MESSIAH, HWV 56 - Teatro Nuovo Giovanni da Udine

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MESSIAH, HWV 56 - Teatro Nuovo Giovanni da Udine
18 aprile 2009 - ore 20.45
Georg Friedrich Händel
MESSIAH, HWV 56
Georg Friedrich Händel
MESSIAH, HWV 56
Internationale BachAkademie Stuttgart
Gächinger Kantorei
e Bach-Collegium Stuttgart
Jutta Koch soprano
Okka von der Damerau contralto
Brenden Gunnell tenore
Michael Nagy basso
Helmuth Rilling direttore
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685 – 1759)
Messiah, Oratorio HWV 56
Libretto di Charles Jennens (da testi biblici)
Internationale BachAkademie Stuttgart
La Gächinger Kantorei
è stata fondata da Helmuth Rilling nel 1954 e deve il suo nome a Gachingen, un villaggio delle Alpi Sveve dove il gruppo ha tenuto i primi
concerti. Ben presto il Coro ha cantato in molte città della Germania
e di tutta Europa, svolgendo poi tournées in Giappone, Stati Uniti e
Canada. Nel 1976 è stato invitato dalla Israel Philharmonic Orchestra a
eseguire il Deutsches Requiem di Brahms sotto la direzione di Helmuth
Rilling: un vero e proprio evento, dato che era la prima volta che un coro
tedesco cantava in Israele. In occasione delle celebrazioni bachiane del
1985 grazie a un lavoro protratto per ben quindici anni il Coro ha presentato la registrazione completa di tutte le Cantate e degli Oratori sacri
di Bach. Anche il Bach-Collegium Stuttgart è stato fondato da Rilling
nel 1965 e si esibisce abitualmente con la Gächinger Kantorei. I suoi
musicisti, provenienti per lo più dal Sud della Germania, sono specializzati nella prassi esecutiva della musica barocca. Sotto la direzione di Rilling le due formazioni si sono presentate nei più importanti festival del
mondo come Salisburgo, Wiener Festwochen, Berliner Festwochen,
Musikfestwochen di Lucerna e Primavera di Praga, e in numerosi festival dedicati a Bach a Londra, Berlino, Lipsia, Strasburgo e Ansbach.
Insieme hanno anche inciso molti CD per l’etichetta “Hännsler Classic”. Accanto alla musica di Bach, il loro repertorio comprende musica
poco conosciuta del Sette e Ottocento e pagine del Novecento, spesso
proposte in prima esecuzione. Nel 1994 la Internationale BachAkademie Stuttgart ha ricevuto il Premio per la musica dall’UNESCO.
Helmuth Rilling
Direttore artistico della
BachAkademie Stuttgart, Rilling è nato a Stoccarda nel 1933. Ha studiato nella sua città natale e, in seguito, si è perfezionato a Roma e
New York. Dopo aver insegnato per molti anni a Spandau e Francoforte, ha deciso di dedicarsi interamente alla direzione dell’ensemble di
Stoccarda. È così che da diversi anni in questa città si tengono eventi
musicali di grande importanza, promossi da Rilling e dalla BachAkademie.
Tra questi ricordiamo il Festival europeo della musica e la Sommerakademie Johann Sebastian Bach, accanto a molti altri appuntamenti
concertistici di diverso genere, come le Stuttgart Bach-Wochenende e
i Bach Week-end. Helmuth Rilling ha supervisionato e promosso molti
progetti, come il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart nella versione
di Süssmayr rivista da Robert Levin o il completamento del Lazarus di
Franz Schubert a cura di Edison Denisov. Krzysztof Penderecki gli ha
dedicato il suo Credo. Helmuth Rilling è spesso invitato come direttore ospite dalle principali orchestre in Europa, Stati Uniti e Canada.
La sua numerosa discografia comprende la pubblicazione della Edition
Bachakademie per l’etichetta Hännsler Classics, prima registrazione
mai effettuata di tutta la musica composta da Johann Sebastian Bach.
Nel 2001 la registrazione del Credo di Penderecki ha vinto il Grammy
Award.
I solisti
Vincitrice del Concorso
di Canto di Berlino e del Primo Concorso Internazionale Hilde-Zadek di
Passau, Jutta Koch collabora con molti interpreti e formazioni orchestrali, tra cui le Filarmoniche di Brema, Stoccarda, Düsseldorf e Arturo
Toscanini di Parma, i Solistes Européens del Lussemburgo, la Kammerakademie di Neuss, l‘Orchester-Akademie des Berliner Philharmonischen Orchesters, la Capella Bydgostiensis e la Deutschen Kammerphilharmonie di Brema. Svolge un’intensa attività in campo operistico
sia in concerto.
