Italia chiama Europa
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Italia chiama Europa
strade & costruzioni strade & costruzioni Italia chiama Europa Il cantiere del tunnel esplorativo della Maddalena di Chiomonte, in Val di Susa, procede secondo i programmi. Dei complessivi 7.541 m ne sono stati scavati circa 2.600 grazie alla TBM messa in campo dal consorzio “Venaus scrl”. Una gestione esemplare che evidenzia l’importanza della linea Torino-Lione per l’inserimento dell’Italia nella rete europea ferroviaria ad alta velocità O ggetto di una attenzione mediatica legata al sensazionalismo e a una informazione non sempre improntata alla realtà, il tunnel esplorativo della Maddalena di Chiomonte è la prima opera italiana del grande cantiere TAV che sta prendendo vita fra Torino e Lione. Un collegamento determinante per completare la grande rete infrastrutturale ferroviaria europea che avvicinerà le princi- Mario Sapienza Aprile 2015 quarry & construction 59 pali città del vecchio continente. Il dichiarato obiettivo di accorciare i tempi di collegamento fra i centri nevralgici dei paesi dell’unione non è solo un proclama ambizioso ma una concreta realtà che sta prendendo vita con vigore. Non è un caso se la nuova rete ferroviaria internazionale è stata definita come la “Metropolitana Europea” e il collegamento fra Torino e Lione è oggi un elemento nevralgico che deve essere completato e messo in opera secondo i programmi stabiliti. Una visione che va oltre il prossimo futuro ma, sia per cifre impegnate che per impegno tecnico, lascia una preziosa eredità alle prossime generazioni. Le argomentazioni dei numeri I numeri sono le principali argomentazioni di fronte a cui non è possibile tirarsi indietro. Gli scambi commerciali italiani con il quadrante ovest dell’Europa (Francia, Regno Unito e Penisola Iberica) ammontano a oltre 150 miliardi di euro pari a una percentuale complessiva del 40% degli scambi commerciali con tutti i 27 paesi dell’Unione. Un valore paragonabile a quello del quadrante centrale (Austria, Germania, Danimarca e Svezia). La rete ferroviara europea svolgerà la funzione di collegamento veloce fra i grandi centri urbani dell’Unione al pari di una grande metropolitana. Il tratto fra Torino e Lione ha una lunghezza relativamente corta ma è fondamentale per chiudere il collegamento fra est e ovest Europa La sola Francia pesa per circa 80 miliardi di euro l’anno con una prevalenza di esportazioni verso il paese transalpino. Le quattro regioni europee che fungono da motori per l’economia continentale sono il Baden-Wuerttenberg, la Lombardia, la regione Rhone-Alpes e la Catalogna. Appare ovvio, inquadrando le quattro zone, quanto sia importante garantire Il volume dei traffici fra l’Italia e la parte ovest dell’Unione ammonta a oltre 150 miliardi di euro. La sola Francia pesa per quasi 80 miliardi e solo il 9% di questi scambi è attratto dalla ferrovia 60 quarry Aprile 2015 & construction collegamenti rapidi, veloci ed economicamente convenienti per legare in modo sempre più stretto le attività produttive e svilupparne di nuove. Torino e il Piemonte rappresentano un nodo fondamentale nei collegamenti veloci fra queste frizzanti realtà e hanno l’occasione di essere un partner privilegiato nel processo produttivo europeo. Tenendo conto che oggi Parigi e Milano sono rispettivamente la seconda e terza area metropolitana in Europa per importanza economica e sociale (dopo Londra) risulta ancora più evidente il ruolo di traitd’union a cui è chiamata a gran voce la capitale subalpina. Non solo. Le regioni presenti lungo il corridoio mediterraneo hanno una duplice importanza: attuale e in visione futura. Con il 18% della popolazione dell’Unione, producono il 17% del PIL della stessa e oggi manca un collegamento ad alte prestazioni nel corridoio più proficuo che è proprio la Torino-Lione. Una strozzatura che genera pesanti dise- strade & costruzioni conomie che hanno ricadute negative importanti sia sul Piemonte, regione che da anni si dibatte in