MESSIAH, HWV 56 - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
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MESSIAH, HWV 56 - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
18 aprile 2009 - ore 20.45 Georg Friedrich Händel MESSIAH, HWV 56 Georg Friedrich Händel MESSIAH, HWV 56 Internationale BachAkademie Stuttgart Gächinger Kantorei e Bach-Collegium Stuttgart Jutta Koch soprano Okka von der Damerau contralto Brenden Gunnell tenore Michael Nagy basso Helmuth Rilling direttore GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685 – 1759) Messiah, Oratorio HWV 56 Libretto di Charles Jennens (da testi biblici) Internationale BachAkademie Stuttgart La Gächinger Kantorei è stata fondata da Helmuth Rilling nel 1954 e deve il suo nome a Gachingen, un villaggio delle Alpi Sveve dove il gruppo ha tenuto i primi concerti. Ben presto il Coro ha cantato in molte città della Germania e di tutta Europa, svolgendo poi tournées in Giappone, Stati Uniti e Canada. Nel 1976 è stato invitato dalla Israel Philharmonic Orchestra a eseguire il Deutsches Requiem di Brahms sotto la direzione di Helmuth Rilling: un vero e proprio evento, dato che era la prima volta che un coro tedesco cantava in Israele. In occasione delle celebrazioni bachiane del 1985 grazie a un lavoro protratto per ben quindici anni il Coro ha presentato la registrazione completa di tutte le Cantate e degli Oratori sacri di Bach. Anche il Bach-Collegium Stuttgart è stato fondato da Rilling nel 1965 e si esibisce abitualmente con la Gächinger Kantorei. I suoi musicisti, provenienti per lo più dal Sud della Germania, sono specializzati nella prassi esecutiva della musica barocca. Sotto la direzione di Rilling le due formazioni si sono presentate nei più importanti festival del mondo come Salisburgo, Wiener Festwochen, Berliner Festwochen, Musikfestwochen di Lucerna e Primavera di Praga, e in numerosi festival dedicati a Bach a Londra, Berlino, Lipsia, Strasburgo e Ansbach. Insieme hanno anche inciso molti CD per l’etichetta “Hännsler Classic”. Accanto alla musica di Bach, il loro repertorio comprende musica poco conosciuta del Sette e Ottocento e pagine del Novecento, spesso proposte in prima esecuzione. Nel 1994 la Internationale BachAkademie Stuttgart ha ricevuto il Premio per la musica dall’UNESCO. Helmuth Rilling Direttore artistico della BachAkademie Stuttgart, Rilling è nato a Stoccarda nel 1933. Ha studiato nella sua città natale e, in seguito, si è perfezionato a Roma e New York. Dopo aver insegnato per molti anni a Spandau e Francoforte, ha deciso di dedicarsi interamente alla direzione dell’ensemble di Stoccarda. È così che da diversi anni in questa città si tengono eventi musicali di grande importanza, promossi da Rilling e dalla BachAkademie. Tra questi ricordiamo il Festival europeo della musica e la Sommerakademie Johann Sebastian Bach, accanto a molti altri appuntamenti concertistici di diverso genere, come le Stuttgart Bach-Wochenende e i Bach Week-end. Helmuth Rilling ha supervisionato e promosso molti progetti, come il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart nella versione di Süssmayr rivista da Robert Levin o il completamento del Lazarus di Franz Schubert a cura di Edison Denisov. Krzysztof Penderecki gli ha dedicato il suo Credo. Helmuth Rilling è spesso invitato come direttore ospite dalle principali orchestre in Europa, Stati Uniti e Canada. La sua numerosa discografia comprende la pubblicazione della Edition Bachakademie per l’etichetta Hännsler Classics, prima registrazione mai effettuata di tutta la musica composta da Johann Sebastian Bach. Nel 2001 la registrazione del Credo di Penderecki ha vinto il Grammy Award. I solisti Vincitrice del Concorso di Canto di Berlino e del Primo Concorso Internazionale Hilde-Zadek di Passau, Jutta Koch collabora con molti interpreti e formazioni orchestrali, tra