Il turismo del golf - Comune di Portoferraio

Transcript

Il turismo del golf - Comune di Portoferraio
PROVINCIA DI LIVORNO
COMUNE DI PORTOFERRAIO
ELBA GOLF CLUB ACQUABONA
Il turismo del golf:
gli impatti socio economici.
Studio di analisi delle
opportunità e criticità
GIUGNO 2013
1
Studio relativo al progetto di intervento di riqualificazione ed ampliamento del
“Elba Golf Club Acquabona”
Proprietà:
Immobiliare Capo d’Arco SpA
Studio:
Prof. Nicola Bellini – Dr.ssa Anna Loffredo
Istituto di Management – Scuola Superiore Sant’Anna Pisa
INDICE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
SINTESI
pag. 3
L’evoluzione del mercato turistico
Opportunità e criticità in rapporto alla riqualificazione e
all’ampliamento dell’ “Elba Golf Club Acquabona”
Sport tourism ed economia del turismo del GOLF
Segmentazione del turismo golfistico e
comportamento del turista del GOLF
Perché il turismo golfistico è importante.
La valutazione della concorrenza e dei principali impatti
Turismo rurale, sostenibilità e GOLF
L’economia turistica dell’Isola d’Elba e
le interazioni con lo sport del GOLF
pag. 5
Approfondimenti tematici
ALLEGATO A – “Il GOLF in Toscana”
ALLEGATO B – “Impatto occupazionale del GOLF ACQUABONA”
ALLEGATO C – “Un testimonial: Sophie Sandolo,
una professionista del GOLF locale”
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 12
pag. 13
pag. 19
pag. 22
pag. 26
2
SINTESI
Il presente studio si pone l’obiettivo di introdurre alcuni spunti di riflessione oltre
che operativi legati all’attività commerciale, di marketing e di comunicazione di
principale interesse per l’ “Elba Golf Club Acquabona”, mediante un approccio
analitico al mondo turistico del golf.
Inoltre, si viene a sottolineare anche come la convergenza di interessi tra parte
pubblica e parte privata sia, nelle sue linee generali, evidente e vada ben al di là delle
ricadute economiche che tradizionalmente possono essere attribuite a qualsiasi
attività economica (da quelle di tipo occupazionale all'acquisto di beni e servizi
prodotti localmente). Se da parte privata esiste anche l'intento a valorizzare la
riqualificazione del GOLF nel contesto territoriale dell’Isola d’Elba come elemento di
integrazione, arricchimento e competitività per il turismo locale, da parte pubblica vi
è l'interesse a portare a sistema le risorse e le attività che la parte privata può
sviluppare con l’ampliamento del GOLF stesso.
E' in questo contesto che devono essere inquadrate le linee che nel presente studio
sono state analizzate e che di seguito vengono riassunte in modo schematico:
o “Elba Golf Club Acquabona” potrebbe rappresentare forse l’unico caso di
destagionalizzazione turistica;
o contributo alla promozione di un turismo di qualità;
o strategicità degli investimenti in risorse umane anche specializzate;
o importanza decisiva di internet nelle sue modalità più aggiornate (social
networks);
o opportunità derivanti dall'inserimento in circuiti internazionali;
o studio del rapporto tra brand “Elba Golf Club dell'Acquabona”, brand del
contesto locale - Isola d’Elba - e brand Toscana;
o riflessione sulle opportunità di collaborazione con tutte le strutture ricettive
(alberghi, agriturismi, campeggi ecc.) e le infrastrutture (porti e aeroporto)
locali nonché con gli altri campi golf presenti sulla costa;
o riflessione sulla coerenza tra target di mercato, caratteristiche del prodotto
(ad esempio, scelta degli ardimenti) e servizi offerti;
o importanza di lavorare sulla filiera corta agro-alimentare;
o nel rapporto con l’offerta turistica dell’Isola d’Elba, sarà importante garantire
ai clienti una percezione di esclusività e di privilegio.
3
In termini di ricadute economiche:
o circa il 90% della ricchezza prodotta da un campo da GOLF interessa la zona
circostante racchiusa in un raggio di circa 15 km;
o l’impatto economico che può avere sul territorio locale riguarda principalmente
il settore del turismo che coinvolge gli alloggi, la ristorazione, le attività di
intrattenimento,
ricreative
e
culturali,
il
comparto
dell’agroalimentare,
l’abbigliamento, l’artigianato e non ultimo i trasporti;
o la competitività di un impianto è data dal risultato di una varietà di fattori
interni (qualità dell’impianto stesso) e fattori esterni (condizioni di contorno e
accessibilità allo stesso, competitività territoriale);
o attrazione di nuovi e consistenti flussi turistici (nel caso del campo da GOLF un
ampliamento da 9 a 18 buche comporta una apertura anche a livello
internazionale);
o diversificazione e target di turismo (golfista “higher spending”, molto spesso è
un turista anche “di nicchia” che cerca di coniugare il GOLF all’escursionismo
lento quale quello naturalistico ed ecologico, all’enogastronomia, al benessere,
alla storia e alla cultura);
o cura del paesaggio in aree “trascurate”;
o effetto “trasformativo” sull’immagine della destinazione;
o rafforzamento delle relazioni con le infrastrutture (presenze brevi favorite
dalla presenza dei mezzi di trasporto veloci quali gli aerei);
o nuove opportunità per le forze lavoro locali.
In caso di ampliamento da 9 a 18 buche del campo “GOLF ACQUABONA” si stima di
attivare sul territorio una spesa turistica annua con un incremento del 130%, come si
evince dalla tabella che segue (per i dettagli si rimanda alla pagina 16).
