Più semplicità. È facile con UniCredit. Relazione
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Più semplicità. È facile con UniCredit. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 Noi persone di UniCredit ci impegniamo a generare valore per i nostri clienti. Siamo una banca leader in Europa e questo significa per noi contribuire allo sviluppo delle comunità in cui viviamo e voler essere uno dei migliori posti di lavoro. Aspiriamo all’eccellenza e vogliamo che la relazione con noi sia facile. Realizzare questi impegni ci permetterà di creare valore sostenibile per i nostri azionisti. Più semplicità. È facile con UniCredit. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 Marco Colacicco, Cliente Private Banking – Italia Il 30 dicembre ho «presentato una proposta commerciale al mio relationship manager di UniCredit Private Banking. Sapevo che, trovandoci a ridosso delle festività natalizie e trattandosi di un finanziamento cospicuo a lungo termine, non avevo molte speranze di ricevere una risposta celere con sole tre settimane di preavviso. Nonostante questo, la prima settimana di gennaio ho consegnato tutta la documentazione, eccetto la relazione edilizia e, in appena due settimane, il 25 gennaio, mi hanno comunicato che UniCredit Private Banking aveva attivato la linea di credito richiesta. Sono rimasto estremamente soddisfatto della tempestività del servizio erogato dalla banca e da quel momento ho deciso di farvi confluire ulteriori asset sotto forma di depositi e fondi.» È facile con UniCredit. Indice Introduzione Cariche sociali e Società di revisione Nota alla Relazione finanziaria semestrale consolidata Relazione intermedia sulla gestione Principali dati del Gruppo Schemi di Bilancio riclassificati Evoluzione trimestrale Confronto secondo trimestre 2010/2009 Risultati per settori di attività Dati storici del Gruppo L’azione UniCredit Risultati del Gruppo Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo Altre informazioni Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione 5 7 8 11 12 14 16 18 19 20 21 22 35 64 72 Bilancio consolidato semestrale abbreviato Schemi di Bilancio consolidato Note illustrative Allegati 75 77 87 229 Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 241 Relazione della Società di revisione ai sensi dell’art. 156 del D.Lgs. del 24 febbraio 1998, n. 58 245 Avvertenze Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali: • linea (-) quando il fenomeno non esiste; • due punti (..) o (n.s.) quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa dell’ordine minimo considerato o risultano comunque non significativi; • n.d. quando il dato non è disponibile. L’eventuale mancata corrispondenza tra i dati esposti nella Relazione finanziaria semestrale consolidata dipende esclusivamente dagli arrotondamenti. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 3 Dace Markeviča Uralchem Trading Sia Cliente Corporate Banking – Lettonia Per qualsiasi esigenza «finanziaria - incluse le operazioni più comuni come i pagamenti - Uralchem Trading può contare sulle soluzioni proposte da UniCredit Bank in quanto vantaggiose e costruttive per entrambe le parti. Il personale della banca è sempre pronto a fornire consulenze utili per avere successo nelle nostre attività, ponendo le basi per un rapporto duraturo e fondato sulla fiducia.» È facile con UniCredit. Introduzione Cariche sociali e Società di revisione Nota alla Relazione finanziaria semestrale consolidata UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 7 8 5 Resoconto intermedio di gestione consolidato Cariche sociali e Società di revisione Consiglio di Amministrazione Dieter Rampl Luigi Castelletti Farhat Omar Bengdara Vincenzo Calandra Buonaura Fabrizio Palenzona Alessandro Profumo Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidenti Amministratore Delegato Giovanni Belluzzi Manfred Bischoff Enrico Tommaso Cucchiani Donato Fontanesi Francesco Giacomin Piero Gnudi Friedrich Kadrnoska Marianna Li Calzi Salvatore Ligresti Luigi Maramotti Antonio Maria Marocco Carlo Pesenti Lucrezia Reichlin Hans-Jürgen Schinzler Theodor Waigel Anthony Wyand Franz Zwickl Consiglieri Lorenzo Lampiano Segretario Collegio Sindacale Maurizio Lauri Cesare Bisoni Vincenzo Nicastro Michele Rutigliano Marco Ventoruzzo Massimo Livatino Paolo Domenico Sfameni KPMG S.p.A. Marina Natale Presidente Sindaci Effettivi Sindaci Supplenti Società di revisione Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari UniCredit S.p.A. Sede Sociale: Roma, via A. Specchi, 16 Direzione Generale: Milano, Piazza Cordusio Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma, codice fiscale e partita IVA n° 00348170101 Iscritta all’Albo delle Banche Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredito Italiano Albo dei Gruppi Bancari cod. 3135.1 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capitale sociale: euro 9.648.790.961,50 interamente versato UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 7 Introduzione Nota alla Relazione finanziaria semestrale consolidata Aspetti generali La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, predisposta in attuazione dell’articolo 154 ter comma 2 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, è redatta secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, in conformità a quanto indicato dallo IAS 34 relativo all’informativa infrannuale, nella versione sintetica prevista dal paragrafo 10, in luogo dell’informativa completa prevista per il Bilancio annuale. Si segnala che la presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, come già indicato nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2009, risulta modificata in considerazione delle indicazioni emerse a seguito del primo aggiornamento della circolare Banca d’Italia n. 262/2005 del 18 novembre 2009, che ha recepito le modifiche nel frattempo intervenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS ed avvicinato maggiormente gli schemi di bilancio bancari a quelli di vigilanza sugli IAS/IFRS armonizzati in sede europea (FINREP). Si veda in proposito la Parte A - Politiche contabili del Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Sul sito web di UniCredit sono inoltre disponibili i comunicati stampa relativi ai fatti di rilievo del periodo, la presentazione effettuata al mercato sui risultati del secondo trimestre e l’informativa al pubblico relativa al III Pilastro di Basilea 2. Come ricordato anche nelle Avvertenze alla Relazione finanziaria semestrale consolidata, l’eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione intermedia sulla gestione, nonché fra quest’ultima e il Bilancio consolidato semestrale, dipendono esclusivamente dagli arrotondamenti. Principi generali di redazione La Relazione finanziaria semestrale consolidata comprende: • la Relazione intermedia sulla gestione nella quale vengono utilizzati schemi di bilancio riclassificati, che comprende, oltre ai commenti sui risultati del periodo ed a quelli sugli altri fatti di rilievo, le ulteriori informazioni richieste dalla CONSOB con comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006 (in particolare i raccordi tra gli schemi riclassificati e quelli obbligatori); • gli schemi di Bilancio consolidato semestrale abbreviato, esposti a confronto con quelli del 2009, in particolare, come previsto dallo IAS 34, lo stato patrimoniale è stato confrontato con i dati al 31 dicembre 2009, mentre il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto ed il rendiconto finanziario sono confrontati con i corrispondenti dati relativi al primo semestre dell’anno precedente; • le Note illustrative, che comprendono, oltre alle informazioni di dettaglio richieste dallo IAS 34, esposte secondo gli schemi 8 adottati in bilancio, le ulteriori informazioni richieste dalla CONSOB e quelle ritenute utili per dare una rappresentazione corretta della situazione aziendale consolidata; • l’Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell’articolo 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni; • la relazione della Società di revisione KPMG S.p.A., nella forma della revisione contabile limitata. Come già evidenziato nel bilancio 2009 si segnala che i risultati trimestrali pubblicati del primo e secondo trimestre 2009 sono stati riclassificati trasferendo i risultati economici di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”. Area di consolidamento Nel corso del primo semestre 2010 non si sono registrate significative variazioni nell’area di consolidamento; comunque i dati sono stati riesposti, ove necessario, su basi omogenee per tenere conto delle variazioni intervenute nell’area stessa, nel perimetro operativo, nonché delle riclassificazioni delle attività in via di dismissione ai sensi dell’IFRS 5. Le variazioni intervenute nell’area di consolidamento si riferiscono a 9 società consolidate integralmente, le quali sono passate da 679 a dicembre 2009 a 688 al giugno 2010, mentre le società consolidate proporzionalmente sono 17, invariate rispetto al dicembre 2009. Le società consolidate al patrimonio netto sono passate dalle 42 di fine dicembre 2009 alle 53 di fine giugno 2010, con un incremento di 11 società. Per ulteriori informazioni si rinvia alle Note illustrative Parte A Politiche contabili - Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Le principali attività riclassificate in base al principio contabile IFRS 5 tra le attività non correnti e i gruppi di attività in via di dismissione, nella situazione patrimoniale al 30 giugno 2010, sono quelle relative alla partecipazione in IRFIS Mediocredito della Sicilia S.p.A. e in UniCredit Suisse Bank SA. Relativamente a quest’ultima, è stato raggiunto un accordo con l’attuale Management di UniCredit Suisse Bank che rileverà le quote detenute da UniCredit Private Banking in UniCredit Suisse Bank, grazie anche al supporto di un investitore locale di grande rilevanza: Banca dello Stato del Cantone Ticino. L’accordo, che è stato firmato il 22 luglio, è soggetto ad autorizzazione da parte di FINMA, prevista per la fine di settembre 2010. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Risultati per settori di attività Il Gruppo UniCredit conferma il modello organizzativo adottato lo scorso anno che ha portato, in particolare, alla costituzione delle tre aree strategiche (Strategic Business Area - SBA): (i) Retail, (ii) Corporate & Investment Banking e Private Banking (CIB&PB), (iii) Global Banking Services (GBS), poste sotto la diretta responsabilità dei rispettivi Deputy CEO. Alle predette SBA fanno capo, in particolare, le Business Unit (“BU”) - con esclusione dell’Asset Management - che prendono il seguito delle precedenti Divisioni. Riportano direttamente all’Amministratore Delegato (CEO) i responsabili dell’Asset Management e del programma di divisionalizzazione dell’area CEE (CEE Divisionalization Program). I risultati per settori di attività vengono peraltro presentati e commentati sulla base della seguente articolazione, correntemente utilizzata nella reportistica direzionale per il controllo dei risultati del Gruppo: Retail, Corporate & Investment Banking, Private Banking, Asset Management e Central & Eastern Europe (dal secondo trimestre 2010 i risultati della Polonia sono rappresentati all’interno delle rispettive Aree di business di riferimento e i conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali variazioni di perimetro). I risultati di conto economico vengono forniti per le macrovoci dello schema riclassificato fino all’utile dell’operatività corrente, tranne per CEE, per cui si fornisce anche il risultato dopo le imposte. Si ricorda, inoltre, che nel primo trimestre 2010 si è registrato il passaggio di alcune società CAIB dal settore di attività CIB a quello CEE. I conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali variazioni di perimetro; in particolare sono stati riclassificati i dati di CEE e CIB anche per il passaggio della società IMB Leasing, avvenuto nel corso del quarto trimestre 2009. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 9 Talgat Baimagambetov, ALSI Cliente Corporate Banking – Kazakhstan a nostra società, sin «dalLprimo giorno, è cliente di ATF Bank. Successivamente, la banca è entrata a far parte di UniCredit Group, ampliando l’offerta internazionale e adottando, nel 2009, un nuovo modello di servizio che per noi vuol dire avere un singolo relationship manager per i prodotti principali della banca. I servizi offerti dalla banca, nella quale già nutriamo piena fiducia, sono in continuo miglioramento e questo è per noi molto importante. Oggi la banca offre tempi di risposta ancor più rapidi.» È facile con UniCredit. Relazione intermedia sulla gestione Principali dati del Gruppo Schemi di Bilancio riclassificati Stato Patrimoniale consolidato Conto Economico consolidato Evoluzione trimestrale Stato Patrimoniale consolidato Conto Economico consolidato Confronto secondo trimestre 2010/2009 Conto Economico riclassificato Risultati per settori di attività Dati storici del Gruppo L’azione UniCredit Risultati del Gruppo Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari Scenario Internazionale Contesto bancario e mercati finanziari Principali risultati e performance del periodo La formazione del risultato di gestione La formazione del risultato di gestione per settori di attività La formazione dell’utile netto Capital and Value Management Principi di creazione di valore e allocazione del capitale Ratio patrimoniali Il patrimonio Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo Retail Corporate & Investment Banking (CIB) Private Banking Asset Management Central Eastern Europe (CEE) Altre informazioni Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie Rafforzamento patrimoniale Il progetto ONE4C Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di Bilancio riclassificato Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo Evoluzione prevedibile della gestione 12 14 14 15 16 16 17 18 18 19 20 21 22 22 22 23 25 26 27 30 33 33 34 34 35 36 44 50 53 56 64 64 67 67 68 72 72 73 Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in milioni di euro. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 11 Relazione intermedia sulla gestione Principali dati del Gruppo (milioni di €) Dati Economici 1° SEMESTRE Margine d'intermediazione1 di cui: - margine di interesse - commissioni nette Costi operativi Risultato di Gestione1 Utile lordo dell'operatività corrente Utile netto di pertinenza del Gruppo 2010 2009 VARIAZIONE 13.299 8.090 4.379 (7.817) 5.482 1.648 669 14.398 9.518 3.735 (7.690) 6.708 1.929 937 - 7,6% - 15,0% + 17,2% + 1,6% - 18,3% - 14,6% - 28,6% 1. I dati pubblicati in occasione del 1° semestre 2009 sono stati modificati dalla riclassifica dei risultati dell’attività di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”. (milioni di €) Dati Patrimoniali CONSISTENZE AL Totale attivo Attività finanziarie di negoziazione Crediti verso Clientela di cui: - crediti deteriorati Passività finanziarie di negoziazione Raccolta da clientela e titoli di cui: - clientela - titoli Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE 954.644 152.100 558.770 34.880 139.487 577.346 390.891 186.454 64.428 928.760 133.894 564.986 31.049 114.045 596.396 381.623 214.773 59.689 + 2,8% + 13,6% - 1,1% + 12,3% + 22,3% - 3,2% + 2,4% - 13,2% + 7,9% 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE 161.857 151.748 9.578 4.527 5.051 165.062 155.000 9.799 4.696 5.103 -3.204 -3.252 -221 -169 -52 I dati sono riferiti agli schemi di Stato Patrimonale e Conto Economico riclassificati. Dati di Struttura DATI AL Numero dipendenti1 Numero dipendenti (pro-quota le società consolidate proporzionalmente) Numero sportelli2 di cui: - Italia - Estero 1. “Full time equivalent”(FTE): personale conteggiato per le ore effettivamente lavorate e/o pagate dall’azienda presso cui presta servizio. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%. 2. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono considerate al 100%. 12 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Indici di Redditività 1° SEMESTRE EPS (€)1 ROE2 Cost/income ratio EVA (milioni di €)3 2010 2009 VARIAZIONE 0,07 2,7% 58,8% (872) 0,11 4,2% 53,4% (653) -0,04 - 1,5 + 5,4 - 219 1. Dato annualizzato. Per il primo semestre 2010 ai fini del calcolo dell’EPS, l’utile netto pari a 669 milioni si è modificato in 592 milioni a seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes. L’utile netto al 30 giugno 2009 pari a 937 milioni si riduce di 48 milioni a seguito degli esborsi relativi al 2009 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes. 2. Dato annualizzato. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto dell’avviamento iscritto nell’attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell’IFRS 3. 3. EVA: Economic Value Added, calcolato come differenza tra NOPAT (risultato netto operativo dopo le tasse) e il costo del capitale. I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo. Indici di Rischiosità DATI AL Crediti in sofferenza netti / crediti verso clientela Crediti deteriorati netti / crediti verso clientela 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE 2,66% 6,24% 2,25% 5,50% 0,42 0,75 DATI AL 30.06.2010 POST AUMENTO DI CAPITALE ANTE AUMENTO DI CAPITALE 58.472 459.047 8,41% 12,74% 58.257 452.388 8,47% 12,88% 54.372 452.388 7,62% 12,02% Patrimonio e Coefficienti di Vigilanza DATI AL 31.12.20091 Patrimonio di vigilanza (milioni di euro) Totale attività ponderate per il rischio (milioni di euro) Core Tier 1 Ratio Patrimonio totale Vigilanza/Totale attività ponderate 1. I dati 2009 Post Aumento di Capitale considerano l’effetto dell’aumento di capitale annunciato il 29 settembre 2009 e concluso il 24 febbraio 2010. Ratings Fitch Ratings Moody's Investors Service Standard & Poor's DEBITO A BREVE DEBITO A MEDIO LUNGO OUTLOOK F-1 P-1 A-1 A Aa3 A NEGATIVO STABILE STABILE UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 13 Relazione intermedia sulla gestione Schemi di Bilancio riclassificati (milioni di €) Stato Patrimoniale consolidato CONSISTENZE AL ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie di negoziazione 30.06.2010 VARIAZIONE 31.12.2009 ASSOLUTA % 7.225 11.987 - 4.762 - 39,7% 152.100 133.894 + 18.206 + 13,6% Crediti verso banche 80.295 78.269 + 2.026 + 2,6% Crediti verso clientela 558.770 564.986 - 6.216 - 1,1% Investimenti finanziari 76.679 64.273 + 12.406 + 19,3% Coperture 17.520 13.786 + 3.734 + 27,1% Attività materiali 12.148 12.089 + 59 + 0,5% Avviamenti 20.808 20.491 + 317 + 1,5% 5.213 5.332 - 119 - 2,2% 12.375 12.577 - 202 - 1,6% 853 622 + 231 + 37,1% Altre attività immateriali Attività fiscali Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività Totale dell'attivo 10.658 10.454 + 204 + 2,0% 954.644 928.760 + 25.884 + 2,8% (milioni di €) CONSISTENZE AL PASSIVO E PATRIMONIO NETTO VARIAZIONE 30.06.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % Debiti verso banche 115.363 106.800 + 8.563 + 8,0% Raccolta da clientela e titoli 577.346 596.396 - 19.050 - 3,2% Passività finanziarie di negoziazione 139.487 114.045 + 25.442 + 22,3% 1.423 1.613 - 190 - 11,7% 16.505 12.679 + 3.826 + 30,2% Passività finanziarie valutate al fair value Coperture Fondi per rischi ed oneri 7.957 7.983 - 26 - 0,3% Passività fiscali 6.229 6.451 - 222 - 3,4% Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione Altre passività Patrimonio di pertinenza di terzi 403 312 + 91 + 29,0% 22.178 19.590 + 2.588 + 13,2% 3.326 3.202 + 124 + 3,9% Patrimonio di pertinenza del Gruppo: 64.428 59.689 + 4.739 + 7,9% - capitale e riserve 63.664 57.671 + 5.993 + 10,4% - riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di cash-flow hedge - utile netto Totale del passivo e del patrimonio netto 14 95 316 - 221 - 69,8% 669 1.702 - 1.033 - 60,7% 954.644 928.760 + 25.884 + 2,8% Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (milioni di €) Conto Economico consolidato 1° SEMESTRE VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % NORMALIZZATA1 7.895 9.360 - 1.465 - 15,7% - 16,5% 195 158 + 37 + 23,4% + 22,4% 8.090 9.518 - 1.428 - 15,0% - 15,8% 4.379 3.735 + 644 + 17,2% + 15,5% Risultato negoziazione, copertura e fair value 618 936 - 318 - 34,0% - 36,6% Saldo altri proventi/oneri 213 209 +4 + 1,9% - 9,1% 5.209 4.880 + 329 + 6,8% + 4,3% MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 13.299 14.398 - 1.099 - 7,6% - 9,0% Spese per il personale (4.653) (4.545) - 108 + 2,4% + 1,7% Altre spese amministrative (2.742) (2.750) +8 - 0,3% - 1,4% 209 211 -2 - 1,0% - 1,3% (631) (606) - 25 + 4,1% + 1,7% (7.817) (7.690) - 127 + 1,6% + 0,7% RISULTATO DI GESTIONE 5.482 6.708 - 1.226 - 18,3% - 20,0% Rettifiche di valore su avviamenti (162) - - 162 n.s. n.s. Accantonamenti per rischi ed oneri (262) (223) - 39 + 17,3% + 16,6% (11) (309) + 298 - 96,4% - 96,4% (3.507) (4.081) + 574 - 14,1% - 14,4% 107 (166) + 273 n.s. n.s. UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE 1.648 1.929 - 281 - 14,6% - 21,0% Imposte sul reddito del periodo (745) (697) - 48 + 6,9% + 4,3% UTILE (PERDITA) DI PERIODO 903 1.232 - 329 - 26,7% - 34,8% (119) (166) + 47 - 28,5% - 33,6% 784 1.066 - 282 - 26,4% - 34,9% (115) (129) + 14 - 10,5% - 10,2% 669 937 - 268 - 28,6% - 38,2% Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine d'interesse Commissioni nette Proventi di intermediazione e diversi Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Costi operativi Oneri di integrazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti Utile di pertinenza di terzi UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA Effetti economici della “Purchase Price Allocation”2 UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO Note: I dati pubblicati in occasione del 1° semestre 2009 sono stati modificati trasferendo i risultati derivanti dall’attività di investimento in fondi di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”. 1. Variazioni a cambi e perimetri costanti. 2. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione Capitalia. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 15 Relazione intermedia sulla gestione Evoluzione trimestrale (milioni di €) Stato Patrimoniale consolidato CONSISTENZE AL ATTIVO Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie di negoziazione 30.06.2010 CONSISTENZE AL 31.03.2010 31.12.2009 30.09.2009 30.06.2009 31.03.2009 7.225 5.796 11.987 6.442 6.514 5.674 152.100 138.495 133.894 145.519 157.122 197.344 Crediti verso banche 80.295 91.862 78.269 97.288 93.088 81.317 Crediti verso clientela 558.770 563.894 564.986 565.457 585.087 600.672 Investimenti finanziari 76.679 70.906 64.273 67.397 63.425 63.011 Coperture 17.520 15.557 13.786 14.442 12.980 13.634 Attività materiali 12.148 12.161 12.089 11.805 12.198 12.014 Avviamenti 20.808 20.815 20.491 20.381 20.412 20.494 5.213 5.288 5.332 5.259 5.351 5.414 12.375 12.949 12.577 12.323 12.034 12.798 853 640 622 590 2.932 2.880 Altre attività immateriali Attività fiscali Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività Totale dell'attivo 10.658 10.505 10.454 10.806 11.569 13.043 954.644 948.867 928.760 957.709 982.712 1.028.294 (milioni di €) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 30.09.2009 30.06.2009 31.03.2009 Debiti verso banche 115.363 112.828 106.800 124.112 142.891 163.524 Raccolta da clientela e titoli 577.346 592.539 596.396 590.103 590.684 577.062 Passività finanziarie di negoziazione 139.487 122.753 114.045 128.669 135.340 169.584 1.423 1.601 1.613 1.647 1.633 1.688 PASSIVO E PATRIMONIO NETTO Passività finanziarie valutate al fair value Coperture 16.505 14.248 12.679 13.268 10.875 12.560 Fondi per rischi ed oneri 7.957 8.010 7.983 8.175 8.142 7.773 Passività fiscali 6.229 7.174 6.451 6.587 6.213 8.846 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione Altre passività Patrimonio di pertinenza di terzi 403 262 312 298 2.544 2.534 22.178 20.712 19.590 22.442 23.513 24.318 3.326 3.452 3.202 3.108 2.984 3.147 Patrimonio di pertinenza del Gruppo: 64.428 65.288 59.689 59.300 57.893 57.258 - capitale e riserve 63.664 64.135 57.671 57.564 57.469 57.506 - riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di cash-flow hedge - utile netto Totale del passivo e del patrimonio netto 16 95 633 316 405 (513) (695) 669 520 1.702 1.331 937 447 954.644 948.867 928.760 957.709 982.712 1.028.294 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (milioni di €) Conto Economico consolidato 2010 2009 2° TRIM 1° TRIM 4° TRIM 3° TRIM 2° TRIM 1° TRIM 3.977 3.917 4.017 3.927 4.710 4.650 135 60 91 63 104 54 4.112 3.978 4.108 3.990 4.814 4.704 2.209 2.169 2.114 1.931 1.889 1.846 58 560 152 715 1.029 (93) 114 99 69 95 104 105 2.381 2.828 2.335 2.741 3.022 1.858 6.493 6.806 6.443 6.731 7.836 6.562 Spese per il personale (2.331) (2.322) (2.277) (2.276) (2.249) (2.296) Altre spese amministrative (1.401) (1.341) (1.321) (1.337) (1.426) (1.324) 108 101 145 107 112 99 (314) (317) (350) (325) (305) (301) (3.939) (3.878) (3.803) (3.831) (3.868) (3.822) RISULTATO DI GESTIONE 2.554 2.928 2.640 2.900 3.968 2.740 Rettifiche di valore su avviamenti (162) - - - - - Accantonamenti per rischi ed oneri (106) (156) (232) (154) (155) (68) (6) (6) 63 (12) (242) (67) (1.716) (1.791) (2.068) (2.164) (2.431) (1.650) 39 68 217 181 (133) (33) 604 1.044 620 751 1.007 922 Imposte sul reddito del periodo (342) (403) (124) (188) (363) (334) UTILE (PERDITA) DI PERIODO 262 641 496 563 644 588 Utile di pertinenza di terzi (56) (63) (63) (103) (90) (76) UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA 206 578 433 460 554 512 Effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 (58) (58) (62) (66) (64) (65) UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 148 520 371 394 490 447 Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine d'interesse Commissioni nette Risultato negoziazione, copertura e fair value Saldo altri proventi/oneri Proventi di intermediazione e diversi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Costi operativi Oneri di integrazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE Note: Come già evidenziato nel Bilancio 2009 si segnala che i risultati trimestrali pubblicati del primo e secondo trimestre 2009 sono stati riclassificati trasferendo i risultati economici derivanti da investimenti in fondi di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”. 1. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione Capitalia. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 17 Relazione intermedia sulla gestione Confronto secondo trimestre 2010/2009 (milioni di €) Conto Economico riclassificato 2° TRIMESTRE VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % NORMALIZZATA1 3.977 4.710 - 733 - 15,6% - 16,6% 135 104 + 31 + 29,5% + 25,7% 4.112 4.814 - 702 - 14,6% - 15,4% 2.209 1.889 + 320 + 17,0% + 15,6% 58 1.029 - 971 - 94,4% - 94,3% 114 104 + 10 + 9,7% - 1,4% 2.381 3.022 - 641 - 21,2% - 22,8% 6.493 7.836 - 1.343 - 17,1% - 18,3% Spese per il personale (2.331) (2.249) - 82 + 3,7% + 3,5% Altre spese amministrative (1.401) (1.426) + 25 - 1,7% - 2,2% 108 112 -4 - 3,8% - 4,6% (314) (305) -9 + 3,0% + 0,5% (3.939) (3.868) - 71 + 1,8% + 1,4% RISULTATO DI GESTIONE 2.554 3.968 - 1.414 - 35,6% - 37,2% Rettifiche di valore su avviamenti (162) - - 162 n.s. n.s. Accantonamenti per rischi ed oneri (106) (155) + 49 - 31,8% - 32,8% (6) (242) + 236 - 97,7% - 97,7% (1.716) (2.431) + 715 - 29,4% - 29,7% 39 (133) + 172 n.s. n.s. 604 1.007 - 403 - 40,0% - 46,3% Imposte sul reddito del periodo (342) (363) + 21 - 5,8% - 8,0% UTILE (PERDITA) DI PERIODO 262 644 - 382 - 59,4% - 66,7% Utile di pertinenza di terzi (56) (90) + 34 - 38,0% - 40,4% UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA 206 554 - 348 - 62,8% - 70,8% Effetti economici della “Purchase Price Allocation”2 (58) (64) +6 - 10,1% - 10,0% UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 148 490 - 342 - 69,7% - 78,3% Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine d'interesse Commissioni nette Risultato negoziazione, copertura e fair value Saldo altri proventi/oneri Proventi di intermediazione e diversi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Costi operativi Oneri di integrazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE Note: I dati del secondo trimestre 2009 pubblicati in occasione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2009 si sono modificati per effetto della riclassifica dei risultati dell’attività di investimento in fondi di private equity da “Risultato di negoziazione, copertura e fair value” a “Profitti netti da investimenti”. 1. Variazione a cambi e perimetro costanti. 2. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione Capitalia. 18 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Risultati per settori di attività (milioni di €) Dati di sintesi per settori di attività CAPOGRUPPO E ALTRE SOCIETÀ (INCLUSO ELISIONI E RETTIFICHE) TOTALE CONSOLIDATO RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT CENTRAL EASTERN EUROPE (CEE) 5.085 5.747 5.209 5.523 420 462 411 344 2.218 2.396 (44) (75) 13.299 14.398 (3.803) (3.924) (1.804) (1.740) (286) (282) (242) (226) (1.039) (956) (643) (562) (7.817) (7.690) 1.282 1.823 3.404 3.783 135 181 169 118 1.179 1.440 (687) (637) 5.482 6.708 296 670 1.637 1.223 129 168 167 123 489 720 (1.070) (976) 1.648 1.929 Dati Patrimoniali CREDITI VERSO CLIENTELA al 30 giugno 2010 al 31 dicembre 2009 173.840 175.029 293.028 294.980 7.360 7.396 16 - 63.170 58.084 21.355 29.497 558.770 564.986 RACCOLTA DIRETTA CLIENTELA E TITOLI al 30 giugno 2010 al 31 dicembre 2009 239.874 245.208 172.047 149.943 24.645 28.698 - 53.941 50.572 86.839 121.975 577.346 596.396 75.237 75.014 266.760 265.756 4.912 4.729 1.968 1.772 76.231 69.613 33.939 35.436 459.047 452.320 EVA 1° semestre 2010 1° semestre 2009 (153) 182 108 85 67 101 106 68 (29) 220 (971) (1.308) (872) (653) Cost/income ratio 1° semestre 2010 1° semestre 2009 74,8% 68,3% 34,6% 31,5% 68,0% 60,9% 58,9% 65,7% 46,8% 39,9% n.s. n.s. 58,8% 53,4% Numero Dipendenti1 al 30 giugno 2010 al 31 dicembre 2009 62.595 63.827 15.841 16.320 3.062 3.112 1.913 1.962 51.736 52.388 26.711 27.453 161.857 165.062 Dati Economici MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° semestre 2010 1° semestre 2009 COSTI OPERATIVI 1° semestre 2010 1° semestre 2009 RISULTATO DI GESTIONE 1° semestre 2010 1° semestre 2009 UTILE LORDO OPERATIVITÀ CORRENTE 1° semestre 2010 1° semestre 2009 RWA TOTALI al 30 giugno 2010 al 31 dicembre 2009 Note: I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo EVA. 1. “Full time equivalent”. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 19 Relazione intermedia sulla gestione Dati storici del Gruppo UniCredit (già UniCredito Italiano S.p.A.) e l’omonimo gruppo di società alla stessa facente capo nascono dalla integrazione, realizzata nell’ottobre 1998, tra l’allora Credito Italiano S.p.A., fondato nel 1870 con il nome di Banca di Genova, e UniCredito S.p.A., holding che deteneva le partecipazioni di controllo in Banca CRT, CRV e Cassamarca. In virtù di tale integrazione, il gruppo Credito Italiano ed il gruppo UniCredito hanno messo in comune la forza dei rispettivi prodotti e la complementarietà della copertura geografica allo scopo di competere più efficacemente sui mercati dei servizi bancari e finanziari sia in Italia che in Europa, dando così vita al Gruppo UniCredit. Fin dalla sua creazione, il Gruppo ha continuato ad espandersi in Italia e nei Paesi dell’Europa dell’Est, sia tramite acquisizioni, sia attraverso la crescita organica, consolidando il proprio ruolo anche in settori di rilevante significatività al di fuori dell’Europa, quali il settore dell’asset management negli Stati Uniti d’America. Tale espansione è stata recentemente caratterizzata, in modo particolare: • dall’integrazione con il gruppo HVB, realizzata attraverso un’offerta pubblica di scambio promossa da UniCredit in data 26 agosto 2005 per assumere il controllo di HVB e delle società facenti capo alla stessa. A seguito di tale offerta, perfezionata nel corso del 2005, UniCredit ha infatti acquisito una quota pari al 93,93% del capitale sociale di HVB (la partecipazione è ora al 100%, in seguito all’acquisto concluso il 15 settembre 2008 delle quote di minoranza - c.d. “squeeze out” - come previsto dalla normativa tedesca); • dall’integrazione con il gruppo Capitalia, realizzata mediante fusione per incorporazione di Capitalia in UniCredit, divenuta efficace a far data dal 1° ottobre 2007. Dati storici del Gruppo 2000 - 2010 IAS/IFRS 1° SEM 2010 Conto Economico (milioni di €) Margine di intermediazione Margine di interesse Proventi di intermediazione e diversi Costi operativi Risultato di gestione Utile lordo dell'operatività corrente Utile (perdita) del periodo Utile netto di pertinenza del Gruppo Stato Patrimoniale (milioni di €) Totale attivo Crediti verso clientela di cui: sofferenze Raccolta da clientela e titoli Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo Indici di redditività (%) ROE1 Risultato di gestione/totale attivo1 Cost/income ratio DL 87/92 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2004 2003 2002 2001 2000 13.299 8.090 5.209 (7.817) 5.482 1.648 903 669 27.572 17.616 9.956 (15.324) 12.248 3.300 2.291 1.702 26.866 19.385 7.481 (16.692) 10.174 5.458 4.831 4.012 25.893 14.843 11.050 (14.081) 11.812 9.355 6.678 5.961 23.464 12.860 10.604 (13.258) 10.206 8.210 6.128 5.448 11.024 5.645 5.379 (6.045) 4.979 4.068 2.731 2.470 10.203 5.156 5.047 (5.701) 4.502 3.238 2.239 2.069 10.375 5.200 5.175 (5.941) 4.434 2.988 2.300 2.131 10.465 5.088 5.377 (5.703) 4.762 3.257 2.090 1.961 10.099 5.127 4.972 (5.483) 4.616 2.924 1.962 1.801 9.989 5.049 4.940 (5.263) 4.726 3.212 1.954 1.454 9.318 4.747 4.571 (4.752) 4.566 3.185 1.858 1.395 954.644 558.770 14.873 577.346 64.428 928.760 564.986 12.692 596.396 59.689 1.045.612 612.480 10.464 591.290 54.999 1.021.758 574.206 9.932 630.533 57.724 2,7 1,15 58,8 3,8 1,32 55,6 9,5 0,97 62,1 15,6 1,16 54,4 823.284 787.284 260.909 265.855 238.256 213.349 208.388 202.656 441.320 425.277 139.723 144.438 126.709 113.824 117.622 115.157 6.812 6.861 2.621 2.621 2.373 2.104 1.822 2.005 495.255 462.226 155.079 156.923 135.274 126.745 127.320 118.006 38.468 35.199 14.373 14.036 13.013 12.261 9.535 8.644 16,7 1,24 56,5 15,6 0,63 54,8 15,7 1,73 55,9 17,9 1,67 57,3 17,7 2 54,5 17,2 2,16 54,3 18 2,27 52,7 19,2 2,25 51 1. Dati annualizzati. Totale attivo (miliardi `) 1.200 1.022 1.046 1.000 800 787 823 2005 2006 929 955 2009 1° SEM. 2010 600 400 200 203 208 213 238 266 261 2000 2001 2002 DL 87/92 2003 2004 2004 0 20 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 2007 IAS/IFRS 2008 L’azione UniCredit Informazioni sul titolo azionario 1° SEM 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 2002 2001 2,336 1,563 2,000 1,838 2,769 0,634 1,902 2,358 5,697 1,539 3,768 1,728 7,646 5,131 6,541 5,659 6,727 5,564 6,161 6,654 5,864 4,082 4,596 5,819 4,421 3,805 4,083 4,225 4,425 3,144 3,959 4,303 5,255 3,173 4,273 3,808 5,865 3,202 4,830 4,494 16.779,7 13.368,1 13.278,4 10.351,3 10.303,6 18.329,5 13.372,7 13.195,3 10.357,9 10.342,3 24,2 21,7 21,7 21,7 21,7 15.810,8 13.204,6 11.071,6 10.345,2 6.730,3 6.249,7 6.338,0 21,7 6.303,6 6.316,3 6.316,3 21,7 - 6.296,1 6.296,1 21,7 - 5.046,4 5.131,1 21,7 - 1.282 0,205 0,220 1.080 0,171 0,186 995 0,158 0,173 724 0,141 0,156 Prezzo ufficiale azione ordinaria (€) - massimo - minimo - medio - fine periodo Numero azioni (milioni di €) - in circolazione a fine periodo1 - con diritto godimento del dividendo di cui: azioni di risparmio - medio1 Dividendo - complessivo (milioni di €) - unitario per azione ordinaria - unitario per azione di risparmio 19.297,6 17.935,6 550 0,030 0,045 (*) (*) (*) 3.431 0,260 0,275 2.486 0,240 0,255 2.276 0,220 0,235 1. Il numero di azioni è al netto delle azioni proprie. (*) Il dividendo relativo all’esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione di risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di capitale gratuito. Indici di borsa IAS/IFRS Patrimonio netto (milioni di €) Utile netto (milioni di €) Patrimonio netto per azione (€) Price/ Book value Earnings per share (€)2 Payout ratio (%) Dividendo azione ordinaria/ prezzo medio (%) DL. 87/92 1° SEM 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2004 2003 2002 2001 64.428 669 3,34 0,55 0,07 59.689 1.702 3,56 0,66 0,10 32,3 54.999 4.012 4,11 0,42 0,30 (*) 57.690 5.901 4,34 1,30 0,53 58,1 38.468 5.448 3,72 1,79 0,53 45,6 35.199 2.470 3,42 1,70 0,37 92,1 14.373 2.069 2,30 1,84 0,33 14.036 2.131 2,21 1,91 0,34 60,2 13.013 1.961 2,06 2,09 0,31 55,1 12.261 1.801 1,95 1,96 0,29 55,2 9.535 1.454 1,89 2,38 0,28 49,8 1,58 (*) 3,97 3,90 4,79 5,02 4,32 3,70 2,92 (*) Il dividendo relativo all’esercizio 2008 è stato assegnato per cassa nella misura di 0,025 euro per ogni azione di risparmio (per complessivi 0,5 milioni) e mediante attribuzione di nuove azioni con un aumento di capitale gratuito. Il dato relativo all’EPS del 2008, pubblicato in occasione della relazione consolidata al 31 dicembre 2008, pari a 0,30 euro, si è modificato in 0,26 euro per l’incremento del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito (IAS 33 § 28). A seguito degli esborsi addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes, ai fini del calcolo dell’EPS l’utile netto di esercizio pari a 1.702 milioni si è modificato in 1.571 milioni, l’utile netto di periodo 2010 pari a 669 milioni si è modificato in 592 milioni. 2. Dati annualizzati. Utile per azione (`) 0,60 0,53 0,53 0,50 0,40 0,30 0,28 0,29 0,31 0,34 0,33 0,37 0,30 0,20 0,10 0,10 0,07 0,00 2001 2002 2003 DL 87/92 2004 2004 2005 2006 2007 IAS/IFRS 2008 2009 1° SEM. 20102 2. Dato annualizzato. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 21 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari Scenario Internazionale USA/Eurozona La prima metà del 2010 è stata caratterizzata da una forte turbolenza sui mercati finanziari, a causa dell’intensificarsi di tensioni sul debito sovrano di alcuni Paesi dell’area euro, in modo particolare della Grecia. Tuttavia, ciò non ha impedito che si consolidassero i segnali di ripresa economica a livello globale: diverse economie emergenti stanno infatti beneficiando dell’entrata nella crisi finanziaria del 2007-2009 con bilanci più solidi, sia nel settore pubblico che in quello privato. La sostenibilità della ripresa presenta invece maggiori incertezze in molte economie avanzate, nonostante il forte contributo derivante dalla domanda estera e da una politica monetaria ancora in territorio fortemente espansivo. Infatti, a fronte del debito pubblico accumulato durante la recessione, molti governi stanno preparando politiche di rientro che necessariamente implicheranno una stance fiscale più restrittiva nei prossimi anni. economia di Eurozona a registrare una diminuzione), mentre la Spagna è il Paese dove la disoccupazione è aumentata in modo più consistente, arrivando a sfiorare il 20% (19,9% a maggio). L’alta disoccupazione unita ad una moderata inflazione ha portato in Eurozona ad una dinamica di stabilità dei consumi privati che sono rimasti su livelli molto simili dal 2009 ad oggi, registrando una variazione di -0,1% t/t nei primi tre mesi del 2010. Negli Stati Uniti, il tasso di disoccupazione a giugno è stato del 9,5%, in discesa rispetto ai due mesi precedenti. Il sostegno fornito dalla domanda estera ha portato ad un miglioramento della produzione industriale che in Eurozona è cresciuta dello 0,9% m/m sia in aprile che in maggio. Indicazioni confortanti provengono anche da alcuni indicatori più prospettici come le indagini di fiducia condotte presso le imprese: il PMI manifatturiero a giugno si è assestato a 55,6, in leggera discesa dopo il picco di aprile (57,6); lo stesso dicasi per la componente relativa agli ordini dall’estero, pari a 56,6 in giugno, in leggera discesa rispetto ai dati precedenti. Nonostante le recenti diminuzioni, la lettura di tali dati rimane positiva, visto che, posizionandosi ben al di sopra della soglia di 50, sono coerenti con una fase espansiva dell’economia. La situazione negli Stati Uniti è molto simile, con l’ISM manifatturiero che è sceso a 56,2 a giugno dopo il picco di aprile (60,4). Il tasso di inflazione (indice HICP) a giugno in Eurozona si è attestato all’1,4% scendendo di 0,2 punti percentuali rispetto al dato del mese precedente grazie alla diminuzione dei prezzi dell’energia. L’inflazione sugli alimenti è uscita, per la prima volta in un anno, dal territorio negativo, attestandosi allo 0,2% a/a. Come detto, sui mercati finanziari, i primi sei mesi del 2010 sono stati caratterizzati dall’intensificarsi delle tensioni sul debito sovrano di alcuni Paesi dell’area euro. In particolare, la situazione della Grecia, caratterizzata da un deficit/PIL prossimo al 13%, ha portato gli investitori a richiedere premi sul debito pubblico greco sempre crescenti, facendo salire la pressione anche su altri Paesi dell’area euro (Spagna, Portogallo e, in parte, Italia). Di fronte alla possibilità che la Grecia non riuscisse a far fronte alle proprie obbligazioni, l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale hanno varato un piano di aiuti pari a 110 miliardi di euro in tre anni, sottoposto alla condizione che il governo greco mettesse in atto una serie di misure dal lato fiscale per riportare la dinamica del debito pubblico su un sentiero più sostenibile nei prossimi anni. Tuttavia, di fronte a tensioni crescenti che iniziavano a riguardare la stessa esistenza dell’area euro, a inizio maggio sono state varate delle misure senza precedenti: l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale hanno creato un fondo di 750 miliardi di euro per far fronte a difficoltà dei bilanci pubblici dei Paesi membri. Inoltre la Banca Centrale Europea (BCE) si è impegnata a comprare le obbligazioni governative e a continuare a fornire liquidità in maniera illimitata al sistema bancario a tassi fissi. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve continua a mantenere al minimo storico, tra 0 e 0,25%, il tasso sui Fed Funds, in modo da favorire ulteriormente la ripresa economica e il miglioramento graduale del mercato del lavoro. A fronte delle tensioni sul mercato del debito sovrano, la moneta unica europea ha visto un progressivo indebolimento, che l’ha portata a 1,18 contro il dollaro USA intorno alla metà di maggio per poi recuperare e tornare in area 1,23 a fine giugno. La recessione globale si è tradotta ovunque in un mercato del lavoro caratterizzato da un aumento del tasso di disoccupazione. Nell’area euro a maggio, per il terzo mese consecutivo, il tasso è stato pari al 10%, un valore mai toccato negli anni precedenti la crisi. Tuttavia, il dato aggregato racchiude situazioni molto differenti tra loro: l’Italia a maggio ha registrato un tasso di disoccupazione del 8,7%, la Germania del 7,7% (l’unica La situazione critica della Grecia ha portato una maggiore attenzione a livello internazionale sui bilanci dei diversi Stati e molti di questi hanno deciso di adottare delle politiche volte a ridurre l’entità del deficit e del debito in rapporto al PIL. L’Italia, ad esempio, ha approvato una correzione di bilancio dell’entità di 24 miliardi di euro che prevede di riportare il rapporto tra deficit pubblico e PIL al di sotto della soglia del 3% nel 2012. Nel primo trimestre dell’anno, la crescita in area euro è stata solo moderata (+0,2% t/t), ma ciò è stato in gran parte dovuto alle avverse condizioni metereologiche in gran parte dell’Europea Settentrionale, che hanno pesato sull’attività nel settore industriale e delle costruzioni. Grazie a condizioni meteo più favorevoli, l’Italia è riuscita mettere a segno un aumento dello 0,4% t/t, grazie anche al forte contributo delle esportazioni, che sono cresciute del 5,3% t/t, il dato più alto dal 2000. Negli Stati Uniti la ripresa è stata più marcata con un tasso di crescita del PIL del 2,7% su base annualizzata (circa 0,6-0,7% su base trimestrale). 22 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Contesto bancario e mercati finanziari Nel primo semestre del 2010, la dinamica dei prestiti bancari al settore privato nei principali paesi dell’area euro ha mostrato qualche segnale di distensione, in coerenza con il progressivo recupero dell’attività economica. In generale, i prestiti alle imprese, dopo la forte debolezza evidenziata proprio all’inizio di questo anno, hanno proseguito su un trend di recupero, sebbene si mostrino ancora in contrazione. Questo andamento è in linea con la tendenza delle imprese a fare ricorso all’autofinanziamento nella fase iniziale di ripresa dell’attività. Per contro, i prestiti alle famiglie hanno mostrato una buona accelerazione nel loro trend di crescita, trainati soprattutto dall’aumento dei prestiti per acquisto abitazione, mentre l’espansione del credito al consumo si conferma ancora contenuta. Nel complesso, nei primi cinque mesi del 2010 la crescita dei prestiti bancari al settore privato si è mostrata in miglioramento in tutti e tre i paesi di riferimento per il Gruppo, con la Germania che sembra evidenziare la maggiore debolezza. In questo paese, i prestiti bancari al settore privato si sono contratti ancora dello 0,7% a/a in maggio (ultimo dato disponibile, secondo le statistiche mensili della BCE), in lieve recupero dal -1,6% a/a registrato a fine del 2009. A pesare sulla dinamica del credito bancario in Germania, una contrazione ancora sostenuta dei prestiti alle imprese (-3,6% a/a a maggio, da -4,8% a/a a dicembre 2009), con le imprese industriali, soprattutto le medio-grandi e maggiormente orientate alle esportazioni, che sono risultate particolarmente colpite dagli effetti della recessione economica. La debolezza dei prestiti alle imprese in Germania ha potuto solo in parte essere compensata del recupero dei prestiti alle famiglie, che in questo paese continuano ad evidenziare tassi di espansione molto contenuti, con i prestiti per acquisto abitazione in aumento di solo lo 0,5% a/a. Per contro, in Italia, i prestiti al settore privato hanno registrato a maggio del 2010 una crescita, su base annua, del 2,5%, in buon recupero dal minimo dello 0,1% a/a toccato ad ottobre dello scorso anno. La positiva evoluzione del credito bancario in Italia è sostenuta in particolare dalla netta ripresa dei prestiti alle famiglie, grazie soprattutto ad una buona espansione dei mutui ipotecari, in crescita a maggio dell’8,5% a/a. La maggiore predisposizione delle famiglie italiane all’investimento immobiliare, in un generale contesto di basso costo del finanziamento, sta trainando la migliore performance dei prestiti per acquisto abitazione in Italia rispetto ai principali paesi dell’area euro (+3,1% a/a a maggio la crescita dei mutui relativa all’intera area). I prestiti alle imprese in Italia si sono mostrati a maggio ancora in contrazione dell’1,5% a/a, seppure evidenziando un chiaro trend di recupero dai minimi registrati a gennaio di quest’anno (-3,1% a/a). Infine, in Austria i prestiti alle famiglie ed alle società non finanziarie si sono mostrati in crescita dell’1,0% a/a, anche qui trainati da una buona espansione dei prestiti alle famiglie (+2,9% a/a a maggio) e da una contrazione più contenuta dei prestiti alle imprese (-0,7% a/a). A fronte di un iniziale recupero per i prestiti bancari, il primo semestre del 2010 si è contraddistinto per una stabilizzazione dell’attività di raccolta per il sistema delle banche, dopo la marcata espansione osservata nei due anni precedenti. Questo assestamento nell’attività di raccolta sembra scaturire principalmente da una sempre più limitata disponibilità di liquidità sia per le famiglie che per le imprese. A titolo di esempio, per le famiglie italiane, tradizionalmente risparmiatrici, il tasso di risparmio si è attestato nel primo trimestre del 2010 al 13,4%, il valore più basso degli ultimi dieci anni. Scendendo in più dettaglio nella dinamica della raccolta, nei primi cinque mesi del 2010, la crescita dei depositi da clientela si è attestata intorno al 2,0% a/a in Germania, con una progressiva riduzione dei time deposits, detenuti soprattutto dalle imprese (-12,4% a maggio 2010), che ha fatto da contrappeso ad una continuata, sebbene in tono minore, espansione dei depositi in conto corrente, detenuti prevalentemente dalle famiglie (16,5% a/a, da 23,3% a/a a fine 2009). Parimenti, in Austria i depositi da clientela hanno registrato un aumento di solo lo 0,9% a/a, con i depositi in conto corrente che si sono mostrati ancora in aumento del 10,3% a/a, mentre i depositi a più lunga scadenza si sono contratti del 4,4% a/a. Un netto rallentamento nel ritmo di espansione dei depositi si è osservato anche in Italia, sebbene qui la dinamica di moderazione abbia caratterizzato in misura più omogenea le diverse tipologie di depositi bancari, investendo sia i depositi in conto corrente sia i depositi rimborsabili con preavviso. In Italia, infine, si è registrato un rallentamento particolarmente marcato nella detenzione di obbligazioni bancarie, il cui tasso di crescita si è ridotto dall’11,2% a/a a dicembre 2009 a poco sopra l’1,0% a maggio di quest’anno. È proseguita anche nella prima parte del 2010 la riduzione dei tassi di interesse bancari, sulla scia della diminuzione registrata nei tassi del mercato monetario fino ad aprile di quest’anno, prima dell’inversione di tendenza che ha portato il tasso Euribor a 3 mesi allo 0,73% in giugno (0,64% in aprile). In particolare, la riduzione degli ultimi mesi ha portato sia i tassi sui prestiti sia i tassi sui depositi bancari (relativi alle consistenze) ad attestarsi su livelli particolarmente contenuti e tra i più bassi degli ultimi dieci anni. Come conseguenza, in Italia ed in Austria nei primi mesi del 2010 si è registrata un’ulteriore riduzione della forbice bancaria (differenza fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sui depositi), attestatasi rispettivamente al 3,03% ed all’1,94%. Anche in Germania, dove lo spread bancario ha continuato ad espandersi fino all’inizio di questo anno, data una minor reattività dei tassi sui prestiti alla riduzione dei tassi di riferimento, si è recentemente rilevata una progressiva riduzione, con lo spread bancario che si è stabilizzato al 3,62%. L’intensificarsi delle tensioni sul debito sovrano di alcuni paesi dell’area euro ha continuato a pesare sui mercati finanziari, con la performance dei mercati azionari che si è deteriorata sensibilmente nel periodo maggio-giugno. La Borsa italiana ha chiuso il primo UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 23 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo (SEGUE) Scenario macroeconomico, contesto bancario e mercati finanziari (SEGUE) semestre con una riduzione prossima al 17%, rispetto a dicembre del 2009, mentre la Borsa austriaca si è mostrata in contrazione dell’8,7% a/a nel medesimo periodo. In questo contesto, la Borsa tedesca ha evidenziato una maggiore tenuta, con l’indice generale che si è riportato a fine giugno sostanzialmente sui livelli di fine dello scorso anno. Il rallentamento dei mercati azionari nel secondo trimestre del 2010 ha finito per pesare anche sul mercato dei fondi comuni, in parte frenando la buona performance evidenziata nei primi tre mesi dell’anno. In particolare, in Italia, l’industria dei fondi comuni ha registrato nel mese di giugno una raccolta netta negativa per 1,2 miliardi di euro, che porta la raccolta netta da inizio d’anno a circa 2,5 miliardi di euro, mentre in Austria la raccolta netta cumulata è stata positiva in maggio (ultimo dato disponibile) per 1,1 miliardi di euro, in calo dai circa 2 miliardi di euro registrati ad aprile. In Germania, la performance in termini di raccolta netta cumulata si è confermata in maggio molto positiva e superiore ai 12 miliardi di euro. Per quel che riguarda il patrimonio dei fondi, in Italia lo stesso si è attestato a circa 441,3 miliardi di euro in giugno, in aumento dell’1,4% rispetto a dicembre 2009. In Austria, lo stock di fondi è risultato pari a circa 144 miliardi di euro in maggio, in crescita del 3,5% rispetto a dicembre dello scorso anno, mentre in Germania si è attestato a circa 645 miliardi di euro, con l’effetto performance in negativo che ha più che compensato l’effetto raccolta, inducendo una lieve contrazione nello stock di fondi rispetto a fine 2009. Paesi CEE Per quanto riguarda i paesi dell’Europa Centro Orientale, nella prima parte del 2010 si sono consolidati i segnali di ripresa emersi nei mesi precedenti: gli indicatori di attività economica sono sensibilmente migliorati, trainati in particolare dall’export. Nonostante le difficoltà di Eurozona (legate alle apprensioni legate al debito greco), le tensioni dell’anno passato che avevano colpito i paesi CEE ben più di altre aree sono svanite. Durante la prima parte del 2010, le agenzie di rating hanno migliorato i propri giudizi sul debito di numerosi paesi (Turchia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania); le valute locali hanno seguito un trend di apprezzamento (fa eccezione solamente il dinaro serbo), in alcuni casi anche in maniera consistente; il rischio paese della gran parte dei paesi della regione (se misurato come spread sulle obbligazioni o tramite i contratti CDS) è calato sensibilmente ed è divenuto inferiore a quello di numerosi paesi di Eurozona. La posizione fiscale dei paesi CEE, estremamente migliore rispetto a quella dei paesi di Eurozona (solo l’Ungheria, tra i paesi CEE, ha un rapporto tra debito e PIL superiore al 60%), ha sicuramente giocato un ruolo importante nel ritrovato ottimismo che ha coinvolto le economie della regione. Questo trend estremamente favorevole è stato parzialmente interrotto con l’esasperarsi della crisi greca, nel maggio-giugno 2010. Negli ultimi due mesi del semestre anche i paesi dell’Est Europa hanno risentito, almeno parzialmente, della turbolenza: un certo deterioramento degli indici di fiducia, pur in presenza di segnali positivi derivanti dagli 24 indicatori reali, suggerisce che nel secondo semestre dell’anno la crescita economica potrebbe mostrare tassi più moderati. Tale crescita, inoltre, continua ad essere a due velocità: la performance economica dei paesi dell’Est Europa è, infatti, così come nel 2009, alquanto variegata: i best performers e i worst performers rimangono tali sulla base del precedente “surriscaldamento” dell’economia, dello stato di salute del settore bancario e delle politiche messe in atto per rispondere alla crisi. Turchia e Polonia sono i paesi maggiormente attrezzati per ottenere una crescita economica più solida nel corso del 2010. La Turchia sarà molto probabilmente il paese a crescita più elevata in Europa nel corso del 2010 (nel primo trimestre dell’anno l’economia è cresciuta dell’11,7%). Al contrario, i paesi Baltici, quelli dei Balcani Occidentali, la Bulgaria, l’Ungheria e la Romania potrebbero rimanere in recessione, e quindi significativamente sotto la crescita media della regione (prevista intorno al 3%), nel corso del 2010. Le due velocità sono riscontrabili anche all’interno delle singole economie della regione: da un lato l’export corre e stimola l’industria manifatturiera; dall’altra il livello dei consumi rimane alquanto depresso (la Russia l’unica rilevante eccezione), a causa del permanere di un’elevata disoccupazione e a causa degli effetti - in particolare sui salari - dei programmi di austerità messi in atto da numerosi governi (in particolare quelli che hanno il supporto finanziario del Fondo Monetario). In questo contesto, il settore bancario della regione ha continuato a dare segnali positivi rimanendo profittevole e in alcuni paesi mostrando profitti in aumento nel primo trimestre 2010 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’attività creditizia, tuttavia, ha stentato a ripartire, a causa principalmente di un’assenza della domanda di credito, soprattutto da parte delle aziende. Godendo, infatti, di una maggiore liquidità dovuta all’assenza o rinvio di nuovi investimenti, le imprese hanno evitato di ricorrere al finanziamento bancario. Una crescita del credito più sostenuta si è comunque osservata nella prima parte dell’anno in Turchia, Croazia e Serbia, e in parte anche in Polonia e Russia. Nella maggior parte dei paesi della regione, i depositi bancari sono aumentati nei primi mesi dell’anno, grazie soprattutto alla crescita dei depositi delle famiglie. I depositi delle imprese invece hanno mostrato per lo più un trend negativo, tranne in alcuni paesi, tra cui la Turchia, dove l’attività bancaria nel suo complesso è stata particolarmente dinamica. Tali trend, a livello regionale, hanno fatto sì che proseguisse il ribilanciamento del settore bancario attraverso una riduzione del rapporto tra prestiti e depositi, in particolare in quei paesi in cui tale rapporto era particolarmente elevato (Ucraina, paesi Baltici e del Sud Est Europa). Le banche della regione godono allo stato attuale di un adeguato livello di capitale e di un elevato livello di liquidità che deriva in gran parte dalla raccolta di depositi effettuata nel 2009. Esse si trovano quindi in una posizione favorevole per consentire che possa ripartire l’offerta di credito nel corso dei prossimi trimestri. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Principali risultati e performance del periodo La ripresa dell’economia mondiale, cominciata a partire dalla metà del 2009, è proseguita nei primi sei mesi del 2010 anche nell’area euro dove, seppur con ritmi ancora modesti, l’attività economica è stata sostenuta dalla ricostituzione delle scorte e dalle esportazioni, mentre i consumi privati non stanno ancora mostrando segni di ripresa. Nel secondo trimestre tuttavia, pur in presenza di questo graduale miglioramento del quadro macroeconomico, si sono manifestate forti turbolenze sui mercati finanziari, generate dalla preoccupazione sulla sostenibilità del debito pubblico della Grecia. In risposta a queste tensioni, molti paesi europei hanno annunciato un piano di risanamento dei conti pubblici. A ciò si aggiungono un livello dei tassi di interesse ancorato ai minimi storici ed una qualità del credito che ancora risente della fragilità del quadro macro economico sia sul fronte delle imprese che delle famiglie. In questo contesto il Gruppo UniCredit ha chiuso il primo semestre dell’anno con un Utile netto di pertinenza pari a 669 milioni, in calo del 29% rispetto allo stesso periodo del 2009, condizionato dalla performance del secondo trimestre, che ha registrato un Utile netto pari a 148 milioni. Su tale risultato ha inciso negativamente la rettifica di valore sull’avviamento della partecipata ATF, pari a -162 milioni, al netto della quale l’Utile del semestre si attesterebbe a 831 milioni, comunque in flessione dell’11% rispetto all’esercizio precedente. Tale performance deriva da una debole dinamica dei ricavi, penalizzati nel Margine di Interesse dall’evoluzione dei tassi e nei profitti da operazioni finanziare dalla volatilità dei mercati, da costi in leggera crescita, da accantonamenti per rischi creditizi in calo e da un livello di tassazione più sfavorevole. Analizzando la distribuzione del risultato per Aree di business (si segnala che dal secondo trimestre 2010 i risultati della Polonia sono rappresentati all’interno delle rispettive Aree di business di riferimento) si evidenzia che tutte le Aree, ad eccezione di CIB (+28%) e AM (+30%), mostrano una contrazione dell’utile rispetto allo scorso esercizio. Il Risultato di gestione del primo semestre si attesta a 5.482 milioni, con una diminuzione di 1.226 milioni (-18%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per effetto di una contrazione dei ricavi, in particolare nella componente Margine d’Interesse che ha sofferto del basso livello dei tassi d’interesse e della contrazione dei volumi, e di costi operativi in crescita dell’1,7%, sostenuti dalla componente Costi del Personale. In termini di Aree di business, tale riduzione è riconducibile al Retail per 540 milioni (-30%), al CIB per 379 milioni (-10%), alla CEE per 261 milioni (-18%), al Private Banking per 46 milioni (-25%) mentre l’Asset Management è in crescita di 51 milioni (+44%). Come già anticipato, i primi sei mesi dell’anno si chiudono con un Utile netto di pertinenza del Gruppo di 669 milioni, in calo del 29% rispetto a giugno 2009 (-38,2% a cambi e perimetri costanti). L’Utile per azione annualizzato è pari a 7 centesimi (contro 11 centesimi di giugno 2009), mentre il ROE1 si attesta al 2,7% contro il 4,2% del primo semestre del 2009. Risultati di sintesi del Gruppo (miliardi di `) 1° SEMESTRE 2009 1° SEMESTRE 2010 6,71 5,48 1,93 1,65 0,94 Risultato di Gestione1 Utile lordo dell'operatività corrente 0,67 Utile netto di pertinenza del Gruppo 1. Dati annualizzati. Il patrimonio utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo (esclusi dividendi da distribuire e riserve di valutazione su attività disponibili per la vendita e su cash-flow hedge), al netto dell’avviamento iscritto nell’attivo in seguito alle acquisizioni di HVB e Capitalia, effettuate con scambio di azioni e contabilizzate secondo le regole dell’IFRS3. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 25 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo (SEGUE) Principali risultati e performance del periodo (SEGUE) La formazione del Risultato di gestione Il Risultato di gestione a giugno è pari a 5,5 miliardi, in calo del 18,3% rispetto allo stesso periodo del 2009 (-20% a cambi e perimetri costanti). primo semestre 2009 al 0,67% del primo semestre 2010). Tale dinamica è stata in parte compensata dal positivo andamento dei Proventi da Intermediazione e Diversi, in crescita del 6,8% a/a, trainati dalle commissioni che hanno più che annullato il calo del Risultato di negoziazione. Ciò è principalmente dovuto alla dinamica del Margine di Intermediazione, in particolare nella componente del Margine d’interesse in calo del 15% rispetto all’anno precedente per effetto dell’andamento dei tassi di mercato (la media dell’Euribor a 3 mesi è scesa anno su anno di 99 punti base, passando dall’1,66% del La dinamica del Margine di Intermediazione sopra esposta, unita a Costi operativi in crescita dell’1,7%, portano ad un peggioramento del Cost/Income ratio di Gruppo, in aumento di 5,4 punti percentuali passando dal 53,4% del primo semestre 2009 al 58,8% di questa prima metà dell’anno. (milioni di €) Formazione del Risultato di gestione EVOLUZIONE TRIMESTRALE 1° SEMESTRE VARIAZIONE 2010 2009 2010 2009 ASSOLUTA % 2° TRIM 1° TRIM 4° TRIM 3° TRIM 2° TRIM 1° TRIM Margine d'interesse Proventi di intermediazione e diversi Margine di intermediazione Costi operativi Risultato di gestione 8.090 5.209 13.299 (7.817) 5.482 9.518 4.880 14.398 (7.690) 6.708 - 1.428 329 - 1.099 - 127 - 1.226 -15,0% 6,8% -7,6% 1,6% -18,3% 4.112 2.381 6.493 (3.939) 2.554 3.978 2.828 6.806 (3.878) 2.928 4.108 2.335 6.443 (3.803) 2.640 3.990 2.741 6.731 (3.831) 2.900 4.814 3.022 7.836 (3.868) 3.968 4.704 1.858 6.562 (3.822) 2.740 Cost/income (%) 58,8% 53,4% 60,7% 57,0% 59,0% 56,9% 49,4% 58,2% La formazione del Risultato di gestione 1° SEMESTRE 2009 1° SEMESTRE 2010 (miliardi di `) 14,40 9,52 13,30 8,09 4,88 6,71 5,21 5,48 Costi operativi Margine d'interesse Proventi di intermediazione e diversi Risultato di gestione Margine di intermediazione -7,69 In particolare il Margine d’Intermediazione, in calo del 7,6% (-9% a cambi e perimetri costanti) rispetto al primo semestre del 2009, si attesta a 13,3 miliardi con una diminuzione in tutti i settori di attività con la sola eccezione dell’Asset Management, in crescita di circa il 20% a/a grazie al positivo andamento delle masse gestite (+23 miliardi). Per contro tutti gli altri settori risentono, soprattutto sul margine di interesse, dei fattori di debolezza già citati in precedenza, solo in parte compensati dal positivo andamento delle commissioni. In particolare il Retail è in calo dell’11,5%, la CEE del 7,5%, il Private Banking dell’9,1%, il Corporate & Investment Banking del 5,7%, quest’ultimo penalizzato anche dalla volatilità dei mercati finanziari nella Business Line Markets. 26 -7,82 Per quanto riguarda i Costi Operativi, al 30 giugno si registra un incremento su base annua di 127 milioni, pari all’1,7% (+0,7% a cambi e perimetri costanti). I maggiori incrementi si sono registrati nel CIB (+3,7%), nella CEE (+9%, +5% a cambi costanti) e nei Corporate Centres (in crescita di 59 milioni, ovvero +13,5% a/a), in parte compensati dal calo del 3,1% (-4,1% a cambi costanti) sull’Area Retail. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La formazione del Risultato di gestione per settori di attività Il contributo dei singoli settori di attività alla formazione del Risultato di gestione del Gruppo è riportato nella seguente tabella. (milioni di €) Formazione del Risultato di gestione per settori di attività Retail Corporate & Investment Banking (CIB) Private Banking Asset Management Central Eastern Europe (CEE) Capogruppo e altre società Totale Gruppo MARGINE D’INTERESSE PROVENTI INTERMEDIAZIONE MARGINE INTERMEDIAZIONE COSTI OPERATIVI 1° SEM 2010 1° SEM 2009 VARIAZ. % 2.905 3.571 114 5 1.601 (107) 8.090 2.180 1.638 307 406 617 62 5.209 5.085 5.209 420 411 2.218 (44) 13.299 (3.803) (1.804) (286) (242) (1.039) (643) (7.817) 1.282 3.404 135 169 1.179 (687) 5.482 1.823 3.783 181 118 1.440 (637) 6.708 -29,6% -10,0% -25,4% 43,5% -18,1% 8,0% -18,3% Il Margine di interesse Il Margine di Interesse del primo semestre 2010 ha registrato un decremento di 1,4 miliardi (8,1 miliardi rispetto ai 9,5 miliardi dei primi sei mesi del 2009), pari al -15,8% a cambi e perimetri costanti. Gli Interessi netti si attestano intorno a 7,9 miliardi, con una riduzione del 15,7% rispetto ai primi sei mesi del 2009, mentre su base trimestrale si evidenzia un’inversione di tendenza con una crescita di 60 milioni nel secondo trimestre rispetto al primo. La differenza sul 2009 è imputabile a diversi fattori, in particolare alla sensibile riduzione dei tassi d’interesse che hanno impattato negativamente la redditività dei depositi, alla contrazione dei volumi di impiego (solo in parte bilanciata dal miglioramento dei margini) e ai cambiamenti normativi relativi alla commissione di massimo scoperto (in parte compensati dall’introduzione di una nuova componente commissionale). I Crediti netti verso la clientela, pari a 559 miliardi al 30 giugno 2010, sono in linea con il dato di marzo (-0,9%) ma in calo del 4,5% rispetto a giugno 2009, principalmente nell’area Corporate & Investment Banking, quale conseguenza del rallentamento generale del ciclo economico; la variazione sul trimestre segna però una leggera ripresa nel credito all’impresa soprattutto in Germania (+1% t/t) e nei paesi della CEE, in crescita del 4,5% nel trimestre (2,7% a cambi costanti) e del 5,5% su base annua (0,4% a cambi costanti). La Raccolta da clientela e Titoli nel periodo in esame risulta pari a 577,3 miliardi, in calo del 2,3% rispetto a giugno 2009 (-3% a cambi costanti) in seguito alla riduzione dello stock delle obbligazioni emesse. I depositi da clientela segnano infatti un aumento pari al 2,4% rispetto al primo semestre 2009 (1,4% a cambi costanti); in particolare si segnala una leggera ripresa nel trimestre nell’area Retail (0,4%), pur restando al di sotto dello stock a giugno 2009 (-1,2 % a/a), mentre nell’area CIB si registra un calo del 2,6% su base trimestrale e valori stabili su base annua. Relativamente ai Dividendi e altri proventi su partecipazioni sia il confronto sul primo semestre 2009 sia quello sul primo trimestre 2010 registrano una variazione positiva (in crescita rispettivamente di 37 milioni e di 74 milioni) principalmente grazie all’effetto positivo derivante dalle società consolidate a patrimonio netto. (milioni di €) Margine di interesse 1° SEMESTRE Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine di interesse RISULTATO DI GESTIONE Margine di interesse (Evoluzione trimestrale, miliardi di `) VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % 14.379 19.350 - 4.971 -25,7% (6.485) 7.895 (9.990) 9.360 3.505 - 1.466 -35,1% -15,7% 195 8.090 158 9.518 37 - 1.428 23,5% -15,0% 4,70 I Trim 2009 4,81 II Trim 2009 3,99 4,11 3,98 4,11 III Trim 2009 IV Trim 2009 I Trim 2010 II Trim 2010 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 27 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo (SEGUE) Principali risultati e performance del periodo (SEGUE) I Proventi di intermediazione e diversi Il complesso dei Proventi di intermediazione e diversi, pari a 5,2 miliardi al 30 giugno 2010, registra una crescita di 330 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2009. (milioni di €) Proventi di intermediazione e diversi 1° SEMESTRE Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Risultato di negoziazione, copertura e fair value Altri proventi di gestione Altri oneri di gestione Altri proventi netti Proventi di intermediazione e diversi VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % 5.274 (896) 4.379 4.627 (892) 3.735 647 -4 643 14,0% 0,4% 17,2% 618 650 (437) 213 935 606 (397) 209 - 317 44 - 40 4 -33,9% 7,3% 10,1% 1,9% 5.209 4.880 330 6,8% 3,02 2,83 2,74 2,38 2,34 I Trim 2009 II Trim 2009 III Trim 2009 IV Trim 2009 I Trim 2010 II Trim 2010 La buona performance delle Commissioni nette compensa il rallentamento subito dal Risultato di negoziazione, copertura e fair value che ha generato minori profitti sia rispetto all’anno precedente (-317 milioni) sia rispetto al primo trimestre (-503 milioni), penalizzato dalla tensione sui mercati finanziari sia obbligazionari che azionari. Anno su anno la diminuzione è concentrata nell’Area Corporate Center (-238 milioni, riconducibili sostanzialmente al mark-to-market delle posizioni strategiche e di investimento del Gruppo) e nella CEE (-325 milioni), per effetto della ridotta volatilità dei cambi e dei tassi nei paesi dell’area mentre l’Area Corporate & Investment Banking ha registrato un miglioramento pari a 274 milioni principalmente dovuto alle attività su tassi e cambi. (milioni di €) Commissioni nette 1° SEMESTRE 28 (Evoluzione trimestrale, miliardi di `) 1,86 All’interno della voce si conferma il trend positivo delle Commissioni nette che si attestano nei primi 6 mesi del 2010 a 4,4 miliardi contro i 3,7 miliardi del primo semestre 2009, registrando quindi un incremento del 17,2%. Tale crescita è trainata sia dai Servizi di gestione e amministrazione del risparmio (+23%) che evidenziano un andamento positivo in tutte le componenti e in particolare nei fondi d’investimento, sia dalle commissioni sui conti correnti (+27,2%), anche per effetto dell’introduzione di una commissione legata alla disponibilità fondi a seguito della nuova normativa sulla commissione di massimo scoperto. Servizi di gestione e amministrazione del risparmio gestioni patrimoniali organismi collettivi investimento risparmio collocamento di prodotti assicurativi altre attività area titoli Conti correnti, finanziamenti e crediti di firma Servizi di incasso e pagamento Negoziazione di valute ed operazioni di servizio con l'estero Altri servizi Totale Proventi di intermediazione e diversi Composizione commissioni nette (%) VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % 1.808 161 1.470 143 + 338 + 18 + 23,0% + 12,6% 802 567 + 235 + 41,4% 335 510 307 453 + 28 + 57 + 9,1% + 12,6% 1.443 1.134 + 309 + 27,2% 665 714 - 49 - 6,9% 248 215 4.379 242 175 3.735 +6 + 40 + 644 + 2,5% + 22,9% + 17,2% 5,7 4,9 3,7 18,3 15,2 7,7 11,6 33,0 Gestioni patrimoniali Organismi collettivi investimento risparmio Collocamento di prodotti assicurativi Altre attività area titoli Conti correnti, finanziamenti e crediti di firma Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Servizi di incasso e pagamento Negoziazione di valute ed operazioni di servizio con l'estero Altri servizi I Costi operativi I Costi operativi a fine giugno 2010 ammontano a 7,8 miliardi, in lieve incremento (+1,7%) rispetto all’anno precedente (0,7% a cambi e perimetri costanti). (milioni di €) Costi operativi 1° SEMESTRE Spese per il personale Altre spese amministrative Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali Costi operativi Costi operativi (Evoluzione trimestrale, miliardi di `) VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % (4.653) (4.545) - 108 2,4% (2.742) 209 (2.750) 211 8 -2 -0,3% -1,0% (631) (7.817) (606) (7.690) - 25 - 127 4,1% 1,6% Le Spese per il personale sono pari a 4,6 miliardi, in aumento del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2009 (+1,7% a cambi e perimetri costanti). Tale incremento è riconducibile alla componente variabile delle retribuzioni e alla dinamica degli aumenti retributivi legati agli accordi contrattuali collettivi, compensati in parte dalla riduzione degli organici. Gli organici (in termini di full time equivalent2) al 30 giugno 2010 si attestano a 161.857 unità, con una riduzione di 3.204 da inizio d’anno (521 unità da marzo) e di 6.149 unità rispetto a giugno 2009. Le diminuzioni, rispetto a inizio anno, si sono concentrate soprattutto in: • Retail (-1.232 unità delle quali 1.226 in Italia) e CIB (-480 unità delle quali 325 in Italia) principalmente come esito delle attività di integrazione e degli esodi concordati con il personale dell’ex Gruppo Capitalia; • CEE (-651 unità) principalmente in Kazakhstan (-528 unità) e Ucraina (-298 unità). In Polonia si è registrato un incremento di 246 unità legato al consolidamento della società CBB (gestione di call center, +341 unità nel primo trimestre dell’anno); • GBS (-327 unità); 3,87 3,83 3,80 3,88 3,94 I Trim 2009 II Trim 2009 III Trim 2009 IV Trim 2009 I Trim 2010 II Trim 2010 • Corporate Centers (-416 unità) a seguito dei processi di razionalizzazione in atto soprattutto in Germania (-415); • Asset Management (-49 unità) a seguito del processo di ristrutturazione delle società che ne fanno parte. Le Altre spese amministrative ammontano a 2,7 miliardi, dato in linea con il primo semestre del 2009 (-1,4% a cambi e perimetri costanti), ma in aumento nel confronto con il primo trimestre del 2010 (+4,5% ovvero +3,9% a cambi e perimetri costanti). Rispetto al 2009, sono aumentate le spese relative al rischio creditizio (+32 milioni), effetto di maggiori spese legali per le attività di gestione del contenzioso, e le spese di pubblicità e marketing (+46 milioni), principalmente legate alla sponsorizzazione della UEFA Champions League e alle nuove campagne pubblicitarie televisive (in particolare dedicate al settore Retail). Al contempo, le maggiori riduzioni sono concentrate nelle voci relative all’ICT (-57 milioni) e alle altre spese di funzionamento (-62 milioni, prevalentemente costi per servizi amministrativi in outsourcing, spese postali e assicurazioni), a seguito delle politiche di efficientamento adottate nel Gruppo in risposta alla debolezza dei ricavi. (milioni di €) Altre spese amministrative 1° SEMESTRE 2010 Imposte indirette e tasse Costi e spese diversi spese pubblicità marketing e comunicazione spese relative al rischio creditizio spese indirette relative al personale spese relative all'information communication technology consulenze e servizi professionali spese relative agli immobili altre spese di funzionamento Altre spese amministrative 3,82 Composizione costi e spese diversi (%) VARIAZIONE 2009 ASSOLUTA % (231) (2.511) (237) (2.513) 6 3 -2,4% -0,1% (198) (131) (178) (152) (100) (169) - 46 - 32 -9 29,9% 32,0% 5,1% (606) (161) (688) (550) (2.742) (662) (158) (660) (612) (2.750) 57 -8,6% -3 1,7% - 28 4,2% 62 -10,1% 9 -0,3% 7,9 21,9 5,2 7,1 24,1 27,4 6,4 Spese pubblicità marketing e comunicazione Spese relative al rischio creditizio Spese indirette relative al personale Spese relative all'information communication technology Consulenze e servizi professionali Spese relative agli immobili Altre spese di funzionamento 2. FTE: Personale a libro paga diminuito dei distaccati verso altre società, dei lungo assenti e aumentato dei distaccati provenienti da altre società; tutte le categorie sono conteggiate per la quota di presenza (quota per cui la società sostiene un costo). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 29 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo (SEGUE) Principali risultati e performance del periodo (SEGUE) I Recuperi di spesa, il cui ammontare al 30 giugno è pari a 209 milioni, sono in linea con il dato del primo semestre 2009, mentre evidenziano un aumento di 7 milioni rispetto al primo trimestre 2010. Nel confronto con l’anno precedente, le Rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali crescono del 4%, sostenute da un incremento degli ammortamenti in Italia, riconducibili agli investimenti in ICT. Rispetto al precedente trimestre gli ammortamenti complessivi evidenziano comunque un calo dello 0,8%. La formazione dell’utile netto A fini espositivi, nella tavola successiva vengono riepilogati i passaggi che conducono dal Risultato di gestione all’utile netto: (milioni di €) Formazione dell’utile netto di pertinenza del Gruppo EVOLUZIONE TRIMESTRALE 1° SEMESTRE Risultato di gestione Rettifiche di valore su avviamenti Accantonamenti per rischi ed oneri Oneri di integrazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti Utile lordo dell’operatività corrente Imposte sul reddito del periodo Utile (perdita) di periodo Utile di pertinenza di terzi Utile netto di pertinenza del Gruppo ante PPA Effetti economici della “Purchase Price Allocation” Utile netto di pertinenza del Gruppo VARIAZIONE ASSOLUTA % 2° TRIM 1° TRIM 4° TRIM 3° TRIM 2° TRIM 1° TRIM 5.482 (162) (262) (11) 6.708 (223) (309) - 1.226 - 162 - 39 298 -18,3% n.s. 17,3% -96,4% 2.554 (162) (106) (6) 2.928 (156) (6) 2.640 (232) 63 2.900 (154) (12) 3.968 (155) (242) 2.740 (68) (67) (3.507) 107 1.648 (745) 903 (119) (4.081) (166) 1.929 (697) 1.232 (166) 574 273 - 281 - 48 - 329 47 -14,1% n.s. -14,6% 6,9% -26,7% -28,5% (1.716) 39 604 (342) 262 (56) (1.791) 68 1.044 (403) 641 (63) (2.068) 217 620 (124) 496 (63) (2.164) 181 751 (188) 563 (103) (2.431) (133) 1.007 (363) 644 (90) (1.650) (33) 922 (334) 588 (76) 784 1.066 - 282 -26,4% 206 578 433 460 554 512 (115) 669 (129) 937 14 - 268 -10,5% -28,6% (58) 148 (58) 520 (62) 371 (66) 394 (64) 490 (65) 447 (miliardi di `) 1° SEMESTRE 2009 1° SEMESTRE 2010 6,71 5,48 Le rettifiche di valore dell’avviamento Le Rettifiche di valore sugli avviamenti pari a 162 milioni si riferiscono alla partecipazione nella controllata ATF Bank (Kazakhstan). Gli accantonamenti per rischi ed oneri La voce relativa agli Accantonamenti netti per rischi ed oneri si attesta a 262 milioni, con un incremento di 39 milioni rispetto allo stesso periodo del 2009, principalmente dovuti a contenziosi legali e fiscali, ad azioni revocatorie e ad accantonamenti legati a contenziosi su crediti. 1,93 1,65 1,23 30 2009 2009 La formazione dell’utile netto di pertinenza del Gruppo Risultato di gestione 2010 2010 Utile lordo dell'operatività corrente Gli oneri di integrazione 0,90 Utile (perdita) del periodo 0,94 0,67 Utile netto di pertinenza del Gruppo Si conferma anche nel secondo trimestre la riduzione dei costi di integrazione, che nel primo semestre ammontano a 11 milioni, fondamentalmente legati all’effetto del Time Value su accantonamenti dei precedenti esercizi, contro i 309 milioni della prima metà del 2009 legati al progetto di ristrutturazione dell’area CIB. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Dopo il picco registrato nella seconda parte del 2009, si conferma la progressiva riduzione delle Rettifiche su crediti e accantonamenti su garanzie e impegni che a giugno 2010 risultano pari a 3,5 miliardi, dato più contenuto sia su base trimestrale (-4,2%) sia nel confronto con il primo semestre 2009 (-14%). La riduzione ha interessato tutte le aree di business, in particolare CIB (-383 milioni a/a) e Retail (-42 milioni a/a), mentre la CEE registra una crescita nel trimestre (+63 milioni t/t, ovvero +19% a cambi costanti) principalmente in Kazakhstan. Migliora l’andamento del costo del rischio (calcolato in base ai volumi medi dei crediti verso la clientela) che a giugno 2010 è pari a 122 p.b., in calo di 5 p.b. rispetto ai 127 p.b. registrati nel primo trimestre 2010, e di 42 p.b. rispetto allo stesso periodo del 2009. I dati sulla qualità dell’attivo risentono ancora delle debolezze dell’economia reale e confermano il processo di deterioramento del credito in atto da alcuni trimestri. Il valore di bilancio del totale crediti deteriorati è pari a 34,9 miliardi, in aumento del 12% rispetto al dato di fine 2009, con un’incidenza del 6,2% sul totale dei crediti verso la clientela, rispetto al 5,5% del dicembre 2009. (milioni di €) Crediti verso clientela - qualità del credito Situazione al 30.06.2010 Valore nominale incidenza sul totale crediti Rettifiche di valore in rapporto al nominale Valore di bilancio incidenza sul totale crediti Situazione al 31.12.2009 Valore nominale incidenza sul totale crediti Rettifiche di valore in rapporto al nominale Valore di bilancio incidenza sul totale crediti SOFFERENZE INCAGLI RISTRUTTURATI CREDITI SCADUTI TOTALE DETERIORATI CREDITI PERFORMING TOTALE CREDITI 36.979 6,26% 22.106 59,8% 14.873 2,66% 18.755 3,18% 5.421 28,9% 13.334 2,39% 4.076 0,69% 880 21,6% 3.196 0,57% 3.882 0,66% 405 10,4% 3.477 0,62% 63.692 10,78% 28.812 45,2% 34.880 6,24% 526.910 89,22% 3.020 0,6% 523.890 93,76% 590.602 32.836 5,52% 20.144 61,3% 12.692 2,25% 16.430 2,76% 4.883 29,7% 11.547 2,04% 4.436 0,75% 1.130 25,5% 3.306 0,59% 3.932 0,66% 428 10,9% 3.504 0,62% 57.634 9,69% 26.585 46,1% 31.049 5,50% 537.032 90,31% 3.095 0,6% 533.937 94,50% 594.666 31.832 558.770 29.680 564.986 All’incremento, rispetto a dicembre 2009, dei Crediti deteriorati hanno contribuito i crediti in sofferenza per (+2,2 miliardi), gli incagli per (+1,8 miliardi), rispetto ai dati in controtendenza dei crediti ristrutturati (-110 milioni) e dei crediti scaduti (-27 milioni) che registrano un leggero miglioramento. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 31 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo (SEGUE) Principali risultati e performance del periodo (SEGUE) I Profitti netti da investimenti L’Utile lordo dell’operatività corrente I Profitti netti da Investimenti nei primi sei mesi del 2010 risultano complessivamente pari a 107 milioni. L’Utile lordo dell’operatività corrente, tenuto conto degli accantonamenti, degli oneri di integrazione e delle rettifiche nette su crediti, oltre che dei profitti netti da investimenti, si attesta nel primo semestre a 1,6 miliardi contro 1,9 miliardi nel corrispondente periodo dell’anno precedente. In particolare, fra le attività che sono state cedute nel primo semestre del 2010 si segnala la quota di partecipazione nei fondi immobiliari Omicron Plus e Core Nord Ovest, che ha generato una plusvalenza di 65 milioni, la cessione dell’investimento di private equity nella società Russian Alchool (13 milioni), delle azioni VISA in portafoglio (16 milioni), del fondo pensione Otan (5 milioni), di parte delle quote detenute in fondi Pioneer, che ha generato un profitto di 28 milioni, della cessione dell’investimento in Heidelberger Cement, con un profitto di 28 milioni, e infine da SGSS per un profitto di 16 milioni. Si ricorda inoltre che nel semestre è stata ceduta la quota nelle Assicurazioni Generali con una minusvalenza di 72 milioni. Nel semestre si segnala inoltre la svalutazione di asset immobiliari da parte della società EOF per 24 milioni. La seguente tabella riporta la formazione dell’utile lordo dell’operatività corrente per settori di attività. (milioni di €) Utile lordo dell’operatività corrente per settori di attività RETTIFICHE RISULTATO DI DI VALORE SU GESTIONE AVVIAMENTI Retail Corporate & Investment Banking (CIB) Private Banking Asset Management Central Eastern Europe (CEE) Capogruppo e altre società Totale Gruppo ACCANTONAMENTO RETTIFICHE NETTE PER ONERI DI SU CREDITI E RISCHI E ONERI INTEGRAZIONE ACCANTONAMENTI PROFITTI NETTI DA INVESTIMENTI UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE 1° SEM 2010 1° SEM 2009 1.282 - (13) (7) (975) 7 296 670 3.404 135 169 1.179 (687) 5.482 (162) (162) (34) (3) (3) (17) (193) (262) (1) 1 (2) (2) (11) (1.787) (2) (691) (52) (3.507) 55 19 27 107 1.637 129 167 489 (1.070) 1.648 1.223 168 123 720 (976) 1.929 Le imposte sul reddito del periodo L’utile/perdita del periodo Le imposte sul reddito del periodo ammontano a 745 milioni, con un tax rate pari al 45,2% contro il 36,1% dei primi sei mesi del 2009. L’impatto rilevante della tassazione sul risultato netto di Gruppo è dovuto principalmente alla non deducibilità della rettifica sull’avviamento (al netto della quale si ottiene il 41,2%) e all’incidenza significativa dell’IRAP sul perimetro Italia. Dall’utile del periodo, pari a 903 milioni, deducendo la quota di pertinenza di Terzi (-119 milioni) e l’effetto della Purchase Price Allocation derivante prevalentemente dall’acquisizione del Gruppo Capitalia (-115 milioni), si perviene a un Utile netto di pertinenza del Gruppo di 669 milioni, contro i 937 milioni del primo semestre del 2009. 32 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Capital and Value Management Principi di creazione di valore e allocazione del capitale Al fine di creare valore per gli azionisti, le linee guida strategiche del Gruppo sono volte ad ottimizzare la composizione del proprio portafoglio di attività. Tale obiettivo è perseguito attraverso il processo di allocazione del capitale alle differenti linee di business in rapporto agli specifici profili di rischio e alla capacità di generare extra reddito, misurato come EVA, il principale indicatore di performance correlato al TSR (Total Shareholder Return). Lo sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore richiede un processo di allocazione e gestione del capitale disciplinato nell’ambito delle diverse attività di pianificazione e controllo, in cui si articolano: • la formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; • l’analisi dei rischi associati ai driver del valore e conseguente allocazione del capitale alle linee di attività ed alle Business Unit; • l’assegnazione degli obiettivi di performance aggiustati per il rischio; • l’analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; • l’elaborazione e la proposta del piano finanziario e della dividend policy. Nel processo di allocazione viene applicata la logica del “doppio binario” considerando come allocato il massimo tra il capitale economico ed il capitale regolamentare (Core Tier 1), sia a livello consolidato sia a livello di linea di attività/Business Unit. Tale approccio consente, nel caso di capitale economico superiore, di allocare l’effettivo capitale a rischio che la Vigilanza non è in grado ancora di cogliere e, nel caso di capitale regolamentare superiore, di allocare un capitale in linea con la normativa. (milioni di €) EVA per settori di attività 1° SEMESTRE Retail Corporate & Investment Banking (CIB) Private Banking Asset Management Central Eastern Europe (CEE) Altre componenti1 Totale 2010 2009 (153) 108 67 106 (29) (971) (872) 182 85 101 68 220 (1.308) (653) Note: I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo. 1. Global Banking Services, Corporate Centre, elisioni e rettifiche di consolidamento non attribuite ai singoli settori di attività. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 33 Relazione intermedia sulla gestione Risultati del Gruppo (SEGUE) Capital and Value Management (SEGUE) Ratio patrimoniali Il patrimonio Il Gruppo gestisce dinamicamente il capitale monitorando i ratio patrimoniali di Vigilanza, anticipando gli opportuni interventi necessari all’ottenimento degli obiettivi e ottimizzando la composizione dell’attivo e del patrimonio. La pianificazione ed il monitoraggio si riferiscono da un lato al Patrimonio Netto ed alla composizione del Patrimonio di Vigilanza (Core Tier 1, Tier 1, Lower e Upper Tier 2 e Tier 3 Capital) e dall’altro ai Risk Weighted Asset (RWA). Il Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo, incluso l’utile di periodo (669 milioni), si attesta al 30 giugno 2010 a 64.428 milioni a fronte dei 59.689 milioni rilevati al 31 dicembre 2009. Con l’introduzione di Basilea 2, quest’ultimo aspetto assume un’importanza ancora maggiore. Il calcolo dei Risk Weighted Asset, infatti, per i portafogli gestiti tramite il modello Advanced, non dipende più solo dal valore nominale degli asset ma anche dai corrispondenti parametri creditizi. Oltre alle dinamiche dei volumi, diventa quindi cruciale il monitoraggio e la previsione dell’evoluzione della qualità creditizia del portafoglio in funzione dello scenario macroeconomico (il cosiddetto effetto pro-ciclicità). Nella seguente tabella sono evidenziati le principali variazioni intervenute nei primi sei mesi del 2010. Patrimonio netto di pertinenza del Gruppo Patrimonio netto al 31 dicembre 2009 Aumento di capitale (al netto dei costi capitalizzati) Canoni di usufrutto di periodo relativi all'operazione c.d. Cashes Dividendi distribuiti Differenze di cambio Variazioni delle riserve di valutazioni “Attività disponibili per la vendita” e “Copertura dei flussi Finanziari” Altre variazioni Utile del periodo Patrimonio netto al 30 giugno 2010 Il Gruppo si è assegnato per ogni esercizio un obiettivo di Core Tier 1 ratio tale da garantirsi un merito creditizio in linea con i principali gruppi bancari internazionali. Il Core Tier 1 Ratio (Basilea 2) a giugno 2010 è pari a 8,41 %. Il Tier 1 Ratio e il Total Capital Ratio sono rispettivamente pari a 9,38 % e 12,74 %. (milioni di €) Ratio patrimoniali DATI AL 31.12.2009 Patrimonio di vigilanza Patrimonio di base Core Tier 1 Capital Totale attività ponderate per il rischio Total Capital Ratio Tier 1 Ratio Core Tier 1 Ratio DATI AL 30.06.2010 POST AUMENTO DI CAPITALE ANTE AUMENTO DI CAPITALE 58.472 43.071 38.624 58.257 42.919 38.288 54.372 39.034 34.435 459.047 12,74% 9,38% 8,41% 452.388 12,88% 9,49% 8,47% 452.388 12,02% 8,63% 7,62% I dati 2009 Post Aumento di Capitale considerano l’effetto dell’aumento di capitale annunciato il 29 settembre 2009 e concluso il 24 febbraio 2010. 34 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (milioni di €) 59.689 3.916 (77) (550) 982 (221) 20 669 64.428 Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo Si riportano di seguito i risultati dei primi sei mesi del 2010 per settori di attività, che verranno commentati nei capitoli successivi. Rispetto a quanto presentato nel primo semestre 2009, le precedenti divisioni Corporate Banking e MIB sono state aggregate nel Corporate & Investment Banking, mentre l’Asset Gathering è passato dal Private Banking al Retail. Inoltre, come già detto, la Polonia è considerata all’interno delle rispettive aree di business di riferimento. I conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali variazioni di perimetro. (milioni di €) Dati di sintesi per settori di attività CAPOGRUPPO E ALTRE SOCIETÀ (INCLUSO ELISIONI E RETTIFICHE) TOTALE CONSOLIDATO RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT CENTRAL EASTERN EUROPE (CEE) 5.085 5.747 5.209 5.523 420 462 411 344 2.218 2.396 (44) (75) 13.299 14.398 (3.803) (3.924) (1.804) (1.740) (286) (282) (242) (226) (1.039) (956) (643) (562) (7.817) (7.690) 1.282 1.823 3.404 3.783 135 181 169 118 1.179 1.440 (687) (637) 5.482 6.708 296 670 1.637 1.223 129 168 167 123 489 720 (1.070) (976) 1.648 1.929 EVA 1° semestre 2010 1° semestre 2009 (153) 182 108 85 67 101 106 68 (29) 220 (971) (1.308) (872) (653) Cost/income ratio 1° semestre 2010 1° semestre 2009 74,8% 68,3% 34,6% 31,5% 68,0% 60,9% 58,9% 65,7% 46,8% 39,9% n.s. n.s. 58,8% 53,4% Numero Dipendenti1 al 30 giugno 2010 al 31 dicembre 2009 62.595 63.827 15.841 16.320 3.062 3.112 1.913 1.962 51.736 52.388 26.711 27.453 161.857 165.062 Dati Economici MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 1° semestre 2010 1° semestre 2009 COSTI OPERATIVI 1° semestre 2010 1° semestre 2009 RISULTATO DI GESTIONE 1° semestre 2010 1° semestre 2009 UTILE LORDO OPERATIVITA' CORRENTE 1° semestre 2010 1° semestre 2009 Note: I dati 2009 sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo EVA. 1. “Full time equivalent”. Nei dati indicati le società consolidate proporzionalmente, tra cui il Gruppo Koç Financial Services, sono incluse al 100%. