Bilancio di Sostenibilità Enipower 2009 pdf 3 MB

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Bilancio di Sostenibilità Enipower 2009 pdf 3 MB
Bilancio di Sostenibilità 2009
La Missione di Eni
Siamo un’impresa integrata nell’energia,
impegnata a crescere nell’attività di ricerca,
produzione, trasporto, trasformazione
e commercializzazione di petrolio e gas naturale.
Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione
per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza
e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,
all’ambiente e all’integrità.
La Missione di EniPower
EniPower è la società di Eni per le attività di generazione
di energia elettrica, di vapore e per la produzione
e commercializzazione di impianti fotovoltaici.
La tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza
delle risorse umane, oltre ai rapporti con il territorio
e con gli stakeholder sono obiettivi primari nelle logiche
gestionali dell’azienda.
Bilancio di Sostenibilità 2009
Francesco Zofrea
Presidente
Giovanni Milani
Amministratore Delegato
messaggio agli stakeholder
EniPower ha raggiunto nel 2009 i 10 anni di attività: il traguardo è stato tagliato in uno scenario di profonda crisi economico-finanziaria, in cui i consumi elettrici Italiani hanno subito per la prima volta dal dopoguerra una significativa riduzione, che si è addirittura attestata all’8%. L’intero mercato
elettrico italiano ha vissuto profonde modifiche, con una contrazione importante del valore medio dell’energia sulla Borsa elettrica e prezzi molto bassi
nella fascia notturna o di bassi consumi.
In questa cornice EniPower si è attrezzata al meglio per mantenere elevata competitività e lo sforzo di tecnici e manager si è concentrato sull’aumento
della flessibilità impiantistica, garantendo comunque sempre elevata affidabilità. Ciò ha consentito di ottimizzare il ritorno dal contratto di tolling con
la Divisione Gas & Power di Eni. Nel contempo è stato conseguito, in anticipo sugli obiettivi, l’ingresso nel Mercato dei Servizi di Dispacciamento con
quattro centrali a ciclo combinato.
EniPower è impegnata nel garantire elevati standard di efficienza energetica con il parco attuale in ciclo combinato, ma presta un’attenzione sempre
maggiore allo studio di nuove tecnologie e alle fonti rinnovabili. La Società fornirà il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi del “Patto per
l’Ambiente”, siglato da Eni e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in relazione al conseguimento dei target del pacchetto
energetico europeo per l’utilizzo di fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra.
I risultati 2009 di EniPower confermano le buone prestazioni degli scorsi anni: la produzione di energia elettrica è stata di 24,7 miliardi di kilowattora,
in crescita con il progressivo avviamento dei due nuovi cicli combinati di S.E.F., cui fa riscontro la notevole diminuzione degli indici di emissione in
atmosfera di NOX e di SO2. Il calo è stato rispettivamente dell’11,1% e del 37,8% rispetto al 2008. Nella cornice di generale contrazione dei costi, gli
investimenti per la tutela ambientale si sono mantenuti ad alti livelli, con il proseguimento del programma di installazione dei bruciatori VeLoNOX.
EniPower conferma l’impegno per il raggiungimento della registrazione EMAS in tutti i suoi stabilimenti; a fianco di quelle di Ravenna, Mantova e Ferrera Erbognone e in attesa di quella di Brindisi, gli altri siti raggiungeranno l’obiettivo entro la fine del 2011.
Nel settore fotovoltaico sono stati avviati i progetti per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico presso i siti di Brindisi e Mantova.
Il 2009 è stato un importante anno anche per i risultati nel campo della sicurezza sul lavoro: il significativo miglioramento degli indici infortunistici rispetto ai precedenti esercizi è il frutto del “Piano di azioni” correttive e preventive, basato sul coinvolgimento e la responsabilizzazione dei dipendenti.
Su queste basi verrà consolidato un Sistema di Gestione integrato, volto a garantire il presidio di tutte le tematiche di tutela di salute, sicurezza, ambiente e incolumità pubblica.
Le risorse umane sono sempre al centro della strategia d’impresa di EniPower: con il progetto di Knowledge Management, si punta a valorizzare attraverso la condivisione il patrimonio di conoscenze detenuto all’interno della Società, che coniuga capacità di gestione degli impianti, innovazione
tecnologica, attenzione per l’ambiente e promozione degli standard di salute e sicurezza.
EniPower si presenta ora con il suo primo Bilancio di Sostenibilità, evoluzione dei precedenti Rapporti. Esso rappresenta l’occasione di comunicare
le scelte fatte per coniugare efficienza produttiva e sviluppo sostenibile e di presentarsi come azienda sorretta da una solida cultura d’impresa in un
momento, quale è quello attuale, caratterizzato da forte complessità.
Il Presidente (Francesco Zofrea)
L’Amministratore Delegato (Giovanni Milani)
messaggio agli stakeholder
EniPower per lo sviluppo sostenibile – prefazione di Giovanni Milani
le attività di EniPower
impegni, risultati e obiettivi
EniPower e le sfide dell’energia
il contesto e gli scenari energetici
il modello di business
le sfide delle compagnie energetiche
gli obiettivi di EniPower
garantire la flessibilità degli impianti termoelettrici
consolidare il valore del settore elettrico in Eni
produrre energia in modo sostenibile ed efficiente
valorizzare le professionalità
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il mondo delle relazioni di EniPower
il valore delle relazioni
le relazioni con l’azionista Eni
i rapporti con il territorio
le relazioni con gli stakeholder
il coinvolgimento delle comunità e la conoscenza del territorio
Il rapporto con i clienti, i consumatori e i fornitori
valorizzare la sostenibilità per clienti e consumatori
le utilities per i clienti di sito
il settore fotovoltaico
la catena di fornitura
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la sostenibilità nell’agire di impresa
governance e sostenibilità
i valori aziendali: il Codice Etico
il Modello di Sostenibilità
gli organi di governo di EniPower e controllate
gli organismi di garanzia
il contrasto alla corruzione
il sistema di gestione e le strategie di certificazione
il sistema di controllo interno e la gestione dei rischi
il whistleblowing
la tutela dei diritti umani
i contenziosi
i risultati economico-finanziari
gli investimenti
le variazioni
le persone
la sicurezza in EniPower
sintesi degli eventi significativi per la sicurezza
la salute in EniPower
la valorizzazione del lavoro di tutti
la formazione
le politiche retributive
le relazioni industriali
l’ambiente
le spese ambientali
l’efficienza energetica
materie prime e prodotti: consumo e trasporto
le emissioni in atmosfera
l’impegno contro il cambiamento climatico
i gas fluorurati
risparmio e tutela dell’acqua
la bonifica dei siti contaminati
la gestione dei rifiuti
la mitigazione dell’inquinamento acustico
effetti sull’ecosistema
la tutela e la valorizzazione della biodiversità e degli ecosistemi
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appendici
nota metodologica
tabella di corrispondenza GRI
unità di misura e acronimi
attestazione di conformità
indagine di gradimento
Indicatori di Sostenibilità (approfondimento separato)
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EniPower per lo sviluppo sostenibile
prefazione di Giovanni Milani
EniPower è da sempre impegnata a garantire una gestione sostenibile delle proprie attività, fattore chiave di successo per una Società del settore energetico. Le scelte strategiche dell’azienda sono indirizzate ad assicurare la Sostenibilità dei risultati nel tempo, attraverso la gestione
dei rischi di business, il miglioramento delle performance, il rafforzamento della reputazione e delle relazioni con gli stakeholder.
La Sostenibilità è intesa come principio cardine per la conduzione di tutte le attività e processi aziendali: infatti il modello di business non può
prescindere da elementi basilari come la valorizzazione del potenziale umano, l’attenzione per l’ambiente, l’innovazione tecnologica, la promozione degli standard di salute e sicurezza e lo sviluppo delle comunità. Inoltre in EniPower la Sostenibilità deve essere intesa come vero e
proprio modello culturale e, come tale, la sensibilità che viene creata all’interno dell’attività lavorativa viene trasmessa alle persone di EniPower,
spingendole a trasferire questi valori anche nella propria vita quotidiana.
L’importanza del miglioramento continuo e delle relazioni con gli stakeholder è testimoniata anche dall’impegno di EniPower nel campo delle
certificazioni volontarie sulla gestione delle tematiche di ambiente, salute e sicurezza. Filo conduttore è la volontà di mantenere rapporti franchi
e costruttivi, con l’obiettivo di affrontare immediatamente eventuali problemi che dovessero insorgere e quindi, attraverso la gestione anticipata,
giungere sollecitamente alla soluzione in forma collaborativa.
Gli obiettivi strategici di EniPower rispecchiano la sfera di influenza della Società all’interno della controllante Eni e le opportunità che ne derivano: in primo luogo, le centrali termoelettriche EniPower devono garantire continuità e affidabilità alla fornitura di vapore e utilities ai siti in cui
sono coinsediate. Ciò è determinante per le raffinerie e i petrolchimici, realtà a rischio di incidente rilevante in cui ogni interruzione di fornitura
può provocare, oltre a danni economici, anche significativi impatti ambientali.
L’evoluzione e la conseguente competitività del mercato elettrico offrono lo spunto per iniziative volte a migliorare continuamente l’efficienza
del parco gestito da EniPower. L’ottimizzazione della performance economica del parco impianti è basata su scelte tecniche e di esercizio che
permettono di incrementarne la flessibilità operativa attraverso investimenti sulle macchine, l’aumento della disponibilità allo spegnimento
nelle ore di bassa remunerazione di una parte importante delle unità di produzione e, in prospettiva, di cercare una ulteriore riduzione del minimo tecnico del parco: con queste leve, gli impianti possono seguire al meglio l’andamento del prezzo dell’energia elettrica tra giorno e notte,
per garantire sostenibilità economica alle attività di generazione, produrre energia sempre più conveniente e al contempo ridurre le emissioni
inquinanti.
Per EniPower, in sostanza, la sfida principale è coniugare gli obiettivi di natura economica propri del business con la continuità di fornitura ai
coinsediati e la massima attenzione all’ambiente e alla sicurezza delle persone e degli asset. Si tratta di sfide tecniche e gestionali che coinvolgono e motivano il personale, perché solo con un lavoro di squadra, unendo le competenze di tecnici e manager alla collaborazione con i
fornitori di tecnologia all’avanguardia, EniPower può continuare a vincere le sfide presenti e future. Da questo punto di vista, anche il raggiungimento – in anticipo nel 2009 rispetto ai programmi – dell’obiettivo della partecipazione al Mercato dei Servizi di Dispacciamento rappresenta
un esempio positivo.
In un mercato elettrico che, dopo la profonda crisi economica del 2009, non premia più l’operatore che cresce rapidamente, l’impegno di EniPower continua a essere quello di garantire la massima efficienza del proprio parco impianti, non in termini di ulteriori aumenti della potenza
installata, bensì “migliorando” la capacità di produrre, ossia garantendo affidabilità, flessibilità e cogliendo nuove opportunità di sinergie all’interno di Eni, quali quella di acquisire impianti dei quali migliorare l’efficienza.
In termini “operativi”, gli elementi basilari della Sostenibilità per EniPower sono quindi il ruolo delle risorse umane, l’innovazione, l’attenzione
per l’ambiente e, soprattutto, un modo di lavorare in cui le attività e gli investimenti coniugano in ogni occasione i temi economici e di competitività con quelli ambientali e sociali.
La strategia di massimizzazione del valore di EniPower all’interno di Eni, per la quale produce energia elettrica in conto lavorazione grazie al
gas naturale, è fondamentalmente assicurare la possibilità della massima integrazione fra il mondo power e quello gas.
La ricerca di sinergie all’interno di Eni non si ferma però a Gas & Power: EniPower supporta Eni Divisione Exploration & Production, fornendo il
proprio know-how nel power come fattore abilitante a rispondere alle esigenze dei Paesi produttori. EniPower supporta così Eni “nel mondo”,
contribuendo a dare un vantaggio competitivo che giustifichi la scelta dei Paesi produttori: l’incremento degli indici di elettrificazione è un parametro strettamente correlato alla qualità e all’aspettativa di vita, oltre a contribuire all’aumento di ricchezza degli stessi.
Questo stesso approccio volto a coniugare temi ambientali e sociali si ritrova nel programma di realizzazione di impianti di produzione di energia fotovoltaica in Italia: si perseguono infatti progetti che prevedono la valorizzazione di aree industriali altrimenti non riutilizzabili, grazie di
nuovo alle sinergie interne a Eni.
[ IV ]
le attività di EniPower
Eni
L’azienda
Le partecipazioni
Giunta al decimo anno di attività, EniPower si conferma il quarto produttore
nazionale di energia elettrica. Si colloca inoltre al primo posto come produttore
di vapore “tecnologico” fornendo calore a raffinerie e impianti petrolchimici
interconnessi alle centrali, oltre che a reti di teleriscaldamento cittadino.
EniPower è all’avanguardia anche sul fronte delle energie rinnovabili. Nel
settore fotovoltaico, la Società è impegnata nel potenziamento delle infrastrutture di produzione e nel valorizzare l’esperienza ultraventennale maturata
in Eni: EniPower produce e commercializza prodotti fotovoltaici a marchio
Eurosolare e progetta e installa sistemi fotovoltaici “chavi in mano”.
Secondo gli indirizzi strategici di Eni, EniPower è volta a valutare nuove
opportunità di sviluppo e diversificazione del mix di fonti primarie.
EniPower SpA è una Società controllata Eni al 100%: in particolare, le attività
di EniPower sono coordinate da Eni Divisione Gas & Power.
Per ulteriori approfondimenti relativi alla Società e alla sua storia consultare
il sito www.enipower.it.
La sede legale di EniPower SpA e delle sue Società controllate è a San
Donato Milanese presso il Centro Direzionale Eni; a Roma si trovano uffici
del marketing e del commerciale delle attività fotovoltaiche, oltre che di
progettazione e fornitura dei sistemi.
EniPower SpA possiede partecipazioni di controllo in due Società:
• EniPower Mantova SpA, proprietario e gestore della centrale termoelettrica di Mantova, partecipata con TEA SpA, Società di Mantova di servizi
energetici e ambientali;
• Società EniPower Ferrara Srl (S.E.F. Srl), proprietario e gestore della centrale
termoelettrica di Ferrrara, in cui sta ultimando l’avviamento di nuovi cicli
combinati, in partecipazione con EGL Holding Luxembourg.
EniPower SpA detiene inoltre partecipazione non di controllo della Società
Termica Milazzo Srl, controllata da Edison SpA, che gestisce un impianto
da 145 MW a Milazzo.
EniPower SpA possiede infine quote di minoranza nelle Società consortili
di servizi industriali nei siti di Ravenna, Ferrara e Brindisi, oltre che nella
società Distretto Tecnologico Nazionale sull’Energia Scarl, che promuove lo
sviluppo delle tecnologie da fonti rinnovabili attraverso l’incontro tra università
e aziende, e nella società australiana Pacific Solar PTY Ltd, operante nel
campo della ricerca di nuove tecnologie fotovoltaiche.
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L’attività termoelettrica
L’attività fotovoltaica
EniPower SpA ed EniPower Mantova SpA svolgono dal 2007 attività di generazione elettrica prevalentemente per Eni, secondo il modello di business
del contratto di tolling. EniPower ed EniPower Mantova SpA gestiscono le
proprie centrali, producendo grazie a combustibili forniti da Eni: l’energia
elettrica è così di proprietà di Eni Divisione Gas & Power, che provvede alla
gestione commerciale della capacità produttiva di EniPower. EniPower ed
EniPower Mantova SpA (il tollee) ricevono da Eni (il toller) un corrispettivo
per la copertura dei costi di produzione (con esclusione del combustibile) e
la remunerazione del capitale investito.
Le attività di vendita ai clienti di sito sono invece effettuate da EniPower SpA
e S.E.F. Srl.
EniPower ha l’obiettivo di garantire i migliori standard di efficienza, flessibilità impiantistica e sicurezza industriale dei propri 5,3 GW di potenza
installata. L’85% della capacità è costituita da centrali a ciclo combinato ad
alta efficienza: i gruppi sono soprattutto alimentati a gas naturale e possono
produrre energia elettrica e vapore in cogenerazione.
Tutti gli impianti termoelettrici di EniPower si trovano in Italia, in sette siti
produttivi: nei petrolchimici di Brindisi, Ferrara, Mantova e Ravenna e nelle
raffinerie di Ferrera Erbognone (PV), Livorno e Taranto. La gestione dei siti
di Ferrara e Mantova è in capo alle omonime Società controllate.
Dall’inizio del 2010, EniPower si configurerà come tollee nel contratto di conto
lavorazione con EniServizi (toller) della centrale di trigenerazione di Bolgiano,
nel Comune di San Donato Milanese. Gli investimenti prevedono al 2013 il
repowering della centrale di Bolgiano e il completamento di un nuovo impianto
da 240 MW a Taranto, portando così la potenza di generazione elettrica a 5,7 GW
e collocando EniPower al terzo posto in Italia per capacità installata.
EniPower opera nell’intero ciclo dell’attività fotovoltaica, dalla progettazione
alla realizzazione di sistemi fotovoltaici, fino alla supervisione dell’installazione in Italia e all’estero.
La ricerca Eni nel settore – allora avveniristica – inizia nei primi anni ottanta:
questo patrimonio di conoscenza consente a EniPower di consolidare una
nuova effettiva attività industriale, grazie alla tecnologia matura del silicio
e alla riduzione dei costi delle celle.
Dal 2008 si affermano i risultati del piano di sviluppo commerciale dei
prodotti a marchio Eurosolare, basato anche sull’accordo con UniCredit
Banca per il finanziamento di impianti fotovoltaici beneficiari degli incentivi
del “Conto Energia”.
L’offerta prevede moduli monocristallini, multicristallini e sistemi fotovoltaici.
L’uso di materiali ottimizzati ne aumenta il rendimento e la competitività
economica: l’ultimo biennio ha visto un processo di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture di produzione del sito di Nettuno all’evoluzione
tecnologica.
EniPower fornisce inoltre servizi specialistici d’eccellenza, destinati
all’elettrificazione di utenze isolate, all’illuminazione, alle telecomunicazioni e alla potabilizzazione delle acque, spesso in ambiti di cooperazione
internazionale.
La Società ha ora in cantiere la realizzazione, in siti di presenza Eni, di
impianti fotovoltaici per complessivi 20,2 MW.
Ubicazione degli stabilimenti EniPower in Italia
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[ VII ]
impegni, risultati e obiettivi
Impegni
Governance
Mantenere e rafforzare un
sistema di governance in grado
di gestire la complessità dei
contesti in cui EniPower si
trova a operare e le sfide dello
sviluppo sostenibile
Risultati 2009
Consolidare un sistema di
gestione integrato di tutte
le tematiche di tutela di
salute, sicurezza, ambiente e
incolumità pubblica
- Realizzazione di un’attività di pre-assessment secondo la Norma BS
OHSAS 18001 in tutti i siti produttivi
- Effettuazione del sopralluogo da parte di ARPA Puglia per la
conformità legislativa in merito alla richiesta di registrazione EMAS
dello stabilimento di Brindisi
- Mantenimento della Registrazione EMAS a Ravenna, Mantova e
Ferrera Erbognone
- Mantenimento della conformità alla Norma ISO 14001 in sette degli
otto stabilimenti EniPower
- Svolgimento di audit HSEQ interni e audit esterni
- Formazione sul Codice Etico (web seminar)
- Formazione sul Modello 231 nei confronti di dirigenti e quadri con
nomine in strumenti organizzativi, attraverso un corso in e-learning
- Revisione del Modello 231 EniPower
- Implementazione delle Linee Guida Eni Anti-Corruzione
- Svolgimento di 2 verifiche di Internal Audit da parte di Eni
- Svolgimento dell’attività di vigilanza presso la sede della società, tutti - Consolidamento dei processi aziendali volti alla definizione di
obiettivi e progetti di Sostenibilità societari, oltre che di strategie di
gli stabilimenti e gli uffici di Roma
comunicazione interna ed esterna
Persone
Garantire la sicurezza di tutte - Riduzione dell’indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti
le persone di EniPower e delle (-61%)
comunità locali
- Svolgimento delle “Giornate della Sicurezza” in tutti i siti produttivi e
in sede
- Avvio della 1° campagna di comunicazione del Progetto Eni
“Comunicare la Sicurezza”: effettuata la fornitura e posa in opera del
materiale relativo alla prima fase del progetto in tutte le sedi di lavoro
EniPower
- Avvio del Progetto di Società per il Documento Unico di Valutazione
dei Rischi Interferenziali (DUVRI)
Garantire e promuovere
la salute delle persone di
EniPower
Obiettivi 2010-2013
- Promozione di adeguate iniziative di stakeholder engagement
- Pubblicazione del Bilancio di sostenibilità EniPower
- Certificazione ISO 14001 per il sito di Ferrara entro il 2011
- Registrazione EMAS degli Stabilimenti di Taranto, Nettuno, Livorno,
Ferrara e Bolgiano entro il 2011
- Adeguamento al Regolamento EMAS III
- Certificazione OHSAS 18001 di Società entro il 2012
- Completamento del Progetto di Società per il DUVRI
- Promozione della cultura della sicurezza e di specifiche metodologie di
formazione per raggiungere l’obiettivo “infortuni zero”
- Svolgimento delle “Giornate della Sicurezza” in tutti i siti produttivi
- Fornitura e posa in opera delle strutture (cartellonistica-indicazioni)
per la seconda e terza fase del progetto Eni “Comunicare la
Sicurezza”: partenza delle successive campagne di comunicazione
- Realizzazione del Progetto di Società per il Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR)
- Estensione dell’utilizzo del sistema informativo societario per la
- Implementazione della nuova release del sistema informativo
societario Sistema di Medicina e Igiene del Lavoro e completamento
gestione della medicina e dell’igiene del lavoro
della formazione del personale e dei medici competenti
- Proseguimente del Progetto “Eni in Forma” con azioni di
formazione/informazione per i dipendenti relativamente a corretti
- Partecipazione alle iniziative messe in campo da Eni
stili di vita
- Avvio delle iniziative correlate al sito internet Eni di promozione della
salute
Creare un clima aziendale
- Prosecuzione del progetto Cascade, finalizzato al coinvolgimento di - Estensione delle iniziative “a cascata” di coinvolgimento di tutte le
persone di EniPower, anche in relazione ai temi di Sostenibilità
tutta la popolazione aziendale sugli obiettivi strategici di Società
di collaborazione e
- Proseguimento dei programmi a seguito dell’analisi di clima: sviluppo - Valorizzazione delle azioni intraprese a seguito dell’analisi di clima
partecipazione agli obiettivi
dell’impresa, anche attraverso e formazione sulla leadership, iniziative di comunicazione interna
- Aggiornamento degli strumenti di gestione e sviluppo con focus sui
il miglioramento del benessere - Inserimento in tutti i sistemi di valutazione di un obiettivo comune
progetti di feedback
relativo ai temi della Sostenibilità con peso del 10%
organizzativo
- Proseguimento del piano d’azione per il benessere delle persone
- Realizzazione di iniziative aziendali per coinvolgere i dipendenti
Attrarre, gestire e motivare
- Continuazione del gruppo di lavoro sul modello delle professionalità
le migliori risorse a livello
“Generazione elettrica”
nazionale, realizzando coerenti - Costituzione di 5 Comunità di Pratica
iter di crescita professionale, - Avvio della progettazione del Sistema Informativo a supporto dei
sviluppando il potenziale delle
processi di Knowledge Management
persone in azienda
e valorizzando le diversità
[ VIII ]
- Proseguimento delle iniziative relative alle famiglie professionali
HSE e “Generazione elettrica”
- Proseguimento delle iniziative per la valorizzazione e la retention
di risorse detentrici di know-how strategico, con il Progetto
Knowledge Owner e la promozione di strumenti di “trasmissione
della conoscenza” (Knowledge Management)
Cambiamento climatico, efficienza energetica e fonti rinnovabili
Contribuire agli obiettivi,
- Collaudo e progressivo avviamento dei cicli combinati nello
impegni comunitari e
stabilimento di Ferrara
internazionali e perseguire
- Emissione specifica di CO2 inferiore di quasi il 30% al dato medio
una politica di riduzione delle
italiano
emissioni di CO2 a livello
- Prodotti 20.575 Titoli di Efficienza Energetica, di cui 1.811 Certificati
globale
Bianchi di tipo II, attestanti riduzioni dei consumi finali di gas naturale,
e 18.765 di tipo III, attestanti riduzioni dei consumi finali di altri
combustibili
- Acquisizione della centrale di trigenerazione di Bolgiano (San Donato
Milanese) e successivo repowering
- Completamento della costruzione di un nuovo ciclo combinato da 240
MW nello stabilimento di Taranto
- Mantenimento dell’indice di performance delle centrali termoelettriche
inferiore a 415 g CO2/kWheq
- Partecipazione a studi di fattibilità Eni per il confinamento geologico
della CO2
Contribuire alla riduzione
- Ampliamento dell’accordo con UniCredit Banca per consentire
- Produzione di energia elettrica da fonti fotovoltaiche per una potenza
del cambiamento climatico
il finanziamento degli impianti e le coperture assicurative
complessiva di circa 20,2 MW per la fornitura di energia ai servizi
investendo in impianti di
convenzionate con Eni
ausiliari di siti industriali EniPower ed Eni
produzione di energia elettrica - Impianto fotovoltaico di Mantova da 200 kWp ritenuto definitivamente - Fattibilità per la realizzazione di una centrale a biomasse per una
da fonti rinnovabili
approvabile da una Conferenza di Servizi con gli enti locali
potenza di circa 25 MW
- Proseguimento dell’iter di Autorizzazione Unica per il progetto per la
produzione di energia elettrica fotovoltaica presso il sito di Brindisi
Ambiente
Ridurre l’impatto ambientale
locale delle attività, migliorando
le performance ambientali e
attuando interventi di recupero
e riutilizzo delle risorse
- Rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’impianto
esistente di S.E.F.
- Installazione dei nuovi bruciatori VeLoNOX sui cicli combinati di
Ferrara (2 gruppi), Ferrera Erbognone e Ravenna (1 gruppo ciascuno),
con ulteriore riduzione delle emissioni in atmosfera di NOX dell’11,1%
rispetto al 2008
- Dismissione dell’olio combustibile a Ferrara
- Riduzione delle emissioni di SO2 del 37,8%
- Proseguimento delle attività nell’impianto di fitodepurazione di
Brindisi
- Riduzione del 10,8% del prelievo di acqua di falda nel comparto
fotovoltaico
- Rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per tutti gli
impianti termoelettrici
- Completamento del programma di installazione dei nuovi bruciatori
VeLoNOX su tutti i cicli combinati entro il 2011
- Riconoscimento dell’efficienza energetica attraverso il rilascio di
Certificati Bianchi
- Conclusione delle bonifiche dei suoli
- Conclusione dello smaltimento dell’amianto non incapsulato
(secondo i piani regionali vigenti) e PCB
- Realizzazione di interventi di bonifica sostenibile ove possibile e in
accordo con le autorità
Migliorare l’efficacia dei
- Completamento del progetto Eni di creazione di una banca dati
sistemi di gestione, controllo e ambientale integrata in risposta al Regolamento europeo PRTR
reporting
- Implementazione del nuovo sistema di auditing interno HSE
- Sviluppo di un sistema informativo per la gestione dei rifiuti
- Adeguamento gestionale al Sistema di controllo della Tracciabilità
dei Rifiuti (SISTRI)
- Implementazione di una banca dati HSE centralizzata, estesa da Eni
a Divisioni e Società, interfacciata con gli altri sistemi informatici
tematici
Tutelare gli ecosistemi e
conservare la bioversità
- Prosecuzione degli interventi di rimboschimento e creazione ex
novo di fasce a verde con effetto di barriera visiva e acustica nel
sito produttivo di Mantova
- Prosecuzione degli interventi di riqualificazione ambientale della
sponda destra del Lago Inferiore di Mantova
- Prosecuzione dei piani di monitoraggio sulla biodiversità di contesti
ambientali terrestri e marini particolarmente sensibili, in prossimità
del sito produttivo di Brindisi
- Completamento dell’intervento di riqualificazione del Villaggio del
Barco a Ferrara
- Trasmissione al Comune di Mantova del testo della convenzione
tra EniPower Mantova, Parco del Mincio e Comune stesso per la
gestione delle attività di riqualificazione ambientale della sponda
destra del Lago Inferiore di Mantova
Territorio e comunità
Definire un modello di
cooperazione e sviluppo del
territorio
- Partecipazione dei siti produttivi di Brindisi e Ferrara alla giornata
- Prosecuzione delle attività nell’ambito degli accordi di programma
“Porte aperte in centrale” promossa da ASSOELETTRICA e dello
e protocolli di intesa volti alla registrazione EMAS di comparto per i
stabilimento di Nettuno alla “Giornata delle Rinnovabili” promossa da poli industriali di Ferrara e Ravenna
ISES Italia
- Programmazione di iniziative autonome EniPower legate alle realtà
territoriali
Contribuire allo sviluppo locale - Gestione di accordi con enti locali, con forme di sostegno economico - Affinamento della collaborazione con le amministrazioni locali in
a opere pubbliche e a iniziative culturali, sportive, sociali e di tutela
funzione di progetti di comune interesse
del patrimonio artistico
[ IX ]
Per EniPower la sfida
principale è coniugare
gli obiettivi di natura
economica propri
del business con la
continuità di fornitura
ai coinsediati e la massima
attenzione all’ambiente
e alla sicurezza
delle persone e degli asset.
Si tratta di sfide tecniche
e gestionali
che coinvolgono e motivano
il personale, perché solo
con un lavoro di squadra,
unendo le competenze
di tecnici e manager
alla collaborazione
con i fornitori di tecnologia
all’avanguardia, EniPower
può continuare a vincere
le sfide presenti e future.
EniPower e le sfide dell’energia
il contesto e gli scenari energetici
il modello di business
EniPower ha raggiunto i 10 anni di attività in una difficile congiuntura economico-finanziaria. Il 2009 ha visto la più profonda recessione mondiale dal secondo dopoguerra: i primi riscontri positivi delle politiche di intervento pubblico attuate in tutto il mondo si sono presentati solo
nella seconda metà dell’anno. In particolare, per il primo anno dall’inizio della sua liberalizzazione nel 1999, il settore elettrico italiano ha visto
una riduzione dei consumi di circa l’8%. A ciò si affianca una trasformazione del mercato elettrico stesso: oltre alla contrazione complessiva
del valore dell’energia nella Borsa elettrica, si è affermata una maggiore differenza tra i prezzi delle ore diurne e di quelle notturne, fascia in
cui le società possono non trovare remunerativo produrre.
In questo contesto, EniPower ha concretizzato – in anticipo rispetto a quanto pianificato – i progetti relativi al Mercato dei Servizi di Dispacciamento e all’ingegneria della manutenzione, a garanzia della competitività. Si tratta nel complesso di strumenti e strutture funzionali alla ricerca
di nuovi mercati e al consolidamento delle necessarie professionalità. Il Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) richiede alle società di
generazione elettrica che vi partecipano di rendere disponibili i propri impianti a “modulare” entro una certa fascia di potenzialità, per seguire
il carico richiesto dalla Rete di Trasmissione Nazionale. La partecipazione a MSD ha quindi richiesto a EniPower interventi sia di natura tecnologica, sia organizzativa, descritti nelle sezioni successive. In particolare, le modifiche organizzative si inseriscono in un processo complessivo
di valorizzazione delle professionalità tecniche: obiettivo è consolidare il know-how di gestione industriale delle attività termoelettriche secondo gli obiettivi attuali, che si innestano sul collaudato modello di business della gestione in tolling, Secondo il contratto decennale di conto
lavorazione attivo dal 2007 con Eni SpA Divisione Gas & Power, EniPower sostiene i rischi operativi derivanti dall’esercizio e manutenzione
delle centrali, mentre il rischio di mercato dell’approvvigionamento del combustibile e della commercializzazione dell’energia elettrica saranno
a carico integralmente di Eni. Con questo modello di business, la gestione industriale di EniPower ha come principali obiettivi garantire la sicurezza industriale, la massima disponibilità e flessibilità impiantistica e i migliori standard di efficienza produttiva in termini di ottimizzazione
dei costi di esercizio. In questo contesto, è strategica la scelta di rafforzare sempre più, in termini di organici e professionalità, il proprio staff
di manutenzione.
le sfide delle compagnie energetiche
Il modello di business si sviluppa in un continuo confronto con le sfide, numerose, che le aziende del settore energetico affrontano oggi. Non
devono più “solo” garantire la “certezza” dell’approvvigionamento energetico, ma sono chiamate a essere veri promotori di un nuovo modello
economico: l’innovazione deve spingere verso un’economia “a basso contenuto di carbonio”, efficienza energetica e fonti pulite, economiche
e non esauribili. Le istituzioni europee su questi temi prevedono obiettivi ambiziosi: “20-20 by 2020” è lo slogan che riassume un pacchetto
di proposte volte a ridurre del 20% sia il consumo di energia primaria, sia le emissioni di gas serra, oltre a raggiungere il 20% di “energia
verde” nel mix complessivo, il tutto entro il 2020. I vari interventi normativi si raccordano, richiedendo una sempre maggiore integrazione tra
sviluppo tecnologico e riduzione degli impatti sul clima e dell’inquinamento dei nostri ecosistemi. Il sempre maggiore interesse politico sullo
sviluppo di una green economy è testimoniato dal cosiddetto Green New Deal introdotto da Barack Obama nel suo programma di governo, dai
passi che sono stati mossi dalla Cina in sede ONU e dagli sforzi intrapresi dai Paesi in via di sviluppo per far “ripartire” l’economia nel rispetto
dell’ambiente. Un segnale significativo è stata la presenza massiva di importanti figure internazionali al vertice di Copenaghen del dicembre
2009, incontro internazionale sulla definizione delle politiche post-Kyoto: purtroppo il suo esito non ha soddisfatto le aspettative europee, non
essendovi stato un accordo vincolante su un target di riduzione globale delle emissioni dei gas a effetto serra. È stata comunque affermata
la volontà di intraprendere una via condivisa di lotta ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di contenere entro i 2 gradi centigradi l’aumento
della temperatura media terrestre planetaria e con un impegno finanziario a supporto dei Paesi in via di sviluppo. I lavori di definizione di un
assetto internazionale, globalmente condiviso, riprenderanno nel corso del 2010.
Nel frattempo, gli Stati firmatari del Protocollo di Kyoto continuano a gestire le proprie politiche energetiche con l’obiettivo di traguardare gli
stringenti tetti di emissione di gas serra, definiti a partire dal 2008. La rilevanza di questi temi nel dibattito internazionale è massima: ad esempio, gli Amministratori Delegati delle principali società elettriche europee, tra cui EniPower, hanno sottoscritto nel 2009 una dichiarazione, sotto
il cappello comune di Eurelectric, sui temi del cambiamento climatico, dei mercati elettrici e della sicurezza degli approvvigionamenti, riconoscendo un ruolo chiave al settore elettrico. In particolare, si prevede l’impegno a un ricorso sempre maggiore a tecnologie a basso contenuto
di carbonio (low carbon) nella generazione elettrica, tra cui la cogenerazione ad alto rendimento, le energie rinnovabili e la sequestrazione ge-
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EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
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Enipower e le sfide dell’energia
ologica della CO2 (Carbon Capture & Storage, CCS), oltre al nucleare. Si ritrovano i capisaldi dell’impegno EniPower, che investe nelle risposte
più efficaci e sostenibili alle esigenze energetiche e coniuga le esigenze ambientali con la capacità di produrre energia sempre più conveniente
per tutti. Nel campo termoelettrico, ciò è ottenuto sfruttando l’elevata efficienza del gas naturale – di per sé la fonte fossile a minor intensità
di carbonio – nei cicli combinati cogenerativi: ciò significa che il dato di emissioni di CO2 riferito all’unità di produzione di EniPower è uno dei
più bassi in Italia, inferiore di quasi il 30% al dato medio italiano (dal confronto tra il fattore specifico di EniPower e il dato fornito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la quantificazione dei risparmi emissivi di CO2 legati alle fonti rinnovabili). Inoltre,
con la produzione e commercializzazione di moduli e sistemi fotovoltaici, EniPower favorisce la diffusione di metodi alternativi di generazione
elettrica a emissioni “zero”. In coerenza con gli indirizzi strategici di Eni, la Società è inoltre volta a valutare nuove opportunità di sviluppo e diversificazione. A fianco delle azioni industriali dirette, EniPower mantiene uno stretto contatto con l’area di sviluppo strategico Eni, in modo da
avere un osservatorio sullo sviluppo tecnologico della CCS, oggetto nell’ottobre 2008 di un “Accordo strategico” firmato da Eni ed Enel: anche
in questo campo, il patrimonio di competenze geologiche di Eni offre grandi opportunità in termini di business e di innovazione.
La dichiarazione Eurelectric ricorda inoltre il ruolo fondamentale della certezza e armonizzazione della struttura normativa, anche al fine dello
sviluppo di un mercato competitivo caratterizzato da minori costi. In Italia, il sistema di Emission Trading ha visto però nel 2009 lo stallo del
rilascio delle quote di emissione di CO2 agli impianti “nuovi entranti”: alla fine dell’anno, le autorità competenti hanno quindi proseguito i lavori
alla ricerca di una soluzione per evitare la discriminazione degli operatori coinvolti.
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gli obiettivi di EniPower
garantire la flessibilità degli impianti termoelettrici
I bruciatori VeLoNOX e il Mercato dei Servizi di Dispacciamento
EniPower prosegue la propria gestione industriale con l’obiettivo di coniugare le esigenze ambientali con una sempre maggiore competitività
sul mercato. EniPower esercisce dal 2007 il proprio parco termoelettrico secondo il modello di business del “contratto di tolling” stipulato con
Eni SpA Divisione Gas & Power, garantendo sicurezza industriale, la massima disponibilità e flessibilità impiantistica e i migliori standard di
efficienza produttiva. Obiettivo di business è estrarre tutto il margine ottenibile tramite la valorizzazione dei propri impianti sul mercato elettrico. A ciò si risponde soprattutto con la ricerca della massima flessibilità nell’esercizio dei cicli combinati: si vuole rendere gli impianti sempre
disponibili a “modulare” il carico – e quindi la produzione – in funzione delle richieste e delle opportunità di mercato. In questo modo, si possono sfruttare i differenziali di prezzo dell’energia elettrica tra giorno e notte, per garantire sostenibilità economica alle attività di generazione
e produrre energia sempre più conveniente per tutti.
Tecnicamente, EniPower si è attrezzata per questo obiettivo con la scelta di installare i VeLoNOX, per cui la Società ha contribuito negli anni
alla sperimentazione della tecnologia con Ansaldo sui propri cicli combinati. Questi bruciatori di ultima generazione per le camere di combustione dei turbogas, caratterizzati da bassissime emissioni specifiche di ossidi di zolfo, sono funzionali a questo esercizio “flessibile”: essi
consentono, infatti, di mantenere sempre alta la temperatura nella camera di combustione – e di conseguenza i rendimenti – anche a carichi
parziali: gli impianti possono quindi marciare entro i limiti emissivi anche a carichi molto più bassi, riducendo in tal modo la soglia del “minimo
tecnico di marcia”, rispondendo al meglio alle richieste di modulazione del carico nell’erogazione di energia elettrica nel Mercato dei Servizi
di Dispacciamento (MSD). Tramite questo mercato, Terna si approvvigiona dell’energia necessaria a garantire, in tempo reale, l’equilibrio tra
produzione e consumo.
Nel 2009, l’avanzamento del programma di installazione dei VeLoNOX sui cicli combinati (che prevede l’obiettivo di disporre di essi su tutti
i cicli combinati entro il 2012) ha permesso l’ingresso in MSD delle centrali di Ravenna, Brindisi, Ferrera Erbognone e di un gruppo di produzione di Ferrara. Questo risultato è stato colto l’8 settembre 2009, in netto anticipo rispetto agli obiettivi inizialmente previsti al 2010, e si
prevede un ritorno economico molto elevato: a fronte di un investimento complessivo contenuto e a parità di costi, i margini addizionali attesi
sono significativi. L’attività di programmazione, determinazione dei prezzi e offerta sul mercato è svolta dalla sala trading elettrico di Eni Divisione Gas & Power, responsabile dell’operatività sulle borse elettriche dal loro avvio nel 2004. In EniPower, è stato creato un nuovo Centro
di Dispacciamento, localizzato a Ferrara, necessario a garantirne la corretta operatività in tempo reale. Per la sua costituzione, non si è fatto
alcun ricorso a risorse esterne, ma si sono valorizzate le risorse e le competenze disponibili in Eni.