un immobilismo preoccupante, sia su tutti gli attori che fanno affidamento sulla necessità impellente di comunicazione. Un tassello che, se rapportato alla rete europea dei trasporti su ferrovia, ha dimensioni relativamente ridotte ma la cui assenza determina una mancanza di collegamento fra Europa orientale e occidentale attraverso uno dei paesi protagonisti dell’Unione. La ferrovia deve tornare protagonista L’altro aspetto preoccupante è dato dal misero 9%, sul totale delle merci trasportate fra Italia e Francia, che la ferrovia è oggi in grado di attrarre. Una percentuale molto bassa rispetto al 29% della Germania e al 64% della Svizzera. Questo proprio a causa della strozzatura causata dall’asse ferroviario la cui impostazione strutturale Gli scambi commerciali via ferrovia tra Italia ed Ovest Europa sono molto ridotti a causa delle carenze infrastrutturali fra i due paesi. Il traforo del Fréjus è stato progettato nel 1856 ed è entrato in servizio nel 1871. Logico che, dopo 144 anni di servizio, non sia più adatto ai livelli di servizio richiesti risale alla fine del XIX secolo. A oggi l’Italia è ancora l’unica nazione dell’Unione che non è collegata con una linea ferroviaria ad alta velocità con i propri confinanti. Un ruolo da comprimario che non rende merito alla capacità produttiva e alle potenzialità del proprio sistema economico. Non è un caso se, nel 1991, gli otto paesi dell’arco alpino hanno firmato una convenzione con la quale si impegnavano a limitare i danni ambientali e i rischi dovuti al traffico scegliendo di non costruire più nuovi collegamenti stradali alpini. Una scelta che nel 1996 ha portato la Svizzera a iniziare il processo di costruzione di due tunnel ferroviari di base senza la partecipazione finanziaria di altri paesi. Nel 2007 è stato messo in servizio il tunnel del Loetschberg, con una lunghezza di 36 km, e fra il 2016 e il 2017 sarà attivo il nuovo tunnel del Gottardo che permetterà, con i suoi 57 km, di incrementare la percentuale di trasporto merci dalla gomma alla rotaia sull’asse Milano-Zurigo e da qui verso il nord Europa. All’epoca della decisione il traffico merci transitante in Svizzera era di soli 22,7 milioni di tonnellate con un trend in discesa. La pianificazione di una rete ferroviaria moderna ed efficiente era la risposta necessaria per invertire la tendenza e mettere le basi per una integrazione e crescita del sistema produttivo elvetico con il rispetto dell’ambiente che da sempre guida le scelte nella confederazione. Una lungimiranza che, a casa nostra, si Germano Sommeiller seguì il progetto e la realizzazione del traforo ferroviario del Fréjus. Fu la prima grande galleria alpina con una lunghezza di 12.220 m che uniscono ancora oggi Bardonecchia e Modane Aprile 2015 quarry & construction 61 è fermata al 1856 con la progettazione del traforo ferroviario del Fréjus aperto al traffico nel 1871. I limiti dell’attuale passaggio sono evidenti e ovvi ma si tratta di un servizio che è ancora in essere da 144 anni e che proseguirà almeno fino al 2030, anno di entrata in servizio della nuova linea. Un’opera eccezionale che vide l’ingegno di Germano Sommeiller al servizio della prima grande galleria dell’arco alpino. Altezza di percorrenza a 1.280 m s.l.m., pendenze fino al 32‰, 341 cm di interbinario contro i 450 cm della nuova linea in progettazione sono solo alcuni dati che confermano, ma era ovvio aspettarselo, che il tunnel ferroviario del Fréjus è un arzillo vecchietto che ha voglia di andare in pensione o, al limite, svolgere un ruolo a mezzo servizio. Non solo. La linea verso il valico richiede sia l’impiego di due locomotive supplementari che il convoglio a modulo ridotto la cui lunghezza è limitata a 550 m per un carico massimo di 1.150 tonnellate. Le velocità massime di percorrenza arrivano, in alcuni tratti, a soli 30 km/h. Una redditività oggettivamente molto bassa che disincentiva l’uso del treno per il trasporto delle merci anche a causa, oltretutto, di costi energetici superiori del 40% rispetto