Il turismo del golf - Comune di Portoferraio
Transcript
Il turismo del golf - Comune di Portoferraio
PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI PORTOFERRAIO ELBA GOLF CLUB ACQUABONA Il turismo del golf: gli impatti socio economici. Studio di analisi delle opportunità e criticità GIUGNO 2013 1 Studio relativo al progetto di intervento di riqualificazione ed ampliamento del “Elba Golf Club Acquabona” Proprietà: Immobiliare Capo d’Arco SpA Studio: Prof. Nicola Bellini – Dr.ssa Anna Loffredo Istituto di Management – Scuola Superiore Sant’Anna Pisa INDICE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. SINTESI pag. 3 L’evoluzione del mercato turistico Opportunità e criticità in rapporto alla riqualificazione e all’ampliamento dell’ “Elba Golf Club Acquabona” Sport tourism ed economia del turismo del GOLF Segmentazione del turismo golfistico e comportamento del turista del GOLF Perché il turismo golfistico è importante. La valutazione della concorrenza e dei principali impatti Turismo rurale, sostenibilità e GOLF L’economia turistica dell’Isola d’Elba e le interazioni con lo sport del GOLF pag. 5 Approfondimenti tematici ALLEGATO A – “Il GOLF in Toscana” ALLEGATO B – “Impatto occupazionale del GOLF ACQUABONA” ALLEGATO C – “Un testimonial: Sophie Sandolo, una professionista del GOLF locale” pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 12 pag. 13 pag. 19 pag. 22 pag. 26 2 SINTESI Il presente studio si pone l’obiettivo di introdurre alcuni spunti di riflessione oltre che operativi legati all’attività commerciale, di marketing e di comunicazione di principale interesse per l’ “Elba Golf Club Acquabona”, mediante un approccio analitico al mondo turistico del golf. Inoltre, si viene a sottolineare anche come la convergenza di interessi tra parte pubblica e parte privata sia, nelle sue linee generali, evidente e vada ben al di là delle ricadute economiche che tradizionalmente possono essere attribuite a qualsiasi attività economica (da quelle di tipo occupazionale all'acquisto di beni e servizi prodotti localmente). Se da parte privata esiste anche l'intento a valorizzare la riqualificazione del GOLF nel contesto territoriale dell’Isola d’Elba come elemento di integrazione, arricchimento e competitività per il turismo locale, da parte pubblica vi è l'interesse a portare a sistema le risorse e le attività che la parte privata può sviluppare con l’ampliamento del GOLF stesso. E' in questo contesto che devono essere inquadrate le linee che nel presente studio sono state analizzate e che di seguito vengono riassunte in modo schematico: o “Elba Golf Club Acquabona” potrebbe rappresentare forse l’unico caso di destagionalizzazione turistica; o contributo alla promozione di un turismo di qualità; o strategicità degli investimenti in risorse umane anche specializzate; o importanza decisiva di internet nelle sue modalità più aggiornate (social networks); o opportunità derivanti dall'inserimento in circuiti internazionali; o studio del rapporto tra brand “Elba Golf Club dell'Acquabona”, brand del contesto locale - Isola d’Elba - e brand Toscana; o riflessione sulle opportunità di collaborazione con tutte le strutture ricettive (alberghi, agriturismi, campeggi ecc.) e le infrastrutture (porti e aeroporto) locali nonché con gli altri campi golf presenti sulla costa; o riflessione sulla coerenza tra target di mercato, caratteristiche del prodotto (ad esempio, scelta degli ardimenti) e servizi offerti; o importanza di lavorare sulla filiera corta agro-alimentare; o nel rapporto con l’offerta turistica dell’Isola d’Elba, sarà importante garantire ai clienti una percezione di esclusività e di privilegio. 3 In termini di ricadute economiche: o circa il 90% della ricchezza prodotta da un campo da GOLF interessa la zona circostante racchiusa in un raggio di circa 15 km; o l’impatto economico che può avere sul territorio locale riguarda principalmente il settore del turismo che coinvolge gli alloggi, la ristorazione, le attività di intrattenimento, ricreative e culturali, il comparto dell’agroalimentare, l’abbigliamento, l’artigianato e non ultimo i trasporti; o la competitività di un impianto è data dal risultato di una varietà di fattori interni (qualità dell’impianto stesso) e fattori esterni (condizioni di contorno e accessibilità allo stesso, competitività territoriale); o attrazione di nuovi e consistenti flussi turistici (nel caso del campo da GOLF un ampliamento da 9 a 18 buche comporta una apertura anche a livello internazionale); o diversificazione e target di turismo (golfista “higher spending”, molto spesso è un turista anche “di nicchia” che cerca di coniugare il GOLF all’escursionismo lento quale quello naturalistico ed ecologico, all’enogastronomia, al benessere, alla storia e alla cultura); o cura del paesaggio in aree “trascurate”; o effetto “trasformativo” sull’immagine della destinazione; o rafforzamento delle relazioni con le infrastrutture (presenze brevi favorite dalla presenza dei mezzi di trasporto veloci quali gli aerei); o nuove opportunità per le forze lavoro locali. In caso di ampliamento da 9 a 18 buche del campo “GOLF ACQUABONA” si stima di attivare sul territorio una spesa turistica annua con un incremento del 130%, come si evince dalla tabella che segue (per i dettagli si rimanda alla pagina 16). 