Altre scosse e nuovi crolli, 235 morti. Ancora vivi sotto terra Altre

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Altre scosse e nuovi crolli, 235 morti. Ancora vivi sotto terra Altre
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Altre scosse e nuovi crolli,
235 morti. Ancora vivi sotto terra
48 PAGINE SPECIALI
LE IDEE
LA SPERANZA
di Gennaro Matino*
n ramoscello di ulivo costretto
tra pietre, tra polvere di macerie, riconsegna il giorno di prima, la domenica dell’osanna, la passione annunciata di croce dolorosa,
l’attesa di Pasqua. In tanti avevano
stretto tra le dita auguri di pace,
scambiate per la festa parole di speranza. La notte augurava percorsi diversi a chi al sonno consegnava il riposo meritato e al sole futuro la nuova avventura. Ma la notte è rimasta
per lunghi, terribili secondi, solo notte, nient’altro che notte, paura invincibile contraria al grido di pace. Altra
voce, altro grido è scappato alla gola,
silenzio soffocato dal terrore, altri ancora sono stati capaci di acchiapparlo
come via di fuga dalla morte: terremoto! In un attimo la notte ha avvolto la
vita e colorato le parole di uomini e
donne che altro avrebbero voluto in
(segue a pagina 38)
U
NELL’INTERNO
LA TERRA TREMA ANCORA
Salvata dopo 43 ore
Esodo degli sfollati
SERVIZIO A PAGINA 2
L’EX VIOLA CHIAVAROLI
Loreto piange
Il suo campione
SERVIZI0 A PAGINA 10
E’ DI PAGANICA
Giorgia, prima nata
Dopo il terremoto
SERVIZIO A PAGINA 29
Sottoscrizione
pro-terremotati
Il Centro e il gruppo
editoriale
L’Espresso-Repubblica
con 100.000 euro aprono
una sottoscrizione
popolare
insieme con le
Casse di Risparmio
dell’Aquila, di Pescara
di Chieti e di Teramo
per aiutare le famiglie
aquilane
sconvolte dal sisma
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IL CENTRO
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO AD AVEZZANO
Nuova scossa ferisce Celano
Il centro storico chiuso per i crolli, nella Marsica chiese pericolanti
di Domenico Ranieri
AVEZZANO. Oggi la Marsica piange la prima delle sue
vittime del sisma, e lo fa dopo una notte all’addiaccio. La
scossa di ieri sera è stato un colpo tremendo soprattutto
all’anima delle persone. Oggi a Trasacco, alle 17, l’addio a
Luigi Cellini, 16 anni, morto nel crollo del convitto. Strazio anche per Alessio Di Pasquale (20) di Antrosano, deceduto sotto le macerie della casa in cui studiava.
Oggi a Trasacco l’addio
a Luigi Cellini, 16 anni
morto all’Aquila
nel crollo del convitto
La terra ha tremato ed è stato come uno schiaffo gelido nelcuore. La scossa di ieri sera alle
19.42 ha fatto ondeggiare l’intera Marsica. Gente in strada, fuga dalle case, panico. La Marsica ha negli occhi le immagini
drammatiche dell’Aquila sventrata che arrivano dalla tv e si
immedesima. La ferrovia è stata bloccata tra Avezzano e Torre de’ Passeri. Corse alternative con i bus.
Ad Avezzano il sindaco Antonello Floris ha deciso di non
riaprire oggi gli edifici pubblici.
«Ora», dichiara, «bisogna ricontrollare tutto. Stamattina (ieri
ndr) a Paterno un masso è caduto sul bordo di una strada. Ne
stiamo rimuovendo altri. Intanto, stiamo organizzando una
spedizione di alimenti in alcuni
centri vicini all’Aquila».
A Celano situazione più
drammatica con il centro storico ferito al cuore. Una facciata
della chiesa di San Giovanni si
è gonfiata, una parete lungo la
discesa di via Sant’Angelo è
crollata. Problemi seri anche
nelle chiese di Sant’Angelo e
San Francesco. Nella prima è
rovinosamente crollata una
parte del muro dell’altare maggiore, mentre l’altra ha subìto
seri danni alla struttura. Ieri sera molti celanesi hanno lasciato le case. Lo stadio Bonaldi è
stato aperto alla popolazione, altri si sono radunati spontaneamente in località Starzette.
Nella Marsica i vigili del fuoco di Avezzano hanno eseguito
verifiche in varie località. Oltre
a Celano si continuano a controllare immobili e monumenti: a Cerchio il municipio e la
chiesa Madonna delle Grazie
soaranno dichiarati inagibili.
chiuse in attesa del controllo di
agibilità. Dentro il pallone degli
impianti sportivi di via La Torre sono stati accolti i residenti
di due case famiglia e di un centro psichiatrico dell’Aquila.
LE VITTIME. Alessio Di Pasquale, 21 anni di Antrosano di
Avezzano, studiava Ingegneria
elettrica all’Aquila. Aveva fre-
indumenti provenienti da un’azienda delle Marche pronti per
essere inviati nelle zone colpite
dal terremoto.
È il frutto del lavoro dei ragazzi della Protezione civile di
Celano. Un’opera di solidarietà
che continuerà a oltranza, dalla
Protezione civile invitano a contattare il numero 0863/79541 per
qualsiasi informazione. Intanto, tecnici e polizia locale controllano stabili e chiese per stabilire i danni. Ad Aielli il Comune ha ricevuto oltre cento richieste per rilievi nelle case lesionate dal sisma. A Magliano
dei Marsi, invece, il “Serpentone“ non è stato intaccato da
una crepa strutturale, ma solo
da piccole e insignificanti lesioni. Circa le chiese, oltre a Celano e Cerchio, ecco un primo
elenco di edifici danneggiati:
Sant’Antonio a Scurcola, Santa Lucia a Magliano, San Biagio a Cappadocia, Madonna
delle Grazie a Petrella, Santa
Barbara a Gallo, Santo Stefano
a Santo Stefano di Sante Marie, San Pietro a Rovere, Santissima Trinità ad Aielli Alto,
San Giuseppe ad Aielli Stazione, Santa Maria della Vittoria a
Carsoli, San Benedetto abate a
San Benedetto dei Marsi, la
chiesa a Ortona, Santa Felicita a Collarmele. Con molta probabilità il parroco di Collarmele, don Francesco Tudini, dovrà celebrare i riti pasquali nella palestra del Comune. Prevedibili simili celebrazioni in altre comunità parrocchiali.
Oggi alle 18 il vescovo di
Avezzano, monsignor Pietro
Santoro, insieme ai sacerdoti,
presiederà nella Cattedrale la
Santa Messa cosiddetta Crismale, momento solenne di comunione del presbiterio diocesano. Non mancheranno le parole del pastore sul momento di
passione della nostra terra.
Sarà anche distribuito ai sacerdoti e al popolo la sua lettera pasquale.
(hanno collaborato
Eleonora Berardinetti
e Dante Cardamone)
Alessio Di Pasquale
Gli operai transennano una casa pericolante nel centro di Avezzano
quentato l’Itis di Avezzano e
per un certo periodo aveva fatto l’arbitro. All’Università faceva la spola tra L’Aquila e Antrosano, e tornava a casa ogni fine
settimana per stare con gli amici e la famiglia. Luigi Cellini,
invece, di Trasacco, aveva solo
16 anni. Con la famiglia, che attualmente ha un negozio in via
Garibaldi, si era trasferito da
Roma a Trasacco e poi aveva
deciso di iscriversi alla scuola
alberghiera dell’Aquila. Viveva
in un convitto con altri due ragazzi di Trasacco, uno dei quali
ha riportato delle fratture alle
gambe nel crollo del soffitto che
ha ucciso Luigi. Oggi pomeriggio alle 17 verranno celebrati i
funerali nel piazzale antistante
la chiesa Madonna del Perpetuo Soccorso. Il sindaco Gino
Fosca e tutta l’amministrazione comunale hanno dichiarato
il lutto cittadino.
Gara di solidarietà nella
Marsica per dare ospitalità alle
vittime del terremoto. Da lunedì notte i primi arrivi degli primi sfollati. Un gruppo di universitari e diverse famiglie provenienti dal capoluogo abruzzese
sono da due notti a Carsoli dove i 14 comuni della Valle del
Cavaliere hanno messo a disposizione 250 posti letto tra alberghi, ostelli, Pro-loco e case private. Settanta persone di Pog-
Un cornicione pericolante in città
gio Picenze, uno dei comuni
colpiti dal sisma, sono arrivate
ieri sera a Canistro, ospiti di
un albergo del paese. Da San
Pio delle Camere è giunto nel
tardo pomeriggio di ieri a
Gioia dei Marsi un gruppo di
sfollati accolti nella palestra, negli spogliatoi e nella scuola, adeguatamente attrezzate.
Il Comune di Collelongo è
pronto a ospitare oltre cento
persone in ostelli e abitazioni
private, come Villavallelonga
e Sante Marie. Cinquanta po-
A Pasqua, un
pieno di sorprese.
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Luigi Cellini
sti sono poi disponibili alla clinica Ini di Canistro per eventuali
cure mediche. I comuni della
Comunità montana Valle Roveto, come anche Collarmele,
cercano immobili per l’accoglienza. L’ente montano sta organizzando anche una raccolta
di viveri come la maggior parte
dei comuni della Marsica. Acqua, latte, alimenti in scatola e
altro raccolti dalla Caritas, dalle associazioni di volontariato e
da gruppi spontanei di cittadini
ad Avezzano, Tagliacozzo, Car-
soli, Gioia dei Marsi, Trasacco,
Scurcola Marsica, Luco dei
Marsi e in molte altre località
marsicane. Grande solidarietà
anche dalla Santa Croce che ha
inviato molti tir d’acqua nelle
località terremotate, dal Cam
che manda all’Aquila in continuazione autobotti cariche d’acqua e da molte altre aziende locali. A Celano la solidarietà per
gli aquilani sfollati si è manifestata con 8 bancali di casse d’acqua, 100 filoni di pane, biscotti,
pannolini e si è in attesa di altri
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IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Goriano, in cento senza casa
Tante le abitazioni inagibili, a Pescasseroli 4mila posti negli alberghi
di Yvonne Frisaldi
GORIANO SICOLI. Sono 100 le persone rimaste senza casa
a causa della scossa di terremoto che ha devastato L’Aquila
e la sua provincia. Le loro abitazioni, in quella notte d’inferno, hanno subito forti danni, tanto da essere dichiarate inagibili. La furia del sisma non ha risparmiato neppure Castel
di Ieri dove una cinquantina di abitanti ha visto andare in
malora, in una manciata di secondi, i sacrifici di una vita.
È dunque la Valle Subequana la zona più colpita dal terremoto di lunedì mattina, nel
Centro Abruzzo, e Goriano ne
è l’emblema. Le famiglie si sono raccolte nella piazza del paese dove il sindaco Sandro
Ciacchi sta cercando di organizzare la loro sistemazione.
Dopo l’ultima scossa di ieri sera, gravi disagi anche per i treni: alla stazione di Goriano è
stato chiuso il primo binario
per il timore che possa crollare
l’edificio della stazione. I treni
passano solo sul secondo binario, con inevitabili rallentamenti sulle corse. Alcune famiglie, già da ieri sera, sono sistemate a Corfinio, all’hotel Excelsior. Le altre verranno sistemate nella tendopoli predisposta
dalla protezione civile che verranno montate questa mattina. Il Comune, ieri, ha provveduto a distribuire pasti caldi alle famiglie rimaste senza abitazione. Goriano ha subito ferite
gravi, come il crollo della biblioteca e del centro anzianiLesioni irreparabili invece alla
chiesa di Santa Gemma, la patrona del paese, che, secondo i
tecnici che hanno eseguito i sopralluoghi, dovrà essere demolita e ricostruita. Stato di emergenza anche per Castel di Ieri,
il sindaco Cinzia Carlone, ha
fatto l’elenco dei danni provocati dal sisma: gravissimi danni alle case del centro storico,
nella parte alta del paese. Una
cinquantina di persone, quelle
le cui abitazioni hanno subito i
danni peggiori, ieri notte hanno dormito in macchina, in località “la Fonte”, nei pressi degli impianti sportivi. Il Comune è inagibile per le profonde
crepe inferte dalla scossa di lunedì e da quelle successive. Ieri pomeriggio è stato compiuto
un accurato sopralluogo, non è
da escludere che il paese debba essere evacuato dopo la
scossa di ieri sera, anche per il
pericolo rappresentato dalla
stabilità precaria del campanile della chiesa. Stessa situazione a Castelvecchio Subequo,
I calcinacci e il portale
lesionato in vico Antonelli
ad Anversa degli Abruzzi. A
fianco alcuni dei senza tetto
di Goriano Sicoli radunati nella
piazza principale del paese
dove il centro storico è completamente inagibile. Tra le case
maggiormente lesionate quella
del sindaco Carmine Amorosi. Anche qui ieri c’è stato un
sopralluogo: il centro storico è
stato interamente chiuso e
transennato. Sia a Castel di Ieri che a Goriano Sicoli, che a
Castelvecchio Subequo, comunque, sono in arrivo tende
messe a disposizione dalla Protezione civile. A Raiano, dopo
la conclusione dei rilievi condotti dai tecnici del Comune, divisi in quattro squadre, confermati i danni ad alcune abitazioni e alla chiesa parrocchiale di
Santa Maria Maggiore. Qui è
stata rimossa la croce che sovrasta la facciata, rimasta in bilico dopo la prima forte scossa.
E ieri molti cittadini hanno
dormito in macchina per la
paura di nuove scosse. La protezione civile raianese, insieme alla polizia municipale, tra
l’altro, da due giorni è impegnata a deviare i mezzi pesanti
che, secondo le disposizioni,
non possono percorrere la sta-
tale 5 Tiburtina, tra Raiano e
Molina Aterno. Ancora chiuso
il ponte sulla stessa strada, tra
Corfinio e la Statale 17. Danni
gravi anche ad Anversa degli
Abruzzi dove sono caduti calcinacci nei vicoli più vecchi del
paese, come vico Antonelli.
Nel frattempo la macchina
della solidarietà e dei soccorsi
spinge l’acceleratore. A Pacentro il sindaco Fernando Caparso ha inviato una lettera alla cantante Madonna per sollecitarla a fare un concerto di beneficenza per i suoi conterranei abruzzesi, mentre a Sulmona la caritas ha messo a disposizione 35 posti per accogliere i
terremotati. Gara di solidarietà anche nell’Alto Sangro, rimasto indenne dal sisma. A Pescasseroli sono stati messi a disposizione, dalle strutture alberghiere, ben 4.000 posti letto
per chi è rimasto senza casa.
(ha collaborato
Pasquale D’Alberto)
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Esodo massiccio degli sfollati verso la costa. Vigile del fuoco stroncato da un infarto
La terra trema ancora
I morti sono 235. Ragazza estratta viva dopo 43 ore
di Gian Paolo Coppola
L’AQUILA. La terra trema ancora. Il terremoto colpisce per tre volte con una violenza appena inferiore alla scossa di lunedì
notte, provoca nuovi crolli e semina il terrore. Il bilancio è pesantissimo: 235 morti
accertati, 15 non ancora identificati. Quaranta appartengono a Onna, dove si è
smesso di scavare. I corpi sono allineati
nell’hangar della scuola sottufficiali della
Finanza, dove è stato allestito l’obitorio.
Ma si contano ancora una
trentina di dispersi. Cinquecento i feriti negli ospedali, 100 in
gravi condizioni. Gli sfollati, secondo i dati forniti dal presidente della Regione, Gianni
Chiodi, ammontano a 25mila.
Dalle macerie sono state
estratte vive 150 persone; l’ultima, una ragazza di Rimini, è
stata tirata fuori dopo 43 ore.
Anche i soccorritori hanno pagato il loro tributo di vita. Un
caposquadra dei vigili del fuoco è stato stroncato da un infarto. Aiuti arrivano da tutta Italia, mentre il presidente Usa
Barack Obama ha assicurato
di essere pronto a fornire il
suo contributo. In serata sono
state attivate 20 tendopoli con
16 cucine da campo in grado di
ospitare 14.500 persone.
L’ultimo movimento tellurico, di magnitudo 5.3 della scala
Richter, è stato avvertito nell’Aquilano alle 19.42, ma è stato sentito in tutto il Centro Italia. L’epicentro è stato localizzato tra San Panfilo d’Ocre,
Fossa, Sant’Eusanio e Forcenese. La violenta scossa ha provocato un nuovo esodo: migliaia
di persone stanno cercando rifugio sulla costa. Gli altri hanno preferito rimanere nelle tendopoli, nelle loro auto, nelle
strutture di fortuna allestite
da molti piccoli Comuni dell’area colpita.
Negli alberghi della riviera
sono ospitate già mille persone, Pescara è pronta ad aprire
le scuole. Ma la paura è diffusa: alcuni degli sfollati, sebbene alloggiati in albergo, hanno
preferito dormire nella hall o
nell’auto parcheggiata a
poca distanza. Secondo
Federalberghi, sono stati
garantiti
circa 6.500 posti negli hotel.
Lunedì
notte una ragazza si è lanciata dal balcone all’Aquila: è in coma
irreversibile.
Tutti hanno cercato di
arrangiarsi
per passare
la prima notte dopo il disastro: nei paesi, le prime
tende sono arrivate solo ieri, ma in numero
inferiore alla richiesta iniziale,
mentre mancano ancora i bagni in numerose zone. All’Aquila ci sono stati nuovi crolli
in centro. Diverse porzioni delle mura che cingono la città sono venute giù. Ha ceduto parte
del Duomo e anche la cupola
della chiesa delle Anime Sante, già devastata dal sisma di
lunedì. Chiuso il ponte Belvedere. Crolli di edifici anche in
diversi paesi dell’Aquilano, a
Picenze, Petogna e Villa di Ba-
Assistenza
sanitaria
in una
tendopoli
dell’Aquila
A destra
la chiesa
delle Anime
sante
del capoluogo
devastata
dopo
il sisma
Una squadra
antisaccheggio
del corpo
forestale
impegnata
a vigilare
sulle case
abbandonate
dopo la scossa
di lunedì
notte
Sopra
le macerie
di un palazzo
crollato
all’Aquila
risciano.
Si continua a scavare, ma
escono solo cadaveri dalla Casa dello studente dell’Aquila,
che dovrà essere demolita per
consentire il recupero sotto le
macerie ed evitare pericoli ai
soccorritori. Ieri, è tornato il
premier Silvio Berlusconi, che
anche oggi si riaffaccerà all’Aquila. Si preparano al viaggio
anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i
presidenti del Senato, Renato
Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini, che trascorrerà la
Pasqua in una tendopoli. Cordoglio dal Consiglio d’Europa,
in attesa dei funerali che po-
trebbero svolgersi venerdì.
Accanto alla paura per le
scosse vere, quella provocata
dai falsi allarmi con telefonate
e sms, che hanno ha fatto uscire la gente da uffici e abitazioni in tutto l’Abruzzo. Da oggi,
1.500 tecnici cominceranno a
monitorare gli edifici colpiti.
L’Agenzia delle entrate ha sospeso i pagamenti di tasse locali e nazionali per i comuni coinvolti dal sisma. Il Governo, nel
Consiglio dei ministri di domani, varerà gli aiuti economici.
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Lunedì oltre 260 mila utenti hanno visitato www.ilcentro.it
Voci, volti, storie: il giornale
in uno speciale multimedia
di Laura Venuti
PESCARA. Voci, volti, informazioni, storie e la cronaca minuto per
minuto di quello che sta succedendo
nei centri colpiti dal terremoto: è così che il sito del Centro ha raccontato
e sta continuando a raccontare sulle
sue pagine e adesso anche in uno
L’impegno in diretta della redazione sul sito è iniziato nella
notte di domenica, appena si è
avvertita la scossa che ha distrutto interi paesi.
Sin dai primi momenti i giornalisti del Centro hanno raccontato via web con le loro voci
quello che stava succedendo: la
paura, il dolore, le case distrutte. Con il passare del tempo alle
prime testimonianze si sono aggiunti i video, le foto e ancora altre voci, quelle dei soccorritori,
degli sfollati, di chi si è salvato.
Una diretta multimediale che è
continuata anche ieri, con il
speciale multimediale il sisma che
ha sconvolto l’Abruzzo. Un’attenzione premiata dai duecentosessantamila utenti che durante tutta la giornata di lunedì hanno utilizzato il sito (www.ilcentro.it) per informarsi
su quello che stava succedendo e
hanno fatto totalizzare oltre un milione e ottocentomila pagine viste.
Un’anziana
nella
tendopoli
di Paganica
racconto della notte nelle tendopoli, dell’opera dei soccorritori
tra le macerie e della forte scossa che in serata ha fatto tremare di nuovo l’Aquila. E proprio
per ricomporre tutti i frammenti multimediali che hanno raccontato la tragedia dei centri
colpiti il sito del Centro ha anche creato una pagina speciale
che racchiude tutti i contenuti
prodotti dalla redazione: dalle
foto alle cronache minuto per
minuto, passando per i video e
le mappe dei danni e dei punti
di accoglienza allestiti per dare
aiuto ai terremotati.
La colazione per gli sfollati al centro sportivo Colella a Coppito
Da ogni parte solidarietà a Parisse
PESCARA. Solidarietà e affetto sono
stati espressi ieri da giornalisti e rappresentanti delle istituzioni a Giustino Parisse, il giornalista del Centro
che nell’ecatombe di Onna ha perso i
due figli Maria Paola e Domenico e il
padre Domenico. A Giustino e alla sua
famiglia hanno manifestato il loro cordoglio e la loro vicinanza il colleghi
del coordinamento dei Cdr del Gruppo
Espresso in rappresentanza di tutti i
giornalisti del gruppo, il presidente
della Federazione nazionale della
stampa Franco Siddi, l’Associazione
stampa abruzzese con il segretario Lodovico Petrarca, la presidenza dell’Inpgi, istituto di previdenza dei giornalisti italiani, l’Unione nazionale dei cro-
nisti italiani che si è unito al lutto e ha
reso omaggio al difficile impegno di
tutti i cronisti impegnati nelle zone colpite dal sisma. Un ideale abbraccio è
arrivato anche dall’Ordine regionale
dei giornalisti. Ma la solidarietà è arrivata anche dal comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Esposito
Alaia così come da semplici cittadini,
come Nicola Bottazzi, di Porto Mantovano (Mantova), che si è detto vicino
al dramma di Parisse. Toccante anche
il saluto dai ragazzi della redazione
del giornale d’istituto del liceo ginnasio Augusto di Roma. Un saluto affettuoso anche dall’agenzia Prensa Mare
di Santa Fè, Argentina, e dal movimento dei giovani albanesi «Mjiaft».
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Ma dal dolore rinasce la speranza: ha il volto di Stefano, il bimbo di 6 mesi sopravvissuto
Onna, paese degli spettri
Giovanna gira tra le macerie e racconta la morte
di Lorenzo Colantonio
ONNA. L’ultima scossa scuote Onna e la
fa ripiombare nel dolore. L’ultima scossa
fa fuggire quella povera gente anche dalle
tende appena montate. L’ultima scossa,
delle 19,42 di ieri, segna un’altra ferita sulla carne più lacerata dal terremoto d’AIl giorno dopo Onna è come
la targa ancora attaccata all’ingresso della frazione, dove c’è
scritto «via dei Martiri». Nell’epicentro del terremoto, il giorno dopo, lo scenario è cambiato. L’ultima
scossa ha finito il lavoro
delle ruspe.
La disperazione è cresciuta. La gente,
che ha atteso
tende e bagni
chimici, torna a dormire
in macchina,
ha i panni stesi sui parabrezza.
I MORTI.
«Lì sotto c’erano Antonio De Felice e due bambini piccolissimi», continua
Giovanna
Papola con
la voce che
sembra una
cantilena.
Si volta a destra e con lo
sguardo attonito dice: «Olga la
fornaia è ancora sepolta».
Onna è una via Crucis di 258
vivi e quaranta morti. E lungo
le stradine della frazione morta incontri le storie più tristi
del mondo. Vedi una donna
che fruga tra le macerie, infila
una mano in un giubbetto rosso, piange e urla piegata su se
stessa verso i vigili del fuoco:
«Vi prego aiutatemi a ritrovare la mia roba».
E’ una donna che ha perso
due nipotini sotto le macerie.
Ed è morto anche il papà di
quei bimbi. Ma lei cerca un documento, un bancomat, un libretto d’assegni. Cerca tutto
ciò che può aiutarla a riprendersi la vita.
«E’ tutto inutile, signora,
scenda giù», ma lei piange e si
dispera piegata su se stessa.
NON CAMBIA NULLA. Uno
dei tre vigili si chiama Caruso, è di Benevento. Si volta verso la casa distrutta ed esclama:
«Povera gente. Di terremoti ne
ho vissuti quattro, nell’Ottanta
ero ad Ariano Irpino. Vedi
quelle macerie? Quando lì sopra l’erba sarà alta due metri
forse le toglieranno. E’ sempre
così. E’ sempre uguale. Non ce
la faccio più a vedere le stesse
scene».
Bruno Ludovico, il tassista
di Onna, ha perso tutti: moglie,
figlio, mamma e fidanzata del
figlio. Della sua famiglia solo
lui si è salvato, salendo in cima
al tetto. Anche Bruno Berardino non c’è più. E’ morto insieme alla madre e alla nonna.
Era l’anima della frazione di
400 anime alle porte dell’Aquila, organizzava la festa del borgo e faceva vivere la Pro Loco.
«Se Bruno fosse ancora qui
ora non avremmo problemi
per i bagni chimici e le tende
che arrivano tardi. Lui sì che
era bravo a trattare con le autorità. Se fosse ancora vivo
avrebbe subito creato un comitato», dice Stenia rassegnata.
bruzzo. Il giorno dopo Onna ha gli occhi di
Giovanna che gira nella frazione fantasma, e che sembra imbambolata tra le case rase al suolo. «Lì è morto Antonio Centi», dice indicando le macerie. «Lì è morta
anche la sua bimba, aveva sei mesi».
Qui a destra Giovanna Papola mentre gira tra
le macerie di Onna. Qui in basso i panni stesi
sull’auto di Stenia Masci diventata la casa
della famiglia sfollata. E più in basso la
ricerca di effetti personali
(foto ellecì)
Finalmente a 36 ore dal sisma
arrivano tende per gli sfollati
ONNA.Dopo trentasei ore dalla catastrofe, alle 15,45 di
ieri è arrivato il primo vero rifugio per gli sfollati in attesa di un riparo e di bagni biologici. L’enorme tenda
montata dalla protezione civile di Fiuggi è solo la prima
di quelle che serviranno a garantire i 258 posti previsti.
Le operazioni di soccorso infatti sono proseguite ed eviteranno ad Onna un’altra notte di freddo. Almeno quello,
perché la paura e il dolore restano, e uniscono le persone che aspettano da un giorno e mezzo e le altre che sono continuate ad arrivare durante l’intera giornata di ieri. Per il momento mancano all’appello ancor trentadue
posti letto. Ma la macchina dei soccorsi si è messa in
moto e c’è solo da aspettare. Ancora.
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Il piccolo
Stefano
con la mamma
Stefania
E’ il bimbo
sopravvisuto
ad Onna
Evaldo, per tre ore
sotto le macerie
salvato da un angelo
E’ una via Crucis Onna, dove la polemica supera anche
il dolore. E dove le contraddizioni si accavallano. Come
quella di Elisa che, ieri mattina, cercava il rossetto tra le
macerie. «E’ fuori di testa», dice un’amica scuotendo la testa. O come i panni ancora
stesi sui cofani della auto diventate case, armadi, cucine,
salotti, perché alle 11 di ieri
le tende non erano ancora arrivate. «Né tende né bagni»,
dice Stenia Masci. La sua auto è la più fotografata di tutte:
dà il senso della lentezza della burocrazia. E se uno ha un
bisogno fisiologico, deve umiliarsi davanti a tutti, nascondendosi dietro un albero, perché ad Onna non hanno portato neppure i bagni chimici. «I
politici cercano solo pubbli-
Marini tra i disperati
«Ce la dovete fare»
ONNA. Alle 14 arriva Franco Marini.
L’ex presidente del Senato si presenta
davanti alle macerie di Onna, il paese
più colpito dal sisma, accompagnato
dal senatore Giovanni Legnini e dal parlamentare Giovanni Lolli. Era atteso
anche il premier Silvio Berlusconi, che
però non si è più presentato nel cuore
del terremoto.
«Qui lo Stato c’è e le istituzioni ci sono. La Protezione civile sta compiendo un grande sforzo di coordinamento degli aiuti», sono le parole di Marini. L’ex presidente del Senato si ferma ad Onna mentre va a San Pio delle Camere, suo paese di origine. «Volgio vedere quello che c’è in questi paesini», dice, «una cosa è vederli dalle
immagini, altra e vederli con i propri
occhi. Castelnuovo è stato colpito duramente, come Onna: a San Pio delle
Camere la situazione è migliore».
Marini ha descritto la sua terra come un «territorio pieno di potenzialità per il turismo. Il terremoto, come
diceva mia nonna, è un mostro imprevedibile. L’Abruzzo ce la deve fare, ce
la deve fare l’Italia».
cità. Abbiate il coraggio di
scriverlo sui giornali», sbottano Stenia e, accanto a lei, Loreto Marrone.
Ma le storie di Onna non sono solo di morte e rabbia. Onna cerca la speranza e la trova nel viso paffutello del piccolo Stefano.
IL BIMBO SOPRAVVISSUTO. Ha sei mesi, Stefano. La
mamma è Stefania Coppola,
ed è la storia più bella di Onna perché ha il sapore della
speranza. Stefano è il bimbo
scampato alla morte. Lui e il
piccolo Simone, che di mesi
ne ha solo tre, sono gli ultimi
bimbi rimasti a Onna. Ma Stefano avrà una storia particolare da raccontare.
La casa del papà Vincenzo
Pezzopane è la più devastata
della frazione. Eppure il bim-
bo è salvo insieme ai genitori
e alla sorellina Gloria di 10
anni. E’ salvo grazie a un’eccezionale intuizione della
mamma.
«Me lo sentivo», racconta
Stefania. «Domenica sera ho
detto ai miei: stanotte dormiamo in giardino». E da lì hanno visto la casa sbriciolarsi, e
la frazione morire. Ma di storie che fanno voltare pagina
ce ne sono tante altre, come
quella di Pio Ludovici, l’avvocato, che ha salvato quattro persone. O quella di Evaldo Foresta, 69 anni, che deve
la vita a un angelo, Luigi Imperiale, il veterinario del paese, che gli ha teso la mano e
lo ha tirato fuori dalle macerie.
TRE ORE CON LA MORTE.
«Ero morto», racconta Evaldo. «Per tre ore sono rimasto
sotto le macerie. Non potevo
parlare e le gambe, da qui a
sotto, erano come paralizzate», dice toccandosi un ginocchio.
«Avevo i chiodi delle travi
conficcati nelle cosce. Per tre
ore sono rimasto sotto il tetto, ero morto. Mi ha salvato
Luigi, mi ha preso in braccio
e mi ha portato giù. Qui piangono pure i sassi, ma io sono
stato fortunato». Per tutta la
vita, Evaldo dirà grazie al
suo angelo. Perché più grande è il lutto, più cresce la solidarietà.
Ne sa qualcosa Franco,
che vive su una sedia a rotelle ed ha trovato chi, invece di
fuggire mentre la terra di Onna tremava, ha preso di peso
lui e la carrozzella. E Franco
ora è vivo. O come Paolo Paolucci che per salvare la moglie ha salvato se stesso.
L’ABBRACCIO ALLA VITA.
Paolo ha perso la mamma Antonina e la sorella di 50 anni.
Ha perso anche la casa. Deve
la vita ad un abbraccio.
«Eravamo a letto. Appena
ho sentito la scossa ho subito
pensato a proteggere mia moglie: mi sono voltato verso di
lei e l’ho abbracciata mentre
dal tetto si staccava la trave
che è finita proprio dov’ero disteso un secondo prima», racconta Paolucci toccandosi dietro la schiena dove ha solo un
graffio.
IL SORRISO DI PASQUALE.
Erano abbracciati anche Benedetta e il suo fidanzato. Loro non ce l’hanno fatta, li hanno trovati morti tra le macerie. E le urla di disperazione
dei genitori dei due fidanzatini sono impossibili da dimenticare. Ma anche da quest’ultima storia, terrribile come tante altre storie di Onna, parte
un messaggio di speranza
quando Stefania, la mamma
del bimbo sopravvissuto, si
avvicina a Pasquale Pezzopane, lo accarrezza e lo abbraccia. Siamo nel prato accanto alle macerie, lì dove
due giorni fa quaranta bare
erano messe in fila. Lì dove la
mamma del piccolo Stefano
dà quella carezza. Pasquale è
il papà di Benedetta e per la
prima volta si lascia andare a
un sorriso.
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MERCOLEDÌ
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IL CENTRO
8 aprile 2009
IN ABRUZZO
IL TERREMOTO ALL’AQUILA
In centro è strage di studenti
Morti 13 teramani, tra loro tre coppie di fidanzati e due sorelle
di Dino Venturoni
L’AQUILA. In centro è una strage
di universitari. Il simbolo di questa strage è la Casa dello Studente
di via XX Settembre, da poco ristrutturata, che si accartoccia portando via le vite di non si sa quanti
ragazzi (ieri sera ne erano rimasti
TRAGICO ELENCO. Tra le
vittime teramane tre coppie
di fidanzati: Lorenzo Cinì, 23
anni, e Arianna Pacini, 27,
di Montorio; Lorenzo Della
Loggia, 25, e Sara Persichitti, 23, di Atri; Alberto Guercioni, 35, di
Sant’Egidio,
e Genny Antonini, 24, di
Controguerra. Morta anche la sorella
di quest’ultima
Giusy,
22. Le altre
vittime teramane sono
Sara Bronico, 31 anni,
di Atri; Gabriele Di Silvestre, 19, di
Civitella;
Matteo Vannucci, 22, di
Tortoreto;
AndreaPuliti, 24, di Bellante;Federica Moscardelli, 24, di
Montorio; Serena Scipione, 24, di Bisenti.
MARTA E’
VIVA. Le ultime due della
tragica lista erano le amiche
del cuore e compagne di appartamento di Marta Valente, 24 anni, di Bisenti. Solo su
Marta si può scrivere una storia a lieto fine: 23 ore dopo il
sisma l’hanno tirata fuori viva gli uomini
del soccorso
alpino e speleologico da
quello che restava di una
palazzina di
quattro piani
in via Sant’Andrea. «È
stato un salvataggio delicato»,raccontano gli speleologi, «c’erano travi pericolanti molto vicine». I
soccorritori
l’hanno trovata
stesa
sul letto: a
meno di 20
centimetri
dal suo corpo una trave di cemento armato che si è staccata dal soffitto e che è stata la sua salvezza. Ha infatti evitato che
le finissero addosso le altre
due travi cadute perpendicolarmente. La ragazza è rimasta così protetta e bloccata.
Marta deve anche ringraziare Matteo, un ragazzo estratto dalle macerie dello stesso
edificio prima di lei. Appena
uscito ha segnalato ai soccorritori il punto dove più o meno si trovava.
LE TRE AMICHE. Dai resti
dello stesso appartamento,
ore dopo, verranno fuori i corpi di Serena e Federica. Con
Marta erano amiche dai tem-
quattro da tirare fuori). Ma nei
dintorni crollano altre palazzine
abitate da studenti. E la provincia
teramana paga un prezzo altissimo. Nel giro di poche centinaia di
metri muoiono 13 giovani di ogni
parte del Teramano.
L’incredibile caso di Marta
di Bisenti, salvata dopo 23 ore
Senza scampo le due amiche
Sopra Marta Valente e Serena Scipione
la prima si è salvata e la seconda è morta
con Federica Moscardelli (sotto a sinistra)
Sotto al centro Matteo Vannucci, a destra
i fidanzati Lorenzo Cinì e Arianna Pacini
pi del liceo. Inseguivano il comune sogno di laurearsi in
medicina e di poter salvare vite umane. Tre amiche che si
sono date la buonanotte domenica sera, non sapendo
che sarebbe stata l’ultima volta. Unite nella vita, separate
nel destino. La salma di Serena Scipione era attesa già
per ieri sera a Bisenti, un paese sotto shock. Tanti gli amici
che piangono una ragazza definita «bella, simpatica, eccezionale». Sognava di salvare
la gente, dicono coloro che la
conoscevano bene. Disperati
il padre Silvio, la mamma Teresa Modesti e la sorella Valeria, che doveva sposarsi in
agosto. Marta invece è in un
letto dell’ospedale di Chieti
con il papà Marco, veterinario all’istituto zooprofilattico
di Teramo, la mamma e il fratello Paolo intorno a lei. Marta è anche la nipote di Agreppino Valente, ingegnere capo della Provincia di Teramo.
Con Serena è morta Federica Moscardelli, classe ’84, di
Montorio. La sorella Fabiana è scampata al sisma: stava
in una casa poco distante. Federica, che lascia i genitori
Teodoro e Grazia, era conosciutissima a Montorio perché molto attiva nel volontariato (era nella Croce Bianca)
e in chiesa (faceva parte del
gruppo Tend e del coro della
Tendopoli).
LORENZO E ARIANNA.
Montorio, con Atri, è il paese
che paga il prezzo più pesante. Oltre a Federica Moscardelli sono morti nel terremoto Lorenzo Cinì, classe 86,
un ragazzo con una terribile
storia di lutti familiari alle
spalle al quale erano rimasti
solo il papà Franco, direttore
della Bls di Alba, e una zia, e
la sua compagna Arianna
Pacini, 27 anni, con la quale
conviveva all’Aquila. Stavano insieme da tre anni e mezzo. Il 20 aprile lui avrebbe discusso la tesi in fisioterapia e
giocava a pallavolo con il
Montorio in serie B. Arianna
doveva compiere 28 anni a luglio, studiava psicologia e ballava con una scuola di danza.
Lascia il papà Alessio, pensionato, la madre Liliana, direttrice amministrativa della
scuola di Bellante, la sorella
Piera e il fratello Damiano. I
due fidanzati domenica sera
erano ripartiti per L’Aquila
perché lei aveva lezione lune-
dì. Li hanno trovati vicini,
nel letto.
MATTEO. Aveva 22 anni,
Matteo Vannucci di Tortoreto, e sotto le rovine dell’alloggio che occupava è rimasto sepolto il suo sogno di una brillante carriera di insegnante.
Matteo si era laureato in lettere a soli 21 anni e aveva grandi progetti. A riconoscerlo sono stati i genitori, con i quali
(e con una sorella) Matteo viveva in via De Gasperi a Tortoreto Lido. Qui ha visto per
l’ultima volta la famiglia domenica pomeriggio. Il padre,
pescatore, è persona conosciuta e stimata a Tortoreto e
non solo. Oggi alle 15.30 i funerali nella chiesa dell’Assunta.
LE SORELLE E ALBERTO.
La Val Vibrata è rimasta in
ansia quasi due giorni per
due sorelle di Controguerra
rimaste sotto le macerie dell’appartamento che occupavano in via Roma. Un loro fratello si è salvato. La speranza
per Genny e Giusy Antonini, 24 e 22 anni, è invece finita nella serata di ieri. E insieme è finita la speranza di trovare vivo Alberto Guercioni, 35enne impiegato in una
ditta di impianti fotovoltaici,
che era il fidanzato di Genny
e che con le due sorelle era
partito per L’Aquila domenica sera. La prima scossa, nella tarda serata di domenica,
ha allarmato i tre ragazzi,
che hanno chiamato i loro cari. Alberto ha poi deciso di rimanere la notte insieme alla
ragazza per tranquillizzarla e
ripartire l’indomani mattina.