alla media. Alla luce di questi dati occorre invertire una tendenza che ha visto, nella seconda metà del XX secolo, uno sbilanciamento verso opere che hanno privilegiato i collegamenti stradali a discapito di quelli su rotaia. Una programmazione che vede lontano La programmazione della rete ferroviaria europea prevede, per contro, l’entrata in servizio, nella prima metà del XXI secolo, dei nuovi tunnel del Brennero (55 km), del tunnel della Torino-Lione (57 km), del Koralm (32,9 km), del Semmering (27,3 62 quarry Aprile 2015 & construction Dopo ingenti investimenti nei collegamenti ferroviari, dal 1950 fino al 2000 si è assistito a un fiorire di trafori alpini stradali. Nel secondo millennio la tendenza si è invertita anche grazie all’accordo del 1991 fra gli otto stati transalpini Uno dei grandi cartelloni illustrativi presenti nel cantiere de La Maddalena spiega in modo molto chiaro l’andamento del nuovo tunnel di base km), del Gottardo (57 km) e del Loetschberg (34,6 km). Tutti collocati ad altitudini comprese fra i 300 m s.l.m. del Gottardo sul lato di Biasca ai 749 m s.l.m. del Brennero sul lato italiano. Le pendenze massime delle linee sono tutte inferiori al 12,5 per mille contro una media dei precedenti collegamenti che spazia fra il 25‰ e il 33 ‰. La realizzazione di questi investimenti ha ovviamente una visione che deve andare ben al di là dell’immediato ed è basata sulla volontà di costruire, da un punto di vista concreto e tangibile, dei collegamenti duraturi e funzionali fra le nazioni del vecchio continente. La Torino-Lione, come si diceva, è un tassello fondamentale anche se, paragonata ad altre linee europee, ha una lunghezza tutto sommato ridotta. Si tratta di 269,8 km di cui il 70% in Francia e il 30% in Italia. Proporzione che rimane quasi inalterata anche nel caso del tunnel di base con 45 km a casa dei cugini d’oltralpe e 12 km casalinghi. Degli 81,1 km di nuova linea in territorio italiano soltanto 10 km saranno in superficie e il 70% della nuova infrastruttura interessa territori già antropizzati. Il rimanente percorso sfrutta il sedime della linea esistente. Il finanziamento degli studi e dei lavori di ricognizione sarà sostenuto per il 50% dall’Unione Europea e la rimanente per- strade & costruzioni Un beneficio fondamentale per l’Unione e per l’Italia Il progetto della linea Torino-Lione prevede una sezione transfrontaliera gestita in due momenti: la costruzione dei quattro cunicoli esplorativi di cui tre in territorio francese e uno in territorio italiano L’Analisi Costi Benefici è stata aggiornata al 2014 in modo da tenere conto di tutti quegli elementi che si sono verificati nel frattempo. Sulla base delle variazioni del processo di progettazione e di una diversa tempistica rispetto a quanto originariamente previsto, si è migliorato l’impatto socioeconomico del 53% in termini di Valore Attuale Netto passando dagli iniziali 11.533 miliardi di euro agli attuali 17.696 miliardi. Il Tasso Interno di Rendimento è passato dal 4,68% al 5,63% portando quindi la potenziale perdita di benefici economici, nel caso in cui il progetto non fosse attuato, a 20.307 miliardi di euro. Con evidenti ricadute negative sia a livello europeo che, ovviamente, nazionale. centuale divisa in parti uguali fra Italia e Francia. I lavori avranno invece una ripartizione del 40% a carico dell’Unione, del 25% alla Francia e del 35% all’Italia. La certificazione dei costi della sezione transfrontaliera è affidata al raggruppaIl cantiere de La Maddalena è del tutto autosufficiente e ha un impatto molto basso sull’esterno grazie al reimpiego in situ dello smarino evitando così il traffico dei mezzi di trasporto dei materiali inerti Il bilancio di CO2 immesso in atmosfera diventa positivo a partire dal 23° anno dopo l’inizio dei lavori e continua con i suoi benefici effetti per tutta la vita dell’opera mento Tractebel Engineering-GDF Suez e da TUC Rail. Il costo unitario del nuovo tunnel di base è stato indicato in 86 milioni di euro/km con un parametro