Okka von der Danerau ha iniziato gli studi di canto alla Hochschule für
Musik und Theater di Rostock per poi proseguirli alla Hochschule für
Musik di Friburgo e alla Opernschule di Stoccarda. Collabora con il Volkstheater di Rostock, il Teatro di Friburgo e la Staatsoper di Hannover.
Nel febbraio 2006 ha vinto il premio speciale della giuria al Concorso
“Voci wagneriane“ di Venezia.
Brenden Patrick Gunnell ha studiato al Curtis Institute di Filadelfia sotto la guida di Mikael Eliasen e Joan Patenaude-Yarnell. Ha partecipato
a molti allestimenti operistici e ha tenuto numerosi recital eseguendo
musiche di Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Sergej Rachmaninov e Benjamin Britten. Dall’aprile 2007, Brenden Gunnell fa parte
del Tiroler Landestheater di Innsbruck, prestigiosa istituzione diretta dal
soprano Brigitte Fassbaender.
Michael Nagy si è imposto all’attenzione del pubblico dopo aver vinto il
concorso Jugend Musiziert, il Premio Schubert al Concorso Internazionale Schubert di Graz e il Concorso Internazionale presso l’Accademia
Hugo Wolf di Stoccarda. Ha collaborato con molti teatri, tra cui l’Opera di Stoccarda e quella di Mannheim, la Komische Oper di Berlino e
l’Opera di Francoforte dove ha preso parte a molti allestimenti. La sua
intensa attività concertistica lo ha portato a cantare con molte orchestre
e con noti interpreti in repertori liederistici.
L’oratorio Messiah
Nel 1980 Winton Dean
lamentava che i musicologi avessero riconosciuto con enorme ritardo la
grandezza di Georg Friederich Händel. Allora infatti la ricchezza della
sua produzione non era stata del tutto rivelata, privando il pubblico di
“un mondo di umana sapienza, di arte profonda e di piacere estetico”.
Certo, continua Dean, “chiunque conosceva il Messiah”, l’opera che
più di tutte ha reso noto ovunque il nome di Händel, alimentando una
ricchissima aneddotica. Si dice, infatti, che il pubblico inglese fosse solito ascoltare il celebre “Hallelujah” in piedi, seguendo l’esempio di re
Giorgio II che gli attribuì questo onore supremo quasi fosse un inno
nazionale, mentre l’aria “I know that my Redeemer liveth”, su testo
tratto dal Libro di Giobbe, è stata utilizzata in cerimonie funebri. Pare
che durante una delle prime esecuzioni del Messiah, dopo che Susanna
Cibber ebbe cantato “He was despised and rejected of Men”, monumentale aria con da capo segnata da un lirismo toccante, un ecclesiastico abbia gridato: ‘Donna, per questo le tue colpe siano perdonate’.
L’oratorio Messiah senza dubbio è l’opera più celebre, e di conseguenza più eseguita, del catalogo di Händel. Anche se può sembrare strano,
rappresenta un’anomalia nell’iter creativo del musicista. A parte Theodora, un dramma dedicato a una martire del primo Trecento ispirato a
un romanzo del Seicento, Messiah è infatti il solo oratorio inglese su un
soggetto cristiano, con testo tratto da Antico e Nuovo Testamento, in
un collage da libri molto remoti cronologicamente e diversi da un punto
di vista letterario. L’idea venne da Charles Jennens, che aveva già scritto il libretto per l’oratorio Saul e probabilmente anche quello per Israel
in Egypt. Jennens compose il testo attingendo ai Libri dei Profeti e ai
Salmi ed ispirandosi al Book of Common Prayer of the Church of England. L’opera, usando la felice espressione di Alberto Basso, “esplose” nel 1741, sul finire dell’estate, dopo sole tre settimane di lavoro. Il
pretesto per il nuovo oratorio fu dato dall’invito per una serie di concerti
a Dublino: Händel scrisse la musica con la consueta velocità, utilizzando
anche pezzi già composti, come in altre opere e oratori. A chiusura della
Parte Terza, l’autografo riporta la data del 12 settembre, e quella del 14
dello stesso mese per l’orchestrazione, a conferma della straordinaria
e leggendaria rapidità che caratterizzava il lavoro di Händel. Il 13 aprile
1742 il Messiah fu eseguito per la prima volta a Dublino in un concerto
di beneficenza, e ottenne un successo straordinario. La sala era molto
gremita e molte persone non riuscirono a entrare. Prevedendo il successo di pubblico, alcune fonti narrano che le signore furono invitate a
non portare gonne a cerchi e gli uomini di lasciare a casa la spada per
occupare meno posto. Le rappresentazioni per fini caritatevoli rappresentano una costante della storia del Messiah, la cui fama fu accresciuta all’interno di molti festival e club londinesi. Händel stesso lo diresse
più volte, talvolta modificandolo per adattarlo a esigenze diverse. Tra le
‘riletture’ maggiormente famose, va segnalata quella richiesta dal barone Gottfried van Swieten a Wolfgang Amadeus Mozart, che apportò
significative modifiche all’originale.