ANDREA. San Mauro, frazione di Bellante, piange Andrea Puliti. Lunedì mattina
il padre Ornello, idraulico, ha
ottenuto in prestito una moto
ed è partito, solo, alla ricerca
del figlio. Gli avevano detto
che Andrea era rimasto
schiacciato dalle macerie, ma
che era vivo ed era stato trasportato in ospedale. Dall’ospedale l’uomo è stato però
mandato in obitorio e lì ha riconosciuto la salma del figlio.
Poi da solo, in moto, Ornello
è tornato a casa. Andrea aveva 24 anni, studiava ingegneria informatica e condivideva
un appartamento con tre ragazzi. Uno è rimasto illeso,
due feriti ma ce l’hanno fatta.
Ieri la salma di Andrea è stata trasportata a casa. Oggi alle 16 il funerale.
GLI ATRIANI. Il Comune di
Atri ha proclamato il lutto cittadino. Tre i giovani della
città che hanno perso la vita
nel terremoto. Si tratta di Sara Persichitti e Lorenzo
Della Loggia, una coppia di
fidanzati, e di Sara Bronico.
Sara Persichitti, studentessa
di scienze infermieristiche,
abitava in una palazzina di
via XX Settembre. Il suo ragazzo, che collaborava come
agrotecnico con l’ufficio di
Atri della Coldiretti e stava
per laurearsi in agraria all’università di Teramo, era andato a stare da lei per un paio di
giorni. Lorenzo spesso si alzava prestissimo al mattino per
aiutare i genitori, che hanno
un’azienda agricola in contrada San Giacomo. La terza vittima di Atri, Sara Bronico,
che avrebbe compiuto 32 anni il prossimo 6 luglio, si era
trasferita
nel
capoluogo
abruzzese per lavorare come
infermiera e seguire così le
orme della madre, infermiera
all’ospedale di Atri.
GABRIELE. Villa Lempa di
Civitella piange la più giovane vittima teramana. Gabriele Di Silvestre aveva appena
19 anni ed era al primo anno
di università. La sorella si
era laureata una settimana fa
con il massimo dei voti. Tutto
studio, famiglia, amici e chiesa, Gabriele era credente e
praticante. Don Stefano Iacono, parroco di Villa Lempa,
serba un bellissimo ricordo
di lui. I funerali del giovane
si celebreranno domani alle
16 nella chiesa del Carmine.
Il Comune di Civitella ha proclamato il lutto cittadino.
(Hanno collaborato
Catia Di Luigi, Marco Mutoschi, Alex De Palo, Danilo Spezialetti, Beatrice Marinelli ed
Emanuela Michini)
IL CENTRO
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Crolla l’istituto, salvati 7 bimbi
San Gregorio, poliziotti e pompieri di Teramo scavano per ore
di Diana Pompetti
L’AQUILA. Le mani che scavano, flebili voci che diventano sempre più vicine e quel «sono vivi» urlato che rischiara una notte da apocalisse: a San Gregorio i sette bimbi della casa famiglia “Immacolata Concezione” sopravvivono alle macerie con quattro religiose. Solo suor Anna non ce la
fa. L’istituto, che da decenni ospita piccoli ni che hanno bisogno di aiuto, non c’è più: il sisma lo ha ingoiato.
Quando alle 5 di lunedì Leo
Luciotti e Angelo Del Sordo, due assistenti capo della
Polstrada di Teramo, sono arrivati nella piccola frazione
hanno trovato i vigili del fuoco (tutti uomini arrivati dal
comando teramano) che
da più di un’ora scavavano per trovare i bambini,
tutti tra i 5 e
i 9 anni, sia
italiani che
stranieri.
«Quando li
ho
sentiti
piangere»,
racconta Luciotti,
«ho
giurato a me
stesso
che
avrei
fatto
qualsiasi cosa per tirarli
fuori». E così
è stato. Per
ore poliziotti
e pompieri
hanno scavato a mani nude tra le macerie, spostando
pietre e travi, cercando pertugi e aprendo piccoli varchi
tra le pareti crollate del vecchio edificio in pietra. «Poi intorno alle 8», racconta ancora
Luciotti, «le voci sono diventate sempre più vicine, abbiamo sentito piangere e abbiamo capito che potevamo salvarli. Per noi è stato come nascere una seconda volta». I
sette piccoli ospiti, tutti bambini tra i quattro e gli otto anni, devono la vita ad una piccola parete, l’unica rimasta
integra, che li ha riparati.
«Erano uno vicino all’altra,
insieme alle suore», racconta
ancora il poliziotto, «dopo la
forte scossa della notte sono
scappati verso la porta, ma
quando sono arrivati tutto l’edificio è crollato e così sono rimasti bloccati sotto le macerie. La piccola parete era intatta e il crocifisso appeso al
muro non era cascato».
Poliziotti e pompieri hanno
lavorato per tutta la notte,
scavando con le mani per il timore che un mezzo meccanico potesse provocare altri
crolli.
Lo hanno fatto per ore, pregando e sperando di poter
continuare a sentire quei
pianti. «Abbiamo scavato e
continuato a scavare», racconta ancora, «chiamandoli
continuamente fino a quando
li abbiamo trovati. Erano vicino alla porta, uno accanto all’altro».
Poi i piccoli sono usciti: con
loro quattro religiose dell’istituto. All’appello mancava
suor Anna. «L’abbiamo cercata», raccontano i soccorritori,
«ma ben presto ci siamo accorti che per lei non c’era nessuna speranza». I soccorritori hanno continuato a scavare per tutta la giornata di lunedì con l’aiuto dei volontari
arrivati in tanti.
Solo nella tarda mattinata
di ieri è stata trovata suor Anna Palumbo.
I piccoli portati fuori
con quattro religiose
Muore una suora
Nelle foto di Leo Luciotti
a destra quello che rimane
della casa di accoglienza
di San Gregorio, dove sono
stati salvati sette bimbi
Sopra bare di vittime allineate
nella frazione aquilana
Madre e figlia vive per miracolo
Uniche sopravvissute nella casa di Santa Barbara
L’AQUILA. Nel quartiere di Santa
Barbara il palazzo di tre piani è venuto giù in pochi attimi. Quando
Leo Luciotti e Angelo Del Sordo, i
due poliziotti della stradale di Teramo che subito dopo la grande scossa
si sono messi in viaggio da Teramo
A sinistra
l’edificio
di Santa
Barbara
dove
poliziotti
teramani
hanno
salvato
madre
e figlia
La suora, responsabile della mensa dell’istituto, gestito
dall’ordine del Sacro Cuore,
al momento del sisma era nel
suo alloggio, al pianterreno
dell’edificio collassato. Ci sono volute altre 24 ore di lavoro e di scavo a mano per spostare due piani di detriti del’edificio.
Alle 13.30 un cane dell’unità cinofila della Guardia di
finanza ha individuato il corpo della 60enne, nata nella
frazione di Paganica. «Per
noi», ha detto tra le lacrime
la madre superiora suor Mirella Del Vecchio, «è una
grande perdita. Che Dio l’abbia in gloria».
E da ieri è scattata la corsa
alla solidarietà per i bambini,
che sono ospitati in un’altra
struttura. Dello storico edifi-
cio di San Gregorio non resta
che un cumulo di detriti. A
fianco ci sono i resti della casa in cui viveva un poliziotto
in servizio alla prefettura dell’Aquila e sua moglie. Li hanno trovati abbracciati, sotto
le macerie della casa appena
ristrutturata. Non sono riusciti a fuggire nella notte di
San Gregorio. Quando i soccorsi sono arrivati la casa era
per raggiungere L’Aquila, sono arrivati hanno pensato che lì dentro
non ci fosse più nessuno in vita. Poi
si sono avvicinati, hanno sentito dei
lamenti e hanno capito che c’era
qualcuno. Tra le macerie hanno trovato Anna, 60 anni, e la figlia di 35.
«L’ultimo piano della casa», raccontano i poliziotti,
«ha schiacciato i primi due.
Quando siamo entrati abbiamo sentito delle grida e piano piano abbiamo cominciato a scavare per cercare di
trovare le persone».
Per più di un’ora hanno
scavato insieme ai vigili del
fuoco e ai volontari nella speranza di trovare al più presto le persone che si trovavano all’intero. «Madre e figlia
stavano cercando di mettersi in salvo», raccontano,
«quando la casa è crollata. Il
terzo piano ha schiacciato
già un cumulo di macerie.
Hanno scavato, hanno chiamato, hanno sperato.
«Purtroppo non c’è stato
nulla da fare», dicono i soccorritori, «la casa è crollata
addosso ai due non lasciando
loro nessuna possibilità di
scampo».
Poi, alle prime luci dell’alba, le macerie hanno restituito i corpi di moglie e marito.
gli altri due. Le abbiamo trovato dietro la porta salvate
da alcuni assi che le hanno
riparate. Inutile dire che erano sconvolte, sconvolte ma
vive».
Le uniche persone ad uscire vive da quel palazzo, un
edificio in cui abitavano varie famiglie.
Solo mamma e figlia si sono salvate. Fuori, in strada, i
superstiti, gli inquilini degli
altri palazzi vicini osservano
e pregano. Sperano in un altro miracolo, sperano ancora che qualcun altro possa
uscire.
Abbracciati. L’ultimo abbraccio prima della morte, nella
notte ingoiata dal terremoto.
Qualche metro più in là i
pianti di sette bambini, usciti
vivi da un cumulo di macerie: a San Gregorio, nonostante tutto, la vita non si ferma.
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Ospedale, pronte le denunce
Manager e assessore contro i costruttori, intanto ricoveri in tenda
di Walter Nerone
L’AQUILA. Il passaggio di consegne con
l’ospedale da campo della Regione Marche
è avvenuto nel cuore della notte, senza cerimonie né annunci, ma il San Salvatore
non è certo uscito di scena. Anzi. «Io credo
che sia neccesario pretendere chiarimenti
da chi l’ha progettato e realizzato», ha detto ieri il manager Marzetti. «Di chi ha combinato tutto questo sentirete parlare molto, è una promessa», è sbottato l’assessore
regionale Venturoni.
Uscito l’ultimo medico, dietro l’ultimo dei 350 pazienti
trasferiti in altri presidi, tra
cui da ieri anche quelli di
Lanciano e Vasto, nella mastodontica quanto fragile
struttura sono entrati gli
esperti della Protezione civile. Devono stabilire se e quali
reparti possono essere eventualmente riutilizzati, magari
subito. Tra le priorità, la radiologia, per evitare viaggi
per semplici accertamenti.
Le verifiche. Ma altri tecnici presto dovranno analizzare
a fondo il gigante dai piedi di
argilla inaugurata 9 anni fa.
Dovranno spiegare fino a che
punto è logico che si sia sgretolato alla prima seria scossa.
Serve una risposta tempestiva e convicente, perché il cantiere è ancora aperto e sarebbe imperdonabile far continuare a costruire una struttura inidonea al compito. «Va
bene che all’epoca
del
progetto certe
norme
non erano in
vigore», ha
osservato
Marzetti,
«ma in un
territorio dove l’ipotesi
terremoto
non era così
peregrina il
minimo che
si chiedeva a
un ospedale
era di reggere almeno un
minuto più
di una qualunque casetta costruita
in
economia».
Invece, tra
lo scalpore
universale, il
San Salvatore non ha retto neanche il
tempo di ricevere i primi feriti per la scossa di domenica
notte. Pareti esplose, tubi
spezzati, crepe e calcinacci. E
per documentare questa «singolarità» ieri le televisioni
francesi e spagnole sono andate a curiosare tra muri
scoppiati, pensiline deserte,
porte divelte e sbarrate col
nastro biancorosso.
Anche per questo, poco prima di incontrare il ministro
della salute, Maurizio Sacconi, l’assessore regionale alla
sanità Lanfranco Venturoni ha rilanciato con durezza
la presa di posizione del direttore generale della Asl aquilana. «Ci sono molte cose da capire, per esempio la necessità
e la funzione di quei piani interrati. Garantisco che chiederemo spiegazioni in tutte le
sedi opportune», ha detto prima di entrare sotto le tende
allestite a tempo di record dalla Protezione civile della Regione Marche.
Ospedale in tenda. Intanto
l’ospedale da campo è a regi-
Un ferito
al pronto
soccorso
Sopra
Marzetti
APPELLO
Castel del Monte, serve
aiuto per gli sfollati
CASTEL DEL MONTE. Un appello
dal Comune di Castel del Monte. Il paese è stato solo sfiorato dal terremoto,
danni niente di preoccupante, conferma il sindaco Luciano Mucciante. Ora
il paese è diventato un centro di accoglienza per numerose famiglie aquilane rimaste senza casa. Da qui l’appello
accorato del sindaco: lunedì abbiamo
ospitato 400 persone in un parco auto
nel campo sportivo, ai pasti provvedono i volontari della Sezione Alpini di
Castel del Monte. Da martedì però la situazione è insostenibile, abbiamo più
di 1000 persone che non possono più stare in macchina. Servono tende riscaldate, una cucina da campo e assistenza».
Stupore e rabbia
per l’inagibilità
dopo la prima scossa
me. «La struttura è operativa
dalle 2 di martedì», spiega il
direttore Marco Esposito,
«vi lavorano 18 medici e altrettanti fra infermieri e tecnici». Attivata anche una sala operatoria. L’ospedale si articola in 26 tende, dislocate in
maniera “sequenziale”, «cioé
ognuna confina con la specialità più affine», spiega il dottor Mario Caroli, medico di
pronto soccorso ad Ancona
con alle spalle esperienze dal
terremoto pakistano allo tsunami indonesiano, come quasi tutti i suoi colleghi. Una
struttura che comprende di
tutto, dalla farmacia alla cucina. Autosufficienza magnificamente coniugata con efficienza, come hanno sperimentato gli oltre 100 feriti arrivati al nuovo pronto soccorso
nella prima metà della giornata di ieri.
Tra i pazienti medicati nell’improvvisato pronto soccor-
Sopra
l’ingresso
sbarrato
del
San
Salvatore
chiuso
per
inagibilità
A sinistra
l’assessore
regionale
Venturoni
in visita
all’ospedale
da campo
so, diversi bambini, che alla
seconda notte al freddo hanno denunciato patologie classiche da raffreddamento acuite dal forte stress emotivo.
Ma non sono mancati infarti
e traumatizzati seri, come un
62enne sorpreso dalla scossa
delle 11 su una scala. Per lui
spalla lussata e sospetta frattura alla gamba. Alcuni casi
più delicati, dopo la «stabiliz-
zazione» sono stati trasferiti
con gli elicotteri in sedi più attrezzate. Anche se, come nel
caso della ragazza saltata da
una finestra durante una
scossa, quasi senza speranze.
Il cambio. Ma i 400 medici
del San Salvatore non sono
con le mani in mano. Sono a
disposizione della struttura
da campo, per consulenze specialistiche e per prepararsi a
subentrare nel servizio. Infatti, dopo 48 ore di “rodaggio” il
protocollo prevede che l’ospedale da campo venga preso in
gestione dall’Asl aquilana.
«Di fatto sono quasi tutti rimasti in servizio», aggiunge
il direttore generale Marzetti,
«E molti lavorano nonostante
abbiamo pagato un tributo pesante al terremoto». Alcuni
medici e infermieri dell’ospe-
dale hanno infatti parenti, genitori o fratelli tra le vittime.
Ma fino a ieri pomeriggio non
avevano avuto il tempo di correre all’obitorio per un abbraccio.
Gli psicologi. Con lo staff
medico della sanità marchigiana viaggia anche una pattuglia di 15 psicologi, coordinata dalla dottoressa Giulia
Marino, che si distribuisce
sul teatro operativo dividendo attenzioni tra sopravvissuti, parenti delle vittime e gli
stessi soccorritori. «Il servizio è nato sulla scorta delle
sperienze americane con i reduci dalle zone di guerra»,
spiega la psicologa Annalisa
Carbone, «e cerca di prevenire effetti psicologici seri in
chi ha vissuto situazioni di intenso stress». Lo psicologo talvolta è necessario anche al volontario. «Sì, in certi casi la
tensione emotiva fa sottovalutare rischi e stanchezza».
Già, ogni tanto bisogna tenere a bada anche l’ansia di generosità degli angeli dalla faccia impolverata.
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IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Cemento fragile come sabbia
Da Paganica e Tempera, rabbia per gli edifici nuovi semidistrutti
di Marco Camplone
COPPITO. Come un iceberg: si vede solo
la parte che affiora. Significa che il grosso
è sotto il pelo dell’acqua. A Paganica, come a Tempera e all’Aquila, gli edifici crollati sono di gran lunga inferiori a quelli
che dovranno essere abbattuti per evitare
ulteriori disgrazie. Insomma, non bisogna
fidarsi di quello che si vede, per quanto
IL CENSIMENTO
Dovrà essere fatto casa per
casa: lo si capisce anche gettando un semplice sguardo alla
città e alle sue frazioni. Sinistre lesioni attraversano i palazzi rimasti in piedi e sanno
tanto di minaccia. Ci sono case
che hanno perso le pareti e svelano quanto in genere viene celano dal pudore: la camera da
letto, il bagno, il salotto, il ripostiglio... Dopo ogni scossa di assestamento, viene giù un altro
pezzo.
COPPITO
Tra le frazioni meno tormentate dalle scosse, Coppito è il
punto di riferimento di autorità e giornalisti. La Caserma
“Giudici” della scuola ispettori
e sovrintendenti della Guardia
di Finanza, un autentico colosso, è stata offesa dal terremoto,
ma non compromessa. Anzi, è
un simbolo dell’Aquila che resiste e prepara il rilancio. Il viavai dei finanzieri è incessante,
quasi un dispetto alla sfibrante
stanchezza dovuta al susseguirsi delle scosse. Un po’ ci si
abitua a quegli spasmi demoniaci della terra. Ad ogni colpo, si aprono nuove crepe, cade altro intonaco, si stacca un pezzo
della controsoffittatura,
ma la struttura non dà
mai l’impressione di essere in pericolo. Il tenente
colonnello
Paolo Carretta lo sottolinea, quasi a
voler significare che quella che comanda è la vera
rocca aquilana: «Le colonne portanti sono intatte». E
lo restano anche dopo la
frustata delle
20, che fa segnare il livello 5.5 della
scala Richter.
EMANUELE FILIBERTO
Durante la mattinata, nella
piazza d’armi della caserma
viene bloccato un ragazzone
che dice di essere Emanuele
Filiberto di Savoia. Giacca,
gravatta, spolverino, bel taglio
di capelli... Potrebbe proprio essere lui, l’erede dei re d’Italia.
Dice di aspettare l’operatore televisivo, ma non spiega come
si sia potuto presentare lì, eludendo il primo livello della sorveglianza. Forse, ci è arrivato
su uno dei mezzi della Protezione civile o di un altro corpo di
soccorso. I finanzieri, accertata l’assenza della necessaria
autorizzazione, lo rimandano
indietro senza pensarci due
volte. Il presunto Emanuele Filiberto staziona un po’ davanti
all’ingresso della caserma e,
poi, si dilegua.
L’EROE DEL RUGBY
Le stimmate del violento terremoto del 6 aprile se le por-
sia terribile. Il capitano della Finanza
Ivan Centofanti non può che allargare le
braccia quando rientra nella caserma
“Vincenzo Giudice” di Coppito dopo un
estenuante sopralluogo sui luoghi del sisma. «Molti edifici sono gravemente danneggiati anche se stanno in piedi e, magari, danno l’impressione di essere stabili.
Parlo anche di quelli di nuova e nuovissima costruzione. Toccherà ai tecnici specializzati completare il lavoro. Non sarà semplice nè veloce». Bisognerà anche accertare che il cemento armato utilizzato per le
costruzioni sia stato davvero armato dagli
imprenditori. Nessuno punta il dito accusatore, ma il dramma aquilano pretende il
massimo rispetto e nulla deve essere lasciato al caso. Le norme antisismiche prevedono una quantità di acciaio capace di
resistere alle sollecitazioni di un terremoto. L’acciaio costa: il particolare non è trascurabile. Le leggi sono state rispettate?
La quantità di acciaio e il suo spessore sono facilmente riscontrabili.
La chiesa di Paganica distrutta dal sisma di domenica notte
I tecnici: il censimento
sarà lungo
e per nulla semplice
A lato
macchine
distrutte
dai calcinacci
Sopra
il disastro
di Paganica
a lato la ferita
sulla strada
(Foto
servizio
Federico
Deidda
e Valerio
Simeone)
terà per sempre anche Loreto
Cucchiarelli, ex giocatore, allenatore e direttore sportivo
dell’Aquila rugby. Un omone
grande e grosso che sul petto
ha scudetti e coppe Italia, oltre
all’orgoglio della maglia azzurra. Adesso vive nel giardino di
un amico del figlio. E deve ritenersi fortunato. «La mia casa è
irrimediabilmente lesionata.
Proprio come quella dei miei fi-
gli Stefano e Francesca», racconta Cucchiarelli. «Che notte
tremenda... Quando è iniziato
il terremoto, ho pensato:
“Adesso finisce, adesso finisce”. Invece la scossa si è prolungata fino all’eternità. Il rumore attorno a me è diventato
orrendo. Ho cominciato a correre. Sotto i piedi ho sentito i
detriti, i vetri rotti. Siamo vivi.
E’ questo che conta. Sono anda-
to subito a controllare la situazione di Francesca, la cui casa
si trova poco lontana dalla
mia». E dal quel momento, per
interminabili minuti, la paura
è diventata angoscia. «Francesca non mi ha risposto e il fortissimo odore di gas nell’aria
mi ha fatto temere il peggio.
Poi, è venuta fuori la verità:
mia figlia, che al momento del
terremoto era sola, è riuscita a
mettersi in salvo. Sto soffrendo come tutti gli aquilani».
NOTTE A PAGANICA
La temperatura è bassa, ma
non è quello che ci si aspetta
dall’Aquila, che in quanto a
freddo ha pochi rivali. Il silenzio che avvolge il cuore di Paganica è cattivo perché sa di
natura che azzanna l’uomo. Da
un balcone penzolano panni
messi ad asciugare e che, forse, non avranno più un proprietario. Sotto ci sono ammassi di pietre staccatisi da una parete. La fontana della piazzetta
principale è senz’acqua. La
chiesa violentata. Una casa
sembra intatta, ma è un’illusione: all’interno ci sono solo macerie.
LA GENTE TORNA
Non ci sono solo gli sciacalli
da tenere d’occhio. Le forze del-
l’ordine faticano a controllare
la gente del posto, soprattutto
gli anziani, che aspettano la
notte per rientrare nelle case.
A Paganica vengono bloccati
due anziani coniugi che, complice anche la figlia quarantenne, tentano di aprire la porta
di casa. «Temiamo l’arrivo dei
ladri», si giustificano. Invitati
a raccogliere nel più breve tempo possibile gli effetti personali e gli eventuali oggetti preziosi, rispondono sorridendo: «Siamo produttori artigiani e abbiamo la casa piena di salumi».
TEMPERA DI NOTTE
Ci sono circa 900 sfollati nelle due tendopoli di Tempera.
La situazione non è agevole,
ma accettabile se contestualizzata. Un primo caldo con i fagioli, un buon secondo e la frutta aiutano. L’impiego dei mezzi di soccorso è imponente e
contribuisce ad allentare la
tensione. Nei prossimi giorni,
però, sarà più difficile, anche
perché gli esperti provedono
un aumento degli sfollati. Molti di quelli alloggiati lungo la
costa, infatti, sceglieranno di
riavvicinarsi alla loro terra.
LE DUE BARE BIANCHE.
I morti vengono portati
all’ospedale
San Salvatore e posizionati nella reception dei poliambulatori.
In un secondo momento,
verosimilmente dopo il
riconoscimento ufficiale,
vengono spostati in un’ala
della caserma
“Giudice”.
Uno
sguardo furtivo prima che
la porta, ben
sorvegliata,
si chiuda al
passaggio dell’ennesima
salma, scopre
una lunga fila di bare di
legno scuro e, proprio in mezzo, due bianche. Sono piccole.
Custodiscono i corpi di bambini.
GLI ABUSIVI
Molte delle case crollate e lesionate ospitavano abusivi.
Macedoni, greci, africani... Il
tutto lascia presupporre che la
conta definitiva delle vittime
regalerà brutte sorprese: si potrebbero scoprire corpi di persone che adesso non risultano
residenti. Uomini-ombra diventati cadaveri prime di ottenere
la dignità di cittadini.
GLI SCIACALLI
Il colonnello della Finanza
Francesco Gazzani è marchigiano ma ha vissuto a Salerno
e sa bene cos’è il terremoto che
il 23 novembre 1980 ha devastato l’Irpinia. «Qui non siamo a
quei livelli, anche perché la
macchina dei soccorsi si è rivelata di alto livello. Ma c’è sempre il triste fenomeno dello
sciacallaggio».
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MERCOLEDÌ
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IL CENTRO
8 aprile 2009
IN ABRUZZO
IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Loreto piange il suo campione
Tra le vittime anche il mediano Chiavaroli ex Celano e Fiorentina
di Rocco Coletti
E
’ morto nella notte tra lunedì e martedì, a quasi 24 ore dalla scossa di terremoto che ha devastato l’Aquilano. E’
spirato in sala operatoria, all’ospedale di
Teramo dove era stato trasferito nel tardo
pomeriggio. Non ce l’ha fatta Giuseppe
Chiavaroli, 24 anni, di Loreto Aprutino.
Un centrocampista di temperamento in mezzo al campo; fuori educato e sempre
con il sorriso sulle labbra, un
fior di ragazzo. Tra l’altro,
studente alla facoltà di Scienze motorie all’Aquila.
Nel capoluogo di regione andava ogni fine
settimana
per riabbracciare la sua
Francesca,alla quale era
legato sentimentalmente
da qualche
anno.
Da
quando vestiva la maglia
del Celano.
Dopo la partita della domenica, prendeva la macchina e raggiungeva la
fidanzata. Così ha fatto anche
sabato
scorso, visto che il campionato di Eccellenza era fermo
per il torneo delle Regioni.
«Mi ha chiamato proprio sabato, chiedendomi se volevo
andare a ballare con loro, ma
non mi è stato possibile», racconta Alfonso Pepe, compagno di squadra a Celano. E’
così Giuseppe Chiavaroli è andato dalla donna che amava.
Hanno trascorso il week end
insieme. E insieme sono rimasti sotto le macerie nella notte della devastazione. Nell’abitazione di amici, per la precisione in una traversa di via
XX settembre. E’ crollato il
soffitto, calcinacci addosso e
mobili di traverso. Lui ha resistito per diverse ore.
Genitori in ansia a Loreto
Aprutino, così come gli amici. Nessuno sapeva di preciso
dov’era Giuseppe. Irrintracciabile al telefonino. E’ scattata, quindi, la ricerca.
Francesca, studentessa, è
stata estratta priva di vita dai
soccorritori. Niente da fare
per lei. Giuseppe no, era vivo.
Era cosciente, presentava ferite e sospette fratture alle
gambe. E’ sembrata una situazione grave, ma non disperata. Intorno alle ore 17 di lunedì è stato trasferito in elicottero a Teramo.
All’ospedale, nel frattempo,
sono andate le due sorelle,
Antonella e Valentina, di ritorno da Bologna. L’hanno visto prima che entrasse in sala
operatoria. Si temeva per
l’amputazione di una gamba,
non per la vita. Ma, durante
l’intervento chirurgico, sono
sopraggiunte delle complicazioni e la promessa del calcio
loretese è spirata nella notte,
poco dopo le due. Ieri mattina, è stata allestita la camera
ardente all’obitorio dell’ospedale. E il feretro è stato esposto a familiari, parenti e amici. Uno strazio. Tanti gli ex
compagni di squadra in lacrime, struggente il ricordo di
Rinaldo Cifaldi, il suo ex allenatore: «Per me era come un
Non gli è bastata la tempra del combattente per superare le ferite e le fratture causate dal crollo di un’abitazione. Era una promessa del calcio abruzzese: un passato nelle giovanili della Fiorentina e un presente
nelle fila della squadra del paese, il Lauretum (Eccellenza).
E’ morto la scorsa notte Era stato estratto vivo
durante l’operazione
dalle macerie
all’ospedale di Teramo Deceduta la fidanzata
Era tifoso dell’Inter
Oggi pomeriggio
i funerali in paese
Giuseppe Chiavaroli, 24 anni
A destra, durante il derby
giocato contro il Penne
(foto A. Rasetta)
Sopra, in un contrasto aereo
quando giocava nel Pineto
Sebastiani disperso, speranze in fumo
Il britannico Hodge racconta il dramma al Telegraph: scene di guerra
L’AQUILA. Il corpo senza vita di Lorenzo Sebastiani sarebbe stato ritrovato. Ma il nome del rugbysta aquilano non figura nell’elenco delle vittime accertate perché manca il riconoscimento ufficiale. Si tratta di
una versione che, però, non trova
conferma negli ambienti legati alla
gloriosa società neroverde. Tant’è
che il tecnico Massimo Mascioletti
«Abbiamo trasportato i letti giù per le scale per portare
fuori la gente», ha aggiunto,
«in una situazione simile fai
quello che puoi». Hodge è stato svegliato nel cuore della
notte dalla forte scossa, ha
subito abbandonato la sua
casa nella periferia del capoluogo e si è recato in centro.
«Le scene erano surreali»,
ha raccontato. «Era come
una zona di guerra. Come in
un film, le auto accartocciate dove di solito andavamo a
La foto-tessera del rugbysta
Lorenzo Sebastiani ancora
tra i dispersi a seguito
del terremoto di domenica
ha ancora la speranza di ritrovare
vivo la giovane promessa, pilone cresciuto nell’Aquila Rugby e in forza
all’Accademia federale di stanza a
Pisa. «Noi speriamo ancora, che sia
ancora vivo», ha detto l’ex ct azzurro. «Non mi risulta che sia stato ritrovato. Non si sa ancora dove fosse
al momento del terremoto, se a casa
di amici o a casa sua». Dopo la gior-
passeggio o a prenderci un
caffè, gli edifici erano tutti
crollati», ha aggiunto il 29enne britannico. «Non so dire
quanto sono stato fortunato,
e grazie a Dio sto bene». Hodge ha poi parlato di Lorenzo Sebastiani che conosceva
nata (quella di lunedì) in prima linea, all’ospedale, i giocatori dell’Aquila rugby ieri si sono dedicati alle
proprie famiglie. Il britannico Ollie
Hodge ha raccontato la terribile
esperienza al quotidiano Telegraph.
«Con i miei compagni di squadra, sono andato all’ospedale per dare una
mano, perché gli edifici erano pericolanti e dovevano evacuarli».
bene. Indirettamente, ha confermato la sua morte. «Sono
distrutto per Lorenzo, era
un bravo ragazzo e un vero
giovane talento».
Morto un pallavolista.
Lorenzo Cinì, un pallavolista di 23 anni di una squadra
di serie B, é tra le vittime. I
corpi del giovane e della fidanzata, sua coetanea, sono
stati recuperati da una casa
crollata in viale Duca degli
Abruzzi, a ridosso del centro
storico. I due giovani studiavano nell’università dell’Aquila. Cinì, di Montorio al
Vomano, era un componente
della squadra di pallavolo
della cittadina teramana, giocava nel ruolo di palleggiatore. La fidanzata si chiamava
Arianna Pacini.
La pallavolo piange
la scomparsa di Cinì,
alzatore del Montorio
figlio».
Piange anche Paolo Di Martile, ex compagno di squadra
a Celano. «Era un ragazzo pieno di vita».
«L’aspettavo per oggi (ieri,
ndr) al campo per la ripresa
degli allenamenti», ha raccontato Marco Giampietro, l’allenatore del Lauretum. «L’ho
sentito domenica al telefono,
mi ha rassicurato sulle sue
condizioni. Aveva un problema muscolare, mi ha detto
che era risolto. Che l’ecografia aveva dato un esito confortante».
Giuseppe Chiavaroli era il
primo di quattro figli (Antonella, Valentina e Piero gli altri). I genitori sono molto conosciuti nell’entroterra del
Pescarese: il papà, Tommaso,
è insegnante di educazione fisica a Penne e responsabile
della scuola calcio del Lauretum; la mamma, Piera, insegna filosofia e storia al liceo
di Penne.
Lo zio, Terenzio, invece, è
vice sindaco (a assessore allo
sport) a Loreto Aprutino.
La carriera. Peppino Chiavaroli cresce nel settore giovanile del Lauretum. Una parentesi anche nel Pescara.
Una promessa, a tal punto
che la Fiorentina lo ingaggia
per il settore giovanile. Va in
Toscana a 14 anni, gioca un
paio di campionati negli Allievi. Ma nell’estate del 2002 la
Fiorentina fallisce e lui torna
a Loreto Aprutino per vestire
la maglia biancazzurra. Una
stagione da protagonista in
una squadra che per lunghi
tratti domina il campionato
di Eccellenza per poi chiudere al secondo posto. Disputa
anche il torneo delle Regioni,
con la maglia dell’Abruzzo,
in cui brilla per qualità tecniche ed agonistiche. E’ un centrocampista centrale capace
di giocare anche a destra. E’
tifoso dell’Inter: l’argentino
Zanetti è il suo modello. Nell’estate del 2003 arriva il sospirato salto di categoria. Lo
tessera il Celano (serie D) dove c’è Cifaldi che lo stima e
gli dà fiducia. «Uno spettacolo le prime partita», il ricordo
dell’allenatore. Solo le prime,
perché poi si fa male ai legamenti del ginocchio: operazione e lungo stop. Torna dopo
mesi per disputare l’ultima
gara di campionato.
In estate, la grande chance.
Va alla Juventus (con il compianto Gesualdi), trascorre il
periodo del ritiro con la Primavera bianconera. Ma il provino non va a buon fine e torna al Celano dove è tra i protagonisti del secondo posto e
del successivo ripescaggio in
C2, grazie all’accesso nella finale dei play off.
Resta per la quarta stagione di fila nella Marsica, ma
senza giocare. Torna in campo l’anno scorso a Lanciano
con la maglia della Spal.
«Una perla di ragazzo», lo ricorda l’ex ds spallino Franco
Di Battista, oggi al Casoli. La
scorsa estate passa al Pineto,
sempre
in
Eccellenza.
«Straordinario, mai una parola fuori posto», secondo il dg
del Pineto, Alberto Dell’Orletta. A dicembre il divorzio per
incompatibilità tattica. E così
torna al Lauretum, nella
squadra del paese. Che oggi
pomeriggio lo saluterà. Il funerale si svolgerà nella chiesa di Santa Maria in Piano, a
partire dalle ore 15,30.
IL CENTRO
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Il disastro visto dall’elicottero
Cancellato il borgo di Villa Sant’Angelo, estratta la 17esima vittima
di Roberto Raschiatore
VILLA SANT’ANGELO. «Mamma mia che
catastrofe. Quello era il mio paese». Nelle
cuffie l’esclamazione del sindaco Pierluigi
Biondi è un grido di disperazione che copre
il rumore del motore dell’elicottero. Siamo
quassù, 500 metri sopra Villa Sant’Angelo
e la catastrofe che ha sconvolto l’Abruzzo.
La vista di ciò che resta dà i brividi. Villa
Sant’Angelo, Onna, Paganica, L’Aquila,
«Un macello, una catastrofe» ripete
alle cuffie il
sindaco Biondi. L’elicottero punta su
Onna, il paese che non
c’è più. Abbiamo
un
sussulto. Il
pensiero va
al
collega
Giustino Parisse e alla
tragedia che
l’ha colpito.
Macerie
e
polvere sono
ovunque. Case abbattute come se fossero state di cartone. Da quassù è un brulicare
di soccorritori, intenti a spostare massi e travi. L’Esercito è accampato vicino a un
chiosco. Distribuisce viveri.
Il volo prosegue sui campi
verdi della vallata dell’Aterno, su una terra diventata maligna. Ci dirigiamo verso l’Aquila. Vediamo le macerie della casa dello studente. Altri
soccorritori che tentano di
salvare vite. Vediamo il cratere in un quartiere, il palazzo
del governo, macerie. Non vediamo auto. Le strade sono deserte. All’improvviso una
macchia blu. E’ quella di una
tendopoli allestita per gli sfollati. Poi ce n’è un’altra e un’altra ancora. I reduci sono
decine, avvolti in coperte o
giacconi. Qualcuno guarda
verso l’alto e accenna un saluto all’elicottero che volteggia.
Un gruppo di ragazzini rincorre un pallone in un campo di
calcio improvvisato. Salutano anche loro. Per un istante
dimentichiamo il terremoto e
San Demetrio calpestate dal terremoto. Sono le 11,40. Il sindaco Biondi ci invita a salire sull’elicottero Ares-118 arrivato da Roma. Il decollo è dolce, la giornata luminosa.
Ma il panorama del cataclisma si spalanca
presto di fronte a noi. Un paese fantasma.
Questo è Villa Sant’Angelo. Case spezzate,
tetti spalancati al cielo, letti disfatti nelle
stanze dove è piombata la morte.
Onna vista dall’elicottero
Ares-118 arrivato dal Lazio
Il paese è stato completamente
distrutto dal terremoto
avvenuto alle 3,32 di lunedì
Il borgo
di Villa
Sant’Angelo
Accanto
le chiese
dell’Aquila
danneggiate
e a sinistra
i soccorritori
tra le
macerie
guardiamo quell’immagine
che ha il valore della speranza. Il pilota Alessandro Giulivi avverte: «Facciamo un ultimo giro sull’Aquila». Ecco
le cupole squarciate della cattedrale e delle Anime Sante.
Il campanile di San Bernardino spezzato. La navata della
chiesa di Santa Maria Paganica sprofondato. Quattro storici simboli della devastazione.
La distruzione scorre a destra e a sinistra. Ci dirigiamo
verso la zona industriale. Ciminiere spente, parcheggi
vuoti, cancelli delle fabbriche
chiusi. Il terremoto è anche
questo. Vediamo l’autostrada
e i suoi piloni. Il tratto dell’A24 è inaccessibile, senza
auto. Ci sono degli operai a
controllare la stabilità di un
cavalcavia e l’auto della poli-
zia. L’elicottero sorvola le macerie di Paganica, le tante travi che spuntano dagli edifici
sono sospese, così come lasciate da quei venti secondi
di terrore. Passiamo sulla Statale 17, dove immense colonne di mezzi si dirigono verso
l’Aquila e Onna. Tir carichi
di container, tende da campo
e bagni chimici. Camion della
Protezione civile. Ambulanze
Il pilota del 118
«Mai assistito
a tanta distruzione»
di volontari. La lunga coda
della solidarietà si estende
per centinaia e centinaia di
metri. Sullo sfondo il quartier generale dei vigili del fuoco. Il muso dell’elicottero del
118 punta su San Demetrio.
