Tani svela il tempo di Federico

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Tani svela il tempo di Federico
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MERCOLEDÌ 9 SETTEMBRE 2009
di Oscar Buonamano
erché tante, tantissime,
persone vanno a visitare la tomba di Federico
II nella cattedrale di Palermo? E perché portano fiori a
distanza di 759 anni dalla
sua morte sul sarcofago di
granito rosso?
La risposta è semplice, ed
è contenuta nell’espressione,
di epoca romana, riproposta
nel Medioevo proprio per
lui: Stupor mundi, lo stupore del mondo.
Cinzia Tani, con «Lo stupore del mondo» (Mondadori,
393 pagine, 19 euro) trasporta il lettore nel tempo dello
Stupor mundi e lo racconta
con la storia di due fratelli,
Pietro e Matteo, e delle loro
donne. La sua scrittura è capace di raccontare, rivela,
entra nel particolare, non
fugge, e accompagna. Accompagna i personaggi nel loro
delinearsi e il lettore nella
conoscenza di un mondo nuovo e altro. E’ una scrittura
che affabula e avvolge. Diventa parte del lettore e lo
coinvolge. Per questo il lettore si veste e
si
spoglia
quando i cavalieri si vestono e si
spogliano.
Partecipa ai
loro duelli.
Quasi sembra di udire
il fragore delle armi, o di
vedere il colore vivo del sangue che scorre e s’impasta alla polvere.
Federico II Hohenstaufen
è un uomo colto, giusto. Un
uomo bello e che piace. Un
poeta in forte dissonanza
con il tempo che ha percorso. Parla latino, volgare, tedesco, arabo e francese. Fonda l’Università di Napoli,
che ancora oggi porta il suo
nome, prima università laica di tutto l’Occidente, e contemporaneamente regala libri all’Università di Bologna
che è invece sotto l’influenza
papale.
Forte fisicamente e bravo
in combattimento, nello stesso tempo capace di sconfiggere il nemico con le sole armi
della diplomazia. Un regnante che cerca la pace in un
tempo in cui si preferisce la
guerra. Un uomo brillante
che ama le arti e che fa innamorare. Un uomo che attira,
come fosse una calamita. E
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IL LIBRO
e, per quanto possibile nel
1200, libera. Nel breve tempo
del suo regno usò il potere
per far progredire nella pace
il popolo che governava. Fu
per questo un grande legislatore e promulgò leggi che ancora oggi possiamo considerarle innovative.
«(...) Nell’agosto del 1231 una
dieta a Melfi in cui promulgò le Costituzioni: tre libri di
leggi redatte da un consiglio
di saggi che comprendeva
fra gli altri Pier delle Vigne
e Michele Scoto (...) Era vietato portare armi senza autorizzazione, gli ecclesiastici
erano soggetti a tribunali comuni, non potevano giudicare gli eretici, né acquistare
terre (...) Il nuovo codice sanciva l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge: anche i
saraceni e gli ebrei avevano
il diritto di intentare cause
per tutelare i propri diritti».
Un uomo curioso che si occupa di tutto e sempre con la
stessa tensione. Sia che si
parli di tattiche di guerra
che di filosofia o di medicina. Persino di cucina.
«Federico amava la buona
cucina e dava personalmente ordine ai cuochi
sul cibo da
preparare.
Quella sera i
servi portarono in tavola prosciutti
abruzzesi,
formaggi, pesce del lago di Lesina fritto e
marinato nell’aceto, polli allevati nelle pianure daunie,
e cacciagione di diversi tipi».
Una storia collettiva, fatta di
tante storie private, in cui i
personaggi vivono una tensione amorosa che li rende
autentici e vicini, quasi contemporanei. Nello stesso tempo è la storia di un uomo poliedrico che Cinzia Tani restituisce in tutta la sua bellezza. Bellezza che assume la
forma di uno stormo di colombi che «si allontanavano
in un’armoniosa coreografia
di volo» e che, attraversando
tutta l’Italia, portano al sicuro il Trattato sulla falconeria frutto della passione e
dello studio di Federico II,
l’uomo che ammaliava.
«Lo stupore del mondo» di
Cinzia Tani è un affresco e
un omaggio a un uomo a cui
tutti dobbiamo molto. Una
rosa su quel sarcofago di granito rosso. L’ennesima.
Tani svela il tempo di Federico
«Lo stupore del mondo» sull’imperatore medievale appassionato di arte
‘‘
‘‘
Viaggiava
con un gruppo
di sapienti: religiosi
scienziati, matematici
filosofi, medici
astrologi, alchimisti
su queste sue caratteristiche
è costruito il romanzo. Tutti
i personaggi, come in una
pièce teatrale, convergono
verso la sua figura. Pietro,
Matteo, Marianna, Flora, Rashid, provengono da mondi
diversi e hanno storie diverse, ma si troveranno tutti alla sua corte. Ognuno con
mansioni differenti, tutti attratti dal suo grande, grandissimo, fascino. La figura
del monarca aleggia sulle loro vite e si percepisce in tutte le pagine. Così come, da
quelle stesse pagine, prorom-
Nel 1231 a Melfi
promulgò
tre libri di leggi
che sancivano
l’uguaglianza dei cittadini
dinanzi alla legge
Cinzia Tani e sopra Federico II
La copertina del libro
pe la corte in tutta la sua magnificenza, anche quando itinerante.
