La recessione si batte all`ASTA

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La recessione si batte all`ASTA
IMPRESE
LE BOUTIQUE DEI CATALOGHI
POLESCHI ENTRA NEL CLUB
MERCATO DELL’ARTE ALL’INCANTO LE CONTROMISURE ANTI-CRISI ADOTTATE DAI PROTAGONISTI IN ITALIA
La recessione
si batte all’ASTA
Un 2008 da dimenticare per grandi (Sotheby’s -31%, Finarte -30%, Christie’s -20%) e piccoli.
Che diventano più selettivi. E tornano all’attacco con una ondata di vendite. Anche sul web
Elena Basilisco
È
stato un anno da dimenticare, pieno
di segni meno e di oggetti invenduti. Ma la crisi di fine 2008 per
le case d’aste che operano in Italia
ha rappresentato anche un’opportunità per
riorganizzarsi, mettere a punto il modello
di business e scommettere di più sul canale
online. La prima prova sul campo sarà rappresentata dalla vicina stagione delle aste
di maggio che vedono un’offerta con pezzi
importanti presentata dalle otto principali società del settore (il dettaglio nelle schede
in queste pagine). E che vedono anche, con
un segnale considerato promettente dagli
operatori, nuove aperture e neo-battitori.
La casa d’aste austriaca Dorotheum ha appena inaugurato la sua sede romana e la
ginevrina Patrizzi & co (dell’ex presidente
di Antiquorum Osvaldo Patrizzi) ha tenuto
la sua prima asta italiana di orologi, mentre a Milano è nata una casa d’aste nuova
di zecca, specializzata in arte moderna e
contemporanea. A fondarla Andrea Pole-
OTTO SORELLE
Nelle schede in queste pagine, i numeri, con le foto dei
responsabili e delle sedi, delle otto principali case d’aste
operanti in Italia. In basso, un oggetto significativo che
sarà messo in vendita nelle prossime aste
SOTHEBY’S Italia
schi, 30 anni, figlio di Vittorio, gallerista
da trent’anni alla guida della Poleschi Arte (sedi a Lucca, Milano e Forte dei Marmi). Il 14 maggio l’asta del debutto nella
sede stessa della galleria: in vendita opere
di Boetti, Burri, Fontana, Schifano, Vedova. Il programma della Poleschi Casa d’aste
prevede due incanti l’anno, cataloghi con
artisti del ‘900 e contemporanei, stime a
partire da 5 mila euro e un forte impegno
sul web. «Dal catalogo consultabile online
si passerà a novembre alla possibilità di assistere alle aste in diretta», spiega il giovane banditore. Ma nel panorama del settore
FINARTE Casa d’aste
le novità non finiscono qui. Tanto che un
mercato, quello italiano, che vale appena lo
0,93% del giro di affari internazionale (1,8
miliardi di dollari gli scambi registrati da
Artprice nel 2007), sta mostrando un insolito attivismo tra gli operatori. Merito di
un’impennata delle tre «D» (death, divorce, debt), da sempre causa della dispersione dei patrimoni? Non si direbbe. «Stiamo notando, anzi, una netta diminuzione
dell’offerta», dicono gli esperti di Finarte,
«rispetto alla domanda di pezzi di valore».
In realtà per molte case d’asta si tratta di un
effettivo rinnovo del metodo organizzativo,
spesso innescato da una nuova generazione
di imprenditori.
Sul web, per esempio, ha puntato la Meeting Art di Vercelli (23,7 milioni di fatturato nel 2008) che, sul proprio sito (3.300
utenti registrati), ha appena avviato il primo forum online per i clienti di una casa d’aste. Le vendite sono tenute tutti i
week-end in sede, in diretta su internet e
su un canale della tv satellitare. «Il prossimo 2 giugno a Vercelli inaugureremo l’ampliamento della sede e in futuro forniremo sempre più servizi online», dice Pablo
Carrara, a capo della casa d’aste fondata
dal padre Mario, presidente, nota per gli
incanti di arte moderna e contemporanea
Accanto ai big, sono una quindicina le piccole e medie case d’asta attive
in Italia. Eccole: Babuino a Roma, Blindarte a Napoli, Boetto, Wannenes
art auctions e Cambi a Genova, Bolaffi, Sant’Agostino e Della Rocca a
Torino, Eurantico a Viterbo, Fidesarte a Mestre (Venezia), Venetoarte a
Solesino (Padova), Galleria Pace, Il Ponte e Galleria Poleschi (nelle foto,
Andrea Poleschi e un’opera all’asta di Alberto Burri) a Milano, Galleria
Pananti a Firenze, Stadion a Trieste, Von Morenberg a Trento.