9 BUCHE attuale
18 BUCHE previsione
Δ spesa
gg
spesa
gg
spesa
partecipanti a gare
2.240
253.120
6.000
678.000
424.880
giocatori esterni
5.000
565.000
12.000
1.356.000
791.000
soci (esclusi gli elbani)
2.850
322.050
5.250
593.250
271.200
€ 2.627.250
€ 1.487.080
totale
€ 1.140.170
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1. L’evoluzione del mercato turistico
L'evoluzione del mercato turistico presenta oggi elementi di opportunità, ma anche
di complessità del tutto eccezionali, all'indomani di una crisi economica di elevate
proporzioni in un contesto ormai fortemente globalizzato. Da una fase di cicli turistici
lunghi, semplici ed essenzialmente monotematici, siamo passati a cicli turistici
complessi e accelerati che rispecchiano perfettamente il dinamismo del turismo
moderno. Esiste certamente una tendenza ancora robusta alla crescita della mobilità
turistica, specie internazionale, ma la distribuzione geografica dei flussi può assumere
conformazioni assai diverse e non del tutto prevedibili. In altre parole, sono necessari
comportamenti e strategie che proattivamente cerchino di intercettare vecchi e nuovi
flussi di turismo in modo sostenibile e compatibile con le esigenze di tutela del
territorio e quindi anche, in ultima analisi, con il mantenimento di quegli stessi fattori
su cui si fonda la sua attrattività turistica.
L’effettiva direzione dei flussi può dipendere da fattori del tutto esogeni (dalle
calamità naturali agli eventi socio-politici), ma anche da fattori specifici. Nel caso
italiano, è stato più volte sottolineato che atteggiamenti passivi, che semplicemente si
limitino a sfruttare le "rendite" della risorse naturali, paesaggistiche, storiche ed
artistiche di cui la nostra regione abbonda devono essere sostituiti da una capacità di
interpretarle e valorizzarle in modo originale e distintivo, oltre che da una maggiore
e più professionale attenzione al servizio per il turista. Questo è rilevante
soprattutto a fronte della crescente e sempre più agguerrita concorrenza interna ed
estera, oltre che per contrastare fenomeni quali la forte stagionalizzazione dei flussi,
specie in alcune aree.
Un elemento importante di cambiamento oggi deriva dal crescente connubio tra
turismo e telematica, che oggi assume aspetti nuovi ed estremamente rilevanti a
fronte delle evoluzioni del Web 2.0, a cominciare dai cosiddetti network sociali. Una
delle conseguenze dell’arricchimento e dell’innovazione dei flussi informativi è quella
di permettere la diversificazione del turismo in una molteplicità, a sua volta
estremamente dinamica, di turismi che valorizzano anche comportamenti di tipo nuovo
e nuove percezioni del rapporto qualità - prezzo.
E’ in questo contesto che il destination marketing è sottoposto ad un’evoluzione
importante. Dal punto di vista del territorio, è cruciale la capacità di comunicare un
messaggio che combini autenticità e globalità e significati che siano rilevanti per i
gruppi sociali da cui deve derivare il flusso turistico, combinando in modo creativo i
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richiami anche nostalgici al passato ed alla tradizione con quelli alla modernità ed
all'innovazione.
Tutto ciò è possibile, come ampiamente dimostrato anche dalla letteratura sul tema, a
condizione che si realizzi una sintesi tra le strategie individuali ed uno sforzo di
collaborazione di tutti gli attori che vi operano, secondo logiche e finalità condivise.
A fronte delle considerazioni fatte, il turismo moderno può essere in grado di offrire
nuove opportunità di sviluppo economico locale perché capace di svolgere un ruolo
supplementare e di contributo alla diversificazione dell’attività economica di un
territorio.
2. Opportunità e criticità in rapporto alla riqualificazione e all’ampliamento dell’
“Elba Golf Club Acquabona”
A partire dalle osservazioni generali e di scenario poste nel precedente paragrafo e
tenendo inoltre conto che la realtà
dell’ “Elba Golf Club Acquabona” potrebbe
rappresentare forse l’unico caso di destagionalizzazione turistica presente sull’Isola
d’Elba contribuendo attivamente alla promozione di un turismo di qualità, vi sono
alcune opportunità e criticità in fase progettuale e di gestione che è utile tenere
presente:
- la strategicità degli investimenti in risorse umane, anche specializzate, ad esempio
nella gestione degli spazi ad uso per servizi "strategici", come una club house o un
kids’ club;
- l'importanza decisiva di internet nelle sue modalità più aggiornate (social networks);
- le opportunità derivanti dall'inserimento in circuiti internazionali;
- uno studio del rapporto tra brand “Elba Golf Club dell'Acquabona”, brand del
contesto locale - Isola d’Elba - e brand Toscana, anche ai fini di sfruttare meglio
le opportunità derivanti dalle politiche promozionali della Regione e, dopo la scomparsa
delle APT, dei governi locali;
- una riflessione sulle opportunità di collaborazione con tutte le strutture ricettive
(alberghi, agriturismi, campeggi ecc.) e le infrastrutture (porti e aeroporto) locali
nonché con gli altri campi golf presenti sulla costa;
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- una riflessione sulla coerenza tra target di mercato, caratteristiche del prodotto
(ad esempio, scelta degli ardimenti) e servizi offerti;
- posta l'importanza di lavorare sulla filiera corta agro-alimentare, resta da
riflettere se spingere l'esperienza eno-gastronomica più oltre, curando attività di
ristorazione qualificate, eventualmente anche con
elaborazioni originali (edizioni
esclusive dei prodotti, rielaborazioni gastronomiche non tradizionali etc.);
- nel rapporto con l’offerta turistica dell’Isola d’Elba, sarà importante garantire ai
clienti una percezione di esclusività e di privilegio (ad esempio, con servizi aggiuntivi
e personalizzati, maggiori opportunità, sconti su pacchetti di attività turistiche,
agevolazioni con spiagge attrezzate, etc.).
3. Sport tourism ed economia del turismo del GOLF
Il “turismo sportivo” è un concetto relativamente nuovo, anche se si fonda su
esperienze tutt’altro che recenti. Esso consiste in quell’insieme di attività di viaggio e
di fruizione di servizi turistici che vengono realizzati per partecipare o assistere ad
eventi ed attività sportive (anche in senso lato quali corsi di formazione, visita a musei
dello sport etc.) lontano dalla propria sede di residenza. Dal punto di vista della
gestione d’impresa così come da quello delle politiche di sviluppo locale, la questione
centrale è quella di rendere operative e di valorizzare economicamente le
interrelazioni e le complementarietà tra l’attività sportiva in senso stretto ed il
settore del turismo nel suo complesso. Questa stretta relazione oggi rappresenta un
fenomeno sempre più in crescita e, anche in Italia, vede ai primi posti proprio la
pratica del GOLF.