Ultimo passaggio prima di atterrare. Anche qui tetti spezzati, edifici storici feriti. Si
torna a Villa Sant’Angelo. Il
viaggio sui luoghi della devastazione è terminato. Scendiamo. Con noi il pilota. «Ho visto alluvioni e disastri di ogni
genere», afferma Giulivi, «ma
mai una cosa del genere. Sono sconvolto». A terra il sindaco ci fa strada verso le macerie di Villa Sant’Angelo. So-
lo poco prima era stata estratta l’ultima vittima: Maria
Marcotullio, di 59 anni. La
sorella Elide, 74, e il fratello
Bruno, 62, li avevano tirati
fuori il giorno prima. Chiediamo un elenco con i nomi di
chi non ce l’ha fatta. «L’elenco?», riprende Biondi, «i 17
nomi me li ricordo a memoria. Qui ci conosciamo tutti,
siamo un’unica, grande famiglia». Oltre ai fratelli Marcotullio, nei crolli hanno perso
la vita una madre e il suo
bambino, Andrea Esposito,
di appena 3 anni. Valentina
Berti ne aveva 34. Maurizio
Antonini, operaio di 38 anni,
è morto senza avere il tempo
di scappare. Ad agosto si sarebbe sposato. Il catastrofico
terremoto ha stroncato le vite di Irma Andreassi (73),
Maria Incoronata Iberis
(72), Pasqualina Lisi (59) e
di un’intera famiglia, la figlia
Francesca Olivieri (23), il
papà Francesco e la madre
Maria Antonietta Andreassi (51). Sotto le macerie anche
due coppie di coniugi: Annamaria De Paolis (60) e Sergio Zaninotto (69) e Loreto
Andreassi (78) e Annamaria De Paolis (60). Nell’elenco anche il nome di Concetta
Cimoroni (54). Quando il sindaco finisce di snocciolare i
nomi si capisce la portata del
dolore della gente di Villa
Sant’Angelo. Che però, nel dolore, si è idealmente abbracciata per rendersi protagonista di gesti eroici. Una donna
di 90 anni, Lidia Marcotullio, tirata giù da una finestra
con delle funi, prima che crollasse l’ultimo muro di casa.
La famiglia Zanardelli salvata dai volontari impegnati a
scavare a mani nude.
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MERCOLEDÌ
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IL CENTRO
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IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Io, sfollata e volontaria tra i crolli
Coppito, la cronista del «Centro» racconta «la vita capovolta»
di Marina Marinucci con Maria Rosa Tomasello
L’AQUILA. Il nostro sollievo dura il tempo che serve per
scoprire che i letti sono finalmente arrivati, con lenzuola,
coperte e cuscini, e pensare che se pure non dormiremo, almeno riusciremo a riposare. Dura il tempo che serve per
raggiungere il centro della Protezione civile di Centi Colella
per prendere i pasti da distribuire nella seconda notte dopo
il disastro. Finché, alle 19.42, non arriva la nuova scossa.
I palazzi riprendono a crollare in tutta la città, nelle frazioni
e nei paesi. Il terreno ondeggia
in modo spaventoso e per noi,
che non troviamo pace, è peggiore della scossa di quella notte maledetta. Il terremoto è la
possibilità di
dormire
su
un letto e una
paura
così
grande da scegliere di nuovo di dormire
in macchina.
Non c’è normalità dopo
un evento di
cui non riesci
più a ricordare l’inizio e
che sembra
non avere fine. La normalità diventa un caffè sul fornello elettrico, perché il gas manca, quando di notte la nuova
scossa ti sveglia che neppure
dormivi rannicchiata sulla poltrona di un pullman.
A Coppito, la frazione dell’Aquila che ospita le facoltà universitarie di Medicina e Scienze e l’ospedale regionale, la gente si sente fortunata, perché la
parte vecchia del paese è sventrata, i tetti sono aperti, i cornicioni sono caduti e la maggior
parte delle case sono inagibili:
ma non ci sono stati morti, né
feriti. È un centro popolato soprattutto di persone anziane,
che non vogliono staccarsi dalle proprie case, così come la
maggior parte degli abitanti,
che adesso dormono sulle macchine, o sui camper, mentre altri sono andati nei pressi della
guardia di Finanza, dove c’è un
grande piazzale alberato.
Con gli amici della Pro loco,
forse anche per non fermarci a
pensare, ci siamo messi a disposizione di chi è rimasto. Il centro civico di Murata Gigotti, dove hanno sede la circoscrizione, l’associazione e il centro anziani è inagibile, ma al piano
terra, dove c’è un magazzino
con le scorte e le porte sono a
vetri, abbiamo organizzato
ugualmente la nostra base, con
una piccola cucina da campo. È
qui che nei prossimi giorni, dopo la riunione di ieri, Cgil, Cisl
e Uil organizzeranno un centro
di raccolta degli aiuti.
In poche ore, dopo il terremoto, la Pro loco è diventata il punto di riferimento per un centinaio di persone: abbiamo distribuito pane e acqua e qui c’è l’unico bagno disponibile per tutta la gente costretta a vivere in
macchina, per tutti quelli ancora in ciabatte e pigiama che
non sono più riusciti a rientrare in casa. Anche le case nuove
sono inagibili. È stato un terremoto strano: palazzine distrutte e altre in piedi a poca distanza. I piani terra è come se avessero ceduto. Ma è a L’Aquila
che lo scenario è spettrale: ieri
ho fatto un giro e ho cercato di
rientrare in redazione, in via
XX Settembre, ma l’edificio è lesionato e intorno tutto è crollato. Delle altre redazioni, degli altri colleghi non so molto. Il nostro mondo si è capovolto in un
attimo. Tutti abbiamo perso
«Abbiamo le brandine
ma la gente ha paura
e vuole stare in auto»
Alcune immagini
della situazione
a Coppito
Nel centro storico
molti i crolli
«La cosa peggiore è
non sapere quando
tornerà la normalità»
Nella frazione aquilana
vivono circa seimila persone
qualcosa o qualcuno, ma adesso l’indirizzo è che chi sta meglio aiuta chi sta peggio.
Abbiamo fatto un elenco di
tutte le cose che servono alle
persone che si raccolgono attorno alla Pro loco, dalle medicine
agli alimentari, e ci siamo divisi i compiti. Poi abbiamo chiamato i vigili del fuoco perché ci
sono torrette di palazzi antichi
che si reggono su un paio di
mattoni e rischiano di crollare
sulla la strada tra Coppito e l’aeroporto di Preturo. Verificata
l’agibilità dell’asilo comunale,
che si trova al piano terra, la
notte scorsa siamo riusciti finalmente ad allestire un dormitorio con 108 posti letto con le belle brandine arrivate dalla protezione civile. Ma molte persone,
spaventate, hanno preferito
dormire fuori, sui due pullman
messi a disposizione dalla Sangritana grazie al vice direttore
Alfonso D’Alfonso e di Tommaso Iubotti, che abbiamo già
usato due sere fa: i mezzi erano
stati destinati al trasporto degli
sfollati sulla costa, ma non sono stati utilizzati perché tanti
hanno preferito non partire.
L’altra notte, quando la terra
ha tremato forte di nuovo, siamo scesi dall’autobus, abbiamo
acceso il fornello elettrico e assieme agli autisti, due ragazzi
meravigliosi, ci siamo fatti un
caffè. Niente è più normale. Noi
ci ripetiamo sempre che siamo
stati fortunati, guardando L’Aquila, i morti, i palazzi sventrati. Ma io, e come me la gran parte degli altri, non sappiamo neppure quando e dove potremo
tornare a casa, o ad avere una
casa, o anche solo al lavoro. Da
dove ricominceremo? Abbiamo
in mente i volti di persone che
non vedremo più, di chi non sa
cosa fare coi bambini, quando
potranno tornare a scuola. Ma
poi ci sono le cose da fare, i problemi pratici: l’ospedale che
non funziona, i dializzati costretti ad andare a Teramo o
Sulmona per la terapia, la necessità di medicine e le farmacie sventrate, la gente senza soldi, perché se esci in pigiama
non è che afferri il portafoglio.
Ma quello che forse manca sono le informazioni, perché la
gente vuole avere notizie e sentirsi rassicurata.
La solidarietà è grande, ma il
coordinamento manca. Ieri, al
mega parcheggio dell’Aquila,
ho incontrato un gruppo di ragazzi che venivano da Napoli
con le macchine piene di viveri
e vestiti, ma non sapevano dove andare. Gli aiuti lentamente
arrivano: due
giorni fa Maurizio Di Brizio, presidente dell’associazione Puer di
Avezzano, ci
ha messo a disposizione 70
coperte, ieri
sono arrivati
gli scout che
sono andati a
prenderle e assieme alle coperte sono arrivate torte e
dolci: li abbiamo mangiati
assieme a un
gruppo di volontari arrivati con un camioncino a portarci
l’acqua. Due sere fa era freddo
e umido dopo la grandinata, si
erano bagnati tavoli sedie, abbiamo mangiato in piedi dopo
aver cucinato due pentoloni di
minestrone con tutto lo scatolame che avevamo e dentro ci abbiamo spezzettato gli spaghetti.
Ieri pomeriggio, prima della
grande scossa, avevamo esultato per l’arrivo del gruppo di protezione civile di Sulmona, che
ci ha portato le cose di cui abbiamo bisogno: sapone, carta
igienica, succhi di frutta, tutto
ciò che quando ce l’hai ti sembra scontato. Anche la Caritas
si sta organizzando attraverso
le parrocchie per assistere gli
sfollati. Tutti noi. Noi che se
ci fermiamo a pensare, non vediamo un futuro. Che speriamo
ora che la città sappia risollevarsi. Ma i volti sono devastati,
gli occhi bruciano e le gambe sono di legno. E non sappiamo
quanto durerà ancora.
IL CENTRO
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IL TERREMOTO ALL’AQUILA
Tutti in auto, la notte al freddo
Umidità sotto le tende, i parcheggi si trasformano in dormitori
di Enrico Nardecchia
L’AQUILA. «No, io con questo freddo in tenda non ci vado. E soprattutto non ci lascio i figli». Tutti in macchina per la prima notte dopo il terremoto. I piazzali dei supermercati
e delle aziende del polo elettronico
chiuse, ma anche il prato della granTENDA? NO GRAZIE. Gli
sforzi dei volontari, impegnati ad allestire le tendopoli per
la prima notte fuori casa per
tutti gli aquilani, in parte sono resi vani dalle condizioni
meteo e dalla volontà degli
stessi sfollati
che decidono
di restare vicino alle loro
abitazioni invece di accettare il trasferimento negli alberghi
della
costa
con 14mila
posti
letto
messi a disposizione. «In
tenda è freddo». Questo
il ritornello
che rimbalza
da Onna a Paganica, due
delle frazioni
più
colpite
dal terremoto, fino alla
parte opposta
della
città, la zona
Ovest, con i
campi allestiti in località Centi Colella e a
piazza d’Armi. Le tende vengono montate a più riprese, a
mano a mano che giungono i
rinforzi dalle altre regioni tra
cui Veneto, Umbria e Marche. A sera, tuttavia, non in
tutti i paesi interessati dal sisma sono completate le operazioni di montaggio delle tende. Sotto le strutture di plastica rimangono solamente i più
anziani, impossibilitati a spostarsi anche perché soli e,
quindi, anche sprovvisti di
automobile.
TUTTI IN AUTO. Le automobili si dispongono tutte al centro dei grandi spazi aperti, a
distanza di sicurezza dagli stabili, dagli alberi e da qualunque altro tipo di pericolo. Gli
sfollati si raggruppano per famiglie allargate oppure per
gruppi di amici. «È anche un
modo per controllarci a vicenda, affinché non ci siano pericoli per nessuno». Intanto, le
forze dell’ordine presidiano
le strade fantasma a caccia di
sciacalli segnalati all’assalto
degli appartamenti rimasti
quasi tutti vuoti. Da Centi Colella ad Acquasanta, da Onna
a Bazzano, la notte trascorre
«ballando», in un crescendo
di scosse quasi ininterrotto fino al mattino. La più forte all’1,15, quella che fa scendere
la gente dalle auto. Grida e
pianti. «Ma qui è proprio impossibile dormire». Il freddo,
insieme al sisma continuo, è
il primo nemico da superare
a 24 ore dal terremoto. Le prime tende montate dai volontari della protezione civile, infatti, non risolvono il problema del riposo per le migliaia
di persone costrette a lasciare le loro abitazioni. E così in
molti preferiscono accamparsi in macchina, con temperatura esterna vicina allo 0, specialmente nelle zone montane. Per risolvere il problema
Gli invisibili
Vivi o morti
senza nome
de basilica di Santa Maria di Collemaggio, si trasformano in grandi
dormitori all’aperto, in mezzo all’umidità, il «regalo» della grandinata
e della pioggia. A sera l’arcivescovo
annuncia: funerali solenni venerdì
santo alle 11 alla Finanza a Coppito.
L’AQUILA. Gli invisibili,
quelli che non avevano un
nome prima, da vivi, e
non ce l’hanno neanche
adesso, da morti. Dramma
nel dramma, in giro tra i
campi degli sfollati, quello
degli stranieri, regolari e
irregolari, di cui non si
hanno più notizie. La comunità albanese e macedone paga il suo tributo alla
catastrofe con vittime e dispersi. Un conto ancora
provvisorio. «Non c’è un
quadro preciso», dice Alì,
muratore di 23 anni, albanese di Scutari, mentre ritira dai volontari della tendopoli del campo sportivo
di Paganica un materasso
e abiti pesanti. La comunità straniera di Paganica,
composta, in ordine di
grandezza, da macedoni,
albanesi e romeni, fa il bilancio del terremoto. Si
contano l’un l’altro, cercandosi attraverso il cellulare e il tam-tam. «Uno di
noi ha perso un bambino
di 4 anni», dice Adam Idrisi, a Paganica da sei anni
con la moglie, quattro figli
e un nipotino di quattro
mesi. «Siamo addolorati
per questo. Noi siamo stati fortunati. La casa è rotta ma io faccio il muratore. Ce la siamo vista brutta ma per fortuna è andata
bene. Mai vista una cosa
del genere. Nel 1979, nel
mio paese, fece un brutto
terremoto ma questo è stato catastrofico». Non è così per un altro muratore
albanese che vive a San
Gregorio: ha perso la figlia di 13 anni. Infine Salafri, da 10 anni all’Aquila,
ha salvato la famiglia
uscendo di casa alla prima
scossa. (e.n.)
L’arcivescovo annuncia: funerali
solenni venerdì santo alle 11
alla Scuola della Finanza di Coppito
Il prato della basilica di Collemaggio dove la gente ha dormito. A sinistra le tende
San Giuliano di Puglia
il paese dei 27 bambini
esprime solidarietà
del freddo alcuni tengono il
motore acceso, chi per tutta
la notte e chi a intervalli. La
sveglia, comunque, scosse a
parte, arriva molto presto per
tutti sia nei campi della protezione civile sia nei parcheggi
all’aperto. Infatti, le luci accese dei lampeggianti della Misericordia annunciano l’arrivo dei volontari che offrono il
caffelatte bollente a tutti, oltre alle bottiglie d’acqua e al
pasto caldo a mezzogiorno.
Ma non in tutti i centri, come
segnalano alcuni residenti. A
Coppito un gruppo di cittadini espone sulla strada un cartello con su scritto: «Abbiamo bisogno di acqua».
A destra
la distribuzione
dei pacchi
viveri
agli sfollati
RUSPE AL LAVORO. Il montaggio delle tende blu messe a
disposizione dal ministero
dell’Interno viene intensificato durante tutta la giornata
con l’ulteriore arrivo di nuovi mezzi e risorse da fuori regione. Ruspe al lavoro per diverse ore nel campo sportivo
comunale di Paganica, che ha
il fondo in terra battuta. Il terreno è stato coperto di sabbia
per evitare che il fango potesse creare ulteriori problemi
agli sfollati, oltre a prevedibili allagamenti. Distribuiti, al-
la folta comunità albanese e
macedone che risiede nel territorio, pacchi di viveri, biancheria da letto e abiti. Le ulteriori scosse spingono la maggior parte degli aquilani a
dormire nelle automobili anche per la seconda notte dopo
il devastante terremoto. In serata, tuttavia, la protezione civile nazionale definisce «completata» la sistemazione delle
tende parlando di «17mila posti a disposizione e sedici cucine da campo già entrate in
funzione».
SAN GIULIANO DI PUGLIA.
Dal paese dove morirono 27
bambini e una maestra, nel
crollo della scuola elementare «Francesco Jovine», avvenuto il 31 ottobre 2002, arriva
la solidarietà ai terremotati
dell’Aquila. A portarla il parroco don Ulisse Marinelli,
arrivato a coordinare il centro Caritas allestito nella parrocchia di Pettino, guidata da
don Dante Di Nardo, insieme al parroco di Castelguidone (Chieti) don Alberto Conti e al pescarese don Marco
Pagniello.
Oggi vertice
con i parroci
per stabilire
tempi e modi
per la distribuzione dei
beni di prima
necessità.
SASSOLI A
PAGANICA.
In mezzo agli
sfollati compare anche
David Sassoli, vicedirettore del Tg1,
che a Paganica ha un’abitazione. «Sono qui per
mostraresolidarietà alle
tante persone colpite dalla
tragedia immane di una terra
alla quale sono legato», queste le parole del giornalista
che si intrattiene con alcuni
residenti frazione informandosi sulle loro condizioni. A
sera, poi, torna il freddo. E
col freddo l’incubo di un’altra
notte passata al chiaro di luna. Tra una scossa e l’altra
che fa tremare il cuore.
14
MERCOLEDÌ
XE
IL CENTRO
8 aprile 2009
IN ABRUZZO
IL TERREMOTO IN REGIONE
L’antisisma? Costruite bene
Geologi e sismologi: le previsioni sono inutili, bisogna pianificare
di Antonio De Frenza
PESCARA. Mentre la terra continua a tremare in Abruzzo (ieri alle 19,40 è stato registrato un nuovo sisma di magnitudo 5.7
di scala Richter avvertito in tutta l’Italia
centrale) i sismologi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) sono
al lavoro in queste ore per installare una
«Nei prossimi giorni ne installeremo altre, potremmo
arrivare a 30-40 e altre decine
per alcuni esperimenti di dettaglio». A questi strumenti potranno aggiungersi quelli dei
sismologi che stanno arrivando in Italia dall’estero (soprattutto Francia e Germania)
per studiare il caso aquilano.
«Le stazioni», dice ancora
Chiarabba, «vengono installate con una geometria tale da
campionare tutta la faglia e
seguirne così l’evoluzione
con un grande dettaglio».
Resteranno lì fino alla fine
delle sequenze sismiche (ancora un mese, forse un mese
e mezzo). «In generale, osserva Chiarabba, non è facile definire la geometria di una faglia, ma è importante farlo
perché le sue caratteristiche,
confrontate con quelle raccolte in altri terremoti, permettono di individuare elementi
che in futuro potrebbero essere utili per fare previsioni».
Un futuro che non appare
vicino. Per Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale
di geologia, prevedere il terremoto «è impossibile, e lo sarà
per qualche generazione». Boschi ha comunque sottolineato che se è vero che è impossibile la
previsione
«sul giorno o
addirittura
sul momento
in cui ci sarà
un sisma», è
altrettanto
vero che invece «sono sicuramente
individuate
le zone dove
si possono verificare i terremoti, e anche
calcolare le sollecitazioni
(l’intensità) con cui si possono verificare». Un aspetto
che diventa importante, decisivo, «per fare una vera prevenzione sismica nella costruzione di nuovi edifici e
per mettere
in sicurezza
gli edifici esistenti».
Seguendo
questo indirizzo l’Università
di
Chieti si è
proposta per
eseguire una
microzonazione sismica dell’Aquilano fatta sulla base di criteri sismici
aggiornati
«per indicare
bene», spiega
Leandro
D’Alessandro,professore di Geomorfologia applicata
e Preside della Facoltà di
Scienze Matematiche Fisiche
e Naturali dell’Università di
Chieti, «se ricostruire negli
stessi luoghi o in luoghi meno esposti».
Costruire nei posti giusti e
rete di stazioni di rilevamento lungo la faglia che ha scatenato il terremoto dell’Aquilano. Lunedì ne hanno installate dieci,
ieri altrettante «per seguire l’andamento
delle repliche e la loro distribuzione nel
tempo e nello spazio», ha spiegato il sismologo Claudio Chiarabba.
Leandro D’Alessandro:
necessario fare
una microzonazione
Leandro D’Alessandro, docente
di Geologia e preside di Scienze
all’Università di Chieti
LA GIORNATA
Avvertite nuove scosse
La più forte alle 19,42
L’AQUILA.Diverse scosse si sono succedute nella giornata di ieri. La più forte alle 19.42 è stata di magnitudo
5.3. L’epicentro è stato localizzato nella zona compresa
tra San Panfilo d’Ocre, Fossa, S. Eusanio Forcenese.
Repliche di forte intensità come quelle che stanno avvenendo in queste ore potrebbero «far sperare che non
ci possano essere scosse più forti rispetto alla prima».
Centrale di
controllo
sismica
Lo ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi. «L’evoluzione del processo di liberazione dell’energia è nella norma», ha rilevato,«perché statisticamente tutti i sismi di magnitudo elevata sono generalmente seguiti da scosse successive
decrescenti». Una successione, rileva,
che «non è costante», ma che fa sperare che le prossime repliche possano
avere un’intensità inferiore rispetto
alla prima scossa, di magnitudo 5.8.
«La magnitudo della scossa», ha aggiunto «è di 5.3 e apparentemente
sembra vicina alla prima, ma in
realtà le due misure indicano quantità di energia liberata molto diverse,
i cui valori aumentano secondo una
scala logaritmica». La scossa è stata
avvertita anche a Roma.
Mario
Tozzi
geologo
e divulgatore
scientifico
Militari
montano
una tenda
A lato
le tende
nell’impianto
Centi Colella
meglio. questo è il nodo di tutto. Spiega D’alessandro. «Bisogna costruire bene edifici
nuovi seguendo le caratteristiche antisismiche, e predisporre un adeguamento sismico delle vecchie costruzioni».
Perché, conferma il professor D’Alessandro, «per la
scienza codificata internazionale che risulta dalle pubblicazioni e da una verifica di va-
lidazione internazionale, la
prevedibilità dei terremoti
non è accertata né garantita.
Certo, ci sono tentativi che comunque potranno avere forse sviluppi, tentativi anche
benemeriti, ma che poi questi
tentativi possano essere accolti e tradotti in provvedimenti
che coinvolgono popolazioni
come gli sgomberi non è dato».
Neanche la presenza di uno
sciame sismico è un evento
previsionale. Lo riafferma l’Istituto Nazionale di Geofisica, secondo il quale «fenomeni quali sequenze o sciami sismici nella maggior parte dei
casi si verificano senza portare al verificarsi di un forte
evento». È vero invece che
una scossa come quella che si
è manifestata lunedì «viene
normalmente seguita da numerose repliche, alcune delle
quali probabilmente assai
sensibili»..
L’istituto ricorda anche
che la zona dell’Aquila è stata sede in passato di forti terremoti. «In particolare», dicono i ricercatori dell’istituto
«si colloca tra la terminazione meridionale della faglia
che si è attivata nel terremoto del 1703 (pari a Magnitudo
circa 6.7) e i limiti settentrionali della faglia associata nei
cataloghi al terremoto del
1349 e di quella denominata
“Ovindoli-Piani di Pezza”».
È dunque una zona ad alto
rischio sismico. Infatti i comuni interessati ricadono tra
la prima e la seconda categoria della classificazione sismica del territorio nazionale, an-
che se negli ultimi anni la zona non è stata interessata da
forti terremoti.
Da tutto questo deriva al
momento una sola conclusione, col terremoto bisogna convivere impedendo che uccida.
E l’unico per per evitare morti è costruire bene. Lo ripete
sempre in queste occasioni
un geologo come Mario Tozzi. Per questo ieri l’Assoedilizia, l’associazione dei costruttori edili aderente a Confindustria, ha sollecitato il governo a inserire nel piano casa
nuove norme per la ricostruzione del dopo terremoto, limitando la sanabilità degli
abusi.
IL CENTRO
XF
MERCOLEDÌ
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15
IN ABRUZZO
IL TERREMOTO IN REGIONE
Falsi allarmi, panico via sms
“E’ in arrivo un’altra scossa”: gente in strada, interviene la polizia
I
n arrivo un terremoto; alle
15,30 ci sarà un’altra scossa,
scendi in strada: dall’Aquila a
Pescara, da Avezzano a Chieti e a
Teramo, il tam-tam dei falsi allarme viaggia su sms e, di voce in voce, semina il panico. Al punto che
devono intervenire i vigili urbani
con i megafoni per spezzare la psiTERAMO. Uffici abbandonati, gente in strada, voci incontrollate su un presunto sgombero dell’ospedale: alle 13 a Teramo è il panico. Centinaia di telefonate ai vigili
del fuoco, ai
carabinieri,
alla polizia,
al 118: dall’altro capo cittadini terrorizzati che chiedono di sapere se è vera
l’allerta della
Protezione civile su una
scossa in arrivo in città.
Il panico si
diffonde
a
macchia d’olio, anche in
Val Vibrata e
sulla costa:
cresce così tanto che, dopo
qualche minuto, auto della polizia, dei carabinieri e dei vigili urbani girano per la città
con gli agenti che gridano: «E’
un falso allarme, non c’è niente». Qualche ora prima uno
sconosciuto aveva telefonato
ai centralini dell’ospedale, del
Comune, dell’Istituto Zooprofilattico e di altri uffici di Teramo spacciandosi per carabiniere e dicendo che i locali andavano sgomberati perché era
in arrivo il terremoto. La questura ha avviato le indagini
per identificare gli autori e già
nelle prossime ore possono esserci novità.
La polizia postale invita
chiunque avesse ricevuto degli sms di avviso a farli vedere
agli agenti. E il questore Piero Angeloni lancia un appello: «E’ alle forze dell’ordine attive 24 ore su 24 che occorre rivolgersi in caso di telefonate o
contatti con persone, sconosciute o meno, che segnalano
imminenti terremoti invitando a lasciare al più presto abitazioni, uffici pubblici».
cosi. Poche ore prima era stato lo
stesso premier Silvio Berlusconi
ad invitare i terremotati a lasciare
le loro case non più sicure e ad andare in zone più tranquille, sulla
costa. Parole che nell’Aquilano
hanno alimentato speranza, ma, allo stesso tempo, paura ed equivoci
in chi è rimasto.
Teramo. La polizia in piazza Martiri della Libertà
e a destra cittadini in Largo Madonna Delle Grazie
E la paura fa sgomberare le Poste
Intasato il centralino del 118
PESCARA. I falsi allarmi hanno fatto
scattare il panico anche a Pescara. Diversi
uffici del capoluogo adriatico, ieri, sono
stati evacuati, dopo le voci di una nuova
scossa, diffuse proprio poche ore prima
del terremoto che ha fatto tremare tutto
l’Abruzzo. Sono state sgomberate le sedi
delle Poste, dell’Agenzia delle entrate, delPoi, nel pomeriggio è arrivata la notizia che i carabinieri hanno fermato due giovani
a Montesilvano perché sospettati di essere gli autori delle
false voci. I due sono stati rilasciati subito. Gli allarmi sono
stati diffusi con telefonate,
sms, inesistenti raccolte di
fondi spacciate per vere su
Facebook. I vigili urbani sono
intervenuti girando per la
città con auto dotate di megafoni per avvertire la popolazione che si trattava di false
notizie e che è impossibile
Sciacalli, ad Avezzano c’è una pista
Le forze dell’ordine indagano sulla targa di un’auto
AVEZZANO. Decine, centinaia, migliaia di persone, come a un segnale convenuto, escono dalle case e si
riversano in strada. «Arriva la
scossa, l’ha annunciato una macchina con l’altoparlante», è il tam
tam che spinge praticamente tutti
La scossa è annunciata per
le 14. In pochi minuti l’effetto
è incredibile. Dalle 13 alle
14.30 i centralini di carabinieri, polizia e vigili del fuoco
vanno in tilt. La gente si riversa per la strada con il telefono sempre a portata di mano. Le principali strade dei
paesi marsicani si riempiono
di auto che avanzano lentamente alla ricerca di un posto
dove fermarsi e mettersi al riparo da eventuali crolli. Passano i minuti, le ore, tutti
aspettano questa fortissima
all’aria aperta. Avezzano e tutta la
Marsica preferiscono non correre
rischi. A guardare le auto in strada e nei prati sembra la Pasquetta.
Le forze dell’ordine hanno in mano un numero di targa e cercano
gli autori del procurato allarme.
scossa che però non arriva.
Pian piano l’allarme rientra.
Alle 16 il rientro in casa.
Al pronto soccorso di Avezzano, dove il primario Franco Cardilli ha tutti i suoi medici a disposizione, arrivano
persone in preda a crisi d’ansia, un giovane è arrivato con
forti mal di testa, provocato
dalla paura, ed è stato operato per un aneurisma cerebrale. È in rianimazione. «Ora
qualcuno sta creando panico», dice il primario, «è assurdo».
Celano
I cittadini
che si sono
radunati
nelle auto
in piazza Aia
a seguito
dei falsi
allarmi
su una nuova
scossa
la Asl. In Comune, alcuni dipendenti hanno deciso di abbondonare gli uffici per
scendere in strada. Il vice sindaco, Camillo D’Angelo, ha subito fatto un comunicato per smentire le voci «assurde e irresponsabili». Ad Auchan, un tizio si è spacciato
per maresciallo dei carabinieri e ha chiesto di evacuare l’intero ipermercato.
prevedere l’arrivo dei terremoti. Tante le telefonate giunte alla polizia, carabinieri, vigili del fuoco e polizia municipale, tutte con la stessa frase:
«E’ vero che è in arrivo un
nuovo terremoto?». Il falso allarme ha bloccato persino il
centralino del 118 di Pescara.
«Rispondiamo ad una telefonata dietro l’altra», spiega il
medico responsabile, dottor
Paolo Di Donato, «e questo
crea problemi per lo svolgimento del servizio: chi ha veramente bisogno di noi trova
le linee e gli operatori inutilmente occupati».
Su Facebook, Marco Pellegatti, finto nipote del giornalista Mediaset, Carlo Pellegatti, sul suo profilo ha cercato di raccogliere fondi per un’iniziativa benefica che sostiene essere stata organizzata
dal Milan e da Mediaset. Subito è arrivata la smentita del
giornalista.
A Vasto una telefonata
fa uscire tutti
dall’asilo privato
L’allarme a Vasto. «Sgomberate il locale, sta per arrivare
una nuova scossa di terremoto». Si è sentito dire così al telefono, stamane a Vasto uno
dei responsabili di un asilo
privato, che ospita una novantina di bambini, alcuni dei
quali accolti nel nido della
struttura e, dunque, molto
piccoli.
Lo “sciacallo”, come raccontato dalla mamma di un
bambino, si sarebbe spacciato per un addetto della Protezione civile. Educatori e titolari dell’asilo, con professionalità e sebbene nel dubbio,
hanno fatto uscire i piccoli
ospiti e tirato un sospiro di
sollievo quando, informate le
forze dell’ordine, hanno appreso che non era stato diramato alcun allarme vero.
LE FOTO DELLA TRAGEDIA
Solidarietà fra le rovine
La città abbandonata e il soccorso alle persone colpite dal sisma
In alto
e a fianco
la
dstribuzione
del cibo
e dei vestiti
A destra
foto
abbandonate
fra le rovine
delle case
(Foto Ansa
e di Federico
Deidda)
A sinistra il ministro delle pari opportunità
Mara Carfagna consegna un giocattolo
a un bambino in un campo di accoglienza all’Aquila
Manichini
nella vetrina
di un negozio
di
abbigliamento
abbandonato
all’Aquila
In basso
un anziano
nel campo
di accoglienza
di Piazza
d’armi
all’Aquila
IL CENTRO
XL
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO ALL’AQUILA
«Aiuti esteri? Non c’è bisogno»
Berlusconi: proroga delle scadenze fiscali. Presto Napolitano in città
di Marco Camplone
COPPITO. Completo scuro, aria tesa, piglio autoritario. Il
giusto prologo per un monologo. Il premier Silvio Berlusconi giunge all’Aquila (mentre dal Quirinale si annuncia la
prossima visita di Napolitano) e si spara la conferenza stampa senza pigliare fiato. Rassicura, promette, rilancia, dice
grazie a tutti. E, visto che ci si trova, parla anche di Obama.
«Ha sposato le nostre tesi sul disarmo atomico», azzarda.
Silvio Berlusconi arriva alla
caserma della Finanza mezz’ora dopo una scossa di terremoto di quelle che fanno vacillare
i nervi anche a chi li ha ben saldi. Il particolare rende ancora
più apprezzabile la sua presenza nei luoghi della sciagura.
Dopo un summit con il governatore d’Abruzzo Chiodi, il ministro Sacconi, il capo della
Protezione civile Bertolaso e il
sindaco dell’Aquila Cialente, il presidente del Consiglio si presenta davanti
ai taccuini e
alle tv. «Molti
Stati ci hanno offerto aiuto e noi, pur
ringraziando,
abbiamo risposto
che
adesso non
ne abbiamo
bisogno. La
macchina dei
soccorsi sta
funzionando
al meglio e ne
siamo orgogliosi. Gli aiuti serviranno
quando comincerà la ricostruzione. I soccorsi funzionano
perché adesso c’è un governo
stabile, mentre in passato...».
Si legge il riferimento al terremoto del 1980 che devastò
l’Irpinia. A quel tempo, l’Italia
era afflitta dall’instabilità politica e tutto ne risentiva. Allora
come adesso, però, restano valide le parole dell’ex presidente Sandro Pertini, pronunciate
proprio all’indomani della catastrofe: «Il miglior modo di pensare i morti è pensare i vivi».
Quel concetto è la naturale
ispirazione della new town vaticinata da Berlusconi in conferenza stampa. «Rientra nel nostro programma di governo creare delle nuove città
vicine ai centri storici. Data la situazione, L’Aquila
potrebbe essere il primo caso di new town. Ci stiamo
già lavorando».
Il premier
ha qualcosa
da puntualizzare. «Sulla
stampa estera è comparsa una notizia che
devo contraddire: non è vero
che la protezione civile ha sequestrato alberghi lungo la costa per metterci gli sfollati. C’è
stata un’offerta delle associazioni alberghiere e la Protezione civile pagherà il giusto prezzo per le stanze che prenderà.
Anzi, in questa circostanza bisogna lodare lo spirito di solidarietà mostrato dalla categoria degli albergatori».
Poi Berlusconi snocciola cifre. «Sul campo sono operativi
2.250 vigili del fuoco, 1.000 uomini delle forze armate, 1.200
delle forze dell’ordine, 2.000
«Da domani partiremo
con l’inventario
dei danni»
Due momenti
della visita
del premier
Berlusconi
al campo
di accoglienza
a San Demetrio
LA NOMINA
All’Aquila l’ex direttore del Sisde che sgominò le Br
Il nuovo prefetto Gabrielli
visita le zone più colpite
L’AQUILA. Giornata di piena operatività ieri per il nuovo prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli, nominato solo
poche ore prima dal consiglio straordinario dei ministri convocato d’urgenza dal presidente Berlusconi per
l’emergenza terremoto in Abruzzo. Gabrielli succede
ad Aurelio Cozzani. Dopo la riunione mattutina con il
coordinamento dell’unità di crisi presieduta da Bertolaso, il prefetto ha voluto fare diversi sopralluoghi.
Il prefetto
dell’Aquila
Franco
Gabrielli
Gabrielli ha infatti visitato sia le zone più
colpite dal sisma che i vari campi di accoglienza allestiti sia in città che nei centri limitrofi. Nel pomeriggio altre due riunioni
hanno tenuto impegnato il giovane prefetto
che ha cominciato la sua carriera alla Digos
di Imperia, per poi passare alla direzione di
Roma. Alla fine del 2000 fu proprio Franco
Gabrielli a smantellare le nuove Brigate
rosse e ad arrestare gli assassini di Massimo D’Antona e Marco Biagi grazie a un minuzioso lavoro di investigazione tecnologica. Nominato dirigente superiore, Gabrielli
lasciò la questura di Roma per poi essere nominato capo del Servizio centrale antiterrorismo, interno ed internazionale. Nel 2006 è
stato nominato prefetto ed è stato messo alla
guida del Sisde, il servizio informativo civile, incarico terminato nel maggio 2008. Ora
la nuova sfida in Abruzzo, dove il nuovo rappresentante del governo dovrà occuparsi dell’emergenza e della ricostruzione. (l.d.f.)
Un abitante
di Onna
recupera
qualche vestito
A lato vigile
del fuoco
disseta un cane
Nel disastro
non ci si
dimentica
degli
animali
soccorritori, 130 dipendenti regionali e circa 2.000 volontari
abruzzesi. A tutti costoro va
un plauso».
La città è martoriata e il premier lo sa bene. «Da domani
(oggi per chi legge, ndr) comincerà l’inventario dei danni.
Schiereremo 1.500 tecnici rilevatori che perlustreranno casa
per casa. Si farà un inventario
anche per i beni culturali».
C’è anche spazio per accorgimenti di natura fiscale e sociale. «I lavoratori autonomi che
hanno perso l’attività a causa
del terremoto e che, quindi,
non possono più produrre reddito saranno ricompresi nel
pacchetto degli ammortizzatori sociali. Stiamo già studiando
come fare. Per quando riguarda le tasse, ci saranno delle
prologhe. Insomma, il Governo italiano non trascurerà nulla pur di sostenere gli aquilani
in questo terribile momento.
Nessuno verrà lasciato solo».
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XH
IL CENTRO
8 aprile 2009
IN ABRUZZO
TERREMOTO - LA SOLIDARIETA’
Arriva anche l’aiuto di Obama
Offerte di intervento da tutto il mondo e da tutta l’Italia
I
l presidente americano Barack Obama telefona a Berlusconi offrendo l’intervento degli
Usa per aiutare la popolazione
abruzzese. Tra i tanti attestati di
solidarietà e offerte di aiuto che in
queste ore stanno giungendo in
Abruzzo da ogni parte del mondo,
il messaggio della Casa Bianca ha
Il Cavaliere ci ha tenuto a
sottolineare i «rapporti eccellenti» tra i due Paesi, connfermati dalla telefonata «lunga e
cordiale» di Obama, aggiungendo che «se gli Stati Uniti
vorranno dare un segno tangibile della loro vicinanza
all’Italia potranno prendersi la responsabilità
della
ricostruzione dei
beni culturali e delle chiese». Un’idea
che sembra
essere stata
apprezzata
da Obama,
che ha invitato il Cavaliere a parlarne
quando andrà a Washington, in
preparazione del vertice G8
di luglio alla Maddalena. Un’attenzione da parte dell’amministrazione Usa che il premier italiano conferma: intanto fa sapere che gli Stati Uniti
sono pronti ad aiutare l’Italia
in questo momento di bisogno anche con uno stanziamento di 50mila dollari per
fornire assistenza umanitaria, con beni di prima necessità, alle vittime del terremoto.
Solidarietà dal mondo.
Non c’è quasi governo che
non abbia espresso solidarietà all’Italia e non si sia detto disponibile a inviare aiuti.
Lo ha fatto addirittura anche
la Nato, così come il premiere
giapponese Taro Aso, ricordando il sostegno italiano al
Sol Levante dopo il devastante sisma che colpì l’area di Kobe nel 1995.