Gli uffici italiani delle case d’asta straniere possono offrire
servizi di consulenza attraverso i loro esperti, presentano
anteprime dei lotti che andranno in asta nella sede centrale,
fanno attività di business getting: selezionano pezzi che
possono essere venduti sulle piazze internazionali. In Italia
oltre a Christie’s e a Sotheby’s ci sono: Dorotheum
international (direttore Angelica Cicogna Mozzoni) a
Milano e a Roma, Bonhams (responsabile Cecilia Grilli) a
Roma e Patrizzi & co. auctioneers a Milano.
(7-8 mila i dipinti presentati ogni anno) e
per quelle di orologi.
Anche Christie’s (32,5 milioni di euro nel
2008, in calo del 20% rispetto al 2007),
che già rende possibile la partecipazione
alle aste via internet, ha deciso di dare una
spinta ai servizi online. «Stiamo investendo sui nuovi strumenti di comunicazione
offerti dal web, che abbreviano i tempi e
sono molto efficaci: dalle e-brochure promozionali agli e-cataloghi, fino ai report
dopo-asta», spiega Clarice Pecori Giraldi,
responsabile di Christie’s per l’Italia. La casa d’aste di François Pinault già dal 2006
CHRISTIE’S Italia
aveva avviato la sua nuova strategia per il
mercato italiano: chiusura del dipartimento di mobili, arredi e oggetti d’arte e concentrazione su arte moderna, gioielli e dipinti antichi. Tradotto: sei aste l’anno. Una
politica seguita in parte anche dalla storica
rivale Sotheby’s, che ha chiuso il dipartimento gioielli. Spazi vuoti immediatamente occupati dagli operatori italiani. Primo
fra tutti Guido Wannenes, nipote e figlio
di antiquari che, dopo aver fondato a Genova nel 2001 la Wannenes Art auction,
nel corso del 2008 ha messo a segno una
serie di mosse strategiche per potenziare la
MEETING ART
Fatturato 2008: 35,7 milioni di euro
Direttore generale: Filippo Lotti
Sedi: Milano
Dipendenti: 37
Dipartimenti: Arte moderna
e contemporanea, Dipinti antichi,
Dipinti e scultura del XIX secolo,
Libri e manoscritti
Esperti: in collegamento
con la sede londinese
tutti i settori del collezionismo
Fatturato 2008: 32,7 milioni di euro
Amministratore delegato: Giorgio Corbelli
Sedi: Milano, Roma, Venezia
Dipendenti: 60
Dipartimenti: Dipinti e disegni
antichi, Dipinti del XIX secolo,
Arte moderna e contemporanea,
Argenti, gioielli e orologi, Libri,
manoscritti e incisioni
Esperti: 15
Fatturato 2008: 33,3 milioni di euro
Direttore generale: Clarice Pecori Giraldi
Sedi: Milano
Dipendenti: 31
Dipartimenti: Arte moderna
e contemporanea,
Dipinti antichi, Gioielli
Esperti: In collegamento
con la sede londinese
tutti i settori del collezionismo.
