Strumenti psicodiagnostici. Prof.ssa Mimma Tafà
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Strumenti psicodiagnostici. Prof.ssa Mimma Tafà
BUONE PRATICHE PER LA VALUTAZIONE DELLA GENITORIALITA’: RACCOMANDAZIONI PER GLI PSICOLOGI Venerdì, 11 dicembre 2009 LA VALUTAZIONE DELLE RELAZIONI FAMILIARI: STRUMENTI DI MISURA a cura di M. Tafà Premesse 1) ricerca multimetodo: prospettiva che affianca all’uso dello strumento self-report (famiglia rappresentata), l’uso di uno strumento osservativo (famiglia reale) (Reiss, 1991) 2) family researchs (ricerche che assumono come unità di analisi la prospettiva familiare) vs family related studies (percezione individuale sulla relazione). Per ottenere dei dati riferibili alla RELAZIONE, è necessario il punto di vista di tutti i protagonisti della stessa 3) importanza della formazione: per alcuni strumenti è necessario un corso di addestramento specifico (Rorscharch, AAI, LTP) o una conoscenza statistica per codificare le informazioni (Faces III, Pacs) ‘essi non sono sufficienti se manca la capacità del professionista di mettere in relazione i risultati ottenuti con i dati rilevati attraverso l’osservazione clinica e lo studio delle relazioni familiari e del contesto’ (p. 63). Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Family Adaptability and Cohesion Evaluation scale (Faces III) Strumento: Family Adaptability and Cohesion Evaluation Scale (Faces III) Lo strumento descrive la percezione del funzionamento di ogni membro familiare (padre, madre, figlio) nei suoi aspetti coesivi e adattivi. La coesione coincide con i legami affettivi familiari e l’adattabilità rimanda alla sua capacità di cambiamento. Esempi di item: Coesione: ‘ci si chiede aiuto l’un l’altro’, ‘per noi l’unità della famiglia è molto importante’ Adattabilità: ‘in famiglia siamo capaci di cambiare il modo di affrontare i problemi’, ‘le regole cambiano facilmente nella nostra famiglia’ Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Family Adaptability and Cohesion Evaluation scale (Faces III) Strumento: Family Adaptability and Cohesion Evaluation Scale (Faces III) Il Faces III introduce una versione ideale che consente di misurare la soddisfazione familiare di ogni membro attraverso la discrepanza tra livello attuale ed ideale dello strumento: lo strumento è infatti somministrato al soggetto familiare sia nella sua versione reale -così come il soggetto la vede- (famiglia percepita), che in quella ideale -così come vorrebbe che fosse- (famiglia ideale) Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Cohesion Evaluation scale (Faces III) Family Adaptability and Autore/i: D. H. Olson, D. Sprenkle, C. Russell (1979), D. H. Olson (1995). In Italia lo strumento è stato adattato da C. Galimberti e M. Farina (1992) Unità di analisi: individuo Metodo: scale di misurazione delle relazioni familiari Obiettivo della misurazione generale: funzionamento della famiglia Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Familiy Adaptability and Cohesion Evaluation scale (Faces III) Informazioni -relative alle relazioni familiari- che si possono ricavare dallo strumento: 1. Percezione soggettiva e quindi di ogni membro familiare (padre, madre, figlio adolescente), relativamente al funzionamento del sistema di appartenenza. 2. Confronto delle percezioni dei membri familiari relativamente allo stesso funzionamento: elementi di reciprocità e di discrepanza di coppia ed intergenerazionale. 3. Soddisfazione familiare di ogni membro della famiglia (padre, madre, figlio adolescente) sempre relativamente al funzionamento del sistema di appartenenza. Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Family Adaplability and Cohesion Evaluation scale (Faces III) Procedura di somministrazione: sia per i genitori che per il figlio è auspicabile una somministrazione separata per limitare le influenze reciproche che ciascun membro familiare può avere sull’altro. L’autore suggerisce l’uso dello strumento con figli di almeno 12 anni. Modello Circonflesso di Olson Bassa Coesione Caotica Alta Disimpegnata Separata Flessibile Strutturata Flessibilmen. Struttural. disimpegnata Rigidamente disimpegnata Invischiata Caoticamente invischiata Caoticamente connessa ESTREME MEDIO RAGGIO BILANCIATE Flessibilmen. Flessibilmen. separata connessa Struttural. separata Rigidamente separata Rigida Adattabilità Connessa Caoticamente disimpegnata Caoticamente separata Bassa Alta Struttural. connessa Flessibilmen. Invischiata Struttural. invischiata Rigidamente connessa Rigidamente invischiata Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Lausanne Trilogue Play (LTP) Strumento: Lausanne Trilogue Play (LTP) Si tratta di una metodologia di osservazione diretta delle interazioni familiari triadiche analizzate durante un compito strutturato, secondo due diverse consegne pensate in base all’età dei figli e mutuata dal lavoro del gruppo di Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery (1999). Alla famiglia viene proposto un gioco triadico strutturato, secondo due diverse consegne, pensate in base all’età dei figli (dai 2 agli 10 anni; dagli 11 ai 17 anni): in entrambi i casi si chiede loro di interagire con i genitori seguendo 4 parti, così come delineate dagli autori. I parte: 2+ 1 Partecipazione Organizzazione Attenzione focale Contatto affettivo I parte: 2+ 1 Partecipazione Organizzazione Attenzione focale Contatto affettivo III parte: 3 insieme Partecipazione Organizzazione Attenzione focale Contatto affettivo IV parte: 2+ 1 Partecipazione Organizzazione Attenzione focale Contatto affettivo Procedura di somministrazione: Alla famiglia si chiede di seguire quattro parti: la parte 2+1 (un genitore gioca attivamente con il bambino mentre l’altro svolge l’azione di osservatore partecipante); la parte 2+1 (i genitori si danno il cambio); la parte 3 insieme (entrambi i genitori giocano attivamente col bambino); la parte 2+1 (i due genitori parlano tra loro ed il bambino svolge il ruolo di osservatore partecipante). Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Lausanne Trilogue Play clinico (LTP) L’interazione, che dura 20 minuti circa, viene videoregistrata e codificata da due giudici indipendenti attraverso le due letture di cui si compone lo strumento: la lettura funzionale e clinica (un resoconto narrativo del gioco) e la lettura strutturale (effettuata attraverso la codifica di indicatori comportamentali operazionalizzati ipoteticamente connessi ai livelli funzionali individuati nell’LTP: partecipazione, organizzazione, attenzione focale, contatto affettivo). Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Lausanne Trilogue Play clinico (LTP) L’interazione, che dura 20 minuti circa, viene videoregistrata e codificata da due giudici indipendenti attraverso le due letture di cui si compone lo strumento: la lettura funzionale e clinica (un resoconto narrativo del gioco) e la lettura strutturale (effettuata attraverso la codifica di indicatori comportamentali operazionalizzati ipoteticamente connessi ai livelli funzionali individuati nell’LTP: partecipazione, organizzazione, attenzione focale, contatto affettivo). Partecipazione; sono tutti inclusi nell’interazione? Organizzazione: sono tutti nel proprio ruolo? Attenzione focale: il focus dell’attenzione è condiviso? Contatto affettivo: sono tutti in contatto affettivo? Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Lausanne Trilogue Play clinico (LTP) Autore/i: Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery (2000). In Italia lo strumento è stato recentemente utilizzato dal gruppo di ricerca di Roma (Malagoli Togliatti, Mazzoni, 2006). Metodo: osservazione diretta Unità di analisi familiare: il sistema triadico genitori-figlio Obiettivo della misurazione generale: le interazioni triadiche per la valutazione clinica della famiglia. Strumenti di valutazione per le relazioni familiari: Lausanne Trilogue Play clinico (PPT) Informazioni -relative alle relazioni familiari- che si possono ricavare dallo strumento: Attraverso il costrutto della coordinazione triangolare, è possibile delineare il modo in cui la “squadra” familiare si muove insieme per raggiungere un obiettivo condiviso, tenendo presente il contributo separato, ma interrelato, dei due genitori ed il ruolo attivo e di guida del bambino: i risultati ottenuti sono utilizzati per individuare il tipo di alleanza familiare