Da Pechino è
arrivato
il
messaggio
del leader cinese Hu Jintao che ha
espresso le
sue
condoglianze per
le vittime del
terremoto
dell’Abruzzo
al presidente
Giorgio Napolitano, ma
sono arrivate offerte di
aiuto anche
da paesi non
particolarmente vicini
all’Italia, come l’Iran, il cui ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki, ha inviato al suo omologo
italiano Franco Frattini un
messaggio di condoglianze e
solidarietà per il terremoto
dell’Aquila a nome del governo di Teheran, affermando
che l’Iran è pronto a fornire
assistenza sanitaria in Abruzzo, ricambiando così l’aiuto
che l’Itala diede all’Iran in seguito al terremoto che nel
2003 provocò oltre trentamila
morti.
Il dono di Carla Bruni.
sovrastato ieri tutti gli altri, anche per le implicazioni di politica
interna italiana. Prima una nota
dell’ambasciata statunitense dava
notizia della chiamata di Obama,
poi la conferma dello stesso Berlusconi mentre si trovava all’Aquila
per il suo secondo sopralluogo nella zona terremotata.
Già raccolti dieci milioni di euro
In prima fila la Chiesa, ma anche
le comunità islamiche ed ebraiche
Barack Obama con Berlusconi. Sopra
la distribuzione del pane ieri mattina nei centri
di raccolta degli sfollati all’Aquila
IL MONDO DELLO SPORT
Le maglie della Roma all’asta per Onna
Il Pescara devolve l’incasso. Aiuti in arrivo anche da basket e volley
ROMA. La Roma di Rosella Sensi
scende in campo per aiutare i terremotati dell’Abruzzo. I calciatori della squadra giallorossa — da Totti a
De Rossi, passando per Panucci, Vucinic e Mexes — hanno infatti messo
a disposizione del programma radiofonico romano «Te la do io Tokyo»,
le loro maglie autografate per un’asta di beneficenza. I fondi raccolti
Il difensore della Roma
Cicinho è di origini abruzzesi
Carla Bruni Sarkozy, «profondamente emozionata e afflitta» per le notizie che giungono dall’Abruzzo, vuole «contribuire personalmente» alla
solidarietà con la popolazione colpita dal terremoto e offre «un dono per l’ospedale
dell’Aquila». Lo ha annunciato la stessa “premiere dame”
di Francia in una lettera inviata ieri al presidente della
Regione Abruzzo, Gianni
Chiodi.
Parigi e i libanesi. Governi, ma anche singole munici-
dalla trasmissione serviranno per
l’acquisto di due camper da riempire di aiuti e donare agli abitanti di
Onna. Sarà organizzata anche una
raccolta d’acqua sabato in occasione
del derby con la Lazio. Il Pescara calcio devolverà l’ incasso della partita
Pescara-Arezzo, in programma sabato allo stadio «Aragona» di Vasto,
per «aiutare le popolazioni dell’A-
In tutte le manifestazioni di qualsiasi disciplina verrà osservato un minuto di raccoglimento. Su tutti i campi di serie A, B e del
campionato Primavera, i calciatori scenderanno in campo con il lutto al braccio (l’Udinese lo farà anche in Coppa Uefa, domani a
Brema contro il Werder).
Fioccano, in queste ore di grande sconforto, anche le iniziative finalizzate a sostenere
concretamente le popolazioni terremotate.
Tutto il mondo del pallone é in mobilitazione, con una serie di iniziative a sfondo economico: tra queste, per la serie A, la decisione
di Napoli, Catania, Chievo e Fiorentina di
devolvere gli incassi delle partite che giocheranno sabato - ospitando rispettivamente Atalanta, Sampdoria, Chievo e Cagliari in favore
della popolazione abruzzese. Stessa iniziativa
in serie B da parte di Crotone, Avellino, e
Mantova. Il presidente dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, ha promesso un aiuto concreto
per L’Aquila e i suoi cittadini.
Anche la RC Angolana devolverà ai terremotati l’incasso del match con il Real Montecpalità, come quella di Parigi,
il cui sindaco Bertrand Delanoe ha manifestato «la disponibilità a fornire un apporto,
sotto le forme appropriate
che saranno giudicate più utili, alle popolazioni delle zone
sinistrate». E se dalla capitale francese ci si poteva aspettare un simile aiuto, sorprende di più la solifarietà arrivata da Baalbek, piccola città
del martoriato Libano, gemellata con L’Aquila, dove dottori, ingegneri e residenti «sono pronti ad aiutare nelle ope-
quilano che stanno vivendo questo
momento di disagio e disperazione a
causa del violento terremoto di domenica notte. Il Pescara invita tutte
le società sportive abruzzesi a stringersi intorno ai corregionali in difficoltà contribuendo ciascuno secondo le proprie possibilità alla ricostruzione della città e dei paesi devastati dal sisma», chiude la nota.
chio in programma domenica 19. In occasione del 5º “Memorial R. Curi”, torneo di calcio giovanile che si disputerà al Poggio degli
Ulivi di Città S.Angelo dall’11 al 13 aprile,
sarà organizzata una raccolta di fondi per i teremotati.
Barcellona. Il Barcellona ha chiesto al Milan di organizzare insieme iniziative di sostegno ai terremotati. Il responsabile delle relazini eterne della società catalana è l’ex pallanotista Manuel Estiarte che abita a Pescara.
La Federazione italiana cronometristi,
per andare incontro alle esigenze dei cronos
rimasti senza tetto, ha promosso una raccolta di fondi destinata alle esigenze più immediate dei colleghi. Un’altra sottoscrizione arriva dall’Assocalciatori (Aic), sollecitata dagli stessi tesserati: saranno chiamati ad aderire gli atleti delle squadre di A, B e Lega Pro.
Altre sottoscrizioni arrivano dal mondo della
pallavolo, del nuoto e del basket.
Rinviata anche la cerimonia di presentazione delle medaglie che verranno assegnate in
occasione dei Mondiali di nuoto.
razioni di soccorso se ce ne
sarà bisogno».
10 milioni di euro. Una
decina di milioni di euro per
aiutare le famiglie colpite dal
terremoto. Il fronte delle donazioni non ha perso tempo e
a poco più di 24 ore dalla tragedia ha messo sul piatto denaro e iniziative per la raccolta di fondi per la ricostruzione, il riavvio delle attività economiche, per la ripresa. Per
contribuire alla ricostruzione
delle abitazioni, l’Ipost (l’En-
te di previdenza e assistenza
delle Poste italiane e delle società collegate) ha deciso uno
stanziamento straordinario
di 5 milioni di euro, a fondo
perduto, in favore degli associati che hanno subito danni
dal terremoto. Un milione di
euro in garanzie è quanto
messo a disposizione da Coopfidi per le imprese abruzzesi. Deputai e senatori verseranno mille euro ciascuno,
mentre Cgil, Cisl e Uil hanno
avviato la raccolta del corrispettivo di un’ora di lavoro.
Centomila euro arriveranno
dall’istituo tumori Fondazione Pascale di Napoli, altrettanti dall’Unicef e cinquantamila dal Vinitaly di Verona.
Offerte di cibo Nei punti
di raccolta degli sfollati all’Aquila stano arrivando pane,
latte, frutta e altri generi alimentarei per iniziativa del
sindacato panificatori, della
Coldiretti e della Cia.
Il bookmaker. Spicca pee
la sua singolarità e generosità l’offerta annunciata dal
bookmaker inglese Stanleybet: l’agenzia di scommesse
devolverà un milione di euro
al Comune dell’Aquila per
opere di pubblica utilità della
ricostruzione post-sisma.
La Chiesa. La Conferenza
episcopale italiana ha annunciato uno stanziamento di tre
milioni di euro, dai fondi derivanti dall’otto per mille. Tale
somma, che sarà erogata tramite la Caritas Italiana, si aggiungerà ai fondi che in questi giorni verranno raccolti
da decine di diocesi e parrocchie sparse per tutta l’Italia.
Islamici ed ebrei. Non è
un’azione coordinata, ma da
esponenti ed associazioni delle due confessioni religiose sono partite iniziative di solidarietà. L’Unione delle Comunità Islamiche in Italia
(Ucoii) è pronta a donare sangue per i terremotati dell’Abruzzo e ad accogliere gli sfollati nella moschea di Ancona.
Anche la comunità ebraica di
Roma si sta mobilitando, annunciando interventi come
l’invio di medicinali, che verranno consegnati alla protezione civile a Roma con vestiario e generi alimentari.
La comunità ebraica mette a
disposizione anche l’ospedale
israelitico di Roma per interventi chirurgici e ricoveri.
Inoltre, il rabbino capo Riccardo Di Segni ha chiesto ai
suoi correligionari di destinare ai terremotati abruzzesi le
offerte raccolte nelle sinagoghe di Roma.
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IN ABRUZZO
TERREMOTO - LA SOLIDARIETA’
La generosità degli abruzzesi
Cibo, case, abiti, medicine: raccolte in ogni angolo. Aiuti ai bimbi
PESCARA. L’Abruzzo ha paura,
l’Abruzzo ha coraggio. Reagisce come può e come sa, come gli ha insegnato da sempre questa terra avara
di ricchezze e ribalta, il popolo che
nasce e muore tra le pietre del Gran
Sasso e della Maiella Madre. Senso
di comunità, darsi da fare, aiutarsi.
La macchina della solidarietà si è at-
tivata in ogni angolo della regione.
Associazioni, imprese, albergatori,
banche, mamme, padri, tutta la gente forte e gentile sta facendo la sua
parte per dare una mano, donare
quel che ha: la casa, il sangue, quei
beni che fino alle 3.32 di due giorni
fa pareva così difficile comprare,
perché era la crisi a fare paura.
E allora fioriscono i punti di
raccolta di generi di prima necessità, si allestiscono macchine zeppe di ogni cosa e si parte.
Nasce quindi la necessità di raccordarsi, per evitare sprechi e
soprattutto partenze inutili se
non di intralcio verso L’Aquila
e le zone terremotate.
Volontari. Non è possibile
accogliere volontari singoli,
che non sono autosufficienti
(perché non sanno come mangiare e dormire). Per la zona costiera il coordinamento dei volontari fa riferimento a al Centro servizi volontariato di Chieti. Dalle province di Chieti e Pescara le provviste vengono dirottate al Banco alimentare di
Pescara, via Celestino 4,
085.4313975.
Stufette. Nell’Aquilano fa
freddo e nelle tende ne fa ancor
di più: il Gruppo Ferri di Pescara sta inviando stufe elettriche
e fornellini da campo.
Ospitalità. Agenzie immobiliari di Pescara si stanno organizzando per raccogliere case
per gli sfollati, alcune non sono
ammobiliate per cui chi avesse
mobili, letti o coperte può contattare il numero 085.4308318.
Negli alberghi della costa di ora Le persone in fila in attesa di avere un pasto caldo
in ora crescono gli arrivi. Rose- e generi di conforto al campo di piazza d’Armi
to ha messo a
disposizione
circa duemila
posti letto negli alberghi e
nelle case e il
Comunefornisce agli sfollati assistenza
anche psicologica. Anche la
IL CENTRO e il gruppo
montagna
L’Espresso-Repubblica
abruzzese ofcon 100mila euro aprono
fre ospitalità:
una sottoscrizione popolagli alberghi di
re con le Casse di risparPescasseroli
mio d’Abruzzo. Chiunque
hanno messo
volesse contribuire può utia disposizione
lizzare i seguenti numeri di
3500 posti letconto corrente: Carispaq
to.
spa “Vittime terremoto
Bambini.
L’Aquila”, codice Iban: IT
Qualcunopen53 Z 06040 15400 000 000 155
sa ai bambini
762; Caripe spa “Raccolta
terrorizzati.
fondi pro terremotati d’AA Pescara l’abruzzo” codice Iban IT 19 B
silo nido La
06245 15410 000 000 468; TerGiostra di Macas spa “Raccolta fondi pro
rina Gigante,
terremotati d’Abruzzo” coin via Campadice Iban IT 48 L 06060 15300
nia 29 mette a
CC 090 005 35 65. La sottodisposizione
scrizione è stata lanciata
posti per i picanche negli Usa dal quoticoli fino a tre
diano “Gente d’Italia” di
anni ospitati
Kay Biscane in Florida.
in città. Rivolgersi al numero: 085.2056298. Il nido è aperto ciali e l’ufficio Disabili per assi- 085.4920241 vigili rbani). Attiva
dalle 7.30 alle 19.30.
stere gli sfollati che non sono anche la parrocchia di Sant’AlRaccolte. La solidarietà su- riusciti a raggiungere la zona fonso in zona Asterope. A
pera le barriere politiche e a dei Grandi alberghi: in servizio Sambuceto, nei locali dell’assoChieti i coordinamenti del Pd e anche un automezzo con auti- ciazione Peppino Impastato in
del Pdl insieme hanno avviato sta per il trasporto dei disabili.
via Manzoni 5, è stata allestita
una gara di solidarietà con racA Francavilla è stato istituito una raccolta (dalle 16 alle 20.30)
colta di vestiti, coperte, cibo, ac- il coordinamento provinciale di materiale, tra cui giocattoli,
qua, pannolini, latte in polvere, per la raccolta indumenti per i da inviare al campo di solidascatoloni in oggi in piazza Vico. cittadini sfollati. Il gruppo co- rietà di Tempera. Non si accetA Montesilvano, in piazza Diaz munale di Protezione civile ha ta denaro. Info: 333.3848748. Racci sono gli scout, l’Associazione allestito un presidio fisso nei lo- colta anche dei commercianti
nazionale carabinieri e della cali della stazione ferroviaria di via D’Avalos di Pescara delProtezione civile, i consiglieri (8.30-20,30) cui rivolgersi per l’omonima associazione pescacomunali, gli assessori e il sin- portare capi di vestiario (soprat- rese nella sede sulla strada al
daco per raccogliere generi di tutto tute sportive), anche usati 169. La rete delle associazioni di
prima necessità Il materiale vie- purchè in buone condizioni. Og- Spoltore ha organizzato una
ne stoccato nella palestra della gi, poiché il piazzale della stazio- raccolta in piazza Di Marzio (di
scuola elementare del 1º circolo ne è occupato dal mercato, dal- fronte al circolo Acli) e nei locae poi consegnato alla Protezio- le 8,30 alle 13,30 il presidio li della Società operaia, in piazne civile. Il Comune, inoltre, do- verrà spostato in viale Nettuno za D’Albenzio. Si raccolgono anpo cinquemila euro di viveri (sede del Pd) e poi riportato nel che medicinali per il primo socgià inviati all’Aquila, schiera pomeriggio alla stazione (info: corso e materiale sterile per mel’Azienda speciale dei servizi so- 085.4920220, Protezione civile, e dicazioni.
Parte un camper per le imprese
Ferri invia stufette elettriche
Si moltiplicano i conti correnti
La De Cecco invia pasta e olio
Dai dipendenti un’ora di paga
Sottoscrizione
del “Centro”
PESCARA. Anche il gruppo De Cecco, il pastificio
abruzzese che ha il suo quartier generale a Fara San
Martino di Chieti, e i suoi dipendenti si sono mobilitati per esprimere solidarietà e sostegno materiale alla
popolazione colpita dal terremoto. I 750 dipendenti delhanno deciso di devolvere un’ora di lavoro in favore
dei terremotati dell’Aquila e l’azienda ha aggiunto
due ore per ogni dipendente.
Il Gruppo De Cecco inoltre già da ieri è in contatto
con il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi e la Protezione civile per
fornire, usando i propri mezzi per il trasporto, prodotti
alimentari come pasta, olio
e sugo dell’azienda. Ieri da
Fara San Martino sono partiti i primi 50 quintali di pasta e olio e sono stati consegnati al centro di stoccaggio
della Croce Rossa e nei prossimi giorni arriveranno alRichieste. E c’è chi si affida
al popolo di internet per chiedere materiale utile per allestire
tendopoli. Servono 400 metri di
cavo 3x2 2 altrettanti 3x1,5, 100
metri di neon 1x25 completo,
200 prese maschio e 200 femmina, 200 scatolette porta prese,
100 interruttori, 100 spine, 20
quadri per prese con differenziali, 20 prese per quadri maschio/maschio. Rivolgersi al numero 3887979333.
Le imprese. Il centro agroalimentare “Valle della Pescara”
di Cepagatti, in collaborazione
con la Sma, ha fornito 20 bancali di frutta e verdura alla Cri.
L’Ordine dei Farmacisti dell’Aquila ha organizzato l’attivazione di due camper itineranti
messi a disposizione dalla Protezione civile della Regione
Lombardia e dall’Ordine dei
Farmacisti di Cuneo, dall’Associazione Titolari e dall’Unifarma distribuzione. Gli artigiani della Cna corrono a sostegno
delle imprese danneggiate dal
terremoto con conto corrente,
ufficio mobile e aziende a disposizione della Protezione civile.
Il conto è aperto alla Banca Serfina (filiale di Pescara), coordinate: Cna Abruzzo: fondo di solidarietà per le imprese colpite
dal terremoto dell’Aquila”,
Iban IT 02 B 03338 15400
CC0020002216. All’Aquila è stato aperto un ufficio mobile davanti alla fontana luminosa: un
camper attrezzato è a disposizione delle imprese per un’attività di prima assistenza, per il
disbrigo delle pratiche correnti,
per una prima stima dei danni
patiti dalle aziende (329.6510296;
329.6510298). Diverse imprese
tre provviste.
L’Ance mette a disposizione le proprie strutture, professionalità e i materiali tecnicamente avanzati per
l’immediata ricostruzione
della Casa dello studente
dell’Aquila. Lo fa sapere la
stessa Associazione nazionale costruttori edili, che si fa
promotrice di una sottoscrizione per il reperimento dei
fondi necessari alla ricostruzione della struttura per i
ragazzi.
dell’edilizia della Cna hanno offerto la propria disponibilità
gratuita alla Protezione civile
per inviare nelle località colpite
dal sisma uomini e mezzi.
Conti correnti. Innumerevoli i conti correnti per raccogliere offerte. Tra questi: la Federazione degli ordini dei Commercialisti d’Abruzzo, intestato a:
Odcec di pescara c/o Fed. Reg.
Odcec Abruzzo, Fondi Pro Terremotati
Abruzzo,
Iban:
IT95Y0624515410000000000465,
Causale: Unagraco- Fondi pro
terremotati Abruzzo; la Fondazione Pescarabruzzo, che ha
già versato 50.000,00 euro, intestato a Raccolta fondi pro-terremotati L’Aquila e Provincia,
Iban
IT
17A0333815400
CC0020002215, Serfina Banca
Spa, Agenzia di Pescara, via Tiburtina Valeria, 56.
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IL TERREMOTO IN REGIONE
«Fondi a imprese e famiglie»
Il presidente Chiodi: Stato-Regioni, presto arriveranno aiuti concreti
di Maurizio Piccinino
L’AQUILA. «Il presidente della
Conferenza delle Regioni Vasco Errani ha espresso verso l’Abruzzo,
la città dell’Aquila e i paesi colpi il
massimo impegno e una concreta
solidarietà». Gianni Chiodi, presidente della giunta d’Abruzzo esce
«Sostegni», sottolinea il presidente della giunta, «devono
essere dati sia ai lavoratori
degli enti pubblici che a quelli autonomi. Questi ultimi
avranno grandi difficoltà in
quei settori più esposti come
il commercio. Così come bisogna
dare aiuti alle
imprese
che sono in
grave difficoltà per il
terremoto».
L’impegno
delle Regioni
è stato chiaro.
«Siamo
pronti a fare
la nostra parte» ha detto
Errani, «per
gestire
anche la seconda parte dell’emergenza
e contribuire
al processo
di ricostruzione».
«Lo vogliamo fare», ha precisato Errani, «dando un
esempio di piena cooperazione con il governo. Le istituzioni insieme devono dare grande dimostrazione di essere
presenti in quel territorio».
Errani ha aggiunto che i presidenti delle Regioni sono «in
contatto costante con il presidente della Regione Abruzzo
Chiodi, con lui stiamo seguen-
soddisfatto e rincuorato dall’incontro tra Stato e Regioni tenuto sui sostegni da dare all’Aquila e sugli interventi da mettere in campo. «Oltre alla ricostruzione c’è da fare un
grande sforzo per tutelare il sistema economico», commenta Chiodi.
Errani: benefici per la ricostruzione
in cooperazione con il Governo
Regioni ed Enti locali abruzzesi
do tutte le fasi». L’incontro tenuto con Berlusconi, è servito, «a rafforzare e impostare,
oltre alla prima fase dell’emergenza, la cooperazione
tra i vari livelli istituzionali
anche nelle prossime settimane. Sono convinto che sia questo lo spirito del Governo e sapremo dare dimostrazione di
efficienza».
All’incontro oltre a Chiodi
ed Errani c’era anche il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi e i governatori di
Vasco Errani
Sopra
da sinistra
Remo Gaspari
e il presidente
della giunta
abruzzese
Gianni Chiodi
Calabria, Sardegna e Lazio,
Agazio Loiero, Ugo Cappellacci e Piero Marrazzo, e il
presidente dell’Anci Leonardo Domenici.
In una nota congiunta, i sindaci dell’Anci (Assemblea nazionale dei Comuni italiani),
Roberto Reggi (Piacenza),
Salvatore Perugini (Cosenza) e Vito Santarsiero (Potenza) esprimono soddisfazione per i risultati raggiunti.
«La immediatezza della reazione che ha portato il Governo a predisporre l’ordinanza
sugli interventi urgenti conseguenti al terremoto che ha
colpito l’Abruzzo è certamente lodevole e positiva. Quello
che ci preme sia chiarito in
maniera inequivocabile è invece il fatto che la cifra fino-
ra prevista per gli interventi,
ovvero 30 milioni di euro, deve essere interpretata come
la mera apertura di un capitolo specifico nel bilancio dello
Stato, non come una cifra utile anche soltanto all’avvio della fase di gestione dell’emergenza».
Molte le testimonianze di affetto e solidarietà. Con una
lettera inviata a Chiodi, il presidente della Regione autonoma della Sardegna, Ugo Cappellacci, dopo aver espresso
il dolore e la tristezza di tutti
i sardi ha confermato la volontà di prestare il massimo
dell’aiuto possibile e partecipare alla ricostruzione.
2060WZK.PM5
TRIBUNALE DI MILANO
«Un errore
costruire
la nuova città»
PESCARA «Utilizzare i
provvedimenti di emergenza come la sospensione dei
prelievi fiscali». E’ l’ex ministro Remo Gaspari che
con l’esperienza di commissario per l’alluvione
della Valtellina consiglia
il presidente Chiodi a ben
operare per la ricostruzione e, subito smonta l’idea
di Berlusconi di costruire
una nuova città. «Per L’Aquila ci deve essere la responsabilità della Sovrintendenza, la città», dice
Gaspari, «rappresenta un
tesoro medioevale ed in
piccolo ha i valori architettonici di Firenze. L’Aquila
non deve perdere questa
caratteristica. L’idea di fare una nuova L’Aquila è
sbaliata. Sui fondi dico
che è impossibile una ricostruzione con 33 milioni di
euro, nella Valtellina spesi 1600 miliardi per la ricostruzione e altri 1600 miliardi per le imprese».
Il Fallimento Dominio Srl, società che faceva produrre e commercializzava capi di
abbigliamento con marchio “Indian Rose”, è interessato a raccogliere offerte per
l’acquisto dei seguenti beni:
LOTTO 1
1. autovettura MINI modello Mini One DS “Deluxe” targa: CZ970PN 1.6 Diesel
immatric. 28/02/2006 – valore stimato: 13.000,00 euro
2. furgone MERCEDES modello VITO 115 CDI targa: CV054GY immatric. 31/03/
2005 – valore stimato: 15.000,00 euro - visionabili a Monza
LOTTO 2
n.132.000 circa capi di abbigliamento principalmente marchiati “Indian Rose” di cui
circa 58.700 collezioni autunno/inverno 2007 e 2008, – valore stimato 395.691,00
euro
Si segnala che sono visionabili circa n. 106.000 capi presso il depositario del
fallimento a Rho – valore stimato 332.000,00 euro e circa n. 26.000 capi – valore
stimato 63.600,00 euro – presso lo stabilimento di Mosciano (TE)
LOTTO 3
apparecchi elettronici: computer completi di server, tastiera e video, stampanti Laser,
fax, fotocopiatrice, calcolatrici elettroniche, elettronic time corder, armadio per server
completo di 3 server, non è in vendita il sistema telefonico poiché in leasing, – valore
stimato 6.820,00 euro - visionabili a Rho
LOTTO 4
arredo uffici di Monza: stender porta abiti, 4 manichini, 7 tavoli utilizzati nello show
room, tavolino basso in cristallo, cassettiere per scrivanie, sedie plastificate, divanetto
in pelle bianca completo di 2 sedie, scaffalature in legno e metallo, – valore stimato
4.000,00 euro - visionabili a Rho
LOTTO 5
macchine elettroniche e arredi presso lo stabilimento di Mosciano (TE): trattasi di
stender porta abiti, camerini di prova usati nello spaccio, scaffalature per magazzino,
scrivanie completi di cassettiere e sedie, n.1 stampante per etichette Toshiba, n.1
macchina tranciatrice per campionario, tavoli da lavoro, muletto, – valore stimato
18.037,00 euro
LOTTO 6
rotoli di stoffe varie per circa 14.630 metri presso lo stabilimento di Mosciano (TE)
– offerta libera.
Gli inventari e le foto relative a ciascun lotto sono consultabili sul sito
www.fallimentitribunalemilano.net, nella Sezione Inviti ad offrire. Gli interessati
dovranno far pervenire la loro migliore offerta per l’acquisto dei suddetti lotti direttamente allo Studio del Curatore entro il 25 aprile 2009. In esito alle offerte
pervenute il fallimento si riserva di indire eventuale gara informale.
Per ogni informazione e visione dei lotti presso il depositario dei beni a Milano e
presso lo stabilimento di Mosciano (TE), contattare lo Studio del Curatore Dott.
Micaela Cecca – Via Turati, 7 Milano 20121 – tel. 02867593 fax 0262086259 email [email protected]
«Asl, nessun
taglio a spese
aggiuntive»
PESCARA. «Si conferma la possibilità per le Asl
di provvedere all’emergenza anche con il superamento dei vincoli di spesa stabiliti nel Piano di rientro».
E’ l’iniziativa di Gino Redigolo, Commissario di governo per il piano anti-deficit della sanità che oggi incontrerà i manager degli
ospedali abruzzesi per comunicare che i soldi spesi
per tutte le iniziative di assistenza sanitaria per il terremoto non rientreranno
nei conteggi del piano di
rientro. «Non rientrano
nei conteggi gli oneri aggiuntivi», spiega Redigolo,
«ossia tutto quello che si è
speso in più per garantire
ricoveri, trasferimenti, e
tutto quello che è stato fatto per dare assistenza ai
cittadini. Oggi incontrerò i
direttori generali e troveremo anche la forme per rendere questa iniziativa il
più agevole possibile».
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO IN REGIONE
«Ma L’Aquila non morirà»
De Matteis: piango per i lutti e le macerie, ricostruiremo la città
di Maurizio Piccinino
L’AQUILA. La sua foto che abbraccia un famigliare di una vittima del
terremoto ha fatto il giro del mondo. Giorgio De Matteis, medico, ex
responsabile della protezione civile e vice presidente del Consiglio regionale è tra quegli aquilani che
Dottor De Matteis come
si sente?
«Io sono stato fortunato ad
avere salva l’intera famiglia.
Così non è accaduto per molti
concittadini e amici, li abbraccio, li stringo a me con tutto
il cuore e la forza di un amore verso quanti ci hanno lasciato nel pieno della vita e in
una notte di primavera».
Cosa prevale in queste
ore in lei e nella sua città.
La paura, la voglia di fuga,
la speranza?
«La volontà di ricostruire
subito. Di uscire dalle macerie, dalla polvere. Dall’incubo
delle scosse. Uscire dal dramma di una città spettrale senza futuro. So che non mollerà
nessuno perchè la città sarà
rimessa in piedi e nessuno se
ne andrà dall’Aquila, sapremo rimetterla in piedi di nuovo, da soli e insieme al resto
degli abruzzesi».
Qualcosa la conforta in
hanno cercato di strappare dalla
morte i suoi concittadini scavando
a mani nude tra i detriti. Dalle macerie ha estratto il corpo di una sua
amica, moglie di un collega medico, che stringeva a sè la figlioletta
senza vita, erano entrambe morte.
«Ho scavato ed ho trovato amici
morti nelle loro case. E’ necessario
avere la forza di andare avanti»
De Matteis
stringe un amico. Nelle foto
piccole
Bertolaso e accanto Pagano
queste ore?
«Avverto la grande umanità e la grande solidarietà.
Lo straordinario impegno di
tutti coloro che sono all’Aquila e nei paesi colpiti. Stanno
lavorano in modo ammirevole, dalla Protezione civile ai
volontari, la Croce rossa, i carabinieri, l’esercito. Tutti sono presenti e tutto questo in
meno di 24 ore. E’ partita una
macchina di aiuti e di assistenza promossa dal sottosegretario Guido Bertolaso
che si è unita con la Regione
Abruzzo e le altre istituzioni.
Un lavoro importante fatto a
stretto contatto con le popolazioni. E’ importante che la
gente non perda la speranza,
il contatto con le cose e, so-
prattutto, la fiducia verso
quello che era prima, la città
che era prima che può e deve
tornare. Noi però dobbiamo
crederci per primi».
Dottor De Matteis, lei
pensa che gli aquilani con i
loro lutti e case distrutte
abbiano la forza per credere nel futuro?
«Ne sono certo. E’ fonda-
mentale la forza che è in noi
ed è questo quello che conta
in questo momento. Credere
fortissimamente che da questa città non ce ne andremo».
Lei è un uomo di istituzioni, è il vice presidente del
Consiglio regionale, cosa
farà la Regione?
«Le istituzioni si stanno organizzando, ho sentito il pre-
sidente Nazario Pagano. La
Conferenza Stato-Regioni a
cui ha partecipato il presidente Gianni Chiodi ha dato indicazioni chiare. L’obiettivo è
la concretezza e la rapidità.
Chiederemo al Governo e al
presidente Berlusconi che
vengano adottate misure immediate e concrete a sostegno
delle ricostruzione. Vogliamo
che sia realizzato un modello
virtuoso, che eviti sperperi
con tempi certi. Ecco una cosa importante, vogliamo la
certezza degli interventi, ma
vogliamo anche che la ricostruzione della città e dei nostri paesi sia fatta da noi».
Nel frattempo, cosa sollecitate nell’immediato?
«Si stanno già organizzando i gruppi degli esperti per
le verifiche sulla stabilità degli edifici. Vogliamo che il lavoro sia rapido e preciso con
una valutazione sia per le stime dei danni che della stabilità delle costruzioni, affinchè parta rapidamente l’opera di ricostruzuione».
Lei ha un modello per la
ricostruzione?
«Quello friulano, dove sono
stati verificati i danni ed erogati i soldi direttamente ai cittadini e ognuno si è ricostruito la casa».
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IL CENTRO
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO IN REGIONE
Sisma, il rischio è la sindrome
Un’équipe di assistenza psicologica per i feriti e i sopravvissuti
L’équipe. Il professor
Massimo Di Giannantonio con
altri componenti del gruppo
di assistenza piscologica
di Fabio Casmirro
CHIETI. Che danni provoca un terremoto, di quale assistenza necessitano le persone che hanno visto crollare tutto davanti
ai loro occhi, dagli affetti ai beni più cari?
Medici e specialisti sono chiamati a dare
risposte a una umanità smarrita, in preda
al dolore straziante della disfatta interioDisagi profondi che sfiorano l’auto-annientamento. «Ci
sono molte cose interessanti
sui lavori fatti in ospedale»,
spiega Di Giannantonio, «alcune direi persino sorprendenti, come il caso di una donna anziana, che dopo aver visto crollare tutto nella sua vita, chiamata al colloquio psicologico, risponde di essere rinata a nuova vita. Si sente miracolata per il fatto di aver
scampato la morte, come avvolta da una nuova, grande
energia. Si potrebbe definirla
una reazione atipica, che si verifica con maggiore frequenza tra gli anziani, laddove normalmente prevale la sintomatologia classica, quella pesante e dolorosa, che lascia nell’animo delle persone terremotate un senso di devastazione e
rovina, l’incapacità di vedere
il domani e di trovare le energie per ricominciare».
Quali sono le prime diffi-
re. L’équipe del professor Massimo Di
Giannantonio sta affrontando in questi
giorni, al policlinico di Chieti, i problemi
dei ricoverati e dei feriti nella tragedia
abruzzese. Un variegato campionario di situazioni personali, uomini donne e bambini schiacciati da drammi indicibili.
Il primo problema
è comunicare
la morte dei congiunti
Operativo il gruppo
del professor
Di Giannantonio
coltà per un gruppo di assistenza psicologica?
«Innanzititto c’è un problema di comunicazione, informare i ricoverati della morte
di congiunti e persone care.
Degenti politraumatizzati che
hanno perduto figli, mogli o
mariti e devono esserne informati, persone che rischiano
di seguire comportamenti piscopatologici, autolesivi. Si
parla di situazioni che noi tecnicamente definiamo dissociazioni. Ci si dissocia quando
perdiamo coerenza con la nostra personalità».
Ci sono altre forme psicopatologiche, sintomi riconoscibili?
«Un’altra è l’attacco di panico che si manifesta con tremore improvviso, sudorazione e
una fortissima tachicardia. E’
come una terribile fame d’aria che ci prende, accompagnata da un senso di morte imminente».
Quali sono le terapie, le
soluzioni che vengono offerte?
«Cerchiamo di garantire alle persone un supporto integrato, psicologico e farmacologico».
Esiste anche la sindrome
post-traumatica, come si affronta?
«Questo è un grave problema psicologico e psichiatrico
che insorge a distanza di
tre-quattro settimane dall’evento traumatico, perché fino
a quando si combatte l’emergenza, si salvano vite e via dicendo, siamo solo nella fase
acuta, ma quando il pensiero
del soggetto colpito diventa
autoriflessivo, si può andare
incontro a una sindrome post
traumatica da stress, che è
composta da tre grandi sintomi: depressione, ansia, perdita di motivazioni nel fare le attività normali e giornaliere.
E’ su questo secondo aspetto
che ci stiamo preparando a dare risposte».
Le psicopatologie spiegano anche alcune forme particolarissime di sciacallag-
gio, da parte di chi diffonde
paure di imminenti, terribili nuove scosse di terremoto?
«Questi sono fenomeni aggressivi di manipolazione della opinione pubblica, in questi casi c’è il codice penale
con il reato di procurato allarme. Esiste però una spiegazione anche per questi casi. Si
tratta di perversioni che attivano, in alcuni soggetti, un’ansietà incontrollabile che
prende la forma di atti ostili
nei confronti della società. Si
inviano messaggi distorti per
aumentare la sofferenza e lo
stress degli altri».
Cosa insegna una esperienza come il terremoto?
«Che dobbiamo toglierci
dalla testa la fantasia onnipotente di essere capaci di controllare al cento per cento la
terra e i suoi avvenimenti metereologici e strutturali. L’uomo è una parte dell’ecosoistema ma l’ecosistema non è affatto al servizio esclusivo dell’uomo. Ci sono manifestazioni incontrollabili come tsunami, terremoti, alluvioni, frane che non siamo in grado di
controllare. E’ una questione
di consapevolezza: il terremoto ci ricorda che siamo continuamente in bilico tra le sensazioni di onnipotenza e di impotenza laddove il nostro compito è diventare consapevoli
di essere sia l’uno che l’altro».
IL CENTRO
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IN ABRUZZO
TERREMOTO/ LE STORIE
Lui illeso, l’amico resta sotto le macerie
Era andato nella Casa dello studente per fargli coraggio
L’AQUILA. Illeso, dopo otto
ore passate sotto le macerie,
con il solo conforto del padre
che per tutto quel tempo gli
parlava per incoraggiarlo
mentre i soccorritori, con
molta cautela, rimuovevano
le macerie sotto le quali era finito insieme all’amico deceduto per il terremoto. C’è anche
questa storia fra le tante del
terremoto. Una coincidenza
tutta da raccontare.
Protagonista, suo magrado,
è un giovane aquilano, Gianluca, di 24 anni, che per puro
caso era andato a dormire nella Casa dello studente la notte in cui c’è stata la scossa sismica delle 3,32 di lunedì mattina.
Una volta soccorso, è stato
portato in ospedale dove gli è
stato applicato un collare, poi
lo studente è scomparso. A
raccontare i particolari del
fatto è stato successivamente
il padre il quale ha spiegato
che Gianluca gli aveva detto
che non sarebbe tornato a casa perché un amico, studente
universitario fuori sede, terrorizzato dalle continue scosse degli ultimi giorni, gli aveva chiesto di dormire con lui
nella Casa dello studente. La
scossa delle 3,32 li ha seppelliti. Gianluca ha saputo soltanto più tardi che il suo amico
era morto.
Trova il pc per la tesi
fra i resti della camera
L’AQUILA. Ha rischiato di finire di nuovo
sotto alle macerie per recuperare il computer, perché a luglio si dovrebbe laureare e
dentro il persona computer c’era la sua laurea. Daniele, studente carrarese di lettere all’Aquila, ha scalato le macerie pericolanti
della sua “ex casa”, da dove era fuggito, per
recuperare il computer e qualche maglietta.
«Non ho più altro,», racconta, «ma un mio
coinquilino se l’è vista peggio di me: si è svegliato tra mattoni e polvere ed è riuscito ad
uscire da solo dopo due ore con le sue uniche forze. Non abbiamo visto soccorsi per
ore. Poi ho ripreso coraggio e sono risalito
fra pietre e mattoni; tutto scricchiolava ma
non potevo lasciare il mio pc».
Fugge in pigiama dall’Aquila a Termoli
TERMOLI. E’ fuggita nella notte in pigiama
dall’Aquila ed ha raggiunto in macchina Termoli in compagnia di un altro studente, una
giovane ventenne di Termoli. V.L. è arrivata
all’alba in città in stato di shock dopo che è
scampata alla morte all’Aquila dove viveva
da qualche tempo con alcune studentesse. Dopo la prima grande scossa ha attraversato nel-
la notte via XX Settembre ed ha visto intorno
a sé solo distruzione: case crollate e macerie.
La ragazza, iscritta ad un corso di arte, nella
notte era in casa in via Madonna di Pettino, insieme ad altre inquiline. «Sono riuscita ad incontrare un amico e siamo ripartiti prima della chiusura di strade e autostrada». V.L. è tornata a casa in pigiama, sconvolta.
Corre dalla madre
muore in un incidente
TORNIMPARTE. Un giovane di Lucoli, del
quale non sono state diffuse le generalità, è
morto subito dopo il terremoto dopo che si è ribaltato con la sua autovettura, mentre andava a cercare la madre: l’incidente è stato confermato dal sindaco del piccolo comune dell’Aquilano, Luciano Giannone. Il giovane, immediatamente dopo la scossa avvertita alle 3.32,
era uscito di casa trafelato per andare a trovare la madre che abita nelle vicinanze, preoccupato per le sue condizioni di salute. Ma dopo
che è salito in auto, ha perso il controllo del
veicolo che si è ribaltato; il giovane è morto
sul colpo.
Mamma sotto shock non riesce ad allattare
Trauma per lo spavento, offerta la possibilià di trasferirsi
L’AQUILA. Dopo lo spavento non riesce più ad allattare
il suo bimbo di appena due
mesi. E’ quello che racconta
una ragazza che ora si trova
con la famiglia nel campo di
prima accoglienza allestito
nella frazione di Paganica.
