zuppe di pesce e pesce arrosto condito e aromatizzato. I vini rosati sono inoltre abbinabili con i latticini, così come con i formaggi freschi o poco stagionati. Buoni gli abbinamenti con le preparazioni a base di carne, in particolare la carne bianca, dalle preparazioni saltate in padella fino alle carni arrosto. Con i salumi, da quelli magri a quelli non troppo grassi, così come con gli sformati di verdure e le ricche “parmigiane”. I migliori vini rosati italiani provengono principalmente da Veneto, Abruzzo e Puglia. Interessanti anche quelli prodotti in Sicilia, Calabria, Campania, Lombardia e Alto Adige. Nel Veneto, fra i vini spumanti rosati, il Bardolino Chiaretto DOC nella versione brut, prodotto sulla sponda veronese del Lago di Garda, si apprezza deliziosamente come aperitivo. È uno dei rosati italiani più noti. Abbinabile a prosciutto e melone, insalata di pollo e avocado, tagliolini al ragù di coniglio, pesce di lago al forno, gamberoni alla griglia, formaggi di breve stagionatura. Nella vicina Lombardia, il Garda Chiaretto DOC, prodotto sulla sponda bresciana del Lago di Garda, si gusta con filetti di merluzzo alla mugnaia, zuppa di pomodori e tofu, pollame al forno, lavarello ai ferri. L’Abruzzo è la regione con una lunga tradizione per i vini rosati. Il Cerasuolo DOP, dal colore ciliegia (in dia- letto abruzzese “cerasa” significa “ciliegia”), ha un gusto fruttato, dal sapore secco, morbido e con retrogusto mandorlato. Da accostare a carni delicate, brodetto pescarese, gnocchi di gamberi con erba cipollina, scamorza, pecorino fresco, salumi delicati. La Puglia, e in particolare il Salento, è terra di grandi vini rosati. Il Castel del Monte Rosato DOC viene prodotto nella provincia di Bari. Si apprezza soprattutto d’estate con antipasti di mare, pesce al forno, salumi piccanti, primi piatti con sughi di carne, carne di maiale o agnello. Neue Weine aus antiken Reben Di Majo Norante GES Sorrentino GmbH & Co. KG Annenheider Allee 97 | 27751 Delmenhorst Fax 04221 916543 | [email protected] | www.ges-sorrentino.de Tel 04221 916450 buongiorno italia 04-05-06 | 2016 | Fordern Sie unverbindlich unsere Preislisten an! 37 © Fotolia, A.De Vitiis, FISAR focus lla parola al sommelier © Fotolia Il Salice Salentino Rosato DOC, anche nella versione spumante, prodotto nella parte settentrionale del Leccese, si accompagna a pesci saporiti, carni bianche in umidi leggeri, soppressata, capocollo, cacio fresco, cacioricotta, zuppa di pesce. Negli ultimi anni sono sempre più apprezzati anche i vini rosati siciliani. L’Etna Rosato DOC, prodotto nella provincia di Cata- nia, si caratterizza per un colore rosato tendente al rubino. Si può gustare con antipasti di mare, salame e fichi, penne al tonno, fusilli alle acciughe e tonno, pasta alla Norma, cozze gratinate, caponata siciliana, grigliata di pesce. Il Cirò Rosato DOC è un vino tipico della regione Calabria. Evidenzia note fruttate di ciliegia e fragola con accenni di erba fresca e bella mineralità. È piacevole come aperitivo. Si abbina con salumi e formaggi calabresi, polpette, braciole e alcuni piatti tipici della regione, come i “maccaruni”. Della Campania ci piace citare il Lacryma Christi del Vesuvio Rosato DOC. La leggenda racconta che Lucifero, cacciato dal Paradiso, portò con sé un lembo di cielo e lo depose nel Golfo di Napoli. Il Signore, dolente di aver perso una parte così bella del Paradiso, cominciò a piangere, e lì dove caddero le lacrime sorse per miracolo la vite. Questo rosato offre sentori fruttati e sensazioni di freschezza e sapidità. Perfetto con la pizza. Da 38 fiere apprezzare con soufflé, torte di verdure, polipetti affogati in sugo di Pomodorini del Piennolo DOP, pesce all’acqua pazza. Il Costa d’Amalfi Rosato DOC, dalle assolate colline a strapiombo sul golfo di Salerno, esprime aromi di rosa, ciliegia e macchia mediterranea. Fresco, sapido, morbido, da accostare a Provolone del Monaco DOP e pere, gnocchi alla sorrentina, spaghetti alle vongole, paccheri al sugo di coniglio, baccalà al pomodoro. Lungo le valli dei fiumi Isarco e Adige si produce l’Alto Adige Lagrein Rosato (Kretzer) DOC, considerato tra i migliori vini rosati italiani. Vitigno antico, come testimonia il suo nome che probabilmente deriva dalla colonia greca Lagata. Vino fresco, profumato di frutti rossi e fiori, si abbina a tartare di manzo, pesce affumicato, luccio con