9 BUCHE attuale 18 BUCHE previsione Δ spesa gg spesa gg spesa partecipanti a gare 2.240 253.120 6.000 678.000 424.880 giocatori esterni 5.000 565.000 12.000 1.356.000 791.000 soci (esclusi gli elbani) 2.850 322.050 5.250 593.250 271.200 € 2.627.250 € 1.487.080 totale € 1.140.170 4 1. L’evoluzione del mercato turistico L'evoluzione del mercato turistico presenta oggi elementi di opportunità, ma anche di complessità del tutto eccezionali, all'indomani di una crisi economica di elevate proporzioni in un contesto ormai fortemente globalizzato. Da una fase di cicli turistici lunghi, semplici ed essenzialmente monotematici, siamo passati a cicli turistici complessi e accelerati che rispecchiano perfettamente il dinamismo del turismo moderno. Esiste certamente una tendenza ancora robusta alla crescita della mobilità turistica, specie internazionale, ma la distribuzione geografica dei flussi può assumere conformazioni assai diverse e non del tutto prevedibili. In altre parole, sono necessari comportamenti e strategie che proattivamente cerchino di intercettare vecchi e nuovi flussi di turismo in modo sostenibile e compatibile con le esigenze di tutela del territorio e quindi anche, in ultima analisi, con il mantenimento di quegli stessi fattori su cui si fonda la sua attrattività turistica. L’effettiva direzione dei flussi può dipendere da fattori del tutto esogeni (dalle calamità naturali agli eventi socio-politici), ma anche da fattori specifici. Nel caso italiano, è stato più volte sottolineato che atteggiamenti passivi, che semplicemente si limitino a sfruttare le "rendite" della risorse naturali, paesaggistiche, storiche ed artistiche di cui la nostra regione abbonda devono essere sostituiti da una capacità di interpretarle e valorizzarle in modo originale e distintivo, oltre che da una maggiore e più professionale attenzione al servizio per il turista. Questo è rilevante soprattutto a fronte della crescente e sempre più agguerrita concorrenza interna ed estera, oltre che per contrastare fenomeni quali la forte stagionalizzazione dei flussi, specie in alcune aree. Un elemento importante di cambiamento oggi deriva dal crescente connubio tra turismo e telematica, che oggi assume aspetti nuovi ed estremamente rilevanti a fronte delle evoluzioni del Web 2.0, a cominciare dai cosiddetti network sociali. Una delle conseguenze dell’arricchimento e dell’innovazione dei flussi informativi è quella di permettere la diversificazione del turismo in una molteplicità, a sua volta estremamente dinamica, di turismi che valorizzano anche comportamenti di tipo nuovo e nuove percezioni del rapporto qualità - prezzo. E’ in questo contesto che il destination marketing è sottoposto ad un’evoluzione importante. Dal punto di vista del territorio, è cruciale la capacità di comunicare un messaggio che combini autenticità e globalità e significati che siano rilevanti per i gruppi sociali da cui deve derivare il flusso turistico, combinando in modo creativo i 5 richiami anche nostalgici al passato ed alla tradizione con quelli alla modernità ed all'innovazione. Tutto ciò è possibile, come ampiamente dimostrato anche dalla letteratura sul tema, a condizione che si realizzi una sintesi tra le strategie individuali ed uno sforzo di collaborazione di tutti gli attori che vi operano, secondo logiche e finalità condivise. A fronte delle considerazioni fatte, il turismo moderno può essere in grado di offrire nuove opportunità di sviluppo economico locale perché capace di svolgere un ruolo supplementare e di contributo alla diversificazione dell’attività economica di un territorio. 2. Opportunità e criticità in rapporto alla riqualificazione e all’ampliamento dell’ “Elba Golf Club Acquabona” A partire dalle osservazioni generali e di scenario poste nel precedente paragrafo e tenendo inoltre conto che la realtà dell’ “Elba Golf Club Acquabona” potrebbe rappresentare forse l’unico caso di destagionalizzazione turistica presente sull’Isola d’Elba contribuendo attivamente alla promozione di un turismo di qualità, vi sono alcune opportunità e criticità in fase progettuale e di gestione che è utile tenere presente: - la strategicità degli investimenti in risorse umane, anche specializzate, ad esempio nella gestione degli spazi ad uso per servizi "strategici", come una club house o un kids’ club; - l'importanza decisiva di internet nelle sue modalità più aggiornate (social networks); - le opportunità derivanti dall'inserimento in circuiti internazionali; - uno studio del rapporto tra brand “Elba Golf Club dell'Acquabona”, brand del contesto locale - Isola d’Elba - e brand Toscana, anche ai fini di sfruttare meglio le opportunità derivanti dalle politiche promozionali della Regione e, dopo la scomparsa delle APT, dei governi locali; - una riflessione sulle opportunità di collaborazione con tutte le strutture ricettive (alberghi, agriturismi, campeggi ecc.) e le infrastrutture (porti e aeroporto) locali nonché con gli altri campi golf presenti sulla costa; 6 - una riflessione sulla coerenza tra target di mercato, caratteristiche del prodotto (ad esempio, scelta degli ardimenti) e servizi offerti; - posta l'importanza di lavorare sulla filiera corta agro-alimentare, resta da riflettere se spingere l'esperienza eno-gastronomica più oltre, curando attività di ristorazione qualificate, eventualmente anche con elaborazioni originali (edizioni esclusive dei prodotti, rielaborazioni gastronomiche non tradizionali etc.); - nel rapporto con l’offerta turistica dell’Isola d’Elba, sarà importante garantire ai clienti una percezione di esclusività e di privilegio (ad esempio, con servizi aggiuntivi e personalizzati, maggiori opportunità, sconti su pacchetti di attività turistiche, agevolazioni con spiagge attrezzate, etc.). 