2)ROBERTO SAVIANO GOMORRA (viaggio nell`impero economico
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2)ROBERTO SAVIANO GOMORRA (viaggio nell`impero economico
2)ROBERTO SAVIANO GOMORRA (viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra) saggio Mondadori 2006 Gennaio * * * E’ un incredibile, sconvolgente, tremendo viaggio nel modo della camorra, fatta da un giornalista coraggioso che ha osato penetrare nel modo del crimine , degli affari del Sistema, perché così gli affiliati chiamano la camorra (nota mia/parola di origine incerta, forse mediterranea, morra=pecora, ma anche branco, banda,-ca è rafforzativo) .Dal porto dominato dai cinesi in cui arriva di tutto e tutto sparisce in un battere d’occhio, agli abiti firmati, alla droga, alle donne della camorra spesso più spietate degli uomini, all’edilizia come fonte inesauribile di guadagno, alle ville hollivoodiane dei boss, ai traffici portati all’estero e che hanno invaso tutto il modo: nulla sfugge a Saviano che ora è costretto a vivere sotto scorta, dopo aver rivelato con crudezza e passione un modo in cui si ordina di uccidere come si ordina una pizza . “Il porto”: merci che arrivano e in un attimo scompaiono, palazzi sventrati che raccolgono merci che poi vengono smistate in tutta Europa : a Napoli ormai si scarica quasi esclusivamente merce proveniente dalla Cina : 1.600.000 tonnellate, ma solo quella registrata! Il 60% sfugge al controllo della dogana e si calcola in 200 milioni di euro le tasse evase a semestre. “Angelina Joli”: a nord di Napoli c’è Las Vegas, paesi aggrovigliati , senza soluzione di continuità(Casavatore,Caivano,Melito,Arzano, Piscinola….);fabbriche sorte dal niente, lavoro silenzioso, veloce , a basso costo: scarpe, vestiti,giacche, guanti,borse, portafogli per aziende di tutto il mondo: hanno lavorato per anni e arricchito il territorio, tutto illegale sotto la protezione dei clan, raramente tali aziende superano i dieci dipendenti, non c'è conflitto fra operai e proprietario, che spesso è un ex-operaio, non c’è contratto, non c’è burocrazia, ma la concorrenza cinese sta distruggendo tutto. Anche le grandi griffe si servono in questi luoghi, si fanno addirittura delle aste sui prezzi e sui tempi:il 40% dei residenti di questi paesi vive di lavoro nero, sei famiglie su dieci hanno la casa di proprietà. Particolarmente bravo come sarto Pasquale: Angelina Joli la notte degli Oscar indossava un completo di raso bianco cucito da Pasquale in una fabbrica in nero di Arzano, naturalmente a lui pagato pochissimo! Per protesta non volle più cucire: finì a fare il camionista di merci illegali. Il "sistema" di Secondigliano governava tutta la filiera dei tessuti, un vero territorio produttivo; inoltre scarpe , pelletteria in grado di produrre vestiti giacche camicie identiche a quelle delle grandi marche, non roba taroccata , ma una sorta di falso-vero spacciato in tutto il mondo perché i clan aprono negozi a Tokio, New-York, Parigi, Londra , Lisbona, Praga…. Spesso c’è a capo una struttura federativa, un direttorio che smista il lavoro, tiene contatto con l’estero, procaccia le materie prime: roba di qualità con marchi perfetti . Le griffe comunque non si erano mai esposte contro i clan, se non quando l’Antimafia ha scoperto il traffico, perché faceva comodo anche a loro la mano d’opera a basso costo. Il sistema , guadagnando cifre esponenziali, continuava a diffondere nel mondo il made in Italy