Studio per motivare e ai giocatori regalo libri
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Studio per motivare e ai giocatori regalo libri
TUTTOSPORT NOSTRA INCHIESTA Venerdì si torna in A C’è Stellone del Frosinone Dopo due settimane in giro per l’Europa tra Francia (Puel, Nizza) e Spagna (Emery, Siviglia), il prossimo venerdì, 15 aprile, il viaggiostudio di Tuttosport assieme all’Aiac, all’Aipac e ai 40 mila allenatori italiani torna in Italia, in serie A: faremo tappa a Frosinone, da Roberto Stellone. Sarà l’occasione per conoscere nei dettagli uno dei tecnici rivelazione delle ultime stagioni. Come sempre analizzeremo principi di gioco, esercitazioni, schemi e metodologie, ovviamente sfruttando anche le domande che ci invierete per mail (scriveteci a allenatori@ tuttosport.com). Protagonisti della prossima puntata di “Io alleno così” anche Luca D’Angelo (allenatore Fidelis Andria, Lega Pro), Leonardo Colucci (Primavera del Bologna), Lorenzo Riela (preparatore atletico dello Spezia) e Guido Nanni, preparatore dei portieri della Roma. po ttos rt.c om tu IO ALLENO COSI’ LA PAGINA DELLA TECNICA E DELLA TATTICA 12 Inviateci le domande a allenatori@ tuttosport.com VENERDÌ 8 APRILE 2016 www.tuttosport.com Emery: «Il mio pressing? Video, campo e... cuore» «Il dinamismo parte da me: ecco perché giro con 3 palloni» Il tecnico del Siviglia: «4-2-3-1 e 4-3-3 ideali per un calcio propositivo, mentre il 4-4-2 è il top per difendere e contrattaccare» SEGUE DALLA PRIMA In Spagna raccontano che Arrigo Sacchi, quando dieci anni fa era dirigente del Real Madrid, fu uno dei primi a parlar bene di quel giovanotto basco che all’epoca guidava l’Almeria. Il corso d’aggiornamento di Tuttosport comincia sul campo, a due passi da Llorente e Reyes, e prosegue nell’ufficio di Emery. Una full immersion di oltre tre ore. Una sorta di riunione tecnica allungata. Per illustrarci idee, principi di gioco e metodologie collega il computer a una modernissima lavagna interattiva, sulla quale scorre il filmato di Real Madrid-Siviglia. Per stoppare e analizzare basta toccare leggermente lo schermo con la mano. Emery con un pennarello elettronico disegna frecce, schemi e riassume i concetti da focalizzare con frasi corte ed efficaci. Tipo: “Zona-hombre presion!!!”. «Apprezzo la tecnologia e mi piace aggiornarmi. Lavoro molto sul campo, ma parecchio anche al video. Sfrutto diversi programmi e cerco di analizzare più dati possibili: gps, numeri, statistiche... Un po’ come fanno in Nba». >> Quanto tempo dedica all’analisi video? «Io e il mio staff studiamo le ultime 4 partite dei nostri avversari: quelle in casa se li affrontiamo sul loro campo o le ultime 4 in trasferta se invece si gioca da noi. Poi prepariamo i filmati da analizzare con la squadra: un’ora di video alla vigilia e 20’ il giorno della partita. Io mi occupo di illustrare concetti, movimenti e schemi collettivi. Un mio collaboratore, invece, cura la parte individuale con i giocatori». >> Nei suoi allenamenti il pallone è sempre presente? «A parte prevenzione, forza e lavori aerobici, è tutto con la palla. Direi 80-85%». >> Come allena la pressione, marchio di fabbrica delle sue squadre? «Prima in campo in modo analitico, poi con l’opposizione. E le due cose sono sempre accompagnate dai video. C’è un collaboratore che “allena” individualmente i giocatori in sala. E’ vero, è un tasto su cui punto molto: a me piace che la squadra abbia l’attitudine al pressing». >> Un trucco per migliorare il pressing? «Quando facciamo le esercitazioni tattiche, io ho già studiato gli avversari e di conseguenza alleno i miei di volta in volta su come, quando e dove pressarli. E’ per questo che mi muovo con i palloni sotto le braccia e all’improvviso li butto in certe zone. Io sono dentro al gioco e chiedo un certo gioco». >> In effetti non è mai fermo, in allenamento. «Il dinamismo, per essere trasmesso bene, deve partire da me. Io credo che si giochi esattamente come ci si allena. Se ti alleni in modo dinamico e concentrato, poi lo sarai pure la domenica. E i giocatori, senza l’input dell’allenatore, non sempre lo sono di loro». >> L’etichetta del professore la infastidisce? «Perché? L’allenatore un po’ professore lo è, deve insegnare e conquistare i giocatori con le sue idee». >> I suoi principi quali sono? «Essere protagonisti del gioco con il pallone e avere sempre una pressione intensa con l’obiettivo di recuperare palla il più velocemente possibile». >> Le sue idee tattiche come le insegna? (Domanda di Alessandro Buschi, Esordienti Centro Schiaffino) «Mi piace partire sempre dai singoli reparti: la linea dei 4 difensori, gli attaccanti... Poi unisco il tutto, come in un puzzle. Ovviamente dipende anche dal tempo a disposizione: quando non si gio- ca ogni tre giorni, il martedì lo dedico alle esercitazioni di reparto». >> Utilizza anche gli “11 contro 0? «Per me sono