3. Sport tourism ed economia del turismo del GOLF Il “turismo sportivo” è un concetto relativamente nuovo, anche se si fonda su esperienze tutt’altro che recenti. Esso consiste in quell’insieme di attività di viaggio e di fruizione di servizi turistici che vengono realizzati per partecipare o assistere ad eventi ed attività sportive (anche in senso lato quali corsi di formazione, visita a musei dello sport etc.) lontano dalla propria sede di residenza. Dal punto di vista della gestione d’impresa così come da quello delle politiche di sviluppo locale, la questione centrale è quella di rendere operative e di valorizzare economicamente le interrelazioni e le complementarietà tra l’attività sportiva in senso stretto ed il settore del turismo nel suo complesso. Questa stretta relazione oggi rappresenta un fenomeno sempre più in crescita e, anche in Italia, vede ai primi posti proprio la pratica del GOLF. Il binomio GOLF - TURISMO favorisce una destagionalizzazione dell’offerta capace di coinvolgere l’intero indotto turistico locale. La pratica del golf impegna un utente non più di tre ore dopo le quali il tempo libero in genere viene speso andando a ricercare quelle offerte di servizi e di attività che una comunità locale deve saper mettere a disposizione del turista. Pertanto lo sport del GOLF può essere un veicolo efficace per rafforzare e/o riposizionare l’offerta turistica di un territorio proprio perché, in primo luogo, punta ad un target di persone che non si limitano all’esclusiva pratica golfistica. Secondo recenti dati ISTAT, PROTIVITI e FIG, nel mondo ci sono circa 70 milioni di appassionati allo sport del GOLF e 13 milioni di turisti golfisti, 6 milioni di golfisti in 7 Europa di cui 100mila in Italia iscritti alla Federazione Italiana Golf. E’ confermato il fatto che il 25% dei turisti che girano in Europa è condizionato dalla presenza o meno di un impianto da GOLF per la scelta della propria meta turistica. In Italia il mercato del GOLF sta cambiando molto velocemente e sta assumendo quelle connotazioni di business proprie del mercato anglosassone. A favorire questo aspetto ha contribuito anche il fatto che dal 2009 il GOLF è tornato ad essere disciplina olimpica comportando un ritorno alla pratica competitiva capace di innescare meccanismi di richiamo non solo di persone ma anche di tutte quelle attività di contorno che hanno a che vedere con il business sportivo e l’economia ad esso connessa. In termini di ricadute economiche, si stima che circa il 90% della ricchezza prodotta da un campo di GOLF interessa la zona circostante racchiusa in un raggio di circa 15 km e l’impatto economico che può avere sul territorio locale riguarda principalmente il settore del turismo che coinvolge gli alloggi, la ristorazione, le attività di intrattenimento, ricreative e culturali, il comparto dell’agroalimentare, l’abbigliamento, l’artigianato e non ultimo i trasporti. Se poi si va a considerare la spesa media giornaliera di un golfista, che spende all’incirca 74 euro al giorno per l’alloggio, ovvero poco meno di venti euro in più del turista “tout court” in Italia, si genera una spesa media pro-capite di circa 113 euro contro i 66 circa della spesa media dei turisti in Italia (Protiviti, 2011). Inoltre, se il ricavo medio annuo di un campo da GOLF è influenzato dalla dimensione dei percorsi, dal numero di soci, dalle strutture presenti, dai servizi offerti, dalle sponsorizzazioni e dalle particolarità del territorio che ospita il club, si può parlare di competitività di un impianto come il risultato di una varietà di fattori che riguardano sia la qualità dell’impianto stesso, sia le condizioni di contorno e l’accessibilità allo stesso ma anche di competitività territoriale che ospita l’impianto stesso perché giova di tutti quei benefici e ritorni economici (il valore aggiunto) che un campo da GOLF può apportare alle dinamiche economiche dell’area di interesse. 4. Segmentazione del turismo golfistico e comportamento del turista del GOLF Tassiopoulos e Haydam (2008) segmentano il turismo legato alla pratica del GOLF facendo una distinzione legata alla tipologia dei golfisti: 8 - avid golfer: gioca almeno 25 rounds per anno e organizza i propri viaggi in funzione della disponibilità della struttura, con attenzione primaria alla qualità di quest’ultima, così come della accomodation; - business traveller golfers: giocano da 8 a 24 rounds per anno, in genere associando il gioco a viaggi d’affari, convegni etc., con la disponibilità della struttura che contribuisce a determinare la scelta della destinazione; - family golfers: giocano occasionalmente (da 1 a 7 rounds per anno) in occasione di viaggi, senza che questo realmente influisca sulla scelta di destinazione. E’ particolarmente sensibile al prezzo, alle caratteristiche del percorso, alle attività complementari disponibili per il resto della famiglia. A fronte delle tre categorie di golfisti sopra menzionate si rende necessario associare anche il comportamento del turista del GOLF che viene influenzato molto spesso da fattori esterni. In generale il golfista appartiene a fasce sociali a reddito elevato con significativa capacità di spesa; è dimostrata un’elevata correlazione tra i livelli di soddisfazione del golfista e la sua propensione al ritornare; la soddisfazione è legata ad un complesso di fattori relativi alla qualità delle strutture ma anche al contesto, alle condizioni di ospitalità e all’accessibilità. In genere si nota però che gli “high spenders” sono meno fedeli ad una determinata località. 5. Perché il turismo golfistico è importante. La valutazione della concorrenza e dei principali impatti Attualmente quello golfistico è il mercato turistico sportivo più importante infatti si stima che i turisti del GOLF su scala mondiale siano 50 milioni e giochino su circa 32000 impianti. Particolarmente rilevante in Europa è il flusso di giocatori che dai paesi nordici scende al sud nei paesi dell’area mediterranea, prolungando così la stagione estiva. Nell’ambito del turismo sportivo, quello golfistico appare ancora un segmento non saturato, con potenziali importanti di crescita soprattutto se consideriamo il turismo estero. In termini di competitività, i turisti del GOLF sono target di politiche di attrazione da parte di molte località e la competitività di un impianto da GOLF è il risultato di una varietà di fattori che riguardano sia la qualità dell’impianto stesso, sia le