Già dopo la prima scossa
aveva deciso di abbandonare la sua casa nella parte
vecchia della frazione con
l’intenzione di dormire in
macchina con il suo bimbo
di appena due mesi. «Ancora non so nulla della mia ca-
sa, non so che cosa sia successo, non ci hanno fatto più
tornare per precauzione»,
raccontano. Ad accudire e
tentare di tranquillizzare il
bimbo c’è anche la nonna.
La Protezione civile ha offerto alla giovane famiglia la
possibilità di trasferirsi momentaneamente in un hotel
della costa, di quelli messi a
disposizione dei numerosi
sfollati.
Non sanno i due giovani
coniugi che cosa fare trattenuti dalla presenza del resto
della famiglia all’Aquila, ma
spinti a recarsi in un posto
più sicuro per proteggere il
loro piccolo. Una delle tante
storie che si possono ascoltare girando tra le persone
che già occupano il campo
sportivo di Paganica. Sono
state sistemate le tende, l’eliambulanze fanno la spola
con gli ospedali per trasferire i feriti. E sono arrivate anche le prime forniture di latte in polvere per la ragazza
che non riesce ad allattare il
suo bambino.
Boss nel panico
MESSINA. Il terremoto ferma anche l’udienza del maxiprocesso alla mafia tirrenica, in
corso davanti alla Corte d’assise d’appello. Il
boss Cesare Bontempo Scavo, detenuto in regime di 41 bis nel carcere di San Nicola di Avezzano (nella foto), e collegato in videoconferenza, ha infatti avuto un attacco di panico a causa delle scosse di assestamento in Abruzzo.
LE FOTO DELLA TRAGEDIA
Dalla pagina a sinistra in alto
una donna piange fra le rovine dell’Aquila
il centro sportivo Centi Colella a Coppito
trasformato in punto di accoglienza
un uomo abbandona casa all’Aquila
l’orologio del campanile della chiesa
di Sant’Eusanio bloccato sulle 3,32
l’ora della scossa di lunedì notte
residenti aquilani in attesa di prendere
l’autobus con destinazione un albergo della costa
un uomo ferito fra le rovine di Paganica
il ponte crollato a Sassa e il salvataggio
di una ragazza nel corso dell’altra notte all’Aquila
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IL CENTRO
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IL TERREMOTO A PESCARA
Alberghi tutti pieni sulla costa
Un migliaio gli sfollati. La storia di Manuela, incinta di nove mesi
PESCARA. Sono quasi un migliaio gli sfollati dell’Aquilano che hanno trovato posto
negli hotel della costa pescarese. Gli alberghi sono quasi al completo e ora il Comune di Pescara ha deciso di mettere a disposizione due scuole per i terremotati. I grandi alberghi di Montesilvano ne ospitano
430, di cui 90 al Prestige, altri 90 al Grand
Hotel Adriatico e 250 al Serena Majestic.
All’hotel Esplanade, a Pescara, quaranta famiglie prese dal panico per la forte scossa delle 19,50, avvertita anche
nel capoluogo adriatico, hanno deciso di lasciare l’albergo
e di andare a dormire in macchina.
L’esodo verso la costa era
partito già dalle prime ore del
mattino di ieri, anche se non
tutti all’Aquila hanno voluto
lasciare le loro abitazioni, nonostante le ripetute scosse
che hanno ancora aggravato
la situazione di molte case
già lesionate.
Gli sfollati, mano a mano
che sono arrivati, sono stati
accolti dalle forze dell’ordine
e dai volontari della Croce
rossa. Molti non avevano vestiti e avevano bisogno di medicinali, che la Croce rossa
sta cercando di fornire. Alcuni degli sfollati, sebbene alloggiati, in albergo hanno preferito dormire nella hall o nell’auto parcheggiata a poca distanza. Secondo Federalberghi, sono stati garantiti complessivamente circa 6.500 posti sulla costa per ospitare i
terremotati nelle strutture alberghiere.
Non sono mancate, però,
forme di sciacallaggio. Alcuni nomadi, spacciandosi per
sfollati, hanno cercato di mescolarsi agli aquilani per poter usufruire dell’accoglienza
gratuita nelle strutture ricettive: per aggirare il problema
sono stati mobilitati, in particolare, i carabinieri di Pescara, che, insieme agli albergatori, hanno suggerito ai cittadini bisognosi di accoglienza
di mettersi in contatto e raccordarsi con le sale operative
della protezione civile di Pescara e dell’Aquila.
Tante le storie commoventi
registrate in questi due giorni. Forse domani, a Pescara,
nascerà Alice. La mamma
Manuela insieme alla sua famiglia sono scappate da Pettino. Sono andati via dalla tendopoli di campo Colelli per
trovare un letto in un posto sicuro all’hotel Serena Majestic, di Montesilvano.
Non è ancora nata Alice,
ma è già scampata alla tragedia del terremoto. «Per adesso, devo pensare solo a lei»,
dice la mamma, «tutto il resto
viene dopo».
La storia di Alice e della
sua mamma regala una speranza ai 430 sfollati giunti a
Montesilvano. Manuela, residente nel quartiere Pettino,
alla periferia dell’Aquila, racconta l’apocalisse che ha vissuto: «Alla prima forte scossa
delle undici siamo usciti in
strada». Una corsa disperata
lungo quattro piani di scale.
«Ma alle scosse del terremoto, ormai, ci siamo abituati»
dice «Da tre mesi all’Aquila
la terra trema tutti i giorni:
abbiamo imparato a convivere con il terremoto». Così, Manuela non è più tornata a casa sua: «La mia casa sta in un
palazzo di circa vent’anni,
una costruzione abbastanza
recente, ma per stare più sicuri, io, mio marito e il mio primo figlio siamo andati a dormire a casa dei miei genitori,
un appartamento al primo
piano di un palazzo». Ma alle
Gli sfollati
sono
stati
ospitati
negli
hotel
della costa
3,32 della notte tra domenica
e lunedì è scoppiato l’inferno:
«Ho sentito un boato, un rumore fortissimo che non si
può descrivere con le parole.
Un rumore incredibile di cemento che crolla, di mobili
che si spezzano in due e di vetri che vanno in frantumi. All’Aquila è come se le case fossero esplose. Si è spallato tutto».
«Spallato», è questa la parola usata dagli aquilani arriva-
ti a Montesilvano per descrivere il disastro. Parla così anche un’altra sfollata, la signora Carolina che da una settimana dormiva vestita per essere sempre pronta a scappare.
C’è anche chi, ieri, si è spacciato per sfollato e ha chiesto
una camera in albergo per
farsi una vacanza a spese dello Stato: a raccontarlo è il comandante provinciale dei carabinieri, Giovanni Esposi-
to Alaia.
I militari dell’Arma di Montesilvano ora censiscono tutti
coloro che arrivano dall’Aquilano, per scoraggiare l’iniziativa dei giovani rom.
Pietro Lambertini
Comune inagibile a Loreto, evacuazioni a Catignano
Edifici lesionati, tante
le chiamate ai pompieri
PESCARA. Alle 19,50 di ieri Pescara è ripiombata nel panico. Un’altra forte scossa di terremoto ha fatto tremare i
palazzi per una manciata di secondi e si è ripetuta la scena di domenica notte. Migliaia di cittadini hanno abbandonato le case e si sono riversati in strada impauriti. Il
centralino dei vigili del fuoco è stato tempestato di richieste di aiuto. Ma fino a tarda sera non risultavano danni
gravi e nemmeno dei feriti. Più drammatica, invece, la situazione nel resto della provincia, dove si registrano diversi edifici inagibili. A Loreto Aprutino, il municipio lesionato è stato trasferito nella sala polivalente.
A Catignano sono scattate
alcune evacuazioni. E non sono mancati anche ieri i problemi per l’acqua. Diverse famiglie residenti tra Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto sono rimaste a secco a
causa di un guasto all’acquedotto teramo del Ruzzo. A Pescara, in compenso, dopo la riparazione alla condotta di viale D’Annunzio, danneggiata
dal terremoto, il flusso idrico
è tornato piano piano alla normalità.
EDIFICI LESIONATI.
Il centralino dei vigili del
fuoco è stato tempestato di telefonate per tutta la giornata.
Tanti cittadini, ancora impauriti per la forte scossa di domenica notte, hanno chiamato i pompieri per richiedere
una verifica alle piccole lesioni riscontrate all’interno o all’esterno degli edifici. «Non ci
risultano
danneggiamenti
gravi, tali da richiedere evacuazioni a Pescara», hanno
spiegato i vigili del fuoco.
Ma in serata è scattata un
nuovo allarme, dopo un’altra
scossa molto forte avvertita
persino nel Lazio, in Campania e nelle Marche. Il comando dei vigili è stato subissato
da un’altra valanga di richieste di assistenza. In via Parco
Nazionale d’Abruzzo, una disabile ha chiamato i pompieri, perché nessuno l’ha aiuta-
ta ad abbandonare l’edificio
durante il terremoto. La forte
scossa tellurica di ieri, comunque, non avrebbe causato danni seri alle abitazioni,
stando ai primi accertamenti.
DANNI A CATIGNANO.
Si allunga, invece, l’elenco
dei Comuni della provincia
pescarese danneggiati dal terremoto. Ieri, anche a Catignano sono scattate alcune evacuazioni, mentre a Loreto
Aprutino è stato dichiarato
inagibile il municipio. Bussi e
Popoli, invece, risultano tra i
paesi più colpiti dalla forte
scossa registrata nella notte
tra domenica e lunedì scorsi.
MANCA L’ACQUA.
Una rottura all’acquedotto
del Ruzzo ha creato grossi
problemi lungo la costa. Molte abitazioni di Montesilvano,
Città Sant’Angelo, Silvi e Pineto sono rimaste con i rubinetti a secco. «Non siamo ancora riusciti a trovare il guasto», ha fatto presente il direttore generale dell’Aca, Bartolomeo Di Giovanni, in tarda
mattinata. Si sono persi in tutto 80 litri al secondo d’acqua.
Poi, nel pomeriggio, la situazione è lievemente migliorata. E’ stata aumentata di 40 litri al secondo l’erogazione
idrica al serbatoio di Colle
Morino, raggiungendo così
una portata di 160 litri, su un
totale di 200. (a.ben.)
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IN ABRUZZO
IL TERREMOTO A PESCARA
«Con Giorgia vince la vita»
E’ di Paganica la prima nata dopo il sisma: in culla ha il numero 13
di Saverio Occhiuto
PESCARA. Gli occhi azzurri di Romina Carrozza possono finalmente
liberare la gioia mentre porta al
petto la sua piccola Giorgia: 2 chili
e 800 grammi di tenerezza. E’ venuta alla luce alle 16,15 di ieri pomeriggio all’ospedale di Pescara ed è
la prima aquilana nata dopo il terremoto, la metafora della vita e
Lei volava e dall’alto non si
scorgevano che macerie e la
terra continuava a tremare.
Nella camera numero “13”
del reparto neonatologia dello Spirito Santo c’è anche il
papà della neonata a stringersi accanto alla moglie e alla figlioletta, come se volesse ancora proteggerle dal peggio.
Marco Casinova faceva il
fornaio a Paganica. I muri
esterni della casa della giovane coppia sono ancora in piedi, ma all’interno è tutto distrutto: «Oggi hanno fatto un
sopralluogo i vigili urbani, è
crollato anche il solaio». L’altro figlioletto della giovane
coppia, di 6 anni e mezzo, è al
sicuro con i nonni. «Mia moglie» racconta Marco Casinova «era già ricoverata da sabato all’ospedale dell’Aquila
perché lunedì avrebbe dovuto fare il cesareo. La notte del
terremoto io ero con i miei a
Paganica. All’una e venti, dopo la prima forte scossa, siamo usciti tutti di casa e questo probabilmente ci ha salvati. Mio padre ha due roulotte
nella casa di campagna. Ho
detto ai miei: “basta, io qui
non ci sto più”. Alle 3,20, dopo la seconda scossa, ho chiamato mia moglie in ospedale
e mi sono precipitato da lei.
L’hanno messa subito su un
elicottero per trasportarla a
Pescara. Le sale operatorie
dell’ospedale dell’Aquila non
erano più agibili. Alle 16,15 è
nata la nostra bambina».
«Sono felice, adesso sì» dice
lasciandosi andare a un tenue sorriso Romina Carrozza. «E’ stata un’esperienza
bruttissima, inimmaginabile.
Per come si erano messe le cose possiamo davvero dire di
essere stati fortunati».
Al centro di ascolto della
Caritas, nell’atrio dell’ospedale, due volontarie sono alle
prese con i familiari che accompagnano degenti e traumatizzati giunti dal capoluo-
della morte che si rincorrono. Romina aveva programmato il parto
cesareo per lunedì mattina all’ospedale dell’Aquila. Doveva essere
in una sala operatoria del San Salvatore quel maledetto 6 aprile, e invece si è ritrovata su un elicottero
del 118 che la trasportava d’urgenza a Pescara.
Più di 180 i ricoveri
in città e provincia
PESCARA. Sono stati otre 180 i terremotati feriti trasportati negli ospedali della
provincia di Pescara. Il dato, fornito dalla
Asl, è aggiornato a ieri mattina. All’ospedale del capoluogo si sono verificati 98 accessi, 52 dei quali risolti con le sole prestazioni sanitarie, mentre per i rimanenti 46
si é proceduto al ricovero (di cui 8 in chirurgia III, 8 in ortopedia, 4 in chirurgia toracica, 7 in geriatria, 1 in rianimazione, 3
in otorino, 3 in neurochirurgia, 1 in cardiologia, 1 in oculistica, 1 in nefrologia, 1 in
urologia, 3 in medicina I, 5 in psichiatria).
A Penne sono stati otto gli interventi di
pronto soccorso (con una prognosi media
di otto giorni) e due i ricoveri in chirurgia
generale. A Popoli sono stati 77 gli accessi in ospedale dei terremotati, di cui 62 dimessi dopo i primi accertamenti e 15 ricoverati (4 in ortopedia, 6 in chirurgia, 3 in
medicina, 2 in ostetricia). Proprio nella zona di Popoli il terremoto è stato avvertito
in modo piuttosto forte anche questa mattina. Il manager della Asl di Pescara, Claudio D’Amario, è soddisfatto di come è stata gestita l’emergenza nei tre ospedali.
go aquilano. Ieri a cercare
una parola di conforto c’era
anche una madre disperata.
La sua ragazza, una studentessa di 21 anni, è rimasta
schiacciata sotto le mecerie
della sua abitazione dell’Aquila: ha una grave lesione al midollo ed è stata sottoposta dai
chirurghi di Pescara a un intervento durato 10 ore.
Sonia, 42 anni, due bambini, è in un lettino del reparto
ortopedia con al fianco il marito e il fratello: ha una doppia frattura scomposta al piede sinistro. La sua casa di
Sant’Elia, una contrada nei
pressi di Onna, è andata distrutta. «E’ crollato il soffitto
mentre scappavano», racconta il fratello, «lei è rimasta ferita ed è stata trasportata
Al lato
la piccola
Giorgia
con
la maglietta
numero 13
nata
a Pescara
lunedì
In alto
la mamma
Romina
Carrozza
e il papà
Marco
Casinova
(Straccini)
d’urgenza a Pescara in elicottero per essere operata. Era
entrata nella casa nuova appena ristrutturata sabato
scorso. Gli altri bambini di 12
e 13 anni sono rimasti a L’Aquila con i nonni. Hanno dormito in macchina».
Simonetta, 37 anni, residente a Paganica, è seduta su
una barella nell’atrio dell’ospedale di Pescara. Incinta al
terzo mese, è stata appena sottoposta ad un esame diagnostico. Accanto a lei c’è il marito, Angelo, consigliere provinciale all’Aquila e la sorella, Angela, giornalista, residente all’Aquila: «Abbiamo
raccolto tutta la nostra famiglia, quattordici persone in
tutto, e siamo venuti qui»,
spiega Angela. «Siamo alloggiati all’hotel Holiday, sul
lungomare Colombo. Non abbiamo niente, solo i vestiti
che indossavamo quando c’è
stato il terremoto». Angela
ha appena fatto in tempo a calarsi dalla finestra mentre la
sua casa, nei pressi della villa
comunale, ondeggiava paurosamente prima di venire giù.
Ha preso da una mano la figlia sedicenne, le ciabatte della ragazza, e si è precipitata
in strada, scalza. La sorella Simonetta lavora in banca. Un
anno fa ha perso il bambino
che portava in grembo. E’ un
po’ turbata, ma ha attorno a
sé i sanitari e le caposale dell’ospedale a rassicurarla. Prima di lasciare la città hanno
raccolto tutti i parenti all’Aquila, Paganica, Assergi. Alcuni sono anziani e ammalati. Il marito di Simonetta si è
preoccupato subito di mettere al sicuro la famiglia «ma
ora devo rientrare all’Aquila», spiega, «per prestare soccorso lì».
Si va e si torna. I telefonini
squillano continuamente, e
non sono mai belle notizie. All’Hotel Holiday arrivano i primi aiuti. Chi può fa qualcosa.
Il cuore di Pescara c’è.
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IL TERREMOTO A TERAMO
E’ panico, la gente dorme fuori
Paura dopo la forte scossa di ieri sera, traforo chiuso per un’ora
TERAMO. Alle 19.48 Teramo trema. Un boato e per qualche lunghissimo secondo è il panico. Molti cornicioni cadono, un palazzo del centro storico perde un pezzo, molti
altri edifici si lesionano: la gente scende in strada, prende la macchina per uscire dalla città e si prepara a passare la notte all’aperto. In centinaia si ritrovano in piazza
San Francesco, piazza Madonna delle Grazie, davanti allo
stadio. Dalle 21 alle 22 il traforo del Gran Sasso resta
chiuso in entrambe le direzioni per delle verifiche.
Al centralino dei pompieri
arrivano più di trecento chiamate. La villa comunale si
riempie di persone che lasciano le abitazioni in cerca di notizie. Piazza Garibaldi viene
invasa da decine di auto che
prendono la direzione del mare: molti teramani, infatti,
scelgono di trascorrere la notte al mare. E in via Ponte San
Giovanni un uomo è stato investito da un’auto mentre
usciva di corsa dalla casa.
Non è grave.
E la scossa di
ieri ha ulteriormente
compromesso il campanile del convento di San Domenico, già
lesionato dalla
violenta
scossa di lunedì. Nella serata di ieri i vigili del fuoco hanno fatto un ulteriore sopralluogo. E’ probabile che questa mattina la parte più alta venga abbattuta. Ieri i vigili del fuoco hanno imbragato il campanile del Carmine, la cui cuspide si era piegata. Sono inagibili la chiesa
di San Berardo e il santuario
della Madonna delle Grazie. Ieri era aperta la biblioteca provinciale Dèlfico, ma
il direttore Luigi Ponziani e
l’ingegnere capo della Provincia, Domenico Di Giovan-
nantonio, avrebbero verificato alcune lesioni comparse al
primo e al secondo piano.
Chiuso invece il museo archeologico Savini, dove la direttrice Paola Di Felice è stata impegnata in un sopralluogo con i tecnici del Comune.
Rinviato quindi l’incontro di
TerAmoPoesia con lo scrittore Erri De Luca, previsto
per domani nella sala San
Carlo.
I danni materiali del terremoto, nel
Teramano,
sono al patrimonio artistico e architettonico. Il sisma di lunedì notte ha lesionato
soprattutto palazzi storici,
in particolare chiese e relativi campanili. Già dalle 6
di lunedì la Soprintendenza
ai Beni architettonici e paesaggio-gruppo di Teramo si
era attivata per una prima ricognizione, in collaborazione
con la Protezione civile. «Abbiamo fatto i primi sopralluoghi sulle chiese di Teramo
città e poi, sulla base di segnalazioni, in alcuni centri in
provincia», spiega Marina
Cesira D’Innocenzo, architetto del ministero per i Beni
e le Attività culturali.
(d.p. e a.fu.)
Verifiche tecniche sulle condutture del Ruzzo
Altri ricoveri al Mazzini
Aperte 5 sale operatorie
TERAMO. Nei quattro ospedali teramani continuano i ricoveri dei feriti che giungono dall’Aquila. Anche ieri numerosi elicotteri sono atterrati all’eliporto: più di cento i pazienti arrivati,
che successivamente sono stati inviati anche negli altri ospedali teramani. Sessanta quelli che sono stati ricoverati, di cui quindici nella struttura teramana. Nella giornata di lunedì al Mazzini erano giunti più di 150 pazienti provenienti dalle zone terremotate, dei quali 60 ricoverati. Le cinque sale operatorie lavorato ininterrottamente per coprire l’emergenza sanitaria, eseguendo interventi di neurochirurgia, ortopedia, chirurgia toracica e
chirurgia vascolare.
Inoltre, sono stati ricoverati circa 15 pazienti con sindromi di
tipo neuropsichiatrico e altri 10 hanno avuto bisogno di dialisi.
Ieri mattina sono state riattivate, per le attività routinarie, tre
delle cinque sale operatorie dell’ospedale teramano, mentre due
restano riservate alle eventuali emergenze ma con la possibilità
di interrompere sempre e comunque, in caso di necessità,le attività di routine delle altre sale. Al pronto soccorso il personale
resta rafforzato. Grazie all’importante gesto di solidarietà della
popolazione la Asl di Teramo ha complessivamente raccolto 190
sacche di sangue. Il numero dei donatori è stato così elevato da
coprire ampiamente il bisogno specifico in pochissimo tempo.
Castrogno. Problemi si registrano anche nel carcere di Castrogno. Secondo una nota del sindacato Sinappe i vigili del fuoco hanno accertato l’inagibilità dei box in cui i detenuti usufruiscono delle ore d’aria. Sempre secondo il sindacato, proprio per
questo i vertici della struttura avrebbero chiesto al provveditorato di bloccare l’arrivo dei nuovi detenuti.
Acquedotto. Ieri l’acquedotto teramano del Ruzzo intorno alle 12.30 ha aumentato di circa 40 litri al secondo l’erogazione
idrica al serbatoio dell’Aca di Colle Morino, situato a Scerne di
Pineto, dopo che nelle prime ore della giornata aveva ridotto la
stessa erogazione di circa 80 litri al secondo. «Intorno alle 5.30»,
ricorda la direzione dell’Azienda acquedottistica di Pescara,
«l’acquedotto del Ruzzo ha ridotto di circa 80 litri al secondo la
normale fornitura di acqua potabile che quotidianamente eroga
all’Aca Spa, distribuendo così appena 120 litri al secondo. Attualmente sono ancora in corso verifiche per accertare la presenza di eventuali danni alla condotta principale teramana che
giustificherebbe la riduzione della portata».
Teramani
«accampati»
per la notte
e una caduta
di detriti
in via Forti
dopo la scossa
serale. Sotto
il campanile
lesionato
di San
Domenico
(Adriani)
32
MERCOLEDÌ
H2
IL CENTRO
8 aprile 2009
IN ABRUZZO
IL TERREMOTO A CHIETI
Ospedali, grande mobilitazione
Operativi tutti i reparti della Asl per ricoverati e feriti del sisma
CHIETI. L’attività del Santissima
Annunziata comincia a viaggiare
oggi verso la normalità. Il comitato di crisi, coordinato dal direttore
sanitario, Carlo Savino, con Michele Scesi della rianimazione, Dante
Ranalletta del 118, Amedeo Budassi del pronto soccorso ed Elena Pecce del coordinamento infermieristiIl pronto soccorso ha operato una funzione di filtro. Sugli
oltre cinquanta casi approdati a Chieti, molti sono stati
semplicemente medicati a livello ambulatoriale, quindi dimessi nella stessa giornata
perché non
necessitavano del ricovero. Altri sei
sono
stati
mandati a casa in seconda
battuta. Degenti e feriti
delle zone terremotate sono stati assegnati anche
agli ospedali
di Guardiagrele e Ortona.
In totale, la Asl teatina ospita al momento 59 pazienti collegati all’emergenza sisma.
Otto sono al Santissima Immacolata di Guardiagrele, 14 al
Bernabeo di Ortona. «La situazione è sotto controllo», assicura Savino, «anche grazie alla grande generosità degli
abruzzesi. Ieri abbiamo avuto
75 donazioni di sangue al centro trasfusionale. Da premiare la lodevole dedizione del
personale, che non si è risparmato mai nei turni e nella disponibilità lavorativa».
LA STORIA. Tra i tanti casi
in questi giorni sotto i riflettori c’è quello di una famiglia in
fuga dal terremoto che aveva
deciso di riunirsi al policlnico. «Una donna in mattinata
ha portato due donne anziane», racconta Amedeo Budassi, primario del pronto
soccorso teatino, «alla sera è
tornata con due uomini, anch’essi anziani. In pratica facevano tutti parte di una stessa famiglia. Ci hanno chiesto
di essere ricoverati nella stessa corsia, ma il quadro clinico
che li caratterizzava non era
compatibile e non abbiamo potuto soddisfare questo loro desiderio, ma la tenerezza che
hanno suscitato in tutti noi è
stata grande».
ASSISTENZA. Di fronte al richiamo della emergenza sisma, il personale del pronto
soccorso non ha tentennato a
rimanere in corsia 24 ore di seguito, così come hanno fatto
tanti altri dipendenti dal centro trasfusionale, delle aree
mediche e di altri comparti.
Ieri, nella rianimazione del
Santissima Annunziata, c’erano sei ricoverati, cinque sgomberati dall’omologo reparto
dell’ospedale San Salvatore oltre a una donna gravemente
ferita sotto le macerie del terremoto.
ORTONA. Attività a pieno
regime per fronteggiare la situazione dei terremotati anche al Bernabeo di Ortona. Dopo i trasferimenti dal San Salvatore, il numero dei nuovi ingressi è destinato a crescere
nelle prossime ore, quindi permane lo stato d’allerta di tutto il personale medico e infermieristico, in questi giorni
sempre al gran completo. Dei
14 attualmente ricoverati a
co, ha stabilito di riprendere l’attività regolare delle sale chirugiche
per lo meno sui ricoverati. Resta invece al palo l’attività programmata. Sono 37 gli scampati al terremoto che hanno trovato assistenza nell’ospedale teatino, compresa la giovane Marta, estratta dalle macerie
dopo 23 ore dal sisma.
Tre anziane arrivate
a Guardiagrele
senza congiunti
Feriti
del sisma.
Trasferimenti
a Chieti
in elicottero
e ambulanza
I danni in città. Crescono le richieste per verificare la solidità di edifici pubblici e appartamenti privati
Palazzo De Pasquale, al via i controlli
Raffica di chiamate al numero d’emergenza per le abitazioni lesionate
CHIETI. Preso d’assalto il numero
del nucleo di protezione civile comunale con richieste d’intervento arrivate da ogni parte della città mentre
ci si prepara al rito solenne della
processione del Venerdì Santo. Evento liturgico che quest’anno verrà vissuto senza iniziative collaterali, nel
pieno rispetto della tragedia che ha
colpito il capoluogo di regione. Al
momento non sono previste restrizioni del percorso originario della
processione, che attraverserà l’intero centro storico. Ai primi sopralluoghi lungo il tracciato, per accertare
la solidità di cornicioni e balconi, le
relazioni dei tecnici sembrano rassicuranti. «Non abbiamo rilevato problemi particolari» spiega Giulio
Obletter, governatore dell’arciconfraternita del Sacro monte dei morti, la
processione non subirà stravolgimenti.
Durante il rito religioso pregheremo ancor più convinti».
le condizioni strutturali di case e appartamenti privati. La lista approntata dai volontari
della protezione civile teatina
è chilometrica. «Abbiamo ricevuto telefonate da residenti di
via Pianell, Buonconsiglio, via
Papa Giovanni e via della Liberazione», racconta un operatore del servizio, «e le richieste
sono quasi sempre le stesse.
C’è tanta gente preoccupata
per le crepe aperte sulle pareti
di numerosi alloggi dopo il terremoto di domenica notte e reclama controlli. Tante chiamate arrivano anche dall’Aquila,
da famiglie in fuga dalle macerie che sanno dove andare.
Chiedono se vi sia disponibilità di alloggi a Chieti». Tutte
le richieste vengono comunicate alla prefettura. (j.o.)
«Per i nostri fratelli dell’Aquila», prosegue Obletter, che
sono vittime di una tragedia
immane. La confraternita
aquilana è molto legata alla nostra, suona e canta il nostro
Miserere da oltre trent’anni».
Ma intanto non si spegne la
preoccupazione per le ferite lievi del sisma su edifici pubblici
e palazzi cittadini. Ieri, è stato
chiuso Palazzo De Pasquale
per avviare una serie di verifiche strutturali. Preoccupazioni anche per i piani alti di palazzo d’Achille. Oggi stesso il
sindaco Francesco Ricci potrebbe firmare un’ordinanza
di sgombero di alcuni uffici.
Pienamente operativo è il numero
delle
emergenze
(0871.341505) per segnalare
criticità e richieste di aiuto sul-
Palazzo De Pasquale. La sede
comunale è stata chiusa
al pubblico per i controlli
sulla stabilità dell’edificio
Ortona, cinque sono stati assegnati al reparto di chirurgia,
di questi uno accusa un grave
trauma toracico. Altri sei sono ricoverati in ortopedia, dei
quali solo uno è nelle peggiori
condizioni per i postumi di
una frattura all’anca e di una
doppia frattura alla spalla. Infine tre sono a medicina, con
un paziente affetto da ischemia cardiaca. I casi più complessi e molto traumatizzati
sono stati tutti sottoposti a interventi d’urgenza. A causa
della situazione di criticità, si
è deciso di riaprire il reparto
di otorino grazie alle disponibilità degli operatori e di alcuni medici che hanno deciso di
Preghiera per L’Aquila
alla processione
del Venerdì Santo
rientrare da un periodo di ferie.
L’ospedale Bernabeo è pronto ad accogliere altre vittime
della tragedia aquilana garantendo la massima disponibilità di reparti e personale 24
ore su 24. Nei prossimi giorni
è previsto un potenziamento
delle unità infermieristiche,
con nuove presenze di assistenti sociali e psicologici che
cercheranno di portare conforto ai ricoverati e ai loro parenti, per questi ultimi si stanno studiando forme di ospitalità da parte di famiglie ortonesi.
Una solidarietà dalle mille
forme, anche da parte di tanti
cittadini che stanno dimostrando in queste ore una
grande sensibilità nei confronti dei corregionali colpiti dalla tragedia del terremoto. Numerose iniziative di raccolta
di generi di prima necessità
sono state allestite a Ortona,
come quella di questa mattina, dalle 10 alle 13, nella sede
del catechismo, a San Tommaso, dove sarà preferibile conferire pannolini, omogeneizzati, latte a lunga scadenza, alimenti a lunga conservazione,
casse d’acqua e vestiti. Tra i
primi a intervenire sul luogo,
la sezione locale della Croce
Rossa Italiana individuata come principale referente della
Provincia di Chieti sul fronte
della raccolta di beni primari.
«E’ incessante i lavoro degli
operatori, degli scout e dei volontari che stanno preparando e catalogando pacchi che
partiranno per i centri dell’Aquila e provincia» assicurano
i rappresentanti dell’associazione di soccorso, «nei giorni
scorsi abbiamo già movimentato molte merci e in questa
giornata si muoverà anche un
Tir carico di casse d’acqua».
GUARDIAGRELE. Le scosse
si avvertono anche qui, chiare e forti, come quella di ieri
sera poco prima delle 20. Ma
la città del ferro battuto si è lucidamente calata in una visio-
ne di solidarietà con il capoluogo d’Abruzzo devastato
dal sisma. L’assessore Simone Dal Pozzo, delega alla protezione civile, ha comunicato
in prefettura la disponibilità
del nucleo guardiese a collaborare alle operazioni in corso
all’Aquila. Il contatto più ravvicinato con il terremoto si vive però in ospedale, dove al
momento sono cinque i ricoveri fatti col dispositivo dello
smistamento dell’emergenza
sanitaria. «Si tratta di casi in
linea con la specialità prevalente di medicina del Santissima Immacolata», spiega il direttore sanitario, il professor
Bruno Errichi, «e rimaniamo pronti ad accogliere altri
pazienti anche se per ora non
ci hanno anticipato ulteriori
arrivi».
Dopo l’approdo in elicottero
a Pescara, in ambulanza sono
arrivate qui tre anziane donne, simbolo a loro modo di un’amarezza atroce nella tragedia. Per due di loro, difatti,
non c’erano parenti a accompagnarle, un abbandono confermato anche dalla centrale
della Protezione civile allestita sul luogo del disastro, da dove giunge la conferma che nessuno si è finora interessato alla sorte delle tre donne, da diversi giorni ricoverate al San
Salvatore. Ora sono sistemate
nel reparto di geriatria. Nella
lista dei cinque nuovi arrivati
spicca la presenza di uno degli studenti estratti lunedì
mattina dalla Casa dello studente in via XX Settembre. Al
momento si conoscono pochi
particolari, ma almeno si
esclude che sia in pericolo di
vita.
Tra i nuovi arrivi un ventunenne originario di un piccole paese del Brindisino, all’università aquilana frequenta
il secondo anno di ingegneria
e architettura. Da Barisciano
proviene invece un uomo anziano ricoverato venerdì scorso al San Salvatore dopo essere stato colpito da un ictus. I
suoi parenti vengono ospitati
a spese del Comune in un hotel in periferia, non lontano
dall’ospedale.
(Hanno collaborato
Sipo Beverelli
Francesco Blasi
Lorenzo Seccia)
IL TERREMOTO A LANCIANO
Trovate morte le 2 studentesse
Sotto le macerie di Tempera anche l’ex direttore Carmine Alessandri
LANCIANO. Tre morti accertati è il prezzo in vite umane che la città paga all’indomani della tragedia che ha scosso l’Abruzzo. La sorte di altre otto persone tiene con
il fiato sospeso famigliari e amici, che continuano a sperare. Non c’è stato nulla da
fare per Carmine Alessandri, 71 anni, ex dirigente dell’Agenzia delle entrate, Ilaria
Rambaldi, 24, e Martina Salcuni, 20. I corpi
delle due studentesse sono stati recuperati dopo più di 20 ore, nella notte, dallo stesso stabile crollato nel centro dell’Aquila.
Il Comune ha proclamato per oggi il lutto
La sua casa, da poco ristrutturata, gli è crollata addosso
mentre dormiva. La moglie è
riuscita ad aprirsi un varco
fra le macerie e a mettersi in
salvo. «Dopo la scossa di mezzanotte gli ho detto di non
dormire in casa», ha raccontato la donna ai figli, «ma Carmine cercava di rassicurarmi che era finito. All’inizio rispondeva alle chiamate, poi
non l’ho sentito più». Alessandri, per anni è stato direttore dell’Agenzia delle entrate di Lanciano. «Era legato ai
quattro nipoti, tra cui l’ultima arrivata, Giorgia», lo ricordano i famigliari. Stamattina la salma è all’obitorio del
Renzetti. Alle 15 i funerali nella chiesa di San Pietro.
Le due studentesse decedute vivevano nello stesso palazzo di via Campo di Fossa, traversa della martoriata via XX
Settembre. Ilaria Rambaldi
era in procinto di laurearsi in ingegneria edile-architettura. E’
toccato al comandante
dei vigili del
fuoco di Pescara, Cesare Gaspari,
compagno
della madre,
l’avvocato di
Lanciano
Maria Grazia Piccinini, tirare fuori dalle macerie il suo corpo.
Martina
Salcuni aveva invece iniziato gli studi universitari da poco, al primo piano del palazzo degli anni ‘70 che si è accartocciato
su se stesso. Oggi la piangono
il padre Michele, ex funzionario Sevel, la madre Adelia e
il fratello Francesco. Stesso
cittadino. Ma sotto le macerie la vita ha
trovato anche il modo di riaffiorare nei
volti impolverati e stanchi di ragazzi
estratti vivi. La città continua a rispondere agli appelli di solidarietà: da ieri l’istituto Gesù Bambino, a San Pietro, ospita le
25 suore francescane che hanno dovuto abbandonare il convento nel capoluogo aquilano. Carmine Alessandri era partito la mattina del sisma da Lanciano. Come tutti gli
anni — era dell’Aquilano — per Pasqua andava a trovare i fratelli a Tempera, una
delle zone colpite vicino L’Aquila.
Gravi tre giovani pazienti in Ortopedia
Il dramma di una donna: «Non trovo più mio marito e due figli»
Carmine Alessandri, 71 anni
stabile, coinquilina di una delle due, Valeria Esposito, invece, si è salvata. Sono ore di
angoscia per la sorte di otto
dispersi dell’area frentana.
Sono salve e a Lanciano le
24 suore francescane del con-
Ilaria Rambaldi, 24 anni
vento di via Fortebraccio, all’Aquila. In città e nel comprensorio le scuole restano
chiuse. Oggi a Lanciano è lutto cittadino.
Daria De Laurentiis
Stefania Sorge
LANCIANO. Tre pazienti politraumatizzati gravi, sei con traumi di minore entità e
alcuni con lievi acciacchi curati all’ospedale Renzetti. Nove i pazienti giunti all’ospedale San Pio di Vasto dove due sono riSi leggono paura, angoscia
e smarrimento negli occhi della signora aquilana di 67 anni
ricoverata nell’Ortopedia del
Renzetti. Racconta con un filo di voce il dramma che ha
vissuto nella sua casa in via
Scardassieri, all’Aquila. «Ero
nel letto, un boato ed è venuta giù la casa. Non sono riuscita a fuggire. Sono rimasta
per ore sotto le macerie e ora
sto così così», dice indicando
le flebo al braccio, il collare
che le sorregge la testa, le
escoriazioni sulle braccia.
Ma il dolore più profondo è
per la famiglia. «Non so dove
sono mio marito, i miei figli
di 21 e 34 anni. Erano con me.
Spero siano vivi, altrimenti
per me non ha senso guarire».
Sono invece occhi pieni di
masti in osservazione breve mentre uno è
ricoverato in Ortopedia. Sono i feriti del
terremoto trasportati ieri nel territorio
frentano dai volontari della Croce Gialla,
Croce Rossa e Azzurra.
gioia di essere vivi, quelli dei
giovani scampati alla tragedia e medicati al pronto soccorso del Renzetti e del San
Pio. «E’ il centro operativo di
Pescara ad affidare i malati»,
ACQUA POTABILE
LANCIANO. «L’acqua dei
rubinetti è potabile». Lo dice
Ercole Ranalli, responsabile
del Servizio igiene della Asl
Lanciano-Vasto,
rassicurando gli utenti del
servizio idrico dopo l’invito
della società Sasi a far bollire
l’acqua dei rubinetti per
presunti problemi alle
sorgenti del Verde, a Fara
San Martino, conseguenti al
terremoto. Non c’è alcun
allarme, dunque.
afferma Antonio Caporrella, primario del pronto soccorso del Renzetti. «Ieri ci sono stati 3 codici rossi di pazienti politraumatizzati, 6 codici gialli e 5 verdi, più altri
ragazzi medicati nella mattinata, giunti con i propri familiari». Oltre ai pazienti ricoverati in Ortopedia e Chirurgia,
c’è una bimba in Pediatria a
Lanciano. A trasportare i malati, i volontari della Croce
Rossa, della Croce Gialla e
della Croce Azzurra, che lavorano senza sosta. «Si possono
accogliere altri malati», affermano dalla Asl, «ci sono 42 posti tra Atessa, Casoli e Gissi e
altri si possono ricavare a
Lanciano e Vasto. Medici e infermieri sono pronti ad intervenire in ogni momento».