leggermente superiore a quanto previsto per il Brennero (83,7 mln/km), in linea con il Loetschberg (87,0 mln/km) e più basso rispetto al Gottardo (96,2 mln/km). Si tratta quindi di costi del tutto in linea con altre opere simili che si sono costruite in stati che, polemiche a parte, sono decisamente più virtuosi dell’Italia nella gestione delle opere pubbliche. Gli effetti positivi sul traffico veicolare prevedono una discesa da 2,7 milioni di veicoli industriali/anno fra Italia e Francia a circa 600.000. Di questi 2,7 milioni attuali (circa 40 milioni di tonnellate di merci) ne transitano attualmente 1,3 milioni a Ventimiglia, 0,6 presso il Monte Bianco, 0,7 milioni al Fréjus e 0,1 attraverso valichi minori. Appare quindi evidente che il tunnel autostradale del Fréjus, per motivazioni infrastrutturali del tutto simili a quello ferroviario, non rappresenta un forte attrattore di traffico. Bilancio positivo anche per la Svizzera che, attraverso il Gottardo, prevede di ridurre i veicoli in transito da 1,25 milioni di veicoli/anno (circa 14,4 milioni di tonAprile 2015 quarry & construction 63 Un’opera che non vuole essere invasiva Dando per assodato che un cantiere ha sempre e comunque un impatto sul territorio, occorre saper valutare il valore finale di un’opera dalle sue ricadute, dalle modalità di cantierizzazione e dalle opportunità temporanee in termini lavorativi. Le opere transfrontaliere avranno un cantiere, in territorio italiano, che occuperà 8 ettari di territorio attualmente liberi con la restituzione finale di 7 ettari su un’area attualmente compromessa da una antropizzazione disorganizzata e dall’impatto elevato. Chiunque arrivi oggi a Susa provenendo da Torino si rende ben conto del disorI tempi di percorrenza fra i grandi centri economici europei saranno nettamente inferiori rispetto alla situazione attuale. Occorre recuperare il tempo perso fino ad ora visto che oggi l’Italia è l’unico paese dell’Unione senza un collegamento ad alta efficienza con almeno uno di quelli confinanti nellate di merci) a 650.000 veicoli/anno. Se effettuiamo un bilancio prendendo in considerazione i gas serra, si ha una riduzione che corrisponde alle emissioni annuali di una città di 300.000 abitanti. Il bilancio di CO2 diventa positivo dal 23° anno dopo l’inizio dei lavori con un effetto successivo che si cumula e perdura per tutta la vita utile. I tempi di percorrenza a livello europeo diventano decisamente interessanti e concorrenziali nei confronti del trasporto aereo con positive ricadute in termini di costi e di agilità di movimento. Teniamo infatti presente che, oltre al tempo di percorrenza vero e proprio, occorre anche tenere conto dei trasferimenti da/per l’aeroporto e dei tempi di imbarco. Da centro Milano a centro Barcellona occorrerà 6 ore e mezza. Da Parigi a Firenze ci vorranno 6 ore. Da Milano a Parigi 4 ore. Da Torino a Lione 1 ora e 47’. Da Parigi a Venezia 5 ore e mezza. Da Torino a Parigi 3 ore e 17’. Con una modalità di viaggio i cui vantaggi sono noti a tutti. 64 quarry Aprile 2015 & construction Il cantiere del tunnel di base occuperà 8 ettari restituendo alla città di Susa 7 ettari completamente risistemati e rinaturalizzati Le aree occupate dal cantiere sono fra quelle già attualmente compromesse da un uso irrazionale del territorio. Arrivando a Susa da Torino la situazione appare evidente strade & costruzioni Turin Ferroviaire sono costantemente sotto il controllo di Arpa, Ispra e del Ministero dell’Ambiente. Ci sono complessivamente 66 stazioni di rilevamento dati dentro e intorno al cantiere. Le ricadute positive sul territorio che ospita l’opera La sistemazione finale delle aree restituite alla città di Susa porteranno una nuova immagine al piccolo centro piemontese, fermo nel suo immobilismo da decenni dine paesaggistico attuale e dell’uso poco razionale del territorio. Le zone restituite saranno rinaturalizzate con la formazione di un agriparco e di una nuova zona di ingresso alla cittadina più qualificanti rispetto a quanto oggi