condizioni di 9 contorno e di accessibilità. La disponibilità fisica della struttura deve essere considerata come condizione necessaria, ma non sufficiente perché sempre più sono necessarie anche azioni mirate di marketing di destinazione. Tenendo di conto dei principali impatti, in primo luogo è da ribadire che il fatturato del turismo golfistico ha inevitabilmente un suo impatto sull’economia locale come fattore moltiplicatore; secondariamente si parla di impatto sull’immagine e sul riposizionamento del turismo nel luogo di riferimento che oggi dovrebbe guardare sempre più all’internazionale; in terzo luogo la quantità e la qualità delle risorse umane impiegate dovrebbe interessare una fascia di addetti sempre più specializzata; infine non sono da sottovalutare ma da rafforzare e favorire la qualità delle relazioni instaurate o che si devono attivare perché il territorio esca dal naturale localismo, un sistema di relazioni tale da ricongiungere insieme ed amplificare le opportunità dell’offerta turistica. A tal proposito si ritiene utile fare qui un inciso circa le linee della Regione Toscana che, relativamente allo sport del GOLF, punta alla “nascita di un modello toscano”, riportando di seguito un recente articolo tratto dalla rassegna stampa regionale: - dal “Quotidiano Sportivo” del 20.06.2013: “…prospettive del golf in Toscana quale strumento utile per la promozione del territorio, oltre che per l’ampliamento dell’offerta di infrastrutture sportive a servizio della cittadinanza….” … “Tra i primi obiettivi comuni quello di favorire la ricostituzione del Consorzio Toscana Golf sotto l'egida del Comitato Regionale Toscano della FIG e con il supporto delle strutture regionali per la promozione economica del territorio, in modo da favorire l'affermazione della Toscana come «meta golfistica» a livello internazionale. Altro obiettivo è quello di giungere ad una attenta ed innovativa pianificazione urbanistica ed ambientale del settore, che sia capace di svilupparne le potenzialità dal punto di vista promozionale ed economico …. In quest'ottica, meritevoli di attenzione potranno risultare quelle strutture che richiederanno minore impiego di territorio, che recupereranno aree degradate o marginali e che si apriranno ad un'utenza di base più ampia possibile, … , in modo da favorire anche nella nostra regione la crescita del numero dei praticanti locali perseguita da tutte le regioni d'Europa. Con queste premesse, al fine di favorire la creazione di un «Modello toscano » anche per lo sviluppo golfistico del territorio, … “ - dal “Quotidiano Sportivo” del 20.06.2013: “Costruzione dei campi da golf. Risaliti al comitato tecnico. Dalla diretta streaming della giunta Regionale del 17 giugno 2013: con delibera numero 651 della giunta Regionale del 17 giugno 2013 è stato istituito un Comitato Tecnico intersettoriale tra Urbanistica e Ambiente per la definizione delle linee guida per la costruzione dei campi da golf in Toscana dove, su proposta del presidente Enrico Rossi, è stato 10 nominato in qualità di esperto l'architetto Nicola Risaliti, funzionario regionale in forza alla Direzione Generale della Presidenza e membro del Comitato Regionale Toscano di Federgolf”. Nel caso specifico (dell’Isola d’Elba) si può parlare di impatti positivi derivanti da un campo da GOLF se si punta a: - una attrazione di nuovi e consistenti flussi turistici: nel caso del campo da GOLF un ampliamento da 9 a 18 buche comporta una apertura a livello internazionale grazie alla possibilità di organizzare gare non solo limitate ai circuiti regionali e nazionali ma anche a livello internazionale; - effetti di destagionalizzazione: il golfista professionista (e non), ad esempio del nord Europa, trova per tutto l’anno un clima favorevole alla pratica dello sport all’aperto; - diversificazione e target di turismo: il turista definito precedentemente “higher spending”, molto spesso è un turista anche “di nicchia” che cerca di coniugare il GOLF all’escursionismo lento quale quello naturalistico ed ecologico, all’enogastronomia, al benessere, alla storia e alla cultura. La maggiore isola dell’Arcipelago Toscano possiede le caratteristiche e le opportunità perché ciò si possa praticare: le spiagge, la sentieristica per il trekking, le escursioni in mountain bike, le passeggiate a cavallo, le attività sportive legate al mare, la numerosità delle aziende agricole che producono eccellenze ad esempio nel campo del vino, la presenza di un complesso termale, il patrimonio archeologico e la presenza delle Ville Napoleoniche; - cura del paesaggio in aree “trascurate”: molte aree prima ad uso agricolo ed ora abbandonate ritroverebbero un loro utilizzo e porterebbero ad una rinnovata valorizzazione paesaggistica dell’area di interesse; - effetto “trasformativo” sull’immagine della destinazione: grazie ad una ottima comunicazione via web che punti a fidelizzare il golfista nel tempo, l’impatto positivo sull’immagine dell’Isola d’Elba è dato dall’accostamento del richiamo del campo da GOLF con il “brand/made in Elba”; - rafforzamento delle relazioni con le infrastrutture: il golfista che si sposta per partecipare a gare solitamente spende non più di due/tre giorni al massimo 11 nella località di destinazione. Le presenze brevi si rendono possibili solo con la presenza e il potenziamento dei mezzi di trasporto veloci quali gli aerei. Le strutture aeroporto e campo da GOLF si trovano così ad essere tra di loro in una relazione di complementarietà e di funzionalità che non si può scostare dall’innalzamento di qualità e di competitività di un area a destinazione turistica; - nuove opportunità per le forze lavoro locali: un profilo alto dei servizi offerti al turista necessita indubbiamente di un altrettanto alto livello di professionalità. Il raddoppio di un campo da GOLF comporta necessariamente