La trasformazione dei cicli combinati EniPower da impianti di baseload a impianti modulabili è compiuta con la massima attenzione alla sicurezza degli asset e alla continuità di fornitura di vapore ai processi industriali continui coinsediati.
consolidare il valore del settore elettrico in Eni
Nuovi progetti
La competenza strategica sviluppata in EniPower nei settori termoelettrico e fotovoltaico è uno strumento utile a interventi di valorizzazione e
ottimizzazione dei patrimoni aziendali Eni, sia industriali sia di know-how e di competenze di business. Non solo EniPower persegue opportunità
di sviluppo e diversificazione delle attività nei propri siti, ma fornisce anche un patrimonio a supporto della presenza Eni nel mondo.
In Italia, nella propria installazione di Taranto, EniPower prevede di completare la costruzione, entro la fine del 2013, di una nuova centrale
termoelettrica a ciclo combinato da 240 MW: la procedura autorizzativa ai sensi della Legge 55/2002 (Autorizzazione unica) è stata avviata a marzo 2007 e il relativo iter è attualmente in corso. L’emissione del Decreto di Valutazione di Impatto Ambientale, da parte dei Ministeri
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dei Beni Culturali, è prevista nel primo semestre del 2010. L’energia elettrica totale
prodotta da EniPower a regime sarà pari a circa 28 miliardi di kWh e i volumi di gas naturale destinati alla generazione elettrica supereranno
i 5,6 miliardi di metri cubi/anno.
Inoltre, dal 1° gennaio 2010, EniPower si configurerà come toller nel contratto di conto lavorazione con la società - controllata da Eni - EniServizi (toller) della centrale di trigenerazione di Bolgiano, nel Comune di San Donato Milanese, finora gestita proprio da EniServizi. È previsto
per il 2013 un repowering della stessa centrale, volto alla produzione di energia elettrica per il mercato e al mantenimento della rete di teleriscaldamento/raffrescamento della città di San Donato Milanese.
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EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
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Enipower e le sfide dell’energia
Nel settore fotovoltaico, prosegue l’attività di realizzazione di impianti fotovoltaici commissionati da Eni Refining & Marketing per le “eco-stazioni”
di rifornimento Agip multienergy: la copertura delle pensiline con moduli fotovoltaici (nel 2009 pari a 0,493 MWp) fornisce energia a servizio
di mense, parcheggi, come già i distributori di Assago vicino Milano, quartiere Magliana a Roma e Mantova. Queste aree di servizio, esempio
concreto di un sistema energetico più integrato e sostenibile, diversificano l’utilizzo di fonti rinnovabili accanto a quelle fossili e forniscono
carburanti a bassa/zero emissione di CO2, tra cui l’idrogeno.
Cooperazione e diffusione del know-how
Ai progetti gestiti direttamente da EniPower si affiancano le attività di apporto del know-how tecnologico e specialistico a progetti di Eni Divisione Exploration & Production, come la crescita delle infrastrutture energetiche di Congo e Angola, interessati a valorizzare il gas associato allo
sviluppo di attività petrolifere. EniPower non si configurerà come operatore, ma supporta Eni nello sviluppo energetico a beneficio di comunità
e industrie locali, in Paesi in cui garantire l’energia è un elemento propulsivo verso il benessere. La Società svolge attività con contenuti prettamente tecnici, come studi di fattibilità per centrali a ciclo combinato, linee di trasmissione in alta tensione e sottostazioni di distribuzione,
oltre ad analisi dei costi di investimento e di esercizio.
Un’importante attività avviata nell’anno si ricollega agli interventi a sostegno della ricostruzione nella Provincia dell’Aquila, dopo il drammatico
terremoto dell’aprile 2009. EniPower è coinvolta nel progetto “Un ponte per l’innovazione”, definito con Protocollo di intesa tra Ministero della
Pubblica Istruzione, Università degli Studi dell’Aquila ed Eni del maggio 2009, con cui Eni intende contribuire con risorse umane, finanziarie e
strutturali alla ripresa e al rilancio delle attività di ricerca dell’Ateneo dell’Aquila, oltre che alla realizzazione di iniziative concrete per lo sviluppo
dei territori in modo autonomo e sostenibile.
Il Protocollo prevede in primis la progettazione e costruzione, a totale carico di Eni tramite Saipem, di un nuovo Centro di Ricerca nella
città dell’Aquila, con laboratori scientifici e strutture didattiche e residenziali per ricercatori e studenti. Il centro sarà ceduto a titolo gratuito da Eni all’Università, secondo una convenzione che prevede anche che Eni possa acquisire i diritti esclusivi di proprietà industriale
e/o intellettuale sui futuri risultati brevettuali conseguiti dal centro. Nel frattempo, Eni garantirà un programma di accoglienza per tre
anni in proprie strutture a laureandi, neolaureati, dottorandi e ricercatori dell’Università, anche attraverso borse di studio e contratti a
progetto nei settori dell’energia e dell’ambiente, a partire dal gennaio 2010. EniPower è in particolare impegnata, in collaborazione con
l’ateneo abruzzese, nell’elaborazione dello studio di fattibilità di un impianto di teleriscaldamento urbano per la città dell’Aquila, con
potenza termica indicativa di 120 MWt: obiettivo è garantire alla città disponibilità di energia ad alta efficienza e limitato impatto ambientale, facendo ricorso a tecnologie sostenibili. EniPower valuterà la sostenibilità tecnico-economica dell’intervento sulla scorta dello
studio preliminare di impatto ambientale in carico all’Università dell’Aquila, che analizzerà in particolare l’utenza attuale e il suo sviluppo
futuro, oltre che la disponibilità locale di biomasse. EniPower procederà così con l’identificazione della configurazione impiantistica ottimale del sistema di teleriscaldamento (centrale e rete di distribuzione) e predisporrà il business plan con l’identificazione di benefici e
ritorni economici del progetto. Se l’esito dello studio sarà favorevole, la realizzazione della centrale di teleriscaldamento sarà un’iniziativa
industriale di EniPower.
La valorizzazione della tecnologia fotovoltaica al silicio
EniPower ha in cantiere importanti progetti di costruzione di impianti di produzione di energia fotovoltaica, a supporto di differenti realtà
industriali e di servizio, come descritto di seguito: questi obiettivi, insieme a quelli di mercato, sono perseguiti grazie al consolidarsi del
ruolo di EniPower come operatore integrato nel campo fotovoltaico, grazie a interventi industriali e commerciali volti al riposizionamento
sul mercato. Mentre Eni investe nella ricerca su nuove tecnologie per l’utilizzo dell’energia solare, EniPower investe nella valorizzazione
della tecnologia al silicio, con il marchio Eurosolare: nel 2009, le linee produttive dello stabilimento di Nettuno sono passate alla produzione di celle fotovoltaiche da wafer (“fette”) di silicio di maggiori dimensioni e minori spessori, secondo l’evoluzione in atto del settore. Si
è messa così a frutto la prima fase del 2008 di riqualificazione e automazione delle linee, volta a ottenere maggiore qualità del prodotto
a fronte di minori consumi elettrici e dei prodotti chimici impiegati nei trattamenti (chemical): nel 2009, è stata invece sostituita la linea
serigrafica per disporre di una tecnologia adatta all’uso delle nuove paste serigrafiche. A integrazione della capacità produttiva dello stabilimento, EniPower ha in essere un contratto triennale per la fornitura di semilavorati. EniPower offre la realizzazione di impianti “chiavi in
mano” con potenza maggiore di 10 kWp per le piccole-medie imprese, supportata dagli incentivi del “Conto Energia” e da finanziamenti e
coperture assicurative convenzionate con Eni.
Le attività commerciali sono in fase di sviluppo grazie a un contratto d’agenzia con Eni SpA Divisione Gas & Power, volto a ottenere sinergie
con la commercializzazione di gas ed elettricità e una copertura capillare del mercato; nel 2009 è stato ulteriormente esteso l’accordo con
UniCredit Banca, finalizzato a un’offerta al pubblico per consentire il finanziamento di impianti fotovoltaici che beneficiano dei contributi di
legge del Conto Energia.
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produrre energia in modo sostenibile ed efficiente
Le energie rinnovabili
Nel luglio 2009, Eni ha siglato con il Ministero dell’Ambiente il “Patto per l’Ambiente”, volto al conseguimento degli obiettivi del pacchetto europeo “20-20 by 2020”: al suo interno, EniPower contribuisce con i propri investimenti agli obiettivi, in termini di contenimento delle emissioni di
gas serra, maggior utilizzo delle fonti rinnovabili e promozione di interventi per l’efficienza energetica. La Società è così sempre più impegnata
nelle fonti rinnovabili come fotovoltaico e biomasse, con l’obiettivo di equilibrare il proprio mix di combustibili: questa è una risposta, per il lungo
periodo, alla ricerca di alternative all’impiego di fonti fossili e, nell’immediato, allo sviluppo di strumenti per raggiungere i limiti di emissione di
gas serra imposti dal Protocollo di Kyoto. Oltre all’obiettivo ambientale, la produzione “verde” accresce la sicurezza dell’approvvigionamento
energetico e costituisce un’occasione per l’innovazione tecnologica e per lo sviluppo dell’occupazione e di nuove capacità industriali.
Si prevede l’installazione di 20,2 MWe di capacità produttiva elettrica da fonte fotovoltaica, con un risparmio energetico che sfiora i 5 ktep e
con emissioni di CO2 evitate di circa 14,7 kt. Lo sviluppo degli impianti, realizzati e manutenuti da EniPower, sulla scorta del prototipo inaugurato a Nettuno nel maggio 2008, avverrà in siti Eni italiani. L’idea di fondo di questi interventi è di valorizzare e riqualificare aree industriali
non riutilizzabili altrimenti, come vecchie discariche: in questo modo, si ottiene un miglioramento ambientale e si rende profittevole la presenza
pregressa di Eni in numerose aree industriali. La collocazione all’interno di aree industriali consente, in particolare, di sfruttare le sinergie con
la realtà produttiva esistente e la totale integrazione dell’opera all’interno del sito senza alcun impatto visivo, paesaggistico e ambientale.
In questo programma, a Mantova, è stato condotto l’iter di approvazione del progetto di un impianto fotovoltaico da 200 kWp, da realizzarsi nel
2010: dopo la richiesta preliminare alla Regione Lombardia dell’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, la richiesta di
autorizzazione è stata trasmessa alla Provincia di Mantova; il progetto è stato ritenuto definitivamente approvabile da una Conferenza di Servizi
con gli enti locali, che hanno manifestato notevole interesse alla realizzazione.
Nel petrolchimico di Brindisi, EniPower ha in cantiere la realizzazione di una centrale fotovoltaica della potenza di 6,5 MWp, per un investimento di 32 milioni di euro. Il campo fotovoltaico si articolerà su tre lotti di terreno, per un’estensione complessiva pari a circa 16 ettari, collocati
in prossimità della centrale a ciclo combinato EniPower: la realizzazione dell’opera non prevede scavi, né altre operazioni che possano interferire e inficiare le opere di recupero ambientale pregresse sulla parte di terreno interessata. Verranno utilizzati moduli fotovoltaici standard
in monocristallino e multicristrallino di produzione EniPower: le “stringhe” di moduli fotovoltaici saranno collegate a 8 cabine elettriche per la
conversione in corrente alternata dell’energia generata dai moduli, che saranno così connessi alla rete elettrica di stabilimento. La produzione annua stimata dell’impianto è di circa 10.000.000 kWh con un beneficio ambientale di circa 5.600 t/anno di emissione di CO2 evitata, se
consideriamo l’emissione specifica del “sistema Italia”.
Secondo le normative regionali vigenti in Puglia su impianti di tale potenza, EniPower ha richiesto il rilascio da parte della Regione del provvedimento di Autorizzazione Unica ai sensi del D. Lgs. 387/03: la Società ha provveduto al coinvolgimento degli enti pubblici competenti sin
dalle prime fasi di sviluppo del progetto, tramite le proprie interfacce locali e il supporto delle realtà societarie Eni presenti nel petrolchimico. Il
dialogo aperto con le amministrazioni pubbliche coinvolte ha permesso di comprendere meglio le fasi procedurali dell’istruttoria e di integrare
le esigenze del territorio nella progettazione dell’impianto. L’avvio delle attività di allestimento cantiere e realizzazione della centrale sono previste nel corso del 2010, dopo la conclusione del processo autorizzativo in corso.
Autorizzazione Integrata Ambientale
EniPower è cresciuta contribuendo allo sviluppo di un sistema energetico più sostenibile: il binomio gas naturale - ciclo combinato cogenerativo, rappresenta la “Miglior Tecnologia Disponibile” per la produzione termoelettrica da fonti fossili, secondo il concetto di “prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento” del programma europeo IPPC. Si garantisce la più elevata efficienza e un impatto ambientale complessivo
sull’ambiente molto contenuto: le risorse naturali impiegate sono essenzialmente combustibili fossili e acqua; inoltre, i cicli combinati a gas
garantiscono le minori emissioni di inquinanti per ciascun kWh prodotto e una bassa produzione di rifiuti dall’esercizio. La gestione delle acque e l’assenza di impianti di abbattimento delle emissioni assicurano di non trasferire l’inquinamento da un comparto ambientale all’altro. In
particolare, l’inquinamento atmosferico locale vede l’eliminazione delle emissioni di ossidi di zolfo e di polveri e la riduzione di quelle di ossidi
di azoto grazie alle tecnologie all’avanguardia nella combustione (bruciatori a basse e bassissime emissioni di azoto, DryLowNOx e VeLoNOX).
Infine, come già descritto, i cicli combinati a gas rappresentano il massimo contributo alla mitigazione dei rischi del cambiamento climatico
causato dai combustibili fossili climalteranti.
Lo stesso programma IPPC prevede il rilascio e il rinnovo periodico dell’Autorizzazione Integrale Ambientale (AIA) degli impianti: i gestori sono
così chiamati a conformarsi all’evoluzione dei valori limite di emissioni di inquinanti delle Best Available Techniques (BAT, cioè le migliori tecnologie disponibili su scala industriale) indicate in sede europea e specificate in Linee Guida nazionali; le autorizzazioni richiedono inoltre agli
operatori di gestire accurate campagne di monitoraggio di emissioni e scarichi, condivise con gli enti di controllo che vi partecipano anche
con interventi diretti. Nel 2009, EniPower ha ottenuto il rilascio dell’AIA relativa agli impianti esistenti dello stabilimento di Ferrara, cui ha fatto
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EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
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Enipower e le sfide dell’energia
seguito l’avvio della condivisione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) del piano di monitoraggio, Nel frattempo, sono proseguite le istruttorie della Commissione ministeriale AIA per l’autorizzazione di Taranto e di Livorno, a concludere gli iter avviati
con le domande di rilascio dell’autorizzazione inviate da EniPower nel luglio 2006. Oltre ai tre stabilimenti citati, anche gli altri siti produttivi
hanno inviato nel 2008 le richieste di rinnovo delle Autorizzazioni Integrate Ambientali e hanno in parte ricevuto, nel corso del 2009, richieste
di integrazione della documentazione.
S.E.F. ha ricevuto nel luglio 2009 il parere positivo, da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sulla congruità
del progetto di valorizzazione energetica degli off-gas, il cui completamento è previsto entro il primo semestre del 2010 e condiziona l’esercizio completo delle unità.
Oltre al necessario contributo degli enti locali, il processo autorizzativo richiede diverse fasi di confronto tra la Commissione e il gestore, in occasione di richieste di integrazione della documentazione predisposta e di specifiche audizioni: il parere tecnico finale della Commissione AIA contiene
prescrizioni di natura tecnica e gestionale, volte a garantire un programma di miglioramento complessivo dell’impatto ambientale del sito.
valorizzare le professionalità
Nello scenario di recessione che ha colpito l’economia mondiale, Eni si caratterizza per il suo costante impegno a garantire forme di lavoro
stabile e sicuro, senza incrementare il ricorso a forme contrattuali atipiche. La congiuntura richiede alle aziende di governare e guidare in
maniera sostenibile il cambiamento in atto, senza compromettere la fiducia delle proprie persone, che è un bene fondamentale per l’azienda.
L’obiettivo primario è promuovere una sempre maggiore efficienza, attraverso la ricerca di una migliore organizzazione del lavoro e di un migliore
mix professionale, con la valorizzazione del contributo di chi fa già parte dell’azienda. EniPower è stata anche nel 2009 fortemente attrattiva
nel cosiddetto processo di netting, cioè l’azione gestionale mirante all’ottimizzazione degli organici, che privilegia l’inserimento in Società di
figure provenienti dall’ambito Eni: questo intervento ha interessato in modo trasversale tutte le funzioni di linea e di staff, sia di sede sia di siti
produttivi. Il processo determina un travaso di esperienze e professionalità, che arricchiscono l’organizzazione che accoglie le nuove risorse:
si favoriscono nuovi percorsi di crescita professionale e si risponde a eventuali interessi alla mobilità geografica.
In particolare, il processo di netting è stato basilare nella creazione del centro di controllo deputato all’operatività sul Mercato dei Servizi di
Dispacciamento: organizzato su turni, è stato localizzato a Ferrara, grazie a risorse provenienti dal polo Eni di Porto Marghera.
Gli obiettivi di migliore organizzazione del lavoro e di valorizzazione professionale sono perseguiti anche con il supporto di strumenti di formazione e di coinvolgimento. Esiste un impegno specifico teso a salvaguardare e sviluppare il know-how aziendale a supporto delle strategie di
business, che si attua attraverso la formazione manageriale e professionale da un lato e lo sviluppo del Knowledge Management dall’altro.
Proseguono inoltre le iniziative finalizzate a sostenere il coinvolgimento delle persone, come la comunicazione interna sugli obiettivi aziendali
e l’introduzione di strumenti di welfare complementare e di supporto alla conciliazione tra vita privata e vita lavorativa.
[9]
Le scelte strategiche
dell’azienda sono
indirizzate ad assicurare
la Sostenibilità
dei risultati nel tempo
anche attraverso
il rafforzamento
della reputazione
e delle relazioni
con gli stakeholder.
Filo conduttore è la volontà
di mantenere rapporti
franchi e costruttivi,
con l’obiettivo di affrontare
immediatamente
eventuali problemi e
giungere sollecitamente
alla soluzione in forma
collaborativa.
il mondo delle relazioni di EniPower
il valore delle relazioni
La sostenibilità economico-sociale e ambientale caratterizza il comportamento
responsabile di EniPower verso gli stakeholder. EniPower svolge le proprie attività di produzione e commercializzazione
secondo modalità che garantiscano, in
ogni momento, la sicurezza e la salute di
dipendenti, contrattisti e clienti, l’integrità
degli asset, la salvaguardia dell’ambiente,
la tutela dell’incolumità pubblica e il miglioramento della qualità della vita delle
comunità in cui opera.
Per la realizzazione di questi obiettivi organizzativi, sociali, ambientali ed economici,
EniPower si confronta con i propri stakeholder,
sia a livello globale sia locale, sui benefici e
gli impatti delle proprie attività e si impegna
a dar loro conto delle proprie performance,
delle azioni intraprese e delle scelte industriali
effettuate, nel breve e nel lungo periodo.
Ciò avviene, oltre che attraverso il Bilancio
di Sostenibilità e le Dichiarazioni Ambientali
dei siti registrati EMAS, anche attraverso il
sito internet della Società.
In queste pagine, oltre che nelle sezioni relative a fornitori e clienti, persone e
tutela di salute e sicurezza, sono riportati
prospetti sintetici delle principali relazioni intrattenute da EniPower con i propri
stakeholder. Nell’ambito di queste relazioni, EniPower non partecipa a iniziative
volte a ottenere premi e riconoscimenti.
gli stakeholder di EniPower – le relazioni con le istituzioni
Stakeholder
Ambito/Tema
Processi autorizzativi per la realizzazione
e l’esercizio degli impianti termoelettrici
– procedure di Valutazione di Impatto
Ambientale e di Autorizzazione Integrata
Istituzioni ed enti di controllo Ambientale
centrali
Sviluppo fonti rinnovabili per “Patto per
l’Ambiente” siglato da Eni e Ministero
dell’Ambiente
Cooperazione internazionale e nazionale (L’Aquila)
Attori/Azioni
Collaborazione tra Eni, funzioni centrali EniPower e responsabili dei siti produttivi EniPower, nel pieno rispetto
del Codice Etico e del Modello 231 nelle relazioni con
la Pubblica Amministrazione
Supporto da parte delle funzioni tecniche di EniPower a
iniziative promosse da Eni con Ministeri e Università
Supporto da parte delle funzioni tecniche di EniPower a
iniziative promosse da Eni con Ministeri e Università
Processi autorizzativi per la realizzazione e Collaborazione tra Eni, funzioni centrali EniPower e rel’esercizio degli impianti fotovoltaici
sponsabili dei siti produttivi EniPower, nel pieno rispetto
del Codice Etico e del Modello 231 nelle relazioni con
Istituzioni ed enti di controllo
Monitoraggio degli impatti ambientali e piani la Pubblica Amministrazione
locali
di risanamento della qualità dell’aria
Stipula di accordi volontari da parte di EniPower con le
società coinsediate nei siti produttivi per la registrazione
EMAS di comparto
Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas
Partecipazione a procedure di consulta- Partecipazione delle funzioni competenti di EniPozione e gruppi di lavoro
wer, in collaborazione con quelle di Eni, in relazione
ai temi proposti
Predisposizione dei progetti e delle relative schede di
Riconoscimento dei Certificati Bianchi
valutazione dei risparmi, da parte di EniPower, per la
presentazione da parte di Eni Divisione Gas & Power,
titolare dei Titoli di Efficienza Energetica
Terna
Manutenzioni degli elettrodotti
Vincolo alla funzionalità degli impianti
Prova di riaccensione della rete elettrica Partecipazione delle centrali EniPower, con le funzioni
tecniche centrali e di sito produttivo
Tavoli tecnici di sviluppo normativo con
Assoelettrica e Confindustria
Associazioni di categoria
Associazioni del settore fotovoltaico
a livello centrale
Manifestazioni con accesso agli impianti
Dialogo e comunicazione
Collettività, Associazioni
ambientaliste e di cittadini,
Associazioni di categoria a
livello locale, enti pubblici
e Onlus
Sicurezza degli impianti, gestione delle
emergenze, tutela della salute e incolumità pubblica
Monitoraggio degli impatti ambientali,
tutela della biodiversità
Sviluppo socio-economico, sponsorizzazioni
e attività no-profit, donazioni
[ 12 ]
Partecipazione di EniPower con le funzioni competenti,
in relazione ai temi proposti
Partecipazione di EniPower come socio
Collaborazione tra funzioni centrali EniPower e responsabili dei siti produttivi EniPower
Pubblicazione periodica delle Dichiarazioni Ambientali
dei siti registrati EMAS
Svolgimento periodico di esercitazioni comuni con le società
coinsediate nei siti produttivi e con gli enti esterni
Stipula di convenzioni da parte di EniPower per la
gestione delle reti di centraline di monitoraggio della
qualità dell’aria
Proposte da parte di EniPower, approvate da Eni secondo la
gestione coordinata dell’esposizione del marchio Eni
le relazioni con le
istituzioni e il mondo
associativo
le relazioni istituzionali
Nei processi autorizzativi, nella realizzazione e nell’esercizio di impianti termoelettrici e fotovoltaici, intervengono stakeholder
istituzionali a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale. Per quanto riguarda il
business elettrico, si tratta di enti italiani;
mentre il settore fotovoltaico intrattiene
relazioni anche con numerose istituzioni
estere. EniPower adotta principi di trasparenza e fattiva collaborazione nei rapporti
con le istituzioni, la pubblica amministrazione e le associazioni di categoria, nel
pieno rispetto di leggi, regolamenti, Codice
Etico e Modello 231, con particolare attenzione al rispetto delle procedure di comunicazione esterna (tracciabilità, verifica,
controllo).
Nell’attività termoelettrica, le relazioni con
le istituzioni riguardano in particolare gli
aspetti ambientali dei processi autorizzativi
e di controllo. Ciò determina relazioni frequenti con attori politico-amministrativi e
con enti regolatori: data la “taglia” degli impianti, i processi autorizzativi di nuove centrali e il rinnovo delle Autorizzazioni Integrate Ambientali sono gestite a livello statale,
ma i procedimenti di VIA e AIA coinvolgono
tutti gli enti, dai Ministeri dell’Ambiente e
dello Sviluppo Economico fino ai Comuni
interessati. Il processo autorizzativo richiede diverse fasi di confronto tra la Commissione e il gestore, in occasione di richieste
di integrazione della documentazione predisposta e di specifiche audizioni: EniPower segue le attività con le proprie funzioni
deputate allo sviluppo dei nuovi progetti e
alla gestione HSE, insieme ai responsabili
della gestione degli stabilimenti interessati; un ruolo di supporto, utile a garantire
una visione di insieme sulle attività Eni, è
svolto dalle funzioni Eni di relazione con
le istituzioni. Un coinvolgimento inclusivo
favorisce la costruzione del consenso, migliora i processi decisionali e aiuta a ridurre
i conflitti fra i diversi portatori di interesse:
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
in particolare, si ascoltano le esigenze di
miglioramento espresse dalle popolazioni e
si interviene con soluzioni utili a mitigare
l’impatto globale in contesti industriali.
Un caso particolare di modello di cooperazione e sviluppo con istituzioni locali riguarda S.E.F., che ha firmato il 22 gennaio 2009 un accordo volontario con Comune
e Provincia di Ferrara e con Regione Emilia
Romagna. L’accordo ha come finalità l’ulteriore riduzione dell’impatto ambientale
dovuto a emissioni inquinanti: S.E.F. è impegnata nei test dei nuovi bruciatori VeLoNOX, utili a rispettare, con la messa a regime dei cicli combinati, il limite concordato
di concentrazione nei fumi di combustione
non superiore a 40 mg/Nm3 di NOX.
In generale, a livello locale, EniPower
partecipa alle attività delle Associazioni
provinciali degli Industriali, ai tavoli tecnici promossi dalle ARPA locali (gli enti di
controllo sui temi ambientali) e alla stesura
e gestione dei protocolli di intesa dei siti
multisocietari.
La realizzazione dei nuovi campi fotovoltaici destinati alla produzione di energia
“verde” coinvolge enti locali, con Conferenze di Servizi e tramite provvedimenti di
Autorizzazione Unica secondo la normativa
di promozione delle fonti rinnovabili. EniPower opera così il coinvolgimento degli enti
pubblici competenti sin dalle prime fasi di
sviluppo del progetto, tramite le proprie interfacce locali e il supporto delle realtà Eni
presenti nei poli industriali.
la relazione con gli
organismi non governativi
e le associazioni
EniPower è coinvolta, anche con incarichi
direttivi attribuiti al proprio top management, nelle attività dell’associazione di
[
il mondo delle relazioni di EniPower
categoria ASSOELETTRICA, Associazione
Nazionale delle Imprese Elettriche che riunisce circa 150 imprese – tra produttori,
consumatori, grossisti e autoproduttori –
che operano nel mercato libero assicurando circa il 90% dell’energia elettrica nazionale (come da sito web ufficiale). EniPower
fornisce in particolare il proprio contributo
nello sviluppo delle normative tecniche
inerenti la struttura del mercato elettrico,
la definizione delle migliori tecnologie, la
promozione della cogenerazione, le autorizzazioni ambientali e l’applicazione del Protocollo di Kyoto. La Società partecipa altresì
ai processi di consultazione e ai gruppi di
lavoro promossi dall’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas e da Confindustria.
Il settore fotovoltaico di EniPower, è membro dell’associazione di categoria GIFI
(Gruppo Italiano Imprese Fotovoltaiche,
aderente all’ANIE-Confindustria), fornendo
prova di riaccensione della rete elettrica nazionale
Nella mattinata di domenica 24 maggio 2009, EniPower è stata protagonista di un’innovativa prova di riaccensione della rete elettrica nazionale.
Ogni anno, Terna effettua con i gestori delle centrali elettriche prove di riaccensione destinate a rialimentare la Rete di Trasmissione Nazionale (RTN)
in caso di black-out: l’obiettivo è testare le procedure automatiche e manuali che consentono di ripristinare le normali condizioni di alimentazione
delle utenze a seguito di un disservizio esteso (black out), al fine di minimizzare i disagi alla popolazione. Tali operazioni sono riportate nel Piano di
Riaccensione della RTN, definito e gestito da Terna. In tale piano, il ruolo principale è tipicamente affidato alle centrali idroelettriche, in quanto – per
caratteristiche tecniche intrinseche – risultano le più idonee alla regolazione della frequenza di rete. La procedura prevede che le centrali idroelettriche
lancino tensione sulla rete in modo tale da permettere il successivo riavviamento delle centrali termoelettriche. EniPower ha partecipato nell’ottobre
del 2009 a una di queste prove con la propria centrale di Mantova.
Nel maggio 2009, la centrale di Ferrara ha partecipato con successo a una prova di diverso tipo, con cui Terna ha voluto, per la prima volta in Italia,
testare la potenzialità di centrali a ciclo combinato di nuova generazione a svolgere il compito di rialimentazione della RTN, svolgendo le funzioni tipicamente richieste a una centrale idroelettrica. Questa prova è stata concordata tra Terna ed EniPower, a fronte della funzionalità implementata in alcune
macchine della propria flotta per cui, in caso di emergenza (crisi della RTN) un ciclo combinato viene dedicato alla salvaguardia dei processi delle
società coinsediate (raffinerie e petrolchimici, siti a rischio di incidente rilevante), mentre il resto della produzione elettrica sostiene la rete nazionale.
Una prova di questo genere, di elevata criticità e valore strategico, è stata un sicuro riconoscimento al valore della tecnologia EniPower.
Il test è stato eseguito utilizzando la turbina a gas di uno dei due gruppi di produzione di S.E.F., ancora in fase di collaudo. È stato così possibile
condurre una prova che ha richiesto manovre non standard per le nostre centrali, che non sono predisposte per lanciare tensione su una rete non
alimentata. La prova di riaccensione ha coinvolto porzioni di rete a 380 kV e a 132 kV nel territorio della città di Ferrara e Provincia e ha richiesto una
programmazione con largo anticipo, per concordare le fermate di numerose utenze civili e industriali. La sequenza delle manovre condotte ha visto: il
rifiuto di carico, che ha portato la turbina a gas in regolazione di frequenza ad alimentare i propri ausiliari, il lancio di tensione su una porzione di rete
elettrica disalimentata (isola) e infine la regolazione della frequenza dell’isola, su cui sono stati progressivamente collegati carichi da 5 e 15 MW.
A testimonianza della complessità della prova, si sottolinea il numero e la rilevanza delle strutture che sono state coinvolte. In EniPower hanno dato il
loro contributo 7 tecnici delle unità di Produzione e Servizi Tecnici di sede, mentre la centrale S.E.F. ha mobilitato tutto il suo personale: fondamentale
la definizione dei criteri di successo, di determinazione del numero di tentativi e di azioni correttive compatibili con la ristretta finestra temporale a
disposizione. In preparazione della prova, è stato importante anche il ruolo tecnico svolto da CESI, che ha effettuato simulazioni delle prestazioni
attese dal ciclo combinato, in relazione al cavidotto ad alta tensione che collega la centrale alla RTN: i rischi da gestire erano i possibili problemi di
isolamento elettrico delle apparecchiature a seguito dell’innalzamento dei livelli di tensione. Durante la prova, sono stati poi presenti anche tecnici di
Ansaldo Energia, costruttore delle turbine a gas. Per quanto riguarda gli enti gestori della RTN, il Centro Operativo Alta Tensione di Bologna di Enel
Distribuzione si è occupato dei distacchi delle utenze, mentre il Centro Nazionale di Controllo di Terna, il Centro Ripartizione di Firenze di Terna e il
Centro di Teleconduzione Impianti Dolo di Terna hanno svolto il loro ruolo legato al governo delle sottostazioni elettriche distribuite sul territorio di
Ferrara. Infine, va ricordato il ruolo nella conduzione generale dei piani di riaccensione dell’Area Operativa Trasmissione di Firenze e dell’Unità Analisi
di Esercizio e Unità Protezione, Controllo e Monitoraggio della Direzione Dispacciamento e Conduzione di Terna.
[ 13 ]
le relazioni
con l’azionista Eni
EniPower è una realtà industriale, la cui mission nel settore termoelettrico prevede di
produrre servizi (energia elettrica e utilities)
con la massima efficienza e affidabilità, cui si
affiancano obiettivi di diffusione del know-how
e di diversificazione delle fonti di produzione.
Gli obiettivi sono perseguiti in particolare con
nuovi progetti e con azioni di cooperazione in
Eni e sul territorio. Da tutti questi punti di vista, come anche per alcuni aspetti del settore
fotovoltaico, la relazione con l’azionista unico
Eni è determinante.
Ad esempio, Eni approva il piano investimenti,
mentre la gestione industriale in tolling delle
centrali termoelettriche prevede una relazione
complessa e stretta tra il toller Eni Divisione
Gas & Power e il tollee EniPower. Gas & Power
si occupa delle strategie di carattere economico-commerciale e fornisce quindi le direttive
per la programmazione delle produzioni sul
medio-lungo termine: EniPower è responsabile
delle gestione tecnica e della programmazione di breve termine. L’esercizio delle centrali
da parte di EniPower avviene secondo criteri
di ottimizzazione dei costi e di ricerca della
massima affidabilità degli impianti: la riduzione
del numero delle accidentalità permette infatti
alla Società di sfruttare al meglio i bonus del
contratto di tolling, basato su un canone corrisposto da Gas & Power a copertura dei costi
di produzione e a remunerazione del capitale
investito. L’operatività di EniPower sul Mercato
dei Servizi di Dispacciamento rende Terna l’interlocutore principale a livello tecnico.
Sempre nella produzione di energia elettrica,
risultano importanti stakeholder i soci terzi di
S.E.F. (E.G.L.) e di EniPower Mantova (TEA).
Un caso a parte riguarda la fornitura di vapore
e utilities ai processi industriali coinsediati, descritti nella sezione dedicata ai clienti: si tratta
nel complesso di forniture sostanzialmente
costanti a un mercato captive.
La relazione con le altre due Divisioni Eni è
importante per EniPower per sfruttare le sinergie industriali e valorizzare il proprio ruolo,
in un caso come apportatore di know-how
specialistico termoelettrico e nell’altro come
operatore nel campo fotovoltaico. Nello sviluppo
di nuove infrastrutture energetiche africane,
Eni Divisione Exploration & Production affida
ai tecnici EniPower analisi di dettaglio di remuneratività degli investimenti e sullo sviluppo della regolamentazione della distribuzione
dell’energia elettrica in Congo e Angola. Eni
Divisione Refining & Marketing è importante
come committente per la realizzazione delle
pensiline fotovoltaiche nelle proprie stazioni di
rifornimento. Eni nel suo complesso è inoltre un
importante tramite verso le istituzioni: esempi
significativi sono il coinvolgimento in accordi
con il Ministero dell’Ambiente (il “Patto per
l’Ambiente” firmato nel luglio 2009) e con il
Ministero della Pubblica Istruzione (“Un ponte
per l’innovazione” per L’Aquila).
gli stakeholder di EniPower – le relazioni con l’azionista e i soci terzi
Stakeholder
Ambito/Tema
Attori/Azioni
Piano di investimenti, crescita del valore Predisposizione del Piano industriale sull’orizzonte quadegli investimenti, riduzione dei costi /effi- driennale grazie alla collaborazione delle funzioni compecientamento e utile netto reinvestito
tenti Eni ed EniPower, con approvazione del piano di investimenti e monitoraggio delle iniziative rilevanti effetContratto di tolling: affidabilità degli im- tuati da Eni secondo i calendari dei cicli di pianificazione
pianti, incremento della flessibilità di eser- e consuntivazione
cizio degli impianti e fermate opportunisti- Strategie di carattere economico-commerciale in capo a
che, remunerazione a copertura del ca- Gas & Power, che fornisce le direttive per la programmapitale investito e dei costi di produzione zione delle produzione sul medio-lungo termine; EniPower
responsabile delle gestione tecnica e della programmazioa eccezione del combustibile
Conformità legislativa alle norme volonta- ne di breve termine
rie e alle Linee Guida aziendali
Azionista Eni / Eni
Sostenibilità della gestione finanziaria, Attività di Internal Audit svolta da Eni e audit tecnici HSEQ
Divisione Gas & Power
integrità e attendibilità delle informazio- svolti da EniPower, secondo programmazione condivisa
dai vertici societari
ni finanziarie
Perseguimento degli obiettivi delle Aree di Collaborazione delle competenti funzioni Eni ed EniPower,
Miglioramento di Sostenibilità
secondo i calendari della chiusura di Bilancio di Esercizio
Individuazione delle iniziative di Piano Industriale, con la
Sinergie industriali per valorizzare il know- collaborazione delle funzioni di pianificazione, HSEQ e techow elettrico e sviluppare fonti rinno- niche di Eni ed EniPower
vabili
Collaborazione delle funzioni tecniche Eni ed EniPower
Ruolo di ESCO (Energy Service Company) nel
meccanismo dei Certificati Bianchi
Presentazione da parte di Eni all’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas dei risparmi energetici conseguiti da parte di EniPower
Soci Terzi
(EGL e TEA)
[ 14 ]
Redditività degli impianti
Relazione gestita da funzioni competenti di EniPower,
deputate ad esempio alle comunicazioni periodiche di
contenuto economico
contributi tecnici in processi di consultazione e gruppi di lavoro, di ISES ITALIA
(International Solar Energy Society) e di
EPIA (European Photovoltaic Industry Association), di cui è socio fondatore. EniPower ha in particolare in cantiere l’iscrizione
all’associazione PV Cycle, volta a rendere
l’industria fotovoltaica “doppiamente verde”, attraverso il recupero dei moduli fotovoltaici e il riciclo della maggior parte dei
materiali costitutivi.
la registrazione EMAS
del comparto polo
petrolchimico di Ravenna
Questo progetto rappresenta la naturale
confluenza di una serie di accordi volontari
tra aziende ed enti locali, iniziati nel 1992
con la “Convenzione tra la società EniChem
e il Comune di Ravenna in tema di ecologia”
e proseguiti con il “Protocollo di Intesa fra
Comune di Ravenna, Provincia di Ravenna
e le società operanti all’interno dell’area ex
stabilimento EniChem al fine della limitazione dell’impatto ambientale proveniente dal
complesso delle attività svolte nell’area”.
All’inizio del 2005, è intervenuto il “Protocollo di Intesa per la certificazione ambientale delle aziende dell’area chimica e industriale ravennate”, sottoscritto da Regione
Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Ravenna, Organizzazioni Sindacali,
Associazione degli Industriali, Associazione
Piccola Industria e Camera di Commercio,
con l’adesione di 16 società. Scopo iniziale
di quest’ultimo protocollo è quello di diffondere le certificazioni ambientali (ISO 14001
ed EMAS) e ottenere la registrazione EMAS
del distretto produttivo ravennate. A questo
scopo, le società sottoscrittrici dell’accordo
hanno costituito un’associazione denominata “EMAS Ravenna”: nel 2010 è prevista
la registrazione EMAS dell’Associazione e
attualmente si sta elaborando la Dichiarazione Ambientale dell’associazione con
i dati aggiornati al 2009. Nel frattempo è
stato elaborato e diffuso il Report Ambientale con dati aggiornati al 2007, nonché
sono state attivate iniziative di informazione
verso i portatori di interesse locali, anche
tramite un forum sul sito web della Provincia di Ravenna.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
il mondo delle relazioni di EniPower
[ 15 ]
i rapporti con il territorio
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ipsum
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le iniziative
sul territorio
le relazioni con gli
stakeholder
La mission di EniPower prevede tra gli obiettivi
prioritari il mantenimento del migliore rapporto con le amministrazioni e con le comunità
dei territori di insediamento delle sue centrali
termoelettriche e dello stabilimento di produzione di pannelli fotovoltaici. La presenza sul
territorio è un valore sostenuto da EniPower
prima di tutto generando lavoro e gestendo gli
impianti alla ricerca della massima efficienza
e del minimo impatto ambientale, oltre che
garantendo la tutela dei lavoratori e l’incolumità delle popolazioni. Oltre a questi principi
basilari, EniPower ha sempre posto molta
attenzione al rispetto del territorio ospitante,
anche cercando di contribuire allo sviluppo
sociale tramite la promozione di eventi culturali e iniziative a sostegno di opere pubbliche.
La Società considera gli investimenti a favore delle comunità come parte integrante del
rapporto con il territorio e della conduzione
del business a livello locale, nella convinzione
che uno sviluppo equilibrato del contesto in
cui opera sia elemento indispensabile per la
Sostenibilità stessa della sua presenza.
Il processo autorizzativo del nuovo progetto di Taranto
Un esempio concreto del modo in cui EniPower gestisce le relazioni con gli stakeholder
durante i processi autorizzativi si riferisce al
sito di Taranto: il progetto di realizzazione di
un nuovo ciclo combinato EniPower entro la
fine del 2013 è correlato al progetto di potenziamento della connessa raffineria di Eni.