presente. Il volume di scavo del tunnel di base ammonterà a 16 milioni di metri cubi di cui oltre il 50% sarà lavorato in situ e riutilizzato per il confezionamento dei conglomerati cementizi necessari per l’opera e per la realizzazione delle opere di mitigazione ambientale. La rimanenza sarà conferita, via ferrovia, in due siti estrattivi già individuati e che saranno a loro volta riqualificati. Le problematiche relative alle polveri di cantiere e all’intercettazione delle sorgenti sono state affrontate a livello progettuale con una specifica organizzazione che prevede interventi mirati. Nel primo caso, come già si sta facendo per il cantiere del cunicolo esplorativo della Maddalena, con opere a verde, pannellature, diffusori e nebulizzatori per l’abbattimento delle polveri. Nel secondo caso con la realizzazione di opere specifiche per ridurre la permeabilità della roccia, studi per evitare di intercettare le sorgenti e vasche di trattamento delle acque di cantiere prima di essere Il disagio temporaneo indirizzato al territorio ha però grandi ricadute positive durante i lavori con un investimento medio anno di circa 280 milioni di euro/anno per la parte italiana e di 200 milioni/anno per il territorio francese. Il solo cantiere del tunnel porterà fino a 1.000 posti di lavoro diretti in Italia e oltre 2.000 in Francia. I cantieri sono occasione occupazionale diretta e indiretta. Il solo tunnel porterà fino a 1.000 posti di lavoro in Italia e 2.000 in Francia immesse nel loro ciclo naturale. Il monitoraggio ambientale, infine, è uno degli elementi fondamentali che accompagna l’opera sia in fase di concezione che in fase di realizzazione. Accompagnandone la vita una volta in esercizio per capire gli effetti, sia negativi che positivi, a seguito della sua costruzione. Nel cantiere del cunicolo esplorativo de La Maddalena di Chiomonte i monitoraggi messi in atto da Lyon Aprile 2015 quarry & construction 65 La situazione del sito de La Maddalena prima dell’inizio dei lavori del cunicolo esplorativo In territorio francese la sola realizzazione delle tre discenderie e di 9 km di gallerie di accesso al prossimo cantiere del tunnel, fra il 2002 e il 2010, ha portato a un impiego di imprese con sede in Savoia pari al 77% della forza lavoro impiegata. Delle 400 persone impiegate circa il 50% sono originarie della regione Rodano-Alpi e oltre il 25% arriva direttamente dalla Savoia. L’investimento complessivo per le tre discenderie è stato di 380 milioni di euro con evidenti ricadute sul territorio sia in termini di occupazione diretta, sia in termini di indotto, sia in termini fiscali. L’ultima discenderia in territorio francese, quella di Saint-Martin-La-Porte, porterà a lavorare nel cantiere circa 300 persone La situazione del sito de La Maddalena dopo la realizzazione dei lavori per un periodo di 5 anni trattandosi di una galleria con diametro e asse in linea con una delle due prossime canne del tunnel di base. Il cantiere del cunicolo geognostico de La Maddalena sta impegnando 150 persone di cui il 40% è originario della Provincia di Torino e della Val di Susa. La ricaduta economica positiva per le imprese locali impegnate nel cantiere sono di oltre 20 milioni di euro. Una specifica legge regionale prevede inoltre che la manodopera impegnata nel cantiere del tunnel sia almeno per il 50% di origine locale. Il piano di recupero finale delle aree interessate dal cantiere, con la realizzazione Il cantiere de La Maddalena è visitabile su appuntamento generando già da ora un piccolo indotto di turismo tecnico con positive ricadute sia in termini economici che di correta informazione sull’opera del parco della Dora, della nuova stazione internazionale di Susa, lo sviluppo di un parco fotovoltaico e lo sviluppo di energia geotermica, tramite il programma “Smart Susa Valley” porterà un indotto stabile sul territorio con miglioramenti occupazionali. Durante lo svolgimento dei lavoro sarà possibile visitare i cantieri con visite guidate su prenotazione che porteranno