un pari aumento dei dipendenti impiegati nella struttura. Se si considera poi che la risorsa umana impiegata è in prevalenza locale, il sistema lavorativo locale si trova ad avere nuove opportunità di occupazione. Tuttavia non sono da sottovalutare i possibili impatti negativi derivanti da una operazione di nuovo impianto turistico. In particolare si fa riferimento alle quote di spazio occupato se ci troviamo in contesti con scarsità di aree a discapito di altre attività (ad esempio l’agricoltura) e all’utilizzo delle risorse idriche nel caso in cui fossero scarse. Per il caso in esame, entrambi gli aspetti non dovrebbero andare ad impattare negativamente in quanto si tratta da un lato di aree in stato di abbandono e di degrado e dall’altro è prevista la costruzione di un secondo invaso per la raccolta delle acque all’interno dell’area di interesse capace di coprire gran parte del fabbisogno d’acqua e che si andrebbe ad affiancare anche al progetto di un n uovo depuratore localizzato in prossimità del GOLF (oltre ovviamente all’utilizzo di tappeti erbosi più tolleranti alla siccità). 6. Turismo rurale, sostenibilità e GOLF A questo punto è opportuno fare una breve riflessione in tema di turismo sostenibile. Dalla letteratura emerge che il turismo rurale offre un complesso di servizi che possono comprendere l’ospitalità, la ristorazione, le attività sportive (trekking, ippoturismo, mountain bike), il tempo libero e i servizi (birdwatching, pernottamento in edifici rurali, fattorie didattiche, ecc.), finalizzati alla corretta fruizione dei beni naturalistici, ambientali e culturali del territorio rurale (G. Ceccacci, M.V. Susanna, 2008). Secondo L’UNEP (United Nations Environment Programme) i principi di sostenibilità si riferiscono agli aspetti ambientali, economici e socio-culturali dello 12 sviluppo turistico. Un adeguato equilibrio deve essere stabilito tra queste tre dimensioni, per garantirne la sostenibilità a lungo termine. Pertanto il turismo rurale sostenibile dovrebbe fare un uso ottimale delle risorse ambientali che costituiscono un elemento chiave dello sviluppo turistico, mantenendo i processi ecologici e aiutando a conservare il patrimonio naturale e della biodiversità; rispettare l’autenticità socioculturale delle comunità ospitanti, conservandone il patrimonio culturale e i valori tradizionali, per contribuire alla tolleranza interculturale; garantire i benefici economici equamente distribuiti, a tutti gli attori (per esempio: occupazione stabile, opportunità di guadagno per le comunità locali, riduzione della povertà). In questo quadro, il GOLF rientra tra quelle attività ludico-sportive praticate solitamente in aree rurali dove è quindi possibile “vivere la campagna”. La gestione delle strutture golfistiche deve garantire la tutela della natura e dei paesaggi, del patrimonio culturale, il corretto utilizzo delle risorse idriche e dei tappeti erbosi, una adeguata gestione della produzione dei rifiuti e dell'energia puntando sul riciclo e sulle rinnovabili. A queste condizioni perciò si può parlare di sostenibilità del turismo del GOLF. 7. L’economia turistica dell’Isola d’Elba e le interazioni con lo sport del GOLF Per analizzare l’economia del turismo sull’Isola d’Elba si è fatto riferimento a due fonti territoriali ufficiali: una locale (Associazione Albergatori Elbani) ed una provinciale (Osservatorio di Destinazione Turistica). L’Associazione degli Albergatori dell’Isola d’Elba, nella relazione del Novembre 2012, riporta i dati acquisiti tramite un sondaggio sul turismo locale prendendo in considerazione un campione significativo di soggetti. La stagione 2012 (mesi giugnosettembre) ha evidenziato un calo di presenze tra il 12 ed il 15%, un dato allarmante dal momento che solo nel settore alberghiero sono state perse oltre 400.000 presenze negli ultimi 5 anni. Anche il tasso di occupazione è notevolmente sceso da un 30% circa del 2006 a poco meno del 24% del 2012. Tutto questo è confermato anche dai dati 2012 dell’Autorità Portuale sul movimento dei passeggeri calati del 7,18 % da gennaio a settembre dello stesso anno. Di seguito viene riportato un breve ma incisivo passaggio: “Attualmente, i mercati di maggior riferimento per l’Elba come la Germania (che rappresenta il 41% di presenze estere), la Svizzera (20%), l’Olanda (7%) e l’Austria (5%) sono in crescita economica. Se pensiamo poi al bacino di turisti stranieri potenzialmente interessati alla nostra offerta, uno sviluppo 13 sostanzioso di clientela estera non dovrebbe essere difficile. Penso ai mercati dell’est, quello russo in primis, a quello francese (con i prossimi festeggiamenti napoleonici), ma anche al mercato inglese e a quello del nord‐europa. Non meno interessante è quello americano, canadese, brasiliano. … Da questo scenario appare evidente che il trasporto aereo e quello via mare assumono un rilievo importantissimo, direi determinante per il turismo futuro dell’Isola. Occorrono collegamenti aerei diretti su Campo dalle principali destinazioni europee, nonché da Milano, Roma e Pisa come hub”. Di seguito vengono analizzati i dati tratti dagli studi dell’Osservatorio di Destinazione Turistica della Provincia di Livorno relativi agli anni 2011 e 2012. L’Isola d’Elba è stata aggregata alle statistiche delle altre isole dell’Arcipelago Toscano. Tuttavia, essendo l’Elba la più grande, si possono analizzare i dati nel loro complesso come propri del sistema elbano. La consistenza ricettiva per l’anno 2011 conta la presenza di 457 strutture su tutta l’isola, con maggiore concentrazione, sia di quelle alberghiere che delle extralberghiere, nel comune di Capoliveri (tab. 1). L’offerta alberghiera è per lo più di media/bassa qualità (su 196, 83 esercizi alberghieri sono a tre stelle, 23 a cinque e quattro stelle e ben 42 tra le due ed una stella) e la tipologia consiste prevalentemente in case vacanze (130 unità), 48 RTA e 67 unità rappresentano la somma di campeggi e agriturismi. Tab. 1 – Offerta ricettiva per comune (2011) anno 2011 comune es. alberghi Campo nell'Elba 42 Capoliveri 46 Marciana 31 Marciana Marina 13 Porto Azzurro 18 Portoferraio 31 Rio Marina 12 Rio nell'Elba 3 totale 196 Fonte: Provincia di Livorno - OTD es. extralb. 