lenticchie e speck, trota salmonata alle erbe. Per quanto riguarda la temperatura di servizio dei vini rosati, è necessario considerare l’eventuale tannicità di questi vini e servirli quindi a una temperatura più alta in modo da non renderli troppo astringenti. Vini rosati giovani e freschi, tannini permettendo, si servono fra i 10 e i 12 °C, mentre quelli più robusti e di corpo si possono servire fra i 12 e i 14 °C. Nella versione spumante si possono portare in tavola anche a 8 - 9 °C. Se siete arrivati a leggermi fin qui, e condividete l’analisi e i contenuti, promuovete presso i Vostri ospiti questo vino, considerato da alcuni un figlio minore di Bacco. Sarebbe bello vederlo meritare più alte fortune. L’estate rappresenta una rivincita del vino rosato, nel resto dell’anno un poco bistrattato, talvolta pure snobbato. Peccato! In realtà è estremamente versatile, adatto ad abbinamenti col cibo più liberi, fresco, gustoso e assolutamente dotato di una sua identità e dignità. “Il mio spirito è avido soltanto di verdi campi, di sole, di vino; di starmene seduta a non far niente.” Virginia Woolf I primi 50 anni del Vinitaly di Giordana Folengo H a compiuto mezzo secolo lo scorso aprile il salone dedicato ai vini e ai distillati italiani: un compleanno importante celebrato in pompa magna, visto che per la prima volta un Presidente della Repubblica ha inaugurato ufficialmente il Vinitaly. Immortalata anche da due francobolli a tiratura limitata (500.000 gli esemplari dedicatigli da Poste Italiane), la kermesse, vanto del Bel Paese, è sempre più sinonimo del business del vino internazionale. Lo dimostrano i dati dell’edizione 2016 che ha visto in crescita buyer e affari, con visitatori sempre più qualificati. Alcune cifre, infatti, parlano chiaro: + 130% Cina, + 25% Usa, + 18% Regno Unito, + 29% Francia, + 18% Russia, + 21% Giappone e + 11% Germania. 130mila sono stati gli operatori provenienti da 140 nazioni, numeri che hanno superato anche dal punto di vista dello spazio lo storico record di 100mila metri quadrati netti espositivi, prima rassegna al mondo per superficie con oltre 4.100 espositori provenienti da più di 30 Paesi. Circa 50mila le presenze straniere, con 28mila buyer accreditati dai mercati internazionali in aumen- Una delle centinaia di degustazioni guidate per la stampa e gli specialisti tenutasi durante la 50a edizione del Vinitaly 2016 Buona estate a tutti e… se Vi fa piacere, inviatemi una mail con i Vostri suggerimenti o domande. 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 to del 23% rispetto al 2015, grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy. Aumentati anche gli stand dei più importanti produttori del mondo nel padiglione Vinitaly International, che ha visto quest’anno protagonista la Spagna, presente con una grande collettiva di 18 cantine in rappresentanza di tutti i suoi territori vinicoli. Prima volta per la Cina, mentre si confermano tra le altre nazioni Germania, Francia, Svizzera e Australia, tutte con un ricco programma di degustazioni. Pienamente raggiunto, dunque, sia l’obiettivo di dare un chiaro segnale di proiezione della 50a rassegna verso gli anni a venire, sia la volontà di internazionalizzare sempre più la realtà vitivinicola del Bel Paese. Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti più di 300 appuntamenti tra convegni, seminari e incontri di formazione sul mondo del vino: in primo piano, come ogni anno, le esclusive degustazioni tra cui quella della Vinitaly International Academy. In contemporanea si sono svolte, come ogni anno, Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola. Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, diversificando l’offerta da una parte per gli operatori professionali al Vinitaly, dall’altra per i wine lovers, gli appassionati e i giovani nelle piazze del centro storico di Verona, dove si sono tenute degustazioni, spettacoli ed eventi culturali. La 51a edizione di Vinitaly è prevista dal 9 al 12 aprile 2017. 