OSTELLO MKIWA

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OSTELLO MKIWA
Completamento ostello per 100 ragazze a Mkiwa – regione
Singida - Tanzania
Dal “Diario di bordo” , settembre 32012 - viaggio in Tanzania di Maria Grazia
“14 settembre 2012
Dodoma – Mkiwa. Stessa congregazione ci accoglierà oggi, in luogo diverso, molto
povero. Tra foresta, leoni, iene che ridono la notte, così mi è stato raccontato. Due
progetti già realizzati dal GAV, con contributo della PAT e della RATAA, da
monitorare. Anche questo è un “lavoro” importante dei gruppi di volontariato. A
Damaida un asilo costruito nel 2009, A Mkiwa un ostello la cui inaugurazione avverrà
il 15, domani.
Il luogo è assai desolato, si pensi che Mkiwa nella lingua locale significa
“abbandonato”, ma non dalle Suore Orsoline.
Ci siamo addentrati in un vero deserto africano, nulla intorno ci fa pensare ai luoghi
verdi, ricchi di vegetazione ed acqua come Kisawasawa e Mahenge. Qui è un’altra
Africa. Capanne desolate, non in un agglomerato, ma sparse qui e là. Perlopiù con tetti
di paglia, pareti di tronchi di legno addossati uno all’altro e ricoperti di argilla seccata
al sole. Massi granitici di notevoli dimensioni spuntano dal terreno, formano forme
sinuose, particolari, sembra di intravvedere alcune figure. Mi diverto a scoprirle.
Fotografo, immortalo queste bellezze tra tutto questo deserto sabbioso. Lungo la strada
vediamo donne che chiedono la carità, ma la strada è percorsa soprattutto da camion
che si fermano soltanto quando i problemi alla macchina si fanno sentire. Ne troviamo
parecchi fermi, i camionisti attendono i soccorsi, sotto questo sole cocente, quando
arriveranno? Dal giorno 11 è molto caldo, l’acqua è sempre pronta nella nostra borsa.
E loro, come faranno?
La strada è molto pendente, si sale e si scende, alcuni tratti hanno una pendenza di
almeno il 10 %, molto lunghi, qui se ne contano parecchi di mezzi fermi.
A lato strada vediamo anche persone che scavano con le mani, cercano l’acqua; in
questa terra arida non piove da marzo. Si vedono altri enormi buchi di almeno 2 mt di
diametro lasciati scoperti, evidentemente l’acqua non è stata trovata, Attilio dice che
sono profondi anche alcuni metri.
Ancora case sparse, sembra un territorio lunare, in alcuni tratti non si nota anima viva.
Nemmeno uccelli o animali. Solo alcune carcasse di mucche morte. Com’è diverso
questo Paese!
I sassi granitici continuano finché non arriviamo quasi a Mkiwa, nell’oasi verde della
Congregazione del Sacro Cuore Gesù Agonizzante, le nostre suore orsoline.
Gli alberi a lato della stradina che porta al loro cancello fanno già presagire il verde
che incontreremo all’interno.
Ci accolgono Suor Rita, Suor Incoronata e Suor Maria. Baci, abbracci lunghissimi, non
mi sembra vero di essere qui, finora io ho avuto l’onore di essere l’ospite a Rovereto e
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Folgaria! Altri tre italiani ci vengono a salutare, sono arrivati da Campobasso, gli
amici e parenti di suor Incoronata e Suor Rita arrivano e soggiornano un po’ di tempo
per aiutare, loro rimarranno fino al 4 ottobre, più di un mese.
