Transhotel: la corsa alle riprotezioni
Transcript
Transhotel: la corsa alle riprotezioni
15/10/2014 L'Agenzia di Viaggi | Transhotel: la corsa alle riprotezioni Transhotel: la corsa alle riprotezioni OSPITALITA' NUMERO: Giornale Online 10-10-2014 «Le vendite dell’8 ottobre hanno superato di oltre l’80% quelle dell’anno scorso, stessa data. È successo tutto in poche ore, la notizia è circolata tra le agenzie spagnole ed è subito rimbalzata in Italia, scatenando la corsa alle riprotezioni, da noi è stato un delirio»: così Fabio Giangrande, direttore commerciale di Albatravel, descrive nello stand al TTG il default di Transhotel, l’olta spagnola dei fratelli Anselmo (nella foto), Julio e Ramon de la Cruz, che appunto l’8 ottobre ha portato i libri in tribunale, chiedendo il concordato preventivo come da articolo 5bis della Ley Concursal, la legge fallimentare spagnola. La drammatica decisione segue i due falliti tentativi di salvataggio, che i de la Cruz avevano cercato nei mesi scorsi cercando prima l’intervento del fondo di investimento Springwater Capital e poi l’integrazione nel gruppo Hotusa, che ad agosto scorso aveva addirittura firmato una lettera di intenti. «La procedura di concordato – ha spiegato Anselmo de la Cruz, maggior azionista di Transhotel – ci serve per ottenere il nostro obiettivo principale in questo momento, che è di ridurre l’impatto sull’industria, e garantire i diritti dei nostri dipendenti, dei clienti, dei viaggiatori e dei fornitori». Il concordato serve tecnicamente anche a prendere tempo per trovare possibili investitori. È di queste ore la notizia che Anselmo de la Cruz starebbe trattando la vendita a Gowaii di Javier Diaz del suo portale Hotelminuto, marchio di hôtellerie low cost varato nel 2012. Fondato oltre 20 anni fa a San Sebastian de los Reyes, Madrid, il gruppo Transhotel controlla cinque marchi nel turismo, con 600 dipendenti per distribuire circa 60mila hotel di tutto il mondo a poco meno di 80mila agenzie di viaggi di 22 Paesi. Si parla di un passivo di circa 60 milioni, ma mentre Transhotel ha sospeso tutti i pagamenti, si stimano riprotezioni in corso per circa 80 milioni di euro, su un fatturato totale di circa 300 milioni nell’esercizio. Riprotezione naturalmente per le agenzie di viaggi significa pagare di nuovo i servizi: «Noi facciamo del nostro meglio – dice Giangrande – per offrire loro la stessa tariffa, se possibile anche per scendere. Ma non è sempre possibile, anche per la politica terribilmente aggressiva con la quale Transhotel entrava su ogni nuovo mercato, e che non modificava neppure una volta conquistata una ragionevole quota di mercato». www.transhotel.com M.F. Copyright 2014 - L'Agenzia di Viaggi - Tutti i diritti riservati www.lagenziadiviaggi.it http://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_stampa.php?IDNotizia=177462&IDCategoria=2435 1/1