39 © Archivio Verona Fiere Vinitaly 2016 focus strategie polenta Polentando con dolcezza di Clara Ippolito ZUPPA INGLESE DI POLENTA TEUTONICA Ingredienti per 8/10 persone 900 g di latte intero 300 g di farina di mais istantanea 300 g di zucchero 25 g di cacao amaro 40 g di alchermes 1 bacca di vaniglia panna montata o meringa all’italiana Preparazione Preparate le tre polente a distanza di 5 minuti l’una dall’altra: iniziate con la prima polenta, con 300 grammi di latte, 100 grammi di zucchero, 100 grammi di polenta e il cacao. Cuocete per 5 minuti e stendete il primo strato di polenta in 8-10 stampi monoporzione rotondi o quadrati, se preferite. Preparate la seconda polenta con le stesse modalità precedenti, con 300 grammi di latte, 100 grammi di zucchero, 100 grammi di farina di mais e, infine, con i 40 grammi di alchermes. Create il secondo stra- BONET DELIZIOSO DI POLENTA Ingredienti per 6 persone 400 g di latte intero, 100 g di farina di mais istantanea 100 g di zucchero, 25 g di cacao amaro 20 g di rum, 50 g di biscotti amaretti Per la salsa al caramello 200 g di zucchero, 100 g di acqua Preparazione Mescolate la farina di mais, lo zucchero e il cacao amaro. Fate bollire il latte, unite il tutto e fate cuocere per circa 5 minuti. Una volta pronto il composto, aggiungete il rum e i biscotti sbriciolati, lasciandone da parte qualcuno; versatelo, quindi, in uno stampo grande o anche come in questo caso - in stampini monoporzione. Intanto preparate la salsa, caramellando dolcemente lo zucchero. Aggiungete poi l’acqua bollente e cuocete per un minuto. Una volta freddo, servite il bonet di polenta, accompagnandolo con un amaretto e della salsa al caramello quasi fredda. Preparazione Pulite e lavate 130 grammi di frutti di bosco, poi cuoceteli per qualche minuto con 30 grammi di zucchero e poca acqua. Una volta cotti, frullateli e metteteli da parte. Quindi fate bollire il latte, unite la polenta e i 100 grammi di zucchero restanti. Cuocete per circa 5 minuti e, una volta finito il tempo, aggiungete alla polenta i frutti di bosco frullati. Versate, quindi, il tutto in uno stampo grande oppure in stampini monoporzione. Servite la piramide di polenta una volta raffreddata, accompagnata dai frutti di bosco messi da parte e da una pallina di gelato allo yogurt. 40 CUORE GOLOSO DI POLENTA ALLE FRAGOLE PIRAMIDE DI POLENTA AI FRUTTI DI BOSCO Ingredienti per 6 persone 400 g di latte intero 100 g di farina di mais istantanea 130 g di zucchero 200 g di frutti di bosco misti freschi gelato allo yogurt 04-05-06 | 2016 buongiorno italia to, versando la polenta all’alchermes sopra quella al cacao. Preparate l’ultima polenta alla vaniglia, bollendo 300 grammi di latte e unendo 100 grammi di farina di mais, i semi della bacca di vaniglia e 100 grammi di zucchero. La cottura è la stessa delle precedenti. Create, quindi, l’ultimo strato di polenta, stendendolo per bene. Lasciate riposare. Rovesciate, infine, la composizione una volta fredda in un piatto da dolce e decorate con della meringa all’italiana o della panna montata. Ingredienti per 6 persone 400 g di latte intero 100 g di farina di mais istantanea 120 g di zucchero, 200 g di fragole fresche panna montata fresca, acqua Preparazione Pulite, lavate e tagliate a pezzetti 120 grammi di fragole fresche; quindi, cuocetele con 20 g di zucchero e poca acqua per qualche minuto. Una volta cotte, frullatele e mettetele da parte. Poi fate bollire il latte, unite la farina di mais e i rimanenti 100 g di zucchero. Tenete su fuoco per circa 5 minuti. Una volta che la polenta sarà pronta, aggiungete la polpa di fragole e versate il tutto in uno stampo grande della forma che più vi piace o in stampini monoporzione. Servite il cuore freddo, accompagnato da qualche fragola fresca tenuta da parte e dei ciuffi di panna montata. buongiorno italia 04-05-06 | 2016 41 © Foto menu Mauro Foli, Fotolia (1) Chi ha detto che la polenta si mangia solo d’inverno, quando fa freddo? A sfatare questo mito un trio di chef, Francesco e Luigi Schiano Moriello, due giovani talenti partenopei che, insieme a Roberto Bagnolini, patron del noto ristorante Al Deserto di Cervia, si sono messi in testa di sdoganare con una dolce rivoluzione la farina di mais, facendola uscire dai ristretti confini in cui è stata relegata per anni. L’idea geniale è stata, infatti, quella di usarla per preparare dei piatti estivi, soprattutto dei dolci freschi e gustosi, che convincessero i palati anche più restii ad apprezzare la polenta in una nuova veste. Come quella di questo menu dolce, in cui la “farina gialla” si presenta unita alla frutta fresca di stagione e al gelato, ma anche sotto le spoglie di un paio di dessert tradizionali italiani, il piemontese bonet e la zuppa inglese, per l’occasione in abito nero, rosso e giallo, goloso