cui le Filarmoniche di Brema, Stoccarda, Düsseldorf e Arturo Toscanini di Parma, i Solistes Européens del Lussemburgo, la Kammerakademie di Neuss, l‘Orchester-Akademie des Berliner Philharmonischen Orchesters, la Capella Bydgostiensis e la Deutschen Kammerphilharmonie di Brema. Svolge un’intensa attività in campo operistico sia in concerto. Okka von der Danerau ha iniziato gli studi di canto alla Hochschule für Musik und Theater di Rostock per poi proseguirli alla Hochschule für Musik di Friburgo e alla Opernschule di Stoccarda. Collabora con il Volkstheater di Rostock, il Teatro di Friburgo e la Staatsoper di Hannover. Nel febbraio 2006 ha vinto il premio speciale della giuria al Concorso “Voci wagneriane“ di Venezia. Brenden Patrick Gunnell ha studiato al Curtis Institute di Filadelfia sotto la guida di Mikael Eliasen e Joan Patenaude-Yarnell. Ha partecipato a molti allestimenti operistici e ha tenuto numerosi recital eseguendo musiche di Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Sergej Rachmaninov e Benjamin Britten. Dall’aprile 2007, Brenden Gunnell fa parte del Tiroler Landestheater di Innsbruck, prestigiosa istituzione diretta dal soprano Brigitte Fassbaender. Michael Nagy si è imposto all’attenzione del pubblico dopo aver vinto il concorso Jugend Musiziert, il Premio Schubert al Concorso Internazionale Schubert di Graz e il Concorso Internazionale presso l’Accademia Hugo Wolf di Stoccarda. Ha collaborato con molti teatri, tra cui l’Opera di Stoccarda e quella di Mannheim, la Komische Oper di Berlino e l’Opera di Francoforte dove ha preso parte a molti allestimenti. La sua intensa attività concertistica lo ha portato a cantare con molte orchestre e con noti interpreti in repertori liederistici. L’oratorio Messiah Nel 1980 Winton Dean lamentava che i musicologi avessero riconosciuto con enorme ritardo la grandezza di Georg Friederich Händel. Allora infatti la ricchezza della sua produzione non era stata del tutto rivelata, privando il pubblico di “un mondo di umana sapienza, di arte profonda e di piacere estetico”. Certo, continua Dean, “chiunque conosceva il Messiah”, l’opera che più di tutte ha reso noto ovunque il nome di Händel, alimentando una ricchissima aneddotica. Si dice, infatti, che il pubblico inglese fosse solito ascoltare il celebre “Hallelujah” in piedi, seguendo l’esempio di re Giorgio II che gli attribuì questo onore supremo quasi fosse un inno nazionale, mentre l’aria “I know that my Redeemer liveth”, su testo tratto dal Libro di Giobbe, è stata utilizzata in cerimonie funebri. Pare che durante una delle prime esecuzioni del Messiah, dopo che Susanna Cibber ebbe cantato “He was despised and rejected of Men”, monumentale aria con da capo segnata da un lirismo toccante, un ecclesiastico abbia gridato: ‘Donna, per questo le tue colpe siano perdonate’. L’oratorio Messiah senza dubbio è l’opera più celebre, e di conseguenza più eseguita, del catalogo di Händel. Anche se può sembrare strano, rappresenta un’anomalia nell’iter creativo del musicista. A parte Theodora, un dramma dedicato a una martire del primo Trecento ispirato a un romanzo del Seicento, Messiah è infatti il solo oratorio inglese su un soggetto cristiano, con testo tratto da Antico e Nuovo Testamento, in un collage da libri molto remoti cronologicamente e diversi da un punto di vista letterario. L’idea venne da Charles Jennens, che aveva già scritto il libretto per l’oratorio Saul e probabilmente anche quello per Israel in Egypt. Jennens compose il testo attingendo ai Libri dei Profeti e ai Salmi ed ispirandosi al Book of Common Prayer of the Church of England. L’opera, usando la felice espressione di Alberto Basso, “esplose” nel 1741, sul finire dell’estate, dopo sole tre settimane di lavoro. Il pretesto per il nuovo oratorio fu dato dall’invito per una serie di concerti a Dublino: Händel scrisse la