In questo quadro, lo stabilimento di Taranto,
negli ultimi anni, è stato oggetto di una particolare attenzione da parte delle istituzioni
locali e di alcune associazioni ambientaliste
locali. La critica mossa nei confronti di EniPower ha riguardato in particolar modo due
aspetti: il livello attuale di inquinamento della
centrale termoelettrica, percepito come insostenibile da parte del territorio tarantino, e
la dimensione della nuova centrale proposta
[ 16 ]
dall’azienda, considerata eccessiva rispetto
alle reali esigenze del sito industriale.
Tali critiche hanno avuto, talvolta, un notevole risalto sulla stampa locale, con il rischio,
immediatamente percepito, di condizionare
in modo irreversibile tutta l’opinione pubblica
locale, appiattendola sulle stesse posizioni
critiche.
Le azioni di risposta messe in atto da EniPower sono state indirizzate sia verso le istituzioni locali, sia verso l’intero territorio tarantino: è stato determinante il contributo di varie
unità aziendali, sia EniPower, sia Eni, legate
al management centrale e locale, oltre che
specificamente preposte alla comunicazione
esterna. Lo stabilimento EniPower ha sottoscritto nell’aprile 2008, insieme alle principali
industrie del territorio e a tutte le istituzioni
locali e nazionali, un Accordo di Programma
con la finalità di garantire una valutazione
unitaria e integrata per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ai diversi gestori. E’ così stata immediatamente dimostrata
l’esiguità dell’impatto ambientale della centrale termoelettrica rispetto all’insediamento
industriale complessivo. Il vertice aziendale
ha incontrato più volte le istituzioni locali (Comune, Provincia e Regione) per rispondere
alle domande riguardanti l’investimento proposto da EniPower, mentre il responsabile
del sito produttivo ha incontrato più volte le
associazioni ambientaliste locali, per correggere alcune erronee informazioni riguardanti
l’investimento, riportate sulla stampa locale.
Infine, è stata acquistata un’intera pagina di
diversi quotidiani locali, per comunicare le
ragioni delle scelte progettuali relative all’investimento.
L’efficacia delle azioni poste in essere è stata
verificata dall’immediato abbassamento dei
toni da parte di chi esprimeva le posizioni più
critiche.
L’iniziativa di vendita del sito produttivo Eni di Livorno
Il 2009 è stato un anno difficile per l’intero
sito produttivo Eni di Livorno: già nel mese di
le iniziative di
comunicazione esterna
EniPower è da sempre impegnata nell’organizzazione e promozione di manifestazioni e incontri, che contribuiscono a diffondere una cultura più corretta sul mondo
dell’energia e sulle proprie attività. La comunicazione verso il proprio territorio è in
particolare supportata dalle Dichiarazioni
Ambientali delle centrali registrate EMAS:
con gli aggiornamenti annuali, i siti descrivono le proprie performance ambientali e
si impegnano in piani triennali di miglioramento.
Anche nel 2009, gli stabilimenti EniPower
hanno accolto scolaresche, gruppi universitari, investitori, imprese estere del settore, delegazioni straniere e personale di
altre Società Eni. Mediante prenotazione,
ogni cittadino, associazione o comitato può
accedere a visite guidate degli impianti con
il personale della centrale: ciò avviene in
particolare durante la manifestazione della
“Giornata Nazionale dell’Energia Elettrica”,
promossa da ASSOELETTRICA sull’uso efficiente dei combustibili fossili, il contenimento degli impatti ambientali e la crescita delle fonti rinnovabili. Il 3 ottobre 2009,
EniPower ha aperto le porte delle sua centrale di Brindisi, quella della controllata
S.E.F. di Ferrara, e ha supportato EniServizi
nell’apertura della centrale di trigenerazione di Bolgiano (Comune di San Donato
Milanese), in vista della cessione del ramo
di azienda a EniPower nel gennaio 2010.
L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione,
ha lo scopo di favorire la conoscenza delle
strutture industriali EniPower che operano
sul territorio e di testimoniare, nel contesto della comunità locale, gli sforzi continui
dell’azienda verso la Sostenibilità. Nell’insieme, fra studenti, autorità e cittadini, è
stata registrata la partecipazione di quasi
1.000 persone che hanno visitato gli impianti di produzione.
Le “Giornate delle Rinnovabili” è invece il
tradizionale appuntamento di aprile per le
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
il mondo delle relazioni di EniPower
svolta una ricerca di mercato sul fotovoltaico affidata al Politecnico di Milano, che
prevede la presentazione di un documento
finale nella primavera 2010.
Le attività svolte nel Comune di Brindisi
hanno interessato iniziative in campo culturale, come il sostegno alla stagione di prosa
e balletto del Teatro Verdi di Brindisi.
le donazioni
scuole e i simpatizzanti delle energie rinnovabili: organizzato sotto l’egida dell’ISES
Italia (International Solar Energy Society),
avvicina gli studenti e il pubblico alla conoscenza delle tecnologie e delle potenzialità
dei sistemi fotovoltaici, eolici, etc. In un panorama italiano di circa 150 impianti, EniPower ha aperto il 17 e 18 aprile 2009 le
porte del proprio impianto di produzione di
Nettuno. La partecipazione viva e interessata di cittadini, scolaresche e di un gruppo
di rappresentanti dell’ordine degli ingegneri
di Roma ha portato il numero di visitatori a
sfiorare le 500 unità.
La spesa complessiva del 2009 è stata pari
a circa 45 mila euro.
le sponsorizzazioni
I principali interventi infrastrutturali e culturali sono promossi da EniPower attraverso accordi di collaborazione con istituzioni
comunali. Questi accordi sono stati stipulati con i Comuni interessati dai nuovi
cicli combinati: a oggi sono attivi quelli
con i Comuni di Brindisi, Ferrera Erbognone, Sannazzaro de’ Burgondi e Ravenna.
Anche nelle altre realtà locali, EniPower
promuove forme di sostegno economico a
iniziative culturali, sportive, sociali e di tutela del patrimonio artistico. A fronte di tali
attività nel 2009 sono stati spesi 245 migliaia di euro.
A Ravenna, prosegue in particolare di anno in anno il proficuo accordo di collaborazione tra EniPower e il Comune, volto agli
aspetti culturali e ricreativi. Sotto l’egida
dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna, EniPower ha contribuito
fra l’altro all’allestimento di alcune manifestazioni culturali di portata nazionale: le
“Conversazioni Ravennati”, confronto ideale fra filosofi del passato e contemporanei,
la stagione di prosa del Teatro Alighieri, la
mostra “L’artista viaggiatore”, compendio
di opere pittoriche di artisti che hanno ritratto luoghi e culture lontane dalle nostre
quando viaggiare aveva un senso diverso
rispetto a quello attuale, la manifestazione
di rilevanza europea “Ravenna Jazz Festival”, tradizionale incontro annuale di esponenti importanti del panorama jazzistico
odierno, e la mostra “Otium Ludens” che
ha raccolto circa 170 reperti recuperati dagli scavi di ville marittime e rustiche
dell’antica Stabie sepolta dall’eruzione del
Vesuvio del 79 dopo Cristo. È stata inoltre
Le donazioni effettuate da EniPower nel
2009 si riferiscono a tre principali ambiti. A
Taranto si è provveduto a elargire un contributo a favore dell’organizzazione Onlus
Social Point, che ha la mission di assistere
e formare ragazzi bisognosi e disadattati
residenti nella Provincia. A Ravenna è stato devoluto un contribuito all’arcidiocesi di
Ravenna, finalizzato alla realizzazione del
volume “La Lova” che compendia le tradizioni del carnevale locale. Infine, a Mantova, oltre al contributo alla sezione provinciale dell’AVIS, EniPower ha contribuito a
sostenere le numerose iniziative benefiche
e sociali della Parrocchia di Santa Maria
dei Miracoli.
partnership per la
formazione
A Ravenna, è stato organizzato il corso ITFS
per le figure di tecnico superiore per l’ambiente, energia e la sicurezza in azienda.
Si tratta di un’iniziativa della locale Associazione degli Industriali per formare profili
altamente specializzati sulle tematiche HSE
e di risparmio e produzione energetica, che
possano rispondere al fabbisogno professionale espresso dal nostro sistema industriale. L’iniziativa si sviluppa in partnership con la rete di istituti tecnici superiori
della Provincia di Ravenna e con la facoltà di scienze ambientali dell’università. La
collaborazione di EniPower consiste nella
disponibilità per attività di docenza e per
accogliere personale in stage. Il primo ciclo formativo, chiuso a inizio 2009, è stato
strutturato con 540 ore di lezione e 400
di stage, coinvolgendo 22 candidati; a fine
2009 è iniziato il secondo ciclo formativo,
strutturato in 1.000 ore di formazione (di
cui 400 di stage), il cui completamento è
previsto per luglio 2010.
[ 17 ]
gennaio il verbale di accordo firmato fra Eni
e Sindacati aveva evidenziato per la Rraffineria Eni di Livorno uno scenario nel quale
non erano previsti investimenti di sviluppo.
Sempre di gennaio 2009 è la notizia secondo cui Eni poneva in vendita la Raffineria,
incaricando la Royal Bank of Scotland come
advisor per sondare il mercato in cerca di
acquirenti, indicendo un bando per raccogliere manifestazioni di interesse.
Le istituzioni locali hanno appreso con preoccupazione la notizia e subito sono nate
iniziative volte a cercare garanzie dal punto
di vista occupazionale: all’inizio di febbraio, i Sindaci di Collesalvetti e Livorno hanno indirizzato una lettera al Presidente del
Consiglio, chiedendo al Governo un incontro
sulla vicenda. Negli stessi giorni, i lavoratori
annunciavano la prima iniziativa di sciopero.
A metà febbraio 2009 sono stati dieci i soggetti che si sono fatti avanti, manifestando
interesse per la possibile acquisizione del
sito di Livorno.
A seguito dell’iniziativa avviata da Eni per la
cessione della raffineria, anche EniPower in
aprile ha affidato il mandato per condurre
congiuntamente le trattative di cessione della centrale di Livorno, coinvolta nel progetto
complessivo. I mesi di aprile e maggio sono
stati quindi stati caratterizzati da iniziative di
protesta da parte dei lavoratori, culminate
con una manifestazione a Roma.
Il processo di trattativa per la vendita è proseguito sino a tutto il mese di luglio, quando
il parco dei possibili acquirenti si è ristretto a due, l’API e un fondo di investimento
americano. A fine agosto, le indiscrezioni di
stampa davano Eni vicinissima a un accordo
con il fondo di investimento di Gary Klesh.
Di fronte a questa possibile soluzione, si è
costituita da parte dei lavoratori una forte
opposizione, culminata a settembre con una
“serrata” agli ingressi dello stabilimento,
che, impedendo di fatto l’ingresso di materie
prime e l’uscita dei prodotti, ha comportato una fermata totale di tutti gli impianti per
quasi 11 giorni.
Lo stato di agitazione è stato sbloccato a seguito dell’incontro del 18 settembre, con il
quale Eni fissava le garanzie e gli impegni in
caso di effettiva cessione degli impianti: tuttavia, il proseguimento della trattativa non
ha consentito di ottenere un’offerta adegua-
[ 18 ]
ta per l’intero pacchetto. Di conseguenza, il
2 ottobre 2009 è stato annunciato il definitivo fallimento della trattativa e il 6 ottobre
Eni ha concluso la procedura di vendita. In
questo modo si è ritornati alla gestione ordinaria del sito e la centrale di Livorno rimarrà
nel perimetro aziendale di EniPower, senza
che al momento siano previsti cambiamenti
rispetto a tale assetto.
il coinvolgimento delle
comunità e la conoscenza
del territorio
L’impegno di EniPower verso questi obiettivi prosegue nel tempo, in primo luogo con
consolidati accordi e convenzioni pluriennali,
stipulati con i Comuni ospitanti in fase di insediamento delle attività: si spazia da iniziative
infrastrutturali, culturali, sociali e benefiche
alla partecipazione, a Ferrera Erbognone, alle attività della commissione comunale di alta
sorveglianza sugli aspetti ambientali, in cui sono
presenti esponenti scientifici, politici e comitati
delle realtà territoriali. Sempre a Ferrera Erbognone, la convenzione socio-urbanistica con
il Comune ha visto nel 2009 l’erogazione di
contributo di 258.000 euro per il recupero di
due abitazioni di proprietà del Comune a uso
civile per famiglie disagiate, individuate con
un bando comunale; è stato inoltre erogato
un identico contributo, in attesa dal 2008, per
un centro sportivo polifunzionale con costruzione già avviata.
EniPower ha inoltre sottoscritto negli anni, a
Ferrara, Mantova e Ravenna, accordi di programma e protocolli d’intesa per la registrazione EMAS “di comparto”, con l’obiettivo di un
programma di miglioramento complessivo della
compatibilità ambientale dei poli industriali e
tecnologici. L’impegno di Ravenna è descritto
nel dettaglio in queste pagine.
La Società esamina inoltre di volta in volta
proposte e richieste di comunicazione, sponsorizzazione e donazione, proposte dal territorio, che si inquadrino nella logica indicata da
Eni e nel limite del budget disponibile per ogni
insediamento. I progetti vengono sottoposti ad
approvazione di Eni, approccio che garantisce
una gestione coordinata centralmente delle
modalità di esposizione del marchio Eni tramite le sue Divisioni e Società.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
il mondo delle relazioni di EniPower
[ 19 ]
il rapporto con i clienti,
i consumatori e i fornitori
il mercato
del fotovoltaico
valorizzare la sostenibilità
per clienti e consumatori
Nell’odierna attività di EniPower, il rapporto
con clienti e consumatori è tratto specifico
del settore fotovoltaico: nell’attività elettrica
rimane invece solo la gestione dei “clienti
di sito”. Fondamentale per EniPower è in
ogni caso il concetto di tutela ambientale,
intesa come caratteristica peculiare dei
prodotti e dei servizi offerti: oltre ai moduli
fotovoltaici, questo impegno si ritrova nella
fornitura di utilities per i poli industriali (vapore tecnologico, acque industriali e aria
compressa).
Per EniPower, la sostenibilità nelle attività
commerciali non significa soltanto offerte
“verdi”, ma anche e soprattutto qualità dei
prodotti, tutela delle persone e del loro lavoro
in azienda e lungo la catena della fornitura,
in Italia e ovunque nel mondo, promozione
del territorio e innovazione, tutto ciò che può
rappresentare un valore per i clienti.
le utilities per i clienti
di sito
I “clienti di sito” sono i clienti in regime di
“autoproduzione” coinsediati nei poli industriali di presenza EniPower, che fornisce loro
le cosiddette utilities. Si tratta di vapore per
usi industriali (vapore “tecnologico”), acque
trattate per uso industriale e aria compressa,
la cui produzione integrata con la generazione elettrica ne ottimizza il complessivo
ciclo di produzione e uso: ciò è vero sia per
i siti industriali, sia per le utenze cittadine,
come avviene per la fornitura di vapore
alla rete di teleriscaldamento di Mantova.
Le acque sono utilizzate principalmente
nei processi di produzione chimica, nelle
raffinerie e nelle attività di produzione di
fertilizzanti, sia di Società Eni, sia di Terzi.
La fornitura avviene direttamente o attraverso la cessione dell’acqua da EniPower
alle società consortili di servizi industriali,
che a loro volta ridistribuiscono le acque
[ 20 ]
ai diversi utenti. L’acqua demineralizzata è
spesso fornita anche per la pulizia di piccoli impianti. L’aria compressa è fornita alla
Raffineria Eni di Taranto.
il settore fotovoltaico
EniPower opera nell’intero ciclo dell’attività
fotovoltaica, dalla progettazione alla realizzazione di sistemi fotovoltaici a marchio Eurosolare, fino alla supervisione dell’installazione
in Italia e all’estero. Numerosi impianti fotovoltaici sono stati commissionati a EniPower
da Eni: sono a servizio di mense, parcheggi
e soprattutto delle stazioni di rifornimento,
le cui pensiline sono coperte da moduli
fotovoltaici, in oltre 100 stazioni di servizio
di Eni SpA Divisione Refining & Marketing.
A ciò si affianca l’azione di EniPower volta
alla realizzazione di grandi impianti, in aree
industriali Eni, destinati alla produzione di
energia fotovoltaica.
Il mercato di riferimento dei clienti finali di
EniPower è quello degli impianti con potenza
maggiore di 10 kWp, con un target costituito
da condominii, artigiani, piccole-medie imprese, industria e terziario, cui sono offerti
sistemi “chiavi in mano”.
EniPower partecipa inoltre a gare per la
realizzazione di impianti a soggetti pubblici
e fornisce servizi specialistici di eccellenza,
destinati all’elettrificazione di utenze isolate,
all’illuminazione, alle telecomunicazioni e
alla potabilizzazione delle acque, spesso in
ambiti di cooperazione internazionale.
la catena di fornitura
EniPower si affida dal 2007 alla funzione
centrale Eni di approvvigionamento di beni
e servizi e ne mutua quindi i principi adottati
riguardo all’intera catena di fornitura. Eni ha
rafforzato negli ultimi anni la propria relazione
con i fornitori di gruppo, con l’obiettivo di
averne maggior conoscenza e controllo e di
aumentare la qualità delle prestazioni.
Eni ricerca presso i fornitori l’impegno al
Lo sviluppo del mercato delle energie rinnovabili, in Italia come all’estero, è stato
finora sostenuto da incentivi introdotti dal
legislatore. In particolare, per la produzione di energia fotovoltaica è attivo in Italia
dal settembre 2005 il “Conto Energia”,
meccanismo poi revisionato nel febbraio
2007. A sostegno dell’obiettivo nazionale
di installazione di 3.000 MW entro il 2016,
il Conto Energia garantisce al proprietario
dell’impianto fotovoltaico vantaggi economici: essi derivano dall’accesso automatico
per 20 anni a una tariffa incentivante, cui si
aggiunge la remunerazione dalla cessione
in rete dell’energia prodotta, con una convenzione con il Gestore dei Servizi Elettrici
(GSE) o con il meccanismo di “scambio sul
posto” disciplinato dall’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas (AEEG). Le tariffe sono state
finora articolate con l’intento di favorire le
installazioni di piccola taglia architettonicamente integrate in strutture o edifici: il
decreto di revisione del Conto Energia atteso nella prima metà del 2010 segna invece
una svolta, tendendo a favorire i piccoli impianti realizzati a servizio di edifici rispetto
ai grandi impianti a terra.
In generale, nei paesi europei più all’avanguardia nello sviluppo del fotovoltaico, come Germania e Spagna, sono programmati
sostanziali tagli sulle tariffe, che verranno
portate a zero nell’arco dei prossimi tre anni. Obiettivo è spingere l’industria del fotovoltaico a contrarre i propri costi, in modo
da garantirsi competitività.
il posizionamento
di EniPower
La strategia commerciale di EniPower
verso i clienti finali è supportata dall’azione
di agenti commerciali e da finanziamenti e
coperture assicurative, che si sommano alle
incentivazioni del “Conto Energia”.
In primo luogo, prosegue il contratto
d’agenzia stipulato nel 2007 con Eni SpA
Divisione Gas & Power per creare siner-
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
gie con la commercializzazione di gas ed
elettricità. Nell’aprile 2009 è stata ampliata
la partnership con UniCredit Banca, nata nel
2007 e ora estesa alle altre realtà UniCredit,
come Banca di Roma e Banco di Sicilia: con
la convenzione, riservata a sistemi fotovoltaici dai 10 ai 100 kWp, per artigiani e piccola
industria, EniPower progetta, fornisce e installa impianti fotovoltaici, assistendo i clienti
anche nelle pratiche necessarie per ottenere
i contributi pubblici. La Società non richiede
pagamenti anticipati in corso d’opera, ma
riceve il pagamento solo a partire dalla stipula della convenzione con il GSE, in seguito
alla messa in esercizio dell’impianto. Questo
iter consente ai clienti di conseguire da
subito risparmi significativi sui consumi energetici e di beneficiare dei contributi pubblici.
Da parte sua, UniCredit offre finanziamenti
di lungo periodo, che consentono di coprire
fino al 100% dell’investimento, inclusa la
copertura assicurativa. La collaborazione
con UniCredit si estenderà nel 2010 anche
a forme di leasing pensate per la grande
industria, per cui EniPower ha vinto la gara:
il piano di ammortamento avrà una durata
di 18 anni in modo da chiudersi in anticipo
rispetto alla copertura ventennale garantita
dal Conto Energia.
EniPower propone inoltre ai clienti coperture
assicurative convenzionate con Padana Assicurazioni in coassicurazione con il gruppo
assicurativo tedesco HDI: il pacchetto copre, oltre a furto e danni dei moduli, anche la mancata produzione dell’impianto a
seguito degli eventi assicurati o per guasto
tecnico.
Nel 2009, le vendite hanno riguardato
prevalentemente Eni e le sue Divisioni,
comprendendo anche moduli che poi sono
stati utilizzati da Eni Foundation a servizio
di centri di pronto soccorso in Africa (per
illuminazione e refrigerazione): il resto ha
riguardato privati, aziende di abbigliamento, società di ingegneria e costruzioni, enti
religiosi e realtà legate al turismo. I clienti
del fotovoltaico EniPower sono nel complesso concentrati in Italia, con il 97% delle
vendite: la ripartizione geografica vede una
leggera prevalenza del Nord (38%), contro
il 29% del Centro e il 33% del Sud.
il marketing
La gestione delle attività di marketing, pubblicità, promozione e sponsorizzazione di
tutti i prodotti Eni è gestita in modo centralizzato dalla funzione specialistica di Eni
Corporate nel rispetto delle policy di Eni:
questa scelta coinvolge anche i prodotti
fotovoltaici di EniPower. La residua attività
di marketing in Società è quindi prevalentemente un’attività di supporto al settore commerciale fotovoltaico, sotto il coordinamento
e l’ausilio dell’unità di Eni.
In particolare, EniPower individua le manifestazioni e le fiere di settore, come il Solar
Expo, per cui ritiene interessante la partecipazione: il relativo budget è sottoposto ad
approvazione di Eni. A sua volta, Eni coinvolge EniPower nella partecipazione a manifestazioni sulla politica energetica e ambientale a livello nazionale, tipo Caterpillar.
In questo contesto, cui si aggiungono gli
specifici requisiti del Sistema di Gestione
conforme alle Norma ISO 9001, non si sono
verificati casi di non conformità a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di
marketing, pubblicità, promozione e sponsorizzazione.
i prodotti EniPower e la
certificazione di qualità
Lo stabilimento di Nettuno produce celle fotovoltaiche a base di silicio monocristallino
e multicristallino, che sono commercializzati
con il marchio Eurosolare, legato alla storia
dell’attività produttiva del sito di Nettuno:
Eurosolare era infatti la ragione sociale dal
1992 al 2003, prima dell’acquisizione da
parte di EniTecnologie prima, e poi di Enipower nel 2006.
Nel 2009, si è completato il passaggio alla
produzione di celle fotovoltaiche di maggiori
dimensioni e minori spessori, come imposto
dall’industria di produzione dei wafer (“fette”)
di silicio, interessata alla riduzione dei costi: la
scelta tecnologica permette anche al produttore di celle di ottenere maggiore qualità del
prodotto a fronte di minori consumi elettrici e
dei prodotti chimici impiegati nei trattamenti.
Si è contestualmente completato il processo
[
il mondo delle relazioni di EniPower
di automazione dei dispositivi di caricamento
e scaricamento dei wafer: con le fette più
sottili è infatti necessario un processo di gestione (handling) più sofisticato e controllato in
ogni sua parte, per unire maggiore capacità
produttiva ai valori più bassi possibili di rotture meccaniche dei wafer.
In risposta alle esigenze di garanzia di qualità
dei processi lavorativi, la produzione di celle
e moduli fotovoltaici presso Nettuno è certificata ISO 9001:2008, mentre i moduli sono
commercializzati con specifiche certificazioni
di prodotto.
Ogni modulo fotovoltaico è dotato di una
matricola non cancellabile, che contiene informazioni richieste dalla Norma ISO 9001 e
dalle certificazioni di prodotto, oltre che dai
requisiti del “Conto Energia”: l’etichettatura
identifica univocamente l’anno di costruzione, lo stabilimento di provenienza, le caratteristiche corrente-tensione, oltre alle indicazioni di sicurezza. In più di 25 anni di attività
nel settore, non si è mai verificato un caso di
non conformità a regolamenti e codici volontari legati all’etichettatura di prodotto.
In particolare, EniPower si occupa, nel proprio stabilimento di Nettuno, anche del test
dei moduli assemblati in base alla normativa
europea IEC 61215 ed. 2, per determinarne
le caratteristiche sia elettriche sia meccaniche: uno dei test più importanti serve a
determinare la potenza in condizioni di insolazione standard, pari a 1.000 “Watt picco”
(Wp). La potenza nominale dei moduli EniPower
varia da 200 Wp a 240 Wp: tenendo però conto
che in Italia il valore dell’irraggiamento solare è
molto maggiore del dato standard (con picchi
di 1.300 Wp nelle isole), si ottengono valori ben
maggiori di potenza producibile. I pannelli a
marchio Eurosolare sono dotati anche della
certificazione IEC 61730 alla resistenza ai
fulmini: essa ha sostituito, a livello Europeo,
la TŰV Safety Class II, integrandola e ampliandola in molte sue parti.
Le prestazioni nel tempo dei pannelli sono
influenzate essenzialmente dall’opacizzarsi
del vetro di copertura: tale riduzione è così
limitata nel tempo che per EniPower è possibile garantire, al temine del 25° anno, l’80%
della potenza iniziale di targa del pannello.
[ 21 ]
rispetto dei medesimi principi che sono alla
base della sua condotta: l’accettazione del
Codice Etico, delle Linee Guida per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani e dei
Principi del Modello 231 sono prerequisito
essenziale per l’avvio del processo di qualifica dei fornitori. In particolare, il rispetto
delle Linee Guida Eni in materia di Diritti
Umani (in termini, ad esempio, di abolizione del lavoro minorile e di prevenzione del
lavoro forzato) viene inserito nei contratti
e le non conformità, anche parziali, sono
considerate sufficienti per la risoluzione dei
contratti senza penali.
I fornitori sono sottoposti a un iter di qualifica, basato sulla valutazione, da parte di
un team multi-disciplinare, della capacità
economico-finanziaria, tecnica e organizzativa dei potenziali fornitori, ma anche del
rispetto dei principi etici e di tutti gli standard contrattuali generali e specifici, come le
Convenzioni Fondamentali dell’International
Labor Organization (ILO) e i requisiti sui temi
di salute, sicurezza e ambiente.
Ottenuta la qualifica, i fornitori vengono
monitorati mediante valutazione delle prestazioni, espresse dalle funzioni aziendali
che interagiscono o che risultano interessate alle attività dei fornitori stessi. Eni
svolge anche specifici iter di audit, visite di
inspection & expediting, oltre a processi di
verifica delle azioni correttive poste in atto.
L’attività di monitoragggio non ha evidenziato
non conformità e comportamenti illeciti da
parte di fornitori di EniPower.
Lo strumento informatico di acquisizione di
beni e servizi a disposizione delle Società
(SAP) ricalca l’aspetto organizzativo di deleghe e procure alla base del processo di
approvvigionamento, le cui responsabilità
di approvazione risiedono nella competente
funzione di Eni.
gli stakeholder di EniPower – le relazioni con fornitori e clienti
Stakeholder
Fornitori e contrattisti
Ambito/Tema
Attori/Azioni
Qualifica, stipula contratti e audit
Iter gestiti da funzione centrale Eni di approvvigionamenti secondo policy approvvigionamenti Eni, tra cui rispetto del Codice
Etico e Modello 231: ad esempio, nel settore
fotovoltaico, selezione tramite gara di nuovi assemblatori e installatori fotovoltaici in relazione
a nuovo scopo del lavoro e a riorganizzazione
della logistica
Monitoraggio mediante valutazione da parte
delle funzioni EniPower interessate alle attività
Quota di partecipazione alla Società, che
fornisce servizi di utilità a tutti i coinsediati
(trattamento acque scarico, presidi di pronto
soccorso, ...)
Collaborazione con Ansaldo sull’ottimizzazione
dei bruciatori VeLoNOX
Partnership con UniCredit Banca
Prestazioni e adempimenti contrattuali
Servizi “condominiali” delle società consortili
nei siti multisocietari
Sviluppo di tecnologia
Clienti fotovoltaico
Finanziamenti fotovoltaico e assistenza in
pratiche per “Conto Energia”
Sinergie con la commercializzazione di gas
ed elettricità
Realizzazione di impianti a soggetti pubblici
Promozione del prodotto e dei servizi
Clienti di sito - Società
coinsediate
[ 22 ]
Fornitura di vapore e utilities
Contratto d’agenzia con Eni Divisione
Gas & Power
Partecipazione a gare
Mantenimento da parte di EniPower di
certificazioni di prodotto e di qualità e
partecipazione in fiere di settore secondo
policy Eni
Continuità e affidabilità
la relazione
con fornitori e clienti
del fotovoltaico
Il settore fotovoltaico di EniPower è certificato
ISO 9001:2008 per la produzione di celle
fotovoltaiche, per la gestione della produzione dei moduli fotovoltaici, oltre che per
la progettazione e realizzazione dei sistemi
fotovoltaici: il verificatore è la società DNV,
che certifica anche il Sistema di Gestione ambientale secondo la Norma ISO 14001:2006
dello stabilimento di Nettuno.
i fornitori
Il settore fotovoltaico di EniPower, come ogni
altro ambito aziendale, è stato coinvolto nel
processo di centralizzazione della gestione degli
approvvigionamenti in Eni. In particolare, ciò
permette di ottimizzare l’approvvigionamento
di materiali comuni ad altri ambiti operativi; per
quanto riguarda invece i fornitori caratteristici
della tecnologia fotovoltaica, nel 2009 sono
intervenute nuove scelte sul processo di lavoro
(assemblaggio moduli e installazione impianti),
che sono state supportate da un procedimento
di gara tra soggetti qualificati Eni. Rispetto alla
situazione precedente, ciò ha determinato lo
spostamento da una logica basata su contrattisti
locali, presenti sul territorio di Nettuno, a fornitori
distribuiti sul territorio nazionale.
La fase di assemblaggio dei moduli è stata
realizzata fino all’anno scorso in conto lavorazione da contrattisti laziali, con successiva fase
di testing condotta nello stabilimento EniPower.
Nel 2009, lo scopo del lavoro dei contrattisti è
stato invece modificato, prevedendo oltre all’assemblaggio anche il testing visivo e il collaudo
elettrico, secondo le istruzioni di lavoro EniPower.
La selezione degli assemblatori tramite gara a
livello nazionale ha individuato nuovi contrattisti
localizzati in Lazio e in Calabria.
Gli installatori degli impianti fotovoltaici sono
stati anch’essi selezionati tramite gara a livello
nazionale, che ha coinvolto circa 30 soggetti
e che ha affidato 4 contratti a installatori già
qualificati per il montaggio elettrostrumentale
(gli impianti richiedono la messa in opera di
carpenterie metalliche e il cablaggio degli
inverter). Gli audit sui fornitori sono realizzati
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
dalla linea operativa gestore del contratto.
Rispetto agli anni scorsi, non sono stati invece
modificati i contratti decennali per la fornitura dei wafer di silicio. La stipula è avvenuta
soprattutto con fornitori tedeschi, negli anni
2006-2007 caratterizzati da un forte shortage
di silicio ai tempi dell’ingresso delle economie
asiatiche nel mercato fotovoltaico. Obiettivo
di questi contratti, stipulati dalla maggioranza
degli operatori del fotovoltaico, era quello di
integrare la disponibilità del silicio derivante
dagli scarti dell’industria elettronica.
EniPower ha inoltre in essere un contratto
triennale per la fornitura di semilavorati, a
integrazione della capacità produttiva interna. Il contratto non prevede obblighi a lungo
termine: i ritiri si perfezionano solo a seguito
di specifici ordini di consegna.
Infine, EniPower intrattiene relazioni con Germania e Stati Uniti per i fornitori di macchinari
e relativi contratti di service.
la tutela della salute
e della sicurezza
dei consumatori
Secondo la Politica di qualità e ambiente del
settore fotovoltaico, è impegno primario di
EniPower fornire beni e servizi (l’installazione
dei moduli) che soddisfino appieno le esigenze
esplicite e implicite dei clienti.
Ciò considera in particolare gli aspetti di salute
e sicurezza dei consumatori. Come spiegato
per l’etichettatura dei moduli, la certificazione di prodotto si riferisce al fatto che i moduli
fotovoltaici non sono strutture veicolatrici di
fulmini e che non causano scariche. I moduli
sono sistemi intrinsecamente sicuri, che non
presentano rischi per la salute e alcun rischio
per l’incolumità fisica, se correttamente gestiti e
maneggiati secondo le informazioni fornite. Per
garantire questi risultati, nel caso di fornitura di
singoli moduli fotovoltaici, il prodotto viene fornito
al cliente unitamente a un semplice manuale di
uso e installazione; nel caso di fornitura di un
sistema fotovoltaico completo, l’installazione è
compiuta da installatori già qualificati e formati e
viene consegnato al cliente un manuale di “Uso
e Manutenzione” dell’impianto stesso.
In più di 25 anni di attività nel settore, non si è
verificato alcun caso di non conformità a regolamenti e codici volontari riguardanti gli impatti
sulla salute e sicurezza dei prodotti/servizi durante il loro ciclo di vita. In particolare, nella fase
di produzione delle celle, gli impatti sulla salute
e sicurezza sono stati progressivamente ridotti,
grazie alla riduzione dell’impatto dei metalli pesanti, sia nelle paste sia nei processi di saldatura.
L’impatto del prodotto è poi stabile nel tempo:
l’unica variazione successiva è lo smaltimento;
EniPower fornisce le indicazioni sulle modalità
di smaltimento dei moduli, da conferire alle
isole ecologiche autorizzate. Nel complesso,
la totalità dei prodotti Eurosolare è corredata di
[
il mondo delle relazioni di EniPower
informazioni sulla qualità e a garanzia di salute,
sicurezza e ambiente.
i rapporti con i clienti
La gestione del cliente avviene attraverso il
sistema SAP, che registra tutte le fasi dal ricevimento della richiesta di offerta all’emissione
della stessa, la predisposizione del contratto e la
gestione della commessa fino alla realizzazione
dell’impianto e della relativa fatturazione. Ogni
fase del processo è autorizzata da appropriati
livelli di delega e procura.
Annualmente viene inviato un questionario di
soddisfazione al cliente, per monitorare e migliorare il servizio offerto.
Il processo di gestione dei reclami prevede che
il claim legato alle garanzie di prodotto, ricevuto dall’area commerciale, passi attraverso il
competente ambito tecnico e/o amministrativo:
una volta chiuso il reclamo dal responsabile
dell’attività, il commerciale compie le dovute
comunicazioni al cliente, il cui nominativo non
è quindi trasparente agli ambiti tecnici/amministrativi. Il rispetto della privacy del cliente è
garantito dall’attribuzione di responsabilità a
norma di legge e di procedure aziendali. Non si
rileva alcun reclamo su casi di violazione della
privacy e perdite di dati di clienti.
Nel complesso, non si registrano sanzioni per
non conformità a leggi o regolamenti riguardanti
la fornitura e l’utilizzo di prodotti o servizi.
[ 23 ]
La Sostenibilità è intesa
come principio cardine
per la conduzione di tutte
le attività e processi
aziendali:
il modello di business
non può prescindere
da elementi basilari
come la valorizzazione
del potenziale umano,
l’attenzione
per l’ambiente,
l’innovazione tecnologica,
la promozione
degli standard di salute
e sicurezza e lo sviluppo
delle comunità.
la sostenibilità nell’agire d’impresa
governance e sostenibilità
i valori aziendali: il Codice Etico
Il Codice Etico Eni, adottato da EniPower nel marzo 2008, ribadisce
valori e linee di condotta a guida dell’opera dell’azienda e di tutti
coloro che ne fanno parte: rispetto delle leggi, trasparenza, onestà,
correttezza e professionalità in tutti i rapporti sindacali e di business,
devono assicurare credibilità e reputazione dell’azienda.
I processi di revisione del Codice, dal primo Codice di Comportamento
a quello attuale, permettono di mantenere vivo il documento, che deve
essere sempre al passo con i tempi. I temi attuali sono il perseguimento
di obiettivi di sviluppo sostenibile, fra cui la responsabilità dell’impresa
nei confronti dei territori in cui opera, la salvaguardia dei diritti di terza
generazione e la difesa e promozione dei Diritti Umani.
Tutto ciò a integrare la tutela del lavoro e pari opportunità, il contrasto alla corruzione e ai comportamenti illeciti, l’approccio preventivo
e responsabile nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e la
tutela e promozione di salute e sicurezza. In particolare, le persone
dell’azienda sono centrali perché svolgono un doppio ruolo. Sono
coloro che danno attuazione, nella loro azione quotidiana, ai principi e ai comportamenti del Codice, ma sono anche portatori di diritti
specifici di cui l’azienda si fa garante: quello a essere valorizzati nelle
loro diversità, all’interno di un ambiente di lavoro sicuro, rispettoso
e collaborativo. Ciò vale a ogni livello, perché tutte le persone di Eni
sono impegnate a osservare e a fare osservare i principi nell’ambito
delle proprie funzioni e responsabilità.
In tema di conflitti di interesse, Il Codice Etico presenta una specifica
sezione dedicata, identificandone a grandi linee le principali categorie, come il grado di parentela nei rapporti di lavoro o con fornitori.
Queste situazioni devono essere prontamente dichiarate o segnalate
da parte del dipendente coinvolto o da chi ne viene a conoscenza, al
superiore gerarchico e al Garante del Codice Etico, al fine di individuare la soluzione per evitarli. Nel 2009 si sono verificati in Società
un paio di casi. La possibilità del verificarsi di situazioni di conflitto di
interessi è affrontata in particolare durante le riunioni del Consiglio
di Amministrazione: i Consiglieri sono sempre invitati dal Presidente a dichiarare se sono portatori di interesse sui temi trattati, su cui
eventualmente si astengono dal voto.
Il Codice Etico proibisce espressamente contributi politici.
In Eni il processo di condivisione e confronto sui principi del Codice
prosegue, grazie al Team di Promozione del Codice Etico, che interagisce con stakehoder interni ed esterni e promuove specifica
formazione. Nel 2009 è stato realizzato da Eni un web seminar sul
Codice Etico, che ha coinvolto, in Eni e nelle Società controllate, più
di 3.000 tra dirigenti, quadri con nomine in strumenti organizzativi e
key-officer, cioè figure responsabili di processi e attività sensibili e dei
relativi meccanismi di controllo in essere. In EniPower sono state così
[ 26 ]
formate 78 persone. Il web seminar è stato reso disponibile sulla rete
intranet aziendale alla fine del 2009, con l’obiettivo di promuovere la
formazione a tutta la popolazione aziendale.
Tutti i dipendenti hanno accesso al nuovo Codice, nella lingua di interesse, tramite le bacheche e il portale intranet MyEni, oltre che tramite
i siti internet www.eni.it e www.enipower.it. Questi ultimi rappresentano poi i canali principali di distribuzione del Codice Etico a tutti gli
stakeholder. Il Codice Etico viene in particolare consegnato ai terzi che
intrattengono rapporti di affari con Eni e Società controllate: essi si
impegnano al pieno rispetto dei principi in esso contenuti. In caso di
violazioni del Codice Etico, i contratti possono essere risolti.
il Modello di Sostenibilità
Ogni processo aziendale è gestito in EniPower tramite un sistema di
governance, che si ispira ai principi di Etica e di Sostenibilità d’Impresa
condivisi da tutta Eni: gli obiettivi aziendali sono elaborati e perseguiti
nella cornice di un Modello di Sostenibilità Eni che coinvolge l’intera
Società nella creazione di valore per tutti gli stakeholder. A sostegno
di queste azioni, EniPower prosegue nella strutturazione del proprio
modello di gestione di Sostenibilità, al fine del consolidamento di un
Sistema di Gestione integrato.
EniPower adotta il Modello di Sostenibilità messo a regime da Eni:
il diagramma in queste pagine rappresenta come esso sia fondato
sulla sistematica integrazione delle esigenze di tutti gli stakeholder
all’interno dei sistemi di governo dell’azienda, nella cornice dei principi fondanti della cultura aziendale.