Molti gli edifici costruiti nel loro sito, la casa di Suor Rita e Suor Incoronata, ancora la
prima casa costruita 20 anni fa. Un prefabbricato arrivato dall’Italia nei container,
fresco in estate, caldo d’inverno. La chiesa delle Suore, la chiesa del Parroco, la casa
delle altre suore, ce ne sono 30 in questa missione, in tutto il Paese tra suore, novizie e
postulanti circa 170; la casa per gli ospiti, un’altra casa con cucina e mensa grande,
atta ad ospitare almeno una cinquantina di persone. …
[segue la descrizione visita all’”Asilo nel Bosco” di Damaida costruito dal GAV nel
2009, non inerente questa relazione finale, quindi riprende come di seguito]
L’ostello delle ragazze che sarà inaugurato domani lo vediamo spuntare dietro una
serie di piante ad alto fusto che danno un refrigerio alla zona. Le prime foto che scatto
sono proprio per l’ostello. Costruito a regola d’arte, anche questa volta Suor Rita si è
spesa molto. Cento ragazze potranno essere ospitate e frequentare così la scuola
secondaria. Già 39 sono ospitate dall’inizio della scuola, altre 5 sono in arrivo nei
prossimi giorni. Le stanze sono grandi, l’arredamento quasi al completo. Le camere già
occupate dalle ragazze presentano un ordine invidiabile, anche questo insegnano le
nostre suore. Le incontriamo nel cortile, si stanno lavando i panni, domani non lo
potranno fare, sarà festa anche per loro! La biblioteca, la sala da studio con 6 ragazze
chine sui libri, la sala della direttrice, la stanza per gli incontri con i genitori. La
cucina, le dispense, la stanza per le valige, il “negozietto”, anche questo importante per
non dover perdere tempo andando nei negozietti che si trovano sulla strada a
comperare cartoleria, calzini, quant’altro possa loro servire.
L’orto, grande, ordinatissimo, non un filo d’erba disturba le varie piante di patate,
bietola, insalata, cavoli, ecc.. Suor Rita spiega che i genitori sono rimasti esterrefatti
nel vederlo, loro non ce l’hanno, niente acqua, niente orto…. E qui in missione l’acqua
c’è, tre pozzi sono stati costruiti negli scorsi anni, uno con un contributo che avevamo
richiesto alla PAT proprio per questo ostello.
L’ora di cena, le suore generalmente non pranzano con gli ospiti, regola!, ma
convinciamo suor Rita ad essere presente, se non mangerà almeno ci guarderà….
L’ora della nanna… notte d’inferno! Anche se Mkiwa ha un’altitudine di 1380 mt, le
zanzare ci mangiano, ed eravamo senza zanzariera. L’operaio non è arrivato a
montarle….
Dormiamo forse due ore, con il lenzuolo sopra la testa, sembra di soffocare, zzzzz,
zzzzzz per tutta la notte!
15 settembre 2012
Mkiwa: oggi giorno di inaugurazione dell’ostello per le ragazze che frequentano la
scuola secondaria a Mkiwa. La situazione precedente era insostenibile, dormivano in
un magazzino alto 5 metri con le finestre sopra i tre metri, senza nessuna areazione, in
condizioni davvero precarie. L’odore entrandovi era travolgente, il vomito e la nausea
prendevano lo stomaco ancor prima di uscire. Ma i genitori volevano con forza che le
loro ragazze potessero frequentare la scuola secondaria, era più importante l’istruzione
dell’igiene. Potevano dormire anche in terra, senza nessun letto, senza lenzuola purché
fossero seguite anche dalle suore orsoline nell’educazione morale e sociale! Quindi la
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richiesta da parte della congregazione di un aiuto, dopo aver consultato i genitori ed il
capo villaggio. Oggi l’ostello sarà quindi inaugurato, la S. Messa ad ore 10,00,
semplice pranzo, e festa sobria. Non sfarzo, non ostentazione della bravura delle suore,
ma espressione di progettualità e volontà e desiderio di migliorare la situazione della
zona, fin dai piccoli gesti, è grande!