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 35 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Retail Introduzione La Strategic Business Area Retail1 di UniCredit Group ha l’obiettivo primario di consentire ai singoli individui, alle famiglie e alle piccole imprese di soddisfare le loro esigenze finanziarie offrendo loro una gamma completa di prodotti e servizi affidabili e di elevata qualità ad un prezzo concorrenziale. Il perimetro della SBA Retail include le tre banche commerciali italiane, UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Banco di Sicilia, e le business line Retail di UniCredit Bank AG in Germania e di UniCredit Bank Austria in Austria. La SBA Retail include, inoltre, UniCredit Family Financing Bank, la banca del Gruppo specializzata nel business del credito al consumo e dei mutui residenziali, che supporta le banche Retail con soluzioni in grado di rispondere alle molteplici esigenze di finanziamento delle famiglie. La SBA Retail include anche l’Asset Gathering, la linea di business specializzata nella raccolta da clientela privata retail tramite il canale online e la rete di promotori finanziari. L’Asset Gathering opera tramite FinecoBank in Italia, DAB Bank in Germania e DAT Bank in Austria; tali banche offrono i servizi bancari e d’investimento delle banche tradizionali, differenziandosi per la specializzazione nel business del trading online e per una spiccata vocazione all’innovazione tecnologica. Infine in seguito al processo di divisionalizzazione di Bank Pekao partito il 2° trimestre 2010 la Business Unit Retail della Polonia rientra sotto la responsabilità della SBA Retail. Performance finanziaria I risultati del primo semestre sono stati influenzati dalla difficile situazione dell’economia e dalle condizioni estreme dei mercati dei tassi, che hanno continuato a condizionare negativamente i ricavi, peraltro compensati da una crescita delle commissioni, dal continuo focus sul contenimento dei costi e dai primi risultati positivi di una serie di azioni volte alla riduzione degli accantonamenti legati al portafoglio crediti. Sull’andamento del risultato di gestione della SBA Retail ha influito la dinamica del margine di intermediazione, che si è attestato a 5.085 milioni nel primo semestre 2010, con un calo rispetto al primo semestre 2009 (-11,5%) riconducibile esclusivamente alla forte contrazione del margine di interesse. Infatti il margine d’interesse ha registrato una performance negativa, a causa del deterioramento dello scenario dei tassi che ha portato l’Euribor ai minimi storici (l’Euribor a un mese nel primo semestre del 2010 ha registrato un valore medio di 43 punti base, con una diminuzione media di 93 punti base rispetto al primo semestre 2009). Questo fenomeno di progressiva riduzione dei tassi di mercato ha condizionato negativamente la redditività della SBA Retail derivante dai margini finanziari. In particolare il calo è riconducibile all’Italia ed è quasi totalmente dovuto alla forte contrazione degli spread sui depositi. Inoltre le misure riguardanti l’abolizione della commissione di massimo scoperto in Italia a partire dal secondo semestre 2009 hanno contribuito alla contrazione del margine di interesse sugli impieghi, penalizzando il confronto del primo semestre 2010 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul versante commissioni, invece, la SBA Retail ha registrato una crescita nel primo semestre 2010 rispetto al primo semestre dell’anno precedente. Questa crescita, concentrata in Italia, è principalmente riconducibile alle commissioni up-front relative alla vendita di prodotti (milioni di €) Conto Economico 2010 2009 VARIAZIONE % 2° TRIM 1° TRIM VARIAZIONE % SU 1° TRIM ‘10 5.085 (3.803) 1.282 (975) 296 5.747 (3.924) 1.823 (1.016) 670 - 11,5% - 3,1% - 29,6% - 4,1% - 55,8% 2.536 (1.908) 628 (452) 173 2.549 (1.895) 654 (522) 123 - 0,5% + 0,7% - 4,0% - 13,4% + 41,0% 1° SEMESTRE RETAIL Margine di intermediazione Costi operativi Risultato di gestione Rettifiche nette su crediti Utile lordo operatività corrente 2010 2009 2° TRIM 2.860 (1.973) 887 (523) 257 1. Nell’introduzione sono elencati i principali cambiamenti organizzativi e le principali business line e legal entities che compongono il perimetro della “Strategic Business Area Retail”, chiamata anche SBA Retail. Nella sezione Performance Finanziaria sono mostrati i risultati della SBA Retail nel suo complesso sulla base del perimetro al 2010. I dati relativi al 2009 sono stati proformati in base al nuovo perimetro in modo tale da rendere i confronti omogenei. 36 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group finanziari e di bancassicurazione. Un importante contributo alla crescita delle commissioni è riconducibile alla commissione per la messa a disposizione fondi che, a partire da luglio 2009, come previsto dal cosiddetto “decreto anticrisi”, ha sostituito il precedente metodo di calcolo comunemente definito “commissione di massimo scoperto” che nel primo semestre 2009 veniva contabilizzato nel margine d’interesse. Le altre spese amministrative hanno registrato un calo dovuto al contenimento dei costi nel primo semestre 2010, concentrato in Italia, in particolare sulle spese di information & communication technology e sulle altre spese di funzionamento. Nonostante gli sforzi volti al contenimento dei costi, il cost/income ratio, a giugno 2010, si è attestato a 74,8% e il risultato di gestione si è attestato a 1.282 milioni, entrambi in peggioramento rispetto al primo semestre 2009. I costi operativi si sono attestati a 3.803 milioni a fine giugno 2010, con una diminuzione del 3,1% rispetto al primo semestre 2009. Tale variazione è l’effetto combinato della dinamica delle spese del personale e delle altre spese amministrative che hanno beneficiato delle azioni avviate già da tempo volte ad una riduzione strutturale dei costi. Le spese per il personale sono diminuite soprattutto per effetto del significativo ridimensionamento dell’organico che è continuato anche nel primo semestre 2010. Il numero di FTE2 della SBA Retail al 30 giugno 2010, infatti, rispetto a fine 2009 è diminuito di 1.232 unità (-1,9%) concentrate in Italia e Germania. Le rettifiche nette su crediti nel primo semestre 2010, pari a 975 milioni, manifestano una riduzione rispetto a quanto registrato nel primo semestre 2009 (-4,1%). Tale miglioramento è evidente in tutti i paesi e segmenti di clientela. Unico portafoglio in controtendenza è quello della Polonia, che rappresenta soltanto il 6% della SBA Retail. Il confronto tra trimestri evidenzia, invece, un significativo miglioramento. Il secondo trimestre 2010 ha manifestato una (milioni di €) Stato Patrimoniale CONSISTENZE AL RETAIL VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 173.840 239.874 75.237 61.337 173.786 239.469 76.195 61.257 175.029 245.208 75.014 60.168 -1.188 -5.334 223 1.169 - 0,7% - 2,2% + 0,3% + 1,9% Crediti verso clientela Raccolta da clientela (incluso titoli) Totale RWA RWA per rischio di credito (milioni di €) Totale Prestiti e Depositi per Paese CREDITI VERSO CLIENTELA RETAIL Italia Germania Austria Polonia Totale 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE % 113.093 33.107 19.923 7.718 173.840 114.547 33.878 19.182 7.422 175.029 - 1,3% - 2,3% + 3,9% + 4,0% - 0,7% DEBITI VERSO CLIENTELA E TITOLI 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE % 175.145 30.432 22.444 11.853 239.874 181.179 30.065 21.926 12.038 245.208 - 3,3% + 1,2% + 2,4% - 1,5% - 2,2% Principali Indicatori 1° SEMESTRE RETAIL EVA (milioni di €) Capitale assorbito (milioni di €) RARORAC Margine Intermediazione/RWA (media) Cost/income Costo del rischio VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % (153) 5.373 -5,69% 13,44% 74,8% 1,12% 182 5.358 6,78% 14,27% 68,3% 1,11% -334 14 n.s. -83pb n.s. 1pb - 184,2% + 0,3% Personale DATI AL RETAIL Dipendenti (numero “Full time equivalent”) VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 62.595 62.809 63.827 -1.232 - 1,9% 2. FTE - Full Time Equivalents. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 37 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Retail (SEGUE) riduzione rispetto ai valori registrati nel trimestre precedente (-13,4%), soprattutto in Italia, guidato dai miglioramenti registrati sul portafoglio small business e consumer lending. Con riferimento alla qualità del credito, il costo del rischio annualizzato complessivo della SBA Retail si è stabilizzato su un valore di 112 punti base a fine giugno 2010. La SBA Retail nel primo semestre 2010 ha raggiunto un utile lordo dell’operatività corrente pari a 296 milioni in calo rispetto ai 670 milioni del primo semestre 2009 (-55,8%) mentre nel secondo trimestre 2010 si è attestato a 173 milioni con un forte incremento rispetto al trimestre precedente (+41,0%), grazie soprattutto alla forte diminuzione delle rettifiche creditizie. La SBA Retail, a fine giugno 2010, ha totalizzato 174 miliardi di crediti verso la clientela, con una riduzione nel primo semestre di 1,2 miliardi rispetto a dicembre 2009 (-0,7%), concentrata nel primo trimestre. Tale decremento concentrato in Italia, ha riguardato principalmente lo stock dei mutui detenuto da UniCredit Family Financing Bank. Lo stock della raccolta da clientela della SBA Retail, rappresentata dai depositi e dai titoli in circolazione, a fine giugno 2010 ammonta a 240 miliardi, con un calo di 5,3 miliardi rispetto a dicembre 2009 (-2,2%), concentrata nel primo trimestre. Al netto della dinamica relativa alle obbligazioni utilizzate da UniCredit Family Financing Bank (finalizzate a finanziare lo stock dei mutui e dei prestiti personali derivanti dalle banche commerciali), il decremento effettivo della raccolta è stato di 4 miliardi. Tale diminuzione è principalmente riconducibile ai depositi da clientela in Italia (in particolare alla contrazione dei depositi della clientela del Retail Italy Network e di Fineco Bank). La SBA Retail ha registrato a fine giugno un valore di 75 miliardi di RWA, in leggero aumento rispetto al valore di fine dicembre 2009 (+0,3%). Tale aumento, principalmente riconducibile all’Austria, è dovuto all’esposizione di parte del portafoglio crediti alle oscillazioni del mercato dei cambi, ma è controbilanciato dai benefici del passaggio a metodi avanzati di calcolo dei rischi operativi in Italia. Linee di business per attività, area geografica, società Attività Finanziarie della Clientela1-2 Totale Prestiti alla Clientela (netto sofferenze) (giugno 2010, miliardi di `) (giugno 2010, miliardi di `) 2603 Raccolta Diretta Risparmio Gestito 113 99 Parte del totale 14 SB M/L termine 14 SB breve termine Credito al consumo 15 9 79 73 Risparmio Amministrato Altro Mutui a famiglie consumatrici 30 20 23 38 ITALIA GERMANIA AUSTRIA POLONIA 67% 19% 10% 4% 82 23 9 14 6 61 11 3 Parte del totale 33 1 11 0,9 20 3 2 0,6 3 12 8 19 0,3 1,2 5 ITALIA GERMANIA AUSTRIA POLONIA 65% 19% 12% 4% 0,8 0,4 0,6 1. Dati gestionali riclassificati rispetto ai dati contabili. 2. Dati comprensivi degli asset di Fineco Bank in Italia, DAB Group in Germania. 3. Dati della nuova rete commerciale, netto Enti. I due grafici mostrano il contributo dei quattro paesi alla composizione delle attività finanziarie e degli impieghi della SBA Retail suddivisi per tipologia di prodotto. A fine giugno 2010, al totale di attività finanziarie di 386 miliardi, l’Italia contribuisce per il 67%, la Germania per il 19%, l’Austria per il 10% e la Polonia per il 4%. In Italia e Germania si registra una maggiore penetrazione della raccolta indiretta (60% circa), mentre negli altri paesi, caratterizzati da percentuali più elevate di depositi di risparmio, il suo peso è rispettivamente del 40% in Austria e del 20% in Polonia. 38 Al totale di prestiti alla clientela di circa 174 miliardi, l’Italia contribuisce per il 65%, la Germania per il 19%, l’Austria per il 12% e la Polonia per il restante 4%. Anche il mix risulta differente nei quattro paesi. I mutui ipotecari per l’acquisto della casa rappresentano ovunque il prodotto prevalente con una penetrazione media del 55% circa. Nel credito al consumo l’Italia contribuisce per il 67% ai 13 miliardi di finanziamenti totali. Infine, l’Italia contribuisce al 89% dei prestiti a breve termine alle piccole imprese della SBA Retail. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Retail Network Italia In ambito customer satisfaction sono state portate avanti le attività già esistenti nel 2009 (TRI*M3 Index, Mystery Shopping, gestione dei reclami, Qualità Operativa), supportate da programmi formativi dedicati. Inoltre nel primo semestre sono state lanciate nuove iniziative finalizzate ad una maggiore diffusione della cultura della Customer Satisfaction all’interno del Gruppo. Tra queste la misurazione mensile della customer satisfaction attraverso l’Istant Tri*M (per rilevare il livello di soddisfazione dei clienti che hanno effettuato una operazione nell’ultimo mese) e il Tri*M Opinion Leader (misurato intervistando un campione di utenti in grado di influenzare l’opinione pubblica del territorio). Infine è stata estesa la rilevazione del Tri*M Index ai sottosegmenti di clientela Business Easy e Smart Affluent. Il TRI*M index a giugno 2010 ha registrato un valore di 60 con un miglioramento di 2 punti rispetto a dicembre, proseguendo il trend di crescita che ha caratterizzato il 2009. Il primo semestre 2010 è stato caratterizzato da alcuni eventi di ampia portata tra cui l’entrata in vigore della Direttiva Europea sui sistemi di pagamento (c.d. PSD), in base alla quale è stato necessario predisporre l’analisi funzionale e le modifiche procedurali e di processo, su tutti gli applicativi interessati dal nuovo dettato normativo (anagrafe, sistemi di incassi e pagamenti, carte, etc.). È stato avviato il “Progetto MACRO” (Metodologia avanzata per il controllo dei rischi operativi) progetto di rivisitazione del modello di presidio dei rischi operativi. Inoltre sono stati avviati alcuni interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria della rete commerciale. In ottica di razionalizzazione dei costi sono state portate a regime le procedure di controllo e rendicontazione delle attività Cross e sono stati fatti ulteriori investimenti in ATM evoluti per ampliare la rete di canali diretti a disposizione della clientela. Inoltre in materia creditizia sono state rilasciate nuove soluzioni mirate alla semplificazione dei processi di erogazione dei finanziamenti a famiglie e imprese e al monitoraggio dei rischi. Nel segmento Mass Market, nel corso del primo semestre 2010, è stato portato a termine il restyling della gamma dei conti correnti Genius, con l’obiettivo di migliorarne la competitività e di semplificarne i servizi offerti. Della nuova gamma fa parte il conto “Genius Smart” dedicato alla clientela di fascia alta, maggiormente propensa all’utilizzo dei canali evoluti. È stata lanciata la nuova carta prepagata “Genius Card Web”, richiedibile interamente on line, dedicata ai clienti altamente informatizzati che desiderano un prodotto gestibile attraverso il web. Nell’ambito dei prodotti di finanziamento, la gamma dei mutui è stata arricchita con “Opzione Sicura”, un prodotto che consente ai clienti di beneficiare degli attuali bassi tassi di interesse, con la possibilità di passare ad un tasso fisso in qualsiasi momento e gratuitamente, diminuendo l’importo delle rate e allungando il piano di rimborso. Grazie al servizio del “Tagliando”, inoltre, i clienti sono in grado di monitorare continuamente le proprie rate incoraggiando, pertanto, l’uso efficiente e consapevole delle diverse opzioni. Relativamente ai prestiti personali, il prestito “Creditexpress Dynamic” è stato arricchito con nuove opzioni come il “salto rata”, (consente al cliente rinviare una rata per ciascun anno solare alla fine del piano di ammortamento), il “cambio rata” (consente al cliente di richiedere la modifica dell’importo della rata in scadenza con conseguente rimodulazione del piano di ammortamento) e la “ricarica prestito” (consente al cliente di riportare il capitale residuo fino all’importo dell’erogato iniziale in modo tale da ottenere nuova liquidità). Il segmento Personal Banking ha impostato la propria strategia di crescita su specifiche iniziative finalizzate da una parte a rinsaldare la fiducia dei clienti esistenti attraverso una offerta di prodotti con garanzia del capitale investito e attraverso la proposta di strategie di investimento adeguate a diversificare il loro profilo di rischio in coerenza con la volatilità dei mercati, e dall’altra ad acquisire nuovi clienti, attraverso un uso mirato della leva prezzo. Le due iniziative più significative sono state: “UniCredit First Ti Premia” e “Pioneer Idee di Investimento”. La prima iniziativa si propone di acquisire nuovi clienti attraverso l’offerta mirata di prodotti a condizioni particolarmente vantaggiose per il cliente. La seconda iniziativa è invece finalizzata a proporre ai clienti fondi segnalati da Pioneer, al fine di ampliare la diversificazione di portafoglio e cogliere le opportunità offerte dal trend di mercato. Relativamente al rinnovamento della gamma prodotti, l’obiettivo è stato quello di arricchire la offerta al fine di consentire una maggiore diversificazione dei portafogli della clientela e di aumentare il livello di personalizzazione dei prodotti con esposizione all’equity, sostituendo i prodotti di investimento che nell’attuale scenario di tassi presentano basso valore aggiunto per il cliente. Per quanto riguarda i risultati commerciali, in Italia la rete commerciale nel primo semestre 2010 ha conseguito 15 miliardi di vendite di prodotti di investimento grazie al forte contributo dei prodotti di bancassicurazione a premio unico con capitale garantito alla scadenza. La raccolta netta gestita ha registrato nel primo semestre un risultato positivo di 2,7 miliardi (4,8% dello stock), sostenuta soprattutto dalle collocazioni di UniGarantito e di UniOpportunità, prodotti assicurativi a capitale garantito con rendimento annuo minimo garantito, con circa 4 miliardi di polizze vendute nel primo semestre. Al contrario l’Italia ha registrato un calo di 1,2 miliardi sul totale delle attività finanziarie rispetto a inizio anno soprattutto a causa della svalutazione della raccolta indiretta seguita alle turbolenze mercati finanziari. 3. L’Indice TRI*M misura il livello di fidelizzazione della clientela attraverso una sommatoria ponderata di valutazioni che gli intervistati danno della Società in base a 4 principali indici di fidelizzazione, due dei quali sono legati al grado di soddisfazione (soddisfazione complessiva e raccomandabilità) mentre gli altri due misurano la fedeltà (probabilità di acquisti ripetuti e vantaggio sulla concorrenza). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 39 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Retail (SEGUE) Per il segmento Small Business nel corso del primo semestre è stata avviata la revisione della gamma conti Imprendo con l’obiettivo di semplificare il catalogo prodotti e di adattare l’offerta alle diversificate esigenze della clientela piccole e medie imprese. È stato lanciato un nuovo conto, “Imprendo Agricoltura”, destinato a coprire i bisogni specifici degli imprenditori agricoli. L’offerta di prodotti dedicati alle piccole imprese è stata inoltre ampliata con nuove carte di credito, la “UniCreditCard Business Standard” e la “UniCreditCard Business Gold” con numerosi servizi esclusivi, per soddisfare al meglio i bisogni specifici dei clienti business. È continuata l’attività di sostegno delle tre banche commerciali a favore delle piccole imprese attraverso l’erogazione di circa 5,8 miliardi di nuovi finanziamenti pari a oltre 100.000 pratiche da inizio anno. In particolare, il “Progetto Impresa Italia” ha previsto lo stanziamento di un plafond aggiuntivo a sostegno delle imprese, veicolato sul territorio attraverso associazioni di categoria e Confidi, per garantire afflusso di risorse in un momento di crisi di liquidità dei mercati. Nell’ambito di tale progetto, lanciato ad inizio 2008, sono stati erogati nel primo semestre 2010 altri 599 milioni di nuovi finanziamenti (compresi nuovi accordati e rinnovi con aumento a breve termine) per 7.992 pratiche, con un tasso di accettazione delle domande di finanziamento dell’78%, che portano ad 1,4 miliardi erogati dall’avvio del progetto. Sempre al fine di sostenere le aziende in situazione di temporanea difficoltà, è proseguita la iniziativa “SOS Impresa Italia” che consiste in un accordo firmato nel settembre 2009 con le associazioni di artigiani e commercianti, con l’obiettivo di salvare dalla crisi le imprese strutturalmente sane che stanno vivendo un periodo di difficoltà, attraverso strumenti finanziari innovativi (ad esempio, l’estensione dei piani di rimborso o la sospensione temporanea delle rate, ecc.). Dalla data di lancio fino a giugno 2010, circa 14 mila piccole imprese sono state supportate nella regolarizzazione con nuovi prestiti per un totale di 1,8 miliardi di finanziamenti e circa 21 mila sono state “accompagnate” con nuovi prestiti per un’esposizione totale di 1 miliardo. Infine, nel giugno 2010 si è svolta l’annuale edizione del “Premio OK Italia” che premia aziende clienti e non clienti che si sono distinte in specifici settori. Il focus dell’edizione 2010 ha riguardato l’internazionalizzazione e sono state premiate 20 aziende. Retail Network Germania UniCredit Bank AG nel primo semestre 2010 ha continuato a servire i tre segmenti strategici di clientela (mass market, affluent e small business) con tre modelli di servizio dedicati che riflettono i loro diversi bisogni. Il principale obiettivo del segmento Mass Market è stato di continuare a sostenere il business dei finanziamenti. L’attività commerciale dei prodotti di finanziamento è stata supportata da intensive campagne commerciali. UniCredit Bank AG ha beneficiato del livello ancora storicamente basso dei tassi di interesse per 40 incrementare le vendite di mutui di circa l’80%. L’ulteriore sviluppo della collaborazione con Wüstenrot ha condotto ad un incremento della produzione del 25% rispetto al primo semestre 2009. L’integrazione dei prodotti Wüstenrot nella gamma di offerta dei prodotti di risparmio legati ai beni immobili hanno rafforzato il posizionamento di UniCredit Bank AG in qualità di top consultant. Infine UniCredit Bank AG ha cercato di incrementare l’acquisizione di clientela utilizzando come strumento chiave il nuovo programma member-gets-member “family & friends” e il contro corrente “Willkommenskonto”. L’attività di consulenza nel segmento Personal Banking è stata focalizzata su “HVB VermögensDepot privat”, una linea di prodotti di investimento, per la quale UniCredit Bank AG agisce in qualità di mandatario. Questo prodotto innovativo ha incontrato le esigenze dei clienti combinando la capacità nell’asset allocation del Gruppo UniCredit con la trasparenza degli ETF e con una informazione personalizzata e frequente ai propri clienti sulla performance dei loro investimenti. Inoltre, in collaborazione con Pioneer Investments è stata introdotta una serie di fondi di investimento garantiti, che hanno mostrato una costante crescita nei volumi di vendita, in particolare per quei fondi che investono nei mercati emergenti. La revisione del modello di business nel settore bancassicurazione di UniCredit Bank AG iniziata nei primi mesi dell’anno 2010 al fine di migliorare le performance ha già mostrato i primi risultati. Dopo aver concluso la maggior parte delle certificazioni professionali programmate e aggiornato il catalogo prodotti, è stata registrata una notevole crescita della vendita di prodotti di bancassicurazione (+30% nei tre segmenti di clientela) rispetto al primo semestre 2009. Inoltre entro fine anno saranno ottimizzati alcuni processi per consentire ai consulenti commerciali di identificare i bisogni dei propri clienti e trovare le soluzioni finanziarie più adatte alle loro esigenze. Nel segmento Small Business, UniCredit Bank AG ha continuato i propri sforzi volti a migliorare le caratteristiche del conto corrente dedicato alle piccole imprese “Konto4Business”, come la possibilità di accedere a servizi di mailing o di consulenza in materia di marketing e di gestione delle richieste da parte dei clienti detentori del conto corrente, in collaborazione con Deutsche Post e Creditreform. Grazie a questi sforzi il prodotto ha triplicato i risultati rispetto al primo semestre 2009. Tra le tante inziative di UniCredit Bank AG sui prodotti di finanziamento, il segmento small business ha lanciato “UniCredit Bank AG Investkredit” con un attraente tasso di interesse del 4,99% che ha consentito un incremento del 9% dei volumi di nuove erogazioni rispetto al primo semestre 2009. È stato lanciato un programma di formazione per i consulenti small business con l’intento di migliorare le competenze commerciali relativamente alla gestione dei programmi di finanziamento supportati dal governo a vantaggio dei propri clienti small. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Retail Network Austria Nel segmento Mass Market, Bank Austria, nel primo semestre 2010, ha lanciato la carta di debito SEPA in due versioni: “SEPA Direct Debit Core” per clienti retail e corporate e la “SEPA Direct Debit B2B” esclusiva per i clienti corporate. Bank Austria ha lanciato un servizio di consulenza dedicato ai clienti con finanziamenti in valuta per offrire loro la soluzione più adatta alle loro esigenze e in linea con le condizioni del mercato delle valute. A giugno Bank Austria ha lanciato “Solutions 4 All” un training on-the-job per i consulenti Mass Market, con l’obiettivo di migliorare le capacità di consulenza e di comunicazione. Nel segmento Personal Banking è proseguita l’offerta di prodotti d’investimento capaci di rispondere al crescente bisogno dei clienti di investire in prodotti semplici e sicuri e a capitale garantito, in grado di difenderli dai potenziali rischi di mercato. Bank Austria ha emesso propri Bond con caratteristiche di semplicità e trasparenza: 5 bonds con durata compresa tra 4 e 6 anni che hanno registrato volumi di vendita di circa 98 milioni. Sono stati lanciati anche 2 USD-bonds, rivolti ai clienti desiderosi di investire in valuta estera, che hanno registrato circa 22 milioni di volumi di vendita. Inoltre Bank Austria ha continuato a puntare sulla strategia di collocamento dei fondi della gamma “Pioneer Austria Guarantee Funds”. Il fondo “Global Emerging Markets Garantie 5/2018” che ha una scadenza fissa di circa 9 anni con una percentuale del 100% di capitale garantito e l’80% del valore massimo registrato garantito da Bank Austria alla scadenza, ha totalizzato 174 milioni di vendite. Infine Bank Austria ha lanciato due prodotti a premio unico dall’inizio di Aprile: “Active Cash fix 9/2020” e “Active Capital fix 9/2020”, che dal lancio hanno registrato 41 milioni di sottoscrizioni. Nel segmento Small Business, Bank Austria ha continuato ad offrire il prodotto “account4business”, il conto corrente costruito in maniera modulare, frutto di una nuova concezione basata sulla trasparenza del prezzo, dedicato alle piccole imprese volte a supportare i propri clienti nel loro affari (cash dispenser, credit card, ready-for-use web shop, EPS Internet Paying System). È stata pianificata una campagna di marketing per il secondo semestre volta a promuovere il prodotto. È stata lanciata una iniziativa di sostegno all’attività creditizia a livello nazionale concentrata sui finanziamenti garantiti e focalizzata sui cosiddetti “Customer Priority Cluster” al fine di supportare i clienti piccole imprese e i liberi professionisti austriaci nella loro propensione ad investire. La campagna di marketing “Small Business Information Days with grant advisory” è stata tenuta in quasi tutte le regioni del paese. L’evento prevede delle giornate dedicate alla consulenza con assegnazione di consulenti per i clienti piccole imprese in quasi ogni provincia dell’Austria, con la partecipazione attiva di entità governative e altre organizzazioni (in cooperazione con circa 12 partners per ogni giornata dedicata all’informazione). L’evento ha registrato un positivo riscontro di mercato e un conseguente impatto positivo in termini di reputazione e immagine. Altri Info-Days dedicati ai clienti small business saranno estesi ad altre aree del paese nel secondo semestre 2010. Sono proseguite le attività di supporto alla vendita, target group, eventi e corsi di formazione dedicati agli operatori del settore sanitario. È stato completato il restyiling del contro corrente “Med-Account”, della “MediCard” e di “Medplan” e sono in fase di realizzazione i conti modulari “account4Med” e “account4professionals”. UniCredit Family Financing Bank La strategia di UniCredit Family Financing Bank, nel primo semestre, è stata focalizzata sul rilancio del prodotto mutui, attraverso una importante campagna di riposizionamento commerciale sia sul canale banking, grazie a una riattivazione capillare dei contatti con le agenzie immobiliari distribuite sul territorio, che sul canale non banking, grazie a prodotti e prezzi competitivi. Per rispondere alle esigenze dei clienti, che cercano un mutuo capace di soddisfare sia il loro bisogno di economicità che di sostenibilità e sicurezza, la gamma mutui di UniCredit Family Financing è stata arricchita con due nuovi prodotti: Mutuo Opzione Sicura e Mutuo Salva Rata. Il Mutuo Opzione Sicura abbina la convenienza del tasso variabile alla possibilità di passare al tasso fisso allungando la durata del piano di rimborso e, grazie ad un processo standardizzato e alla comunicazione periodica dell’andamento del finanziamento, consente ai clienti di fruire in modo semplice delle opzioni di rinegoziazione previste per la fase di post vendita. Il Mutuo Salva Rata consente al cliente di godere dei vantaggi di un tasso variabile con la certezza di una rata che non salirà mai oltre un certo importo, definito alla sottoscrizione. Nel secondo trimestre sono stati apportati alcuni miglioramenti alle caratteristiche del prodotto e del servizio postvendita al fine di rendere il Mutuo Opzione Sicura ancora più innovativo. In particolare è stato introdotto il servizio del Tagliando Ordinario (annuale) e Straordinario (inviato in caso di particolari eventi che determinano un aumento della rata pari al 20%), offrendo ai clienti un servizio di consulenza continuativo e personalizzato ed una maggiore garanzia di sicurezza e tranquillità. A supporto della campagna, nel mese di giugno è stato organizzato, in collaborazione con di Retail Identity & Communication, Media Relations Italy e Mass Market Clients Italy, un educational workshop con i giornalisti sul prodotto mutuo, con il duplice obiettivo di riaccreditarsi come uno dei player principali del settore, rafforzando il posizionamento di UniCredit come banca attenta ai temi della sostenibilità e dell’indebitamento consapevole. Sono state lanciate varie iniziative commerciali dedicate ai diversi canali commerciali. Nel canale non-banking, è stata realizzata l’operazione di incentivazione “Su di giri” per i Dealer automotive che ha messo in palio dieci viaggi a New York per due persone che ha coinvolto centosessanta dealer automotive che hanno UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 41 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Retail (SEGUE) incrementato del 40% la produzione del primo quadrimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009. È nata la partnership con la Federazione Motociclistica Italiana, che consente ad UCFin di rafforzare la propria presenza nel mondo del motocicilismo, ed è stata ideata per i clienti appassionati di due ruote la possibilità di sottoscrivere, direttamente dal sito www.federmoto.it, un prestito personale per finanziare l’acquisto di un motociclo a condizioni molto interessanti. Nel canale banking in difesa dello stock mutui, è stata lanciata l’iniziativa di customer care “Mutuo Sicuro” rivolta ai titolari di mutuo a tasso variabile, con l’obiettivo di dare al cliente la possibilità di beneficiare del tagliando straordinario e beneficiare della possibilità di passare a tasso fisso. Queste azioni hanno contribuito ad una contrazione delle rinegoziazioni e delle surroghe passive. Sul canale diretto nel mese di aprile è stata lanciata la vendita dei prestiti on-line, accessibile attraverso il sito internet della società, i siti di partner on line e singole pagine dedicate che il visitatore raggiunge direttamente da un motore di ricerca. L’offerta si articola su otto prodotti mirati a soddisfare altrettanto specifiche esigenze di finanziamento. Nel mese di giugno è stato messo on-line il nuovo sito internet di UCFin, che si pone come obiettivo quello di acquisire nuovi clienti, avvalendosi di tool particolarmente innovativi ed efficienti, non solo nella fase di ricerca delle informazioni ed acquisto, ma anche nella fase di post-vendita e assistenza al cliente. Per le carte di credito è stato sviluppato un piano di comunicazione per il lancio della Carta Trenitalia attraverso l’utilizzo dei canali del Partner: banner e testi promozionali sul sito internet Trenitalia e Ferrovie dello Stato, invio di DEM al database clienti di Trenitalia, pagina pubblicitaria sull’Orario dei Treni. Per quanto riguarda l’area dei progetti a supporto del business, nel primo semestre sono state avviate diverse iniziative. È stata completata la prima wave dell’Internal Service Quality, l’indagine di customer satisfaction rivolta ai colleghi della SBA Retail che ha mostrato un netto miglioramento dei risultati rispetto al 2009 (il TRI*M Index del primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per i mutui è salito da 16 a 41 mentre per i prestiti personali è salito da 43 a 46). Nell’ambito dell’evento “UCFin Day”, UniCredit Family Financing ha incontrato i colleghi del Mass Market per condividere le diverse fasi del processo di underwriting al fine di offrire un servizio di eccellenza ai propri clienti con risposte semplici, veloci e proposte sempre più vicine alle loro esigenze di finanziamento. In termini di risultati commerciali UniCredit Family Financing Bank ha chiuso il primo semestre 2010 con uno stock di mutui di 60,7 miliardi. La nuova produzione dei mutui è risultata pari a circa 1,9 miliardi evidenziando una marcata crescita del business mutui, favorita dalla ripresa del mercato e dal positivo risultato delle iniziative commerciali. Gli spread commerciali si sono mantenuti sostanzialmente stabili nel semestre con uno spread medio dei volumi erogati di 138 bps su base semestrale. 42 Sul versante dei prodotti di credito al consumo, in Italia, nel primo semestre del 2010, a fronte di uno stock di 8,9 miliardi, sono stati generati nuovi flussi per 1,9 miliardi. Tali risultati sono principalmente riconducibili al contributo dei prestiti personali (1,25 miliardi) e dei prestiti auto (0,27 miliardi). Per il mercato estero, invece, è proseguita l’attività di sviluppo e consolidamento delle iniziative internazionali. Nel corso del primo semestre, la filiale di Monaco ha proseguito la propria operatività sul segmento delle carte di credito emettendo circa 16 mila nuove carte, raggiungendo così oltre 192 mila pezzi per un totale di più di 118 milioni di volumi intermediati. Inoltre, è continuata l’attività di distribuzione di prestiti personali, tramite le filiali UniCredit Bank AG, con erogazioni pari a 177 milioni (+4,6% a/a). In Bulgaria, la società controllata UniCredit Consumer Financing AD ha proseguito il proprio trend di sviluppo erogando da inizio anno 37 milioni di finanziamenti costituiti da crediti finalizzati e prestiti personali (+88% a/a). In Romania la controllata UniCredit Consumer Financing IFN ha progressivamente intensificato l’attività di distribuzione di prestiti personali tramite le filiali UniCredit Tiriac Bank con erogazioni complessive pari a circa 40 milioni (+172% a/a). Asset Gathering Il principale obiettivo perseguito nei primi sei mesi è stato di continuare a crescere e ad innovare mantenendo una forte attenzione alla centralità del cliente. La strategia è stata fondata sull’arricchimento e sull’innovazione di prodotti e servizi, al fine di rafforzare la leadership nei mercati di riferimento e il livello di soddisfazione dei propri clienti. Per i prossimi mesi è attesa una maggiore concentrazione sull’attività di asset allocation, valorizzando la capacità di offrire soluzioni di qualità ad elevato valore aggiunto consulenziale attraverso la rete dei promotori finanziari. Sono inoltre previsti progetti volti a sviluppare sinergie con DAB e DAT in un’ottica di espansione su nuovi mercati esteri. Fineco Bank in Italia ha proseguito l’attività di miglioramento dei prodotti e servizi esistenti in ambito trading, banking e investing, con particolare attenzione all’ottimizzazione della performance della piattaforma tecnologica. Lo sviluppo di una sempre più completa ed esauriente piattaforma di trading permette a Fineco di incrementare l’attività di internalizzazione ordini e forex, in prospettiva anche sui mercati esteri. È partito il servizio Fineco Advice volto a migliorare il rapporto tra la rete dei promotori finanziari e i clienti, nell’ottica di eliminare il potenziale conflitto d’interessi nella scelta dei prodotti e nelle allocazioni di portafoglio. Al fine di massimizzare l’acquisizione su tutti i canali attraverso un mix equilibrato di azioni dirette, passaparola e brand awareness le attività di advertising hanno continuato a utilizzare il concept di comunicazione Stai davanti partito a fine 2009. Grazie all’elevatissimo livello di soddisfazione della clientela, l’acquisizione tramite passaparola continua ad essere il mezzo più efficace per l’apertura dei conti, assicurando Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group anche un costo di acquisizione ridotto e un’elevata qualità media dei rapporti aperti. Alla prima campagna member get member partita a febbraio 2010, denominata FinecoBuzz, che ha portato all’apertura di oltre 16.000 conti in meno di 2 mesi, è seguita a giugno la nuova campagna FinecoFlash che si propone l’obiettivo di aumentare sia la frequenza che l’efficacia complessiva della campagna member get member. Nel corso del primo semestre, Fineco ha realizzato una raccolta netta pari a 409 milioni e masse pari a 33,6 miliardi (+1% rispetto dicembre e +9% rispetto a giugno 2009). Grazie alla rete di promotori finanziari, Fineco si posiziona al 3° posto nella classifica Assoreti in termini di stock4 e al 5° posto in termini di raccolta netta5. Relativamente al trading on line Fineco si posiziona al 1° posto per volumi intermediati conto terzi sui principali mercati6 (MTA, TAH, S&P/MIB Futures e Mini S&P/MIB) e per numero di transazioni nel segmento azioni. In sintesi Fineco Bank si conferma leader6 di mercato come broker in Italia con 13,5 milioni di transazioni e primo broker europeo per numero di eseguiti e ampiezza di gamma dei prodotti offerti in un unico conto. DAB Group, che opera con DAB Bank in Germania e DAT Bank in Austria, ha esteso la propria attività di trading e di consulenza consolidando la propria leadership come broker. Attraverso il nuovo progetto “DAB one” offrirà ai propri clienti modalità ancor più efficaci per eseguire le proprie operazioni bancarie e di trading. Con “DAB one” si propone l’obiettivo di divenire la migliore banca diretta nei confronti di tutti gli investitori, traders e gestori. Nel primo semestre, DAB ha ottimizzato e potenziato il proprio sito web, ampliando la propria offerta di ETF e derivati e introducendo il trading in valuta FOREX avvalendosi della piattaforma Fineco. Nel corso del semestre DAB ha vinto il premio come 1° broker per quanto riguarda l’offerta di certificates ed ETF (www.brokerwahl.de). I dati di fine periodo confermano una crescita degli stock del +4,7% rispetto alla fine dell’esercizio precedente portando le masse a 24,4 miliardi. La raccolta netta complessiva ammonta a 1,231 milioni. Nel primo semestre Dab Bank ha raggiunto 2,2 milioni di transazioni e DAT Bank 0,6 milioni di transazioni. Retail Network Polonia Nel primo semestre 2010 Bank Pekao ha registrato una forte accelerazione nell’attività creditizia sia verso i clienti privati che verso le piccole imprese con un focus sui tre prodotti chiave (finanziamenti per cassa, mutui e finanziamenti small business). Nel segmento Mass Maket Bank Pekao ha registrato un incremento del 57% nella vendita dei mutui rispetto al primo trimestre 2010. Nella prima parte del 2010 Bank Pekao ha segnato un incremento della quota di mercato della nuova produzione dei mutui dall’8,4% di dicembre 2009 al 14,08% di giugno 2010. In termini di stock i mutui sono aumentati del 5,4% dall’inizio dell’anno e del 10,7% rispetto a giugno 2009 con un continuo focus sulla profittabilità delle nuove erogazioni. Il segmento Small Business ha registrato una inversione del trend dei finanziamenti nel primo semestre. I volumi delle nuove erogazioni sono raddoppiati da 116 milioni del primo trimestre a 241 milioni nel secondo trimestre. Lo stock di finanziamenti è aumentato del 10,8% da inizio anno. La crescita del business ha fatto leva sull’implementazione dei 63 centri small business e dell’introduzione di nuovi strumenti come il “Financial navigator” per i propri clienti. Le nuove erogazioni sono aumentate del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel segmento Personal Banking Bank Pekao nel business retail ha proseguito con successo la vendita di fondi comuni di investimento con 600 milioni di vendite nel primo semestre 2,6 volte quelle del primo semestre 2009, rinforzando la sua leadership con una quota di mercato del 17,9% a giugno 2010. I depositi totali di Bank Pekao del perimetro della SBA Retail sono cresciuti del 5,7% rispetto a giugno 2009. Retail Poland ha continuato a registrare una crescita del numero di clienti dell’internet banking con i due prodotti punta “Pekao24” per i clienti privati che ha raggiunto quota 1,5 milioni di clienti (+27% a/a), supportato dal lancio della nuova versione della piattaforma di internet banking, e “Pekao24Firma” per i clienti small business che ha raggiunto quota 141 mila clienti (+30% a/a). 4. Fonte: Assoreti - “Rapporto periodico Assoreti trimestrale stock - Marzo 2010”. 5. Fonte: Assoreti - “Rapporto periodico Assoreti mensile flussi - Maggio 2010”. 6. Fonte: Assosim - “Rapporto sui dati di negoziazione degli associati ASSOSIM sui mercati gestiti da Borsa Italiana SPA - Giugno 2010”. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 43 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Corporate & Investment Banking (CIB) Introduzione L’area Corporate & Investment Banking (CIB) si rivolge alla clientela corporate con fatturato superiore a 3 milioni di euro e istituzionale del Gruppo UniCredit, con un modello organizzativo a matrice che prevede una chiara separazione delle funzioni di coverage e distribuzione (Networks) da quelle dedicate allo sviluppo di prodotti e servizi (Product Line). In questo ambito, si segnala che con il primo semestre 2010 è stata completata la piena integrazione anche a livello contabile e gestionale del CIB Network Polonia e pertanto i risultati riportati includono tale area. Il semestre in cui ha operato l’area CIB è stato caratterizzato da un contesto economico-finanziario con andamenti contrastanti. Da un lato, l’elevata turbolenza seguita all’aumento del rischio sovrano e il conseguente allargamento dei credit spread hanno influenzato negativamente le attività legate ai mercati finanziari. Dall’altro, il lento ma progressivo miglioramento del contesto economico generale, come evidenziato dalla ripresa dei flussi commerciali di import ed export, ha invece favorito l’inversione di tendenza nelle aree d’affari più strettamente legate all’andamento delle imprese, anche se le attività di raccolta diretta hanno risentito dei livelli ancora molto bassi dei tassi di interesse. In linea comunque con la ripresa economica sono migliorate le prospettive relative al rischio di credito e prosegue il processo di normalizzazione del contesto economico nel suo complesso. In questo scenario, CIB prosegue nell’implementazione della propria strategia di medio periodo, tesa a posizionare il Gruppo fra i principali player europei in ambito Corporate & Investment Banking per qualità di servizio e profittabilità. Sfruttando al massimo le potenzialità legate al nuovo assetto organizzativo, e facendo leva sulla base clienti, CIB sta progressivamente allineando i livelli di inserimento dei prodotti a elevato valore aggiunto a quelli relativi a prodotti plain vanilla, ottimizzando l’allocazione del capitale, massimizzando in maniera sostenibile la profittabilità aggiustata per il rischio, e cogliendo le opportunità di crescita nell’Europa Centro-Orientale. Gli importanti risultati raggiunti in aree di business quali Project & Commodity Finance, Financial Sponsor Solutions e Capital Markets danno chiara evidenza dei risultati raggiunti attraverso il nuovo orientamento strategico. In prospettiva, all’interno del progetto ONE4C e allo scopo di innalzare ulteriormente il servizio al cliente, la definizione di clientela corporate target prevederà l’innalzamento della soglia di fatturato di riferimento da 3 a 50 milioni di euro. Ciò faciliterà un migliore sfruttamento del potenziale rappresentato dalle competenze distintive di prodotto esistenti all’interno di CIB. Performance finanziaria Nonostante il contesto economico sia ancora instabile, CIB registra nel primo semestre del 2010 un risultato di gestione pari a 3.404 milioni, in calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-10% a/a). Tale trend si riflette anche sull’andamento trimestrale, con il secondo trimestre del 2010 in flessione (-14,6% t/t) rispetto al primo trimestre del 2010. Il margine di intermediazione è pari a 5.209 milioni, in calo del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-9% t/t). Tale risultato è essenzialmente guidato dalla significativa flessione del margine d’interesse, in parte mitigata dal buon andamento del margine commissionale e dei proventi da attività di negoziazione. Il margine di interesse è pari a 3.571 milioni nel primo semestre del 2010, in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno (milioni di €) Conto Economico 2010 2009 VARIAZIONE % 2° TRIM 1° TRIM VARIAZIONE % SU 1° TRIM ‘10 5.209 5.523 - 5,7% 2.482 2.727 - 9,0% 3.104 522 4.687 (1.804) 3.404 (1.787) 1.637 248 5.275 (1.740) 3.783 (2.169) 1.223 + 110,7% - 11,2% + 3,7% - 10,0% - 17,6% + 33,9% 98 2.384 (913) 1.568 (805) 761 424 2.303 (891) 1.836 (981) 876 - 76,8% + 3,5% + 2,5% - 14,6% - 18,0% - 13,1% 506 2.598 (874) 2.230 (1.378) 543 1° SEMESTRE CORPORATE & INVESTMENT BANKING Margine di intermediazione di cui ricavi: da attività di negoziazione da attività non di negoziazione Costi operativi Risultato di gestione Rettifiche nette su crediti Utile lordo operatività corrente 44 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 2010 2009 2° TRIM precedente (-19% a/a) ma con evidenti segnali di ripresa nell’andamento t/t. Nel secondo trimestre del 2010, infatti, la performance ha registrato un incremento del 6,2% rispetto al trimestre precedente beneficiando sia della crescita dei volumi che di uno scenario dei tassi d’interesse in lieve miglioramento. Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti sono in calo del 17,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 18% t/t. L’andamento riflette un contesto creditizio in miglioramento in Austria e Germania. I profitti da investimenti si attestano nel primo semestre del 2010 a 55 milioni, di cui 35 milioni nel primo trimestre del 2010 e 20 milioni nel secondo trimestre del 2010. L’andamento risulta quindi particolarmente positivo a/a, dove i segnali di ripresa sono ancora più evidenti rispetto alle forti perdite registrate nel primo semestre del 2009. I costi operativi nel primo semestre del 2010 si attestano a 1.804 milioni, in crescita del 3,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 2,5% t/t. Tale aumento si registra tra le spese per il personale (+8,2% a/a), seppur l’andamento veda un’inversione tra il secondo e il primo trimestre del 2010 (-1,2% t/t) coerentemente con l’evoluzione degli FTE. In leggera diminuzione anche le spese amministrative che si attestano a -0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (ma in crescita del 5,7% t/t). La dinamica a/a dei costi operativi riflette l’aumento della componente variabile retributiva coerentemente con il migliore risultato di gestione del primo trimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009. Alla luce di una migliorata performance dell’attività di negoziazione, di un più elevato contributo del margine commissionale e profitti da investimenti, nonchè di un continuo miglioramento delle rettifiche su crediti e su accantonamenti, CIB nel primo semestre 2010 ha conseguito un utile lordo dell’operatività corrente pari a 1.637 milioni, in crescita di 414 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. (milioni di €) Stato Patrimoniale CONSISTENZE AL CORPORATE & INVESTMENT BANKING Crediti verso clientela Raccolta da clientela (incluso titoli) Totale RWA RWA per rischio di credito VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 293.028 172.047 266.760 244.731 291.964 187.012 266.117 247.288 294.980 149.943 265.756 246.449 -1.952 22.104 1.004 -1.719 - 0,7% + 14,7% + 0,4% - 0,7% (milioni di €) Totale Prestiti e Depositi per Paese CREDITI VERSO CLIENTELA CORPORATE & INVESTMENT BANKING Italia Germania Austria Polonia Prestiti e Depositi infragruppo tra Paesi Totale 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE % 141.277 101.375 46.451 11.018 (7.093) 293.028 142.607 104.109 44.458 10.919 (7.114) 294.980 - 0,9% - 2,6% + 4,5% + 0,9% - 0,3% - 0,7% DEBITI VERSO CLIENTELA E TITOLI 30.06.2010 31.12.2009 VARIAZIONE % 69.980 66.055 25.406 11.062 (457) 172.047 48.919 64.799 26.197 10.585 (558) 149.943 + 43,1% + 1,9% - 3,0% + 4,5% - 18,1% + 14,7% Principali Indicatori 1° SEMESTRE CORPORATE & INVESTMENT BANKING EVA (milioni di €) Capitale assorbito (milioni di €) RARORAC Margine Intermediazione/RWA (media) Cost/income Costo del rischio VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % 108 19.023 1,14% 3,91% 34,6% 1,22% 85 19.818 0,86% 3,78% 31,5% 1,31% 23 -795 28pb 14pb 313pb -9pb + 27,1% - 4,0% Personale DATI AL CORPORATE & INVESTMENT BANKING Dipendenti (numero "Full time equivalent") 100% Dipendenti (numero "Full time equivalent") proporzionale VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 15.841 15.820 15.911 15.892 16.320 16.302 -480 -482 - 2,9% - 3,0% UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 45 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Corporate & Investment Banking (CIB) (SEGUE) I crediti verso la clientela registrano un’inversione di tendenza con volumi in crescita dello 0,4% t/t, dopo una lieve flessione nel primo trimestre del 2010. Supply Chain Finance, Trade Finance, per le attività complesse di Structured Trade & Export Finance e, infine, per Global Securities Services; La raccolta da clientela risulta, invece, in aumento del 14,7% rispetto a fine periodo del 2009 (grazie alla crescita dei volumi di raccolta in Italia, +43,1% da fine periodo 2009), ma in diminuzione del 8% nel confronto t/t. • Leasing: responsabile del coordinamento di tutte le attività di strutturazione, pricing e vendita dei prodotti di leasing all’interno del Gruppo, dotato di un proprio Network distributivo operante in stretta cooperazione con i Network bancari. I risk weighted assets sono in leggero aumento rispetto a fine 2009, ma rimangono pressochè stabili rispetto al primo trimestre del 2010. La copertura integrale del portafoglio di attività di CIB da parte delle quattro Product Line dedicate consente l’attribuzione a ciascuna di esse della quota parte di competenza dell’intero Conto Economico e alcune poste dello Stato Patrimoniale gestionale di CIB, consentendo così un più completo ed efficace governo del valore generato dalle singole componenti di prodotto e servizio offerto. Il cost/income per CIB si attesta a 34,6% nel primo semestre del 2010, in aumento rispetto al primo semestre del 2009. Il costo del rischio si attesta nel primo semestre del 2010 a 1,22%, in riduzione di 9 punti base rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie al continuo miglioramento delle rettifiche su crediti e su accantonamenti. Risultati e iniziative per area geografica Network Italy L’andamento degli FTE (Full Time Equivalent) è in netto calo rispetto al dato di chiusura del 2009 (-3,0%), seppur la flessione registrata principalmente nel primo trimestre del 2010 risulti in rallentamento nel secondo trimestre del 2010. Linee di business per attività, area geografica, società Il modello organizzativo di CIB è basato su una struttura matriciale con una chiara separazione delle competenze di carattere commerciale, rappresentate dalle reti distributive presenti nei mercati di riferimento (Network Italia, Network Germania, Network Austria, Network Polonia e Financial Institution Group) dalle competenze di prodotto. Quest’ultime sono accentrate nelle Product Line, responsabili per l’intera gamma di prodotti offerta da CIB. Esse sono: • Financing & Advisory (F&A): centro di competenza e di eccellenza per tutte le attività di business relative al credito e di consulenza alle imprese e alla clientela istituzionale a livello di Gruppo, con una gamma di offerta che si estende ai prodotti piú sofisticati quali Corporate Finance & Advisory, Sindacazioni, Leveraged Buy-Out, Project & Commodity Finance, Real Estate Financing, Shipping Finance e Principal Investments; • Markets: centro di competenza per i prodotti e attività connesse ai mercati Rates, FX, Equities, Capital Markets e Credit; • Global Transaction Banking (GTB): centro di competenza ed eccellenza per i prodotti di Cash Management & eBanking, 46 Coerentemente con il modello di business di CIB, nel primo semestre 2010 è stata data concreta attuazione al progetto di riarticolazione di ognuno dei cinque Mercati in cui la banca è territorialmente divisa, su due canali di presidio finalizzati al coordinamento commerciale delle azioni indirizzate alla clientela SME (Small & Medium Enterprise) e CIB (Corporate & Investment Banking), consentendo un più efficace governo commerciale, garantendo nel contempo lo sviluppo e la stabilità della relazione con il cliente. Il primo semestre si chiude con ricavi in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, come conseguenza del calo della componente finanziaria principalmente influenzata dalla riduzione dei volumi di impiego a seguito delle azioni di de-leverage intraprese, minore domanda di credito e da minori spread sulla raccolta dovuti all’andamento non favorevole dei tassi di interesse. Crescono invece i margini commissionali, in aumento del 42% a/a, trainati dai ricavi legati alle attività di Trade Finance, grazie alla ripresa delle attività di import/export, dai buoni risultati del network F&A e grazie a un’attenta attività di selezione e valutazione, sotto il profilo rischio-rendimento, dei progetti di investimento presentati dalle aziende e all’intermediazione dei principali deal del mercato domestico. Significativo anche il ruolo della componente legata alle attività di Markets. Nel corso del semestre sono stati avviati una serie di interventi per rispondere alle esigenze poste da due principali obiettivi identificabili nel sostegno alla ripresa e nel recupero delle quote di mercato. L’efficacia delle azioni intraprese è riflessa nell’andamento trimestrale degli impieghi che evidenzia un recupero delle quote di mercato da inizio anno. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Network Germany La performance commerciale del business CIB in Germania riflette da un lato gli impatti che la crisi economico-finanziaria ha avuto sulle attività delle imprese, evidenti nella minor domanda di credito, e dall’altro la risposta posta in essere dalla Banca, che riafferma la centralità del proprio ruolo di supporto allo sviluppo economicoindustriale sottolineando la centralità della clientela, pur mantenendo elevata l’attenzione alla qualità dell’attivo e alla redditività aggiustata per il rischio. In questo senso, grazie all’attività di re-pricing intrapresa, che compensa la diminuzione complessiva dei volumi sia di impiego che di raccolta, nonchè un contesto di tassi di interesse non favorevole, il margine di interesse mostra un andamento in linea con quello dell’anno precedente. Il gettito commissionale segna un risultato in miglioramento del 20% a/a in virtù della maggior focalizzazione dello sforzo commerciale su prodotti a elevato valore aggiunto. Con la finalità di rafforzare sempre più il rapporto con la propria clientela e comprenderne al meglio i fabbisogni finanziari e le tipologie di rischio connesse, sono stati attivati industry knowledge workshop mediante i quali i gestori di relazioni sono in grado di acquisire una conoscenza più accurata e specialistica delle determinanti delle performance aziendali per settore industriale. Sono inoltre in grado di veicolare con maggiore efficacia l’offerta di servizi a elevato valore aggiunto (es. servizi di advisory e prodotti di capital markets). Per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dal nuovo assetto organizzativo, sono stati attivati gruppi di lavoro al fine di migliorare il livello di integrazione fra Product Line e rete commerciale, con l’obiettivo ultimo di favorire l’allinemento delle caratteristiche dei prodotti e servizi offerti agli effettivi fabbisogni della clientela. Network Austria In un contesto di mercati deboli con una ripresa ancora incerta e una forte pressione competitiva, il Network Austria ha chiuso i ricavi del primo semestre con un livello pari a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante la diminuzione generalizzata dei volumi di impiego e il permanere dei tassi di interesse su livelli ancora contenuti, la politica di re-pricing intrapresa, gli interventi di ottimizzazione del portafoglio in ottica rischio-rendimento e l’elevata attenzione commerciale su prodotti a elevata contribuzione commissionale hanno contribuito alla sostanziale tenuta dei ricavi. In particolare si segnala la positiva performance registrata dell’area di F&A, cresciuta del 10% rispetto all’anno precedente, grazie anche ai buoni risultati registrati nei segmenti Large, Multinational nel settore Pubblico e alla maggiore focalizzazione su prodotti a elevato valore aggiunto. Con il duplice scopo di arricchire sempre più la relazione con la clientela di contenuti di advisory e di coadiuvare la rete commerciale nella comprensione dei fabbisogni finanziari e dei rischi della stessa sono stati creati e implementati nuovi strumenti di supporto all’analisi finanziaria, tra cui il Working Capital Check o “VerschuldungsKapazitätsRechner”, attraverso il quale il gestore è in grado di individuare anticipatamente possibili elementi di criticità nella posizione finanziaria corrente del cliente e definire, di concerto con lo stesso, opportuni piani di azione. Nel corso del semestre è stata inoltre avviata una inziativa “AufschwungKredit” (“EconomicRevivalLoan”) volta a supportare quei clienti che pur avendo un temporaneo peggioramento del rating hanno mantenuto la quota del proprio mercato di riferimento. Network Poland (Peako Leasing e Pekao Factoring sono escluse) I risultati del semestre sono indicativi dell’indirizzo strategico della Banca, da un lato teso a ottimizzare il portafoglio in ottica di minimizzazione del rischio di credito e di assorbimento di capitale, e dall’altro volto al miglioramento della composizione dei ricavi in ottica di value creation. Il primo semestre di CIB Network Poland si chiude in crescita rispetto all’anno precedente, lasciando dunque intravedere i primi segnali di ripresa per l’economia del paese. Lo sviluppo temporale dei ricavi mostra un andamento in linea con il 2009 mentre si registra un incremento dei volumi di impiego accompagnati da un contemporaneo contenimento dei rischi e da una complessiva riduzione dei risk weighted assets. Si registra una buona crescita dei prestiti plain vanilla e il ruolo di rilievo svolto dal segmento Real Estate. Da segnalare infine un aumento degli spread applicati rispetto al primo semestre 2009 grazie alla politica di repricing in atto. Positivo anche l’andamento dei volumi dei depositi nonostante la forte riduzione degli spread applicati determinati da una forte concorrenza del mercato. Si segnala nel corso del semestre la proficua introduzione di un nuovo modello di internal fund transfer pricing. Le iniziative commerciali intraprese, coerentemente con le succitate linee guida strategiche, hanno come obiettivo primario quello di cogliere le opportunità legate alla ripresa dell’economia e fanno prevedere un importante recupero nei risultati nella seconda metà del 2010. In questa ottica si segnala un maggiore focus sul settore pubblico per cui si attende una crescita favorita dalle misure di sostegno messe in atto dall’Unione Europea a favore del Governo Polacco, l’introduzione nel corso del semestre di una nuova piattaforma elettronica per FX & Derivatives, e il continuo aggiornamento dell’offerta di prodotti e servizi in ambito transaction banking. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 47 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Corporate & Investment Banking (CIB) (SEGUE) Risultati e iniziative per attività Financing & Advisory Coerentemente con gli obiettivi di medio termine di CIB, volti a mantenere il servizio al cliente su livelli di eccellenza e ad assicurare una più elevata profittabilità degli impieghi, è stato avviato nel corso del semestre il processo di cambiamento dell’area F&A. La maggiore enfasi posta nella gestione integrata del portafoglio impieghi e nell’ottimizzazione dei ritorni complessivi attraverso attività di crosse up-selling ha iniziato a dare i primi effetti positivi già nel primo semestre dell’anno. In linea con le aspettative e nonostante un contesto di mercato ancora debole, i ricavi del primo semestre si chiudono con un progresso del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente confermando il successo della strategia commerciale avviata. Si rileva una forte crescita dei margini commissionali grazie all’attività svolta dalle aree di Financial Sponsors Solutions e di Leverage Finance che ha permesso al Gruppo di essere presente nelle principali transazioni chiuse nel semestre, e anche al positivo andamento del Project & Commodity Finance con risultati particolarmente soddisfacenti sul mercato italiano. La componente finanziaria subisce una diminuzione dettata principalmente da una contrazione dei volumi per una minore domanda da parte delle imprese. Da inizio anno una moderata ripresa della quota di mercato con particolare riferimento al mercato italiano che dal secondo trimestre dell’anno invia i primi segnali di una, seppure debole, inversione di tendenza. Sotto il profilo della gestione del rischio, prosegue la graduale riduzione del costo del rischio del credito, principalmente favorita dal contributo della Germania. La rinnovata focalizzazione da parte di F&A verso l’obiettivo della creazione di valore, si è, da ultimo, manifestata attraverso una significativa crescita del rapporto tra ricavi e attività ponderate per il rischio. • ottimizzazione dell’uso del capitale, attraverso la gestione accentrata dei rischi, la preferenza allo svolgimento di business con basso assorbimento di capitale e la mitigazione dei rischi già in essere; • incremento della produttività interna, attraverso l’allineamento dei sistemi IT alle esigenze del business, la riduzione del gap rispetto alle infrastrutture in uso presso i principali concorrenti, l’ottimizzazione dell’organico (generale riduzione degli FTE con mirate assunzioni di personale altamente qualificato) e il consolidamento dei rischi dell’attività di trading in due hub, Londra e Monaco, onde garantirne una migliore visione d’insieme e un maggiore controllo. Nel primo semestre del 2010, l’attività di Markets è stata influenzata dalle tensioni nei mercati finanziari generate dai timori sulla solvibilità di alcuni paesi dell’area euro. Dopo un avvio positivo nei primi mesi dell’anno, nel secondo trimestre i mercati hanno registrato un aumento significativo dell’avversione al rischio da parte degli investitori, con un aumento della volatilità nei mercati azionari e delle valute e un generalizzato allargamento degli spread sui titoli obbligazionari. Tale contesto sfavorevole ha causato una significativa riduzione dei volumi di attività sui mercati di capitale da parte della clientela. Grazie al proprio modello di business, la performance di Markets nel semestre è stata comunque positiva. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, caratterizzato da condizioni di mercato eccezionalmente favorevoli, la riduzione dei ricavi è limitata al 19%. Inoltre dopo le azioni di de-risking intraprese a partire dal quarto trimestre del 2008 e protrattesi per tutto il 2009, il profilo di rischio di Markets è rimasto sostanzialmente stabile nel corso del 2010 nonostante il deterioramento delle condizioni di mercato registrate nel secondo trimestre. Di conseguenza, in confronto al primo semestre del 2009 i risk weighted assets si sono ridotti di circa il 10%, lasciando invariato il rapporto ricavi su risk weighted assets. In termini di linee di business, Fixed Income & Currencies, ha registrato una riduzione di circa il 19% nei ricavi rispetto al primo semestre 2009, penalizzata soprattutto nelle attività di Rates e FX e un parziale recupero della performance del business legato ai mercati del credito. Markets All’interno del Gruppo, Markets rappresenta il centro di competenza per tutte le attività connesse ai mercati finanziari, nonché il canale di accesso preferenziale ai mercati stessi per UniCredit. Rispetto al primo semestre 2009, la performance di Equities è peggiorata del 10%, penalizzata soprattutto dai risultati del secondo trimestre del 2010. Coerentemente con la proposizione di rafforzare la propria presenza come uno dei principali player europei, Markets ha avviato una serie di iniziative strategiche volte a creare un business sostenibile, focalizzato sul cliente e capace di generare un flusso stabile di ricavi per il Gruppo, mantenendo sotto controllo il relativo profilo di rischio e di costo. Nonostante la riduzione dei ricavi rispetto all’anno precedente (-21%), in linea con l’andamento del mercato, Capital Markets è riuscita a migliorare la propria quota di mercato nei paesi di riferimento del Gruppo sia in Debt Capital Markets sia in Equity Capital Markets, con importanti mandati eseguiti nel primo semestre, con clienti quali, tra gli altri, la Repubblica Italiana, Tauron Polska Energia (secondo principale produttore di energia in Polonia), Cez (tra le principali società di servizi nell’Europa centrale e del sud-est) e Mol (società petrolifera ungherese). In particolare, tre sono le macro linee guida individuate: • pieno sfruttamento dell’estesa base di clientela del Gruppo, migliorando il market share nei mercati e prodotti core; 48 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Global Transaction Banking (GTB) Leasing Coniugando la profonda conoscenza dei mercati domestici all’esperienza maturata quale banca internazionale in tutti gli aspetti legati al transaction banking, la Product Line GTB offre un set completo di prodotti e servizi nell’ambito dei pagamenti, dell’electronic-banking, del trade finance, del supply chain financing, dei finanziamenti alle esportazioni e dei servizi di banca depositaria in Europa centro-orientale. Rientrano nel perimetro GTB le attività concernenti la gestione dei depositi a vista e di tenuta conto. I prodotti GTB svolgono un ruolo centrale nella strategia commerciale di CIB, poiché consentono di migliorare la composizione e la sostenibilità dei ricavi, contenendo nel contempo i livelli di assorbimento di capitale. In questo senso proseguono gli investimenti finalizzati all’aggiornamento e sviluppo delle piattaforme tecnologiche, al rafforzamento delle strutture di specialisti prodotto, allo scopo di sfruttare a pieno le economie di scala che caratterizzano il business, cogliendo in parallelo il potenziale offerto dalla presenza capillare del Gruppo nell’Europa Centro Orientale e derivante dal riallineamento dell’inserimento (share of wallet) relativo a prodotti GTB a quello relativo a prodotti di impiego plain vanilla. La Product Line Leasing ha proseguito l’impegno volto a massimizzare la cooperazione con le banche dei singoli paesi, anche attraverso la revisione e razionalizzazione dei modelli distributivi sempre più orientati alla multicanalità per sfruttare al massimo le sinergie interne al Gruppo e aumentare efficacia ed efficienza della forza vendita. In continuo miglioramento l’incidenza del canale bancario in termini di nuovi volumi erogati (+35% rispetto al primo semestre del 2009) con conseguente incremento della sua quota sul totale del nuovo business (28% a giugno 2010 da 23% nello stesso periodo del 2009). Nonostante il contesto di mercato resti penalizzato dai bassi tassi di interesse e dagli effetti di lungo periodo derivanti dall’entrata in vigore di SEPA e della direttiva PSD sui servizi di pagamento, le azioni commerciali poste in essere con l’obiettivo di sfruttare in maniera selettiva le potenzialità di cross-selling e up-selling offerte dalla clientela esistente anche attraverso l’upgrading di servizi e piattaforme, ampliare la base di raccolta e cogliere le opportunità di espansione del business nelle economie emergenti, hanno consentito alla Product Line GTB di sfruttare al meglio la lenta ma stabile ripresa economica in corso. Allo stesso tempo, si è mantenuta alta l’attenzione verso le politiche di pricing in coerenza con l’orientamento alla creazione di valore rispetto all’obiettivo di crescita dei volumi (“from volume to value”) perseguito già nel corso del 2009. Da questo punto di vista si osserva una buona tenuta del margine sui volumi di impiego il cui andamento è anche frutto dei buoni risultati in termini di politiche di diversificazione del funding che hanno comportato una riduzione del relativo costo. In merito si rileva che a giugno 2010 sono stati firmati 2 miliardi di impiego con le “supranational”. Come conseguenza delle politiche adottate nella prima metà del 2010 si osserva un’evoluzione positiva del margine d’interesse della Product Line Leasing (+7,5% a/a), mentre la componente noninterest registra una riduzione in larga misura imputabile ai minori ricavi da pagamenti anticipati. Nel complesso i ricavi del Leasing mostrano un progresso rispetto al trimestre precedente e una sostanziale stabilità semestre su semestre. Sebbene rispetto al semestre precedente si osservi una riduzione dei ricavi complessivi (-10% a/a), in larga misura dovuta al minore gettito da giorni valuta per effetto della direttiva PSD e ai minori margini su depositi a vista dovuti ai bassi tassi di interesse, l’andamento trimestrale dei ricavi continua a evidenziare segni di moderata crescita, da considerarsi nel complesso soddisfacenti, tenuto anche conto degli effetti di stagionalità nel primo trimestre dei ricavi legati alle garanzie. In questo ambito si segnala l’andamento positivo dei volumi dei depositi a vista, importante in relazione alle aspettative di rialzo dei tassi di interesse, una buona crescita delle garanzie estere, e il netto miglioramento dei risultati delle attività di Structured Trade and Export Finance legato a importanti transazioni portate a termine in Italia e Germania. Perfomance soddisfacenti si registrano anche nell’area Securities Services. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 49 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Private Banking Introduzione L’attività della Business Unit Private Banking si rivolge principalmente alla clientela privata con disponibilità finanziarie medio-alte, fornendo servizi di consulenza e soluzioni per la gestione del patrimonio con un approccio a 360 gradi. La Business Unit opera tramite una rete di circa 1.300 private bankers dislocati in oltre 250 filiali sul territorio nei quattro principali paesi (Italia, Germania, Austria e Polonia), cui si affianca una presenza selettiva in alcune piazze europee (Svizzera, Lussemburgo e San Marino). Performance finanziaria Il primo semestre del 2010 è stato caratterizzato da una certa turbolenza sui mercati finanziari a causa dei timori sulla sostenibilità del debito pubblico soprattutto in Grecia, ma anche in Spagna, Portogallo ed Irlanda. La flessione degli indici di borsa è stata più marcata nei paesi dell’area mediterranea e più contenuta in Germania: a titolo esemplificativo, al 30 giugno 2010, in Germania l’indice DAX risultava in crescita dello 0,1% rispetto a dicembre 2009, mentre in Austria l’ATX risultava in calo dell’8,7% ed in Italia l’FTSE MIB perdeva ben il 16,9%. Al 30 giugno 2010 il totale delle attività finanziarie gestite e amministrate dalla Business Unit è pari a 140,1 miliardi, in riduzione del 2% rispetto al 31 dicembre 2009 proforma1. (miliardi di €) Attività finanziarie totali CONSISTENZE AL PRIVATE BANKING Attività Totali Attività Ordinarie Attività in gestione Attività in amministrazione Depositi (incl. PCT) Altre attività Al netto delle componenti straordinarie2, le attività finanziarie al 30 giugno 2010 superano di poco i 109 miliardi, con un calo di 1,9 miliardi (-1,7%) rispetto al dato di fine 2009 proforma1. L’andamento ha risentito sia di un effetto performance negativo di mezzo miliardo circa, sia di una raccolta netta3 negativa nel semestre per 1,4 miliardi. Il risultato di quest’ultima è stato largamente determinato da oltre 3 miliardi di deflussi sui depositi, anche a seguito della forte pressione concorrenziale sulle condizioni offerte alla clientela, cui si contrappongono, a parziale compensazione, i soddisfacenti risultati commerciali ottenuti sul fronte della raccolta netta gestita, con flussi netti positivi per 2,3 miliardi nel semestre, di cui oltre 1,8 miliardi in Italia. Di conseguenza la composizione delle attività finanziarie3 al 30 giugno 2010 mostra una sensibile riallocazione a favore della raccolta gestita che si attesta al 34,6% del totale delle masse (dal 31,5% al 31 dicembre 2009) a fronte di una ridotta incidenza dei depositi (pronti contro termine inclusi) che scendono al 20,8% (dal 23,7% di fine 2009); sostanzialmente stabile il peso della raccolta amministrata. Dal punto di vista della performance reddituale4, il risultato di gestione della Business Unit Private Banking nel primo semestre 2010 è pari a 135 milioni, in calo del 25% rispetto all’analogo VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 140,1 109,1 37,8 48,6 22,7 0,1 143,0 111,0 35,0 49,7 26,3 0,1 -2,9 -1,9 +2,8 -1,1 -3,6 .. -2,0% -1,7% 8,1% -2,2% -13,7% .. periodo dell’esercizio precedente, nel quale le condizioni di mercato, specie in termini di tassi di interesse, erano sensibilmente differenti. Composizione attività finanziarie3 al 30 giugno 2010 (%) 0,1 20,8 34,6 Attività in gestione Attività in amministrazione Depositi (inc. PCT) Altre attività 44,5 Il margine d’intermediazione, pari a 420 milioni, risulta in calo del 9,1% a/a; nel dettaglio: • il margine di interesse registra una significativa flessione (-39,4% a/a), sia per una riduzione dei volumi (i depositi da clientela al 30 giugno 2010 erano pari a 24 miliardi contro i 1. Il dato delle attività finanziarie al 31.12.2009 è stato preformato rispetto a quanto pubblicato nella Relazione Trimestrale al 31.3.2010 per il trasferimento di clientela con la Business Area Retail in Germania (5 miliardi circa) e la divisionalizzazione della Polonia (2 miliardi circa). 2. Si intendono straordinarie quelle operazioni che, a causa della loro natura, grande dimensione e bassa o nulla redditività, non sono riconducibili all’attività tipica (principalmente masse di clientela istituzionale e partecipazioni azionarie di clienti imprenditori). 3. Escluse le operazioni straordinarie. 4. I dati dei periodi precedenti pubblicati nel primo trimestre 2010 sono stati preformati per il trasferimento di clientela con la Business Area Retail in Germania e la divisionalizzazione della Polonia. 50 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Conto Economico (milioni di €) PRIVATE BANKING 2010 2009 VARIAZIONE % 2° TRIM 1° TRIM VARIAZIONE % SU 1° TRIM ‘10 Margine di intermediazione Costi operativi Risultato di gestione Utile lordo operatività corrente 420 (286) 135 129 462 (282) 181 168 - 9,1% + 1,4% - 25,4% - 23,0% 205 (143) 62 59 215 (142) 73 70 - 4,6% + 0,9% - 15,2% - 15,6% 1° SEMESTRE 2010 2009 2° TRIM 238 (139) 100 91 Principali Indicatori 1° SEMESTRE PRIVATE BANKING EVA (milioni di €) Capitale assorbito (milioni di €) RARORAC ROA, pb (*) Cost/income Costi operativi/Totale attività finanziarie (**) VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % 67 374 35,82% 76pb 68,0% 52pb 101 331 60,84% 90pb 60,9% 55pb -34 43 n.s. -14pb n.s. -3pb - 33,5% + 13,0% (*) Margine di intermediazione/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie. (**) Costi operativi/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie. Personale DATI AL PRIVATE BANKING Dipendenti (numero “Full time equivalent”) VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 3.062 3.109 3.112 -50 - 1,6% 27,3 miliardi del 30 giugno 2009), sia per una contrazione degli spread, entrambi conseguenze di una decisa riduzione dei tassi di mercato e di una forte pressione concorrenziale; • crescita a doppia cifra, invece, per i proventi da intermediazione e diversi (+10,5% a/a), trainati da un incremento delle commissioni nette dell’11,6% a/a, grazie alla buona dinamica dei prodotti del risparmio gestito, sia in termini di commissioni upfront che in termini di quelle ricorrenti, nonchè alle maggiori commissioni per servizi fiduciari a seguito del provvedimento sul rimpatrio di capitali in Italia. I costi operativi ammontano a 286 milioni; la loro lieve crescita (+1,4% a/a) è interamente attribuibile alle maggiori spese per il personale (+3,7% a/a), essenzialmente a causa di una maggiore incidenza della componente variabile (il primo semestre 2009 aveva anche beneficiato di rilasci di accantonamenti relativi al bonus 2008) ed al primo consolidamento di Schoellerinvest KAG in Austria; le altre spese amministrative risultano, invece, in leggera contrazione (-1,4% a/a). A causa della riduzione dei ricavi, il cost/income ratio al 30 giugno 2010 cresce al 68,0% rispetto al 60,9% dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile lordo dell’operatività corrente si attesta a 129 milioni, in flessione del 23,0% rispetto al primo semestre 2009, nonostante la sensibile riduzione di rettifiche su crediti e accantonamenti per rischi ed oneri, complessivamente più che dimezzati rispetto al periodo precedente. Linee di business per attività, area geografica, società La Business Unit si articola in 5 linee di attività: PB Italia (inclusa anche San Marino), PB Germania, PB Austria, PB Polonia e PB International, alla quale sono attribuite le unità operanti in Svizzera e Lussemburgo. Si evidenziano di seguito i principali dati per ciascuna di esse. Contributo per Paese al 30 giugno 20105 (%) 2,3 6,8 2,3 5,9 2,4 17,9 18,1 17,3 28,0 26,2 45,0 47,5 39,8 Margine di intermediazione Costi operativi Risultato di gestione 8,7 Polonia International Austria Germania Italia 31,7 5. Esclusi i costi delle strutture di govenance della Holding. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 51 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Private Banking (SEGUE) Le attività finanziarie totali del Private Banking Italia sono pari a 77,9 miliardi. Quelle ordinarie, pari a 61,1 miliardi al 30 giugno, risultano in lieve flessione rispetto al dato di inizio anno (-0.4%). Il segno negativo della raccolta netta ordinaria, pari a -0,2 miliardi nel semestre, è interamente attribuibile al risultato della Banca Agricola Commerciale di San Marino, quale effetto del prolungamento del provvedimento sullo “scudo fiscale” e del perdurare della crisi finanziaria della piazza. UniCredit Private Banking ha registrato invece una raccolta netta lievemente positiva (+23 milioni), caratterizzata da una significativa ricomposizione dei portafogli della clientela verso la raccolta gestita (+1,8 miliardi) a fronte di un calo nella raccolta diretta (-1,6 miliardi) ed in quella amministrata (-0.2 miliardi). Sotto il profilo economico, il risultato di gestione del primo semestre 2010 è pari a 58 milioni, in calo del 36% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale flessione è da attribuirsi principalmente alla dinamica dei ricavi (-13,3% a/a), dove l’eccellente andamento delle commissioni nette (+20,4% a/a) ha solo parzialmente compensato il significativo calo del margine di interesse, più che dimezzatosi a causa dello scenario dei tassi di interesse e dei minori volumi di depositi. Il cost/income sale quindi al 69,1% dal 58,4% del primo semestre 2009. UniCredit Private Banking chiude il semestre con un utile netto civilistico di 41 milioni. In Germania, nell’ultimo mese del semestre, ha avuto luogo una delle tappe rilevanti nell’ambito del progetto di Gruppo denominato “Insieme per i Clienti”, che ha comportato la riallocazione di alcuni clienti fra la BU Private Banking e la Business Area Retail sulla base del modello di servizio più adeguato alle diverse esigenze. Il saldo netto ha portato maggiori masse per la BU Private Banking per circa 5 miliardi. Al fine di garantire confronti omogenei i dati relativi ai periodi precedenti di masse e di conto economico sono stati proformati in coerenza con il nuovo perimetro di clientela. Il Private Banking Germania chiude quindi il primo semestre 2010 con 30,3 miliardi di attività finanziarie totali, di cui 27,6 miliardi di componente ordinaria; quest’ultima risulta in flessione del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2009 proforma. La raccolta netta ordinaria è negativa nel periodo per 0,8 miliardi, con deflussi significativi sui depositi (-0,9 miliardi) e di minore entità sull’amministrato (-0,1 miliardi) a fronte di una raccolta positiva nel comparto del risparmio gestito per 0,2 miliardi. Dal lato reddituale, il risultato di gestione si attesta a 49 milioni, con un andamento in riduzione del 20,7% a/a, determinato essenzialmente dal trend negativo del margine di interesse (-28,6% a/a); le commissioni nette sono in linea con l’analogo periodo dell’esercizio precedente, mentre il risparmio operato sia nelle spese del personale sia nelle altre componenti ha portato ad una sensibile riduzione dei costi operativi (-7% a/a). Il cost/income di periodo è pari a 60,2%, in salita rispetto al 56,3% del primo semestre 2009. 52 Nel Private Banking Austria il totale delle attività finanziare al 30 giugno 2010 si attesta a 16,4 miliardi; la componente ordinaria, pari a 14,3 miliardi, presenta un calo del 1,7% sul dato di inizio anno, determinato principalmente da un effetto performance negativo di 0,2 miliardi. La raccolta netta ordinaria del semestre è marginalmente negativa, con flussi positivi sulla componente gestita per 0,1 miliardi e deflussi nelle altre componenti. Il risultato di gestione si attesta a 22 milioni, in aumento del 7,3% a/a grazie alla dinamica dei ricavi (+5,6% a/a), trainati dal buon andamento dei proventi di intermediazione e diversi (+27,7% a/a); tale risultato è eroso in parte dai maggiori costi (+4,8% a/a), principalmente legati alle maggiori risorse di rete resesi necessarie a seguito del trasferimento di clientela dalla Business Area Retail (avvenuta tra la fine del 2009 e i primi mesi del 2010) ed alla first time consolidation di Schoellerinvest KAG. Lieve miglioramento nel cost/ income che passa dal 69,3% al 68,8%. Il Private Banking International al 30 giugno 2010 presenta attività finanziarie complessive pari a 14,8 miliardi, di cui 4,6 miliardi ordinarie. Queste ultime registrano un trend decrescente (-3,4% da inizio anno) generato da una raccolta netta ordinaria negativa per 0,2 miliardi. Il risultato di gestione del primo semestre 2010 è pari a 11 milioni, in crescita del 18,5% a/a, grazie da un lato all’incremento dei ricavi (+3% a/a), trainati dallo sviluppo degli impieghi in Lussemburgo, dall’altro alla riduzione dei costi (-5,6% a/a), principalmente effetto della riorganizzazione delle attività realizzata nel corso del 2009. In Polonia le attività finanziare a fine giugno ammontano a 2,1 miliardi, in flessione del 5% a cambi costanti rispetto al 31 dicembre 2009 proforma. La raccolta netta del semestre è stata complessivamente negativa per 100 milioni, per effetto di deflussi sui depositi per 165 milioni parzialmente compensati da 65 milioni di raccolta positiva sulla componente gestita. In temini reddituali il risultato di gestione del periodo è pari a 2,8 milioni, in calo dell’11,3% a/a a cambi costanti, per effetto dei minori ricavi (-3,4% a/a) che anche in Polonia risentono, come per la maggior parte degli altri paesi, di un forte calo del margine di interesse (-15,6% a/a), non sufficientemente compensato dalla buona crescita dei proventi di intermediazione e diversi (ammontare simile in termini percentuali, +15,4% a/a, ma inferiore in termini assoluti). I costi sono sostanzialmente in linea con quelli del primo semestre 2009, mentre il cost/income cresce dal 67,1% al 69,8%. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Asset Management Introduzione L’Asset Management è nota per il suo marchio Pioneer Investments, la società del Gruppo UniCredit operante in tutto il mondo nel settore dell’asset management e specializzata nella gestione degli investimenti della clientela. La Business Line, partner di numerosi istituti finanziari internazionali di primo piano, propone agli investitori una gamma completa di soluzioni finanziarie innovative, comprendente fondi comuni d’investimento, hedge funds, gestioni patrimoniali, portafogli per investitori istituzionali e prodotti strutturati. Nel corso del primo semestre del 2010 il progressivo attenuarsi della crisi finanziaria non ha tuttavia comportato una performance positiva dei maggiori mercati azionari (le performance hanno registrato andamenti negativi a livello mondiale: S&P -7,5%, Nasdaq -7,0%, DJ Eurostoxx 50 -13,2%, Nikkei -11,0%) in quanto i progressi evidenziati nel primo trimestre sono stati più che cancellati da un calo nel secondo trimestre. Tuttavia, grazie alle vendite nette che l’Asset Management ha fatto registrare nel primo semestre del 2010 ed al positivo impatto derivante dalla rivalutazione del dollaro sull’euro, il patrimonio gestito risulta in crescita di 9,7 miliardi rispetto all’inizio dell’anno. Con l’intento di massimizzare la qualità del servizio e fornire alla propria clientela (Retail, Private e Istituzionale) un’elevata gamma di prodotti di risparmio gestito attraverso i propri canali distributivi, la Capogruppo UniCredit ha dato avvio a un progetto di revisione strategica del Gruppo Pioneer. Attraverso tale iniziativa UniCredit intende identificare la migliore opzione strategica che consenta a Pioneer di ottimizzarne il valore sia a vantaggio dei clienti che degli azionisti, nonché migliorarne l’efficienza e incrementarne le dimensioni. Performance finanziaria Nel primo semestre del 2010 l’Asset Management ha registrato un utile lordo operativo corrente pari a 167 milioni. Rispetto al primo semestre del 2009 si rileva una crescita di 44 milioni (+35%) principalmente imputabile all’incremento delle commissioni nette (72 milioni), in parte eroso da un incremento dei costi del personale (21 milioni) legato ad elementi di natura non ricorrente. Al netto di tali componenti, i costi operativi del primo semestre 2010 risultano in linea a quelli del semestre dell’anno precedente. Il margine di intermediazione è risultato pari a 411 milioni, in crescita del 20% rispetto al corrispondente periodo del 2009 principalmente per effetto dell’incremento delle masse medie gestite, in crescita di 26 miliardi (+17%). I costi operativi hanno fatto registrare un aumento di 16 milioni (pari al 7%) principalmente per effetto di minori oneri one-off del personale registrati nel primo semestre 2009 (il primo semestre del 2009 ha risentito dell’impatto positivo generato dallo storno degli accantonamenti per i bonus del 2008 per 21 milioni) a cui si contrappone una riduzione delle spese amministrative (6 milioni). Su base normalizzata, il trend relativo alle spese del personale risulta sostanzialmente flat. Le spese amministrative risultano in diminuzione in virtù delle minori spese legali connesse alla vicenda Madoff ed allo storno di accantonamenti relativi ad anni precedenti. Passando al confronto dei dati su base trimestrale, emerge nel secondo trimestre 2010 un utile lordo dell’operatività corrente pari a 86 milioni, in crescita di 5 milioni (pari al 6%) rispetto al primo trimestre dell’anno in corso. Tale crescita è attribuibile principalmente all’incremento delle commissioni nette (+6 milioni) legate essenzialmente all’aumento delle masse medie gestite, risultato dell’ordine del 3% rispetto al trimestre precedente. (milioni di €) Conto Economico ASSET MANAGEMENT 2010 2009 VARIAZIONE % 2° TRIM 1° TRIM VARIAZIONE % SU 1° TRIM ‘10 Margine di intermediazione Costi operativi Risultato di gestione Utile lordo operatività corrente 411 (242) 169 167 344 (226) 118 123 + 19,6% + 7,1% + 43,5% + 35,3% 209 (121) 88 86 202 (121) 81 81 + 3,4% - 0,5% + 9,4% + 6,5% 1° SEMESTRE 2010 2009 2° TRIM 161 (111) 50 54 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 53 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Asset Management (SEGUE) I costi operativi risultano in lieve diminuzione (-0,5%) per l’effetto combinato della riduzione delle spese amministrative (4 milioni) e dell’incremento degli oneri per il personale (3 milioni). semestre dello scorso anno (65,7%) un significativo miglioramento grazie al sensibile incremento dei ricavi. A fine Giugno 2010 l’Asset Management conta 1.913 dipendenti “Full Time Equivalent”, con una riduzione pari a 49 unità se comparata a fine dicembre 2009. Il cost income ratio si è attestato nel primo semestre del 2010 al 58,9% mostrando rispetto al corrispondente valore del primo Principali Indicatori 1° SEMESTRE ASSET MANAGEMENT EVA (milioni di €) Capitale assorbito (milioni di €) RARORAC ROA, pb (*) Cost/income Costi operativi/Totale attività finanziarie, pb (**) VARIAZIONE 2010 2009 ASSOLUTA % 106 288 73,81% 44pb 58,9% 26pb 68 356 38,17% 41pb 65,7% 27pb 38 -68 n.s. 3pb n.s. -1pb + 56,6% - 19,0% (*) Margine di intermediazione/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie. (**) Costi operativi/totale attività finanziarie medie al netto delle operazioni straordinarie. Personale DATI AL ASSET MANAGEMENT VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 1.913 1.942 1.962 -49 - 2,5% Dipendenti (numero “Full time equivalent”) Linee di business per attività, area geografica, società AuM per area Distributiva (%) Nel corso del primo semestre 2010 la raccolta netta del gruppo Pioneer è risultata complessivamente positiva per 3,4 miliardi. Si sono rilevati infatti flussi positivi in quasi tutte le Business Units, in particolare in Italia (+2,5 miliardi) International (+0,8 miliardi) e CEE (+0,4 miliardi). 0,2 3,3 6,3 Italia USA International Germania India e Russia CEE Austria 12,9 4,9 53,2 19,2 Il patrimonio gestito si attesta a 185,5 miliardi, in aumento del 5,5% dall’inizio dell’anno principalmente grazie al contributo positivo della raccolta netta (+1,9%) e dell’effetto cambio (+3,1%). (miliardi di €) Attività finanziarie totali CONSISTENZE AL ASSET MANAGEMENT Totale attività finanziarie Totale attività in gestione - Italia - USA - International - India e Russia - Germania - CEE - Austria Totale attività in amministrazione 54 VARIAZIONE SU DIC '09 VARIAZIONE SU GIU ‘09 30.06.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % CONSISTENZE AL 30.06.2009 ASSOLUTA % 191,8 185,5 98,7 35,6 9,2 0,4 23,9 6,1 11,7 6,3 182,0 175,8 95,0 32,2 7,5 0,4 23,8 5,6 11,2 6,2 9,8 9,7 3,8 3,4 1,6 0,4 0,4 0,1 + 5,4% + 5,5% + 4,0% + 10,5% + 21,6% - 2,7% + 0,2% + 7,8% + 3,9% + 1,9% 169,7 160,5 85,8 29,1 6,7 0,2 20,3 4,7 13,6 9,2 22,1 25,0 13,0 6,5 2,4 0,2 3,5 1,4 -1,9 -2,9 + 13,0% + 15,6% + 15,1% + 22,3% + 35,9% + 97,5% + 17,3% + 29,3% - 14,3% - 31,6% Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group USA CEE La business unit ha chiuso il primo semestre con una raccolta netta positiva di 300 milioni e un patrimonio pari a 35,6 miliardi di euro (43,7 miliardi di dollari), in aumento del 10,5% dall’inizio dell’anno principalmente per l’effetto cambio favorevole (+16,8%). La business unit CEE ha chiuso il periodo con una raccolta netta positiva pari a 410 milioni, per la maggior parte concentrata in Repubblica Ceca (34 milioni) e in Polonia (337 milioni) dove Pioneer Pekao ha confermato la sua leadership tra le società di Asset Management con una quota di mercato del 16,50%. Grazie alla raccolta netta positiva ed all’effetto positivo del mercato (+0,5%), il patrimonio gestito, pari a 6,1 miliardi, risulta in aumento del 7,8% dall’inizio dell’anno. Italia Il patrimonio della business unit si attesta a 98,7 miliardi, in aumento del 4,0% dall’inizio dell’anno, grazie ai flussi netti positivi pari a 2,5 miliardi (+2,7%) e per effetto della componente di mercato positiva pari a 1,2 miliardi (+1,3%). La raccolta netta è risultata positiva principalmente in virtù dell’apporto favorevole dei comparti Mutual Funds e Traditional Insurance. Positivo il canale Retail (+2 miliardi) mentre risulta negativo il canale Institutional (-312 milioni). La quota di mercato di Pioneer Investments è rimasta sostanzialmente stabile, passando dal 15,12% del primo trimestre 2010 al 15,03% di fine giugno 2010. Austria La business unit Austria ha registrato nel primo semestre dell’anno una raccolta netta positiva per complessivi 26 milioni. Il patrimonio finale complessivo, pari a 11,7 miliardi, risulta essere in aumento del 3,9% rispetto all’inizio dell’anno. In aggiunta ai sopra citati assets under management la business unit comprende assets under administration per 5,8 miliardi. India Germania La business unit Germania chiude il primo semestre 2010 con una raccolta netta negativa pari a 605 milioni, prevalentemente nel canale Wholesale. Il patrimonio, pari a 23,9 miliardi, è in aumento dello 0,2% dall’inizio dell’anno, principalmente per l’effetto positivo del mercato (+2,7%) in parte eroso dall’andamento negativo della raccolta netta (-2,5%). In aggiunta ai sopra citati assets under management la business unit comprende assets under administration per 0,5 miliardi, sostanzialmente invariati dall’inizio dell’anno. Nel primo semestre dell’anno la business unit India ha registrato una raccolta netta negativa per complessivi 33 milioni. Il patrimonio, pari a 385 milioni, risulta così inferiore del 4,7% rispetto al valore di inizio anno. Russia Il patrimonio finale complessivo della business unti Russia, che ammonta a 19 milioni, risulta in aumento rispetto all’inizio dell’anno grazie principalmente all’effetto mercato. International Alternative Investments Nel primo semestre dell’anno la business unit International ha registrato una raccolta netta positiva per complessivi 783 milioni da attribuirsi prevalentemente alla crescita delle aree Asia (198 milioni), Spagna (181 milioni), Francia (150 milioni) e Americas (460 milioni). Il patrimonio, pari a 9,2 miliardi, risulta così superiore del 21,6% rispetto al valore di inizio anno, grazie anche all’effetto positivo del mercato (+11,2%). La business unit Alternative Investments evidenzia nel primo semestre dell’anno una raccolta netta sostanzialmente nulla. I dati di raccolta e di AuM sono già compresi in quelli delle altre business units. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds, pari a 2,6 miliardi, risulta quindi in aumento del 3,8% dall’inizio dell’anno grazie all’effetto positivo del mercato (+3,8%). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 55 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Central Eastern Europe (CEE) Introduzione Nel corso del primo semestre 2010 i paesi dell´Europa Centro Orientale hanno evidenziato una situazione economica migliore rispetto a quella dell´anno precedente. In molti paesi CEE si sono registrati indicatori di crescita in ulteriore miglioramento e la regione, nel suo complesso, ha resistito relativamente bene alla crisi del debito sovrano europeo. In questo scenario le banche UniCredit dell’area CEE hanno evidenziato uno sviluppo soddisfacente nel secondo trimestre e hanno contribuito in maniera molto positiva ai risultati del Gruppo UniCredit che resta il leader indiscusso del mercato nella regione CEE con circa 2.800 filiali e oltre 51.000 dipendenti al servizio dei clienti in 18 paesi (esclusa la divisione Poland Markets). La rete nella regione CEE rappresenta un pilastro fondamentale del Gruppo UniCredit, il quale opera nella regione come investitore strategico di lungo termine. Performance finanziaria (milioni di €) Conto Economico 1° SEMESTRE CENTRAL EASTERN EUROPE Margine di intermediazione Costi operativi Risultato di gestione Rettifiche nette su crediti Utile lordo operatività corrente Utile (perdita) del periodo VARIAZIONE % SU 1° SEM ‘09 2010 2009 2.218 (1.039) 1.179 (691) 489 395 2.396 (956) 1.440 (707) 720 592 EFFETTIVA NORMALIZZATA1 - 7,5% + 8,6% - 18,1% - 2,3% - 32,2% - 33,3% - 11,4% + 5,0% - 22,2% - 4,0% - 38,6% - 39,8% 2010 VARIAZIONE % SU 1° TRIM ‘10 2009 2° TRIM 1° TRIM EFFETTIVA NORMALIZZATA1 2° TRIM 1.145 (533) 613 (377) 233 178 1.072 (506) 566 (314) 256 217 + 6,8% + 5,3% + 8,2% + 19,9% - 9,1% - 17,6% + 3,4% + 2,4% + 4,4% + 19,3% - 17,7% - 27,7% 1.204 (479) 724 (376) 338 286 1. A cambi costanti. (milioni di €) Stato Patrimoniale CONSISTENZE AL CENTRAL EASTERN EUROPE Totale crediti di cui clientela Raccolta da clientela (incluso titoli) Totale RWA RWA per rischio di credito VARIAZIONE SU DIC ‘09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 74.459 63.170 53.941 76.231 67.371 70.919 60.437 51.618 71.659 62.992 70.117 58.084 50.572 69.613 61.055 4.342 5.086 3.369 6.618 6.316 + 6,2% + 8,8% + 6,7% + 9,5% + 10,3% 2010 2009 ASSOLUTA % (29) 6.801 -0,85% 6,14% 46,8% 2,28% 19,1% 220 6.908 6,37% 6,45% 39,9% 2,32% 17,8% -249 -107 n.s. -31pb n.s. -4pb 137pb - 113,2% - 1,5% Principali Indicatori 1° SEMESTRE CENTRAL EASTERN EUROPE EVA (milioni di €) Capitale assorbito (milioni di €) RARORAC Margine Intermediazione/RWA (media) Cost/income Costo del rischio Tax rate VARIAZIONE Personale DATI AL CENTRAL EASTERN EUROPE Dipendenti (numero "Full time equivalent") gruppo KFS 100% Dipendenti (numero "Full time equivalent") gruppo KFS proporzionale 56 VARIAZIONE SU DIC '09 30.06.2010 31.03.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 51.736 41.931 51.778 42.287 52.388 42.627 -651 -696 - 1,2% - 1,6% Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Le sfide dei mercati che hanno caratterizzato l’area CEE nel 2009 hanno in parte contraddistinto anche il primo semestre del 2010. Malgrado le condizioni economiche differiscano in maniera consistente da paese a paese, i volumi e i risultati economici nell’area CEE hanno mantenuto una crescita costante rispetto ai trimestri precedenti. In questo contesto la riduzione dei costi è rimasta uno dei punti più importanti. L’attuale livello di accantonamenti per rischio di credito riflette l’impatto della crisi finanziaria sui crediti verso la clientela ed è tenuto sotto controllo costante e gestito in maniera rigorosa attraverso interventi mirati di esperti di risk management del Gruppo UniCredit. Il margine d’interesse relativo al secondo trimestre 2010, pari a 820 milioni, è aumentato del 4,9% rispetto al trimestre precedente. Tale aumento è stato favorito dall’effetto cambio positivo benché il margine d’interesse sia cresciuto dell’1,3% anche a cambi costanti grazie soprattutto all’aumento dei volumi di depositi e di prestiti e ai miglioramenti negli spread sugli impieghi. Le commissioni nette sono aumentate complessivamente del 10% rispetto al trimestre precedente (+7,4% a cambi costanti). Il mercato del risparmio gestito e del risparmio amministrato non è ancora tornato ai livelli precedenti mentre i servizi commerciali come carte di credito, operazioni in valuta estera e commissioni sui prestiti hanno evidenziato un’evoluzione positiva. Dopo l’elevata volatilità dei tassi d’interesse e dei tassi di cambio che ha caratterizzato i mercati per molti trimestri e che ha determinato risultati di negoziazione eccezionalmente elevati nel corso del 2009, il risultato di negoziazione si è ridotto in maniera significativa fino a 19,9 milioni già nel primo trimestre del 2010 ed è diminuito ulteriormente fino a 14,3 milioni nel trimestre in corso. Complessivamente il margine di intermediazione ha raggiunto i 1.145 milioni nel trimestre in corso, migliorando di 6,8% (+3,4% a cambi costanti) rispetto al primo trimestre di quest’anno. Il rallentamento della crescita dei volumi e dei ricavi continua ad essere efficacemente contrastato da una rigorosa politica di contenimento dei costi: i costi operativi sono cresciuti solo del 2,4% (a cambi costanti) fino a raggiungere 533 milioni nel secondo trimestre del 2010. Il tasso di crescita più basso rispetto a quello dei ricavi ha determinato quindi nel corso del secondo trimestre del 2010 un nuovo miglioramento di 67 pb del cost/income ratio che è risultato pari al 46,5%. Di conseguenza il risultato operativo lordo della divisione è migliorato nel trimestre in corso fino a 613 milioni, con una crescita pari all’8,2% a cambi costanti rispetto al trimestre precedente e una crescita del 4,4% a cambi costanti al netto dell’effetto cambio. Le rettifiche nette su crediti, che era stato necessario aumentare considerevolmente nel 2009 e che avevano mostrato una lieve riduzione nel primo trimestre del 2010, sono nuovamente aumentate nel trimestre in corso. Con un dato pari a 691 milioni nella prima metà dell’anno, gli accantonamenti rimangono ancora del 2,3% al di sotto del livello dell’anno precedente (-4% a cambi costanti) determinando una leggera riduzione del costo del rischio (calcolato come percentuale del volume di credito medio) che passa dal 2,32% di giugno 2009 al 2,28%. Linee di business per attività, area geografica, società Turchia Nella prima metà del 2010, in presenza di segnali evidenti di ripresa economica, Koç Financial Services (KFS) ha fatto registrare una maggiore redditività grazie alla decisa crescita dei volumi, all´implementazione di misure di controllo e contenimento dei costi, al continuo miglioramento della qualitá del credito, mantenendo al tempo stesso un buon livello di capitalizzazione ed una solida posizione in termini di liquidità. Nei primi sei mesi del 2010, Yapı Kredi, principale controllata di KFS, ha registrato profitti netti consolidati pari a 1.171 milioni di lire turche con un aumento del 26% a/a1. Il ROE (Return on Equity) si attesta al 28% (27% nel primo semestre del 2009). La Banca è riuscita a ridurre il rapporto crediti/depositi al di sotto del 100% e ha registrato un rapporto di adeguatezza patrimoniale pari al 16,3% a livello della Banca e pari al 15,3% a livello del Gruppo. Come quarta maggiore banca del settore privato per totale attivo, la Banca ha una posizione di leader nelle carte di credito (con una quota di mercato del 20,1%), nel leasing (al primo posto con una quota di mercato del 20,5%) e nel factoring (al primo posto con una quota di mercato del 29,9%). Nei primi sei mesi del 2010 Yapi Kredi ha registrato ricavi pari a 3.127 milioni di lire turche, che sono stati influenzati da una compressione del margine d’interesse, parzialmente controbilanciata dalla solida crescita delle commissioni e dalla buona performance degli incassi. L’approccio della Banca orientato alla clientela ha contribuito a migliorare ulteriormente il rapporto ricavi/costi fino al 27% (rispetto al 23% del primo semestre del 2009), il livello più elevato dell’intero settore. La prosecuzione della politica di contenimento dei costi ha determinato un cost/income ratio del 40%. In termini di volumi di credito Yapı Kredi ha registrato una crescita superiore a quella del mercato, con un’accelerazione nel secondo trimestre grazie a una continua attenzione ai prestiti in valuta locale, supportata soprattutto dal segmento Retail (PMI incluse) ma anche dal segmento mid-corporate. Alla fine di giugno 2010 Yapı Kredi ha aumentato il volume dei prestiti al di sopra della media del settore con un 21% dall’inizio dell’anno concentrato su prestiti in valuta 1. Calcolato secondo i principi contabili locali BRSA. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 57 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Central Eastern Europe (CEE) (SEGUE) locale (24% dall’inizio dell’anno), trainata soprattutto da mutui ipotecari (22% dall’inizio dell’anno), prestiti PMI (22% dall’inizio dell’anno) e prestiti commerciali in valuta locale (39% dall’inizio dell’anno). Nel segmento carte di credito Yapı Kredi ha mantenuto la sua posizione di leader del settore anche grazie alle prestazioni importanti di nuovi prodotti con una crescita pari all’8% dall’inizio dell’anno in termini di volumi in circolazione. Per quanto riguarda l’asset gathering Yapı Kredi ha registrato una significativa crescita dei depositi, con un’accelerazione nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre del 2010. La crescita superiore alla media del settore dei depositi totali (13% dall’inizio dell’anno) è stata determinata principalmente dai depositi in valuta locale (21% dall’inizio dell’anno), in linea con il supporto offerto dai prestiti retail in lire turche. Di conseguenza la Banca ha ulteriormente aumentato la quota di depositi in valuta locale fino al 57% dei depositi totali (rispetto al 54% alla fine dell’anno precedente) con una quota di depositi retail sul totale dei depositi in TL pari al 78%. Yapı Kredi ha conservato la seconda posizione nel settore del risparmio gestito con una quota di mercato del 18%. Nel secondo trimestre è continuato il significativo miglioramento della qualità degli asset, grazie a un ulteriore rallentamento degli ingressi di crediti in sofferenza (NPL), un buon andamento degli incassi e la cessione di NPL. Nel giugno 2010 la Banca ha perfezionato la cessione di un portafoglio NPL di crediti corporate e commerciali per un totale di 299 milioni di lire turche. Tali sviluppi positivi in termini di qualità degli asset e l’effetto della cessione di crediti NPL si sono tradotti in una riduzione del rapporto sofferenze/totale impieghi dal 6,3% di fine 2009 al 4,1% alla fine del primo semestre 2010. Nel primo semestre 2010 Yapi Kredi ha continuato a concentrare i propri sforzi sul miglioramento dell’efficacia commerciale, registrando una netta crescita dei principali indicatori di produttività (crediti per dipendente: +26% a/a; depositi per dipendente: +20% a/a). La migliore efficacia commerciale è stata stimolata dall’aumento del numero di nuovi prestiti, anche grazie alla riduzione dei tempi di attesa per i prestiti, specialmente nel caso dei prestiti PMI, alla solida performance dei prodotti di recente lancio e alla conversione della clientela utente delle sole carte di credito in clientela di una più vasta gamma di servizi bancari. Nei primi sei mesi del 2010 la Banca ha proseguito il piano di espansione della rete distributiva con 9 nuove filiali che fanno salire il numero complessivo a oltre 845. Yapı Kredi progetta di aprire un totale di 60 nuove filiali nel 2010. La grande attenzione ai canali di distribuzione alternativi (ADC) è continuata anche nella prima metà del 2010 allo scopo di accrescere costantemente la soddisfazione del cliente. In giugno Yapı Kredi ha introdotto in Turchia i primi ATM dotati di tastiera che consentono ai clienti di aggiungere note quando effettuano operazioni di deposito o bonifici mediante gli ATM. La Banca ha inoltre aperto un secondo call center che offrirà 58 opportunità di lavoro a oltre 400 persone nella regione del Mar Nero (Samsun). Grazie a queste innovazioni l’utilizzo di canali di distribuzione alternativi nelle operazioni bancarie è aumentato dal 70% dei primi sei mesi del 2009 al 75% dei primi sei mesi del 2010. A giugno 2010 Yapı Kredi possiede la quarta rete di filiali della Turchia con una quota di mercato del 9,3%, la quinta rete di ATM con oltre 2.350 ATM (quota di mercato: 9,3%), oltre a un valido sistema di internet banking e call center. Nei primi sei mesi del 2010 Yapı Kredi ha ricevuto numerosi riconoscimenti in diverse categorie. In occasione dei World Finance Banking Awards del 2010, Yapı Kredi è stata nominata “Miglior gruppo bancario in Turchia” e “Miglior banca privata in Turchia”. Ai “BEST” Awards organizzati dalla American Society of Development and Training, la Banca ha ricevuto il premio “Migliore organizzazione” per la sua Banking Academy. Alla cerimonia di premiazione di ContactCenterWorld.com, la Banca ha ricevuto tre premi per le attività del proprio call center tra i quali “Migliore assistenza”, “Miglior piano di incentivi” e “Miglior soluzione interna per l’innovazione tecnologica”. Russia Si prevede che nel settore bancario russo il processo di consolidamento prosegua in seguito alla stretta sui requisiti di capitale obbligatori e all’intensificazione dei controlli relativi alla qualità della reportistica delle organizzazioni finanziarie imposte dalla Banca Centrale Russa; ci si attende quindi che il numero delle banche diminuisca di circa 60-70 unità entro la fine dell’anno. Fino a maggio il settore bancario è stato caratterizzato da un’importante crescita degli investimenti in titoli pari a circa il 18%. Grazie a un trend macroeconomico in crescita il settore dei finanziamenti ha mostrato segnali di ripresa nel corso dei mesi di aprile e maggio. Dall’inizio dell’anno, sia i crediti corporate che i crediti retail sono cresciuti dell’1,8% e dell’1,1% rispettivamente. Si stima che i tassi di crescita relativi all’intero anno si attesteranno tra il 9 e l’11% per i crediti corporate e tra il 4,5 e il 5% per i crediti retail. Sul fronte dei depositi, il comparto retail è cresciuto del 9,2% dall’inizio dell’anno mentre i depositi corporate sono rimasti al livello di fine 2009. Il capitale regolamentare del sistema bancario è diminuito del 3,7% a causa soprattutto dei rimborsi di finanziamenti ad esigibilità limitata effettuati dalla Banca Centrale Russa nel 20082009 al fine di rafforzare la base di capitale durante la fase più difficile della crisi finanziaria. ZAO UniCredit Bank è una delle principali banche universali russe a offrire un’ampia gamma di prodotti a una clientela retail, affluent, corporate e istituzionale mediante la sua vasta rete di filiali, in costante crescita grazie a canali di distribuzione alternativi. La banca dimostra una notevole solidità finanziaria in termini di redditività, capitalizzazione e liquidità. Al 30 giugno 2010 il totale attivo è aumentato fino a raggiungere 506 miliardi di RUR e il patrimonio Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group netto si è attestato a 59 miliardi di RUR. Con una quota di mercato pari all’1,85% (al 1° giugno 2010) ZAO UniCredit Bank è la maggiore banca estera in Russia e l’ottava per totale attivi. La base clienti prosegue la propria crescita quasi immune al difficile contesto macroeconomico. La banca vanta una rete distributiva presente in tutto il paese e composta da 105 filiali, più l’ufficio di rappresentanza di Minsk in Bielorussia, e serve più di 785.000 clienti tra privati e piccole e medie imprese e circa 5.200 clienti corporate. Nei primi sei mesi del 2010 la banca ha registrato un utile netto pari a 3,5 miliardi di RUR, in crescita di circa l’11% rispetto al risultato dello stesso periodo dell’anno precedente. Tale prestazione è stata determinata principalmente da costi di rischio inferiori che hanno compensato livelli inferiori di ricavi provocati da una riduzione delle attività di negoziazione. Nel corso dei primi sei mesi, oltre a proseguire il processo di implementazione di misure di controllo e contenimento dei costi, la banca si è concentrata sull’ottimizzazione della struttura di bilancio. Insieme ad altri fattori ciò ha contribuito in maniera significativa all’aumento del 35% del margine d’interesse rispetto all’anno precedente. Trainate da un’evoluzione positiva delle commissioni su valuta estera, le commissioni nette sono aumentate più del 3% rispetto all’anno precedente. Le misure generali di controllo e contenimento dei costi si sono dimostrate molto efficaci e hanno determinato una stabilizzazione dei costi complessivi con un eccellente rapporto Costi/Ricavi inferiore al 37%. Le rettifiche nette sui crediti sono rimaste al di sotto del livello dell’anno precedente di circa il 37%, supportate da importanti rimborsi soprattutto nel primo trimestre, che hanno consentito il rilascio degli accontanamenti a suo tempo effettuati. Il totale attivo della banca è ulteriormente aumentato fino a 506 miliardi di RUR nel corso del secondo trimestre con una crescita del 5% rispetto all’inizio dell’anno. Il portafoglio crediti complessivo è cresciuto più del 2% rispetto al livello del mese di dicembre dello scorso anno nonostante rimborsi importanti e inattesi dovuti all’elevata liquidità del mercato. La riduzione dei volume dei prestiti nel corso del primo trimestre è stata compensata da un aumento del portafoglio titoli e in particolare dall’acquisizione di bond della Banca Centrale Russa. Nel secondo trimestre, sia il portafoglio crediti corporate che il portafoglio crediti retail hanno mostrato segnali di ripresa. Ponendo un’enfasi costante e vigorosa sui depositi, la banca garantisce una solida posizione di liquidità che determina un rapporto crediti-depositi pari a circa il 129%. Il segmento corporate rimane il pilastro fondamentale della banca; la crescita del settore prestiti è risultata più lenta del previsto sia in termini di redditività che in termini di volumi anche se aggravata dalla difficile situazione economica. L’attuale situazione dei mercati è caratterizzata da un elevato livello di liquidità bancaria e da una comprensibile contrazione della propensione all’indebitamento, nonché da una rapida riduzione dei tassi di mercato e da evidenti segnali di una maggior propensione al rischio, con offerte aggressive da parte di banche internazionali. Le banche pubbliche continuano a dominare il mercato. Nonostante i fattori avversi la banca è riuscita ad aumentare il proprio portafoglio prestiti corporate complessivo di circa il 4,6% rispetto all’inizio dell’anno. Oltre alla grande attenzione posta al rischio di credito e al mantenimento della clientela primaria, la priorità della banca rimane quella di aumentare il portafoglio prestiti e di diversificare ulteriormente la base clienti. Un’altra priorità consiste nell’offrire ai clienti prodotti derivati e operazioni transazionali. Il principale obiettivo del segmento retail nel corso dei primi sei mesi dell’anno è stato di ottenere una crescita graduale del settore anche grazie alla ripresa dell’economia e alla crescita dei consumi. Sono inoltre proseguiti i processi di ottimizzazione della rete e delle forze di vendita con una particolare attenzione riservata alla riorganizzazione commerciale. L’ulteriore sviluppo del sottosegmento affluent è stato affiancato da un miglioramento del modello di servizio e della gamma dei prodotti. Le fasi preliminari per il lancio del progetto PMI sono state completate sebbene alcune delle iniziative commerciali relative al sottosegmento PMI fossero state già avviate in precedenza. Nel corso del secondo trimestre una notevole crescita è stata registrata dai mutui ipotecari, dai crediti per l’acquisto di automobili e dai crediti per cassa, dal momento che si tratta di settori sensibili al livello dei consumi e al contesto economico. Croazia Tuttora sotto pressione per una situazione di recessione, nel primo semestre 2010 Zagrebačka banka Group in Croazia (Gruppo ZABA) ha difeso la propria posizione di leader del mercato con uno sviluppo costante delle attività operative e dei volumi. Il margine di interesse netto ha fatto registrare un livello di crescita soddisfacente rispetto al primo semestre del 2009 con un aumento di oltre il 12%, sostenuto da interessi passivi più bassi (abbassamento del costo dei depositi e costi del funding complessivamente inferiori); la crescita ha caratterizzato anche le commissioni, che sono aumentate del 7%, grazie in particolare a profitti da investimenti, fondi del mercato monetario e commissioni di organizzazione. Il risultato di gestione di HRK 984 milioni del primo semestre ha ceduto il 6,6% rispetto al primo semestre del 2009, soprattutto a causa di un trading in forte calo (del 79% a/a), dovuto al basso livello di liquidità nel mercato, a tassi di cambio stabili e alla flessione dei tassi di interesse sulla kuna croata. I costi operativi nel secondo trimestre sono aumentati rispetto al primo trimestre 2010 a causa dell’intensificarsi delle attività (marketing, operazioni e progetti tesi a migliorare ulteriormente l’efficienza); tuttavia, i costi operativi nel primo semestre 2010 sono UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 59 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Central Eastern Europe (CEE) (SEGUE) aumentati a/a del 2,9%. L’utile netto è sceso del 36% a seguito di un sostanziale aumento degli accantonamenti contro i rischi di credito determinati da una congiuntura di mercato negativa e da una politica creditizia ancora più prudente. Zagrebačka banka (la Banca) detiene una posizione leader nei comparti Retail, Private e Small Business del mercato bancario croato. È considerata un’istituzione moderna, forte e innovativa con un forte focus sulle attività di consulenza e partnership, che vanta un alto livello di customer satisfaction. Nel corso del primo semestre del 2010, la Banca ha condotto una politica di discriminazione tariffaria nel settore mutui ipotecari a favore della popolazione più giovane e della clientela beneficiaria di un reddito regolare depositato presso la Banca, attraverso l’offerta di prestiti scontati rispetto alle condizioni standard. Inoltre, con l’obiettivo di spingere le vendite di immobili finanziati dalla Banca, è stata elaborata un’offerta speciale in collaborazione con gli investitori. Nel primo semestre 2010, le vendite di nuovi mutui ipotecari sono aumentate dell’8,9% rispetto al primo semestre 2009, acquisendo così una considerevole quota di mercato nel settore mutui ipotecari pari al 31,6%. Ad aprile, la Banca ha lanciato “Green Loans”, primo prodotto nel suo genere ad essere lanciato sul mercato, che si pone l’obiettivo di sostenere la costruzione e l’acquisto di unità immobiliari che utilizzano sistemi avanzati di risparmio energetico. Quest’operazione ha ricevuto un feedback molto positivo dal mercato, confermando come la Banca si caratterizzi per innovazione e responsabilità ambientale. A maggio, la Banca, prima in Croazia ma anche in UCG e, dato ancora più significativo, fra le poche al mondo, ha lanciato le applicazioni di mobile banking per iPhone. Con l’offerta di ben due applicazioni banking per iPhone (m-zaba per clienti Individual e Corporate), si può affermare che l’offerta della Banca sia in linea con le tendenze di banking più moderne a livello globale. Nel segmento Small Business, le attività creditizie hanno registrato una svolta positiva e iniziato a mostrare i primi segnali di ripresa alla fine del primo trimestre. Le linee di credito dell’AMGI e della BERS mettono a disposizione funding a costi ragionevoli, con tassi di interesse in calo e in linea con la congiuntura di mercato. Rispetto alla fine del 2009, il totale crediti retail alla fine di giugno 2010 è aumentato dell’1,2% raggiungendo i 4,4 miliardi di euro, mentre i depositi retail sono aumentati del 2,6% raggiungendo i 4,8 miliardi di euro, sostenuti da una crescita del 3,5% dei depositi a termine. Nel periodo tra la fine del 2009 e la fine di maggio 2010, la quota di mercato in depositi Individual è cresciuta dal 25,7% al 25,8%, mentre la quota di mercato relativa ai finanziamenti a privati è aumentata dal 24,5% al 24,6%. Il segmento Small Business detiene una posizione leader nel mercato con una quota del 24% in termini di numero di clienti. 60 Nel primo semestre 2010, la Banca ha confermato la propria posizione di corporate bank leader sul mercato croato, mantenendo una crescita stabile in depositi, prestiti e servizi bancari corporate. I finanziamenti ai clienti corporate sono saliti da 4,1 miliardi di euro alla fine del 2009 a 4,6 miliardi di euro alla fine di giugno 2010. I depositi relativi ai clienti corporate alla fine di giugno 2010 hanno raggiunto i 2 miliardi di euro, ossia lo stesso livello raggiunto alla fine del 2009, mentre nello stesso periodo il mercato ha registrato una diminuzione dei depositi pari al 6%. Le quote di mercato relative al corporate banking sono salite dal 25,6% al 25,7% nei finanziamenti e dal 29,4% al 31,3% nei depositi. La Banca ha continuato a rafforzare le proprie relazioni sia con il settore pubblico (incluso un notevole sostegno finanziario allo Stato e al settore pubblico in generale) che con il settore privato (società di grandi e medie dimensioni e clienti multinazionali). Nel primo semestre del 2010, la Banca ha inoltre fornito ai propri clienti un forte sostegno per superare gli effetti di una congiuntura economica complessa offrendo un’importante attività di consulenza associata ad attività di finanziamento, creando soluzioni ben strutturate e offrendo prodotti finanziari su misura. Nel primo semestre 2010, la Banca ha ulteriormente rafforzato la propria posizione di leader nazionale nel settore dei servizi di investment banking, soprattutto attraverso operazioni con clienti corporate e istituzionali, che includono la posizione di joint lead agent e sottoscrittrice di titoli di Stato per un ammontare di 1,69 miliardi di euro, agente per emissioni di obbligazioni corporate per un ammontare di 7,7 milioni, joint lead agent per emissioni di commercial paper per un ammontare superiore a 20 milioni e arranger per due prestiti sindacati per la Repubblica Croata per un ammontare totale di 1,26 miliardi di euro e un prestito sindacato per Agrokor (la più grande società privata in Croazia) per un ammontare di 400 milioni. Per il secondo anno consecutivo, la Banca è stata insignita dell’Euromoney 2010 Award per la categoria Best Investment Bank in Croazia. Nel primo semestre del 2010, nel segmento Corporate Finance la Banca ha svolto il ruolo di Sell-side Advisor nella vendita di Getro, retailer croato del settore alimentare, Sell-side Advisor nella vendita di Ekus, leader croato nella fornitura di servizi di manutenzione e pulizia, e Buy-side Advisor per l’acquisizione di una partecipazione azionaria di Zagrebačka pivovara, il produttore di birra leader in Croazia. Nel comparto dei Mercati, la linea Corporate Treasury Sales ha aumentato il volume dei cambi del 16% rispetto al primo semestre del 2009, concludendo un’unica operazione con la vendita di 100 milioni a una società stradale. Il Brokerage department ha notevolmente migliorato la propria posizione nella Borsa valori di Zagabria, detenendo il secondo posto con una quota di mercato del 16%; alla fine del 2009 la Banca ha introdotto una piattaforma Internet di brokeraggio titoli per i clienti retail. Alla fine del primo semestre 2010, la Banca vantava oltre 2.000 clienti di e-trade, in costante crescita rispetto ai trimestri precedenti. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Altri Paesi UniCredit Bank Repubblica Ceca ha chiuso molto positivamente il secondo trimestre, nonostante una situazione macroeconomica ancora difficoltosa. Nonostante una lenta crescita dei volumi nel settore bancario, i ricavi relativi al settore sono aumentati rispetto al trimestre precedente del 7,8% (a cambi costanti) trainati principalmente dalle commissioni attive. Le commissioni sui pagamenti, sul servizio di cambio valuta e l’operatività in derivati legati alla clientela sono stati i principali fattori di crescita dei ricavi che evidenzia una ripresa dell’economia ceca. Grazie al controllo dei costi e agli accantonamenti per i rischi di credito ben al di sotto dei valori a bilancio, nonostante un aumento del 31,4% rispetto al trimestre precedente, la banca ha registrato un profitto trimestrale netto in crescita del 9,7% rispetto al primo trimestre e del 6,5% rispetto al corrispondente trimestre del 2009 (entrambi a cambi costanti). Nel secondo trimestre la banca ha continuato i preparativi per rafforzare la propria posizione sul mercato retail attraverso un’espansione della rete distributiva anche verso canali alternativi. I risultati di UniCredit Bank Slovacchia subiscono tuttora il forte effetto dei bassi tassi di interesse di mercato all’interno dell’Eurozona che incidono sui margini dei depositi e sui risultati del trading. Per il secondo trimestre del 2010 si intravedono segnali positivi con un miglioramento del margine da interessi e commissionale rispetto al primo trimestre 2010. In particolare, la generazione di interessi da attività di credito nel primo semestre ha evidenziato un risultato migliore rispetto al primo semestre 2009, con previsioni di ulteriore crescita nei segmenti sia Individual che Corporate. Rispetto al dicembre 2009, la banca ha anche aumentato la propria quota di mercato sia nel settore crediti che depositi. Inoltre, la banca sta continuando ad implementare misure di contenimento dei costi per portare le spese operative al di sotto dei livelli del 2009 e dello scorso trimestre. Nonostante le tendenze di mercato stiano ancora attendendo una svolta positiva, UniCredit Bank Ungheria ha mantenuto la propria redditività e un flusso di ricavi stabile. Quest’ultimo è dimostrato da ricavi che superano i risultati dell’anno scorso mentre la redditività è garantita da un rigoroso contenimento dei costi e processi efficienti. I ricavi sono aumentati del 4% rispetto all’anno precedente, sostenuti da un forte aumento dei margini di interesse. Grazie a costi relativi all’area risorse umane e per l’assistenza sanitaria sotto controllo, la Banca ha registrato un eccellente cost/income ratio del 42,8%, uno tra i migliori a livello nazionale. I costi del rischio sono tuttora più alti che in passato, ma in linea con le aspettative concentrate sulla riorganizzazione e rinegoziazione di crediti problematici. Di conseguenza, anche l’utile lordo dell’operatività corrente è aumentato del 5,5% rispetto all’anno precedente. Lo sviluppo patrimoniale è tuttora frenato dal basso livello della domanda di finanziamenti, con la conseguente diminuzione del 5,4% dell’attivo totale, sebbene parzialmente compensato da un più ampio portafoglio di investimento e attivo interbancario. I depositi della clientela sono scesi del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e sono stati penalizzati dalla sopraggiunta scadenza del collocamento straordinario non-resident Corporate, pur in presenza di volumi Retail stabili. Di conseguenza, il rapporto crediti/depositi è salito al 110% pur rimanendo ben al di sotto della media del settore del 140%. A grandi balzi, il risparmio gestito è riuscito non solo ad annullare le perdite subite durante la crisi, ma anche a toccare record storici, grazie sia ad una raccolta stabile di capitale sia ad una buona performance dei fondi. UniCredit è riuscita così a sovraperformare il mercato, registrando un rendimento annuo del 79%. Nel secondo trimestre, UniCredit Banka Slovenia ha registrato ricavi per 17,1 milioni, 0,5 milioni in più rispetto al primo trimestre nonostante un trading negativo influenzato delle condizioni di mercato. L’aumento dei ricavi è stato determinato soprattutto dalle commissioni nette (1,6 milioni in più rispetto al primo trimestre) e da un margine di interesse stabilmente elevato (0,8 milioni in più rispetto al primo trimestre). Gli accantonamenti per rischi di credito nel secondo trimestre sono stati pari a 3,8 milioni, in linea con i livelli del primo trimestre. L’utile lordo per il primo semestre del 2010 è stato pari a 8,1 milioni, triplicando così i risultati dell’anno precedente. In Bosnia e Herzegovina, UniCredit, rappresentata da UniCredit d.d., Mostar, e UniCredit a.d., Banja Luka, è tra i gruppi bancari leader del settore. Le due banche servono oltre un milione di clienti e operano attraverso una rete di 142 filiali. Nonostante una situazione economica tuttora difficile, i ricavi sono aumentati del 3% a/a, le spese sono state ridotte del 4% e il risultato di gestione è aumentato di un significativo 23% a/a nel primo semestre, grazie ad una crescita dei proventi non finanziari e vari, ad una riuscita gestione dei margini di interesse e ad un programma di taglio dei costi. Nel primo semestre, i risultati del segmento Retail sono migliorati e attualmente è allo studio una nuova linea di prodotti e servizi. Il segmento Corporate si sta concentrando su una strategia di crescita che prevede l’avvicinamento alle principali industrie sostenendo le loro necessità finanziarie. A marzo 2010, a seguito dell’aumento dei volumi delle attività, UniCredit Bank Serbia ha conquistato il quarto posto per attivi totali sul mercato serbo con una quota di mercato del 6,9%. La banca ha superato la redditività del resto del mercato, con una crescita dei profitti pari al 29% e un miglioramento nei principali KPI. Nel primo semestre, il segmento Corporate ha aumentato la quota di mercato relativa ai depositi. Dall’inizio dell’anno, anche il segmento retail ha evidenziato sviluppi positivi circa la quota di mercato relativa UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 61 Relazione intermedia sulla gestione Contributo dei settori di attività ai risultati di Gruppo (SEGUE) Central Eastern Europe (CEE) (SEGUE) a depositi e prestiti. La Banca ha aderito al programma statale di prestiti sovvenzionati per l’acquisto di case, per finanziamenti al consumo e alle piccole imprese. Nonostante la situazione economica difficile in Romania, caratterizzata da stagnazione degli investimenti e bassi livelli di consumo privato, UniCredit Tiriac Bank (UCT) ha registrato un utile operativo netto di 202 milioni di RON nel secondo trimestre (pari a 49 milioni di euro), il 18% in più rispetto al primo trimestre, e 373 milioni di RON (90 milioni di euro) nel primo semestre. Gli attivi totali sono aumentati dell’1,7% t/t, fino a raggiungere i 20,5 miliardi di RON (4,7 miliardi di euro), con un incremento annuo del 5%. I crediti sono aumentati dell’11% a/a, ben al di sopra del mercato. I ricavi del primo semestre risultano del 10% più alti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e superiori alle stime. Le spese operative sono rimaste ai livelli dell’anno scorso, generando un’ulteriore miglioramento dell’efficienza con un rapporto costi operativi/margine lordo di intermediazione del 43% circa. I costi del rischio sono raddoppiati nel primo semestre rispetto ai 197 milioni di RON dell’anno precedente, seppur tranquillamente coperti dall’utile netto dell’operatività corrente. La percentuale dei crediti in sofferenza è salita all’8,6% e la copertura per gli accantonamenti al 6,1% del portafoglio crediti verso la clientela in bilancio (on-balance sheet). Nel secondo trimestre l’utile netto ha superato del 31% quello del primo trimestre, mentre a livello semestrale si registra una diminuzione del 18% a/a in seguito ad un aumento degli accantonamenti. Il ROE ha toccato il 13% e il ROA l’1,5%, uno degli indici di redditività più alti del mercato rumeno. UCT mantiene una solida adeguatezza del capitale pari al 13% circa secondo gli standard regolamentari alla fine del periodo. Malgrado la recessione ancora in atto, i ricavi Corporate per il primo semestre sono aumentati del 26% su base annua e il portafoglio crediti ha superato ampiamente i rendimenti del mercato. I depositi si sono ridotti soprattutto in seguito al rimborso di posizioni importanti e redditizie. I principali focus commerciali dell’attività corporate nel periodo in esame sono stati la crescita dell’attività creditizia, l’attività transazionale, le operazioni di tesoreria e il programma di fidelizzazione della clientela. I ricavi nel segmento Retail sono aumentati del 3% su base annua (oltre l’11% se includiamo i risultati di UCFin, che svolge l’attività di credito al consumo in Romania utilizzando la rete distributiva della banca). I crediti e i depositi sono leggermente aumentati nell’ultimo semestre, in linea con il mercato. Per quanto riguarda il mass market, il focus del segmento Retail sono stati prodotti semplici (pacchetti retributivi e crediti per cassa), mentre nel segmento Affluent si è mirato principalmente a migliorare la qualità e sviluppare un servizio specializzato e prodotti dedicati. Il nuovo modello di servizio e l’ottimizzazione della rete di piccole filiali sta dando i suoi frutti, con un aumento della produttività. 62 Leader del mercato in Bulgaria, UniCredit Bulbank detiene un attivo totale di 5,7 miliardi di euro. I depositi da clientela sono cresciuti del 4,1% a/a raggiungendo i 3,4 miliardi di euro, guidati soprattutto da una crescita dei depositi retail. Il portafoglio crediti lordi è rimasto stazionario a/a, per un totale di 4 miliardi di euro, ponendo una rinnovata enfasi sui mutui ipotecari. In effetti, il rapporto crediti/depositi è sceso al 118%, ossia di 5,4 punti percentuali a/a, denotando così una leggera riduzione della leva finanziaria. L’adeguatezza patrimoniale della banca si attesta ad un solido 17,5%. La banca registra ricavi totali per 146 milioni, nonostante una situazione caratterizzata da limitata crescita dei prestiti e pressione sui margini relativi ai depositi da clientela. In seguito a varie misure per il contenimento dei costi, gli utili netti hanno superato i 45 milioni, ossia un quarto di tutto il sistema bancario. Grazie a commissioni nette stabili, una migliore efficienza operativa e un livello di accantonamento per rischi di credito ai minimi storici, la Banca è riuscita a raggiungere l’attuale posizione di stabilità. Un’ulteriore stabilizzazione della situazione macroeconomica in Ucraina nel secondo trimestre ha prodotto effetti positivi sia sul sistema bancario complessivo nazionale che su Ukrsotsbank in particolare. La banca ha aumentato i depositi della clientela del 14,7% rispetto al trimestre precedente durante il quale il tasso di crescita dei depositi corporate era più elevato di quello dei depositi retail. La Banca ha migliorato la propria quota di mercato relativa ai depositi corporate arrivando al 3,5%. Malgrado il graduale decremento dei tassi di interesse sui depositi retail nel 2010, Ukrsotsbank è riuscita ad aumentare il volume dei depositi del 10,8% e ad aumentare la quota di mercato dei depositi retail al 3,8%. Il rapporto crediti/depositi della Banca è notevolmente migliorato, portandosi al 232% (-43,2 pp su base trimestrale). Ukrsotsbank ha mantenuto il proprio approccio prudente verso nuove attività di credito per il secondo trimestre, che si è tradotto in una diminuzione dell’1,5% del portafoglio crediti verso la clientela, in linea con i trend di mercato. Ancora una volta, il miglioramento della qualità degli attivi e le relative attività di riorganizzazione e raccolta sono state il punto focale nella gestione del rischio, assieme a livelli di accantonamento aumentati di circa 560 milioni di grivne ucraine nel secondo trimestre. Nel secondo trimestre, nell’ambito delle attività di cross-selling che rappresentano una delle priorità per la Ukrsotsbank per il 2010, la Divisione Retail ha gestito progetti in co-brand ed ha avviato la vendita a clienti della Banca di prodotti assicurativi complementari. La Corporate Division ha sviluppato un nuovo schema prodotti ottimizzato per le carte di credito corporate pensato appositamente per gli attuali clienti della Banca. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group In Kazakhstan si assiste a un netto miglioramento della situazione macroeconomica e si prevede che nel 2010 il PIL reale registrerà una crescita del 5% a/a, tra le più alte nell’area CEE. Ciononostante, persiste la stagnazione dei volumi di credito nel settore bancario, determinata dall’avversione al rischio delle banche e da problemi relativi alla qualità degli asset. Nel secondo trimestre, in linea con il mercato, la ATF Bank, controllata di UniCredit, ha registrato una diminuzione del 3% t/t del volume dei crediti, mentre sul fronte della raccolta mette a segno un aumento dei volumi del 17% rispetto al trimestre precedente. La qualità del portafoglio crediti è tuttora una delle priorità e ha inciso negativamente sulla performance complessiva di ATF nel secondo trimestre. Ci si attende tuttavia un miglioramento della qualità degli asset grazie alla ripresa economica e a un forte impegno di ristrutturazione dei crediti in workout. La crescita degli impieghi sarà sostenuta da un impegno proattivo sul fronte commerciale per acquisire nuovi e sani mutuatari e da un’offerta di prodotti migliore e innovativa. Inoltre, gli attuali considerevoli sforzi per l’ottimizzazione della rete di distribuzione retail dovrebbero dare i loro frutti entro la fine dell’anno, grazie a misure di riorganizzazione e efficientamento. Nel primo semestre 2010, AS UniCredit Bank, attiva in tutti e tre gli Stati Baltici, ha dovuto affrontare il protrarsi di una situazione economica difficile che ha determinato un’evoluzione negativa del PIL, soprattutto in Lettonia e Lituania e una diminuzione dei volumi di credito sul mercato. Gli attivi totali della banca hanno raggiunto i 700 milioni di lat lettoni (circa 987 milioni di euro), con una diminuzione di impieghi e raccolta rispetto al primo trimestre. Tuttavia, nel secondo semestre si è potuto registrare un trend positivo del margine di interesse netto, con una crescita del 34% rispetto al trimestre precedente e ricavi complessivi a quota 5 milioni di lat lettoni. Nel contempo la banca ha continuato una politica di rigido contenimento dei costi. Gli accantonamenti per i rischi di credito si sono mantenuti a livelli elevati con un impatto negativo sul reddito della banca, da cui è derivata una perdita di 1,99 milioni di lat lettoni nel primo semestre (circa 2,8 milioni di euro). Nel 2010, AS UniCredit Bank ha aumentato il proprio capitale di 13 milioni di lat lettoni, portando l’indice di adeguatezza patrimoniale oltre un solido 12%. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 63 Relazione intermedia sulla gestione Altre informazioni Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie Nel primo semestre dell’esercizio il Gruppo ha avviato alcuni ulteriori progetti di razionalizzazione delle attività di talune controllate in coerenza con il modello di business e con l’obiettivo di perseguire maggiori sinergie e riduzioni di costi. Razionalizzazione delle attività italiane di gestione dei fondi chiusi di investimento mobiliari del Gruppo Inoltre, in data 3 agosto il Consiglio di UniCredit ha deliberato la fusione per incorporazione nella Capogruppo di UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking e UniCredit Family Financing Bank oltrechè di UniCredit Bancassurance Management & Administration nell’ambito del c.d. “ONE4C Program”. Per maggiori informazioni su questo progetto si rimanda al capitolo successivo. Nei primi mesi del corrente esercizio, con l’obiettivo di semplificare la struttura del Gruppo e di conseguire benefici sotto il profilo economico ed operativo, si è dato corso al processo di integrazione societaria di S+R Investimenti e Gestioni SGR in Sofipa SGR, le due società italiane del Gruppo che gestiscono fondi di private equity. Riorganizzazione delle attività della controllata UniCredit Mediocredito Centrale S.p.A. (“MCC”) Nei primi mesi del 2010 si è dato corso al processo di riorganizzazione delle attività di MCC focalizzando il business della società nel settore pubblico ed in particolare nella promozione e nella gestione di agevolazioni pubbliche nazionali e regionali alle imprese, a sostegno dello sviluppo economico e nel credito agevolato; conseguentemente si è proceduto a razionalizzare le attività riallocando quelle non più “core” all’interno del Gruppo in coerenza con il modello divisionale di business e trasferendo le attività IT e back-office alle società del Gruppo che svolgono i servizi comuni. In quest’ottica sono quindi state perfezionate: • la cessione del Ramo d’Azienda “Supporto Operativo” di MCC a favore di UniCredit Business Partner, che ha acquisito efficacia a partire dal 1° gennaio 2010; • la cessione del Ramo d’Azienda “IT” e del Ramo d’Azienda “Back Office” di MCC a favore rispettivamente di UniCredit Global Information Services e UniCredit Business Partner, che ha acquisito efficacia a partire dal 1° aprile 2010. A marzo del corrente anno è stato altresì approvato il progetto di scissione parziale del Ramo d’Azienda “Corporate” di MCC a favore di UniCredit Corporate Banking, banca del Gruppo specializzata nel settore corporate, principalmente composto dalle attività di Project Finance, di Finanza Strutturata Corporate, di Credito Industriale e di Structured Trade & Export Finance (con riferimento a quest’ultimo, ad esclusione dello stock creditizio in essere). In data 7 giugno 2010 è stata rilasciata l’autorizzazione all’operazione da parte dell’Organo di Vigilanza e nel mese di luglio, previa delibera delle rispettive assemblee, è stato stipulato l’atto di scissione la cui efficacia è prevista nel terzo trimestre 2010. 64 L’operazione comporterà risparmi in termini di costi attraverso l’azzeramento di spese comuni, la focalizzazione in un unico veicolo dell’attività di promozione e gestione di fondi di private equity del Gruppo in Italia, nonchè migliori possibilità di accedere come unica entità al mercato di riferimento per la raccolta di nuovi fondi. La fusione ha avuto efficacia il 12 luglio scorso. Razionalizzazione dell’attività dei crediti non performing di Gruppo Al fine di razionalizzare l’attività dei crediti non performing di Gruppo (“NPLs”), ridurre i relativi costi amministrativi e ottimizzare sotto il profilo economico/finanziario il servizio di gestione dei crediti anomali di Gruppo, nello scorso mese di luglio è stato avviato il progetto di integrazione delle attività di Aspra Finance S.p.A. (“ASPRA”) – veicolo societario nel quale vennero accentrati i NPLs di Capitalia e successivamente anche le sofferenze delle altre Legal Entities ex UniCredit - in UniCredit Credit Management Bank S.p.A. (“UCCMB”) – la banca del Gruppo che opera nel settore della gestione dei crediti anomali e gestisce, sulla base di specifico contratto di outsourcing, anche i NPLs detenuti da ASPRA entrambe detenute al 100% dalla Capogruppo. Per dare esecuzione alla razionalizzazione della gestione dei NPLs è stata individuata quale migliore soluzione la fusione per incorporazione di ASPRA in UCCMB che diverrà quindi la banca del Gruppo per la gestione accentrata dei crediti anomali. Tale accentramento consentirà, oltre alla semplificazione degli assetti societari, di uniformare le politiche gestionali ed operative dei crediti anomali con conseguente ottimizzazione delle attività di presidio del costo di rischio attraverso la razionalizzazione di alcune delle correlate attività amministrative, quali ad esempio la possibilità di una gestione centralizzata delle spese legali. È inoltre previsto che la Capogruppo effettui un versamento in conto futuro aumento di capitale a favore di ASPRA fino ad un massimo di 3 miliardi, entro il mese di novembre - e comunque prima della fusione - al fine di consentire a quest’ultima di procedere al rimborso dei finanziamenti concessi a suo tempo dalla stessa UniCredit per l’acquisto pro-soluto dei NPLs attualmente in essere. Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Si prevede che la fusione possa trovare efficacia entro il primo trimestre del prossimo anno, subordinatamente all’autorizzazione dell’Organo di Vigilanza. Progetto per la realizzazione di una Global Card Payment Company Al fine di razionalizzare e internalizzare le attività a supporto del business della cosiddetta Monetica (nel cui perimetro rientrano i processi relativi all’issuing di carte di credito e di debito, all’acquiring di POS e ATM, alla gestione dei pagamenti elettronici a servizio del mondo Corporate e Pubblica Amministrazione e alla biglietteria elettronica), fin dal 2008 è stato avviato un processo volto a migliorare e coordinare l’efficacia di tali attività a supporto del predetto business e a raggiungere economie di scala e di scopo. Per realizzare tale obiettivo, nel mese di agosto il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato l’avvio del progetto che prevede la creazione di una Global Card Payment Company individuata in Quercia Software S.p.A., società interamente detenuta da UniCredit Global Information Services Scpa (di seguito “UGIS”) - che avrà il ruolo di unico polo di servizi a supporto del business Monetica dell’intero Gruppo e sarà responsabile dell’erogazione dei servizi, mentre le banche continueranno a mantenere il ruolo di emittenti (Issuer) e quindi di titolari dei relativi rischi. I principali obiettivi della Global Card Payment Company sono: • garantire la massima efficacia e prontezza nella risposta alle richieste del business; • facilitare la governance in una logica strettamente unitaria delle attività IT e di Back Office di riferimento; • realizzare il modello di costo di maggior successo garantito dai notevoli volumi di processing realizzabile attraverso il programma di internalizzazione e di razionalizzazione in corso. Tale processo una volta completato porterà a risparmi annuali a livello Gruppo stimati nella misura di oltre 45 milioni nel 2015; • realizzare il Competence Center della Monetica a livello Gruppo valorizzando le competenze già presenti negli hub di riferimento, • garantire la piena disponibilità alle diverse entità di un ampio portafoglio di prodotti e servizi. Grazie alla logica dell’accentramento, infatti, si verrebbe a determinare un notevole risparmio in termini di time to market per quelle realtà del Gruppo che si trovassero a dover sviluppare prodotti già disponibili per altri; • mantenere - come detto - in capo alle banche il ruolo di emittenti, titolari dei diversi relativi rischi; • mantenere la qualità del servizio a un livello tale da favorire i processi di business e tenere sotto controllo i rischi nel miglior modo possibile. Soprattutto con riferimento a questi ultimi il venir meno di una frammentazione spesso spinta dei processi di produzione favorirebbe il presidio dei rischi operativi in generale e, più specificatamente, delle frodi. Le fasi esecutive del progetto prevedono in sintesi (i) il trasferimento del controllo di Quercia Software da UGIS alla Capogruppo in coerenza con la governance adottata per tutte le altre società strumentali di Gruppo che svolgono il ruolo di Global Company (ii) la trasformazione di Quercia Software da società per azioni a società consortile per azioni che meglio si addice ad una società prevalentemente captive (iii) l’accentramento in Quercia Software degli assets e delle risorse funzionali alla realizzazione del progetto industriale presenti nel Gruppo. Altre operazioni che hanno interessato società controllate/partecipate UniCredit Bank Austria AG Aumento di capitale di UniCredit Bank Austria AG Nel marzo del corrente anno, la controllata UniCredit Bank Austria AG (detenuta al 99,995% dalla Capogruppo) ha perfezionato un aumento di capitale di 2 miliardi al fine di rispondere alle aspettative delle autorità di vigilanza locali e delle agenzie di rating, nonché per allinearsi ai principali concorrenti austriaci in termini di coefficienti patrimoniali e posizionarsi in modo favorevole per cogliere le opportunità derivanti dalla futura crescita economica in Austria e nella Central Eastern Europe. A seguito della sottoscrizione da parte della Capogruppo oltre che della quota di spettanza anche dell’inoptato, l’interessenza partecipativa in UniCredit Bank Austria AG è salita al 99,996%. Riorganizzazione delle attività Markets and Investment Banking (ex MIB) di UniCredit Bank Austria AG Nel primo semestre 2010 è proseguito il progetto di riorganizzazione delle attività della ex Divisione MIB di UniCredit Bank Austria AG, che prevede in ultima istanza il trasferimento a UniCredit Bank AG della maggioranza di tali attività, condotte attraverso la controllata CAIB UniCredit AG (“CAIB”, in precedenza UniCredit CA IB Beteiligungs AG), attraverso le seguenti fasi: • il trasferimento a UniCredit Bank Austria AG (o società direttamente controllate da quest’ultima) delle società controllate da CAIB, e lo scorporo di alcune attività selezionate a UniCredit Bank Austria AG (operazioni perfezionatesi nel corso del primo trimestre 2010); • la successiva cessione a UniCredit Bank AG di CAIB e della sua controllata, operante nel Regno Unito, UniCredit CAIB Securities UK (avvenuta il 1° giugno 2010); • infine, la fusione di CAIB in UniCredit Bank AG, avvenuta con efficacia legale 1° luglio 2010. A partire dal 1 luglio 2010, UniCredit Bank AG è operativa in Austria attraverso una filiale a Vienna di nuova apertura. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 65 Relazione intermedia sulla gestione Altre informazioni (SEGUE) Operazioni di razionalizzazione delle attività del Gruppo ed altre operazioni societarie (SEGUE) Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A. Nello scorso mese di marzo UniCredit ha partecipato alla costituzione della società Fondo Italiano di Investimento SGR S.p.A.. Tale società è stata costituita con un capitale sociale iniziale di 3,5 milioni e la quota di partecipazione a detto capitale sottoscritta da UniCredit corrisponde al 14,29%. L’operazione si colloca nell’ambito del progetto sviluppato da Ministero dell’Economia e delle Finanze, Cassa Depositi e Prestiti, UniCredit, Intesa SanPaolo, Monte dei Paschi di Siena, ABI e Confindustria per la creazione di un fondo italiano di investimento per le piccole e medie imprese. In particolare, il fondo è finalizzato a sostenere lo sviluppo delle imprese con l’obiettivo di generare nel medio termine un nucleo consistente di “medi campioni nazionali” che sia sufficientemente patrimonializzato per affrontare le sfide della competitività. Il target di investimento è rappresentato dalle imprese con fatturato tra 10 e 100 milioni. L’obiettivo dimensionale del fondo è di 3 miliardi: un primo closing - pari ad un miliardo - sarà sottoscritto in quote paritetiche (250 milioni ciascuna) dalle tre Banche Sponsor, tra cui UniCredit, e dalla Cassa Depositi e Prestiti; un ulteriore miliardo potrà essere raccolto presso investitori istituzionali, mentre il successivo incremento sarà valutato in funzione delle reali esigenze. Progetto “Piastra Logistica del Friuli Venezia Giulia” Nello scorso mese di marzo UniCredit Corporate Banking ha costituito una società, denominata UniCredit Logistics Srl, allo scopo di sviluppare un progetto finalizzato a creare un hub portuale tramite lo sviluppo delle infrastrutture portuali di Trieste e Monfalcone. Operazioni per lo smobilizzo di partecipazioni In Italia Assicurazioni Generali S.p.A. Nello scorso mese di marzo, la controllata UniCredit Bank Ireland plc (“UniCredit Ireland”) ha ceduto l’intera interessenza detenuta in Assicurazioni Generali (2,84%), attraverso una procedura di accelerated bookbuilding offer rivolta esclusivamente ad investitori istituzionali, per un controvalore complessivo di circa 796 milioni, con una minusvalenza pari a circa 72 milioni a livello consolidato. La cessione di tale quota rientra nell’ambito degli impegni presi da UniCredit nei confronti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ai sensi del provvedimento di autorizzazione alla fusione per incorporazione di Capitalia S.p.A. in UniCredit (Provvedimento n. 17283 del 18 settembre 2007 e successive proroghe rilasciate in data 3 dicembre 2008 e 12 novembre 2009). All’estero Open Accumulative Pension Fund Otan JSC In data 15 marzo 2010 la controllata JSC ATF Bank ha ceduto l’intera quota (89%) detenuta nella JSC Open Accumulative Pension Fund Otan (Kazakhstan), realizzando una plusvalenza complessiva a livello consolidato di circa 5 milioni. Visa Inc. Nel corso del primo semestre diverse controllate del Gruppo hanno ceduto azioni Visa Inc. realizzando una plusvalenza complessiva a livello consolidato di circa 16 milioni. In particolare il progetto - che verrà finanziato mediante project finance/finanziamenti pubblici e la cui realizzazione avverrà in più fasi da realizzarsi in collaborazione con altri partner finanziari ed industriali - prevede: • il graduale potenziamento del terminal container di Trieste e la realizzazione di un nuovo terminal a Monfalcone; • il miglioramento/potenziamento delle opere ferroviarie e stradali di collegamento ai terminal; • l’ingresso in UniCredit Logistics di soggetti privati ed istituzionali interessati all’iniziativa. 66 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Rafforzamento patrimoniale Il 7 gennaio 2010 il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato i termini e le condizioni definitivi dell’operazione di aumento di capitale deliberata dall’Assemblea straordinaria dei soci del 16 novembre 2009. A seguito dell’offerta in opzione delle azioni ordinarie di nuova emissione (dall’11 gennaio 2010 al 29 gennaio 2010 in Italia e Germania e dal 14 gennaio 2010 al 29 gennaio 2010 in Polonia) sono state sottoscritte n. 2.472.338.679 nuove azioni ordinarie UniCredit, pari al 98,23% delle azioni oggetto dell’offerta (e non sono pervenute revoche delle sottoscrizioni con riferimento all’offerta al pubblico in Polonia e Germania). I diritti non esercitati nel periodo di opzione (n. 297.005.168 validi per la sottoscrizione di 44.550.771 azioni ordinarie UniCredit) sono stati tutti collocati sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, codice civile, per il tramite di UniCredit Bank AG, Milan Branch, nelle sedute dall’8 al 12 febbraio 2010. In data 24 febbraio 2010 si è quindi perfezionato l’aumento di capitale deliberato dalla ricordata Assemblea del 16 novembre 2009, in seguito al quale il numero di azioni ordinarie emesse è stato di 2.516.889.453. Il progetto ONE4C Al fine di rispondere alle mutate aspettative dei clienti ed alle richieste di vicinanza al territorio emerse nell’ambito del nuovo contesto bancario internazionale, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit nella riunione straordinaria del 13 aprile scorso ha approvato il progetto ONE4C (“Insieme per i clienti”). In particolare il Consiglio ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in UniCredit di UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank nonché di UniCredit Bancassurance Management & Administration. A seguito della integrazione societaria, UniCredit, oltre ad assolvere al proprio ruolo di Capogruppo, svolgerà anche direttamente l’attività bancaria e commerciale verso la clientela. Il progetto “Insieme per i Clienti” mira ad aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti, attraverso la specializzazione delle competenze e tempi di risposta più rapidi. Tutto ciò costituisce una semplificazione della struttura societaria del Gruppo accrescendo così la vicinanza ai territori e alle comunità in cui opera, e salvaguardando i marchi delle principali banche (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia). Inoltre, tale progetto assicurerà un’organizzazione più efficace, anche mediante l’attribuzione di ulteriori deleghe decisionali alla rete. Analogamente a quanto già avviene in Austria, Germania e Polonia, il Consiglio ha inoltre approvato l’introduzione di un Country Chairman anche per l’Italia. Tale figura avrà un ruolo di sintesi per le attività sul mercato domestico e di pivot nello sviluppo della strategia territoriale del Gruppo, con corresponsabilità per il conto economico del Paese con i business manager locali. Nel ruolo di Country Chairman per l’Italia è stato nominato Gabriele Piccini (attualmente Amministratore Delegato di UniCredit Banca e Responsabile Retail Italia) il quale assumerà la predetta carica dal 1° novembre, data di avvio della nuova organizzazione e sarà a diretto riporto del Deputy CEO responsabile per l’Italia. Il progetto “Insieme per i Clienti” rafforza l’attuale modello divisionale del Gruppo, e vedrà la definizione, in Italia, Germania e Austria, di quattro segmenti specializzati di business: • Famiglie, dedicato ai clienti privati con patrimoni fino a 500.000 euro; • PMI, per le aziende con fatturato annuo fino ai 50 milioni di euro; • Corporate Banking, per le imprese con fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro; • Private Banking, per i clienti con patrimoni superiori ai 500.000 euro. In Italia verranno istituite sette Aree Territoriali, i cui Responsabili avranno il compito di agire quale punto di riferimento per i rapporti con i principali interlocutori delle istituzionali locali, nell’ambito di un Comitato della Rete Italiana presieduto dal Country Chairman cui parteciperanno anche i tre responsabili delle divisioni in Italia e il responsabile del dipartimento relazioni territoriali. In data 15 giugno 2010 Banca d’Italia ha rilasciato, ai sensi dell’art. 57 del Testo Unico Bancario, l’autorizzazione alla fusione. Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit del 3 agosto ha deliberato la fusione ai sensi dell’art. 2505, comma 2, del codice civile e dell’art. 23 dello statuto sociale, che è previsto divenga esecutiva a partire dal 1° novembre 2010. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 67 Relazione intermedia sulla gestione Altre informazioni (SEGUE) Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato (milioni di €) Stato Patrimoniale consolidato CONSISTENZE AL Attivo Cassa e disponibilità liquide = Voce 10 Attività Finanziarie detenute per la negoziazione = Voce 20 Crediti verso banche = Voce 60 Crediti verso clientela = Voce 70 Investimenti Finanziari Voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value Voce 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce 100. Partecipazioni Coperture Voce 80. Derivati di copertura Voce 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Attività materiali = Voce 120 Avviamenti = Voce 130. Attività immateriali di cui: avviamento Altre attività immateriali = Voce 130 al netto dell’avviamento Attività Fiscali = Voce 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione = Voce 150 Altre attività Voce 110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori Voce 160. Altre attività Totale dell’attivo 68 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 30.06.2010 31.12.2009 7.225 152.100 80.295 558.770 76.679 21.745 39.958 11.158 3.818 17.520 14.576 2.944 12.148 20.808 5.213 12.375 853 10.658 10.658 954.644 11.987 133.894 78.269 564.986 64.273 15.020 34.724 10.663 3.866 13.786 11.662 2.124 12.089 20.491 5.332 12.577 622 10.454 10.454 928.760 NOTE AL BILANCIO Parte B - Attivo Sezione 1 Sezione 2 Sezione 6 Sezione 7 Sezione 3 Sezione 4 Sezione 5 Sezione 10 Sezione 8 Sezione 9 Sezione 12 Sezione 13 Sezione 13 Sezione 14 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 11 Sezione 16 (milioni di €) Segue: Stato Patrimoniale consolidato CONSISTENZE AL Passivo e patrimonio netto Debiti verso banche = Voce 10 Raccolta da clientela e titoli Voce 20. Debiti verso clientela Voce 30. Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione = Voce 40 Passività finanziarie valutate al fair value = Voce 50 Coperture Voce 60. Derivati di copertura Voce 70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Fondi per rischi ed oneri = Voce 120 Passività fiscali = Voce 80 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione = Voce 90 Altre passività Voce 100. Altre passività Voce 110. Trattamento di fine rapporto del personale Voce 130. Riserve tecniche Patrimonio di pertinenza di terzi = Voce 210 Patrimonio di pertinenza del Gruppo di cui: - Capitale e riserve Voce 140. Riserve da valutazione di cui: leggi speciali di rivalutazione Voce 140. Riserva da valutazione di cui: differenze cambio Voce 140. Riserva da valutazione di cui: quota delle partecipazioni valutate a patrimonio netto Voce 170. Riserve Voce 180. Sovrapprezzi di emissione Voce 190. Capitale Voce 200. Azioni proprie - Riserve di valutazione attività disponibili per la vendita e di Cash-flow hedge Voce 140. Riserve da valutazione di cui: Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 140. Riserve da valutazione di cui: Copertura dei flussi finanziari - Utile netto = Voce 220 Totale del passivo e del patrimonio netto 30.06.2010 31.12.2009 115.363 577.346 390.891 186.454 139.487 1.423 16.505 11.650 4.855 7.957 6.229 403 22.178 20.784 1.209 184 3.326 64.428 63.664 277 (847) 8 15.260 39.322 9.649 (4) 95 (622) 717 669 954.644 106.800 596.396 381.623 214.773 114.045 1.613 12.679 9.919 2.760 7.983 6.451 312 19.590 18.110 1.318 162 3.202 59.689 57.671 277 (1.830) (13) 14.271 36.582 8.390 (6) 316 (138) 454 1.702 928.760 NOTE AL BILANCIO Parte B - Passivo Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 Sezione 4 Sezione 5 Sezione 6 Sezione 7 Sezione 12 Sezione 8 Sezione 9 Sezione 10 Sezione 11 Sezione 13 Sezione 16 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 Sezione 15 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 69 Relazione intermedia sulla gestione Altre informazioni (SEGUE) Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato (SEGUE) (milioni di €) Conto Economico consolidato NOTE AL BILANCIO 1° SEMESTRE Interessi netti Voce 30. Margine di interesse a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 Dividendi e altri proventi su partecipazioni Voce 70. Dividendi e proventi simili a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in Voce 70 Voce 240. Utili (Perdite) delle partecipazioni - di cui: Utile (Perdita) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto Margine d’interesse Commissioni nette = Voce 60 Risultato negoziazione, coperture e fair value Voce 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione + dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da Voce 70) + accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - risultato di trading (da Voce 190) Voce 90. Risultato netto dell’attività di copertura Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: d) passività finanziarie Voce 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Saldo altri proventi/oneri Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di debiti e crediti non deteriorati (da Voce 100 a) Voce 150. Premi netti Voce 160. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa Voce 220. Altri oneri/proventi di gestione a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali in leasing operativo (da Voce 200) Utili (Perdite) da cessione di investimenti in leasing operativo (da Voce 270) Proventi di intermediazione e diversi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Spese per il personale Voce 180. Spese amministrative - a) spese per il personale a dedurre: oneri di integrazione Altre spese amministrative Voce 180. Spese amministrative - b) altre spese amministrative a dedurre: oneri di integrazione Recuperi di spesa = Voce 220. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: proventi di gestione - recupero di spese Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Voce 200. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali a dedurre: rettifiche per deterioramento/Riprese di valore nette su attività materiali di proprietà per investimento a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali in laesing operativo (da Voce 200) Voce 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali a dedurre: oneri di integrazione a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 Costi operativi RISULTATO DI GESTIONE 70 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 2010 2009 7.895 7.775 120 195 603 (493) 9.360 9.224 136 158 491 (372) 85 8.090 4.379 618 (27) 493 11 157 (16) 213 43 53 (43) 424 (209) (59) 4 5.209 13.299 (4.653) (4.664) 11 (2.742) (2.742) 209 (631) (445) 38 9.518 3.735 936 549 372 26 132 (143) 209 26 47 (39) 442 (211) (59) 3 4.880 14.398 (4.545) (4.808) 263 (2.750) (2.794) 44 211 (606) (416) 26 59 (320) 50 (7.817) 5.482 12 59 (314) 53 (7.690) 6.708 Parte C Sezione 1 Sezione 3 Sezione 16 Sezione 2 Sezione 4 Sezione 5 Sezione 6 Sezione 7 Sezione 9 Sezione 10 Sezione 15 Sezione 11 Sezione 11 Sezione 15 Sezione 13 Sezione 14 (milioni di €) Segue: Conto Economico consolidato NOTE AL BILANCIO 1° SEMESTRE RISULTATO DI GESTIONE Rettifiche di valore su avviamenti Voce 260. Rettifiche di valore su avviamenti Accantonamenti per rischi ed oneri Voce 190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a dedurre: accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - risultato di trading Variazione netta accantonamenti a fronte progetto di integrazione a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 Oneri di integrazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) crediti a dedurre: Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di debiti e crediti non deteriorati (da Voce 100 a) Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: d) altre operazioni finanziarie Profitti netti da investimenti Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza Rettifiche per deterioramento/Riprese di valore nette su attività materiali di proprietà per investimento (da Voce 200) Voce 240. Utili (Perdite) delle partecipazioni - di cui: rettifiche/riprese e utile/perdita da cessioni di partecipazioni valutate al patrimonio netto Voce 250. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Voce 270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti a dedurre: Utili (Perdite) da cessione di investimenti in leasing operativo (da Voce 270) a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE Imposte sul reddito del periodo Voce 290. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente a dedurre: effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO Utile di pertinenza di terzi Voce 330. Utile di pertinenza di terzi UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO ANTE PPA Effetti economici della “Purchase Price Allocation”1 UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO Parte C 2010 2009 5.482 (162) (162) (262) (262) (11) (3.507) 37 (43) (3.389) (112) 107 54 - 6.708 (223) (225) 1 (309) (4.081) 32 (26) (3.958) (128) (166) 93 (2) (27) (293) Sezione 8 - - Sezione 8 (26) (12) 23 (1) 88 (4) 1.648 (745) (691) (54) 903 (119) (119) 784 (115) 669 (7) (30) 87 (3) 1.929 (697) (637) (60) 1.232 (166) (166) 1.066 (129) 937 Sezione 18 Sezione 12 Sezione 6 Sezione 8 Sezione 8 Sezione 6 Sezione 6 Sezione 16 Sezione 17 Sezione 19 Sezione 20 Sezione 22 Note: I dati del 1° semestre 2009 si sono modificati per effetto dell’allineamento dei dati riclassificati a quelli contabili relativamente all’attività di private equity. 1. Prevalentemente attribuibile all’operazione di fusione con Capitalia. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 71 Relazione intermedia sulla gestione Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ed evoluzione prevedibile della gestione Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo Il Gruppo UniCredit ha partecipato allo stress test europeo 2010 coordinato dal Comitato europeo dei supervisori bancari (Committee of European Banking Supervisors, CEBS), con la collaborazione della Banca centrale europea (BCE) e sotto la supervisione della Banca d’Italia. I risultati di UniCredit nello stress test confermano l’elevata qualità del capitale regolamentare del Gruppo (Tier I sotto stress pari a 7,8%, Core Tier I sotto stress pari a 7,4%). 72 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Evoluzione prevedibile della gestione Nella prima metà del 2010 lo scenario macro economico ha continuato ad essere caratterizzato dalla turbolenza dei mercati finanziari, i quali, dopo un iniziale consolidamento del trend positivo iniziato a fine 2009, sono tornati a registrare un nuovo deterioramento, questa volta direttamente connesso all’intensificarsi delle tensioni sul debito sovrano di alcuni paesi dell’area Euro originatesi con la crisi greca. Nonostante in molte economie avanzate la sostenibilità della ripresa presenti elementi di incertezza legati alle necessità di contenimento delle politiche espansive varate dai governi per fronteggiare il periodo di crisi, non sono mancati alcuni segnali positivi dalle economie emergenti, che hanno favorito un aumento della domanda estera nell’area Euro e, in particolare in Italia, un recupero della produzione industriale. dalla BCE. Tale recupero, nel secondo semestre dell’anno, potrà portare effetti positivi sulla forbice bancaria e di conseguenza sui margini che sono stati fortemente sotto pressione in questa prima metà del 2010. Nella seconda parte del semestre si è registrata un’inversione di tendenza dei tassi di interesse, dovuta in parte alle tensioni internazionali sul debito pubblico dei paesi europei ed in parte ad un’attenuazione della politica di sostegno alla liquidità messa in atto Il Gruppo si attende altresì la conferma del solido contributo ai risultati complessivi da parte della CEE; seppure con differenziazioni geografiche connesse alle diverse prospettive di crescita dei Paesi nei quali opera. Nel seconda metà dell’anno il Gruppo sarà focalizzato sul successo del progetto “Insieme per i Clienti”, che rafforzando l’attuale modello divisionale ha l’obiettivo di aumentare la soddisfazione dei clienti avvicinando la Banca al territorio. In questa direzione vanno le nomine, già comunicate, della nuova struttura manageriale di coordinamento della rete commerciale in Italia. Ciò consentirà di migliorare l’efficacia dell’azione commerciale oltre che di aumentare l’efficienza operativa attraverso la razionalizzazione delle strutture centrali di governance. Milano, 3 agosto 2010 IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente DIETER RAMPL L’Amministratore Delegato ALESSANDRO PROFUMO UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 73 Sergey Guslisty, Cliente Retail – Russia Viaggio spesso in tutta «Europa e apprezzo moltissimo la possibilità di prelevare contanti con la mia carta di debito UniCredit Bank da qualsiasi bancomat del Gruppo senza alcuna commissione. Questo servizio, mi fa sentire parte di una banca globale.» È facile con UniCredit. Bilancio consolidato semestrale abbreviato Schemi di Bilancio consolidato Stato Patrimoniale consolidato Conto Economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato Rendiconto Finanziario consolidato (metodo indiretto) 77 78 80 81 82 84 Note illustrative Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato Parte H - Operazioni con parti correlate Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L - Informativa di settore 87 89 125 143 Allegati 155 207 215 219 223 229 Avvertenze Nelle tavole sono utilizzati i seguenti segni convenzionali: • linea (-) quando il fenomeno non esiste; • due punti (..) o (n.s.) quando i dati non raggiungono la cifra rappresentativa dell’ordine minimo considerato o risultano comunque non significativi; • n.d. quando il dato non è disponibile. • Segno “X”: quando la voce non è da valorizzare (conformemente alle istruzioni della Banca d’Italia). Gli importi, ove non diversamente indicato, sono espressi in migliaia di euro. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 75 Schemi di Bilancio consolidato Stato Patrimoniale consolidato Conto Economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato Rendiconto Finanziario consolidato (metodo indiretto) UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 78 80 81 82 84 77 Bilancio consolidato semestrale abbreviato Schemi di Bilancio consolidato (migliaia di €) Stato Patrimoniale consolidato CONSISTENZE AL VOCI DELL’ATTIVO 10. Cassa e disponibilità liquide 30.06.2010 31.12.2009 7.224.743 11.986.797 152.099.809 133.894.101 30. Attività finanziarie valutate al fair value 21.745.241 15.019.685 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 39.958.098 34.723.955 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 11.157.727 10.662.472 60. Crediti verso banche 80.295.259 78.269.437 70. Crediti verso clientela 558.769.950 564.986.015 80. Derivati di copertura 14.576.040 11.662.110 2.944.299 2.123.451 3.818.075 3.866.437 206 195 120. Attività materiali 12.148.434 12.089.351 130. Attività Immateriali 26.020.780 25.822.597 - avviamento 20.807.902 20.490.534 140. Attività fiscali 12.374.549 12.577.082 1.846.508 2.415.786 10.528.041 10.161.296 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 100. Partecipazioni 110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori di cui: a) correnti b) anticipate 150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 852.528 622.297 160. Altre attività 10.658.207 10.453.689 Totale dell’attivo 954.643.945 928.759.671 78 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) Segue: Stato Patrimoniale consolidato CONSISTENZE AL VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30.06.2010 31.12.2009 10. Debiti verso banche 115.362.958 106.800.152 20. Debiti verso clientela 390.891.316 381.623.290 30. Titoli in circolazione 186.454.227 214.772.877 40. Passività finanziarie di negoziazione 139.487.144 114.045.215 50. Passività finanziarie valutate al fair value 1.423.495 1.612.475 11.650.147 9.918.947 70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 4.854.542 2.759.960 80. Passività fiscali 6.229.152 6.451.072 a) correnti 1.383.698 1.987.780 b) differite 4.845.454 4.463.292 402.524 311.315 60. Derivati di copertura 90. Passività associate ad attività in via di dismissione 100. Altre passività 20.784.494 18.110.367 110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.209.236 1.317.523 120. Fondi per rischi e oneri 7.956.793 7.982.431 a) quiescenza e obblighi simili 4.589.498 4.590.628 b) altri fondi 3.367.295 3.391.803 130. Riserve tecniche 184.124 162.135 (467.403) (1.249.514) 170. Riserve 15.259.643 14.271.165 180. Sovrapprezzi di emissione 39.322.433 36.581.540 9.648.791 8.389.870 (4.159) (5.714) 140. Riserve da valutazione 190. Capitale 200. Azioni proprie (-) 210. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 220. Utile (Perdita) di periodo (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 3.325.784 3.202.240 668.704 1.702.325 954.643.945 928.759.671 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 79 Bilancio consolidato semestrale abbreviato Schemi di Bilancio consolidato (SEGUE) (migliaia di €) Conto Economico consolidato VOCI 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 110. 120. 130. 140. 150. 160. 170. 180. 190. 200. 210. 220. 230. 240. 250. 260. 270. 280. 290. 300. 310. 320. 330. 340. Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Dividendi e proventi simili Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) passività finanziarie Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Margine di intermediazione Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Premi netti Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Rettifiche di valore dell’avviamento Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito di periodo dell’operatività corrente Utile (Perdita) dell’operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Utile (Perdita) di periodo Utile (Perdita) di periodo di pertinenza dei terzi Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo Utile per azione (euro) Utile per azione diluito (euro) 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 14.296.140 (6.521.417) 7.774.723 5.274.171 (895.631) 4.378.540 602.742 (27.210) 11.204 247.740 37.291 53.532 (86) 157.003 (15.810) 12.971.929 (3.528.510) (3.389.237) (27.325) (103) (111.845) 9.443.419 52.772 (43.125) 9.453.066 (7.406.234) (4.664.192) (2.742.042) (261.592) (445.303) (319.557) 424.337 (8.008.349) 108.142 (815) (162.000) 88.218 1.478.262 (690.950) 787.312 787.312 (118.608) 668.704 19.266.778 (10.042.822) 9.223.956 4.627.048 (891.669) 3.735.379 490.894 548.913 25.989 255.408 31.619 93.360 (1.790) 132.219 (143.325) 14.137.214 (4.380.062) (3.958.378) (293.432) (19) (128.233) 9.757.152 47.164 (39.186) 9.765.130 (7.601.481) (4.807.754) (2.793.727) (224.625) (416.203) (314.016) 441.800 (8.114.525) 31.838 (29.833) 87.209 1.739.819 (637.143) 1.102.676 1.102.676 (165.830) 936.846 0,033 0,033 0,056 0,056 Note: Con riferimento al calcolo dell’“utile per azione” si riportano di seguito i principali elementi di dettaglio utilizzati, vedi anche “Nota integrativa” Parte C - “Informazioni sul Conto Economico” Sezione 24. L’utile netto al 30 giugno 2010 pari a 668.704 si riduce di 76.750 a seguito degli esborsi del 2010 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes. L’utile netto al 30 giugno 2009 pari a 936.846 si riduce di 48.030 a seguito degli esborsi del 2009 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di cui sopra. Il numero medio azioni in circolazione risulta al netto del numero medio delle azioni proprie (e delle 967.564.061 azioni detenute a titolo di usufrutto), ed incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito ai sensi dell’art. 2442 cod. civ. deliberato dall’Assemblea Straordinaria tenutasi il 29 aprile 2009. Il numero medio di azioni in circolazione deve essere incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito come se esso fosse avvenuto all’inizio del primo periodo oggetto di presentazione (IAS 33, § 28). 80 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) Prospetto della redditività consolidata complessiva CONSISTENZE AL VOCI 10. Utile (Perdita) di periodo 30.06.2010 30.06.2009 787.312 1.102.676 Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita (481.712) 137.982 30. Attività materiali - - 40. Attività immateriali - - 50. Copertura di investimenti esteri - - 60. Copertura dei flussi finanziari 70. Differenze di cambio 80. Attività non correnti in via di dismissione 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (10+110) 270.762 177.533 1.097.953 (834.077) - - - - 20.456 (114.702) 907.459 (633.264) 1.694.771 469.412 130. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (244.138) (56.082) 140. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 1.450.633 413.330 La “redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi” (voce 130) risulta diversa “dall’utile di periodo di pertinenza di terzi” (voce 330 del Conto Economico consolidato) per effetto delle “Altre componenti reddituali al netto delle imposte” di pertinenza degli stessi. Gli ammontari esposti alle voci 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita e 60. Copertura dei flussi finanziari differiscono da quelle pubblicate al 30 giugno 2009 per effetto della riconduzione a voce 100. della parte delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 81 Bilancio consolidato semestrale abbreviato Schemi di Bilancio consolidato (SEGUE) I prospetti delle variazioni del patrimonio netto consolidato includono la quota di pertinenza sia del gruppo sia di terzi: (migliaia di €) Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2010 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Azioni proprie Utile (Perdita) di periodo Patrimonio netto del Gruppo Patrimonio netto di terzi VARIAZIONI DEL PERIODO PATRIMONIO NETTO DI TERZI AL 30.06.2010 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO AL 30.06.2010 REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 1° SEMESTRALE 2010 STOCK OPTIONS 1 DERIVATI SU PROPRIE AZIONI VARIAZIONE STRUMENTI DI CAPITALE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA DIVIDENDI EMISSIONE NUOVE AZIONI 8.753.723 12.120 8.753.723 12.120 (9.241) 1.258.921 9.636.671 12.120 366.732 38.344.175 38.344.175 563 2.740.893 39.322.433 1.763.198 11.268.580 3.842.792 (1.358.079) (6.019) 11.268.580 3.842.792 (1.358.079) (6.019) 11.685.191 3.574.452 (467.403) (4.159) 941.555 118.741 16.963 (13) 787.312 668.704 118.608 1.450.633 64.428.009 - 244.138 - 3.325.784 2.034.620 1.356.097 2.034.620 (1.356.097) 2.546 (66.237) 180 1.847 (477) (83.254) (108) 907.459 (678.523) 59.689.672 - 59.689.672 - (561.768) 3.202.240 - 3.202.240 - (116.755) (66.503) 3.916.083 (3.839) 1. rappresenta gli effetti sulle Stock Option, sulle Performance Share e sulle Restricted Share. 82 ACQUISTO AZIONI PROPRIE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO VARIAZIONI DI RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI RISERVE ESISTENZE AL 1.1.2010 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 31.12.2009 ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group - - - - - (108) - - - - - (migliaia di €) Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2009 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione Azioni proprie Utile (Perdita) di periodo Patrimonio netto del Gruppo Patrimonio netto di terzi VARIAZIONI DEL PERIODO PATRIMONIO NETTO DI TERZI AL 30.06.2009 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO AL 30.06.2009 REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 1° SEMESTRE 2009 STOCK OPTIONS 1 DERIVATI SU PROPRIE AZIONI VARIAZIONE STRUMENTI DI CAPITALE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA DIVIDENDI EMISSIONE NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO VARIAZIONI DI RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI RISERVE ESISTENZE AL 1.1.2009 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 31.12.2008 ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE 7.171.634 10.853 7.171.634 10.853 (131.348) 1.704.316 1.267 8.377.750 12.120 366.852 35.912.277 35.912.277 (26.184) 2.511.258 36.581.540 1.815.811 10.432.364 2.056.052 (1.865.765) (6.325) 10.432.364 2.056.052 (1.865.765) (6.325) 12.341.090 1.966.494 (2.315.529) (7.196) 862.941 (227.050) (297) 1.102.676 936.846 165.830 413.330 57.893.115 - 56.082 - 2.984.087 4.529.302 54.998.734 3.241.658 4.462.790 4.529.302 (4.462.790) (471.653) (1.219.470) (115.325) (43.550) (1.168) 25.767 (633.264) (66.512) - 54.998.734 - (6.067) (420.695) 2.882.046 - - - - 25.767 - - (60.445) (253.208) - - - - - 3.241.658 - 1. rappresenta gli effetti sulle Stock Option, sulle Performance Share e sulle Restricted Share. Le esistenze iniziali al 31 dicembre 2008 differiscono da quelle pubblicate nel bilancio al 31 dicembre 2008 per effetto della riclassifica delle differenze di cambio relative ad investimenti netti esteri (controllate, collegate o joint venture). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 83 Bilancio consolidato semestrale abbreviato Schemi di Bilancio consolidato (SEGUE) (migliaia di €) Rendiconto finanziario consolidato (metodo indiretto) A. ATTIVITÀ OPERATIVA 1. Gestione - risultato del periodo (+/-) - plus/minusvalenze su attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (+/-) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata/assorbita da - partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - attività finanziarie detenute sino alla scadenza - attività materiali - attività immateriali - acquisti/vendite di società controllate e di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista LIQUIDITÀ NETTA GENERATA /ASSORBITA NEL PERIODO LEGENDA: (+) generata; (-) assorbita. 84 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 1°SEMESTRE 2010 1°SEMESTRE 2009 (599.278) 668.704 7.245.646 936.846 (5.345.989) (11.204) 2.591.296 765.675 474.668 262.462 (4.890) (19.791.591) (12.485.779) (6.728.622) (5.725.410) (1.907.739) 7.327.267 (271.308) 12.644.744 7.955.543 7.001.810 (28.975.813) 25.410.140 (188.980) 1.442.044 (7.746.125) 754.747 (25.989) 3.767.385 730.219 608.843 403.584 70.011 56.348.126 46.922.158 492.791 (2.041.464) (12.424.574) 22.281.046 1.118.169 (69.682.715) (34.948.635) (4.299.487) 5.232.617 (29.976.390) (26.291) (5.664.529) (6.088.943) (36.492) 91.517 (208.198) (232.128) (141.331) 82.949 (443.683) 111.421 68.787 2.716.949 (600.109) (137.322) 49.960 2.209.686 3.916.083 (628.632) 3.287.451 (4.902.357) 2.882.045 (6.067) 2.875.978 (1.003.279) (migliaia di €) Riconciliazione Cassa e disponibilità liquide all’inizio del periodo Liquidità totale generata/assorbita nel periodo Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 1°SEMESTRE 2010 1°SEMESTRE 2009 11.986.797 (4.902.357) 140.303 7.224.743 7.652.446 (1.003.279) (135.080) 6.514.087 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 85 Note illustrative Parte A - Politiche contabili 89 Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 125 Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato 143 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 155 Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato 207 Parte H - Operazioni con parti correlate 215 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 219 Parte L - Informativa di settore 223 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 87 Parte A - Politiche contabili A.1 - Parte generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 - Principi generali di redazione Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento Sezione 5 - Altri aspetti 90 90 91 120 120 A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio 121 A.3 - Informativa sul fair value A.3.1 Trasferimenti tra portafogli A.3.2 Gerarchia del fair value A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss” 122 122 123 123 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 90 89 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili A.1 - Parte generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali La presente Relazione finanziaria semestrale consolidata è redatta in conformità ai principi contabili emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 30 giugno 2010, ai sensi del Regolamento dell’Unione Europea n. 1606/2002, come previsto dall’art. 154-ter comma 3 del Testo Unico della Finanza (TUF, D. Lgs. 24/2/1998 n. 58). La Relazione finanziaria semestrale consolidata, come prescritto dal comma 2 del richiamato articolo del TUF, comprende il Bilancio consolidato semestrale abbreviato, la Relazione intermedia sulla gestione e l’Attestazione prevista dall’art. 154-bis comma 5 dello stesso TUF. In particolare, il contenuto della Relazione finanziaria semestrale consolidata è conforme al principio contabile internazionale applicabile per l’informativa finanziaria infrannuale (IAS 34). In base al paragrafo 10 del citato IAS 34, il Gruppo si è avvalso della facoltà di redigere la Relazione finanziaria semestrale consolidata in versione abbreviata. La Relazione finanziaria semestrale consolidata è sottoposta a revisione contabile limitata da parte della Società di revisione KPMG S.p.A. Sezione 2 - Principi generali di redazione La redazione della Relazione finanziaria semestrale consolidata è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell’applicazione, sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea: • Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements, emanato dallo IASB nel 2001; • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall’IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati; • i documenti interpretativi sull’applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo “indiretto”) dalle Note illustrative e dagli Allegati. A questo riguardo si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d’Italia con il 1° aggiornamento del 18 novembre 2009 della circolare 262 del 22 dicembre 2005, esponendo il confronto delle risultanze semestrali, per lo stato patrimoniale, con i dati al 31 dicembre 2009, mentre per il conto economico, la redditività complessiva, le variazioni del patrimonio netto ed il rendiconto finanziario con i dati del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (30 giugno 2009). A tal proposito si sottolinea che i dati comparativi al 30 giugno 2009 sono stati riesposti per tener conto delle modifiche intervenute. Gli Schemi di Bilancio e le Note illustrative, salvo quando diversamente indicato, sono redatti in migliaia di euro. Nella redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata si è ritenuto appropriato l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale. Si ritiene infatti che, allo stato attuale, non sussistano incertezze circa la capacità dell’impresa di proseguire la propria attività in conformità a quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 1. I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell’informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non hanno subito modifiche rispetto all’esercizio precedente. 1° aggiornamento del 18 novembre 2009 Circolare Banca d’Italia 262/2005 Si riassumono brevemente le principali modifiche intervenute a seguito del 1° aggiornamento della circolare Banca d’Italia 262/2005 sopra ricordato, applicate per la prima volta nel bilancio consolidato 2009, e che interessano il contenuto della presente relazione semestrale: Istituzione della nuova Parte A.3 Informativa sul fair value La nuova Parte A3) comprende l’informativa sugli strumenti finanziari oggetto di riclassificazione da un portafoglio ad un altro, secondo le regole previste dallo IAS 39, e l’informativa sulla gerarchia del fair value, in base ai livelli di osservabilità degli input utilizzati nelle valutazioni, richiesta dall’IFRS 7. Riconduzione delle attività deteriorate e delle attività cedute non cancellate Sono state eliminate dai portafogli delle attività finanziarie dell’attivo le specifiche sottovoci precedentemente previste per le “attività deteriorate” e le “attività cedute non cancellate”. I saldi al 31 dicembre 2009 relativi ad entrambe queste tipologie erano già stati classificati nelle pertinenti sottovoci di composizione merceologica secondo le caratteristiche delle attività sottostanti. 