Il binomio GOLF - TURISMO favorisce una destagionalizzazione dell’offerta capace
di coinvolgere l’intero indotto turistico locale. La pratica del golf impegna un utente
non più di tre ore dopo le quali il tempo libero in genere viene speso andando a
ricercare quelle offerte di servizi e di attività che una comunità locale deve saper
mettere a disposizione del turista. Pertanto lo sport del GOLF può essere un veicolo
efficace per rafforzare e/o riposizionare l’offerta turistica di un territorio proprio
perché, in primo luogo, punta ad un target di persone che non si limitano all’esclusiva
pratica golfistica.
Secondo recenti dati ISTAT, PROTIVITI e FIG, nel mondo ci sono circa 70 milioni di
appassionati allo sport del GOLF e 13 milioni di turisti golfisti, 6 milioni di golfisti in
7
Europa di cui 100mila in Italia iscritti alla Federazione Italiana Golf. E’ confermato il
fatto che il 25% dei turisti che girano in Europa è condizionato dalla presenza o meno
di un impianto da GOLF per la scelta della propria meta turistica.
In Italia il mercato del GOLF sta cambiando molto velocemente e sta assumendo
quelle connotazioni di business proprie del mercato anglosassone. A favorire questo
aspetto ha contribuito anche il fatto che dal 2009 il GOLF è tornato ad essere
disciplina olimpica comportando un ritorno alla pratica competitiva capace di innescare
meccanismi di richiamo non solo di persone ma anche di tutte quelle attività di
contorno che hanno a che vedere con il business sportivo e l’economia ad esso
connessa.
In termini di ricadute economiche, si stima che circa il 90% della ricchezza prodotta
da un campo di GOLF interessa la zona circostante racchiusa in un raggio di circa 15
km e l’impatto economico che può avere sul territorio locale riguarda principalmente il
settore del turismo che coinvolge gli alloggi, la ristorazione, le attività di
intrattenimento,
ricreative
e
culturali,
il
comparto
dell’agroalimentare,
l’abbigliamento, l’artigianato e non ultimo i trasporti. Se poi si va a considerare la
spesa media giornaliera di un golfista, che spende all’incirca 74 euro al giorno per
l’alloggio, ovvero poco meno di venti euro in più del turista “tout court” in Italia, si
genera una spesa media pro-capite di circa 113 euro contro i 66 circa della spesa
media dei turisti in Italia (Protiviti, 2011). Inoltre, se il ricavo medio annuo di un
campo da GOLF è influenzato dalla dimensione dei percorsi, dal numero di soci, dalle
strutture presenti, dai servizi offerti, dalle sponsorizzazioni e dalle particolarità del
territorio che ospita il club, si può parlare di competitività di un impianto come il
risultato di una varietà di fattori che riguardano sia la qualità dell’impianto stesso, sia
le condizioni di contorno e l’accessibilità allo stesso ma anche di competitività
territoriale che ospita l’impianto stesso perché giova di tutti quei benefici e ritorni
economici (il valore aggiunto) che un campo da GOLF può apportare alle dinamiche
economiche dell’area di interesse.
4. Segmentazione del turismo golfistico e comportamento del turista del GOLF
Tassiopoulos e Haydam (2008) segmentano il turismo legato alla pratica del GOLF
facendo una distinzione legata alla tipologia dei golfisti:
8
-
avid golfer: gioca almeno 25 rounds per anno e organizza i propri viaggi in
funzione della disponibilità della struttura, con attenzione primaria alla qualità
di quest’ultima, così come della accomodation;
-
business traveller golfers: giocano da 8 a 24 rounds per anno, in genere
associando il gioco a viaggi d’affari, convegni etc., con la disponibilità della
struttura che contribuisce a determinare la scelta della destinazione;
-
family golfers: giocano occasionalmente (da 1 a 7 rounds per anno) in occasione
di viaggi, senza che questo realmente influisca sulla scelta di destinazione. E’
particolarmente sensibile al prezzo, alle caratteristiche del percorso, alle
attività complementari disponibili per il resto della famiglia.
A fronte delle tre categorie di golfisti sopra menzionate si rende necessario
associare anche il comportamento del turista del GOLF che viene influenzato molto
spesso da fattori esterni. In generale il golfista appartiene a fasce sociali a reddito
elevato con significativa capacità di spesa; è dimostrata un’elevata correlazione tra i
livelli di soddisfazione del golfista e la sua propensione al ritornare; la soddisfazione è
legata ad un complesso di fattori relativi alla qualità delle strutture ma anche al
contesto, alle condizioni di ospitalità e all’accessibilità. In genere si nota però che gli
“high spenders” sono meno fedeli ad una determinata località.
5. Perché il turismo golfistico è importante. La valutazione della concorrenza e
dei principali impatti
Attualmente quello golfistico è il mercato turistico sportivo più importante infatti si
stima che i turisti del GOLF su scala mondiale siano 50 milioni e giochino su circa
32000 impianti. Particolarmente rilevante in Europa è il flusso di giocatori che dai
paesi nordici scende al sud nei paesi dell’area mediterranea, prolungando così la
stagione estiva. Nell’ambito del turismo sportivo, quello golfistico appare ancora un
segmento non saturato, con potenziali importanti di crescita soprattutto se
consideriamo il turismo estero.
In termini di competitività, i turisti del GOLF sono target di politiche di attrazione da
parte di molte località e la competitività di un impianto da GOLF è il risultato di una
varietà di fattori che riguardano sia la qualità dell’impianto stesso, sia le condizioni di
9
contorno e di accessibilità. La disponibilità fisica della struttura deve essere
considerata come condizione necessaria, ma non sufficiente perché sempre più sono
necessarie anche azioni mirate di marketing di destinazione.
Tenendo di conto dei principali impatti, in primo luogo è da ribadire che il fatturato
del turismo golfistico ha inevitabilmente un suo impatto sull’economia locale come
fattore moltiplicatore; secondariamente si parla di impatto sull’immagine e sul riposizionamento del turismo nel luogo di riferimento che oggi dovrebbe guardare
sempre più all’internazionale; in terzo luogo la quantità e la qualità delle risorse umane
impiegate dovrebbe interessare una fascia di addetti sempre più specializzata; infine
non sono da sottovalutare ma da rafforzare e favorire la qualità delle relazioni
instaurate o che si devono attivare perché il territorio esca dal naturale localismo, un
sistema di relazioni tale da ricongiungere insieme ed amplificare le opportunità
dell’offerta turistica.