omaggio alla bandiera tedesca. Bontà immortalate dall’obiettivo di un maestro come Mauro Foli. con buongiorno italia cuoco e oste RICETTA Pesto agli agrumi Per gentile concessione di Filippo La Mantia pubblichiamo la ricetta base del Pesto agli agrumi, una delle sue numerose creazioni. Nel corso della serata monacense il cuoco oste di Palermo ha abbinato questo condimento a della pasta. Intervista a Filippo La Mantia Filippo La Mantia mentre prepara i piatti, alcuni a base di cous cous, con cui ha deliziato il palato degli inviati all’evento monacense di Sergio Prano L ’occasione di incontrare Filippo La Mantia si è presentata lo scorso febbraio a Monaco di Baviera nel corso dell’evento “Notte siciliana”, ospitato nell’elegante edificio della Boffi. La serata, all’insegna dei sapori e dei profumi siciliani, ha visto infatti la degustazione delle creazioni del famoso cuoco palermitano a cui sono stati abbinati alcuni prestigiosi vini siciliani dell’azienda Cusumano presentati da Diego Cusumano, direttore del settore marketing e commerciale. Le magie culinarie e i vini ci hanno catapultato in Sicilia, terra meravigliosa e generosa che Filippo La Mantia fa rivivere nei piatti con cui affascina e rapisce gli ospiti del suo ristorante a Milano (www.filippolamantia.com). b i Filippo La Mantia, palermitano, cuoco e oste. Ci spiega questo appellativo che si è dato e di cui va fiero. F.L.M. Io sono autodidatta e nutro un grandissimo rispetto per gli chef che hanno frequentato stage, sono stati allievi di cuochi rinomati, hanno lavorato 20, 30 anni per arrivare a essere chiamati chef, anche se io preferisco chiamarli cuochi visto che siamo italiani e a me piace usare la nostra lingua. Mi sono autodefinito cuoco e oste perché, nonostante il mio locale sia stato premiato come progetto architettonico il più bel ristorante d’Italia, è una semplice osteria. Dell’osteria si respira l’atmosfera informale dove si mangia il cibo di casa fatto con prodotti genuini a cui tengo particolarmente, con porzioni abbondanti e tanta tanta allegria. b i Un percorso atipico il Suo, ex fotografo, poi scopre la passione per la cucina. F.L.M. Sì, ho fatto tante cose nella mia vita ma in realtà in cucina ci sono sempre stato. Nel 2001 mi sono trasferito a Roma, ho acquistato una giacca da cuoco e ho iniziato a cucinare “ufficialmente”. Ecco come si è aperto questo capitolo della mia vita. b i Quanta Sicilia c’è nella Sua cucina? F.L.M. C’è solo la mia terra nella mia cucina, dai prodotti che arrivano al 99% dall’isola tranne la carne che acquisto ad Arezzo perché, a mio avviso, in Sicilia la carne non viene trattata bene, sino ai piatti. Ripropongo i grandi classici - caponata, panelle, panino con la milza, sarde alla beccafico - della cucina di tutta l’isola e non solo di Palermo, la mia città. Questo perché, anche se sono orgoglioso di essere palermitano, ritengo che la Sicilia abbia un patrimonio enogastronomico fantastico che ho l’onore di far conoscere. Come cuoco che vive nel suo tempo ho però reinterpretato i classici rendendoli più leggeri, più freschi, perché lo stile di vita delle perso- ne di oggi non è lo stesso di 50 anni fa. b i Quali sono i prodotti tabù per Filippo La Mantia? F.L.M. Aglio, cipolla, porro e scalogno. Non mi piacciono e quindi non li cucino. Cucino solo le cose che mi piacciono. b i Qual è il Suo piatto preferito? F.L.M. Amo il cous cous. Da 19 anni sono testimonial della manifestazione CousCous Fest (www.couscousfest.it) e di una importante ditta italiana che lo produce e che è leader nel settore. Il cous cous è rito, è preghiera, è un prodotto vivo che devi toccare. Poi sicuramente la caponata di melanzane a cui devo molto e che è diventata un po’ il totem della mia cucina. b i Cosa pensa dei cuochi che sono diventati delle star televisive? F.L.M. Io conosco Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo e devo dire che dietro al meritato successo televisivo ci sono anni e anni di duro lavoro e professionalità. Ora raccolgono giustamente i frutti di tanti sacrifici. Mi sembra un’assurdità invece che cuochi giovani, con poca esperienza, si atteggino a star televisive. b i Il Suo rapporto con la Tv? F.L.M. No, andare in Tv non fa per me. L’ho fatto una volta sola per Mediaset perché io nella vita voglio provare tutto, ma non mi interessa. Preparazione Sbucciate le arance, mondate e lavate il basilico. Mettete