90 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Analogamente sono state eliminate dalle voci “debiti verso banche” e “debiti verso clientela” le sottovoci relative alle “passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio”. I saldi al 31 dicembre 2009 di queste passività erano già stati rilevati alle sottovoci “altri debiti” ad eccezione delle passività connesse con operazioni di pronti contro temine passivi, queste ultime ricondotte a voce propria. Anche il conto economico è stato modificato analogamente, eliminando la sottovoce “attività finanziarie cedute non cancellate” dalla voce 10 “interessi attivi” e la sottovoce “passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate” dalla voce 20 “interessi passivi”. I saldi al 30 giugno 2009 di tali sottovoci sono stati quindi riclassificati nei pertinenti portafogli di classificazione. Si ricorda infine che l’informativa di settore, in precedenza contenuta nella parte D delle Note illustrative, è ora esposta nella parte L delle stesse note, a seguito del cambio di denominazione della parte D in “Redditività consolidata complessiva”. Rischi ed incertezze legati all’utilizzo di stime In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime e ipotesi che influenzano l’applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti. In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle più rilevanti poste valutative iscritte nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2010, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritti. Detti processi sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio secondo le regole dettate dalle norme vigenti e sono stati effettuati in un’ottica di continuità aziendale, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 30 giugno 2010. Il processo valutativo è risultato particolarmente complesso in considerazione del persistente contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato, da un lato, dalla volatilità dei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione e, dall’altro, dal deterioramento della qualità del credito. I parametri e le informazioni utilizzati per la verifica dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da detti fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, talchè non si possono escludere conseguenti effetti sui futuri valori di bilancio. Le stime e le ipotesi sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri. Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento Di seguito si espongono i criteri e i principi di consolidamento adottati nella predisposizione della Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010. Situazioni oggetto di consolidamento Per il consolidamento al 30 giugno 2010 sono stati utilizzati: • la situazione semestrale della Capogruppo; • le situazioni semestrali delle altre Società consolidate integralmente, con le eccezioni evidenziate al punto successivo, opportunamente riclassificate ed adeguate per tener conto delle esigenze di consolidamento e, ove necessario, per uniformarle ai principi contabili internazionali IAS/IFRS; • per il subgruppo Leasing, facente capo a UniCredit Leasing S.p.A.: - la situazione individuale semestrale di UniCredit Leasing S.p.A.; - il subconsolidato semestrale della componente austriaca, comprendente UniCredit Leasing (Austria) GMBH (ex Bank Austria Creditanstalt Leasing GMBH) e le sue controllate; - il subconsolidato semestrale della componente CEE, comprendente tutte le controllate dirette e indirette della capogruppo UniCredit Leasing S.p.A. operanti nella regione. La conversione degli importi espressi in valuta estera avviene per lo stato patrimoniale al cambio di fine periodo; per il conto economico è invece utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell’operazione. Le relazioni delle principali Società consolidate integralmente, predisposte secondo gli IAS/IFRS ai fini della Relazione finanziaria semestrale consolidata, sono assoggettate a revisione contabile limitata da parte di primarie Società di revisione. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 91 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Società controllate Sono controllate quelle società nelle quali: • si possiede, direttamente o indirettamente attraverso le proprie controllate, più della metà dei diritti di voto di un’impresa a meno che, in casi eccezionali, possa essere chiaramente dimostrato che tale possesso non costituisce controllo; • si possiede la metà, o una quota minore, dei voti esercitabili in assemblea e si ha: - il controllo di più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori; - il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell’entità in virtù di una clausola statutaria o di un contratto; - il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione o dell’equivalente organo di governo societario, e la gestione dell’impresa compete a quel consiglio o organo; - il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nelle sedute del consiglio di amministrazione o dell’equivalente organo di governo societario, e la gestione dell’impresa compete a quel consiglio o organo. L’esistenza e l’effetto di diritti di voto potenziali che siano effettivamente esercitabili o convertibili sono presi in considerazione all’atto di valutare se una società ha il potere o meno di governare le politiche finanziarie e gestionali di un’altra impresa. Tra le controllate sono comprese anche eventuali società a destinazione specifica (“special purpose entities”) che debbano essere incluse in virtù di quanto previsto dal SIC 12. Quest’ultimo, infatti, richiede di consolidare le special purpose entities per le quali, in concreto, la società mantiene la maggioranza dei rischi e benefici derivanti dalle attività poste in essere oppure quelle su cui la società esercita il controllo. L’esistenza di una partecipazione nel capitale di queste società a destinazione specifica non è rilevante a tale riguardo. Pertanto il consolidamento delle società a destinazione specifica, in applicazione del SIC 12, produce gli stessi effetti del consolidamento integrale. La quota di pertinenza di terzi nelle società a destinazione specifica, consolidate in applicazione del SIC 12, è riconosciuta come risultato di pertinenza di terzi. Il valore contabile delle interessenze partecipative in società consolidate integralmente o proporzionalmente, detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo, è eliminato - a fronte dell’assunzione delle attività e passività delle partecipate - in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo. I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra società incluse nell’area di consolidamento sono elisi integralmente o proporzionalmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate. I costi e i ricavi di una controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico consolidato fino alla data della cessione, vale a dire fino al momento in cui si cessa di avere il controllo della partecipata. La differenza tra il corrispettivo di cessione della controllata e il valore contabile delle sue attività nette alla stessa data, è rilevata nel conto economico alla voce 270. “Utili (Perdite) da cessione di investimenti” per le società oggetto di consolidamento integrale e proporzionale. La quota di pertinenza di terzi è presentata nello stato patrimoniale alla voce 210. “Patrimonio di pertinenza di terzi”, separatamente dalle passività e dal patrimonio netto di pertinenza del Gruppo. Anche nel conto economico la quota di pertinenza di terzi è presentata separatamente alla voce 330. “Utile (Perdita) d’esercizio di pertinenza di terzi”. Per le società che sono incluse per la prima volta nell’area di consolidamento, il fair value del costo sostenuto per ottenere il controllo di tale partecipazione, inclusivo degli oneri accessori, è misurato alla data di acquisizione. Società collegate Una società collegata è un’impresa nella quale la partecipante esercita un’influenza notevole e che non è né una controllata né una joint-venture. L’influenza notevole si presume quando la partecipante detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un’altra società. Le partecipazioni in società collegate sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto. La partecipazione nelle società collegate include l’avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) pagato per l’acquisizione. La partecipazione agli utili e alle perdite post-acquisizione delle collegate è rilevata in conto economico alla voce 240. “Utili (Perdite) delle partecipazioni”. L’eventuale distribuzione di dividendi viene portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. Se la quota di interessenza nelle perdite di una collegata eguaglia o supera il valore di iscrizione della partecipata, non sono rilevate ulteriori perdite, a meno che non siano state contratte specifiche obbligazioni a favore della collegata o siano stati effettuati dei pagamenti a favore della stessa. I profitti non realizzati sulle transazioni fra il Gruppo e le sue collegate sono eliminati nella stessa percentuale della partecipazione del Gruppo agli utili delle collegate stesse. Anche le perdite non realizzate sono eliminate, a meno che le transazioni effettuate diano evidenza di una perdita di valore delle attività negoziate. 92 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Le riserve da valutazione delle società collegate, registrate in contropartita delle variazioni di valore dei fenomeni a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva. Joint ventures Sono considerate società controllate congiuntamente (cd. joint ventures) quelle partecipate nelle quali è contrattualmente stabilita la condivisione del controllo con altri partecipanti; il controllo congiunto esiste solamente quando per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative alla società è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Le partecipazioni in società controllate congiuntamente sono rilevate secondo il metodo del consolidamento proporzionale. Nella tabella seguente sono elencate le società incluse nell’area di consolidamento, oltre alle società valutate secondo il metodo del patrimonio netto. Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE 1 2 3 A. IMPRESE A.1 SOCIETÀ CONSOLIDATE INTEGRALMENTE UNICREDIT SPA 2010 SAVJETOVANJE D.O.O A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. OBERBAUM CITY KG ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. PARKKOLONNADEN KG ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG AGROB IMMOBILIEN AG AI BETEILIGUNG GMBH ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ALLIB LEASING S.R.O. ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA ALLIB ROM S.R.L. ALMS LEASING GMBH. ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. ALTUS ALPHA ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ANI LEASING IFN S.A. SEDE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 100,00 98,11 100,00 98,11 1 CAPOGRUPPO PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND) SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG 100,00 98,11 1 1 1 HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING S.P.A. 52,72 100,00 100,00 75,02 VIENNA PRAGA ZAGABRIA 1 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 99,80 100,00 100,00 100,00 BUCAREST SALISBURGO GEORGE TOWN DUBLINO VIENNA BUCAREST 1 1 1 4 1 1 19 ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 100,00 95,00 100,00 .. 99,80 10,01 89,99 99,80 20 ARABELLA FINANCE LTD. 21 ARANY PENZUGYI LIZING ZRT. 22 ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH 23 ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. 24 ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH DUBLINO BUDAPEST MONACO DI BAVIERA VIENNA 4 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. HVB PROJEKT GMBH MONACO DI BAVIERA VIENNA RIGA MILANO ROTTERDAM MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 25 26 27 28 29 ARTIST MARKETING ENTERTAINMENT GMBH AS UNICREDIT BANK ASPRA FINANCE SPA ATF CAPITAL B.V. ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH 30 AUFBAU DRESDEN GMBH ROMA ZAGABRIA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA ISMANING VIENNA BAD HOMBURG RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE 1 1 1 1 1 100,00 66,67 (3) 100,00 100,00 .. 100,00 100,00 (3) 99,80 100,00 1 GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. HVB PROJEKT GMBH 100,00 1 1 1 1 1 MY BETEILIGUNGS GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA JSC ATF BANK HVB PROJEKT GMBH 100,00 100,00 100,00 100,00 90,00 1 HVB PROJEKT GMBH 100,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 93 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE 31 AUSTRIA LEASING GMBH 32 AUTOGYOR INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 33 AWT HANDELS GESELLSCHAFT M.B.H. 34 AWT INTERNATIONAL TRADE AG 35 BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH 36 BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG 37 BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA SPOL.S.R.O. 38 BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH 39 BA CA SECUND LEASING GMBH 40 BA CREDITANSTALT BULUS EOOD 41 BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 42 BA- ALPINE HOLDINGS, INC. 43 BA-CA ANDANTE LEASING GMBH 44 BA-CA CONSTRUCTION LEASING OOO SEDE VIENNA RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE 1 BUDAPEST 1 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING S.P.A. VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA 1 1 1 1 AWT INTERNATIONAL TRADE AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH 100,00 100,00 100,00 99,90 1 1 1 1 1 1 1 1 BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H. 100,00 94,90 99,80 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 1 1 1 1 100,00 100,00 100,00 99,80 1 ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. ZETA FUNF HANDELS GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M. S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 45 46 47 48 BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED BA-CA INFRASTRUCTURE FINANCE ADVISORY GMBH BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH PRAGA BAD HOMBURG VIENNA SOFIA VIENNA WILMINGTON VIENNA SAN PIETROBURGO GEORGE TOWN GEORGE TOWN VIENNA VIENNA 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH BA-CA LEASING MODERATO D.O.O. BA-CA LEASING POLO, LEASING D.O.O. BA-CA LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GMBH BA-CA PRESTO LEASING GMBH BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH BA-CREDITANSTALT LEASING ANGLA SP. Z O.O. BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH BA/CA-LEASING FINANZIERUNG GMBH VIENNA LUBIANA LUBIANA VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA VARSAVIA VIENNA VIENNA 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 59 BAC FIDUCIARIA SPA DOGANA 1 60 BACA BARBUS LEASING DOO 61 BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH 62 BACA CHEOPS LEASING GMBH LUBIANA VIENNA VIENNA 1 1 1 63 64 65 66 67 68 VIENNA VIENNA PRAGA VIENNA PRAGA VIENNA 1 1 1 1 1 1 VIENNA BANJA LUKA BUCAREST 1 1 1 BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BACA KOMMUNALLEASING GMBH BACA LEASING ALFA S.R.O. BACA LEASING CARMEN GMBH BACA LEASING GAMA S.R.O. BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH 69 BACA MINOS LEASING GMBH 70 BACA NEKRETNINE DOO 71 BACA ROMUS IFN S.A. 72 BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT BUDAPEST FELELOSSEGU TARSASAG 73 BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO BUDAPEST KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 94 DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 0,40 99,40 100,00 99,80 100,00 100,00 100,00 100,00 99,80 100,00 100,00 100,00 100,00 99,60 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 99,80 99,80 99,80 100,00 100,00 99,80 100,00 98,80 1,00 99,80 100,00 10,01 89,99 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 99,00 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE SEDE RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 74 BACA-LEASING HERKULES INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASA 75 BACA-LEASING NERO INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 76 BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 77 BACA-LEASING URSUS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 78 BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA 79 BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA 80 BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH 81 BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 ZAGABRIA ZAGABRIA 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 VIENNA VIENNA 1 1 82 83 84 85 VIENNA VIENNA VIENNA VIENNA 1 1 1 1 86 BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 87 BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH 88 BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH VIENNA VIENNA VIENNA 1 1 1 89 BALEA SOFT GMBH & CO. KG 90 BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH 91 BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M. S.P.A. AMBURGO AMBURGO BORGO MAGGIORE PALERMO DUBLINO VIENNA 1 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING GMBH UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA 1 4 1 VIENNA VIENNA 1 1 97 BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGU TSRSASAG 98 BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH 99 BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH 100 BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH 101 BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 102 BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH 103 BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH 104 BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIENKAPITALANLAGE GMBH 105 BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG 106 BANK PEKAO SA 107 BANKHAUS NEELMEYER AG 108 BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD 109 BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG BUDAPEST 1 VIENNA VIENNA 1 1 VIENNA 1 VIENNA 110 BAVARIA UNIVERSAL FUNDING CORP.(BUFCO) 111 BDK CONSULTING 112 BDR ROMA PRIMA IRELAND LTD BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH 92 BANCO DI SICILIA SPA 93 BANDON LEASING LIMITED 94 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH 95 BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH 96 BANK AUSTRIA GLOBAL INFORMATION SERVICES GMBH 99,80 99,80 100,00 100,00 99,80 99,80 99,80 99,80 100,00 100,00 100,00 100,00 99,80 99,80 99,80 100,00 100,00 100,00 100,00 85,35 UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK AG GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG INFORMATIONS-TECHNOLOGIE AUSTRIA GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 .. 99,80 100,00 99,80 100,00 99,80 100,00 1 PLANETHOME AG UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA VIENNA 1 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH 94,95 100,00 VIENNA VARSAVIA BREMA MUMBAI VIENNA 1 1 1 1 1 DELAWARE LUCK DUBLINO 4 1 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK AG PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA CALG ANLAGEN LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT BANK AG OPEN JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK UNICREDIT SPA 100,00 59,24 100,00 51,00 1,00 99,00 .. 100,00 99,90 (3) 100,00 100,00 20,00 80,00 100,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 (3) 95 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 113 BETEILIGUNGS-UND HANDELSGESELLSCHAFT IN HAMBURG MIT BESCHRANKTER HAFTUNG 114 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH 115 BLACK FOREST FUNDING CORP. 116 BLUE CAPITAL EQUITY GMBH 117 BLUE CAPITAL EQUITY MANAGEMENT GMBH 118 BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ACHTE OBJEKTE GROBRITANNIEN KG AMBURGO 1 UNICREDIT BANK AG 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 100,00 DELAWARE AMBURGO AMBURGO AMBURGO 4 1 1 1 119 BLUE CAPITAL FONDS GMBH 120 BLUE CAPITAL USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH 121 BORDER LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFTM.B.H. 122 BREAKEVEN SRL 123 BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. 124 BULBANK AUTO LEASING EOOD 125 BULBANK LEASING EAD 126 CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 127 CA-LEASING BETA 2 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 128 CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 129 CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 130 CA-LEASING EURO, S.R.O. 131 CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 132 CA-LEASING LAMBDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 133 CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 134 CA-LEASING OVUS S.R.O. 135 CA-LEASING PRAHA S.R.O. 136 CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH AMBURGO AMBURGO VIENNA 1 1 1 .. 100,00 100,00 90,91 9,09 100,00 100,00 99,80 100,00 VERONA VIENNA 1 1 100,00 99,80 100,00 SOFIA SOFIA BUDAPEST 1 1 1 UNICREDIT BANK AG WEALTHCAP INITIATOREN GMBH BLUE CAPITAL EQUITY GMBH BLUE CAPITAL FONDS GMBH WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH WEALTHCAP INITIATOREN GMBH BLUE CAPITAL FONDS GMBH GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. BULBANK LEASING EAD UNICREDIT LEASING AD UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 PRAGA BUDAPEST 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 PRAGA PRAGA VIENNA 1 1 1 100,00 100,00 99,80 137 CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI D.O.O. 138 CA-LEASING YPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 139 CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 140 CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT 141 CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 142 CAC REAL ESTATE, S.R.O. 143 CAC-IMMO SRO LUBIANA 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 VIENNA VIENNA PRAGA CESKE BUDEJOVICE BUDAPEST 1 1 1 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 100,00 100,00 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 VIENNA 1 146 CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH VIENNA 1 147 CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 148 CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH VIENNA VIENNA 1 1 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 144 CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 145 CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH 96 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (3) 100,00 98,80 99,00 1,00 98,80 99,00 1,00 99,80 99,80 100,00 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 149 CALG ANLAGEN LEASING GMBH 150 CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG 151 CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 152 CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 153 CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH 99,80 99,90 100,00 100,00 1 1 1 VIENNA VIENNA 1 1 99,80 99,80 74,80 25,00 99,80 99,80 100,00 100,00 75,00 154 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 155 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1050 WIEN, SIEBENBRUNNENGASSE 10-21 OG 156 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1120 WIEN, SCHONBRUNNER SCHLOSS-STRASSE 38-42 OG 157 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ACHT OG 158 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT FUNF OG 159 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT VIER OG 160 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ZEHN OG 161 CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 162 CAMERON GRANVILLE 2 ASSET MANAGEMENT INC CALG ANLAGEN LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 100,00 100,00 VIENNA 1 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH 99,80 100,00 VIENNA TAGUIG 1 1 99,80 100,00 100,00 163 CAMERON GRANVILLE 3 ASSET MANAGEMENT INC. TAGUIG 1 164 CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC), INC 165 CARD COMPLETE SERVICE BANK AG 166 CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. TAGUIG 1 CALG ANLAGEN LEASING GMBH CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC), INC CAMERON GRANVILLE ASSET MANAGEMENT (SPV-AMC), INC HVB ASIA LIMITED VIENNA VARSAVIA 1 1 167 CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA 168 CEAKSCH VERWALTUNGS GMBH VARSAVIA VIENNA 1 1 169 CENTAR KAPTOL DOO 170 CENTRUM KART SA 171 CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC 172 CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ZAGABRIA VARSAVIA CRACOVIA 1 1 1 VIENNA 1 173 CHEFREN LEASING GMBH 174 CHRISTOPH REISEGGER GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA VIENNA 1 1 175 176 177 178 VIENNA OMSK CITY ST. HELIER MOSCA 1 1 4 1 179 COMMUNA - LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 180 CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 VIENNA 1 181 CORDUSIO SOCIETÀ FIDUCIARIA PER AZIONI 182 DAB BANK AG MILANO MONACO DI BAVIERA VARSAVIA 1 1 CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. CJSC BANK SIBIR CLARIS LIMITED CLOSED JOINT-STOCK COMPANY UNICREDIT SECURITIES 183 DBC SP. ZOO 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTMANAGEMENT GMBH BANK PEKAO SA BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GMBH ZAGREBACKA BANKA DD BANK PEKAO SA BANK PEKAO SA BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH JSC ATF BANK UNICREDIT BANK AG AI BETEILIGUNG GMBH UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT BANK AG UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. 100,00 100,00 50,10 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 74,80 75,00 25,00 100,00 100,00 99,80 100,00 .. 99,50 0,50 99,80 100,00 100,00 74,80 75,00 (3) 25,00 100,00 77,48 100,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 97 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 184 DEBO LEASING IFN S.A. BUCAREST 1 185 DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT KG 186 DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG 187 DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT KG 188 DINERS CLUB CEE HOLDING AG 189 DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O. 190 DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT MBH 191 DIREKTANLAGE.AT AG 192 DLB LEASING, S.R.O. 193 DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 194 DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH 195 DOMUS FACILITY MANAGEMENT GMBH 196 DRITTE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGES.M.B.H. 197 DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 198 EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG 199 ELEKTRA PURCHASE No. 1 LTD 200 ENDERLEIN & CO. GMBH 201 ENTASI SRL 202 EPSSILON LIEGENSCHAFTSDEVELOPMENT GMBH 203 ERSTE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFTM.B.H. 204 EUROFINANCE 2000 SRL 205 EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 206 EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 207 EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 208 EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 209 EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 210 EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 211 EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OEG 212 EUROPA FACILITY MANAGEMENT LTD. MONACO DI BAVIERA 213 EUROPA FUND MANAGEMENT (EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELO RT) 214 EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND 215 EUROPEAN-OFFICE-FOND 216 217 218 219 98 EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT FAMILY CREDIT NETWORK SPA DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 1 UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. HVB PROJEKT GMBH 10,01 89,99 100,00 MONACO DI BAVIERA 1 HVB PROJEKT GMBH 100,00 MONACO DI BAVIERA 1 HVB PROJEKT GMBH 100,00 VIENNA VARSAVIA VIENNA 1 1 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG DINERS CLUB CEE HOLDING AG UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH 99,80 100,00 100,00 SALISBURGO PRAGA VIENNA VIENNA VIENNA BERLINO 1 1 1 1 1 1 100,00 100,00 99,80 100,00 100,00 100,00 VIENNA VIENNA ST. HELIER BIELEFELD ROMA VIENNA BERLINO 1 1 4 1 1 1 1 ROMA VIENNA 1 1 DAB BANK AG UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AG PLANETHOME AG UNICREDIT SPA CALG ANLAGEN LEASING GMBH UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH VIENNA 1 VIENNA 99,80 98,00 .. 100,00 100,00 99,80 100,00 100,00 100,00 (3) 100,00 100,00 99,80 100,00 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG 99,30 BUDAPEST 1 99,60 BUDAPEST 1 UNGHERIA MONACO DI BAVIERA VIENNA VIENNA VIENNA MILANO 4 4 EUROPA FUND MANAGEMENT (EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELO RT) PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. UNICREDIT BANK AG 1 1 1 1 CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 0,40 100,00 .. .. 100,00 99,80 100,00 100,00 (3) (3) 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 220 FIDES IMMOBILIEN TREUHAND GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 221 222 223 224 225 226 FINANSE LIMITED FINECO CREDIT S.P.A. FINECO LEASING S.P.A. FINECO VERWALTUNG AG FINECOBANK SPA FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 227 FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT 228 FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH LONDRA MILANO BRESCIA MONACO MILANO BUDAPEST 1 1 1 1 1 1 BUDAPEST VIENNA 1 1 229 FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 230 FONDO SIGMA 231 FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ROMA VIENNA 4 1 232 G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. 233 GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. 234 GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 235 GEBAUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 UNICREDIT LEASING KFT UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT SPA BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH VIENNA VIENNA 1 1 VIENNA 1 236 237 238 239 LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO VIENNA 4 4 4 1 GELDILUX-TS-2005 S.A. GELDILUX-TS-2007 S.A. GELDILUX-TS-2008 S.A. GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. 4 WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BANK PEKAO SA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING S.P.A. DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 75,00 99,80 100,00 99,80 100,00 .. 100,00 (3) 99,80 100,00 CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH 99,80 99,00 100,00 100,00 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH 99,00 1,00 .. .. .. 37,30 (3) (3) 37,50 37,50 25,00 6,05 240 GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG 241 GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA 242 GLAMAS BETEILIGUNGSVERWALTUNGS GMBH & CO ALPHA KEG 243 GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN GMBH 244 GRAND CENTRAL FUNDING 245 GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND) VIENNA 1 TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BERLINO 1 HVB PROJEKT GMBH 94,00 NEW YORK MONACO DI BAVIERA 4 1 .. 98.24 246 GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF 247 GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH 248 GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. & CO. KG. 249 GRUWA GRUNDBAU UND WASSERBAU GMBH 250 GYOR BEVASARLOKOZPONT INGATLANBERUHAZO ES UZEMELTETO KORLATOLT FELELOSSEGU TAESASAG MONACO DI BAVIERA VIENNA BREGENZ 1 UNICREDIT BANK AG TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG 100,00 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 BERLINO BUDAPEST 1 1 100,00 5,00 95,00 251 H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH MONACO DI BAVIERA 1 UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO KARLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG UNICREDIT BANK AG WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH 252 H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH MONACO DI BAVIERA 1 H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH 100,00 1 (3) (3) 100,00 100,00 66,67 (3) 10,00 90,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 99 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 253 H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG MONACO DI BAVIERA 4 HVB PROJEKT GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH 0,02 0,08 (3) 254 H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG (IMMOBILIENLEASING) 255 HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MONACO DI BAVIERA VIENNA 4 WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH 0,08 (3) 1 74,80 75,00 256 HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 25,00 25,00 74,80 75,00 100,00 74,80 75,00 25,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 257 HOLDING SP. Z.O.O. 258 HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VARSAVIA VIENNA 1 1 259 260 261 262 263 HVB - LEASING PLUTO KFT HVB ALTERNATIVE ADVISORS LLC HVB ASIA LIMITED HVB ASSET LEASING LIMITED HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH 1 1 1 1 1 264 265 266 267 268 269 270 271 HVB AUTO LEASING EOOD HVB CAPITAL ASIA LIMITED HVB CAPITAL LLC HVB CAPITAL LLC II HVB CAPITAL LLC III HVB CAPITAL LLC VI HVB CAPITAL LLC VIII HVB CAPITAL PARTNERS AG BUDAPEST WILMINGTON SINGAPORE LONDRA MONACO DI BAVIERA SOFIA HONG KONG WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA SOFIA LONDRA WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON WILMINGTON MONACO DI BAVIERA NEW YORK MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA CAYMAN ISLANDS PRAGA BUDAPEST BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BANK PEKAO SA BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH HVB VERWA 4 GMBH 1 1 1 1 1 1 1 1 HVB LEASING OOD UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 1 UNICREDIT BANK AG 100,00 1 1 4 1 4 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG 100,00 100,00 .. 100,00 .. 100,00 100,00 4 1 UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG 4,99 100,00 1 UNICREDIT BANK AG 100,00 1 1 1 UNICREDIT BANK AG UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 100,00 SOFIA 1 BRATISLAVA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA 1 1 UNICREDIT BULBANK AD UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT BANK AG 10,00 90,00 100,00 100,00 1 HVB IMMOBILIEN AG UNICREDIT BANK AG SOFIA 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 272 HVB EXPORT LEASING GMBH 273 274 275 276 277 278 279 HVB FIERO LEASING EOOD HVB FINANCE LONDON LIMITED HVB FUNDING TRUST I HVB FUNDING TRUST II HVB FUNDING TRUST III HVB FUNDING TRUST VIII HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG 280 HVB GLOBAL ASSETS COMPANY L.P. 281 HVB IMMOBILIEN AG 282 HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH 283 HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED 284 HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O. 285 HVB LEASING MAX INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 286 HVB LEASING OOD 287 HVB LEASING SLOVAKIA S.R.O. 288 HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH 289 HVB PROJEKT GMBH 290 HVB SUPER LEASING EOOD 100 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 94,00 6,00 100,00 (3) (3) (3) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 291 HVB TECTA GMBH MONACO DI BAVIERA 1 HVB IMMOBILIEN AG UNICREDIT BANK AG 94,00 6,00 292 HVB VERWA 4 GMBH MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA BUDAPEST 1 UNICREDIT BANK AG 100,00 1 HVB VERWA 4 GMBH 100,00 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST BUDAPEST 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST 1 1 1 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 BUDAPEST 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST 1 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 100,00 100,00 100,00 BUDAPEST MONACO DI BAVIERA 1 1 100,00 100,00 312 HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG OBJEKT ARABELLASTRASSE 313 HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG 314 HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1 315 HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD 316 HYPOVEREINSFINANCE N.V. 317 I-FABER SPA 318 IMMOBILIENFONDS UNIVERSALE 4 GBR MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA SOFIA AMSTERDAM MILANO BERLINO 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG 1 ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH 100,00 1 ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH 100,00 1 1 1 1 100,00 100,00 65,32 99,50 319 IMMOBILIENFONDS UNIVERSALE WITTENBERGE GBR BERLINO 1 320 IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 321 322 323 324 325 326 PRAGA PRAGA PRAGA BRATISLAVA BRATISLAVA SARAJEVO 1 1 1 1 1 1 UNICREDIT BULBANK AD UNICREDIT BANK AG UNICREDIT SPA UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 293 HVB VERWA 4.4 GMBH 294 HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 295 HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 296 HVB-LEASING DANTE INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 297 HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 298 HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 299 HVB-LEASING GARO KFT 300 HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 301 HVB-LEASING JUPITER KFT 302 HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT. 303 HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT. 304 HVB-LEASING NANO KFT 305 HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 306 HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 307 HVB-LEASING RUBIN KFT. 308 HVB-LEASING SMARAGD KFT. 309 HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT FEOEOASSEGU TARSASAG 310 HVB-LEASING ZAFIR KFT. 311 HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG INPROX CHOMUTOV, S.R.O. INPROX KARLOVY VARY, S.R.O. INPROX KLADNO, S.R.O. INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O. INPROX SR I., SPOL. S R.O. INTERKONZUM DOO SARAJEVO 100,00 95,00 74,80 75,00 25,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 101 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 327 INTERNATIONALES IMMOBILIEN-INSTITUT GMBH 1 UNICREDIT BANK AG 94,00 328 INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA 1 HVB IMMOBILIEN AG UNICREDIT BANK AG 93,85 6,15 329 INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 100,00 330 331 332 333 ROMA PALERMO BRANDENBURGO UMAG 1 1 1 1 334 ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I TURISTICKA AGENCIJA DD 335 JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 336 JOHA GEBAUDE-ERRICHTUNGS-UND VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH 337 JSC ATF BANK 338 KADMOS IMMOBILIEN LEASING GMBH 339 KINABALU FINANCIAL PRODUCTS LLP 340 KINABALU FINANCIAL SOLUTIONS LTD 341 KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H. 342 KUNSTHAUS LEASING GMBH UMAG 1 PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT SPA BANCO DI SICILIA SPA UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I TURISTICKA AGENCIJA DD ZAGREBACKA BANKA DD VIENNA LEONDING 1 1 100,00 99,03 ALMATY CITY VIENNA LONDRA LONDRA VIENNA 1 1 1 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG CARD COMPLETE SERVICE BANK AG VIENNA 1 343 KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. 344 LAGERMAX LEASING GMBH 345 LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 346 LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 VIENNA VIENNA VIENNA 1 1 1 347 LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGSUND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 348 LEASFINANZ BANK GMBH VIENNA 1 VIENNA 1 349 LEASFINANZ GMBH 350 LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA VIENNA 1 1 351 LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 352 LF BETEILIGUNGEN GMBH VIENNA 1 353 LIMITED LIABILITY COMPANY B.A. REAL ESTATE 354 LINO HOTEL-LEASING GMBH 355 LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MOSCA VIENNA VIENNA 1 1 1 356 LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 357 358 359 360 361 KIEV MILANO ZAGABRIA NICOSIA VIENNA ZAGABRIA IPSE 2000 S.P.A. IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A. ISB UNIVERSALE BAU GMBH ISTRA D.M.C. DOO LLC UKROTSBUD LOCALMIND SPA LOCAT CROATIA DOO LOWES LIMITED M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH & CO.OHG. 362 MARKETING ZAGREBACKE BANKE DOO 50,00 76,26 100,00 100,00 71,80 99,71 99,80 100,00 100,00 100,00 KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 95,00 99,80 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG 99,80 99,80 1,00 98,80 99,00 100,00 1 1 1 1 1 BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH LF BETEILIGUNGEN GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH ZAO UNICREDIT BANK UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING S.P.A. AI BETEILIGUNG GMBH UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH 1 ZAGREBACKA BANKA DD 100,00 102 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 100,00 5,00 100,00 100,00 100,00 99,00 100,00 100,00 74,80 75,00 25,00 99,80 100,00 100,00 100,00 99,80 74,80 100,00 75,00 25,00 99,80 100,00 99,00 95,76 100,00 100,00 98,04 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE SEDE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 363 MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA 1 UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH 99,96 100,00 364 365 366 367 1 1 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG MC MARKETING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 100,00 99,80 100,00 1 100,00 1 1 BETEILIGUNGS-UND HANDELSGESELLSCHAFT IN HAMBURG MIT BESCHRANKTER HAFTUNG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING S.P.A. 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 1 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING GMBH HVB PROJEKT GMBH 99,80 74,80 75,00 25,00 100,00 99,80 100,00 368 369 370 371 372 PUERTO DE LA CRUZ MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA MC MARKETING GMBH VIENNA MC RETAIL GMBH VIENNA MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT VIENNA M.B.H. MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT AMBURGO BESCHRANKTER HAFTUNG MEZZANIN FINANZIERUNGS AG VIENNA MIK BETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT BUDAPEST FELELOSSEGU TARSASAG MIK INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU BUDAPEST TARSASAG MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH VIENNA RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE 373 MOBILITY CONCEPT GMBH 374 MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG 56,67 100,00 375 MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. OBERHACHING MONACO DI BAVIERA VIENNA 1 376 MY BETEILIGUNGS GMBH 377 NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA VIENNA 1 1 378 NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 379 NO. HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUCKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. 380 NXP CO-INVESTMENT PARTNERS VIII L.P. 381 OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG VIENNA 1 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH LONDRA MONACO DI BAVIERA LUSSEMBURGO VIENNA 1 4 HVB CAPITAL PARTNERS AG OCEAN BREEZE FINANCE S.A. 85,00 .. 4 1 .. 99,80 384 OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 385 OOO UNICREDIT LEASING VIENNA 1 MOSCA 1 386 OPEN JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK 387 ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH 1 1 388 OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK KG LUCK MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA UNICREDIT BANK AG UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. ZAO UNICREDIT BANK BANK PEKAO SA HVB PROJEKT GMBH 389 OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. GEWERBEPARK KG MONACO DI BAVIERA 1 390 PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG 391 PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA VIENNA 1 1 392 PAZONYI’98 INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 393 PEKAO BANK HIPOTECZNY S.A. BUDAPEST 1 VARSAVIA 1 394 PEKAO FAKTORING SP. ZOO LUBLIN 1 382 OCEAN BREEZE FINANCE S.A. 383 OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H 1 4 1 100,00 60,00 23,00 100,00 (3) 51,50 6,00 95,00 (3) (3) 100,00 100,00 60,00 40,00 100,00 100,00 HVB PROJEKT GMBH T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. T & P VASTGOED STUTTGART B.V. HVB PROJEKT GMBH T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. T & P VASTGOED STUTTGART B.V. SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. 10,00 30,00 60,00 10,00 30,00 60,00 100,00 99,60 0,20 100,00 BANK PEKAO SA HOLDING SP. Z.O.O. BANK PEKAO SA 99,96 0,04 100,00 99,80 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 103 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 395 PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO 396 PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO 397 PEKAO LEASING HOLDING S.A. VARSAVIA VARSAVIA VARSAVIA 1 1 1 398 PEKAO LEASING SP ZO.O. VARSAVIA 1 399 PEKAO PIONEER P.T.E. SA VARSAVIA 1 400 PEKAO TELECENTRUM SP. ZOO 401 PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. CRACOVIA VIENNA 1 1 402 403 404 405 PENSIONSKASSE DER HYPO VEREINSBANK VVAG PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT. PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD PIONEER ASSET MANAGEMENT AS PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A. MUNICH BUDAPEST VIENNA HAMILTON PIONEER ASSET MANAGEMENT SA PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY LIMITED PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (HK) LIMITED PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD. PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC PIONEER INVESTMENT COMPANY AS PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 100,00 100,00 80,10 19,90 36,49 63,51 65,00 35,00 100,00 99,80 4 1 1 1 BANK PEKAO SA BANK PEKAO SA BANK PEKAO SA UNICREDIT LEASING S.P.A. BANK PEKAO SA PEKAO LEASING HOLDING S.A. BANK PEKAO SA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA BANK PEKAO SA EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AG UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA DUBLINO MILANO 1 1 PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA 100,00 100,00 RAMAT GAN. DOVER PRAGA BUCAREST 1 1 1 1 LUSSEMBURGO BOSTON MILANO HAMILTON SYDNEY 1 1 1 1 1 PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC UNICREDIT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA 100,00 100,00 100,00 97,43 2,57 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 HONG KONG TAIPEI DUBLINO WILMINGTON PRAGA BUDAPEST WILMINGTON DUBLINO MOSCA 1 1 1 1 1 1 1 1 1 426 PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER SERVICES INC. 427 PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ 428 PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. 429 PIONEER INVESTMENTS AG 430 PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH 431 PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT MBH 432 PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA (POLISH NAME: PIONEER PEKAO TFI SA) 433 PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA BOSTON 1 PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER ASSET MANAGEMENT AS PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 1,00 99,00 100,00 MILANO 1 PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA 100,00 WILMINGTON BERNA VIENNA MONACO DI BAVIERA VARSAVIA 1 1 1 1 PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA 100,00 100,00 100,00 100,00 1 PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA 100,00 VARSAVIA 1 434 PLANETHOME AG 435 PLANETHOME GMBH UNTERFOHRING MANNHEIM 1 1 BANK PEKAO SA PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA UNICREDIT BANK AG PLANETHOME AG 49,00 51,00 100,00 100,00 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 104 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group .. 100,00 99,80 100,00 100,00 (3) 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE SEDE RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE 436 PMG BAUPROJEKTMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA & CO FINANZIERUNGS OEG 1 437 POMINVEST DD 438 PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG 439 POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SPLIT MONACO DI BAVIERA VIENNA 1 1 440 PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 441 PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 442 PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL 443 PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA KIEV 1 1 VIENNA 1 444 PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB 445 PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK ZAGABRIA KIEV 1 1 446 447 448 449 QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUERCIA FUNDING SRL QUERCIA SOFTWARE SPA VIENNA VIENNA VERONA VERONA 1 1 1 1 450 451 452 453 QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O. REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. REDSTONE REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH VIENNA VIENNA VARSAVIA VIENNA 1 1 1 1 VIENNA LONDON VIENNA MONACO DI BAVIERA 1 4 1 1 VIENNA MONACO DI BAVIERA VIENNA 1 1 MONACO DI BAVIERA VIENNA MILANO DUBLINO MONACO DI BAVIERA 4 454 455 456 457 458 RIGEL IMMOBILIEN GMBH 459 RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH 460 RONDO LEASING GMBH 461 ROSENKAVALIER 2008 GMBH 462 463 464 465 RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H. S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA SALOME FUNDING LTD. SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH 1 1 1 1 4 1 466 SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND 467 SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA 1 468 SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT 469 SCHOELLERBANK INVEST AG VIENNA SALISBURGO 1 1 1 RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. ZAGREBACKA BANKA DD HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH ZAGREBACKA BANKA DD PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH HVB IMMOBILIEN AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG HVB PROJEKT GMBH DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 99,90 0,10 88,66 100,00 88,95 74,80 75,00 25,00 98,80 99,00 1,00 99,80 100,00 100,00 74,80 75,00 25,00 100,00 69,19 69,21 26,15 99,80 99,80 65,00 100,00 26,16 100,00 100,00 99,80 99,90 100,00 99,80 100,00 99,80 .. 99,80 93,85 6,15 99,80 90,00 100,00 100,00 (3) 100,00 WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AG 100,00 .. (3) CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT BANK AG PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG 99,80 100,00 .. 100,00 100,00 PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT UNICREDIT BANK AUSTRIA AG SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT (3) 100,00 97,78 2,22 100,00 100,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 105 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 470 SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 471 SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 472 SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H 473 SHS LEASING GMBH VIENNA VIENNA 1 1 474 SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER 475 SIA UNICREDIT LEASING RIGA RIGA 1 1 476 SIGMA LEASING GMBH VIENNA 1 477 SIRIUS IMMOBILIEN GMBH 478 SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH VIENNA MONACO DI BAVIERA 1 1 479 SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE 480 SOFIMMOCENTRALE S.A. 481 SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. 482 SOLARIS VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG 483 SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG 484 SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. PARIGI BRUSSEL ROMA 1 4 1 CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH SIA UNICREDIT LEASING AS UNICREDIT BANK UNICREDIT LEASING S.P.A. CALG ANLAGEN LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG HVB PROJEKT GMBH SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG UNICREDIT SPA EUROPEAN-OFFICE-FOND UNICREDIT SPA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA VIENNA 1 ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH 1 HVB PROJEKT GMBH 1 485 SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 486 SRQ FINANZPARTNER AG 487 STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 BERLINO VIENNA 1 1 ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. DAB BANK AG PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT BANK AG UNICREDIT LEASING GMBH PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK HVB PROJEKT GMBH HVB PROJEKT GMBH TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AG HVB TECTA GMBH 488 489 490 491 492 493 STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME STRUCTURED LEASE GMBH SVIF UKRSOTSBUD T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. T & P VASTGOED STUTTGART B.V. TELEDATA CONSULTING UND SYSTEMMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. 494 TENDER OPTION BONDS 495 TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG 496 TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LUSSEMBURGO AMBURGO KIEV AMSTERDAM AMSTERDAM VIENNA 1 1 4 1 1 1 NEW YORK MONACO DI BAVIERA VIENNA 4 1 497 TIME TRUCKS LASTWAGEN- UND AUFLIEGER VERMIETUNGS- UND LEASINGGES.M.B.H. 498 TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT VIENNA 1 MONACO DI BAVIERA 1 499 TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 500 TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 501 TREVI FINANCE N. 2 S.P.A. VIENNA CONEGLIANO (TREVISO) 1 1 1 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH BANK AUSTRIA REAL INVEST GMBH UNICREDIT SPA 106 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 74,80 25,00 99,80 75,00 100,00 99,80 98,80 100,00 99,00 1,00 100,00 5,01 94,99 99,40 0,40 99,80 5,00 95,00 99,60 100,00 .. 100,00 (3) 94.90 100,00 1,00 98,80 100,00 99,00 82,22 24,00 75,80 100,00 100,00 .. 100,00 87,50 100,00 76,00 (3) .. 75,00 (3) 99,80 100,00 100,00 99,67 99,80 100,00 60,00 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 502 TREVI FINANCE N. 3 S.R.L. 1 UNICREDIT SPA 60,00 1 UNICREDIT SPA 60,00 504 UCL NEKRETNINE D.O.O. CONEGLIANO (TREVISO) CONEGLIANO (TREVISO) SARAJEVO 1 30,00 505 UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 506 UIB UNIVERSALE BAU HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. 507 UNI IT SRL BRANDENBURGO TRENTO 1 1 508 UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 509 UNICREDIT (SUISSE) BANK SA 510 UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI VIENNA LUGANO MILANO 1 1 1 BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH ISB UNIVERSALE BAU GMBH UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA ASPRA FINANCE SPA BANCO DI SICILIA SPA FAMILY CREDIT NETWORK SPA FINECO CREDIT S.P.A. FINECOBANK SPA IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A. PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT & ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A RESPONSABILITÀ LIMITATA UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING AD UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA BANCO DI SICILIA SPA FINECOBANK SPA UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK AUSTRIA AG 503 TREVI FINANCE S.P.A. 511 512 513 514 UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D. UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT & ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A RESPONSABILITÀ LIMITATA 515 UNICREDIT BANK AD BANJA LUKA SOFIA ROMA BOLOGNA MILANO 1 1 1 1 BANJA LUKA 1 70,00 5,00 95,00 100,00 51,00 99,80 100,00 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 100,00 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 99,79 100,00 100,00 100,00 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 0,01 99,93 90,93 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 107 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 516 UNICREDIT BANK AG MONACO DI BAVIERA VIENNA PRAGA MOSTAR 1 UNICREDIT SPA 100,00 1 1 1 BUDAPEST DUBLINO BISHKEK BELGRADO BRATISLAVA LUBIANA MONACO DI BAVIERA VERONA SARAJEVO 1 1 1 1 1 1 1 UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA ZAGREBACKA BANKA DD UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA JSC ATF BANK UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AG 99,99 100,00 24,40 3,27 65,59 100,00 100,00 97,14 100,00 99,03 99,99 100,00 60,00 100,00 BRATISLAVA 1 530 UNICREDIT BULBANK AD SOFIA 1 531 UNICREDIT BUSINESS PARTNER GMBH VIENNA 1 532 UNICREDIT BUSINESS PARTNER S.R.O. PRAGA 1 533 UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI COLOGNO MONZESE 1 UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI BANCO DI SICILIA SPA FINECOBANK SPA PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT SPA UNIMANAGEMENT SRL UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT CAIB SLOVAKIA, A.S. UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT CAIB AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG 517 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG 518 UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC A.S. 519 UNICREDIT BANK DD 520 521 522 523 524 525 526 UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. UNICREDIT BANK IRELAND PLC UNICREDIT BANK OJSC UNICREDIT BANK SERBIA JSC UNICREDIT BANK SLOVAKIA AS UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH 527 UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L. 528 UNICREDIT BROKER DOO SARAJEVO ZA BROKERSKE POSLOVE U OSIGURANJU 529 UNICREDIT BROKER S.R.O. 1 1 534 UNICREDIT CA IB ROMANIA SRL BUCAREST 1 535 536 537 538 539 540 541 VIENNA PRAGA BUDAPEST VARSAVIA LONDRA BELGRADO BRATISLAVA 1 1 1 1 1 1 1 UNICREDIT CAIB AG UNICREDIT CAIB CZECH REPUBLIC AS UNICREDIT CAIB HUNGARY LTD UNICREDIT CAIB POLAND S.A. UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. UNICREDIT CAIB SERBIA LTD BELGRADE UNICREDIT CAIB SLOVAKIA, A.S. 108 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 19,68 80,32 92,12 .. 100,00 100,00 .. .. .. .. .. .. .. 18,11 28,81 .. .. .. .. .. .. 53,07 .. 99,98 0,02 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 24,29 3,28 65,69 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 542 UNICREDIT CAIB SLOVENIJA DOO 543 UNICREDIT CAPITAL MARKETS INC. 544 UNICREDIT CONSUMER FINANCING AD LUBIANA NEW YORK SOFIA 1 1 1 545 UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A. BUCAREST 1 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 VERONA VERONA ROMA DOVER BUDAPEST SOFIA MILANO MILANO PRAGA BRATISLAVA BUDAPEST 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 VIENNA 1 MILANO 1 UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT IMMOBILIARE S.P.A. UNICREDIT DELAWARE INC UNICREDIT FACTORING PENZUGYI SZOLGALTATO ZRT UNICREDIT FACTORING EAD UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. UNICREDIT FUGGETLEN BIZTOSITASKOZVETITO KFT 557 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH 558 UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI 559 UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH VIENNA 1 560 UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH VIENNA 1 UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT U.S. FINANCE INC. UNICREDIT BULBANK AD UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. UNICREDIT BULBANK AD UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. UNICREDIT LEASING KFT EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ASPRA FINANCE SPA BANCO DI SICILIA SPA FAMILY CREDIT NETWORK SPA FINECO CREDIT S.P.A. FINECOBANK SPA IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A. PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT SGR PA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT & ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A RESPONSABILITÀ LIMITATA UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT SPA UNIMANAGEMENT SRL UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 100,00 100,00 49,90 50,10 65,00 35,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 25,20 74,80 99,80 100,00 .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. 24,72 10,02 .. .. .. .. .. .. .. 65,26 .. 100,00 100,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 109 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 561 UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH 562 UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT 563 UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD 564 UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL VIENNA 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. 100,00 BUDAPEST SOFIA BUCAREST 1 1 1 100,00 100,00 99,80 565 UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA 566 UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. 567 UNICREDIT KFZ LEASING GMBH LUSSEMBURGO BUDAPEST VIENNA 1 1 1 568 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 569 UNICREDIT LEASING AD VIENNA SOFIA 1 1 570 UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH 571 UNICREDIT LEASING BAUTRAGER GMBH 572 UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A. AMBURGO VIENNA BUCAREST 1 1 1 573 574 575 576 577 ZAGABRIA PRAGA SARAJEVO AMBURGO BUCAREST 1 1 1 1 1 578 UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH 579 UNICREDIT LEASING GMBH 580 UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT VIENNA AMBURGO BUDAPEST 1 1 1 581 UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT. BUDAPEST 1 582 583 584 585 586 BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST BRATISLAVA BUCAREST 1 1 1 1 1 587 UNICREDIT LEASING S.P.A. BOLOGNA 1 588 UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. BRATISLAVA 1 589 590 591 592 UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD UNICREDIT LEASING TOB UNICREDIT LEASING URANUS KFT UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO KG 593 UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O. BELGRADO KIEV BUDAPEST VIENNA 1 1 1 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING AD BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING S.P.A. HVB LEASING OOD UNICREDIT BULBANK AD UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AG BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK SLOVAKIA AS UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH LUBIANA 1 594 UNICREDIT LONDON INVESTMENTS LIMITED 595 UNICREDIT LUNA LEASING GMBH LONDRA VIENNA 1 1 UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING D.O.O. UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L. UNICREDIT LEASING KFT UNICREDIT LEASING LUNA KFT UNICREDIT LEASING MARS KFT UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O. UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT BANK AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 110 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 100,00 100,00 100,00 99,98 40,22 24,37 10,05 25,36 100,00 99,80 80,00 20,00 100,00 100,00 100,00 100,00 10,00 90,00 100,00 100,00 3,57 100,00 96,43 29,17 70,83 100,00 80,00 80,00 100,00 100,00 .. 31,01 68,99 19,90 8,80 71,30 100,00 100,00 80,00 100,00 3,63 96,37 100,00 99,80 100,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 596 UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA LUSSEMBURGO 1 597 598 599 600 LUSSEMBURGO ROMA ROMA VIENNA 1 1 1 1 UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. UNICREDIT MERCHANT S.P.A. UNICREDIT MOBILIEN LEASING GMBH 601 UNICREDIT PARTECIPAZIONI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA 602 UNICREDIT PARTNER D.O.O MILANO 1 ZAGABRIA 1 603 UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD 604 UNICREDIT PARTNER LLC BELGRADO KIEV 1 1 605 UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH VIENNA 1 606 607 608 609 610 PRAGA VIENNA TORINO VERONA GENOVA 1 1 1 1 1 UNICREDIT POIJIST’OVACI MAKLERSKA SPOL. S R.O. UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT REAL ESTATE ADVISORY SRL UNICREDIT REAL ESTATE SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI 611 UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD 612 UNICREDIT SECURITIES INTERNATIONAL LIMITED 613 UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH BELGRADO NICOSIA VIENNA 1 1 1 DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA UNICREDIT BANK AG UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT SPA 100,00 UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING BA-CA LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT SPA UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA ASPRA FINANCE SPA BANCO DI SICILIA SPA FINECO CREDIT S.P.A. FINECOBANK SPA IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A. PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ S+R INVESTIMENTI E GESTIONI (S.G.R.) SPA SOFIPA SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR) S.P.A. UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT BANCA DI ROMA SPA UNICREDIT BANCA SPA UNICREDIT BANCASSURANCE MANAGEMENT & ADMINISTRATION SOCIETÀ CONSORTILE A RESPONSABILITÀ LIMITATA UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BUSINESS PARTNER SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT FAMILY FINANCING BANK SPA UNICREDIT GLOBAL INFORMATION SERVICES SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT SPA UNIMANAGEMENT SRL UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH AI BETEILIGUNG GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 20,00 100,00 100,00 100,00 99,80 100,00 100,00 80,00 100,00 100,00 74,80 25,00 100,00 99,80 100,00 100,00 .. .. .. .. .. .. 75,00 100,00 .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. .. 100,00 .. 100,00 100,00 99,00 1,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 111 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE SEDE 614 UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. BUCAREST RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE 1 DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 615 UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH 616 UNICREDIT U.S. FINANCE INC. 617 UNICREDIT ZAVAROVALNO ZASTOPINSKA DRUZBA DOO VIENNA WILMINGTON LUBIANA 1 1 1 618 UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 619 UNICREDIT-LEASING HOMONNA INGATLNHASZNOSITO KFT 620 UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT 621 UNICREDIT-LEASING MIDAS INGATLANHASZNOSITO KARLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 622 UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT 623 UNICREDIT-LEASING ORION INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG 624 UNICREDIT-LEASING SATURNUS KFT 625 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST I 626 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST II 627 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III 628 UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV 629 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC I 630 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC II 631 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III 632 UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV 633 UNIMANAGEMENT SRL 634 UNIVERSALE BUCHHOLZ GBR BUDAPEST BUDAPEST BUDAPEST 1 1 1 ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGS GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AG UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH BUDAPEST BUDAPEST 1 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 96,35 100,00 BUDAPEST NEWARK NEWARK NEWARK NEWARK DOVER DOVER DELAWARE DELAWARE TORINO BERLINO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 33,33 635 UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. 636 UNIVERSALE INTERNATIONAL POLAND SP.ZO.O. VIENNA VARSAVIA 1 1 637 UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTMANAGEMENT GMBH 638 UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTSZERVEZESI KFT. BERLINO 1 BUDAPEST 1 639 UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH 640 UNIVERSALE INTERNATIONAL SPOL S.R.O., PRAG VIENNA PRAGA 1 1 641 UPI POSLOVNI SISTEM DOO SARAJEVO 1 642 V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH MONACO DI BAVIERA WILMINGTON VIENNA 1 MONACO DI BAVIERA AMBURGO 1 UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA DRITTE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGES.M.B.H. UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTMANAGEMENT GMBH UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITATEN GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNIVERSALE INTERNATIONAL GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK DD ZANE BH DOO H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT BANK AG 1 WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH 643 VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC 644 VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H. 645 WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH 646 WEALTHCAP INITIATOREN GMBH 1 1 112 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 0,01 0,01 0,01 50,56 0,01 .. 100,00 100,00 100,00 99,80 100,00 100,00 100,00 100,00 66,17 100,00 99,57 0,43 100,00 99,70 99,69 0,30 100,00 100,00 0,31 48,80 20,63 100,00 100,00 74,80 25,00 100,00 100,00 75,00 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DENOMINAZIONE SEDE 647 WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA 1 MONACO DI BAVIERA VIENNA 1 651 WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. 652 WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUR DEN DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT VIENNA VIENNA 4 1 653 WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. 654 XELION DORADCY FINANSOWI SP. ZOO VIENNA 1 VARSAVIA 1 655 Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 656 Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 657 Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 658 Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 659 Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 660 Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 661 Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 662 Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 663 Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 664 Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 665 Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 666 Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 667 Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 668 Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 669 Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 670 Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 671 Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 672 Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 673 Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 674 Z LEASING POLLUX IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 675 Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 676 Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 648 WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH 649 WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH 650 WED DONAU- CITY GMBH 1 1 H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH UNICREDIT BANK AG WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUR DEN DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 100,00 6,00 94,00 100,00 100,00 (3) 48,06 38,00 62,00 99,80 100,00 1 BANK PEKAO SA UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 50,00 50,00 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH GEBAUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. 99,80 100,00 99,80 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 113 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) DENOMINAZIONE SEDE 677 Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 678 Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. 679 ZABA TURIZAM DOO 680 ZAGREB NEKRETNINE DOO 681 ZAGREBACKA BANKA DD 682 ZANE BH DOO 683 ZAO IMB-LEASING 684 ZAO LOCAT LEASING RUSSIA 685 ZAO UNICREDIT BANK 686 ZB INVEST DOO 687 ZETA FUNF HANDELS GMBH 688 ZWEITE UNIPRO IMMOBILIENPROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 VIENNA 1 UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH 99,80 100,00 ZAGABRIA ZAGABRIA ZAGABRIA SARAJEVO MOSCA MOSCA MOSCA ZAGABRIA VIENNA BERLINO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 ZAGREBACKA BANKA DD ZAGREBACKA BANKA DD UNICREDIT BANK AUSTRIA AG ZAGREB NEKRETNINE DOO ZAO UNICREDIT BANK OOO UNICREDIT LEASING UNICREDIT BANK AUSTRIA AG ZAGREBACKA BANKA DD UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNIVERSALE INTERNATIONAL PROJEKTMANAGEMENT GMBH A.2 CONSOLIDATE PROPORZIONALMENTE 1 INFORMATIONS-TECHNOLOGIE AUSTRIA GMBH VIENNA 7 2 KOC FINANSAL HIZMETLER AS 3 ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED ISTANBUL HAMILTON 7 7 4 STICHTING CUSTODY SERVICES KBN 5 UNICREDIT MENKUL DEGERLER AS AMSTERDAM ISTANBUL 7 7 6 YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI AS ISTANBUL 7 7 YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY BAKU 7 8 YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V. AMSTERDAM 7 9 YAPI KREDI EMEKLILIK AS ISTANBUL 7 10 YAPI KREDI FAKTORING AS ISTANBUL 7 11 YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO ISTANBUL 7 12 YAPI KREDI HOLDING BV 13 YAPI KREDI MOSCOW AMSTERDAM MOSCA 7 7 14 YAPI KREDI PORTFOY YONETIMI AS BARBADOS 7 15 YAPI KREDI SIGORTA AS ISTANBUL 7 16 YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS ISTANBUL 7 17 YAPI VE KREDI BANKASI AS ISTANBUL 7 PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V. KOC FINANSAL HIZMETLER AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI HOLDING BV YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FAKTORING AS YAPI KREDI SIGORTA AS YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FAKTORING AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FAKTORING AS YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS YAPI VE KREDI BANKASI AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI VE KREDI BANKASI AS KOC FINANSAL HIZMETLER AS 114 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 100,00 100,00 84,21 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 .. 50,00 50,00 50,00 40,90 44,63 .. 4,39 18,39 4,54 0,04 0,04 40,82 13,40 27,50 0,02 38,36 0,02 .. .. 40,88 .. 40,43 40,90 0,06 40,83 35,71 5,17 3,21 4,90 30,27 .. 40,89 40,90 Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE A.3 IMPRESE VALUTATE AL PATRIMONIO NETTO 1 AIRPLUS AIR TRAVEL CARD VERTRIEBSGESELLSCHAFT M.B.H. 2 ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJE DOBROVOLJNIM 3 ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM 4 ANGER MACHINING GMBH 5 AVIVA SPA 6 BANK FUR TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT SEDE RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) VIENNA 8 DINERS CLUB CEE HOLDING AG 33,33 ZAGABRIA 8 ZAGREBACKA BANKA DD 49,00 ZAGABRIA 8 ZAGREBACKA BANKA DD 49,00 TRAUN MILANO INNSBRUCK 8 8 8 GINEVRA KLAGENFURT 8 8 VIENNA MILANO DELAWARE MILANO ROMA NAPOLI NICOSIA MILANO MILANO ROMA ROMA MILANO VIENNA ROMA KLAGENFURT GERASDORF 8 8 1 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG UNICREDIT SPA CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG YAPI VE KREDI BANKASI AS CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA BANK PEKAO SA UNICREDIT SPA UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA QUERCIA SOFTWARE SPA UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA FONDO SIGMA UNICREDIT MEDIOCREDITO CENTRALE S.P.A. UNICREDIT SPA EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG UNICREDIT SPA UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. 49,00 49,00 37,53 9,85 30,67 28,01 8,02 11,91 49,00 53,19 38,80 49,00 33,33 30,00 50,00 50,00 25,00 39,79 50,00 32,00 20,00 50,00 40,00 VARSAVIA TREVISO MILANO MILANO MONACO DI BAVIERA ZAGABRIA VIENNA ROMA WILMINGTON LINZ 8 8 8 8 8 BANK PEKAO SA UNICREDIT CORPORATE BANKING SPA UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG 34,44 49,00 8,66 22,65 49,00 8 8 8 8 8 35 OESTERREICHISCHE CLEARINGBANK AG 36 OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT VIENNA VIENNA 8 8 37 OSTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK GESELLSCHAFT M.B.H. 38 PAPCEL AS 39 PAYLIFE BANK GMBH VIENNA 8 MARKETING ZAGREBACKE BANKE DOO UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT SPA PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG CABET-HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG 25,00 25,00 41,01 49,00 29,15 4,19 18,51 24,75 8,26 16,14 50,00 LITOVEL VIENNA 8 8 EK MITTELSTANDSFINANZIERUNGS AG EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT UNICREDIT BANK AUSTRIA AG BANK PEKAO SA BA- ALPINE HOLDINGS, INC. 33,74 5,78 7 BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA 8 BKS BANK AG (EHEM.BANK FUR KARNTEN UND STEIERMARK AG) 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 CA IMMOBILIEN ANLAGEN AKTIENGESELLSCHAFT CAPITALIA ASSICURAZIONI S.P.A. CENTRAL POLAND FUND LLC CNP UNICREDIT VITA S.P.A. COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A. CONSORZIO SE.TEL. SERVIZI TELEMATICI IN LIQUIDAZIONE CREDANTI HOLDINGS LIMITED CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA CREDITRAS VITA SPA DA VINCI S.R.L. EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FIDIA SGR SPA FORSTINGER HANDEL UND SERVICE GMBH G.B.S. - GENERAL BROKER SERVICE S.P.A. HYPO-BA LEASING SUD GMBH IPG-INDUSTRIEPARK GYOR PROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. KRAJOWA IZBA ROZLICZENIOWA SA MALGARA FINANZIARIA SRL MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA METIS SPA MOLL HOLDING GESELLSCHAFT MBH 30 31 32 33 34 MULTIPLUS CARD DOO ZA PROMIDZBU I USLUGE NOTARTREUHANDBANK AG NUOVA TEATRO ELISEO S.P.A. OAK RIDGE INVESTMENT LLC OBERBANK AG 40 PIRELLI PEKAO REAL ESTATE SP. Z O.O. 41 RCG HOLDINGS LLC VARSAVIA NEW YORK 8 8 4,50 13,59 25,00 22,44 41,70 4,93 29,64 7,46 (4) (4) (3) (4) (4) 32,54 1,65 (4) 0,00 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 115 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Segue: Partecipazioni delle società oggetto di consolidamento integrale, proporzionale e patrimonio netto DENOMINAZIONE SEDE RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE TIPO DI RAPPORTO (1) IMPRESA PARTECIPANTE 42 RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. 43 S.S.I.S. - SOCIETA SERVIZI INFORMATICI SAMMARINESE SPA 44 SE.TE.SI. SERVIZI TELEMATICI SICILIANI S.P.A. 45 SIA - SSB SPA 46 SOCIETÀ GESTIONE PER IL REALIZZO SPA IN LIQUIDAZIONE PRAGA BORGO MAGGIORE PALERMO MILANO ROMA 8 8 47 SVILUPPO GLOBALE GEIE 48 TORRE SGR S.P.A. ROMA ROMA 8 8 49 50 51 52 53 LUGANO LONDRA DUBLINO VIENNA ISTANBUL 1 1 1 8 8 UNICREDIT (SUISSE) TRUST SA UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD UNICREDIT AUDIT (IRELAND) LTD WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS 8 8 8 UNICREDIT LEASING CZ, A.S. BANCA AGRICOLA COMMERCIALE DELLA R.S.M. S.P.A. UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA IRFIS - MEDIOCREDITO DELLA SICILIA S.P.A. UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ UNICREDIT (SUISSE) BANK SA UNICREDIT PRIVATE BANKING SPA UNICREDIT AUDIT SOCIETÀ CONSORTILE PER AZIONI BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH YAPI VE KREDI BANKASI AS DISPONIBILITÀ VOTI % QUOTA % EFFETTIVI (2) 50,00 50,00 (4) 40,49 24,07 0,05 26,38 25,00 37,50 100,00 100,00 100,00 50,00 30,45 Note alla tabella delle partecipazioni integrali, proporzionali e al patrimonio netto dell’area di consolidamento: (1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria; 2 = influenza dominante nell’assemblea ordinaria; 3 = accordi con altri soci; 4 = altre forme di controllo; 5 = direzione unitaria ex art.26 comma 1, del “decreto legislativo 87/92”; 6 = direzione unitaria ex art.26 comma 2, del “decreto legislativo 87/92”; 7 = controllo congiunto; 8 = imprese collegate. (2) Disponibilità voti nell’assemblea ordinaria. I diritti di voto sono riportati solo laddove diversi dalla % di partecipazione al capitale. (3) Società consolidate ai sensi del SIC 12. (4) Per CreditRas Assicurazioni e CreditRas Vita esistono patti parasociali che attribuiscono il “controllo” all’altro socio (Ras). Negli altri casi non c’è condivisione, stabilita contrattualmente, del controllo sulla partecipata (per le decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative all’attività, non è richiesto il consenso unanime dei soci). Non si verificano pertanto le condizioni stabilite dallo IAS 31 par. 3 per la definizione di esistenza del controllo congiunto. 116 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (4) (4) Le società consolidate integralmente, compresa la Capogruppo, sono passate da 679 a fine dicembre 2009 a 688 di fine giugno 2010 con un aumento di 9 società. Parimenti le società consolidate al patrimonio netto sono passate dalle 42 di fine dicembre 2009 alle 53 di fine giugno 2010, con un incremento di 11 società. Il numero delle società consolidate proporzionalmente è pari a 17, invariato rispetto al dicembre 2009. Nella tabella che segue sono indicate le variazioni intervenute nelle partecipazioni in società controllate in via esclusiva (consolidate integralmente). Partecipazioni in società controllate in via esclusiva (consolidate integralmente): variazioni annue NUMERO DI SOCIETÀ A. Rimanenze iniziali B. Variazioni in aumento B1. Costituzioni B2. Variazione del metodo di consolidamento B3. Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010 C. Variazioni in diminuzione C1. Cessioni C2. Variazione del metodo di consolidamento C3. Fusioni in altre società del Gruppo D. Rimanenze finali 679 24 1 15 8 15 6 7 2 688 Il dettaglio delle variazioni intervenute in aumento e in diminuzione nel semestre a livello di singola società risulta come segue: Costituzione di nuove società DENOMINAZIONE UNICREDIT PARTECIPAZIONI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA SEDE MILANO Variazione del metodo di consolidamento DENOMINAZIONE SEDE BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH VIENNA BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH VIENNA BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH VIENNA BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE GMBH CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC HVB EXPORT LEASING GMBH VIENNA HVB INTERNATIONAL ASSET LEASING GMBH HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH CRACOVIA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA DENOMINAZIONE KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H. RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND SCHOELLERBANK INVEST AG STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH SEDE VIENNA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA MONACO DI BAVIERA SALISBURGO LUSSEMBURGO MONACO DI BAVIERA Le variazioni del metodo di consolidamento intervenute nel primo semestre 2010, riguardano prevalentemente trasferimenti dalla voce 100 Partecipazioni (sei società controllate dal sub-gruppo Bank Austria, otto dal sub-gruppo UniCredit Bank AG, ex sub-gruppo HVB, e una da altre società). Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010 DENOMINAZIONE BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA SPOL.S.R.O. BANDON LEASING LIMITED CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. SEDE VIENNA PRAGA DUBLINO VARSAVIA DENOMINAZIONE CLARIS LIMITED ELEKTRA PURCHASE No. 1 LTD EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND HVB ASSET LEASING LIMITED SEDE ST. HELIER ST. HELIER UNGHERIA LONDRA UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 117 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Le nuove società consolidate sono equamente riconducibili al sub-gruppo Bank Austria a al sub-gruppo UniCredit Bank AG (ex HVB AG). Cessioni DENOMINAZIONE BA-CREDITANSTALT LEASING DELTA SP. Z O.O. CA IB SECURITIES (UKRAINE) AT DOMUS BISTRO GMBH SEDE VARSAVIA KIEV VIENNA DENOMINAZIONE GELDILUX-TS-2009 S.A. OPEN ACCUMULATIVE PENSIOON FUND OTAN JSC PIONEER CZECH FINANCIAL COMPANY SRO IN LIQUIDATION SEDE LUSSEMBURGO ALMATY CITY PRAGA Le cessioni realizzate hanno riguardato prevalentemente il sub-gruppo Bank Austria ed il sub-gruppo UniCredit Bank AG (ex HVB AG). Variazione del metodo di consolidamento DENOMINAZIONE SEDE BOX 2004 S.P.A. ROMA GROSSKUGEL IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH HVB HONG KONG LIMITED MONACO DI BAVIERA HONG KONG KHR PROJEKTENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT BORNITZSTRASSE I KG MONACO DI BAVIERA DENOMINAZIONE OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT OSTRAGEHEGE KG UNICREDIT CAIB UK LTD. IN LIQUIDATION UNICREDIT IRELAND FINANCIAL SERVICES LTD (IN LIQUIDATION) SEDE MONACO DI BAVIERA LONDRA DUBLINO Le variazioni del metodo di consolidamento intervenute nel primo semestre 2010 hanno riguardato trasferimenti alla voce 100 Partecipazioni. Fusioni in altre società del Gruppo DENOMINAZIONE SOCIETÀ FUSA OLG INDUSTRIEGUTER LEASING GMBH & CO. KG. RWF REAL - WERT GRUNDSTUCKSVERMIETUNGSGESELLSC HAFTM.B.H. & CO. OBJEKT SEDE VIENNA VIENNA SOCIETÀ INCORPORANTE CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SEDE SOCIETÀ INCORPORANTE VIENNA VIENNA Si indica infine l’elenco delle società che nel corso del semestre hanno modificato la denominazione sociale. Società che hanno modificato la denominazione sociale nel corso del 2010 DENOMINAZIONE 2010 SAVJETOVANJE D.O.O (ex CA IB INVEST D.O.O) FINANSE LIMITED (ex FINANSE PLC.) HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG (ex HYPO-REAL HAUS- & GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG) HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1 (ex HYPO-REAL HAUS- & GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1) PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK (ex JOINT STOCK COMMERCIAL BANK FOR SOCIAL DEVELOPMENT UKRSOTSBANK RIGEL IMMOBILIEN GMBH (ex Z LEASING RIGEL IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.) SEDE ZAGABRIA DENOMINAZIONE LONDRA MONACO DI BAVIERA SIRIUS IMMOBILIEN GMBH (ex Z LEASING SIRIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.) UNICREDIT BANK OJSC (ex ATF BANK KYRGYZSTAN OJSC) UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. (ex UNICREDIT LEASING ROMANIA IFN S.A.) MONACO DI BAVIERA UNICREDIT U.S. FINANCE INC. (ex HVB U.S. FINANCE INC.) KIEV VIENNA YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI AS (ex YAPI KREDI YATRIM ORTAKLIGI AS) YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY (ex YAPI KREDI AZERBAIJAN) 118 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group SEDE VIENNA BISHKEK BUCAREST WILMINGTON ISTANBUL BAKU Nelle tabelle che seguono sono indicate le variazioni intervenute nelle partecipazioni in società valutate col metodo del patrimonio netto. Partecipazioni in società valutate al patrimonio netto: variazioni annue NUMERO DI SOCIETÀ A. Rimanenze iniziali B. Variazioni in aumento B1. Costituzioni B2. Variazione del metodo di consolidamento B3. Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010 C. Variazioni in diminuzione C1. Cessioni C2. Variazione del metodo di consolidamento C3. Fusioni in altre società del Gruppo D. Rimanenze finali 42 11 7 4 53 Entità oggetto di primo consolidamento nel 2010 DENOMINAZIONE ANGER MACHINING GMBH FORSTINGER HANDEL UND SERVICE GMBH SEDE TRAUN VIENNA DENOMINAZIONE MULTIPLUS CARD DOO ZA PROMIDZBU I USLUGE PAPCEL AS SEDE ZAGABRIA LITOVEL Variazione del metodo di consolidamento DENOMINAZIONE CREDANTI HOLDINGS LIMITED HYPO-BA LEASING SUD GMBH IPG-INDUSTRIEPARK GYOR PROJEKTIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. METIS SPA SEDE NICOSIA KLAGENFURT GERASDORF DENOMINAZIONE SIA - SSB SPA WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. SEDE MILANO VIENNA PRAGA MILANO Società che hanno modificato la denominazione sociale nel corso del 2010 DENOMINAZIONE RCG HOLDINGS LLC (ex RAMIUS LLC) SEDE NEW YORK UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 119 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento Dopo la data del 30 giugno 2010 non si sono verificati eventi che inducano a rettificare le risultanze esposte nella Relazione finanziaria semestrale consolidata alla stessa data. Sezione 5 - Altri aspetti Nel corso del primo semestre 2010 sono entrati in vigore i seguenti principi e interpretazioni contabili: • Miglioramenti agli International Financial Reporting Standards (Reg. CE 70/2009) (per le sole modifiche ad IFRS 1 ed IFRS 5); • IAS 27: Bilancio Consolidato e separato (Reg. CE 494/2009); • IFRS 1: Prima adozione degli International Financial Reporting Standard (Reg. CE 1136/2009); • Modifiche all’IFRS 1: Esenzioni aggiuntive per le entità che adottano per la prima volta gli IFRS (Reg. CE 550/2010); • IFRS 3: Aggregazioni aziendali (Reg. CE 495/2009); • IFRIC 12: Accordi per servizi in concessione (Reg. CE 254/2009); • IFRIC 15: Accordi per la costruzione di immobili (Reg. CE 636/2009); • IFRIC 16: Copertura di un investimento netto in una gestione estera (Reg. CE 460/2009); • IFRIC 17: Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide (Reg. CE 1142/2009); • IFRIC 18: Cessioni di attività da parte della clientela (Reg. CE 1164/2009); • Modifica allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione - Elementi qualificabili per la copertura (Reg. CE 839/2009); • Miglioramenti agli IFRS (Reg. CE 243/2010); • Modifiche all’IFRS 2: Pagamenti basati su azioni (Reg. CE 244/2010) con cui sono recepiti nell’ambito del principio i chiarimenti sulle operazioni con pagamento basato su azioni regolate per cassa all’interno di un gruppo di cui al documento IAS emanato nel giugno 2009 con la contestuale soppressione dell’IFRIC 8 e IFRIC 11. Si segnala che il nuovo principio IFRS 3 “Aggregazioni aziendali” introduce l’opzione di misurare le interessenze di minoranza al fair value determinando, conseguentemente, la rilevazione dell’intero goodwill dell’impresa acquisita. Il principio, inoltre: • prevede che, in caso di acquisizione del controllo attraverso l’acquisto in fasi successive di interessenze nell’impresa, le stesse debbano essere valutate al fair value alla data di acquisizione del controllo, con iscrizione delle differenze valutative a conto economico; • precisa che i costi di transazione sostenuti nell’ambito di operazioni di aggregazione aziendale debbano essere iscritti a conto economico; • fornisce maggiori precisazioni in tema di valutazione, alla data di acquisizione, delle attività e passività acquisite; • introduce l’obbligo di valutare al fair value gli eventuali importi che l’acquirente deve corrispondere al cessionario nel caso in cui si verifichino predeterminate circostanze successivamente alla data di acquisizione. Coerentemente con il processo di revisione di IFRS 3, lo IASB ha proceduto a modificare anche lo IAS 27 precisando, fra l’altro, che: • gli acquisti di partecipazioni di minoranza o la cessione di parte delle azioni possedute che non determinano la perdita di controllo dell’impresa collegata debbano essere contabilizzate a patrimonio netto; • in caso di perdita di controllo in un’impresa controllata, il cedente debba valutare l’eventuale interessenza rimanente al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico. Tali modifiche, così come quelle richieste dagli altri principi ed interpretazioni citate, non hanno determinato alcun effetto sulle attuali consistenze patrimoniali ed economiche del bilancio consolidato. Le menzionate modifiche ai principi IFRS 3 e IAS 27 troveranno applicazione in caso di future operazioni della specie. 120 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La Commissione Europea ha inoltre recepito i seguenti principi contabili aventi data di entrata in vigore successiva al 30 giugno 2010, per il quale il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicazione anticipata: • Modifiche allo IAS 32: Strumenti finanziari - Esposizione in bilancio - Classificazione delle emissioni di diritti (Reg. CE 1293/2009); • Modifiche all’IFRS1: Esenzione limitata dall’informativa comparativa prevista dall’IFRS 7 per i neo-utilizzatori e conseguenti modifiche all’IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative” (Reg. CE 574/2010). Al 30 giugno 2010, infine, lo IASB risulta avere emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi: • Miglioramenti agli IFRS; • Revisione dello IAS 24 - Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate; • Modifiche all’IFRIC 14 - Pagamento anticipato di una previsione di contribuzione minima; • IFRIC 19: Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale; • IFRS 9: Strumenti finanziari. L’applicazione di tali principi da parte del Gruppo è, tuttavia, subordinata al loro recepimento da parte dell’Unione Europea. Si comunica, infine, che la Banca d’Italia con provvedimento del 18 maggio 2010 ha emanato disposizioni di vigilanza sul trattamento delle riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita” ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali). In particolare, in alternativa all’integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 (si veda glossario in allegato) e all’inclusione al 50% della plusvalenza netta nel Tier 2 (si veda glossario in allegato) secondo l’approccio asimmetrico attualmente vigente, è stata riconosciuta la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009, limitatamente ai soli titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea. Il Gruppo, comunicando la propria scelta a Banca d’Italia in data 28 giugno 2010, si è avvalso della citata facoltà, che è stata quindi applicata a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza riferito al 30 giugno 2010. La Relazione finanziaria semestrale consolidata è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2010, che ha autorizzato la diffusione pubblica dei dati essenziali. I depositi dell’intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge. A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio Per quanto riguarda i criteri di classificazione e valutazione delle principali voci di bilancio, si rimanda a quanto illustrato nella medesima Parte A.2 della Nota integrativa del Bilancio consolidato 2009. In tali criteri non sono intervenute variazioni. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 121 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte A - Politiche contabili (SEGUE) A.3 - Informativa sul fair value Per quanto riguarda la definizione di fair value, le metodologie ed i processi adottati per la sua determinazione si rimanda a quanto illustrato nella medesima Parte A.3 della Nota integrativa del Bilancio consolidato 2009. In tali criteri non sono intervenute variazioni. A.3.1 Trasferimenti tra portafogli Nelle tabelle seguenti sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli interessati, il valore di bilancio ed il fair value al 30 giugno 2010 delle attività oggetto di riclassificazione nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009, secondo le regole stabilite dalle modifiche allo IAS 39 ed all’IFRS 7 “Riclassificazione delle attività finanziarie” approvate dallo IASB e recepite dalla Commissione Europea con il Regolamento n. 1004 del 15 ottobre 2008. Sono inoltre riportate le componenti reddituali relative a tali attività, sia quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato che quelle effettivamente registrate nel conto economico o nel patrimonio netto. Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle “valutative”, comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le “altre”, queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite. L’effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel primo semestre 2010 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni sarebbe stato positivo per 598.138 migliaia, mentre quello effettivamente rilevato è stato positivo per 317.038 migliaia. (migliaia di €) A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva TIPOLOGIA STRUMENTO FINANZIARIO (1) PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA (2) PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE (3) A. Titoli di debito FAIR VALUE AL 30.06.2010 (5) VALUTATIVE (6) ALTRE (7) COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL’ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE) VALUTATIVE (8) ALTRE (9) 15.630.728 14.606.816 284.753 251.089 (10.769) 296.314 20.103 20.103 600 571 600 638 197.925 196.614 3.039 4.112 - 3.839 Crediti verso banche 5.504.545 5.569.536 36.201 84.596 (3.100) 100.772 Crediti verso clientela 9.172.538 8.135.425 274.558 148.319 (8.269) 178.409 Crediti verso banche 307.791 307.732 30 5.806 - 5.714 Crediti verso clientela 427.826 - 377.406 - (29.675) - 7.685 - - 6.942 - 927.522 929.109 33.946 28.350 - 31.493 - - - - - - - - - - - - Crediti verso banche 445.551 444.590 17.940 10.414 - 11.868 Crediti verso clientela 481.971 484.519 16.006 17.936 - 19.625 Crediti verso banche - - - - - - Crediti verso clientela - - - - - - 16.558.250 15.535.925 318.699 279.439 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziariedisponibili per la vendita Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B. Titoli di capitale C. Finanziamenti D. Quote di O.I.C.R. Attività finanziarie detenute Attività finanziarie per la negoziazione disponibili per la vendita Totale VALORE CONTABILE AL 30.06.2010 (4) COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE) 122 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (10.769) 327.807 Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti strutturati di credito (diversi dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 6.930.220 migliaia. Nel corso dell’esercizio corrente non si è proceduto ad alcuna ulteriore riclassificazione. A.3.2 Gerarchia del fair value Il principio IFRS 7 prevede la classificazione degli strumenti oggetto di valutazione al fair value in funzione del grado di osservabilità degli input utilizzati per il pricing. Sono previsti, in particolare, tre livelli: • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi; • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili sul mercato; • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente input non osservabili sul mercato. La tabella seguente riporta pertanto la ripartizione dei portafogli di attività e passività finanziarie valutati al fair value in base ai menzionati livelli. (migliaia di €) A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value ATTIVITÀ/PASSIVITÀ FINANZIARIE MISURATE AL FAIR VALUE 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale CONSISTENZE AL 30.06.2010 CONSISTENZE AL 31.12.2009 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 39.627.065 8.526.393 23.581.389 207.199 71.942.046 16.142.055 736.223 16.878.278 108.301.468 12.265.449 11.748.656 14.368.432 146.684.005 119.504.056 1.372.272 10.913.924 131.790.252 4.171.276 953.399 4.628.053 409 9.753.137 3.841.033 51.223 3.892.256 40.685.267 8.883.431 20.598.846 196.252 70.363.796 14.813.614 49.661 14.863.275 90.037.265 5.594.560 9.065.775 11.464.852 116.162.452 96.632.056 1.560.578 9.859.787 108.052.421 3.171.569 541.694 5.059.334 1.006 8.773.603 2.599.545 51.897 9.499 2.660.941 Tutti i tre livelli di fair value evidenziano un incremento dei valori in rimanenza al giugno 2010 rispetto all’anno precedente, più significativo per le attività e le passività di livello 2. A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss” Il valore di iscrizione in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data. Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli al fair value rilevato a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all’importo incassato o corrisposto. Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l’eventuale differenza rispetto all’importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza. L’utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e le rettifiche di valore a fronte del rischio modello assicurano che l’ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall’utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione delle rettifiche di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all’utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico bensì a rettifica del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L’iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno delle menzionate rettifiche. Si segnala che il saldo delle rettifiche di valore a fronte del rischio modello si è modificato da 144.674 migliaia di Euro al 31 dicembre 2009 a 128.462 migliaia di Euro al 30 giugno 2010. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 123 Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato Attivo Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50 Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 Sezione 7 - Crediti verso la clientela - Voce 70 Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130 Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 150 dell’Attivo e Voce 90 del Passivo Passivo Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 Sezione 4 Sezione 5 - Debiti verso banche - Voce 10 Debiti verso clientela - Voce 20 Titoli in circolazione - Voce 30 Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 Sezione 15 - Patrimonio del gruppo - Voci 140, 170, 180, 190, 200 e 220 126 126 127 128 128 128 129 129 136 137 137 137 137 138 138 139 139 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 125 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato Attivo Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 Le Attività finanziarie detenute per la negoziazione ammontano a 152.100 milioni, presentando un incremento di 18.206 milioni, pari al 13,6% rispetto al dato del dicembre 2009. Anche le Passività finanziarie di negoziazione presentano una dinamica in aumento passando dai 114.045 milioni di fine dicembre 2009 ai 139.487 del 30 giugno 2010. (milioni di €) Strumenti finanziari detenuti per la negoziazione CONSISTENZE AL Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività per cassa Derivati Passività finanziarie detenute per la negoziazione Passività per cassa Derivati Differenza netta Strumenti per cassa Derivati VARIAZIONE 30.06.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 152.100 55.643 96.457 (139.487) (38.034) (101.453) 12.613 17.609 (4.996) 133.894 58.808 75.086 (114.045) (37.114) (76.931) 19.849 21.694 (1.845) 18.206 (3.165) 21.371 (25.442) (920) (24.522) (7.236) (4.085) (3.151) 13,6% -5,4% 28,5% 22,3% 2,5% 31,9% -36,5% -18,8% 170,8% L’aumento della voce 20 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” di 18.206 milioni è imputabile per grandi comparti a variazioni delle attività per cassa e degli strumenti derivati. Nell’ambito delle attività per cassa la flessione di -3.165 milioni è da ascrivere: • a titoli di debito per -1.757 milioni; • a titoli di capitale per -1.735 milioni; • ai fondi per -52 milioni; • ai finanziamenti per +379 milioni. Nell’ambito degli strumenti derivati la variazione positiva di 21.371 milioni è da ascrivere sostanzialmente alle oscillazioni dei valori di mercato (es. tassi, cambi, prezzi, spread creditizi, ecc.). In dettaglio le variazioni sono riferite a: • banche per +15.642 milioni; • clientela per +5.729 milioni. 126 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 VOCI/VALORI A) Attività per cassa 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine attivi 4.2 Altri Totale (A) B) Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale (B) Totale (A+B) CONSISTENZE AL 31.12.2009 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 27.872.165 37.971 27.834.194 4.705.556 1.969.690 34.547.411 9.265.736 1.632.740 7.632.996 185.755 123.088 9.778.551 9.712.175 66.376 19.353.130 1.281.530 534.970 746.560 28.626 432.082 1.742.238 27.690.423 124.338 27.566.085 6.498.170 2.291.463 523 523 36.480.579 11.615.324 685.853 10.929.471 128.047 88.204 9.397.425 9.324.465 72.960 21.229.000 870.533 51 870.482 28.732 197.467 1.478 1.478 1.098.210 4.435.851 4.434.559 27 1.265 643.803 643.803 5.079.654 39.627.065 85.681.612 85.273.793 142.931 264.888 3.266.726 3.210.145 37.461 19.120 88.948.338 108.301.468 1.234.362 1.224.888 9.399 75 1.194.676 1.193.003 1.673 2.429.038 4.171.276 3.898.930 3.895.869 3.061 305.758 305.758 4.204.688 40.685.267 65.535.644 65.286.122 230.331 19.191 3.272.621 3.259.994 12.623 4 68.808.265 90.037.265 1.122.336 1.105.661 4.228 12.447 951.023 949.151 1.872 2.073.359 3.171.569 Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3 152.099.809 133.894.101 Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche contabili - A.3 - Informativa sul fair value. Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 Le Attività finanziarie valutate al fair value hanno presentato un incremento (+6.725 milioni) passando da 15.020 milioni del 31 dicembre 2009 a 21.745 milioni del 30 giugno 2010 per effetto dell’incremento dei titoli di debito. La classificazione di investimenti al portafoglio in esame è operata al fine di ridurre i disallineamenti contabili connessi all’utilizzo di strumenti misurati (con spostamenti di fair value) a conto economico al fine di gestirne il profilo di rischio. (migliaia di €) 3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 VOCI/VALORI 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti 4.1 Strutturati 4.2 Altri Totale Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3 CONSISTENZE AL 31.12.2009 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 8.026.007 7.506 8.018.501 17.924 482.462 8.526.393 10.068.976 43.849 10.025.127 2.196.473 6.009 2.190.464 12.265.449 662.081 59.154 602.927 35.836 254.469 1.013 1.013 953.399 8.394.984 22.066 8.372.918 18.068 470.379 8.883.431 3.067.522 3.067.522 14.494 2.512.544 37.502 2.475.042 5.594.560 442.530 319 442.211 33.726 44.118 21.320 21.320 541.694 21.745.241 15.019.685 Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche contabili - A.3 - Informativa sul fair value. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 127 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE) Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 (migliaia di €) 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 VOCI/VALORI 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2. Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale CONSISTENZE AL 31.12.2009 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 22.956.157 78.998 22.877.159 493.252 493.252 131.980 23.581.389 11.121.535 465.736 10.655.799 230.193 230.193 305.040 91.888 11.748.656 2.041.142 580.174 1.460.968 1.607.271 719.552 887.719 979.640 4.628.053 18.869.126 48.655 18.820.471 1.404.392 1.404.392 325.328 20.598.846 8.394.258 3.427 8.390.831 207.508 207.508 368.814 95.195 9.065.775 2.508.679 419.407 2.089.272 1.609.292 732.731 876.561 941.363 5.059.334 Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3 39.958.098 34.723.955 Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche contabili - A.3 - Informativa sul fair value. La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 20 milioni. Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50 (migliaia di €) Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 VALORE DI BILANCIO 31.12.2009 VALORE DI BILANCIO 11.157.727 54.609 11.103.118 - 10.662.472 10.662.472 - 1. Titoli di debito - strutturati - altri 2. Finanziamenti La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 198 milioni. Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 (migliaia di €) 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica CONSISTENZE AL TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti 3.1 Pronti contro termine 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 6.258 milioni (di cui 5.812 titoli di debito e 446 finanziamenti). 128 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 30.06.2010 31.12.2009 14.466.424 854.396 11.771.663 111.206 1.729.159 65.828.835 24.614.393 6.648.204 24.560.018 14.967.455 4.550 9.588.013 10.006.220 76.098 9.930.122 80.295.259 14.911.464 297.318 13.033.177 464.208 1.116.761 63.357.973 16.754.153 9.927.313 24.180.803 14.989.550 2.524 9.188.729 12.495.704 12.495.704 78.269.437 Sezione 7 - Crediti verso la clientela - Voce 70 Si rinvia alla Relazione intermedia sulla gestione per una più dettagliata esposizione numerica o all’apposita sezione 1 - Rischio di credito contenuta nella Parte E - Informazioni sui rischi. L’incidenza dei crediti deteriorati sul totale crediti è pari al 6,24%. (migliaia di €) 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) 31.12.2009 BONIS DETERIORATE BONIS DETERIORATE 54.529.108 10.051.608 189.127.620 19.614.625 30.263.672 7.785.002 198.350.945 14.167.300 4.625.046 9.542.254 523.889.880 6.704.044 26 12.653.319 533.345 3.101.460 237.691 11.451.427 198.758 3.139 195.619 34.880.070 52.337.846 15.949.212 193.943.047 18.826.947 30.807.378 8.587.291 198.516.726 14.968.410 3.946.322 11.022.088 533.936.857 6.494.393 13.330 10.876.194 438.051 2.906.489 190.343 9.928.502 201.856 3.682 198.174 31.049.158 La voce comprende attività finanziarie riclassificate per un valore di bilancio al 30 giugno 2010 di 10.082 milioni (di cui 9.600 titoli di debito e 482 finanziamenti). La sottovoce 7. “Altre operazioni” comprende tra le voci significative: • 24.941 milioni per finanziamenti a clientela ordinaria per anticipi; • 27.207 milioni per operazioni in pool; • 58.659 milioni per altre sovvenzioni non in conto corrente. Le sottovoci 7. “Altre operazioni” e 8.2 “Altri titoli di debito” comprendono rispettivamente 533 milioni e 426 milioni di attività derivanti dalle operazioni di cartolarizzazione “Trevi Finance”, “Trevi Finance 2” e “Trevi Finance 3”, per le quali le attività sottostanti non sono state riprese in carico in quanto si tratta di operazioni precedenti al 1° gennaio 2002. I titoli di cui alla sottovoce 8.2 sono inoltre parzialmente assistiti da garanzia costituita da un titolo di Stato italiano per 175 milioni. Le attività sottostanti a tali cartolarizzazioni sono costituite da crediti in sofferenza, il cui valore di bilancio al 30 giugno 2010 è pari a 943 milioni a fronte di un ammontare nominale di 4.345 milioni. Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130 Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica. Possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, esse comprendono l’avviamento e, tra le altre attività immateriali, marchi, core deposits, customer relationship e software. L’avviamento è rappresentato dell’eccedenza del costo di acquisizione sostenuto rispetto al fair value netto, alla data di acquisto, di attività e passività costituenti aziende o rami di aziende. I valori al 30 giugno 2010 di questa voce risultano pari a 26.021 milioni rispetto a 25.823 milioni del 2009, aumentati sostanzialmente per gli effetti cambio sugli avviamenti e parzialmente ridottesi per effetto degli ammortamenti sulle attività immateriali a durata definita e per l’impairment sull’avviamento (pari a 162 milioni). (migliaia di €) 13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività CONSISTENZE AL 30.06.2010 ATTIVITÀ/VALORI A.1 Avviamento A.1.1 di pertinenza del Gruppo A.1.2 di pertinenza dei terzi A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale Totale durata definita e indefinita CONSISTENZE AL 31.12.2009 DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA X X X 4.134.973 4.134.973 375.609 3.759.364 4.134.973 20.807.902 20.807.902 1.077.905 1.077.905 1.077.905 21.885.807 X X X 4.267.113 4.267.113 363.765 3.903.348 4.267.113 20.490.534 20.490.534 1.064.950 1.064.950 1.064.950 21.555.484 26.020.780 25.822.597 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 129 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE) (migliaia di €) 13.2 Attività immateriali: variazioni annue MOVIMENTI DEL 1° SEMESTRE 2010 ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI GENERATE INTERNAMENTE A DURATA INDEFINITA A DURATA DEFINITA A DURATA INDEFINITA TOTALE X X 785.192 (421.427) 363.765 71.577 54.970 7.050 1.253 8.304 59.733 3.082 40.408 40.408 - - 6.776.327 (2.872.979) 3.903.348 176.188 83.609 3.225 1.016 50.491 37.847 320.172 4.727 280.165 279.422 743 743 - 1.064.950 1.064.950 12.955 12.955 - 31.190.481 (5.367.884) 25.822.597 757.762 138.579 10.275 1.016 561.741 46.151 559.579 7.809 482.573 319.830 162.743 162.743 - 17.674 20.807.902 (2.235.478) 23.043.380 - 244 15.999 375.609 (376.400) 752.009 - - 236 16.584 18.460 3.759.364 (3.275.135) 7.034.499 - 1.077.905 1.077.905 - 236 34.502 34.459 26.020.780 (5.887.013) 31.907.793 - AVVIAMENTO A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - ammortamenti - svalutazioni + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo ALTRE A DURATA DEFINITA 22.564.012 (2.073.478) 20.490.534 497.042 X X X X 497.042 179.674 162.000 X 162.000 X 162.000 Informazioni sulle attività immateriali rilevate in sede di operazioni di aggregazione aziendale L’applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di aggregazione aziendale ha comportato la rilevazione di significativi importi per attività immateriali e avviamento. Nella seguente tabella è riportata la movimentazione dei valori iscritti alle varie attività immateriali identificate avvenuta nel corso del periodo di riferimento, inclusi gli effetti valutativi descritti di seguito. (milioni di €) ATTIVITÀ IMMATERIALI (ESCLUSO SOFTWARE) Marchi Core deposits e Customer Relationships Avviamento TOTALE TOTALE 2009 AMMORTAMENTO IMPAIRMENT (*) ALTRE VARIAZIONI 1° SEMESTRE 2010 1.065 2.901 20.491 24.457 (118) (118) (162) (162) 13 18 479 510 1.078 2.801 20.808 24.687 (*) Principalmente dovute ad effetto cambio. I marchi e l’avviamento sono attività immateriali considerate a vita indefinita. Si ritiene, infatti, che contribuiranno per un periodo indefinito alla formazione dei flussi reddituali. Le altre attività immateriali rilevate sono a vita utile definita, valorizzate originariamente attraverso l’attualizzazione dei flussi finanziari lungo un periodo che esprime la durata residua dei rapporti in essere alla data dell’operazione di aggregazione aziendale dalla quale derivano. Le attività immateriali a vita definita sono oggetto di ammortamento in base alla relativa vita utile. Si indicano nel seguito le tipologie di attività immateriali rilevate per effetto delle operazioni di aggregazione aziendale e le metodologie utilizzate per la determinazione del relativo fair value alla data di acquisizione. 130 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Marchi La determinazione del fair value dei marchi è avvenuta utilizzando il metodo del relief from royalty che stima il valore degli stessi sulla base del corrispettivo derivante dalla loro cessione in uso a terzi. Le royalty sono calcolate applicando il tasso di royalty ai flussi reddituali (margine di intermediazione rettificato delle voci non associate ai marchi stessi). In sintesi il metodo si articola in tre fasi: • determinazione del tasso di royalty (dedotto per via comparativa da casi omogenei o determinato in modo analitico); • applicazione del tasso di royalty ai flussi di reddito; • determinazione del valore attuale delle royalty al netto delle imposte, calcolato mediante l’applicazione di un tasso di sconto che tenga conto della rischiosità del contesto in cui si trova il marchio oggetto di valutazione. Nella seconda metà del 2009 il valore di iscrizione dei marchi è stato altresì supportato da una perizia di una primaria società di consulenza che ha confermato la sussistenza dei valori di carico dei principali marchi iscritti all’attivo dello Stato Patrimoniale consolidato. Core Deposits Il valore della relazione connessa ai Core Deposits deriva dal fatto che parte delle consistenze di depositi a breve termine di una banca (conti correnti e depositi a risparmio) e di scoperti di conto corrente rimane depositata sui conti stessi per orizzonti temporali significativi. La vita economica della relazione risulta più lunga della durata contrattuale. Lo spread tra il costo effettivo della raccolta per mezzo dei Core Deposits e il costo della raccolta ai tassi di mercato interbancario (c.d. mark-down) rappresenta la componente più significativa di valore legata a questa attività immateriale. I piani reddituali utilizzati per la determinazione del fair value dei Core Deposits considerano anche una componente commissionale che contribuisce al reddito totale riferibile a tali relazioni. La determinazione del fair value di tale attività si è basata sull’attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali generati dai depositi per un periodo che esprime la durata residua dei rapporti in essere alla data di acquisizione. Trattandosi di attività a vita definita, il relativo valore viene ammortizzato in quote costanti in relazione al periodo riferibile ai benefici economici attesi dalla stessa . La vita media residua utile dei Core Deposits è pari a 22 anni. Customer Relationships Asset Under Management (AUM) Il valore di tale attività immateriale deriva principalmente dalla capacità della società di ottenere un rendimento dal collocamento alla propria clientela di prodotti riconducibili al risparmio gestito. I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione di tale attività sono: • per le banche collocatrici, le commissioni retrocesse dalle fabbriche prodotto; • per le fabbriche prodotto, le commissioni percepite dalla clientela al netto delle commissioni passive retrocesse prevalentemente alle banche collocatrici. Tali commissioni sono state ritenute ricorrenti perché legate al risparmio gestito detenuto dalla clientela. La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 22 anni. Asset Under Custody (AUC) Il valore di tale attività immateriale deriva principalmente dalla capacità della società di ottenere un rendimento dalla raccolta amministrata alla clientela. I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione di tale attività sono rappresentati dalle commissioni percepite per l’attività connessa alla raccolta amministrata. Tali commissioni sono state classificate come ricorrenti in quanto generate dalla normale attività dei clienti sul proprio portafoglio. La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 11 anni. Life Insurance Il valore di tale attività immateriale deriva principalmente dalla capacità della società di ottenere un rendimento dal collocamento alla propria clientela di prodotti riconducibili al business “bancassurance”. I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione dell’attività sono rappresentati dalle commissioni percepite per l’attività connessa al business bancassurance. Tali commissioni sono state considerate ricorrenti in quanto assimilabili, dal punto di vista dell’investitore, ai prodotti di risparmio gestito/amministrato. La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 27 anni. Products L’attività immateriale in oggetto è stata identificata in relazione alla redditività generata dall’attività di negoziazione effettuata per conto delle SGR del Gruppo. I flussi di reddito utilizzati in sede di prima iscrizione per la valutazione sono rappresentati dalle commissioni percepite per l’attività d’intermediazione per conto delle SGR stesse. Sono state considerate come ricorrenti in quanto generate dalla normale operatività dei fondi in cui sono investiti i risparmi della clientela. Inoltre, in alcuni casi, il valore dell’attività è riconducibile alle commissioni percepite per l’attività di erogazione degli incentivi regionali. La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 6 anni. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 131 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE) Altre Tale attività immateriale comprende tutte le altre tipologie delle c.d. customer relationships identificate, tra cui, a titolo esemplificativo, quelle derivanti dalla capacità della società di ottenere commissioni dal collocamento delle obbligazioni di terzi e dell’attività connessa alle aste sui titoli. La vita media residua utile di queste attività immateriali è pari a 11 anni. Il Gruppo non possiede attività immateriali acquisite tramite contributo pubblico e attività immateriali date in garanzia a fronte di passività. L’impairment test delle attività immateriali rilevate in sede di operazioni di aggregazione aziendale Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita, ivi incluso l’avviamento, devono essere sottoposte almeno annualmente ad impairment test per verificarne la recuperabilità del valore. Per le attività immateriali a vita utile definita occorre determinare l’eventuale perdita di valore ogni volta che si rilevino indicatori di perdita. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il valore d’uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri generabili dall’attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita. Il valore recuperabile delle attività immateriali oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che non sussistano entrambe le seguenti condizioni: • il valore d’uso dell’attività non è stimato essere prossimo al fair value al netto dei costi di vendita; • l’attività non genera flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività. Qualora si verifichino tali condizioni l’impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) come richiesto dal menzionato principio contabile. Si precisa che l’impairment test condotto dal Gruppo UniCredit attraverso la determinazione del valore in uso delle Cash Generating Units (CGU) secondo quanto descritto nel seguito, comprende sia le attività immateriali a vita utile indefinita (avviamenti e marchi) sia le attività immateriali a vita utile definita (core deposits e customer relationship) ove ricorrano gli indicatori di perdita previsti dal principio. Si ritiene infatti che core deposits e customer relationship non possano essere oggetto di impairment test autonomo poiché dette attività non generano flussi finanziari indipendenti da quelli delle altre attività. Ai fini della determinazione del valore d’uso delle attività immateriali soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test, senza distinzioni tra flussi di cassa riferiti all’attività originariamente rilevata in sede di applicazione dell’IFRS 3 e quelli derivanti da modifiche successive. Ai fini del test di impairment il valore d’uso delle c.d. Cash Generating Units (CGU) alle quali sono assegnati tali attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nelle CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l’avviamento e/o l’attività immateriale in sede di applicazione dell’IFRS 3. La definizione delle Cash Generating Units (CGU) La stima del valore d’uso ai fini della verifica dell’eventuale impairment di attività immateriali, compresi gli avviamenti, che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell’ambito gestionale (dal punto di vista di flussi finanziari indipendenti generati e da quello di pianificazione e rendicontazione interna): tali unità operative sono appunto definite Cash Generating Units (CGU). Coerentemente con quanto disposto dall’IFRS 3 e dallo IAS 36, ai fini dell’impairment test, l’avviamento è stato allocato alle seguenti Divisioni operative del Gruppo, identificate come unità generatrici di flussi finanziari (CGU): • Retail, che ricomprende il perimetro della clientela Mass Market, Affluent e Small Business; • Corporate & Investment Banking (ex Corporate e Markets & Investment Banking) che ricomprende: - il perimetro delle imprese con fatturato annuo minimo di 3 milioni, - le attività del Gruppo sui mercati finanziari e nell’Investment Banking (es.: trading, distribuzione, derivati strutturati, attività di finanziamento e sindacazione, merger and acquisition, gestione di portafogli di private equity, investimenti diretti nel capitale di aziende quotate e non, ecc.); • Private Banking che ricomprende il perimetro della clientela privata con disponibilità finanziarie medio-alte a cui fornisce servizi di advisory e gestione del patrimonio. Si avvale sia di canali tradizionali tipici del segmento di clientela (private bankers), sia di modelli distributivi innovativi (reti di promotori finanziari e servizi di banking e trading online); • Asset Management, specializzata nella salvaguardia e nell’incremento del valore degli investimenti della clientela attraverso una serie di soluzioni finanziarie innovative (fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, portafogli per investitori istituzionali, ecc.); • Central Eastern Europe (CEE), comprende le attività del Gruppo nei paesi dell’Europa Centro Orientale (esclusa la Polonia), ivi incluse le attività in Kazakhstan e Ucraina che sono soggette a valutazione specifica; • Capogruppo e altre società. 132 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La CGU rappresenta il livello più basso al quale l’avviamento è monitorato a livello di Gruppo. Le CGU identificate corrispondono alle unità organizzative di business attraverso le quali il Gruppo sviluppa la propria attività e per le quali fornisce l’informativa di settore. Nell’ambito della CGU Central Eastern Europe (CEE) ulteriori verifiche sono state effettuate con riferimento al singolo paese in cui il Gruppo opera. La metodologia di allocazione adottata ha tenuto in considerazione le sinergie ed i risultati attesi delle suddette unità organizzative. L’allocazione dell’avviamento alle diverse CGU ha previsto due fasi distinte: • la prima individua l’avviamento come differenza tra il fair value dell’acquisto contabilizzato nel bilancio individuale dell’acquirente e il patrimonio netto al fair value, risultante dopo l’applicazione del purchase price method alle attività, passività e passività potenziali di bilancio valutate al fair value dell’entità acquistata (al netto della quota di terzi). Tale fase considera anche tutti quei fair value derivanti da trasferimenti di società o rami all’interno del Gruppo che si verificano fino a quando il purchase price allocation è provvisorio; • la seconda alloca l’avviamento residuale alle varie CGU ponderandolo per i relativi fair value. L’intero avviamento identificato è stato allocato alle varie CGU. Il valore contabile delle CGU Il valore contabile delle CGU è determinato in maniera coerente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile delle stesse. Il valore recuperabile delle CGU comprende i flussi derivanti dalle relative attività e passività finanziarie, di conseguenza il valore contabile deve parimenti includere le attività e le passività finanziarie generatrici di tali flussi. Il valore contabile di ciascuna CGU è determinato in base al suo contributo al patrimonio netto consolidato, inclusa la parte di pertinenza dei terzi. Nello specifico, il valore di carico delle CGU CEE è determinato mediante la sommatoria dei singoli valori contabili di ogni società nel bilancio consolidato (corrispondenti al loro patrimonio netto contabile) tenendo conto di eventuali attività immateriali rilevate al momento dell’acquisizione (al netto di ammortamenti e impairment successivi) e delle scritture di consolidamento. Poiché risulterebbe eccessivamente complesso determinare il valore di carico delle altre CGU sulla base dei valori contabili, si è reso necessario utilizzare fattori gestionali - determinati dall’unità operativa Capital Management della Direzione Pianificazione Finanza e Amministrazione - per effettuarne la corretta suddivisione. In ogni caso, le attività immateriali sono attribuite alle CGU in coerenza con le informazioni contabili disponibili. Di seguito sono riportati i valori contabili delle CGU al 30 giugno 2010, determinati come sopra indicato, nonché le quote di avviamento e delle altre attività immateriali allocate ad ognuna di esse; i valori si riferiscono alla situazione post test di impairment. (milioni di €) CASH GENERATING UNIT (CGU) Retail Private Banking Asset Management Corporate & Investment Banking (CIB) Central Eastern Europe (CEE) di cui: Ucraina Kazakhstan Capogruppo e altre società Totale VALORE AL 30.06.2010 DI CUI AVVIAMENTO (QUOTA GRUPPO) DI CUI ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI (*) 12.321 671 1.979 26.550 16.053 6.637 287 1.845 7.537 4.462 201 48 292 230 1.125 1.042 7.014 64.588 543 738 40 20.808 23 42 1.963 2.734 (*) Gli importi determinati si intendono al netto delle imposte. I risultati della divisione Poland Markets dal secondo trimestre 2010 sono riportati nelle specifiche business units in base alla rilevanza/natura del business, più specificamente Corporate & Investment Banking (CIB), Retail e Private Banking. In concomitanza con l’introduzione del nuovo reporting, sono stati altresì allocati a dette business units il valore di carico ed il valore d’uso della divisione Poland Markets e, proporzionalmente, il relativo avviamento. Parimenti la porzione di capitale eccedente quello assorbito dai segmenti di business è stata allocata al Corporate Center. In ogni caso, in via prudenziale, il valore d’uso dei segmenti riallocati è stato calcolato utilizzando i parametri già utilizzati per la CGU Poland Markets. La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d’uso delle CGU Come detto, in base a quanto disposto dallo IAS 36, l’impairment test delle attività immateriali a vita indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore. I principi contabili UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 133 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE) di riferimento richiedono che l’impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile di ogni CGU con il valore recuperabile della stessa. Laddove quest’ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile della CGU è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d’uso. Il valore recuperabile delle CGU del Gruppo è rappresentato dal valore d’uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri generati da ogni CGU al quale detto avviamento è stato allocato. Tali flussi finanziari sono stati stimati sulla base di scenari macroeconomici aggiornati e sulla base delle ulteriori ipotesi elaborate dal management. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la procedura di valutazione (impairment test) basata sulle ipotesi aggiornate come detto. Ancora una volta si ricorda che le stime utilizzate per la determinazione dei flussi di cassa e dei relativi tassi di crescita risultano particolarmente complesse a causa delle incertezze che continuano a caratterizzare lo scenario macroeconomico attuale e prospettico e la situazione dei mercati finanziari e dell’economia reale. Le proiezioni degli utili futuri sono state estese fino al 2019, con lo scopo di ottenere una valutazione delle capacità reddituali del Gruppo e della capacità di creazione di valore nel tempo, che prescinde dall’attuale congiuntura macroeconomica. Tali proiezioni sono state sviluppate per tutte le CGU e per i singoli paesi della CEE. Il flusso di cassa atteso per il 2019 rappresenta la base per il calcolo del valore finale (Terminal Value) che rappresenta la capacità delle CGU di generare flussi finanziari futuri oltre tale anno. In base alla metodologia più seguita, il Terminal Value è calcolato come valore di una rendita perpetua stimata sulla base di un flusso normalizzato economicamente sostenibile e coerente con il tasso di crescita di lungo termine (c.d. “g”) costante o decrescente come richiesto dai principi contabili IAS/IFRS. Il valore d’uso è determinato attualizzando i flussi finanziari ad un tasso che considera gli attuali tassi di mercato e i rischi specifici dell’attività. Per ciascuna CGU, in considerazione del differente livello di rischio dei rispettivi ambiti operativi, sono stati utilizzati dei premi a rischio differenziati e specifici per la singola entità o settore operativo. I tassi di attualizzazione comprendono una componente relativa al rischio Paese. Il calcolo del valore d’uso ai fini dell’impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall’utile netto (al lordo dei terzi) il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che il Gruppo aspira a raggiungere nel lungo periodo. Il modello Discounted Cash Flow utilizzato dal Gruppo è basato su tre stadi: • primo periodo dal 2010 al 2015 in cui sono state considerate le più aggiornate stime interne, integrate dalle ultime evidenze di prechiusura per quanto riguarda il 2010. I dati relativi al 2010 sono stati prudenzialmente rivisti dal Management anche sulla base delle previsioni formulate nella prechiusura di Giugno 2010 per tenere conto del mutato contesto economico; • periodo intermedio dal 2016 al 2019, per il quale le proiezioni dei flussi finanziari sono state formulate applicando dall’ultimo periodo di previsione 2015 tassi di crescita decrescenti fino a quelli di “Terminal Value”; • “Terminal Value” determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso di crescita nominale del PIL di Eurozona dal 1995 al 2009 è stato pari al 3,8% (1,8% di crescita reale e 2% di inflazione). La scelta del 2% nominale, corrispondente a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali; • per USB e ATF le proiezioni relative ai dati di conto economico durante il periodo intermedio sono state effettuate applicando dei vettori di convergenza prudenziali. I beni destinati ad attività ausiliarie e comuni (corporate asset) sono stati allocati alle CGU cui fanno riferimento, ove applicabile. Per la porzione di tali beni non allocabile, la recuperabilità del valore è stata verificata a livello complessivo di Gruppo. I tassi di attualizzazione dei flussi Qui di seguito sono riepilogati i principali assunti di base adottati dal management nel calcolo del valore recuperabile delle CGU: CGU Retail 1 CIB 1 Private Banking 1 Asset Management Central Eastern Europe (CEE) 2 di cui: JSC Ukrsotsbank (USB) JFC ATF Bank (ATF) TASSO DI ATTUALIZZAZIONE INIZIALE AL NETTO DELLE IMPOSTE (Ke) TASSO DI ATTUALIZZAZIONE FINALE AL NETTO DELLE IMPOSTE (Ke) TASSO DI CRESCITA NOMINALE PER IL CALCOLO DEL TERMINAL VALUE 9,45% 10,70% 9,65% 10,93% 16,67% 10,55% 10,55% 10,55% 10,55% 12,14% 2,00% 2,00% 2,00% 2,00% 2,00% 27,46% 15,85% 12,50% 12,50% 2,00% 2,00% 1. A partire da giugno 2010 la CGU Poland Markets è stata segmentata e allocata alle CGU della WE. I parametri applicati alle business lines della Polonia, per ragioni prudenziali, sono rimasti coerenti a quelli della CGU ex-PM (Ke iniziale 13,02%; Ke finale 11,00%). 2. Il tasso di attualizzazione relativo alla CGU Central Eastern Europe è la media aritmetica ponderata dei tassi di attualizzazione utilizzati per i singoli paesi. 134 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Come si evince dalla tabella sopra riportata, i flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte. In particolare, il costo del capitale iniziale per il Gruppo e quello differenziato per i settori sono la somma di: • Tasso privo di rischio (risk-free rate): tasso swap di Eurozona a 5 anni medio degli ultimi 6 anni. L’orizzonte temporale di 6 anni è stato scelto per tener conto della lunghezza media del ciclo economico in Eurozona; • Premio a rischio sul debito: Credit Default Swap medio degli ultimi 6 anni pagato da UniCredit; • Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l’option based model e basato sulla volatilità delle azioni UniCredit negli ultimi 6 anni. Per i settori di attività è stata utilizzata la volatilità media degli ultimi 6 anni di banche operanti prevalentemente nello stesso settore, tenendo conto anche del beneficio di diversificazione. Quest’ultimo è altresì determinato considerando la matrice varianze-covarianze delle quotazioni dei gruppi di banche utilizzati per la determinazione del premio a rischio. Il costo del capitale iniziale, differenziato per i Paesi della CEE, è dato dalla somma di: • Tasso privo di rischio (risk-free rate): tasso swap in valuta locale a 5 anni medio degli ultimi 6 anni. Ove assente si è considerato il tasso interbancario più liquido e rappresentativo; • Premio a rischio sul Paese: Credit Default Swap medio pagato dal Paese negli ultimi 6 anni (o su un periodo più breve in assenza di una serie storica sufficientemente lunga); • Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l’option based model e basato sulla volatilità delle azioni UniCredit negli ultimi 6 anni. Il costo del capitale utilizzato nell’attualizzazione dei flussi di cassa converge ad un determinato valore definito per ciascuna CGU. Questo valore è determinato come media del costo del capitale di un campione di banche europee calcolato con la stessa metodologia applicata per il costo del capitale iniziale del Gruppo, estendendo la scadenza del risk-free rate e del CDS da 5 a 10 anni. Il costo del capitale di terminal value utilizzato è differenziato a seconda che la CGU sia presente in un Paese dell’Europa dell’Ovest, in un Paese dell’Europa dell’Est che entrerà nell’area euro entro il 2013 o in un altro Paese. I risultati dell’impairment test L’impairment test ha confermato il valore di iscrizione dell’avviamento nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 per il Gruppo e per tutte le CGU tranne che per il Kazakhstan dove il perdurare della crisi economica e la revisione dei piani strategici evidenziano la necessità di effettuare un rettifica di valore pari a -162 milioni. Anche per quanto riguarda le attività immateriali diverse dall’avviamento, l’impairment test conferma che il loro valore recuperabile è superiore all’importo iscritto in bilancio consolidato, decurtato degli accantonamenti già registrati e delle imposte differite iscritte a fronte di tali attività. I risultati dell’impairment test mostrano che il valore d’uso complessivo è sostanzialmente allineato al valore contabile complessivo. Pertanto le modifiche in senso peggiorativo dei parametri utilizzati e delle informazioni contenute nell’impairment test potrebbero portare a rilevare una perdita di valore nei futuri esercizi. Si sottolinea peraltro che i parametri e le informazioni utilizzati per la verifica della recuperabilità dell’avviamento (in particolare i flussi di cassa previsti per le varie CGU, nonché i tassi di attualizzazione utilizzati) sono significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e di mercato, che potrebbe registrare mutamenti ad oggi non prevedibili. L’effetto che questi mutamenti potrebbero avere sulla stima dei flussi di cassa delle diverse CGU, così come sulle principali assunzioni adottate, potrebbe pertanto condurre nei bilanci dei prossimi esercizi a risultati diversi da quelli riportati nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 135 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (SEGUE) Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 150 dell’Attivo e Voce 90 del Passivo Sono iscritte in queste voci le attività non correnti o gruppi di attività e passività direttamente collegate, che costituiscono un insieme di attività generatrici di flussi finanziari, la cui vendita è altamente probabile. Esse sono valutate al minore fra il valore contabile e fair value al netto dei costi di vendita. Nella situazione patrimoniale al 30 giugno 2010 i dati si riferiscono principalmente alle partecipazioni in IRFIS Mediocredito della Sicilia SpA e in UniCredit Suisse Bank SA. (migliaia di €) 15.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività CONSISTENZE AL A. Singole attività A.1 Attività finanziarie A.2 Partecipazioni A.3 Attività materiali A.4 Attività immateriali A.5 Altre attività non correnti Totale A B. Gruppi di attività (unità operative dismesse) B.1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B.2. Attività finanziarie valutate al fair value B.3. Attività finanziarie disponibili per la vendita B.4 Attività finanziarie detenute fino alla scadenza B.5. Crediti verso banche B.6 Crediti verso clientela B.7 Partecipazioni B.8 Attività materiali B.9 Attività immateriali B.10 Altre attività Totale B Totale A+B C. Passività associate a singole attività in via di dismissione C.1 Debiti C.2 Titoli C.3 Altre passività Totale C D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso banche D.2 Debiti verso clientela D.3 Titoli in circolazione D.4 Passività finanziarie di negoziazione D.5 Passività finanziarie valutate al fair value D.6 Fondi D.7 Altre passività Totale D Totale C+D 136 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 30.06.2010 31.12.2009 808.433 173 20.373 375 23.174 852.528 533.465 182 67.400 71 21.179 622.297 852.528 622.297 363.178 39.346 402.524 270.926 40.389 311.315 402.524 311.315 Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 (migliaia di €) 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica CONSISTENZE AL TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 pronti contro termine passivi 2.3.2 altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale 30.06.2010 31.12.2009 19.743.066 95.619.892 23.208.434 29.617.848 36.025.789 13.815.156 22.210.633 6.767.821 115.362.958 19.684.972 87.115.180 18.300.255 27.610.170 34.623.268 11.881.982 22.741.286 6.581.487 106.800.152 La sottovoce 2.3 Finanziamenti comprende anche i debiti relativi alle operazioni di pronti contro termine di raccolta conclusi a fronte di titoli di proprietà emessi da società del gruppo, questi ultimi elisi dall’attivo a livello consolidato. Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 (migliaia di €) 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica CONSISTENZE AL TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 pronti contro termine passivi 3.2 altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale 30.06.2010 31.12.2009 224.051.891 102.607.752 42.982.197 34.437.334 8.544.863 546.934 20.702.542 390.891.316 217.353.447 111.557.776 29.726.942 20.471.063 9.255.879 528.773 22.456.352 381.623.290 Fra i “Finanziamenti” sono compresi anche i debiti relativi alle operazioni di pronti contro termine di raccolta conclusi a fronte di titoli di proprietà emessi da società del gruppo, questi ultimi elisi dall’attivo a livello consolidato. Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 La consistenza dei “Titoli in circolazione” pari a 186.454 milioni a giugno 2010, diminuisce di 28.319 milioni rispetto a dicembre 2009 per effetto sia delle obbligazioni (-10.555 milioni) sia degli altri titoli (-17.764 milioni). (migliaia di €) Titoli in circolazione: composizione merceologica CONSISTENZE AL TIPOLOGIA TITOLI/VALORI A. Titoli 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. Altri titoli 2.1 strutturati 2.2 altri Totale 30.06.2010 31.12.2009 VALORE DI BILANCIO VALORE DI BILANCIO 151.114.595 9.281.056 141.833.539 35.339.632 1.916.688 33.422.944 186.454.227 161.669.590 11.986.643 149.682.947 53.103.287 973.448 52.129.839 214.772.877 Le sottovoci 1.1 “Obbligazioni strutturate” e 2.1. “Altri titoli strutturati” ammontano complessivamente a 11.198 milioni e rappresentano il 6% del totale. Esse si riferiscono essenzialmente a strumenti di tipo equity linked ed in parte meno significativa a strumenti di tipo interest rate linked. Di questi strumenti UniCredit SpA è il principale e quasi unico contributore. Lo sbilancio del fair value dei derivati, incorporati in titoli strutturati e fatti oggetto di scorporo, risulta esposto a Voce 20 dell’Attivo e 40 del Passivo tra le valutazione dei derivati di trading-altri e presenta un saldo negativo per 363 milioni. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 137 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (SEGUE) Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 Le “Passività finanziarie di negoziazione” (come già precisato nella sezione 2 dell’attivo) presentano una dinamica in aumento, passando dai 114.045 milioni di fine dicembre 2009 ai 139.487 milioni del 30 giugno 2010. L’aumento è determinato dalla voce derivati, la cui variazione risulta sostanzialmente ascrivibile alle oscillazioni dei valori di mercato (es. tassi, cambi, prezzi, spread creditizi, ecc.). (migliaia di €) Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 TIPOLOGIA OPERAZIONI / COMPONENTI DEL GRUPPO A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli di debito 3.1 Obbligazioni 3.1.1 Strutturate 3.1.2 Altre obbligazioni 3.2 Altri titoli 3.2.1 Strutturati 3.2.2 Altri Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati Finanziari 1.1 Di negoziazione 1.2 Connessi con la fair value option 1.3 Altri 2. Derivati creditizi 2.1 Di negoziazione 2.2 Connessi con la fair value option 2.3 Altri Totale B Totale A+B CONSISTENZE AL 31.12.2009 FAIR VALUE FAIR VALUE LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 575.317 6.330.545 2.415.125 2.414.170 48.744 2.365.426 955 955 9.320.987 870.756 16.220.226 10.921.401 7.672.234 5.592.552 2.079.682 3.249.167 3.232.300 16.867 28.012.383 2.568 697.694 203.797 190.663 13.134 493.897 493.897 700.262 413.127 5.095.740 3.016.297 3.016.297 3.016.297 8.525.164 314.145 16.672.064 10.897.173 7.104.819 866.464 6.238.355 3.792.354 3.792.354 27.883.382 498 835 703.797 197.766 25 197.741 506.031 506.031 705.130 6.035.832 6.034.302 18 1.512 785.236 785.236 6.821.068 16.142.055 88.016.618 87.086.037 460.255 470.326 3.475.055 3.430.453 39.317 5.285 91.491.673 119.504.056 1.855.150 1.678.974 3.363 172.813 1.285.621 1.285.202 419 3.140.771 3.841.033 5.983.794 5.981.940 24 1.830 304.656 304.656 6.288.450 14.813.614 65.383.989 64.561.723 352.008 470.258 3.364.685 3.345.481 18.868 336 68.748.674 96.632.056 630.753 221.712 409.041 1.263.662 1.263.629 33 1.894.415 2.599.545 Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3 139.487.144 114.045.215 Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla parte A - Politiche contabili - A.3 - Informativa sul fair value. Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 La consistenza delle “Passività finanziarie valutate al fair value” è di 1.423 milioni al 30 giugno 2010, con una riduzione di 189 milioni rispetto al dicembre 2009 che ammontava a 1.612 milioni dovuta ai titoli di debito. (migliaia di €) Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica CONSISTENZE AL 30.06.2010 CONSISTENZE AL 31.12.2009 FAIR VALUE TIPOLOGIA OPERAZIONE/VALORI 1. Debiti verso banche 1.1 Strutturati 1.2 Altri 2. Debiti verso clientela 2.1 Strutturati 2.2 Altri 3. Titoli di debito 3.1 Strutturati 3.2 Altri Totale FAIR VALUE LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 - 1.372.272 1.372.272 1.372.272 264 264 50.959 50.959 51.223 - 1.560.578 1.560.578 1.560.578 149 149 51.748 51.748 51.897 Totale Livello 1, Livello 2 e Livello 3 1.423.495 1.612.475 Le valutazioni al fair value sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. Si rimanda per ulteriori informazioni alla Parte A - Politiche contabili - A.3 - Informativa sul fair value. 138 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 La voce “Fondo rischi ed oneri” si è attestata al 30 giugno 2010 a 7.957 milioni, in linea con il dato di fine anno 2009 (7.982 milioni). La voce “2. Altri fondi per rischi ed oneri”, il cui ammontare al 30 giugno 2010 risulta pari a 3.367 milioni, è composta come risulta dalla tabella: 2.1 controversie legali: sono rappresentate principalmente da stanziamenti per controversie legali, cause passive e revocatorie fallimentari. Maggiori informazioni relative alle cause passive sono riportate nella Parte E - Sezione 4 - Rischi operativi - B. Rischi derivanti da pendenze legali; 2.2 oneri per il personale: sostanzialmente oneri vari attinenti al personale; 2.3 altri: accolgono gli stanziamenti per rischi ed oneri non riconducibili alle voci di cui sopra, il contenuto di questa sottovoce è illustrato alla successiva tavola 12.4. (migliaia di €) 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione CONSISTENZE AL VOCI/COMPONENTI 30.06.2010 31.12.2009 1. Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 Controversie legali 2.2 Oneri per il personale 2.3 Altri Totale 4.589.498 3.367.295 1.358.942 84.522 1.923.831 7.956.793 4.590.628 3.391.803 1.350.196 90.463 1.951.144 7.982.431 (migliaia di €) 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi CONSISTENZE AL 2.3 Altri fondi per rischi e oneri - altri - Rischi/oneri connessi al patrimonio immobiliare - Oneri per piani di ristrutturazione aziendale - Vertenze stragiudiziali e spese legali - Indennità di agenti della rete - Vertenze correlate a strumenti finanziari e contratti derivati - Altri Totale 30.06.2010 31.12.2009 474.467 108.027 87.231 121.553 207.382 925.171 1.923.831 462.960 149.009 126.435 112.619 243.334 856.787 1.951.144 Sezione 15 - Patrimonio del gruppo - Voci 140, 170, 180, 190, 200 e 220 Si precisa che il “Patrimonio del gruppo”, incluso l’utile di periodo (669 milioni) si è attestato al 30 giugno 2010 a 64.429 milioni a fronte dei 59.689 milioni rilevato alla fine dell’anno precedente. La tabella che segue riporta la composizione del patrimonio e le variazioni rispetto all’esercizio precedente: (milioni di €) Patrimonio del gruppo: composizione CONSISTENZE AL 1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve 4. Azioni proprie 5. Riserve di valutazione 6. Strumenti di capitale 7. Utile (Perdita) Totale VARIAZIONI 30.06.2010 31.12.2009 ASSOLUTA % 9.649 39.322 15.260 (4) (467) 669 64.429 8.390 36.582 14.271 (6) (1.250) 1.702 59.689 1.259 2.740 989 2 783 (1.033) 4.740 15,0% 7,5% 6,9% -33,3% -62,6% -60,7% 7,9% La variazione in aumento del patrimonio per 4.740 milioni è il risultato di: • Un incremento del capitale di 1.259 milioni per: - l’esecuzione dell’aumento di capitale sociale deliberato dall’assemblea del 16 novembre 2009 integralmente sottoscritto • Un incremento del sovrapprezzo di emissione dovuto a esecuzione dell’aumento di capitale sociale deliberato dall’assemblea del 16 novembre 2009 integralmente sottoscritto 1.259 milioni 2.740 milioni UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 139 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (SEGUE) • Un incremento delle riserve per: - la destinazione a riserva dell’utile dell’esercizio 2009 (1.702 milioni) al netto dei dividendi distribuiti (550 milioni) 1.152 milioni - l’utilizzo di riserva per costi capitalizzati in esecuzione dell’aumento di capitale deliberata dall’assemblea del 16 novembre 2009 (83) milioni - l’utilizzo della riserva per costi stock options (0,1 milioni), altre variazioni comprensive della variazione sulle azioni proprie (77,9 milioni) (78) milioni • Un incremento delle riserve da valutazione per: - aumento delle differenze di cambio 982 milioni - riduzione di valore delle attività finanziarie disponibili per la vendita (483) milioni - aumento della copertura per flussi finanziari (263 milioni) e incremento di valore della riserva da valutazione delle società valutate al patrimonio netto (21 milioni) 284 milioni • Riduzione dell’utile del periodo rispetto a quello del 2009 (1.033) milioni (migliaia di €) 15.4 Riserve di utili: altre informazioni CONSISTENZE AL Riserva Legale Riserve Statutarie Riserve Altre Totale 30.06.2010 31.12.2009 1.439.180 1.144.946 12.675.517 15.259.643 1.434.080 1.679.802 11.157.283 14.271.165 15.5 Altre informazioni Riserve da valutazione: composizione ATTIVITÀ/VALORI 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Attività materiali 3. Attività immateriali 4. Copertura di investimenti esteri 5. Copertura dei flussi finanziari 6. Differenze di cambio 7. Attività non correnti in via di dismissione 8. Leggi speciali di rivalutazione 9. Riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto Totale 140 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) CONSISTENZE AL 30.06.2010 (622.085) 717.384 (847.493) 277.020 7.771 (467.403) UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 141 Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato Sezione Sezione Sezione Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90 Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110 Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180 Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Voce 190 Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220 Sezione 24 - Utile per azione 144 145 146 146 147 148 148 149 151 151 152 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 143 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato In applicazione dell’aggiornamento della circolare Banca d’Italia n. 262/2005, sono state modificate alcune tabelle e conseguentemente riclassificati gli importi relativi al primo semestre 2009. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Parte A - Politiche contabili. Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 (migliaia di €) 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione 1° SEMESTRE 2010 VOCI/FORME TECNICHE 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale TITOLI DI DEBITO FINANZIAMENTI ALTRE OPERAZIONI TOTALE 1° SEMESTRE 2009 TOTALE 518.406 80.016 24.357 47.802 64.577 - 607.340 127.818 1.083.057 232.367 629.159 671 - 629.830 505.821 198.131 134.335 340.664 X X 1.900.711 328.294 10.534.913 X X 10.936.037 1.243.865 150.950 1.459.392 198.131 462.629 10.875.577 1.243.865 150.950 14.296.140 365.579 1.099.680 15.125.500 643.976 210.798 19.266.778 Le colonne “Titoli di debito” e “Finanziamenti” comprendono anche interessi su posizioni classificate deteriorate, diversi da quelli rilevati nella voce “Riprese di valore”, rispettivamente per 3.008 e 577.823 migliaia. (migliaia di €) 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione 1° SEMESTRE 2010 VOCI/FORME TECNICHE 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale DEBITI TITOLI ALTRE OPERAZIONI TOTALE 1° SEMESTRE 2009 TOTALE (53.835) (588.959) (2.010.386) X (28.177) X X (2.681.357) X X X (3.131.512) (110.853) (12.129) X X (3.254.494) (343.390) (242.176) (585.566) (53.835) (588.959) (2.010.386) (3.131.512) (482.420) (12.129) (242.176) (6.521.417) (235.442) (1.149.239) (3.867.134) (3.940.467) (606.560) (17.185) (226.795) (10.042.822) 144 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 Nel 1° semestre del 2010 le Commissioni attive ammontano a 5.274 milioni, registrando un incremento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2009. L’aumento è principalmente dovuto alla tenuta e gestione dei conti correnti (+205 milioni, pari al 33%) ed ai servizi di gestione, intermediazione consulenza (+335 milioni, pari al 16%) nel cui ambito sono aumentate le commissioni relative: • gestione di portafogli 100 milioni (pari al 14%); • collocamento di titoli 160 milioni (pari al 85%); • distribuzione di servizi di terzi 83 milioni (pari al 20%). (migliaia di €) 2.1 Commissioni attive: composizione TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 8. attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 297.906 3.957 2.402.579 225.695 216.944 827.363 149.976 677.387 132.032 26.944 347.202 74.272 59.213 22.032 37.181 492.914 111.309 17.389 93.920 355.173 26.432 863.151 26.268 50.571 819.702 810.037 5.274.171 270.544 1.861 2.067.763 261.661 210.327 727.122 169.075 558.047 134.476 21.203 187.452 81.843 34.038 12.231 21.807 409.641 60.263 4.722 55.541 323.722 25.656 899.607 19.824 46.689 614.998 705.762 4.627.048 Nell’ambito della voce c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza sono state riesposte le risultanze dell’esercizio 2009 per un confronto omogeneo. La voce j) altri servizi accoglie prevalentemente commissioni per finanziamenti concessi per 429 milioni, commissioni per operazioni e servizi con l’estero per 62 milioni, commissioni per servizi vari resi alla clientela (es. tesoreria, merchant banking, ecc.) per 132 milioni commissioni per il servizio bancomat e carte di credito, non rientranti nella voce servizi di incasso e pagamento, per 40 milioni. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 145 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE) Le Commissioni passive ammontano a 896 milioni e sono sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le principali variazioni sono relative a: • Derivati su crediti -20 milioni (pari al 32%); • Gestione di portafogli 19 milioni (pari al 32%); • Custodia e amministrazione di titoli -22 milioni (pari al 18%); • Servizi di incasso e pagamento 20 milioni (pari al 10%); Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori chiarimenti, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività. (migliaia di €) 2.2 Commissioni passive: composizione TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi Totale 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 (91.219) (42.502) (388.572) (49.342) (7.620) (80.112) (58.912) (21.200) (100.415) (24.187) (126.896) (224.849) (148.489) (895.631) (92.371) (62.938) (387.531) (57.957) (9.208) (60.630) (47.982) (12.648) (122.472) (33.632) (103.632) (204.548) (144.281) (891.669) Nell’ambito della voce c) servizi di gestione e intermediazione sono state riesposte le risultanze dell’esercizio 2009 per un confronto omogeneo. Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 (migliaia di €) 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione 1° SEMESTRE 2010 VOCI/PROVENTI A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni Totale 1° SEMESTRE 2009 DIVIDENDI PROVENTI DA QUOTE DI O.I.C.R. DIVIDENDI PROVENTI DA QUOTE DI O.I.C.R. 479.729 46.116 11 6.743 532.599 13.114 56.586 443 X 70.143 350.975 85.018 1.020 11.894 448.907 20.703 12.267 9.017 X 41.987 Totale Dividendi e proventi da quote di O.I.C.R. 602.742 490.894 Sezione 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 Nel primo semestre 2010 il Risultato dell’attività di negoziazione, composto dai risultati da cessione e valutazione di attività e passività finanziarie di negoziazione, dagli utili/perdite di trading su strumenti derivati e differenze di cambio è stato pari a -27 milioni in forte diminuzione rispetto al semestre dell’anno precedente che presentava un utile di 549 milioni. La tabella che segue riporta la composizione sintetica del risultato netto dell’attività di negoziazione dei due esercizi a confronto e le variazioni intervenute: (milioni di €) Risultato netto dell’attività di negoziazione OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI Attività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie di negoziazione Attività e passività: differenze di cambio Strumenti derivati Totale 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 VARIAZIONE 578 193 (161) (637) (27) 1.837 (1.190) (1.226) 1.128 549 (1.259) 1.383 1.065 (1.765) (576) Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori informazioni, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività. 146 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione 1° SEMESTRE 2010 OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI PLUSVALENZE (A) UTILI DA NEGOZIAZIONE (B) MINUSVALENZE (C) PERDITE DA NEGOZIAZIONE (D) RISULTATO NETTO [(A+B) - (C+D)] 1.812.225 667.508 449.044 61.234 600 633.839 1.830.197 1.427.405 402.792 2.955.094 765.201 1.498.918 112.489 4.723 573.763 1.074.332 824.506 249.826 (1.979.855) (636.861) (1.269.002) (63.978) (220) (9.794) (1.857.120) (1.611.176) (9) (245.935) (2.209.532) (321.988) (1.198.332) (36.641) (2.190) (650.381) (854.593) (472.853) (381.740) 577.932 473.860 (519.372) 73.104 2.913 547.427 192.816 167.882 (9) 24.943 X 76.009.337 75.371.869 X 24.903.642 24.839.099 X (70.392.588) (69.820.985) X (31.612.942) (31.532.240) (160.902) (637.056) (686.762) 72.748.775 2.572.139 X 50.955 637.468 79.651.759 21.830.421 1.267.841 X 1.740.837 64.543 28.933.068 (66.954.642) (2.850.850) X (15.493) (571.603) (74.229.563) (28.318.126) (839.997) X (2.374.117) (80.702) (34.677.067) (693.572) 149.133 455.495 (597.818) 49.706 (27.210) 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90 Nel 2010 il Risultato netto dell’attività di copertura (che raggruppa proventi per 4.188 milioni ed oneri per 4.177 milioni) si attesta a 11 milioni (26 milioni nel 2009). (migliaia di €) 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione COMPONENTI REDDITUALI/VALORI A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari A.5 Attività e passività in valuta Totale proventi dell’attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta Totale oneri dell’attività di copertura (B) C. Risultato netto dell’attività di copertura (A - B) 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 2.867.571 1.008.589 303.574 3.057 5.104 4.187.895 1.877.896 345.942 424.790 10.686 537 2.659.851 (1.562.475) (96.017) (2.508.475) (8.522) (1.202) (4.176.691) 11.204 (1.055.370) (168.085) (1.393.452) (16.323) (632) (2.633.862) 25.989 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 147 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE) Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110 Il Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è composto dal contributo valutativo delle attività e passività finanziarie iscritte alla voce di bilancio e da quello dei derivati creditizi e finanziari economicamente connessi alle stesse e già esposti fra le attività/passività finanziarie di negoziazione (sottovoce derivati connessi alla FVO). A giugno 2010 risulta una perdita di 16 milioni (143 milioni nel 2009). La tabella seguente riporta la composizione sintetica del risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value dei due esercizi a confronto e le variazioni intervenute: (milioni di €) Variazione netta delle attività e passività finanziarie valutate al fair value OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 VARIAZIONI 361 13 (390) (16) (83) (99) 39 (143) 444 112 (429) 127 Attività finanziarie Passività finanziarie Differenze di cambio Derivati creditizi e finanziari Totale Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori informazioni, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività. (migliaia di €) 7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione 1° SEMESTRE 2010 OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI PLUSVALENZE (A) UTILI DA REALIZZO (B) MINUSVALENZE (C) PERDITE DA REALIZZO (D) RISULTATO NETTO [(A+B)-(C+D)] 441.437 291.240 2.110 51.182 96.905 35.357 26.833 8.524 - 40.181 37.130 143 2.908 1.560 1.560 - (110.600) (83.249) (7) (14.081) (13.263) (21.035) (20.050) (985) - (9.965) (2.176) (149) (755) (6.885) (2.472) (2.472) - 361.053 242.945 2.097 39.254 76.757 13.410 5.871 7.539 - X 25.120 501.914 X 81.882 123.623 X (446.486) (578.121) X (50.789) (63.226) (390.273) (15.810) 1. Attività finanziarie 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 2. Passività finanziarie 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti verso banche 2.3 Debiti verso clientela 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio 4. Derivati creditizi e finanziari Totale Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 (migliaia di €) 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti: composizione 1° SEMESTRE 2010 RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2) SPECIFICHE OPERAZIONI/ COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di debito B. Crediti verso clientela - Finanziamenti - Titoli di debito C. Totale (3.100) (3.100) (603.804) (603.804) (606.904) SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO ALTRE DI PORTAFOGLIO DA INTERESSI ALTRE RIPRESE DA INTERESSI ALTRE RIPRESE TOTALE (1)-(2) 1° SEMESTRE 2009 TOTALE (100.010) (100.010) (4.753.932) (4.753.901) (31) (4.853.942) (3.373) (3.373) (262.740) (251.692) (11.048) (266.113) 206.082 206.082 206.082 13.479 13.479 1.736.911 1.733.735 3.176 1.750.390 - 3.472 1.878 1.594 377.778 377.255 523 381.250 (89.532) (88.026) (1.506) (3.299.705) (3.292.325) (7.380) (3.389.237) (18.739) (18.739) (3.939.639) (3.883.190) (56.449) (3.958.378) Le colonne “Riprese di valore: da interessi” riportano gli eventuali incrementi nel presunto valore di recupero delle posizioni deteriorate derivanti dalla maturazione di interessi nell’esercizio sulla base del tasso di interesse effettivo originario utilizzato per calcolare le rettifiche di valore. 148 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180 Nei primi sei mesi del 2010 le Spese amministrative - Voce 180 ammontano a 7.406 milioni, con una riduzione di 195 milioni pari al 2,6 % rispetto al primo semestre 2009. In particolare: • le spese amministrative per il personale - che comprendono oneri per incentivi all’esodo relativi alle operazioni di aggregazione/ristrutturazione con i gruppi HVB e Capitalia per 11 milioni (263 milioni della semestrale 2009) - ammontano a 4.664 milioni con una flessione di 144 milioni; • le altre spese amministrative ammontano a 2.742 milioni sostanzialmente in linea con i dati del 1° semestre 2009. Le principali variazioni sono riconducibili alle seguenti voci: - spese di pubblicità, marketing e comunicazione +46 milioni (pari al 30%); - spese relative al rischio creditizio +32 milioni (pari al 32%); - spese relative all’Information Communication Technology -57 milioni (pari al 9%); - spese relative agli immobili -28 milioni (pari al 4%); - altre spese di funzionamento -106 milioni (pari al 16%). La variazione di -106 milioni relativa alle altre spese di funzionamento si riduce a -62 milioni considerando la riclassifica a oneri di integrazione degli oneri legati alle operazioni di aggregazione/ristrutturazione con i gruppi HVB e Capitalia presenti al 30 giugno 2009. Si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione per ulteriori chiarimenti, a livello di risultato di Gruppo e per settori di attività. (migliaia di €) 11.1 Spese amministrative per il personale: composizione TIPOLOGIA DI SPESA/SETTORI 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale f) accantonamento al fondo di trattamento di quiescienza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti l) recuperi compensi 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo Totale 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 (4.582.953) (3.265.057) (714.789) (88.091) (36.507) (34.212) (148.770) (3.022) (145.748) (113.023) (99.461) (13.562) 670 (196.406) 13.232 (67.326) (13.913) (4.664.192) (4.728.701) (3.158.509) (699.211) (64.231) (32.700) (50.586) (144.546) (2.215) (142.331) (135.305) (121.482) (13.823) (26.254) (430.102) 12.743 (64.036) (15.017) (4.807.754) Il punto (i) “Altri benefici a favore dei dipendenti” comprende oneri per incentivi all’esodo relativi alle operazioni di aggregazione/ristrutturazione aziendale con i gruppi HVB e Capitalia pari a 10.913 (262.632 nel primo semestre 2009) canalizzati nella voce “oneri di integrazione” del conto economico riclassificato. Alcune risultanze relative all’esercizio 2009 sono state riesposte per permettere un confronto omogeneo. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 149 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE) (migliaia di €) 11.5 Spese amministrative altre: composizione TIPOLOGIA DI SPESA/SETTORI 1) Imposte indirette e tasse 1a. liquidate 1b. non liquidate 2) Costi e spese diversi a) spese pubblicità marketing e comunicazione spese di pubblicità - comunicazioni su mass media spese di pubblicità - comunicazione del punto vendita & direct marketing spese di pubblicità - promozionali spese di pubblicità - ricerche di mercato spese di pubblicità - sponsorizzazioni spese di rappresentanza convention e comunicazione interna b) spese relative al rischio creditizio spese legali per recupero crediti informazioni commerciali e visure service per recupero crediti c) spese indirette relative al personale service area personale formazione e selezione del personale spese di viaggio e noleggio automezzi fitti passivi per locazioni immobili ad uso del personale spese per promotori finanziari d) spese relative all’Information Communication Technology noleggio macchine e software (Information Communication Technology) forniture oggetti vari per ufficio (Information Communication Technology) stampati e cancelleria (Information Communication Technology) spese telefoniche, swift e trasmissione dati service (Information Communication Technology) infoprovider finanziari manutenzione e riparazione apparecchiature (Information Communication Technology) e) spese per consulenze e servizi professionali consulenze tecniche altri servizi professionali consulenze strategico direzionali spese legali e notarili f) spese relative agli immobili sorveglianza locali service area immobiliare pulizia locali manutenzione mobili, macchine, impianti manutenzione locali fitti passivi per locazione immobili utenze g) altre spese di funzionamento assicurazioni noleggi macchine da ufficio spese postali stampati e cancelleria service amministrativi service logistici trasporto valori e documenti forniture oggetti vari per ufficio beneficenza diritti, quote e contributi ad associazioni di categoria e fondi di tutela altre spese amministrative Totale (1+2) 150 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 (230.897) (227.193) (3.704) (2.511.145) (197.818) (69.933) (16.459) (23.079) (8.498) (53.472) (20.057) (6.320) (131.350) (84.394) (22.363) (24.593) (177.598) (3.399) (27.951) (113.105) (22.281) (10.862) (605.633) (122.278) (2.929) (8.204) (105.582) (213.167) (71.081) (82.392) (160.701) (46.580) (32.803) (24.147) (57.171) (687.552) (42.934) (11.650) (43.759) (26.121) (54.589) (397.649) (110.850) (550.493) (50.626) (3.001) (80.691) (27.335) (147.564) (19.096) (32.194) (8.537) (10.892) (62.830) (107.727) (2.742.042) (236.536) (222.612) (13.924) (2.557.191) (152.317) (55.307) (17.113) (22.605) (7.268) (25.708) (18.332) (5.984) (99.503) (59.103) (19.508) (20.892) (168.998) (3.096) (26.180) (107.062) (21.801) (10.859) (662.299) (112.698) (2.864) (7.561) (111.237) (260.367) (74.009) (93.563) (158.037) (39.091) (40.026) (20.555) (58.365) (659.757) (43.215) (5.556) (45.934) (30.689) (55.212) (364.590) (114.561) (656.280) (51.135) (3.504) (96.079) (29.428) (168.317) (21.577) (34.289) (11.412) (7.685) (70.158) (162.696) (2.793.727) Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Voce 190 Gli Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, pari a 262 milioni rispetto ai 225 milioni del 1° semestre 2009, sono dovuti agli oneri attesi derivanti da revocatorie, cause risarcitorie, contenziosi legali e di altra natura e sono aggiornati in base all’evolversi delle vertenze in atto e alla valutazione circa i loro previsti esiti. In particolare gli accantonamenti effettuati nel 1° semestre 2010 (424 milioni) aumentano di circa il 32% rispetto a quelli registrati nel 1°semestre 2009 (321 milioni), mentre le riattribuzioni di eccedenze che al 30 giugno 2009 risultavano pari a 97 milioni, al 30 giugno 2010 ammontano a 163 milioni. (migliaia di €) 12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione 1° SEMESTRE 2010 ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI 1. Altri fondi 1.1 controversie legali 1.2 oneri per il personale 1.3 altri Totale 1° SEMESTRE 2009 ACCANTONAMENTI (A) RIATTRIBUZIONI DI ECCEDENZE (B) TOTALE (A-B) TOTALE (214.630) (2.000) (207.862) (424.492) 97.994 64.906 162.900 (116.636) (2.000) (142.956) (261.592) (52.910) (25) (171.690) (224.625) Gli accantonamenti netti della sottovoce “1.3 altri” sono principalmente riferibili ad oneri derivanti da impegni contrattuali (54 milioni), vertenze stragiudiziali e spese legali (34 milioni), programmi di fidelizzazione della clientela (11 milioni) e rischi connessi al patrimonio immobiliare (17 milioni). Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220 Gli altri proventi/oneri di gestione rappresentano una voce residuale nella quale confluiscono proventi e oneri di varia natura non attribuibili alle altre voci di conto economico. (migliaia di €) Altri oneri/proventi di gestione: composizione COMPONENTI REDDITUALI/VALORI Totale altri oneri di gestione Totale altri proventi di gestione Altri oneri/proventi di gestione 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 (258.534) 682.871 424.337 (234.790) 676.590 441.800 (migliaia di €) 15.1 Altri oneri di gestione: composizione TIPOLOGIA DI SPESA/VALORI Spese per leasing operativo Ritenute fiscali indeducibili altri oneri tributari Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi Altri oneri su attività di leasing finanziario Altre Totale altri oneri di gestione 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 (144) (2.278) (31.926) (57.086) (167.100) (258.534) (491) (1.881) (28.449) (46.096) (157.873) (234.790) Nella voce “Altre” sono compresi: oneri per transazioni/indennizzi vari per 53 milioni, oneri accessori all’attività di leasing per 30 milioni, oneri vari riferibili ad esercizi precedenti per 14 milioni e oneri derivanti da attività non bancaria per 9 milioni. (migliaia di €) 15.2 Altri proventi di gestione: composizione TIPOLOGIA DI RICAVO/VALORI A) Recupero di spese B) Altri Proventi Ricavi da servizi amministrativi Ricavi per canoni da investimenti immobiliari (al netto dei costi operativi) Ricavi leasing operativo Rimborsi vari su oneri sostenuti in esercizi precedenti Altri proventi su attività di leasing finanziario Altre Totale altri proventi di gestione (A+B) 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 208.891 473.980 67.388 100.437 58.703 9.352 78.593 159.507 682.871 211.370 465.220 72.642 82.629 81.964 6.993 86.962 134.030 676.590 Nella voce “Altre” sono compresi: proventi accessori attinenti all’attività di leasing per 31 milioni, proventi derivanti da attività non bancaria per 20 milioni, rimborsi per indennizzi e risarcimenti vari per 8 milioni, recuperi costi diversi per 12 milioni e insussistenze del passivo per 31 milioni. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 151 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte C - Informazioni sul Conto Economico consolidato (SEGUE) Sezione 24 - Utile per azione Utile per azione Utile netto di pertinenza del Gruppo (migliaia di euro) 1 Numero medio azioni in circolazione 2 Numero medio azioni potenzialmente diluitive Numero medio azioni diluite Utile per azione € Utile per azione diluito € 1° SEMESTRE 2010 1° SEMESTRE 2009 591.954 17.935.614.666 2.155.005 17.937.769.671 0,033 0,033 888.816 15.809.828.754 15.809.828.754 0,056 0,056 1. L’utile netto al 30 giugno 2010 pari a 668.704 si riduce di 76.750 a seguito degli esborsi relativi al 2010 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes. L’utile netto al 30 giugno 2009 pari a 936.846 si riduce di 48.030 a seguito degli esborsi relativi al 2009 addebitati al patrimonio netto e relativi al contratto di usufrutto di azioni proprie stipulato nell’ambito dell’operazione Cashes. 2. Al netto del numero medio delle azioni proprie (e delle 967.564.061 azioni detenute a titolo di usufrutto), ed incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito ai sensi dell’art. 2442 cod. civ. deliberato dall’Assemblea Straordinaria tenutasi il 29 aprile 2009. Il numero medio di azioni in circolazione deve essere incrementato del numero di azioni rivenienti dall’aumento di capitale gratuito come se esso fosse avvenuto all’inizio del primo periodo oggetto di presentazione (IAS 33, § 28). 152 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 153 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione 1 - Rischio di credito Sezione 2 - Rischi di mercato Sezione 3 - Rischio di liquidità Sezione 4 - Rischi operativi Sezione 5 - Altri rischi 156 174 184 188 203 Nota: Come previsto dalla normativa (Circ. BI n. 263 del 27 dicembre 2006, Titolo IV), si segnala che l’informativa al pubblico (III Pilastro di Basilea 2) è pubblicata sul sito internet del Gruppo UniCredit www.unicreditgroup.eu UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 155 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Nella presente parte le informazioni sono fornite facendo riferimento unicamente al Gruppo bancario. In considerazione della non significativa attività svolta dalle Imprese assicurative e dalle Altre imprese, rispetto al Gruppo bancario, non sono presentate specifiche sezioni di commento ai relativi rischi e politiche di copertura. Gestione dei rischi nel Gruppo UniCredit Il Gruppo UniCredit controlla e gestisce i propri rischi attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico. Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo (Group CRO), cui sono attribuiti i compiti di: • ottimizzare la qualità dell’attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio / redditività assegnati alle Aree di business; • determinare, di concerto con la funzione CFO, la propensione al rischio del Gruppo e valutare l’adeguatezza patrimoniale dello stesso e la loro conseguente estensione a livello di Aree di business / Entità, nel contesto dell’Internal Capital Adequacy (ICAAP), in conformità ai requisiti di “Basilea 2”, Secondo Pilastro; • definire, in conformità agli standard di “Basilea 2” ed ai requisiti di Banca d’Italia, norme, metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti la gestione dei rischi di Gruppo, e, in cooperazione con l’Organization department, i relativi processi e la loro implementazione; • porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di singole controparti / gruppi economici, sia per “cluster” rilevanti (quali settori economici / industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti; • definire e fornire alle Aree di business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, il monitoraggio e la reportistica dei rischi e garantire la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità; • supportare le Aree di business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei prodotti e dei business; • verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l’adeguatezza dei sistemi di misurazione del rischio adottati nell’ambito del Gruppo, orientando le scelte metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza delle rispettive modalità di utilizzo nell’ambito dei processi; • porre in essere un adeguato sistema di analisi preventiva del rischio, in grado di quantificare l’impatto sulla struttura economico-finanziaria del Gruppo derivante dal rapido deterioramento del ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento alle singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale disponibile; • creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo. Alla luce dell’ancora sfidante contesto macroeconomico, una solida ed efficace gestione dei rischi riveste la massima priorità nel Gruppo. Pertanto, il Group CRO ha implementato un nuovo modello di governance dei rischi, enfatizzando tale principio guida al fine di: • rafforzare la capacità di indirizzo, il coordinamento e le attività di controllo di alcuni rischi aggregati (c.d. “Portfolio Risks”), tramite centri di responsabilità dedicati (“Portfolio Risk Managers”), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale; • aumentare l’aderenza al modello di business di Gruppo, assicurando una chiara specializzazione e concentrazione - in un’ottica meramente transazionale - di specifici centri di responsabilità (“Transactional Risk Managers”) sui rischi originati dalle funzioni di Gruppo deputate allo loro assunzione (ossia Business Units, funzioni di Tesoreria, Asset Management, Paesi CEE), mantenendo allo stesso tempo tali centri di responsabilità totalmente indipendenti da questi ultimi. In conformità al ridisegno dell’architettura del Risk Management ed al fine di rafforzare la capacità di indirizzo autonomo, coordinamento e controllo dei rischi di Gruppo, di migliorarne l’efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e di agevolare l’interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli: • il “Group Risk Committee”, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo; • i “Group Portfolio Risk Committee”, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio; • i “Group Transactional Committee”, dedicati alla valutazione delle singole controparti / transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo. Sezione 1 - Rischio di credito INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA La capacità commerciale e la solidità del Gruppo in termini patrimoniali, finanziari e di profittabilità, dipendono tra l’altro, dal merito creditizio dei propri prenditori. Il Gruppo si è dotato di procedure e, norme al fine di indirizzare, amministrare e standardizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito in linea con i principi e la best practice. In linea con le disposizioni del Secondo Pilastro, le strategie creditizie sull’intero portafoglio crediti di Gruppo rappresentano uno degli strumenti di gestione avanzata del rischio di credito. In conformità sia con il processo di budget sia con il framework del risk appetite (Secondo Pilastro), le stesse hanno l’obiettivo di fornire una declinazione concreta degli obiettivi di propensione al rischio per Strategic Business Area e per Entità, considerando la vulnerabilità attesa del portafoglio creditizio di Gruppo in presenza di avverse congiunture economiche, così come il rischio di concentrazione settoriale. 156 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Nel corso del 2009, sono stati introdotti significativi miglioramenti al modello di portafoglio dei crediti, utilizzato per le stime del capitale economico relativamente al rischio di credito. È stata effettuata una revisione delle correlazioni complessive, in combinazione con una descrizione più granulare della dipendenza dei Paesi dell’Europa Centro - Orientale da variabili macroeconomiche. Contestualmente, è stata rivista la correlazione tra esposizioni dei segmenti retail e corporate, determinando, a livello complessivo, un modello più efficace per tali dipendenze, alla luce delle recenti turbolenze finanziarie. È stata sviluppata ed è in corso di test, una nuova architettura informatica per il Credit VaR e per l’esecuzione di stress test; il passaggio in produzione è programmato per la seconda metà del 2010, consentendo, tra l’altro, un migliore accesso alla misurazione del rischio e controlli più efficaci sui dati di input. In aggiunta, i modelli di rating Group-wide (ad es. Banche e Multinational) sono stati oggetti di revisione e di ulteriore perfezionamento. Nella seconda metà del 2010 UniCredit si focalizzerà sulla revisione del modello di rating “Global Project Finance” così come lo sviluppo di un nuovo modello di rating group-wide per le compagnie di assicurazione. Al fine di individuare e reagire prontamente ad un possibile deterioramento della qualità del credito della controparte, le attività di monitoraggio sono state ulteriormente rafforzate, focalizzandosi sulla tempestiva individuazione e gestione delle esposizioni che presentano un intrinseco deterioramento del profilo di rischio. La tempestiva individuazione ed una gestione adeguata delle esposizioni che presentano tale caratteristica, consente di intervenire nella fase antecedente al potenziale default, quando cioè vi sono ancora margini per il conseguimento del rimborso della posizione debitoria. Strutture dedicate, appartenenti alla funzione CRO di Capogruppo, sono responsabili della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato e di singola controparte, con l’obiettivo di analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, onde poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune azioni correttive. L’obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, effettuate dalla funzione CRO, è quello di analizzare le principali componenti del rischio di credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), costo del rischio, ecc., al fine di adottare tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo, parziale o di singole controparti. Riguardo alla clientela Banche, Istituzioni Finanziarie e Sovereign, è stata rivista la relativa credit policy di Gruppo nel febbraio 2010, al fine di strutturare in maniera organica ed efficace i principi di valutazione del rischio e di gestione dell’attività creditizia con tali controparti, con specifico approfondimento sul sistema di gestione rigorosa dei limiti a livello di Gruppo. La crisi, che i mercati finanziari hanno attraversato dalla seconda metà del 2007, ha messo in evidenza la necessità di rafforzare a livello di Gruppo il framework per la gestione della medesima, nei confronti di Banche ed Istituzioni Finanziarie nonché il processo di tempestiva comunicazione di Gruppo, al fine di monitorare il deterioramento del merito di credito di tali controparti. A tale riguardo, è stata emanata una policy specifica per la gestione delle situazioni di crisi nei confronti delle controparti di cui trattasi. I processi di gestione del “rischio Paese” presentano un elevato grado di accentramento in Capogruppo, sia per quanto riguarda gli aspetti metodologici, sia per quanto riguarda il processo decisionale. Al fine di garantire un omogeneo approccio di valutazione e monitoraggio e di definire un set di regole e principi per la gestione dei limiti Paese a livello di Gruppo, nel febbraio 2010 è stata rivista la relativa credit policy di Gruppo. Nel corso del 2010 verrà introdotta una nuova metodologia, in linea con il risk appetite framework, per la definizione dei limiti per i plafond da assegnare ai singoli Paesi, in base ad un processo top-down / bottom-up che considererà il “rischio Paese”, la dimensione, i limiti del capitale regolamentare, le richieste pervenute dalla clientela (imprese) locale, le opportunità commerciali, l’esposizione corrente, gli obiettivi reddituali e strategici, comprensivi del profilo target di rischio. Per quanto concerne la credit risk mitigation, sono state emanate due specifiche policy: i) “Gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli”, avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell’ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare la banca dall’assumere rischi evitabili; ii) “Processo di approvazione ed attività concernenti operazioni strutturate di mitigazione del rischio di credito”, volta a rafforzare le regole per la valutazione del trasferimento del rischio economico ed assicurare la mitigazione del rischio del portafoglio sottostante. Allo scopo di assicurare al responsabile del “Group Risk Management” department un adeguato supporto nella gestione operativa dello stesso, attraverso il coordinamento complessivo di tutte le attività di reportistica sui rischi, le iniziative ed attività IT per l’area rischi così come l’interazione del “Risk Management” con le altre funzioni di Capogruppo (CFO, Audit, Compliance, HR ed Organizzazione) su tematiche rilevanti, è stato costituito un “Group Risk Management Operating Office” department. Elementi chiave concernenti i processi creditizi ed i relativi aspetti organizzativi volti all’ulteriore rafforzamento della funzione di Risk Management, sono stati definiti nel primo semestre del 2010 con riferimento al perimetro italiano. Ulteriori perfezionamenti nel contesto del rischio di credito saranno, pertanto, perseguiti costantemente nel corso del corrente anno, anche alla luce del progetto “ONE4C”. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 157 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. Qualità del credito A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale Dall’informativa fornita nella parte A.1 sono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.. A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) GRUPPO BANCARIO PORTAFOGLI / QUALITÀ 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale 30.06.2010 Totale 31.12.2009 (migliaia di €) ALTRE IMPRESE SOFFERENZE INCAGLI ESPOSIZIONI RISTRUTTURATE ESPOSIZIONI SCADUTE ALTRE ATTIVITÀ DETERIORATE ALTRE TOTALE 15.333 74.554 19.888 62.359 144.417.487 - 65.391 144.655.012 52.294 2.992 220 178 35.260.181 - 894.857 36.210.722 4.174 152.091 14.660.032 30.908 13.334.265 163.370 3.196.255 3.476.465 11.069.520 79.805.178 519.688.571 84.033 - 143.712 213.053 4.201.309 11.157.727 80.295.259 558.769.950 6.009 - - - 20.554.661 57.647 14.947.580 12.816.988 32.051 13.474.770 11.695.661 1.073 3.380.806 3.568.166 4.779 3.543.781 3.555.894 688.678 14.576.040 826.060.316 797.454.016 - 393.880 20.954.550 213.053 5.783.182 188.884 5.802.066 784.228 14.576.040 867.403.488 835.081.675 Nella presente tavola i dettagli riferiti al Gruppo Bancario sono al netto di tutti i rapporti infragruppo, inclusi quelli intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio. I dati di cui al punto 5 sono raccordabili con la tavola “Crediti verso clientela - Qualità del credito” della Relazione intermedia sulla gestione. I dati di cui al punto 7 sono raccordabili con il totale delle attività finanziarie della tavola 15.1 “Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione” della Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato - Attivo. A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) ATTIVITÀ DETERIORATE PORTAFOGLI / QUALITÀ A. Gruppo bancario 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale A B. Altre imprese incluse nel consolidamento 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale B Totale 30.06.2010 Totale 31.12.2009 IN BONIS ESPOSIZIONE NETTA TOTALE (ESPOSIZIONE NETTA) X 35.263.105 11.069.532 79.836.259 522.707.517 X 692.129 X 649.568.542 X 144.417.487 2.924 35.260.181 12 11.069.520 31.081 79.805.178 3.018.946 519.688.571 X 20.554.661 3.451 688.678 X 14.576.040 3.056.414 826.060.316 144.589.621 35.315.865 11.073.694 80.151.547 554.355.588 20.560.670 784.228 14.576.040 861.407.253 X 894.857 84.033 143.712 4.202.472 X X 5.325.074 654.893.616 655.814.708 X 65.391 894.857 84.033 143.712 1.163 4.201.309 X 393.880 X 1.163 5.783.182 3.057.577 831.843.498 3.135.707 803.256.082 65.391 894.857 84.033 143.712 4.414.362 393.880 5.996.235 867.403.488 835.081.675 ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE SPECIFICHE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA 172.381 87.093 56.961 731.140 63.443.970 6.009 156.633 64.654.187 247 31.409 52.787 384.771 28.776.953 61.083 29.307.250 172.134 55.684 4.174 346.369 34.667.017 6.009 95.550 35.346.937 248.275 2.603 250.878 64.905.065 58.877.057 35.222 2.603 37.825 29.345.075 27.051.464 213.053 213.053 35.559.990 31.825.593 RETTIFICHE DI PORTAFOGLIO Nella presente tavola i dettagli riferiti al Gruppo Bancario sono al netto di tutti i rapporti infragruppo, inclusi quelli intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio. 158 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) (migliaia di €) Esposizioni creditizie per cassa verso banche: valori lordi e netti CONSISTENZE AL 30.06.2010 TIPOLOGIE ESPOSIZIONI / VALORI a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività Totale ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE SPECIFICHE RETTIFICHE DI VALORE DI PORTAFOGLIO ESPOSIZIONE NETTA 401.565 57.666 282.858 109.385.738 110.127.827 240.110 26.758 119.488 X 386.356 X X X X 34.005 34.005 161.455 30.908 163.370 109.351.733 109.707.466 Dati riferiti al solo Gruppo Bancario. La tavola include anche le esposizioni per cassa verso banche classificate nei portafogli di attività finanziarie diverse dai crediti. (migliaia di €) Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti CONSISTENZE AL 30.06.2010 TIPOLOGIE ESPOSIZIONI / VALORI a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività Totale ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE SPECIFICHE RETTIFICHE DI VALORE DI PORTAFOGLIO ESPOSIZIONE NETTA 37.023.808 18.795.965 4.078.338 3.887.128 625.481.110 689.266.349 22.207.494 5.426.657 880.790 405.706 X 28.920.647 X X X X 3.022.409 3.022.409 14.816.314 13.369.308 3.197.548 3.481.422 622.458.701 657.323.293 Dati riferiti al solo Gruppo Bancario indicati al lordo dei rapporti intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio. La tavola include anche le esposizioni per cassa verso clientela classificate nei portafogli di attività finanziarie diverse dai crediti. Informativa relativa ai prodotti strutturati di credito e derivati di negoziazione con la clientela La crisi dei mercati finanziari originatasi nella seconda metà del 2007 ha avuto tra le sue cause principali il deterioramento dei mutui subprime statunitensi. Tale deterioramento ha comportato un generalizzato allargamento degli spread creditizi e la progressiva trasformazione del mercato del credito cartolarizzato in un mercato illiquido caratterizzato da vendite forzose. In questo scenario si è accresciuta l’esigenza da parte del mercato di disporre di informazioni in merito ai rischi assunti dalle istituzioni finanziarie con la negoziazione di prodotti strutturati di credito effettuata direttamente o attraverso società veicolo. Tale esigenza è stata sostenuta anche da diversi Organismi e Regulators internazionali e nazionali (Financial Stability Forum, CEBS - Comitato dei Supervisori Bancari Europei, Banca d’Italia, CONSOB), che hanno richiesto alle Banche di arricchire la disclosure fornita, secondo una proposta derivante dall’analisi delle migliori “pratiche di buona informativa” disponibili. Il Gruppo, a partire dalla Relazione finanziaria semestrale consolidata del 2008, provvede quindi a fornire la presente informativa sugli investimenti in SPE (Special Purpose Entities) consolidate, sui prodotti strutturati di credito, su quelli derivati di negoziazione con la clientela e sul fair value degli strumenti finanziari, mentre per quella relativa ai rischi che la Banca sostiene, con particolare riferimento al rischio di liquidità oltre che alla sensitivity analysis ed agli stress test del portafoglio di negoziazione, si rimanda alle successive Sezioni 2 e 3. Negli allegati è altresì incluso un glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati. 1. Prodotti strutturati di credito Nel seguito si descrive dettagliatamente l’operatività nel settore dei prodotti strutturati di credito, esaminando dapprima quella svolta dal Gruppo, mediante società veicolo, in qualità di “originator” (cedente) delle attività sottostanti ad operazioni di cartolarizzazione e, successivamente, quella svolta mediante altre società veicolo, suddivise tra quelle oggetto di consolidamento e quelle non consolidate, aventi attività sottostanti differenziate. Viene inoltre fornita informativa sulle esposizioni verso monoline insurers ed in leveraged finance, oltre a specifiche indicazioni sulle modalità di determinazione del fair value dei prodotti strutturati di credito. 1.1 Il Gruppo come originator L’attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costitute nella forma di “società per la cartolarizzazione di crediti” ex lege 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero. La società cessionaria finanzia l’acquisto dei portafogli attraverso l’emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority) retrocedendo al Gruppo l’ammontare incassato. Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione. A ulteriore garanzia dei sottoscrittori, le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 159 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti: • liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito sostenuto, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti; • riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior; • creazione di titoli consegnabili a garanzia di operazioni in pronti contro termine presso la Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea (counterbalancing capacity). In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l’effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, l’acquisto di protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti. Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l’ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione1, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari a circa il 5,35% del portafoglio crediti del Gruppo. Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 5,79% del portafoglio crediti. Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel Gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato. In tale ambito sono state emesse sei tranche di OBG per un ammontare complessivo di 6,9 miliardi, di cui 3,4 miliardi ritenuti all’interno del Gruppo. Al 30 giugno 2010 risultano altresì in essere analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca ed austriaca (Pfandbrief) per un valore di bilancio di 39.314.238, di cui 30.791.607 garantite da mutui ipotecari e 8.522.631 garantite da crediti verso il settore pubblico. Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene la “prima perdita” sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli “senior” e “mezzanine”. Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell’associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto. Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze mantenute. La seguente tabella riporta l’ammontare dell’esposizione per cassa lorda e netta detenuta a fronte di operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo agisce nel ruolo di originator, differenziate a seconda del fatto che il portafoglio crediti ceduto sia stato oggetto di cancellazione o meno dal bilancio. Gli importi indicati rappresentano principalmente le interessenze mantenute in capo all’originator al netto delle operazioni di autocartolarizzazione. Sono altresì riportati i titoli ABS rivenienti da proprie cartolarizzazioni in portafoglio del Corporate and Investment Banking (CIB) e di UniCredit Bank Ireland Plc. (migliaia di €) Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività ESPOSIZIONE PER CASSA AL 30.06.2010 - Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - Non cancellate dal bilancio - Operazioni sintetiche Totale ESPOSIZIONE LORDA (*) ESPOSIZIONE NETTA (**) 31.12.2009 ESPOSIZIONE NETTA (**) 1.538.825 3.235.179 13.041.115 17.815.118 1.127.561 3.824.548 11.027.163 15.979.272 1.210.928 2.299.478 41.214.575 44.724.981 (*) l’esposizione lorda corrisponde al “rischio trattenuto” misurato come sbilancio fra le attività cedute e le corrispondenti passività alla data della cessione. (**) l’esposizione netta comprende anche la parte maturata ma non ancora incassata del rendimento, del portafoglio crediti ceduto, eccedente quanto corrisposto sui titoli collocati presso controparti terze. 1. Ci si riferisce all’ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall’attivo di bilancio. 160 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La suddivisione dell’esposizione netta in funzione del grado di subordinazione delle tranches detenute è la seguente. (migliaia di €) Esposizioni derivanti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività distinte per grado di subordinazione CONSISTENZE AL 30.06.2010 Esposizioni per cassa - Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - Non cancellate dal bilancio - Operazioni sintetiche Garanzie rilasciate - Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - Non cancellate dal bilancio - Operazioni sintetiche Linee di credito - Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio - Non cancellate dal bilancio - Operazioni sintetiche SENIOR MEZZANINE JUNIOR TOTALE 31.12.2009 TOTALE 12.748.852 116.087 2.763.810 9.868.955 - 1.892.028 752.978 157.310 981.740 73.928 73.928 711.335 711.335 - 1.338.392 258.496 903.428 176.468 30.220 30.220 - 15.979.272 1.127.561 3.824.548 11.027.163 73.928 73.928 741.555 711.335 30.220 - 44.724.981 1.210.928 2.299.478 41.214.575 77.956 77.956 657.032 626.812 30.220 - Le transazioni riportate nella voce “oggetto di integrale cancellazione dal bilancio” sono quelle per le quali il Gruppo, pur mantenendo la maggior parte dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal bilancio poiché antecedenti all’1 gennaio 2002. Infatti, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è, per le stesse, utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente all’ 1 gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. Si precisa che l’aumento delle esposizioni per cassa relative ad operazioni non cancellate dal bilancio a 3.825 milioni di giugno 2010 rispetto ai 2.299 milioni di dicembre 2009 è dovuto all’acquisto di titoli di debito della specie a seguito dell’offerta pubblica di acquisto internazionale, con restrizioni tra gli altri agli investitori italiani, lanciata da UniCredit S.p.A. il 25 gennaio 2010 e chiusasi il 5 febbraio. Inoltre, la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni sintetiche ad 11.027 milioni di giugno 2010 rispetto ai 41.215 milioni di dicembre 2009 è per la maggior parte dovuta all’esercizio della “early termination” relativamente alle cartolarizzazioni sintetiche effettuate nel 2008 utilizzando l’approccio della formula di Vigilanza (“Supervisory Formula Approach - SFA”) previsto dall’accordo di Basilea 2. Si segnala che, oltre alle esposizioni esposte, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (cosiddette “auto-cartolarizzazioni”) per un ammontare totale di attività sottostanti di 36.971.243. La valutazione e il monitoraggio dei rischi sottostanti a queste transazioni è comunque operata avendo a riferimento non l’esposizione verso la Società veicolo bensì il portafoglio ceduto, oggetto di monitoraggio continuo attraverso la predisposizione di report trimestrali evidenzianti lo status dei crediti e l’andamento dei rimborsi. Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali e sintetiche. (migliaia di €) Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche CONSISTENZE AL 30.06.2010 ATTIVITÀ CEDUTE NON CANCELLATE - Mutui ipotecari residenziali - Operazioni di leasing - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale ITALIA GERMANIA AUSTRIA ALTRI PAESI UE 8.951.443 3.302.579 12.254.022 3.751.277 3.751.277 - 76.685 76.685 ALTRI PAESI EUROPA (NON UE) AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO TOTALE 142.940 142.940 - - - 8.951.443 3.522.204 3.751.277 16.224.924 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 161 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) (migliaia di €) Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche CONSISTENZE AL 30.06.2010 OPERAZIONI SINTETICHE - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale ITALIA GERMANIA AUSTRIA ALTRI PAESI UE 1.849.031 384.639 2.233.670 6.486.975 899.005 3.784.251 354.728 462.584 11.987.543 1.649.769 1.502.180 7.023 3.158.972 57.986 434.366 77 492.429 ALTRI PAESI EUROPA (NON UE) AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO TOTALE - 6.767 74.170 3.049 83.986 - 19.058 19.058 6.486.975 899.005 7.347.804 2.769.141 472.733 17.975.658 (migliaia di €) Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell’attivo CONSISTENZE AL 30.06.2010 ATTIVITÀ CEDUTE NON CANCELLATE ALTRE ATTIVITÀ (IN BONIS) ATTIVITÀ DETERIORATE TOTALE - Mutui ipotecari residenziali - Operazioni di leasing - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale 8.711.435 3.181.280 3.748.282 15.640.997 240.008 340.924 2.995 583.927 8.951.443 3.522.204 3.751.277 16.224.924 (migliaia di €) Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell’attivo CONSISTENZE AL 30.06.2010 OPERAZIONI SINTETICHE - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - Crediti a piccole medie imprese - Crediti a imprese corporate - Altro Totale ALTRE ATTIVITÀ (IN BONIS) ATTIVITÀ DETERIORATE TOTALE 6.379.497 889.792 7.065.597 2.728.010 463.798 17.526.694 107.478 9.213 282.207 41.131 8.935 448.964 6.486.975 899.005 7.347.804 2.769.141 472.733 17.975.658 Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto mutui ipotecari residenziali originati in Italia, crediti ad imprese corporate originati in Germania e operazioni di leasing originate in Italia. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali aventi controparti tedesche e finanziamenti a imprese corporate e Small Medium Entities originati in Germania, Austria, Italia ed altri Paesi UE. La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per il 96,4% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale e per il 97,5% nel caso di operazioni sintetiche. Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostante mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A. Le attività cedute non cancellate evidenziano un fair value di oltre 1.300 milioni superiore al valore di bilancio. 1.2 Altre SPV consolidate Pur non rientrando nel Gruppo bancario, sono consolidate anche società veicolo che non hanno per oggetto la realizzazione di operazioni di cartolarizzazioni di attività del Gruppo stesso, ma verso le quali quest’ultimo sostiene comunque la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all’attività da loro svolta. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dell’associata interpretazione SIC 12, si è proceduto al consolidamento dei veicoli in oggetto. Rientrano quindi nel perimetro di consolidamento, a partire dal 2007, società veicolo, di cui il Gruppo è sponsor, emittenti commercial paper (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits) e costituite sia al fine di consentire alla clientela l’accesso al mercato delle cartolarizzazioni (Multi seller Customer conduits) sia per finalità di arbitraggio (Arbitrage conduits). 162 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Si tratta, in particolare, dei conduits Arabella Finance Ltd., Salome Funding Ltd., Black Forest Funding Corp. (Customer conduits) e Bavaria Universal Funding Corp. (Arbitrage conduits). A questi si sono successivamente aggiunti ulteriori veicoli che, a seguito del progressivo verificarsi delle condizioni previste dal richiamato SIC 12 (si veda anche Parte A - Politiche contabili - sezione 3 - Area e metodi di consolidamento), soddisfano i requisiti per il consolidamento previsti dai principi contabili internazionali. Tali veicoli sono: Altus Alpha Plc, Claris Ltd - serie 64/2006, Elektra Purchase n° 1 Ltd, Grand Central Funding Corp., Redstone Mortgages Plc, SFCG Scudetto (consolidamento sostanziale) e 11 veicoli con operatività in Tender Option Bond (TOB - Titoli di debito con diritto di vendita). L’operatività in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo bankruptcy remote, ossia indipendenti da eventuali difficoltà finanziarie dell’originator, che acquistano in via diretta o indiretta portafogli crediti originati da società terze esterne al Gruppo. I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal Gruppo bensì da Società veicolo di secondo livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente finanziate dai conduits attraverso l’emissione di commercial papers e Medium Term Notes (MTN). In taluni casi le purchase companies di secondo livello finanziano a loro volta ulteriori società veicolo acquirenti di portafogli crediti. Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela l’accesso al mercato delle cartolarizzazioni e, quindi, di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi conseguibile mediante raccolta diretta. L’operatività in Arbitrage conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo che acquistano corporate bonds ad elevato rating, Asset backed securities e portafogli creditizi. L’obiettivo è quello di acquisire un profitto derivante dalla differenza di rendimento fra le attività in portafoglio, di norma aventi durata a medio/ lungo termine, e i titoli a breve/medio termine emessi. L’acquisto delle attività da parte dei conduits è finanziato attraverso l’emissione di commercial paper di breve periodo e di titoli a medio termine (MTN). Il pagamento delle cedole nonché il rimborso dei titoli emessi dal conduit è quindi dipendente sia dai flussi di cassa del portafoglio di attività acquisite (rischio credito), sia dalla capacità del conduit di rinnovare la provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidità). Al fine di garantire il tempestivo rimborso dei titoli emessi dal conduit, le transazioni in oggetto sono assistite da lettere di credito concesse per coprire il rischio di default sia di specifici attivi sia del programma nel suo complesso. I sottoscrittori dei titoli emessi sono ulteriormente garantiti da specifiche linee di liquidità che il conduit può utilizzare qualora si trovi nelle condizioni di non riuscire a collocare nuovi commercial paper per rimborsare quelli in scadenza, ad esempio per effetto di periodi di crisi dei mercati. Le linee di liquidità concesse, tuttavia, non possono essere utilizzate per garantire il rimborso dei titoli emessi dal conduit in caso di default delle attività sottostanti. Nell’ambito del suo ruolo di sponsor, il Gruppo svolge attività di selezione dei portafogli di attivi acquistati dai conduits o dalle purchase companies, così come attività di amministrazione e fornisce sia lettere di credito sia linee di liquidità. A fronte dell’attività descritta, il Gruppo incassa un flusso commissionale, oltre a beneficiare delle differenze di rendimento fra gli attivi acquistati dal veicolo ed i titoli emessi. A partire dalla seconda metà del 2007 si è determinata una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha proceduto ad acquistare direttamente le commercial paper outstanding. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 163 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Tale situazione, dopo aver raggiunto il livello massimo a dicembre 2008 con un’esposizione per cassa di 5.268 milioni di euro, prosegue ora il miglioramento iniziato nel corso del 2009, come evidenziato dall’evoluzione dell’ammontare delle citate esposizioni verso conduits per i quali il Gruppo svolge attività di sponsor, riportate nella seguente tabella. (migliaia di €) Esposizioni in cui il Gruppo riveste il ruolo di Sponsor CONSISTENZE AL Esposizioni per cassa - Arabella Finance Ltd (*) - Bavaria Universal Funding Corp - Salome Funding Ltd Linee di credito - Arabella Finance Ltd (*) - Bavaria Universal Funding Corp - Salome Funding Ltd 30.06.2010 31.12.2009 2.195.643 147.591 656.752 1.391.300 1.490.583 1.392.932 23.714 73.937 2.347.103 751.603 1.595.500 1.614.149 1.556.083 1.555 56.511 (*) Include le posizioni verso Black Forest Funding Corp. Le linee di credito evidenziate rappresentano la differenza fra il totale delle linee di credito concesse e l’ammontare di commercial paper sottoscritti dal Gruppo. Tale importo è infatti rappresentativo dell’ulteriore rischio incorso dal Gruppo a fronte di commercial paper sottoscritti da terzi e di impegni all’acquisto di ulteriori attività da parte del programma. Le esposizioni per cassa, costituite da Commercial paper sottoscritti dal Gruppo, essendo oggetto di consolidamento integrale, non sono evidenziate nel bilancio consolidato. Le attività degli altri veicoli menzionati in precedenza sono rispettivamente costituite da quote di fondi d’investimento per Altus Alpha Plc, da cartolarizzazione sintetica collateralizzata da titoli di debito per Claris Ltd - serie 64/2006, da finanziamenti per acquisto di aeromobile per Elektra Purchase n° 1 Ltd, da operazioni di pronti contro termine infragruppo per Grand Central Funding Corp., dal portafoglio warehousing di mutui ipotecari britannici per Redstone Mortgages Plc, da mutui ipotecari giapponesi per SFCG Scudetto e da obbligazioni di enti locali ed aziende municipalizzate statunitensi per i veicoli con operatività in Tender Option Bond. Anche in questi casi il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all’attività svolta, attraverso la concessione di finanziamenti o linee di credito e la sottoscrizione di passività emesse da tali veicoli. La seguente tabella riporta quindi l’ammontare delle citate esposizioni verso i veicoli in oggetto. (migliaia di €) Esposizioni verso altre SPV consolidate CONSISTENZE AL Esposizioni per cassa - Altus Alpha Plc - Claris Ltd - serie 64/2006 - Elektra Purchase n° 1 Ltd - Grand Central Funding Corp - Redstone Mortgages Plc - SFCG Scudetto - TOB Trusts Linee di credito - Altus Alpha Plc - Claris Ltd - serie 64/2006 - Elektra Purchase n° 1 Ltd - Grand Central Funding Corp - Redstone Mortgages Plc - SFCG Scudetto - TOB Trusts 30.06.2010 31.12.2009 2.911.766 831.415 49.644 17.681 81 1.733.988 276.883 2.074 276.766 12.387 264.379 2.754.750 1.100.178 n.a. (*) n.a. (*) 70 1.652.735 n.a. (*) 1.767 324.752 n.a. (*) n.a. (*) 139 n.a. (*) 324.613 (*) Società veicolo consolidata a partire dal 2010. La rappresentazione “linea per linea” comporta l’iscrizione nel bilancio consolidato: - direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione; - dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non consolidati. Si precisa altresì che, nel caso di Purchase companies non consolidate, il bilancio consolidato comprende comunque nella sostanza anche le attività iscritte nei libri di queste ultime, poiché tali Purchase companies sono integralmente finanziate dai conduits oggetto di consolidamento. 164 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La seguente tabella riporta l’ammontare delle attività dei veicoli consolidati suddiviso per area geografica. (migliaia di €) Portafoglio attività SPV consolidate: composizione per aree geografiche CONSISTENZE AL 30.06.2010 SPV CONSOLIDATE - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - Operazioni di leasing - Carte di credito - Crediti al consumo - Crediti a piccole medie imprese - Crediti verso Enti Pubblici - Altro - RMBS - CMBS - CDO - CLO / CBO - Titoli Corporate - Titoli enti locali ed aziende municipalizzate - Fondi di investimento Totale ALTRI PAESI EUROPEI (NON UE) AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO TOTALE ITALIA GERMANIA AUSTRIA ALTRI PAESI UE 692.916 80.073 - 521.912 264.366 16.353 - - 1.611.522 656.853 217.953 - 17.677 232.051 1.698 133.910 4.439 104.794 314.996 276.883 - 170.965 - 2.059.370 656.853 539.589 692.916 794.443 1.698 133.910 4.439 104.794 331.349 11.823 784.812 802.631 - - 107.854 2.594.182 269.555 1.079.120 276.883 377.635 548.601 269.555 497.312 6.086.228 La voce “Altro” è composta da Corporate loans e da crediti commerciali a breve termine. Per quanto riguarda gli investimenti in prodotti strutturati di credito (RMBS, CMBS, CDO, CLO/CBO) detenuti dai conduits si rileva che circa il 53% degli stessi ha rating pari o superiore ad A (oltre il 43% degli stessi ha rating pari a AAA). La composizione geografica del sottostante è per la quasi totalità costituita da attività statunitensi. La qualità delle attività detenute dai veicoli consolidati, in prevalenza mutui ipotecari e crediti al consumo, è valutata da specifiche unità attraverso l’adozione di un approccio “look through” finalizzato all’analisi dell’andamento dei portafogli crediti sottostanti l’operazione. Al 30 giugno 2010 le posizioni deteriorate ammontano a 351.497, appartenenti a Redstone Mortgage Plc e a SFCG Scudetto. La vita residua delle attività sottostanti ai veicoli consolidati è indicata nella seguente tabella. Si rileva che queste attività hanno prevalentemente durata media residua inferiore all’anno e superiore ai 5 anni. (migliaia di €) Portafoglio attività SPV consolidate: composizione per vita residua CONSISTENZE AL 30.06.2010 DURATA MEDIA RESIDUA - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - Operazioni di leasing - Carte di credito - Crediti al consumo - Crediti a piccole medie imprese - Crediti verso Enti Pubblici - Altro - RMBS - CMBS - CDO - CLO / CBO - Titoli Corporate - Titoli enti locali ed aziende municipalizzate - Fondi di investimento Totale MINORE DI 1 ANNO TRA 1 E 5 ANNI SUPERIORE A 5 ANNI TOTALE 522.462 521.912 692.916 677.242 2.757 480.272 2.897.561 17.677 117.201 4.828 41.789 17.041 198.536 1.536.908 656.853 1.698 129.082 4.439 104.794 286.803 269.555 2.990.132 2.059.370 656.853 539.589 692.916 794.443 1.698 133.910 4.439 104.794 331.349 269.555 497.312 6.086.228 Le attività iscritte in bilancio per effetto del consolidamento dei veicoli in oggetto rappresentano una quota marginale delle attività del Gruppo. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 165 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Si riporta, in proposito, la classificazione degli attivi in oggetto e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza. (migliaia di €) SPV consolidate: composizione per portafoglio di attività finanziarie CONSISTENZE AL 30.06.2010 ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER ATTIVITÀ FINANZIARIE LA NEGOZIAZIONE VALUTATE AL FAIR VALUE Valore di bilancio % portafoglio di appartenenza 546.957 0,35% 392.934 1,81% CREDITI ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA TOTALE 4.693.527 0,73% 83.903 0,75% 368.907 0,92% 6.086.228 0,70% 1.3 Altre SPV non consolidate Il Gruppo investe anche in strumenti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento, in quanto tali strumenti non sostengono la maggior parte né dei rischi né dei rendimenti associati all’attività svolta da tali veicoli. Le esposizioni della specie sono detenute principalmente dal Corporate and Investment Banking (CIB) e da UniCredit Bank Ireland. L’operatività menzionata è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l’altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell’esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) gestito in un ottica di mantenimento delle posizioni anche in considerazione dei buoni fondamentali dei sottostanti. Detto portafoglio è oggetto di monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato. La nuova strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di queste posizioni nella categoria “crediti verso la clientela”, avvenuta nel secondo semestre 2008 e, marginalmente, nel primo semestre 2009. Per gli effetti della riclassificazione si veda successiva sezione 1.4. Il portafoglio in oggetto presenta le seguenti caratteristiche: - elevata seniority con una quota non significativa di posizioni Junior; - prevalenza di prodotti strutturati garantiti da mutui residenziali e commerciali (RMBS e CMBS); - quota non signficativa di prodotti aventi come sottostante US subprime e Alt-A; - elevato livello di rating (oltre il 93% delle posizioni è caratterizzato da rating “Investment Grade”); - concentrazione geografica verso Paesi dell’Unione Europea. (migliaia di €) Principali caratteristiche del portafoglio 30.06.2010 Criterio di valutazione Esposizione netta Grado di subordinazione Esposizione netta Tipologia Esposizione netta Qualità sottostante Esposizione netta Rating % % sul totale dell’esposizione netta Country % % sul totale dell’esposizione netta 31.12.2009 FV/CE FV/PN COSTO AMMORTIZZATO 479.987 133.588 7.338.786 TOTALE FV/CE FV/PN COSTO AMMORTIZZATO 557.590 214.650 7.898.756 SENIOR MEZZANINE JUNIOR SENIOR MEZZANINE JUNIOR 6.028.555 1.851.552 72.254 6.808.256 1.806.876 55.864 RMBS/CMBS CDO/CLO ALTRI ABS E FINANZIAMENTI RMBS/CMBS CDO/CLO ALTRI ABS E FINANZIAMENTI 4.799.029 1.760.531 1.392.801 5.093.228 1.840.737 1.737.031 US SUBPRIME US ALT-A ALTRO US SUBPRIME US ALT-A ALTRO 39.524 57.995 7.854.842 35.678 52.117 8.583.201 AAA ALTRE INVESTMENT GRADE NON INVESTMENT GRADE AAA ALTRE INVESTMENT GRADE NON INVESTMENT GRADE 43,66% 50,01% 6,33% 50,81% 44,43% 4,76% US EUROPEAN ALTRO US EUROPEAN ALTRO 12,17% 81,56% 6,27% 9,92% 82,93% 7,15% 7.952.361 100% 166 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group TOTALE 8.670.996 100% La rilevanza di queste esposizioni relativamente al portafoglio di strumenti finanziari detenuto dal Gruppo risulta comunque limitata, pari cioè allo 0,92% come indicato dalla seguente tabella. (migliaia di €) Esposizioni in prodotti strutturati di credito ripartite per portafoglio di attività finanziarie ESPOSIZIONI PER CASSA AL 30.06.2010 ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER ATTIVITÀ FINANZIARIE LA NEGOZIAZIONE VALUTATE AL FAIR VALUE Valore di bilancio % portafoglio di appartenenza ATTIVITÀ FINANZIARIE ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO DISPONIBILI PER CREDITI ALLA SCADENZA LA VENDITA TOTALE 31.12.2009 TOTALE 384.019 95.968 7.161.819 176.967 133.588 7.952.361 8.670.996 0,25% 0,44% 1,12% 1,59% 0,33% 0,92% 0,98% La tabella sottostante riporta l’esposizione lorda e netta del Gruppo nei confronti di questi strumenti. (migliaia di €) Esposizioni in prodotti strutturati di credito CONSISTENZE AL 30.06.2010 TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE RMBS CMBS CDO CLO/CBO Altri ABS Finanziamenti Totale ESPOSIZIONE LORDA (VALORE NOMINALE) ESPOSIZIONE NETTA (VALORE DI BILANCIO) 3.523.460 1.560.377 734.775 1.651.433 1.294.827 317.482 9.082.354 3.374.115 1.424.914 453.808 1.306.723 1.075.319 317.482 7.952.361 Per quanto riguarda le esposizioni per cassa l’ammontare riportato, come accennato, è costituito per la grandissima parte da titoli ABS (7.634.879) detenuti per lo più nel menzionato Global ABS portfolio facente capo a Corporate and Investment Banking (CIB) ed a UniCredit Bank Ireland. Le seguenti tabelle riportano, rispettivamente per ABS, finanziamenti e garanzie, la composizione ed il relativo grado di subordinazione. Si precisa che nella tavola non sono indicati i titoli derivanti da proprie cartolarizzazioni, sia sintetiche sia tradizionali, già compresi nella tabella del precedente paragrafo 1.1 relativo all’attività del gruppo come originator. (migliaia di €) Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione CONSISTENZE AL 30.06.2010 TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE - RMBS - Prime - Subprime - Nonconforming - CMBS - CDO - CDO di ABS / CDO di CDO - CDO Balance Sheet - CDO Market Value - CDO Preferred Stock - CDO Synthetic Arbitrage - CRE CDO - CDO altri - CLO/CBO - CLO SME - CLO arbitrage/balance sheet - CLO / CBO altri - Crediti al consumo - Carte di credito - Crediti per studio - Leasing - Altre tipologie Totale esposizioni per cassa SENIOR MEZZANINE JUNIOR TOTALE 2.873.219 2.630.356 4.657 238.206 1.030.457 217.791 2.173 159.882 23.818 31.918 948.491 114.992 310.214 523.285 284.926 62.407 78.881 132.206 324.207 5.952.585 490.494 348.322 9.950 132.222 394.457 234.159 53.578 16.981 72.811 11.720 9.803 69.266 345.233 125.743 73.996 145.494 21.931 6.425 56.840 49.002 28.670 1.627.211 10.402 5.641 4.761 1.858 20 1.792 46 12.999 917 44 12.038 29.824 55.083 3.374.115 2.978.678 20.248 375.189 1.424.914 453.808 55.771 176.863 72.811 13.512 33.621 101.230 1.306.723 241.652 384.254 680.817 306.857 68.832 135.721 181.208 382.701 7.634.879 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 167 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) (migliaia di €) Finanziamenti e garanzie CONSISTENZE AL 30.06.2010 ESPOSIZIONI PER CASSA ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE SENIOR MEZZANINE JUNIOR TOTALE SENIOR MEZZANINE JUNIOR TOTALE Finanziamenti - Mutui ipotecari residenziali - Mutui ipotecari commerciali - CDO - CLO - Carte di credito - Crediti al consumo - Crediti per studio - Altre tipologie Garanzie rilasciate Linee di credito 75.970 224.341 224.341 - 17.171 15.412 1.759 - 317.482 239.753 25.970 51.759 - 390.265 390.265 13.097 83.037 83.037 - - 473.302 83.037 390.265 13.097 25.970 50.000 - La precedente tabella evidenzia le esposizioni del Gruppo verso SPE, comprese quelle sotto forma di garanzie rilasciate e linee di credito. Questi strumenti sono prevalentemente erogati nell’ambito dell’attività di strutturazione di operazioni di cartolarizzazione di terzi quale manager o arranger dell’operazione di cartolarizzazione stessa. Al 30 giugno 2010 l’esposizione del Gruppo in prodotti strutturati di credito, pari a 7.952.361, è ulteriormente diminuita di oltre l’8% rispetto alla corrispondente rilevazione del 31 dicembre 2009 (8.670.996). È, in particolare, diminuita l’esposizione in titoli ABS da 8.247.536 dello scorso dicembre ai correnti 7.634.879. Risulta altresì diminuita l’esposizione sotto forma di finanziamenti a veicoli (da 423.460 a dicembre 2009 a 317.482 a giugno 2010). Il margine non utilizzato delle linee di credito e delle garanzie rilasciate risulta pari a 486.399. In aggiunta a quelle riportate, il Gruppo presenta esposizioni in Credit Default Swap aventi come sottostanti strumenti di credito strutturati per un fair value negativo pari a 191.561 a fronte di un nozionale pari a 1.429.278. La buona qualità creditizia del portafoglio in esame è confermata dalla circostanza che oltre l’85% delle posizioni presenta un rating pari o superiore ad A (in particolare oltre il 43% del portafoglio presenta un rating pari a AAA). Si rileva che al 31 dicembre 2009 oltre l’89% delle posizioni presentava rating pari ad A (oltre il 50% del portafoglio presentava rating pari a AAA). Relativamente alla composizione geografica si rileva che l’81% delle posizioni in esame fanno riferimento ad esposizioni verso Paesi dell’Unione Europea. In questo contesto le esposizioni verso Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna risultano pari al 20,18% del portafoglio con una preponderanza di esposizioni verso sottostanti spagnoli (12,87%). Le seguenti tabelle indicano la composizione percentuale dell’esposizione netta al 30 giugno per tipologia di prodotto, suddiviso per classi di rating e aree geografiche. Esposizioni in prodotti strutturati di credito: composizione percentuale per classi di rating TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE RMBS CMBS CDO CLO/CBO Other ABS Totale AAA AA A BBB BB B CCC CC C NR 61,47% 26,10% 3,22% 13,54% 64,75% 43,66% 28,21% 32,99% 51,18% 47,48% 15,82% 32,02% 2,23% 24,73% 2,51% 19,81% 3,38% 9,62% 4,11% 12,73% 12,57% 11,03% 10,92% 8,37% 1,68% 2,04% 8,11% 4,55% 0,21% 2,42% 0,55% 3,59% 2,24% 0,17% 0,86% 0,75% 1,41% 12,66% 0,29% 1,40% 0,68% 2,25% 0,07% 0,45% 0,32% 1,61% 0,23% 2,30% 0,99% 4,75% 0,97% 168 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Esposizioni in prodotti strutturati di credito: composizione percentuale per aree geografiche TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE RMBS CMBS CDO CLO/CBO Other ABS Totale ITALIA ALTRI PAESI UE ALTRI PAESI EUROPA (NON UE) ASIA USA RESTO DEL MONDO 6,56% 6,19% 0,07% 41,53% 9,91% 81,58% 82,49% 22,21% 71,70% 42,96% 71,09% 3,21% 0,05% 0,56% 1,10% 3,20% 4,00% 1,35% 1,51% 2,21% 7,01% 67,17% 23,41% 13,39% 12,17% 8,55% 1,11% 6,62% 1,61% 0,72% 4,76% Nell’ambito del portafoglio si riscontrano, in particolare, le tipologie di seguito descritte. RMBS: i Residential Mortgage Backed Securities sono notes emesse da Società Veicolo il cui rimborso dipende dalla performance dei sottostanti portafogli di mutui residenziali originati da controparti non appartenenti al Gruppo e cartolarizzati. Si rileva che un ammontare non significativo di questi strumenti presenta come sottostante mutui US subprime e Alt-A. La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009. RMBS Esposizione lorda Esposizione netta % AAA % Investment grade % Sub Investment grade % USA % Europa % Resto del mondo di cui Subprime di cui Alt-A 30.06.2010 31.12.2009 3.523.460 3.374.115 61,47% 34,55% 3,98% 2,21% 88,14% 9,65% 20.248 53.840 3.760.849 3.579.329 72,55% 23,80% 3,65% 1,93% 88,96% 9,11% 20.173 48.328 CMBS: i Commercial Mortgage Backed Securities sono notes emesse da Società Veicolo il cui rimborso dipende dalla performance dei sottostanti portafogli di mutui commerciali originati da controparti non appartenenti al Gruppo e cartolarizzati. La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009. CMBS Esposizione lorda Esposizione netta % AAA % Investment grade % Sub Investment grade % USA % Europa % Resto del mondo di cui Subprime di cui Alt-A 30.06.2010 31.12.2009 1.560.377 1.424.914 26,10% 70,45% 3,45% 7,01% 88,68% 4,31% - 1.671.790 1.513.899 29,56% 68,15% 2,29% 5,93% 86,64% 7,43% - CDO: i Collateralized Debt Obligation sono notes, aventi diversi gradi di seniority, emesse da Società Veicolo che hanno all’attivo strumenti di debito fra cui strumenti strutturati di credito (CDO of ABS). Come in tutte le strutture di Asset Backed Securities, il rimborso dei titoli emessi dipende dalla performance del portafoglio sottostante e dalla presenza di eventuali garanzie accessorie. L’obiettivo di queste strutture è quello di beneficiare del differenziale di rendimento fra notes emesse e attività in portafoglio. Si rileva che un ammontare non significativo di questi strumenti presenta come sottostante mutui US subprime e Alt-A. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 169 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009. CDO Esposizione lorda Esposizione netta % AAA % Investment grade % Sub Investment grade % USA % Europa % Resto del mondo di cui Subprime di cui Alt-A 30.06.2010 31.12.2009 734.775 453.808 3,22% 66,26% 30,52% 67,17% 22,21% 10,62% 19.276 4.155 810.964 457.409 10,38% 73,33% 16,29% 55,68% 25,95% 18,37% 15.505 3.789 CLO/CBO: gli strumenti in oggetto sono notes emesse da Società Veicolo che hanno all’attivo finanziamenti (CLOs) e Corporate Bonds (CBOs). La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009. CLO/CBO Esposizione lorda Esposizione netta % AAA % Investment grade % Sub Investment grade % USA % Europa % Resto del mondo di cui Subprime di cui Alt-A 30.06.2010 31.12.2009 1.651.433 1.306.723 13,54% 78,32% 8,14% 23,41% 74,98% 1,61% - 1.803.078 1.383.328 16,33% 77,55% 6,12% 19,47% 79,01% 1,52% - Altri ABS: Gli strumenti in oggetto comprendono prodotti strutturati di credito emesse da Società Veicolo aventi all’attivo crediti al consumo, crediti per studio, crediti di leasing e altre tipologie. La seguente tabella illustra le principali caratteristiche di questi strumenti al 30 giugno 2010 e al 31 dicembre 2009. Altri ABS Esposizione lorda Esposizione netta % AAA % Investment grade % Sub Investment grade % USA % Europa % Resto del mondo di cui Subprime di cui Alt-A 30.06.2010 31.12.2009 1.294.827 1.075.319 64,75% 30,12% 5,13% 13,39% 84,54% 2,07% - 1.512.854 1.313.571 66,47% 28,36% 5,17% 10,29% 86,17% 3,54% - Esposizione in Subprime e Alt-A L’esposizione del Gruppo in US subprime e Alt-A è limitata ai sopra menzionati RMBS e CDO aventi come sottostante questa tipologia di strumenti. Il Gruppo non ha, infatti, in portafoglio mutui classificabili come subprime né garanzie connesse a tali esposizioni. La seguente tabella riepiloga l’esposizione nei confronti di questi strumenti che risulta pari a 97.519 al 30 giugno 2010. Le esposizioni della specie fanno, quindi, registrare un incremento rispetto al 31 dicembre 2009 data nella quale ammontavano a 87.795. 170 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group (migliaia di €) Esposizioni in US Subprime e Alt-A CONSISTENZE AL 30.06.2010 SOTTOSTANTE / TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE CDO DI ABS RMBS TOTALE 4.155 19.276 23.431 53.840 20.248 74.088 57.995 39.524 97.519 US Alt-A US Subprime Totale Nel caso di strumenti aventi come sottostante subprime oltre il 26% di questi presenta rating investment grade; nel caso di strumenti aventi come sottostante Alt-A questo valore è pari oltre il 22%. Il coverage ratio per tali strumenti è pari rispettivamente al 63,4% e al 21,5%. La composizione percentuale del vintage delle esposizioni in US subprime e Alt-A è riportata nella seguente tabella. Esposizioni in US Subprime e Alt-A: composizione percentuale per vintage SOTTOSTANTE / VINTAGE US Alt-A US Subprime Totale ANTECEDENTE AL 2005 2005 2006 2007 6,57% 25,56% 14,26% 28,48% 53,54% 38,64% 54,81% 6,63% 35,29% 10,14% 14,27% 11,81% 1.4 La riclassificazione dei prodotti strutturati di credito Nel corso del 2008 e nel primo semestre del 2009 la maggior parte dei prodotti strutturati di credito è stata riclassificata dai portafogli “Attività finanziarie detenute per la negoziazone” e “disponibili per la vendita” al portafoglio “crediti verso la clientela” sulla base di quanto consentito dalle modifiche al principio IAS 39 recepite dal Reg. CE 1004/2008 (si veda anche precedente Parte A.3.1 Trasferimenti tra portafogli). La seguente tabella espone l’ammontare degli strumenti della specie oggetto di riclassificazione, i valori economici che si sarebbero rilevati nell’esercizio in assenza della riclassificazione nonché i valori economici effettivamente rilevati nell’esercizio in corso. PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute per la negoziazione Totale PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE Crediti verso la clientela Crediti verso la clientela VALORE DI BILANCIO AL 30.06.2010 FAIR VALUE AL 30.06.2010 174.160 6.756.060 6.930.220 COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE) COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL’ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE) VALUTATIVE ALTRE VALUTATIVE ALTRE 130.396 (28.855) 726 - 342 5.696.978 5.827.374 283.559 254.704 91.840 92.566 (8.269) (8.269) 116.841 117.183 Si precisa che gli importi menzionati includono una quota non significativa di asset backed securities rivenienti da proprie cartolarizzazioni sintetiche o per le quali si è proceduto alla derecognition dallo stato patrimoniale delle attività sottostanti. 1.5 Il fair value dei prodotti strutturati di credito I prodotti strutturati di credito classificati nei portafogli attività finanziarie detenute per la negoziazione, valutate al fair value e disponibili per la vendita sono valutati al valore di mercato coerentemente con le regole generali illustrate nella Parte A.3 - Informativa sul Fair Value della Nota integrativa del Bilancio consolidato 2009. In proposito, si osserva che il deterioramento delle condizioni di mercato intervenute a partire dalla seconda metà del 2007 ha reso particolarmente complessa la valutazione di questi prodotti per effetto del sostanziale venir meno di un mercato secondario liquido caratterizzato da prezzi eseguibili da utilizzare ai fini della valutazione. Come descritto nel capitolo citato, al fine di rispondere a questo mutato contesto di mercato, il Gruppo ha posto in essere processi di Indipendent Price Verification e di Fair Value Adjustment. Nel caso dei prodotti strutturati di credito tale processo prevede la verifica del prezzo acquisito dall’unità che ha in carico la posizione, da parte delle competenti unità di risk management e l’ulteriore rettifica del fair value risultante al fine di apprezzare la soggettività conseguente all’utilizzo di parametri non liquidi. Per effetto del descritto processo valutativo i prodotti strutturati di credito sono valutati assumendo a riferimento prezzi contribuiti da principali price providers (MarkIt). Queste valutazioni devono, tuttavia, essere considerate come di “livello 2” in quanto non necessariamente eseguibili (per i livelli di fair value si veda Parte A.3.2 Gerarchia del fair value). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 171 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) In assenza di quotazioni della specie per lo strumento oggetto di valutazione, il suo fair value è determinato attraverso l’utilizzo di modelli di attualizzazione di flussi di cassa. Questi modelli prevedono l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi dallo strumento ad un tasso che incorpora un adeguato premio per il rischio, cosiddetto spread, la cui determinazione risulta quindi l’elemento fondamentale del processo valutativo. Nello specifico lo spread utilizzato è lo spread medio osservato per strumenti analoghi a quello oggetto di valutazione in termini di asset class, rating e area geografica del sottostante. Laddove non sia possibile individuare strumenti analoghi, per le caratteristiche menzionate, lo spread è comunque determinato facendo riferimento a strumenti simili a quello oggetto di valutazione e adeguato, attraverso processi di interpolazione o estrapolazione, per tenere conto delle differenze con lo strumento oggetto di valutazione. Il valore risultante dai descritti modelli valutativi è basato su input e prezzi non necessariamente eseguibili sul mercato. Per tale ragione questo valore è fatto oggetto di ulteriori rettifiche (Fair Value adjustments) dei rischi connessi all’utilizzo di input e prezzi non eseguibili. Tale rettifica, proporzionale al grado di osservabilità dei prezzi/input utilizzati nella valutazione, è determinata in funzione degli effetti economici conseguenti a un one notch downgrade dello strumento oggetto di valutazione, cioè all’utilizzo di uno spread appropriato per il livello di rating immediatamente inferiore a quello effettivamente utilizzato. Il fair value determinato attraverso l’utilizzo di queste tecniche di valutazione è classificato come di livello 2 o di livello 3 in funzione del grado di omogeneità dello spread osservato rispetto allo strumento oggetto di valutazione e della conseguente significatività delle rettifiche di valore calcolate. In particolare, i prodotti strutturati di credito oggetto di valutazione al fair value sono prezzati per il 87,41% secondo metodologie classificabili di livello 2 e per il restante 12,59% secondo metodologie qualificabili di livello 3. Esposizioni in prodotti strutturati di credito: gerarchia dei fair value TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE RMBS CMBS CDO CLO Altri ABS Totale LIVELLO 2 LIVELLO 3 94,34% 92,77% 3,87% 95,95% 83,45% 87,41% 5,66% 7,23% 96,13% 4,05% 16,55% 12,59% 1.6 Esposizione del Gruppo verso monoline insurers Il Gruppo presenta esposizioni limitate verso monoline insurers. Non risulta, infatti, pratica comune del Gruppo gestire il rischio di credito derivante da esposizioni ABS attraverso la stipula di derivati di credito o di altre forme di garanzia con monoliners. Il Gruppo presenta esposizioni dirette derivanti da investimenti in basket che includono monoliners. La seguente tabella riporta l’ammontare di queste esposizioni suddivisa per monoliners: (migliaia di €) Esposizioni verso monoliners VALORE NOMINALE AL CONTROPARTE AMBAC Financial Group Assured Guaranty Financial Products Corp. Assured Guaranty Municipal Corporation FGIC Corporation FSA Global Funding MBIA Insurance Corporation Radian Group XL Capital Assurance Totale 30.06.2010 31.12.2009 12.012 4.550 24.285 26.591 32.242 99.680 9.158 7.660 5.081 17.215 27.348 34.983 4.551 105.997 Il Gruppo ha inoltre in portafoglio Asset Backed Securities ed altri titoli di debito, per un importo pari a 909.738, che presentano l’ulteriore garanzia di monoliners. 172 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group 1.7 Esposizione del Gruppo in Leveraged Finance Nell’ambito della propria attività di gestione creditizia, il Gruppo eroga finanziamenti e/o linee di credito classificabili come operatività di leveraged finance, al fine di finanziare per una quota significativa l’acquisto di terze imprese “target”, che generalmente sono oggetto di successiva fusione per incorporazione con il prenditore del finanziamento. Il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi dipendono dai cash flow originati dal business dell’impresa risultante dall’operazione. Questa tipologia di operazioni presenta rendimenti favorevoli sia in termini di tasso di interesse sia in termini di commissioni a cui, tuttavia, è associata una maggiore rischiosità, per effetto dell’elevato rapporto fra indebitamento e mezzi propri del prenditore finale. L’operatività del Gruppo in questa tipologia di strumenti avviene, di norma, attraverso la partecipazione a prestiti sindacati che prevedono l’erogazione del finanziamento al prenditore finale da parte di un insieme (pool) di banche. L’ammontare complessivo delle operazioni, concentrate in Corporate and Investment Banking (CIB), a giugno 2010 è pari a 7.997.800 (al netto di 100.700 di rettifiche di valore), di cui oltre il 63% nei confronti di 20 maggiori controparti, per la quasi totalità residenti UE. Queste esposizioni sono oggetto di continuo monitoraggio della qualità del credito attraverso l’analisi degli indicatori di performance aziendale e la verifica del rispetto dei budget aziendali previsti per il prenditore finale, al fine di valutare anche l’eventuale manifestarsi di perdite durevoli di valore. Nel caso in cui esista la possibilità di procedere ad ulteriori sindacazioni successive, attraverso la cessione di una quota del finanziamento a terzi soggetti, con la contestuale retrocessione delle relative commissioni incassate, queste ultime non sono oggetto di rilevazione fra i proventi di conto economico. 2. Strumenti finanziari derivati di negoziazione con la clientela Il modello di Business connesso alla negoziazione di strumenti finanziari derivati con la clientela prevede la centralizzazione dei rischi di mercato presso la Divisione MIB, mentre il rischio creditizio viene assunto dalle Società del Gruppo che, in funzione del modello di segmentazione divisionale o geografica della clientela, gestiscono il rapporto con la stessa. In base al modello operativo di Gruppo, l’operatività in derivati di negoziazione con la clientela è quindi svolta, nell’ambito dell’autonomia operativa delle singole Società: • dalle Banche Commerciali italiane che concludono operazioni in derivati OTC al fine di fornire alla clientela non istituzionale prodotti per la gestione dei rischi di cambio, tasso e prezzo. Nell’ambito di tale operatività, le Banche trasferiscono il rischio di mercato alla Divisione MIB con operazioni uguali e contrarie, mantenendo il solo rischio controparte. Le Banche effettuano anche il servizio di collocamento e/o raccolta ordini in conto terzi di prodotti di investimento che hanno una componente derivativa implicita (ad esempio, obbligazioni strutturate); • dalla Divisione MIB che opera con clientela large corporate e istituzioni finanziarie; nell’ambito di questa operatività assume e gestisce sia il rischio di mercato che quello controparte; • da UCB AG, BA AG e Pekao che operano direttamente con la propria clientela. Il Gruppo UniCredit negozia prodotti derivati OTC su un’ampia varietà di sottostanti, quali: Tassi di interesse, Tassi di cambio, Prezzi/Indici azionari, Commodities (metalli preziosi, metalli base, petrolio e materie energetiche) e Diritti di credito. Gli strumenti derivati OTC offrono un’elevata possibilità di personalizzazione: nuovi profili di payoff possono essere costruiti mediante la combinazione di più strumenti derivati OTC (ad esempio, un IRS plain vanilla e una o più opzioni plain vanilla/esotiche). Il rischio e la complessità delle strutture così ottenute dipendono dalle caratteristiche delle singole componenti (parametri di riferimento e meccanismi di indicizzazione) e dalle modalità con cui vengono combinate. I rischi di credito e di mercato associati all’operatività in derivati OTC sono presidiati dalla competence line Chief Risk Officer (CRO) della Capogruppo e/o delle Divisioni/Società. Tale presidio viene effettuato attraverso la definizione di linee guida e policies per la gestione, misurazione e controllo dei rischi, in termini di principi, regole e processi, oltre che di determinazione dei limiti di VaR. Nell’ambito di tale operatività, le operazioni con Clientela non istituzionale non prevedono l’utilizzo di margini, mentre quelle effettuate con controparti istituzionali (nell’ambito della Divisione MIB) possono fare ricorso all’utilizzo di tecniche di credit risk mitigation (CRM) quali l’utilizzo di accordi di compensazione e/o di collateralizzazione. Le rettifiche e riprese di valore per rischio di controparte su prodotti derivati sono determinate in modo coerente alle modalità di determinazione delle valutazioni sulle altre esposizioni creditizie. In particolare: • i metodi di quantificazione delle esposizioni “in bonis” nei confronti di Clientela non-istituzionale sono basati nella maggior parte dei casi su modelli che valutano le esposizioni stesse in termini di PD (Probabilità of Default) annuale e LGD (Loss Given Default), al fine di ottenere una misurazione secondo le logiche di expected loss da utilizzare per le poste misurate al fair value; • i metodi di quantificazione sulle posizioni “non performing” si basano sul valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi stimati in base agli specifici segnali di impairment (sulla cui base vengono qualificati il timing e l’ammontare dei flussi stessi). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 173 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Con riferimento alle rettifiche/riprese di valore per rischio di controparte su prodotti derivati, nel Conto Economico a giugno 2010 non sono presenti effetti signfiicativi. Di seguito, si analizza il dettaglio della composizione della voce 20 “attività finanziarie detenute per la negoziazione” dell’attivo di stato patrimoniale e della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione” del passivo di stato patrimoniale. Per la distinzione tra clientela e controparti bancarie si è preso come riferimento la definizione contenuta nella circolare Banca d’Italia n. 262 come da primo aggiornamento del 18 novembre 2009 utilizzata per la predisposizione del bilancio. Sono stati considerati prodotti strutturati i contratti derivati che inglobano nello stesso strumento forme contrattuali tali da generare esposizione a più tipologie di rischio (ad eccezione dei Cross Currency Swap) e/o effetti leva. Il saldo della voce 20 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” del Bilancio Consolidato relativo ai contratti derivati ammonta a 96.457 milioni (per un nozionale di 2.168.892 milioni), di cui 27.349 milioni con clientela. Il valore nozionale dei derivati con clientela ammonta a 290.579 milioni, di cui 268.393 milioni plain vanilla (per un fair value di € 26.641 milioni) e 22.186 milioni derivati strutturati (per un fair value 708 milioni). Il valore nozionale dei derivati con controparti bancarie ammonta a 1.878.313 milioni (fair value € 69.108 milioni), di cui 165.673 milioni riferibili a derivati strutturati (fair value 2.765 milioni). La clientela ha complessivamente stipulato col Gruppo 5.585 contratti derivati strutturati esposti alla voce 20 “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” dell’attivo patrimoniale. Di questi, i primi 20 clienti per esposizione coprono il 31% dell’esposizione complessiva (originando per il Gruppo un’esposizione di € 223 milioni). Il saldo della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione” del Bilancio consolidato relativo ai contratti derivati ammonta a 101.454 milioni (per un nozionale di 1.935.740 milioni), di cui 22.457 milioni con clientela. Il valore nozionale dei derivati con clientela ammonta a 198.487 milioni, di cui 175.595 milioni plain vanilla (per un fair value di 21.638 milioni) e 22.892 milioni derivati strutturati (per un fair value di € 819 milioni). Il valore nozionale dei derivati con controparti bancarie ammonta a 1.737.253 milioni (fair value 78.997 milioni), di cui 123.886 milioni riferibili a derivati strutturati (fair value 3.012 milioni). Sezione 2 - Rischi di mercato In generale, i rischi di mercato per una banca derivano dagli effetti delle variazioni dei prezzi o degli altri fattori di rischio di mercato sul valore delle posizioni scritte nei propri libri, sia nel caso in cui queste siano detenute nel portafoglio di negoziazione (trading book) che, alternativamente, risultino rivenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). La gestione dei rischi di mercato nel Gruppo UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, nella Capogruppo come nelle singole società che compongono il gruppo stesso. La Capogruppo monitora le posizioni di rischio a livello di Gruppo. Le singole società componenti il Gruppo, nell’ambito delle loro specifiche responsabilità, controllano le proprie posizioni di rischio in coerenza con le politiche di supervisione del Gruppo UniCredit. I risultati delle attività di monitoraggio svolte dalle singole società vengono comunque condivisi con la Capogruppo. Le singole società componenti il Gruppo producono giornalmente rapporti dettagliati sull’andamento della loro attività e sulla rischiosità connessa, inviando la documentazione sui rischi di mercato alla Capogruppo. La responsabilità di aggregare tali informazioni e produrre la documentazione informativa sui rischi di mercato complessivi è in carico all’unità Group Market Risk della Capogruppo. Struttura organizzativa Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l’assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l’allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le società controllate. Il Comitato Rischi della Capogruppo ha funzione consultiva e propositiva circa le decisioni dell’Amministratore Delegato e nella definizione di proposte dell’Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione sui seguenti temi: • “risk appetite” di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione, criteri di allocazione del capitale, capacità di assunzione del rischio, “cost of equity” e politica dei dividendi nonché limiti di capitale interno; • strategie generali per l’ottimizzazione dei rischi, linee guida generali e politiche generali per la gestione dei rischi di Gruppo; • modelli interni per la misurazione di tutte le tipologie di rischio ai fini del calcolo del capitale di vigilanza; • struttura dei limiti per tipologia di rischio; • politiche strategiche e piani di funding. 174 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Allo stesso modo delibera in merito a: • la definizione delle linee guida relative alle politiche finanziarie di Gruppo (strategie di gestione dell’attivo e del passivo, incluso il profilo della duration a livello Gruppo); • l’allocazione del rischio alle Business Unit ed alle Entità, linee guida e strategie specifiche relative ai rischi e conseguente definizione dei limiti per il raggiungimento degli obiettivi in termini di risk appetite e limiti per tipologia di rischio; • metodi per la misurazione e il controllo dei rischi aggregati di Gruppo (derivanti dalla aggregazione delle singole tipologie di rischio); • linee guida, policies e strategie per il rischio immobiliare, il rischio su investimenti finanziari ed il rischio di business; • i piani di intervento in caso di aspetti critici evidenziati dai report di validazione iniziali e nel tempo; • tematiche inerenti l’implementazione della normativa nota come “Basilea 2” così come le relative attività di progetto ed i processi. Il Comitato Rischi è composto dai seguenti membri: Amministratore Delegato (Presidente del Comitato), Vice Direttori Generali, Chief Risk Officer (presiede il Comitato in assenza dell’Amministratore Delegato), Chief Financial Officer, Responsabile Legal & Compliance, Responsabile CEE Division Program ed il Responsabile delle Risorse Umane. Il Responsabile della Direzione Internal Audit partecipa inoltre al Comitato Rischi in qualità di uditore senza diritto di voto. A giugno 2009, il Consiglio di Amministrazione ha approvato le linee guida per la riorganizzazione del Group Risk Management, con i seguenti obiettivi: • miglioramento delle attività di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (chiamati “Portfolio Risk”), attraverso centri di responsabilità dedicati (“Portfolio Risk Managers”) interamente focalizzati e specializzati sui sopraccitati rischi, da una prospettiva di Gruppo e cross divisionale; • mantenimento della coerenza col modello di business di Gruppo, assicurando una chiara specializzazione e focalizzazione - da un punto di vista puramente transazionale - di specifici centri di responsabilità sui rischi originati dalle funzioni di Gruppo deputate all’assunzione dei rischi, allo stesso tempo mantenendo questi “centri di responsabilità” (“Transactional Risk Managers”) totalmente indipendenti dalle funzioni deputate all’assunzione dei rischi (es. Business Units, funzioni di Tesoreria, Asset Management, Paesi CEE). Con riferimento al Market Risk in particolare è stato costituito il “Markets & Balance Sheet Risks Portfolio Management” department, responsabile di supervisionare e gestire il profilo complessivo per i rischi di mercato, bilancio e liquidità del Gruppo definendo tutte le relative strategie, metodologie e limiti. Il suddetto dipartimento si interfaccia a sua volta e coopera ai fini del monitoraggio dei rischi di mercato con le funzioni di livello c.d. “Transactional” responsabili per tutti i rischi (di mercato, ma anche di credito e operazionali) originati dalle Strategic Business Areas (SBAs)/Business segment rilevanti (CIB&PB, Retail, Treasury, Asset Management e CEE). Ai fini dei rischi di mercato l’esposizione predominante si riscontra nella SBA CIB&PB (Corporate, Investment Bank & Private Bank) all’interno della quale opera appunto la Divisione Banca di Investimento. In funzione della riorganizzazione descritta, relativamente ai rischi di mercato è stata rivista la struttura dei Comitati responsabili in materia di rischi di mercato. Questa si articola su 3 livelli: • Comitati di Primo Livello: - Group Risk Committee • Comitati di Secondo Livello: - Group Market Risk Committee - Group Asset & Liabilities Committee • Comitati di Terzo Livello: - Group Transactional Markets Committee. In linea generale la Capogruppo propone i limiti e le investment policy per il Gruppo e per le sue entità in sintonia con il processo di allocazione del capitale in sede di elaborazione del budget annuale. Inoltre l’unità di Asset and Liability Management della Capogruppo, in coordinamento con gli altri centri di liquidità regionali, svolge l’attività di gestione dell’ALM strategico e operativo, con l’obiettivo di assicurare l’equilibrio degli assetti patrimoniali e la sostenibilità economica e finanziaria delle politiche di crescita del Gruppo nel mercato dei prestiti, ottimizzando il profilo di rischio di cambio, tasso e liquidità del Gruppo. Nel corso dell’esercizio 2010 è proseguito lo sviluppo e ampliamento dei modelli esistenti nella direzione di una sempre più accurata rappresentazione dei profili di rischio propri di portafogli di prodotti finanziari complessi. Il monitoraggio di detti profili di rischio è stato reso ancor più efficace e tempestivo attraverso l’introduzione di Limiti di Rischio Granulari che si aggiungono a quelli di VaR in relazione alle principali attività dell’investment banking. Alla stessa stregua, sempre nell’ottica di un perseguimento di valutazioni di prodotto/portafoglio ispirate ai più rigorosi principi di prudenzialità, sono state raffinate e rese più incisive le metodologie per l’appostazione di riserve di valutazione sui prodotti di credito, con un focus particolare in merito a quelli strutturati. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 175 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Modello interno per rischio di prezzo, tasso di interesse e cambio del portafoglio di negoziazione di vigilanza All’interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal Gruppo UniCredit nell’ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il Dipartimento Market & Balance Sheet Risks Portfolio Management è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal Gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l’approccio della simulazione storica. In questa fase di convergenza, tuttavia, alcune società appartenenti al Gruppo usano ancora un approccio simulativo di tipo Monte Carlo. Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell’andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l’effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all’intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche, la cui estensione copra almeno 1 anno. L’utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati. Nelle funzioni di calcolo del capitale e monitoraggio dei rischi, UniCredit si avvale dei modelli interni realizzati da UCB AG e BA AG e approvati dalle rispettive autorità di vigilanza nazionali. Ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è stato autorizzato l’utilizzo completo del metodo dei modelli interni per UCB AG e BA AG. Non si fa, invece, ricorso al modello interno per il calcolo dei requisiti patrimoniali relativi alle posizioni di negoziazione riferibili alla Capogruppo, a UCI Ireland e a Bank Pekao. Il metodo di misurazione standardizzato viene inoltre applicato al calcolo dei coefficienti patrimoniali di copertura del rischio di detenzione dell’esposizione di banking book in valute estere per le controllate che non conducono attività di trading. Le caratteristiche dei modelli interni sono le seguenti: • UCB AG: simulazione Monte Carlo con la valutazione piena delle singole posizioni assunte in opzioni, dove il VaR viene calcolato come perdita attesa a 1 giorno con un intervallo di confidenza del 99%. La simulazione Monte Carlo si basa su una matrice varianza - covarianza calcolata su un periodo di osservazione storico di un anno senza alcuna ponderazione. • BA AG: simulazione storica declustered 2 basata su un periodo di osservazione storico di due anni, dove il VaR viene calcolato come perdita attesa a 1 giorno, con un intervallo di confidenza del 99% e la valutazione piena delle singole posizioni assunte in opzioni. I portafogli di negoziazione sono sottoposti a stress test in base a un’ampia serie di scenari a fini di managerial reporting, descritti nel successivo paragrafo 2.8. A seconda delle normative nazionali, alcuni scenari pertinenti sono inoltre oggetto di rendicontazione regolamentare trimestrale. Vengono inoltre considerate misure di rischio sostitutive, vale a dire sensitivity, scenari di stress definiti o l’indicazione di importi nominali, che vengono incluse nella rendicontazione regolamentare al fine di consentire la stima di rischi non coperti dalla simulazione VaR del modello interno UCB AG. A prescindere dall’utilizzo nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, i modelli interni vengono applicati a tutte le posizioni ricomprese nel portafoglio di negoziazione al fine di condurre una verifica a posteriori (c.d. “back testing”), tramite la comparazione costante delle misure VaR giornaliere della banca con i profitti o le perdite giornalieri successivi. Tale verifica consiste nel confrontare la perdita attesa stimata con i dati di clean P&L, ovvero le variazioni simulate nel valore di portafoglio che si riscontrerebbero nel caso in cui le posizioni in chiusura di giornata rimanessero invariate. Per ciò che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. “stress testing”), si è deciso di affidare alle singole legal entity le modalità con cui effettuare tali prove di stress. A livello complessivo, tuttavia, è stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realtà appartenenti al Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalità delle posizioni, per verificare mensilmente l’impatto potenziale che tali scenari potrebbero avere sul portafoglio di negoziazione globale. Nell’aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di società appartenenti al Gruppo le quali adottano differenti modelli interni. L’armonizzazione delle metodologie VaR e la definizione di un quadro uniforme appropriato da applicare al calcolo di un VaR del Gruppo rappresentano uno degli obiettivi principali della riorganizzazione del Market Risk all’interno del Gruppo. 2.1 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall’utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari. 2. I rendimenti storici per ciascun fattore di rischio sono ponderati in base al rapporto tra la volatilità corrente e la volatilità storica. 176 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Come spiegato il Gruppo UniCredit utilizza un modello interno di tipo VaR a fini di controllo del rischio di mercato derivante dal portafoglio di negoziazione. Il VaR è una metrica unica e consente pertanto una quantificazione complessiva del rischio di mercato, rendendo superflua una scomposizione dello stesso nelle componenti di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo e rischio di cambio. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Portafoglio di negoziazione Vengono di seguito riportati i dati di VaR relativamente all’intero complesso dei rischi di mercato riferibili al portafoglio di negoziazione. La seguente tabella indica il VaR per il rischio aggregato del portafoglio di negoziazione. Rischio di tasso di interesse del portafoglio di negoziazione 30 giugno 2010 (milioni di €) VaR giornaliero portafoglio di negoziazione 2010 UniCredit Spa UCI - Irlanda Fineco Bank BA Group HVB AG Totale UniCredit Group 1 30.06.2010 MEDIA MASSIMO MINIMO 2009 MEDIA 2,1 0,2 0,2 9,7 35,7 47,9 3,7 0,2 0,2 12,4 27,0 43,5 5,1 0,2 0,3 16,5 44,9 67,0 2,1 0,2 0,1 8,5 18,5 29,3 3,9 0,2 0,1 21,7 57,8 83,7 1. Il VaR totale è la somma dei valori di VaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo. Evoluzione del rischio Nel semestre l’esposizione al rischio di mercato del Gruppo UniCredit è rimasta relativamente stabile, sebbene si sia riscontrata una certa ripresa della volatilità dei credit spread che ancora costituiscono il principale fattore di rischio caratterizzante l’intera esposizione. La volatilità ha riguardato peraltro anche gli altri fattori di rischio (tassi d’interesse, corsi azionari e tassi di cambio). Allo stesso tempo è proseguita la strategia di graduale riduzione dell’esposizione sui portafogli di attività c.d. “non core” in linea con gli obiettivi fissati. Si riportano, inoltre, i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del trading book, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati di “profit and loss” per ciascuna principale unità “risk-taker”: UCB AG P&L 04.06.2010 07.05.2010 09.04.2010 12.03.2010 12.02.2010 15.01.2010 16.12.2009 18.11.2009 21.10.2009 23.09.2009 26.08.2009 29.07.2009 01.07.2009 160.000.000 140.000.000 120.000.000 100.000.000 80.000.000 60.000.000 40.000.000 20.000.000 -20.000.000 -40.000.000 -60.000.000 -80.000.000 -100.000.000 -120.000.000 -140.000.000 -160.000.000 UCB AG VaR Nel corso del semestre, si sono registrati 3 sconfinamenti riferiti ad UCB AG, a motivo delle eccezionali condizioni di volatilità di mercato occorse ai primi di maggio come conseguenza della crisi greca e del susseguente pacchetto di salvataggio da parte dei paesi UE del weekend del 8 e 9 maggio. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 177 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) BA AG 60.000.000 50.000.000 40.000.000 30.000.000 20.000.000 10.000.000 -10.000.000 -20.000.000 -30.000.000 -40.000.000 -50.000.000 P&L 16.06.2010 25.05.2010 30.04.2010 09.04.2010 18.03.2010 25.02.2010 04.02.2010 14.01.2010 18.12.2009 26.11.2009 05.11.2009 14.10.2009 23.09.2009 02.09.2009 12.08.2009 22.07.2009 01.07.2009 -60.000.000 BA AG's VaR Nel grafico di BA, durante il semestre non si sono verificati sconfinamenti. 2.2 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio bancario INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono: • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow risk); • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk). Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro della propria politica di rischio di tasso d’interesse del banking book, che definisce metodologie e corrispondenti limiti o soglie di attenzione riguardo la sensitivity del margine di interesse e il valore economico per il Gruppo. Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). La sensitivity del margine di interesse, calcolata nell’ipotesi di uno shock parallelo ed istantaneo della curva dei tassi di interesse di +100 punti base, ammonta alla fine del primo semestre 2010 a 425 milioni di euro (-686 milioni in caso di riduzione), sostanzialmente in linea rispetto ai dati di fine 2009. Si precisa che tale misura evidenzia l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione,escludendo ipotesi circa i futuri cambiamenti nel mix delle attività e passività. Al 30 giugno 2010 la sensitivity del valore economico del patrimonio, ad una variazione istantanea e parallela dei tassi (parallel shift) di +1 bp, è pari a -1 milione3. Le misurazioni includono una stima del fenomeno del rimborso anticipato (prepayment) e della rischiosità generata dalle poste a vista con clientela, le cui caratteristiche di stabilità e di reattività parziale e ritardata alla variazione dei tassi di interesse sono state analizzate su un’ampia serie storica. 3. Escluse UC Leasing, UC Factoring, UC Lussemburgo e altre società minori. 178 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue: • repricing risk - rischio derivante dai mismatch temporali di scadenza e di riprezzamento delle attività e passività della banca; i principali aspetti che caratterizzano tale tipologia di rischio sono: - yield curve risk - rischio derivante dall’esposizione delle posizioni della banca ai cambiamenti nelle pendenze e nella forma della curva dei rendimenti; - basis risk - rischio derivante dall’imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili; • optionality risk - rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book. All’interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, sono stati stabiliti dei limiti che riflettono la propensione al rischio coerente con le linee guida strategiche fissate dal Consiglio di Amministrazione. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione), Sensitivity o Gap Repricing per le diverse banche/società del Gruppo, in relazione allo specifico livello di sofisticazione dell’operatività di ciascuna di esse. Ciascuna banca/società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l’esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati. A tale fine vengono poste in essere operazioni sia di micro che di macro-hedge. A livello consolidato l’unità di Asset Liability Management della Capogruppo provvede: • ad effettuare un’analisi di sensitività finalizzata alla misurazione della variazione del valore del patrimonio sulla base di shock paralleli dei livelli dei tassi su tutti i bucket temporali della curva; • ad effettuare, attraverso un’analisi di gap statico (assumendo cioè che le posizioni siano costanti nel corso del periodo), una simulazione di impatto sul margine di interesse dell’esercizio in corso, considerando differenti ipotesi sull’elasticità delle poste a vista; • ad effettuare analisi sul margine di interesse in ipotesi di simulazione dinamica di shocks dei livelli dei tassi di mercato; • allo sviluppo di metodologie e modelli per la migliore rappresentazione del rischio di tasso di interesse delle poste con scadenza non determinata contrattualmente (i.e. poste a vista). La funzione Market and Balance Sheet Risks Portfolio Management, in coordinamento con la funzione di ALM e con la Tesoreria, definisce i limiti di rischio tasso attraverso la metodologia VaR e ne verifica giornalmente il rispetto. B. Attività di copertura del fair value Le strategie di copertura con l’obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario vengono attuate ricorrendo a contratti derivati, sia quotati che non quotati - questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ovvero connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività. In talune circostanze, si riconoscono gli effetti di coperture contabili specifiche connesse a titoli emessi o a singole attività finanziarie, in particolare quando classificate come disponibili per la vendita. C. Attività di copertura dei flussi finanziari In alcuni casi, si ricorre a strategie di copertura dei flussi finanziari in alternativa a quelle di copertura del fair value ai fini della stabilizzazione dei risultati di conto economico in corso e in quelli successivi. In prevalenza, le coperture utilizzate sono di natura generica e possono riferirsi anche al rischio tasso di interesse della componente core delle poste a vista. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività Si veda il paragrafo “2.1 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza - Informazioni di natura quantitativa”, per la presentazione del modello integrato per l’analisi della sensitività, che valuta i vari rischi nel loro complesso. 2.3 - Rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad equity, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending; strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 179 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. 2.4 Rischio di prezzo - Portafoglio bancario INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch’esse con finalità di stabile investimento. Limitatamente a questi ultimi strumenti, i processi interni di gestione e misurazione del rischio di prezzo riproducono quanto descritto in precedenza relativamente al portafoglio di negoziazione di vigilanza. 2.7 Sensitivity Analysis e Stress Testing Il Gruppo procede con periodicità settimanale al calcolo della sensitivity analysis, intesa come effetto di conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo. Questa analisi è condotta sull’intero portafoglio della divisione CIB. Si riportano di seguito informazioni sulle sensitivity ai tassi di interesse, ai credit spread, ai tassi di cambio, al corso delle azioni ed ai prezzi delle materie prime. Tutti i dati delle sensitivity riportate si riferiscono al 30 Giugno 2010. Sensitivity ai tassi di interesse La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli (“parallel shift”) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione. Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali curve per +1basis point/±10bps/±100bps. Ad uno spostamento della curva di 1bp, viene calcolata la sensitività in corrispondenza di diversi time-bucket. Per quanto riguarda le variazioni nell’inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario (“Clockwise Turning” - Turn CW ), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso antiorario (“Counter-Clockwise Turning” - Turn CCW ), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine. In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti: • +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno • 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno • -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre • per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare. (milioni di €) TASSI DI INTERESSE +1 BPS INFERIORE A 3 MESI +1 BPS DA 3 MESI A 1 ANNO +1 BPS DA 1 A 2 ANNI +1 BPS DA 2 A 5 ANNI +1 BPS DA 5 A 10 ANNI +1 BPS OLTRE 10 ANNI +1 BPS TOTALE -10 BPS Totale di cui: EUR USD GBP CHF JPY 0,3 0,6 -0,1 -0,1 - 0,4 0,1 0,1 0,1 - -0,2 -0,2 0,2 - 0,4 0,3 0,1 - 0,1 0,1 0,1 -0,1 - 0,5 0,3 0,1 0,1 - 1,5 1,1 0,2 0,1 0,1 - -24,2 -22,7 -9,1 -7,0 -6,4 -3,6 +10 BPS +100 BPS 14,8 10,8 -3,6 -5,6 -6,1 -6,3 205,3 181,3 17,9 1,1 -4,6 -6,1 CW CCW -23,8 -6,5 -17,4 -9,2 -10,5 -5,8 21,3 9,1 1,8 -3,7 -4,4 -6,4 Sensitivity ai credit spread Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1bp/+10bps/+100bps. Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread, sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici. In aggiunta a quanto descritto, si procede altresì a calcolare la sensitivity risultante da un peggioramento del merito di credito (nel caso della variazione di +50% relativo) e da un miglioramento del merito di credito (nel caso della variazione di -50% relativo); in questo caso, anche la forma delle curve di credit spread risulta modificata, dal momento che la variazione assoluta degli spread più ampi risulterà maggiore della variazione assoluta degli spread più bassi. 180 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group A questo riguardo, i risultati della variazione di +50% relativa degli spread è sostanzialmente in linea con i dati di dicembre 2009. (milioni di €) TOTALE +1BP INFERIORE A 6 MESI +1BP DA 6 MESI A 2 ANNI +1BP DA 2 A 7 ANNI +1BP OLTRE 10 ANNI +1 BPS TOTALE +10BPS +100BPS -50% +50% -0,3 -1,2 -3,5 -2,1 -7,0 -72,4 -707,2 1.338,0 -1.069,8 -0,1 -0,1 -0,1 - -0,4 -0,1 -0,2 -0,4 - -2,0 -1,0 -0,8 0,3 - -1,5 -0,1 -0,5 -0,2 0,1 0,1 - -4,0 -1,3 -1,6 -0,3 0,1 0,1 - -40,5 -13,3 -14,2 -4,2 0,8 0,6 -0,1 -392,4 -128,8 -141,0 -37,7 6,7 5,7 -0,9 670,8 163,0 372,7 81,0 52,5 0,4 0,9 -554,0 -134,5 -274,3 -67,9 -36,3 -0,2 -0,9 -0,2 - -0,1 -0,2 -0,2 -0,2 -0,4 -0,1 -0,1 -0,1 -0,1 -0,3 -1,0 -0,9 -1,9 0,6 0,2 0,1 0,2 0,1 -0,1 -0,7 -0,7 -0,5 -0,1 - -0,5 -1,8 -1,9 -2,9 0,1 -7,3 -0,5 -6,8 34,2 750,5 176,9 359,1 25,1 -3,4 -4,6 6,3 4,3 2,2 1,4 10,1 -33,8 -554,2 -159,2 -313,1 -14,2 3,4 6,0 -4,4 -3,0 -0,9 0,9 -7,8 RATING AAA AA A BBB BB B CCC and NR Settore Non Dev. Sovereigns & Related ABS and MBS Jumbo and Pfandbriefe Financial Services All Corporates - Automotive - Consumer Goods - Pharmaceutical - Industries - Telecommunications - Utilities and Energy Sources - All other Corporates Totale Developed Sovereigns Developed Sovereigns Developed Sovereigns related -73,3 -5,4 -67,9 Sensitivity ai tassi di cambio Viene valutato l’impatto economico risultante dall’apprezzamento e deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre. L’esposizione verso le diverse valute viene anche espressa come “Delta cash-equivalent” in euro: questo rappresenta il controvalore in Euro della somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal portafoglio reale. (milioni di €) TASSI DI CAMBIO EUR USD GBP CHF JPY DELTA CASHEQUIVALENT -10% -5% -1% +1% +5% +10% -306,9 -238,4 -43,9 -12,7 -28,1 74,6 30,6 9,5 11,8 -27,2 27,8 15,0 4,2 3,7 -6,8 3,7 2,7 0,3 0,4 6,0 -3,1 -2,4 -0,4 -0,1 20,2 -9,4 -6,7 -2,9 0,4 53,7 -6,5 -0,6 -5,4 2,5 Sensitivity ai corsi azionari ed ai prezzi delle commodities La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità: • come “Delta cash-equivalent”, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale; • come risultato economico derivante dall’aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 5%, 10% e 20%. Il Delta cash-equivalent ed il Delta 1% (ovvero l’impatto economico risultante dall’aumento dei prezzi spot dell’1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 5%, 10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 181 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest’ultima, considerata la secondarietà dell’esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un’unica categoria. (milioni di €) DELTA CASHEQUIVALENT Azioni Tutti i mercati Europa USA Giappone Regno Unito Svizzera CEE Altro Materie prime Tutti i mercati -20% -10% -5% -1% +1% +5% +10% +20% -11,4 -40,3 -39,8 -0,4 3,8 1,7 15,2 33,8 0,4 0,3 0,2 -0,1 -0,1 -0,4 -0,4 0,2 0,3 0,3 0,5 -2,1 -33,1 6,9 3,5 1,7 0,3 -0,3 -1,6 -3,0 -5,4 Sensitivity alla volatilità dei tassi di interesse, tassi di cambio, corsi azionari In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse, tassi di cambio e corsi azionari ipotizzando, in particolare, una variazione positiva del 50% e negativa del 30% delle curve o matrici di volatilità. (milioni di €) -30% +50% Azioni -40,7 -6,2 Tassi di interesse di cui: EUR USD GBP CHF JPY -9,7 -12,8 -5,4 -6,6 -4,2 -6,3 -8,0 -4,3 -7,4 -5,2 -9,3 -6,6 5,8 6,4 0,2 -1,2 1,0 -0,4 -0,8 1,1 -2,2 -7,6 -3,2 3,1 1,9 -1,9 2,3 1,2 -0,7 Tassi di cambio di cui: EUR_JPY USD_XAU CHF_EUR EUR_PLN PLN_USD EUR_GBP EUR_TRY EUR_USD Stress tests Gli stress test integrano i risultati dell’analisi di sensitività e di VaR al fine di valutare i rischi potenziali in un modo diverso. Lo stress test esegue la valutazione di un portafoglio in riferimento sia a scenari semplici (in cui si ipotizza una variazione in singoli fattori di rischio) sia a scenari complessi (nei quali si prefigurano variazioni simultanee in più fattori di rischio). I risultati relativi agli scenari semplici vengono comunicati al top management a cadenza settimanale, unitamente alle sensitività più rilevanti e includono shock riferiti a: • tassi di interesse: movimenti paralleli (“parallel shift”) e irripidimento/appiattimento delle curve dei tassi di interesse; aumento/diminuzione nelle volatilità dei tassi di interesse; • mercati di credito: movimenti paralleli delle curve degli spread del credito (variazioni sia assolute sia relative); sensitivity alla correlazione di base, correlazione tra gli emittenti e tassi di recupero; • tassi di cambio: apprezzamento/deprezzamento di ogni valuta; aumento/diminuzione delle volatilità dei cambi; • azioni: incremento/calo dei prezzi spot; aumento/diminuzione delle volatilità azionarie; sensitività alla correlazione implicita; • commodity: incremento/calo dei prezzi spot. 182 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Per quanto attiene agli scenari complessi, all’intero portafoglio CIB sono stati finora mensilmente applicati tre diversi scenari (“Full US Recession”, “Financial Crisis” e “Greece Default”), che a loro volta vengono comunicati al top management. Scenario “Full US Recession” Questo scenario presume la diffusione di una grave recessione negli Stati Uniti al resto del mondo a causa di un “effetto contagio”. In termini di variabili macroeconomiche, questo scenario ipotizza: • una notevole flessione dei prezzi e degli indici azionari nei mercati statunitensi e non statunitensi, associata a un incremento della volatilità azionaria; • un notevole calo dei tassi di interesse statunitensi (fattori di stress differenti a seconda della scadenza) e non statunitensi (fattori di stress diversi a seconda della scadenza e dell’area geografica), associato in ogni caso a un aumento della volatilità dei tassi di interesse; • un allargamento generalizzato e significativo dei credit spread, a seconda della classe di rating e del settore operativo. Scenario “Financial Crisis” Lo scenario “Financial Crisis” è stato introdotto nell’ultimo trimestre del 2008 e riflette l’andamento dei mercati finanziari nel terzo trimestre 2008. In considerazione del basso livello di liquidità nel mercato, l’orizzonte temporale di questo scenario è stato esteso in modo da coprire un periodo di un trimestre anziché le 2 - 6 settimane sinora applicate. In termini di variabili macroeconomiche, questo scenario ipotizza: • un crollo (calo) dei mercati azionari associato a un incremento delle volatilità dei titoli azionari; • un decremento globale dei tassi di interesse (fattori di stress differenti a seconda della scadenza e dell’area geografica), unitamente a un netto irripidimento delle curve dei tassi d’interesse. In questo scenario, viene ipotizzato anche un aumento della volatilità dei tassi di interesse; • un allargamento generalizzato e più significativo dei credit spread, con fattori di stress differenti a seconda della classe di rating e del settore operativo. Scenario “Greece Default” Lo scenario Greece Default è stato introdotto ad inzio 2010 come conseguenza delle crescenti preoccupazioni in merito alle prospettive della crisi in corso in Grecia ipotizzando il “default” del debito sovrano di quel paese. In conseguenza di un tale evento i debiti sovrani dei paesi Europei c.d. periferici sono attesi soffrire più di quelli di altri paesi dell’Eurozona. I paesi CEE e la Turchia si assume possano essere messi sotto pressione. Il fenomeno del “Flight to quality” riguarderebbe specialmente il debito della Germania e degli Stati Uniti. In considerazione del basso livello di liquidità nel mercato, l’orizzonte temporale di questo scenario è stato esteso in modo da coprire un periodo di un trimestre anziché le 2 - 6 settimane sinora applicate. In termini di variabili macroeconomiche, questo scenario ipotizza: • i credit spreads sono attesi deteriorarsi significativamente in modo generalizzato (rating/settore merceologico), con i crediti di rating inferiore maggiormente colpiti; • i mercati azionari europei in caduta; ciò si combinerebbe con un rialzo delle volatilità. I mercati azionari americani sono invece attesi apprezzarsi leggermente; • la curva dei tassi d’interesse del USD è attesa irripidirsi mentre quella dell’EUR è attesa appiattirsi. In questo scenario, le volatilità dei tassi d’interesse si assumono anch’esse in rialzo; • la divisa USD è attesa apprezzarsi soprattutto contro l’EUR. Gli effetti complessivi degli scenari descritti sono riportati nella seguente tabella: (milioni di €) SCENARIO US Recession Financial Crisis Greece Default TOTALE -293 -880 -889 2.8 Processo di verifica indipendente del prezzo A questo proposito, alla luce delle turbolenze di mercato provocate dalla crisi dei mutui subprime e dalle successive incertezze nella valutazione della maggior parte dei prodotti strutturati di credito, come ricordato già in precedenza, la funzione Market & Balance Sheet Risks Portfolio Management della Capogruppo (Holding Company, HC), in collaborazione con le funzioni Market Risk Control a livello di Legal Entity (LE), ha stabilito di: • centralizzare il processo di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification, IPV) per tali prodotti nella funzione Risk Control della filiale UCB AG Londra, che è stata scelta come “centro di competenza” del gruppo per la valutazione di prodotti strutturati di credito complessi, come per esempio ABS, CDO, CLO, CDO di ABS, ecc. in rappresentanza dei vari settori; • armonizzare la metodologia IPV in tutto il gruppo, definendo un approccio uniforme basato sulla classificazione di ogni singola posizione in conformità alla disponibilità e affidabilità relativa delle fonti di prezzo disponibili. Tutte le posizioni siffatte sono state di conseguenza trattate e valutate in modo uniforme a livello di Gruppo, incluse quelle di Bank of Austria (BA) e UCI Ireland; • definire e sviluppare una metodologia appropriata allo scopo di applicare rettifiche di valore di vigilanza (Fair Value Adjustments o FVA) a tali valutazioni. L’approccio scelto si basa essenzialmente sulla suddetta classificazione delle fonti di prezzo e definisce stress test specifici per le valutazioni di mercato, tanto più ampia quanto meno affidabile è la classificazione tramite la rispettiva sensitivity a un one-notch downgrade. L’intero processo è stato condiviso e sviluppato nel quadro del modello di collaborazione istituito tra tutte le funzioni CRO (Chief Risk Office) sia a livello di Capogruppo che di LE e le funzioni CFO (Chief Financial Office) di HC e LE, responsabili della contabilizzazione di tali valutazioni e rettifiche. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 183 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Sezione 3 - Rischio di liquidità A. Aspetti generali, processi operativi e metodi di misurazione del rischio di liquidità Definizione del rischio di liquidità Il rischio di liquidità identifica l’eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) previsti o imprevisti senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria e può derivare da diversi fattori interni o esterni. I principi fondamentali del modello di gestione del rischio di liquidità del Gruppo UniCredit L’obiettivo del Gruppo è di disporre di liquidità in qualunque momento, vale a dire mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le operazioni in sicurezza. L’obiettivo è quello di finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e di rimanere nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento in caso di crisi di liquidità. A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera. Si definisce crisi di liquidità un evento che impedirebbe al Gruppo di disporre dei mezzi necessari per far fronte agli impegni di pagamento assunti. Tale eventualità andrebbe a discapito della relazione con i nostri clienti basata sulla fiducia che la banca sia in grado di far fronte tempestivamente ai propri impegni di pagamento. Considerando la presenza internazionale di UniCredit, il management ritiene sia necessario attenersi alle disposizioni normative locali applicabili a ciascuna società del Gruppo, ma che queste non siano sufficienti a gestire il rischio di liquidità complessivo. Per tale ragione, oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, tramite la Holding e sotto la supervisione del Group Risk Management, sono state definite politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna entità risponda ai requisiti dello stesso. Il principio fondamentale è quello di una gestione della liquidità secondo una supervisione centralizzata a livello di Gruppo, con un’esecuzione decentrata tramite i Regional Liquidity Centre (Italia, Germania, Austria/CEE). Ogni Regional Liquidity Centre è responsabile del rispetto dei vincoli imposti dalle policy di liquidità locale e di quelli delle Banche/Società incluse nel proprio perimetro. In conformità ed in linea con i requisiti normativi locali e le esigenze di business, ciascuna entità gestisce la propria liquidità a livello locale entro il framework definito dal Gruppo. L’approccio centralizzato alla gestione del rischio di liquidità mira a: • ridurre i bisogni complessivi di finanziamento da parte di controparti esterne al Gruppo; • ottimizzare l’accesso ai mercati della liquidità, sfruttando il merito di credito del Gruppo e minimizzando i costi della raccolta. Più in dettaglio, mentre il Regional Liquidity Centre è responsabile dell’ottimizzazione delle liquidità incluse nel suo perimetro tramite un’attività di primo livello di gestione e concentrazione dei flussi netti, la Holding detiene un ruolo di secondo livello di gestione e concentrazione dei flussi finanziari, in qualità di centro di distribuzione, ed è responsabile della supervisione delle liquidità del Gruppo, nel rispetto sia dei limiti consolidati che delle strategie di funding tattico e strutturale. A livello di Gruppo, tale ruolo è affidato all’Area Finanza, tramite la Tesoreria di Gruppo, responsabile della stesura di report riguardanti i deficit/surplus netti generati su base giornaliera dai singoli Regional Liquidity Centre. La Tesoreria di Gruppo gestisce i flussi di liquidità, fornendo o ricevendo fondi tramite depositi o finanziamenti infra-gruppo, in base ai quali stabilisce i prezzi di mercato nel rispetto delle linee-guida definite group-wide dalla Transfer Price Policy e previa autorizzazione dell’esposizione al credito da parte degli organi decisionali competenti (es. Credit Committee, Consiglio di Amministrazione, ecc.), sia a livello locale che di Gruppo. Solo UniCredit S.p.A. ha accesso al mercato non garantito pubblico (senior, subordinato). I Regional Liquidity Centre, invece, mantengono l’accesso al mercato tramite strumenti del mercato monetario, investimenti privati e con gli strumenti tradizionalmente disponibili su mercati specifici (cioè, Pfandbriefe, CD/CP, ecc.). L’ottimizzazione dei rischi di credito è perseguita stabilendo limiti specifici per l’attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun paese e delle policy e regole interne delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nei Regional Liquidity Centre individuali. I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dalla Liquidity Policy del Gruppo. Le policy regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali e ai principi fondamentali della Policy del Gruppo, secondo quanto di seguito definito: • il Gruppo, tramite il Liquidity Risk Portfolio Department che agisce sotto la responsabilità del Risk Management del Gruppo, determina e coordina le policy di gestione del rischio di liquidità. La funzione di controllo è esercitata dal Divisional Risk Officer, che svolge un ruolo di controllo di primus inter pares per il Treasury Risk Department. Le transazioni riguardanti la gestione della liquidità vengono eseguite dalla Tesoreria del Gruppo, sotto la responsabilità del Chief Financial Officer (CFO); • ciascun Regional Liquidity Centre è responsabile del rispetto, in relazione alla policy sulle liquidità, per la parte delle società bancarie che rientrano nella sua sfera di competenza e dell’ottimizzazione del processo di funding eseguito sui relativi mercati/tramite la relativa base clientelare. 184 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Tecniche di misurazione del rischio, determinazione del capitale interno e stress test È nozione generalmente accettata che il rischio di liquidità non possa essere mitigato dalla disponibilità di capitali. Pertanto, il rischio di liquidità non incrementa l’utilizzo di Capitale Economico ma è comunque considerato un’importante categoria di rischio anche ai fini della determinazione della propensione al rischio del Gruppo. Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test delle liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di rapporti, quali ad esempio: prestiti/depositi, indebitamento). In particolare, le analisi dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti: • giornalmente, una metodologia basata sul mismatch delle liquidità che controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall’overnight fino a 3 mesi; • mensilmente, i gap ratio che controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all’anno o superiori. Le metriche di liquidità La Liquidity Policy del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali: 1. Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L’obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi; a. Cash Horizon: è un’altra misura di breve termine che esprime per quanti giorni il Gruppo può non ricorrere al mercato wholesale (breve, medio e/o lungo termine) in caso di outage dello stesso. 2. Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo per un periodo di un anno. L’obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività complessive e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding. 3. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni. 4. Metriche aggiuntive: nel 2010 si stanno introducendo due ulteriori misure secondo il framework di propensione al rischio delineato dal Consiglio di Amministrazione di Gruppo UniCredit. In tale contesto, la Holding considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze. Gestione della liquidità di breve termine L’obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, per i 12 mesi successivi. Le misure standard adottate a tal fine sono: • gestione dell’accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa); • gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse (analisi e gestione attiva della maturity ladder). I principi elencati sono applicabili a livello di Gruppo e devono essere tenuti in considerazione dai Regional Liquidity Centre. Cash Horizon Il Gruppo adotta il “Cash Horizon” quale indicatore sintetico dei livelli di rischio di liquidità, monitorato tramite la Maturity Ladder di cui sopra. Tale indicatore individua per ogni perimetro al quale è applicato (dal Gruppo al singolo Regional Liquidity Centre), il numero di giorni durante i quali l’Entità Legale non è più in grado di far fronte agli impegni di liquidità secondo quanto definito in precedenza, dopo aver usato la counterbalancing capacity disponibile. L’obiettivo del Gruppo nel 2010 è stato quello di garantire un cash horizon di almeno 3 mesi. Gestione della liquidità strutturale L’obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento riguardo alle scadenze superiori all’anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Le misure standard adottate a tal fine sono: 1. posticipare le scadenze delle passività per ridurre le fonti di funding meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica); 2. finanziare la crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (Financial Planning ed elaborazione della Contingency Liquidity Policy - CLP); 3. conciliare i requisiti di funding wholesale con l’esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati (realizzazione del Contingency Funding Plan - CFP). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 185 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Stress test della liquidità Lo stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento in una serie di variabili finanziarie esercitano sulla condizione finanziaria di un’istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un’istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per: • valutare l’adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi (es. l’esigenza di stabilire e allocare limiti finanziari non garantiti); • pianificare e attuare operazioni sourcing alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa; • strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo; • fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan. Al fine di eseguire stress test uniformi in tutti i Centri di Liquidità, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di stress testing in base alla quale ogni Regional Liquidity Centre è tenuto a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l’attivazione di procedure locali. Ai singoli Regional Liquidity Centre è consentito avvalersi di modelli comportamentali statistici/quantitativi, purché essi siano convalidati dal Risk Management locale o struttura equivalente con le stesse responsabilità. Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitivity, queste ultime valutando l’impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un’istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, senza identificare la fonte dello shock, mentre i test di scenario tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente l’evento di stress. Scenari di liquidità A livello macro, il Gruppo identifica tre diverse classi fondamentali di potenziale crisi di liquidità: 1. crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): Market Downturn Scenario. Tale scenario consiste in un’improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall’accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, ecc.; 2. specifica del Gruppo o di parte di esso: crisi del titolo, scenari di declassamento del merito di credito; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, evento connesso al peggioramento della percezione del rischio reputazionale del gruppo e ad un declassamento del rating di UCG; 3. una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato. I risultati dello stress test possono evidenziare la necessità di stabilire limiti specifici riguardo, ad esempio, tra gli altri, il finanziamento non garantito e il rapporto tra titoli eligible e non-eligible. Misure aggiuntive del rischio di liquidità Nell’ambito della determinazione delle misure di propensione al rischio a livello di Gruppo, sono state introdotte due nuove misure ai fini della gestione del rischio di liquidità: Loans to Deposits ratio (rapporto tra prestiti e depositi) e Leverage ratio (rapporto di indebitamento). Entrambi devono essere calcolati a livello di Gruppo e a livello della singola entità legale. Monitoraggio e reportistica I limiti di Short Term Liquidity e il Cash Horizon sono soggetti ad una attività di monitoraggio e reportistica su base giornaliera. I rapporti di liquidità strutturale sono soggetti ad una attività di monitoraggio e reportistica su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e lo stress test della liquidità sono soggetti ad una attività di monitoraggio e reportistica su base settimanale. Gli ulteriori dati riguardanti la propensione al rischio quali il Loan to deposit ratio e il Leverage ratio, considerata la loro natura di misure secondo le definizioni contabili, sono soggetti a controllo e misurazione su base trimestrale. I risk appetite statement development sono inizialmente definiti nel piano triennale e in seguito rivisti annualmente. L’attività di monitoraggio svolge un ruolo fondamentale in quanto i risultati alimentano il processo decisionale. Fattori di mitigazione I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono: • un’accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio termine sottoposta ad un’attività di monitoraggio mensile; • un’efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan (CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi di mercato; • un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati; • solidi stress test aggiornati periodicamente e condotti di frequente. Piano di funding La misurazione e la gestione del rischio di liquidità strutturale implicano: • un processo di definizione dei requisiti di finanziamento, integrato con il Group Planning (integrazione tra il Budget/Piano triennale e il Financial Plan), in termini di previsioni/prospettive preliminari, dati finali/reali e un’analisi delle discrepanze; • un processo di costante allineamento tra i report sui requisiti finanziari e la composizione del funding strategico (integrazione tra il Financial Plan e il Funding Plan), in termini di prospettive/previsioni, realizzazione e analisi di variazioni. 186 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Le funzioni coinvolte in tali processi sono: • a livello di Gruppo: Group Finance Department, Group Planning Department, Capital Management, Group Risk Management; • a livello di Regional Liquidity Centre e di Banche/Società del Gruppo incluse nel loro perimetro: funzioni di ALM, funzioni di Planning, funzioni di Tesoreria, funzioni di Risk Management. Il profilo di liquidità strutturale e il piano di funding annuale sono monitorati e aggiornati periodicamente dall’ALM del Gruppo, di concerto con la funzione di ALM dei Regional Liquidity Centre. I due obiettivi principali sono: • mantenere una struttura di scadenze equilibrata in linea con il trend di crescita delle attività e passività complessive del Gruppo, con le condizioni del mercato internazionale e con le dinamiche dei tassi d’interesse; • trasferire il costo del finanziamento strutturale alle banche/società, nel rispetto delle procedure stabilite dalle regole/policy interne, delle singole policy adottate dai Regional Liquidity Centre e dei principi di specializzazione funzionale. Il monitoraggio della posizione del rischio di liquidità del Gruppo è stato affidato, sulla base delle relative competenze e funzioni, alla Tesoreria, alle unità di Asset & Liability Management e Market Risk Management all’interno di ciascuna entità e a livello di Gruppo. Esso consiste nell’analisi, classificazione e gestione dei cash flow gap per tutte le scadenze e nella verifica del rispetto dei limiti secondo le metodologie e la frequenza appropriate per il livello di analisi (giornaliera per la liquidità a breve termine e mensile per quella strutturale). La liquidità a breve termine è monitorata attraverso una maturity ladder che evidenzia i cash flow con scadenze giornaliere partendo dall’overnight fino a quelle annuali. La liquidità strutturale è monitorata per tutte le scadenze incorporando, in un’ottica dinamica, la previsione della crescita commerciale in termini di depositi e prestiti della clientela, al fine di evitare eventuali fonti di stress connesse alla liquidità a breve termine e al contempo garantire la liquidità strutturale implementando il Funding Plan del Gruppo. Contingency Liquidity Policy del Gruppo Una crisi di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, è stato definito un modello di governo degli eventi da attivare efficacemente in caso di crisi seguendo una procedura approvata. Ai fini di un’azione tempestiva, è necessario predefinire una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere in seguito approvate ed eseguite. La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l’individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), l’organizzazione può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti di liquidità già nelle prime fasi della crisi. Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza i player, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe. La Group Contingency Liquidity Policy (CLP) ha l’obiettivo di garantire la disponibilità di un modello organizzativo efficiente che consenta di gestire con efficacia gli effetti negativi derivanti da una situazione di crisi di liquidità. Ciò si ottiene tramite: • attivazione di un modello operativo e di governo della liquidità straordinario; • coerente comunicazione interna ed esterna; • una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità; • una serie di early warning indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi. La Contingency Liquidity Policy del Gruppo (CLP) è costituita dalla Contingency Liquidity Policy e dalla sua appendice, il Contingency Action Plan (CAP). La CLP è correlata alla Governance, che dovrebbe essere rivista su base annuale. Il CAP definisce il framework operativo, affronta le questioni del “chi e cosa” in una situazione di crisi e stabilisce il Contingency Funding Plan (CFP). Quest’ultimo è complementare al Group Funding Plan. Il CAP deve essere aggiornato non appena si verifica un cambiamento della situazione e comunque almeno una volta all’anno tramite il Group ALCO (GALCO). Ogni Regional Liquidity Centre ed Entità Legale che siano responsabili di un liquidity mismatch devono avere una CLP approvata localmente che sia allineata con quella del Gruppo e che risponda ai requisiti imposti da eventuali normative locali. È richiesto il parere positivo sia del Liquidity Risk Portfolio Management Department che del responsabile del Group Finance Department. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 187 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Early Warning Indicator Gli Early Warning Indicator, EWI, sono uno strumento di supporto ai liquidity manager per valutare l’attuale situazione del mercato. Come ogni indicatore, non dovrebbero mai essere impiegati su base automatica. Sono stati sviluppati diversi indicatori per catturare potenziali distorsioni del mercato, raggruppati come segue: • UniCredit related; • Financial Sector related; • Market related. Gli EWI sono uno degli strumenti che il management può impiegare per decidere se passare da una situazione di business as usual ad una contingente. Sezione 4 - Rischi operativi INFORMAZIONE QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Definizione di rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi Il Gruppo UniCredit ha definito sistema di gestione dei rischi operativi l’insieme di politiche e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Entità controllate. Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le Entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. La Capogruppo coordina le Entità del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Comitato Rischi, ALCO, Comitato Rischi Operativi) sono costituiti per monitorare l’esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo. Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità dell’Operational & Reputational Risks Portfolio Management department di Capogruppo e sono applicate dalle Entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l’applicativo informatico a supporto della raccolta dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dall’Operational & Reputational Risks Portfolio Management department. Il Gruppo UniCredit ha ottenuto nel mese di marzo 2008 l’autorizzazione all’utilizzo del modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L’utilizzo di tale metodo verrà nel tempo esteso alle principali Entità del Gruppo in base ad un piano di roll out. Struttura organizzativa L’Alta Direzione è responsabile per l’approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica dell’adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l’esposizione ai rischi operativi, con l’eventuale supporto di appositi comitati rischi. Il Comitato Rischi Operativi di Gruppo, presieduto dal responsabile del Group Risk Management department (Group CRO), è composto da membri permanenti e membri ospiti. La missione del Comitato Rischi Operativi di Gruppo è di formulare proposte e pareri per il Comitato Rischi di Gruppo per, tra l’altro: • il risk appetite di Gruppo, compresi gli obiettivi e i criteri di allocazione del capitale per i rischi operativi nel Gruppo; • la struttura e la definizione dei limiti per i rischi operativi e l’allocazione alle Business Units e le Entità del Gruppo; • il modello interno per la misurazione del rischio operativo a fini regolamentari; • specifiche strategie sui rischi operativi. 188 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Il Comitato Rischi Operativi di Gruppo ha invece funzioni deliberanti per: • le linee guida e politiche speciali per il rischio operativo; • le azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo a livello di gruppo, comprese le azioni di mitigazione; • le strategie a livello di Gruppo, comprese quelle assicurative a seguito di proposte congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e Operational & Reputational Risks Portfolio Management department; • i modelli interni per la valutazione del rischio operativo, sia ai fini del calcolo del capitale economico, sia per le attività di stress testing. L’Operational & Reputational Risks Portfolio Management department di Capogruppo, nell’ambito dello Strategic Risk Management & Control department, supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie, metodologie e limiti. Per quanto riguarda la funzione di rischi operativi, il dipartimento si articola in due unità organizzative. L’unità di Operational Risk Methodologies and Control è responsabile per la definizione delle metodologie, del calcolo del capitale a rischio operativo di Gruppo e le linee guida per il controllo dei rischi operativi e ha inoltre un ruolo di supporto e controllo nei confronti delle funzioni di Operational Risk Management delle Entità per verificare il rispetto degli standard di Gruppo nella realizzazione dei processi e delle metodologie di controllo. L’unità di Operational Risk Strategies and Mitigation è responsabile per la definizione e il monitoraggio dei limiti di rischio, l’identificazione delle strategie e delle misure correttive e il monitoraggio delle relative implementazioni. Le funzioni di Operational Risk Management nelle Entità controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo. Un regolare aggiornamento degli aspetti sia normativi che gestionali sui rischi operativi è predisposto dalla funzione Operational & Reputational Risks Portfolio Management di Capogruppo e inviato alle funzioni responsabili del controllo della gestione dei rischi operativi. Convalida interna In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti Entità del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Pillar II Risks and Operational Risk Validation, all’interno del Group Internal Validation department. Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unità sopracitata, mentre l’implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Entità controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational Risk Management seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department. I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Report dettagliati vengono poi sottoposti al CRO di Gruppo per l’emissione di specifiche Non Binding Opinion alle Entità. I report di convalida locale, insieme alla opinion della Capogruppo e al report dell’Internal Audit, sono presentati per approvazione ai competenti Organi delle Entità controllate. I risultati dell’attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Entità, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell’Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit. Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al Group Operational Risk Committee. Reporting Un sistema di reporting è stato sviluppato dalla Capogruppo per informare l’Alta Direzione e gli organi di controllo interno in merito all’esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicità trimestrale, vengono forniti aggiornamenti sull’andamento delle perdite operative, la stima del capitale a rischio, gli eventi esterni rilevanti e le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei rischi operativi nelle varie aree di business. Una sintesi sull’andamento degli indicatori di rischio più significativi viene elaborata e distribuita con cadenza mensile. Al Comitato Rischi Operativi di Gruppo vengono inoltre presentati i risultati delle principali analisi di scenario svolte a livello di Gruppo e le relative azioni di mitigazione intraprese. Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati e nella gestione delle relative politiche assicurative, con l’identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk con il supporto delle funzioni interessate e verifica le iniziative di mitigazione. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 189 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Sistema di misurazione e allocazione del capitale UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il calcolo viene effettuato utilizzando come classi di rischio le tipologie di evento operativo. Per ogni classe di rischio, la severità e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per arrivare alla distribuzione delle perdite annue tramite simulazione, tenendo conto della copertura assicurativa. La distribuzione di severità viene stimata su dati interni, dati esterni e dati generati tramite analisi di scenario, mentre la frequenza è stimata su soli dati interni. Per ognuna delle classi si applica una correzione in funzione degli indicatori di rischio operativo. Le distribuzioni di perdita annua, ottenute per ciascuna classe di rischio, sono aggregate tramite funzioni copula. Il capitale di rischio è quindi calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite ad un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e ad un livello del 99,97% a fini di capitale economico. Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle Entità, riflettendo l’esposizione ai rischi operativi. L’approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza ed il piano di roll out attualmente prevede l’estensione di tale metodo a tutte le Entità rilevanti del Gruppo entro il 2012. Le Entità non ancora autorizzate all’utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA). B. Rischi derivanti da pendenze legali Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti di UniCredit Spa e di altre società appartenenti al Gruppo UniCredit. In numerosi casi vi è una notevole incertezza circa il possibile esito dei procedimenti e l’entità dell’eventuale perdita. Questi casi comprendono procedimenti penali ed amministrativi da parte di autorità di vigilanza e cause in cui il ricorrente non ha quantificato in modo specifico le proprie richieste risarcitorie (come, ad esempio, nel caso delle putative class action negli Stati Uniti). In tali casi, finché sussiste l’impossibilità di prevedere gli esiti e stimare le eventuali perdite in modo attendibile, non vengono effettuati accantonamenti. Ove invece sia possibile stimare in modo attendibile l’entità dell’eventuale perdita e tale perdita sia ritenuta probabile, vengono effettuati accantonamenti in bilancio in misura ritenuta congrua secondo le circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali IAS. A presidio delle potenziali passività che potrebbero scaturire dalle cause passive (non giuslavoristiche, fiscali o attinenti al recupero del credito) pendenti, il Gruppo UniCredit ha in essere, al 30 giugno 2010, un fondo per rischi ed oneri pari a 1,4 miliardi, tuttavia non si può escludere che detto fondo possa non essere sufficiente a far fronte interamente agli oneri ed alle richieste risarcitorie e restitutorie connesse alle cause pendenti. Conseguentemente non può escludersi che un eventuale esito sfavorevole di tali procedimenti possa avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del Gruppo UniCredit. Si riportano di seguito alcune sintetiche informazioni in ordine alle cause passive (escluse quelle giuslavoristiche, fiscali o attinenti al recupero del credito) che coinvolgono il Gruppo UniCredit e aventi un valore uguale o superiore a 100 milioni. Azione promossa contro UniCredit S.p.A., il suo Amministratore Delegato ed il Chief Executive Officer (CEO) di HVB (“Hedge Fund Claim”) e azione promossa da Verbraucherzentrale (“Vzfk Claim”) Nel luglio del 2007 otto hedge fund (seguiti da alcuni azionisti di minoranza di HVB) hanno depositato, presso la Corte Regionale di Monaco, una citazione volta ad ottenere il risarcimento dei danni asseritamente subiti da HVB a seguito di alcune operazioni riguardanti il trasferimento di partecipazioni azionarie e linee di business da HVB (dopo il suo ingresso nel Gruppo UniCredit) ad UniCredit S.p.A. o ad altre società del Gruppo UniCredit (e viceversa). Si sostiene, inoltre, che le spese per la riorganizzazione di HVB avrebbero dovuto essere sopportate da UniCredit S.p.A. I convenuti sono UniCredit S.p.A., il suo Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, e l’allora CEO di HVB, Wolfgang Sprissler. Gli attori hanno richiesto alla Corte adita di: (i) condannare i convenuti a pagare, a titolo di risarcimento del danno, la somma di Euro 17,35 miliardi oltre interessi; (ii) accertare che UniCredit S.p.A. è tenuta a pagare agli azionisti di minoranza di HVB un dividendo periodico garantito dal 19 novembre 2005 in poi. Le comparse di risposta dei convenuti sono state depositate, presso la Corte Regionale di Monaco, il giorno 25 febbraio 2008. Inoltre, un altro azionista di minoranza di HVB, VzfK - già titolare di una partecipazione non rilevante nel capitale sociale - ha promosso un’azione sostanzialmente simile nei confronti di UniCredit S.p.A., del suo Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, e dell’allora CEO di HVB, Wolfang Sprissler (per un ammontare pari ad 173,5 milioni oltre interessi) e la Corte Regionale di Monaco ha riunito tale procedimento a quello promosso dagli hedge fund in data 29 luglio 2009. In data 10 dicembre 2009 si è tenuta la prima udienza. Il 18 giugno 2010 la Corte Regionale di Monaco ha sospeso la causa in attesa di una decisione sulla validità della nomina e della successiva revoca dello Special Representative (vd. contenzioso successivo). 190 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group I convenuti, pur avendo presente l’alea che normalmente accompagna ogni giudizio, considerano l’azione destituita di fondamento anche in considerazione del fatto che tutte le operazioni sono state effettuate a fronte di corrispettivi ritenuti adeguati anche sulla base di valutazioni rese da advisor terzi. Per tali ragioni non è stato effettuato alcun accantonamento. Special Representative L’assemblea annuale degli azionisti di HVB del 27 giugno 2007 ha deliberato una risoluzione che autorizzava l’avvio di un’azione contro UniCredit S.p.A., i suoi legali rappresentanti, il management board ed il supervisory board di HVB per danni causati ad HVB dalla vendita della partecipazione da quest’ultima detenuta in BA e dalla sottoscrizione del BCA intervenuta tra HVB ed UniCredit S.p.A. in occasione del processo di integrazione. L’avvocato Thomas Heidel è stato nominato Special Representative da una delibera assembleare votata dagli azionisti di minoranza con il compito di verificare se vi siano in concreto i presupposti per promuovere la suddetta azione. A tale fine lo Special Representative è stato investito dell’autorità di esaminare documenti ed ottenere informazioni da parte della società. UniCredit, ora unico azionista di HVB, ha impugnato la delibera, l’impugnativa è stata parzialmente accolta e questa decisione è stata a sua volta impugnata, sia dagli attori sia da UniCredit, dinanzi alla Corte Superema Federale. La decisione definitiva non è stata ancora presa. Sulla base dell’attività di indagine svolta in particolare presso gli uffici di HVB, nel dicembre 2007 lo Special Representative ha chiesto ad UniCredit S.p.A. di restituire ad HVB le azioni di BA compravendute. Nel gennaio 2008, UniCredit S.p.A. ha riscontrato negativamente la richiesta dello Special Representative sostenendo che tale richiesta è priva di fondamento. Il 20 febbraio 2008, l’avvocato Heidel in qualità di Special Representative ha promosso un’azione legale nei confronti di UniCredit S.p.A., del suo Amministratore Delegato, Alessandro Profumo, dell’allora CEO di HVB, Wolfgang Sprissler, e dell’allora Chief Financial Officer di HVB, Rolf Friedhofen, chiedendo la restituzione delle azioni di BA ad HVB unitamente al risarcimento di ogni danno patito in relazione alla vicenda ad essa connessa o, ove tale richiesta non fosse accolta da parte del Tribunale di Monaco, il pagamento di una somma, a titolo di danni, pari ad almeno 13,9 miliardi. In data 10 luglio 2008, l’avvocato Heidel ha depositato e notificato un’integrazione della sua azione. Con la stessa chiede che UniCredit S.p.A., il suo Amministratore Delegato, l’allora CEO e l’allora Chief Financial Officer di HVB vengano condannati a restituire l’ulteriore somma di 2,98 miliardi (oltre interessi) oltre ai danni che dovessero derivare dall’aumento di capitale deliberato da HVB nell’aprile del 2007 a seguito del trasferimento ad HVB dell’azienda bancaria dell’ex UBM. In particolare lo Special Representative afferma che il conferimento è stato sopravvalutato e che è stata violata la regolamentazione in materia di revisione contabile. Premesso che, a giudizio della Banca, è dubbio che l’integrazione dell’azione dello Special Representative sia in linea con la risoluzione adottata dalla delibera assembleare di HVB del giugno 2007, UniCredit S.p.A. ritiene le richieste attoree infondate anche in considerazione del fatto che, sia la vendita di BA sia il trasferimento dell’attività dell’ex UBM nel corso dell’aumento di capitale di HVB, sono avvenute sulla base di valutazioni (fairness opinion e valuation report) di note società di revisione e banche d’investimento e, pertanto, non ha provveduto ad effettuare accantonamenti. Si evidenzia che in data 10 novembre 2008 si è tenuta un’assemblea straordinaria degli azionisti di HVB che ha deliberato la revoca della delibera del 27 giugno 2007 e, conseguentemente, la revoca dell’avvocato Heidel quale Special Representative di HVB. Ciò fa sì che - salvo che questa delibera venga dichiarata nulla o inefficace - lo Special Representative non sia più legittimato a proseguire le azioni intraprese nei confronti di UniCredit S.p.A., del suo esponente e degli esponenti di HVB. In particolare, la revoca impedisce allo Special Representative di continuare la sua azione per danni che, peraltro, non verrà meno di per sé, ma solo in caso di una decisione in tal senso da parte del supervisory board (nei confronti di Wolfgang Sprissler e Rolf Friedhofen) e del management board (nei confronti di UniCredit S.p.A. e del suo Amministratore Delegato) di HVB. Gli organi statutari di HVB, con l’ausilio di consulenti esterni, hanno avviato l’esame della complessa materia per assumere le decisioni di competenza. La revoca dello Special Representative è stata impugnata da parte dello stesso e da parte di un azionista di minoranza. Il 27 agosto 2009 la Corte Regionale di Monaco ha dichiarato nulla la delibera di revoca dello Special Representative. La decisione è stata appellata dinanzi l’Alta Corte Regionale di Monaco, la quale, in data 3 marzo 2010, ha accolto l’appello contro l’annullamento della delibera di revoca dello Special Representative. La decisione non è definitiva. Il 2 giugno 2009, la Corte Regionale di Monaco ha deciso di sospendere la trattazione della causa promossa dallo Special Representative sino ad una decisione definitiva in merito alla validità della nomina e della successiva revoca dello Special Representative. Lo Special Representative ha depositato una richiesta di riesame del provvedimento di sospensione della causa. HVB, dopo la revoca dello Special Representative, ha ritirato la propria richiesta. La Corte Regionale di Monaco non ha ancora deciso sulla richiesta dello Special Representative né sul ritiro di HVB. Sarà lo stesso giudice del primo grado a doversi pronunciare e se, come prevedibile, quest’ultimo non muterà la sua decisione, sarà l’Alta Corte Regionale a doversi pronunciare circa la correttezza del provvedimento sospensivo. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 191 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Cirio Nel mese di aprile 2004 l’Amministrazione Straordinaria di Cirio Finanziaria S.p.A. ha notificato al Dr. Sergio Cragnotti ed a vari istituti di credito, tra cui Capitalia S.p.A. (incorporata in UniCredit S.p.A.) e Banca di Roma S.p.A., una citazione per ottenere la declaratoria giudiziale di invalidità di un accordo ritenuto illecito con Cirio S.p.A. avente ad oggetto la cessione del polo lattiero caseario Eurolat alla Dalmata S.r.l. (Parmalat). L’Amministrazione Straordinaria ha chiesto conseguentemente la condanna di Capitalia S.p.A. e Banca di Roma S.p.A., in solido tra di loro, alla restituzione di un importo di circa 168 milioni e la condanna in solido di tutti i convenuti al risarcimento del danno quantificato in 474 milioni. L’Amministrazione Straordinaria ha chiesto inoltre, in via subordinata, la revoca ex art. 2901 c.c. degli atti di disposizione posti in essere da Cirio S.p.A. e/o la restituzione, per indebito arricchimento, da parte delle banche, delle somme dalla Cirio corrisposte alle stesse in base all’accordo in questione. Nel mese di maggio 2007 la causa era stata trattenuta in decisione. Non è stata svolta alcuna fase istruttoria. Nel febbraio 2008, con una sentenza inattesa, il Tribunale ha condannato in solido Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.) e il Dr. Sergio Cragnotti al pagamento della somma di 223,3 milioni oltre rivalutazione monetaria ed interessi dal 1999. UniCredit S.p.A. ha presentato appello con richiesta di sospensione dell’esecuzione della sentenza di primo grado. La Corte d’Appello di Roma con provvedimento depositato in data 17 marzo 2009 ha sospeso l’efficacia esecutiva della decisione di primo grado. La prossima udienza, per la precisazione delle conclusioni, è fissata all’11 novembre 2014. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere, allo stato, il rischio di causa. ***** Nel mese di aprile 2007, alcune società del gruppo Cirio in amministrazione straordinaria hanno notificato a Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.), Banca di Roma S.p.A., UniCredit Banca Mobiliare S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.) ed ad altri intermediari una citazione per il risarcimento in solido dei danni derivanti dall’aver partecipato, in qualità di collocatori, alle emissioni di obbligazioni effettuate da società del gruppo Cirio, nonostante le medesime, secondo gli attori, fossero già in una situazione di insolvenza. La quantificazione del danno è stata così determinata: • il danno subito da ciascuna delle società attrici in conseguenza dell’aggravamento del loro rispettivo dissesto è stato determinato in un range tra 421,6 milioni ed 2,082 miliardi (a seconda del criterio utilizzato per la sua determinazione); • il danno subito in conseguenza del pagamento delle provvigioni riconosciute ai Lead Manager per il collocamento dei bond è stato determinato nella misura pari a complessivi 9,8 milioni; • il danno, da quantificarsi in corso di causa, subito da Cirio Finanziaria S.p.A. (già Cirio S.p.A.) in conseguenza della perdita della possibilità di recuperare, tramite l’esperimento di azioni revocatorie fallimentari, quantomeno le somme da quest’ultima impiegate tra il 1999 e il 2000 per far rientrare presso le banche le esposizioni debitorie di alcune società del gruppo; il tutto con interessi e rivalutazione monetaria dal dì del dovuto sino al saldo. Con sentenza del 3 novembre 2009, il giudice ha rigettato la domanda attorea condannando in solido le società del gruppo Cirio in amministrazione straordinaria alla rifusione delle spese di lite in favore delle banche convenute. L’Amministrazione Straordinaria ha proposto appello. La prossima udienza è fissata per il 17 novembre 2010. UniCredit S.p.A., sulla base anche del parere del collegio di difesa, ha sempre ritenuto l’azione infondata e, confidando sull’esito positivo del giudizio, non ha effettuato accantonamenti. International Industrial Participations Holding IIP N.V. In data 30 ottobre 2007 International Industrial Participations Holding IIP N.V. (già Cragnotti & Partners Capital Investment N.V.) ed il Dr. Sergio Cragnotti hanno notificato a UniCredit S.p.A. (quale successore di Capitalia S.p.A.) e Banca di Roma S.p.A. una citazione per danni quantificati (a titolo di danno emergente e lucro cessante) in non meno di Euro 135 milioni asseritamente derivanti: • in via principale, dall’inadempimento degli impegni contrattuali di assistenza finanziaria a suo tempo assunti a favore della Cragnotti & Partners Capital Investment N.V., del Dr. Sergio Cragnotti, della Cirio Finanziaria e del gruppo Cirio, che ne avrebbe determinato l’insolvenza; • in via subordinata, dall’illegittimo rifiuto delle convenute di prestare alla Cirio Finanziaria S.p.A. ed al gruppo Cirio l’assistenza finanziaria necessaria per far fronte al rimborso di un’emissione obbligazionaria in scadenza il 6 novembre 2002 e ciò con comportamenti contrari a buona fede e correttezza. Il Giudice Istruttore ha fissato l’udienza di precisazione delle conclusioni per il 18 ottobre 2010. A seguito di alcune recenti operazioni di riorganizzazione del Gruppo UniCredit, ferma la legittimazione passiva di UniCredit S.p.A., il diritto controverso, in precedenza riferibile a Banca di Roma S.p.A., è stato trasferito ad UniCredit Corporate Banking S.p.A.. La richiesta avanzata dagli attori in tale procedimento appare infondata. In considerazione di ciò allo stato non sono stati effettuati accantonamenti. Gruppo Fratelli Costanzo Le società del gruppo Costanzo, originariamente controllate dalla famiglia Costanzo, sono state assoggettate ad amministrazione straordinaria sin dal 1996. Nel febbraio 2006, alcuni esponenti della famiglia Costanzo hanno notificato una citazione finalizzata al risarcimento di danni emergenti contro l’Amministrazione Straordinaria e il Ministero delle Attività Produttive, contestando la cattiva gestione delle società del gruppo. Gli attori hanno inoltre 192 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group convenuto in giudizio i membri del Comitato di Sorveglianza di cui facevano parte le società controllate IRFIS S.p.A. e Banca di Roma (ora UniCredit S.p.A.) contestando l’omessa vigilanza. Il petitum complessivo ammonta a circa 2,04 miliardi. A seguito della dichiarazione del difetto di giurisdizione da parte del Tribunale di Catania, la causa è stata riassunta innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio - Roma, nel novembre 2009. La Fratelli Costanzo S.p.A. in A.S. ha quindi promosso un ricorso per regolamento preventivo di competenza avanti al Consiglio di Stato che lo ha accolto dichiarando la competenza del TAR Sicilia - Catania. La domanda risarcitoria appare infondata e pertanto, anche sulla base del parere del collegio di difesa, non è stato effettuato alcun accantonamento. Qui tam Complaint contro Vanderbilt LLC e altre società del Gruppo UniCredit Il 14 luglio 2008 Frank Foy e sua moglie, in conformità alla normativa locale del New Mexico (Qui Tam Statute), secondo la quale chiunque sia residente nello stato è legittimato ad intraprendere un’azione legale civile nell’interesse di quest’ultimo, hanno presentato per conto dello Stato del New Mexico un atto di citazione (complaint) in relazione ad alcuni investimenti in Vanderbilt LLC (“VF”) (società partecipata indirettamente da UniCredit S.p.A.) effettuati dal New Mexico Educational Retirement Board (ERB) e dallo State of New Mexico Investment Council (SIC). Frank Foy afferma di aver ricoperto la posizione di Chief Investment Officer di ERB e di aver rassegnato le proprie dimissioni nel marzo 2008. Frank Foy richiede, per conto dello Stato del New Mexico, un risarcimento danni per un totale di USD 360 milioni (comprensivi delle penali applicabili in conformità alla New Mexico Fraud against Taxpayers Act, che prevede, a tale titolo, la possibilità di triplicare la richiesta di risarcimento rispetto al danno subito) in base al New Mexico Fraud against Taxpayers Act, asserendo che Vanderbilt VF e gli altri convenuti avrebbero surrettiziamente indotto ERB e SIC ad investire USD 90 milioni in prodotti Vanderbilt (i) fornendo consapevolmente false informazioni in ordine alla natura ed al grado di rischio dell’investimento in VF e (ii) garantendo improprie elargizioni al Governatore dello Stato del New Mexico (tuttora in carica) –Bill Richardson - e ad altri funzionari dello Stato, al fine di indurre l’effettuazione di tali investimenti. Frank Foy sostiene che lo Stato avrebbe subito un danno pari all’intero investimento iniziale di USD 90 milioni (danno emergente) e richiede ulteriori USD 30 milioni per la perdita subita (lucro cessante). La lista dei convenuti include - inter alia - : • Vanderbilt Capital Advisors, LLC (VCA), una società controllata indirettamente da Pioneer Investment Management USA Inc. (PIM US); • Vanderbilt Financial, LLC (VF), una società-veicolo in cui PIM US detiene una partecipazione pari all’8%; • Pioneer Investment Management USA Inc. (PIM US), una società interamente controllata da PGAM; • PGAM, società interamente controllata da UniCredit S.p.A.; • UniCredit S.p.A.; • diversi amministratori di VCA, VF e PIM US; • studi legali, società di revisione, banche di investimento e funzionari dello Stato del New Mexico. Allo stato attuale risulta prematura una valutazione degli effetti economici che potrebbero scaturire dal procedimento in esame e, pertanto, non sono stati effettuati accantonamenti. I convenuti hanno richiesto il rigetto delle domande attoree. La Corte non ha ancora fissato una data per la discussione delle dette richieste. L’atto di citazione è stato notificato alle società americane, tra le altre, Vanderbilt Capital Advisors e Pioneer Investment Management USA Inc. (entrambe facenti parte del Gruppo UniCredit). Anche le persone fisiche convenute hanno ricevuto la notifica dell’atto. Il 24 settembre 2009 UniCredit S.p.A. ed il 17 dicembre 2009 PGAM hanno ricevuto la notifica della citazione. L’8 marzo u.s., l’attore principale ha presentato un atto di citazione emendato nel tentativo di aggiungere un ulteriore attore, diversi altri convenuti ed oltre 50 ulteriori istanze. Inoltre, Foy cerca di mettere in discussione altre transazioni in CDOs Vanderbilt in cui avrebbero investito i fondi pubblici del New Mexico ed ha pertanto aumentato le proprie richieste risarcitorie da 90 a 243,5 milioni di USD. I convenuti hanno messo in dubbio che l’atto di citazione fosse stato correttamente presentato ed il 26 marzo 2010 il tribunale ha decretato che non terrà conto del nuovo atto di citazione ‘emendato’ e che i convenuti non saranno tenuti a rispondervi, fino a quando la corte non avrà deciso in merito alle precedenti richieste di rigettare l’azione originale. In data 28 aprile 2010, il Giudice Pfeffer ha emesso un ‘ordine’ con cui ha rigettato tutte le pretese contenute nella citazione originaria. Il giudice ha chiaramente dichiarato di ritenere che l’applicazione retroattiva del “New Mexico Qui Tam Statute” (“FATA”) violi il divieto costituzionale di retroattività della norma penale: questo è stato il presupposto che ha condotto alla decisione di respingere tutti i reclami “FATA”. Il giudice ha inoltre respinto le pretese di Foy poiché, a norma dell’ Unfair Practice Act (“UPA”) tali reclami erano basati su operazioni di borsa che non rientravano nella sfera delle tutele previste dall’UPA. Il Sig. Foy ha presentato ricorso in appello, tuttavia le pronunce di cui sopra segnano una importante evoluzione dell’Azione Legale dello Stato del New Mexico, che potrebbero condurre ad una possibile chiusura del caso, mentre i casi Hill e Hammes (si veda oltre) restano aperti. Inoltre, nel corso del mese di gennaio 2010, è stata presentata al tribunale statale di Santa Fe, nel New Mexico, una nuova class action denominata Donna J. Hill contro Vanderbilt Capital Advisors, LLC, nella quale Hill cerca di recuperare, per conto del fondo o dei partecipanti al fondo pensione “Educational Retirement Fund” del New Mexico, quanto il fondo ha perso investendo in prodotti di Vanderbilt Financial, LLC (VF). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 193 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Nel febbraio 2010, un altro partecipante al piano ha presentato al medesimo tribunale un’altra causa analoga alla precendete, denominata Michael J. Hammes contro Vanderbilt Capital Advisors, LLC, con accuse praticamente identiche a quelle della causa Hill. Le cause Hill e Hammes muovono accuse basate su fatti analoghi a quelle presentate da Foy, ma sono state intentate per frode e violazione degli obblighi fiduciari nei confronti dei partecipanti al piano previdenziale dell’Educational Retirement Board. Le cause Hill e Hammes includono quali convenuti Vanderbilt, VF, PIM e vari funzionari e direttori presenti e passati di Vanderbilt, VF e/o PIM; diversi membri del consiglio ERB presenti o passati ed altre parti non correlate a Vanderbilt (ma non PGAM e neppure UniCredit). I convenuti non sono ancora tenuti a rispondere ne’ ad intraprendere a propria volta azioni legali. Nel frattempo, nel febbraio del 2010, su richiesta di uno dei convenuti, membro dell’ERB, la causa Hill è stata trasferita alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti, il Distretto del New Mexico. Nessuna delle azioni indica l’importo dei danni per i quali viene richiesto il risarcimento, ma l’ERB ha investito 40 milioni USD in VF e l’importo sarà in ogni caso ricompreso nell’ammontare del risarcimento richiesto nella causa Foy. Divania S.r.l. Nella prima metà del 2007 la società Divania S.r.l. ha intrapreso un’azione legale nei confronti di UniCredit Banca d’Impresa S.p.A. (ora UniCredit Corporate Banking S.p.A.) contestando violazioni di legge e regolamentari (relative, tra l’altro, ai prodotti finanziari) con riferimento all’operatività in strumenti finanziari derivati in tassi e cambi posta in essere tra il gennaio 2000 ed il maggio 2005 dal Credito Italiano S.p.A. prima e da UniCredit Banca d’Impresa S.p.A. (ora UniCredit Corporate Banking S.p.A.) poi (complessivamente sono stati sottoscritti 206 contratti). L’atto di citazione, in cui si chiede che venga dichiarata l’inesistenza o in subordine la nullità o l’annullamento o la risoluzione dei contratti stessi e la condanna al pagamento da parte di UniCredit Banca d’Impresa S.p.A. (ora UniCredit Corporate Banking S.p.A.) della complessiva somma di circa 276,6 milioni oltre a spese di lite e interessi successivi è stato notificato in data 26 marzo 2007 presso il Tribunale di Bari secondo il nuovo rito societario. Nell’autunno 2008 è stata disposta una consulenza tecnica d’ufficio (“CTU”) e la detta, depositata nell’aprile 2010, conferma sostanzialmente l’impostazione della banca evidenziando una perdita per derivati di circa 6.400.000, che aumenterebbero ad 10.884.000 qualora l’accordo transattivo suindicato, contestato da parte attrice, venisse ritenuto illegittimo e quindi invalido. A tale somma la CTU reputa debbano essere aggiunti gli interessi, quantificati secondo diversi parametri; il più verosimile comporterebbe un esborso di 4.137.000 (al tasso convenzionale) oppure di 868.000 (al tasso legale). UniCredit Corporate Banking S.p.A. ritiene che l’importo richiesto sia sproporzionato al reale rischio di causa, in quanto determinato sommando algebricamente tutti gli addebiti operati (in misura tra l’altro superiore al reale), senza computare invece gli accrediti che riducono drasticamente le pretese di parte attrice. In merito alle operazioni contestate, era stato peraltro raggiunto un accordo transattivo (sottoscritto in data 8 giugno 2005) con il quale la società Divania S.r.l. affermava di nulla avere più a pretendere a qualsiasi titolo in relazione alle operazioni ora contestate. Nella citazione si contesta la validità della transazione: ne viene argomentata infatti la nullità sulla base della asserita illegittimità delle operazioni che ne hanno costituito l’oggetto. A parere di UniCredit Corporate Banking S.p.A., nonostante quanto sopra esposto, il rischio di causa può essere tutt’al più quantificabile in circa 4 milioni, pari alla somma addebitata sul conto della società in sede di transazione. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere allo stato il rischio di causa. In data 21 settembre 2009 Divania S.r.l. ha notificato un ulteriore e separato atto di citazione ad UniCredit Corporate Banking, avanti al Tribunale di Bari, chiedendo il risarcimento dei danni asseritamente subiti e quantificati in complessivi 68,9 milioni, contestando violazioni di legge e regolamentari (relative, tra l’altro, ai prodotti finanziari) conseguenti al comportamento tenuto dalla banca in relazione all’operatività in derivati posta in essere e, più in generale, al comportamento tenuto nella gestione dei rapporti con la cliente. La causa è strettamente connessa a quella già pendente. Ritenendo la domanda infondata, allo stato, non sono stati disposti accantonamenti. Acquisizione di Cerruti Holding Company da parte di Fin.Part S.p.A. All’inizio di agosto 2008 la curatela fallimentare di Fin.Part S.p.A. (“Fin.Part”) ha promosso un’azione civile nei confronti di UniCredit S.p.A., UniCredit Banca S.p.A., UniCredit Corporate Banking S.p.A.e di un’altra banca non appartenente al Gruppo UniCredit per responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Fin.Part chiede a ciascuna delle banche convenute, in solido o in subordine ciascuna per quanto di competenza, il risarcimento dei danni sofferti da Fin.Part e dai suoi creditori in seguito all’acquisizione di Cerruti Holding Company S.p.A. (“Cerruti”). L’azione è diretta a contestare la legittimità dei comportamenti tenuti, nel corso degli anni 2000 e 2001, di concerto tra loro da parte delle banche convenute e diretti all’acquisizione del settore moda del gruppo “Cerruti 1881”, attraverso una complessa operazione economico finanziaria incentrata in particolare sull’emissione di un prestito obbligazionario di 200 milioni emesso da un veicolo lussemburghese (C Finance s.a.). Si sostiene che Fin.Part non fosse in condizione di assorbire, con le proprie risorse, l’acquisizione di Cerruti e che gli obblighi finanziari connessi al pagamento dell’obbligazione abbiano portato al fallimento della società. La curatela fallimentare chiede, quindi, il risarcimento dei danni per un importo pari a Euro 211 milioni, che rappresenta la differenza tra il passivo (Euro 341 milioni) e l’attivo (Euro 130 milioni) del patrimonio fallimentare, ovvero per un importo diverso che sarà stabilito dal giudice. Ai convenuti si chiede, inoltre, la restituzione di tutte le somme percepite a titolo di commissioni, provvigioni e interessi in relazione alle presunte attività fraudolente. Con atto depositato il 23 dicembre 2008 il fallimento C Finance s.a. è intervenuto nel giudizio. 194 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La curatela afferma che lo stato di insolvenza di C Finance, sussistente già all’indomani della sua costituzione a causa dell’emissione del prestito obbligazionario e del trasferimento del ricavato a Fin.Part dietro l’acquisizione di assets privi di valore vada imputato alle banche quali concorrenti nel procurato dissesto, avendo i loro funzionari contribuito ad ideare ed eseguire l’operazione. Le banche vengono chiamate a risarcire il danno in misura: a) pari all’intero passivo fallimentare (Euro 308,1 milioni); ovvero, in subordine, b) alle somme fuoriuscite da C Finance in favore di Fin.Part e Fin.Part International (Euro 193 milioni); ovvero, in subordine, c) a quanto incassato da UniCredit S.p.A. (Euro 123,4 milioni). Sotto altro profilo le banche vengono chiamate a restituire le somme incassate (pari ad Euro 123,4 milioni oltre ad Euro 1,1 milioni di commissioni) per nullità per illiceità della causa o per motivo illecito comune alle parti del negozio complesso in cui si sarebbe articolata l’operazione di cui trattasi volta, secondo la parte attrice, al pagamento dei debiti di Fin.Part verso UniCredit S.p.A., utilizzando il ricavato dell’emissione del prestito obbligazionario di C Finance. Inoltre l’operazione avrebbe rappresentato il mezzo per eludere la normativa italiana sui limiti e le modalità di emissione di obbligazioni. Nel gennaio del 2009 il giudice ha respinto un’istanza di sequestro conservativo formulata nei confronti del convenuto non appartenente al Gruppo UniCredit. In data 9 giugno 2009 è stata depositata la comparsa di costituzione e risposta nell’interesse di UniCredit S.p.A.. In data 5 ottobre 2009 e 12 gennaio 2010 sono stati esperiti due tentativi di conciliazione, entrambi infruttuosi. In data 3 giugno 2010 il Tribunale ha rigettato tutte le istanze istruttorie ed ha fissato l’udienza per la precisazione delle conclusioni al 28 giugno 2011. Inoltre in data 2 ottobre 2009, la curatela del fallimento Fin.Part ha citato innanzi al Tribunale di Milano UniCredit Corporate Banking S.p.A. (quale avente causa dell’allora Credito Italiano) affinché (i) venga riconosciuta la nullità del “pagamento” di 46 milioni effettuato, nel settembre 2001, dalla Fin.Part in favore dell’allora Credito Italiano e, conseguentemente, (ii) venga la convenuta condannata alla restituzione di detto importo che si riferisce al rientro di una esposizione concessa dalla banca nel quadro della complessa operazione finanziaria già contestata nel precedente giudizio. UniCredit S.p.A. e UniCredit Corporate Banking S.p.A., anche sulla base del parere del legale esterno, ritengono le domande attoree infondate e/o carenti sul piano probatorio; di conseguenza, tenuto altresì conto che il procedimento si trova in una fase iniziale, allo stato non sono stati effettuati accantonamenti. Doddato Federico & C. Srl e Doddato Giuseppe Nel novembre del 1998 la società Doddato Federico & C a r.l. e Doddato Giuseppe hanno notificato alla Banca di Roma (ora UniCredit) una citazione per danni quantificati (in sede di precisazione delle conclusioni) in circa 150 milioni, oltre interessi ed accessori, asseritamente derivanti da un comportamento illegittimo della Banca posto in essere a seguito della revoca dei fidi. Con sentenza del 17 gennaio 2009 il giudice ha rigettato la domanda attorea perché infondata. La sola società Doddato Federico & C a r.l. ha proposto appello (marzo 2010) elevando la richiesta di risarcimento danni fino a circa 250 milioni. Considerato l’esito favorevole del giudizio di primo grado e l’infondatezza della domanda non sono stati effettuati accantonamenti. Procedimento in precedenza connesso ad azioni a tutela di un credito di Capitalia (ora UniCredit) poi ceduto. Seanox Oil P.T. La società Seanox Oil P.T., con sede a Jakarta, nel 2004 ha assunto la determinazione di monetizzare, per il tramite della filiale 26 di Milano dell’ex Banca di Roma, n. 2 certificati di deposito apparentemente emessi da UBS per un controvalore complessivo pari a USD 500 milioni (USD 300 milioni e USD 200 milioni). La suddetta società ha chiamato in causa l’ex Banca di Roma contestando di aver subito un danno ingiusto derivante dalla asserita indebita consegna alla banca UBS di Zurigo di uno dei certificati, ovvero quello del valore nominale di USD 200 milioni, che, essendosi rivelato falso, è stato trattenuto dalla predetta UBS di Zurigo. Conseguentemente, la società attrice ha chiesto la condanna al risarcimento dei danni quantificati nel valore nominale del certificato di deposito trattenuto da UBS, ovvero USD 200 milioni, pari a circa Euro 158 milioni. La Banca si è costituita regolarmente contestando la ricostruzione dei fatti e chiedendo l’integrale rigetto delle domande attoree in quanto infondate in fatto ed in diritto. A seguito di alcune recenti operazioni di riorganizzazione del Gruppo UniCredit, il diritto controverso per cui è causa è stato trasferito a UniCredit Banca S.p.A.. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 195 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Nell’udienza del 18 novembre 2009, il legale che assiste la Banca ha dato evidenza della falsità del certificato per cui è causa. Ad esito dell’udienza il Giudice ha emesso ordinanza con la quale sono state respinte tutte le istanze istruttorie ed ha rinviato per la precisazione delle conclusioni all’udienza del 2 febbraio 2011. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere, allo stato, il rischio di causa. Mario Malavolta Nel luglio 2009 Mario Malavolta in proprio e nella sua qualità di legale rappresentante e amministratore della Malavolta Corporate S.p.A. e delle sue controllate e associate ha citato in giudizio UniCredit S.p.A. per sentirla condannare al risarcimento dei danni (circa Euro 135 milioni) asseritamente dovuti ad un comportamento illecito tenuto da UniCredit S.p.A.. Il medesimo chiede altresì l’accertamento dell’indebita applicazione di interessi anatocistici sui conti correnti intrattenuti dalle società medesime. Il soggetto legittimato passivo, poi intervenuto in giudizio, nella presente azione è UniCredit Corporate Banking S.p.A.. L’attore contesta la condotta tenuta dalla banca convenuta nel periodo 2006-2007; sostiene che l’indebita interferenza della Banca nei processi decisionali delle società del Gruppo Malavolta avrebbe ostacolato i processi di riorganizzazione e causato pesanti perdite finanziarie (oggi le società del Gruppo Malavolta sono fallite o soggette a procedure concorsuali). I fatti e le circostanze di cui sopra avrebbero causato altresì pesanti danni a Mario Malavolta nella sua qualità di azionista e amministratore di Malavolta Corporate S.p.A. e delle sue controllate. La Banca ha eccepito, in via pregiudiziale, il difetto di legittimazione e la carenza di interesse ad agire in capo all’attore. In via subordinata, nel merito, ha contestato l’infondatezza e la genericità delle domande attoree che non trovano riscontro nei documenti prodotti in giudizio. Il procedimento si trova nella sua fase iniziale. Allo stato non si è ritenuto di disporre accantonamenti. Il Sig. Mario Malavolta, quale amministratore della Malavolta Corporate SpA, ha depositato, in data 3 febbraio 2010, atto di intervento nella causa iniziata nel luglio 2009, chiedendo il risarcimento di danni quantificati in complessivi circa Euro 445 milioni. La Banca ha depositato memoria con la quale ha eccepito l’inammissibilità dell’atto di intervento ed ha contestato le richieste attoree. Anche il Fallimento Malavolta Corporate S.p.A. ha depositato atto di intervento facendo proprie le difese spiegate dall’attore, chiedendo l’estromissione della società, rappresentata dall’Amministratore M. Malavolta, e circoscrivendo le contestazioni mosse alla Banca ed il petitum a complessivi 20 millioni. L’udienza si è tenuta il 15 luglio 2010. La causa è in una fase iniziale e non sono stati predisposti accantonamenti. I.CO.PO.DE.SO Srl e Pietro Montanari La I.CO.PO.DE.SO S.r.l. ed in proprio il suo legale rappresentante, Sig. Pietro Montanari, in data 10 febbraio 2010 hanno notificato ad UniCredit S.p.A. atto di citazione per ottenere il risarcimento di danni quantificati in circa 133 milioni oltre interessi e rivalutazione monetaria. La prima udienza di comparizione, già fissata per il 25 maggio 2010 innanzi al Tribunale di Roma, è stata differita d’ufficio al 17 marzo 2011. Gli attori lamentano che la Cassa di Risparmio di Roma (C.R.R., ora UniCredit), con una serie di atti e comportamenti (tra la fine degli anni ’70 - inizio anni ’80), avrebbe determinato il fallimento della I.CO.PO.DE.SO S.r.l. provocando gravissimi danni materiali e morali ai medesimi attori. La causa appare infondata in fatto e in diritto, pertanto, tenuto anche conto della fase iniziale della stessa, allo stato non sono stati effettuati accantonamenti in bilancio. Valauret S.A. Gli attori (Valauret S.A. e Mr. Hughes de Lasteyrie du Saillant), che nel 2001 avevano comprato azioni della francese Rhodia S.A., sostengono d’aver sopportato dei danni per effetto di un deprezzamento dei titoli avvenuto tra il 2002 ed il 2003 causato dall’asserita attività fraudolenta dei componenti del consiglio di amministrazione della società che ne avrebbe reso i bilanci non veritieri o fuorvianti. Nel 2004 gli attori hanno notificato al Consiglio di Amministrazione, ai revisori ed alla società Aventis S.A. (preteso azionista di maggioranza di Rhodia S.A.) un atto di citazione per danni. Successivamente l’azione è stata estesa ad altri soggetti sino ad arrivare ad un totale di 14 convenuti, l’ultimo dei quali è Bank Austria (BA) alla quale l’atto di citazione è stato notificato alla fine del 2007 nella sua veste di successore di Creditanstalt AG (CA). Gli attori sostengono esservi un coinvolgimento di quest’ultima nelle sopraccitate attività fraudolente, in quanto essa operava da istituto di credito di una delle società coinvolte in tali attività. Valauret S.A. ha quantificato i propri danni in 129,8 milioni oltre ai costi e Hughes de Lasteyrie du Saillant in complessivi 4,39 milioni. 196 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group A parere di BA un coinvolgimento di CA in attività fraudolente è destituito di fondamento. Sin dal 2006, ossia ben prima che la causa fosse estesa a BA, c’è stata una sospensione del procedimento civile a seguito dell’avvio di un’azione in sede penale, che è stata promossa dai pubblici ministeri francesi sulla base di una denuncia penale contro ignoti avanzata dai medesimi attori. Nel dicembre 2008, nelle more del processo penale, il Tribunal de Commerce de Paris ha sospeso il procedimento civile anche nei confronti di BA. In relazione a tale procedimento non sono stati effettuati accantonamenti. Treuhandanstalt BA (già Bank Austria Creditanstalt AG) è intervenuta, in favore del convenuto AKB Privatbank Zürich AG (ex controllata di BA e già Bank Austria (Schweiz) AG) in una causa legata a presunte rivendicazioni del Bundesanstalt für vereinigungsbedingte Sonderaufgaben “BvS” (già Treuhandanstalt), l’ente pubblico tedesco di ristrutturazione dei nuovi Länder. Sostanzialmente si afferma che l’ex controllata avrebbe preso parte all’appropriazione indebita di fondi di società dell’ex Germania dell’Est. BvS chiede un risarcimento danni pari a circa 128 milioni, oltre interessi a far data dal 1992. BA ritiene che tali rivendicazioni siano infondate. Il 25 giugno 2008 la Corte distrettuale di Zurigo aveva rigettato la richiesta di BvS, ad eccezione dell’importo di circa Euro 320 mila, che, a giudizio della Corte, rappresentavano le commissioni applicate in buona fede, ai sensi di un contratto non più efficace, dall’ex controllata di BA. Tale sentenza, nel suo complesso, confermava la correttezza dell’operato della banca. La Corte d’Appello di Zurigo nel marzo del 2010 ha riformato l’esito del primo grado condannando BA a rifondere ai ricorrenti la somma complessiva di circa 240 milioni. Contro la decisione, presso la Corte di Cassazione del Cantone di Zurigo, è stato proposto appello, con richiesta di sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza. La sospensione è stata concessa in data 14 maggio 2010 e la causa proseguirà nel merito. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti per un importo ritenuto congruo a quello che risulta essere allo stato il rischio di causa. Associazione di piccoli azionisti di NAMA d.d. in fallimento; Slobodni Sindikat (sindacato libero) Zagrebačka è stata citata innanzi alla Corte Municipale di Zagabria da due attori: (i) l’associazione dei piccoli azionisti di NAMA d.d. in fallimento; (ii) Slobodni Sindikat (Sindacato Libero). Gli attori sostengono che Zagrebačka avrebbe violato i diritti di NAMA d.d., quale azionista di minoranza di Zagrebačka fino al 1994. Gli attori asseriscono, inter alia, che Zagrebačka avrebbe omesso di distribuire a NAMA d.d. utili sotto forma di azioni in Zagrebačka. Pertanto gli attori chiedono alla Corte di condannare Zagrebačka ad attribuire a NAMA d.d. la titolarità di 44.858 azioni in Zagrebačka o, in alternativa, a pagare l’equivalente in denaro che gli attori stimano pari a Kune 897.160.000,00 (circa 123,7 milioni), assumendo che ciascuna azione abbia un valore di Kune 20.000. Zagrebačka ritiene che gli attori non siano legittimati ad agire in giudizio in quanto essi non sono mai stati azionisti di Zagrebačka, né titolari dei diritti asseritamente violati. Nel merito, Zagrebačka ritiene che le presunte violazioni dei diritti spettanti all’ex azionista di minoranza NAMA d.d. non siano mai avvenute. Zagrebačka giudica quindi infondate le pretese degli attori che, peraltro, non hanno in alcun modo provato in giudizio né l’esistenza dei diritti né la quantificazione dei danni. In data 16 novembre 2009, alla prima udienza di trattazione, il giudice ha rigettato le domande attoree, senza trattare del merito della causa, dichiarando che gli attori non avevano legittimazione ad agire. La decisione è stata appellata dall’associazione dei piccoli azionisti di NAMA d.d. in fallimento. In relazione a tale procedimento non sono stati effettuati accantonamenti. GBS S.p.A. All’inizio di febbraio 2008 la General Broker Service S.p.A. (GBS S.p.A.) ha instaurato nei confronti di UniCredit S.p.A. un procedimento arbitrale volto a far dichiarare l’illegittimità del comportamento tenuto da Capitalia S.p.A. e successivamente da UniCredit S.p.A. con riferimento al rapporto di brokeraggio assicurativo in essere e asseritamente derivante da convenzione in esclusiva stipulata nel 1991, e ottenere conseguentemente il risarcimento dei danni subiti e quantificati originariamente in 121,7 milioni poi aumentati ad 197,1 milioni. L’accordo del 1991, che conteneva un impegno di esclusiva, era stato siglato tra la GBS S.p.A. e la (allora) Banca Popolare di Pescopagano e Brindisi. Detta banca, a seguito della fusione - risalente al 1992 - con la Banca di Lucania, divenne la Banca Mediterranea, poi incorporata (2000) nella Banca di Roma S.p.A., a sua volta divenuta Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.). UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 197 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) I rapporti di brokeraggio con la GBS S.p.A., originati dall’accordo del 1991, sono stati poi disciplinati da (i) una convenzione per la prestazione di servizi di brokeraggio assicurativo stipulata nel 2003 tra GBS S.p.A., AON S.p.A. e Capitalia S.p.A., prorogata per fatti concludenti fino al maggio 2007, e (ii) un’analoga successiva convenzione del maggio 2007 tra i predetti brokers e Capitalia Solutions S.p.A., in proprio e quale mandataria con rappresentanza delle banche operative ed anche nell’interesse delle Società dell’ex Gruppo Capitalia, inclusa la holding. Con riferimento a quest’ultima convenzione, Capitalia Solutions S.p.A. nel luglio 2007, ha esercitato, per conto dell’intero Gruppo Capitalia, la facoltà di recesso, in coerenza con le clausole della convenzione (che prevede, per il caso di recesso, che le banche/società dell’ex Gruppo Capitalia non possano essere tenute a corrispondere al broker alcuna somma a qualsivoglia titolo). Su richiesta di GBS è stata disposta una consulenza tecnica d’ufficio le cui risultanze sia di metodo che numeriche sono state contestate da UniCredit S.p.A.. Con lodo emesso in data 18 novembre 2009, UniCredit S.p.A. è stata condannata al pagamento in favore di GBS S.p.A. dell’importo complessivo di circa 144 milioni, oltre alle spese di lite e di CTU. UniCredit S.p.A., ritenendo la decisione arbitrale priva di fondamento, ha proposto appello, ed ha chiesto la sospensione dell’esecuzione della decisione. In data 8 luglio 2010, la Corte d’Appello ha accolto tale richiesta di sospensione per importi superiori ad 10 milioni. UniCredit è conseguentemente obbligata a pagare tale importo a favore di GBS in pendenza della decisione di secondo grado sul merito. La prossima udienza è stata fissata al 5 novembre 2013. In considerazione della evoluzione della vicenda, è stato effettuato un accantonamento in misura ritenuta congrua in relazione a quello che appare essere, allo stato, il rischio potenziale conseguente all’emissione del lodo. FinTeam spol s.r.o. Il 20 marzo 2009 FinTeam spol s.r.o., società slovacca ha citato dinanzi al Tribunale distrettuale di Bratislava UniCredit Bank Slovakia a.s. in relazione a operazioni su cambi e derivati (operazioni a termine e in opzioni sul cambio Euro/Corona slovacca) effettuate nel contesto del Master Treasury Agreement stipulato fra FinTeam ed UniCredit Bank Slovakia nel giugno 2004. FinTeam asserisce che alcune operazioni concluse tra le parti non sarebbero valide, in quanto eseguite in difformità dalle disposizioni del Master Treasury Agreement. FinTeam sostiene, inoltre di aver subito delle perdite, in conseguenza degli addebiti sul proprio conto relativi alle predette operazioni. Pertanto FinTeam ha richiesto che la banca sia condannata a risarcire i danni, incluse le perdite di profitto e le spese legali, asseritamente subiti da FinTeam in conseguenza dei presunti inadempimenti della banca. L’importo di tali danni è stato stimato da FinTeam pari ad 100 milioni ma non è stata prodotta alcuna prova dei danni. La banca si è costituita in giudizio ed ha preliminarmente eccepito l’incompetenza del Tribunale. Il Master Treasury Agreement demanda, infatti, la soluzione di qualsiasi controversia connessa al contratto ad un collegio arbitrale permanente istituito dalla Slovak Bank Association. Ciò nondimeno, stante la facoltà delle parti di modificare successivamente e di comune accordo le previsioni del contratto, UniCredit Bank Slovakia si è dichiarata disponibile ad accettare la competenza del Tribunale distrettuale di Bratislava. Nel corso della prima udienza di trattazione, tenutasi il 31 maggio 2010, il Tribunale ha disposto che la società FinTeam spol s.r.o., produca una perizia che attesti e quantifichi i danni e le perdite effettivamente subite entro il termine di sessanta (60) giorni, dalla data dell’udienza, prorogabile su richiesta di FinTeam. La data della nuova udienza sarà fissata successivamente al deposito di tale perizia. Nel merito, UniCredit Bank Slovakia giudica infondate le pretese di FinTeam. La banca ritiene, infatti, di aver adempiuto correttamente a tutti gli obblighi derivanti dal contratto e di aver legittimamente esercitato le facoltà ad essa ivi riconosciute, inclusa la facoltà di richiedere ulteriori garanzie. La banca giudica pretestuosa la richiesta risarcitoria formulata da FinTeam e la quantificazione dei danni asseritamente subiti e, pertanto, non ha predisposto alcun accantonamento. 198 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group ULTERIORI INFORMAZIONI RILEVANTI Di seguito vengono riportati alcuni ulteriori procedimenti pendenti nei confronti di UniCredit S.p.A. e di altre società del Gruppo UniCredit considerati rilevanti in cui la domanda non è caratterizzata da un connotato economico ovvero la richiesta economica non risulta, allo stato, quantificabile. Azione di annullamento della delibera assembleare che ha autorizzato la vendita delle azioni di Bank Austria Creditanstalt (BA) detenute da Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (HVB) a UniCredit S.p.A. (Delibera assembleare del 25 ottobre 2006) Numerosi azionisti di minoranza di HVB hanno impugnato, chiedendone l’annullamento, la delibera dell’assemblea straordinaria degli azionisti di HVB assunta in data 25 ottobre 2006 con la quale è stata approvata la vendita (Sale and Purchase Agreement - “SPA”) ed il trasferimento ad UniCredit S.p.A. delle azioni di BA e di HVB Bank Ukraine detenute da HVB, la vendita a BA delle azioni detenute da HVB in International Moscow Bank e AS UniCredit Bank Riga ed il trasferimento delle filiali di Vilnius e Tallin ad AS UniCredit Bank Riga. Nell’ambito di questo procedimento alcuni azionisti hanno chiesto alla Corte regionale di Monaco che il Business Combination Agreement (“BCA”), siglato tra HVB ed UniCredit S.p.A., sia dichiarato come un de facto domination agreement. Gli azionisti hanno contestato asseriti vizi formali relativi all’invito ed alla successiva conduzione dell’assemblea straordinaria tenutasi il giorno 25 ottobre 2006 nonché il prezzo di vendita delle azioni, ritenuto inadeguato. Con la sentenza del 31 gennaio 2008 la Corte ha dichiarato la nullità, per motivi formali, delle deliberazioni approvate in occasione dell’assemblea straordinaria dei soci tenutasi il 25 ottobre 2006. La Corte non si è pronunciata sul problema della presunta inadeguatezza del prezzo di acquisto ma ha espresso l’opinione che il BCA stipulato tra UniCredit S.p.A. e HVB nel giugno del 2005 avrebbe dovuto essere sottoposto all’assemblea degli azionisti di HVB in quanto lo stesso rappresenterebbe un contratto “occulto” di dominazione. Contro questa sentenza HVB ha proposto appello essendo del parere che le disposizioni del BCA non sarebbero rilevanti in relazione ai contratti di compravendita sottoposti all’assemblea straordinaria dei soci del 25 ottobre 2006. HVB ritiene inoltre che il BCA non costituisca un contratto “occulto” di dominazione, anche in considerazione del fatto che esso esclude espressamente la conclusione di un contratto di dominazione nei cinque anni successivi all’offerta di acquisizione. La delibera assembleare di HVB potrebbe diventare effettivamente nulla ed invalida solo allorché la decisione resa in sede giudiziale divenisse definitiva; considerata la durata della fase di appello, attualmente in corso, nonché la possibilità di ulteriormente impugnare la sentenza di secondo grado di fronte alla Corte Federale di Giustizia Tedesca, si stima che possano essere necessari circa tre-quattro anni perché si pervenga a tale decisione definitiva. Facendo ricorso ad uno strumento giuridico riconosciuto dall’ordinamento tedesco, pendente il procedimento sopra ricordato, HVB ha richiesto all’assemblea degli azionisti tenutasi il 29 e 30 luglio 2008 di riconfermare le deliberazioni adottate dall’assemblea straordinaria dei soci del 25 ottobre 2006 e contestate (c.d. Confirmatory Resolution). Queste risoluzioni renderebbero, se diventassero definitive, irrilevanti gli asseriti vizi. L’Assemblea ha deliberato dette approvazioni che, peraltro, sono state a loro volta impugnate da alcuni soci nell’agosto 2008. Nel febbraio 2009, è stata adottata una delibera aggiuntiva che ha confermato le deliberazioni adottate. Nell’udienza del 10 dicembre 2009 la Corte ha rigettato l’azione di annullamento contro la (prima) delibera di conferma (confirmatory resolution) adottata il 29 e 30 luglio 2008. Diversi ex azionisti di minoranza hanno appellato questa decisione e non è stata ancora fissata la data dell’udienza. Alla luce del susseguirsi dei predetti eventi, il giudizio d’appello promosso da HVB contro la sentenza del 31 gennaio 2008 è stato sospeso sino alla pronuncia della sentenza definitiva in relazione alle deliberazioni confermative adottate dall’Assemblea di HVB del 29 e 30 luglio 2008. Squeeze-out dei soci di minoranza di HVB (Appraisal Proceedings) Circa 300 ex azionisti di minoranza di HVB hanno depositato una richiesta di revisione del prezzo ottenuto in sede di squeeze-out (c.d. “Appraisal Proceedings”). Oggetto di contestazione risultano, prioritariamente, i profili concernenti la valutazione di HVB. In data 15 aprile 2010 si è tenuta la prima udienza di trattazione. Il procedimento è in corso. Squeeze-out degli azionisti di minoranza di Bank Austria Essendo stata raggiunta una transazione avente ad oggetto tutte le azioni legali pendenti in Austria avverse all’operazione, la delibera assembleare di Bank Austria di approvazione dello squeeze-out delle azioni ordinarie in possesso degli azionisti di minoranza (con esclusione dei due azionisti, una fondazione di diritto privato e un fondo a favore dei dipendenti di Bank Austria ) è stata iscritta il 21 maggio 2008 presso il Registro delle Imprese di Vienna. UniCredit S.p.A. è così diventata proprietaria del 99,995% del capitale sociale della banca austriaca, con l’obbligo conseguente di versare ai soci di minoranza un importo totale di circa Euro 1.045 milioni comprensivo degli interessi maturati sul prezzo di squeeze-out, in conformità alla legislazione locale. I soci di minoranza hanno ricevuto il pagamento relativo allo squeeze-out ed ai corrispondenti interessi. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 199 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) Diversi azionisti, ritenendo il prezzo pagato in sede di squeeze-out non adeguato, hanno avviato, avanti la Corte Commerciale di Vienna, un procedimento con il quale chiedono alla Corte di verificare l’adeguatezza dell’importo loro riconosciuto (Appraisal Proceedings). UniCredit S.p.A. ha contestato la competenza della Corte viennese, ma la Corte Suprema in data 12 marzo 2010 ha confermato la competenza della Corte Commerciale di Vienna. Il procedimento proseguirà, nel merito, dinanzi a questa autorità. Un azionista di minoranza, oltre al procedimento giudiziale davanti alla Corte Commerciale di Vienna, ha avviato una procedura parallela dinanzi ad un Tribunale Arbitrale. Laddove l’esito fosse sfavorevole non si può escludere un impatto negativo sul Gruppo. Procedimenti penali Cirio e Parmalat Tra la fine del 2003 ed i primi mesi del 2004 sono state svolte indagini penali nei confronti di alcuni esponenti e dirigenti dell’ex Gruppo Capitalia, ora UniCredit, con riferimento allo stato di insolvenza del gruppo Cirio. Il procedimento che ne è scaturito, collegato alla dichiarazione dello stato d’insolvenza del gruppo Cirio, ha coinvolto anche la ex Capitalia (ora UniCredit S.p.A.), una delle banche finanziatrici del predetto gruppo ed ha comportato il rinvio a giudizio di alcuni dirigenti ed esponenti della ex Capitalia S.p.A. (ora UniCredit S.p.A.). L’Amministrazione Straordinaria di Cirio S.p.A. e numerosi obbligazionisti si sono costituiti parte civile con atti privi di una specifica indicazione dei danni patrimoniali e non patrimoniali che si pretendono subiti. UniCredit S.p.A., anche quale successore a titolo universale di UniCredit Banca di Roma S.p.A., si è costituita responsabile civile. Il procedimento è nella fase dibattimentale. In relazione al procedimento in esame, gli esponenti coinvolti ritengono di avere svolto il proprio operato con la massima correttezza e legittimità. Per tale procedimento, anche sulla scorta di pareri legali, pur sussistendo un rischio potenziale per il responsabile civile UniCredit S.p.A. in parte derivante dalla complessità dei fatti ascritti, non si è in possesso - al momento - di elementi che consentano di quantificare in maniera attendibile l’entità della passività potenziale. Con riguardo allo stato d’insolvenza del gruppo Parmalat, tra la fine del 2003 e la fine del 2005 sono state svolte indagini anche nei confronti di alcuni esponenti e dirigenti della ex Capitalia, ora UniCredit S.p.A., dalle quali è scaturito il rinvio a giudizio dei medesimi nell’ambito di tre distinti procedimenti penali noti come “Ciappazzi”, “Parmatour” ed “Eurolat”. Le società del gruppo Parmalat in amministrazione straordinaria e numerosi obbligazionisti Parmalat si sono costituiti parte civile nei suddetti procedimenti, riservandosi di quantificare i danni - patrimoniali e non patrimoniali - in sede di conclusioni e, quindi, a ridosso del termine del giudizio di primo grado. Nel contesto dei procedimenti “Ciappazzi” e “Parmatour”, alcune società del Gruppo UniCredit si sono costituite responsabili civili. I procedimenti sono nella fase dibattimentale. In esito alla transazione del 1° agosto 2008 tra il Gruppo UniCredit e Parmalat S.p.A., nonché le società del gruppo Parmalat in amministrazione straordinaria, queste ultime hanno rinunciato o revocato tutte le costituzioni di parte civile. In relazione ai procedimenti in esame, gli esponenti coinvolti ritengono di avere svolto il proprio operato con la massima correttezza e legittimità. In data 11 giugno 2010, UniCredit ha raggiunto un accordo con l’Associazione degli Obbligazionisti del Gruppo Sanpaolo IMI (l’“Associazione”) con l’intento di transigere – senza nessuna ammissione di responsabilità – le cause civili promosse contro alcune Banche del Gruppo UniCredit da approssimativamente trentaduemila obbligazionisti Parmalat che sono membri dell’Associazione. Per detti procedimenti, si è effettuato un accantonamento in misura ritenuta congrua in relazione a quello che appare essere, allo stato, il rischio potenziale per le società del Gruppo UniCredit coinvolte quali responsabili civili. Lehman Come noto, il 2008 è stato caratterizzato da periodi di grande instabilità dei mercati finanziari che hanno coinvolto tutti i principali mercati e in particolare quello statunitense. Diverse società appartenenti al gruppo Lehman Brothers sono state ammesse a procedure concorsuali nei paesi ove operavano; in particolare, negli Stati Uniti è stata ammessa a procedura concorsuale, tra l’altro, Lehman Brothers Holdings Inc., mentre in Olanda è stata ammessa a procedura Lehman Brothers Treasury Co. BV. In conseguenza, al 30 giugno 2010, è pervenuto un certo numero di reclami inerenti operazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari emessi da società del gruppo Lehman o comunque connessi a questi ultimi; su tali reclami viene svolto di volta in volta un accurato esame da parte delle società del Gruppo destinatarie. Il numero di cause pendenti al 30 giugno 2010 è sostanzialmente trascurabile. Madoff Nel dicembre 2008, Bernard L. Madoff, ex presidente del NASDAQ e proprietario di Bernard L. Madoff Investment Securities LLC (“BMIS”), società di investimento registrata presso la Securities Exchange Commission (“SEC”) ed il Financial Industry Regulatory Authority (“FINRA”), è stato arrestato con l’accusa di truffa (securities fraud) per avere posto in essere quello che è stato descritto dalle autorità statunitensi come uno Schema di Ponzi. Nel corso dello stesso mese, è stato nominato il curatore fallimentare (“SIPA Trustee”) per la liquidazione di BMIS ai sensi dello U.S. Securities Investor Protection Act del 1970. Nel marzo 2009, Bernard L. Madoff si è dichiarato colpevole di diversi reati, tra cui la truffa (securities fraud), la truffa nella consulenza sugli investimenti (investment advisor fraud) e le false comunicazioni alla SEC. Nel giugno 2009 Bernard L. Madoff è stato condannato a 150 anni di reclusione. A seguito dell’accertamento della truffa perpetrata da Bernard L. Madoff, sono stati promossi diversi procedimenti di natura penale e civile in vari Paesi contro istituzioni finanziarie e investment adviser da, o nell’interesse di, investitori, intermediari nel loro ruolo di broker per investitori ed enti pubblici relativamente alle perdite subite. 