ulteriori ricadute locali e un coinvolgimento della comunità a 360° e la possibilità di avere un “turismo tecnico” di cui i francesi sono sicuramente maestri. Basti pensare, per esempio, all’indotto che un’opera come il “Grand Pont de Normandie” alimenta ancora oggi a 20 anni dalla sua costruzione. La gestione della linea per 99 anni da parte della società costruttrice, che avrà una delle sue sedi proprio a Torino, porterà ad un innalzamento del livello occupazionale in forma stabile e duratura nel tempo. Italia chiama Europa Un impegno importante, per il nostro paese, sia a fronte di quanto già sottoscritto fino ad ora, sia a fronte del processo di riordinamento complessivo che ponga le basi fisiche per un legame sempre più saldo con l’Unione. Il 24 febbraio 2015 è stato firmato l’ac- 66 quarry Aprile 2015 & construction strade & costruzioni 16 marzo 2015. Il Presidente è il francese Hubert du Mesnil, mentre il Direttore Generale è Mario Virano. La composizione è al 50% francese (Ministero Economia e Finanza Francese) e al 50% italiana (Ferrovie dello Stato Italiane). Una data importante da cui, in primis, è scaturito un appello ufficiale rivolto agli oppositori dell’opera con una preLa situazione del sito de La Maddalena dopo la realizzazione dei lavori cisa proposta di distencordo fra Italia e Francia da parte dell’al- sione e di apertura al dialogo. lora Ministro delle Infrastrutture Maurizio L’appello si basa sul “...riconoscimento Lupi e dell’omologo francese Alain Vidalies che ha sancito l’inizio effettivo dei lavori, la presa d’atto della costituzione della società internazionale a capitale pubblico “Tunnel Euralpin Lyon Turin sas” (TELT sas) istituita il giorno 23 febbraio 2015 e l’apertura della richiesta di finanziamento presso l’Unione Europea. Il primo C.d.A. della società binazionale si è riunito lo scorso del dissenso e della piena legittimità purché espresso nella legalità...” e su una “...nuova fase di condivisione delle possibili ricadute occupazionali possibili e dello sviluppo dei territori attraverso la realizzazione dell’opera”. É forte la richiesta di una pacificazione dei conflitti che possa condurre a “...una revisione delle iniziative giudiziarie intraprese da LTF, per la tutela dei suoi interessi, dei suoi diritti e del personale coinvolto e, da parte delle Autorità, della presenza delle forze dell’ordine a presidio del cantiere”. La forte speranza che l’appello sia accolto vuole andare verso la realizzazione di un’opera pubblica fondamentale per il paese e per il territorio che sia svolta nel normale confronto civile fra propugnatori e oppositori e in cui la dialettica porti al controllo dei costi, del rispetto del progetto e delle ricadute positive nell’ottica degli interessi dei cittadini. L’organizzazione del cantiere de La Maddalena vuole essere da modello per far capire come sarà gestita complessivamente tutta la realizzazione dell’opera Il cronoprogramma della linea Torino-Lione prevede fasi serrate che porteranno la linea in funzione entro il 2030 Aprile 2015 quarry & construction 67 Il cunicolo esplorativo de La Maddalena di Chiomonte: un cantiere esemplare ciazione Georisorse a Ambiente con sede nel Politecnico di Torino – in cui sono emerse le caratteristiche peculiari del sito, la soluzione alle problematiche più rilevanti e il monitoraggio ambientale coIl cunicolo esplorativo de La Maddalena stante svolto di concerto con Arpa Pieè il primo cantiere italiano della nuova li- monte. La galleria ha un diametro di m 6,30 ed nea Torino-Lione. Al centro delle attenzioni mediatiche per è scavata con una TBM (Tunnel Boring una opposizione all’opera che ha portato Machine) fornita dalla The Robbins Coma scontri accesi e cruenti con pesanti ri- pany con sede a Solon (Ohio), nei pressi svolti giudiziari, il cantiere si presenta in di Cleveland. realtà come un modello organizzativo per La lunghezza complessiva del cunicolo è pari a 7,541 km e, alla data del 20 opere di questo tipo. Lo abbiamo visitato grazie a un evento