nel vaso del mixer la polpa delle arance, le foglie di basilico, le mandorle, i capperi dissalati e l’olio extravergine d’oliva. Frullate per 2 minuti circa, fin quando non otterrete un pesto dall’aspetto omogeneo. Suggerimenti del cuoco Potete utilizzare questa salsa a crudo come base per il condimento della pasta, del cous cous e delle insalate. Nel caso vogliate preparare un pasta da servire fredda, vi consiglio di usare della pasta integrale perché ha una resa migliore dopo la cottura. Potete modificare alcuni ingredienti della ricetta base del pesto di agrumi per ottenere altre deliziose varianti. Ad esempio, frullate insieme basilico, mandorle, polpa di limone, capperi e olio extravergine di oliva. Oppure provate la variante con pomodori secchi precedentemente messi a bagno nell’acqua calda, capperi dissalati, mandorle, origano, menta e olio extravergine di oliva. Questo pesto, in particolare, è ottimo per condire il riso basmati semplicemente lessato. Da sinistra: I vini dell’azienda siciliana Cusumano, Diego Cusumano presenta il suo amico e corregionale Filippo La Mantia, prodotti utilizzati nella degustazione preparata dal cuoco e oste palermitano 42 Ingredienti per 4 persone 200 g di mandorle pelate 50 g di capperi sotto sale 50 cl di olio extravergine di oliva 4 arance 1 mazzetto di basilico 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 43 © M.Trabalza, Fotolia (1) protagonisti dalle aziende Distilleria Caffo: Un successo lungo oltre 100 anni Il Gruppo CAFFO 1915 espande il suo successo anche all’estero con una filiale diretta in Germania. La storia del successo di Caffo ha inizio nell’ultimo decennio dell’Ottocento, quando Giuseppe Caffo, mastro distillatore, inizia a distillare le vinacce alle pendici del vulcano Etna. Dopo anni di esperienze nel commercio rileva nel 1915 un’antica distilleria in Sicilia, a Santa Venerina. L’allora giovanissimo Sebastiano Caffo inizia ad apprendere dal padre tutti i segreti del suo antico e nobile mestiere divenendo lui stesso “mastro distillatore”. Successivamente, riunitosi in un’unica società con gli altri fratelli, con l’intento di far crescere l’azienda di famiglia acquisisce uno stabilimento in Calabria dove oggi il figlio Giuseppe e il nipote Sebastiano continuano la tradizione di famiglia. Sotto l’attuale guida l’azienda diventa leader nel campo degli amari in Italia e cresce velocemente all’estero, conquistando anche il palato dei tedeschi tramite la filiale diretta “Caffo Deutschland” di Monaco di Baviera. La punta di diamante dell’azienda è il famoso Vecchio Amaro del Capo, che come da tradizione va bevuto ghiacciato e in buona compagnia. Ma la storia continua, con l’acquisizione di una distilleria in Friuli ove si produce la famosa Sgnape del Fogolar Stravecchia, e il rilancio dello storico elisir S.Marzano Borsci, prodotto sin dal 1840 a Taranto. Oltre ai tanti liquori mediterranei, come il Liquorice e il Limoncino dell’Isola, trovano spazio le uniche grappe calabresi lavorate con passione nell’unica distilleria ancora attiva in Calabria, oggi parte del dinamico gruppo CAFFO. www.caffo.com [email protected] [email protected] Colacchio Food: Gusto e tradizione di Calabria La Colacchio Food srl nasce nel 1970 come un piccolo panificio artigianale a conduzione familiare. I prodotti vengono dalla tradizione artigianale tramandata da padre in figlio, rispettando valori e culture di lavorazione autentiche che nell’azienda Colacchio Food non si perdono nel tempo. Negli anni l’azienda si è accresciuta, divenendo uno stabilimento con linee produttive diversificate, producendo sia prodotti da forno essiccati sia pasta artigianale regionale e trafilata al bronzo. Coniugando tecniche e sapienze artigianali con tecnologie e concezioni produttive molto evolute. Il vero segreto dei prodotti sono la selezione di materie prime di alta qualità e i cicli produttivi che rispecchiano le antiche ricette della tradizione aziendale. Oggi la Colacchio Food è presente in Europa, America e Australia, facendo conoscere in tutto il mondo “gusto e tradizione di Calabria”. La Colacchio Food srl ha come obbiettivo principale quello di garantire ai propri consumatori prodotti sicuri e di alta qualità. Proprio per tale motivo nel 2009 implementa un Sistema di Gestione di Qualità, conforme allo standard UNI EN ISO 9001:2008. Nel 2012 l’azienda integra nel Sistema di Gestione