43 92 21 8 29 45 13 10 261 totale 85 138 52 21 47 76 25 13 457 Rispetto all’anno precedente, il 2012 ha visto diminuire il numero degli alberghi a fronte di un aumento delle strutture extralberghiere (tabelle 2 e 3). 14 Tab. 2 – Offerta ricettiva per area provinciale (2011) anno 2011 area es. alberghieri es. extralb. totale Arcipelago 199 265 464 tot. Provincia 371 812 1183 Fonte: Provincia di Livorno – OTD Tab. 3 – Offerta ricettiva per area provinciale (2012) anno 2012 area es. alberghieri es. extralb. totale Arcipelago 197 274 471 tot. Provincia 371 840 1211 Fonte: Provincia di Livorno - OTD Nella tabella 4 è registrato, per l’area dell’Arcipelago, un incremento dell’1,5% sull’offerta ricettiva dall’anno 2011 al 2012, in proporzione maggiore all’incremento avuto nell’intera provincia di Livorno (2,4%). Nel comune di Portoferraio c’è una maggiore presenza dell’extralberghiero (agriturismi, affittacamere, alloggi privati). Tab. 4 – Variazione totale dell’offerta ricettiva (2012/2011) variazione tot. off. ricettiva 2012/2011 area var. ass. var. % Arcipelago 7 1,5 tot. Provincia 28 2,4 Fonte: Provincia di Livorno - OTD Per quanto riguarda i movimenti turistici (confronto 2012-2011), nell’anno 2012 si hanno valori negativi dovuti ad una contrazione sia del numero degli arrivi (-9%) sia delle presenze (-7,5%) dovuta unicamente al mercato nazionale. La domanda straniera al contrario è cresciuta del 5,3% trovando sempre più richiesta per le strutture extralberghiere. Il mercato turistico dell’Arcipelago si va sempre più a modificare rendendo così necessario un riposizionamento dell’offerta turistica. Il periodo preferito dai turisti italiani rimane quello dei mesi di agosto, luglio, giugno e settembre, mentre per gli stranieri giugno, settembre e maggio (in ordine di distribuzione delle presenze). La permanenza media del turista italiano è poco meno di 15 una settimana mentre lo straniero supera i 7 giorni sistemandosi nelle strutture complementari. La presenza e la permanenza di un visitatore in una meta turistica genera un impatto economico locale che riguarda i settori degli alloggi, della ristorazione, delle attività di intrattenimento, ricreative e culturali, dell’agroalimentare, dell’abbigliamento, dei trasporti, dei manufatti ecc. Una semplice stima dell'impatto che l'ampliamento del Campo Golf Acquabona potrebbe avere sull'economia locale in termini economici, ossia di spesa realizzata dagli utenti, è indicata nella tabella 5. Essa è costruita a partire da una stima di spesa media pro-capite al giorno di un golfista di circa 113 euro (Protiviti, 2011) distinguendo tre tipi di utenze: a) partecipanti alle gare, che si ipotizza raddoppino (80 partecipanti medi ad ogni gara contro i 40 attuali), mentre le gare passerebbero dalle attuali 56 a 75; b) giocatori provenienti da altri golf (5000 giornate di gioco/anno attuali contro 12.000 giornate di gioco/anno previsti); c) giocatori soci non elbani (da 190 diventano 350 e si ipotizza che giochino annualmente per 15 giorni). La stima è dunque che la spesa turistica realizzata passi da poco più di 1,10 milioni di euro a circa 2,7 milioni, con un incremento del 130%. Tab. 5 – Spesa turistica annua attivata sul territorio 9 BUCHE attuale 18 BUCHE previsione Δ spesa gg spesa*** gg spesa partecipanti a gare 2.240* 253.120 6.000* 678.000 424.880 giocatori esterni 5.000 565.000 12.000 1.356.000 791.000 2.850** 322.050 5.250** 593.250 271.200 € 2.627.250 € 1.487.080 soci (esclusi gli elbani) totale € 1.140.170 * Fonte: Immobiliare Capo d'Arco S.r.l. - prodotto tra il numero di gare e il numero medio di partecipanti a gara ** Fonte: Immobiliare Capo d'Arco S.r.l. - prodotto tra soci non elbani e numero medio delle giornate *** Fonte: Protiviti, 2011 - 113 euro, spesa media pro-capite al giorno di un golfista 16 Dall’analisi condotta dall’Autorità Portuale di Piombino (anno 2011) i dati relativi al traffico di passeggeri hanno evidenziato per il porto di Piombino un leggero aumento (+2, 45%) da/per l'Isola d'Elba rispetto al 2010. Per quanto riguarda il traffico crocieristico a Portoferraio, si registra un calo dovuto ad una diminuzione del numero degli approdi (66 contro gli 81 del 2010) con un conseguente calo del numero dei passeggeri (19.273) rispetto al 2010 (‐ 21 %). Nel report 2012 “Aeroporto dell’Isola d’Elba” della Regione Toscana si descrive la situazione relativa ai dati consuntivi di traffico registrati nel periodo 2007-2011: ad un calo temporaneo fino al 2010, sia in termini di movimenti che di passeggeri transitati nell’aeroporto dell’Elba, ha fatto seguito una significativa ripresa nel 2011 (movimenti aerei: 4346 nel 2007, 4950 nel 2009, 3297 nel 2010, 3911 nel 2011; passeggeri: 17470 nel 2007, 15433 nel 2009, 12780 nel 2010, 15805 nel 2011). Le ragioni del calo sono da ricondurre alla crisi di mercato generale, ad una temporanea riduzione dell’attività di collegamento con la Svizzera, alla sospensione dei voli sul Nord Italia, alla chiusura dello scalo per lavori sulla pista, alla mancanza di adeguate infrastrutture tecniche e logistiche. La ripresa (+19% per i movimenti e +24% per i passeggeri dal 2010 al 2011) è conseguenza sia della ripresa dei voli nazionali e internazionali sia di quelli privati. Vista l’importanza strategica che un aeroporto ha in funzione di un potenziale incremento del turismo, l’aeroporto dell’Elba è interessato da un piano di sviluppo nell’arco temporale 2012-2016 che prevede (tra gli altri