A tal proposito si ritiene utile fare qui un inciso circa le linee della Regione Toscana
che, relativamente allo sport del GOLF, punta alla “nascita di un modello toscano”,
riportando di seguito un recente articolo tratto dalla rassegna stampa regionale:
-
dal “Quotidiano Sportivo” del 20.06.2013: “…prospettive del golf in Toscana quale strumento
utile per la promozione del territorio, oltre che per l’ampliamento dell’offerta di infrastrutture
sportive a servizio della cittadinanza….” … “Tra i primi obiettivi comuni quello di favorire la
ricostituzione del Consorzio Toscana Golf sotto l'egida del Comitato Regionale Toscano della
FIG e con il supporto delle strutture regionali per la promozione economica del territorio, in
modo da favorire l'affermazione della Toscana come «meta golfistica» a livello internazionale.
Altro obiettivo è quello di giungere ad una attenta ed innovativa pianificazione urbanistica ed
ambientale del settore, che sia capace di svilupparne le potenzialità dal punto di vista
promozionale ed economico …. In quest'ottica, meritevoli di attenzione potranno risultare quelle
strutture che richiederanno minore impiego di territorio, che recupereranno aree degradate o
marginali e che si apriranno ad un'utenza di base più ampia possibile, … , in modo da favorire
anche nella nostra regione la crescita del numero dei praticanti locali perseguita da tutte le
regioni d'Europa. Con queste premesse, al fine di favorire la creazione di un «Modello toscano »
anche per lo sviluppo golfistico del territorio, … “
-
dal “Quotidiano Sportivo” del 20.06.2013: “Costruzione dei campi da golf. Risaliti al comitato
tecnico. Dalla diretta streaming della giunta Regionale del 17 giugno 2013: con delibera numero
651 della giunta Regionale del 17 giugno 2013 è stato istituito un Comitato Tecnico
intersettoriale tra Urbanistica e Ambiente per la definizione delle linee guida per la
costruzione dei campi da golf in Toscana dove, su proposta del presidente Enrico Rossi, è stato
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nominato in qualità di esperto l'architetto Nicola Risaliti, funzionario regionale in forza alla
Direzione Generale della Presidenza e membro del Comitato Regionale Toscano di Federgolf”.
Nel caso specifico (dell’Isola d’Elba) si può parlare di impatti positivi derivanti da un
campo da GOLF se si punta a:
-
una attrazione di nuovi e consistenti flussi turistici: nel caso del campo da
GOLF un ampliamento da 9 a 18 buche comporta una apertura a livello
internazionale grazie alla possibilità di organizzare gare non solo limitate ai
circuiti regionali e nazionali ma anche a livello internazionale;
-
effetti di destagionalizzazione: il golfista professionista (e non), ad esempio del
nord Europa, trova per tutto l’anno un clima favorevole alla pratica dello sport
all’aperto;
-
diversificazione e target di turismo: il turista definito precedentemente
“higher spending”, molto spesso è un turista anche “di nicchia” che cerca di
coniugare il GOLF all’escursionismo lento quale quello naturalistico ed ecologico,
all’enogastronomia, al benessere, alla storia e alla cultura. La maggiore isola
dell’Arcipelago Toscano possiede le caratteristiche e le opportunità perché ciò
si possa praticare: le spiagge, la sentieristica per il trekking, le escursioni in
mountain bike, le passeggiate a cavallo, le attività sportive legate al mare, la
numerosità delle aziende agricole che producono eccellenze ad esempio nel
campo del vino, la presenza di un complesso termale, il patrimonio archeologico
e la presenza delle Ville Napoleoniche;
-
cura del paesaggio in aree “trascurate”: molte aree prima ad uso agricolo ed ora
abbandonate ritroverebbero un loro utilizzo e porterebbero ad una rinnovata
valorizzazione paesaggistica dell’area di interesse;
-
effetto “trasformativo” sull’immagine della destinazione: grazie ad una ottima
comunicazione via web che punti a fidelizzare il golfista nel tempo, l’impatto
positivo sull’immagine dell’Isola d’Elba è dato dall’accostamento del richiamo del
campo da GOLF con il “brand/made in Elba”;
-
rafforzamento delle relazioni con le infrastrutture: il golfista che si sposta
per partecipare a gare solitamente spende non più di due/tre giorni al massimo
11
nella località di destinazione. Le presenze brevi si rendono possibili solo con la
presenza e il potenziamento dei mezzi di trasporto veloci quali gli aerei. Le
strutture aeroporto e campo da GOLF si trovano così ad essere tra di loro in
una relazione di complementarietà e di funzionalità che non si può scostare
dall’innalzamento di qualità e di competitività di un area a destinazione
turistica;
-
nuove opportunità per le forze lavoro locali: un profilo alto dei servizi offerti al
turista necessita indubbiamente di un altrettanto alto livello di professionalità.
Il raddoppio di un campo da GOLF comporta necessariamente un pari aumento
dei dipendenti impiegati nella struttura. Se si considera poi che la risorsa
umana impiegata è in prevalenza locale, il sistema lavorativo locale si trova ad
avere nuove opportunità di occupazione.
Tuttavia non sono da sottovalutare i possibili impatti negativi derivanti da una
operazione di nuovo impianto turistico. In particolare si fa riferimento alle quote di
spazio occupato se ci troviamo in contesti con scarsità di aree a discapito di altre
attività (ad esempio l’agricoltura) e all’utilizzo delle risorse idriche nel caso in cui
fossero scarse. Per il caso in esame, entrambi gli aspetti non dovrebbero andare ad
impattare negativamente in quanto si tratta da un lato di aree in stato di abbandono e
di degrado e dall’altro è prevista la costruzione di un secondo invaso per la raccolta
delle acque all’interno dell’area di interesse capace di coprire gran parte del
fabbisogno d’acqua e che si andrebbe ad affiancare anche al progetto di un n uovo
depuratore localizzato in prossimità del GOLF (oltre ovviamente all’utilizzo di tappeti
erbosi più tolleranti alla siccità).
6. Turismo rurale, sostenibilità e GOLF
A questo punto è opportuno fare una breve riflessione in tema di turismo sostenibile.