Teresa Di Rocco
6040WZM.PM5
Provincia di Chieti
Macostruttura C
Sviluppo Economico e Attività produttive
Ministero del Lavo della Salute e delle
politiche sociali - Direzione generale degli
ammortizzatori e incentivi dell’occupazione
La Provincia di Chieti ha pubblicato il Bando“per la richiesta dei contributi a valere sul Programma di sviluppo dell’area chietino - ortonese”,finanziato dal
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Il bando è finalizzato al “miglioramento della qualità e della gamma dei servizi turistici locali e dell’offerta
ricettiva”. Possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese: 1) che svolgono attività di ristorazione e gestione di strutture ricettive (gli alberghi,
le residenze turistico-alberghiere, gli alloggi agro-turistici, gli esercizi di affittacamere, le case e gli appartamenti per vacanze, le case per ferie, gli ostelli per la gioventù,
i campeggi, gli stabilimenti balneari); di gestione di orti botanici, di parchi naturali e del patrimonio naturale; di gestione di impianti di risalita (sciovie, slittovie, seggiovie,
funivie); 2) che svolgono le attività di assistenza e di accoglienza ai turisti e i servizi finalizzati alla valorizzazione turistica delle caratteristiche culturali-ambientali dell’area
interessata;
3) che svolgono attività artigianali e agroalimentari di trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici. Le iniziative ammissibili a contributo devono essere localizzati nei seguenti 28 Comuni:
Ari, Arielli, Bucchianico, Canosa Sannita, Casacanditella, Casalincontrada, Chieti, Crecchio, Fara Filiorum Petri, Filetto, Francavilla al mare, Giuliano Teatino, Guardiagrele, Miglianico, Ortona, Orsogna,
Pennapiedimonte, Poggiofiorito, Pretoro, Rapino, Ripa Teatina, Roccamontepiano, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marrucina, Tollo, Torrevecchia Teatina, Vacri e Villamagna.
Le spese ammissibili sono: opere murarie e assimilabili; impianti; arredi ed attrezzature.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 30 aprile 2009.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.provincia.chieti.it o telefonare ai n. 0871/4084804 – 0871/4084807 dal lunedì al venerdi dalle ore 9,00 alle ore 13,00 ed i pomeriggi di martedì e giovedì
dalle ore 15,00 alle ore 17,00.
Il Presidente della Provincia
Sen Tommaso Coletti
IL CENTRO
MERCOLEDÌ
V2
8 aprile 2009
35
IN ABRUZZO
IL TERREMOTO A VASTO
Monteodorisio, lutto per Natale
Lo studente non ce l’ha fatta. Città in ansia per la sorte di Centofanti
VASTO. Una scarpa e, accanto, il suo libro, eppure fino all’ultimo Antonietta Delle
Monache ha sperato che quel corpo individuato dai vigili del fuoco sotto il cumulo
di macerie della casa dello studente non
fosse del figlio. Minuti interminabili di illogica speranza, poi ha ceduto davanti al
corpo senza vita del ragazzo. Maurizio Natale, 21 anni, di Monteodorisio, studente
della di Ingegneria, è morto schiacciato
dalle macerie. Continua invece l’angoscia
dei familiari di Davide Centofanti, 20 anni,
di Vasto: da tre giorni la madre e la sorella del giovane sono a L’Aquila in attesa di
notizie. Ieri sera a Vasto marina sono arrivati da Paganica i primi gruppi di senza
tetto. La notizia del ritrovamento del corpo di Maurizio è giunta in paese dopo le 15.
Il vice sindaco, Nicola Piccirilli, ha deciso di partire subito per L’Aquila per dare
conforto a mamma Antonietta. La piccola comunità è
sconvolta.
«Antonietta aveva solo
quel
figlio.
Dopo la morte del marito, Maurizio
era la sua
unica ragione di vita»,
raccontano
gli amici. A
sentire i cittadini non era
difficile non
voler bene a
Maurizio
Natale.
«Era un ragazzo dolcissimo e con
un
cuore
grande», racconta don Nicola Antonini, il parroco
del Santuario della Madonna delle
Grazie dove
Le ricerche dei superstiti nella casa dello studente e nel riquadro Maurizio Natale
lo studente
serviva messa ogni domenica.
«Tutti i fine settimana Maurizio tornava a casa per rivedere la mamma e gli amici e
collaborare con le svariate attività della parrocchia», ricorda il sacerdote. Domenica
non è stato così.
«Devo studiare, domani ho
un esame», ha spiegato il giovane alla mamma. Domenica
sera si è coricato col libro in
TERMOLI. E’ salito a tre il
VASTO. Un centro di
mano. Lo stesso libro ritrovanumero dei molisani morti
smistamento a Piana Santo ieri dai vigili del fuoco fra
nel terremoto. Nella tarda set’Angelo per le colonne
le macerie accanto al suo corrata di lunedì è stato recupemobili dirette o tornate
po. La salma, dopo il riconorato il corpo di Danilo Cioldall’Aquilano, due punti
scimento fatto dalla stessa
li, 25 anni, studente di Carodi raccolta di indumenti e
mamma, è stata riconsegnata
villi (Isernia). Il sindaco del
viveri a Vasto, uno a San
alla famiglia. Antonietta
paese, Antonio Conti, ha deSalvo e un altro a Lentelnon ha più lacrime. E’ stordiciso di proclamare il lutto citla. Il Vastese risponde con
ta dal dolore. Oggi è previsto
tadino. «E’ un giorno di lutto
grande generosità nei socil rientro del feretro in paese
per l’intera comunità», ha detcorsi. Alla disponibilità deper i funerali.
to.
gli albergatori ad ospitare
La notizia della morte del
i senza tetto si sono aggiovane è stata confernata
giunte tante offerte dai Conel primo pomeriggio di ieri e
muni e dai privati cittadiha addolorato anche gli altri
ni.I Comuni di Vasto e San
studenti del Vastese scampati
Salvo fanno da testa di
alla tragedia: Francesca Conponte per le operazioni di
ti e Antonella Di Gregorio,
soccorso.
entrambe di San Salvo, e AnMigliaia i volontari del
drea Di Cicco, di Vasto.
Vastese mobilitati per racManca ancora all’appello
cogliere indumenti e geneDavide Centofanti. Nessuri di prima necessità: latno, nemmeno i compagni del
te, biscotti, omogeneizzati,
corso di laurea, hanno avuto
tute e coperte. «Il materiapiù sue notizie.
le va portato nella sede delIeri la sorella ha lanciato
la protezione civile Valtriun disperato appello in tivù.
gno, in via Olanda, dalle 8
La paura è che proprio come
alle 20, nella sede della
Maurizio, lo studente sia riCroce Rossa in via Pascoli
masto sepolto sotto le mace(ex poliambulatorio) dalle
rie della casa di via XX Set9 alle 21 o alla parrocchia
tembre.
di San Giuseppe», dice il
Intanto le città di Vasto e
sindaco di San Salvo, GaSan Salvo cominciano ad acbriele Marchese. A Vasto
cogliere i primi senza tetto. Iei punti di raccolta sono a
ri sera all’Hotel Holiday di
Palazzo Aragona, alle spalVasto marina sono arrivati
le dello stadio e in via
sette terremotati dalla contraBuonconsiglio, dietro la
da di Paganica: sei adulti e un
cattedrale di San Giusepbambino. La residenza sanitape. «Quello che è successo
ria assistenziale San Vitale di
è terribile. Dobbiamo aiuSan Salvo ha accolto 40 anziatare i sopravvissuti. Ognuni.
può farlo anche con pochi
Paola Calvano
euro», dice il presidente regionale di Confindustria,
Riccardo Marrollo.
Vicesindaco all’Aquila
per dare conforto
alla madre Antonietta
Il ricordo del parroco
«Aveva un gran cuore
e serviva la messa»
VOLONTARI
IL DOLORE E LA SOLIDARIETA’ NEI CENTRI VICINI
Raccolta
indumenti
e alimenti
E il Molise prega per i suoi dispersi
Accertate tre vittime, la Regione realizza due campi per gli sfollati
Il giovane viveva in un’abitazione presa in affitto che è
crollata del tutto. Risultano
ancora dispersi almeno tre
molisani. Due sono studenti:
si tratta di Elvio Romano, 25
anni, di Bojano, figlio di un dipendente dell’ufficio tecnico
di Campobasso, e di Vittorio
Tagliente, 25, di Isernia. Emtrambi sono studenti universitari. L’altro disperso è Michele Iavagnilio, 26 anni,
operaio.
A Onna, invece, il paese ra-
so al suolo dal terremoto, ha
perso la vita nel crollo della
sua abitazione, Luana Paglione, moglie di un ingegnere di Capracotta. La donna
aveva 40 anni ed è stata colpita dal soffitto caduto sul letto.
Si sono salvati invece il marito e la figlioletta che dormiva
dai nonni. L’altro molisano
deceduto è Ernesto Sferra,
80 anni, che ha perso la vita
tra le macerie della casa della
figlia con cui viveva a L’Aquila. L’anziano, originario di
Carovilli (Isernia), aveva vissuto a Forlì del Sannio (Isernia). Da qualche mesi si era
trasferito nella casa della figlia, in Abruzzo. Al momento
del crollo nella casa c’era anche la figlia e il genero, entrambi scampati alla morte.
La Regione Molise ha realizzato due campi per gli sfollati, uno a Pizzoli e l’altro ad
Arischia.
36
MERCOLEDÌ
AN
NECROLOGIE
8 aprile 2009
†
†
†
†
PARTECIPAZIONE
Stefano Tamburini abbraccia
forte Giustino Parisse e la moglie Dina, così duramente colpiti negli affetti più cari.
Serenamente, presso la Clinica
“Villa Serena” di Città Sant’
Angelo,è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari
Ieri mattina, presso l’Ospedale
Civile di Pescara, è venuta a
mancare all’affetto dei suoi cari
Ieri mattina, alle ore 10,00,
presso l’istituto S. RITA in Santa Maria Imbaro all’età di anni
67 si è spento serenamente il
caro
Roma, 8 aprile 2009
Ved. Ciampa
Ne danno il triste annuncio i figli Anna, Andrea e Alessandra, la nuora, il genero, i nipoti
e parenti tutti.
†
Il direttore, la redazione e tutto
il personale dell’Agenzia giornali locali del Gruppo Espresso-Finegil sono vicini al collega Giustino Parisse e alla moglie Dina.
Roma, 8 aprile 2009
†
PARTECIPAZIONE
L’Associazione stampa assieme a tutti i giornalisti abruzzesi
partecipa al grande dolore che
ha colpito il collega Giustino
Parisse.
Pescara, 8 aprile 2009
†
Il Coordinamento dei Comitati
di redazione del Gruppo
Espresso abbraccia idealmente, a nome di tutti i giornalisti, il
collega Giustino Parisse e la
moglie Dina in questo momento di indicibile strazio per la
scomparsa dei figli
MARIA PAOLA
e
MARIA LIBERATA
TATASCIORE
SINIBALDO FAZII
DI ANNI 84
Ne danno il triste annuncio
Giulia, i figli Paolo ed Elena, il
genero Alessandro,la nuora
Anna, i nipoti Raffaele, Francescopaolo, Claudia e Valeria, il fratello,la sorella, le cognate ed i parenti tutti.
non fiori ma opere di bene
I funerali avranno luogo oggi, alle ore
14.30, muovendo dall’abitazionedell’Estinto in Via Liguria, 5 per la Chiesa di San Giovanni Bosco.
il presente quale annuncio e ringraziamento
Montesilvano, 8 aprile 2009
Verrocchio Montesilvano
Tel. 085 4682032
Ass. Federcofit Abruzzo
†
Il giorno 6 alle ore 22.00 all’età
di anni 83 è tornata alla casa del
Padre la cara
DOMENICO
Non fiori ma offerte da devolvere
all’A.I.L. (Associazione Italiana contro le Leucemie Linfomi e Mieloma)
Il rito funebre avrà luogo oggi 8 c.m.
alle ore 15.30, partendo dall’ingresso del paese (Muraglione), per la
Chiesa San Rocco.
IL PRESENTE VALE QUALE ANNUNCIO E RINGRAZIAMENTO
San Valentino, 8 aprile 2009
On. Funebri SANELLI SALVATORE
SCAFA (PE) 085 8541377
†
Presso la propria abitazione si
è spento all’età di anni 78
GIORGIO IOMMI
(nato Uomo Buono)
Ne danno il triste annuncio la
moglie Rosa, il figlio Gabriele, la
nuora Laura, i nipoti Leonardo
e Lavinia, amici e parenti tutti.
Non fiori ma opere di bene.
Il rito religioso sarà celebrato oggi
mercoledì alle ore 14.30 presso al
chiesa parrocchiale di Corropoli.
La famiglia anticipatamente ringrazia.
Corropoli, 8 aprile 2009
LA GARDENIA S.N.C.
Corropoli
Dep. Controguerra Tel.0861/810402
Associato Federcofit
e del padre
DOMENICO
†
Sassari, 8 aprile 2009
Lunedì 6 Aprile a l’Aquila, tragicamente è mancato all’affetto
dei suoi cari all’età di anni 70
†
Caro Giustino che ti sia di conforto un abbraccio a te e tua
moglie in questo momento di
immenso dolore per la scomparsa di tuo padre
DOMENICO
e dei cari
DOMENICO
e
MARIA PAOLA
Giovanna Peru
Sassari, 8 aprile 2009
I giornalisti di Radio Capital e
Repubblica Tv sono vicini al
collega Giustino Parisse a cui
il terremoto ha portato via i figli
DOMENICO
e
Affranti ne danno l’annuncio la
moglie ELENA i figli TIZIANA,
STEFANIA, MASSIMO, ed
ALESSIA i generi,i fratelli,le
sorelle,i nipoti e parenti tutti.
Il rito funebre avrà luogo oggi 8
c.m. alle ore 15,00,presso la chiesa parrocchiale Natività Maria s.s.
muovendo dall’abitazione dell’estinto in Via Maruccina 100, ove
la cara salma farà rientro in tarda
mattinata.
LA FAMIGLIA RINGRAZIA
Volete
far pubblicare
delle necrologie
o dei messaggi
di cordoglio
in questi spazi?
Cupello, 8 aprile 2009
ANTENUCCI
AZIENDA SELEZIONATA
ARCO-I.F.ASS.
I NOSTRI
†
RINGRAZIAMENTO
Le famiglie LUCIANI e BUCCIERI, profondamente ringraziano tutti coloro che hanno
partecipato al loro dolore per la
perdita della cara ed indimenticabile:
SPORTELLI
SONO APERTI
AL PUBBLICO
DALLE
LUCIA SPUTORE
ORE 8.30
VED. ZACCARIA
Ne danno il triste annuncio i nipoti Teresa e Massimo Garro,
le sorelle Liberata, Carmela e
Michela, i nipoti e parenti tutti.
I funerali avranno luogo oggi alle ore
9.30 muovendo dall’abitazione dell’estinta in via delle magnolie 35 per la
parrocchia di S.Michele.
La famiglia sentitamente ringrazia.
Vasto, 8 aprile 2009
†
NICOLA
SIROLLI
IL CENTRO
La Concordia
Via Ciccarone 48, Vasto
tel. 0873 378427
†
Presso la propria abitazione sita
in Via Genova n. 1 si è spenta
la cara esistenza di
MARIA PAOLA
MARIA
CARMINE
ALESSANDRI
“Ex Direttore Ufficio del
Registro”
ne danno il triste annuncio la
moglie Maria Tilde, i figli Sara,
Giovanni e Marco, il genero,
le nuore, i fratelli, i cognati, i
nipoti ed i parenti tutti.
i funerali avranno luogo oggi 8 aprile alle
ore 15.00 nella chiesa parrocchiale di S.
Pietro a Lanciano, muovendo anticipatamente dall’Ospedale di Lanciano.
LA FAMIGLIA ANTICIPATAMENTE
RINGRAZIA
Lanciano, 8 aprile 2009
e il
PAPÀ
Una S.S. Messa in suffragio della sua
anima, cosiddetta di riuscita,sarà celebrata questa sera alle ore 18,30,
nella Chiesa Parrocchiale di San Donato.
Fossacesia, 8 aprile 2009
AG.FUN. MARTELLI NICOLA
FOSSACESIA
AZIENDA CERTIFICATA
ISO 9001-2000
E SELEZIONATA ARCO-IFASS
NUMERO VERDE 800.466.467
†
TRIGESIMO
8-3-2009 8-4-2009
Nel trigesimo della scomparsa
del caro e indimenticabile
ALLE 12.45
E DALLE 15.00
ALLE 18.15
DAL LUNEDI’
AL VENERDI’
BOSCO Lanciano tel.0872/713898Associato A.I.F.A.M.
Roma, 8 aprile 2009
†
†
Circondato dall’affetto dei propri cari, si è spento serenamente all’età di anni 95, il
PROF.
GALDINO
PIETRANGELO
Ne danno il triste annuncio la
moglie MARIA TERESA, i figli
GIULIANA, BRUNELLA e AURELIO, il genero ANTONELLO, la nuora GIOVANNA, i nipoti GIACOMO, KAREN e parenti tutti.
Non fiori, ma offerte da devolvere
all’A.I.R.C.
Le esequie avranno luogo oggi alle
ore 14,45 partendo da Via Del Circuito 278, per la Chiesa di S. Stefano.
Pescara, 8 aprile 2009
La Floreale Tel. 085/4216859
www.lafloreale.com
DINA BERARDI
VED. D’AUTILIA
Ne danno il triste annuncio le figlie MARIA PIA, FERNANDA e
ADRIANA, il genero SANDRO,
i nipoti FRANCO, CLAUDIA,
MARIA e FERNANDA ed i parenti tutti.
I funerali si svolgeranno oggi 8 Aprile
alle ore 15.30 presso la Chiesa Cuore
Immacolato di Maria. Ad esequie avvenute la cara salma sarà tumulata nel
cimitero di Pescara Colli.
La presente quale partecipazione e
ringraziamento
Silvi, 8 aprile 2009
On. Funebri SORRENTINI
Silvi Marina (TE) - Tel. 085-9350601
Associato IFASS
Il presidente, il consiglio di amministrazione, il direttore generale, gli amici ed i colleghi dell’Ente Nazionale per l’Aviazione
Civile esprimono il più profondo
cordoglio per la perdita dell’
ING. GIULIANA
TAMBURRO,
del proprio padre
MARINO
e di suo figlio
STEFANO ANTONINI
vittime del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, e si uniscono al
dolore della famiglia nel ricordo di
una persona amata e stimata da
tutti per la sua sensibilità, le doti
umane e le eccellenti capacità
professionali unanimamente riconosciute dalla comunità aeronautica nazionale ed internazionale.
Roma, 8 aprile 2009
TOMMASO
CANALE
Le figlie, il genero, i nipoti, le
sorelle, i fratelli, i cognati e i
parenti tutti, lo ricordano con
immutato affetto e infinito rimpianto a quanti lo conobbero,
amarono e stimarono.
Una S. Messa in suffragio, sarà celebrata oggi alle ore 18,30 nella Basilica Madonna dei Sette Dolori.
Pescara, 8 aprile 2009
La Floreale Tel. 085/4216859
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A.Manzoni & C. Spa
Filiale di Pescara - via De Amicis, 5
Filiale di L’Aquila - via XX Settembre, 15
IL CENTRO
R1
MERCOLEDÌ
8 aprile 2009
37
IL TERREMOTO IN REGIONE
I nomi dei morti, uno strazio
L’elenco ufficiale: italiani e stranieri nel cimitero creato dal sisma
Una donna
mentre
abbandona
L’Aquila
Sotto
bare
nella sede
della
scuola
della
Guardia
di finanza
a Coppito
In alto
rovine
a Onna
Dalla Prima/ La speranza
sorte, di sicuro altro per i
figli. La notte ha vestito di
ombre le immagini, le sensazioni, perfino le relazioni.
Il primo raggio del nuovo
giorno ha svelato il dolore e
ha fatto conta del martirio:
dove siamo? Dove andremo?
Quanto ancora della notte?
Nuvole di cenere disegnano i contorni, tutto sembra
in bianco e nero: imbiancati
i soccorritori, bianca la faccia della paura, pallore insopportabile sul viso delle
vittime. Conta di detriti e
non solo di case crollate, racconto di vite passate al setaccio, dentro, dall’improvviso
agitarsi del suolo, onda bagnata di sangue innocente.
Pianto per chi non c’è l’ha
fatta, lacrime per chi è spuntato vivo da sottoterra. Gioia
e dolore si rincorrono compagne di avventura, speranza e
sconfitta. Smarriti i percorsi,
gli affetti si riconoscono e
cercano mani da stringere,
braccia da afferrare.
Intanto la domanda: perché non a me? La fortuna di
essere vivo benché gli affetti
rubati perfora, il rischio di
sentirsi in colpa senza colpa
è più del terremoto. Sentire
il dolore e saperlo abbracciare conta più del necessario,
dell’urgente primo soccorso,
salvare il paese visitato dalla tempesta è renderlo forte
di una speranza inaudita
benché il tempo disperato: ai
vivi, ai sopravvissuti il compito di risorgere dalle macerie. Sentire il rumore delle
ferite, pesare le lacrime è valore di compassione, ingresso nel dolore e scelta di compagnia, annuncio di uomini
nobili, peraltro unico modo
per essere umani.
Nulla più sarà come prima, gli affetti sono stati sconvolti, molti, troppi rami sono
stati prematuramente recisi,
le case abbandonate, tutto
darebbe ragione ad una notte senza domani. Eppure, la
voce del dolore ha trovato
sentieri di fratellanza, commosso slancio di partecipazione attiva, presenza di impegno oltre il dovere di stato. La notte è dura da passare, il tormento di pochi istanti cristallizzati, immobili nel
cuore e nella mente, non sono facili da cancellare e non
è detto che saranno mai cancellati. Ma anche altro conserva lo sguardo: mani pieto-
se a frugare respiri, orecchie
a cercare vita tra le pietre,
piedi in corsa per raggiungere smarriti. Nulla sarà più
come prima e per i sopravvissuti al terremoto la notte
della domenica della Palme
resterà domenica di passione, eppure un ramoscello di
ulivo prigioniero tra le pietre rimanda alla speranza di
uscire allo scoperto dopo il
buio e se insieme si fa la
strada, vittime e soccorritori, se l’ora del dolore apre
frontiere di compagnia, luce
di compassione, allora, certo
nulla più sarà come prima,
ma la Pasqua sarà più vicina e l’ora più buia della not-
te la più vicina alla luce del
giorno. I sopravvissuti lo
debbono alle vittime, alla loro memoria, alla loro vita rubata: non si fugge dalla notte
voltandole le spalle ma andandole incontro. Ora è tempo di dolore e di memoria,
ora è tempo di compassione
e di riscatto.
Gennaro Matino
teologo e scrittore
38
MERCOLEDÌ
RA
IL CENTRO
8 aprile 2009
IL TERREMOTO E LO SPORT
Teramo basket, rinviata la gara di sabato
Valle del Giovenco e Celano chiedono di non giocare, la Lega Pro fa resistenza
di Rocco Coletti
L
o sport italiano si fermerà per commemorare le vittime del terremoto in Abruzzo: da oggi a sabato, infatti, in tutte le manifestazioni di qualsiasi disciplina o
ente di promozione, sarà osservato un minuto di raccoglimento. Il Teramo basket sabato non giocherà. Anche il
calcio a 5 alla vigilia di Pasqua non scenderà in campo,
dopo aver già rinviato gli impegni di ieri.
Teramo basket. La Lega,
«vista la richiesta di rinvio
da parte della Banca Tercas
Teramo della gara con la Fortezza Bologna per la tragedia
che ha colpito l’Abruzzo e la
disponibilità della Virtus Bologna ad accogliere le ragioni
del rinvio», ha disposto che la
gara inizialmente in programma alle 21 di sabato venga posticipata a giovedì 30 aprile,
alle 20.30.
Stop anche al calcio a 5.
La Divisione calcio a 5, dopo
la sospensione del 24º turno
del campionato di serie A previsto per ieri, ha deciso di posticipare anche le due giornate successive. Le gare che si
sarebbero dovute giocare ieri, sono state rinviate a mercoledì 15. La 25ª giornata (in
programma l’11 aprile) sarà
recuperata sabato 18, mentre
la 26ª slitterà al 25 aprile.
Il Pescara riottiene tre
punti. La Corte di Giustizia
Federale ha accolto il reclamo del Pescara: a fronte dei
tre punti di penalizzazione e
dell’ammenda di 10 mila euro
Nella tappa del Block Haus
Il Pescara riottiene
tre punti in classifica
dalla Corte di giustizia
FARMACIE. Avezzano. Tarquini, via Corradini,
50, tel. 0863.4133394.
Il calcio a 5 si ferma
nel fine settimana
Ovunque 1’ di silenzio
inflitti, la Cgf ha deciso di punire il Pescara con la sola ammenda di 5 mila euro. Respinto il ricorso di Daniele Fortunato, all’epoca dei fatti contestati tesserato del Pescara,
contro la squalifica di 6 mesi
e l’ammenda di 5 mila euro
con cui era stato sanzionato
per «violazione del vincolo di
giustizia di cui all’art.30 dello
statuto federale». Il Pescara,
quindi, sale a quota 34 in classifica ed esce dalla zona play
out, in attesa che venga discusso l’ultimo deferimento.
Braccio di ferro in Lega
Pro. La Valle del Giovenco e
il Celano hanno chiesto al presidente della Lega Pro, Mario
Celano. Baliva, piazza Aia, tel. 0863.792150.
Pescina. Capuzza, via Rinaldi 32, tel. 0863.841210.
Macalli, il rinvio delle gare di
campionato di Seconda divisione in programma sabato.
Entrambe le squadre marsicane stanno vivendo da vicino il
dramma del terremoto nell’Aquilano. Alcuni giocatori, addirittura, hanno dormito in
macchina o nel pullman nelle
ultime notti. E per questo motivo le società hanno chiesto
di non giocare: il Celano a Fermo contro la Sangiustese e la
Valle del Giovenco a Isola del
Liri. Il presidente Macalli si è
detto disponibile ad accettare
un posticipo per mercoledì.
Considerando che di mezzo
c’è la Pasqua si tratterebbe di
un rinvio che non cambiereb-
Gruppo Intesa Sanpaolo
Armstrong, aiuto Chiuse 9 filiali
agli scampati
Numero verde
al Giro d’Italia e uffici sostitutivi
MILANO. Lance Armstrong
e la Fondazione che porta il
suo nome, Livestrong, porgono le condoglianze e sono vicini alle popolazioni colpite dal
sisma. Armstrong si augura
che familiari e amici siano
ora al riparo da ulteriori disagi, anche se sa perfettamente
«che occorrerà molto tempo
per dimenticare ferite così
gravi, soprattutto quelle di ordine affettivo». Armstrong ha
chiesto agli organizzatori del
Giro d’Italia se e come sarà
per lui possibile dare un aiuto alle popolazioni colpite. Angelo Zomegnan, direttore del
Giro d’Italia, gli ha risposto
che «la sua stessa presenza al
prossimo Giro d’Italia, quello
del Centenario, rappresenterà un momento di gioia, in
particolare nelle zone vicine
a quelle colpite dal sisma».
L’appuntamento, per tutti,
per ritrovare un sorriso, una
stretta di mano e possibilmente un autografo di Lance Armstrong, é per il 27 maggio,
in occasione della 17ª tappa,
la Chieti-Blockhaus.
I tifosi
del Teramo
basket
A destra,
gli allenatori
Cuccureddu,
Modica
e Perrone
L’AQUILA. Il Gruppo Intesa
Sanpaolo ha chiuso 9 filiali
per inagibilità a causa del terremoto, su 118 in Abruzzo; le
altre 109 sono attive.
Delle filiali chiuse, otto (tre
all’Aquila, tre ad Avezzano,
una a Scoppito e una a Celano) sono di Banca dell’Adriatico, mentre la nona è la sede
dell’Aquila della Cassa di Risparmio di Firenze. Sono operative anche le nove filiali della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e alla Cassa di Risparmio di Rieti. I clienti delle tre filiali dell’Aquila chiuse possono utilizzare postazioni sostitutive realizzate nelle
filiali di Sulmona, in piazza
XX settembre, e di Teramo,
in via Bovio.
Per particolari necessità è
stato attivato un presidio di
emergenza, contattabile al numero verde 800-303302 oppure
via internet a [email protected]. Sono stati nel frattempo aperti conti correnti
per la raccolta di fondi a favore dei terremotati.
be la situazione. Le società, infatti, vorrebbero giocare le
partite di sabato più in là, ma
hanno trovato la resistenza di
Macalli, a quanto pare non
completamente sensibile al
dramma che anche i calciatori
stanno vivendo in provincia
dell’Aquila. Per oggi è attesa
la decisione della Lega Pro. Si
giocherà regolarmente, invece, a Lanciano, dove sabato
sarà di scena il Taranto, e a Vasto dove il Pescara affronterà
l’Arezzo, di nuovo affidato a
Marco Cari.
GIULIANOVA
Il Pdl non vuole Di Carlo
e Cameli non si candida più
GIULIANOVA. «Senza Di Carlo rinuncio
definitivamente alla mia candidatura».
Così Giancarlo Cameli (nella foto) scrive
ai componenti del Pdl giuliese, annunciando che non si candiderà a sindaco
del centrodestra. La motivazione sarebbe la decisione del Pdl giuliese di non inserire Mimì Di Carlo nella lista ufficiale
del partito. L’altra sera gli ex direttivi
giuliesi di Forza Italia e An hanno deciso
che Di Carlo non può stare con il Pdl.
Se lui ed il suo gruppo,
nel quale figura anche Bruno Laurenzi, intendono
candidarsi, dovranno correre con una propria lista. Cameli, che negli anni della
sua giunta, aveva sempre
avuto al suo fianco Mimì Di
Carlo come vice sindaco,
prima di candidarsi, aveva
ricevuto dal Pdl la garanzia
che l’ex vice sindaco lo
avrebbe affiancato. «Avevo
accettato la proposta del
Pdl con la garanzia di avere
Di Carlo nella lista», ha dichiarato Cameli, «speravo
di poter ricreare quella
unità e fiducia delle mie passate giunte. Tuttavia ora,
senza Di Carlo nel Pdl, sono
certo che si continuerà a litigare e questo clima non aiuta nella gestione politica,
per cui mi tiro indietro e stavolta per sempre. Da oggi
non sono più disponibile
per quelle persone che chiedono la mia candidatura solo per sostenere interessi
personali e di partito». A
questo punto, non resta che
attendere e vedere non solo
se il Pdl deciderà di proporre come candidato a sindaco un rappresentante di bandiera, come Paolo Vasanella, ma anche come procederà Mimì Di Carlo.
Azzurra Marcozzi
L’OROSCOPO DEL GIORNO
a
ARIETE
21 marzo
20 aprile
Modificate il vostro atteggiamento nei
confronti di una persona che vi può essere utile nel lavoro. Non siate troppo esigenti. Confidatevi con chi amate.
b
TORO
21 aprile
20 maggio
Sarete costretti dalle circostanze a prendere una decisione che vi costerà fatica
non per le sue reali difficoltà, ma per vincere l’orgoglio; giungerete alla meta.
c
GEMELLI
21 maggio
20 giugno
Anche a costo di dispiacere coloro che
vi sono vicino, date prova di equilibrio e
non assecondate i capricci. Meglio una
discussione che un segno di debolezza.
d
CANCRO
21 giugno
22 luglio
L’aspetto superficiale dei problemi di lavoro è troppo roseo, perché non nasconda qualche insidia. Esaminateli più a fondo, e ve ne renderete conto. Amore.
e
LEONE
23 luglio
22 agosto
Scarse affermazioni nel lavoro e modeste contrarietà. Non perdete la calma e
mantenete sempre le redini della situazione. Favoriti gli incontri amorosi.
f
VERGINE
23 agosto
22 settembre
Impegnatevi a fondo ed entro la mattinata riuscirete a superare un delicato problema finanziario. Non parlatene con le
persone di famiglia o con chi amate.
g
BILANCIA
23 settembre
22 ottobre
Soppesate con cura le scelte che farete
oggi. Considerate bene l’effetto che potrebbero avere su chi vi circonda. Un incontro movimenterà la serata.
h
SCORPIONE
23 ottobre
22 novembre
Vi sentirete molto indecisi e non saprete
se accettare o meno un’offerta di lavoro
che, seppure interessante economicamente, esula un po’ dal vostro campo.
i
SAGITTARIO
23 novembre
21 dicembre
Saprete disporre con idee molto chiare,
buoni contatti con le persone vicine, accordi anche importanti. Saprete superare e chiarire bene alcuni dubbi.
j
CAPRICORNO
22 dicembre
19 gennaio
Il lavoro dei giorni scorsi vi è costato parecchi sforzi e ne dovete tenere conto
nelle scelte che farete oggi. Non vi dovete affaticare. Dedicate più tempo a voi.
k
ACQUARIO
20 gennaio
19 febbraio
Non rammaricatevi più di tanto se non
riuscirete a portare a termine i progetti
professionali. Godetevi il tempo libero
in compagnia di chi amate. Riposo.
l
PESCI
20 febbraio
20 marzo
Non dedicatevi alla soluzione di certi
problemi di lavoro nelle prime ore della
mattinata. Con il passare del tempo si
semplificheranno e li risolverete.
Tagliacozzo. D’Alessandro, lacchy, p.za Duca degli
Abruzzi 270, tel. 0863.610266.
Sora. Marini, viale XX Settembre, tel. 0776.83120.
FARMACIE. Sulmona. Comunale, piazza Vittorio
Veneto, tel. 0864.52645.
PROVINCIA DI CHIETI
Chieti: Albertazzi, via De Lollis, tel. 0871.330640.
Scalo. Pierantoni, piazzale Marconi, 0871.560791.
Ortona: San Tommaso, corso Vittorio Emanuele,
085.9063352.
Guardiagrele: Moderna, via Tripio, 0871.82328.
Lanciano: Marciani, via Veneto 40 (0872.712905)
Atessa: Falcocchio, largo Municipio 9 (0872.866574)
Casoli: Tilli, via San Rocco 6 (0872.981192)
San Vito: Verna, via Frentana 102 (0872.61444)
Rocca S.G.: De Mia, corso Garibaldi 24 (0872.60127)
Vasto: Comunale, Circ.ne Istoniense (0873.380388)
San Salvo: Grifone, via Dello Stadio 40(0873.343285)
Casalbordino: D’Aurizio, corso Garibaldi (0873.900234)
Carpineto Sinello: Russi, Strada rotabile (0872.869246)
Termoli: Cappella, via Maratona 1 (0875.703233)
PROVINCIA DI PESCARA
Pescara: Adriatica, viale Bovio 362, tel. 085.47.12.729.
Signorini, p. Garibaldi 24, tel. 085.69.08.29.
Montesilvano: Costa, via Verrotti, Espansione 2, tel.
085.44.58.979.
Francavilla: Amoroso, viale Monte Corno 3, tel.
085.49.10.061.
Rosciano: Berionni, v. Roma 22, tel. 085.85.05.426.
Città Sant’Angelo: D’Addario Francesco, p. Garibaldi 3,
tel. 085.96.604 (turno di notte al 085.95.05.64).
Penne: Filipponi, viale Ringa 6, tel. 085.82.79.627.
Carpineto: Ruggieri, v. R. Margherita 4, tel.
085.84.93.33.
Collecorvino: Petronio, via Pantalone 18, tel.
085.82.07.118.
Corvara: contrada Di Cenne 27, tel. 085.888.93.10.
Alanno: Bucci, p. Trieste, tel. 085.85.73.148.
Tocco da Casauria: Mignella, via Roma 11, tel.
085.88.05.06.
PROVINCIA DI TERAMO
Teramo: Di Pierro, via De Gasperi, tel. 0861-411960.
Mosciano-Bellante: Moretti, via Marconi, Mosciano, tel.
085-8061018. Campli: Del Corso, corso Umberto, tel.
0861-56180. Atri: Pepe, corso Adriano, Atri, tel.
085-87221. Pineto-Silvi: Comunale, via Leonardo da Vinci, tel. 085-9353375. Giulianova: Ielo, via Orsini, tel.
085-8007240. Roseto: Eredi Di Bonaventura, via Nazionale, tel. 085-8990237.
Val Vibrata: Brunelli, via XX Settembre, Torano; Parere,
via Roma, Alba Adriatica, 0861-712352. Val Fino: Rosini,
via Roma, Bisenti, tel. 0861-997354. Isola: Guati, Castel
Castagna, tel. 0861-697009.
Montorio: Merlini, via Urbani, tel. 0861-592245. Castelli-Isola: Corinti, via Nuova, Colledara, tel. 0861.698869.
Val Vomano: Di Febbo, piazza Vittorio Emanuele,
tel.0861-650172
IL CENTRO
R2
MERCOLEDÌ
8 aprile 2009
39
IN ABRUZZO
TERREMOTO - GLI ANZIANI
La voglia di resistere dei nonni
Antonietta, 80 anni, tiene duro: Ho perso la casa, ma sono viva
L’AQUILA. Quando si avvicinano le undici di sera può capitarti di vederli dietro il finestrino di un’auto in sosta,
con la coperta tirata su fino alle narici e uno sguardo atterrito. A volte, però, le apparenze ingannano. il caso degli anziani dell’Aquila, Onna, Paganica, San Gregorio e
di tutti gli altri paesi sconvolti dal terremoto. La paura
c’è. Non può non esserci. L’incertezza è un punto interrogativo che li perseguita. Ma in questi uomini e donne, che
nella maggior parte dei casi sono anche nonni e nonne,
prevale la voglia di resistere, di non cedere. Nonostante
tutto. Nonostante il loro stesso tetto abbia ceduto al sisma che ha colpito duro nella notte fra domenica e lunedì
scorsi.
E ancora una volta ti rendi
conto di come siano proprio
loro, i pensionati italiani, a offrire la stampella più solida a
figli e nipoti. Il welfare-state
sono loro, in tanti piccoli gesti.
Ed è allora che li vedi mollare uno scappellotto di tenerezza al nipotino, che ha ancora la forza di trotterellare da
una tenda all’altra del campo
di sfollati.
Sono loro, spesso, ad imboccare i più piccoli con i cucchiai di plastica della Protezione civile.
Antonietta ha quasi ottanta
anni. Fino a settantadue ore
fa viveva a Onna. Ci è voluta
tornare.
Le preme mostrarci la sua
casa: a vederla da fuori sembra intatta. «Dentro è tutto
crollato», ci spiega subito, «e
non so quando potrò tornare
a riprendermi qualche oggetto. Forse mai più».
Lunedì notte, questa anziana donna ha perso sette amici. Una signora, che i Vigili
del fuoco hanno estratto solo
poche ore prima dalle macerie, era una sua amica fraterna: «Vivevamo in simbiosi,
dai tempi delle elementari».
Antonietta, però, si sforza di
mettere la rassegnazione da
una parte.
Anche un dramma così immane ha un risvolto un po’
meno nero: «Ho perso la casa,
è vero, ma sono ancora viva.
Soprattutto lo sono i miei figli e le mie nuore. Le pare poco?». No, affatto. Tra un paio
di giorni, suo figlio maggiore
scenderà da Milano e la porterà con sé in Lombardia.
«Starò lì qualche settimana,
poi deciderò».
Da questa terra sconvolta,
però, c’è chi non ha la possibilità di fuggire.
In realtà, molti anziani non
hanno alcuna intenzione di lasciare il loro paese natale.