musica con la consueta velocità, utilizzando anche pezzi già composti, come in altre opere e oratori. A chiusura della Parte Terza, l’autografo riporta la data del 12 settembre, e quella del 14 dello stesso mese per l’orchestrazione, a conferma della straordinaria e leggendaria rapidità che caratterizzava il lavoro di Händel. Il 13 aprile 1742 il Messiah fu eseguito per la prima volta a Dublino in un concerto di beneficenza, e ottenne un successo straordinario. La sala era molto gremita e molte persone non riuscirono a entrare. Prevedendo il successo di pubblico, alcune fonti narrano che le signore furono invitate a non portare gonne a cerchi e gli uomini di lasciare a casa la spada per occupare meno posto. Le rappresentazioni per fini caritatevoli rappresentano una costante della storia del Messiah, la cui fama fu accresciuta all’interno di molti festival e club londinesi. Händel stesso lo diresse più volte, talvolta modificandolo per adattarlo a esigenze diverse. Tra le ‘riletture’ maggiormente famose, va segnalata quella richiesta dal barone Gottfried van Swieten a Wolfgang Amadeus Mozart, che apportò significative modifiche all’originale. Il testo Il testo non ha una vera e propria dimensione narrativa e drammatica, ma propone una visione epica della figura del Messia dall’Antico al Nuovo Testamento evitando la presenza del personaggio di Cristo. Della sua vita, pertanto, non si evocano riferimenti storici precisi, a parte la nascita, ma è offerta piuttosto una rappresentazione indiretta. Il testo riprende frammenti di libri profetici, dei Vangeli di Luca e Giovanni, delle Lettere degli Apostoli, delle Lamentazioni e dei Salmi. Jennens spesso individua un testo biblico scegliendo una serie di versetti da una stessa sezione, anche operando piccoli interventi testuali per evidenziare una lettura in chiave cristologica dei passi dell’Antico Testamento. L’oratorio è diviso in tre parti. La prima riguarda l’avvento del Messia, la seconda la sua Passione, Morte e Resurrezione e, infine l’ultima, è dedicata alla funzione del Cristianesimo nel mondo. Le tre parti sono concepite nello spirito della cantata, anche se la presenza non determinante del recitativo secco evoca il genere dell’Anthem anglicano. Le prime due parti, inoltre, possono essere ulteriormente suddivise, per cui abbiamo un’articolazione generale che può essere così schematizzata. Parte Prima: L’avvento di Cristo, nn. 1-19 a) Profezie sulla venuta del Messia, nn. 1-6 b) Nascita di Cristo, nn. 7-12 c) La notte santa di Betlemme, nn. 13-15 Parte Seconda: La redenzione, nn. 20-42 a) Passione, nn. 20-26 b) Morte, nn. 27-29 c) Resurrezione e ascensione, nn. 30-34 d) Diffusione del messaggio cristiano, nn. 35-42 Parte Terza: La musica La funzione del Cristianesimo nel mondo, nn. 43-52 In rapporto al testo la musica di Händel dimostra una straordinaria capacità di modulare registri espressivi diversi anche all’interno della medesima situazione. Non solo: spesso le sue scelte dialogano attivamente con quelle dell’autore del libretto, interagendo con il piano espressivo letterario, per cui la musica amplia o dilata determinati concetti, costringendo l’ascoltatore a concentrarsi su alcuni punti del testo. Basti pensare alla chiusa della Parte Prima, nella quale a partire dalla Pifa per raffigurare la Notte di Betlemme tutta l’organizzazione della scena ricorre ai procedimenti della retorica musicale, quali l’andamento degli archi per terze e ottave e la melodia per gradi congiunti. Uno dei miracoli della partitura sono sicuramente le parti corali. Si è sempre detto che gran parte del successo degli oratori di Händel è dovuta appunto alla presenza dei cori, che nel complesso dell’opera svolgono un ruolo fondamentale, agendo sia dal di dentro che all’esterno dell’azione. La scrittura di queste pagine è molto ricercata e tempera il contrappunto rigoroso