Il testo
Il testo non ha una vera
e propria dimensione narrativa e drammatica, ma propone una visione
epica della figura del Messia dall’Antico al Nuovo Testamento evitando la presenza del personaggio di Cristo. Della sua vita, pertanto, non
si evocano riferimenti storici precisi, a parte la nascita, ma è offerta
piuttosto una rappresentazione indiretta. Il testo riprende frammenti di libri profetici, dei Vangeli di Luca e Giovanni, delle Lettere degli
Apostoli, delle Lamentazioni e dei Salmi. Jennens spesso individua un
testo biblico scegliendo una serie di versetti da una stessa sezione,
anche operando piccoli interventi testuali per evidenziare una lettura
in chiave cristologica dei passi dell’Antico Testamento. L’oratorio è diviso in tre parti. La prima riguarda l’avvento del Messia, la seconda
la sua Passione, Morte e Resurrezione e, infine l’ultima, è dedicata
alla funzione del Cristianesimo nel mondo. Le tre parti sono concepite nello spirito della cantata, anche se la presenza non determinante
del recitativo secco evoca il genere dell’Anthem anglicano. Le prime
due parti, inoltre, possono essere ulteriormente suddivise, per cui abbiamo un’articolazione generale che può essere così schematizzata.
Parte Prima:
L’avvento di Cristo, nn. 1-19
a) Profezie sulla venuta del Messia, nn. 1-6
b) Nascita di Cristo, nn. 7-12
c) La notte santa di Betlemme, nn. 13-15
Parte Seconda: La redenzione, nn. 20-42
a) Passione, nn. 20-26
b) Morte, nn. 27-29
c) Resurrezione e ascensione, nn. 30-34
d) Diffusione del messaggio cristiano, nn. 35-42
Parte Terza:
La musica
La funzione del Cristianesimo nel mondo,
nn. 43-52
In rapporto al testo la
musica di Händel dimostra una straordinaria capacità di modulare registri espressivi diversi anche all’interno della medesima situazione. Non
solo: spesso le sue scelte dialogano attivamente con quelle dell’autore
del libretto, interagendo con il piano espressivo letterario, per cui la
musica amplia o dilata determinati concetti, costringendo l’ascoltatore
a concentrarsi su alcuni punti del testo. Basti pensare alla chiusa della Parte Prima, nella quale a partire dalla Pifa per raffigurare la Notte
di Betlemme tutta l’organizzazione della scena ricorre ai procedimenti
della retorica musicale, quali l’andamento degli archi per terze e ottave
e la melodia per gradi congiunti. Uno dei miracoli della partitura sono
sicuramente le parti corali. Si è sempre detto che gran parte del successo degli oratori di Händel è dovuta appunto alla presenza dei cori, che
nel complesso dell’opera svolgono un ruolo fondamentale, agendo sia
dal di dentro che all’esterno dell’azione. La scrittura di queste pagine
è molto ricercata e tempera il contrappunto rigoroso della tradizione
tedesca con la tecnica dell’Anthem, per cui in uno stesso numero seguendo le sollecitazioni proposte dal testo confluiscono episodi contrappuntistici nel dialogo concertante delle voci e movimenti omofoni.