Possibilità di partecipare
alle aste online in tempo reale
Fatturato 2008: 23,7 milioni di euro
Amministratore delegato: Pablo Carrara
Sedi: Vercelli
Dipendenti: 30
Dipartimenti: Arte moderna
e contemporanea,
Dipinti del XIX secolo, Antiquariato,
Gioielli, Orologi da polso e da tasca,
Tappeti orientali
Esperti: 15
Possibilità di partecipare alle aste
online (e in diretta tv) in tempo reale
PROSSIMO BANDO
PROSSIMO BANDO
PROSSIMO BANDO
PROSSIMO BANDO
Milano, 20-21 maggio, Asta di Arte Contemporanea:
Milano, 12 maggio, Asta Dipinti del XIX secolo
Milano, Asta Dipinti antichi, 26 maggio
Vercelli, 16 maggio, Asta di Arte moderna e contemporanea
Giorgio Morandi,
Natura morta,
1940
Giovanni Boldini,
Le lavandaie,
1874
Guido Reni,
Cleopatra,
1874
Fausto Melotti,
Scultura in ottone,
1970
Stima
Stima
Stima
Base d’asta
900.000 –
1.200.000
euro
140.000 –180.000
euro
a richiesta
60.000 euro
SAN MARCO casa d’aste
FARSETTIARTE
IMPRESE
PANDOLFINI case d’aste
PORRO & C. art consulting
Fatturato 2008: 20,5 milioni di euro
Amministratore delegato:
Marco Semenzato
Sedi: Venezia
Dipendenti: 20
Dipartimenti: Alta epoca,
Dipinti antichi, Arte moderna,
Fotografia, Gioielli, Pizzi e stoffe
Esperti: 10
Possibilità di partecipare alle aste
online in tempo reale
Fatturato 2008: 18,5 milioni di euro
Direttore: Franco Farsetti
Sedi: Prato
Dipendenti: 15
Dipartimenti: Arte moderna
e contemporanea, Dipinti antichi,
Dipinti del XIX secolo, Scultura
e arredi antichi, gioielli e argenti
Esperti: 8
Fatturato 2008: 10,2 milioni di euro
Direttore: Pietro De Bernardi
Sedi: Firenze
Dipendenti: 10
Dipartimenti: Arte orientale,
Archeologia classica ed egizia,
Arte moderna e contemporanea,
Gioielli e orologi, Vini da collezione
Esperti: 8
Fatturato 2008: 7 milioni di euro
Amministratore delegato:
Alessandro Porro
Sedi: Milano
Dipendenti: 10
Dipartimenti: Dipinti antichi,
Dipinti del XIX secolo, Dipinti moderni
Esperti: 8
PROSSIMO BANDO
PROSSIMO BANDO
PROSSIMO BANDO
PROSSIMO BANDO
Prato, Asta di arte moderna e contemporanea, 29-30 maggio
Asta di fotografia, maggio, Milano
David LaChapelle,
Alexander Mc Queen
and Isabelle Blow…,
1996
Stima
Firenze, 9 giugno, Asta Collezione di orologi da polso
Milano, Asta di Dipinti antichi, 13 maggio
Giorgio De Chirico,
Architettura
e filosofia,
1925
Rolex Oyster perpetual,
GMT Master, lunetta
in bachelite,
Joos van Cleve,
San Giovanni Battista
e Sant’Antonio Abate
Stima
Stima
10.000-15.000 euro
Stima
600.000-700.000 euro
200.000-250.000 euro
25.000-30.000
euro
sua presenza sul mercato. Due nuovi uffici aperti a Roma e a Milano (affidati a ex
responsabili Sotheby’s e Christie’s) e due
nuovi dipartimenti: gioielli, diretto dall’ex esperta Sotheby’s Benedetta Romanini e ceramiche e vetri. Ma il fiore all’occhiello della giovane casa d’aste genovese
(5 milioni di fatturato nel 2008 contro gli
8 del 2007) è il dipartimento di antiquariato e dipinti antichi, seguito dallo stesso
fondatore. «Abbiamo iniziato il 2009 con
un’asta di dipinti antichi: 143 pezzi battuti per un totale di 1,4 milioni di euro»,
afferma Wannenes «e lanceremo il prossimo settembre un sito internet del tutto
rinnovato».