Anche nel 2009, sulla base delle esigenze degli stakeholder e dell’analisi
della performance, sono state definite per Eni le Aree di Miglioramento
sui temi della Sostenibilità: in questa cornice, EniPower contribuisce
alla definizione, attuazione e monitoraggio delle proprie linee di intervento. In particolare, i processi di pianificazione e reportistica sui temi
della Sostenibilità vedono in EniPower la definizione di responsabilità e
l’uso di strumenti informativi omogenei con quelli delle Unità aziendali
deputate di Eni: l’individuazione di obiettivi e progetti di Sostenibilità
societari evidenzia un’attività trasversale alle varie aree aziendali, favorendo un’azione di promozione coordinata.
gli organi di governo di EniPower
e controllate
Il sistema di direzione e controllo della Società ha l’obiettivo primario di
massimizzare il valore per gli azionisti e di garantire nel tempo il valore
del patrimonio che EniPower costituisce per i propri stakeholder.
EniPower adotta modelli organizzativi e gestionali e sistemi di controllo
interni in linea con le best practice, secondo il modello di Eni. Il contesto
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
normativo nazionale e internazionale ha richiesto in questi anni alle aziende un notevole sforzo di strutturazione del proprio
sistema di governance: sono stati così messi a regime nuovi
modelli di controllo e nuovi organismi, con l’obiettivo di rispondere nel modo più efficace ed efficiente a normative come il
D. Lgs. 231/2001 e lo statunitense Sarbanes-Oxley Act. Questi
organismi affiancano e rafforzano la struttura di governance, che
garantisce un sistema di management affidabile in armonia con
il modello organizzativo di Eni.
Sia per EniPower, sia per le singole Società Controllate, il modello organizzativo affida la gestione aziendale in via esclusiva
al Consiglio di Amministrazione e le funzioni di controllo interno
al Collegio Sindacale, che vigila sull’osservanza della legge,
dello Statuto e dei principi di corretta amministrazione. Inoltre,
l’Assemblea dei Soci nomina la Società di Revisione, cui è
affidato il controllo contabile: per EniPower l’azionista unico è
Eni, mentre EniPower Mantova e S.E.F. hanno soci terzi.
In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione compie le operazioni di ordinaria e straordinaria amministrazione, volte
all’attuazione dell’oggetto sociale: in particolare, il Consiglio
esamina e approva il budget annuale e il piano quadriennale
della Società. Il Consiglio di Amministrazione può delegare le
proprie attribuzioni a uno o più dei suoi membri, determinando contenuto e modalità di esercizio della delega, secondo
le relative disposizioni del Codice Civile; inoltre, il Consiglio
può attribuire poteri di rappresentanza, con relativa facoltà
di firma per la sottoscrizione di atti, anche a dipendenti della
Società e a terzi relativi a operazioni oggetto di deliberazione
da parte dello stesso Consiglio. Gli organi delegati curano che
l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile sia adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa e riferiscono al
Consiglio di amministrazione e al Collegio sindacale almeno
ogni sei mesi sul generale andamento della gestione e sulla
sua prevedibile evoluzione e sulle operazioni di maggior rilievo, per le loro dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla
Società e dalle sue controllate.
Gli Amministratori sono scelti per ciascuna Società dalla propria
Assemblea dei Soci, che, all’atto della nomina, ne determina
numero e durata in carica. Come sancito dal Codice Etico per
ogni selezione delle risorse umane, anche l’individuazione dei
Consiglieri avviene senza discriminazione alcuna. Nel dettaglio, il Consiglio di Amministrazione di EniPower è composto
da un numero di membri non inferiore a tre e non superiore a
cinque: attualmente i Consiglieri sono cinque, di cui uno svolge
il ruolo esecutivo di Amministratore Delegato; il Consiglio di
Amministrazione di EniPower Mantova è composto da cinque
membri, anche non soci scelti dall’Assemblea, mentre S.E.F. è
amministrata da un Consiglio composto da sei membri, anche
non soci. Le composizioni dei Consigli sono pubblicate nei
Bilanci civilistici di EniPower e controllate, disponibili sul sito
internet www.enipower.it per EniPower, oltre a Presidente e
Amministratore Delegato, gli altri consiglieri appartengono a
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
il modello di sostenibilità
salute e
sicurezza
governance
ambiente
innovazione
persone
fornitori e
consumatori
territorio e
comunità
cultura d’impresa
scenario energetico
stakeholder
il valore economico generato e distribuito da EniPower (milioni di euro)
Il valore economico direttamente generato da EniPower nel 2009 ammonta a circa 1,09 milioni di euro
(determinato secondo lo schema del GRI): di questi, il 10,7% sono utili reinvestiti nel sistema impresa,
mentre il resto è distribuito agli stakeholder secondo l’elenco seguente, sotto forma principalmente
di costi operativi e pagamenti ai fornitori; seguono, per rilievo gli oneri finanziari e i dividendi, tasse e
contribuzioni e le remunerazioni ai dipendenti.
Costi operativi
764,7
Remunerazioni ai dipendenti
41,4
Pagamenti ai finanziatori
115,2
Pagamenti alla Pubblica Amministrazione
Donazioni e altri investimenti nella comunità
51,2
1,4
la certificazione dei siti produttivi EniPower
BVcidkV
;ZggVgV
GVkZccV
;ZggZgV:gWd\cdcZ
7g^cY^h^
A^kdgcd
CZiijcd
IVgVcid
[ 27 ]
Eni e non sono esecutivi in Società; per EniPower Mantova e S.E.F.,
oltre al Presidente e a esponenti del socio terzo, i Consiglieri hanno
ruoli operativi in EniPower.
Il Consiglio di Amministrazione di ciascuna Società elegge a maggioranza tra i suoi membri il Presidente della Società: il Presidente
di EniPower non ricopre un ruolo esecutivo, mentre ciò avviene per
EniPower Mantova e S.E.F.: in ogni caso, il Presidente ha la rappresentanza della Società e presiede l’Assemblea, convoca e presiede
il Consiglio di Amministrazione, ne fissa l’ordine del giorno e ne coordina i lavori, provvedendo affinché gli Amministratori dispongano di
adeguate informazioni sui temi all’ordine del giorno. Le deliberazioni
del Consiglio di Amministrazione sono adottate a maggioranza dagli
Amministratori presenti e, in caso di parità, prevale il voto di chi presiede. Il Presidente della Società esercita i poteri di amministrazione
che possono essere delegati dal Consiglio ad uno dei suoi membri,
ai sensi delle previsioni statutarie e del Codice Civile, fatta salva la
necessità, per specifici atti, della preventiva autorizzazione consiliare
a maggioranza qualificata. In particolare, il Presidente di S.E.F. ha la
rappresentanza legale della Società.
La revisione dei bilanci e le verifiche trimestrali 2009 relative alla
regolare tenuta della contabilità di EniPower SpA e Controllate sono
state effettuate dalla Società di Revisione BDO SpA.
Nell’ambito del modello organizzativo, alcuni strumenti normativi
emessi da Eni (circolari, linee guida, procedure, etc.) hanno ambito di
applicazione esteso a tutte le Società del Gruppo, senza necessità di
recepimento a livello societario; per altri strumenti normativi è richiesto
invece il recepimento mediante specifici strumenti societari. La Società
può inoltre emettere propri strumenti normativi, che devono essere comunque coerenti con le direttive di gruppo. Si segnala in particolare per
EniPower Mantova e S.E.F. che il recepimento delle circolari Eni richiede
specifica delibera dei rispettivi Consigli di Amministrazione.
gli organismi di garanzia
EniPower ha adottato fin dal 2004 uno specifico “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001”, relativo alla “Responsabilità amministrativa delle Società”: il “Modello 231 “ è allineato
dal 2006 all’analogo Modello Eni ed è disponibile a tutti gli stakeholder
attraverso il sito web di EniPower e la rete intranet aziendale. EniPower
si è inoltre dotata di un Organismo di Vigilanza di tipo monocratico, operativo anche per le Società controllate, con autonomi poteri di iniziativa
e controllo su tutti gli ambiti attualmente coperti dal Modello 231.
Il Modello disciplina comportamenti e controlli in relazione a una serie di
reati commessi o tentati da parte di dipendenti e amministratori a vantaggio o nell’interesse della Società. Gli ambiti sono in continua estensione, come richiesto dalla legge: si passa dai delitti contro la Pubblica
Amministrazione e contro la fede pubblica, ai reati legati all’eversione
dell’ordine democratico e al finanziamento del terrorismo, dai delitti
contro la personalità individuale al market abuse, fino ai reati di omicidio
colposo e lesioni colpose – gravi o gravissime – in violazione delle norme
di salute e sicurezza sul lavoro. In particolare, la revisione effettuata nel
[ 28 ]
corso del 2009 ha esteso il Modello 231 ai reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di danaro, beni o utilità di provenienza illecita, oltre che ai
delitti informatici e al trattamento illecito di dati.
Nel 2010 saranno inserite nel Modello 231 le nuove fattispecie di reato
introdotte dal legislatore nel 2009: delitti di criminalità organizzata,
delitti contro l’industria e il commercio, delitti in materia di violazione
del diritto d’autore, induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere
dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria. Le revisioni del Modello 231 sono promosse da Eni che analizza gli effetti delle modifiche
legislative sul modello e predispone la revisione del modello stesso.
L’Organismo di Vigilanza di EniPower si fa parte attiva nei confronti
del vertice societario sulla necessità di recepimento, che viene sancito
dall’Amministratore Delegato.
Il Modello 231 è in linea con i più elevati standard internazionali, tra cui
la Convenzione OCSE sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali e il Business Principles
for Countering Bribery promosso da Transparency International. Si prevedono standard e misure di controllo come la separazione dei ruoli di
esecutore, approvatore e controllore, l’esistenza di disposizioni aziendali
che guidano le attività, l’adeguata regolamentazione dei poteri di firma e
dei poteri autorizzativi interni e la tracciabilità delle operazioni.
In linea con quanto fatto per favorire la diffusione del Codice Etico,
nel 2010 sarà avviata la formazione sul Modello 231 nei confronti di
dirigenti e quadri con nomine in strumenti organizzativi, attraverso
un corso in e-learning.
L’Organismo di Vigilanza redige annualmente il Programma di Vigilanza, che coinvolge tutti i key-officer (figure responsabili di processi
e attività sensibili e dei relativi meccanismi di controllo in essere) e
consiste nella verifica dell’ambiente di controllo e nella verifica dei
comportamenti. Le risultanze delle verifiche sono presentate al vertice
aziendale (Presidente e Amministratore Delegato) e al Collegio Sindacale con frequenza semestrale e vengono sottoposte alla lettura del
Consiglio di Amministrazione che le allega al libro verbali.
I report semestrali possono contenere rilievi o osservazioni da cui
scaturiscono azioni di miglioramento, che vengono approvate dall’Amministratore Delegato: una volta implementate, le azioni vengono
successivamente verificate dall’Organismo di Vigilanza.
Nel caso di gravi non conformità che possano comportare sanzioni
disciplinari, il Codice Etico prevede che l’azione disciplinare sia successivamente comunicata all’Organismo di Vigilanza o che siano
illustrate le motivazioni nel caso non venisse comminata.
Nell’anno 2009 sono stati oggetto di vigilanza 66 key-officer, di cui
6 di EniPower Mantova e 5 di S.E.F., che rappresentano tutte le funzioni aziendali dipendenti dall’Amministratore Delegato. Gli interventi
di vigilanza hanno considerato numerose tipologie di reato ipotizzato:
Pubblica Amministrazione (connesso alla corruzione), societari e market
abuse, terrorismo, riciclaggio, personalità individuale, transnazionali
e salute e sicurezza sul lavoro.
La vigilanza ha interessato la sede della Società, tutti gli stabilimenti
e gli uffici di Roma che ospitano le Attività Fotovoltaiche.
L’Organismo di Vigilanza 231 svolge anche il ruolo di “Garante”
dell’osservanza del Codice Etico, che è oggetto di controllo da parte
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
del Consiglio di Amministrazione. In particolare, il Garante assicura la
verifica delle informazioni relative alle possibili violazioni del Codice,
la conduzione delle dovute istruttorie e, nei casi in cui una violazione
fosse riscontrata, la segnalazione dell’infrazione alle strutture competenti per l’adozione di adeguati provvedimenti o misure correttive.
Al Garante del Codice può accedere tutta la collettività, tra cui i dipendenti e i terzi, per l’interpretazione del Codice e per la segnalazione di
violazioni, tramite posta ordinaria o posta elettronica.
Nel 2009 è pervenuta una sola segnalazione che ha riguardato EniPower Mantova, a seguito della quale è stata effettuata un’opportuna
istruttoria da parte del Garante che si è conclusa con l’archiviazione
nel corso dell’anno.
Nessuna segnalazione è stata invece rilevata sui temi della violazione
dei diritti delle comunità locali.
il contrasto alla corruzione
Eni proibisce espressamente, nel Codice Etico, “pratiche di corruzione, favori illegittimi, comportamenti collusivi, sollecitazioni, dirette e/o
attraverso terzi, di vantaggi personali e di carriera per sé o per altri”:
i principi sono stati oggetto della formazione sul Codice Etico, svolta
nel 2009 con un web seminar rivolto a tutti i key-officer di EniPower
(78 persone, pari al 13,4% della popolazione aziendale).
In EniPower non si sono verificati nell’anno episodi di corruzione.
L’impegno nella lotta alla corruzione ha visto nel 2009 la creazione
di una struttura organizzativa dedicata al contrasto alla corruzione e
l’approvazione di una serie di procedure Eni dedicate alla tematica.
In particolare è stata creata l’unità Anti-Corruption Legal Support
all’interno della Direzione Affari Legali di Eni, con il compito di fornire
consulenza legale specialistica e supporto a tutte le unità Eni e delle
Società controllate, nonché di organizzare la formazione in materia
anti-corruzione. L’Anti-Corruption Legal Support esamina e aggiorna
le Linee Guida Anti-Corruzione, recependo le segnalazioni dalle unità
di business, dall’Organismo di Vigilanza, dall’Internal Audit e dai revisori esterni della Società.
Per quanto riguarda le procedure, nel 2009 il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato le Linee Guida Anti-Corruzione e le prime due procedure ancillari anti-corruzione, che trattano gli accordi
di joint-venture e i contratti di intermediazione. Queste procedure
forniscono un quadro di riferimento di norme e procedure in materia
anti-corruzione già recepite e utilizzate da Eni per garantire il massimo
rispetto del Codice Etico e delle leggi anti-corruzione.
EniPower ha diffuso al suo interno, già nel 2009, sia le Linee Guida
Anti-Corruzione, sia le procedure ancillari, con l’obiettivo di farle recepire dai Consigli di Amministrazione di EniPower e controllate entro
il febbraio 2010.
Per garantire la concreta applicazione delle Linee Guida e delle procedure anti-corruzione, peraltro già disponibili attraverso il portale
intranet aziendale, è prevista una formazione obbligatoria rivolta alle
linee e alle funzioni più esposte, che consisterà in un corso in modalità
e-learning e in una serie di workshop interattivi su temi specifici.
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
il sistema di gestione e le strategie
di certificazione
La strutturazione del modello di gestione di Sostenibilità di EniPower
ha come principali obiettivi la promozione e il coordinamento di tutte
le attività aziendali sui temi della Sostenibilità. Ciò si traduce nel consolidamento di un Sistema di Gestione integrato: obiettivo è garantire
il presidio continuo e coordinato su tutte le tematiche di tutela di salute, sicurezza, ambiente e incolumità pubblica. Dal 2007, il ruolo di
indirizzo e controllo su queste tematiche è in capo al Comitato Salute,
Sicurezza e Ambiente di EniPower.
La strategia di certificazione delle attività di EniPower secondo gli
standard internazionali dei Sistemi di Gestione viene coerentemente
ampliata: a fianco del mantenimento della conformità di 7 siti produttivi su 8 alla Norma ISO 14001, si segnala che la commissione
ARPA-PUGLIA ha effettuato il sopralluogo per la conformità legislativa
in merito alla richiesta di registrazione EMAS per lo stabilimento di
Brindisi. Per la conclusione dell’iter di registrazione EMAS per questo
sito, che porterebbe al 50% la copertura EMAS dei siti produttivi EniPower, prevista entro il 2011, manca pertanto solo la formalizzazione del
parere di conformità legislativa. Nel corso del 2009 è stata effettuata
un’attività di pre-assessment secondo la Norma BS OHSAS 18001,
che ha riguardato tutti i siti produttivi.
Consolidata l’attenzione alle sfide ambientali e alla comunicazione
sul territorio, la Società intende integrare le tematiche sociali di
salute e sicurezza nello stesso modello di gestione, con l’obiettivo
di raggiungere la certificazione della Società secondo la Norma BS
OHSAS 18001 entro i prossimi tre anni.
Le attività fotovoltaiche disciplinano i propri processi anche in relazione al mantenimento della certificazione di qualità secondo la
Norma ISO 9001.
In parallelo allo sviluppo del Sistema di Gestione integrato, si svilupperanno programmi di comunicazione interna e formazione istituzionale
sui temi dello sviluppo sostenibile. A questo proposito è stato ridefinito il
sito web di EniPower, che permetterà di strutturare in modo più fruibile
e accattivante la comunicazione esterna e lo stakeholder engagement,
affiancando la pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità.
il sistema di controllo interno
e la gestione dei rischi
Le attività di un’impresa sono intrinsecamente correlate a vari fattori
di rischio, da quelli connessi alle attività operative a quelli finanziari. Il
sistema di controllo interno è il processo, svolto da amministratori, management e staff della struttura aziendale, volto a migliorare la gestione
del rischio, ad accrescere le performance economico-ambientali e a
garantire il raggiungimento degli obiettivi stabiliti: conformità alle leggi
e alle regolamentazioni in vigore, efficacia ed efficienza dell’organizzazione e delle attività operative, sostenibilità della gestione finanziaria,
integrità e attendibilità delle informazioni finanziarie, prestazioni HSE
e conformità dei Sistemi di Gestione alle norme volontarie, oltre alla
salvaguardia del patrimonio aziendale.
[ 29 ]
Una reputazione d’impresa solida, basata sulla concordanza fra
l’immagine comunicata agli stakeholder e l’identità aziendale, è un
contributo fondamentale alla gestione dei rischi. è quindi politica di
Eni diffondere a tutti i livelli aziendali la consapevolezza dell’efficacia dei controlli interni e un metodo di lavoro orientato all’esercizio
del controllo: tutti i dipendenti, nell’ambito delle funzioni svolte,
sono quindi attori che operano in sinergia fra loro, ma con compiti
specifici diversi.
In particolare, a seconda degli ambiti, EniPower adotta propri sistemi
di controllo oppure modelli e organismi Eni, con l’obiettivo di identifi-
care, monitorare e gestire in modo attivo tutti gli aspetti di rischio. Lo
strumento principale di verifica del rispetto delle regole è in generale
l’audit, svolto da personale indipendente non coinvolto nelle attività
sotto esame, con lo scopo di valutarne l’adeguatezza delle modalità
di gestione dei rischi aziendali.
Nel 2009, lo strumento costituito dagli audit tecnici HSE in EniPower
è stato potenziato in accordo con quanto espresso da Eni in materia:
è stata applicata una specifica metodologia di valutazione dei Sistemi
di Gestione, con l’obiettivo di garantirne un’analisi omogenea, pur a
fronte delle oggettive diversità dei siti visitati.
l’informativa finanziaria
Assicurare un’informativa tempestiva e una trasparenza contabile, fondata sulla verità, accuratezza e completezza delle registrazioni archiviate:
• Uso di sistemi informativi per la gestione del processo di pianificazione, con lo scopo di ottimizzare le fasi di inserimento, analisi e approvazione dati
• Applicazione di procedure gestionali specifiche per la redazione dei bilanci e per la gestione dei flussi informativi verso Eni, nel rispetto delle normative e dei principi contabili di generale accettazione
(approccio prudenziale)
• Utilizzo della piattaforma di reporting unico integrato di Eni Management and Statutory Reporting Object (MASTRO)
• Conformità del sistema di controllo interno sull’informativa societaria alle sezioni 302, 404 e 906 del Sarbanes-Oxley Act (SOA), applicabile a Eni SpA come emittente quotato al New York Stock
Exchange; l’adesione di EniPower SpA, EniPower Mantova SpA e S.E.F. Srl al Modello di Gruppo Eni, in quanto classificate come “Altre Imprese”, è incentrata essenzialmente sugli elementi del sistema
di controllo che operano trasversalmente al Gruppo/settore/singola entità (Company ed Entity Level Control)
• Applicazione di controlli e procedure per il rispetto degli obblighi informativi sul Bilancio consolidato e sul cosiddetto “Form 20-F”(“Disclosures controls and procedures”)
la gestione dei rischi di impresa
Tipologia
Descrizione
Azioni
Rischio mercato
Rischio derivante dall’esposizione dei risultati operativi alle fluttuazioni dei tassi di
interesse, che influiscono sul valore di mercato delle attività e passività finanziarie
dell’impresa e sul livello degli oneri finanziari netti
EniPower ha stipulato con Eni un Interest Rate Swap, cioè un contratto a copertura del
rischio di interesse derivante da un finanziamento a medio/lungo termine concesso da Eni
a tasso variabile
Rischio credito
Rischio derivante da potenziali perdite dovute al mancato adempimento delle
obbligazioni assunte dalla controparte
La massima esposizione per EniPower è rappresentata dal valore contabile delle attività
finanziarie rappresentate in Bilancio. Questo aspetto è monitorato dalle Unità preposte sulla
base di procedure formalizzate di valutazione e di affidamento dei partner commerciali. La
Società non ha avuto casi significativi di mancato adempimento delle controparti
Rischio liquidità
Rischio derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni
finanziari a breve termine, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare
attività sul mercato
Allo stato attuale, la Società ritiene, data l’ampia disponibilità di accedere a linee di
credito, di avere accesso a fonti di finanziamento sufficienti a soddisfare le prevedibili
necessità finanziarie
gli strumenti di controllo interno
Obiettivi
Azioni
Risultati 2009
• Partecipazione al programma di audit annuale elaborato e condotto dalla
funzione Eni di Internal Audit, focalizzato sui processi e sulle aree aziendali
a più alto rischio potenziale e maggiormente correlati agli obiettivi strategici,
tra cui in particolare il Modello Organizzativo 231
• Nel 2009 in EniPower sono stati effettuati 2 audit comprendenti le attività
dello stabilimento di Ferrera Erbognone e la funzione Servizi Tecnici di sede
per le attività che riguardano l’ingegneria, il controllo degli investimenti e le
attività manutentive
Internal audit
Assicurare la conformità delle
attività societarie agli standard
procedurali interni ed esterni, per
valutare efficacia ed efficienza
delle operazioni e l’adeguatezza del
sistema di controllo
Gli audit tecnici HSE
Assicurare la conformità alle
prescrizioni normative HSE e agli
standard volontari dei Sistemi di
Gestione
• Programmazione e svolgimento di cicli annuali di verifiche ispettive HSE
• Nel corso del 2009, sono stati svolti in totale 46 audit HSE con auditor interni:
in sede e siti operativi, condotti sia da personale interno qualificato, sia da
in particolare, per quanto riguarda le attività di EniPower, sono state condotte
organizzazioni terze indipendenti, destinati al rilascio e mantenimento delle
22 verifiche ambientali, 15 di salute e sicurezza, 1 di qualità e 8 integrati
certificazioni
HSE; sono stati interessati 8 siti produttivi e la sede, con il coinvolgimento di
• Promozione del miglioramento continuo della gestione HSE, anche grazie alla
14 auditor HSE interni
formazione degli auditor e alla sensibilizzazione e responsabilizzazione del
• Le verifiche ispettive svolte da enti esterni su temi HSE (22 visite nel corso
personale coinvolto, favorendo l’interscambio di esperienze professionali
del 2009) riguardano il mantenimento delle certificazioni UNI EN ISO 14001 e
• Svolgimento di audit HSE, condotti da auditor interni, su sicurezza, cantieri a
ISO 9001, il processo di registrazione EMAS e la certificazione delle emissioni
committenza EniPower e attività di fornitori di beni e servizi
di CO2 nell’ambito del Sistema di Emission Trading. Inoltre sono stati svolti 3 audit, uno in sede e 2 presso gli stabilimenti di Ferrara e Ravenna, per la verifica
dei contenuti del Rapporto di Sostenibilità EniPower 2008
la tutela dei diritti umani
Lavoro minorile
Le attività EniPower si svolgono in Italia, il che garantisce la presenza di un sistema di norme e controlli difficilmente eludibili. La selezione del personale avviene in funzione delle caratteristiche
professionali specifiche necessarie per le varie attività e viene svolta da una società di Eni, Eni Corporate University. Le stesse caratteristiche delle mansioni operative escludono il ricorso al lavoro
minorile: nelle centrali termoelettriche si presentano anche manovre su valvole che richiedono forza fisica, mentre nel campo fotovoltaico il processo tecnologico alla base della produzione richiede
competenze tecniche specifiche e approfondite; a ciò si aggiunge l’impegno fisico richiesto dalla movimentazione dei moduli
Lavoro forzato
Le attività EniPower si svolgono in Italia, il che garantisce la presenza di un sistema di norme e controlli difficilmente eludibili. Le politiche di società sull’orario di lavoro e sul controllo delle presenze
contribuiscono a eliminare il rischio di lavoro forzato. Nelle sedi direzionali, senza una preventiva autorizzazione del responsabile e il conseguente allertamento della Vigilanza, esterna alla Società, non è
possibile essere presenti prima delle 7 del mattino e dopo le 12 di sera, oltre che nel fine settimana. Nei siti produttivi, i cicli di lavoro sono definiti in maniera tassativa, nel rispetto dei limiti di legge sui turni
Lavoro nero
Le modalità di gestione della retribuzione e delle presenze impediscono il ricorso al lavoro nero. Il processo di retribuzione è accentrato in Eni, mentre EniPower si occupa della regolarità della documentazione ai fini contributivi e fiscali. Il controllo degli ingressi prevede la tracciatura delle presenze, rilevate tramite tesserino aziendale, mentre ogni visitatore viene accolto da un referente interno
chiaramente individuato
[ 30 ]
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
il whistleblowing
EniPower ha adottato dal 2006 la normativa interna Eni creata in applicazione di quanto previsto dal Sarbanes-Oxley Act, che prevede la definizione
dei canali per la gestione delle segnalazioni dirette e indirette, anche in
forma confidenziale o anonima (Whistleblowing), ricevute dall’azienda e
dalle controllate. Viene così garantita la ricezione, l’analisi e il trattamento
di segnalazioni relative a problematiche di controllo interno, informativa
societaria, responsabilità amministrativa della Società, distrazione di
patrimonio aziendale o altre materie, inoltrate da persone dell’azienda,
membri degli organi sociali o terzi. Gli esiti dell’istruttoria sui casi segnalati sono portati a conoscenza del vertice aziendale e sottoposti agli
organi di controllo e di vigilanza preposti. è assicurata la piena garanzia
della tutela delle persone che effettuano le segnalazioni in buona fede. Il
numero delle segnalazioni ricevute attraverso i canali di comunicazione
attivati conferma l’ampia diffusione della procedura.
la tutela dei diritti umani
L’espansione delle aree di attività, sia geografiche sia in termini di
business, rende sempre più importante per EniPower l’attenzione alla
tutela e alla promozione dei Diritti Umani.
La Società ha adottato dal 2007 le Linee Guida Eni sul tema, volte a
dare concreta attuazione ai principi che discendono dal Codice Etico
e dall’adesione ai principali standard internazionali: in primis, la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite” e le
Convenzioni fondamentali dell’International Labor Organization (ILO).
A oggi, l’obiettivo principale consiste nell’integrare il rispetto dei Diritti
Umani in tutti gli ambiti di operatività, dalle strategie di lungo periodo
alle prassi quotidiane.
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
Il processo di approvvigionamento di beni e servizi è basato sul riferimento a fornitori qualificati Eni, i quali sottoscrivono il rispetto del
Codice Etico e del Modello 231, che prevedono clausole di risoluzione
dei contratti in caso di violazione dei Diritti Umani.
Le attività di security sono un particolare ambito in cui Eni, impegnata in tutto il mondo, intende garantire un’elevata attenzione sulle
eventuali criticità legate al rispetto dei Diritti Umani. È stata così
svolta un’opera di sensibilizzazione nei confronti delle aree professionali più esposte (Security Manager), fino a includere i fornitori di
servizi di security. A questo proposito, è stata avviata una specifica
iniziativa di formazione per il personale degli istituti di vigilanza,
che ha visto coinvolte anche le Guardie Giurate presso il sito di San
Donato Milanese.
La tutela dei Diritti Umani è stata oggetto nel 2009 di specifica formazione nell’ambito del web seminar sul Codice Etico, rivolto a una
popolazione di 78 dirigenti e quadri di EniPower e Società controllate:
la formazione sarà estesa al resto della popolazione aziendale, grazie
alla pubblicazione del web seminar sulla rete intranet aziendale alla
fine del 2009.
In EniPower nel corso del 2009 non si sono verificati episodi legati a
pratiche o comportamenti discriminatori nei confronti di alcuno, né
violazioni dei diritti della comunità locali.
i contenziosi
EniPower è parte in procedimenti giudiziari e in azioni legali collegati
all’ordinario svolgimento delle proprie attività. Per quanto di rilievo ai
fini di questo documento, si segnalano i contenziosi in corso in materia
ambientale, le indagini della Magistratura e gli interventi nei confronti
delle autorità regolamentari. Informazioni più dettagliate sono reperibili nelle note ai bilanci di EniPower e controllate ed Eni.
i principali contenziosi in corso nel 2009
Contenzioso in ambito normativo
EniPower ha nel tempo proposto ricorso dinanzi ai tribunali amministrativi competenti per territorio nei confronti di alcuni provvedimenti dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), ritenuti lesivi
degli interessi aziendali. I principali, tra i procedimenti i cui giudizi sono tuttora pendenti, riguardano le impugnative della Delibera AEEG n.42/2002 e successive modifiche e integrazioni, riguardanti il
riconoscimento della produzione combinata di energia elettrica e calore come cogenerazione
Contenzioso ambientale
A partire dal gennaio 2006, EniPower ha proposto ricorso dinanzi ai tribunali amministrativi competenti per territorio in relazione alla bonifica dei “Siti di Interesse Nazionale” di Mantova e di Brindisi.
Nel dicembre 2007 analogo ricorso è stato proposto anche per il sito di Livorno. A oggi, tutti i ricorsi risultano pendenti
Nell’autunno 2004 la Procura della Repubblica di Rovigo ha aperto un’indagine per reati asseritamente consumati in Loreo, relativi ad attività di gestione di rifiuti non autorizzata in riferimento a terre
da scavo per la nuova centrale di Mantova. La Procura ha richiesto il rinvio a giudizio dell’Amministratore Delegato e del Responsabile di Stabilimento dell’epoca. Il procedimento si è chiuso con
l’intervenuta prescrizione dei reati contestati
Nel corso del 2006 la Procura della Repubblica di Mantova ha avviato indagini in relazione alle emissioni in atmosfera provenienti dalla nuova centrale di Mantova. Il procedimento penale si è chiuso
con l’emissione del decreto di archiviazione nei confronti delle persone indagate.
La stessa Procura ha avviato le indagini sulle terre da scavo accumulate nell’area III presso il sito EniPower di Mantova che, secondo le ipotesi di indagine, avrebbero contenuto valori di sostanze
inquinanti superiori al limite di legge. Le caratterizzazioni effettuate negli anni da EniPower Mantova hanno sempre escluso tale possibilità. Nel 2008 Il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto
il sequestro preventivo del terreno, sequestro che non ha avuto luogo in quanto, a seguito dell’emanazione del Secondo Correttivo al D. Lgs. 152/2006, le terre in oggetto erano già state inviate a
smaltimento. Il procedimento si è chiuso con l’emissione del decreto di archiviazione nei confronti delle persone indagate
Altre indagini della Magistratura
In relazione al procedimento avviato nel luglio 2004 dalla Procura della Repubblica di Milano, relativamente a illeciti pagamenti eseguiti da parte di taluni appaltatori in occasione della stipula di
appalti EniPower per la costruzione delle nuove centrali, si segnala – a seguito della conclusione delle indagini preliminari, dalle quali la Società è risultata non compresa tra i soggetti indagati – la
richiesta di stralcio per archiviazione da parte della Procura. EniPower si è costituita parte civile nei confronti delle persone fisiche imputate
[ 31 ]
i risultati economico-finanziari
La performance economica di EniPower deriva dal contratto di tolling,
dalla vendita delle acque industriali ai “clienti di sito” e dall’attività fotovoltaica. I contratti di tolling sono in essere tra EniPower – e la controllata
EniPower Mantova – ed Eni Divisione Gas & Power: consistono in contratti di conto lavorazione che ripartiscono il rischio di mercato al toller
(Eni) e i rischi operativi al tollee; in questa cornice, il contratto determina
gli ambiti di responsabilità nella gestione industriale e nel conseguente
raggiungimento dei risultati economici. In particolare, nella determinazione del MOL (Margine Operativo Lordo) della società tollee, i ricavi
sono determinati dalla remunerazione degli investimenti da parte del
toller, mentre il tollee può agire sull’efficienza operativa (costi fissi e
componenti di bonus/malus). L’ottimizzazione della performance economica del parco impianti, basata sulla flessibilità, permette di cogliere
le opportunità del mercato elettrico, con la partecipazione al Mercato
dei Servizi di Dispacciamento: l’efficienza di gestione è infatti, non solo
nell’ambito del tolling, la chiave per la competitività. Viste le dinamiche
post-crisi economica, la presenza sul mercato non è infatti più determinata dalla crescita in termini di potenza, ma dalla capacità di produrre
nei momenti più remunerativi.
Tra i mercati di diretta esposizione di EniPower, il mercato fotovoltaico
(meglio descritto nella sezione dedicata) risente delle incentivazioni
statali e dell’efficacia degli strumenti di finanziamento disponibili
per i clienti, mentre i “clienti di sito” per le utilities sono un mercato
captive con forniture sostanzialmente costanti: le vendite gestite direttamente da EniPower e S.E.F. si riferiscono ai clienti in regime di
“autoproduzione” coinsediati nei siti industriali di presenza EniPower
(tra i principali clienti, Polimeri Europa SpA e una ventina di altre imprese) ed E.G.L. (socio di minoranza in S.E.F. Srl).
I dati economici ed operativi al 31 dicembre 2009 si riferiscono a
un assetto delle attività societarie confrontabile con il 2008: i valori,
riportati nell’appendice degli Indicatori di Sostenibilità, si riferiscono all’aggregato di EniPower SpA e delle Società controllate e sono
espressi in accordo ai principi contabili internazionali IFRS (approccio
prudenziale). I risultati economico-finanziari di EniPower SpA e delle
controllate EniPower Mantova SpA e S.E.F. Srl sono esposti distintamente nel bilancio di esercizio delle singole società: nel presente
Bilancio di Sostenibilità la rappresentazione utilizzata è di consolidato
EniPower in ottica consolidato gruppo Eni.
L’utile di esercizio della situazione consolidata è pari a 56,6 milioni di euro e ha risentito della perdita di esercizio registrata dalla
controllata S.E.F. Srl di circa 28 milioni di euro; sempre in ottica
consolidata, è stata deliberata la distribuzione di dividendi a favore
di Eni SpA e di soci terzi per complessivi 87,2 milioni di euro, grazie anche alla distribuzione di parte delle riserve disponibili (utili
portati a nuovo).
A fronte di un sostanziale mantenimento dei ricavi netti (+3% rispetto
al 2008), si rileva un incremento del margine operativo lordo (l’EBITDA
passa da 246 milioni di euro nel 2008 a 278 milioni di euro nel 2009,
[ 32 ]
con una crescita del 13%). I principali fenomeni che hanno impattato
sul risultato operativo del periodo sono i seguenti:
• minori accantonamenti a fondo rischi – iscritti invece nel 2008
– per 21,6 milioni di euro, relativi a un contenzioso in atto con
il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE), connesso alla riduzione del
prezzo in “ore piene” dell’energia elettrica incentivata secondo la
convenzione CIP 6/92;
• la migliore efficienza nei contratti di tolling e la partecipazione al
Mercato dei Servizi di Dispacciamento (da settembre 2009), che
hanno contribuito al miglioramento del margine operativo per complessivi 11 milioni di euro;
• gli accantonamenti ai fondi per rischi per gli oneri derivanti dall’obbligo di acquisto dei “Certificati Verdi” sono pari a 50,8 milioni di euro
(25,3 milioni di euro nel 2008), di cui 44 milioni di euro riaddebitati
ai sensi dei contratti di tolling con Eni Gas & Power e restanti 7 milioni di euro in capo a S.E.F., mentre gli accantonamenti effettuati
a fronte di rischi ambientali, destinati alle attività di bonifica, sono
pari a circa 0,9 milioni di euro (4,2 milioni di euro nel 2008);
• incremento dei ricavi essenzialmente per effetto dell’avvio dei nuovi
impianti a ciclo combinato a Ferrara – la cui produzione elettrica
è stata venduta da S.E.F. sul mercato – interamente compensato
dai maggiori costi di acquisto del gas naturale utilizzato dai cicli
combinati e dai costi fissi di centrale;
• le sopravvenienze da esercizi precedenti, meno penalizzanti rispetto al 2008, spiegano la restante variazione del margine operativo
lordo del 2009;
• differenti attività di manutenzione, differenti assetti produttivi dettati dal toller Eni Divisione Gas & Power e l’avvio dei due nuovi cicli
combinati di S.E.F. hanno complessivamente incrementato la disponibilità di energia elettrica. La produzione complessiva annuale
di energia elettrica è stata pari a 24,7 TWh, mentre la produzione
di vapore è stata pari a 10 migliaia di tonnellate;
• nel 2009 la produzione di celle è stata pari a 1,7 MWp e la produzione di moduli fotovoltaici è stata pari a 14,5 MWp: sono stati inviati
moduli presso il sito di Brindisi per 0,6 MWp (ulteriori rispetto ai
5,8 MWp del 2008), destinati alla realizzazione della centrale fotovoltaica a piano, mentre le vendite di moduli nel settore fotovoltaico
ammontano a 2,1 MWp.
A far data dal 1° gennaio 2009, è stata incorporata in EniPower SpA
la controllata EniPower Trasmissione SpA, proprietaria, realizzatrice ed
esercente delle linee di trasmissione ad alta e altissima tensione che
collegano alcuni impianti di EniPower SpA ed EniPower Mantova SpA
alla Rete elettrica di Trasmissione Nazionale (RTN). In precedenza, nel
settembre 2008, era intervenuta la cessione da parte di EniPower a
Terna SpA di alcune linee, al fine di rispondere al D.P.C.M. 11 maggio
2004 sull’unificazione di proprietà e gestione di tutti gli elementi della
RTN. In particolare, sono state cedute a Terna la linea aerea con tensione 150 kV di Brindisi (dedicata alle sezioni termoelettriche a tecnologia
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
1.055
1.031
1.000
1.091
1.200
800
600
2007
Risultato netto
278
57
135
36
121
131
191
200
246
311
400
2008
Risultato operativo
2009
Margine Operativo Lordo
Ricavi
risultati dello stato patrimoniale
2.022
2.057
gli investimenti
2.128
2.500
2.000
1.206
857
1.200
815
847
1.000
1.281
1.500
500
2007
Capitale Investito Netto
2008
Patrimonio netto
2009
Indebitamento finanziario netto
indici di performance
18,6
20
11,5
10
12,4
15
6,6
9,0
5
5,9
mln €
A oggi gli investimenti effettuati per la realizzazione delle centrali cogenerative a ciclo combinato, degli impianti accessori,
degli elettrodotti e del comparto fotovoltaico hanno comportato
un impegno finanziario complessivo pari a circa 2,5 miliardi
di euro, approvato e monitorato da Eni. Al 31 dicembre 2009
sono in esercizio 12 dei 13 gruppi relativi alle centrali a ciclo
combinato attualmente previsti (di cui 10 in pieno esercizio),
cui si aggiungerà nel 2013 l’impianto ottenuto dal repowering
della centrale di Bolgiano (la cui acquisizione interviene a far
data dal 1°gennaio 2010) e il ciclo combinato di Taranto, il
cui completamento è previsto nel 2013: quest’ultima tranche
di investimenti permetterà di portare la capacità produttiva
installata a 5,7 GW. Il piano industriale prevede inoltre la realizzazione di 20,2 MW di centrali fotovoltaiche e la fattibilità
di un impianto a biomasse da 25 MW.
