HAMMAM All`”Alma Terra”, associazione di donne

Transcript

HAMMAM All`”Alma Terra”, associazione di donne
D6D N° 20
MARZO 1998
HAMMAM
All’”Alma Terra”, associazione di donne
di tutto il mondo per una nuova cultura al di là delle razze,
l’arte di prendersi cura di sé
Come molte altre città del nord Torino fonda la sua esistenza sulle industrie, il freddo,
l’inquinamento e la fretta.
A tutto ciò fa contorno il nostro carattere, molto chiuso, schivo, restio ai cambiamenti, poco
generoso e un po’ brontolone.
Un tempo volevo scappare da questa città per correre verso terre calde e più accoglienti
poi per fortuna l’amore ha frenato la mia fuga e ho potuto accorgermi di qualcosa di
sorprendente.
E’ come se sotto questa nostra crosta di durezza, in fondo, ma molto in fondo, vivesse un
dolce fermento vitale, una timida saggezza cui si può accedere solo avendo fiducia nel
potenziale degli esseri umani e confidando nel tempo.
Piano piano mi si è aperto un mondo sotterraneo dal quale emergono fantasia, coraggio e
capacità di realizzare cose sorprendenti.
Come se lo stare chiusi chiusi al freddo ci avesse dato la possibilità di covare un’altra
forma di creatività realizzabile anche attraverso la nostra estrema razionalità e
determinazione.
Se incontri un vero piemontese lo riconosci subito perché sorride ma è molto scorbutico (si
dice “falso e cortese”), non parla molto e tenta pure di fregarti perché sembra che ti veda
come un nemico.
Ma se tu non ti arrendi e continui ad essere gentile e accetti con morbidezza la sua indole,
allora, come per incanto, lui si apre e non ti lascia più, diventa molto generoso e gentile e ti
racconta tutta la sua vita comunicandoti una profonda saggezza.
Se è vero che di veri piemontesi ne sono rimasti pochi io parlo comunque anche di tutti
coloro che si sono ritrovati qui e fanno ormai parte della nostra cultura.
……….tutto questo per raccontarvi una favola……..
Fuori una città che si muove impazzita schiava del tempo, delle regole, della diffidenza,
della paura di un massivo e improvviso arrivo di altre culture, tanto diverse.
Una vera amica la riconosci dal fatto che non riesci mai a vederla, presa dal lavoro e dalle
mille incombenze quotidiane alla fine ti incatrami a pensare sempre al giorno dopo
passando la vita a rimandare, rimandare, rimandare……
Dentro la città, sotto la città, accanto ad una stravagante chiesa, in una vecchissima
scuola, i raggi di sole passano attraverso anonime finestrelle dei sotterranei e giungono a
illuminare di luce incantata un luogo sacro fuori dal tempo e dallo spazio.
E’ l’Hammam, l’unico vero Hammam d’Italia è nato proprio a Torino, regno del calore nel
regno del freddo: sono anche i contrasti che spiegano la vita.
E’ stato Leboyer a portarmi lì, all’Alma Terra, associazione interculturale di donne di
tutto il mondo che lottano tenacemente per inventare una nuova cultura al di là delle razze.
Il comune ha dato ospitalità all’Alma Terra in questa vecchia scuola, un tempo Istituto
tecnico femminile chiamato Alma Mater ed è infatti con questo nome che è in realtà più
conosciuta l’associazione.
Easy PDF Creator is professional software to create PDF. If you wish to remove this line, buy it now.
Nell’ambito dell'Alma Mater è nata una cooperativa, La Talea (termine usato per
definire un modo di trapiantare) formata da donne di moltissime culture diverse.
E’ così che è nato l'Hammam, più conosciuto come bagno turco poiché furono loro i primi
a introdurre questo speciale tipo di cura del corpo con il vapore, li imitarono
successivamente la gran parte dei paesi arabi del mediterraneo.
Il nostro hammam è stato costruito rispecchiando alcune peculiarità architettoniche
degli hammam originali anche se per molti aspetti è necessariamente diverso.
Negli hammam originali infatti il riscaldamento è a legna e i più antichi avevano un
lucernario da cui si poteva intravedere il cielo ed è per questo che il colore blu predomina
nell’hammam, simboleggiando il colore del cielo.
E’ difficile spiegare cosa è l’hammam perché quando pronunci questa parola in
realtà sai che è molto di più che un luogo, è una dimensione di un altro mondo molto
lontano da noi occidentali, inimmaginabile.
Non parlo di bagno turco perché ci rimanda troppo a saune, bagni turchi e fac-simili delle
palestre ora tanto di moda.
Vivere l’hammam non può essere una moda, poiché è di un’arte che si tratta: Il
caldo e l’umidità fermano il tempo e rallentano gesti e pensieri, l’acqua scorre discreta fra
le chiacchiere delle donne mentre le nudità cancellano i confini razziali: tutto ruota intorno
alla cura del corpo.