della Qualità la norma UNI EN ISO 22000:2005 – Sistema di Gestione della Qualità e Sicurezza Alimentare. Infine, dal marzo del 2015 l’azienda ha raggiunto un altro importante traguardo, quello della certificazione BRC (British Retail Consortium) e IFS (International Food Standard). www.panificiocolacchio.it 44 [email protected] Dr. Schär Foodservice presenta una nuova ricetta della Base Pizza senza glutine pronta da farcire saquella caffè: Espresso Italiano dal 1856 Saquella, nata nel 1856, è una delle torrefazioni più antiche d’Italia. La famiglia Saquella, oggi alla sua quinta generazione, continua a produrre caffè espresso con la stessa passione di un tempo all’interno del moderno stabilimento di Via Torretta, a Pescara, che sorge in un’area di circa 11.000 metri quadrati (6.000 dei quali coperti) dove l’esperienza acquisita in più di cento anni si coniuga con un patrimonio di sofisticata tecnologia. Sul mercato italiano la consolidata penetrazione nei bar e nei ristoranti più qualificati, oltre che nella Grande Distribuzione e nel dettaglio tradizionale, fa di Saquella una delle torrefazioni più affermate nel Centro Italia. Il processo di internazionalizzazione, iniziato negli anni ’70, ha portato oggi i prodotti firmati Saquella in più di 40 paesi esteri, attraverso una rete di qualificati distributori e una filiale estera Saquella Deutschland in Germania - che assorbono più del 50% della produzione annuale. Nel 2015 Saquella diventa operatore FAIRTRADE. La certificazione FAIRTRADE garantisce che i prodotti che recano tale marchio siano stati realizzati nel rispetto dei diritti dei lavoratori e siano stati acquistati secondo i criteri del commercio equo e solidale. La Saquella - attiva nel mercato tedesco dagli anni ’70 ha consolidato la sua presenza aprendo nel 1999 la SAQUELLA CAFFÈ Deutschland GmbH con sede a Neu-Isenburg. La SAQUELLA CAFFÈ, grazie alla presenza diretta sul mercato tedesco e alla propria rete di vendita, riesce fornire alla clientela consulenza, supporto e servizio costante sul prodotto e sulle attrezzature, oltre a dare indicazioni su quelle che sono le principali tendenze di mercato. www.saquella.de Il gruppo aziendale Dr. Schär con i prodotti a marchio Schär offre alle persone che si alimentano senza glutine un vasto assortimento di prodotti deliziosi, di qualità e soprattutto sicuri. In Europa Dr. Schär è il leader nel campo del senza glutine con una gamma di 120 prodotti che comprendono pane, pasta, biscotti, snack e farina fino ai prodotti surgelati. Schär lavora in collaborazione con esperti e nutrizionisti, ha un proprio centro di ricerca e sviluppo e offre alle persone affette da celiachia numerosi servizi di consulenza. Come novità Dr. Schär Foodservice propone una nuova ricetta della Base Pizza senza glutine pronta da farcire. La nuova Base Pizza Schär, con una ricetta ancora migliore, è ora disponibile sul mercato. L’impasto è stato arricchito con pregiato olio d’oliva e il diametro è stato aumentato a 27 cm. Inoltre, la Base Pizza Schär offre molta flessibilità in cucina, in quanto può essere farcita a piacere secondo ogni gusto e preparata in pochi minuti essendo già precotta. Un’altra caratteristica molto apprezzata dei ristoratori è il fatto che la Base Pizza viene fornita in una pratica teglia anticontaminazione che garantisce sicurezza sia al ristoratore sia al consumatore. Dopo la cottura in forno, la Base Pizza risulta croccante e gustosa! New Graffity, una forma attuale e di tendenza che si connota per l’originale lavorazione a sottili striature concentriche che, in contrasto con le superfici perfettamente lisce, diventa decorazione. Nella completa gamma che compone questa forma, interessanti alcuni articoli che trovano particolare impiego nella presentazione di pietanze della cucina creativa e fusion. La Linea Resort è realizzata in porcellana alluminosa che conferisce luminosità e una colorazione calda, si caratterizza per il design elegante, asimmetrico e assolutamente originale. La gamma di articoli è molto varia e comprende fino a 13 misure di piatti sia rotondi che ovali e 8 tra coppette e insalatiere, anche queste rotonde e ovali. www.drschaer-foodservice.com www.tognanaporcellane.it 04-05-06 | 2016 buongiorno italia tognana: New Graffity e Linea Resort buongiorno italia 04-05-06 | 2016 como fashion: Trendy, alla moda e con stile Anche l’occhio vuole la sua