Il saldo dei finanziamenti a medio/lungo termine ammonta a
complessivi 943 milioni di euro. Tale indebitamento si riferisce
a: (i) prestiti erogati da Eni a fronte di analoghi finanziamenti
a lungo termine concessi dalla Banca Europea degli Investimenti a Eni stessa (per complessivi 620 milioni di euro di cui
183 milioni di euro relativamente agli investimenti presso la
centrale di Mantova); (ii) prestito erogato da Eni originariamente a EniPower Trasmissione per 10 milioni di euro e acquisito
da EniPower in occasione dell’operazione di fusione per incorporazione; (iii) prestiti erogati da Eni e da E.G.L. Holding
Luxembourg per complessivi 313 milioni di euro a copertura
degli investimenti presso la centrale di Ferrara.
la sostenibilità nell’agire d’impresa
principali voci del conto economico
mln €
tradizionale) e la linea aerea con tensione 380 kV di Ravenna,
(dedicata alle sezioni a ciclo combinato). Rimangono quindi di
proprietà EniPower elementi destinati al trasporto verso la RTN
dell’energia prodotta dalle sezioni a ciclo combinato: due linee
aeree su unica palificata, con tensione 380 kV, a Ferrera Erbognone, in esercizio dal 2003; una linea parte in cavo e parte
aerea, con tensione 380 kV, a Mantova, in esercizio dal 2004;
una linea parte aerea e parte in cavo, con tensione 380 kV, a
Brindisi, in esercizio dal 2005.
Nell’ambito del contratto di tolling con Eni Divisione Gas & Power, EniPower percepisce da Eni un canone anche per il transito
dell’energia sui tre elettrodotti; per quanto riguarda l’elettrodotto
di Mantova, EniPower SpA ha un accordo con EniPower Mantova SpA per la gestione dell’elettrodotto e, infine, EniPower ha
stipulato e sono in corso di stipula i nuovi contratti di servizio con
Terna per l’esercizio e la manutenzione dei tre elettrodotti.
In data 22 dicembre 2009, con decorrenza civilistica e fiscale
1° gennaio 2010, è stato acquisito da EniServizi SpA il ramo
d’azienda della centrale di trigenerazione e reti termoelettriche di Bolgiano, nel Comune di San Donato Milanese, ed è
stato stipulato il contratto di tolling tra EniServizi SpA (toller)
ed EniPower SpA (tollee).
[
2007
ROI Return On Investment
2008
2009
ROS Return On Sales
[ 33 ]
Gli investimenti relativi all’automazione delle linee di produzione di
celle fotovoltaiche ammontano nel 2009 a 3,7 milioni di euro.
EniPower non riceve finanziamenti dalla Pubblica Amministrazione.
Patrimonio netto e Capitale Investito Netto rimangono in linea con il
2008, seguendo lo stato di completamento del processo di investimenti nei nuovi cicli combinati e l’avvio degli ammortamenti della nuova
centrale a Ferrara. Gli indici di performance economica, ROI (Return
On Investment) e ROS (Return On Sales) registrano un incremento,
rispettivamente di +0,8% e +0,9%.
le variazioni
A far data dal 1° gennaio 2009, è stata incorporata in EniPower SpA
la controllata EniPower Trasmissione SpA, proprietaria, realizzatrice
ed esercente delle linee di trasmissione ad alta e altissima tensione che collegano alcuni impianti di EniPower SpA ed EniPower
Mantova SpA alla Rete elettrica di Trasmissione Nazionale (RTN).
In precedenza, nel settembre 2008, era intervenuta la cessione da
parte di EniPower a Terna SpA di alcune linee, al fine di rispondere
al D.P.C.M. 11 maggio 2004 sull’unificazione di proprietà e gestione di tutti gli elementi della RTN. In particolare, sono state cedute a
Terna la linea aerea con tensione 150 kV di Brindisi (dedicata alle
sezioni termoelettriche a tecnologia tradizionale) e la linea aerea
con tensione 380 kV di Ravenna, (dedicata alle sezioni a ciclo combinato). Rimangono quindi di proprietà EniPower elementi destinati
al trasporto verso la RTN dell’energia prodotta dalle sezioni a ciclo
combinato: due linee aeree su unica palificata, con tensione 380 kV,
a Ferrera Erbognone, in esercizio dal 2003; una linea parte in cavo e parte aerea, con tensione 380 kV, a Mantova, in esercizio dal
2004; una linea parte aerea e parte in cavo, con tensione 380 kV,
a Brindisi, in esercizio dal 2005.
Nell’ambito del contratto di tolling con Eni Divisione Gas & Power,
EniPower percepisce da Eni un canone anche per il transito dell’energia sui tre elettrodotti; per quanto riguarda l’elettrodotto di Mantova, EniPower SpA ha un accordo con EniPower Mantova SpA per la
gestione dell’elettrodotto e, infine, EniPower ha stipulato e sono in
corso di stipula i nuovi contratti di servizio con Terna per l’esercizio
e la manutenzione dei tre elettrodotti.
In data 22 dicembre 2009, con decorrenza civilistica e fiscale 1° gennaio 2010, è stato acquisito da EniServizi SpA il ramo d’azienda della centrale di trigenerazione e reti termoelettriche di Bolgiano, nel
Comune di San Donato Milanese, ed è stato stipulato il contratto di
tolling tra EniServizi SpA (toller) ed EniPower SpA (tollee).
[ 34 ]
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
le persone
la sicurezza di EniPower
EniPower conferma il proprio impegno a garantire l’integrità dei lavoratori, siano essi dipendenti o terzi coinvolti nelle attività aziendali:
l’obiettivo è perseguito attraverso la continua ricerca e attuazione di
misure di prevenzione e protezione (tecniche, organizzative e procedurali). Per tale motivo, EniPower punta fortemente a una politica di
sensibilizzazione e attenzione sulla materia, tramite la partecipazione
e responsabilizzazione dei propri dipendenti al processo di salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Tra le iniziative principali si segnalano la “Giornata della Sicurezza”, il
Progetto Eni “Comunicare la Sicurezza” e l’applicazione della procedura
di Società. La “Giornata della Sicurezza” è un appuntamento annuale, finalizzato a ribadire l’impegno di tutti verso quello che è sempre
stato uno degli obiettivi prioritari della Società ovvero di “infortuni
zero”. L’adesione da parte di EniPower al Progetto Eni “Comunicare
la Sicurezza” si prefigge l’obiettivo di integrare e sostenere tutte le
attività volte al miglioramento delle performance di sicurezza nelle
realtà operative e di svolgere un’attività di sensibilizzazione nelle realtà
direzionali. Oltre a queste iniziative, la gestione della prevenzione di
eventi anomali nei luoghi di lavoro è disciplinata attraverso le modalità operative di una procedura di Società, finalizzata a definire le
azioni che devono essere attivate al verificarsi di infortuni, mancati
infortuni, incidenti e mancati incidenti sul lavoro.
L’anno 2009 si è chiuso con un numero di infortuni totali pari a 3, di cui
1 “in itinere”. In particolare, tra le cause che hanno contribuito al verificarsi degli infortuni durante le attività lavorative, troviamo la distrazione
del personale, mentre l’infortunio “in itinere” è stato conseguenza di
un incidente stradale durante il percorso compiuto dal lavoratore per
raggiungere il posto di lavoro. In caso di infortuni, EniPower conduce
direttamente le pratiche con INAIL, generalmente in forma on-line.
Non si sono verificati infortuni mortali sul personale dipendente.
Al fine di poter confrontare oggettivamente i risultati relativi agli infortuni registrati, in queste pagine sono presentati gli andamenti annuali
dell’indice di frequenza, calcolato come “(n° infortuni x 1.000.000)/
ore lavorate”, e dell’indice di gravità, calcolato come “(n° giorni persi
per infortuni x 1.000)/ore lavorate”. Dai grafici pubblicati in queste
pagine, si evidenzia che la diminuzione degli indici di frequenza
nel 2009 è legata al minor numero di infortuni registrati nel corso
dell’anno e che la diminuzione dell’indice di gravità totale (compresi
gli infortuni “in itinere”) è legata al minor numero di giorni persi per
infortuni registrati nel corso dell’anno. L’aumento dell’indice di gravità relativo agli infortuni durante le attività lavorative tiene conto di
circa 90 giorni persi nel corso del primo trimestre del 2009 per un
infortunio verificatosi nell’ultima settimana di dicembre 2008.
A ulteriore testimonianza della sensibilità sulle tematiche HSE,
EniPower a partire dal 2009 è impegnata a individuare un “livello
[ 36 ]
uniforme” nell’ambito delle prestazioni HSE, inteso non solo come soglia standard da raggiungere con le risorse e la struttura organizzativa,
ma anche facendo dell’uguaglianza lo strumento per rimuovere eventuali situazioni “comuni” di impedimento e raggiungere “insieme” nuovi
obiettivi. Il progetto prevede di raggiungere l’“essenzialità” intesa come
l’insieme dei principi cui adeguarsi, unendo le esperienze operative dei
siti e quelle gestionali della sede. In particolare, tra le principali attività
si segnalano: l’elaborazione di un modello unico di Società per quanto
concerne il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza;
l’elaborazione di una procedura di Società relativa alla metodologia sulla
valutazione dei rischi e conseguente adeguamento di tutti i Documenti
di Valutazione dei Rischi a oggi emessi; il raggiungimento della certificazione OHSAS 18001 unica per tutta la Società (EniPower e le controllate
EniPower Mantova e S.E.F.). A tal proposito, nel corso del primo trimestre
2009, sono state eseguite da un ente di certificazione esterno, presso
tutti i siti EniPower, attività di pre-assessment finalizzate a permettere
un’analisi sullo stato di attuazione degli aspetti di sicurezza riferiti al grado
di conformità ai requisiti della Norma BS OHSAS 18001:2007.
Relativamente alle spese effettuate nel corso del 2009 per la gestione
della sicurezza, è stimabile un valore totale pari a 2.509 migliaia di
euro (dato comprensivo di investimenti e spese correnti) contro le
6.105 migliaia di euro del 2008. Di conseguenza l’indice di spesa
pro capite scende da 10,98 a 4,30.
indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti per area geografica
Nord
Centro
Sud
2,02
0,00
4,02
La sicurezza dei contrattisti
L’impegno di EniPower per la tutela dei lavoratori si estende anche alle
attività delle ditte terze: l’utilizzo di fornitori qualificati, l’elaborazione di
piani di coordinamento delle fermate per le manutenzioni, l’effettuazione
di riunioni di sicurezza con le imprese e le ispezioni in campo durante i
lavori sono tutti elementi volti a garantire i più alti livelli di sicurezza.
Inoltre, EniPower è impegnata nel monitoraggio degli indici infortunistici
dei propri contrattisti, pur con metodologie ancora non uniformi tra
i vari siti. La tabella pubblicata in questa pagina riporta l’andamento
stimato dell’indice di frequenza e di gravità dei contrattisti negli ultimi
due anni: si evidenzia che l’aumento dell’indice di frequenza rispetto
al 2008 è legato a un maggior numero di infortuni registrati nel corso del 2009; la diminuzione dell’indice di gravità rispetto al 2008 è
legato a un minor numero di giorni persi per infortunio.
Non si sono verificati infortuni mortali sul personale contrattista.
indici infortunistici dei contrattisti
Descrizione
Indice di frequenza
Indice di gravità
2008
2009
5,10
6,48
0,165
0,104
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
sintesi degli eventi significativi
per la sicurezza
2007
Compresi infortuni in itinere
2008
2,21
3,32
9,06
5,68
16,50
4,40
10
8
6
4
2
2009
Non compresi infortuni in itinere
L’indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti è passato da 5,68 nel 2008 a 2,21 nel 2009, mentre
l’indice totale che comprende gli infortuni “in itinere” è passato da 9,08 nel 2008 a 3,32 nel 2009.
indice di gravità degli infortuni dei dipendenti
0,50
0,44
0,40
0,26
2007
Compresi infortuni “in itinere”
0,24
0,10
0,07
0,20
0,17
0,30
la salute in EniPower
2008
2009
Non compresi infortuni “in itinere”
L’indice di gravità degli infortuni è passato da 0,07 nel 2008 a 0,24 nel 2009, mentre
l’indice totale si è incrementato da 0,44 nel 2008 a 0,26 nel 2009.
spese per la sicurezza
7,00
6,00
0,19
0,27
1,53
0,88
mln €
5,00
4,00
3,73
3,63
3,00
0,21
2,00
1,00
0,45
1,02
1,27
1,23
2007
2008
Comunicazione, formazione e altre spese
Assicurazioni
0,82
2009
Impianti di attrezzature
Gestione sicurezza
Il trend delle spese di sicurezza negli anni è influenzato dal concentrarsi di attività specifiche, come
ad esempio è avvenuto nel 2008 con la formazione sul D. Lgs.81/2008.
indice di spesa pro capite
10,75
10,00
11,69
12,00
8,00
6,00
4,00
4,30
k € / dipendente
EniPower condivide con Eni una profonda attenzione per la
tutela della salute del proprio personale. Le attività di sede e
di sito produttivo svolte in EniPower non comprendono lavori
usuranti e non espongono i propri dipendenti e i contrattisti
al rischio di malattie professionali.
Alla base del sistema c’è la sorveglianza sanitaria basata
sulle visite mediche periodiche, previste dai protocolli sanitari in funzione dei rischi cui i dipendenti sono esposti
negli ambienti di lavoro. In particolare, EniPower gestisce
direttamente con le ASL la definizione delle visite mediche
in caso di personale appartenente alle categorie protette.
Inoltre, EniPower è impegnata in campagne di promozione
della salute, indirizzate alle persone in tutta la loro quotidianità, oltre che ai loro familiari.
EniPower, nell’ambito più generale delle attività di tutela della
salute dei lavoratori e nel rispetto del disposto normativo, ha
deciso di adottare un sistema di raccolta ed elaborazione
dei dati che prevede l’utilizzazione di strumenti informativi
come la Cartella Sanitaria e di Rischio, il Registro dei Dati
Ambientali, il Registro dei Dati Biostatistici e il Registro degli
Esposti a Cancerogeni.
Il sistema adottato per la produzione della documentazione suddetta e per la gestione dei dati sanitari e di igiene
industriale è il sistema informatico “Sistema Medicina e
Igiene del Lavoro” (S.M.I.L.), che raccoglie ed elabora tutti
i risultati della sorveglianza sanitaria e dei monitoraggi ambientali effettuati. Nel corso del 2009 sono state eseguite
alcune attività finalizzate all’estensione dello S.M.I.L. a tutta
EniPower: i principali utilizzatori saranno i Responsabili del
Servizio di Prevenzione e Protezione dei diversi siti e i Medici Competenti. A tal proposito, nel mese di dicembre 2009
sono state eseguite sessioni di formazione destinate ai diversi utilizzatori.
la sostenibilità nell’agire d’impresa
indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti
0,11
Nel corso del 2009 si segnalano in particolare due eventi
significativi in materia di sicurezza.
Nel sito di Ravenna, sono stati effettuati i lavori di demolizione
di due vecchie caldaie. La demolizione, eseguita nell’ambito
della direttiva cantieri, è stata supervisionata di continuo dal
personale preposto e dai tecnici EniPower, coinvolgendo 11
imprese per oltre 50 mila ore di lavoro. Durante le attività
non si sono registrati infortuni.
Nel sito di Ferrara, il personale di S.E.F. ha partecipato all’emergenza simulata di III grado per tutto il petrolchimico di Ferrara,
che ha previsto l’evacuazione dei lavoratori presenti in sito.
In particolare, l’emergenza simulata ha riguardato la fuga di
tetracloruro di titanio da un impianto del petrolchimico.
[
2,00
2007
2008
2009
La serie storica degli indici di spesa pro capite è stata revisionata rispetto ai dati pubblicati finora,
con riferimento a tutto il personale, a ruolo e in comando: l’indice di spesa passa da 10,75 migliaia
di euro/dipendente nel 2008 a 4,30 nel 2009.
[ 37 ]
gli stakeholder di EniPower – salute e sicurezza
Stakeholder interni a EniPower/Eni
Ambito/Tema
Attori/Azioni
Prevenzione delle malattie e degli infortuni
Impegno di tutte le funzioni di linea e di staff di EniPower
Risorse umane
Progetti su salute e sicurezza
Collaborazione tra funzioni HSEQ di Eni e di EniPower
Eni/Eni Divisione Gas & Power
Certificazione OHSAS 18001
Sicurezza delle sedi direzionali
Affinamento dei processi aziendali e dell’organizzazione in funzione dei requisiti
Collaborazione tra servizi di prevenzione e protezione per l’ottimizzazione delle procedure di emergenza
Stakeholder esterni a Eni
Fornitori e contrattisti
Società coinsediate
Istituzioni ed enti di controllo
Infortunistica
Collaborazione tra funzioni centrali e siti produttivi per una maggiore accuratezza dei dati
Gestione delle emergenze
Svolgimento periodico di esercitazioni comuni, che comprendono gli enti esterni
Sviluppo di progetti comuni
Sicurezza degli impianti, tutela dei lavoratori
Attuazione del progetto “Comunicare la sicurezza”, coordinato da Eni
Rapporti funzionali alle ispezioni e ai monitoraggi
Il 2009 ha visto a livello mondiale il diffondersi della pandemia influenzale dovuta al virus A/H1N1: EniPower, trattandosi di azienda
che fornisce un servizio essenziale alla comunità, è stata fortemente
coinvolta sul tema. In particolare, nel corso del 2009, EniPower ha
raccolto l’elenco completo relativo al personale con compiti di gestione
dei servizi essenziali, al fine di aderire alla campagna vaccinale contro l’influenza A/H1N1 predisposta dall’Autorità sanitaria nazionale e
destinata in via prioritaria a quelle categorie di persone per le quali è
atteso il massimo beneficio in termini di ricaduta sulla collettività.
Relativamente alle spese effettuate nel corso del 2009 per la gestione della salute, è stimabile un valore totale pari a 682 migliaia
di euro (dato comprensivo di investimenti e spese correnti) contro
le 885 migliaia di euro del 2008, a fronte di un numero di dipendenti aumentato a 584 persone. Di conseguenza l’indice di spesa
pro capite scende a 1,17.
La prevenzione sanitaria
EniPower usufruisce di numerosi presidi sanitari, gestiti da Eni tramite la divisione Eni Refining & Marketing e le controllate EniServizi
e Polimeri Europa, sia presso la sede di San Donato Milanese, sia
nei siti produttivi di Taranto, Livorno, Brindisi, Ferrara, Mantova e
Ravenna. Le strutture svolgono attività di medicina del lavoro e
sono a disposizione dei dipendenti per gli interventi di primo soccorso, sia in caso di emergenza sia nella routine giornaliera. A tal
proposito, si riporta nella tabella pubblicata in queste pagine il dettaglio relativo alla gestione della sorveglianza sanitaria negli ultimi
due anni: si evince che la variazione dei valori relativi al numero
di visite di sorveglianza sanitaria periodica e di esami strumentali
è legata alla periodicità delle visite mediche, effettuate secondo i
protocolli sanitari programmati presso le varie sedi di lavoro EniPower; la variazione dei valori relativi al numero di indagini ambientali
è legata alla periodicità delle attività di monitoraggio ambientale
eseguite presso le diverse sedi di lavoro EniPower secondo una
programmazione dedicata.
Questi dati confermano la costante attenzione della Società verso
il monitoraggio degli agenti potenzialmente pericolosi, ma anche la
continua verifica e aggiornamento di impianti e tecnologie per garantire la miglior tutela della salute dei lavoratori.
Oltre a ciò, le iniziative di prevenzione sanitaria proposte periodicamente da Eni ottengono da anni elevati tassi di adesione, che
dimostrano non solo il gradimento nei suoi confronti da parte dei
dipendenti, ma anche la grande sensibilità di questi nei confronti
della tutela della propria salute. I dipendenti possono aderire a
numerose campagne sanitarie, come le donazioni di sangue ad
[ 38 ]
AVIS e le vaccinazioni antinfluenzali condotte attraverso EniServizi, Società controllata da Eni. EniPower aderisce poi al Piano
di Diagnosi Precoce di prevenzione oncologica: ogni dipendente
può usufruire gratuitamente, presso gli ambulatori gestiti dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e da altre strutture
ospedaliere convenzionate, di una visita annuale per ogni tipologia di prestazione sanitaria prevista (dalla mammografia alla
visita dermatologica).
Presso alcuni stabilimenti sono stati attivati controlli relativi alla prevenzione cardio-vascolare.
la valorizzazione del lavoro di tutti
Il Codice Etico Eni emanato nell’aprile 2008 individua “le persone
quali elemento indispensabile per l’esistenza dell’impresa”. Eni si
impegna pertanto a “sviluppare le capacità e le competenze del management e dei dipendenti affinché, nell’ambito della prestazione
lavorativa, l’energia e la creatività dei singoli trovi piena espressione
per la realizzazione del proprio potenziale oltre che e a tutelare le
condizioni di lavoro”.
Anche per EniPower le risorse umane rappresentano il patrimonio
più importante dell’azienda. La Società è da sempre orientata alla
valorizzazione del capitale umano, avendo come obiettivi lo sviluppo
delle capacità e delle competenze individuali e la realizzazione del
potenziale dei singoli.
L’uomo e la donna EniPower sono elementi centrali di un’azienda che
si è data una struttura snella calibrata sulle esigenze di business,
favorendo allo stesso tempo un processo di responsabilizzazione
diretta dei dipendenti.
EniPower è impegnata nel consolidamento di un ambiente di lavoro sereno e dinamico, che offra a tutti le medesime opportunità
sulla base di criteri di merito condivisi e senza discriminazioni. In
particolare, tutela il personale diversamente abile e le altre categorie dello svantaggio sociale e promuove iniziative per favorirne
l’accesso in azienda nel rispetto delle disposizioni di legge. Si
procede pertanto con l’assunzione laddove le condizioni lo consentono, ovvero viene fatta richiesta di esonero se le caratteristiche della sede di lavoro e/o la tipologia di mansione da ricoprire
non permettono l’inserimento di personale diversamente abile e
non è altresì possibile ricorrere alla compensazione territoriale,
ossia all’inserimento di tale personale in sedi di lavoro idonee
site in altre province.
I risultati della rilevazione effettuata con l’analisi di clima “Eni secondo
[
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
Azione
Iniziative a sostegno
della Leadership
• Progetto Feedback
• Corsi di formazione per la
leadership
Iniziative di comunicazione interna
• Miglior cura della
comununicazione al
personale di stabilimento
• MyEni news cartacea
Iniziative per l’inserimento
e la valorizzazione delle persone
• Progetto Knowledge
Management
• Progetto Knowledge Owner
Iniziative per coinvolgere le persone
0,05
0,80
0,70
0,12
0,60
0,32
mln €
0,50
• Progetto Welfare
• Azioni a sostegno della
genitorialità
0,11
0,13
0,25
0,09
0,02
0,40
0,30
0,14
0,43
0,20
0,10
0,43
0,22
2007
2008
2009
Comunicazione, formazione e altre spese
Controlli sanitari e indagini ambientali
Gestione salute e igiene Impianti, attrezzature e adeguamenti
Nell’ambito della salute, la spesa complessiva è in calo del 20% rispetto al 2008, in relazione
alla ciclicità nella programmazione delle visite sanitarie e delle indagini ambientali.
indice di spesa pro capite per la salute
1,60
1,20
1,56
1,40
1,17
1,00
0,80
0,60
0,40
0,20
2007
le azioni di miglioramento intraprese
Tipologia di intervento
0,90
1,29
Lo sviluppo della leadership
Lo sviluppo e la motivazione delle persone di Eni – leva cruciale per il raggiungimento dei risultati aziendali – è una delle
responsabilità maggiori affidate a un manager. La professionalità e le capacità manageriali delle persone impiegate,
oltre alla loro motivazione, sono infatti importanti fattori di
successo nella gestione operativa.
Fra le iniziative più importanti del 2009, si segnala il programma di formazione finalizzato a sviluppare la leadership,
migliorare la relazione capo-collaboratore, sostenere la motivazione individuale e favorire le condizioni di un benessere
(progetto Feedback).
In ambito Eni Divisione Gas & Power è stato sviluppato un
piano di formazione dedicato ai neoresponsabili, con l’obiettivo
di fornire loro i principali strumenti gestionali necessari alla
copertura del ruolo, accompagnandoli con spunti di riflessione
sulle aspettative dell’azienda nei loro confronti.
Nel mese di dicembre è stato organizzato un workshop focalizzato su questi due temi fondamentali della gestione dei
collaboratori: la valutazione e il feedback, che si articolerà
in diverse sessioni nel 2010.
spese per la salute
k € / dipendente
te 2008” hanno confermato un buon livello di appartenenza della popolazione aziendale alla Società. Sono tuttavia
emerse delle aree su cui lavorare per cui nel 2008 è stato
predisposto un piano di azioni di miglioramento, proseguito
nel 2009. Tale piano permette anche di valorizzare una serie di iniziative già avviate, inserite ora in un programma di
azioni coordinate, volte a ottenere efficaci effetti migliorativi
in termini organizzativi, di gestione, sviluppo, comunicazione
e formazione delle persone.
Le azioni di miglioramento intraprese nel 2009 sono descritte
per tipologia di intervento.
la sostenibilità nell’agire d’impresa
2008
2009
La serie storica degli indici di spesa pro capite è stata revisionata rispetto ai dati pubblicati
finora, con riferimento a tutto il personale, a ruolo e in comando: l’indice di spesa passa da
10,75 migliaia di euro/dipendente nel 2008 a 4,30 nel 2009.
la gestione della sorveglianza sanitaria
Descrizione
2008
2009
N° visite sorveglianza sanitaria periodica
594
496
N° esami strumentali
749
1.151
N° vaccinazione dipendenti
80
89
N° indagini ambientali
22
17
4.005
3.946
N° giorni di assenza per malattia
La comunicazione interna
Gli strumenti di comunicazione interna disponibili in EniPower continuano ad ampliarsi negli anni, con l’obiettivo di
rispondere in modo sempre più completo e strutturato alle
profonde esigenze emerse nell’analisi di clima. Queste iniziative sono volte a promuovere una comune identità aziendale
[ 39 ]
e ad aumentare il coinvolgimento delle persone nel raggiungimento
degli obiettivi aziendali.
Il programma Cascade ha coinvolto nel 2009 tutta la popolazione di
EniPower, con incontri in tutte le sedi della Società: il management
condivide in incontri con Eni le strategie complessive ed esplicita
al resto dell’azienda i collegamenti tra gli obiettivi aziendali e quelli
delle varie strutture organizzative.
Tutti i programmi di comunicazione interna hanno nel portale intranet
MyEni una piattaforma unitaria di condivisione delle informazioni,
cui ha accesso, direttamente o tramite postazioni dedicate, tutto il
personale EniPower.
Alla fine del 2008, EniPower ha avviato un progetto di revisione del
proprio sito internet, concluso nella primavera 2009: con questo
strumento la Società intende proporre al meglio anche all’esterno
la propria identità aziendale.
In occasione della ricorrenza dei 10 anni di EniPower (1999-2009) è
stato realizzando un DVD distribuito, in prima battuta, ai dipendenti,
subito prima di Natale.
Il DVD è composto da un breve filmato articolato fra grafica, filmati,
fotografie e interventi dei diversi protagonisti tecnici di questi anni,
oltre che dall’intervento del presidente EniPower e in chiusura dal
contributo dell’Amministratore Delegato che illustra le prospettive
della Società.
L’inserimento delle persone e lo sviluppo delle competenze
I processi di selezione e orientamento del personale sono gestiti per
EniPower, come per tutte le società del mondo Eni, da Eni Corporate University, che garantisce il rispetto dei principi di oggettività e
trasparenza del processo, e di pari opportunità.
Il personale è di norma assunto a tempo indeterminato. Altre forme
di contratto sono rare e legate a specifiche esigenze organizzative
di breve durata.
La collaborazione tra Eni Corporate University e la società garantisce la più efficace combinazione di expertise, da un lato nella
ricerca del personale, dall’altro nella conoscenza delle competenze tecniche richieste. I profili attesi sono predisposti sulla base
di criteri e logiche organizzative condivise con i responsabili di
linea e per alcune attività specialistiche confrontate anche con le
strutture dei competitor. Nella ricerca di professionalità da impiegare per attività con prevalenza del carattere della “stanzialità”
(ad esempio per attività in turno o con una forte connotazione
specialistica riferita alla realtà impiantistica), si antepongono
risorse provenienti dal territorio minimizzando quindi i disagi di
un trasferimento. Sempre per la natura e l’organizzazione delle
attività di stabilimento, è preferito in questo contesto l’impiego
di personale maschile, mentre la popolazione femminile è prevalentemente rappresentata negli uffici di sede. Per le altre ricerche viene privilegiata la disponibilità alla mobilità sul territorio
in quanto caratteristica che favorisce la diffusione e il consolidamento del know-how, la diversificazione delle esperienze e la
crescita professionale.
In EniPower, prima di procedere a ricerche sul mercato, viene verificata la disponibilità in Eni e nelle società Eni di professionalità
coerenti con i profili di ricerca (netting). Questa modalità, che di
[ 40 ]
fatto comporta l’attivazione di ricerche sul mercato solo per eccezione o per soddisfare obblighi di legge (come la legge 68/99),
consente di inserire in tempi brevi risorse esperte e parallelamente
di soddisfare esigenze individuali di diversificazione, di crescita
professionale, di spostamento sul territorio e complessivamente
di ottimale conciliazione fra vita privata e vita lavorativa. I risultati
conseguiti nell’anno 2009: a fronte di 40 nuovi inserimenti, solo 7 professionalità provengono dall’esterno Eni confermando la
proficuità dell’attivazione di tale modalità. È altrettanto evidente
sul piano aziendale e/o Eni che questo risultato 2009 ha colto
positivamente criticità organizzative e/o territoriali di utilizzo delle
risorse umane.
Anche per la designazione dei senior manager sono privilegiati criteri di scelta diversi da quello geografico, infatti i percorsi di sviluppo specifici sono definiti in relazione alla professionalità ricercata/
espressa, alla tipologia di risorsa (diplomato, neolaureato, esperto)
e anche grazie a “modelli delle professionalità”, che coinvolgono
trasversalmente tutte le figure con bagaglio professionale e compiti
omogenei. Ad oggi in EniPower sono attive le “famiglie professionali” HSE, trasversale a Eni, e quella della “generazione elettrica”,
specifica del business.
Con riferimento al Modello delle Professionalità “Generazione Elettrica”, nel corso del 2009 è stata effettuata la prima rilevazione sulle
risorse dello stabilimento di Ferrera Erbognone per alcune figure
professionali (specialista meccanico ed elettrico “export”, responsabile in turno, consollista, responsabile produzione e responsabile
servizi tecnici), al fine di individuare i gap rispetto alle conoscenze
attese per i singoli ruoli professionali individuati e attuare le eventuali
opportune azioni di sviluppo e formazione.
A ogni livello aziendale, la politica di sviluppo delle professionalità
dei dipendenti segue percorsi specifici improntati a criteri meritocratici, in un continuo confronto tra responsabili e collaboratori,
sempre in coerenza con gli obiettivi dell’area di business di inserimento. Obiettivo primario è garantire alle persone approcci e
trattamenti equi e differenziati sulla base delle loro caratteristiche,
personali e professionali, motivazioni e aspettative, performance e
potenzialità di sviluppo.
Per tutte le modifiche di posizione all’interno delle strutture organizzative la Società garantisce il necessario preavviso. In particolare, ogni
qualvolta ci sia un trasferimento di sede viene rispettato il congruo
preavviso previsto dal CCNL. Il periodo di trasferta propedeutico al
trasferimento di sede di lavoro e le condizioni dello stesso vengono
definiti prevalentemente con l’accordo del dipendente, nel rispetto
della normativa vigente, sulla base di quanto definito dal CCNL e da
Eni, garantendo medesimi trattamenti nelle stesse situazioni senza
alcuna discriminazione di genere.
Nel 2009, in coerenza con le indicazioni Eni è proseguita l’attività di integrazione e revisione dei diversi strumenti di gestione
e sviluppo manageriale utilizzati da Eni, che ha portato alla definizione di un nuovo processo formalizzato di feedback per tutte
le persone in collegamento con la valutazione della performance
annuale. A supporto del processo di feedback, è stata avviata
nel 2009 la definizione di un “modello di eccellenza” per aiutare
i responsabili, favorire la diffusione di un linguaggio comune e
[
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
assicurare la coerenza dei diversi strumenti di valutazione.
Sarà così possibile disporre di un unico modello di fattori di
successo, necessari a fronte del mutato contesto attorno
al quale stimolare l’aggregazione delle persone di Eni. È
stata poi avviata la definizione di una serie di strumenti
e attività a supporto dei responsabili, quali ad esempio
interventi di formazione mirati sul tema descritto nelle
precedenti sezioni, supporto per la preparazione delle
fasi principali del colloquio e lancio di un sito sul portale
MyEni, sul quale saranno resi disponibili strumenti e informazioni utili ai responsabili per la comunicazione del
feedback ai collaboratori.
La valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze
Continua l’impegno per la valorizzazione dell’esperienza e
per il mantenimento del know-how aziendale, che si concretizza nel proseguimento delle azioni di valorizzazione dei
Knowledge Owner, i quadri con competenze ed esperienze
significative, per i quali al riconoscimento formale del titolo
(nel 2008) hanno fatto seguito, nel 2009, lo sviluppo di un
percorso formativo dedicato e di iniziative specifiche finalizzate alla diffusione del know-how. I Knowledge Owner sono
incaricati di promuovere la condivisione delle conoscenze
e delle esperienze. In questo senso sono stati avviati workshop tematici tenuti e organizzati direttamente dai Knowledge Owner.
EniPower ha proseguito lo sviluppo di processi e strumenti
di “trasmissione della conoscenza” (Knowledge Management), valore entrato a far parte anche del Codice Etico. I
suoi obiettivi sono: esplicitare, sistematizzare e diffondere
i know-how strategici per il business, spesso impliciti e
non strutturati, e individuare e diffondere le best practice,
attraverso la condivisione delle competenze caratteristiche
dei vari siti operativi. Ciò permette di migliorare i processi
di business, supportando le attività operative, e di costruire
una specifica cultura organizzativa EniPower, che stimoli
senso di identità e appartenenza.
Nel 2009 si è e conclusa la progettazione del sistema di
“KM EniPower”, con la costituzione di 5 Comunità di Pratica (CoP). L’Area elettrica e l’Area meccanica sono costituite
ciascuna da 40 persone, l’Area strumentale e HSEQ sono
costituite ciascuna da 20 persone e infine l’Area esercizio
è composta da 70 persone. È stata creata anche una sesta
comunità trasversale, con il ruolo di “organo di governo”
del sistema, che approva i cosiddetti Knowledge Objects,
cioè la documentazione ufficiale che raccoglie tutta la conoscenza strutturata su un tema dibattuto da una o più
Comunità di Pratica.
Le azioni 2009 hanno coinvolto un gruppo di progetto composto dai referenti delle Comunità di Pratica, da rappresentanti del management aziendale delle funzioni interessate
e della funzione Personale, con il supporto di competenze
di Eni Corporate University e di Eni ICT. Tra le attività svolte,
la mappatura delle conoscenze critiche di ciascuna CoP e
la sostenibilità nell’agire d’impresa
dipendenti per genere e categoria professionale
uomini
donne
Dirigenti
19
0
Quadri
83
10
Impiegati
265
33
Operai
169
5
TOTALE
536
48
Il personale è in aumento rispetto al 2008 (568 dipendenti). Il dato 2009 comprende 25
dipendenti in distacco da altre società Eni.
dipendenti per area geografica
uomini
donne
302
29
86
18
Nord
Centro
Sud
148
TOTALE
1
584
La percentuale di personale femminile negli uffici è stabile rispetto al 2008 (24%). In questo
contesto è in aumento la percentuale di donne quadro (41% del totale del personale femminile
rispetto al 21% del 2008). Nel 2009 si segnala anche la nomina a Responsabile di unità
organizzativa di 3 dipendenti donne.
dipendenti per fascia di età e categoria professionale
Dirigenti
Quadri
Impiegati
Operai
under 30 anni
0
4
30
32
31-40 anni
3
39
104
71
41-50 anni
13
24
131
51
51-60 anni
3
25
33
20
over 60 anni
TOTALE
0
1
0
0
19
93
298
174
L’età media dell’organico è 40 anni; il rapporto tra dirigenti-quadri e impiegati-operai è di 1 a
4,5. Il livello di scolarità presenta le seguenti percentuali: 21,4% di laureati, 59,4% di diplomati,
19,2% in possesso di un titolo inferiore al diploma.
dipendenti in entrata/uscita per genere
uomini
donne
entrate
34
8
uscite
23
3
Il tasso di sostituzione, ovvero il rapporto tre assunzioni e risoluzioni, per gli uomini risulta pari a
1,48, mentre per le donne è pari a 2,67.
tasso di ore malattia per area geografica
ore malattia / ore lavorate
nord
centro
sud
2,869
3,756
4,487
tasso di ore lavorative perse per area geografica
ore lavorative perse / ore lavorate
nord
centro
sud
0,098
0,233
0,236
tasso di ore assenteismo per area geografica
ore assenteismo / ore lavorate
nord
centro
sud
4,197
5,677
7,030
[ 41 ]
l’identificazione delle esigenze di gestione delle conoscenze sono
state effettuate grazie al supporto metodologico del repertorio delle
conoscenze tecnico-professionali dell’area professionale “Generazione
Elettrica”. Infine, nella seconda metà dell’anno, con il coinvolgimento
e il supporto della funzione ICT, è stata avviata la progettazione del
sistema informativo a supporto dei processi di Knowledge Management definiti.
valutazione della performance: copertura % dei dipendenti
Anno
Dirigenti
Quadri
Giovani
laureati
Neolaureati
2007
100%
100%
100%
100%
2008
100%
95%
100%
100%
2009
100%
89%
83%
100%
strumenti di valutazione del potenziale
N° schede MBO aperte
N° schede PERFORMANCE aperte
2007
2008
2009
134
13
15
110
118
Il coinvolgimento delle persone
Nel 2009 sono proseguite le iniziative finalizzate a sostenere il coinvolgimento delle persone, sia promuovendo attività che prevedono la
partecipazione “diretta” del dipendente, sia attraverso l’introduzione
di strumenti di welfare complementare e di supporto alla conciliazione tra vita privata e vita lavorativa.
L’impegno per la conciliazione fra sfera privata del dipendente e vita lavorativa è importante in un’azienda in cui aumenta e viene sempre più
valorizzata la popolazione di giovani appartenenti a entrambi i generi.
Dal punto di vista delle iniziative aziendali che hanno coinvolto i
dipendenti, ricordiamo la nuova edizione del concorso di disegno
riservato ai figli dei dipendenti “Disegna la mascotte”; il concorso
fotografico “Dove vive EniPower – le città, il territorio e la gente” e
l’incontro natalizio strutturato in momenti che hanno direttamente
coinvolto il personale.
EniPower promuove la diffusione del Progetto Welfare Eni tra i suoi
dipendenti cui dirama direttamente via e-mail la comunicazione delle
iniziative, contestualmente alla pubblicazione su MyEni.
Tra le iniziative di maggior rilievo c’è l’avvio del “Programma Benessere”, che offre l’opportunità di praticare attività fisica presso
centri sportivi selezionati e convenzionati nelle immediate vicinanze
dei palazzi-uffici, proponendo abbonamenti a condizioni economicamente vantaggiose; lo sviluppo dell’iniziativa “nido scuola
Eni”, con la realizzazione di una survey destinata alla popolazione aziendale di San Donato Milanese e tesa a rilevare l’interesse
per l’iniziativa.
Infine, a conferma dell’impegno a mantenere un proprio sistema
di benefit, i dipendenti vengono incentivati a richiedere la carta di
credito aziendale, possibilità aperta a tutti i dipendenti, in tutti i siti
EniPower e senza distinzione di genere; la carta di credito viene utilizzata sia per le spese di trasferta (con rimborsi a cedolino stipendi),
sia per le spese personali.
[ 42 ]
la formazione
La formazione è lo strumento fondamentale volto alla crescita professionale delle persone, attraverso lo sviluppo di competenze e responsabilità e la diffusione della cultura e dei valori della Società.
Le modalità di erogazione della formazione spaziano dai tradizionali
corsi in aula, gestiti da Eni Corporate University (ECU) e da docenze
esterne, alla formazione on the job, fino a nuove scelte, quali l’elearning (nel 2009 ha coinvolto dirigenti e quadri) in modo da adattarsi alle diverse realtà aziendali.
La formazione svolta in EniPower è gestita principalmente tramite un
applicativo informatico, cui il personale accede per l´iscrizione on-line
alle iniziative formative (coerentemente con il budget formativo della propria unità); tale sistema contabilizza i corsi svolti da ECU, la formazione
esterna, ma solo parzialmente quella interna in quanto una consistente
parte di corsi organizzati direttamente dagli stabilimenti per approfondire
tematiche “operative” non sono attualmente inseriti a sistema.
Il totale della formazione svolta nel 2009 in EniPower ammonta a
10.725 ore; il grafico pubblicato in queste pagine riporta la suddivisione del totale delle ore nelle diverse tipologie.