Avere un dipartimento di vetrina sembra
essere la scommessa per tutte maggiori case d’asta. Obiettivo: diventare il punto di
46 . IL MONDO 00 mese 2000
riferimento del mercato conquistando un
pubblico internazionale. Scommettere sulla contemporary art, per esempio, ha permesso a Sotheby’s Italia (una delle 34 sedi
della multinazionale) di chiudere il 2008
con un +4% per il comparto che, con 25,1
milioni, ha registrato il più alto totale del
settore in Italia, mitigando così un calo del
31% del fatturato 2008 rispetto al 2007
(da 52,3 a 36 milioni). «La forza del comparto, che si regge su una rete consolidata
di collezionisti-clienti e su cataloghi dal respiro internazionale», spiega Filippo Lotti,
alla guida di Sotheby’s Italia, «ha permesso
alla casa d’aste di ottenere la leadership sul
mercato italiano». Gli altri dipartimenti
stanno lavorando ora alla selezione massima dei lotti: in catalogo solo opere dal valore minimo di 4 mila euro.
Realizza l’80% di fatturato con l’arte moderna e contemporanea anche la Farsettiarte di Prato (18,5 milioni nel 2008) nata nel
’55 come galleria d’arte e oggi punto di riferimento per l’arte moderna con uffici a
Milano e a Cortina che, nei programmi,
dovrebbe ampliarsi e diventare prossima
sede di aste.
La società fondata nel 2002 dall’ex presidente di Finarte Casimiro Porro e guidata dal figlio Alessandro, la Porro & C.
Art consulting (7 milioni di fatturato) ha
scelto, invece, di puntare sulla pittura (dipinti antichi, del XIX secolo e moderni),
mettendo a segno l’anno scorso la vendita
della Sibilla Samia del Guercino per 805
mila euro alla Cassa di risparmio di Bologna. «Accanto a questi, un settore che vorremmo ampliare è quello dei vetri del No-
vecento», anticipa Alessandro Porro. Che,
non a caso, il prossimo novembre terrà a
Milano un’asta di vetri francesi. Mentre
sulla fotografia da collezione sta scommettendo Marco Semenzato (figlio di Franco, il
fondatore delle Semenzato casa d’aste poi
acquisita da Giorgio Corbelli), al vertice
della San Marco Casa d’aste di Venezia (20
milioni di giro d’affari nel 2008, stabile
rispetto al 2007 secondo le dichiarazioni
ufficiali) che per ora trae il 90% del fatturato dalle vendite organizzate dai dipartimenti di alta epoca, antiquariato e dipinti
antichi. Ha, invece, sviluppato settori di
nicchia la fiorentina Pandolfini (fatturato sui 10 milioni di euro, stabile rispetto
al 2007) che è stata la prima a organizzare aste di vini da collezione, abiti vintage,
archeologia e arte egizia. «Proprio grazie
agli incanti di arte orientale e di altri settori del collezionismo abbiamo compensato la riduzione dei volumi di vendita nei
comparti tradizionali», spiega il direttore
Pietro De Bernardi che sta pianificando
per il 2009 l’apertura di una sede a Milano. E specializzazione è la parola d’ordine
d’obbligo anche per le case d’asta minori
(le 15 riunite nell’associazione Anca arrivano a un giro d’affari di 250 milioni di
euro), quelle con un fatturato inferiore ai 5
milioni di euro e una struttura agile: alla
Bolaffi si trovano francobolli e poster, Sant’Agostino è sinonimo di pittura piemontese, la Blindarte di pittura napoletana,
mentre da Von Morenberg a Trento si va
per comprare armi da collezione.
La più tradizionale tra le casa d’aste italiane rimane la Finarte (fatturato di 33,4
milioni nel 2008 contro i 53,6 del 2007),
guidata da Corbelli, con sedi (operative) a
Milano, Roma e Venezia, dove si presenta
con il marchio Finante Semenzato. Tornate
al 24% nel livello delle commissioni dopo aver definitivamente chiuso la strategia,
lanciata nel 2008, di non farle pagare su
lotti aggiudicati per oltre 39 mila euro, e
inglobato il comparto tappeti dal dipartimento antiquariato, la casa d’aste presenta
un calendario primaverile fitto di appuntamenti. Per recuperare un calo del 30%
rispetto all’anno passato con una struttura
che conta su sette dipartimenti, 15 esperti
e 35 aste all’anno. A partire dal 12 maggio, nove vendite tra dipinti dell’Ottocento a Milano, mobili e arredi a Roma e a
Venezia, per finire con l’Arte moderna e
contemporanea a giugno.
00 mese 2000 IL MONDO . 47