investimenti) il completamento dell’aerostazione e adeguamento dei locali, il prolungamento della pista, l’acquisto di nuove attrezzature di rampa ecc. Gli investimenti sono necessari per poter garantire una infrastruttura minima adeguata ad un certo numero di passeggeri previsti nel 2014 e a garantire collegamenti con gli scali toscani, permettendo anche lo sviluppo di ulteriori collegamenti internazionali diretti e/o indiretti con le principali capitali europee (Londra e Parigi). L’aeroporto dell’Elba diventerà perciò strategicamente importante anche per favorire un nuovo, più numeroso e più veloce flusso turistico che ad oggi deve fare i conti con i tempi lunghi di viaggio per raggiungere l’Isola. L’analisi SWOT che segue ha lo scopo di fare un focus su quelli che sono i punti di forza (Strenghts), di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le 17 minacce (Threats) delle interazioni tra la realtà turistica dell’Isola d’Elba e lo sport del GOLF. S clima ottimo tutto l'anno potenzialità turistico balneari presenza località termale risorse archeologiche, artistiche, storiche enogastronomia aumento numero tratte Piombino/Elba Parco Nazionale Arcipelago Toscano alto numero di certificazioni per le aziende turistiche grandi vini eventi locali sport nautici campo da GOLF O W (Golf/Isola d'Elba) organizzazione ricettiva e di accoglienza infrastrutture di collegamento professionalità nella ricettività turistica Istituto Alberghiero prezzi alti dei biglietti traghetti strutture ricettive qualità medio/basso forte stagionalità del settore turismo T (Golf/Isola d'Elba) filiera corta porto turistico aeroporto dell'Elba campo golf Acquabona servizi a terra per la diportistica target turistico alto gare GOLF a livello internazionale sponsorizzazioni da prodotti elbani "brand/made in (Elba?)" (Golf/Isola d'Elba) (Golf/Isola d'Elba) limitata operatività aeroporto Marina di Campo stato di sofferenza dell'Elba offerta turistica forte concorrenza di altre destinazioni mancanza di una strategia comune profonda crisi identitaria e di immagine (oltre che economica) Infine facendo un’ipotesi della tempistica di realizzo delle azioni principali che andranno ad interessare l’economia turistica elbana nel suo complesso, si vuol sottolineare come l’intervento con le nuove buche del campo da GOLF dell’Acquabona sia in linea con gli altri progetti: - Elba Golf Club Acquabona, realizzo e messa in funzione entro l’anno 2017 - Aeroporto dell’Isola d’Elba, completamento e adeguamento entro l’anno 2016 - Porto, realizzo ampliamento entro l’anno 2017 Si mette inoltre in evidenza anche che l’uscita dalla crisi di dimensioni globali con conseguente ripresa economica è prevista a partire dall’anno 2014. 18 ALLEGATO A IL GOLF IN TOSCANA 19 Secondo la fonte ufficiale della Federazione Golf Toscana (http://www.federgolftoscana.it/) in ambito regionale sono attualmente presenti 37 Circoli Toscani di Golf a varia tipologia di percorsi. Fonte: http://www.federgolftoscana.it/circoli-toscani/ Campi GOLF Toscana 27 buche 18 buche 1 21 9 buche campi promozionali campi pratica tot 13 1 1 37 Da sottolineare anche la particolare localizzazione geografica di ogni singolo circolo: alcuni sono situati vicino alle città d’arte, altri sono in località prossime alla costa, altri ancora vicini al mare, alcuni sono realizzati in collina, in montagna o vicino a centri termali. Questa varietà paesaggistica, insieme alla diversificazione dei servizi, qualifica il turismo golfistico toscano, rendendolo attrattivo dal punto di vista dell’offerta. La tendenza a favorire la destagionalizzazione dell’offerta sportiva e, di 20 conseguenza, quella di un turismo ad esso connesso è propria di quasi tutte le strutture golfistiche presenti in regione: - Arezzo e provincia, 2 campi da golf aperti tutto l’anno - Firenze e provincia, 8 campi da golf aperti tutto l’anno - Grosseto e provincia, 8 campi da golf aperti tutto l’anno - Livorno e provincia, 2 campi da golf di cui uno aperto tutto l’anno e l’altro da aprile ad ottobre - Lucca e provincia, 4 campi da golf di cui tre aperti tutto l’anno ed uno da aprile a novembre - Massa e provincia, 2 campi da golf aperti tutto l’anno - Pisa e provincia, 3 campi da golf aperti tutto l’anno - Pistoia e provincia, 3 campi da golf aperti tutto l’anno - Prato e provincia, 1 campo da golf aperto tutto l’anno - Siena e provincia, 4 campi da golf di cui 3 aperti tutto l’anno ed 1 da febbraio a dicembre In ambito regionale esiste Il Consorzio Toscana Golf (http://www.golfing-tuscany.it) che si è costituito per promuovere lo scenario golfistico toscana nel mondo e sensibilizzare l'opinione pubblica alla pratica di questo sport. L’esperienza punta essenzialmente alla commercializzazione del prodotto golf in abbinamento ad altre risorse turistiche territoriali, ricettive e spesso anche termali utilizzando tre linee promozionali: il sito web, gli educational per i tour operator e la presenza agli Open per i golfisti “fai da te”. Pacchetti turistici promossi nelle principali fiere internazionali e agli Open internazionali di golf, nonché attraverso educational con giornalisti del settore e work shop con tour operator, oltreché sui siti del consorzio e dei consorziati. Ad esso sono associati 6 Golf Club. 21 ALLEGATO B IMPATTO OCCUPAZIONALE DELL’ELBA GOLF CLUB ACQUABONA 22 L’Isola d’Elba vanta la presenza dei due campi da golf presenti in Provincia di Livorno, attualmente entrambi a 9 buche ma solamente l’ ”Elba Golf Club Acquabona” (http://www.elbagolfacquabona.it/) è aperto tutto l’anno ed ha in progetto l’ampliamento a 18 buche. Fonte: http://www.federgolftoscana.it/circoli-toscani/ E' un percorso collinare molto panoramico a circa metà strada fra Portoferraio e Porto Azzurro, in prossimità del bivio di Lacona. Il percorso e' composto da nove buche con doppie partenze e misura 5.144 metri con un par di 68. Tutto il campo si snoda tra boschi di lecci, pini marittimi ed eucalipti nel magnifico ambiente naturale che l'Isola d'Elba offre ai suoi visitatori. Il Campo e' nato nel 1971 ed è uno dei primi campi costruiti su un isola Italiana e il terzo sorto in regione Toscana. Il progetto di ampliamento e riqualificazione del campo da golf ha anche conseguenze sull’impatto occupazionale. Di seguito vengono riportati i settori di intervento (da fonte Gruppo FINIM SPA) dell’ambito occupazionale riguardante solo il campo da golf (in previsione dell’ampliamento a 18 buche). 