Dalla letteratura emerge che il turismo rurale offre un complesso di servizi che
possono comprendere l’ospitalità, la ristorazione, le attività sportive (trekking,
ippoturismo, mountain bike), il tempo libero e i servizi (birdwatching, pernottamento in
edifici rurali, fattorie didattiche, ecc.), finalizzati alla corretta fruizione dei beni
naturalistici, ambientali e culturali del territorio rurale (G. Ceccacci, M.V. Susanna,
2008). Secondo L’UNEP (United Nations Environment Programme) i principi di
sostenibilità si riferiscono agli aspetti ambientali, economici e socio-culturali dello
12
sviluppo turistico. Un adeguato equilibrio deve essere stabilito tra queste tre
dimensioni, per garantirne la sostenibilità a lungo termine. Pertanto il turismo rurale
sostenibile dovrebbe fare un uso ottimale delle risorse ambientali che costituiscono
un elemento chiave dello sviluppo turistico, mantenendo i processi ecologici e aiutando
a conservare il patrimonio naturale e della biodiversità; rispettare l’autenticità socioculturale delle comunità ospitanti, conservandone il patrimonio culturale e i valori
tradizionali, per contribuire alla tolleranza interculturale; garantire i benefici
economici equamente distribuiti, a tutti gli attori (per esempio: occupazione stabile,
opportunità di guadagno per le comunità locali, riduzione della povertà).
In questo quadro, il GOLF rientra tra quelle attività ludico-sportive praticate
solitamente in aree rurali dove è quindi possibile “vivere la campagna”. La gestione
delle strutture golfistiche deve garantire la tutela della natura e dei paesaggi, del
patrimonio culturale, il corretto utilizzo delle risorse idriche e dei tappeti erbosi, una
adeguata gestione della produzione dei rifiuti e dell'energia puntando sul riciclo e
sulle rinnovabili. A queste condizioni perciò si può parlare di sostenibilità del turismo
del GOLF.
7. L’economia turistica dell’Isola d’Elba e le interazioni con lo sport del GOLF
Per analizzare l’economia del turismo sull’Isola d’Elba si è fatto riferimento a due
fonti territoriali ufficiali: una locale (Associazione Albergatori Elbani) ed una
provinciale (Osservatorio di Destinazione Turistica).
L’Associazione degli Albergatori dell’Isola d’Elba, nella relazione del Novembre 2012,
riporta i dati acquisiti tramite un sondaggio sul turismo locale prendendo in
considerazione un campione significativo di soggetti. La stagione 2012 (mesi giugnosettembre) ha evidenziato un calo di presenze tra il 12 ed il 15%, un dato allarmante
dal momento che solo nel settore alberghiero sono state perse oltre 400.000
presenze negli ultimi 5 anni. Anche il tasso di occupazione è notevolmente sceso da un
30% circa del 2006 a poco meno del 24% del 2012. Tutto questo è confermato anche
dai dati 2012 dell’Autorità Portuale sul movimento dei passeggeri calati del 7,18 % da
gennaio a settembre dello stesso anno. Di seguito viene riportato un breve ma incisivo
passaggio:
“Attualmente, i mercati di maggior riferimento per l’Elba come la Germania (che rappresenta il 41% di
presenze estere), la Svizzera (20%), l’Olanda (7%) e l’Austria (5%) sono in crescita economica. Se
pensiamo poi al bacino di turisti stranieri potenzialmente interessati alla nostra offerta, uno sviluppo
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sostanzioso di clientela estera non dovrebbe essere difficile. Penso ai mercati dell’est, quello russo in
primis, a quello francese (con i prossimi festeggiamenti napoleonici), ma anche al mercato inglese e a
quello del nord‐europa. Non meno interessante è quello americano, canadese, brasiliano. … Da questo
scenario appare evidente che il trasporto aereo e quello via mare assumono un rilievo importantissimo,
direi determinante per il turismo futuro dell’Isola. Occorrono collegamenti aerei diretti su Campo dalle
principali destinazioni europee, nonché da Milano, Roma e Pisa come hub”.
Di seguito vengono analizzati i dati tratti dagli studi dell’Osservatorio di Destinazione
Turistica della Provincia di Livorno relativi agli anni 2011 e 2012. L’Isola d’Elba è stata
aggregata alle statistiche delle altre isole dell’Arcipelago Toscano. Tuttavia, essendo
l’Elba la più grande, si possono analizzare i dati nel loro complesso come propri del
sistema elbano.
La consistenza ricettiva per l’anno 2011 conta la presenza di 457 strutture su tutta
l’isola,
con
maggiore
concentrazione,
sia
di
quelle
alberghiere
che
delle
extralberghiere, nel comune di Capoliveri (tab. 1). L’offerta alberghiera è per lo più di
media/bassa qualità (su 196, 83 esercizi alberghieri sono a tre stelle, 23 a cinque e
quattro stelle e ben 42 tra le due ed una stella) e la tipologia consiste
prevalentemente in case vacanze (130 unità), 48 RTA e 67 unità rappresentano la
somma di campeggi e agriturismi.
Tab. 1 – Offerta ricettiva per comune (2011)
anno 2011
comune
es. alberghi
Campo nell'Elba
42
Capoliveri
46
Marciana
31
Marciana Marina
13
Porto Azzurro
18
Portoferraio
31
Rio Marina
12
Rio nell'Elba
3
totale
196
Fonte: Provincia di Livorno - OTD
es. extralb.
43
92
21
8
29
45
13
10
261
totale
85
138
52
21
47
76
25
13
457
Rispetto all’anno precedente, il 2012 ha visto diminuire il numero degli alberghi a
fronte di un aumento delle strutture extralberghiere (tabelle 2 e 3).
14
Tab. 2 – Offerta ricettiva per area provinciale (2011)
anno 2011
area
es. alberghieri es. extralb. totale
Arcipelago
199
265
464
tot. Provincia
371
812
1183
Fonte: Provincia di Livorno – OTD
Tab. 3 – Offerta ricettiva per area provinciale (2012)
anno 2012
area
es. alberghieri es. extralb. totale
Arcipelago
197
274
471
tot. Provincia
371
840
1211
Fonte: Provincia di Livorno - OTD
Nella tabella 4 è registrato, per l’area dell’Arcipelago, un incremento dell’1,5%
sull’offerta ricettiva dall’anno 2011 al 2012, in proporzione maggiore all’incremento
avuto nell’intera provincia di Livorno (2,4%). Nel comune di Portoferraio c’è una
maggiore presenza dell’extralberghiero (agriturismi, affittacamere, alloggi privati).