La S. Messa viene officiata dal Vescovo di Singida, con la collaborazione di due
sacerdoti [l’uno referente dell’ospedale di Itigi a 25 km di distanza, l’altro che arriva
da Kihonda - Kilimangiaro periferia di Morogoro, dove alcune suore stanno gestendo
un altro “ostello” (si fa per dire!) nella scuola di S. Pio. Situazione che visiterò nei
prossimi giorni anche se non programmata nel nostro itinerario.].
Apertura con i canti delle ragazze più giovani che ballano ancora prima di entrare
nella piccola semplice chiesetta. Canti e balli che continueranno uniti a quelli delle
ragazze più grandi per tutta la cerimonia ed anche durante la successiva benedizione
dell’edificio. Foto e riprese, non un momento non documentato, i ricordi possono
svanire, la tecnologia ci potrà aiutare a ricordare, soprattutto però, a far a capire ai
nostri amici l’importanza di questi progetti. Forse siamo sulla strada giusta,
personalmente sento che anche questo è stato per noi un importante e buon progetto.
Ora sta al progetto educativo sociale e morale delle suore aiutare queste nostre
ragazze.
Il vescovo benedice tutte le stanze, dalla più piccola alla più grande, anche i servizi!
Loda la capacità ideativa, lungimirante e di supervisione di Suor Rita, che con i suoi 83
anni, la dà in barba a molti di noi!!! Brava Rita, lasciati fotografare una volta, anche il
tuo volto è importante per noi, non solo il tuo cuore! Dal tuo viso traspare la tua
grande gioia di vivere, la gioia di fare e lavorare senza mai stancarsi per chi ti sta
accanto, bimbi o anziani che siano. Esempio di bontà e simpatia, esempio di vita
semplice e povera, esempio di vita santa in terra! Ci ringraziano queste suore, tutte. Ci
sentiamo sempre più imbarazzati, cosa abbiamo fatto noi? Chi siamo per ricevere tante
lodi? Sono sempre più imbarazzata, non so dove guardare, mi trovo a disagio. Le feste
ed i complimenti non fanno per me, da sempre. Mi sto emozionando, troppo. Ed ho
bisogno di Roberto che con le sue parole sarebbe sicuramente capace di mettermi
tranquilla.
Prima del pranzo nella sala mensa/ritrovo delle suore entrano molti ospiti. Si attendono
anche i “politici alti”, le massime autorità della Regione, ma nessuno si fa vedere.
Meglio così, le parole a volte storpiano, e Suor Incoronata è felice. Se ci fossero stati
avrebbero fatto di questo progetto un “loro progetto”, come di consuetudine, con tanto
di pompa magna, anche se di fatto loro sono sempre stati inesistenti. Si presentano
invece il capo villaggio, alcune autorità locali, persone semplici, umane e non
“distanti”.
La parola a tutti quanti, non mi siedo tra le autorità, desidero solo documentare e per
fare questo meglio stare in mezzo agli invitati, anche se Suor Incoronata sembra non
condividere. Si siederà in mia rappresentanza Attilio, per mia grande fortuna! Conosce
anche un po’ di kiswaili, lo ringrazio in cuor mio.
Ad ognuno la parola, poche parole semplici, ma ognuno degli invitati è presentato e
parla a nome della sua categoria, perfino Chiampi il nostro autista che ringrazia
rappresentando tutti gli autisti dei vari parroci del Paese. Stento a credere che tutto
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questo avvenga, la parola ad ogni operaio che ha lavorato alla costruzione, mai noi
avremmo solo pensato di dare loro voce. Il progetto è sentito da tutti! Ne segue il
pranzo semplice a base del solito riso e carne, riso pilau, verdure, frutta, tutto buono,
senza esagerazione alcuna. Anche per questo mi piacciono queste suore, niente sfarzo,
la semplicità paga sempre!
Alcune mamme con i bimbi sul dorso entrano, assistono ai canti e balli delle loro figlie.
Mi nasce il desiderio di ringraziare queste ragazze, suor Incoronata e suor Rita sono
felici, ma chiedo espressamente che entrino tutte le ragazze, voglio rivolgermi a loro.