parte. Proprio per questo nella ristorazione italiana l’abbigliamento del personale occupa un ruolo di primaria importanza e deve risultare inconfondibile. COMO Fashion è numero uno nell’abbigliamento professionale e si ispira a elevati criteri qualitativi. L’abbigliamento professionale, oltre a seguire le ultime tendenze della moda, deve essere comodo e robusto e non richiedere una manutenzione particolare. Ogni capo di abbigliamento è disponibile in tempi rapidi e può essere ordinato successivamente per anni. Una vasta gamma di tagli e colori diversi permette numerose combinazioni e offre l’abbigliamento adeguato per ogni stagione. COMO DELUXE è un marchio premium collaudato, che risponde alle più elevate esigenze nel settore della gastronomia. Tutti i prodotti sono caratterizzati da un taglio alla moda e da tessuti robusti, no-stiro, lavabili a 95 °C. Da più di 20 anni COMO Fashion è specializzato nella gastronomia italiana, conosce i bisogni e le esigenze del settore e offre, grazie a una consulenza competente, soluzioni su misura. Come società di vendita per corrispondenza a livello internazionale mette a disposizione dei clienti un catalogo di 10.000 articoli. www.comofashion.de 45 dalle aziende agustoni: I Turbomiscelatori dell’Ing. Romeo Agustoni gram: Surgelatore-conservatore per gelati ECO MIDI F 82 CCG 8S • • • • • • • • • Per un gelato di alta qualità, la cui morbidezza e cremosità vengono preservate integralmente Sistema di ricircolo ad aria aspirata Controllo elettronico con funzioni di sicurezza per una protezione ottimale della merce Capienza fino a 40 vaschette di gelato per un contenuto di 5.000 ml Le rotelle incorporate facilitano la pulizia sotto l’apparecchio MODELLO ECO MIDI F 82 CCG 8S Porta a chiusura automatica Surgelatore-conservatore Materiale esterno/interno: acciaio inox/acciaio Intervallo di temperature, °C inox Contenuto lordo (litri) Accessori: comprese 8 griglie in acciaio inox (diAlimentazione elettrica mensioni: 650x530 mm) Dimensioni esterne (largh. x prof. x alt.) in mm Inserimento trasversale Ambrogi snc nasce a Milano nel 1939 e da 77 anni produce forni a legna e a gas con la stessa passione di una volta mantenendo la conduzione familiare. L’eccellenza artigianale nella costruzione di forni a legna per ristoranti e pizzeria, e da qualche anno anche nella versione a gas, ha fatto conoscere questa azienda artigianale nel mondo proprio per l’ottima qualità dei prodotti che garantiscono un’eccellente resa e basso consumo. L’attenzione alla ricerca dei materiale, alla giusta forma delle nostre cupole, i pianali di cottura posati a regola d’arte dal personale altamente specializzato, fanno sì che i forni Ambrogi abbiano lunga durata senza necessità di manutenzione. Anche all’impatto estetico dei forni è rivolta grande attenzione. Il design è studiato appositamente per ridurre le misure d’ingombro, mantenendo grande capienza interna; le strutture esterne dei forni completi di rivestimento sono realizzati in acciaio inossidabile e rame. I particolari frontali in rame lavorato, insieme alla forma cilindrica, caratterizzano e rendono immediatamente riconoscibili i forni Ambrogi. I Turbomiscelatori-Frantumatori MT200, MT300 e MT500 dell’Ing. Romeo Agustoni di Pero (MI-Italy) sono macchine ausiliarie progettate per il trattamento degli alimenti direttamente in recipienti di cottura di grandi capacità, impiegati nella preparazione di minestroni, passati, zuppe e altro. Riscuotono apprezzamento, come strumenti di indispensabile utilizzo quotidiano, da parte degli operatori delle grandi cucine professionali internazionali, e rispondono alle aspettative grazie all’elevata qualità tecnico-costruttiva, alla grande produttività e affidabilità; sono inoltre apprezzati per le forme ergonomiche, la maneggevolezza e la ridotta manutenzione. Sono dotati di braccio tuffante ad altezza variabile, con testa di triturazione appositamente progettata che permette, mediante l’effetto turbina e la velocità appropriata (due velocità sui modelli MT300/500), di lavorare in ogni condizione, rispettando le prescrizioni normative vigenti in materia di igiene e di sicurezza del personale addetto. A cottura ultimata, giunge il momento della pulizia dei recipienti utilizzati. I Puliscipentole PULI 18C e PULI 18N Agustoni, macchine ausiliarie appositamente progettate per questo processo, consentono di rimuovere i