23 Il settore utilizzato per inquadrare l’appartenenza degli addetti è quello del commercio (anche se in realtà gli attuali dipendenti sono inquadrati come settore alberghiero), ma con l’ampliamento sarà utilizzato per tutti il settore impianti sportivi. SETTORI DI INTERVENTO per il campo a 18 buche (Gruppo FINIM S.P.A.) Segreteria: 1 segretario, qualifica di quadro (responsabile) 1 assistente, terzo livello 1 segretaria, quarto livello 1 amministrativo part-time (consulente) 1 marshall part-time (giorni di gara, starter controllo gare, consegna scorte) Bar/ristorante (tavola calda): 2 persone fisse tutto l’anno (1 responsabile) 2 persone stagionali (6 mesi) 2 persone stagionali (3 mesi) Piscina: 1 bagnino stagionale (4 mesi) Pro shop (negozio articoli golf, gestione esterna): 1 persona tutto l’anno, quarto livello impiegato Keddy master: 1 keddy master a tempo pieno, operaio terzo livello 1 aiuto keddy master, operaio quarto livello Campo (7 tutto l’anno e 1 part-time): 1 green keeper, operaio secondo livello 7 operai, terzo e quarto livello Imprese esterne: 2 persone a tempo pieno, operai terzo e quarto livello 1 persona part-time 6 mesi, operaio quarto livello 24 Il totale degli occupati sarà uguale a 26 ripartiti in 18 annuali, 2 stagionali a 6 mesi e 3 per gli stagionali sia a 4 che 3 mesi. Riepilogo per campo a 18 buche stagionali impiegati annuali 6 mesi 4 mesi 3 mesi segreteria 3 bar/ristorante 2 1 2 2 piscina 1 pro shop 1 keddy master 2 campo 7 1 pulizie 2 1 consulente amministrativo 1 totale 18 2 3 3 Dal confronto con l’attuale situazione (campo a 9 buche) si nota che il numero degli occupati avrà un incremento pari a 15 unità e di queste ben 11 saranno annuali. Riepilogo per campo 9 buche (attuale) stagionali impiegati annuali 6 mesi 4 mesi 3 mesi segreteria 2 bar/ristorante 2 piscina 1 pro shop keddy master campo 3 pulizie 1 consulente amministrativo 1 totale 7 1 4 25 ALLEGATO C UN TESTIMONIAL: SOPHIE SANDOLO, UNA PROFESSIONISTA DEL GOLF LOCALE 26 Fonte: http://www.passionegolf.com/sandolo-sophie.html Nata a Nizza da padre italiano originario di Ponza e da mamma parigina, Sophie Sandolo ha sempre vissuto tra Nizza e l’Isola d’Elba dove il padre lavora come albergatore. La passione per il golf nasce all’età di quattordici anni: dopo un esordio da tennista, inizia a praticare golf quasi per caso nell’Isola d’Elba, presso l’Elba Golf Club Acquabona. Fino ai vent’anni è stata giocatrice sui campi statunitensi dell’UCLA, dopo aver accettato la borsa di studio presso l’università californiana come All American. Dopo la parentesi statunitense, torna in Europa e da dilettante consegue un vero trionfo nel 1999 conquistando il Womens’ European Amateur Championship. Nel ’96 e nel ’98 partecipa come rappresentate dell’Italia al World Amateur Team Championship aggiudicandosi il secondo posto entrambe le volte, mentre nel ’99 vince l’Italian Stroke Play Championship. Passa al professionismo nel 2000, e nel 2003 già conquista il secondo posto all’Open de Espana Femenino mentre nel 2005 è suo l’argento del Catalonia Ladies Masters che le permette di balzare al 15° posto nell’ordine di merito. La vittoria più prestigiosa arriva però nel 2006: trionfa alla grande durante il Lalla Meryem Cup, prima che diventasse una tappa del Ladies European Tour. Un grave problema alla schiena la tiene lontana dai campi dal 2008 al 2009, ma rientra a giocare in gran forma nel 2010 aggiudicandosi subito ben tre top ten, arrivando rispettivamente quinta nell’ ABN AMRO Ladies Open d’Olanda e Portugal Ladies Open, mentre si classifica ottava al Turkish Airlines Ladies Open. Chiude la stagione al 58° posto della Henderson Money List. Il 2011 la vede partecipare come membro del team azzurro oltre che a diciannove tornei, concludendo la stagione con il 17° posto all’ UNIQA Ladies Open. Anche il 2012 si rivela una stagione piuttosto proficua e piena di tornei per Sophie, che parte con la settima posizione conquistata nel Terre Blanche Ladies Open di Francia per chiudere nona al Tenerife Open de Espana Femenino. Con il raddoppio del campo golf da 9 a 18 buche, l’ “Elba Golf Club Acquabona” permetterà l’ingresso dell’Isola d’Elba nel circuito dei tornei internazionali contribuendo così a promuoverla ad un target di clientela che ruota attorno al golf nazionale ma soprattutto internazionale. La campionessa europea Sophie Sandolo, legata all’Isola non solo dagli affetti familiari ma anche dal fatto che proprio qua si è avvicinata allo sport del golf, potrebbe diventare il testimonial del golf per l’Isola d’Elba. Il turista legato agli sport outdoor (quale il golf), che li pratica durante tutto l’anno andando a raggiungere quelle nicchie di mercato che sfruttano anche le stagioni altre 27 dal periodo estivo, è il target a cui una destinazione turistica dovrebbe puntare affinché si innalzi la qualità dell’offerta stessa. Opportune azioni di marketing e di comunicazione legate alle locali iniziative e agli eventi golfistici se unite agli eventuali prodotti di nicchia che portano il nome e il marchio dell’Elba potrebbero contribuire al rendere ancor più visibile il nome dell’Isola d’Elba e a rafforzare l’offerta turistica elbana riposizionandola anche a livello internazionale. 28