Hanno preferito bere amaro
fino all’ultimo istante.
A guardare le ruspe ingoiare i loro mobili, le macchine
scavatrici afferrarli e scagliarli su di un camion.
Seduti su una sedia di plastica nel freddo della notte.
Per tutte queste persone, si
prepara un’altra sfida: abbandonare le abitudini di una vita.
Atmosfere, oggetti, odori
sottratti per sempre da una
scossa di terremoto. così dura farli rivivere in una tenda
di plastica. Lo dice anche Mario di Paganica: «Sessanta anni di sforzi, e tutto se ne va in
un minuto».
Federico Formica
Una anziana
in primo
piano
in un campo
di sfollati
allestito
a Paganica
IL CENTRO
ATTUALITA’
8 aprile 2009
41
Moldova, preso d’assalto
il palazzo presidenziale
Statali, le liquidazioni sono salve
MOSCA. Giornata drammatica ieri in Moldova, dove nella capitale Chisinau migliaia di manifestanti anticomunisti hanno preso d’assalto
e dato fuoco al parlamento (nella foto) e al palazzo presidenziale per protestare contro l’esito
delle elezioni di domenica, vinte con il 50% dei
voti dal partito comunista al potere. Negli scontri, secondo una tv, è morta una ragazza asfissiata dal fumo sviluppatosi nell’incendio al parlamento. Almeno altre 60 persone sono rimaste
ferite, compresi numerosi agenti di polizia. In
serata, dopo ore di tensione e paura per il possibile precipitare degli eventi, è giunto l’annuncio di un accordo tra governo e opposizione per
un nuovo scrutinio delle schede elettorali.
ROMA. Il ministero della Pubblica
Amministrazione è «assolutamente
contrario ad ogni ipotesi di congelamento delle liquidazioni per i dipendenti pubblici». Lo precisa, in una nota, lo stesso ministero guidato da Renato Brunetta, riferendosi ad alcune notizie di stampa relative a un emendamento che prevede per il pubblico impiego, oltre al pensionamento sistematico alla maturazione dei 40 anni di anzianità massima contributiva, anche il
congelamento delle rispettive liquidazioni fino al primo gennaio del 2013. Il
ministero precisa anche che si tratta
Il ministero della Pubblica Ammnistrazione: non ci saranno congelamenti
Ostruzionismo sulle ronde, norma a rischio
È scontro aperto tra le opposizioni e la Lega: oggi Fini convoca i capigruppo
di Renato Venditti
ROMA. Una scossa del terremoto in
Abruzzo è arrivata anche a Montecitorio, alle 19,48, mentre era in corso
un dibattito molto animato sulla ronde previste dal decreto sicurezza. In
aula, la notizia è stata data da GiusepAl ministro dell’Interno Roberto Maroni l’opposizione ha
rimproverato di aver scelto la
sede della Camera per difenderle, anziché coordinare dal Viminale gli interventi di soccorso
per il sisma. Lui e la Lega hanno chiesto di porre fine alla discussione generale sugli emendamenti («Colpo di mano», ha
detto Marco Minniti), che l’opposizione portava avanti anche
con intenti ostruzionistici. Ma
il voto ha un po’ deluso la Lega:
247 sì e 215 no, con molti conti
che non tornano: sono mancati
alla chiamata 79 deputati del
centrodestra, 37 dichiarati «in
missione», mentre 42 non hanno partecipato al voto. Fra i tre
leghisti in missione, anche Umberto Bossi.
Maroni ha definito «giusta,
coerente e moderna» la misura
MERCOLEDÌ
A2
pe Consolo del Pdl, «ritenendo opportuno che anche il presidente della Camera ne sia informato per le decisioni del caso». Molte le obiezioni sulle
ronde, elemento chiave del decreto,
compresa una di incostituzionalità.
Ronde in giro di notte in una città del Veneto
sulle ronde, perché consente ai
cittadini di partecipare alla sicurezza pubblica «in modo controllato e adeguato». Ha anche
detto che nel decreto ci sono
150 milioni per le forze dell’ordine.
Il capogruppo Pd, Antonello
Soro, ha consigliato di fare un
provvedimento ad hoc sulle
ronde, «tema spinosissimo»,
perché in conflitto con l’articolo 6 della Costituzione. Soro ha
anche lasciato intendere che,
anche se l’opposizione non è
d’accordo su molte cose, il decreto può passare in breve, se
da esso si stralcia la parte sulla
ronde. Al capogruppo leghista
Roberto Cota, che aveva detto
all’opposizione di non avere un
atteggiamento responsabile, Soro ha risposto dicendosi contrario a qualunque forma di «milizia privata», anche se composta
da ex poliziotti e ex carabinieri.
Ha assunto rilievo politico anche la questione della fiducia al
governo, con la Lega favorevole per accorciare il dibattito,
mentre, come ha rilevato Marco Minniti, Pd, Berlusconi e
una parte del Pdl non l’hanno
gradita, anche per non scoprirsi troppo davanti al diktat della
Lega. Niente ronde, dice Minniti, di nessun colore: verde, nera
o rossa. E’ la polizia di Stato,
non privati cittadini, che deve
avere il compito di controllare
il territorio. La tesi delle ronde
è stata definita da Donatella
Ferranti, Pd, una «pericolosa
giustizia fai da te». E’ una «mostruosità giuridica» e contiene
un rischio: che camorristi e mafiosi riescano a infiltrarsi in essa. Severo Gianclaudio Bressa,
Pd, su Maroni: se è in aula anziché in Abruzzo, vuol dire che è
preoccupato più per le ronde
che per il terremoto.
Silvana Mura, Idv: la Lega
non ha ritegno, se l’Abruzzo diventa il pretesto per chiedere
una norma «scandalosa» sulle
ronde, che non esistono, come
ha rilevato Furio Colombo
(Pd), in nessuna parte del mondo. La fondazione «Fare futuro», presieduta da Gianfranco
Fini, ha un periodico on line
che ieri ha distinto le ronde private e i volontari che ora sono
in Abruzzo per aiutare la popolazione.
di un «emendamento parlamentare,
peraltro dichiarato inammissibile dalla Camera». Cisl e Ugl esprimono apprezzamento nei confronti del Ministero della Pubblica Amministrazione
per aver espresso la sua contrarietà ad
un eventuale congelamento delle liquidazioni dei dipendenti pubblici. Se si
vuole risparmiare, dicono i sindacati,
è necessario ridurre gli sprechi a livello sia centrale che periferico e non intervenire sui redditi dei lavoratori e
delle lavoratrici, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo
attraversando.
SECONDO UN SONDAGGIO IN FRANCIA
-SEQUESTRI «ACCETTABILI»
Il 45% dei francesi giudica «accettabile» il sequestro di manager aziendali
rapiti da operai vittime di piani di ristrutturazione che prevedono licenziamenti. E’ quanto indica un sondaggio
pubblicato dal quotidiano Le Parisien.
Per categorie professionali il 56% degli operai e il 50% degli impiegati giudicano i sequestri «accettabili».
ZAPATERO VARA GOVERNO DI CRISI
-DENTRO I PESI MASSIMI DEL PSOE
Nuovo governo politico di crisi e contro la crisi per Josè Luis Zapatero: il
premier socialista spagnolo ha annunciato un rimpasto dell’esecutivo che vede uscire dal governo il titolare dell’Economia Pedro Solbes e che conferisce
all’esecutivo un più alto profilo politico
con l’arrivo di due pesi massimi del
Psoe, il vicesegretario Josè Blanco e il
presidente Manuel Chaves.
ANALISI DELLA BANCA MONDIALE
-CINA, RIPRESA POSSIBILE NEL 2009
Il piano di stimolo varato da Pechino
potrebbe rilanciare la crescita economica della Cina già entro quest’anno e aiutare le altre economie asiatiche a riprendersi. Lo ha detto la Banca Mondiale in un suo rapporto: dico. «I segnali che arrivano dalla Cina indicano che
sua la crescita economica potrebbe ripartire verso la metà di quest’anno».
3090X0I.PM5
TRIBUNALE CIVILE di PESCARA
AVVISO di VENDITA IMMOBILI
COMUNE DI CORFINIO (Aq)
AVVISO
CONCORSO PUBBLICO, PER ESAMI, PER LA COPERTURA DI
UN POSTO A TEMPO PARZIALE 50% E INDETERMINATO DI
ISTRUTTORE SERVIZI FINANZIARI, CAT. C
E’ indetto un concorso pubblico, per esami, per la copertura di
un posto a tempo parziale 50% e indeterminato di Istruttore
Servizi Finanziari, Cat. C.
Titolo di studio richiesto: Diploma di Ragioniere.
E’ richiesto il possesso dei requisiti generali di accesso al pubblico impiego ex art. 2 del Decreto del Presidente della Repubblica n.487/1994.
Scadenza presentazione domande: trenta giorni dalla data della
pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune.
Il calendario delle prove scritte verrà comunicato ai candidati
con lettera raccomandata.
Per informazioni rivolgersi al Comune, Servizio Finanziario, Via
Zambeccario - 67030 Corfinio (AQ) - tel. 0864/728100.
Il Responsabile Servizi Finanziari
Patrizia Masciangioli
2040WZG.PM5
PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
TRIBUNALE DI ROMA
Fall. N. 62058 G.D. La Malfa,
vende con incanto il 9/6/2009
ore 12.00 Lotto 1 quota di 1/4 porzione immobiliare sita in Roma
Via Boehringer Loc. Dragona
prezzo base Euro 62.000,00,
Lotto 2 quota di 1/4 porzione immobiliare sita in Roma Via
Boehringer Loc. Dragona prezzo
base Euro 60.000,00. Domanda
in Cancelleria entro ore 13.00
dell’8/6/2009, cauzione, con assegni circolari NT intestati al Curatore, pari al 10% prezzo base.
Offerte minime in aumento Lotto
1 e Lotto 2 Euro 2.000,00. Informazioni in Cancelleria o presso
il Curatore Dott. Francesco Iachetti, tel. 06/68301826.
AVVISO AL PUBBLICO - Art. 24 del D.Lgs. 4/2008 e s. m.ed i.
SI AVVISA CHE È STATO TRASMESSO ALLA REGIONE ABRUZZO, DIREZIONE PARCHI, TERRITORIO, AMBIENTE, ENERGIA - Servizio Tutela e valorizzazione del paesaggio e valutazione
ambientale - Ufficio valutazione impatto ambientale, Via Leonardo da Vinci (Palazzo Silone ),
67100 L’Aquila, il progetto di seguito specificato:
OGGETTO
Richiesta di Concessione Idrica. Derivazione di acqua ad uso industriale (raffreddamento) e
per costituzione di scorte idriche a fini antincendio.
PROPONENTE
ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE – Laboratori Nazionali del Gran Sasso, SS 17 bis
km 18+910 Assergi (L’Aquila), tel. 0862.4371, fax 0862.410795, e-mail: [email protected]
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Lett. b, All. III, D. Lgs 4/2008 “Utilizzo non energetico di acque superficiali nei casi in cui la
derivazione superi i 1.000 litri al secondo e di acque sotterranee ivi comprese acque minerali
e termali, nei casi in cui la derivazione superi i 100 litri al secondo”.
LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
Galleria del Gran Sasso – Autostrada A24 canna sx – Comuni di L’Aquila e Isola del Gran Sasso
d’Italia (TE) – Frazione Casale San Nicola.
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO,
Derivazione di acqua ad uso industriale (raffreddamento) e per costituzione di scorte idriche
a fini antincendio all’interno dei laboratori sotterranei dei LNGS dell’INFN e scarico mediante
condotte dedicate nel Fosso Gravone.
UFFICIO REGIONALE COMPETENTE
Direzione Parchi, Territorio, Ambiente, Energia - Servizio tutela, valorizzazione del paesaggio
e valutazioni ambientali - Ufficio valutazione impatto ambientale.
Dal 07/04/2009 (data di pubblicazione) decorrono i 60 (sessanta) giorni entro i quali chiunque (associazioni, Enti, privati cittadini e portatori di interesse), in conformità alle leggi vigenti,
può presentare, in forma scritta, al predetto Servizio, istanze, osservazioni o pareri sull’opera.
Espropriazione Immobiliare n. 98/96 RGE
VENDESI IL 27 maggio 2009 ORE 9,30 AULA 10 - CON INCANTO
LOTTO n. 3
Proprietà per la quota di 3/18 di una abitazione sita in
Spoltore (PE) zona centro storico via Salita degli
Schiavoni n. 8 piano terra e primo. Identificazione
catastale: N.C.E.U., Comune di Spoltore, Foglio 10
particella 170 sub.1 categoria A/4, classe 1 consistenza 6 vani, rendita catastale € 151,84 Confinanti: Via
Salita degli Schiavoni, particella 168, Via della Caldaia Murata, salvo altri. Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 6.243,75 (euro seimiladuecentoquarantatre/75)
LOTTO n. 4
Proprietà per 1/2, di terreno ad uso agricolo sito in
Pescosansonesco (PE). La superficie catastale del
terreno è di are 06 e centiare 70. Identificazione
catastale: (nel pignoramento) N.C.T., Comune di
Pescosansonesco, foglio 9 particella 184, (attuale)
foglio 9 particella 687 qualita’ seminativo arbor. Classe 2 reddito dominicale €1,38 reddito agrario € 2,60.
Destinazione urbanistica: zona agricola normale Art.61
N.T.A. Confinanti: particella 686, particella 482 e particella 688, salvo altri.
Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 590,63 (euro cinquecentonovanta/63)
catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particella 341 qualità uliveto classe 1, reddito
dominicale € 2,01 reddito agrario €1,39
Destinazione urbanistica: zona agricola normale Art.61
N.T.A. Confinanti: particella 342, particella 339 e particella 19, salvo altri.
Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 562,50 (euro cinquecentosessantadue/50
LOTTO n. 9
Proprietà per 1/2, di terreni ad uso agricolo sito in
Pescosansonesco (PE). La superficie catastale totale dei terreni è di are 02 e centiare 93. Identificazione
catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particelle 346, qualità uliveto classe 1 mq.110
reddito dominicale € 0,37 reddito agrario € 0,26 e
foglio 15 particella 349 qualita’ seminativo arbor. classe 2 mq.183 reddito dominicale € 0,38 reddito agrario
€ 0,71. Destinazione urbanistica: zona agricola normale Art.61 N.T.A. Confinanti: particella 345, particella
348, strada Colle della Guardia, salvo altri.
Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 281,25 (duecentottantuno/25)
LOTTO n. 5
Proprietà per 1/2, di terreno ad uso agricolo sito in
Pescosansonesco (PE). La superficie catastale del
terreno è di are 01 e centiare 40. Identificazione
catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particella 105 qualita’ seminativo, classe 2
reddito dominicale € 0,25 reddito agrario. € 0,40.
Destinazione urbanistica: zona agricola normale Art.61
N.T.A. Confinanti: particella 104, particella 106 e particella 107, salvo altri. Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 112,50 (euro
centododici/50)
LOTTO n. 10
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 00 e
centiare 65. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particelle 352 qualita’
serminativo arbor. classe 3 reddito dominicale € 0,10
reddito agrario € 0,22. Destinazione urbanistica: nuclei
abitativi a prevalenza residenza rurale B4 art.56 N.T.A.
Confinanti: particella 69, particella 73, particella 72,
salvo altri.
Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 646,88 (seicentoquarantasei/88)
LOTTO n. 6
Proprietà per 1/2, di terreno ad uso agricolo sito in
Pescosansonesco (PE). La superficie catastale del
terreno è di are 04 e centiare 80. Identificazione
catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particella 335 qualità arbor. classe 1 mq.480,
reddito dominicale € 1,24 reddito agrario. €1,86
Destinazione urbanistica: zona agricola normale Art.61
N.T.A. Confinanti: particella 334, particella 408, particella 49, salvo altri. Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 450,00 (euro
quattrocentocinquanta/00)
LOTTO n. 11
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 04 e
centiare 50. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particelle 355 qualita’
seminativo arbor. Classe 3 reddito dominicale € 0,70
reddito agrario €1,51. Destinazione urbanistica: zona
agricola normale Art.61 N.T.A.
Confinanti: particella 354, particella 43, particella 356,
salvo altri. Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 450,00 (euro quattrocentocinquanta/00)
LOTTO N. 7
Proprietà per 1/2, di terreno ad uso agricolo sito in
Pescosansonesco (PE). La superficie catastale del
terreno è di are 06 e centiare 56. Identificazione
catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 15 particella 336, qualità bosco ceduo, classe 2
reddito dominicale € 0,41 reddito agrario € 0,10.
Destinazione urbanistica: zona agricola normale rt.61
N.T.A. Confinanti: strada provinciale, particella 337 e
particella 343, salvo altri. Vendita non soggetta ad
I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 562,50 (euro
cinquecentosessantadue/50)
LOTTO n. 12
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 13 e
centiare 55. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 8 particelle 375 qualità
pascolo arb. Classe 1 reddito dominicale e 0,56 reddito agrario e 0,35. Destinazione urbanistica: zona
agricola normale Art.61 N.T.A. Confinanti: particella
267, particella 269, particella 376, salvo altri.
Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 1.490,63 (euro millequattrocentonovanta/63)
LOTTO n. 8
Proprietà per 1/2, di terreno ad uso agricolo sito in
Pescosansonesco (PE). La superficie catastale del
terreno è di are 06 e centiare 00. Identificazione
LOTTO n. 13
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 07 e
centiare 50. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 9 particelle 679, qualita’
seminativo arbor. classe 2, reddito dominicale e 1,55
reddito agrario e 2,91. Destinazione urbanistica: zona
agricola normale Art.61 N.T.A. Confinanti: particella
42, particella 680, particella 45, salvo altri. Vendita
non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: e 731,25 (euro settecentotrentuno/25 )
LOTTO n. 14
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 27 e
centiare 47. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 9 particelle 684 qualita’
bosco ceduo, classe 2 reddito dominicale e 1,70 reddito agrario e 0,43. Destinazione urbanistica: zona
agricola normale Art.61 N.T.A.
Confinanti: particella 683, particella 174, particella 685,
salvo altri. Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 3.009,38 (euro
tremilanove/38)
LOTTO n. 15
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 19 e
centiare 60. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 9 particelle 693 qualita’
seminativo arbor. Classe 3 reddito dominicale € 3,04
reddito agrario € 6,58. Destinazione urbanistica: zona
agricola normale Art.61 N.T.A. Confinanti: particella
293, particella 658, particella 692, salvo altri. Vendita
non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 2.137,50 (euro duemilacentotrentasette/50)
LOTTO n. 16
Proprietà per 1/2, di terreno sito in Pescosansonesco
(PE). La superficie catastale del terreno è di are 08 e
centiare 02. Identificazione catastale: N.C.T., Comune di Pescosansonesco, foglio 9 particelle 696 qualita’
uliveto classe 2 reddito dominicale € 2,07 reddito
agrario € 1,66. Destinazione urbanistica: zona agricola normale Art.61 N.T.A. Confinanti: particella 695,
particella 283, particella 697, salvo altri. Vendita non
soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 900,00 (euro novecento/00)
LOTTO n. 17
Proprietà per la quota di 1/2 di una abitazione sita in
Comune di Pescosansonesco via Colle della Guardia
15. Identificazione catastale: N.C.E.U., Comune di
Pescosansonesco, Foglio 15 particella 69 sub.8 cat.
A/4, classe 2 vani 5,5 rendita castale € 190,31.
Confinanti: strada comunale, prop. Palmerini Nicola,
prop. Del Rossi Quintino, salvo altri.
Vendita non soggetta ad I.V.A.
PREZZO BASE D’ASTA: € 17.887,50 (euro
diciassettemilaottocentottantasette/50)
La misura dell’aumento da apportare alle offerte non
potrà essere inferiore a: Euro 500,00 per i lotto -n. 3-n.
4-n. 5-n. 6-n. 7-n. 8-n. 9-n. 10-n. 11-n. 12-n. 13-n. 14-n.
15-n. 16- ( euro cinquecento/00) Euro 1.000,00 per
il lotto - n. 17 ( euro mille/00)
IMMOBILI VENDUTI NELLO STATO DI FATTO E DI
DIRITTO IN CUI SI TROVANO.
Maggiori informazioni potranno richiedersi presso il custode, dott. Caterina Cieri Rec. Telef. 085/
4214389 e sul sito internet :http://tribunale.pescara.it
e www.astegiudiziarie.it
42
MERCOLEDÌ
IL CENTRO
AC
ECONOMIA
8 aprile 2009
L’Inps: incremento eccezionale. Il settore più colpito è la metallurgia (+7.004%). Le retribuzioni aumentano più dell’inflazione Acquistata Neft per 4,2 mld di dollari
A marzo un boom della cassa integrazione
Maxi assegno
La gestione ordinaria cresce del 925%. E la Fiat la chiede per mille impiegati all’Eni da Gazprom
di Vindice Lecis
ROMA. Aumento boom della casa
integrazione e delle domande di disoccupazione. La crisi spinge le
aziende a diminuire la produzione e
i lavoratori dipendenti sono costret-
ti a fare ricorso agli ammortizzatori
sociali in modo massiccio. A marzo
— secondo i dati diffusi dall’Inps
che parla di incremento eccezionale
— la cassa integrazione, compresa
l’edilizia, è aumentata del 292% rispetto allo stesso mese del 2008.
GM verso la bancarotta
L’ipotesi di bancarotta per General Motors
si concretizza: mentre scommette sulle ruote,
alzando il velo sul prototipo Puma, e vede
Volkswagen minacciare il suo secondo posto
al mondo come produttore di auto, il colosso
di Detroit accelera i preparativi per una
bancarotta, concentrandosi sulla creazione di
una nuova società nella quale far confluire i
suoi asset migliori nel caso in cui si rendesse
necessaria una ristrutturazione attraverso il
Chapter 11. Il cda di Gm lavora a un profondo
taglio dei costi per cercare di far sì che la
società possa ristrutturarsi al di fuori delle
aule di tribunale. Il board continua a riunirsi
per vagliare le ipotesi in campo alla luce della
scadenza di 60 giorni fissata
dall’amministrazione Obama.
Se si considera la gestione ordinaria per affrontare situazioni contingenti, nell’industria
la crescita ha raggiunto il
925%. A usufruire della cig ordinaria sono stati maggiormente gli impiegati (+1.108%) rispetto agli operai (+895%).
Nel trimestre sono stati spesi
800 milioni. Le domande di disoccupazione e mobilità sono
invece aumentate del 45%: dalle 520mila del primo trimestre
2008 alle 750mila dello stesso
periodo 2009. L’incremento delle ore autorizzate (78,8 milioni)
riguarda la cig ordinaria mentre per quella straordinaria
(39,7 milioni) le ore «crescono
a un ritmo compatibile con le
dinamiche degli anni recenti».
Per gli aumenti del ricorso alla
cassa ordinaria, i settori con i
maggiori incrementi rispetto a
marzo 2008 sono stati: meccanico (+1.262%), metallurgico
(+7.004%),
chimico
(+1.354%), e legno (+1.728%).
Nell’edilizia si è passati dai 2,9
milioni di euro ai 5,9 milioni
del mese scorso. Per l’Inps non
c’è «nesuna incertezza circa la
sostenibilità della crisi» e il ricorso alla cig «è inscritto in situazioni di crisi congiunturali,
dove non si profila lo spettro
della drastica ristrutturazione
o della chiusura ma solo la definizione di piani di sostegno di
fronte a una congiuntura sfavorevole senza intaccare i livelli occupazionali». I soldi ci sono: nel biennio 2009-2010 sono
disponibili risorse per 24 miliardi. Per la Cgil i dati confermano, dice Susanna Camusso,
segretaria confederale, «non
solo la profondità della crisi e
il continuo rallentamento della produzione, ma la scelta
non più rinviabile di prolungare la cassa ordinaria». L’intensità dell’aumento della cig è la
risposta giusta, insieme ai con-
tratti di solidarietà, afferma
Camusso, «per scegliere di
mantenere il rapporto di lavoro ed evitare i licenziamenti».
La conferma dell’utilizzo della
cig in modo massicio arriva
dalla Fiat che l’ha chiesta per
973 colletti bianchi per tredici
settimane, a partire dal 4 maggio: 478 degli enti centrali di
Mirafiori, 240 della Powertrain
e 255 dell’Iveco. Altri 1.069 faranno sei settimane non consecutive. Per 4.530 dipendenti, in
maggioranza impiegati, la cassa durerà una settimana dal 18
al 24 maggio. Gianni Rinaldini,
segretario della Fiom-Cgil, denuncia «l’assenza di prospettive sui piani produttivi» senza i
quali «l’occupazione è fortemente a rischio». Il sindacato
lancia un allarme e teme che si
tratti dell’anticamera di un taglio occupazionale. Intanto,
per l’Istat, grazie ai contratti
che tutelano dieci milioni di lavoratori, le retribuzioni orarie
sono cresciute più dell’inflazione: il 3,5% contro il +1,6% dei
prezzi al consumo.
MOSCA. Nuova zampata in Russia dell’Eni,
che ieri a Mosca ha siglato una serie di accordi con le principali società energetiche del
Paese per collaborazioni anche all’ estero e incassato un assegno da 4,2 miliardi di dollari
da Gazprom: il colosso russo del gas ha infatti
esercitato alla fine dei due anni previsti la call
option su Gazprom Neft, uno degli asset ex Yukos acquistati all’asta nell’aprile 2007. Le intese sono state firmate nell’ambito del forum italo-russo, che vede la più grande missione di sistema mai organizzata dall’Italia in Russia,
con oltre mille imprenditori guidati dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia:
40 di loro, il gotha dell’industria italiana, da
Eni a Enel a Finmeccanica, sono stati ricevuti
dal presidente Dmitri Medvedev al Cremlino.
Negli ultimi tempi sembrava che Gazprom potesse rinunciare a Gazprom Neft, anche a causa della crisi mondiale e dei conseguenti problemi di liquidità, per di più in un momento
svantaggioso essendo le azioni cadute ben sotto il prezzo dell’opzione. Ma, secondo fonti di
stampa russe, il premier Putin sarebbe intervenuto per realizzare l’operazione, che sarà finanziata attraverso prestiti da parte di banche statali. Eni ha inoltre firmato una serie di
accordi di collaborazione in Russia e all’estero con le principali società energetiche russe
con le quali avvierà un ampio programma di
cooperazione strategica.
BORSA
v TITOLO
Quot. uff.
in euro
Quot. rif.
in euro
Var. Rif. Min. anno Mass. anno
in %
in euro
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A
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Bco Desio-brianza
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Cembre
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Chl
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Class Editori
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Damiani
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Eni
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Erg
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Esprinet
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E
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Ipi
Irce
Iride
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It Holding
It Way
Italcement R
Italcementi
Italmobil
Italmobil R
Var. Rif. Min. anno Mass. anno
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+6,250
+4,167
-0,244
+1,308
-5,112
+0,051
-3,749
J
9116 Juventus Fc
K
9358
9253
9269
9270
9334
K.r.energy
Kinexia
Kme Group
Kme Group Risp
Kme Group W09
9524
9430
9594
9207
9344
La Doria
Landi Renzo
Lazio
Lottomatica
Luxottica
9821
9245
9513
9019
9052
Maire Tecnimont
Management E C
Marcolin
Marr
Mediacontech
L
M
v TITOLO
9558 Prima Industrie
9353 Prysmian
Quot. uff.
in euro
Quot. rif.
in euro
Var. Rif. Min. anno Mass. anno
in %
in euro
in euro
8,388
8,380
8,285
8,180
-1,369
-2,445
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6,074
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R
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R Demedici
Ratti
Rcs Medgr R
Rcs Mediagr
Rdb
Recordati
Reply
Retelit
Retelit W 08-11
Ricchetti
Rich Ginori
Risanamento
-5,114
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S
9590
9579
9505
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9091
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9596
Sabaf
Sadi Servizi Indus
Saes Gett Rnc
Saes Getters
Safilo Group
Saipem
Saipem Ris
Saras
Sat
Save
Seat Pg
Seat Pg R
Sias
Snai
Snam Gas
Snia
Snia W10
Socotherm
Sogefi
Sol
Sole 24 Ore
Sopaf
Sorin
Stefanel
Stefanel Rnc
Stmicroel
-3,180
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-5,769
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Tas
Telecom It
Telecom It R
Telecom Me
Telecom Me R
Tenaris
Terna
Tiscali
Tod’s
Trevi Finanz
Trevisan Com
Txt
9287
9201
9082
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9352
9303
Ubi Banca
Uni Land
Unicredit
Unicredit Risp
Unipol
Unipol P
9024
9308
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9310
V Ventaglio
Vianini Indus
Vianini Lavori
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U
9004
9112
9113
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Fastweb
Fiat
Fiat Priv
Fiat Rnc
Fidia
Fiera Milano
Fil Pollone
Finarte Aste
Finmeccanica
Fmr Art’e’
Fond-sai
Fond-sai R
Fullsix
15,504
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G
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9131
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Gefran
Gemina
Gemina Rnc
Generali
Geox
Gewiss
Grandi Viaggi
Granitifiandre
Gruppo Coin
Gruppo Minerali M
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0,813
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1,630
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H
9251 Hera
1,395
I
9036
9515
9001
9075
9076
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Igd
Ima
Immsi
Impregilo
Impregilo R
Indesit Com
Indesit Com Rnc
Intek
Intek R
Interpump
Intesa Sanpaolo
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VAR
-2,40
-2,69
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v TITOLO
T
Borse estere
6038
6041
6047
6037
6035
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in euro
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TITOLO
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145,900
145,900
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113,620
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9184
9185
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Mediobanca
Mediolanum
Mediterranea A
Mid Ind Cap W10
Mid Industry Cap
Milano Ass
Milano Ass R
Mirato
Mittel
Molmed
Mondadori
Mondo Tv
Monrif
Monte Paschi
Montefibre
Montefibre R
Mutuionline
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V
W
9707 W Inv E Svil Med 1
9133 Warr Intek 11
Z
9239 Zignago Vetro
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9340 Zucchi Rnc
N
9111 Negri Bossi
9316 Negri Bossi W10
9236 Nice
O
9529 Olidata
9147 Omnia Network
P
9013
9110
9109
9534
9180
9206
9151
9208
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Panariagroup
Parmalat
Parmalat W15
Permasteelisa
Piaggio
Pininfarina
Pirelli Real
Pirelli&co
Pirelli&co R
Pol Editoriale
Poligraf S F
Poltrona Frau
Premafin
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IL CENTRO
A3
ATTUALITA’
Germania, la tragedia in un tribunale
8 aprile 2009
Messaggio del ministro Frattini in missione a Beirut
due persone, e alla fine si è
tolto la vita. La donna di 48
anni, deceduta, era sua cognata; sono rimasti feriti in
modo grave anche la moglie
di un altro fratello e un avvocato. La tragedia esplosa
in un’aula di giustizia, ha acceso una polemica in Baviera: niente vieta, infatti, a
chi vuole entrare in un’aula
per assistere a un’udienza
di portare addosso armi.
BEIRUT. Non c’è nessuna
«alternativa» alla ripresa del
processo di pace in Medio
Oriente e alla creazione di
uno stato palestinese «libero
e indipendente», che viva in
pace e sicurezza accanto a
quello israeliano. Per questo
l’Italia, presidente di turno
del G8, lavorerà assieme all’Europa e agli Stati Uniti per
«incoraggiare» il nuovo governo israeliano a riprendere
questa direzione. E’ questo il
messaggio che Franco Frattini ha lanciato ieri da Beirut,
durante la sua missione nella
regione all’indomani dell’insediamento
dell’esecutivo
israeliano guidato da Benjamin Netanyahu e dal «falco»
Avigdor Lieberman, ministro
degli Esteri. Il titolare della
Farnesina, nella prima giornata della sua missione (in serata è arrivato a Damasco, dove domani vedrà il presidente
siriano Bashar al-Assad), ha
Paradisi fiscali, la lista nera si è svuotata
I 4 paesi che vi comparivano si impegnano ad adottare misure dopo il G20
ROMA. Non c’é più nessuna lista
nera dei paradisi fiscali. I quattro
paesi che ancora figuravano in
quella diffusa dall’Ocse il 2 aprile
subito alla conclusione del G20 di
Londra - Costa Rica, Urugay, Filippine e Malaysia - hanno infatti preso l’impegno ufficiale di adeguarsi
alle norme fiscali internazionali.
«Il tempo dei paradisi fiscali é ormai passato. Siamo
fieri - ha aggiunto - di potervi rendere partecipi di questo progresso assolutamente
significativo» reso possibile
dall’incontro dello scorso 2
aprile, a Londra. Ma a questo punto «c’é ancora molto
lavoro da fare per mettere
in pratica questi impegni».
Impegni che, ha ricordato il
Gurria, possono in alcuni casi comportare una modifica
nel diritto interno del paese:
«sono sicuro che i progressi
si faranno ormai in modo regolare». In materia di sanzioni, Gurria ha fatto capire di
essere a priori contrario:
«non ci sono definizioni di
sanzioni - ha detto - Incoraggiamo le diverse giurisdizio-
L’annuncio di Angel Gurria, segretario generale dell’organizzazione, é arrivato sieri a Parigi: «fra le
84 giurisdizioni che l’Ocse segue
regolarmente non ce n’é più nessuna che faccia parte» della «lista nera», ha detto Gurria durante una
conferenza stampa che si é tenuta
nella sede dell’Ocse.
I capi di governo del G20 di Londra
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«Uno stato palestinese libero»
Lite per l’eredità
Uccide la cognata e si spara
BERLINO. Due persone sono morte in un’aula di tribunale della Baviera, ma il bilancio poteva essere quello
di una vera strage, scatenata, a quanto pare, da un testamento contestato. Un uomo di 60 anni, che assisteva
a una udienza, ha estratto
una pistola l’ha puntata contro una donna e l’ha uccisa. Poi ha sparato diversi
colpi attorno a sè, ferendo
MERCOLEDÌ
ni a fare tutti i progressi necessari perché la questione
delle sanzioni perda consistenza».
Dato l’addio alla lista nera, la lista grigia - quella dei
paesi che si sono impegnati
a scambiare informazioni fiscali, ma che non hanno ancora firmato accordi bilaterali con stati membri dell’Ocse - si allunga quindi a 42
nomi. E resta inalterata la lista bianca, dei paesi che già
applicano gli standard internazionali. Il segretario generale dell’Ocse ha anche tentato oggi di chiudere le polemiche sulla «credibilità» delle liste messa in discussione
negli ultimi giorni: «penso
che le liste siano credibili
perché basate su dati obiettivi», ha risposto ai giornalisti sottolineando che l’Ocse
procede regolarmente alla
pubblicazione degli aggiornamenti. Il segretario generale dell’Ocse Gurria ha anche negato ogni «pressione
dell’autorità cinese» per il ritiro dalla lista grigia di Macao e Hong Kong, mentre la
E lo staff della Casa Bianca spiega: non c’è nessuna riserva verso Berlusconi
Cina figura nei paesi «promossi» nella lista bianca:
«abbiamo chiesto garanzie
alle autorità cinesi - ha detto - e le abbiamo avute. La
Cina si é impegnata a rispettare le norme. Non sono state fatte eccezioni». In particolare era stato il Lussemburgo, finito nella lista grigia dei paradisi fiscali insieme ad Austria e Belgio, tra i
primi a giudicare «incomprensibile» il trattamento
«di favore» riservato ad alcuni stati degli Stati Uniti e ad
alcuni territori britannici,
ritirati dalla lista grigia. Sulla questione, Gurria ha osservato: «non ci sono impegni di serie B, tutti gli impegni sono presi sul serio. Ora
si tratta di vedere come saranno messi in pratica. Questi paesi saranno sorvegliati, staremo a vedere cosa
succede».
E dunque, si svuota così
la famosa lista nera dei paradisi fiscali segnalata il 2
aprile scorso nella riunione
dei capi di governo del G20
di Londra.
portato agli interlocutori libanesi tutto il sostegno dell’Italia alla vigilia delle fondamentali elezioni parlamentari del
7 giugno. Al presidente Michel Suleiman, al premier
Fuad Siniora e al presidente
del Parlamento, lo sciita Nabih Berri, Frattini ha ribadito
che «l’Italia sostiene la stabilità» del Paese dei cedri. E
che guarda con fiducia al
prossimo appuntamento elettorale».
CGIL, CISL E UIL UNITI
-BONANNI: 1º MAGGIO UNITARIO
Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, è ritornato sui temi
dell’unità sindacale. «Abbiamo stabilito di fare il 1º maggio - ha detto - Cisl
insieme a Cgil e Uil come sempre, perchè la festa del lavoro ci deve vedere
insieme. Abbiamo opinioni diverse
ma spero che prevalga il buon senso,
cioè l’elemento più ricco e più importante. In posti dove ci sono più culture c’è una ricchezza ma a condizione
che si conciglino».
NAPOLI, FUCILE A POMPA E KALASHNIKOV
-TROVATE ARMI IN UNA SCATOLA
Gli agenti del commissariato di
Acerra, nel napoletano, nell’ambito
di una attività investigativa, hanno
rinvenuto e sequestrato un fucile a
pompa ed un fucile mitragliatore completi di munizioni. Le armi, in perfetto stato di conservazione e pronte all’uso, sono state rinvenute in via Olmitello, all’interno di una grossa scatola di cartone, abilmente nascosta
sotto la vegetazione di un muro.
IN UN AGGUATO A CATANIA
-AMMAZZATO UN PREGIUDICATO
Un pregiudicato di 39 anni è stato
ucciso a Catania. E’ stato raggiunto
da una serie di colpi di pistola in via
del Plebiscito, vicino alla sede della
municipalizzata dei trasporti.
LA POLEMICA
Visita a sorpresa di Obama in Iraq
Tutte le truppe Usa via entro il 2011
NEW YORK. È stata una grande sorpresa
per tutti perchè fino all’ultimo la presenza di
Barack Obama in Iraq è stata tenuta rigorosamente top secret per motivi di sicurezza.
Il capo della Casa Bianca è arrivato ieri mattina nella capitale irachena senza che neppure i giornalisti al seguito lo sapessero. L’annuncio è stato dato dal suo portavoce ad atterraggio avvenuto. È così che si è conclusa la
prima missione all’estero di Obama in veste
di presidente Usa dopo una trionfale visita a
Londra, Parigi e Strasburgo a cui ha fatto seguito una sosta in Polonia e due giorni in Turchia, un paese islamico scelto per lanciare
messaggi conciliatori a tutto il mondo musulmano.
A Istambul, il vice consigliere per la Sicurezza nazionale ieri mattina ha invece assicurato
che Obama ha «grande stima» per Silvio Berlusconi e che «non è stato possibile organizzare un incontro bilaterale durante questo viaggio semplicemente perché non è stato possibile conciliare i rispettivi impegni».
Obama ha salutato i militari Usa di Camp
Victory che, a giudicare dalle foto diffuse dalla Casa Bianca, lo hanno accolto con grande
entusiasmo. Motivo della sua popolarità è forse l’annuncio che entro la fine dell’estate 2010
tutte le forze Usa da combattimento saranno
ritirate dall’Iraq. Alla fine del 2011 inoltre terminerà completamente la presenza militare
degli americani in Iraq con il ritiro di tutte le
forze di sicurezza.