Arrivi, fai due parole con chi trovi, ti spogli ed entri nel tepidarium (westya) che è la prima
sala calda e saluti chi è già lì.
Al centro si trova una bellissima vasca centrale che ti offre acqua calda e fredda a
volontà di cui puoi servirti con un secchio ed una ciotola dalla quale puoi anche bere.
Poi ti cerchi un posto che ti ispiri sulle grandi panche di pietra intorno alla vasca e
incominci semplicemente a bagnarti e già questo versarti acqua addosso senti che è un
gesto molto antico che un tempo forse ti è appartenuto.
Il ritmo dell’acqua che scorre via da te piano piano ti incanta e insieme al caldo
umido ti trasporta dolcemente altrove.
Dopo esserti bagnata ti spalmi su tutto il corpo il sapone tradizionale, una sorta di
crema fatta con i noccioli delle olive il cui aroma contribuisce a formare il tipico e
avvolgente odore di hammam.
Questo prepara la tua pelle al peeling che è una pratica fondamentale per le donne arabe
per le quali la cura del corpo all’hammam è un dovere religioso da assolvere almeno una
volta alla settimana.
Mettersi il sapone è già un modo per occuparsi di te, toccarsi e farsi toccare,
tracciare una mappa del tuo corpo intero, ascoltare i suoi bisogni, ridiventarne complice.
Mentre aspetti che il sapone ti prepari puoi distenderti abbandonandoti alla seducente
umidità oppure chiacchierare con le altre donne.
La nudità fra donne ci riporta anche alla semplicità di essere se stesse, di accettarci
come siamo senza giudicarci e anche in questo le donne arabe ci insegnano molto, con i
loro corpi imperfetti secondi i nostri canoni ma di una sensualità invidiabile!
Dopo una mezz’ora almeno riprendi l’acqua, calda, e ti sciacqui bene: ora sei
pronta per il peeling.
Le prime volte puoi fartelo fare da una donna esperta dell’hammam, così la tua pelle e le
tue mani potranno imparare i gesti, il tocco giusto per questa pratica sacra.
Poi ti prenderai il guanto tradizionale di tessuto e te lo farai da sola coltivando così
sempre più l’arte di prenderti cura di te.
Il passo successivo è ancora più importante: quando avrai conosciuto questo nuovo
tipo di piacere ti verrà voglia di offrirlo ad un’altra e questo è ciò che vedi nell’hammam.
Uno scambio di tocchi, di gesti, di attenzioni, senza malizia a volte, con malizia altre.
Easy PDF Creator is professional software to create PDF. If you wish to remove this line, buy it now.
I bambini arabi seguono le loro mamme da subito: quaranta giorni dopo il parto si
festeggia nell’hammam la fine del puerperio e le donne faranno alla puerpera uno speciale
massaggio di chiusura.
Per le donne arabe l’hammam è il luogo privilegiato della socialità, vi trascorrono intere
giornate a festeggiare, chiacchierare e mangiare.
Qui, con danze e cibi particolari, si celebrano i riti di passaggio delle vite delle
donne: il primo flusso mestruale, il matrimonio, la gravidanza, il puerperio, i lutti…
E’ così che i piccoli bambini imparano da subito a prendersi cura di sé e, per il sano
bisogno di imitare, a prendersi cura degli altri.
Il mio bambino è felice quando lo porto perché può lavarmi per davvero i capelli e giocare
liberamente con l’acqua come in un alloggio di città non potrà mai fare..
Quando avrai portato via dal tuo corpo tutta la pelle morta che non ti serve più e
non permette alla nuova di rigenerarsi, allora sarà già passato un sacco di tempo e non te
ne sarai neanche accorta…e siamo solo all’inizio!
Dopo il peeling potrai continuare a prenderti cura di te con un’infinità di straordinarie cose
utilizzando prodotti originari dei paesi arabi.
Puoi spalmare sul corpo intero l’argilla o l’henné, puoi occuparti di piedi o mani,
lavarti i capelli e curarli con argilla o henné o olio,…sentire di cosa ha bisogno il tuo corpo:
magari di stare, semplicemente di stare.
Il bagno non può concludersi se non sei stata almeno un po’, anche per le pratiche di cura
se lo vuoi, nel calidarium, la seconda stanza, la più calda.
Quindi si fa il percorso inverso ripassando nel tepidarium e, prima di uscire, bagnandosi
con acqua fredda per tonificare.
Ti aspetta quella che è stata la prima stanza, dove ti sei spogliata: il frigidari.
Lì accolgono le tue membra una sorta di grandi divani con tappeti e cuscini dove è
d’obbligo prendersi ancora un po’ di tempo e gustare il tè marocchino tradizionale e
magari qualche sfiziosità culinaria come il cous cous…e il tempo passa mentre ti gusti
sempre di più l’intenso e indimenticabile sapore del presente.
Indietro
Easy PDF Creator is professional software to create PDF. If you wish to remove this line, buy it now.