Euro 7,50 - Accademia di San Luca

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Euro 7,50 - Accademia di San Luca
cover / in copertina GIANFRANCO ZAPPETTINI
ADRIÁN VILLAR ROJAS. THE IMPORTANCE OF CONTEXT AND THE DEVELOPMENT OF NEW WORLDS / IMPORTANZA DEL CONTESTO E SVILUPPO DI NUOVI MONDI
Philippe Parreno. An exhibition is an act of invention / Una mostra è un atto di invenzione
Andrea De Stefani. Landscapes in the half-light / Paesaggi in penombra
Chiara Camoni. Art is a matter of closeness / L’arte è questione di vicinanza
STANO FILKO AND KIKI KOGELNIK. TWO DIFFERENT WAYS OF BEING OF THE AVANT-GARDE / DUE DIFFERENTI MODI D’ESSERE DELL’AVANGUARDIA
In defense of waste. Jordi Mitjà between monument and anti-monument / In difesa dello scarto. Jordi Mitjà tra monumento e antimonumento
Bernar Venet, or the order of chaos / Bernar Venet, ovvero l’ordine del caos
Coltivatori di idee e produttori di bellezza. L’agricoltura come pratica estetica
Un’idea di Mondo. istanbul
PABLO BRONSTEIN / CORIN SWORN / Invernomuto / MERIS ANGIOLETTI / Hugo Scibetta / Jason Gomez / Alberto Scodro /
Matteo Nasini / emiliano maggi / marco palmieri / gianni politi / gabriele picco / LUCA Vitone / Petrit Halilaj / CILDO
MEIRELES / MARCELO CIDADE / VINCENZO SIMONE / MICHELANGELO PISTOLETTO / gianni dessì
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Periodico trimestrale anno XXIII inverno 2015-2016 Numero 84 Euro 7,50
84
84
Arte e Critica
periodico trimestrale, anno XXIII
numero 84 inverno 2015/2016
Direttore Responsabile
Roberto Lambarelli
Codirettore
Daniela Bigi
Redazione
Andrea Ruggieri, Ginevra De Pascalis
Traduzioni
Emanuela Nicoletti
Redazione Via dei Tadolini, 26
00196 Roma
Tel 06 45554880
E-mail: [email protected]
Abbonamento a 4 numeri:
€ 30,00 per l’Italia
€ 48,00 per i paesi europei
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033 editoriale. I valori dell’arte, i valori della storia: dagli anni ottanta agli anni dieci
di Roberto Lambarelli
034 THE IMPORTANCE OF CONTEXT AND THE DEVELOPMENT OF NEW WORLDS. ADRIÁN VILLAR ROJAS
IMPORTANZA DEL CONTESTO E SVILUPPO DI NUOVI MONDI
by / di Alberto Fiore
039 Philippe Parreno. An exhibition is an act of invention / Una mostra è un atto di invenzione
by / di Giovanna Manzotti
042 GIANFRANCO ZAPPETTINI. Analysis and synthesis of painting / Analisi e sintesi della pittura
by / di Alberto Rigoni
048 Andrea De Stefani. Landscapes in the half-light / Paesaggi in penombra
by / di Nicoletta Daldanise
050 Chiara Camoni. Art is a matter of closeness / L’arte è questione di vicinanza
by / di Claudia Fiasca
053 STANO FILKO AND KIKI KOGELNIK. TWO DIFFERENT WAYS OF BEING OF THE AVANT-GARDE
DUE DIFFERENTI MODI D’ESSERE DELL’AVANGUARDIA
by / di Daniela Cotimbo
056 In defense of waste. Jordi Mitjà between monument and anti-monument
In difesa dello scarto. Jordi Mitjà tra monumento e antimonumento
by / di Massimiliano Scuderi
058 Bernar Venet, or the order of chaos / Bernar Venet, ovvero l’ordine del caos
by / di Ilaria Bernardi
060 The dance of the herons / La danza degli aironi
dialogue between / dialogo tra Meris Angioletti and / e Antonella Croci
063 TINPLH (THERE IS NO PLACE LIKE HOME)
conversazione con Vitoria Gasteiz a cura di Roberto Lambarelli
066 Coltivatori di idee e produttori di bellezza. L’agricoltura come pratica estetica
conversazione tra Emanuela Ascari e Serena De Dominicis
068 Un’idea di Mondo. istanbul
di Luca Galofaro
hanno collaborato a questo numero
Meris Angioletti / Emanuela Ascari / Maria Attanasio /
Ilaria Bernardi / Valentina Briguglio / Mattia Capelletti /
Marcello Carriero / Viana Conti / Daniela Cotimbo /
Antonella Croci / Sara Maria d’Onofrio/ Nicoletta Daldanise /