La formazione nel campo HSE (che nel 2009 rappresenta il 46,1% del
totale delle ore di formazione) è indirizzata verso temi ritenuti strategici,
quali la sostenibilità delle attività operative, la prevenzione di incidenti
e infortuni e la comunicazione con il territorio. Questi temi vengono
affrontati a tutti i livelli della Società, sia in sede sia nei siti produttivi,
consolidando le responsabilità di tutte le strutture aziendali in tema di
salute, sicurezza, ambiente e tutela dell’incolumità pubblica. Nel 2009
evidenziamo in particolare l’effettuazione di corsi sulle novità normative
del sistema di Emission Trading (piani di monitoraggio), sui contenuti del
Documento di Valutazione dei Rischi e sulla normativa ADR (trasporto di
merci pericolose su strada). Un altro filone di corsi 2009 ha riguardato
l’addestramento all’uso dei nuovi progetti informatici (PRTR, S.M.I.L.)
e ha coinvolto consulenti esterni o docenti interni Eni (ICT).
Il dato medio di ore di formazione HSEQ 2009 per dipendente è pari
a 8,5 ore, contro le 7 ore del 2008.
Inoltre, EniPower dà molta importanza all’informazione che si svolge
soprattutto mediante riunioni. Nell’ambito produttivo, ad esempio,
hanno un notevole ruolo le riunioni periodiche organizzate all’interno
dei reparti produttivi di stabilimento: in queste occasioni, vengono
esaminate e discusse le problematiche connesse alle attività di lavoro,
per accrescere le conoscenze e la sensibilità del personale operativo
sui temi della sicurezza e della protezione ambientale.
La formazione in ambito salute e sicurezza verterà, anche per il
2010, principalmente su quella prevista dal D. Lgs. 81/2008 per
le figure individuate dal decreto stesso (dirigenti, preposti, RLSA,
RSPP), mentre per la parte ambientale riguarderà i sistemi di gestione ISO 14001 ed EMAS (con particolare riguardo al nuovo Regolamento “EMAS III”) per gli stabilimenti che si dovranno certificare/
registrare. Si dovrà inoltre completare la formazione degli ispettori
interni ISO 14001 e OHSAS 18001 nonché ISO 9001 (in questo caso
per l’aggiornamento alla recente edizione 2008). Un altro ambito di
formazione riguarderà il Knowledge Management e la Comunità di
Pratica relativa al mondo HSE.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
ore di formazione per tipologia 2009
Istituzionale
348
Comportamenti e Comunicazione
744
Professionale Trasversale
734
Professionale Tecnico - Commerciale
1.949
HSEQ
4.945
Lingue e Informatica
2.005
Totale
10.725
spesa in formazione
250
k€
200
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
Le valutazioni di merito sono applicate secondo criteri uniformi alla
totalità dei dipendenti differenziandoli per ruolo, responsabilità e
categoria.
Per assicurare l’articolazione retributiva all’interno della categoria
viene utilizzato un sistema di valutazione della professionalità basato sulla combinazione tra l’inquadramento nelle singole categorie e
l’apporto professionale all’interno delle categorie stesse, descritto
nel dettaglio nella tabella pubblicata in questa pagine sulla valutazione delle professionalità.
Il cosiddetto sistema di compensation ha lo scopo di assicurare il
riconoscimento dei risultati conseguiti e delle potenzialità di sviluppo delle persone, garantendo la definizione di una remunerazione
coerente con le prassi e gli standard di mercato. Anche per la popolazione dei giovani laureati, sono stati avviati studi volti a definire
politiche di compensation differenziate in relazione alle performance
e alle capacità professionali e manageriali, al fine di supportare la
motivazione e la retention dei giovani di maggior interesse.
150
le relazioni industriali
100
50
2007
ambiente
salute
2008
2009
sicurezza
Nell’ambito sicurezza, il calo della spesa di formazione rispetto al 2008 è legata ai corsi sul
D. Lgs.81/2008 svolti nel precedente esercizio. L’area salute beneficia dei corsi di formazione
sull’uso del sistema informativo di medicina del lavoro. Variazioni nel trend triennale dei
dati di spesa vanno anche letti in relazione alle variazioni della metodologia adottata nella
rendicontazione, come descritto in Nota Metodologica.
le politiche retributive
Per la determinazione della retribuzione individuale i criteri di applicazione escludono ogni tipo di discriminazione. Nello specifico,
eventuali differenze retributive tra uomini e donne sono riconducibili
esclusivamente al ruolo ricoperto in azienda e alla responsabilità
attribuita.
A tutti i dipendenti è applicata la retribuzione contrattuale e le variazioni individuali della stessa quando non traggono origine da disposizioni di legge o di contratto sono strettamente correlate alla
professionalità espressa e alle variazioni di ruolo e/o responsabilità: viene garantita una remunerazione coerente con le prassi e gli
standard di mercato.
EniPower applica quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale
di Lavoro Energia-Petrolio (di seguito CCNL), con particolare attenzione agli aspetti relativi a formazione, informazione, e ai temi di
sicurezza, salute e ambiente.
Le parti firmatarie del CCNL convengono nel determinare una più
diffusa cultura della prevenzione del rischio nei luoghi di lavoro e
delle condizioni necessarie allo sviluppo sostenibile e quindi su un
modello di relazioni industriali per valorizzare le relazioni tra azienda
e lavoratori in materia di tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente. Tale sistema relazionale si articola a livello nazionale nella
Commissione salute-sicurezza-ambiente dell’Osservatorio nazionale
di settore e, a livello aziendale, nei rapporti informativi e partecipativi tra Direzioni aziendali, RSPP e RLSA/R.S.U., in cui EniPower è
rappresentata da Eni.
Come affermato dal Codice Etico, EniPower rispetta i principi della
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite e i
canoni del diritto del lavoro delle convenzioni fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). EniPower garantisce quindi la
libertà di associazione sindacale e il diritto di contrattazione collettiva,
ripudia ogni forma di lavoro forzato, lavoro minorile e discriminazione
nell’occupazione e prevede forme di monitoraggio e intervento sulle
condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Nel corso del 2009 non ci sono state attività in cui la libertà di associazione e contrattazione collettiva sia stata esposta a rischi si-
il sistema di incentivazione: MBO e valutazione delle performance
I piani collettivi di incentivazione sono estesi a tutto il personale in accordo al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Energia-Petrolio e sono elaborati sulla base di parametri e obiettivi di andamento
economico dell’azienda preventivamente concordati con il sindacato di categoria
I premi una tantum sono assegnati per la realizzazione di determinati progetti o il raggiungimento di performance eccellenti
Lo strumento di Management By Objectives (MBO) prevede incentivi prevalentemente rivolti a manager di linea in funzione del raggiungimento di obiettivi precedentemente assegnati
La valutazione delle performance è rivolta prevalentemente ai manager in posizioni di staff e applicata anche ad alcune tipologie di risorse come giovani laureati e quadri
In tutti i sistemi di valutazione è inserito un obiettivo qualitativo comune relativo ai temi della Sostenibilità con peso del 10%
I piani di incentivazione di lungo termine monetari e azionari favoriscono la partecipazione del management al rischio d’impresa e quindi alla creazione del valore
[ 43 ]
gnificativi e azioni intraprese in difesa di tali diritti.
Nel 2009 la copertura della contrattazione collettiva è stata pari
al 100%.
EniPower, in armonia con l’approccio di Eni, persegue da sempre
un modello di relazioni industriali improntato al continuo dialogo e
alla fattiva collaborazione con le organizzazioni sindacali, sia a livello
di settore sia a livello locale. I comportamenti aziendali sono volti a
minimizzare il contenzioso tra le parti a tutti i livelli, definire accordi contrattuali chiari e funzionali e ricercare un adeguato livello di
consenso sulle strategie aziendali.
In particolare, la Società garantisce il coinvolgimento del sindacato firmatario dei CCNL nel caso di significativi cambiamenti organizzativi.
Per i lavoratori il cui rapporto di lavoro è regolato dal CCNL è stato
costituito il “Fondo Pensione FONDOENERGIA” (di seguito Fondo) con
lo scopo di costruire una pensione complementare (“rendita”) che si
aggiunge alle prestazioni del sistema pensionistico obbligatorio: il Fondo
raccoglie le somme versate (contributi) e reinveste in strumenti finan-
ziari ricorrendo a gestori professionali. Possono associarsi al Fondo i
lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro regolato dal CCNL: l’adesione al Fondo dà diritto a beneficiare di un contributo da parte del
datore di lavoro. Il finanziamento del Fondo avviene pertanto mediante
il conferimento del TFR (trattamento di fine rapporto) e anche mediante il versamento di contributi a carico del dipendente e del datore di
lavoro, in caso di lavoratori che hanno aderito al Fondo.
Pur in assenza di un vero e proprio “piano pensionistico”, inteso
come strumento per la stima del valore futuro della pensione, accedendo al sito www.fondenergia.it il lavoratore iscritto al Fondo
può costruire il proprio “progetto esemplificativo”, che fornisce
indicazioni sulla possibile evoluzione della posizione individuale nel
tempo e sull’importo delle prestazioni che si potrebbero ottenere al
momento del pensionamento (si tratta di mere proiezioni, basate su
ipotesi e dati stimati).
la valutazione della professionalità
Inquadramento
L’inquadramento avviene sulla base delle declaratorie contrattuali e con riferimento ai ruoli professionali individuati per ciascuna categoria
Apprezzamento
L’apprezzamento dei singoli apporti professionali avviene attraverso la valutazione analitica e complessiva inscindibile dei seguenti quattro fattori oggettivi e soggettivi: Complessità, Responsabilità,
Esperienza, Autonomia (C.R.E.A.)
Il C.R.E.A. misura l’apporto della professionalità specifica del lavoratore nell’ambito delle caratteristiche e dei requisiti della categoria
La verifica dell’apprezzamento dell’apporto professionale avviene in caso di assegnazione ad altro ruolo all’interno della stessa categoria, in caso di significativi cambiamenti organizzativi, tecnologici o
dell’apporto professionale e in assenza dei precedenti due casi ogni due anni
Il sistema si prefigge di apprezzare dinamicamente le professionalità individuali e superare il principio di crescita professionale rigidamente connessa al profilo
Coinvolge sia il supervisore, sia il lavoratore che ha l’opportunità di avere una visione analitica e complessiva dell’apprezzamento professionale
La consegna della scheda al lavoratore è l’occasione per individuare azioni per il miglioramento della professionalità e rafforzare la trasparenza del sistema
[ 44 ]
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
gli stakeholder di EniPower - persone
Stakeholder interni a EniPower/Eni
Risorse umane
Eni/Eni Divisione Gas & Power
Eni Corporate University
Ambito/Tema
Valorizzazione e sviluppo delle risorse
Attori/Azioni
Sviluppo di piani di formazione e periodiche valutazioni di
performance e comportamentali, da parte della funzione
preposta di EniPower
Adempimenti contrattuali, retribuzione e benefit
Contrattazione gestita a livello Eni
Orario di lavoro, straordinari, gestione dei turni nei siti produttivi, assenteismo
Contrattazione gestita a livello Eni
Valori del Codice Etico, rispetto dei Diritti Umani, Pari Opportunità, gestione delle diversità Eni garante dell’attività di formazione sul Codice Etico, svolta
attraverso web seminar per dirigenti e quadri con nomine in
strumenti organizzativi e key-officer
Dialogo e comunicazione
Azioni di condivisione degli obiettivi aziendali, tramite il processo annuale Cascade, da parte di Eni ed EniPower
Benessere ed equilibrio tra vita privata e vita lavorativa
Netting
Iniziative di coinvolgimento promosse dalle funzioni deputate
alla comunicazione interna di Eni ed EniPower (newsletter e
concorsi) e iniziative di welfare promosse da Eni
Priorità alla verifica della disponibilità in Eni e nelle società
Eni di professionalità coerenti con i profili di ricerca, prima di
procedere a ricerche sul mercato, per inserire in tempi brevi
risorse esperte e soddisfare esigenze di diversificazione e
crescita professionale
Amministrazione del personale, contenzioso lavoro
Gestione da parte delle funzioni competenti di Eni
Selezione e orientamento del personale
Collaborazione tra EniPower (definizione del profilo richiesto) ed
Eni Corporate University (expertise nella ricerca del personale),
che garantisce il rispetto dei principi di oggettività e trasparenza
del processo, e di pari opportunità.
Stakeholder esterni a Eni
Associazioni sindacali firmatarie del CCNL Contrattazione decentrata (orario di lavoro, premio partecipazione)
Petrolio ed Energia
Fondi assistenza sanitaria/sociale
Istituti previdenziali (INPS)
Relazione gestita dalle funzioni centrali competenti di EniPower
Relazione gestita dalle funzioni centrali competenti di EniPower
Fondi integrativi contribuzione
Relazione gestita dalle funzioni centrali competenti di EniPower
Adempimenti di legge
Relazione gestita dalle funzioni centrali competenti di EniPower,
ad esempio per il DURC
Le funzioni centrali preposte di EniPower si occupano della
comunicazione di eventuali infortuni
Le funzioni centrali preposte di EniPower gestiscono le pratiche
legate all’inserimento delle categorie protette
EniPower
Enti pubblici di tutela dei lavoratori (INAIL) Adempimenti di legge
Uffici provinciali del Ministero del Lavoro
Adempimenti di legge
CONFINDUSTRIA/Associazioni datoriali
(Confindustria Energia – Assolombarda)
Enti assistenza/vigilanza sanitaria (ASL)
Adempimenti di legge e di contratto
Fondimpresa
Finanziamento di corsi di formazione
Adempimenti di legge e di contratto
Relazione gestita dalle funzioni competenti di EniPower
EniPower, ad esempio per visite mediche e formazione
Relazione gestita dalle funzioni centrali competenti di Eni
[ 45 ]
l’ambiente
La tutela dell’ambiente è connaturata con la tecnologia e con le scelte
industriali operate da EniPower, fin dall’inizio delle sue attività: EniPower
promuove un utilizzo sicuro e responsabile delle risorse naturali, con particolare attenzione all’uso efficiente dell’energia e alla lotta al cambiamento
climatico. A ciò si aggiunge l’approccio volontaristico al miglioramento
continuo, testimoniato dalle certificazioni ISO 14001 e dalle registrazioni
EMAS, oltre che da accordi stipulati con gli enti locali. L’impegno è ribadito
con gli attuali obiettivi di business sulle fonti rinnovabili, con la connessa
strategia di riqualificazione ambientale di aree industriali Eni.
I processi di rilascio e rinnovo periodico dell’Autorizzazione Integrale Ambientale (AIA) per le centrali termoelettriche rappresentano in particolare
spunti di ulteriore miglioramento complessivo dell’impatto ambientale
dei siti produttivi e della loro gestione e controllo. Nel corso del 2009
è stata rilasciata l’AIA per l’impianto esistente di Ferrara e si è conclusa l’istruttoria per l’impianto esistente di Taranto. Per Ferrara, è stato
anche avviato il processo di condivisione con Ministero dell’Ambiente
e ISPRA delle procedure di monitoraggio dei dati ambientali. I risultati
ambientali attuali e quelli raggiungibili derivano dalla strategia di crescita
di EniPower, che si è basata da sempre sulla “Miglior Tecnologia Disponibile” indicata dagli standard di riferimento europei e internazionali di
prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Come già evidenziato nella sezione introduttiva del Bilancio, ciò significa produrre energia
con un uso efficiente e sostenibile delle risorse ambientali e assicurare
una valutazione coordinata dell’impatto – singolo e complessivo – il più
possibile contenuto sulle varie matrici ambientali.
Negli impianti termoelettrici EniPower, la promozione dell’efficienza energetica e l’ottimizzazione del consumo di materie prime (sostanzialmente
combustibili fossili) e acqua sono ulteriormente supportate dal ricorso alla
cogenerazione e all’alimentazione di reti di teleriscaldamento cittadino:
il vapore, prodotto grazie al calore dei gas combusti, è utilizzato dapprima per produrre ulteriore energia elettrica e poi come “veicolo” per la
cessione di calore a impianti industriali e reti civili. Inoltre, l’uso parziale
di gas derivati di raffineria e petrolchimico e di gas di sintesi garantisce
il recupero energetico di sostanze che altrimenti sarebbero eliminate
mediante altri processi con evidente impatto ambientale.
La gestione dei temi HSE è supportata in Società dallo sviluppo di sistemi
informativi, volti all’armonizzazione dei dati ambientali e della relativa analisi, al fine di supportare la gestione degli obiettivi ambientali. Nel 2009,
EniPower ha proseguito le attività con Eni di realizzazione di una banca
dati centralizzata dedicata alla reportistica su aria, acqua, suolo e rifiuti,
che è in particolare deputata alla predisposizione di Dichiarazione PRTR
e MUD. Nel contempo, la Società ha proseguito le attività per l’adozione di
un sistema informativo per la gestione dei rifiuti, tema su cui a fine anno si
attendeva l’emissione del Decreto di istituzione del “Sistema di controllo
della Tracciabilità dei Rifiuti” (SISTRI). Per il 2010, EniPower seguirà anche
l’implementazione di una banca dati HSE centralizzata, estesa da Eni alle
Divisioni e Società, interfacciata con gli altri sistemi informatici tematici.
I dati operativi di EniPower al 2009 descrivono un sistema prossimo al
[ 46 ]
proprio regime, con 10 cicli combinati in pieno esercizio sui 13 previsti
nel Piano di sviluppo: nel corso dell’anno sono stati progressivamente
avviati i due nuovi cicli combinati di Ferrara. La produzione di energia
elettrica è quindi in aumento del 4,1% rispetto al 2008, anno segnato
da alcune accidentalità agli impianti: nel 2009 risultano più marcate le
fermate programmate concordate con il toller Eni Divisione Gas & Power,
cui si sono aggiunte le major inspection (manutenzioni generali della
durata di circa 40 giorni) destinate in particolare all’installazione dei VeLoNOX nei siti di Ferrara (entrambi i cicli combinati), Ferrera Erbognone
e Ravenna (sul primo ciclo combinato per entrambi i siti).
le spese ambientali
Le spese e gli investimenti ambientali descrivono i principali ambiti di intervento della società nel corso dell’anno, individuati in funzione delle principali necessità tecnologiche e di gestione, oltre che dei progetti in corso.
Le spese ambientali totali (comprendenti sia il settore termoelettrico, sia
quello fotovoltaico) nel 2009 sono stimabili pari a 12.176 migliaia di euro
(dato comprensivo di investimenti e spese correnti): a fronte quindi di un
quadro di contrazione rispetto al 2008 legato a un complessivo contenimento dei costi, si segnala la crescita degli investimenti legati a interventi
distintivi della politica ambientale di EniPower degli ultimi anni; si tratta in
primo luogo dell’installazione dei bruciatori VeLoNOX a Ferrera Erbognone
e a Ravenna per la protezione dell’aria e del clima, dell’impianto di bonifica
con fitodepurazione di Brindisi, oltre a interventi di riqualificazione a verde
a Ferrara nell’ambito della protezione del paesaggio. Caso particolare è la
gestione dei rifiuti, che vede una forte contrazione rispetto al 2008, anno
segnato – a causa di una modifica legislativa – dallo smaltimento straordinario di terreno originariamente destinato a un progetto di mitigazione
acustica e visiva della centrale di Mantova.
Le spese di gestione sono in parte riferite ad attività sostanzialmente
routinarie, come lo smaltimento dei rifiuti e le analisi di emissioni e acque
di scarico; altre sono legate ad attività insorte per specifiche scadenze
di requisiti di legge, come ad esempio la categorizzazione delle apparecchiature e linee a pressione secondo la normativa PED. Sempre a
questo livello di responsabilità e gestione di sito produttivo, alcune spese
sono relative a programmi di miglioramento, come demolizioni di vecchie
caldaie, oppure bonifiche di serbatoi dai residui di olio combustibile e
di amianto dagli impianti. Oltre agli interventi tecnici, i siti determinano
anche l’entità dell’impegno sul fronte delle certificazioni e dei costi relativi alle istruttorie autorizzative e ai controlli esterni.
La gestione e il controllo degli investimenti e delle spese di esercizio
sono compiute dalle funzioni aziendali deputate, secondo gli opportuni
cicli di pianificazione e consuntivazione: la rendicontazione dei costi
HSE viene coerentemente effettuata dal 2009 con il supporto diretto di
strumenti di contabilità societari; ciò può avere effetto sul trend delle
varie tipologie di spesa negli anni.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
la sostenibilità nell’agire d’impresa
spesa ambientale
776
16
0,93
14
12
6,89
10
mln €
Le spese straordinarie
Per quanto riguarda le spese straordinarie, si tratta soprattutto
delle spese di bonifica sui terreni che sono stati conferiti già contaminati da attività pregresse a quelle di EniPower, le spese per
la gestione delle terre e rocce da scavo e le spese per i ripristini
ambientali. Questi dati sono presentati scorporati dal consuntivo
precedente: al 31 dicembre 2009 sono stati spesi 68,3 milioni
di euro, pari al 99% della spesa totale ad oggi prevista (68,9 milioni di euro). Nel grafico si evidenzia sito per sito la distribuzione
della spesa nel periodo 2000-2008, il consuntivo 2009 (con un
totale di circa 606 migliaia di euro) e il residuo.
La spesa sostenuta da EniPower nel 2009 per le tasse ambientali è stata pari a 5.361 migliaia di euro, comprensiva di tasse
relative alle emissioni in atmosfera, oltre che di tasse relative
allo smaltimento dei rifiuti.
La Società non ha ricevuto sanzioni amministrative relative a
infrazioni inerenti regolamenti e leggi in materia ambientale.
[
2,27
0,78
8
5,88
6
4,46
6,35
4
0,33
3,02
2
3,69
1,22
1,08
2007
2008
2009
Gestione comunicazione, formazione, altro
Trattamento dei rifiuti, protezione suolo e paesaggio
Gestione delle acque di scarico Riduzione e controllo emissioni in atmosfera e acustiche
Le spese ambientali si riducono del 20% circa rispetto al 2008. Nel dettaglio, va segnalato che le spese complessive per
la protezione dell’aria e del clima triplicano, grazie agli investimenti sui VeLoNOX di Ferrera Erbognone e Ravenna, e che
quelle per gestione, comunicazione e formazione raddoppiano, a seguito dei processi autorizzativi e dei progetti in campo
rifiuti. Si contraggono fortemente invece le spese per la gestione delle acque di scarico. Le spese per trattamento dei
rifiuti, protezione suolo e paesaggio si contraggono sostanzialmente in linea con il trend 2008-2009.
spese e investimenti ambientali
16,00
14,00
12,00
10,00
8,00
6,00
4,00
2,00
2007
Investimenti
2008
2009
Spese correnti
L’incidenza degli investimenti conferma, nel 2009 come già nel 2008, il rilievo attribuito alle tematiche ambientali: il dato 2009 si riferisce soprattutto ai VeLoNOX e alla fitodepurazione.
indice di spesa ambientale
mln € / n° siti produttivi
2
1,8
1,2
0,8
0,4
2007
2008
2009
L’indice di spesa segue il trend complessivo di riduzione, mantenendosi in linea con la media dei due anni precedenti.
spese bonifiche, terre da scavo e ripristini ambientali
70,0
60,0
50,0
mln €
I Titoli di Efficienza Energetica
Negli impianti termoelettrici EniPower, la promozione dell’efficienza energetica è connaturata alla scelta di impianti ad alto
rendimento e alla cogenerazione.
L’impegno EniPower è riconosciuto in particolare dalla possibilità
di accedere al meccanismo dei Certificati Bianchi, associati al
risparmio energetico negli usi finali di energia elettrica e gas
naturale: EniPower, che non è distributore finale di energia e non
è quindi soggetta all’obbligo di produrre e/o acquistare Certificati Bianchi, intende infatti valorizzare il risparmio energetico
associato ai propri progetti, attraverso la ESCO (Energy Service
Company) Eni Divisione Gas & Power. Questo approccio non è
stato modificato neanche a seguito della variazione normativa, che ha previsto la possibilità di essere nominata ESCO per
tutte le società in cui è individuato un Energy Manager, come
appunto EniPower: la scelta è volta a garantire efficacia nella
gestione del processo, dato che Eni opera sul tema anche per
terzi. Eni Divisione Gas & Power ha la titolarità dei Certificati,
per cui riconosce un corrispettivo a EniPower all’interno del
contratto di tolling.
L’accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi è stato e sarà
possibile per i cicli combinati i cui tempi di avviamento sono
coerenti con i tempi previsti dalla normativa per la presentazione dei progetti, come avviene per la fornitura di vapore ai
clienti di sito dell’ultimo ciclo combinato entrato in esercizio
nel 2007 a Brindisi. La relazione tecnica iniziale predisposta
da EniPower contiene i parametri per determinare l’efficienza
energetica sulla base della produzione di vapore ed è la scheda di calcolo approvata dall’Autorità per l’Energia Elettrica e
il Gas: in seguito, di anno in anno, EniPower fornisce il dato di
produzione di vapore di interesse e l’AEEG, sulla base della
comunicazione così effettuata da Eni, riconosce il corrispon-
mln €
l’efficienza energetica
40,0
30,0
20,0
10,0
Totale
2000-2008
Mantova
Ravenna
2009
2010-2011
Ferrera
Erbognone
Ferrara
Brindisi
[ 47 ]
dente numero di titoli. Nel 2009, EniPower ha così prodotto 20.575
Titoli di Efficienza Energetica: di questi, 1.811 sono Certificati di tipo
II, attestanti riduzioni dei consumi finali di gas naturale, e 18.765 di
tipo III, attestanti riduzioni dei consumi finali di altri combustibili, dal
2008 equiparati a quelli sul risparmio di gas naturale e quindi garanzia
di migliorie commerciabilità e corrispettivi economici.
Gli impianti fotovoltaici
Nel settore fotovoltaico, il risparmio energetico è perseguito sia nelle
fasi del processo produttivo delle celle fotovoltaiche, sia nell’esercizio
degli impianti.
Nello stabilimento di Nettuno, sono state introdotte nel 2009 nuove apparecchiature energy saving: esse sono infatti in grado di lavorare con
un migliore bilancio energetico relativamente agli specifici consumi. Ad
esempio, il nuovo forno per la realizzazione del processo di diffusione del
fosforo si basa su un impianto energetico a lampade infrarosse, che si
attiva solo in caso di effettivo utilizzo: la precedente apparecchiatura basata su generazione di calore da resistenze elettriche necessitava invece
di un esercizio continuo anche durante i periodi di “non produzione”.
Inoltre il campo fotovoltaico prototipo installato dal 2008 nel sito di Nettuno produce energia usata ai fini di autoconsumo, coprendo il 4% del
fabbisogno interno del sito, a servizio sia di uffici sia della produzione.
Per quanto riguarda gli impianti impianti di produzione di energia elettrica
da fonte fotovoltaica previsti in relazione al “Patto per l’Ambiente”, siglato
da Eni con il Ministero dell’Ambiente, il risparmio energetico annuo previsto è stimato in circa 5 ktep.
materie prime e prodotti:
consumo e trasporto
Le centrali termoelettriche
La generazione termoelettrica richiede principalmente combustibili fossili,
cui si aggiungono vari chemical e catalizzatori di combustione nel caso
delle caldaie tradizionali. Negli impianti termoelettrici EniPower, l’ottimizzazione del consumo di combustibili e acqua è garantita dall’alto rendimento degli impianti e dalla cogenerazione: inoltre, l’uso parziale di gas
derivati di raffineria e petrolchimico e di gas di sintesi garantisce il recupero
energetico di sostanze che altrimenti sarebbero eliminate mediante altri
processi. I chemical usati per l’acqua di caldaia sono agenti ossidanti
(soluzione di ipoclorito di sodio), inibitori di corrosione, soluzioni alcaline
e deossigenanti; per l’acqua di raffreddamento si tratta di antincrostanti. Sono anche necessari prodotti per la pulizia dei compressori dell’aria
delle turbine a gas e di olio di lubrificazione. La tipologia di materie prime
necessarie al processo non prevede il ricorso a materiali riciclati.
La quasi totalità dei combustibili viene fornito a EniPower mediante pipeline dedicate, trattandosi di gas naturale e di gas derivati da processi
degli impianti coinsediati nelle raffinerie e nei petrolchimici, oltre che di olio
combustibile fornito direttamente dalle raffinerie agli stabilimenti di Livorno
e di Taranto. Nel 2009, Ferrara ha cessato l’uso dell’olio combustibile, che
era l’ultimo caso di combustibile primario trasportato via autobotte dalle
raffinerie Eni di Porto Marghera e Sannazzaro de’ Burgondi: il gasolio, che
incide solo per lo 0,01% dei tep bruciati in EniPower è fornito in massima
parte direttamente dalla raffineria Eni alla centrale di Taranto, che ne fa uso
regolare nelle caldaie tradizionali. Nelle centrali a ciclo combinato, si ha
[ 48 ]
un consumo residuo di gasolio legato alle prove di accensione dei gruppi
elettrogeni: in questi stabilimenti, il gasolio è fornito via autobotte con un
bassissimo numero annuo dei trasporti, dato il consumo minimale.
Il trasporto di materie prime su gomma ha quindi interessato nel 2009
essenzialmente additivi e chemical, per una quantità complessiva di
12.320 tonnellate.
Negli anni di esercizio non si sono registrati incidenti.
I prodotti di una centrale elettrica cogenerativa e degli impianti collegati (elettricità, vapore tecnologico e acque industriali) sono trasportati
mediante elettrodotti o pipeline dedicate.
Il settore fotovoltaico
Le materie prime necessarie al processo di realizzazione delle celle
fotovoltaiche sono wafer di silicio, sostanze chimiche necessarie ai
trattamenti superficiali del silicio e paste serigrafiche per i contatti elettrici; per la realizzazione dei moduli servono vetro temperato, materiale
polimerico isolante con scarsa dilatazione termica per la superficie posteriore e acetato di vinile (EVA) che, sottoposto a un procedimento di
pressofusione, diventa un collante inerte che copre la matrice di celle
preconnesse. La cornice è di alluminio. La tipologia di materie prime
necessarie al processo delle celle fotovoltaiche non prevede il ricorso a
materiali riciclati: per quanto riguarda i moduli, EniPower ha in cantiere l’iscrizione all’associazione PV Cycle, volta a garantire il riciclo della
maggior parte dei materiali costitutivi dei moduli fotovoltaici.
Il trasporto delle materie prime riguarda soprattutto il silicio e i chemical,
cui si aggiungono moduli semilavorati. In generale, il raggio di importazione delle materie prime si va riducendo, cercando di massimizzare
l’importazione di materiali italiani ed europei, per ridurre i costi di trasporto
rispetto a fornitori precedenti. In particolare, le “fette” di silicio pervengono
allo stabilimento di Nettuno dalla Germania, mentre le paste serigrafiche e le relative consulenze di processo derivano da Germania, Francia
e Russia, oltre che da Taiwan. Tra i materiali destinati alla realizzazione
dei moduli fotovoltaici, il vetro è ora acquistato in Turchia: rimangono
a maggiore distanza i fornitori dei nastri metallici di connessione delle
celle (ribbon), in Argentina, e di EVA negli Stati Uniti.
Lo stabilimento di Nettuno produce le celle fotovoltaiche, che vengono
poi inviate ad assemblatori che realizzano i moduli secondo istruzioni di
lavoro: a seguito di una procedura di gara a livello nazionale, sono state
individuate nel 2009 società in Lazio e Calabria, al posto dei precedenti
assemblatori prossimi allo stabilimento di Nettuno. Questo approccio è
correlato a un processo di decentramento della logistica: gli assemblatori
ricevono direttamente dai fornitori le materie prime non soggette a criteri
di accettazione particolari (come l’alluminio e i ribbon), così come gestiscono direttamente le spedizioni dei moduli finiti, senza più prevedere
il rientro intermedio dei moduli sullo stabilimento di Nettuno. In questo
modo sono stati dimezzati i trasporti, che poi avvengono con il mezzo
più appropriato alla singola destinazione, dato che i pannelli prodotti a
marchio Eurosolare sono venduti in tutto il mondo. Con queste società,
EniPower crea un indotto che coinvolge 40-50 persone.
Nel 2009 è stata introdotta una nuova e semplice modalità di imballaggio dei moduli, tramite angolari di plastica che permettono di impilarli,
al posto delle classiche scatole di cartone. In questo modo, si riesce a
ottimizzare il numero dei trasporti, in quanto lo stesso volume di carico
può contenere ora fino al doppio dei moduli.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
le emissioni in atmosfera
emissioni di SO2
14
12
kt
10
4
2
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Le emissioni di SO2 delle attività termoelettriche sono in calo del 37,8% rispetto al 2008,
grazie alla dismissione dell’olio combustibile a Ferrara.
emissioni di NOx
9
8
7
6
5
4
3
2
1
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Le emissioni di NOX delle attività termoelettriche sono in calo dell’11,1% rispetto al
2008, grazie ai bruciatori VeLoNOX, presenti su 6 dei 9 cicli combinati.
riduzione delle emissioni di NOx rispetto al 2006
2,00
1,50
kt
1,00
0,50
2007
2008
2009
Il programma di installazione dei VeLoNOX dal 2007 al 2012 sui cicli combinati permette
di ottenere un progressivo incremento dell’effetto di contenimento delle emissioni di
NOX, illustrato qualitativamente dal grafico, pur a fronte di un aumento di produzione.
emissioni evitate
80
74
77
70
60
50
40
30
18
20
20
10
kt NOX
mln t CO2
3
3
kt SO2
4
4
4
5
I VeLoNOX e la flessibilità dei cicli combinati
Gli inquinanti locali più rilevanti emessi nell’attività di produzione
di energia elettrica svolta presso i siti EniPower sono gli ossidi
di azoto (NOX). La riduzione di queste emissioni rispetto al 2008
(-11,1% in termini assoluti, -12,5% in termini di emissione specifica riferita a ciascun kilowattora prodotto) dimostra l’efficacia
dei bruciatori VeLoNOX, presenti a oggi su 6 cicli combinati sui
9 per cui è prevista l’installazione. In particolare, la riduzione
indicata conferma il trend avviato negli anni precedenti, che ad
esempio aveva visto una variazione 2007-2008 dell’indice di
emissione degli NOX pari al 6%.
I VeLoNOX, permettono di mantenere sempre alta la temperatura
nella camera di combustione – e di conseguenza i rendimenti
– anche ai carichi parziali: a carichi bassissimi si aggiunge il
contributo della “fiamma pilota”, che stabilizza la combustione
con la premiscelazione del gas naturale con l’aria. Nel complesso, la concentrazione degli NOX nei fumi combusti si mantiene
sostanzialmente costante in tutte le condizioni di transitorio da
bassi ad alti carichi e viceversa, situazione sempre più frequente
in relazione alle fermate opportunistiche. Si supera in questo
modo il problema presente nei classici gruppi di produzione,
che vedevano crescere le emissioni ai carichi parziali.
A complemento degli interventi sulle emissioni di NOX, va ricordato il continuo contributo dei bruciatori DryLowNOX di generazione precedente, in dotazione ai gruppi di generazione più
vecchi (come si evidenzia, ad esempio, dalla riduzione degli NOX
su una caldaia di Livorno).
Questi risultati evidenziano come le varie unità tecniche di
EniPower forniscano contributi di innovazione tecnologica che
rispondono sia agli obiettivi di business, sia a quelli ambientali: i VeLoNOX saranno installati su tutti i cicli combinati entro il
2011, nell’ottica del miglioramento ambientale dei siti previsto
dalle Autorizzazioni Integrate Ambientali. Nel grafico in queste
8
6
kt
Nel settore termoelettrico un’opportuna scelta dei combustibili
e delle tecnologie di combustione permette di ridurre all’origine
la produzione di sostanze nocive per l’atmosfera: l’assenza di
impianti di abbattimento delle emissioni assicurano di non trasferire l’inquinamento da un comparto ambientale all’altro.
Le emissioni di SO2 e polveri presenti oggi nei siti EniPower sono
dovute all’uso di gas derivati di raffineria e petrolchimico e di gas
di sintesi, oltre che dai residui quantitativi di olio combustibile
bruciati in alcune delle caldaie ancora esistenti. Quest’ultimo
impatto ha visto un’ulteriore diminuzione nel 2009 grazie alla
dismissione dell’olio combustibile a Ferrara: in linea con la riduzione complessiva dell’olio combustibile a basso tenore di zolfo
(BTZ, -38,4%), rispetto al 2008 le emissioni di SO2 si riducono
del 37,8% e le polveri del 40,6%, pur a fronte dell’incremento di
produzione equivalente di energia elettrica e vapore. Le polveri si
riducono anche grazie all’utilizzo di catalizzatori di combustione
sull’olio combustibile, come avviene a Livorno.
kt CO
kt PST
La riduzione delle emissioni è valutata applicando gli indici di emissione dell’anno 2001
alle produzioni 2008 e 2009, evidenziando il continuo miglioramento tecnologico di
EniPower negli anni, soprattutto per SO2 e NOX.
[ 49 ]
pagine, si evidenzia il trend di contenimento delle emissioni di NOX: negli
anni a venire, ogni nuova installazione di un bruciatore permetterà un
ulteriore contenimento degli NOX stimabile tra le 50 e le 100 t. In particolare, l’installazione dei VeLoNOX nella centrale di Ferrara, impegnata
nei test, è l’elemento fondamentale dell’accordo volontario siglato nel
gennaio 2009 con Comune e Provincia di Ferrara e con Regione Emilia
Romagna, per il contenimento delle emissioni di NOX sul territorio.
A livello di inquinanti locali, anche le emissioni di CO sono soggette
a specifica autorizzazione, ma presentano valori effettivi inferiori di
ordini di grandezza ai limiti. Gli assetti impiantistici più variabili e con
minimo tecnico ridotto hanno un impatto sulle emissioni di CO che
crescono ai bassissimi carichi, in prossimità del minimo tecnico: ciò
è dovuto alle modalità di regolazione dell’afflusso d’aria necessarie
per i VeLoNOX. Ad alti carichi, il CO non è praticamente presente nei
fumi di combustione. Nel complesso, le emissioni di CO di EniPower
crescono dalle 212 t del 2008 alle 285 t del 2009: la variazione è
legata principalmente a un lieve peggioramento della combustione
su due turbocompressori di Livorno, cui si aggiunge l’effetto della
flessibilità a Ferrera Erbognone, che vede le emissioni passare da 4 t
a 8 t, e a Brindisi, in cui le stesse aumentano da 24 a 26 t.
Le performance di EniPower e dello stabilimento di Ferrara
Tra le performance dei siti più degne di nota, si segnala la modifica
del profilo emissivo di Ferrara dal 2008 al 2009: con il progressivo avviamento dei due nuovi cicli combinati, l’utilizzo delle vecchie
caldaie è stato ridotto e gestito con la sola alimentazione a gas
naturale. La cessazione dell’uso dell’olio combustibile a basso tenore di zolfo (BTZ) riduce così le emissioni di SO2 dalle 641 t del
2008 alle 9 t del 2009. Altrettanto importante il dato di emissioni
di NOX, che diminuiscono dalle 520 t del 2008 alle 405 t del 2009,
a fronte del quadruplicarsi della produzione complessiva di energia
elettrica e vapore.
Nel complesso, il continuo miglioramento tecnologico di EniPower
negli anni è evidenziato dalle emissioni “evitate”: nel grafico pubblicato in queste pagine, questo fenomeno è evidente, soprattutto
per SO2 e NOX, applicando alle produzioni 2008 e 2009 gli indici di
emissione dell’anno 2001, tipici delle caldaie tradizionali a olio combustibile, e valutando la differenza tra questo risultato e le emissioni
effettivamente emesse.
Lo stabilimento di Nettuno
Nelle fasi di produzione delle celle fotovoltaiche, intervengono processi chimici che rilasciano alcune sostanze gassose. Si tratta soprattutto di emissioni legate alle cappe di trattamento chimico:
queste apparecchiature sono a ciclo chiuso e sono dotate di sistemi
di aspirazione con relativi impianti di abbattimento dei fumi prima
dell’immissione in atmosfera. Nel complesso, lo stabilimento di Nettuno rispetta le prescrizioni ambientali più restrittive imposte dalle
amministrazioni locali, emettendo quantità di sostanze inquinanti
pari a quasi sette volte meno di quelle imposte.
Le emissioni in atmosfera hanno consuntivato nel 2009 un valore
decisamente inferiore a quello dell’anno precedente (-25% circa in
[ 50 ]
termini di quantitativi emessi rapportati ai kWp prodotti), in linea con
la riduzione dell’operatività dell’impianto connessa alla sostituzione
della linea serigrafica. I quantitativi emessi sono monitorati mediante prelievi e misurazioni effettuate da laboratori esterni certificati:
l’andamento negli anni delle emissioni è funzione delle condizioni
del ciclo produttivo in corrispondenza dei prelievi, ad esempio per
quanto riguarda il volume di produzione e l’impiego di chemical per
la pulizia delle celle.
le principali sostanze inquinanti emesse in atmosfera nel 2009
nello stabilimento di Nettuno (kg)
Alcool Isopropilico
Acido Fosforico
Polveri
Acido Cloridrico
94,31
2,78
16,53
2,37
Acido Fluoridrico
4,33
Idrossido di Sodio
24,66
Sostanze Organiche Volatili (S.O.V.)