Abbiamo pensato, lavorato per loro aiutando questo progetto ad essere completato,
loro debbono essere le attrici del futuro, accolgono già con entusiasmo gli
insegnamenti delle suore, i loro consigli, anche le loro regole ferree, con ovviamente le
eccezioni per ogni caso. Mi rivolgo loro con la traduzione di Suor Incoronata, faccio
presente che per loro sarò “bibi Maria Grazia”, come per i bambini che abbiamo
incontrato fino ad ora, una bibi adottata, non una bibi adottiva. Ridono, sono felici,
esprimono la loro gioia unita a quelle delle mamme con le loro grida ed il loro verso
simbolo di approvazione. Chiedo loro di ri-tornare ciò che hanno ricevuto, di rimanere
nei loro villaggi quando saranno diventate mastre, dottoresse, ingegnere, ecc., per dare
sviluppo ai loro villaggi, difficile che il sogno della vita nella grande metropoli si
avveri. Meglio non spendere energie per una chimera, rimarrà sempre una chimera, ed
il Paese non ha bisogno di perdere energie vitali. Approvano anche il vescovo ed i
sacerdoti, approva anche il presidente della zona ed il capo villaggio. Mi rivolgo quindi
brevemente ai “politici” presenti, chiedo di aiutare i vari progetti di educazione, di
scolarizzazione. Vorrei dir loro che noi volontari lavoriamo per i loro figli, facciano
per cortesia anche la loro parte, ma ho paura che si indispettiscano, però… accogliete
ed educate queste giovani generazioni che saranno il futuro del Vostro Paese.
Suor Rita concorda, ma non solo lei, in cuor mio spero solo di non averli irritati, arriva
il ringraziamento del presidente della zona e del vescovo che ringraziano ed approvano
verbalmente. Per fortuna non li ho indisposti, la mia diplomazia non esiste e la mia
schiettezza a volte può, lo so, dar fastidio. Non è avvenuto.
Si scaldano ancor più le ragazze quando suor Rita ed io entriamo ballando (si fa per
dire) nel loro corridoio di braccia alzate, le mamme ridono e gridano di gioia.”
Attività realizzate
L’attività che si è sviluppata riguarda il completamento dell’ostello “Raggio di Sole” per
100 ragazze a Mkiwa.
Attività realizzate:
1.
realizzazione degli impianti igienico sanitari,
2.
realizzazione impianto elettrico
3.
fornitura e posa in opera porte interne ed esterne,
4.
intonaci ed imbiancatura
5.
fornitura e posa pavimenti
Grado di raggiungimento degli obiettivi specifici del progetto.
Il raggiungimento degli obiettivi specifici ad oggi è molto positivo:
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la costruzione è stata finita prima del tempo previsto da progetto;
le ospiti sono entrate ancora nel settembre 2012 anziché con l’apertura del nuovo
anno scolastico che è iniziato il 7 gennaio 2013;
ottima l’areazione e la luminosità delle stanze da letto, della stanza adibita a studio
ed a biblioteca. L’intero edificio ha caratteristiche tali per essere considerato un fiore
all’occhiello, esempio per tanti altri istituti similari del Paese;
i genitori delle ragazze, presenti all’inaugurazione, si sono rallegrati di tale opera, la
congregazione ora può dare non solo un alloggio alle giovani ma anche educazione,
controllo, aiuto sanitario e morale,
la Congregazione visto il numero di ragazze che erano già ospitate nel vecchio
magazzino adibito a questo scopo, hanno deciso di arredare le stanze da letto con
letti a castello, anziché letti singoli. Il numero delle beneficiarie dirette è stato quindi
raddoppiato, non più 50 ragazze, ma 100. Questo senza inficiare il grado di salubrità
delle ragazze essendo le stanze molto areate e luminose,
Oltre alle aspettative
Il progetto è andato oltre le aspettative:
- l’aumento del numero delle beneficiarie, come descritto sopra,
- per la tempistica della sua realizzazione con monitoraggio costante e giornaliero del
partner locale,
- per la distribuzione razionale dei locali, studiata già in fase di progettazione
- per il numero dei locali adibiti a funzioni diverse, sia per attività scolastiche sia
per attività sociali di gruppi e di singoli,
- dimensione locali;
- areazione e luminosità stanze;
- per le finiture dell’edificio al di sopra della media del Paese:
- raccolta di acqua piovana;
- pozzo proprio
- cotile ampio vivibile sia per adempiere i compiti di routine (stenditoio,
giardino…), sia per la socialità tra le ragazze e per la possibilità di ospitare
durante le feste i genitori in numero considerevole;
- ampio orto che le ragazze coltivano indipendentemente per gli usi giornalieri,
lodato in primis dai genitori che non posso avere la stessa fortuna di possedere
un pezzo di terra coltivabile.