Un procedimento di cui sono esempi sorprendenti il conosciutissimo
“Hallelujah” e “Glory to God in the Highest” in cui la musica dà voce
alla moltitudine celeste, oppure “Surely He hath borne our Griefs”, in
cui la molteplicità degli elementi musicali adottati conferisce al coro una
notevole portata drammatica. La possibilità di mutare e modulare continuamente i registri linguistici ed espressivi si trova anche nei momenti
solistici, che offrono un ricco quadro delle possibilità vocali allora esistenti. I recitativi spaziano dal secco all’accompagnato, con la prevalen-
za dell’arioso in momenti particolari del testo. Parimenti le arie offrono
un grande panorama delle tipologie in uso in quel tempo, dall’aria con
da capo all’arietta bipartita, alle arie con sezioni giustapposte. Tra le tante, basti pensare a quella per soprano “Rejoice greatly, O Daughter of
Zion”, in cui la nascita del Messia è illistrata con melismi e colorature.
Molte volte il momento solistico si aggancia a una pagina corale che
ne amplifica l’espressione, come nell’aria per contralto e coro “O thou
that tellest good Tidings to Zion”, la cui struttura è tra le più complesse
dell’opera. A completare il quadro delle soluzioni stilistiche occorre ricordare le formule d’accompagnamento drammatico con ritmi puntati,
il lirismo contenuto e interiorizzato, la presenza della retorica barocca
degli affetti per sottolineare i momenti di maggiore intensità del testo e
le vere e proprie pitture sonore.
Un’allegoria fuori dal tempo e dalla storia Alberto Basso ha acutamente notato come nel Messiah la rappresentazione del dramma del Cristianesimo sia “luminosa e quasi mai dolorante, ingenua e pur carica
di umanità. [Essa procede] privando l’uditore del fascino del dialogo,
negando la presenza dei personaggi che la storia ha consacrato, rinunciando all’apporto dell’historicus, d’un narratore che in qualche modo
partecipi le vicende agli astanti”. La narrazione non procede per gradi, come invece accade nelle Passioni di Bach, guidate dalla figura
dell’Evangelista, ma piuttosto a sezioni giustapposte le une alle altre, in
sequenze di cori e arie, con scarsissimi recitativi. Al concetto di grande
affresco unitario si sostituisce quello di un polittico, consentendo uno
sguardo per certi versi distaccato, che possa contemplare il messaggio
come un’allegoria fuori dal tempo e dalla storia. Sono in molti a interpretare gli oratori di Händel, e in primo luogo il Messiah, come momenti
significativi della polemica antideistica che in quegli anni infiammava
l’Inghilterra. Non a caso i libretti, in cui ampio spazio è lasciato alle scritture profetiche, ai miracoli e, in genere, alla figura di un Dio che incita
e incoraggia alla vittoria, riflettono le posizioni della Chiesa anglicana. Il
testo del Messiah s’inserisce in pieno in questa disputa, parlando della
vera natura e della missione del Cristo, che si attua nel compimento
delle profezie in una prospettiva di salvezza generale dell’umanità, secondo quanto promesso dall’Onnipotente.
Testi di Roberto Calabretto
PARTE PRIMA
Sinfony Grave Allegro moderato
1. Accompagnato: Comfort ye,
comfort ye my people… (tenore)
Consolati, popolo mio, di’ a
Gerusalemme che ogni colpa è
perdonata. Una voce grida nel
deserto: “Preparate la via del
Signore”.
2. Aria: Ev’ry valley shall be exalted
(tenore)
Ogni valle sarà colmata, ogni
monte spianato ciò che è curvo
sarà raddrizzato, i luoghi scoscesi
spianati.
3. Coro: And the glory of the Lord
shall be revealed
La gloria del Signore sarà rivelata, e
ogni carne la vedrà. Così ha detto il
Signore.
4. Accompagnato: Thus saith the
Lord... (basso)
Così dice il Signore degli Eserciti:
tra poco scuoterò i cieli e la terra, il
mare e le sponde, e ogni nazione.
Il Signore che attendiamo verrà
d’improvviso al Suo tempio, l’angelo
dell’alleanza, ecco, verrà, dice il
Signore.
5. Aria: But who may abide the day
of His coming (contralto)
Ma chi potrà resistere al Suo arrivo?
Poiché Egli è come il fuoco del
fonditore.
6. Coro: And He shall purify
E purificherà i figli di Levi, perché
possano dare offerte al Signore
secondo giustizia.
[7-8-9 omessi]
10. Accompagnato: For behold,
darkness shall cover the earth...