«Federico era partito per
la Francia con un lunghissimo e variopinto corteo. I saraceni a cavallo con i turbanti cremisi e le scimitarre in
pugno aprivano la sfilata, seguiti dai cammelli che sostenevano i palanchini con le
odalische e le acrobate (...)
Federico viaggiava sul suo
stallone arabo. Accanto a lui
il gruppo dei sapienti: religiosi, scienziati, matematici, fi-
losofi, medici, astrologi, alchimisti. Poi l’interminabile
fila di paggi e servitori in calzamaglia ocra e abiti a strisce variopinte (...) Chiudeva
il corteo il serraglio degli animali che i potenti della terra
regalavano a Federico: condotti da file di schiavi in tunica di seta sfilavano giraffe,
zebre e poi leoni, tigri, linci,
cammelli, dromedari, pantere, falconi bianchi e uccelli
esotici».
Federico costruisce una società a sua immagine e somiglianza. Una società aperta
La Rovere: dodici lettere per dodici donne
La favola ecologista di Marco Tabellione
Profili femminili evocati da voci maschili con la guida dello Zodiaco
«L’isola delle crisalidi», lungo apologo sulla distruzione della natura
Dodici lettere per dodici donne: una
per ogni segno dello Zodiaco.
Dodici profili femminili evocati da voci maschili nel desiderio di conquistare
o riconquistare l’amata. E’ «Lettere d’amore dallo Zodiaco», il nuovo libro di
Rita La Rovere pubblicato da Galaad
Edizioni.
Inaugura la sequenza zodiacale il primo segno, quello dell’Ariete. La lettera
che l’amato indirizza, pieno di nostalgia, all’appassionata arietessa e preceduta da una scheda che riassume le caratteristiche del segno. Nel testo c’è spazio anche per una analisi della compatibilità con gli altri segni dello Zodiaco.
Conclude ogni capitolo un elenco di nomi di donne famose. Tra le favorite di
Marte, il pianeta delle arietesse, ci sono
Sarah Jessica Parker, Caterina Caselli,
Mariah Carey, Norah Jones e Victoria
Beckham.
Ogni segno, una caratteristica particolare, se la donna Toro è sensuale e ha
bisogno di sicurezze, in amore e nella
vita, la Gemelli è dinamica e curiosa.
Più romantica la donna Cancro, governata dalla Luna, mentre la leonessa è
vitale e ottimista. Il senso pratico e la
pazienza caratterizzano il segno della
Vergine. La donna Bilancia sa essere,
invece, comunicativa e socievole.
E’ un amante segretissimo a indirizzare una lettera alla sensibile ed emotiva
donna Scorpione, augurandosi di poter
vivere presto il loro sentimento alla luce del sole, mentre un amore ritrovato
attende il ritomo della sua amata Sagittario. Completano la sequenza zodiacale l’ambiziosa Capricorno, la fascinosa
Aquario e la trasognata donna Pesci.
Rosa Anna Buonomo
L’ultimo libro di Marco Tabellione,
«L’isola delle crisalidi» (Runde Faun, 75
pagine, 10 euro), è una appassionata favola ecologista, un lungo apologo sulla
distruzione delle risorse naturali e sulla
passione per la bellezza che feconda il vivere quotidiano. Il romanzo racconta la
storia di Giorgio, un uomo segnato da
un gravissimo lutto familiare che lo ha
lasciato solo e senza futuro. Alla ricerca
di un luogo appartato dove trascorrere
la propria esistenza, Giorgio si stabilisce
in un borgo di mare, Capo d’Ala, in Calabria, un paradiso non ancora toccato dall’invasione del turismo di massa. Qui,
nello scenario suggestivo di un vecchio
cottage sulla scogliera, Giorgio impara a
vivere di piccole cose e ad ascoltare il
mondo che lo circonda.
Incontra Angela, una donna misteriosa che vagabonda sulla spiaggia degli
Echi con il suo bambino, Andrea. Anche
il vento partecipa alle vicende dei personaggi, è una voce che interviene come
controcanto fiabesco. Fiabesca appare
anche la ricerca del mistero delle crisalidi, che si ripete ogni anno, nel mese di
agosto, lungo le isole e sul mare cristallino intomo al promontorio. Tabellione è
collaboratore del quotidiano il Centro ed
è autore di romanzi e raccolte poetiche
intensamente irrorate da una vena paesistica. La visione del paesaggio sotto
specie di mito, l’incanto di luoghi remoti
minacciati da interessi economici distruttivi, costituiscono il nucleo tematico di una scrittura che, anche quando si
svolge nelle modalità del racconto, tende ad allinearsi sulle vibrazioni emotive
della lirica, e ad assumere la bellezza della natura come asse di riferimento esclusivo.
(u.p.)