A canestro ….in modo speciale

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A canestro ….in modo speciale
PANATHLON INTERNATIONAL
2° DISTRETTO - CLUB DI PAVIA
Progetto “A canestro ….in modo speciale ”
Nel mondo della disabilità psichica il Panathlon Club Pavia ha ritenuto di dedicare parte della
propria attività al fine di sconfiggere la solitudine, l'isolamento, il rifiuto della persona che
circondano questi ragazzi e portare, grazie allo sport, un raggio di luce e di speranza verso il
loro inserimento nella vita comune.
Questa prospettiva è nata dopo aver ascoltato una relazione di Marco Calamai, noto coach
della massima divisione, ricordato come allenatore della Pallacanestro Annabella Pavia negli
anni ’80 diventato poi un allenatore…… un po’ particolare.
Da 11 anni, infatti, Calamai lavora con ragazzi in difficoltà mentale sfruttando le mille risorse
che offre la pallacanestro,una disciplina particolarmente adatta a stimolare ogni persona ad
estrarre il meglio di sé e ad entrare in contatto con gli altri.
Da questa esperienza e dalla ferrea volontà di Marco Calamai è nato il progetto “A
CANESTRO ……IN MODO SPECIALE ” che
il Panathlon Club Pavia, assieme a
Simonetta, Ruggero e Riccardo Ravizza di ANNABELLA PAVIA e alla U.S. Sanmaurense, ha
avviato per aiutare il mondo di una diversa abilità, poco conosciuta e poco o nulla
considerata, percorrendo la via dello sport.
“In modo speciale” in quanto la pallacanestro diventa un momento di avvicinamento, di
unione, di collaborazione per superare la barriera di una non normalità.
Perché la pallacanestro?
Il passaggio come metafora del linguaggio, il tiro a canestro del volgere lo sguardo in alto, le
regole da rispettare per collaudare un gioco d’insieme, sono strumenti fondamentali di
crescita e di integrazione. La relazione e l'emozione sono alla base di questa filosofia di
lavoro. L'esperienza di gioco tende ad un'idea di vera integrazione, per cui è prevista la
presenza nelle sedute di allenamento di giocatori normodotati, desiderosi di aiutare e
scambiarsi con ragazzi in difficoltà.
Il concetto di fondo del progetto di Calamai è che non si gioca per fare terapia, ma si gioca
per il gusto e il divertimento di farlo. Lo sport è un diritto, tutti devono divertirsi e i disabili
devono giocare e divertirsi.
Un messaggio di lavoro con l’entusiasmo che Marco Calamai ha sempre seminato prima come
allenatore della massima serie nazionale ed ora con un impegno diverso e ….speciale.
Questo progetto con l’ attività del gioco, nato e sviluppatosi a Modena e a Bologna, dove ha
raggiunto una risonanza nazionale, è replicato in altri centri a Milano, Roma, Rimini,
Soresina, Cattolica, centri che si rifanno alla filosofia di lavoro di Marco Calamai racchiusa
sotto la sigla Over Limits.
A novembre sono iniziati gli “allenamenti” sotto la guida di due vecchie conoscenze della
pallacanestro pavese, della mai dimenticata ANNABELLA, Dante Anconetani e Chicco
Falerni, che hanno alle dipendenze una ormai nutrita schiera di istruttori volontari, tra cui
due panathlete.
Marco Calamai è il supervisore del Progetto Basket-handicap di Pavia, quindi si è ricostruito
il gruppo storico della pallacanestro pavese, ma con finalità socio-educative per costruire un
gruppo speciale, lo “Special Team Annabella Pavia”
All’iniziativa è stato dato particolare risalto, oltrechè ovviamente dalla stampa locale (
“Provincia Pavese” e “Il Punto”), dalla stampa nazionale con ampi servizi sul “Corriere della
Sera”, “Gazzetta dello Sport”, “Tuttosport”, “Stampa”, “Repubblica” e altre importanti
testate.
Nessun obiettivo specifico, se non quello di portare un aiuto per un inserimento alla vita.
Come ulteriore traguardo, senza considerarlo finalistico, la costituzione di una o più squadre
di pallacanestro con giocatori disabili e normodotati.
La partita non è facile in quanto l’avversario è insolito, è un avversario nascosto e tenace, ma
alla fine si vincerà, perché il basket è l’unico sport che tende al cielo e questa è una rivoluzione
per chi è abituato a guardare sempre a terra.
Così è nata a Pavia una nuova formazione di basket l’ ANNABELLA 87 – Special Team.
Dopo due mesi di “allenamenti”, i primi risultati: giovani autistici che non alzavano lo
sguardo da terra, che non volevano alcun contatto, non toccavano la palla, improvvisamente
hanno cominciato a toccare la palla, a passare la palla a un compagno, a ricevere la palla da
un compagno, a palleggiare, a tirare a canestro, e soprattutto a salutare con il famoso
“cinque” , a manifestare la loro felicità, saltando e sorridendo.
Sono risultati che hanno commosso i giovani istruttori, così come quello che ha scritto un
“atleta speciale”di nome Alex ,che comunica solo con il computer, per fare gli auguri di Natale
e meglio di qualsiasi commento riassume il lavoro svolto e gratifica quanti collaborano al
progetto:
“sono contento giocare persone cosi gentili.
persone fano stare bene altri bambini poco fortunati.
tornate sempre fare buoni conoi.
devo dire grazie dante persona speciale aiuta me sempre.
aimparato grazie alui.
voglio restare fare basket. devo diventare campione.
fare capire gente noi siamo speciali.
riusciamo fare tante cose modo diverso.
ale fa tanti auguri a tuti spero tanta serenita a tuti.”
Albino Rossi
Presidente Panathlon Club Pavia