Oltre agli obiettivi del progetto
1. la fiducia da parte delle autorità locali alla Congregazione che ha fatto in modo che le
personalità, presenti all’inaugurazione, fossero presenti anche in novembre alla consegna
dei diplomini ai bambini dell’ultimo anno degli asili di Mkiwa e Damaida, promettendo
aiuto anche per un progetto educativo e di sviluppo della zona di Damaida (nel deserto
del Tanzania) a 5 km da Mkiwa. Nello specifico la costruzione di una strada a spese del
Governo che porterà da Mkiwa a Damaida, l’autorizzazione da parte del provveditore
agli Studi all’insegnamento nella scuola primaria di Damaida ad alcune suore/insegnanti,
richiesta della costruzione di una scuola elementare nello stesso luogo. Si creerebbe così
a pochi km di distanza un polo scolastico di notevole valore per una zona abbandonata
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da tutte le autorità del governo tanzaniano. A tal riguardo nel febbraio scorso il GAV ha
presentato una microazione per una casa atta ad ospitare le insegnanti dell’asilo di
Damaida (costruito dallo stesso GAV nel 2009).
2. la visibilità, la fiducia e la stima da parte delle stesse autorità locali al Gruppo Autonomo
Volontari, sconosciuto in zona prima dell’inaugurazione. Fiducia e stima che hanno
dimostrato richiedendo loro stessi ancora aiuto e promettendo l’autorizzazione per altri
progetti a Damaida (v. sopra).
FATTORI DI
ECCELLENZA
Aspetti più positivi (previsti o meno) del progetto. Elementi principali che ne hanno favorito il
successo
Aspetti positivi:
a) conclusione della costruzione in anticipo sui tempi previsti,
b) apertura anticipata a settembre dell’ostello per 45 ragazze.
Elementi principali che ne hanno favorito il successo:
1. Elemento principale e fondamentale che ha favorito il successo del progetto è stato senza
dubbio il monitoraggio costante e giornaliero del partner locale, una supervisione che ha
dato tranquillità al GAV per quanto riguarda le caratteristiche costruttive dell’edificio, e
per il controllo economico della spesa sostenuta.
2. La collaborazione tra partner diversi: Congregazione, CARI Verona, Ass. Liber di
Verona, GAV. Facendo rete si è riusciti a portare a termine un progetto che aveva
urgente bisogno di essere terminato, visto l’alloggio che in precedenza ospitava le
ragazze: un magazzino senza nessun tipo di areazione e di igiene. Una rete di
condivisione di intenti e di progettualità, che ha unito partner di diversi luoghi ma con
una comune mission, dal Tanzania passando per Verona fino a Rovereto.
3. Elemento positivo da non sottovalutare è stato anche il plauso e l’accoglimento del
lavoro della Congregazione, del GAV e degli altri partner veronesi all’interno del
territorio di Mkiwa da parte delle autorità locali, realtà cooperanti dapprima sconosciute.
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