200 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group UniCredit S.p.A., alcune delle sue società controllate ed alcuni dei rispettivi dipendenti o ex dipendenti sono stati citati, o potrebbero essere citati in futuro, nei procedimenti e/o nelle indagini sul caso Madoff in vari Paesi del mondo, tra cui gli Stati Uniti d’America, l’Austria e il Cile. Alla data in cui Bernard L. Madoff è stato arrestato, la divisione Alternative Investments di Pioneer, società controllata da UniCredit S.p.A. (“PAI”), agiva quale investment manager e/o investment adviser per alcuni fondi che, a loro volta, avevano investito in altri fondi che detenevano conti gestiti presso BMIS. In particolare, PAI agiva quale investment manager e/o investment adviser per i fondi Primeo e i fondi AllWeather. PAI aveva assunto il ruolo di investment adviser per i fondi Primeo nell’aprile 2007, dopo essere subentrato a BA Worldwide Fund Management (“BAWFM”), una controllata indiretta di BA. I fondi Primeo e AllWeather avevano investito in altri fondi che, a loro volta, detenevano conti gestiti presso BMIS. In alcuni documenti predisposti da tali fondi, veniva data evidenza di un patrimonio in gestione per conto dei fondi amministrati dalle controllate di UniCredit S.p.A. pari a 805 milioni a novembre 2008. Tale ammontare, sulla base dei predetti documenti, comprendeva il capitale investito e i proventi derivanti dall’investimento. Alla luce dell’ammissione di colpevolezza di Bernard L. Madoff e dei fatti emersi successivamente alla truffa commessa da BMIS, risulta evidente che gli ammontari indicati nei predetti documenti non riflettessero in modo accurato gli investimenti effettuati e i proventi derivanti da tali investimenti. Conseguentemente, i valori di cui sopra non devono essere considerati indicativi dell’ammontare delle perdite subite dagli investitori finali nei fondi coinvolti. I fondi speculativi costituiti ai sensi del diritto italiano e gestiti da PAI non hanno alcuna esposizione verso fondi che, a loro volta, avevano investito in conti gestiti presso BMIS. HVB aveva emesso diverse tranche di titoli di debito il cui potenziale rendimento veniva calcolato in riferimento al rendimento di un ipotetico investimento strutturato (c.d. synthetic investment) nei fondi Primeo. Il valore nominale dei titoli di debito emessi riferibili ai fondi Primeo era di circa 27 milioni. Sono stati avviati in Germania alcuni procedimenti giudiziari in relazione ai titoli di debito emessi da HVB e connessi ai fondi Primeo, citando HVB come convenuto. BAWFM, una società controllata da BA, aveva agito in qualità di investment adviser per i fondi Primeo sino ad aprile 2007. Alcuni clienti di BA avevano acquisito partecipazioni nei fondi Primeo che erano detenute da BA. UniCredit S.p.A. e le sue controllate BA e PAI sono state convenute in giudizio in tre azioni collettive (putative class action) promosse dinnanzi alla United States District Court for the Southern District of New York, in cui sono stati citati circa 50 convenuti ed in cui i promotori delle azioni dichiarano di rappresentare gli investitori di tre fondi le cui attività erano investite, direttamente o indirettamente, in BMIS. I convenuti sono accusati di avere omesso informazioni rilevanti da, o di avere inserito informazioni false in, prospetti informativi e nei relativi supplementi utilizzati per l’offerta dei titoli. I promotori delle azioni collettive sostengono che gli investitori sarebbero stati indotti in errore, ad esempio, in merito alla mancanza di diversificazione negli investimenti, sul fatto stesso che i fondi erano investiti in BMIS e sul grado della due diligence condotta dai convenuti. Inoltre, i promotori asseriscono che i convenuti non avrebbero tenuto adeguatamente conto di quei “segnali di pericolo” (c.d. “red flags”) di cui erano a conoscenza che avrebbero dovuto renderli edotti della frode di Bernard L. Madoff. Le tre azioni collettive sono volte a ottenere il risarcimento dei danni subiti con i relativi interessi, il rimborso delle spese, dei costi, degli onorari dei consulenti legali e l’emanazione di provvedimenti giudiziali in via equitativa o cautelare (equitable/injunctive relief). Una tra tali azioni collettive è rivolta, in particolare, ad ottenere una pronuncia giudiziale che condanni i convenuti al risarcimento di una somma pari all’ammontare degli investimenti iniziali degli attori unitamente ai relativi interessi e ai proventi che gli attori avrebbero ottenuto se il loro denaro fosse stato investito in maniera avveduta. Con la stessa azione si richiede anche in maniera specifica la condanna al risarcimento di danni punitivi (c.d. punitive damages) e che la Corte vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o essere tenuti indenni. Nell’ottobre 2009, la United States District Court for the Southern District of New York ha consolidato le tre azioni collettive nella fase pre-processuale. Successivamente sono state depositate le richieste emendate e consolidate relative a ciascuno dei tre gruppi riferiti ai fondi di investimento che dichiarano di avere investito le proprie attività in BMIS (fondi “Herald, fondi “Primeo” e fondi “Thema”). Nella domanda emendata “Herald”, depositata a febbraio 2010, si sostengono le rivendicazioni nell’ambito di un’azione collettiva promossa per conto degli investitori che detenevano partecipazioni in Herald Fund SPC-Herald USA Segregated Portfolio One e/o Herald (Lux) al 10 dicembre 2008 o che hanno acquisito partecipazioni in detti fondi dal 12 gennaio 2004 al 10 dicembre 2008, ricevendone un danno. Nei documenti depositati si afferma che la Società, Bank Austria e Bank Medici, tra gli altri convenuti, hanno violato i propri doveri ai sensi di common law e le leggi statunitensi federali sui titoli, tra l’altro, omettendo, scientemente o temerariamente, di tutelare l’investimento dell’attore a fronte dei segnali di pericoli relativi a Madoff. L’attore richiede il risarcimento di danni non specificati, di danni punitivi, la restituzione di commissioni, benefici e attività ingiustamente ottenuti, dei costi e delle spese legali da determinarsi in giudizio, nonché un provvedimento cautelare che vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o essere tenuti indenni. Nella domanda emendata “Primeo”, depositata a febbraio 2010, si sostengono le rivendicazioni nell’ambito di un’azione collettiva promossa per conto degli investitori che detenevano partecipazioni in Primeo Select Fund e/o Primeo Executive Fund al 10 dicembre 2008 o che hanno acquisito partecipazioni in detti fondi dal 12 gennaio 2004 al 12 dicembre 2008, ricevendone un danno. Nei documenti depositati si afferma che la Società, Bank Austria, Bank Medici, BA Worldwide, PAI e Pioneer Global Asset Management S.p.A, tra gli altri convenuti, hanno violato i propri doveri ai sensi di common law e le leggi statunitensi federali sui titoli, tra l’altro, rilasciando false dichiarazioni sul monitoraggio di cui sarebbero stati oggetto Madoff e gli investimenti dell’attore e ignorando i segnali di pericolo relativi alla frode perpetrata da Madoff. Gli attori richiedono il risarcimento di danni non UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 201 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) specificati, di danni punitivi, la restituzione di commissioni, benefici e attività ingiustamente ottenuti, dei costi e delle spese legali da determinarsi in giudizio, nonché un provvedimento cautelare che vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o essere tenuti indenni. Nella domanda emendata “Thema”, depositata a febbraio 2010, si sostengono le rivendicazioni nell’ambito di un’azione collettiva promossa per conto degli investitori che detenevano partecipazioni in Thema International Fund plc e/o Thema Fund al 10 dicembre 2008 o che hanno acquisito partecipazioni in detti fondi dal 12 gennaio 2004 al 14 dicembre 2008, ricevendone un danno. Nei documenti depositati si afferma che la Società, BA Worldwide e Bank Medici, tra gli altri convenuti, hanno violato le leggi statunitensi federali sui titoli, tra l’altro, rilasciando scientemente o temerariamente o non evitando che venissero rilasciate dichiarazioni false su fatti sostanziali e/o mancando di esercitare la debita cura in relazione agli investimenti dell’attore. Nella domanda emendata si sostiene, inoltre, che la Società, BA Worldwide e Bank Medici abbiano conseguito un ingiusto arricchimento ricevendo soldi dai partecipanti all’azione collettiva. L’attore richiede il risarcimento di danni non specificati (inclusi i profitti che i partecipanti all’azione collettiva avrebbero conseguito laddove il loro denaro fosse stato prudentemente investito), di interessi, di danni punitivi, di costi e delle spese legali, nonché un provvedimento cautelare che vieti ai convenuti di avvalersi dei beni dei fondi per difendersi o essere tenuti indenni. Tutte le azioni pendenti si trovano in una fase iniziale. La Società e i convenuti affiliati intendono difendersi dalle accuse rivolte nei loro confronti riguardanti il caso Madoff. Nel corso del secondo trimestre del 2010, Pioneer Global Investment (Australia) Pty Limited, società che gestisce il Fondo Allweather (A$) Absolute Return Fund (“AllWeather A$”) (Fondo domiciliato in Australia che investe in quote del sistema di Fondi Bermudesi “AllWeather”), ha ricevuto alcune lettere in cui un Fondo Pensione Australiano che ha investito nel Fondo “AllWeather A$” minaccia di dare corso ad azioni legali. Tali lettere fanno riferimento all’investimento dei fondi AllWeathers nei Feeder Funds di Madoff. Al momento non sono state ancora intraprese azioni legali e non sono ancora stati forniti dettagli più precisi su tali azioni. Anche in Austria sono stati promossi procedimenti connessi alla truffa di Bernard L. Madoff nei quali sono state citate in giudizio, fra gli altri, BA e BANKPRIVAT AG (una società precedentemente controllata da BA che si è fusa con BA il 29 ottobre 2009). Gli attori avrebbero investito in fondi che, a loro volta, avrebbero investito direttamente o indirettamente in BMIS. BA è anche oggetto di procedimenti in Austria a seguito di una denuncia presentata dall’autorità di vigilanza dei mercati finanziari austriaca alla procura austriaca e delle denunce rivolte alla stessa procura da parte di soggetti privati che avrebbero investito in fondi che, a loro volta, avrebbero direttamente o indirettamente investito in BMIS. I soggetti che hanno presentato tali denunce sostengono, tra l’altro, che BA avrebbe violato le norme del testo unico austriaco sugli investimenti che disciplinano il ruolo di BA quale “controllore del prospetto” dei fondi Primeo. Varie società controllate da UniCredit S.p.A. hanno ricevuto ordini e richieste di esibizione e produzione di informazioni e documenti da parte della SEC, dello U.S. Department of Justice e del SIPA Trustee negli Stati Uniti d’America, dell’autorità di vigilanza dei mercati finanziari austriaca, dell’autorità di vigilanza sui servizi finanziari irlandese e della BaFin in Germania in relazione alle rispettive indagini svolte sulla truffa posta in essere da Bernard L. Madoff. Oltre ai procedimenti relativi al caso Madoff contro UniCredit S.p.A., le sue società controllate ed alcuni dei rispettivi dipendenti o ex dipendenti, ulteriori azioni sono state minacciate e potrebbero essere promosse in futuro in questi stessi Paesi o in altri sia da parte di investitori privati che di autorità locali. Tali azioni pendenti o future potrebbero avere, singolarmente o nel loro complesso, effetti negativi significativi sul Gruppo. Tutte le azioni pendenti si trovano in una fase iniziale. UniCredit S.p.A. e le controllate coinvolte intendono difendersi dalle accuse rivolte nei loro confronti riguardanti il caso Madoff utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione. Allo stato, non è possibile prevedere in maniera affidabile i tempi e l’esito delle varie azioni, né valutare il grado di responsabilità, ove ve ne fosse alcuno, che ne potrebbe scaturire. In conformità con i principi contabili internazionali, non sono stati predisposti accantonamenti per il rischio specifico al contenzioso Madoff. Medienfonds Diversi investitori in VIP Medienfonds 4 Gmbh & Co. KG (“Medienfonds”) hanno promosso azioni contro la controllata HVB. Gli investimenti nel fondo Medienfonds godevano inizialmente di alcuni benefici fiscali che sono stati in seguito vietati dalle autorità tributarie. HVB non ha venduto quote del fondo Medienfonds, ma ha concesso finanziamenti per l’investimento in tale fondo a tutti gli investitori (per una parte dell’ammontare investito), assumendosi determinati obblighi di rimborso nei confronti del fondo stesso di cui sono titolari alcune case di distribuzione cinematografiche. Gli attori asseriscono che HVB era a conoscenza che la struttura del fondo aumentava il rischio fiscale associato all’investimento, in particolare in relazione alla possibile perdita dei benefici fiscali e che sarebbe responsabile, insieme ad altri, di presunti errori contenuti nel prospetto usato per commercializzare il fondo. I tribunali di primo grado hanno emesso diverse sentenze anche sfavorevoli nei confronti di HVB, ma nessuna di tali decisioni è ancora passata in giudicato. L’Alta Corte Regionale di Monaco sta affrontando la questione relativa alla responsabilità da prospetto mediante una specifica procedura ai sensi del Capital Markets Test Case Act (Kapitalanleger-Musterverfahrensgesetz) inclusa quella di HVB. HVB e un’altra banca tedesca coinvolta in tali procedimenti hanno proposto una transazione. HVB ha provveduto ad effettuare accantonamenti ritenuti, allo stato, congrui. Class action CODACONS Con atto di citazione notificato in data 5 gennaio 2010, il CODACONS (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti dei consumatori), nell’interesse di un proprio esponente, ha presentato avanti al Tribunale di Roma una class action contro UniCredit Banca di Roma S.p.A. ai sensi dell’articolo 140-bis del Codice del Consumo (decreto legislativo n. 206 del 6 settembre 2005). Tale azione, che è stata promossa per un ammontare pari ad 1.250 (oltre al danno morale non quantificato), si basa sulle asserite rilevazioni dell’AGCM, secondo le quali le banche italiane 202 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group avrebbero compensato l’eliminazione della commissione di massimo scoperto introducendo nuove e più costose commissioni a carico degli utenti. L’attore ha chiesto al Tribunale di Roma di ammettere l’azione specificando i criteri in base ai quali i soggetti che intendano aderire siano inclusi nella classe e fissando un termine perentorio non superiore a 120 giorni entro il quale gli atti di adesione debbano essere depositati in cancelleria. Nel caso in cui il Tribunale dovesse ritenere ammissibile l’azione collettiva, la somma richiesta potrebbe aumentare in maniera esponenziale in relazione al numero delle adesioni dei correntisti di UniCredit Banca di Roma S.p.A. che si ritengano lesi dal comportamento della banca. La prossima udienza è fissata, per la valutazione dell’ammissibilità dell’azione, al 23 settembre 2010. La Banca ritiene di aver operato nel rispetto della normativa. INFORMAZIONE DI NATURA QUANTITATIVA Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanata da Banca d’Italia nel dicembre 2006 (circ. 263) e successivi aggiornamenti. Le classi di riferimento sono le seguenti: • frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca; • frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca; • rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie; • clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato; • danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici; • interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell’operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi; • esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori. Classi di riferimento (%) 0,2 13 5 7 56 28 Sistemi IT Danni materiali Rapporto di lavoro Frode interna Frode esterna Esecuzione Clientela Nel corso della prima metà dell’anno 2010, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria “Clientela, prodotti e prassi professionali” che include le perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normativa fiscale. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione, consegna e gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi. Si sono altresì manifestate, in ordine decrescente di incidenza, perdite dovute a frodi esterne, frodi interne e rapporti di lavoro. Rappresentano le categorie di rischio residuali quelle che riguardano danni da eventi esterni ai beni materiali e guasti dei sistemi IT. Sezione 5 - Altri rischi Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle esistenti. Il Gruppo considera ulteriori categorie al fine di una più accurata misurazione dei rischi assunti. Parallelamente, sono state definite modalità di aggregazione per giungere alla misurazione della rischiosità complessiva, integrando i singoli rischi tramite la determinazione del capitale interno. A tale fine il Gruppo ha identificato i rischi impliciti nelle proprie posizioni - attive o passive - e nelle attività svolte, individuando le seguenti tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti: • Rischio di business, che deriva da una contrazione dei margini non dovuta ai rischi di mercato, di credito ed operativo, ma a variazioni del contesto competitivo o del comportamento dei clienti. In dettaglio, si concentra sulle variazioni future dei margini e sul loro impatto sul valore e sui livelli di patrimonializzazione del Gruppo. • Rischio immobiliare (“real estate risk”), che consiste nelle potenziali perdite derivanti dalle fluttuazioni negative del valore del portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo. Sono esclusi gli immobili di pertinenza della clientela, gravati da garanzie ipotecarie. • Rischio di investimenti finanziari (“financial investment risk”), che rappresenta le potenziali perdite di valore degli investimenti finanziari non speculativi in società esterne al Gruppo, ovvero non incluse nel perimetro di consolidamento contabile. Non sono pertanto considerate le posizioni appartenenti al c.d. trading book. • Rischio strategico, che dipende da inattesi cambiamenti nel contesto di mercato o dal mancato riconoscimento delle tendenze in atto nel settore bancario, ovvero da inappropriate valutazioni riguardo a tali tendenze. Si considerano anche gli impatti delle decisioni che risultano svantaggiose per gli obiettivi di lungo periodo e che possono risultare difficilmente reversibili. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 203 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE) • Rischio reputazionale, che rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori o Autorità di Vigilanza. Il secondo passo dell’estensione del profilo di rischio consiste nell’individuazione del miglior metodo di analisi: alcune tipologie si prestano ad un’analisi quantitativa tramite metodologie statistiche ed altre ad un approccio più qualitativo, come l’analisi di scenario. La misurazione quantitativa è effettuata tramite: • stima del capitale economico; • stress test. Il capitale economico rappresenta il capitale che il Gruppo deve detenere per sostenere i rischi relativi alle proprie posizioni ed attività ed è calcolato in relazione sia alle singole tipologie di rischio sia alla loro aggregazione coerentemente con il rating target. In base agli approcci descritti, il Gruppo ha deciso di misurare i rischi di business, immobiliare e degli investimenti azionari tramite capitale economico poiché l’ammontare di capitale determinato serve a fronteggiare le potenziali perdite. Al contrario, il rischio strategico è analizzato tramite scenari che comunque permettono una stima delle perdite potenziali in determinati contesti, senza però essere incluso nel capitale economico aggregato. La natura multidimensionale del rischio richiede di affiancare alla misurazione del capitale economico un’analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l’impatto delle determinanti delle stesse. Lo Stress Test è effettuato sia in relazione alle singole tipologie di rischio, sia alla loro aggregazione, tramite la simulazione di cambiamenti congiunti dei fattori di rischio in modo da supportare la stima del capitale economico aggregato. La stima dello stress test aggregato considera contemporaneamente l’ammontare dei singoli rischi in scenari di stress oltre che il minore beneficio di diversificazione in condizioni di crisi. La riorganizzazione del Group Risk Management ha esteso l’ambito della validazione interna all’ICAAP, con l’obiettivo di verificare l’adeguatezza delle singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l’ICAAP e della loro coerenza complessiva, inclusi gli stress test e l’aggregazione dei rischi. Processo di Valutazione dell’Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP-Internal Capital Adequacy Assessment Process) Coerentemente con le disposizioni Basilea 2, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di adeguatezza patrimoniale. Infatti, l’approccio di Gruppo all’adeguatezza patrimoniale prevede cinque fasi: • definizione dei rischi e del perimetro; • misurazione e gestione dei rischi; • pianificazione del capitale e definizione della propensione al rischio; • monitoraggio ed informativa; • risk governance. La misurazione del profilo di rischio è effettuata tramite il capitale interno, che è pari all’aggregazione del capitale economico relativo ai rischi descritti al netto dei benefici di diversificazione più un cushion che considera elementi rilevanti per la determinazione del profilo di rischio quali la variabilità del ciclo economico e il rischio di modello, con riferimento alla qualità dei dati e l’accuratezza dei modelli. Il profilo di rischio è definito tramite Internal Capital per le società grandi e medie, mentre per quelle piccole si utilizza un approccio sintetico per consentire un efficiente processo di misurazione a livello consolidato. Il capitale interno è poi articolato a livello consolidato in base alla struttura divisionale, cardine della strategia di business del Gruppo. L’adeguatezza patrimoniale è da intendersi come equilibrio fra il patrimonio ed i rischi assunti, in ottica sia di Primo che di Secondo Pilastro, dove è misurata rispettivamente dal Core Tier 1 Ratio, Total Capital Ratio e dalla Risk Taking Capacity. Quest’ultima è pari al rapporto tra la il capitale disponibile (AFR - Available Financial resources) ed il Capitale Interno. Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall’insolvenza. Occorre che tali risorse siano impegnate e definite su base contrattuale, affinché si possa fare affidamento su di esse in periodi di crisi. Poiché le perdite incidono sulle AFR, queste possono anche essere definite come l’ammontare di perdite che può essere assorbito prima che la banca divenga insolvente. Il processo di pianificazione del capitale riguarda l’allocazione dello stesso ai segmenti di business e Entità per il raggiungimento degli obiettivi di creazione di valore in base alla propensione al rischio. Il Gruppo, infatti, si pone l’obiettivo di generare sul lungo periodo un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (costo del capitale di rischio) e quindi di creare valore in modo tale da massimizzare il rendimento per i propri azionisti. La propensione al rischio può essere definita come la variabilità in termini di risultati, sia a breve sia a lungo termine, che l’Alta Direzione è disposta ad accettare a sostegno di una strategia definita. Il quadro di riferimento per la propensione al rischio adottato da UniCredit è costituito da tre aree: • adeguatezza patrimoniale; • profittabilità e rischi; • liquidità e finanziamento (funding). 204 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Lo stress test sui rischi è integrato in ottica di adeguatezza patrimoniale considerando l’impatto dello scenario sul capitale disponibile, fornendo quindi una rappresentazione della capacità del Gruppo di far fronte ad ulteriori perdite in condizioni di stress. La propensione al rischio e gli obiettivi fissati conseguentemente, sono poi oggetto di monitoraggio e reportistica sia in termini di profilo di rischio sia di profittabilità. Per migliorare l’efficienza del processo decisionale, il monitoraggio si traduce in una regolare informativa all’Alta Direzione. Inoltre la Capogruppo è tenuta a presentare un resoconto su base consolidata riguardo l’adeguatezza patrimoniale ed il relativo processo di valutazione, in conformità alle linee guida della Banca d’Italia fornendo al contempo un quadro sulle principali Entità. La governance alla base del processo di adeguatezza patrimoniale si articola in due dimensioni: • all’interno di ciascuna Entità, inclusa la Capogruppo; • nelle relazioni tra la Capogruppo (con funzioni di guida, supporto e controllo), i segmenti di business, le Sub-Holding e le Entità. Il processo di adeguatezza patrimoniale riveste un’importanza fondamentale all’interno del Gruppo e richiede pertanto un sistema adeguato di governance dei rischi che assicuri il coinvolgimento dell’Alta Direzione ed un’appropriata allocazione delle attività di ICAAP alle funzioni organizzative. Di fatto, la responsabilità finale è in capo al Consiglio di Amministrazione, poiché il processo di adeguatezza patrimoniale richiede la determinazione della propensione al rischio e la definizione di un indirizzo per la corretta allocazione delle risorse patrimoniali disponibili. L’Alta Direzione identifica gli organi/le strutture rilevanti che partecipano al processo e adotta decisioni in merito all’attività di segnalazione nei confronti dell’organo decisionale competente (ad esempio, il Comitato Rischi). Rischi reputazionali Il rischio reputazionale è definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale, derivante da una percezione negativa dell’immagine del Gruppo Bancario da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza. Nel luglio 2009, in occasione della riorganizzazione del Group Risk Management, è stata creata l’unità Reputational Risk Measurement & Control all’interno del dipartimento Operational & Reputational Risks Portfolio Management. Gli obiettivi principali della funzione di Reputational Risk Measurement & Control sono: • sviluppare metodologie per l’identificazione, valutazione e misurazione del rischio reputazionale; • definire i limiti di rischio e proporre azioni di mitigazione, fungendo da supporto alle Unità di Business e alle Entità Legali nel monitorare la loro implementazione. Il Group Reputational Risk Committee, con riporto al Group Risk Committee, ha il compito di emettere politiche in materia di rischio reputazionale; di assicurare la coerenza delle procedure di rischio reputazionale nelle Unità di Business ed Entità Legali; di controllare e monitorare a livello di gruppo il Reputational Risk portfolio. Inoltre i comitati rischi transazionali hanno il compito di valutare il profilo reputazionale delle singole transazioni basandosi sulle politiche di rischio reputazionale. Nel luglio 2009, il Group Risk Committee ha approvato la nuova versione delle Nuclear Energy e Defense/Weapons Industry Reputational Risk Special Policies aventi lo scopo di regolamentare le attività di business nel settore dell’energia nucleare e delle armi. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 205 Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato Sezione 1 - Il patrimonio consolidato Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza bancari 208 209 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 207 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato Sezione 1 - Il patrimonio consolidato A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Il Gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all’allocazione del capitale (regolamentare ed economico) in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare: • nei processi di piano e budget: - formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; - analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business unit; - assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; - analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; - elaborazione e proposta del piano finanziario e della dividend policy; • nei processi di monitoraggio: - analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali per uso interno ed esterno; - analisi e controllo dei limiti; - analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali. Il Gruppo, infatti, si pone l’obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore in modo tale da massimizzare il ritorno per i propri azionisti in termini di dividendi e capital gain (total shareholder return) attraverso l’allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio e l’adozione di una metodologia basata sulla misurazione delle performance aggiustate per il rischio (Rapm) che predispone, a supporto dei processi di pianificazione e controllo, una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare. Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un’importanza rilevante nella definizione delle strategie perché esso rappresenta l’oggetto della remunerazione attesa dagli azionisti nel loro investimento nel Gruppo e perché è una risorsa su cui insistono anche limiti esogeni imposti dalla normativa di vigilanza. Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono: • capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata almeno pari alle aspettative (costo dell’equity); • capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo – capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo – capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore. Il capitale a rischio dipende dalla propensione al rischio e discende dal livello di capitalizzazione, obiettivo definito anche in funzione del merito creditizio del Gruppo. Esso è misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a rischio è definito come capitale economico, dall’altra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio è definito come capitale regolamentare. In particolare: • il capitale economico è la quota parte di patrimonio effettivamente a rischio misurata con modelli probabilistici secondo un determinato intervallo di confidenza; • il capitale regolamentare è la componente del patrimonio di vigilanza (total capital) rappresentata dal patrimonio netto (core equity o core tier 1) posta a rischio misurata secondo la normativa di vigilanza. Il capitale economico ed il capitale regolamentare differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende dall’effettiva misurazione dell’esposizione assunta, il secondo da schemi definiti nella normativa di vigilanza. La coerenza tra le due differenti definizioni di capitale a rischio si ottiene rapportando le due grandezze in relazione al merito creditizio obiettivo del Gruppo (AA- S&P), che corrisponde ad una probabilità di default pari allo 0,03%. Pertanto il capitale economico è fissato ad un livello tale da coprire con il 99,97% di probabilità (intervallo di confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un core tier 1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali aventi almeno il rating obiettivo. Nel processo di allocazione viene quindi applicata la logica del “doppio binario”, ossia considerando come allocato il massimo tra il capitale economico ed il capitale regolamentare (core tier 1) sia a livello consolidato sia a livello di linea di attività/business unit. Tale approccio consente nel caso di capitale economico superiore di allocare l’effettivo capitale a rischio che la vigilanza non è in grado ancora di cogliere e nel caso di capitale regolamentare superiore, di allocare un capitale in linea con la normativa. Punto di partenza del processo di allocazione è il capitale consolidato di pertinenza del Gruppo. 208 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management della Direzione Pianificazione Finanza e Amministrazione, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto dei vincoli normativi e della propensione al rischio. Nella gestione dinamica del capitale, l’unità operativa Capital Management elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei ratios patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all’ottenimento degli obiettivi. Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione del patrimonio di vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper tier 2 e tier 3 capital) e dall’altro alla pianificazione e all’andamento dei “risk weighted asset” (RWA). La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di approvvigionamento del capitale di rischio e degli strumenti ibridi di patrimonializzazione più idonei al conseguimento degli obiettivi. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di “capital generation” misurandone il costo e l’efficacia attraverso la metodologia di Rapm. In tale contesto l’analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative1, in modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o società chiamate a realizzare le azioni. Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza bancari 2.1 Ambito di applicazione della normativa L’area di consolidamento, costruita secondo la normativa prudenziale (Circ. di Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e n. 155 del 18 dicembre 1991), include società controllate che presentano le seguenti caratteristiche: • società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente dalla capogruppo e a cui si applica il metodo di consolidamento integrale; • società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente dalla capogruppo in misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento proporzionale; • alle seguenti entità viene applicato il metodo del patrimonio netto: - alle altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente dalla capogruppo in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole; - alle imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente dalla capogruppo in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole. Si precisa che, in conformità alla normativa citata, le partecipazioni in società bancarie e finanziarie con percentuale di partecipazione superiore al 10% sono dedotte dal patrimonio di vigilanza; le altre partecipazioni vengono considerate fra le attività di rischio ponderate. Si precisa che l’area di consolidamento prudenziale differisce dall’area di consolidamento del bilancio d’esercizio, costruita secondo lo standard IAS/IFRS. 1. Per esempio Basilea 2, IAS/IFRS ecc. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 209 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE) 2.2 Patrimonio di vigilanza bancario A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Patrimonio di base Nel patrimonio di base sono inclusi i seguenti strumenti di capitale: DATA SCADENZA TASSO DI INTERESSE 8,05% 9,20% 4,03% 5,40% 8,59% 7,055% 8,125% 12m L + 1,25% 12m L + 1,25% 8,741% 7,76% 9,00% 3,50% 10y CMS (2) +0,10%, cap 8,00% 10y CMS (2) +0,15%, cap 8,00% TOTALE perpetual perpetual perpetual perpetual 31-dic-50 perpetual 31-dic-50 7-giu-11 7-giu-11 30-giu-31 13-ott-36 22-ott-31 31-dic-31 perpetual perpetual DECORRENZA DELLA FACOLTÀ DI RIMBORSO ANTICIPATO ott-10 ott-10 ott-15 ott-15 giu-18 mar-12 dic-19 (1) (1) giu-29 ott-34 ott-29 dic-29 ott-11 mar-12 IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) EUR USD EUR GBP GBP EUR EUR EUR EUR USD GBP USD JPY EUR EUR IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA (EUR/MIGLIAIA) 540 450 750 300 350 600 750 300 200 300 100 200 25.000 245 147 504.874 325.973 750.000 330.559 388.504 421.880 747.747 295.695 200.000 92.902 42.115 69.670 229.801 243.684 145.568 4.788.972 POSSIBILITÀ DI NON EMISSIONE TRAMITE CORRISPONDERE SOCIETÀ VEICOLO STEP-UP GLI INTERESSI CONTROLLATA sì sì sì sì sì sì sì no no no no no no no no sì sì sì sì sì no no no no sì sì sì sì no no sì sì sì sì sì sì no no no sì sì sì sì no no 1. Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato del prestito. 2. Constant Maturity Swap. 2. Patrimonio supplementare Nella seguente tabella sono esposte le emissioni di strumenti ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del totale degli stessi: TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTÀ DI RIMBORSO ANTICIPATO 3,95% 5,00% 6,70% 6,10% 1-feb-16 1-feb-16 5-giu-18 28-feb-12 non applicabile non applicabile non applicabile non applicabile IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) EUR GBP EUR EUR 900 450 1.000 500 IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA (EUR/MIGLIAIA) 896.401 549.886 996.737 499.908 POSSIBILITÀ DI NON CORRISPONDERE STEP-UP GLI INTERESSI non applicabile non applicabile non applicabile non applicabile Sì (1) Sì (1) Sì (1) Sì (1) 1. - in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi è “sospeso” (deferral of interest). - in caso si registrano perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d’Italia per l’esercizio dell’attività bancaria, l’ammontare nominale e gli interessi delle obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente. 3. Patrimonio di terzo livello Non sussistono elementi da segnalare nel presente punto. 210 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA (migliaia di €) Composizione del patrimonio di vigilanza PATRIMONIO DI VIGILANZA A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali A.1 Elementi positivi del patrimonio di base: A.1.1 - Capitale A.1.2 - Sovrapprezzi di emissione A.1.3 - Riserve A.1.4 - Strumenti non innovativi di capitale A.1.5 - Strumenti innovativi di capitale A.1.6 - Utile del periodo A.2 Elementi negativi: A.2.1 - Azioni o quote proprie A.2.2 - Avviamento A.2.3 - Altre immobilizzazioni immateriali A.2.4 - Perdita del periodo A.2.5 - Altri elementi negativi: * Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza * Altri B. Filtri prudenziali del patrimonio di base B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali F.1 Elementi positivi del patrimonio supplementare: F.1.1 - Riserve da valutazione di attività materiali F.1.2 - Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita F.1.3 - Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base F.1.4 - Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base F.1.5 - Strumenti ibridi di patrimonializzazione F.1.6 - Passività subordinate di 2° livello F.1.7 - Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese F.1.8 - Plusvalenze nette su partecipazioni F.1.9 - Altri elementi positivi F.2 Elementi negativi: F.2.1 - Minusvalenze nette su partecipazioni F.2.2 - Crediti F.2.3 - Altri elementi negativi G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 30.06.2010 31.12.2009 46.631.249 72.570.476 9.985.065 41.080.377 16.253.861 1.319.435 3.469.537 462.201 (25.939.227) (4.172) (21.877.878) (4.057.177) (1.030.566) (1.030.566) 45.600.683 2.529.472 43.071.211 19.116.754 19.466.230 142.085 3.725.661 15.320.621 277.863 (349.476) (349.476) (71.043) (71.043) 19.045.711 2.529.472 16.516.239 1.115.626 58.471.824 58.471.824 42.234.352 68.420.247 8.735.405 38.338.920 15.052.546 1.491.175 3.475.699 1.326.502 (26.185.895) (6.019) (22.029.201) (4.150.675) (875.106) (875.106) 41.359.246 2.325.299 39.033.947 18.922.347 19.892.882 191.800 3.915.367 15.507.852 277.863 (970.535) (970.535) (95.900) (95.900) 18.826.447 2.325.299 16.501.148 1.163.273 54.371.822 54.371.822 Si comunica che a partire dal 30 giugno 2010 nel calcolo del patrimonio di vigilanza si è proceduto alla neutralizzazione delle plusvalenze e minusvalenze relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi Ue, rilevate nelle riserve da valutazione successivamente al 31 dicembre 2009, a seguito dell’esercizio della facoltà concessa da Banca d’Italia con provvedimento del 18 maggio 2010 in alternativa all’approccio asimmetrico finora utilizzato. Per maggiori dettagli vedasi Parte A - politiche contabili. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 211 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE) 2.3 Adeguatezza patrimoniale A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Per quanto riguarda le informazioni di natura qualitativa circa le modalità utilizzate dal Gruppo Bancario per la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale del patrimonio di vigilanza a sostegno delle attività correnti e prospettiche, si rimanda a quanto già detto alla “Sezione 1 - Il Patrimonio Consolidato” della presente Parte F di Nota Integrativa. B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA (migliaia di €) Adeguatezza patrimoniale IMPORTI NON PONDERATI CATEGORIE/VALORI A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) IMPORTI PONDERATI / REQUISITI 30.06.2010 31.12.2009 30.06.2010 31.12.2009 1.079.522.988 488.447.674 563.360.542 563.360.542 27.714.772 1.058.980.037 487.048.600 543.594.963 543.594.963 28.336.474 405.984.493 218.877.513 181.712.583 181.712.583 5.394.397 402.365.779 221.614.924 174.989.926 174.989.926 5.760.929 32.478.759 967.901 283.291 684.610 3.277.075 256.862 597.809 2.422.404 36.723.735 32.189.262 719.126 256.024 463.102 3.282.679 253.423 1.154.357 1.874.899 36.191.067 459.046.693 452.388.342 9,38% 8,63% 12,74% 12,02% 212 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 213 Parte H - Operazioni con parti correlate UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 215 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte H - Operazioni con parti correlate È prassi consolidata di UniCredit, nello svolgimento della propria attività, il rispetto costante dei criteri di trasparenza, di correttezza sostanziale e procedurale nelle operazioni concluse con parti correlate - così come individuate dalla Consob, con riferimento al principio contabile internazionale denominato “IAS 24” - in linea con le previsioni normative e regolamentari tempo per tempo vigenti. In quanto emittente quotato, UniCredit ha da tempo adottato un processo di monitoraggio ed informativa avente ad oggetto le operazioni rilevanti, atipiche e/o inusuali nonchè le operazioni concluse con parti correlate poste in essere da UniCredit e dalle società facenti parte del Gruppo: in particolare, tale processo mira a sistematizzare il flusso informativo destinato al Collegio Sindacale - che contiene notizie circa le caratteristiche, le parti coinvolte e gli effetti economici, finanziari e patrimoniali delle operazioni in questione - e, nel contempo, ad assicurare che idonea informativa sia periodicamente resa in sede di relazione sulla gestione a corredo dei bilanci di esercizio e delle relazioni finanziarie semestrali. Fermo il rispetto del principio di cui all’art. 2391 del Codice Civile in tema di interessi degli amministratori, trova applicazione necessaria per le società appartenenti al Gruppo Bancario UniCredit il disposto dell’art. 136 del D.Lgs. 385/93 (Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) in tema di obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi del quale costoro (ed eventuali soggetti a loro riconducibili) possono assumere obbligazioni nei confronti della società che amministrano, dirigono o controllano ovvero con altre società facenti parte del medesimo Gruppo Bancario in caso di operazioni di natura finanziaria, soltanto previa unanime deliberazione dell’organo amministrativo assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale e, ove del caso, con l’assenso della Capogruppo. È inoltre prassi delle società del Gruppo ricorrere all’assistenza di esperti indipendenti per il rilascio di fairness o legal opinion qualora la natura dell’operazione, anche compiuta con parti correlate, lo richieda. Le parti correlate di UniCredit, così come definite dallo IAS 24, nei confronti delle quali le società del Gruppo UniCredit hanno posto in essere le operazioni di cui al presente paragrafo nel corso del primo semestre 2010, comprendono: • le società, direttamente ed indirettamente, controllate da UniCredit; • le società collegate di UniCredit; • i “dirigenti con responsabilità strategiche” di UniCredit; • gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche e le società controllate da (o collegate a) dirigenti con responsabilità strategiche o da (o collegate a) loro stretti familiari; • i fondi pensione a beneficio dei dipendenti del Gruppo. Si precisa inoltre che nel corso del primo semestre dell’esercizio 2010 le operazioni infragruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, sono state effettuate, di norma, a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti. Le operazioni infragruppo sono state effettuate sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica e la definizione delle condizioni da applicare è avvenuta nel rispetto di correttezza sostanziale, presente l’obiettivo comune di creare valore per l’intero Gruppo. Medesimo principio è stato applicato anche nel caso di prestazioni di servizi infragruppo, unitamente a quello di regolare tali prestazioni su di una base minimale commisurata al recupero dei relativi costi di produzione. Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e gli impegni in essere al 30 giugno 2010, distintamente per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24: (migliaia di €) Transazioni con parti correlate CONSISTENZE AL 30.06.2010 SOCIETÀ CONTROLLATE JOINT VENTURE NON CONSOLIDATE NON CONSOLIDATE Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Altre Attività Totale dell’attivo Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli e Passività finanziarie Altre passività Totale del passivo Garanzie rilasciate e Impegni 82 677.475 13.369 690.926 81.572 277.198 1.862 16.836 377.468 8.071 SOCIETÀ COLLEGATE 252.304 10.597 45 143.158 49 1.252.011 49.752 518.102 3.772 45.340 53.618 2.221.512 46.552 13.197.382 6.499 583.097 156.161 19.158 53.051 13.955.798 1.643 40.718 216 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group ALTA ALTRE PARTI DIREZIONE CORRELATE 3.175 3.175 9.744 9.744 38 43.349 1.505.471 436.340 737 1.985.897 4.237 313.619 4.976 19.605 342.437 98.604 TOTALE % SUL CONSOLIDATO 295.653 10.597 143.285 2.757.531 1.684.844 63.218 4.955.128 13.329.743 1.190.157 162.999 55.599 14.738.498 149.074 0,19% 0,05% 0,36% 3,43% 0,30% 0,59% 0,52% 11,55% 0,30% 0,05% 0,27% 1,54% 0,08% Relativamente alle operazioni di cui sopra, e distintamente per tipologia di parte correlata, si propone anche dettaglio dell’impatto sulle principali voci di conto economico: (migliaia di €) Transazioni con parti correlate: voci di Conto Economico CONSISTENZE AL 30.06.2010 SOCIETÀ CONTROLLATE JOINT VENTURE NON CONSOLIDATE NON CONSOLIDATE Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Commissioni attive Commissioni passive Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza Costi operativi SOCIETÀ COLLEGATE ALTA ALTRE PARTI DIREZIONE CORRELATE TOTALE % SUL CONSOLIDATO 19.542 (3.354) 3.111 (555) 69 (209) 12 (1) 25.052 (132.463) 247.036 (35.745) 43 (55) 6 - 22.812 (1.491) 775 (4.216) 67.518 (137.572) 250.940 (40.517) 0,47% 2,11% 4,76% 4,52% (7.513) (7.513) (5.507) 3.674 (12.594) (12.594) (12.632) (1) (1) - (4.338) (20.108) (20.108) (18.803) 0,57% 0,59% 0,23% Con riferimento alla categoria “Alta Direzione” si fa riferimento ai dirigenti con responsabilità strategiche ovvero a quei soggetti aventi il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di UniCredit (intendendosi per tali i componenti del Consiglio di Amministrazione, incluso l’Amministratore Delegato, i componenti dell’Executive Management Committee ed il Responsabile dell’Internal Audit in carica nel corso del primo semestre 2010). Per quanto riguarda invece la categoria “Altre parti correlate” si precisa che la stessa raggruppa i dati relativi: • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato), • alle controllate dai /collegate ai “dirigenti con responsabilità strategiche” o loro stretti familiari, • ai Fondi Pensione a beneficio dei dipendenti del Gruppo e di cui UniCredit è fonte istitutiva. Si segnala che nel corso del primo semestre 2010 non sono state effettuate operazioni atipiche e/o inusuali che per significatività/rilevanza possono avere dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale ed alla tutela degli azionisti di minoranza, né con parti correlate né con soggetti diversi dalle parti correlate. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 217 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali A. Informazioni di natura qualitativa B. Informazioni di natura quantitativa 220 221 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 219 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 1.1 Strumenti in circolazione Nell’ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti del Gruppo sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti: • Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni; • Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro1. Alla prima categoria sono riconducibili le assegnazioni di: • Stock Option assegnate a selezionati beneficiari appartenenti al Top e Senior Management ed alle Risorse Chiave del Gruppo; • Performance Share attribuite a selezionati beneficiari appartenenti al Top e Senior Management ed alle Risorse Chiave e rappresentate da azioni ordinarie gratuite UniCredit che la Capogruppo si impegna ad assegnare, condizionatamente al raggiungimento degli obiettivi di performance stabiliti, a livello di Gruppo e di singola Area Strategica, nel Piano Strategico approvato ed eventualmente modificato dal Consiglio di amministrazione della stessa Capogruppo; • Employee Share Ownership Plan (ESOP) che offre ai dipendenti del Gruppo, che possiedono i requisiti, l’opportunità di acquistare azioni ordinarie UniCredit con i seguenti vantaggi: assegnazione di un quantitativo di azioni gratuite (“Discount Share” e “Matching Share” o, per queste ultime, diritti a riceverle) misurato sul quantitativo di azioni acquistate da ciascun Partecipante (“Investment Share”) durante il “Periodo di Sottoscrizione”. L’assegnazione delle azioni gratuite è subordinata al rispetto delle condizioni di “vesting” (differenti da condizioni di mercato) stabilite dal Regolamento del Piano. La seconda categoria include assegnazioni assimilabili a Share Appreciation Right connessi al valore azionario ed ai risultati di performance di alcune società del Gruppo2. 1.2 Modello di valutazione 1.2.1 Stock Options Per la stima del valore economico delle Stock Option è stato adottato il modello di Hull e White. Il modello è basato su una distribuzione dei prezzi su albero trinomiale determinata con l’algoritmo di Boyle e stima la probabilità di esercizio anticipato in base ad un modello deterministico connesso: • al raggiungimento di un Valore di Mercato pari ad un multiplo (M) del valore del prezzo di esercizio; • alla propensione all’uscita anticipata degli assegnatari (E) scaduto il periodo di Vesting. Nel corso del 2010 non sono stati assegnati nuovi piani di Stock Option. 1.2.2 Altri strumenti azionari (Performance Share) Il valore economico di una Performance Share è pari al prezzo di mercato dell’azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell’azione. I parametri sono stimati con modalità analoghe a quelle delle stock option. Nel corso del 2010 non sono stati assegnati nuovi piani di Performance Share. 1.2.3 Employee Share Ownership Plan Sia per le Discount Share che per le Matching Share (o per i diritti a riceverle) il valore unitario sarà misurato al termine del Periodo di Sottoscrizione in base al prezzo medio ponderato pagato dai Partecipanti per acquistare le Investment Share sul mercato. Ogni effetto patrimoniale ed economico relativo al piano ESOP 2009 sarà contabilizzato come segue: • nel 2010 per le Discount Share; • durante il triennio 2011-2013 per le Matching Share (o per i diritti a riceverle). 1. Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio netto di una società del Gruppo. 2. Pioneer Global Asset Management a giugno 2010. 220 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Effetti sul Risultato Economico Rientrano nell’ambito di applicazione della normativa tutti gli Share-Based Payment assegnati successivamente al 7 Novembre 2002 con termine del periodo di Vesting successivo al 1° Gennaio 2005. Sono state riconosciute le passività finanziarie rivenienti da piani che prevedono il regolamento “cash” non ancora “estinte” al 1° Gennaio 2005. (migliaia di €) Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni 1° SEMESTRE 2010 COMPLESSIVO Oneri - relativi a Piani Equity Settled 1 - relativi a Piani Cash Settled 2 Debiti per Pagamenti Cash Settled - di cui Intrinsic Value (670) 503 (1.173) 3.733 1° SEMESTRE 2009 PIANI VESTED 1.072 147 COMPLESSIVO 26.009 25.848 161 7.671 PIANI VESTED 5.177 3.168 1. La significativa variazione di costi del periodo è principalmente determinata dal mancato raggiungimento di alcune condizioni di performance che hanno portato alla revisione di stime di costi imputati in esercizi precedenti. 2. Il valore di segno positivo del periodo è dovuto alla performance dell’azione Pioneer Global Asset Management a Giugno 2010. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 221 Parte L - Informativa di settore La struttura organizzativa A - Schema primario 224 226 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 223 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte L - Informativa di settore La struttura organizzativa Lo schema dell’informativa di settore riflette la struttura organizzativa1 correntemente utilizzata nella reportistica direzionale per il controllo dei risultati del Gruppo, che si articola nei seguenti settori di attività: Retail, Corporate & Investment Banking, Private Banking, Asset Management e Central Eastern Europe (CEE). A partire da questo semestre i risultati della Polonia sono rappresentati all’interno delle rispettive Aree di business di riferimento e i conti economici dei periodi precedenti sono stati ricostruiti per tener conto di tali variazioni di perimetro. Retail La Strategic Business Area Retail di UniCredit Group ha l’obiettivo primario di consentire ai singoli individui, alle famiglie e alle piccole imprese di soddisfare le loro esigenze finanziarie offrendo loro una gamma completa di prodotti e servizi affidabili e di elevata qualità ad un prezzo concorrenziale. Il perimetro della SBA Retail include le tre banche commerciali italiane, UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma e Banco di Sicilia, e le business line Retail di UniCredit Bank AG in Germania, di UniCredit Bank Austria in Austria e di Pekao in Polonia. La SBA Retail include, inoltre, UniCredit Family Financing Bank, la banca del Gruppo specializzata nel business del credito al consumo e dei mutui residenziali, che supporta le banche Retail con soluzioni in grado di rispondere alle molteplici esigenze di finanziamento delle famiglie. Infine la SBA Retail include anche l’Asset Gathering, la linea di business specializzata nella raccolta da clientela privata retail tramite il canale online e la rete di promotori finanziari. L’Asset Gathering opera tramite FinecoBank in Italia, DAB Bank in Germania e DAT Bank in Austria; tali banche offrono i servizi bancari e d’investimento delle banche tradizionali, differenziandosi per la specializzazione nel business del trading online e per una spiccata vocazione all’innovazione tecnologica. Corporate & Investment Banking (CIB) L’area Corporate & Investment Banking (CIB) si rivolge alla clientela corporate ed istituzionale del Gruppo UniCredit, con un modello organizzativo a matrice che prevede una chiara separazione delle funzioni di coverage e distribuzione (Networks) da quelle dedicate allo sviluppo di prodotti e servizi (Product Lines). Attraverso la gestione diretta di reti distributive dedicate (CIB Networks), di filiali estere ed uffici di rappresentanza nei più importanti centri finanziari e strutture dedicate allo sviluppo transfrontaliero del business in coordinamento con le Banche del Gruppo non divisionalizzate, CIB è in grado di fornire alla propria clientela accesso ai principali mercati dove il Gruppo UniCredit è presente, differenziando la propria offerta in funzione dei diversi segmenti di clientela serviti. I centri di competenza a livello di Gruppo dedicati allo sviluppo dei prodotti (Product Lines) consentono CIB di affiancare la propria clientela nelle varie fasi della vita d’impresa, fornendo supporto nelle attività aziendali ordinarie, nei progetti di crescita e internazionalizzazione e nelle eventuali fasi di ristrutturazione attraverso un’ampia gamma di prodotti e servizi finanziari dedicati - dalle attività di credito tradizionale e di servizio tipiche del commercial banking ai servizi più complessi ed a elevato valore aggiunto. Le Product Lines in cui si articola CIB sono: • Financing & Advisory (F&A): centro di competenza e di eccellenza per tutte le attività di business relative al credito e di consulenza alle imprese. Cura direttamente l’erogazione sia in termini di strutturazione dei deals sia di pricing per i prodotti più evoluti e la clientela più sofisticata mentre, in collaborazione con i Networks, supervisiona e fornisce le linee guida nella definizione del pricing per le operazioni di finanziamento plain vanilla e la clientela core banking. • Markets: centro di competenza responsabile per i prodotti di Rates, FX, Equities, attività di Capital Markets e attività legate al mercato del credito. Inoltre, le attività di Global Distribution e Corporate Treasury Sales (CTS), dedicate principalmente alla clientela imprese ed istituzionale, sono parte del perimetro di Markets. • Global Transaction Banking (GTB): centro di competenza e di eccellenza per i prodotti di Cash Management & eBanking, Supply Chain Finance, Trade Finance, e per le attività complesse di Structured Trade & Export Finance ed, infine, di Global Securities Services. • Leasing: responsabile del coordinamento di tutte le attività di strutturazione, pricing e vendita dei prodotti di leasing all’interno del Gruppo, facendo leva su un proprio Network distributivo operante in stretta cooperazione con i Networks bancari. 1. Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 il Gruppo UniCredit è stato interessato da alcune modifiche al modello organizzativo che hanno portato alla costituzione di tre aree strategiche (“Strategic Business Areas”: (i) Retail, (ii) Corporate & Investment Banking e Private Banking, (iii) Global Banking Services (GBS), sotto la responsabilità di tre Deputy CEO. Riportano direttamente all’Amministratore Delegato i responsabili della Business Unit Asset Management e del Programma di divisionalizzazione dell’area CEE. 224 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Private Banking L’attività della Business Unit Private Banking si rivolge principalmente alla clientela privata con disponibilità finanziarie medio-alte, fornendo servizi di consulenza e soluzioni per la gestione del patrimonio con un approccio a 360 gradi. La Business Unit opera tramite una rete di private bankers dislocati in filiali sul territorio nei quattro principali paesi (Italia, Germania, Austria e Polonia), cui si affianca una presenza selettiva in alcune piazze europee (Svizzera, Lussemburgo e San Marino). Asset Management L’Asset Management è nota per il suo marchio Pioneer Investments, la società del Gruppo UniCredit operante in tutto il mondo nel settore dell’Asset Management e specializzata nella gestione degli investimenti della clientela. La Business Line, partner di numerosi istituti finanziari internazionali di primo piano, propone agli investitori una gamma completa di soluzioni finanziarie innovative, comprendente fondi comuni d’investimento, hedge funds, gestioni patrimoniali, portafogli per investitori istituzionali e prodotti strutturati. Central Eastern Europe (CEE) L’area CEE comprende le attività del Gruppo nei seguenti 18 paesi: Azerbaigian, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Estonia, Ungheria, Kazakhstan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Turchia e Ucraina. In dieci di questi paesi il Gruppo UniCredit si colloca tra le prime 5 banche ed è un operatore leader della regione, con un’offerta completa di prodotti e servizi per la clientela retail e corporate. I risultati per settori di attività sono esposti secondo lo schema di conto economico riclassificato, in coerenza con la Relazione intermedia sulla gestione. Il conto economico per settori di attività è stato costruito mediante aggregazione dei conti economici delle società, o delle attività nel caso di società multibusiness, rientranti nel perimetro delle singole aree o linee di business, dopo aver effettuato le rettifiche attribuibili alle stesse e l’elisione dei rapporti infra-gruppo. I risultati riconducibili ai singoli settori d’attività, nelle società la cui attività si articola in segmenti multibusiness (UniCredit SpA, UniCredit Bank Austria AG, UniCredit Bank AG, UniCredit Luxembourg SA, HVB Immobilien AG, HVB Global Asset Company LP, Geldilux SA) vengono determinati anche sulla base delle seguenti regole che consentono di integrare i costi e ricavi direttamente imputabili: • il costo di rifinanziamento delle operazioni di impiego ed il ricavo dall’impiego dei fondi raccolti dalle Business Unit sono determinati sulla base dei tassi interni di trasferimento definiti dalle relative Policy di Gruppo; • il capitale allocato alle singole Business Unit è funzione delle attività ponderate per il rischio e viene remunerato mediamente al 9,18% al netto delle tasse; • i costi sostenuti centralmente per conto delle Business Unit sono attribuiti in base all’effettivo consumo delle stesse, mentre i costi “overhead” vengono ripartiti in proporzione prevalentemente ai costi diretti ed indiretti delle singole Business Unit, ad eccezione di quelli di governance della Capogruppo che non vengono ripartiti. I dati comparativi sono stati ricostruiti per tener conto, oltre che della diversa modalità di rappresentazione dei dati della Polonia, delle altre variazioni di perimetro intervenute: in particolare, dello spostamento dell’Asset Gathering dal Private Banking al Retail, nonché dell’accorpamento in CIB delle ex divisioni Corporate Banking e Markets & Investment Banking. Per i commenti sull’attività e i risultati per settori di attività si rimanda alla Relazione intermedia sulla gestione. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 225 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Note illustrative Parte L - Informativa di settore (SEGUE) A - Schema primario Informativa di settore 2010 (migliaia di €) A.1 - Distribuzione per settore di attività: dati economici Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine d’interesse Commissioni nette Risultato negoziazione, coperture e fair value Saldo altri proventi/oneri Proventi di intermediazione e diversi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Spese per il personale Altre spese amministrative Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Costi operativi RISULTATO DI GESTIONE Rettifiche di valore su avviamenti Accantonamenti per rischi ed oneri Oneri di ristrutturazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT 2.892.728 12.754 2.905.482 2.166.079 (9.054) 22.898 2.179.923 5.085.405 (1.873.820) (2.012.585) 164.894 3.485.357 85.655 3.571.012 1.031.831 521.986 83.811 1.637.628 5.208.640 (844.834) (943.191) 9.666 111.900 1.900 113.800 304.746 2.035 (279) 306.502 420.302 (158.754) (125.957) 3.262 2.962 1.858 4.820 405.125 (533) 1.431 406.023 410.843 (139.665) (91.524) 6.348 1.595.876 5.181 1.601.057 566.925 34.217 15.892 617.034 2.218.091 (486.500) (452.028) 180 (194.142) 87.546 (106.596) (96.166) 69.279 89.256 62.369 (44.227) (1.149.706) 883.506 24.541 7.894.681 194.894 8.089.575 4.378.540 617.930 213.009 5.209.479 13.299.054 (4.653.279) (2.741.779) 208.891 (81.429) (3.802.940) 1.282.465 (12.578) (6.540) (25.910) (1.804.269) 3.404.371 (34.135) (1.159) (4.218) (285.667) 134.635 (2.989) (199) (17.085) (241.926) 168.917 (2.725) 916 (100.664) (1.039.012) 1.179.079 (16.557) (1.832) (401.324) (642.983) (687.210) (162.000) (192.608) (2.406) (630.630) (7.816.797) 5.482.257 (162.000) (261.592) (11.220) (974.567) 7.203 295.983 (1.786.603) 54.697 1.637.171 (1.967) (167) 129.313 (172) 166.936 (691.207) 19.175 488.658 (52.366) 26.516 (1.070.074) (3.506.710) 107.252 1.647.987 CENTRAL CAPOGRUPPO E EASTERN ALTRE SOCIETÀ EUROPE INCLUSO ELISIONI (CEE) E RETTIFICHE TOTALE CONSOLIDATO 30.06.2010 Il Conto Economico sintetico per settori di attività è riclassificato in modo analogo a quello adottato nella Relazione intermedia sulla gestione. (migliaia di €) A.2 - Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali e totale attivo ponderato (RWA) Dati patrimoniali CREDITI VERSO CLIENTELA DEBITI VERSO CLIENTELA TITOLI IN CIRCOLAZIONE TOTALE ATTIVO PONDERATO PER IL RISCHIO (BASILEA 2) RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT 173.840.291 177.339.671 62.534.209 293.028.049 112.732.082 59.314.567 7.360.165 23.994.749 650.478 16.373 - 63.169.838 51.043.541 2.897.161 21.355.234 25.781.273 61.057.812 558.769.950 390.891.316 186.454.227 75.237.344 266.760.098 4.912.028 1.967.633 76.230.578 33.939.025 459.046.705 RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT CENTRAL CAPOGRUPPO E EASTERN ALTRE SOCIETÀ EUROPE INCLUSO ELISIONI (CEE) E RETTIFICHE TOTALE CONSOLIDATO 30.06.2010 62.595 15.820 3.062 1.913 41.931 26.426 151.748 62.595 15.841 3.062 1.913 51.736 26.711 161.857 CENTRAL CAPOGRUPPO E EASTERN ALTRE SOCIETÀ EUROPE INCLUSO ELISIONI (CEE) E RETTIFICHE TOTALE CONSOLIDATO 30.06.2010 A.3 - Dati di struttura DATI DI STRUTTURA (proporzionale) Numero dipendenti “full time equivalent” DATI DI STRUTTURA (al 100%) Numero dipendenti “full time equivalent” 226 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Informativa di settore 2009 (migliaia di €) A.1 - Distribuzione per settore di attività: dati economici Interessi netti Dividendi e altri proventi su partecipazioni Margine d’interesse Commissioni nette Risultato negoziazione, coperture e fair value Saldo altri proventi/oneri Proventi di intermediazione e diversi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Spese per il personale Altre spese amministrative Recuperi di spesa Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali Costi operativi RISULTATO DI GESTIONE Rettifiche di valore su avviamenti Accantonamenti per rischi ed oneri Oneri di ristrutturazione Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni Profitti netti da investimenti UTILE LORDO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING 3.713.378 40.186 3.753.564 1.946.510 46.415 655 1.993.580 5.747.144 (1.922.812) (2.094.677) 169.253 4.414.514 (6.101) 4.408.413 791.451 247.779 75.434 1.114.664 5.523.077 (780.557) (950.637) 8.816 (76.041) (3.924.277) 1.822.867 (57.170) (73.549) (1.016.128) (6.307) 669.713 ASSET MANAGEMENT CENTRAL EASTERN EUROPE (CEE) CAPOGRUPPO E ALTRE SOCIETÀ INCLUSO ELISIONI E RETTIFICHE TOTALE CONSOLIDATO 30.06.2009 184.549 452 185.001 273.077 5.954 (1.760) 277.271 462.272 (153.130) (127.681) 3.180 5.894 1.562 7.456 333.219 4.487 (1.639) 336.067 343.523 (118.442) (98.257) 6.837 1.481.265 11.237 1.492.502 517.230 359.387 27.349 903.966 2.396.468 (458.096) (396.759) 136 (439.399) 110.429 (328.970) (126.108) 271.362 109.033 254.287 (74.683) (1.112.085) 918.423 23.148 9.360.201 157.765 9.517.966 3.735.379 935.384 209.072 4.879.835 14.397.801 (4.545.122) (2.749.588) 211.370 (17.728) (1.740.106) 3.782.971 (54.092) (215.973) (4.078) (281.709) 180.563 (7.605) (317) (15.956) (225.818) 117.705 119 (12.683) (101.334) (956.053) 1.440.415 (16.640) (2.078) (391.343) (561.857) (636.540) (87.944) (4.175) (606.480) (7.689.820) 6.707.981 (223.332) (308.775) (2.169.396) (120.388) 1.223.122 (4.981) 378 168.038 18.210 123.351 (707.298) 5.972 720.371 (183.086) (63.979) (975.724) (4.080.889) (166.114) 1.928.871 Il Conto Economico sintetico per settori di attività è riclassificato in modo analogo a quello adottato nella Relazione intermedia sulla gestione. (migliaia di €) A.2 - Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali e totale attivo ponderato (RWA) Dati patrimoniali CREDITI VERSO CLIENTELA DEBITI VERSO CLIENTELA TITOLI IN CIRCOLAZIONE TOTALE ATTIVO PONDERATO PER IL RISCHIO (BASILEA 2) RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) PRIVATE BANKING 175.028.752 181.549.389 63.658.885 294.980.031 105.236.905 44.705.672 75.014.497 265.756.067 RETAIL CORPORATE & INVESTMENT BANKING (CIB) 63.827 63.827 ASSET MANAGEMENT CENTRAL EASTERN EUROPE (CEE) CAPOGRUPPO E ALTRE SOCIETÀ INCLUSO ELISIONI E RETTIFICHE TOTALE CONSOLIDATO 31.12.2009 7.396.362 28.299.226 398.931 80 - 58.084.145 47.649.978 2.921.884 29.496.645 18.887.792 103.087.505 564.986.015 381.623.290 214.772.877 4.728.528 1.771.650 69.612.719 35.436.365 452.319.824 PRIVATE BANKING ASSET MANAGEMENT CENTRAL EASTERN EUROPE (CEE) CAPOGRUPPO E ALTRE SOCIETÀ INCLUSO ELISIONI E RETTIFICHE TOTALE CONSOLIDATO 31.12.2009 16.302 3.112 1.962 42.627 27.165 154.995 16.320 3.112 1.962 52.388 27.453 165.062 A.3 - Dati di struttura DATI DI STRUTTURA (proporzionale) Numero dipendenti “full time equivalent” DATI DI STRUTTURA (al 100%) Numero dipendenti “full time equivalent” UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 227 Allegati Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati 230 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 229 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits Gli Asset Backed Commercial Paper Conduits sono una specifica tipologia di “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce) costituita per la cartolarizzazione di diverse tipologie di attività e finanziate attraverso l’emissione di “Commercial Paper” (vedi voce). Tali “Commercial Paper” sono tipicamente titoli aventi scadenza fino a 270 giorni, per i quali il rimborso del capitale ed il pagamento di interessi dipendono dai flussi di cassa degli attivi sottostanti. In base al numero dei portafogli di attivi sottostanti, gli ABCP Conduits possono essere classificati come single-seller o multi-seller. Generalmente le strutture di ABCP Conduits prevedono la costituzione di diverse società veicolo. Le società di primo livello, infatti, emettono le “Commercial Paper” e finanziano una o più società veicolo di secondo livello “Purchase companies” (vedi voce) che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione. Elementi tipici di un ABCP Conduit sono i seguenti: • emissione di titoli di breve periodo che determinano una asimmetria di rimborso maturity mismatch fra attività detenute e titoli emessi; • presenza di linee di liquidità volte a coprire tale asimmetria di rimborso; • presenza di garanzie a fronte del rischio di insolvenza degli attivi sia di tipo specifico sia a valere sul programma nel suo complesso. ABS - Asset Backed Securities Titoli di debito, generalmente emessi da una Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce), garantiti da portafogli di attività di varia tipologia, quali mutui, crediti al consumo, crediti derivanti da transazioni con carte di credito, ecc.. Il rimborso del capitale ed il pagamento degli interessi dipende dalla performance delle attività oggetto di cartolarizzazione e dalle eventuali ulteriori garanzie a supporto della transazione. I titoli ABS sono suddivisi in diverse tranches (senior, mezzanine, junior) a seconda della priorità loro attribuita nel rimborso del capitale e degli interessi. Acquisition Finance Finanziamenti al servizio di operazioni di acquisizioni aziendali. La forma più diffusa di Acquisition Finance è il Leveraged buy-out (vedi voce Leveraged Finance). Affluent Segmento di clientela bancaria il cui patrimonio disponibile per gli investimenti è considerato medio-alto. ALM - Asset & Liability Management Gestione integrata delle attività e delle passività finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento. ALT-A (mutui residenziali) Finanziamenti erogati a controparti con profili di rischiosità determinati da elevati rapporti debito/garanzia, rata/reddito oppure da un’incompleta documentazione circa il reddito del debitore, sebbene gli stessi non presentino significative difficoltà nel servizio del debito tali da qualificarli come “Subprime” (vedi voce). Alternative investment Gli investimenti alternativi comprendono una vasta gamma di forme di investimento tra cui anche investimenti di Private Equity (vedi voce) e investimenti in Hedge Funds (vedi voce). Asset allocation Decisioni di investimento in mercati, aree geografiche, settori, prodotti. Asset management Attività di gestione degli investimenti finanziari di terzi. ATM - Automated Teller Machine Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della clientela di operazioni quali ad esempio il prelievo di contante, il versamento di contante o assegni, la richiesta di informazioni sul conto, il pagamento di utenze, le ricariche telefoniche, ecc.. L’attivazione del terminale avviene da parte del cliente introducendo una carta magnetica e digitando il codice personale di identificazione. 230 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Attività di rischio ponderate Vedi voce “RWA - Risk Weighted Assets”. Audit Processo di controllo sull’attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit). Banking book Riferita a strumenti finanziari, in particolare titoli, l’espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all’attività “proprietaria”. Basilea 2 Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri: - Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l’obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all’8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell’Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente; - Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. All’Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive; - Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Best practice Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale. Budget Stato previsionale dell’andamento dei costi e dei ricavi futuri di un’azienda. Capitale assorbito Il capitale assorbito è il capitale richiesto a coprire i rischi di impresa. Esso è pari al massimo tra il capitale regolamentare (ottenuto moltiplicando l’attivo ponderato per il rischio e il core tier 1 ratio obiettivo) ed il capitale interno. Quest’ultimo rappresenta l’ammontare di capitale che il Gruppo deve detenere per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il capitale interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello. Capitale Economico Livello di capitale richiesto ad una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno ed una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso. Cartolarizzazione Operatività che prevede il trasferimento di portafogli di attività a Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce) e l’emissione da parte di quest’ultima di titoli aventi diversi gradi di subordinazione nel sopportare le eventuali perdite sulle attività sottostanti. La cartolarizzazione può essere: • tradizionale, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’effettiva cessione degli stessi allo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce); • sintetica, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’utilizzo di derivati su crediti o analoghe forme di garanzia che consentono di trasferire il rischio dello stesso portafoglio. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 231 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (SEGUE) CCF - Credit Conversion Factor Rapporto tra la parte non utilizzata della linea di credito che si stima possa essere utilizzata in caso di default e la parte attualmente non utilizzata. CGU - Cash Generating Unit Un’unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività. CBO - Collateralized Bond Obligation Titoli della specie dei “CDO - Collateralized Debt Obligation” (vedi voce) aventi come sottostante titoli obbligazionari. CDO - Collateralized Debt Obligation Titoli di debito, emessi da un veicolo, aventi come sottostante finanziamenti, obbligazioni, “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) oppure altri CDO. Queste tipologie di strutture sono costituite sia per eliminare (“derecognition”) attività dallo stato patrimoniale sia per arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate e i titoli emessi dal veicolo. I CDO possono essere “funded”, se il veicolo acquista legalmente la proprietà dell’attività, oppure sintetici “unfunded”, se il veicolo acquisisce il rischio sottostante alle attività mediante contratti di “CDS - Credit Default Swap” (vedi voce) oppure altre forme di garanzia assimilabili. I titoli della specie possono essere ulteriormente suddivisi tra: • CDO di ABS, aventi a loro volta come sottostante tranche di ABS; • Commercial Real Estate - CDO (CRE CDO), aventi come sottostante prestiti per immobili commerciali; • CDO - Balance Sheet, aventi il fine di consentire all’“Originator” (vedi voce), di norma un’istituzione bancaria, di trasferire il rischio di credito a investitori terzi consentendo, ove possibile in base alle applicabili regole civilistiche e di vigilanza, l’eliminazione delle attività dal bilancio dell’originator; • CDO - Market Value, caratterizzati dal fatto che il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale delle note emesse deriva non solo dai flussi di cassa originati dalle attività sottostanti ma anche dalla negoziazione delle stesse sul mercato. La performance delle notes emesse dal veicolo dipende, quindi, non solo dal rischio di credito ma anche dal valore di mercato delle attività sottostanti; • CDO - Preferred Stock, aventi come sottostante strumenti ibridi di debito/patrimonio “Preference shares” (vedi voce) emesse da istituzioni finanziarie; • CDO - Synthetic Arbitrage, aventi il fine di arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate, acquisite sinteticamente attraverso strumenti derivati, e i titoli emessi dal veicolo. CLO - Collateralized Loan Obligation Titoli della specie dei “CDO - Collateralized Debt Obligation” (vedi voce) aventi come sottostante crediti erogati da finanziatori istituzionali quali banche commerciali. CMBS - Commercial Mortgages Backed Securities Titoli della specie “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) caratterizzati dal fatto che le attività sottostanti sono costituite da mutui commerciali. Commercial Paper Titoli a breve termine emessi per raccogliere fondi di terzi sottoscrittori in alternativa ad altre forme di indebitamento. Consumer ABS “ABS - Assets Backed Securities” (vedi voce) il cui collaterale è costituito da crediti al consumo. Core Tier 1 Capital Valore calcolato sottraendo al “Tier 1 Capital” (vedi voce) gli strumenti innovativi di capitale. È il patrimonio netto tangibile della banca. Core Tier 1 Capital Ratio Indicatore dato dal rapporto tra il Core Tier 1 Capital della banca e le sue attività ponderate in base al rischio (vedi voce RWA - Risk Weighted Assets). Corporate Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni. 232 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Cost/Income Ratio Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l’efficienza della banca. Costo del rischio È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti verso clientela. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca. Covenant Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.). Covered bond Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un’apposita società veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce). CDS - Credit Default Swap Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity). Crediti deteriorati I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all’importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all’erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti, secondo le regole di Banca d’Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce). Default Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi. Duration Generalmente è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati ad un titolo obbligazionario e costituisce un indicatore del rischio di tasso d’interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario. EAD - Exposure At Default Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un’esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l’EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l’adozione dell’approccio “IRB - Internal Rating Based” (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari. EPS - Earnings Per Shares (Utile per azione) Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l’utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie. Esposizioni “junior”, “mezzanine” e “senior” In un’operazione di cartolarizzazione le esposizioni possono essere così classificate: - “junior”, sono le esposizioni rimborsate per ultime che conseguentemente assorbono le prime perdite prodotte dall’operazione di cartolarizzazione; - “mezzanine”, sono le esposizioni aventi priorità di rimborso intermedie tra le “senior” e le “junior”; - “senior”, sono le esposizioni rimborsate per prime. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 233 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (SEGUE) EVA - Economic Value Added L’EVA - Econimic Value Added è un indicatore del valore creato da un’azienda. Esso esprime la capacità di creare valore in termini monetari, poiché risulta dalla differenza tra l’utile netto dell’operatività corrente “NOPAT - Net Operating Profit After Tax” (vedi voce) e l’onere relativo al capitale investito. Factoring Contratto di cessione pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un finanziamento a favore del cedente. Fair value Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti. FINREP Documento emanato dal CEBS (Committee of European Banking Supervisors), organismo che svolge attività di consulenza per la Commissione Europea in materia di regolamenti bancari. Il CEBS promuove inoltre la cooperazione e la convergenza delle pratiche regolamentari all’interno dell’Unione Europea. La finalità del FINREP è di fornire istruzioni per l’implementazione della reportistica consolidata a fini regolamentari ed è basato sui principi contabili internazionali (IFRS). Forwards Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su mercati “OTC - Over The Counter” (vedi voce), nei quali le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma la cui esecuzione avverrà ad una data futura predeterminata, mediante l’incasso od il pagamento di differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell’oggetto del contratto. FRA - Forward Rate Agreement Contratto con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse predeterminato ed il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento prescelto dalle parti. FTE - Full Time Equivalent Indicatore del numero dei dipendenti di un’azienda che lavorano a tempo pieno. Eventuali dipendenti con orario incompleto (part-time) vengono conteggiati pro-quota. Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie. Futures Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, ad un prezzo predefinito ed a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione. Goodwill Identifica l’avviamento pagato per l’acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell’attivo della società acquisita. Hedge Fund Fondo comune di investimento speculativo che adotta tecniche di copertura, normalmente non utilizzate dagli ordinari fondi comuni, allo scopo di fornire rendimenti costanti scarsamente correlati a quelli del mercato di riferimento. Gli Hedge Funds sono contraddistinti da un ristretto numero di soci partecipanti e dall’elevato investimento minimo richiesto. IAS/IFRS Principi contabili internazionali (International Accounting Standards - IAS) emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell’aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di 234 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group osservatori, l’Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l’eredità dell’International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l’armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l’altro, di denominare i nuovi principi contabili “International Financial Reporting Standards” (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli “US GAAP - United States Generally Accepted Accounting Principles” (vedi voce). ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process Vedi voce “Basilea 2 - Pillar 2”. Impairment Nell’ambito degli “IAS/IFRS” (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un’attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell’importo che può essere ottenuto con la vendita o l’utilizzo dell’attività. Index linked Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall’andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore. Investment banking Comparto dell’attività bancaria rivolto alla sottoscrizione e collocamento di titoli di nuova emissione, oltre che alla negoziazione di strumenti finanziari. Investor Soggetto, diverso dallo “Sponsor” (vedi voce) e dall’“Originator” (vedi voce), che detiene un esposizione verso una cartolarizzazione. IRB - Internal Rating Based Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell’ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l’utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l’esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono in un metodo di base e in uno avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di “PD - Probabilità of Default” e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di “PD - Probabilità of Default”, “LGD - Loss Given Default”, “CCF - Credit Conversion Factor” e, ove previsto, “M - Maturity” (vedi voci). L’utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all’autorizzazione della Banca d’Italia. IRS - Interest Rate Swap Vedi voce “Swap”. Joint venture Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni. Ke Il costo del capitale è la remunerazione minima dell’investimento richiesta dall’azionista. È la somma di un tasso privo di rischio ed un differenziale di rendimento che remuneri l’investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell’azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato. Lead arranger Banca responsabile della organizzazione di un’operazione di cartolarizzazione. Le attività svolte dall’arranger comprendono, fra le altre, la verifica del portafoglio da cartolarizzare attraverso la sua analisi quali-quantitativa, la cura dei rapporti con le agenzie di rating, la predisposizione di un prospetto informativo e l’identificazione e soluzione delle problematiche contabili e legali. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 235 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (SEGUE) Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione. Leveraged finance Finanziamenti erogati principalmente a fondi di Private Equity al fine di finanziare l’acquisizione di una società attraverso un’operazione finanziaria basata sulla capacità di generare flussi di cassa da parte della stessa società oggetto della transazione. Tali operazioni determinano generalmente un livello di indebitamento del prestatario più elevato e quindi anche un più elevato grado di rischio. Questi finanziamenti possono essere oggetto di successiva sindacazione. LGD - Loss Given Default Valore atteso (eventualmente condizionato da scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l’importo dell’esposizione al momento del default “EAD - Exposure At Default” (vedi voce). Mark-up Differenziale positivo rispetto ad un indice di riferimento, normalmente un tasso interbancario, applicato al tasso sugli impieghi verso la clientela. M - Maturità Media, per una data esposizione, delle durate residue contrattuali dei pagamenti, ciascuna ponderata per il relativo importo. Medium Term note Titolo di debito avente scadenza fra i 5 e i 10 anni. Merchant banking Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli - azionari o di debito - della clientela corporate per il successivo collocamento sul mercato, l’assunzione di partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con l’obiettivo di una successiva cessione, l’attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e acquisizioni o di ristrutturazioni. Monoline insurers Compagnie assicurative che stipulano polizze per una sola tipologia di rischi. Tali compagnie, a fronte del pagamento di un premio, garantiscono il rimborso di capitale ed interessi di emissioni obbligazionarie, solitamente “ABS - Assets Backed Securities” (vedi voce) e municipal bond americani, anche in caso di default dell’emittente, permettendo in tal modo ai titoli garantiti di ottenere un rating superiore rispetto a quello di analoghe emissioni prive di garanzia. NOPAT - Net Operating Profit After Tax Risultato netto operativo dopo le imposte. OICR - Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio La voce comprende gli “OICVM - Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari” (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi). OICVM - Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta al pubblico di proprie azioni. Option Rappresenta il diritto, ma non l’impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario ad un prezzo determinato (strike price) entro oppure ad una data futura determinata (American option / European option). 236 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Originator Soggetto che ha originato direttamente oppure acquistato da terzi le attività oggetto di cartolarizzazione. OTC - Over The Counter La negoziazione OTC (Over The Counter) consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi…) che regolamentano i mercati ufficiali. Overcollateralisation Forma di garanzia creditizia che prevede che il portafoglio di attività a garanzia dei titoli emessi sia superiore all’ammontare dei titoli stessi. Payout ratio Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di autofinanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti. PD - Probabilità of Default Probabilità che una controparte passi allo stato di “default” (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno. POS - Point of Sale Il Point of Sale (punto di vendita) è un dispositivo utilizzato presso gli esercizi commerciali: esso è collegato con il centro di elaborazione della banca che offre il servizio e consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate Preference shares Strumenti di capitale che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi successivi degli interessi non corrisposti dalla banca e la partecipazione alle perdite della banca stessa, nel caso in cui esse determinino una rilevante riduzione dei requisiti patrimoniali. Le istruzioni di Vigilanza fissano le condizioni in base alle quali le preference share possono essere computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi bancari. Private banking Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosidetta “di fascia alta” per la gestione globale delle esigenze finanziarie. Private equity Investimenti nel capitale di rischio di società, generalmente non quotate, ma con alto potenziale di sviluppo e con capacità di generare flussi di cassa costanti. Gli investimenti in private equity comprendono un’ampia gamma di operazioni sia in funzione della fase di vita dell’azienda considerata sia delle tecniche di investimento utilizzate. Tra queste ultime sono compresi i fondi chiusi di private equity. Purchase companies Società Veicolo utilizzate nell’ambito di strutture di ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits (vedi voce) che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione e che sono finanziate dal veicolo Conduit che emette le “Commercial Paper”. RARORAC - Risk Adjusted Return On Risk Adjusted Capital È un indicatore calcolato come rapporto fra l’“EVA - Economic Value Added” (vedi voce) e il capitale allocato/assorbito. Esso esprime in termini percentuali la capacità di creazione di valore per unità di rischio assunto. Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 237 Bilancio consolidato semestrale abbreviato I Allegati Allegato 1 - Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (SEGUE) Retail Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani. RMBS - Residential Mortgages Backed Securities Titoli della specie Asset Backed Securities (vedi voce) caratterizzati dal fatto che le attività sottostanti sono costituite da mutui residenziali. Rischio di credito Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora, dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi un variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca. Rischio di liquidità Rappresenta il rischio che l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell’insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk). Rischio di mercato Rappresenta l’effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest’ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l’operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. Rischio operativo Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. RWA - Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate) Attività ponderate per il rischio: si tratta di attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d’Italia, BaFin, ecc.) per il calcolo dei coefficienti di solvibilità. Sensitivity Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento. Sponsor Soggetto, diverso dall’Originator, che istituisce e gestisce una struttura di ABCP o altri schemi di cartolarizzazione, che prevedono l’acquisto da terzi delle attività da cartolarizzare. SPV - Special Purpose Vehicle Società Veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l’isolamento del rischio finanziario o l’ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l’operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l’ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l’assenza di legami partecipativi con lo “Sponsor” (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest’ultima. 238 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Subprime (mutui residenziali) Sebbene non esista univoca definizione di mutui subprime, si qualificano in questa categoria i finanziamenti erogati a controparti caratterizzate da passate difficoltà nel servizio del debito, quali episodi di ritardo nei pagamenti, insolvenza o bancarotta, oppure che presentano probabilità di inadempienza più alte della media per effetto di un elevato rapporto rata/reddito oppure esposizione/garanzia. Swap Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d’interesse (“IRS”), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati a tassi d’interesse (o fissi), calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l’altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d’interesse. Tier 1 Capital Rappresenta la quota più solida e facilmente disponibile del patrimonio della banca determinato in base alle regole definite dalla disciplina di vigilanza ed indicata come patrimonio di base. Tier 1 Capital Ratio Indicatore dato dal rapporto tra il patrimonio di base della banca e le sue attività ponderate in base al rischio “RWA - Risk Weighted Assets” (vedi voce). Tier 2 Capital È una misura di solidità patrimoniale di una banca, relativamente al capitale considerato di secondo livello secondo la normativa regolamentare. È composto dal capitale supplementare, che comprende principalmente le riserve di valutazione, gli strumenti ibridi di capitale e le passività subordinate. Total Capital Ratio Indicatore dato dal rapporto tra il patrimonio di base e supplementare della banca e le sue attività ponderate in base al rischio “RWA - Risk Weighted Assets” (vedi voce). US GAAP - United States Generally Accepted Accounting Principles Principi contabili emessi dal FASB (Financial Accounting Statement Board), generalmente accettati negli Stati Uniti d’America. VaR - Value at Risk Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento ad uno specifico orizzonte temporale. Vintage Annata. Indica l’anno di erogazione dell’attività (“collateral”) sottostante ai titoli rivenienti da cartolarizzazione. Nel caso dei mutui Subprime, questa informazione è indicativa della rischiosità del titolo, poiché la pratica di erogare mutui a controparti di scarsa qualità creditizia è diventata rilevante, nel mercato americano, a partire dal 2005. Warehousing Attività propedeutica ad operazioni di cartolarizzazione, che prevede l’acquisizione di attività da parte di una “SPV - Special Purpose Vehicle” (vedi voce) durante un determinato periodo di tempo e fino al raggiungimento di un volume sufficiente da consentire l’emissione di ABS. UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 239 Nikola Vujačić, Victoria Group Cliente Corporate Banking – Serbia Il motto di Victoria Group «è “sempre un passo avanti”. La vita è più facile quando si lavora con un partner nel quale possiamo riporre la nostra fiducia, che è in grado di offrire un supporto appropriato alle nostre attività e che rispecchia appieno il nostro motto aziendale.» È facile con UniCredit. Attestazione Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 243 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 241 Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato 242 Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 · UniCredit Group Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell’art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 1. I sottoscritti, Alessandro Profumo, nella sua qualità di Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A., e Marina Natale, nella sua qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58: • l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e • l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2010. 2. La valutazione dell’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato è basata su di un modello definito da UniCredit S.p.A., in coerenza con l’“Internal Control - Integrated Framework (CoSO)” e con il “Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)”, che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale. 3. I sottoscritti attestano, inoltre, che: 3.1 il Bilancio consolidato semestrale abbreviato: a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002; b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili; c) è redatto in conformità all’articolo 9 del Decreto Legislativo n. 38/2005 ed è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento; 3.2 la Relazione intermedia sulla gestione comprende un’analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell’esercizio e alla loro incidenza sul Bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell’esercizio. Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende altresì, un’analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate. Milano, 3 agosto 2010 Alessandro Profumo Marina Natale UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 243 Mladen Cvijetić, Milcodoo Trn Cliente Retail Bosnia-Erzegovina ormai da molti «anniUletilizzo linee di credito revolving di UniCredit Bank Banja Luka. Lo scorso anno, la mia azienda aveva l’esigenza di prestare garanzie immediate a un nuovo fornitore in Serbia. In quel periodo, tuttavia, mi trovavo per affari in Repubblica Ceca. Il mio consulente bancario si è offerto di contattare personalmente il fornitore e trasmettergli una lettera di intenti con l’avallo della banca. Grazie al nostro rapporto di fiducia reciproca, la mia azienda non ha subito alcuna perdita.» È facile con UniCredit. Relazione della Società di revisione Relazione della Società di revisione ai sensi dell’art. 156 del D. Lgs. del 24 febbraio 1998, n. 58 246 UniCredit Group · Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2010 245 Concept creativo, Sviluppo grafico e Realizzazione a cura di: Mercurio S.r.l. Studi di promozione pubblicitaria - Milano www.mercurioitaly.it Stampa: Grafiche Milani SpA (Segrate) Settembre 2010 UniCredit Group è consapevole che le proprie attività influenzano l’ambiente e deve tener conto della sostenibilità ambientale nelle sue scelte strategiche. Nel 2010 UniCredit Group ha neutralizzato le emissioni di CO2 relative al consumo di carta associato alla realizzazione delle Relazioni trimestrali e la Relazione semestrale 2010 supportando progetti di forestazione in Italia. Le Relazioni trimestrali e la Relazione semestrale 2010 sono AzzeroCO2 Volume stampato su carta ecologico-riciclata certificata. www.unicreditgroup.eu