48,63
Ammoniaca
0,73
Silano (SiH4)
0,00
Metil-isobutil-chetone
8,75
l’impegno contro il cambiamento
climatico
EniPower è da sempre impegnata nei confronti delle emissioni di gas a
effetto serra, fattore importante per l’evoluzione del settore energetico
e, di conseguenza, per le scelte strategiche di impresa. Le emissioni di
gas serra di EniPower sono dovute essenzialmente alle emissioni dirette di CO2 derivanti dalla combustione negli impianti termoelettrici, che
determinano l’inclusione dei relativi siti produttivi nel Sistema europeo
di Emission Trading. Questo è il dato di principale interesse in termini
di impatto ambientale e di effettivo controllo: la determinazione delle
emissioni è compiuta da personale opportunamente formato secondo
la normativa Emission Trading, che garantisce un’elevata accuratezza
dei dati, e certificata da ente indipendente per ciascun sito produttivo. In particolare, i dati previsti di emissione sono essenziali sia nelle
valutazioni di posizionamento in termini di surplus o deficit di quote di
emissione, sia in quelle di possibili progetti di abbattimento.
In un quadro completo di rendicontazione, riportato nell’appendice
degli Indicatori di Sostenibilità, si considerano le emissioni dirette
totali di CO2 e le emissioni di CO2 equivalenti. Le prime vedono aggiungersi il contributo minimale delle emissioni di CO2 dei motori a
combustione interna delle automobili (stimate con fattori di letteratura) e quelle trascurabili da sfiati; le seconde sono determinate aggiungendo alla CO2 le emissioni di CH4 (metano) dovute a fenomeni
di combustione incompleta e anch’esse stimate sulla base di fattori
di letteratura. Il CH4 deriva anche dalle perdite dalle tubazioni di adduzione del gas naturale, dato però irrilevante per EniPower.
Sempre a seguito di eventuali perdite da apparecchiature, un altro
tipo di gas serra è dato dall’isolante elettrico SF6 (esafluoruro di
zolfo), trattato nella categoria dei gas fluorurati.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
I trattamenti superficiali per la produzione delle celle fotovoltaiche
non rilasciano invece gas a effetto serra e lo stabilimento di Nettuno
non è soggetto a Emission Trading.
La performance 2009 e la strategia di carbon management
EniPower ha visto nel 2009 aumentare del 3,6% le proprie emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente: dipendendo dal contenuto
di carbonio dei combustibili, il dato è diretta conseguenza del loro
maggior consumo in termini di tep (+3,9%), temperato dal maggiore
uso di gas naturale.
Nel panorama di contrazione delle produzioni, legato alla crisi economica, il contributo di EniPower in termini emissivi cresce dal
7,5% al 9,1% sul settore termoelettrico italiano. Il valore assoluto
di emissioni di CO2 è quindi funzione del livello produttivo e degli
obiettivi di business, mentre l’effettiva performance ambientale
va letta attraverso il fattore di emissione specifica: il dato della
generazione elettrica cresce di due punti percentuali rispetto al
2008, portandosi a 0,409 tCO2/MWheq. Il risultato è in accordo
con il target di mantenimento, nell’orizzonte 2010-2013, di un indice di performance della generazione elettrica su livelli inferiori a
0,415 tCO2/MWheq. Il risultato è dovuto all’uso del gas naturale in
impianti ad alto rendimento energetico: il metano è infatti la fonte fossile la cui combustione genera la minor quantità di anidride
carbonica a parità di energia fornita, con un fattore di emissione
pari a 2,35 tCO2/tep, che va a combinarsi con il rendimento medio
dei cicli combinati cogenerativi. Come esempio, se si moltiplica la
produzione 2009 di EniPower per la differenza fra il coefficiente
emissivo di “sistema” (cioè il dato medio del parco termoelettrico
italiano, pari a 560 gCO2/kWh) e quello EniPower (inferiore di quasi il 30% al dato medio italiano), si possono calcolare le emissioni “evitate” di CO2, che superano i 4 milioni di tonnellate. Questa
quantità corrisponde a circa il 3,3% delle emissioni di CO2 dell’intero settore termoelettrico italiano nel 2009 e rappresenta l’effettivo contributo all’abbattimento delle emissioni di gas serra resa
possibile dagli impianti EniPower nell’ambito del Sistema europeo
di Emission Trading.
Gli obiettivi di contenimento delle emissioni di gas serra sono perseguiti anche con gli investimenti sulle fonti rinnovabili, che concorrono
alla realizzazione degli obiettivi fissati nel “Patto per l’Ambiente”, siglato da Eni con il Ministero dell’Ambiente nel luglio 2009 per il perseguimento degli obiettivi della cosiddetta Direttiva europea “20-20 by
2020”. La realizzazione di impianti per la produzione di energia fotovoltaica costituisce uno strumento di diffusione di metodi alternativi di
generazione elettrica a emissioni “zero”, con un ulteriore contributo in
termini di emissioni evitate di CO2, di poco superiore a 12 kt annue.
In prospettiva, la strategia di carbon management continuerà a essere basata sull’ottimizzazione del bilancio tra protezione ambientale e
competitività industriale. Inoltre, EniPower mantiene stretti contatti con
le unità di Eni deputate a specifiche attività di carbon management, di
interesse di tutto il Gruppo: si tratta ad esempio della gestione di crediti di emissione (CER ed ERU, derivanti dai progetti di riduzione delle
emissioni nei Paesi in via di sviluppo (“meccanismi flessibili” previsti
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
dal Protocollo di Kyoto, Clean Development Mechanism, CDM, e Joint
Implementation, JI), oltre che dello sviluppo tecnologico nel campo
della Carbon Capture and Storage (oggetto dell’importante “Accordo strategico per lo sviluppo delle tecnologie di cattura, trasporto e
sequestro geologico dell’anidride carbonica”, firmato da Eni ed Enel
nell’ottobre 2008). Anche in questo campo, il patrimonio di competenze geologiche di Eni offre grandi opportunità in termini di business e di
innovazione. Infine, EniPower condivide con Eni la promozione di comportamenti volti al risparmio energetico, come l’uso di green server,
videoconferenze e il ricorso alla tecnologia Voice over IP (VoIP, Voce
tramite protocollo internet), che permette di effettuare conversazioni
telefoniche tramite reti aziendali di connessione internet.
L’Emission Trading
Il mercato europeo di quote di emissione di CO2 è entrato nel 2008
nel suo secondo periodo di adempimento, che si protrarrà fino al
2012, sovrapponendosi con il primo periodo previsto dal Protocollo
di Kyoto: la necessità, per gli Stati firmatari, di rispettare i target di
riduzione delle emissioni determina un forte taglio di quote assegnate
a livello nazionale. In particolare, in Italia, la “Decisione di Assegnazione” delle quote di emissione 2008-2012 prevede una forte riduzione
di diritti di emissione disponibili gratuitamente per gli impianti del
settore termoelettrico: si ritiene infatti che non sia necessario privilegiare un’attività priva di concorrenza estera che può recuperare gli
oneri con le tariffe. Come già descritto nella sezione introduttiva del
Bilancio, nel 2009 il sistema di Emission Trading ha visto in Italia una
situazione di stallo nel rilascio delle quote a nuovi impianti e operatori,
cui sarebbero dovute – nel periodo 2009-2012 – quote in misura
ben maggiore di quelle ancora disponibili nella cosiddetta “riserva”
di quote a loro destinata, secondo la Decisione di Assegnazione nazionale. Nella seconda metà del 2009, le autorità competenti hanno
quindi proseguito i lavori alla ricerca di una soluzione per evitare la
discriminazione degli operatori coinvolti. In EniPower la situazione
ha riguardato l’installazione di S.E.F., che comunque può beneficiare dell’acquisto di quote dalle altre installazioni di EniPower, al fine
della conformità relativa al 2009 (restituzione all’Autorità di quote a
completa copertura delle emissioni). La Società ha partecipato, con
i propri tecnici e in stretta collaborazione con le unità Eni di regolamentazione, ai tavoli di dibattito con le associazioni di categoria e con
l’autorità competente, alla definizione della migliore soluzione.
Per gli anni a venire, sarà sempre più importante per EniPower
monitorare, in collaborazione con Eni, le performance complessive
dell’azienda, al fine di individuare le opportunità di riduzione delle
emissioni, operare per valorizzare le quote a disposizione e contabilizzare il valore della CO2 nella valutazione degli investimenti.
i gas fluorurati
I gas fluorurati sono responsabili della riduzione dell’ozono stratosferico e del cambiamento climatico: sono quindi regolamentati a livello
internazionale in relazione al loro contenimento, uso, etichettatura,
recupero e smaltimento.
[ 51 ]
I clorofluorocarburi (CFC) e gli idroclorofluorocarburi (HCFC), usati come liquidi di raffreddamento nei circuiti frigoriferi, sono gas lesivi dello
strato di ozono dell’alta atmosfera: di essi si rende quindi conto nella
successiva sezione dedicata alle Ozone Depleting Substances, ODS.
I gas fluorurati come idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC)
ed esafluoruro di zolfo (SF6) sono totalmente privi di cloro e non rappresentano quindi un problema per lo strato di ozono: questi fluidi
contengono però carbonio, che contribuisce all’effetto serra, e sono
quindi regolamentati dal Protocollo di Kyoto e da altre normative europee. Obiettivi sono limitarne drasticamente l’uso e gestirli in modo
da prevenirne il rilascio in atmosfera.
Nelle centrali termoelettriche EniPower, l’SF 6 è utilizzato come
isolante elettrico nei montanti e nelle sbarre delle sottostazioni,
nei trasformatori di tensione e corrente, negli interruttori di alta
tensione e negli interruttori degli alternatori delle turbine. Nell’ambito del controllo operativo, il personale deputato di stabilimento
effettua periodici controlli sull’eventuale necessità di reintegro dei
gas e quindi della corretta conservazione delle apparecchiature.
I censimenti dei quantitativi di sostanza indicano la presenza di
circa 12,7 t di SF6, concentrati soprattutto a Mantova e Ravenna.
Il sistema di misurazione dei rabbocchi gas di Ravenna ha evidenziato nel 2009 la necessità di un reintegro di 337 kg; a Mantova,
si è verificata una perdita di 37,9 kg a seguito della rottura di uno
stallo del trasformatore, cui ha fatto seguito il rabbocco della medesima quantità.
Gli idrofluorocarburi (HFC) sono utilizzati nelle apparecchiature di
condizionamento e negli impianti di refrigerazione delle cabine elettriche: si tratta di circa 2,5 t distribuite tra Brindisi, Ferrera Erbognone e Ravenna; in quest’ultimo stabilimento, nel 2009 sono stati
reintegrati 20 kg di gas R407.
Nello stabilimento di Nettuno non sono presenti gas fluorurati.
risparmio e tutela dell’acqua
I consumi idrici totali del 2009, pari a 390,6 Mm3, sono pressoché
invariati rispetto al 2008 (391,2 Mm3). La gestione della risorsa acqua, in termini di politica e di performance, ha un rilievo differente
tra l’ambito termoelettrico e quello fotovoltaico, come descritto nelle
sezioni seguenti.
Le centrali termoelettriche
La generazione termoelettrica tramite cicli combinati cogenerativi
permette di ottimizzare il consumo di acqua di processo: l’impiego
delle risorse idriche nei siti produttivi EniPower è essenzialmente
legato al raffreddamento. Anche questo impatto è poi minimizzato,
grazie alla realizzazione di sistemi di raffreddamento specifici, ad
aria o ad acqua, in funzione delle caratteristiche del territorio.
L’acqua di processo richiesta dai cicli combinati cogenerativi è acqua
demineralizzata destinata alla trasformazione in vapore, che viene
acquistata oppure prodotta da impianto EniPower (a Brindisi, Ferrara,
Livorno e Taranto, EniPower è il produttore di acqua demineralizzata
per tutto il polo industriale). I volumi di acqua demineralizzata usati
sono quindi correlati alle quantità di vapore esportato e ai processi
delle aziende coinsediate.
[ 52 ]
Lo scambio termico, è realizzato secondo due modalità differenti: a
Ferrera Erbognone e Mantova (pari a circa il 45,8% della produzione
equivalente di tutti i cicli combinati), la condensazione avviene tramite
ventilazione forzata modulabile dell’aria ambiente. Per il resto degli
impianti, si usa un raffreddamento ad acqua: si tratta di acqua “industriale” destinata al reintegro dei circuiti chiusi delle torri di raffreddamento dei macchinari e ai condensatori del vapore non esportato che
viene così reimmesso nella caldaia a recupero. In particolare, l’ultimo
ciclo combinato realizzato a Brindisi usa un raffreddamento ad acqua
mare, mentre gli altri dispongono di torri di raffreddamento con circuiti chiusi ad acqua mare; Ravenna ha optato per un sistema misto
funzionante principalmente con acqua dolce in ciclo chiuso.
Nel complesso, quindi, il consumo di acqua è legato agli assetti
produttivi, in relazione sia alla produzione di vapore sia alle ore di
funzionamento per il raffreddamento. In termini di previsione, ciò
dovrebbe tradursi in un leggero trend di diminuzione in relazione
alla maggiore flessibilità di esercizio.
Nell’esercizio 2009 si è registrato un aumento rispetto al 2008 del
prelievo di acqua dolce (+15,8%), principalmente dal fiume Po,
conseguente all’avviamento di un impianto di demineralizzazione
e delle torri di raffreddamento dei nuovi cicli combinati di Ferrara. I prelievi di acqua di mare sono nel complesso stabili rispetto
al 2008 (92,7% rispetto al 93,1%): a fronte del determinante
contributo dell’impianto di Brindisi (il principale “consumatore” di
acqua di mare, con un dato del 2009 pari al 78,6% del totale),
lo stabilimento di Taranto ha ridotto il proprio consumo, a seguito
di una minor produzione di energia elettrica a condensazione. Se
questo contributo è poco rilevante sul consumo, perché Taranto incide solo per il 4,1% del totale EniPower, esso contribuisce
considerevolmente alla diminuzione del totale di acqua depurata (da 21,83 Mm3 nel 2008 a 18,48 Mm3 nel 2009, ripartiti tra
15,47 Mm3 di acqua di mare e poco più di 3 Mm3 di acqua dolce):
ciò avviene perché l’83,7% del totale delle acque depurate deriva
da questo stabilimento. Nel complesso di EniPower, a fronte di un
invariato consumo idrico totale, la diminuzione delle acque depurate è compensata dall’aumento percentuale dell’acqua prelevata
che va in spurghi vapore o evaporazione o altro, che nel 2009 è
stato pari all’1,7% del totale. Nel bilancio delle acque, figurano tra
le acque in ingresso anche flussi di vapore di ritorno e/o di vapore
acquistato da terzi presenti nel sito (pari allo 0,8% del totale delle
acque consumate).
La tutela dell’acqua è garantita dai trattamenti degli scarichi dei siti
produttivi: le acque meteoriche di dilavamento delle aree di stabilimento, le acque di risulta ottenute dalla produzione di acqua demineralizzata e altre acque potenzialmente inquinate sono trattate
da depuratori gestiti da altre Società coinsediate negli stabilimenti
multisocietari, secondo regolamenti che caratterizzano la qualità
della acque accettate in ingresso, per poter rispettare i limiti negli scarichi. In generale, il rispetto dei valori limite di emissione di
sostanze organiche e inorganiche negli scarichi è assicurato, oltre
al loro controllo routinario, dai limiti operativi assai ristretti, imposti
dalla normativa tecnica del settore alle caratteristiche dell’acqua
utilizzata nei generatori di vapore.
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
la sostenibilità nell’agire d’impresa
prelievo di acqua per fonte - termoelettrico
2%
0,9%
0,8%
3,6%
Acqua di mare
Acqua dolce superficiale
Acqua trattata per raffreddamento
Acqua demineralizzata
Vapore di ritorno o acquistato
da coinsediati
92,7%
Considerando anche le acque potabili a uso igienico e quelle degli impianti antincendio, l’impatto
sulle fonti di approvvigionamento riguarda essenzialmente l’acqua di mare (che nel 2008 aveva
raggiunto il valore più alto di 93,1%), seguita dall’acqua dolce superficiale (che nel 2008 era
pari al 4%, comprensivo però anche dell’acqua trattata per raffredamento, qui enucleata). Per
il processo, l’acqua demineralizzata incideva nel 2008 per l’1,9%, mentre il rimanente 0,9% si
riferiva all’acqua sotto forma di vapore di ritorno o vapore acquistato da terzi presenti nel sito.
indice dei consumi idrici
0,0700
0,0600
0,0500
m3/kWheq
L’attività fotovoltaica
Nella produzione di celle fotovoltaiche di Nettuno, il prelievo
di acqua dolce costituisce il dato ambientale più significativo, oggetto di un processo di ottimizzazione del ciclo di
processo delle acque industriali, teso a migliorare l’utilizzo
di risorse di falda, ottimizzando il processo di trasformazione
in acque di processo iperpure.
Il processo di trasformazione delle fette di silicio in dispositivi dotati di effetto fotovoltaico si basa, fra l’altro,
su reazioni chimiche ottenute mediante immersione del
materiale in bagni di trattamento, che rilasciano sostanze
come cloruri, fluoruri, fosforo e composti azotati. Prima di
ulteriori passi di processo, è quindi necessario effettuare processi successivi di risciacquo dei wafer con grandi
quantità d’acqua chimicamente pura, cioè contenente il
minor numero possibile di impurezze quali ioni, particelle
in sospensione e carica batterica, cioè con le stesse caratteristiche di quella utilizzata dall’industria elettronica.
L’acqua di tale tipologia impiegata nel processo produttivo
è ottenuta partendo da acqua dolce di falda, grazie all’applicazione, in sequenza, del processo basato sull’osmosi
inversa, del processo di deionizzazione cationico/anionico
e di un definitivo ulteriore trattamento in grado di fornire acqua chimicamente pura a una resistività di circa
18 MΩ cm. L’approvvigionamento dell’acqua dolce è compiuto da tre pozzi attingenti alla falda locale e le quantità
emunte nel 2009 sono state pari a circa 25.500 m3, con
una diminuzione dei consumi idrici alla fonte del 10,8%
rispetto al 2008, dato che consolida la variazione 20072008 pari al 4%.
Tutti gli effluenti dei processi chimici utilizzanti tali acque
sono trattati utilizzando un sistema di depurazione chimicofisico, il cui scarico avviene in corpo idrico superficiale. La
conferma nel 2009 del trend, già riscontrato nel biennio precedente, di un notevole incremento delle acque di processo
destinate a depurazione, nonostante la riduzione della quantità delle acque approvvigionate, è un indice inequivocabile
del miglioramento, a seguito di interventi impiantistici, del
processo di produzione di acque demineralizzate in ingresso.
Ciò si spiega col fatto che, a parità di acqua prelevata, è aumentata la quantità di acqua “di processo” che ha raggiunto
il livello di purezza richiesto e viene effettivamente utilizzata
nelle linee di processo, da cui è conseguentemente trattata,
depurata e scaricata.
Le quantità di sostanze inquinanti presenti nei reflui nel
2009 sono state:
- BOD: 182,8 kg;
- COD: 793,6 kg;
- Solidi sospesi: 29,8 kg;
- Cloruri: 3.635,5 kg;
- Fluoruri: 44,9 kg;
- Fosforo: 0,8 kg;
- Composti Azotati: 48,6 kg.
[
0,0400
0,0300
0,0200
0,0100
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Acqua dolce
Acqua mare
L’indice dei consumi idrici delle attività termoelettriche è stabile nel triennio.
impiego delle risorse idriche
2,2%
2,6%
1,7%
Scambio termico
Produzione vapore
Produzione acque industriali
Acqua in spurghi
93,5%
L’acqua è impiegata principalmente per scambio termico (dato sostanzialmente invariato rispetto al
93,7% nel 2008). Analogo trend nel 2008 si riscontra per la produzione di vapore (che incideva nel
2008 per il 2,7%) e gli spurghi (1,4% nel 2008): inalterato il contributo della produzione di acque
industriali.
[ 53 ]
la bonifica dei siti contaminati
Le attività di esercizio delle centrali termoelettriche di EniPower
non comportano impatti sul suolo: tutte le zone di stabilimento sono pavimentate e i serbatoi di stoccaggio fissi e mobili sono dotati
di bacini di contenimento. Ciò ha permesso, nel corso degli anni di
attività di EniPower, di evitare sversamenti di sostanze inquinanti. A
fronte di ciò, alcune porzioni di terreno degli stabilimenti sono risultate contaminate da metalli pesanti, PCB e idrocarburi aromatici, a
causa di attività svolte da terzi in tempi pregressi all’acquisizione
dei terreni da parte di EniPower: condividendo con Eni l’attenzione al recupero dei siti industriali e alla loro salubrità, EniPower ha
scelto di considerare potenzialmente contaminate tutte le superfici
coperte dalle aree industriali, impegnandosi nella caratterizzazione
e nella bonifica dei terreni di proprietà. Inoltre, EniPower partecipa, ove necessario, alle attività di caratterizzazione, monitoraggio e
messa in sicurezza delle falde acquifere. Si tratta di attività rilevanti
in quanto le centrali termoelettriche sono inserite in contesti industriali multisocietari: in particolare, gli stabilimenti di Brindisi, Mantova, Livorno e Taranto insistono su una porzione di terreno facente
parte di “Siti contaminati di Interesse Nazionale” (SIN), individuati
con Decreto del Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio
e del Mare.
A oggi tutti i terreni di proprietà EniPower risultano caratterizzati: i
siti di Ferrara, Ferrera Erbognone, Ravenna e Taranto risultano non
contaminati o già bonificati completamente. Per il sito di Livorno, il
progetto operativo di bonifica dei terreni è stato sottoposto all’attenzione del Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del
Mare per approvazione. A partire dal gennaio 2006, EniPower ha
proposto ricorso dinanzi ai tribunali amministrativi competenti per
territorio in relazione alla richiesta del Ministero di realizzare il contenimento fisico dell’acqua di falda attraverso la costruzione di un
[ 54 ]
barrieramento nei SIN di Mantova e di Brindisi; nel dicembre 2007
analogo ricorso è stato proposto anche per il sito di Livorno. A oggi
tutti i ricorsi risultano pendenti.
L’impegno economico complessivo di EniPower per tutte le attività
di caratterizzazione, monitoraggio e bonifica è in fase di completamento per quanto riguarda le attività aperte negli anni scorsi:
la spesa 2009 è stata pari a 606 migliaia di euro, a fronte di una
spesa complessiva prevista che sfiora i 69 milioni di euro.
Lo stabilimento di Nettuno non presenta criticità relative allo stato
di contaminazione dei suoli (tutta la linea di produzione è realizzata all’interno di un edificio e non comporta impatti sul suolo) e non
è quindi impegnato in attività di caratterizzazione e bonifica. Vengono comunque effettuali annualmente controlli sulla qualità e la
quantità delle acque di falda mediante l’utilizzo di numerosi piezometri installati nel sito.
La fitodepurazione di Brindisi
Le attività di bonifica dei terreni di Brindisi si sono formalmente
chiuse nel giugno 2009 con il rilascio del Certificato di avvenuta bonifica dell’ultima area interessata. Prosegue invece l’attività
dell’impianto di fitodepurazione, in cui la bonifica dei terreni contaminati da metalli pesanti avviene tramite il loro assorbimento radicale in piante utili allo scopo e il successivo trasferimento nel tessuto vegetale con l’ausilio di sostanze mobilizzanti: la conclusione
è prevista entro il 2011.
Dalla fine del 2008 si è passati alla gestione dell’impianto, dopo le fasi di sperimentazioni in laboratorio/serra dei vari protocolli
“pianta+additivo” e le fasi di realizzazione della vasca. Le rotazioni
e i cicli colturali sono stati definiti in maniera da lasciare l’impianto di phytoremediation il minor tempo possibile libero da colture: i
risultati 2009 si riferiscono alla coltivazione della bassica juncea
(senape indiana) nei mesi invernali, del girasole in primavera e del
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
mais precoce tra fine estate e l’autunno. I risultati raggiunti vedono
il raggiungimento di un livello di abbattimento conforme ai limiti di
legge su rame, piombo, zinco (a esclusione di 2 lotti) e idrocarburi,
mentre è ancora diffusa la presenza di mercurio.
La gestione e manutenzione dell’impianto di fitodepurazione richiede attività sul sistema di gestione delle acque di irrigazione e
di lisciviazione nella vasca, sui sistemi di controllo, sulla rete anti-volatili, attività agronomiche, caratterizzazione, raccolta e allontanamento delle biomassa, oltre al monitoraggio dell’aria in corrispondenza della vasca. Le acque d’irrigazione sono principalmente di natura meteorica: ne è previsto lo stoccaggio (previa analisi
chimica) dei quantitativi in eccesso da poter utilizzare nei periodi
di maggior necessità; nel caso di superamento della capacità del
serbatoio, le acque sono inviate a impianto di trattamento. Le attività agronomiche consistono in arature, concimazione, erpicature
superficiali, semine e sfalci. La caratterizzazione della biomassa è
condotta con il prelievo di campioni rappresentativi di radici, fusto e foglie, per la ricerca dei contaminanti oggetto di bonifica. Il
campionamento viene eseguito sia prima e dopo il trattamento con
agenti chelanti/mobilizzanti, sia dopo la raccolta. La raccolta della
biomassa avviene attraverso lo sfalcio e la rimozione e raccolta degli apparati radicali. Tutta la biomassa raccolta, stoccata in appositi
cassoni, viene caratterizzata e smaltita come rifiuto. Il monitoraggio dell’aria in corrispondenza della vasca prevede la misura delle
polveri totali sospese, oltre all’analisi del particolato raccolto e del
mercurio in fase gassosa.
Nel sito di Brindisi è inoltre in corso l’attività di messa in sicurezza
e di bonifica della falda acquifera in coordinamento con le Società
coinsediate. L’impianto è costituito da 63 pozzi di emungimento e
da altrettanti piezometri di controllo dislocati sul perimetro dello
stabilimento. L’acqua emunta viene inviata in un impianto di trattamento e, dopo depurazione, viene utilizzata all’interno dello stabilimento a scopi industriali, riducendo in tal modo il prelievo di acqua
da altre fonti.
Le attività a Mantova
Le attività di bonifica dei terreni risultati inquinati nel sito di Mantova proseguono, in quanto non sono stati ancora raggiunti gli obiettivi di qualità prefissati in una delle due aree restanti: la variante di progetto presentata nel 2007 è stata dichiarata approvabile
dal Ministero in una Conferenza dei Servizi istruttoria nel novembre 2008. EniPower Mantova sta concordando con gli enti locali le
modalità tecniche di verifica dello stato di contaminazione attuale
dei terreni, per procedere al completamento delle attività.
Il monitoraggio dell’acqua di falda dello stabilimento prosegue:
l’ottava campagna coordinata, svolta nel maggio-giugno 2008,
ha confermato la contaminazione della falda da idrocarburi totali e
benzene: in particolare, si evidenzia che non si verifica apporto inquinante da parte di EniPower Mantova (che infatti non usa alcuna
di queste sostanze nei propri processi produttivi) e che gli unici superi registrati sui piezometri EniPower sono dovuti a effetti drenanti
sulla falda con la conseguente migrazione delle sostanze conta-
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
minanti. Questa situazione è stata ribadita da ARPA Dipartimento
di Mantova, che nell’ottava campagna aveva ridotto il numero di
piezometri EniPower Mantova da sottoporre a controllo da 13 a 6.
La nona campagna, svolta nel maggio-giugno 2009 e i cui risultati
non sono stati ancora validati da ARPA Dipartimento di Mantova,
confermano sostanzialmente la presenza di idrocarburi totali e di
composti organici clorurati. Nel corso del 2009, la Conferenza dei
Servizi indetta dal Ministero ha richiesto a EniPower Mantova la
messa in sicurezza della falda sottostante. EniPower Mantova ha
presentato ricorso sostenendo la non necessità della messa in sicurezza e confermando l’intenzione di presentare il progetto definitivo di bonifica nei primi mesi del 2010.
la gestione dei rifiuti
La politica di sostenibilità di EniPower prevede l’impegno alla minimizzazione delle quantità di rifiuti prodotti dalle proprie attività,
oltre che a massimizzarne il recupero e il riciclo. Come descritto
nelle sezioni di dettaglio sui due settori di attività, la produzione
di rifiuti derivanti dal processo, tipici del fotovoltaico, ha un rilievo
limitato rispetto ai rifiuti derivanti dalle attività di manutenzione: è
quindi difficile stabilire obiettivi connessi alle performance di produzione pianificate.
L’attuazione e il rispetto di quanto previsto dalla normativa sui rifiuti è affidato alla gestione dei singoli stabilimenti: ogni tipologia di
rifiuto prodotto, pericoloso o no, è sottoposto ad analisi periodiche
volte a garantirne una puntuale caratterizzazione e l’individuazione
della migliore destinazione finale. In particolare, sono fondamentali i ruoli operativi di stabilimento, coinvolti nelle attività necessarie
all’allontanamento del rifiuto dal sito, come la predisposizione dei
cosiddetti Formulari di Identificazione. A sostegno di queste attività, della predisposizione del MUD e di una più generale gestione
delle informazioni di smaltimento e recupero, EniPower ha proseguito nel 2009 le attività per l’adozione di un sistema informativo
per la gestione dei rifiuti: è stata quindi posta in cantiere adeguata
formazione, da svolgersi all’inizio del 2010, anche in vista delle
novità e responsabilità introdotte dalla normativa sulla tracciabilità
dei rifiuti (SISTRI).
Nel 2009 è stata anche condotta una specifica attività formativa
sul trasporto ADR: di per sé normativa internazionale che disciplina
il trasporto su strada di merci pericolose, l’ADR coinvolge EniPower e controllate essenzialmente per il trasporto di rifiuti pericolosi. Gli adempimenti sono compiuti anche grazie alla figura di un
consulente esterno, previsto per legge, che per EniPower e controllate appartiene alla società internazionale di consulenza ERM. Il
consulente ADR ha effettuato la formazione verso le figure dei siti
produttivi coinvolte nelle attività necessarie all’allontanamento del
rifiuto dal sito.
Le centrali termoelettriche
La produzione di rifiuti nelle attività termoelettriche EniPower è legata solo in minima parte alla produzione di energia elettrica, che
[ 55 ]
Il settore fotovoltaico
Anche per le attività del settore fotovoltaico, la produzione di rifiuti nello stabilimento di Nettuno è legata solo in minima parte al
processo produttivo. La quantità annuale di rifiuti prodotta è de-
[ 56 ]
terminata soprattutto dalla gestione degli impianti di trattamento
delle acque, degli imballaggi delle materie prime e delle materie
prime esauste, oltre che dalle attività di manutenzione. Nel 2009,
hanno avuto un peso straordinario l’attività di sostituzione della
linea serigrafica e il relativo revamping dell’area di produzione:
la produzione di rifiuti non pericolosi, come materiali di risulta
e apparecchiature dimesse, è stata molto più ampia dell’usuale, con un incremento del 68% circa, dai 44.365 kg del 2008
ai 206.820 kg. del 2009. In generale, i rifiuti non pericolosi di
Nettuno sono, in ordine di rilevanza: imballaggi, ferro, acciaio,
soluzioni saline contenenti cloruri e fluoruri e fanghi da trattamento acque. Tra i rifiuti pericolosi (18.780 kg nel 2009 contro i
12.861 kg del 2008), vanno ricordati acido fluoridrico esausto e
imballi inquinati.
Una nota particolare riguarda la gestione dei rifiuti legata all’imballaggio dei moduli fotovoltaici: è stato introdotto l’uso di angolari di
plastica che permettono di impilarli, al posto delle classiche scatole di cartone; in questo modo, si riduce al minimo il materiale da
smaltire, garantendone sempre la completa riciclabilità.
rifiuti prodotti
776
53
60
116
kt
14,3
45
150
kt
30
38,6
100
53
62
16
0,16
3
2007
Preparazione cantiere
Esercizio
15
2008
Bonifiche
6
50
14
non genera scarti di lavorazione. Inoltre, date le caratteristiche tecnologiche degli impianti della Società, non sono utilizzati impianti di abbattimento delle emissioni che genererebbero materiali di
scarto. La quantità annuale di rifiuti prodotta in EniPower è determinata soprattutto dalle attività – ordinarie e straordinarie – di pulizia e manutenzione periodica degli impianti: oltre ai rifiuti assimilabili agli urbani, i principali rifiuti dei siti EniPower sono materiali
ferrosi, cavi elettrici, olii per circuiti idraulici, imballaggi in legno e
fanghi acquosi derivanti dalle pulizie delle caldaie.
La produzione totale di rifiuti nelle attività termoelettriche del
2009, pari a 22.601 t, è in calo rispetto al 2008 (56.303 t). Il dato
2009 rispecchia, per la prima volta, quasi esclusivamente l’effetto
dell’esercizio e della manutenzione ordinaria degli impianti. Brindisi e Ferrara hanno infatti sostanzialmente concluso lo smaltimento
di detriti e terre/rocce da scavo derivanti da attività di completamento/modifica dei cicli combinati (rifiuti non pericolosi).
Altri eventi peculiari del 2009 per i rifiuti non pericolosi sono stati:
l’invio a smaltimento di circa 6.149 t delle acque di provenienza dalla fitodepurazione di Brindisi, la maggiore produzione di fanghi legati
all’avviamento di un impianto di demineralizzazione acque di Ferrara
e la bonifica e demolizione di due vecchie caldaie di Ravenna.
Il quantitativo di rifiuti non pericolosi prodotti nel 2009 è in calo rispetto al dato 2008, che comprendeva un elevato quantitativo di terreno (38.638 t) originariamente destinato a un progetto di mitigazione acustica della centrale di Mantova e poi avviato a discarica.
Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, seppur complessivamente in
diminuzione a causa della conclusione dell’attività di smaltimento
terre nel 2008 a Brindisi, si evidenziano aumenti negli stabilimenti
di Livorno per operazioni periodiche di lavaggio chimico di alcune caldaie e pulizia di filtri, di Ferrera Erbognone per le attività di
manutenzione destinate all’installazione dei VeLoNOX, di Mantova
per la bonifica di due serbatoi di stoccaggio dell’olio combustibile
e l’eliminazione di alcuni vecchi trasformatori e di Ravenna per la
bonifica e demolizione delle caldaie. In quest’ultimo intervento, i
rifiuti complessivamente prodotti sono stati pari a circa 7.256 t, di
cui solo il 6% era relativo a rifiuti pericolosi, comprensivi di 287,2 t
di amianto.
Tra i miglioramenti, va segnalata a Livorno una minore produzione
di fanghi provenienti da processi di chiarificazione delle acque, che
costituiscono rifiuti non pericolosi. Il risultato è stato ottenuto grazie al cambio del sistema di additivazione dei chemical sui chiarificatori, che ha portato a un migliore dosaggio degli stessi, con conseguente diminuzione del quantitativo di fanghi prodotti.
Nel 2009, la percentuale dei rifiuti recuperati rispetto a quelli prodotti dall’esercizio è pari al 69%: questo dato evidenzia a sua volta
come non si presenti, a differenza degli anni precedenti, l’impatto
di rifiuti non recuperabili prodotti da cantieri e bonifiche.
2009
Terreno smaltito
Rifiuti attività termoelettriche
La produzione di rifiuti è complessivamente in calo rispetto al 2008: non si hanno materiali da
preparazioni di cantiere, mentre il contributo delle bonifiche cresce a seguito dello smaltimento di circa
6.149 t di acque di provenienza dalla fitodepurazione. L’andamento dei rifiuti dalle attività sugli impianti
risente dello straordinario dato 2008, che comprendeva terreno smaltito in discarica dallo stabilimento
di EniPower Mantova.
la mitigazione dell’inquinamento acustico
La mitigazione degli impatti acustici sulle aree limitrofe ai siti produttivi in cui è inserita EniPower non è solo elemento centrale della progettazione degli impianti, ma anche oggetto di intervento e
di controllo negli anni. Le principali fonti di rumorosità di un impianto a ciclo combinato sono: il sistema di aspirazione e filtraggio
dell’aria in ingresso alle turbine a gas, le turbine a gas e a vapore
e il relativo generatore elettrico, il corpo delle caldaie a recupero,
le pompe, i camini e le torri di raffreddamento. La costruzione delle
apparecchiature e l’installazione in cabinati di insonorizzazione di
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
effetti sull’ecosistema
no valori del campo magnetico inferiori a 0,5/0,2 μT (microtesla) in
corrispondenza dei recettori costituiti dagli insediamenti civili, valore di oltre 10 volte inferiore a quello richiesto dalla legge italiana,
che indica in 10/3 μT il valore di esposizione tollerato vicino a zone
abitate e ad asili e scuole. Nei perimetri degli stabilimenti, è attuata
la segregazione dei punti in cui l’esposizione dei lavoratori ai campi elettromagnetici supera i valori di azione indicati dalla normativa
europea: nelle vicinanze, l’intensità del campo magnetico diminuisce rapidamente man mano che ci si allontana, con una riduzione
di circa dieci volte già alla distanza di un metro.
Inquinamento elettromagnetico
L’assetto proprietario e di gestione della Rete elettrica di Trasmissione Nazionale è stato modificato anche nel corso del 2009, in
attuazione dei decreti che disciplinano la liberalizzazione del mercato elettrico. Terna SpA ha acquisito le linee Enel di alta tensione,
portando la lunghezza complessiva degli elettrodotti della RTN di
propria proprietà e gestione a circa 60.000 km, con livelli di tensione che variano da 132 a 380 kV. In questa cornice, EniPower
ha la proprietà di circa 28 km di elettrodotti, tutti al livello di tensione di 380 kV, dopo aver ceduto a Terna nel settembre 2008
circa 8 km costituiti dalla linea a 150 kV di Brindisi e dalla linea a
380 kV di Ravenna.
Le linee di trasmissione dell’energia elettrica presenti negli stabilimenti EniPower sono costruite ed esercite con le migliori tecnologie
disponibili: obiettivo è minimizzare i rischi per la salute di lavoratori
e popolazioni, soprattutto tenendo conto dell’incertezza scientifica
sui reali effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici a bassa
frequenza generati dagli elettrodotti e dalle sottostazioni elettriche.
I tratti aerei presentano fasi in doppia terna ottimizzata, mentre i
collegamenti elettrici situati all’interno degli stabilimenti sono realizzati con cavi interrati (“cavidotti”). Nel complesso, si garantisco-
Policlorobifenili (PCB)
Gli impianti a ciclo combinato e le relative strutture di servizio non
prevedono apparecchiature contenenti olii isolanti a base di miscele di PCB: queste sostanze si trovano però in alcuni trasformatori
delle vecchie centrali ancora presenti nei siti EniPower. Caso particolare è quello di Ferrara, che ha acquisito nel 2009 una stazione
elettrica da Terna. Nello stabilimento di Nettuno non sono invece
presenti PCB. I policlorobifenili sono classificati come sostanze pericolose persistenti, la cui tossicità si avvicina in alcuni casi a quella
della diossina, e la loro produzione è stata quindi messa al bando.
Allo stato attuale, EniPower non possiede apparecchiature con
concentrazione di PCB superiore a 500 mg/kg (il materiale presente in trasformatori a Mantova fu completamente smaltito nel
2007), ma presenta apparecchiature con concentrazione di PCB
tra 50 e 500 mg/kg (sono ancora attivi 5 trasformatori nelle vecchie sezioni della centrale di Mantova, per un quantitativo complessivo di 58.500 kg di olio). Per quanto riguarda la fascia con
contenuto di PCB inferiore ai 50 ppm, si tratta di 2 apparecchiature a Mantova e alcune apparecchiature di Taranto (queste ultime
con concentrazione inferiore a 25 ppm): sempre in questa categoria si inseriscono le due nuove apparecchiature di Ferrara, che ne
quelle più impattanti come sorgenti sonore (turbine e alternatori)
abbattono significativamente la trasmissione di rumore all’esterno.
Gli impianti si collocano all’interno del perimetro di insediamenti industriali, per cui risultano circondati dall’attività delle sorgenti sonore degli impianti limitrofi di altre società. Tenendo conto di
queste interazioni, le periodiche campagne di rilievi sonori ai confini dei siti multisocietari confermano il rispetto dei limiti di legge
nazionali e locali.
[ 57 ]
portano il quantitativo di olio da 137.500 kg a 206.100 kg. Su tutte le apparecchiature è effettuato, come da normativa, un controllo
ogni due anni di integrità e analisi del contenuto degli olii, sino a
fine della loro vita operativa.