(basso)
Poiché ecco, l’oscurità coprirà la
terra, ma il Signore risplenderà su
te. I popoli cammineranno nella tua
luce, i re nello splendore del tuo
sorgere.
11. Aria: The people that walked in
darkness (basso)
Coloro che camminavano nel buio
hanno visto una gran luce, coloro
che dimoravano nell’ombra della
morte sono stati illuminati.
12. Coro: For unto us a Child is born
Poiché per noi è nato un Bambino,
a noi è stato dato il Figlio, e il
potere sarà sulle sue spalle. E sarà
detto Ammirabile, Consigliere,
l’Onnipotente Iddio, l’Eterno Padre,
il Principe della Pace!
13. Pifa: (Pastorale) Larghetto e
mezzo piano
14. Recitativo / Accompagnato:
There were shepherds… (soprano)
Ai pastori che vegliavano nella notte
apparve un angelo, e la gloria del
Signore risplendé su loro, ed ebbero
paura. Ma l’angelo disse: non
abbiate timore, vi reco notizie buone
e grandi. Oggi, nella città di David,
è nato per voi un Salvatore, Cristo,
il Signore. E d’improvviso insieme
con l’angelo vi furono molti della
schiera celeste, che lodavano Iddio
e dicevano:
15. Coro: Glory to God in the
highest
Gloria a Dio nei cieli, e pace in terra
agli uomini di buona volontà!
16. Aria: Rejoice greatly, O daughter
of Zion (soprano)
Gioisci, grida, figlia di Sion: ecco il
tuo Re vien da te, il giusto Salvatore,
che intimerà pace ai gentili.
17a. Recitativo: Then shall the eyes
of the blind... (contralto)
Allora i ciechi vedranno e i sordi
udranno, lo zoppo salterà come un
cervo, il muto canterà.
18a. [Duetto]: He shall feed His
flock like a shepherd (soprano,
contralto)
Farà pascolare il suo gregge, e con
amore porterà in braccio gli agnelli,
e con dolcezza guiderà le madri.
Venite a Lui, tutti voi che siete
oppressi, ed Egli vi darà riposo.
Prendete su voi il Suo giogo, e
imparate da Lui, poiché Egli è mite e
troverete ristoro per le vostre anime.
19. Coro: His yoke is easy
Dolce è il Suo giogo, lieve il suo
fardello.
PARTE SECONDA
20. Coro: Behold the Lamb of God
Ecco l’agnello di Dio, che redime i
peccati del mondo.
21. Aria: He was despised and
rejected of men (contralto)
Fu disprezzato e reietto dagli uomini,
conobbe il dolore, porse il dorso
alle frustate, le guance a chi gli
strappava la barba, il volto agli sputi.
22. Coro: Surely, He hath borne our
griefs
Certo ha preso su di sé i nostri
dolori, fu ferito per i nostri peccati,
castigato per la nostra salvezza.
23. Coro: And with His stripes we
are healed
E le Sue piaghe ci guariscono.
24. Coro: All we like sheep have
gone astray
C’eravamo sperduti come pecore,
ognuno per la sua via, e il Signore ha
preso su di sé il nostro peccato.
25. Accompagnato: All they that
see Him, laugh Him to scorn...
(tenore)
Tutti lo deridono e scuotono la testa
dicendo:
26. Coro: He trusted in God that He
would deliver Him
“Era certo che Dio l’avrebbe
liberato, come un amico”.
27. Accompagnato: Thy rebuke
hath broken His heart (tenore)
Il Tuo rifiuto gli ha spezzato il cuore:
ha atteso invano che qualcuno
avesse pietà di Lui, ma nessuno Lo
ha confortato.
28. Arioso: Behold, and see…
(tenore)
Ecco, nessun dolore è simile al Suo!
29. Accompagnato: He was cut
off... (tenore)
Fu tolto alla terra dei vivi, percosso
per l’iniquità del mio popolo.
30. Aria: But Thou didst not leave
His soul in hell (tenore)
Ma Tu non lasciasti il Suo spirito
nell’inferno né il Suo corpo alla
corruzione.
31. Coro: Lift up your heads, O ye
gates
Apritevi, o porte, ed entri il Re della
Gloria. Chi è il Re della Gloria? Il
Signore forte e possente, il Signore
possente in battaglia, il Signore degli
Eserciti.
[32-33-34 omessi]
35. Coro: The Lord gave the word
Il Signore diede l’annuncio: molti lo
predicarono.