Serena De Dominicis / Deborah Delbarba / Maria Elveni /
Claudia Fiasca / Alberto Fiore / Luca Galofaro / Vitoria Gasteiz /
Alberto Gemmi / Francesco Lucifora / Giovanna Manzotti /
Mirco Marmiroli / Francesco Marmorini / Rossella Martino /
Vincenzo Maselli / Paolo Mastroianni / Rossella Moratto /
Margherita Moscardini / Valentina Nebolini / Marta Paolini /
Agata Polizzi / Alberto Rigoni / Massimiliano Scuderi /
Magdalini Tiamkaris / Claudio Zecchi
070 MATERIA E FORMA COME DRIVER DI IMPERFEZIONE
di Vincenzo Maselli
070 MATERIA a Km zero
di Valentina Nebolini
076 C’è una Palermo che spinge
di Agata Polizzi
077 VINCENZO SIMONE. PISCINA CON VISTA
di Ginevra De Pascalis
079 A Montesilvano INAUGURA la fondazione zimei
di Daniela Bigi
080 PABLO BRONSTEIN. LA CONTEMPORANEITÀ È UNA QUESTIONE DI STILE
di Francesco Marmorini
081 CORIN SWORN. METANARRAZIONE DELL’OGGETTO
di Ginevra De Pascalis
082 Sulla materialità della fotografia
di Francesco Lucifora
086 Arte e ecologia in Italia. Un’indagine al PAV di Torino
di Valentina Briguglio
087 GRAFFITI. POETICHE DELLA RIVOLTA
di Marcello Carriero
088 Fondazione Volume! Diciotto anni di storia di un luogo
di Andrea Ruggieri
091 I Quaderni di varia cultura della Fondazione Gianfranco Dioguardi (2011-2015)
di Rossella Martino
092 L’ACCADEMIA DI SAN LUCA PER I GIOVANI ARTISTI
di Marta Paolini
094 Ogni Opera di Confessione: sguardo (s)oggettivo e disposizione anti-narrativa.
Paradosso linguistico tra cinema d’osservazione e opera d’arte
di Claudio Zecchi, Alberto Gemmi e Mirco Marmiroli
cover / IN COPERTINA
Gianfranco Zappettini,
Luce bianca su due linee verticali n.198, 1973,
170x140 cm.
Courtesy Mazzoleni Art, London / Turin
72 Invernomuto 72 Hugo Scibetta 74 Jason Gomez, Alberto Scodro, Matteo Nasini 75 emiliano
maggi, marco palmieri, gianni politi 76 gabriele picco 78 LUCA Vitone 78 Petrit Halilaj 83 CILDO
MEIRELES, MARCELO CIDADE 89 MICHELANGELO PISTOLETTO 90 antonio marchetti 93 gianni dessì
L’ACCADEMIA DI SAN LUCA PER I GIOVANI ARTISTI
di Marta Paolini
“L’Accademia Nazionale di San Luca ha lo scopo di promuovere le
arti e l’architettura, di onorare il merito di artisti e studiosi, eleggendoli nel Corpo accademico, di adoperarsi per la valorizzazione
e la promozione delle arti e dell’architettura italiane” afferma il primo articolo dello Statuto accademico e Palazzo Carpegna è uno
scrigno della nostra memoria storico-artistica e le sue collezioni
una incessante testimonianza di oltre quattro secoli di attività.
La riapertura di un premio dedicato ai giovani artisti – in ideale
continuità con i Concorsi Clementini e Balestra, di settecentesca memoria – si inquadra in un modus operandi che prevede
la conservazione del passato attraverso il suo studio costante,
come strumento per affondare lo sgua rdo nel presente e saperne
cogliere sfumature e declinazioni, indagandone anche le contraddizioni come termini di espressione di una contemporaneità solo
superficialmente sfuggente.
L’ottava edizione del Premio Giovani inaugura anche lo spazio
espositivo restaurato al piano terra della storica sede accademica,
spazio che si presenta come luogo di connessione fra esterno ed
interno, passato e presente.
Selezionati da una commissione composta dagli accademici Gianni Dessì, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone, Concetto Pozzati,
Franco Purini, Giuseppe Spagnulo e Paolo Zarmani, nove sono gli
artisti in mostra, tre per la sezione di Architettura e sei per quella
delle Arti Visive, secondo la tradizionale suddivisione accademica
che tuttavia, anche in questa occasione, ha dimostrato quanto
sempre più labile sia la terra di confine che separa una disciplina
dall’altra.