Amianto
L’amianto oggi presente presso gli stabilimenti termoelettrici di
EniPower è contenuto in cavità confinate situate nelle coibentazioni delle vecchie caldaie e di alcune pipeline (linee di trasferimento) esistenti. Nello stabilimento di Nettuno non è invece presente
amianto.
I censimenti delle quantità vengono periodicamente aggiornati e
in alcuni casi permettono di rilevare la presenza di materiale non
noto in precedenza: a Taranto, nel 2009 si è aggiunto un nuovo
ritrovamento presso un turboalternatore di circa 20 kg, il cui smaltimento è previsto nel primo trimestre 2010; a Brindisi, nuovi ritrovamenti in fase di intervento manutentivo hanno comportato lo
smaltimento nel 2009 di 2.000 kg, cui se ne aggiungeranno altri
1.400 kg all’inizio del 2010.
Nell’ottobre 2009, sono stati completati a Ravenna i lavori di
demolizione di due vecchie caldaie, avviate alla fine degli anni ’50: l’intervento rientrava nel piano di miglioramento ambientale per la completa rimozione dell’amianto ancora presente nel
sito, oltre che per la diminuzione dell’impatto visivo. Con questa
azione e con la bonifica di alcuni interruttori con camera spegniarco in materiale contenente amianto, sono stati così smaltiti
[ 58 ]
a Ravenna 287,2 t di amianto, sul totale di 302 t smaltite nel
2009 dall’intera EniPower, comprendendo anche i contributi di
Brindisi, Ferrara e Mantova. A oggi i programmi di smaltimento
prevedono di eliminare la totalità dell’amianto non incapsulato,
secondo i piani regionali vigenti. Come avvenuto a Ravenna, in
molti casi, l’eliminazione totale dell’amianto residuo sarà contestuale alla demolizione delle vecchie caldaie, in cui è attualmente incapsulato: la gestione prevede quindi periodici controlli sullo stato di conservazione e analisi ambientali. Nel complesso, a
fine 2009 risultano ancora presenti negli stabilimenti EniPower
678 t di amianto: il 73,8% circa del totale si trova a Mantova,
a fronte del 13,9% a Brindisi, del 12,3% a Ferrara e di piccole
quantità a Taranto.
Sostanze lesive per l’ozono (ODS)
I clorofluorocarburi (CFC) e gli idroclorofluorocarburi (HCFC), usati
come liquidi di raffreddamento nei circuiti frigoriferi, sono gas lesivi
dello strato di ozono dell’alta atmosfera (Ozone Depleting Substances, ODS): la radiazione ultravioletta provoca il rilascio di radicali
cloro, che catalizzano la distruzione dell’ozono. La produzione e il
consumo di CFC e HCFC sono controllati dal Protocollo di Montreal.
Presso gli stabilimenti EniPower non sono presenti clorofluorocarburi (CFC), ma nei gruppi di refrigerazione delle strutture di servizio
delle vecchie centrali elettriche e in alcuni impianti di climatizzazione è contenuto il difluoro-cloro-metano (CHF2Cl), noto con il nome
commerciale di “freon R22”. Numerosi siti EniPower hanno già in-
EniPower Bilancio di Sostenibilità 2009
trodotto negli impianti di condizionamento gas frigorigeni a tutela
dell’ozono stratosferico. I quantitativi di CFC ancora presenti nei
siti EniPower sono aggiornati con appositi censimenti: a fine 2009,
si rilevano 200 kg di ODS distribuiti tra Brindisi, Ferrara e Taranto,
cui si aggiungono 370 kg di “freon R22” dei gruppi di refrigerazione dello stabilimento di Nettuno, per cui è in corso il processo di
eliminazione entro la fine del 2010.
[
la sostenibilità nell’agire d’impresa
colare: EniPower ha quindi stanziato l’investimento e ha avviato la
gara d’appalto. Si prevede di realizzare le attività entro il primo semestre del 2010, mentre l’attecchimento delle piante e il raggiungimento delle dimensioni adeguate a garantire sufficiente copertura
visiva dei manufatti della centrale è previsto entro otto anni.
la tutela e la valorizzazione
della biodiversità e degli ecosistemi
Impatto visivo e utilizzo del suolo
Gli impianti EniPower sono integrati in contesti industriali di grandi dimensioni, come petrolchimici e raffinerie: ciò è vero non solo
per i cicli combinati, ma anche in futuro per i campi di produzione
di energia fotovoltaica. Essi saranno infatti realizzati su aree industriali non riutilizzabili altrimenti, come vecchie discariche, senza
provocare ulteriori impatti paesaggistici. In alcuni casi, i poli industriali di presenza Eni si trovano a pochi chilometri da centri
cittadini (esempi di Ferrara, Mantova e Ravenna): le realizzazioni
EniPower hanno quindi privilegiato soluzioni di integrazione visiva,
sia tecniche, sia legate a interventi di installazione di fasce a verde di mascheramento.
I cicli combinati si presentano con i cabinati delle turbine e con le
caldaie a recupero, cui si aggiunge il camino e la struttura delle
torri evaporative o dei ventilatori per il raffreddamento ad aria. I
cabinati hanno un’altezza di circa 40 metri, mentre i camini sono
in genere alti 80 metri, tranne quelli di S.E.F. alti 60 metri grazie
agli esiti degli studi sulle ricadute dei fumi: l’impatto visivo è ridotto
attraverso la scelta di combinazioni cromatiche poco impattanti; in
particolare, la colorazione dei camini riprende il colore del fondo
del cielo, fermo restando l’obbligo di dotare di strisce bianco-rosse
la loro sommità, in conformità alla regolamentazione del traffico
aereo. Le torri di raffreddamento delle macchine sono realizzate
con la tecnologia Wet Dry, per minimizzare il pennacchio di vapore
che si forma quando sono in funzione.
I collegamenti elettrici realizzati all’interno degli stabilimenti come cavidotti permettono di non incrementare la presenza visiva
di manufatti.
Nell’ottobre 2009, è stata completata la demolizione di due vecchie caldaie a Ravenna, che datavano alla fine degli anni ’50. L’intervento rientrava nel piano di miglioramento ambientale per la diminuzione dell’impatto visivo dovuto alle ciminiere, oltre che per la
completa rimozione dell’amianto ancora presente nel sito.
A Mantova è in corso il principale intervento di mascheramento visivo e acustico della centrale termoelettrica, a favore delle aree residenziali prospicienti il petrolchimico e dei fruitori delle strade interne all’area industriale. Si tratta del potenziamento del patrimonio
di fasce di prato, macchie di arbusti e filari di carpini, sia all’interno
del petrolchimico lungo la linea ferroviaria, sia all’esterno del polo
industriale tra una strada provinciale e lo scalo ferroviario. Il progetto definitivo, già descritto nel Rapporto di Sostenibilità 2008, è stato
presentato e approvato dall’ente autorizzante, il Parco del Mincio,
nel 2009, con particolare attenzione alla scelta delle essenze autoctone, in base alle attitudini di adattamento alla situazione parti-
Oltre agli impatti sociali e ambientali delle attività umane sul territorio, la ricerca scientifica internazionale sui temi dello sviluppo
sostenibile ha di recente posto l’attenzione su un livello più complesso di interazione fra le attività dell’uomo e gli ecosistemi in cui
esse sono condotte. EniPower promuove e sostiene il valore degli
ecosistemi e della biodiversità nei territori ove è presente. Già nella
fase di progettazione dei propri nuovi impianti, con gli studi di impatto ambientale, si effettua l’analisi degli ecosistemi influenzati:
ciò costituisce la base per i successivi interventi di conservazione
e ripristino degli habitat. Il monitoraggio della diversità biologica è
uno strumento per valutare il corretto funzionamento e l’integrità
degli ecosistemi, oltre all’impatto che le attività antropiche hanno
su di essi. La tutela e la valorizzazione di territori, ecosistemi e paesaggi sono anche occasione di sviluppo economico e sociale per
le comunità.
I progetti in corso riguardano principalmente la valutazione, il monitoraggio e la mitigazione degli impatti dei cicli combinati su contesti ambientali, terrestri e marini particolarmente sensibili. Sono
svolti con il supporto tecnico-scientifico di Saipem, società di ingegneria Eni, sulla base di obiettivi e criteri concordati con le agenzie
di protezione dell’ambiente (ARPA) locali.
A Brindisi proseguono le campagne di indagine con cadenza semestrale, descritte nella scorsa edizione del Rapporto di Sostenibilità: riguardano il monitoraggio della salinizzazione dei suoli legata alle emissioni delle torri di raffreddamento alimentate ad acqua
mare, il monitoraggio sulla biodiversità della zona umida di Salina
Vecchia e il monitoraggio della qualità delle acque marine costiere,
del fondale e dell’ecosistema marino nel suo complesso, nelle zone degli scarichi del petrolchimico.
Tra i progetti di riqualificazione ambientale descritti nello scorso
Rapporto, è stato completato l’intervento sul Villaggio del Barco a
Ferrara, mentre è attualmente in fase di stand-by l’attività relativa alla sponda destra del Lago Inferiore di Mantova, all’interno del
Parco del Mincio. Nel 2008 fu approvato da Provincia e Comune di
Mantova il progetto definitivo sulla rete ecologica, il percorso ciclopedonale e le barriere di mitigazione visiva con piante autoctone,
nell’area tra Porto Catena e Diga Masetti: nel 2009 è stata presentata agli enti la documentazione progettuale ed è stato trasmesso al
Comune il testo della convenzione tra EniPower Mantova, Parco del
Mincio e Comune stesso, che deve regolare le attività. Il Comune ha
però bloccato l’iter per problemi di carattere demaniale. Sono stati
quindi svolti incontri presso il Comune di Mantova per la definizione
sia dei contenuti del progetto, sia del testo della convenzione.
[ 59 ]
nota metodologica
Per il primo anno, EniPower pubblica il “Bilancio di Sostenibilità”,
evoluzione del “Rapporto” pubblicato con cadenza annuale per quattro edizioni, relative agli anni 2005-08 (ultimo Rapporto pubblicato
nel giugno 2009). La redazione del Bilancio avviene secondo la
metodologia delle Linee Guida del Global Reporting Initiative (GRI)
versione G3. Il documento rendiconta le performance aziendali nelle
aree di governance, persone e ambiente, evidenziando le strategie e
le modalità di gestione, allo scopo di dare evidenza agli stakeholder
interni ed esterni dell’impegno di EniPower per uno sviluppo sostenibile: l’attività di reporting è infatti parte dei processi del sistema
aziendale di Sostenibilità.
contenuto del Bilancio di Sostenibilità
La redazione del Bilancio di Sostenibilità avviene grazie a un’attività
di progettazione, trasversale alla Società, che ne individua i contenuti e le modalità di comunicazione. L’analisi di risultati e obiettivi si
innesta nei processi aziendali di pianificazione e consuntivazione:
questi sono svolti in relazione agli obiettivi di business e alle Aree di
Miglioramento strategiche individuate nel Modello di Sostenibilità di
Eni e dei suoi ambiti operativi.
L’informazione è veicolata sia attraverso il documento cartaceo, sia
attraverso la navigazione nel sito web aziendale www.enipower.it. La
fruibilità dei documenti e dei dati si presenta così con diversi livelli di
approfondimento, combinandosi utilmente con la pubblicazione delle
Dichiarazioni Ambientali delle centrali registrate EMAS.
valutazione della materialità
La rilevanza degli argomenti e la strategia aziendale sono valutate
in primo luogo sulla scorta dell’evoluzione normativa, industriale e
HSE tipica del settore energetico, tenendo conto delle aspettative
e delle relazioni instaurate con gli stakeholder istituzionali a livello
nazionale e locale. Oltre che dalle Linee Guida del Global Reporting
Iniziative, indicazioni derivano anche dai requisiti per l’ingresso negli
indici di Sostenibilità in cui è quotata Eni (Dow Jones Sustainability
Index, FTSE4Good e Carbon Disclosure Project) e più in generale dagli analisti finanziari. Altre importanti fonti sono il benchmarking con
le altre aziende elettriche, le attività delle associazioni di categoria,
oltre alle evidenze derivanti dai processi di audit interno.
perimetro di consolidamento
Il perimetro di consolidamento del Bilancio di Sostenibilità contiene
EniPower SpA e le controllate EniPower Mantova SpA e S.E.F. Srl.
Tranne quando diversamente specificato nel testo, il criterio per la
definizione del dominio di riferimento per i dati salute, sicurezza,
ambiente e personale è quello basato sul “controllo delle operazioni”
[ 60 ]
(operational). Secondo tale approccio, ad esempio, le emissioni o il
numero delle persone in servizio di una Società Controllata rientrano
nella rendicontazione EniPower nella loro totalità e non con riferimento
solo alla quota parte detenuta da EniPower stessa (equity share applicato nei Bilanci consolidati). In questo modo, si descrive con efficacia
l’ambito in cui EniPower può influire direttamente sulle performance
ambientali e sociali delle proprie attività. I risultati economico-finanziari di EniPower e controllate sono forniti al pubblico con tre distinti
Bilanci di Esercizio: nel Bilancio di Sostenibilità vengono forniti dati
operativi relativi a un “consolidato” EniPower, elaborato con gli strumenti contabili societari ad uso del consolidato Eni.
Il Bilancio di Sostenibilità 2009 pubblica dati riferiti agli anni
2007-2009, tranne che per quegli indicatori la cui analisi è meglio
evidenziata da un confronto su più anni. Serie storiche differenti
sono dovute alla mancata disponibilità di dati sul primo anno di
esercizio della Società e all’evoluzione negli anni del perimetro
di consolidamento: ciò è avvenuto negli anni in particolare per
l’acquisizione di rami di azienda e per il riassetto delle attività
societarie con il contratto di tolling.
i principi di garanzia di qualità
del Bilancio di Sostenibilità
Per quanto riguarda la qualità del report si è fatto riferimento ai
principi definiti in tale ambito dal Global Reporting Iniziative. I dati
riportati sono stati rilevati con l’obiettivo di rappresentare un quadro completo ed equilibrato delle azioni e delle caratteristiche
dell’azienda: la comunicazione comprende sia gli aspetti positivi,
sia le criticità e le prospettive di miglioramento, distingue tra dati
reali e interpretazioni, e copre tutte le attività in relazione all’orizzonte temporale del loro impatto. Si garantisce così anche la
consistenza e la trasparenza: l’informazione è specifica e ben
rappresentativa degli aspetti di Sostenibilità dell’impresa, mentre
i dati sono presentati con il livello di aggregazione e presentazione
che li rende comprensibili e utili agli stakeholder e le metodologie
di calcolo degli indicatori sono evidenti o vengono esplicitate. La
pubblicazione regolare del Bilancio di Sostenibilità e la dinamicità
del sito web assicurano tempestività dell’informazione: il processo
di rilevazione delle informazioni e dei dati quantitativi è strutturato in modo da garantire la confrontabilità dei dati su più anni;
la predisposizione di un allegato contenente gli indicatori e i dati
dei settori di business di EniPower permettono inoltre di effettuare un’analisi comparativa con altre organizzazioni. Il processo di
rendicontazione, sviluppato negli anni secondo le Linee Guida Eni
(Manuale di Data Reporting HSE) e le indicazioni metodologiche
della Fondazione Eni Enrico Mattei, si basa sul coinvolgimento di
tutte le funzioni aziendali di sede e di stabilimento: ciascun referente elabora le informazioni di propria pertinenza, coerenti con le
Eni sostainability report 2009
banche dati di Società, e li trasferisce all’unità centrale preposta
alla stesura del Bilancio di Sostenibilità EniPower (funzione “Salute,
Sicurezza, Ambiente e Qualità”). Tutti gli indicatori di Sostenibilità
così rilevati sono validati dalle competenti unità organizzative: la
fase di imputazione assicura anche la periodica verifica dei dati
relativi agli anni precedenti. L’accuratezza degli indicatori deriva
così da un processo di contabilizzazione che consente di fornire
dati affidabili, con un margine di errore minimo e quantificabile.
Infine, il Bilancio di Sostenibilità è sottoposto all’attività di audit
da parte di una società indipendente, PricewaterhouseCoopers
Advisory SpA, che ha seguito, nello svolgimento del suo incarico,
i principi di revisione internazionale ISAE 3000.
La metodologia utilizzata nella redazione del Bilancio è suscettibile
di perfezionamenti e i dati pubblicati in questa edizione potranno
essere soggetti a revisioni future per tener conto di criteri di classificazione più approfonditi.
metodologia di calcolo
Le metodologie di rilievo e di calcolo delle principali grandezze descritte nel Bilancio di Sostenibilità sono illustrate nell’appendice degli
Indicatori di Sostenibilità. Si segnala che la determinazione del Valore
Aggiunto pubblicata negli scorsi Rapporti di Sostenibilità secondo il
[
imagining energy
modello del GBS è stata sostituita dalla determinazione del valore
economico generato e distribuito da EniPower a beneficio dei
propri stakeholder, calcolato secondo il GRI.
Per quanto riguarda i dati operativi del settore termoelettrico, il
vapore tecnologico prodotto può essere espresso in Megawattora
equivalenti, cioè come “energia elettrica equivalente associata
al vapore prodotto”, indicata con il suffisso “eq”. L’energia termica
posseduta dal vapore prodotto non è infatti completamente sfruttabile come lavoro utile: allora l’energia termica viene “trasformata” nell’energia elettrica che sarebbe potenzialmente ottenibile dal
vapore stesso (che è in realtà utilizzato in altri processi produttivi) e può essere “sommata” all’energia elettrica prodotta. Il dato
complessivo di energia generata è così utilizzato per la valutazione
di indicatori di performance ambientale. È stata compiuta una
rivalutazione dei fattori di conversione del vapore prodotto, al fine
di meglio descrivere le specificità di distribuzione del vapore dei
singoli siti produttivi.
La rendicontazione delle spese HSE è stata effettuata con il supporto
diretto di strumenti di contabilità societari, che permetteranno dal
2010 una gestione più efficiente della pianificazione e del successivo
controllo delle spese HSE. Variazioni nel trend delle varie tipologie
di spesa devono quindi essere anche lette in relazione alla diversa
analisi compiuta e alle diverse fonti del dato.
[ 61 ]
tabella di corrispondenza GRI
indice dei contenuti GRI
1. Strategia e analisi
1.1 - Dichiarazione della più alta autorità del processo decisionale in merito all’importanza della Sostenibilità per l’organizzazione e la sua strategia.
1.2 - Descrizione dei principali impatti, rischi e opportunità.
2. Profilo dell’organizzazione
2.1 - Nome dell’organizzazione.
2.2 - Principali marchi, prodotti e/o servizi.
2.3 - Struttura operativa dell’organizzazione, considerando anche principali Divisioni, aziende operative, controllate e joint-venture.
2.4 - Luogo in cui ha sede il quartier generale dell’organizzazione.
2.5 - Paesi nei quali opera l’organizzazione.
2.6 - Assetto proprietario e forma legale.
2.7 - Mercati serviti.
2.8 - Dimensione dell’organizzazione.
2.9 - Cambiamenti significativi nelle dimensioni, nella struttura, o nell’assetto proprietario avvenuto nel periodo di rendicontazione.
2.10 - Riconoscimenti/premi ricevuti nel periodo di rendicontazione.
3. Parametri del Report
3.1, 3.2, 3.3 - Periodo di rendicontazione delle informazioni fornite (ad esempio esercizio fiscale, anno solare). Data di pubblicazione del
Report di Sostenibilità più recente. Periodicità di rendicontazione (annuale, biennale, ecc.).
3.4 - Contatti e indirizzi utili per richiedere informazioni sul Report di Sostenibilità e i suoi contenuti.
3.5, 3.6, 3.7 - Processo per la definizione del contenuti del Report. Perimetro del Report. Dichiarazione di qualsiasi limitazione specifica
dell’obiettivo o del perimetro del Report.
3.8 - Informazioni relative a entità che possono influenzare significativamente la comparabilità tra periodi e/o organizzazioni.
3.9 - Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo.
3.10 - Spiegazione degli effetti di qualsiasi modifica di informazioni inserite nei Report precedenti.
3.11 - Cambiamenti significativi di obiettivo, perimetro o metodi di misurazione utilizzati nel Report, rispetto al precedente periodo di
rendicontazione.
3.12 - Tabella esplicativa dei contenuti del Report che riporti il numero di pagina o del sito internet di ogni sezione.
3.13 - Politiche e pratiche attuali al fine di ottenere l’assurance esterna del Report.
4. Governance, impegni, coinvolgimento degli stakeholder
4.1 - Struttura di governo dell’organizzazione.
4.2, 4.3 - Ruoli ricoperti dal Presidente del più alto organo di governo. Numero di componenti che sono indipendenti e/o non esecutivi della
struttura unitaria dell’organo di governo.
4.4 - Meccanismi a disposizione degli azionisti e dei dipendenti per fornire raccomandazioni o direttive al più alto organo di governo.
4.5 - Legame tra compensi del più alto organo di governo, senior manager e executive, e la performance dell’organizzazione.
4.6 - Attività in essere presso il più alto organo di governo per garantire che non si verifichino conflitti di interesse.
4.7 - Processi per la determinazione delle qualifiche e delle competenze dei componenti del più alto organo di governo.
4.8 - Mission, valori, codici di condotta, principi rilevanti per le performance economiche, ambientali e sociali.
Bilancio Sostenibilità
Messaggio stakeholder, IV
Messaggio stakeholder, IV, VIII-IX,
4-9
Copertina, VI, Terza di copertina
VI-VII, 20-21; inserto indicatori:
6-7, 22-23
VI-VII
VI
VI-VII
VI-VII, Terza di copertina
VII, 20-21
27, 32-34; inserto indicatori:
2, 6
VI-VII
12
60-61
Terza di copertina
60-61
VI, 60-61
60-61; 5
60-61; inserto indicatori: 5
VI, 60-61
62-64
60-61, 66-67
27-29
27-28
28, 31
43
26
27-28
Messaggio stakeholder, IV, 16,
18, 20, 26, 29
4.9 - Procedure del più alto organo di governo per controllare le modalità di identificazione e gestione delle performance economiche,
26, 28-30
ambientali e sociali dell’organizzazione.
4.11 - Spiegazione dell’eventuale modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale.
29-30, 32-34
4.12 - Sottoscrizione o adozione di codici di condotta, principi e carte sviluppati da enti/associazioni esterne relativi a performance
12-13, 21, 30-31, 32-34, 43-44
economiche, sociali e ambientali.
4.13 - Partecipazione ad associazioni di categoria nazionali e/o internazionali in cui l’organizzazione detiene una posizione presso gli
organi di governo, partecipa a progetti e comitati, fornisce finanziamenti considerevoli al di là della normale quota associativa, considera la
13
partecipazione come strategica.
4.14, 4.15, 4.16, 4.17 - Elenco di gruppi di stakeholder con cui l’organizzazione intrattiene attività di coinvolgimento. Principi per
identificare e selezionare i principali stakeholder con i quali intraprendere l’attività di coinvolgimento. Approccio all’attività di coinvolgimento
degli stakeholder, specificando la frequenza per tipologia di attività sviluppata e per gruppo di stakeholder. Argomenti chiave e criticità
12, 14, 16, 22, 38, 45
emerse dall’attività di coinvolgimento degli stakeholder e in che modo l’organizzazione ha reagito alle criticità emerse, anche in riferimento
a quanto indicato nel Report.
Indicatori di performance economica
Modalità di gestione - aspetti economici
EC1 - Valore economico direttamente generato e distribuito.
27; inserto indicatori: 2
EC2 - Implicazioni finanziarie e altri rischi e opportunità per le attività dell’organizzazione dovuti ai cambiamenti climatici.
50-51
EC3 - Copertura degli obblighi assunti in sede di definizione del piano pensionistico.
44
EC4 - Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione.
32-34
EC5 - Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale nelle sedi operative più significative.
43
[ 62 ]
indice dei contenuti GRI
EC6 - Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata su fornitori locali in relazione alle sedi operative più significative.
EC7 - Procedure di assunzione di persone residenti dove si svolge prevalentemente l’attività e percentuale dei senior manager assunti
nella comunità locale.
EC8 - Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi forniti principalmente per “pubblica utilità”, attraverso impegni
commerciali, donazioni di prodotti/servizi, attività pro bono.
EC9 - Analisi e descrizione degli impatti economici indiretti considerando le esternalità generate.
Indicatori di performance ambientale
Modalità di gestione - aspetti ambientali
EN1 - Materie prime utilizzate per peso o volume.
EN2 - Percentuale dei materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato.
EN3 - Consumi diretti e indiretti di energia suddivisi per fonte energetica primaria.
EN5 - Risparmio energetico dovuto alla conservazione e ai miglioramenti in termini di efficienza.
EN6 - Iniziative per fornire prodotti e servizi a efficienza energetica o basati su energia rinnovabile.
EN8 - Prelievo totale di acqua per fonte.
EN9 - Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo d’acqua.
EN12, EN13, EN14 - Strategie, azioni attuate, piani futuri per gestire gli impatti sulla biodiversità.
EN16 - Emissioni totali dirette e indirette di GHG per peso.
EN17 - Altre emissioni indirette di gas ad effetto serra significative per peso
EN18 - Iniziative per ridurre l’emissione di gas ad effetto serra e risultati raggiunti.
EN19 - Emissioni di sostanze nocive per l’ozono per peso.
EN20 - NO, SO, e altre emissioni significative nell’aria per tipologia e peso.
EN21 - Acqua totale scaricata per qualità e destinazione.
EN22 - Peso totale dei rifiuti per tipologia e per metodi di smaltimento.
EN23 - Numero totale e volume di sversamenti significativi.
EN25 - Identità, dimensione, stato di salvaguardia e valore della biodiversità della fauna e della flora acquatica e i relativi habitat colpiti in
maniera significativa dagli scarichi di acqua e dalle dispersioni provocate dall’organizzazione.
EN26 - Iniziative per mitigare gli impatti ambientali dei prodotti e servizi e grado di mitigazione dell’impatto.
EN27 - Percentuale dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato e riutilizzato per categoria.
EN28 - Valore monetario delle multe significative e numero delle sanzioni non monetarie per mancato rispetto di regolamenti e leggi in
materia ambientale.
EN29 - Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali utilizzati per l’attività dell’organizzazione e per gli
spostamenti del personale.
EN30 - Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente, suddivise per tipologia.
Indicatori di performance sociale
Modalità di gestione - persone
LA1 - Numero totale dei dipendenti, suddiviso per tipologie, tipo di contratto e distribuzione territoriale.
LA2 - Numero totale e tasso di turnover del personale, suddiviso per età, sesso e area geografica.
LA3 - Benefit previsti per i lavoratori a tempo pieno, ma non per i lavoratori part-time e a termine, suddivisi per principali siti produttivi.
LA4 - Percentuale dei dipendenti coperti da accordi collettivi di contrattazione.
LA5 - Periodo minimo di preavviso per modifiche operative (cambiamenti organizzativi), specificando se tali condizioni siano incluse o meno
nella contrattazione collettiva.
LA6 - Percentuale dei lavoratori rappresentati nel Comitato per la salute e la sicurezza, composto dai rappresentanti della direzione e dei
lavoratori, istituito al fine di far controllare e fornire consigli sui programmi per la tutela della salute e della sicurezza
LA7 - Tasso di infortuni sul lavoro, di malattia, di giornate di lavoro perse, assenteismo e numero totale di decessi, divisi per area geografica.
LA8 - Programmi di educazione, formazione, consulenza, prevenzione e controllo dei rischi attivati a supporto dei lavoratori, delle rispettive
famiglie o della comunità, relativamente a disturbi o malattie gravi.
LA9 - Accordi formali con i sindacati relativi alla salute e alla sicurezza.
LA10 - Ore medie di formazione annue per dipendente, suddiviso per categoria di lavoratori.
LA11 - Programmi per la gestione delle competenze e per promuovere una formazione/aggiornamento progressivo.
LA12 - Percentuale di dipendenti che ricevono regolarmente valutazioni delle performance e dello sviluppo della propria carriera.
LA13 - Composizione degli organi di governo dell’impresa e ripartizione dei dipendenti per categoria in base a sesso, età, appartenenza a
categorie protette e altri indicatori di diversità.
LA14 - Rapporto dello stipendio base degli uomini rispetto a quello delle donne a parità di categoria.
Modalità di gestione - diritti umani
HR1, HR2 - Percentuale e numero totale di accordi significativi di investimento che includono clausole sui Diritti Umani o che sono
sottoposti a una relativa valutazione (screening). Percentuale dei principali fornitori e appaltatori che sono sottoposti a verifiche in materia
di Diritti Umani e relative azioni intraprese.
HR3- Ore totali di formazione dei dipendenti su politiche e procedure riguardanti tutti gli aspetti dei Diritti Umani rilevanti per l’attività
dell’organizzazione e percentuale dei lavoratori formati.
HR4 - Numero totale di episodi legati a pratiche discriminatorie e azioni intraprese.
Bilancio Sostenibilità
22-23, 48
40
18
22-23, 48
48; inserto indicatori: 7, 22
48
inserto indicatori: 6-7, 22
47-48; inserto indicatori: 23
48
52-53; inserto indicatori: 4, 7, 22
52-53; inserto indicatori: 4
59
50, 52; inserto indicatori: 4
52
51
58-59
49-50; inserto indicatori: 4, 7
52-53; inserto indicatori: 4, 7, 22
55-56; inserto indicatori: 3
54
59
48
56
47
48
46; inserto indicatori: 3
40-41; inserto indicatori: 3
40-41
42
43
40, 43
43
36-38, 41; inserto indicatori: 2
38; inserto indicatori: 3
43
42-43; inserto indicatori: 3
40, 42-43
41-42
27-28, 38-42; inserto indicatori:
2
43
20, 26, 30-31
26, 42-43
26, 30-31
[ 63 ]
indice dei contenuti GRI
Bilancio Sostenibilità
HR5 - Identificazione delle attività in cui la libertà di associazione e contrattazione collettiva può essere esposta a rischi significativi e azioni
intraprese in difesa di tali diritti.
HR6, HR7 - Identificazione delle operazioni con elevato rischio di ricorso al lavoro minorile e delle misure adottate per contribuire alla sua
eliminazione. Attività con alto rischio di ricorso al lavoro forzato o obbligato e misure intraprese per contribuire alla loro abolizione.
HR8 - Percentuale del personale addetto alla sicurezza che ha ricevuto una formazione sulle procedure e sulle politiche riguardanti i Diritti
Umani rilevanti per le attività dell’organizzazione.
HR9 - Numero di violazione dei diritti della comunità locale e azioni intraprese.
Modalità di gestione - aspetti sociali
SO1 - Natura, obiettivo ed efficacia di qualsiasi programma e attività che valuta e gestisce gli impatti delle operazioni su una determinata
comunità, include le fasi di inizio di attività, di operatività e di dismissione.
SO2 - Percentuale e numero di divisioni interne monitorate per rischi legati alla corruzione.
SO3 - Percentuale dei lavoratori che hanno ricevuto formazione sulle politiche e procedure anti-corruzione dell’organizzazione.
SO4 - Azioni intraprese in risposta a episodi di corruzione.
SO5, SO6 - Posizioni sulla politica pubblica, partecipazione allo sviluppo di politiche pubbliche e pressioni esercitate. Totale dei contributi
finanziari e benefici prestati a partiti, politici e relative istituzioni per Paese.
Modalità di gestione - prodotti e servizi
PR1, PR2, PR3 - Fasi del ciclo di vita dei prodotti/servizi per i quali gli impatti sulla salute e sicurezza sono valutati per promuoverne il
miglioramento e percentuale delle principali categorie di prodotti/servizi soggetti a tali procedure. Numero totale (suddiviso per tipologia) di
casi di non conformità a regolamenti e codici volontari riguardanti gli impatti sulla salute e sicurezza dei prodotti/servizi durante il loro ciclo
di vita. Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non conformità a regolamenti e codici volontari riguardanti gli impatti sulla salute e
sicurezza dei prodotti/servizi durante il loro ciclo di vita.
PR4 - Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non conformità a regolamenti e codici volontari riguardanti le informazioni e le
etichettature dei prodotti/servizi.
PR5 - Pratiche relative alla customer satisfaction, inclusi i risultati delle indagini volte alla sua misurazione.
PR6, PR7 - Programmi di conformità a leggi, standard e codici volontari relativi all’attività di marketing incluse la pubblicità, la promozione
e la sponsorizzazione. Numero totale (suddiviso per tipologia) di casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di
marketing incluse la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione.
PR8, PR9 - Numero di reclami documentati relativi a violazioni della privacy e a perdita dei dati dei consumatori. Valore monetario delle
principali sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti riguardanti la fornitura e l’utilizzo di prodotti o servizi.
Report Externally Assured
G3 Performance
Indicators & Sector
Supplement
Performance Indicators
Report on a minimum of 10
Performance indicators, including
at least one from each of: social,
economic, and environment
OUTPUT
G3 Management
Approach Disclosures
OUTPUT
Not required
B
Report on all criteria listed for
Level C plus:
1.2
3.9, 3.13
4.5-4.13, 4.16-4.17
Management Approach Disdosures
for each indicator Category
Report on a minimum of 20
Performance indicators at least on
from each of: economic enviroment, human rights, labor, society,
product responibility
(*) Sector Supplement in final version.
GRI
Checked
[ 64 ]
B
B+
√
A
A+
Report Externally Assured
Third
Party
Checked
C+
Report Externally Assured
Mandatory
Optional
Self
Declared
C
Report Externally Assured
2002
In Accordance
B+
26, 30-31, 43
30-31
28, 30-31
16-18
29
26, 29, 42-43
29
26
23
21
23
21
23
A
A+
Same as requirement for level B
Management Approach Disdosures
for each indicator Category
Respond on each core G3 and
Sector Supplement* indicator with
due regard to materiality Principle
by either: a) reporting on the
indicator or b) explaning the reason
for its omission
Report Externally Assured
C+
Report on:
1.1
2.1 -2.10
3.1 - 3.8, 3.10, 3.12
4.1 - 4.4, 4,14. 4,15
OUTPUT
G3 Profile
Disclosures
C
Report Externally Assured
Report Application Level
26, 43
unità di misura e acronimi
unità di misura e prefissi utilizzati nel testo
Nella seguente tabella sono evidenziate, tra le possibili combinazioni dei fattori di moltiplicazione di ciascuna unità di misura, solo quelle utilizzate nel testo.
Quantità
Unità
Simbolo
Sottomultipli
Micro 10-6
Densità di flusso
magnetico
Frequenza
Energia
Energia
Peso
Potenza
Potenziale
elettrico
Tesla
T
Hertz
Joule
Wattora
Grammi
Watt
Volt
Hz
J
Wh
g
W
V
μT
Multipli
Milli 10-3
mT
Kilo 103
kT
Mega 106
MT
Giga 109
GT
mg
mW
mV
kHz
kJ
kWh
kg
kW
kV
MHz
MJ
MWh
Mg - t
MW
MV
GHz
GJ
GWh
Gg - kt
GW
GV
μg
μV
Tera 1012
TJ
TWh
Tg
TW
TV
acronimi
acronimi
AEEG
Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
INAIL
Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro
AIA
Autorizzazione Integrata Ambientale
IPPC
Integrated Pollution Prevention and Control (Prevenzione e controllo integrato dell’inquinamento)
ARPA
Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
ISES
International Solar Energy Society
BAT
Best Available Techniques (Migliori Tecniche Disponibili)
ISO
International Standard Organization
BOD
Biochemical oxygen demand (Domanda Biochimica di Ossigeno)
ISPRA
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
BS
British Standard
JI
Joint Implementation (attuazione congiunta)
CCS
Carbon Capture & Storage (sequestrazione geologica della CO2)
MBO
Management By Objectives
CDM
Clean Development Mechanism (meccanismo di sviluppo pulito)
MSD
Mercato dei Servizi di Dispacciamento
CFC
CloroFluoroCarburi
OCSE
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
COD
HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Chemical_oxygen_demand” \o
“Chemical oxygen demand” Chemical oxygen demand (Richiesta Chimica
di Ossigeno)
ODS
Occupational Health and Safety Assessment Series
DURC
Documento Unico di Regolarità Contributiva
OHSAS
Occupational Health and Safety Assessment Series
EMAS
Environmental Management and Audit Scheme (sistema comunitario di
ecogestione e audit)
PCB
PoliCloroBifenili
ESCO
Energy Service Company
PRTR
Pollutant Release and Transfer Register (registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di
sostanze inquinanti)
GHG
GreenHouse Gases (gas a effetto serra)
RLSA
Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e l’Ambiente
GRI
Global Reporting Initiative
ROI
Return On Investment (indice di redditività del capitale investito o ritorno degli investimenti)
GSE
Gestore dei Servizi Elettrici
ROS
Return On Sales (ritorno sulle vendite)
HCFC
IdroCloroFluoroCarburi
RSPP
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
HFC
IdroFluoroCarburi
SIN
Sito contaminato di Interesse Nazionale
HSE
Health, Safety and Environment (Salute, Sicurezza e Ambiente)
SOA
Sarbanes-Oxley Act
[ 65 ]
attestazione di conformità
[ 66 ]
[ 67 ]
indagine di gradimento
Gentili lettori,
sul retro trovate un modello di valutazione del nostro Bilancio di Sostenibilità. Le Vostre risposte, i Vostri suggerimenti e osservazioni ci saranno
utili per rendere sempre più leggibile, interessante e completa la nostra pubblicazione.
Potrete ritagliare la pagina e inviarla a EniPower – Ufficio Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità – Piazza Ezio Vanoni 1 – 20097 San Donato
Milanese (MI).
Vi ringraziamo per la Vostra gentile e preziosa collaborazione.
1.
Facilità di lettura
1
2
3
4
5
__
__
__
__
__
In particolare quale parte del testo ha trovato poco comprensibile?
In particolare quale parte di testo ha trovato maggiormente comprensibile?
2.
Completezza delle informazioni
1
2
3
4
5
__
__
__
__
__
In particolare quale argomento desidererebbe vedere maggiormente sviluppato?
In particolare quale argomento ritiene essere eccessivamente dettagliato?
3.
Immagini e grafica
1
2
3
4
5
__
__
__
__
__
In particolare quali immagini e/o grafici ritiene poco significativi o interessanti?
In particolare quali immagini e/o grafici ritiene molto significativi o interessanti?
4.
Reperibilità e diffusione del rapporto
1
2
3
4
5
__
__
__
__
__
In particolare ritiene debba essere data maggiore diffusione e pubblicità al rapporto? Se ha
risposto sì, dove?
5.
Giudizio complessivo
1
2
3
4
5
__
__
__
__
__
Ha ulteriori suggerimenti da sottoporci?
Legenda: 1= scarso, 2= sufficiente, 3= discreto, 4= buono, 5= ottimo
Indirizzo del mittente (facoltativo)
Cognome, Nome
Via, Piazza
C.A.P.
Città
Provincia
Stato
Ai sensi del D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196. la Società dichiara che i dati non saranno né memorizzati, né trasmessi, né conservati, né utilizzati per altro scopo.
[ 68 ]
Sede Legale
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20097 San Donato Milanese (MI)
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spa
Capitale Sociale euro 944.947.849 i.v.
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e-mail: [email protected]
Hanno collaborato:
A. Arpa, S. Ballista, V. Bellini, S. Bertazzi, E. Bini, R. Bizzarri,
R. Bordogna, R. Bossi, P.G. Bottini, F. Campione, F. Capoccia,
F. Chiavacci, R. Cigna, B. Ciocca, P. Colombo, L. Cuccaro, M. Cucchi,
F. Cuomo, F.R. Cucinella, M. Dalmazzone, C. De Carlonis, A. De Roma,
E. Dell’Orti, D. Di Donato, O. Di Leo, M. Dessì, M.P. Diomede,
P. Diquattro, M. Dragoni, I. Elia, P. Ercolino, S. Floreani, E Furegato,
D. Galante, F. Garlanda, S. Gattucci, D. Gazzotti, F. Ghio, G. Gini,
P. Giuffredi, C. E. Gramola, G. Ioimo, R. Lavecchia, G. Lepore, M. Lodi,
L. Lontani, M. Luca, C. Malingher, D. Mammolini, R. Mantovani,
G. Marasco, I. Mele, G. Milani, M. Moretti, F. Muscatello, G. Natali,
D. Nava, F. Nencioni, P. Painelli, A. Palestini, F. Panetta, C. Parisi,
G. Pazzagli, M. Penazzi, R. Peruzzi, S. Ratti, R. Renzulli, A. Riva,
E. Roi, G. Santucci, A. Serena, C. Simoni, V. Sossi, V. Tambini, R. Taurino,
L. Tavacca, E. Testa, G. Turchi, G. Vergerio, R. Vernazza, F. Zofrea.
Giugno 2010
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