Tab. 4 – Variazione totale dell’offerta ricettiva (2012/2011)
variazione tot. off. ricettiva 2012/2011
area
var. ass. var. %
Arcipelago
7
1,5
tot. Provincia
28
2,4
Fonte: Provincia di Livorno - OTD
Per quanto riguarda i movimenti turistici (confronto 2012-2011), nell’anno 2012 si
hanno valori negativi dovuti ad una contrazione sia del numero degli arrivi (-9%) sia
delle presenze (-7,5%) dovuta unicamente al mercato nazionale. La domanda straniera
al contrario è cresciuta del 5,3% trovando sempre più richiesta per le strutture
extralberghiere. Il mercato turistico dell’Arcipelago si va sempre più a modificare
rendendo così necessario un riposizionamento dell’offerta turistica. Il periodo
preferito dai turisti italiani rimane quello dei mesi di agosto, luglio, giugno e
settembre, mentre per gli stranieri giugno, settembre e maggio (in ordine di
distribuzione delle presenze). La permanenza media del turista italiano è poco meno di
15
una settimana mentre lo straniero supera i 7 giorni sistemandosi nelle strutture
complementari.
La presenza e la permanenza di un visitatore in una meta turistica genera un impatto
economico locale che riguarda i settori degli alloggi, della ristorazione, delle attività
di intrattenimento, ricreative e culturali, dell’agroalimentare, dell’abbigliamento, dei
trasporti, dei manufatti ecc.
Una semplice stima dell'impatto che l'ampliamento del Campo Golf Acquabona
potrebbe avere sull'economia locale in termini economici, ossia di spesa realizzata
dagli utenti, è indicata nella tabella 5.
Essa è costruita a partire da una stima di spesa media pro-capite al giorno di un
golfista di circa 113 euro (Protiviti, 2011) distinguendo tre tipi di utenze:
a) partecipanti alle gare, che si ipotizza raddoppino (80 partecipanti medi ad ogni
gara contro i 40 attuali), mentre le gare passerebbero dalle attuali 56 a 75;
b) giocatori provenienti da altri golf (5000 giornate di gioco/anno attuali contro
12.000 giornate di gioco/anno previsti);
c) giocatori soci non elbani (da 190 diventano 350 e si ipotizza che giochino
annualmente per 15 giorni).
La stima è dunque che la spesa turistica realizzata passi da poco più di 1,10 milioni di
euro a circa 2,7 milioni, con un incremento del 130%.
Tab. 5 – Spesa turistica annua attivata sul territorio
9 BUCHE attuale
18 BUCHE previsione
Δ spesa
gg
spesa***
gg
spesa
partecipanti a gare
2.240*
253.120
6.000*
678.000
424.880
giocatori esterni
5.000
565.000
12.000
1.356.000
791.000
2.850**
322.050
5.250**
593.250
271.200
€ 2.627.250
€ 1.487.080
soci (esclusi gli elbani)
totale
€ 1.140.170
* Fonte: Immobiliare Capo d'Arco S.r.l. - prodotto tra il numero di gare e il numero medio di partecipanti a gara
** Fonte: Immobiliare Capo d'Arco S.r.l. - prodotto tra soci non elbani e numero medio delle giornate
*** Fonte: Protiviti, 2011 - 113 euro, spesa media pro-capite al giorno di un golfista
16
Dall’analisi condotta dall’Autorità Portuale di Piombino (anno 2011) i dati relativi al
traffico di passeggeri hanno evidenziato per il porto di Piombino un leggero aumento
(+2, 45%) da/per l'Isola d'Elba rispetto al 2010. Per quanto riguarda il traffico
crocieristico a Portoferraio, si registra un calo dovuto ad una diminuzione del numero
degli approdi (66 contro gli 81 del 2010) con un conseguente calo del numero dei
passeggeri (19.273) rispetto al 2010 (‐ 21 %).
Nel report 2012 “Aeroporto dell’Isola d’Elba” della Regione Toscana si descrive la
situazione relativa ai dati consuntivi di traffico registrati nel periodo 2007-2011: ad
un calo temporaneo fino al 2010, sia in termini di movimenti
che di passeggeri
transitati nell’aeroporto dell’Elba, ha fatto seguito una significativa ripresa nel 2011
(movimenti aerei: 4346 nel 2007, 4950 nel 2009, 3297 nel 2010, 3911 nel 2011;
passeggeri: 17470 nel 2007, 15433 nel 2009, 12780 nel 2010, 15805 nel 2011). Le
ragioni del calo sono da ricondurre alla crisi di mercato generale, ad una temporanea
riduzione dell’attività di collegamento con la Svizzera, alla sospensione dei voli sul
Nord Italia, alla chiusura dello scalo per lavori sulla pista, alla mancanza di adeguate
infrastrutture tecniche e logistiche. La ripresa (+19% per i movimenti e +24% per i
passeggeri dal 2010 al 2011) è conseguenza sia della ripresa dei voli nazionali e
internazionali sia di quelli privati.
Vista l’importanza strategica che un aeroporto ha in funzione di un potenziale
incremento del turismo, l’aeroporto dell’Elba è interessato da un piano di sviluppo
nell’arco
temporale
2012-2016
che
prevede
(tra
gli
altri
investimenti)
il
completamento dell’aerostazione e adeguamento dei locali, il prolungamento della
pista, l’acquisto di nuove attrezzature di rampa ecc. Gli investimenti sono necessari
per poter garantire una infrastruttura minima adeguata ad un certo numero di
passeggeri previsti nel 2014 e a garantire collegamenti con gli scali toscani,
permettendo anche lo sviluppo di ulteriori collegamenti internazionali diretti e/o
indiretti con le principali capitali europee (Londra e Parigi).
L’aeroporto dell’Elba diventerà perciò strategicamente importante anche per favorire
un nuovo, più numeroso e più veloce flusso turistico che ad oggi deve fare i conti con i
tempi lunghi di viaggio per raggiungere l’Isola.