della tradizione tedesca con la tecnica dell’Anthem, per cui in uno stesso numero seguendo le sollecitazioni proposte dal testo confluiscono episodi contrappuntistici nel dialogo concertante delle voci e movimenti omofoni. Un procedimento di cui sono esempi sorprendenti il conosciutissimo “Hallelujah” e “Glory to God in the Highest” in cui la musica dà voce alla moltitudine celeste, oppure “Surely He hath borne our Griefs”, in cui la molteplicità degli elementi musicali adottati conferisce al coro una notevole portata drammatica. La possibilità di mutare e modulare continuamente i registri linguistici ed espressivi si trova anche nei momenti solistici, che offrono un ricco quadro delle possibilità vocali allora esistenti. I recitativi spaziano dal secco all’accompagnato, con la prevalen- za dell’arioso in momenti particolari del testo. Parimenti le arie offrono un grande panorama delle tipologie in uso in quel tempo, dall’aria con da capo all’arietta bipartita, alle arie con sezioni giustapposte. Tra le tante, basti pensare a quella per soprano “Rejoice greatly, O Daughter of Zion”, in cui la nascita del Messia è illistrata con melismi e colorature. Molte volte il momento solistico si aggancia a una pagina corale che ne amplifica l’espressione, come nell’aria per contralto e coro “O thou that tellest good Tidings to Zion”, la cui struttura è tra le più complesse dell’opera. A completare il quadro delle soluzioni stilistiche occorre ricordare le formule d’accompagnamento drammatico con ritmi puntati, il lirismo contenuto e interiorizzato, la presenza della retorica barocca degli affetti per sottolineare i momenti di maggiore intensità del testo e le vere e proprie pitture sonore. Un’allegoria fuori dal tempo e dalla storia Alberto Basso ha acutamente notato come nel Messiah la rappresentazione del dramma del Cristianesimo sia “luminosa e quasi mai dolorante, ingenua e pur carica di umanità. [Essa procede] privando l’uditore del fascino del dialogo, negando la presenza dei personaggi che la storia ha consacrato, rinunciando all’apporto dell’historicus, d’un narratore che in qualche modo partecipi le vicende agli astanti”. La narrazione non procede per gradi, come invece accade nelle Passioni di Bach, guidate dalla figura dell’Evangelista, ma piuttosto a sezioni giustapposte le une alle altre, in sequenze di cori e arie, con scarsissimi recitativi. Al concetto di grande affresco unitario si sostituisce quello di un polittico, consentendo uno sguardo per certi versi distaccato, che possa contemplare il messaggio come un’allegoria fuori dal tempo e dalla storia. Sono in molti a interpretare gli oratori di Händel, e in primo luogo il Messiah, come momenti significativi della polemica antideistica che in quegli anni infiammava l’Inghilterra. Non a caso i libretti, in cui ampio spazio è lasciato alle scritture profetiche, ai miracoli e, in genere, alla figura di un Dio che incita e incoraggia alla vittoria, riflettono le posizioni della Chiesa anglicana. Il testo del Messiah s’inserisce in pieno in questa disputa, parlando della vera natura e della missione del Cristo, che si attua nel compimento delle profezie in una prospettiva di salvezza generale dell’umanità, secondo quanto promesso dall’Onnipotente. Testi di Roberto Calabretto PARTE PRIMA Sinfony Grave Allegro moderato 1. Accompagnato: Comfort ye, comfort ye my people… (tenore) Consolati, popolo mio, di’ a Gerusalemme che ogni colpa è perdonata. Una voce grida nel deserto: “Preparate la via del Signore”. 2. Aria: Ev’ry valley shall be exalted (tenore) Ogni valle sarà colmata, ogni monte spianato ciò che è curvo sarà raddrizzato, i luoghi scoscesi spianati. 3. Coro: And the glory of the Lord shall be revealed La gloria del Signore sarà rivelata, e ogni carne la vedrà. Così ha detto il Signore. 