marzo 2015, si è arrivati alla progressiva tecnico organizzato dalla Geam – Asso- 2,607 km. L’area occupata dal cantiere è pari a 7 ha e si trova appena sopra Susa, nel confine amministrativo del comune di Chiomonte, nella località La Maddalena. Le funzioni della galleria sono molteplici: conoscenza approfondita della costituzione geologica della zona di scavo del tunnel di base, accesso al cantiere (insieme alle discenderie in territorio francese), condotto di sicurezza, manutenzione e areazione alla galleria ferroviaLa visita che abbiamo effettuato grazie alla Geam (As- ria una volta in esercizio. sociazione Georisorse a Ambiente con sede presso il Politecnico di Torino) ha messo in luce un avanzamento Il cantiere è entrato nel vivo, con l’inizio delle operazioni di dei lavori regolare e ben organizzato scavo, a fine novembre 2012. La TBM della The Robbins Company sta lavorando con un avanzamento medio giornaliero di 14 metri. Alla data della nostra visita si era alla progressiva 2,607 km 68 quarry Aprile 2015 & construction Attualmente la forza lavoro è composta da 150 persone distribuite con una percentuale del 73% di operai, 20% di capisquadra e tecnici e 7% di quadri. Il 40% degli impiegati proviene dalla provincia di Torino e dalla Valle di Susa. A fine gennaio 2015 sono state coinvolte complessivamente 460 imprese di cui 211 (43,23%) della Provincia di Torino e 67 (13,06%) della Val di Susa. L’apertura del cantiere risale a metà 2011 ed il sito è divenuto di interesse nazionale nel 2012. La prima fase ha previsto l’abbassamento e l’organizzazione complessiva delle zone di lavoro con il montaggio degli impianti di gestione delle acque. Sono poi stati scavati i primi 200 metri di galleria in modo tradizionale e, da novembre 2013, si è cominciato a operare con la TBM a cui è stato dato il nome Gea. Quest’ultima ha una lunghezza di 240 m e una produttività, nel coriaceo granito del massiccio dell’Ambin, di 14 metri al giorno in condizioni normali. Lo smarino è convogliato direttamente all’esterno tramite i nastri trasportatori che corrono lungo il cunicolo. Il deposito del materiale è organizzato con baie di stoccaggio in cui il materiale risiede per un certo periodo nel corso del quale vengono svolte specifiche analisi da parte di personale Arpa. Dopo l’esito positivo viene caricato e usato direttamente in cantiere per la sistemazione di un versante eseguito con la tecnica delle Il cunicolo esplorativo ha una lunghezza di 7,5 km e un diametro di 6,30 m strade & costruzioni La TBM battezzata “Gea” ha una lunghezza di 240 m. La cabina di pilotaggio consente di monitorare tutti i parametri di funzionamento terre armate. Tutta la zona di sistemazione è stata adeguatamente rinforzata con palificazioni inferiori della lunghezza media di circa 30 m in modo che il versante rimodellato non possa nel tempo spostarsi verso valle andando a destabilizzare il piano di imposta delle fondazioni del vicino viadotto Ramat della autostrada A32. Il cantiere è quindi a ciclo chiuso e vive in modo del tutto autonomo il suo procedere con un impatto molto basso verso l’esterno. Le 66 centraline di monitoraggio ambienLo smarino viene convogliato direttamente all’esterno tramite il nastro trasportatore che corre lungo il tunnel Il materiale di scavo del cunicolo è utilizzato per la realizzazione di un versante con la tecnica delle terre armate. La zona di sistemazione è stata rinforzata con palificazioni che impediscono la destabilizzazione del piano di imposta delle fondazioni del viadotto autostradale tale, di cui alcune dislocate in zone anche molto lontane dal cantiere stesso, sono controllate giornalmente dai tecnici di Arpa Piemonte e i risultati dei rilevamenti sono consultabili online con dei bollettini periodici sul sito dello stesso ente. A oggi i risultati non hanno rilevato la presenza di rocce di matrice amiantifera, anche se si prevede che vi possano essere nei primi 400 metri di scavo del tunnel di base, e nessuna traccia di radioattività. Per contro si è