residui di cottura in modo perfetto e rapido, grazie alla semplicità di utilizzo e alla maneggevolezza, senza necessità di allacciamento alla rete idrica. www.ambrogi.it www.agustoniduplex.it ambrogi forni -25/-5 603 230 V, 50 Hz, 388 W 820 x 771 x 2000 www.gram.de ortel. Novità per il decimo anniversario: Ortel Mobile offre per la prima volta ai suoi clienti la tariffa flat da 10 GB La connessione dati mobile è oggi più importante che mai per mantenersi in contatto con il paese d’origine: guardare un video di amici o parenti su Facebook mentre si è in viaggio, orientarsi grazie a una mappa online o comunicare con tutto il mondo con Skype. Con la nuova tariffa flat per Internet da 10 GB si può usare Internet ovunque e in qualsiasi momento anche senza Wi-Fi, con uno smartphone o un tablet. La nuova tariffa flat per Internet proposta dal team di Ortel Mobile per il decimo anniversario è un’offerta ottimale per i clienti. Ortel Mobile è fra le prime società di telefonia a offrire un’opzione di questo tipo nel segmento prepagato, andando incontro alla necessità di un sempre maggiore volume di dati degli utenti a cui si rivolge. “Siamo lieti di poter offrire ai nostri clienti un’opzione ottimale per rispondere al bisogno sempre crescente di comunicazione digitale” dichiara Gordon Röber, membro del Consiglio di amministrazione. Per di più, si può usare la nuova opzione Internet anche per servizi Voice over IP, ad esempio per chiamare all’estero tramite Skype. La tariffa Internet flat 10 GB a 39,99 € si può attivare in modo molto semplice tramite la app Ortel Mobile, via SMS o per telefono. Una volta esaurito il volume di dati nel periodo di validità, con 30 € si possono attivare altri 10 GB di dati Highspeed. arris Catering Equipment Tecnologia Grillvapor® Arris Catering Equipment ha ideato e brevettato il sistema di cottura GRILLVAPOR® che combina alte temperature, precisamente controllabili, alla leggera idratazione delle superfici di cottura. Grazie alla tecnologia brevettata Arris Grillvapor®, che solo Arris è in grado di produrre e che viene applicata su tutte le GRILLVAPOR® & OVERGRILL®, si riduce il calo peso (-20%) e il calo massa per aumentare le porzioni degli alimenti cotti, portando grandi vantaggi economici a chi utilizza Grillvapor®. La tecnologia Arris Grillvapor® permette una cottura più veloce (+ 20% in media rispetto ai tradizionali sistemi di grigliatura) e permette di cucinare in modo salutare mantenendo vivi i colori degli alimenti. La tecnologia brevettata Arris Grillvapor®, grazie al particolare sistema di cottura, inoltre, esalta i sapori e le caratteristiche organolettiche dei cibi, elimina l’uso di oli e grassi di condimento per un ulteriore risparmio economico. www.ortelmobile.de www.grillvapor.com 46 04-05-06 | 2016 buongiorno italia buongiorno italia 04-05-06 | 2016 47 Cerca & Trova Seit mehr als 20 Jahren Ihr kompetenter Partner für italienische Weine und Feinkost travaglini claudio arredamenti su misura ITALIENISCHE WEINE PARLIAMO LA VOSTRA LINGUA! 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Die Lieferung der Hefte erfolgt innerhalb von 5 Werktagen nach Erscheinen. 48 caffè Un piacere che del Natale italiano i piattialla conquista e vini dolci con della Germania to buongio lia rno ita buongiorno itabuongiorno italia lia Novembre - Dicembre Datum, Unterschrift olio e e La rinascita del Panettone dolce natal a noVitÀ su ferie e tredicesim Eataly, il grande mercato esperto Cosa sapere bere ita liano per i risto ratori itali Novello iornoitalia.d e ani in Ger | ISSN 2198-8 153 mania responsabile pubblicità italia e Germania Mario Trabalza Telefono: + 49 / (0) 89 / 55 06 44 83 Cell.: + 49 / 0170 / 77 38 894 [email protected] speciale 49 Hotel- Restaurant- & Cateringausstatter Prossimamente buongiorno italia Geschäftsführung Rosina Jennissen Vice Caporedattore Stellvertretender Chefredakteur Mario Trabalza Pubblicità per l'Italia E la Germania Geschäftskunden-betreuung deutschland und Italien Mario Trabalza Tel.: +49/ (0) 89 / 55 06 44 83 [email protected] Gestione annunci Anzeigenverwaltung Brigitte Kistler Tel. 08233 / 381 – 127 [email protected] Periodicità Erscheinungsweise trimestrale / vier X jährlich ISSN 2198-8153 Gemäß Verordnung zur Durchführung des Gesetzes über die Presse vom 7. 2. 1950 in Verbindung mit § 8 des Bayer. 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