4. Accompagnato: Thus saith the Lord... (basso) Così dice il Signore degli Eserciti: tra poco scuoterò i cieli e la terra, il mare e le sponde, e ogni nazione. Il Signore che attendiamo verrà d’improvviso al Suo tempio, l’angelo dell’alleanza, ecco, verrà, dice il Signore. 5. Aria: But who may abide the day of His coming (contralto) Ma chi potrà resistere al Suo arrivo? Poiché Egli è come il fuoco del fonditore. 6. Coro: And He shall purify E purificherà i figli di Levi, perché possano dare offerte al Signore secondo giustizia. [7-8-9 omessi] 10. Accompagnato: For behold, darkness shall cover the earth... (basso) Poiché ecco, l’oscurità coprirà la terra, ma il Signore risplenderà su te. I popoli cammineranno nella tua luce, i re nello splendore del tuo sorgere. 11. Aria: The people that walked in darkness (basso) Coloro che camminavano nel buio hanno visto una gran luce, coloro che dimoravano nell’ombra della morte sono stati illuminati. 12. Coro: For unto us a Child is born Poiché per noi è nato un Bambino, a noi è stato dato il Figlio, e il potere sarà sulle sue spalle. E sarà detto Ammirabile, Consigliere, l’Onnipotente Iddio, l’Eterno Padre, il Principe della Pace! 13. Pifa: (Pastorale) Larghetto e mezzo piano 14. Recitativo / Accompagnato: There were shepherds… (soprano) Ai pastori che vegliavano nella notte apparve un angelo, e la gloria del Signore risplendé su loro, ed ebbero paura. Ma l’angelo disse: non abbiate timore, vi reco notizie buone e grandi. Oggi, nella città di David, è nato per voi un Salvatore, Cristo, il Signore. E d’improvviso insieme con l’angelo vi furono molti della schiera celeste, che lodavano Iddio e dicevano: 15. Coro: Glory to God in the highest Gloria a Dio nei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà! 16. Aria: Rejoice greatly, O daughter of Zion (soprano) Gioisci, grida, figlia di Sion: ecco il tuo Re vien da te, il giusto Salvatore, che intimerà pace ai gentili. 17a. Recitativo: Then shall the eyes of the blind... (contralto) Allora i ciechi vedranno e i sordi udranno, lo zoppo salterà come un cervo, il muto canterà. 18a. [Duetto]: He shall feed His flock like a shepherd (soprano, contralto) Farà pascolare il suo gregge, e con amore porterà in braccio gli agnelli, e con dolcezza guiderà le madri. Venite a Lui, tutti voi che siete oppressi, ed Egli vi darà riposo. Prendete su voi il Suo giogo, e imparate da Lui, poiché Egli è mite e troverete ristoro per le vostre anime. 19. Coro: His yoke is easy Dolce è il Suo giogo, lieve il suo fardello. PARTE SECONDA 20. Coro: Behold the Lamb of God Ecco l’agnello di Dio, che redime i peccati del mondo. 21. Aria: He was despised and rejected of men (contralto) Fu disprezzato e reietto dagli uomini, conobbe il dolore, porse il dorso alle frustate, le guance a chi gli strappava la barba, il volto agli sputi. 22. Coro: Surely, He hath borne our griefs Certo ha preso su di sé i nostri dolori, fu ferito per i nostri peccati, castigato per la nostra salvezza. 23. Coro: And with His stripes we are healed E le Sue piaghe ci guariscono. 24. Coro: All we like sheep have gone astray C’eravamo sperduti come pecore, ognuno per la sua via, e il Signore ha preso su di sé il nostro peccato. 25. Accompagnato: All they that see Him, laugh Him to scorn... (tenore) Tutti lo deridono e scuotono la testa dicendo: 26. Coro: He trusted in God that He would deliver Him “Era certo che Dio l’avrebbe liberato, come un amico”. 27. Accompagnato: Thy rebuke hath broken His heart (tenore) Il Tuo rifiuto gli ha spezzato il cuore: ha atteso invano che qualcuno avesse pietà di Lui, ma nessuno Lo ha confortato. 28. Arioso: Behold, and see… (tenore) Ecco, nessun dolore è simile al Suo! 29. Accompagnato: He was cut off... (tenore) Fu tolto alla terra dei vivi, percosso per l’iniquità del mio popolo. 30. Aria: But Thou didst not leave His soul in hell (tenore) Ma Tu non lasciasti il Suo spirito nell’inferno né il Suo corpo alla corruzione. 