La dissimulazione della materia ed il paesaggio come oggetto del
gesto artistico sono alla base della poetica di Simone Cametti, che
negli ultimi anni si è cimentato con scultura, installazione, fotografia, video. Amo (2013) è il frutto di una performance realizzata
nel cimitero di Ascoli Piceno durante la quale il gesto dello svitare le lampadine elettriche era finalizzato alla composizione della
parola AMO sul muro, poi documentata col mezzo fotografico. Il
camuffamento della materia è invece per l’artista lo strumento per
raccontare in modo inedito storie che appartengono alla semplicità del quotidiano; Ante (2012) consiste infatti in cinque lastre di
pregiato marmo del Guatemala verniciato di bianco che, con l’aggiunta di maniglie in alluminio, diventano ante da cucina, semplici
oggetti di uso comune. Gli Studi (2015) di Marta Scanu sono una
sovrapposizione di immagini che raccontano il flusso del processo
creativo, in una stratificazione di appunti ove si ricerca l’equilibrio
fra disegno e colore. Soggetti del progetto artistico sono le teste
che, nel loro essere unicità di espressione razionale ed emotiva,
vengono appuntate come elemento provvisorio e variabile sulla
parete bianca. A dialogo nella stessa sala i progetti di Giovanni
Romagnoli Roma Tiberina (2015), che incentrano nello studio del
Tevere – con le sue implicazioni fisiche, sociali e mitiche – un’attenzione volta ad una lettura urbanistica ed evolutiva di Roma attraverso l’analisi delle sue stratificazioni.
L’installazione del duo Macchieraldo&Palasciano Lunar Embassy
(2015) trae spunto dall’omonima società specializzata nel settore
immobiliare extraterrestre e dalle immagini web del pianeta rosso raccolte da diverse fonti in virtù della loro pluralità temporale,
politica e culturale. La loro modificazione e rielaborazione innesca un processo di riproducibilità che asciuga l’immagine fino a
farle perdere la connotazione originaria lasciando spazio alla sua
forma/contorno. Stefano Larotonda presenta per l’occasione
Atelier-Roma (2015), uno scaffale-libreria che mette in mostra i
progetti, le fonti, le contaminazioni interdisciplinari che stanno alla
base del processo creativo, come una sorta di concretizzazione
visiva della sua esperienza professionale. Finzione e realtà, icona
ed immagine sono i punti cardine dell’opera di Edoardo Aruta Il
drago muore (2011). La lotta tra San Giorgio ed il drago racconta
la perpetua e mai risolta contrapposizione fra apparenza e reale,
fra ciò che è e ciò che rimane nella memoria perché legato ad una
immagine-feticcio.
Untitled (2012) è l’opera presentata da Veronica Botticelli. L’artista esplora la sua esistenza attraverso la negazione dell’elemento
umano che tuttavia rivendica la sua presenza attraverso le tracce
e gli oggetti che lascia; le tele assumono così un carattere sospeso
fra il reale e lo spazio mentale. La relazione con il paesaggio proposta dal progetto Beyond the frame. La casa sulla collina (2014)
di Lina Malfona è incentrata su caratteri quali lo sbilanciamento,
la variazione, l’eccezione alla regola; essi costituiscono il filtro che
permette una graduale soluzione, anche simbolica, fra esterno ed
Alberto Gianfreda mentre allestisce Non basta all’infinito, 2015
Simone Cametti, da sx: AMO, 2013; Ante, 2012; a fianco: Marta Scanu, Studi, 2015
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Veronica Botticelli, Untitled, 2012
interno. I frammenti di travertino montati su rete metallica, infine, compongono l’opera Non basta all’infinito (2015) di Alberto
Gianfreda; un infinito interrotto, la negazione dell’immutabile che
si apre così a nuove possibilità formali.
Il terreno comune ai nove giovani sta nel racconto del reale, con
il quale interagiscono attraverso la sua possibile modificazione, la
memoria, le relazioni che ne sono protagoniste, la progettualità,
la sua negazione, l’ammissione della sua finitezza, il racconto, la
demarcazione e la ricerca dello spazio – che sia proprio o ideale.
La definizione di un “ambiente” – sia esso reale, onirico o progettato – è dunque un tratto trasversale, proprio sia delle ricerche architettoniche quanto delle arti visive che innescano ed offrono allo
spettatore un corale ragionamento sul rapporto fra uomo e natura,
infinito e limite, realtà e finzione, oggetto e segno; come scrive
nel testo di presentazione al catalogo Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia, “S’individuano così, all’interno
di un esasperato montaggio di segni, le distorsioni prospettiche,
il continuo rimando tra astrazione e realtà, il delicato rapporto col
mito e col rito, l’intima indagine tra gli interstizi dell’immagine e dei
materiali, infine le vivisezioni tese ad indagare le ambiguità degli
elementi più reconditi”.