L’analisi SWOT che segue ha lo scopo di fare un focus su quelli che sono i punti di
forza (Strenghts), di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le
17
minacce (Threats) delle interazioni tra la realtà turistica dell’Isola d’Elba e lo sport
del GOLF.
S
clima ottimo tutto l'anno
potenzialità turistico balneari
presenza località termale
risorse archeologiche, artistiche, storiche
enogastronomia
aumento numero tratte Piombino/Elba
Parco Nazionale Arcipelago Toscano
alto numero di certificazioni per le aziende turistiche
grandi vini
eventi locali
sport nautici
campo da GOLF
O
W
(Golf/Isola d'Elba)
organizzazione ricettiva e di accoglienza
infrastrutture di collegamento
professionalità nella ricettività turistica
Istituto Alberghiero
prezzi alti dei biglietti traghetti
strutture ricettive qualità medio/basso
forte stagionalità del settore turismo
T
(Golf/Isola d'Elba)
filiera corta
porto turistico
aeroporto dell'Elba
campo golf Acquabona
servizi a terra per la diportistica
target turistico alto
gare GOLF a livello internazionale
sponsorizzazioni da prodotti elbani
"brand/made in (Elba?)"
(Golf/Isola d'Elba)
(Golf/Isola d'Elba)
limitata operatività aeroporto Marina di Campo
stato di sofferenza dell'Elba
offerta turistica
forte concorrenza di altre destinazioni
mancanza di una strategia comune
profonda crisi identitaria e di immagine (oltre che economica)
Infine facendo un’ipotesi della tempistica di realizzo delle azioni principali che
andranno ad interessare l’economia turistica elbana nel suo complesso, si vuol
sottolineare come l’intervento con le nuove buche del campo da GOLF dell’Acquabona
sia in linea con gli altri progetti:
-
Elba Golf Club Acquabona, realizzo e messa in funzione entro l’anno 2017
-
Aeroporto dell’Isola d’Elba, completamento e adeguamento entro l’anno 2016
-
Porto, realizzo ampliamento entro l’anno 2017
Si mette inoltre in evidenza anche che l’uscita dalla crisi di dimensioni globali con
conseguente ripresa economica è prevista a partire dall’anno 2014.
18
ALLEGATO A
IL GOLF IN TOSCANA
19
Secondo
la
fonte
ufficiale
della
Federazione
Golf
Toscana
(http://www.federgolftoscana.it/) in ambito regionale sono attualmente presenti 37
Circoli Toscani di Golf a varia tipologia di percorsi.
Fonte: http://www.federgolftoscana.it/circoli-toscani/
Campi GOLF Toscana
27 buche 18 buche
1
21
9 buche
campi
promozionali
campi
pratica
tot
13
1
1
37
Da sottolineare anche la particolare localizzazione geografica di ogni singolo circolo:
alcuni sono situati vicino alle città d’arte, altri sono in località prossime alla costa, altri
ancora vicini al mare, alcuni sono realizzati in collina, in montagna o vicino a centri
termali. Questa varietà paesaggistica, insieme alla diversificazione dei servizi,
qualifica il turismo golfistico toscano, rendendolo attrattivo dal punto di vista
dell’offerta. La tendenza a favorire la destagionalizzazione dell’offerta sportiva e, di
20
conseguenza, quella di un turismo ad esso connesso è propria di quasi tutte le
strutture golfistiche presenti in regione:
-
Arezzo e provincia, 2 campi da golf aperti tutto l’anno
-
Firenze e provincia, 8 campi da golf aperti tutto l’anno
-
Grosseto e provincia, 8 campi da golf aperti tutto l’anno
-
Livorno e provincia, 2 campi da golf di cui uno aperto tutto l’anno e l’altro da
aprile ad ottobre
-
Lucca e provincia, 4 campi da golf di cui tre aperti tutto l’anno ed uno da aprile
a novembre
-
Massa e provincia, 2 campi da golf aperti tutto l’anno
-
Pisa e provincia, 3 campi da golf aperti tutto l’anno
-
Pistoia e provincia, 3 campi da golf aperti tutto l’anno
-
Prato e provincia, 1 campo da golf aperto tutto l’anno
-
Siena e provincia, 4 campi da golf di cui 3 aperti tutto l’anno ed 1 da febbraio a
dicembre
In ambito regionale esiste Il Consorzio Toscana Golf (http://www.golfing-tuscany.it)
che si è costituito per promuovere lo scenario golfistico toscana nel mondo e
sensibilizzare l'opinione pubblica alla pratica di questo sport. L’esperienza punta
essenzialmente alla commercializzazione del prodotto golf in abbinamento ad altre
risorse turistiche territoriali, ricettive e spesso anche termali utilizzando tre linee
promozionali: il sito web, gli educational per i tour operator e la presenza agli Open
per i golfisti “fai da te”. Pacchetti turistici promossi nelle principali fiere
internazionali e agli Open internazionali di golf, nonché attraverso educational con
giornalisti del settore e work shop con tour operator, oltreché sui siti del consorzio e
dei consorziati. Ad esso sono associati 6 Golf Club.
21
ALLEGATO B
IMPATTO OCCUPAZIONALE DELL’ELBA
GOLF CLUB ACQUABONA
22
L’Isola d’Elba vanta la presenza dei due campi da golf presenti in Provincia di Livorno,
attualmente entrambi a 9 buche ma solamente l’ ”Elba Golf Club Acquabona”
(http://www.elbagolfacquabona.it/)
è
aperto
tutto
l’anno
ed
ha in progetto
l’ampliamento a 18 buche.
Fonte: http://www.federgolftoscana.it/circoli-toscani/
E' un percorso collinare molto panoramico a circa metà strada fra Portoferraio e
Porto Azzurro, in prossimità del bivio di Lacona. Il percorso e' composto da nove
buche con doppie partenze e misura 5.144 metri con un par di 68. Tutto il campo si
snoda tra boschi di lecci, pini marittimi ed eucalipti nel magnifico ambiente naturale
che l'Isola d'Elba offre ai suoi visitatori.
Il Campo e' nato nel 1971 ed è uno dei primi campi costruiti su un isola Italiana e il
terzo sorto in regione Toscana.