«È arrivato il momento che facciamo scattare la transizione da noi alle forze irachene»,
ha detto Obama rivolgendosi a più di duecento soldati Usa. «È necessario che si assumano
la responsabilità per il proprio paese». Subito dopo si è incontrato con il primo ministro
Nouri Maliki nell’abitazione del comandante
americano in Iraq, il generale Raymond Odierno. Ed è qui che ha espresso rammarico per le
più recenti vittime di attacchi all’interno del
paese, una cinquantina negli ultimi giorni, aggiungendo però che in Iraq «si stanno facendo
enormi progressi».
La ritirata dal paese occupato è ancora una
volta un drastico cambio di direzione rispetto
alle scelte politiche di George W. Bush. È stata proprio la profonda differenza fra Obama e
il suo predecessore a marcare questa sua prima missione all’estero in cui ha insistito sull’importanza del multilateralismo e sull’amicizia con il mondo islamico.
Boy Dylan: «Il presidente Usa non mi piace più»
Fino a oggi era stata una love story
reciproca: Bob Dylan aveva fatto campagna per l’elezione alla Casa Bianca
di Barack Obama, che a sua volta aveva caricato una ricca antologia del
cantante sul suo iPod. Ma ora da par-
te del cantante l’innamoramento è
sbollito. «Non sono sicuro che sarà
un grande presidente», ha detto Dylan in un’intervista al sito web di Newsweek in vista del debutto del nuovo cd «Together through Life».
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MERCOLEDÌ
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ATTUALITA’
8 aprile 2009
IL CENTRO
Piante di cacao malate, uova in pericolo
Quest’anno sane e salve ma il futuro è incerto. Pasqua sotto la pioggia
ROMA. Anche se per quest’anno sono arrivate “sane e
salve” nei supermercati, le uova di Pasqua potrebbero essere in pericolo negli anni futuri, minacciate da un fungo e
da un virus che stanno devastando molte piantagioni di cacao in Africa e America Latina. E’ quanto riferisce il magazine britannico New Scientist:
i nemici del più amato dono
pasquale sono il virus del ri-
gonfiamento dei germogli del
cacao (Cssv), che sta procurando effetti devastanti sulle
piantagioni dell’Africa occidentale e il fungo parassita
“scopa della strega”, che sta facendo lo stesso nelle piantagioni del Brasile. Il problema, ha
spiegato Paul Hadley dell’Università britannica di Reading,
è che stanno aumentando le
monocolture di piante di cacao, una pianta attaccata al-
l’altra, senza altra vegetazione. Ciò indebolisce le piante
rendendole più soggette a infezioni. Il prossimo raccolto dalle piantagioni in Costa d’Avorio, che produce il 70% del cacao mondiale, potrebbe essere
ridotto di un terzo.
Pasqua sotto la pioggia.
Gran parte dell’Italia sarà interessata nei prossimi giorni e
fino a Pasqua da un peggioramento del tempo. «Un mulinel-
Processo Thyssen, i consulenti della difesa: l’impianto non era obsoleto
Dal procuratore brasiliano
«Bastava schiacciare il pulsante giusto
e non vi sarebbero state le sette vittime»
Battisti
scarcerazione
negata
TORINO. Bastava schiacciare un pulsante al posto di un
altro e i sette operai della Thyssenkrupp non sarebbero
morti. Lo ha detto ieri in Corte d’Assise, a Torino, uno dei
consulenti della difesa nel corso dell’udienza del processo
per il rogo del 6 dicembre 2007. Con le sue parole, l’ingegner Vittorio Betta, docente all’università di Napoli, ha
fatto calare il gelo della maxiaula del Palazzo di Giustizia.
«Dall’analisi dei dati si
può ipotizzare che qualcuno, quando ha visto le scintille o il focolaio dell’incendio, abbia premuto il tasto
che blocca la parte della linea 5 chiamata sezione di ingresso. Ma se avesse schiacciato un altro pulsante, a soli venti centimetri di distanza, non sarebbe successo
nulla». Il bottone in questione è un fungo rosso che
spunta dalla plafoniera: è il
pulsante di emergenza. E’ il
pulsante in grado di fermare tutto l’impianto e, soprattutto, il flusso di olio idraulico: premendo quel pulsante
non si sarebbe rotta la tubatura, non ci sarebbe stata l’esplosione, non ci sarebbe stata la vampata di fuoco che
Iannuzzi sotto accusa
Sull’immunità
deciderà
la Consulta
MILANO. Il giudice monocratico di Milano ha chiesto alla Corte costituzionale l’annullamento della delibera della
Giunta del Senato che ha dichiarato l’insindacabilità delle opinione espresse dall’ex senatore Lino Iannuzzi in due
articoli. L’ex parlamentare e
giornalista era stato querelato
per diffamazione dagli ex pm
del processo Andreotti, tra cui
Giancarlo Caselli. Gli atti del
processo sono stati trasmessi
dal giudice alla Consulta, sollevando il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato.
Iannuzzi é accusato di diffamazione per due articoli pubblicati su «Il Giornale» intitolati
rispettivamente «Genesi di
una persecuzione» e «Gli intoccabili in toga». Ieri il pm
Elisa Moretti ha sollevato la
questione del conflitto di attribuzione tra poteri, ritenendo
che gli scritti dell’ex senatore
non rientrino nell’immunità
parlamentare.
investì le sette vittime.
Perchè non fu dato lo
stop? I lavoratori, chiamati
a testimoniare, hanno spiegato che quei bottoni rossi
erano tabù. L’azienda, cui
stava a cuore la produzione,
non voleva assolutamente
che si toccassero, e i capi,
per rafforzare il messaggio,
arrivavano a intimidire i dipendenti più giovani. «Non
è vero niente - ha replicato a
queste accuse Vittorio Betta
- e lo dimostra il fatto che il
giorno prima l’emergenza fu
azionata quattro volte». Così come sono state ricostruite dai consulenti della difesa, le fasi dell’incendio, durato in tutto 17 minuti e 24
secondi, non chiamano in
causa le misure di sicurez-
za. La lunga lamiera fu infilata male nei rulli e, durante il percorso, sbandò e sfregò sull’incastellatura sprigionando di conseguenza le
scintille.
Un interruttore era nel posto sbagliato. Si accumulò
una enorme carta impregnata d’olio che finì per incendiarsi. E per nove minuti
nessuno si accorse di niente, nemmeno il collaudatore
De Masi («che d’altronde
non poteva»), destinato a
morire con gli altri. «Ma noi
- precisa Ezio Audisio, uno
degli avvocati Thyssen - non
diciamo che è colpa di questo o di quello. Non è un processo agli operai. Stiamo solo fornendo dati oggettivi».
Comunque i consulenti della difesa sono stati attaccati
da quelli di accusa e parti civili. «La linea 5 - ha detto
Massimo Zucchetti - era obsoleta e in condizioni malridotte tali che non doveva
nemmeno essere messa in
funzione».
Estorsione e incendio
doloso nel Bolognese
quattro finiscono in cella
BOLOGNA. Per convincere
un artigiano a consegnare
una somma di 4.000 euro
hanno bruciato la casa dove
l’uomo viveva con moglie e
due figli: i carabinieri hanno arrestato tre italiani e un
albanese con l’accusa di concorso in tentata estorsione
ed incendio doloso aggravato da lesioni.
L’indagine dei militari è
partita lo scorso 18 gennaio
in seguito all’incendio di natura dolosa (è stato rinvenuto del liquido accelerante vicino alla porta d’ingresso) di
un’abitazione a Bentivoglio
(Bologna) di proprietà di un
artigiano calabrese di 39 anni (lievemente ustionato dalle fiamme) e nella quale abitava con la moglie e i due figli.
La famiglia era riuscita a
mettersi in salvo uscendo da
una finestra del primo piano
grazie ad una scala portata
tempestivamente da un vici-
no. Grazie ad intercettazioni
telefoniche i carabinieri hanno ricostruito la vicenda: la
vittima era in debito di 1500
euro con un geometra bolognese di 32 anni, Nicola Magrini, per il versamento dell’affitto di un appartamento
occupato prima di trasferirsi nella nuova abitazione.
Dopo un primo contatto
nel novembre scorso quando il Magrini si presentò all’artigiano con altri due complici (poi arrestati) la vittima riceveva, in febbraio, la
rivendicazione
telefonica
dell’atto incendiario e la richiesta della consegna di
4mila euro in rate di 500 euro ogni due settimane. Dagli
accertamenti è risultato che
il Magrini si era rivolto ad
un imprenditore edile di 41
anni di origini campane,
Franco Di Martino, il quale,
a sua volta, aveva dato incarico di recuperare la somma
ad altre due persone.
BRASILIA. Il procuratore generale del Brasile,
Antonio Fernando de Souza, ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Cesare
Battisti. Il procuratore generale ha anche emesso
un parere a riguardo della pretesa prescrizione
delle condanne in Italia a
carico dell’ex terrorista
dei Proletari armati per il
comunismo. De Souza ha
decretato che in base alla
legge brasiliana, i crimini
commessi da Battisti nel
nostro Paese cadranno in
prescrizione soltanto tra
il 2011 e il 2013. «Finchè
non sarà estinto il processo di estradizione o non
sarà giudicata irricevibile
la richiesta della Repubblica Italiana, è necessario che sia prolungata la
detenzione preventiva di
Cesare Battisti», scrive
De Souza nella sua sentenza.
lo di bassa pressione si sta lentamente avvicinando dalla
Spagna e fra oggi e venerdì attraverserà la nostra Penisola spiega il meteorologo Andrea
Giuliacci - seguito poi da un’altra più intensa perturbazione
atlantica che si muoverà attraverso il nostro Paese fra sabato e il lunedì di Pasquetta».
Durante le Feste di Pasqua
quindi le piogge bagneranno
da nord a sud la Penisola.
Un uovo gigante
Ammessi alla maturità
anche con qualche cinque
Basterà la media del sei
ROMA. Nell’albo dell’istituto torna il punteggio finale
della maturità alla quale si
potrà essere ammessi con
una media non inferiore al
6. Lo prevede l’ordinanza
emanata ieri dal ministero
dell’Istruzione che fissa le
regole per l’ammissione all’esame di Stato per il corrente anno scolastico. Un appuntamento che coinvolgerà
circa 500 mila studenti dell’ultimo anno. Nel provvedimento del ministero si stabilisce che, in attesa del perfezionamento del regolamento
sulla valutazione degli studenti, saranno ammessi all’esame di Stato che conclude il ciclo di studi superiori
gli studenti con una media
non inferiore al 6. Dunque
anche se si avrà un cinque
in qualche materia, ma la
media sarà sufficiente, secondo il provvedimento si
potrà essere ammessi.
Di fatto si tratta di una
marcia indietro sul 5 in condotta, infatti si rinvia al
prossimo anno quanto previsto nel regolamento in via di
approvazione e cioè la necessità di avere tutti 6, condotta compresa, per accedere all’esame di Stato. Una soluzione, questa, adottata anche per evitare eventuali ricorsi da parte degli esclusi.
Nel provvedimento viene invece confermato che con il 5
in condotta lo studente non
sarà ammesso, come il ministro ha più volte sottolineato nelle ultime settimane.
Con l’ordinanza viene reintrodotta, infine, la pubblicazione del punteggio finale
nell’albo dell’istituto sede
della commissione. Modalità questa che era stata
esclusa con una ordinanza
dal precedente Governo.
L’allora ministro Giuseppe
Fioroni aveva, infatti, previsto per i «maturi» edizione
2008 soltanto una indicazione dell’esito dell’esame - diplomato o non diplomato senza indicare nell’albo dell’istituto il voto.
IL CENTRO
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ATTUALITA’
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Barbone picchiato a morte, arrestati due agenti Polfer
L’accusa è omicidio. Il pestaggio all’interno della stazione Centrale a Milano
MILANO. Avrebbero pestato a morte
un senza tetto che viveva tra la Stazione
Centrale di Milano e il dormitorio di viale Ortles, mettendo a rapporto una vicenda diversa da quella poi accertata dalla
Procura. Per questo due agenti della Polfer sono stati arrestati con le accuse di
omicidio e falso. Un loro superiore è invece indagato per favoreggiamento. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è
stata eseguita dalla polizia mercoledì
scorso. Venerdì i due, incastrati dalle telecamere installate agli ingressi, nei corridoi e negli atri della Stazione Centrale e
dagli esiti dell’autopsia, sono stati inter-
rogati dal gip a Opera: solo uno avrebbe
risposto alle domande.
Il 6 settembre scorso i due agenti hanno messo per iscritto di essere intervenuti, attorno alle 20, per una «discussione
animata» tra alcune persone davanti a
una delle entrate laterali della Stazione,
in piazza IV Novembre. Hanno riferito di
essere stati avvisati da alcuni passeggeri
che segnalavano una rissa ma che al loro
arrivo tutti stavano dileguandosi velocemente tranne Giuseppe Turrisi, 58 anni,
originario di Agrigento.
Turrisi, che non era un clochard nel vero senso della parola perchè prendeva re-
Clochard in Stazione
Madre annega il figlio nella vasca da bagno
Verona, aveva solo un mese. Disperata dice al parroco: «Perchè l’ho fatto?»
di Roberta Rizzo
ROMA. «Perché l’ho fatto? Ma cosa ho combinato?», con la disperazione negli occhi e la mente confusa si è rivolta al parroco che le stava accanto per confortarla. Cinzia
L’abitazione dove è avvenuto il dramma
Baldo, 39 anni, è stata arrestata
per aver ucciso il suo piccolo Mattia Cerato di un mese. L’ha annegato nella vasca da bagno mentre lo
stava lavando. La tragedia è avvenuta a Vestenanova, un piccolo
paesino in provincia di Verona.
Il bambino è stato affogato
tra le 8,30 e le 9,30, probabilmente in un raptus che ha colto la donna in preda ad una
forte depressione. Il marito,
carabiniere in servizio a Vicenza, era già uscito di casa
per andare dal barbiere, e
quando è ritornato ha visto la
moglie in uno stato di forte agitazione. Una volta entrato in
bagno ha scopetto il cadavere
del neonato immerso nell’acqua della vasca. Sono subito
intervenute le forze dell’ordine perché i soccorsi sono apparsi immediatamente inutili.
Cinzia Baldo è crollata piangendo disperatamente accanto a don Sergio Marcazzan,
parroco del paesino, che è accorso per capire cosa è accaduto. «Le sono stato vicino tutto
il tempo», ha raccontato il pre-
te, «era confusa e non sapeva
capacitarsi del dramma. Certo, in questo ultimo periodo
era un po’ più tesa. Con la nascita di Mattia aveva tante cose da fare, anche perché ha un’altra bambina di 7 anni a cui
pensare. Ma sembravano cose
risolvibili e normali per chi
ha una famiglia».
Il parroco ha raccontato
che in paese la conoscono tutti perché fa l’insegnante nella
scola materna. Insomma, Cinzia Baldo, amava i bambini. I
suoi e quegli degli altri. Amava giocare con i piccoli e accudirli. Eppure ieri mattina, nella sua testa, è accaduto qualcosa, un’angoscia si è impossessata di lei facendole compiere
un gesto drammatico. «Cinzia
non si è resa conto di quello
che faceva. Questa è una tragedia che sconvolge l’intera nostra comunità», ha concluso
don Marcazzan.
Il sostituto procuratore Maria Cristina Motta, che coordina le indagini, ha confermato
che il medico legale, Domenico De Leo, ha escluso si sia
trattato di un incidente preci-
sando che «la piccola vittima
è stata uccisa».
«Il delitto è stato compiuto
dalla madre», ha aggiunto il
magistrato, «viste le condizioni psicologiche della signora
Cinzia Baldo l’ho fatta subito
sottoporre ad una visita psichiatrica a San Bonifacio. Fatti i primi accertamenti l’hanno trasferita a Verona, nel reparto detenuti dell’ospedale
di Borgo Trento, sotto stretta
sorveglianza». I parenti e gli
amici della donna sono sconvolti, nessuno crede che possa
aver ucciso il bambino. «E’
una bravissima insegnate e
quello che è accaduto è inspiegabile per tutti noi. Non c’è
mai stato nessun segnale di disagio, anzi, la ricordo come
una persona allegra e aperta»,
ha detto la cuoca della scuola
materna dove Cinzia lavorava. Forse la depressione post
partum che ha colpito la donna non era forse stata così evidente agli occhi dei famigliari, ma Cinzia era entrata in un
tunnel di ossessioni che in termini psichiatrici viene definito come “sindrome di Medea”.
golarmente una piccola pensione e insieme ad altri amici trascorreva gran parte
della giornata alla Centrale, secondo la
versione dei due, era a terra dopo aver bevuto troppo. Pertanto, dato che si lamentava dicendo di stare male anche per problemi cardiaci, lo hanno portato barcollante nei loro uffici per identificarlo e segnalarlo per ubriachezza molesta: ma
qui avrebbe dato in escandescenze e
avrebbe tentato di aggredire e minacciato uno dei due agenti con un coltellino.
L’autopsia ha rivelato che Turrisi aveva il corpo e il volto coperto da ecchimosi
e da fratture.
IL CENTRO
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REALITY
Chi l’ha visto?
Grande Fratello
C.S.I. New York
In Abruzzo
si raccolgono
gli appelli
dei parenti che
hanno perso
i contatti
con i familiari
Questa sera
conosceremo
i nomi dei
semifinalisti del
reality condotto
da Alessia
Marcuzzi
Mac e la sua
squadra devono
scoprire il nesso
tra la morte
di una donna
e l’omicidio
di un giudice
15.40
16.15
17.20
18.10
19.00
19.35
20.45
22.45
23.35
Cartoon Flakes
Un mondo a colori - Files
Tg2punto.it Di Michele Bovi
Insieme sul Due
Tg2 Costume e Società
Tg2 Medicina 33 Rubrica
Italia allo specchio
Dalla Camera dei Deputati
Question Time Interrogazioni a risposta immediata
Italia allo specchio
Ricomincio da qui Talkshow con Alda D’Eusanio
Law & Order Telefilm
Tg Sport Notizie
X Factor Talentshow
Squadra Speciale Cobra 11
Tf: Il giorno del giudizio
Calcio - Champions League
In diretta dallo stadio
“Camp Nou” di Barcellona
andata quarti di finale:
Barcellona-Bayern Monaco
Un mercoledì da Campioni
La Storia siamo noi
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NOTTE
Sottovoce Di Gigi Marzullo
Magazzini Einstein
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Il maresciallo Rocca 5 Film
Tv con Gigi Proietti (replica)
4.30 Il ventre del vulcano
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1.45
2.20
3.00
0.35
1.05
1.15
1.45
2.05
23.30
Cult Book
La Storia siamo noi
Verba volant Rubrica
Cominciamo bene-Prima Conduce Pino Strabioli con Paolo Crimaldi, Leo Sanfelice
Cominciamo bene Conducono Fabrizio Frizzi con Elsa
Di Gati e Rita Forte
Rai Sport Notizie
Tg3 Agritre Rubrica
Le storie - Diario italiano
Terra nostra Telenovela
Tgr Leonardo Rubrica
Tgr Neapolis Rubrica
Trebisonda presenta:
La Tv dei ragazzi
Tg3 GT Ragazzi Notizie
Melevisione
Cose dell’altro Geo
Geo & geo Documenti.
Conduce Sveva Sagramola
Blob Videoframmenti
Agrodolce Teleromanzo
Un posto al sole Soap
Chi l’ha visto? Conduce il
programma Federica Sciarelli
Speciale Tg3 Linea Notte
6.00 Tg5 Prima pagina Rassegna stampa quotidiani
7.55 Traffico Situazione su strade e autostrade / Meteo 5
7.58 Borse e Monete Rubrica
8.40 Mattino Cinque Programma
condotto da Barbara D’Urso e Claudio Brachino
9.57 Grande fratello 9 Pillole
10.05 Mattino Cinque Talkshow
condotto da Claudio Brachino e Barbara D’Urso
11.00 Forum Programma condotto da Rita Dalla Chiesa
13.40 Beautiful Soap
14.05 La fattoria Reality
14.10 CentoVetrine Soap
14.45 Uomini e donne Talkshow.
Conduce Maria De Filippi
16.15 Pomeriggio Cinque Talkshow con Barbara D’Urso
18.50 Chi vuol essere milionario
Conduce Gerry Scotti
20.30 Striscia la notizia - La voce
della supplenza Tg satirico
con Ficarra e Picone
21.10 Grande Fratello 9 Conduce
Alessia Marcuzzi
NOTTE
NOTTE
1.10 La Storia siamo noi Donne
e donne
2.10 Fuori orario. Cose (mai) viste presenta: 20 anni prima
2.15 RAInews 24 Informazione
0.15 Mai dire Grande Fratello
1.30 Striscia la notizia Tg satirico con Ficarra e Picone (r)
2.15 The Guardian Telefilm
3.30 Grande fratello 9 Reality (r)
4.15 Squadra emergenza Tf
CINEVIDEO
LE TRAME DEI FILM IN PROGRAMMA
TG/La7 6.00/12.30/20.00/0.50
Punto Tg 10.10
21.10
23.35
1.15
1.55
4.00
4.05
TELEFILM
Gli attaccanti
Messi (foto),
Eto’o ed Henry
guidano il Barça
nella sfida contro
i tedeschi del
Bayern Monaco
Magazine sul 2 Rotocalco
Tg Parlamento Rubrica
Reparto Corse Magazine
Almanacco Oroscopo
Rainotte Nebbie e delitti (telefilm) / Videocomic / I nostri problemi
4.15 Network per l’Università
5.45 Tg2 Costume e Società (r)
16.05
17.05
19.00
20.30
22.05
Coppa Campioni
NOTTE
7.00
9.15
10.15
10.25
11.30
12.55
13.00
14.00
Studio Aperto 12.25/18.30/2.10/6.00
Alle Capannelle
viene trovato un
fantino morto.
Aveva appena
vinto una gara.
Lorenzo e Rex
indagano
7.00
9.45
10.00
11.00
13.30
13.55
14.00
15.00
Omnibus Attualità
Omnibus Life Attualità
2 minuti un libro Rubrica
F/X Telefilm
Matlock Telefilm
Sport 7 Notizie
L’ispettore Tibbs Telefilm
Il candidato Film (1972) di
Michael Ritchie con Robert
Redford, Peter Boyle
Relic Hunter Telefilm
Atlantide Documentario
J.A.G. Telefilm
Otto e mezzo Programma
d’attualità condotto da Lilli
Gruber e Federico Guiglia
Exit: uscita di sicurezza
Conduce Ilaria D’Amico
Victor Victoria Talkshow
condotto da Victoria Cabello (11ª puntata)
Otto e mezzo Attualità (r)
Un’adorabile idiota Film
(1963) di E. Molinaro con
Anthony Perkins, B. Bardot
2 minuti un libro (replica)
CNN News Collegamento in
diretta con la rete Tv americana che trasmette ininterrottamente 24 ore su 24
Sky Cinema 1
7.00 Onora il padre e la madre
Film (2007) di S. Lumet
9.00 Non è un paese per vecchi
Film (2007) di J. e E. Coen
11.05 Alla ricerca dell’isola di Nim
Film (2008) con J. Foster
12.45 L’ultima missione Film
(2008) con Daniel Auteuil
14.55 Il Padrino Speciale
15.15 I predatori della città perduta Film (2008) con J. Brolin
17.00 Deja Vu - Amnesia d’amore
Film (2003) con J. Dietze
18.40 L’ultimo pellerossa Film
(2007) con Anthony Quinn
21.00 Next Film (2007) di Lee Tamahori con Nicolas Cage,
Julianne Moore, J. Biel
22.45 Il depresso innamorato
Film (2007) con M. Perry
0.25 Boy Girl - Questione di...
sesso Film (2006)
2.05 L’ultimo pellerossa Film
4.25 Viva la Fenech Speciale
MTV Flash 16/17/18/19.00/20.00/22.30
13.00
14.00
15.00
16.05
18.05
19.30
21.00
22.00
22.35
23.30
0.30
1.30
The Fabulous Life of
Confidential / Next Gioco
TRL - Total Request Live
Into the Music
Chart Blast / Confidential
Best Driver / Greek
True Life
Bedroom Diaries
Central Station
I soliti idioti / South Park
Brand: New Videos
Into the Music
All Music
ALL NEWS 13.00/16.00/19.00
10.00 Deejay chiama Italia Conducono Linus e Nicola Savino
12.00 Inbox / The Club
14.00 Community
15.00 All Music Loves You
16.05 Rotazione musicale
19.05 The Club / Inbox
21.00 Code Monkeys Cartoni
21.30 Sons of Butcher Cartoni
22.00 Deejay chiama Italia (r)
23.30 I Love Rock’n’ Roll
0.30 The Club / All Night
Sky Cinema Family
6.25
8.00
9.35
9.55
11.30
13.20
15.00
17.05
17.20
19.00
20.40
21.00
23.10
0.55
Un Natale a sorpresa Film
Blades of Glory Film (2007)
Il Padrino Speciale
I fratelli Solomon Film (2007)
con W. Arnett, W. Forte
Il diario di una tata Film
(2007) con S. Johansson
Lo scroccone e il ladro
Film (2001) con D. DeVito
La casa Russia Film (1990)
con S. Connery, M. Pfeiffer
Sky Cine News Rubrica
Prova a volare Film (2004)
con Ricardo Scamarcio,
Alessandra Mastronardi
Il re del supermarket Film
(2007) con D. Farina
Il Padrino Speciale
Chocolat Film (2000) con Juliette Binoche, J. Depp
Chewingum Film (1984) con
M. Ciavarro, I. Ferrari
Lo scroccone e il ladro
Film (2001) con D. DeVito
/ IL CANDIDATO
Regia di Michael Ritchie con Robert
Redford, Peter Boyle, Don Porter.
Drammatico - Usa 1972 (109 min.)
Bill, giovane avvocato idealista, decide di darsi alla politica e accetta di candidarsi
al Senato per i Democratici.
Apparentemente non ha speranza di fronte al potente avversario. La campagna elettorale, gestita da un abile
pubblicitario, ribalta però le
previsioni, ma Bill finirà poi
schiacciato dai compromessi politici. Un Oscar.
La7, ore 14.00
/ BANANA JOE
Regia di Steno con Bud Spencer, Mario Scarpetta, Gianfranco Barra. Commedia - Usa 1982 (92 min.)
Nel paese di Amantido, in
America Latina, Banana Joe
ha avviato un florido commercio di banane per aiutare gli indigeni. Una banda di
speculatori cerca di mettergli i bastoni fra le ruote. Per
eliminarlo dal mercato, lo attaccano sul fronte burocratico: Banana Joe non ha la licenza. Alla fine prevale la
legge del più forte.
Rete 4, ore 21.10
/ ATMOSFERA ZERO
Regia di P. Hyams con Sean Connery,
Peter Boyle, K. Markham, F. Sternhagen. Fantascienza-Gb 1981 (109 min.)
Su Io, terza luna di Giove, all’interno della Con-Am 27,
centro minerario per l’estrazione dello zolfo e dei suoi
derivati, arriva il commissario O’Neil che si accorge che
le cose non funzionano. Al direttore generale le indagini
non garbano. Una space-opera nella cui struttura narrativa si mescolano gli schemi
del poliziesco e del western.
Rete 4, ore 23.15
/ TRIPLO GIOCO
Regia di Peter Medak con Gary Oldman, Lena Olin, Annabella Sciorra,
J. Lewis. Thriller-Usa 1993 (110 min.)
Jack, poliziotto corrotto, diventa l’informatore di un
boss mafioso. Sia la moglie,
sia l’amante sono all’oscuro
dei suoi illeciti guadagni. Le
due donne, ovviamente, non
sanno neppure che Jack ha
perso la testa per la seducente Mona, la ragazza del
boss. L’astuta Mona lo convince a fare il doppio gioco
e Jack finisce nei guai.
Rete 4, ore 1.50
47
8 aprile 2009
Rex
6.10 Incantesimo 10 Fiction (r)
6.45 Unomattina
Programma
condotto da Eleonora Daniele e Michele Cucuzza
7.35 Tg Parlamento Rubrica
9.35 Linea Verde Meteo
10.00 Verdetto finale Programma
condotto da Veronica Maya
11.00 Occhio alla spesa Rubrica
Con Alessandro di Pietro
12.00 La prova del cuoco Conduce Elisa Isoardi con la partecipazione di Anna Moroni e Beppe Bigazzi
14.00 Tg1 Economia Rubrica
14.10 Festa italiana Programma
condotto da Caterina Balivo
16.15 La vita in diretta Talkshow.
Conduce Lamberto Sposini
16.50 Tg Parlamento Rubrica
18.50 L’eredità Con Carlo Conti
20.30 Affari tuoi Con Max Giusti
21.10 Rex Telefilm (1ª Rai): “L’ultima scommessa” e “Un
uomo solo” con Kaspar
Capparoni
23.00 Porta a Porta Attualità
MERCOLEDÌ
T4
Il giornale non è responsabile dei cambiamenti
apportati ai programmi senza preavviso
6.35
9.00
9.30
11.20
12.15
13.00
13.40
14.30
15.00
15.50
16.40
17.30
19.00
19.30
19.50
20.05
20.30
21.10
Cartoni animati
Hope & Faith Sitcom
Ally McBeal Telefilm
Più forte ragazzi Telefilm
Secondo voi Rubrica
Studio Sport Notizie
Cartoni animati
I Simpson Sitcom
Smallville Telefilm
Kyle XY Telefilm
Malcolm Telefilm
Cartoni animati
Studio Sport Notizie
I Simpson Animazione
Camera cafè ristretto Sit
Camera cafè Sitcom
La ruota della fortuna
C.S.I. - Scena del crimine
Telefilm: “Il rapimento”
22.05 C.S.I. New York Telefilm:
“Tutto in famiglia”
23.00 Melissa P. Film (2005) di Luca Guadagnino con Maria
Valverde, G. Chaplin
NOTTE
0.50 Chiambretti Night - Solo
per numeri uno Show condotto da Piero Chiambretti
1.45 Studio Sport Notizie
2.25 Talent 1 - Player Reality
3.05 I Soprano Telefilm
4.10 Stupro Film (1976) di L. Johnson con Margaux Hemingway, Chris Sarandon
6.10 Still Standing Sitcom
Tg4 5.10/11.30/13.30/18.55/1.35
16.40
FILM
Marcellino
pane e vino
Raccolto
in fasce dai frati,
Marcellino
fa amicizia con
un crocefisso
trovato in soffitta
5.35 Peste e corna e gocce di
storia Di Roberto Gervaso
5.40 Kojak Telefilm
7.10 Quincy Telefilm
8.10 Hunter Telefilm
9.00 Nash Bridges Telefilm
10.10 Febbre d’amore Soap
10.30 My Life Soap
11.40 Detective in corsia Tf
12.25 Renegade Telefilm
14.05 Il Tribunale di Forum
15.10 Wolff Telefilm
16.00 Sentieri Soap
16.40 Marcellino pane e vino
Film (1954) di Ladislao Vajda con Pablito Calvo, Rafael Rivelles
18.40 Tempesta d’amore Soap
20.30 Walker, Texas Ranger Tf
21.10 Banana Joe Film (1982) di
Steno con Bud Spencer,
Marina Langner, Mario
Scarpetta
23.15 “I bellissimi di Rete 4”:
Atmosfera Zero Film (1981)
di Peter Hyams con Sean
Connery, Peter Boyle
NOTTE
1.50 Triplo gioco Film (1993) di
Peter Medak con Gary Oldman, Lena Olin, Annabella Sciorra, Juliette Lewis
4.15 Blue murder Telefilm
4.55 Peste e corna e... (replica)
5.00 Febbre d’amore Soap
Radiouno
Radio Deejay
Gr: 6/7/8/9/10/11/12/12.10/13/14/15/16/17/
18.00/19/21/23.00/24.00/2.00/3.00/4.00/5.00
7.35 La Borsa e la vita 8.30 Ultime da Babele 9.05 Radio anch’io 10.10 Questione di
Borsa 10.35 Nudo e crudo 11.40 Pronto, salute 12.35 La radio ne parla. Conduce Ilaria
Sotis 13.35 Village 14.17 Con parole mie
14.47 Ho perso il trend 15.40 Radio City
17.40 Tornando a casa. Conduce Enrica Bonaccorti 19.33 Ascolta si fa sera 19.40 Zapping 21.10 Zona Cesarini 23.12 Demo 23.45
Uomini e camion 0.25 L’uomo della notte
News: 6/7/8/9/10/12/17/18/19/20. A cura di
Andrea Sessa, Paolo Menegatti, Stefania
Salardi, Marta Brambilla, Alex Prisco
6 Due a zero 7 Platinissima. Con Platinette
9 Il Volo del mattino. Con Fabio Volo 10 Deejay chiama Italia 12 Due a zero. Con Andrea e Michele 13.30 Ciao Belli. Con Digei
Angelo e Roberto Ferrari 15 Federico 16.30
50 Songs (everyday) 18 Pinocchio 20 Laura
Antonini 22 B Side. Con Alessio Bertallot 24
DeeNotte con i Vitiellos 2 Ciao Belli (replica) 3 Il Volo del mattino (r) 4 Pinocchio (r)
Radiodue
Radio Capital
Gr: 6.30/7.30/8.30/10.30/12.30/13.30/15.30
17.30/19.30/20.30/21.30
6 Tiffany 8 Il ruggito del coniglio 10.00 Grazie per averci scelto (n. verde 800050002)
11.30 Fabio e Fiamma 12.10 Amnèsia 13.00
28 minuti 13.40 Gli spostati 16.00 Condor
17.00 610 (sei uno zero). Di Lillo e Greg con
Alex Braga 18.00 Caterpillar (n. verde:
800050002) 20.00 Alle 8 della sera: La Stasi
sopra Berlino 20.32 Dispenser 21.35 Decanter 23.00 Il Cammello - Nel frattempo... 0.00
La mezzanotte di Radio2 2.00 Remix
Dalle 9 alle 17 Capital Tribute: otto appuntamenti 9-17 Your Song: otto appuntamenti
6 Il Caffè. Con M. Cacciola e A. Lucatello
7.50 Risponde Zucconi 8.20 Lateral. Con L.
Bottura 9 Nine to Five. Con B. Senatore
10.30 Daily Bag. Con G. Bagatta 12 Nine to
Five. Con G. Cattaneo 12.30 Daily Bag. Con
G. Bagatta 14 Nine to Five. Con Mixo 17 Il
Caffè della sera. Con G. Ariemma 17.30 Daily Bag 18.50 Risponde Zucconi 20 Vibe. Con
M. Oldani 21 Whatever. Con L. De Gennaro
22 Capital Gold. Il meglio di Radio Capital
Radiotre
m2o
Gr: 6.45/8.45/10.45/13.45/16.45/18.45/22.45
7.15 Prima Pagina 9.00 Ad alta voce: “Fiesta” (6ª p.) 9.30 Tabloid 10.15 Faccia a faccia 10.50 Scienza 11.30 Mondo 12 Concerto
13 Il dottor Djembè 14 Ad alta voce (r) 15 Fahrenheit 16 Storyville 18 Saltare il muro. Testimoni a Berlino 19 Hollywood Party 19.50
Suite 20 Velluto Rosso 20.30 Trieste-Le nuove rotte del Jazz 08: Tyft - Gorizia Jazz 08
23.30 Fantasmi. Tutta mia è la città: Palermo
lunga 0.00 La fabbrica di polli 0.10 Battiti
m2-All News: 9.00/11.00
6.00 M2on line 7.00 M to Go. Il nuovo risveglio muscolare 9.03 Dual Core 2.0. 20 anni
di dance mixata. All’interno: Happy Edition
12.00 Boulevard Robiony. Posh Style 14.00
Il cammino di Gigi D’Agostino 15.00 Out of
Mind. Mixa and Selecta Live 17.00 M2on line 18.00 Gabry-2o 19.00 Real Trust 20.00 Tribe on line. La tribù di m2o 21 Trance Evolution 22 Stardust. Musica e Mixa 24 Sturdust
in Love 1 La noche escabrosa 4 Out of Mind
Sky Cinema Max
Sky Cinema Mania
Raisat Cinema
Sky Cinema Hits
7.45 Viva la Fenech Speciale
8.05 The Kovak Box - Controllo
mentale Film (2006)
10.00 Ben Stiller Speciale
10.20 The Matador Film (2005)
12.05 Il Padrino Speciale
12.25 Ten - Omicidi in serie Film
(2008, 2ª p.) con T. Moretti
14.05 Croc - Caccia al predatore
Film (2007) con M. Madsen
15.40 Gioco letale Film (2008)
17.10 Men of Honor - L’onore degli uomini Film (2000)
19.25 The Contract - Patto di sangue Film (1999) di S.R.
Monroe con J. Fahey
21.00 Sotto corte marziale Film
(2002) con Bruce Willis
23.10 Impatto criminale Film
0.50 La pretora Film (1976) con
Edwige Fenech, G. Agus
2.35 Viva la Fenech Speciale
2.55 Men of Honor - L’onore degli uomini Film (2000)
7.05 Lascia perdere, Johnny!
Film (2007) con T. Servillo
8.45 Hot Rod Film (2007)
10.15 Mississippi Masala Film
(1990) con D. Washington
12.15 L’arte del sogno Film
14.05 Il Padrino Speciale
14.25 I racconti di Terramare
Film d’animazione (2006)
16.25 Paris, Texas Film (1984) di
W. Wenders con N. Kinski
18.55 Metronotte Film (2000) con
D. Abatantuono, F. Insinna
20.45 Sky Cine News Rubrica
21.00 New York Stories - Storie
di New York Film (1989)
con Woody Allen, N. Nolte
23.10 La ragazza del lago Film
(2007) di A. Molaioli con
Valeria Golino, T. Servillo
0.50 Il cielo sopra Berlino Film
(1987) di Wim Wenders
3.00 Profondo rosso Film (1975) di
D. Argento con D. Nicolodi
6.00 Il bidone Film (1955) di F.
Fellini con B. Crawford
8.00 Joss il professionista Film
(1981) con J.-P. Belmondo
9.50 E venne la notte Film (1967)
con M. Caine, J. Fonda
12.30 Totò cerca pace Film (1954)
con Totò, Ave Ninchi
14.05 StracultSat Magazine
14.55 Pazzi a Beverly Hills Film
(1991) con Steve Martin
16.40 Perché un assassinio Film
(1974) con Warren Beatty
18.30 Zum zum zum 2 - Sarà capitato anche a voi Film
(1970) con Little Tony
20.10 StracultSat Magazine
21.00 Paura d’amare Film (1991)
con A. Pacino, M. Pfeiffer
22.55 Il giorno della locusta Film
(1975) con D. Sutherland
1.15 Verso il Sud Film (1978) di
e con Jack Nicholson
3.05 La stella del Nord Film
7.45 Gigolò per sbaglio Film
(1999) con R. Schneider
9.15 Harsh Times - I giorni dell’odio Film (2005)
11.15 Sky Cine News Rubrica
11.30 Quattro matrimoni e un funerale Film (1994)
13.35 Tutte le cose che non sai di
lui Film (2006) di S. Grant
15.30 Sky Cine News Rubrica
15.45 Don’t say a word Film
(2000) con M. Douglas
17.40 Gigolò per sbaglio Film
19.10 Il Padrino Speciale
19.30 La tela di Carlotta Film
(2006) con D. Fanning
21.15 The Mask 2 Film (2004) con
J. Kennedy, A. Cumming
23.00 L’uomo dell’anno Film
(2006) con R. Williams
1.00 Hotel cinque stelle Film
(2006) con I. Carrè, J. Garcia
2.45 Don’t say a word Film
4.40 9 Songs Film (2004)

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