31. Coro: Lift up your heads, O ye gates Apritevi, o porte, ed entri il Re della Gloria. Chi è il Re della Gloria? Il Signore forte e possente, il Signore possente in battaglia, il Signore degli Eserciti. [32-33-34 omessi] 35. Coro: The Lord gave the word Il Signore diede l’annuncio: molti lo predicarono. 36. Aria: How beautiful are the feet of Him (soprano) Come son belli i passi di chi predica la pace e reca la buona novella, e dice a Sion: “Il tuo Dio regna!” 37. Coro: Their sound is gone out into all lands Per tutta la terra son corse le loro voci, le loro parole. 38. Aria: Why do the nations so furiously rage together (basso) Perché le nazioni si infuriano tra loro? Re e principi congiurano contro il Signore e il Suo Unto. 39. Coro: Let us break their bonds asunder Spezziamo le loro catene, gettiamole lontano. PARTE TERZA 43. Aria: I know that my Redeemer liveth (soprano) So che il mio Redentore vive, e si ergerà sulla terra l’ultimo giorno. E anche se i vermi lo distruggeranno, nel mio corpo vedrò Dio. Poiché Cristo è resuscitato, primizia fra i morti. 44. Coro: Since by man came death Da un uomo giunse la morte, da un uomo giungerà la resurrezione. Tutti muoiono in Adamo e vivono in Cristo. 45. Accompagnato: Behold, I tell you a mystery (basso) Ecco, vi annuncio un mistero: non tutti moriremo, ma saremo trasformati, al suono dell’ultima tromba. 46. Aria: The trumpet shall sound (basso) La tromba sonerà, i morti risorgeranno incorruttibili, e saremo trasformati: da corruttibili a incorruttibili, da mortali a immortali. [47-48-49-50 omessi] 40. Recitativo: He that dwelleth... (tenore) Colui che dimora nei cieli ride di loro. 41. Aria: Thou shalt break them (tenore) Lo spezzerai con una sbarra di ferro, come vasi d’argilla. 42. Coro: Hallelujah Alleluia! Il Signore Onnipotente regna. Il regno del mondo è divenuto regno del nostro Signore e del suo Cristo: ed Egli regnerà in eterno, Re dei re, Signore dei signori, alleluia! 51. Coro: Worthy is the Lamb L’Agnello immolato per redimerci è degno di potenza e ricchezza e saggezza e forza e onore e gloria e benedizione. Gloria a Colui che regna e all’Agnello, nei secoli dei secoli. 52. Coro: Amen. Stagione 2008/2009 Sovrintendente e Direttore Artistico Prosa Michele Mirabella Direttore Artistico Musica e Danza Daniele Spini 20 6 BARBARA HENDRICKS & The Magnus Lindgren Quartet aprile lunedì ore 20.45 CROSSOVER BILLIE’S BLUES maggio mercoledì ore 20.45 ACADEMIA DI MUSICI E CANTORI VOXONUS Filippo Maria Bressan direttore Alessandra Rizzello soprano; Ilaria Ribezzi contralto Vincenzo Di Donato tenore; Vittorio Prato baritono 7 22 maggio giovedì Sentiti da Vicino SALVATORE SCIARRINO ingresso libero con ritiro del tagliando segnaposto ore 17.30 Incontro con Salvatore Sciarrino ore 20.45 Mario Caroli flauto musiche di SALVATORE SCIARRINO maggio venerdì ore 20.45 Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste LA FILLE DU RÉGIMENT LIRICA musica di GAETANO DONIZETTI Gérard Korsten direttore Davide Livermore regia e luci in lingua originale con sopratitoli 27 maggio mercoledì ore 20.45 ingresso libero ORCHESTRA DELLA SOCIETÀ FILARMONIA Alfredo Barchi direttore Davide Cabassi pianoforte ROBERT SCHUMANN, RENATO MIANI Träumerei (Sogno) versione per orchestra WOLFGANG AMADEUS MOZART Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 K 467 FRANZ JOSEPH HAYDN Sinfonia n. 104 “London” TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE Udine, via Trento, 4 tel. 0432 248411 - fax 0432 248452 www.teatroudine.it - [email protected] Direzione centrale istruzione, cultura, sport e pace Servizio attività culturali Provincia di Udine Grafica S. Conti - Stampa La Tipografica srl WOLFGANG AMADEUS MOZART Sinfonia in re maggiore, KV 504 “Praga” FRANZ JOSEPH HAYDN Messa in do maggiore, Hob XXII/9 “In tempore belli” (Paukenmesse)