visto come la maggiore presenza di PM10 sia attribuibile alla A32 Torino-Bardonecchia. Una situazione prevedibile anche sulla base delle modalità organizzative e degli accorgimenti che sono stati presi dalla società che sta realizzando i lavori sia in termini di mitigazione della presenza del cantiere (barriere verdi, ordine, pulizia, abbattimento delle polveri), sia in termini di controllo di ogni fase operativa. Una gestione molto attenta che, anche in visione dei lavori futuri, fa partire la Torino-Lione sul binario giusto della sostenibilità. n Aprile 2015 quarry & construction 69 C.M.C. di Ravenna, gruppo italiano leader nelle costruzioni attivo da oltre quarant’anni a livello internazionale L Le origini C.M.C di Ravenna è stata fondata il 7 marzo 1901 da 35 muratori che costituirono la “Società anonima cooperativa fra gli operai, muratori e manuali del Comune di Ravenna”. Nel 1909 si fuse con quella dei Cementisti: da allora “Muratori” e “Cementisti” contrassegnano il marchio C.M.C.. La presenza internazionale All’estero, dove opera da oltre 30 anni, C.M.C. genera il 60% circa del suo fatturato ed è attualmente presente in Africa Australe ed Orientale, Estremo Oriente, Algeria, Cina, Bulgaria, Cile, India, Nepal, Libano e USA. Le grandi opere Grazie all’esperienza maturata in Italia e all’estero nel settore dei grandi progetti infrastrutturali, il Gruppo è tra i pochi general contractor italiani qualificati a concorrere per appalti di grandi dimensioni. Con il passare degli anni la Cooperativa Muratori & Cementisti – C.M.C di Ravenna ha avuto un ruolo da protagonista, in Italia e all’estero, nella realizzazione di grandi opere. Tra le principali opere nelle quali Cmc è impegnata attualmente ricordiamo la costruzione dell’impianto idroelettrico di Ingula in Sudafrica, la costruzione di un lotto dell’autostrada angolana, lo scavo di miniere in Zambia, la costruzione di due lotti della metropolitana di Singapore, la realizzazione dei servizi per il lotto est dell’autostrada algerina, gli impianti idroelettrici in Cile e in India. In Italia, le principali opere attualmente in corso sono quelle per la realizzazione del tunnel esplorativo di Chiomonte per 70 quarry Aprile 2015 & construction foto di Giorgio Biserni a Cooperativa Muratori & Cementisti – C.M.C di Ravenna è tra le più grandi società di costruzioni in Italia, attiva a livello internazionale nei settori dei trasporti, opere idrauliche e irrigue, edilizia, ecologia e ambiente, opere portuali e marittime. In Italia, si è affermato nel settore delle grandi opere, dei lavori pubblici e di quelli ferroviari, con particolare riguardo all’Alta Velocità. Il Gruppo ha un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro, un portafoglio ordini di circa 3 miliardi di euro ed oltre 9 mila dipendenti, di cui 401 soci. la nuova linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, i lavori per l’adeguamento a 4 corsie della SS 640 fra Agrigento e Caltanissetta, l’ammodernamento della nuova Aurelia a Savona, il nuovo tratto Lingotto-Bengasi della metrotranvia torinese e le due nuove tratte della circunetnea a Catania. Cmc ha realizzato opere importanti anche per Milano Expo 2015: i lavori per l’eliminazione di tutte le interferenze sul sito dove sono sorte le strutture dell’Expo, i padiglioni Francia, Tailandia e Corea, un lotto della Tangenziale Est Esterna di Milano. Risultati finanziari Al 31/12/2014 ha chiuso l’anno con un fatturato di 1,104 miliardi di euro, un utile netto di 11 milioni di euro e un margine operativo lordo (EBITDA) di 122,6 milioni di euro. A luglio 2014 la Cooperativa Muratori & Cementisti di Ravenna ha collocato sul mercato un “Bond Senior” di 300 mln di euro a scadenza settennale, raccogliendo una richiesta da parte degli investitori istituzionali pari a tre volte l’offerta. Per raggiungere questo obiettivo il Gruppo si è sottoposto a una verifica delle società di rating (Moody’s e Standard&Poor’s) che, dopo le approfondite analisi, hanno assegnato un rating di B2 e B.