36. Aria: How beautiful are the feet of
Him (soprano)
Come son belli i passi di chi predica la
pace e reca la buona novella, e dice a
Sion: “Il tuo Dio regna!”
37. Coro: Their sound is gone out into
all lands
Per tutta la terra son corse le loro voci,
le loro parole.
38. Aria: Why do the nations so
furiously rage together (basso)
Perché le nazioni si infuriano tra loro?
Re e principi congiurano contro il
Signore e il Suo Unto.
39. Coro: Let us break their bonds
asunder
Spezziamo le loro catene, gettiamole
lontano.
PARTE TERZA
43. Aria: I know that my Redeemer
liveth (soprano)
So che il mio Redentore vive, e si
ergerà sulla terra l’ultimo giorno. E
anche se i vermi lo distruggeranno,
nel mio corpo vedrò Dio. Poiché
Cristo è resuscitato, primizia fra i
morti.
44. Coro: Since by man came death
Da un uomo giunse la morte, da
un uomo giungerà la resurrezione.
Tutti muoiono in Adamo e vivono in
Cristo.
45. Accompagnato: Behold, I tell
you a mystery (basso)
Ecco, vi annuncio un mistero:
non tutti moriremo, ma saremo
trasformati, al suono dell’ultima
tromba.
46. Aria: The trumpet shall sound
(basso)
La tromba sonerà, i morti
risorgeranno incorruttibili, e
saremo trasformati: da corruttibili a
incorruttibili, da mortali a immortali.
[47-48-49-50 omessi]
40. Recitativo: He that dwelleth...
(tenore)
Colui che dimora nei cieli ride di loro.
41. Aria: Thou shalt break them
(tenore)
Lo spezzerai con una sbarra di ferro,
come vasi d’argilla.
42. Coro: Hallelujah
Alleluia! Il Signore Onnipotente regna.
Il regno del mondo è divenuto regno
del nostro Signore e del suo Cristo:
ed Egli regnerà in eterno, Re dei re,
Signore dei signori, alleluia!
51. Coro: Worthy is the Lamb
L’Agnello immolato per redimerci
è degno di potenza e ricchezza e
saggezza e forza e onore e gloria
e benedizione. Gloria a Colui che
regna e all’Agnello, nei secoli dei
secoli.
52. Coro: Amen.
Stagione 2008/2009
Sovrintendente e Direttore Artistico Prosa Michele Mirabella
Direttore Artistico Musica e Danza Daniele Spini
20
6
BARBARA HENDRICKS
& The Magnus Lindgren Quartet
aprile
lunedì
ore 20.45
CROSSOVER
BILLIE’S BLUES
maggio
mercoledì
ore 20.45
ACADEMIA DI MUSICI E CANTORI
VOXONUS
Filippo Maria Bressan direttore
Alessandra Rizzello soprano; Ilaria Ribezzi contralto
Vincenzo Di Donato tenore; Vittorio Prato baritono
7
22
maggio
giovedì
Sentiti da Vicino
SALVATORE SCIARRINO
ingresso libero con
ritiro del tagliando
segnaposto
ore 17.30 Incontro con Salvatore Sciarrino
ore 20.45 Mario Caroli flauto
musiche di SALVATORE SCIARRINO
maggio
venerdì
ore 20.45
Fondazione Teatro Lirico
“Giuseppe Verdi” di Trieste
LA FILLE DU RÉGIMENT
LIRICA
musica di GAETANO DONIZETTI
Gérard Korsten direttore
Davide Livermore regia e luci
in lingua originale con sopratitoli
27
maggio
mercoledì
ore 20.45
ingresso libero
ORCHESTRA DELLA SOCIETÀ FILARMONIA
Alfredo Barchi direttore
Davide Cabassi pianoforte
ROBERT SCHUMANN, RENATO MIANI
Träumerei (Sogno) versione per orchestra
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 K 467
FRANZ JOSEPH HAYDN Sinfonia n. 104 “London”
TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
Udine, via Trento, 4
tel. 0432 248411 - fax 0432 248452
www.teatroudine.it - [email protected]
Direzione centrale istruzione, cultura, sport e pace
Servizio attività culturali
Provincia
di Udine
Grafica S. Conti - Stampa La Tipografica srl
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia in re maggiore, KV 504 “Praga”
FRANZ JOSEPH HAYDN Messa in do maggiore,
Hob XXII/9 “In tempore belli” (Paukenmesse)