Il S. Bortolo insegna all´Europa - Associazione LPS Lavoriamo Per

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Il S. Bortolo insegna all´Europa - Associazione LPS Lavoriamo Per
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domenica 16 dicembre 2012 – CRONACA – Pagina 30
SANITÀ/1. L´obiettivo è far diventare l´ospedale uno dei centri di eccellenza nella cura dei bambini
con il labbro leporino
Il S. Bortolo insegna all´Europa
Franco Pepe
Il reparto della maxillo-facciale sarà leader di un progetto voluto per formare i medici dell´Est Parte
la caccia ai fondi dell´Ue
«I nuovi bandi europei per la concessione di fondi nella sanità
e nella formazione usciranno a febbraio. Seguirò da vicino la
candidatura del San Bortolo perché il reparto di chirurgia
maxillo-facciale è un´eccellenza assoluta». Elisabetta Gardini,
europarlamentare, rassicura il dg Antonio Alessandri. È lei la
madrina dei carabinieri e dei poliziotti veneti che si occupano
come volontari all´interno dell´Ipa, l´International Police
Association, di tanti batuffoli che vengono al mondo con il
labbro leporino, ma segue da vicino anche un´associazione
che si chiama Lps, Lavoriamo per un sorriso, una onlus che si
dedica con grande impegno ai bambini che nascono con
malformazioni facciali.
La Gardini già un paio di anni fa aveva cercato di lanciare il
centro vicentino nel firmamento continentale grazie a un
programma finanziato dalla Commissione Ue, ma all´epoca i L´obiettivo è far diventare il San Bortolo
bandi erano scaduti. Ora, dunque, l´onorevole padovana, che un polo d´eccellenza nella formazione dei
a Bruxelles fa parte della commissione ambiente e sanità, ci medici dell´Est| Ieri in ospedale carabinieri
e poliziotti veneti che si occupano come
riproverà. L´intento è di far diventare il reparto vicentino volontari dei bimbi con labbro leporino
capofila di un progetto socio-sanitario per fare scuola a
medici dell´Europa dell´est, e mettere a punto un programma
per aiutare i genitori dei bambini operati. La chirurgia maxillo-facciale del San Bortolo ne ha tutti i
titoli. Nella graduatoria dei 180 centri specialistici che in Europa si occupano di labiopalatoschisi si
colloca nella top-ten alle spalle solo delle capitali.
A Vicenza arrivano ogni anno decine di bambini da tutta Italia con il viso deturpato dal labbro
leporino, o con altre gravissime malformazioni che deformano mascelle e mandibole. E al San
Bortolo questi piccoli - nel Veneto ne nasce così uno ogni 500 - grazie a una serie di interventi
complicati che si susseguono fino a quando diventano ragazzi, riacquistano un aspetto normale.
Come se nascessero di nuovo. Senza un segno che ricordi una lunga e difficile avventura, ma con
un sorriso uguale in tutto ai coetanei nati senza problemi.
In un anno 180 operazioni, migliaia di controlli ambulatoriali, centinaia di sedute logopedistiche. «Il
merito - spiega il primario facente funzioni Ugo Baciliero - è di un lavoro multidisciplinare. Con noi
collaborano i colleghi di otorino, pediatria, chirurgia pediatrica, chirurgia plastica, gli anestesisti, le
logopediste, gli psicologi, gli infermieri». Il nuovo patto per fare del centro regionale vicentino che fa
capo al reparto di chirurgia maxillo-facciale una sorta di università europea per le malformazioni
cranio-facciali è stato stretto in occasione della tradizionale festa di Natale offerta da Lps e Ipa a
bambini e genitori. È arrivato anche il comandante della legione carabinieri del Veneto Sabino
Cavaliere. Con lui il comandante provinciale Michele Sarno, il presidente di Lps Sergio Terzo, il
segretario dell´Ipa di Vicenza Andra Berdin con tanti esponenti dell´associazione come Enzo
Ceccato, Giancarlo Loreggian, Franco Migotto, Licia Serpico in veste di Babbo Natale. Parole di
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elogio da parte del dg Alessandri e del direttore sanitario Eugenio Fantuz all´ex primario Ernesto
Padula, a Baciliero (che si presenta ora al concorso di ruolo in programma il 21 dicembre).
«È una struttura - ha detto Cavaliere - che tocca per mano la sofferenza come facciamo anche noi
carabinieri ogni giorno nei confronti dei nostri concittadini. È un´organizzazione di alto livello che
svolge un´importante funzione sociale e ci fa essere orgogliosi di un paese come il nostro». Lo dice
anche Gardini: «Il lavoro di questi medici regala una vita normale a bambini che altrimenti
sarebbero condannati alla disabilità. È una realtà che allontana da ogni sentimento di sconfitta e ci
fa capire che anche in Italia ce la possiamo fare». Al termine targhe-ricordo. Una anche all´ispettore
capo Emanuele De Bortoli che da anni svolge un prezioso servizio nel posto di polizia del San
Bortolo.
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