Il progetto di ampliamento e riqualificazione del campo da golf ha anche conseguenze
sull’impatto occupazionale. Di seguito vengono riportati i settori di intervento (da
fonte Gruppo FINIM SPA) dell’ambito occupazionale riguardante solo il campo da golf
(in previsione dell’ampliamento a 18 buche).
23
Il settore utilizzato per inquadrare l’appartenenza degli addetti è quello del
commercio (anche se in realtà gli attuali dipendenti sono inquadrati come settore
alberghiero), ma con l’ampliamento sarà utilizzato per tutti il settore impianti sportivi.
SETTORI DI INTERVENTO per il campo a 18 buche (Gruppo FINIM S.P.A.)
Segreteria:
1 segretario, qualifica di quadro (responsabile)
1 assistente, terzo livello
1 segretaria, quarto livello
1 amministrativo part-time (consulente)
1 marshall part-time (giorni di gara, starter controllo gare, consegna scorte)
Bar/ristorante (tavola calda):
2 persone fisse tutto l’anno (1 responsabile)
2 persone stagionali (6 mesi)
2 persone stagionali (3 mesi)
Piscina:
1 bagnino stagionale (4 mesi)
Pro shop (negozio articoli golf, gestione esterna):
1 persona tutto l’anno, quarto livello impiegato
Keddy master:
1 keddy master a tempo pieno, operaio terzo livello
1 aiuto keddy master, operaio quarto livello
Campo (7 tutto l’anno e 1 part-time):
1 green keeper, operaio secondo livello
7 operai, terzo e quarto livello
Imprese esterne:
2 persone a tempo pieno, operai terzo e quarto livello
1 persona part-time 6 mesi, operaio quarto livello
24
Il totale degli occupati sarà uguale a 26 ripartiti in 18 annuali, 2 stagionali a 6 mesi e
3 per gli stagionali sia a 4 che 3 mesi.
Riepilogo per campo a 18 buche
stagionali
impiegati
annuali 6 mesi 4 mesi 3 mesi
segreteria
3
bar/ristorante
2
1
2
2
piscina
1
pro shop
1
keddy master
2
campo
7
1
pulizie
2
1
consulente amministrativo
1
totale
18
2
3
3
Dal confronto con l’attuale situazione (campo a 9 buche) si nota che il numero degli
occupati avrà un incremento pari a 15 unità e di queste ben 11 saranno annuali.
Riepilogo per campo 9 buche (attuale)
stagionali
impiegati
annuali 6 mesi 4 mesi 3 mesi
segreteria
2
bar/ristorante
2
piscina
1
pro shop
keddy master
campo
3
pulizie
1
consulente amministrativo
1
totale
7
1
4
25
ALLEGATO C
UN TESTIMONIAL:
SOPHIE SANDOLO,
UNA PROFESSIONISTA DEL GOLF LOCALE
26
Fonte: http://www.passionegolf.com/sandolo-sophie.html
Nata a Nizza da padre italiano originario di Ponza e da mamma parigina, Sophie
Sandolo ha sempre vissuto tra Nizza e l’Isola d’Elba dove il padre lavora come
albergatore. La passione per il golf nasce all’età di quattordici anni: dopo un esordio da
tennista, inizia a praticare golf quasi per caso nell’Isola d’Elba, presso l’Elba Golf Club
Acquabona. Fino ai vent’anni è stata giocatrice sui campi statunitensi dell’UCLA, dopo
aver accettato la borsa di studio presso l’università californiana come All American.
Dopo la parentesi statunitense, torna in Europa e da dilettante consegue un vero
trionfo nel 1999 conquistando il Womens’ European Amateur Championship. Nel ’96 e
nel ’98 partecipa come rappresentate dell’Italia al World Amateur Team Championship
aggiudicandosi il secondo posto entrambe le volte, mentre nel ’99 vince l’Italian
Stroke Play Championship. Passa al professionismo nel 2000, e nel 2003 già conquista
il secondo posto all’Open de Espana Femenino mentre nel 2005 è suo l’argento del
Catalonia Ladies Masters che le permette di balzare al 15° posto nell’ordine di merito.
La vittoria più prestigiosa arriva però nel 2006: trionfa alla grande durante il Lalla
Meryem Cup, prima che diventasse una tappa del Ladies European Tour. Un grave
problema alla schiena la tiene lontana dai campi dal 2008 al 2009, ma rientra a giocare
in gran forma nel 2010 aggiudicandosi subito ben tre top ten, arrivando
rispettivamente quinta nell’ ABN AMRO Ladies Open d’Olanda e Portugal Ladies Open,
mentre si classifica ottava al Turkish Airlines Ladies Open. Chiude la stagione al 58°
posto della Henderson Money List. Il 2011 la vede partecipare come membro del team
azzurro oltre che a diciannove tornei, concludendo la stagione con il 17° posto all’
UNIQA Ladies Open. Anche il 2012 si rivela una stagione piuttosto proficua e piena di
tornei per Sophie, che parte con la settima posizione conquistata nel Terre Blanche
Ladies Open di Francia per chiudere nona al Tenerife Open de Espana Femenino.
Con il raddoppio del campo golf da 9 a 18 buche, l’ “Elba Golf Club Acquabona”
permetterà l’ingresso dell’Isola
d’Elba
nel circuito dei tornei internazionali
contribuendo così a promuoverla ad un target di clientela che ruota attorno al golf
nazionale ma soprattutto internazionale. La campionessa europea Sophie Sandolo,
legata all’Isola non solo dagli affetti familiari ma anche dal fatto che proprio qua si è
avvicinata allo sport del golf, potrebbe diventare il testimonial del golf per l’Isola
d’Elba.
Il turista legato agli sport outdoor (quale il golf), che li pratica durante tutto l’anno
andando a raggiungere quelle nicchie di mercato che sfruttano anche le stagioni altre
27
dal periodo estivo, è il target a cui una destinazione turistica dovrebbe puntare
affinché si innalzi la qualità dell’offerta stessa.
Opportune azioni di marketing e di comunicazione legate alle locali iniziative e agli
eventi golfistici se unite agli eventuali prodotti di nicchia che portano il nome e il
marchio dell’Elba potrebbero contribuire al rendere ancor più visibile il nome dell’Isola
d’Elba e a rafforzare l’offerta turistica elbana riposizionandola anche a livello
internazionale.
28