importanti per apprendere, altro che superati... Li alterno agli “11 contro 11”». >> Quali sono i movimenti fondamentali degli attaccanti nel suo gioco? «Il principio è: uno depista il difensore con il primo movimento e l’altro entra dentro. Alterno sempre due movimenti: palla sui piedi per la Udine FRANCIA COLANTUONO 19 febbraio Verona 26 febbraio Verona Carpi DELNERI CASTORI Maniaco della tattica PUEL Comincio sempre dai 1 aprile singoli reparti. Alterno gli “11 contro 0” SPAGNA agli “11 contro 11” Menù tecnico Ogni seduta parte con Siviglia controlli orientati, EMERY passaggi... Punto oggi molto sulle porticine LA PAGINA DELLA TECNICA E DELLA TATTICA 18 marzo Bologna 4 marzo Sassuolo DONADONI DI FRANCESCO 12 febbraio 5 febbraio PRANDELLI 11 marzo Crotone JURIC 25 marzo Il nostro inviato Filippo Cornacchia su uno dei campi della “Ciudad deportiva” del Siviglia assieme all’allenatore Unai Emery, che mostra alcuni schemi su palla inattiva sponda o palla a scavalcare la difesa. I sincronismi degli attaccanti prima li studiamo a video e poi li mettiamo in pratica sul campo. Per la profondità alterniamo esercizi analitici a giochi di possesso, partitine “4 contro 4” o “5 contro 5” con un jolly in appoggio. Le varianti sono tante: l’importante è tenere il pallone per poi cercare la profondità». 13 TUTTOSPORT LAVAGNA CARTACEA E... MULTIMEDIALE RENZO ULIVIERI* Emery nella lavagna di carta (sopra) mostra la disposizione difensiva a rombo della squadra per contrastare una pressione avanzata. Di fianco la lezione con la lavagna multimediale che motivazionali». co, mas suerte tengo”». >C’è > un mental coach nel suo staff? (Domanda di Riccardo Minguzzi, Allievi Virtus Ravenna) «No. Ci penso io a motivarli. Da questo punto di vista cerco di crescere leggendo molto. Non alleno solo la tattica, ma anche gli stimoli emozionali. Chiedo sempre ai miei giocatori di ascoltare il cuore e di amare il calcio. Solo con la tattica non si vince. Deve sempre esserci unione tra cuore e testa. Il primo è sentimento, il secondo tattica e conoscenza». >> Un aneddoto? «Una volta eravamo negli spogliatoi, mancavano 5 minuti all’inizio della partita. All’improvviso ho messo in vivavoce un nostro giocatore, Nico Pareja, che era in ospedale, fresco di operazione. Per i giocatori fu una sorpresa e voler vincere per il compagno infortunato divenne una motivazione, uno stimolo in più». >> Che tipo di libri legge? « “Inteligencia emocional” di Daniel Goleman e in questo momento sto leggendo anche la biografia di Agassi. I libri li regalo anche ai miei giocatori. Ora sono alle prese con “Los siete poderes” di Alex Rovira Celma». >> La cura della tecnica è quotidiana? «Tutti gli allenamenti partono con esercizi di tecnica: controllo orientato, conduzione, passaggio. Punto molto sui percorsi che si concludono con il tiro nella porticina. O in più porte piccole colorate, in base agli input». >> Ma poi i giocatori leggono o preferiscono la playstation? «Io in ritiro li vedo anche leggere. Il prossimo regalo sarà la “La buena suerte”». >> Il ds Monchi ha detto che lei è molto amato dai giocatori: come si relaziona? «Parlo molto con loro, anche individualmente. Colloqui sia tattici >> Una frase motivazionale che ripete spesso? «Ricerco sempre frasi basiche. Esempio? “Mas practi- >> Il suo sistema preferito è il 4-2-3-1. Giusto? Possesso e attacco Miglioro la profondità attraverso le partitine “5 contro 5” con un jolly in appoggio Psicologo Frasi basiche ed effetto a sorpresa. Come quella volta col vivavoce nello spogliatoio... «Per un calcio propositivo è l’assetto migliore assieme al 4-3-3. Il 4-4-2 è il top per difendere e contrattaccare». I MOVIMENTI DEGLI ATTACCANTI I due movimenti principali delle punte: scarico sui piedi (1) e palla in profondità sul taglio (2) per aggirare la difesa >> Ai suoi giocatori mostra i dvd dei grandi campioni? «No, preferisco mostrargli i nostri movimenti, puntando parecchio sugli aspetti positivi». >> Guarda con un occhio particolare qualche tecnico italiano? «Mi piace Sarri. Ma in generale studio quelli che affronto: lo scorso anno ho conosciuto bene la Fiorentina di Montella, che praticava un calcio di tocco e fraseggio. In questa stagione ho affrontato la Juve, che è totalmente diversa: sobria, concreta, forte e con i tre difensori migliori del mondo. Sacchi è sempre stato un riferimento, è stato il numero uno a livello tattico. Mentre Ancelotti è il top nel gestire le dinamiche di gruppo». LO SCHEMA SU CORNER >> Fra quanto la vedremo in serie A? «Il vostro è un calcio importante e un campionato molto intrigante per gli allenatori. Ma io sto bene al Siviglia e voglio continuare a vincere qui». Emery è considerato uno dei maggiori specialisti di schemi su palle FILIPPO CORNACCHIA ©RIPRODUZIONE RISERVATA inattive: qui un corner con 3 giocatori che attaccano centralmente, uno che va sul 2° palo e uno che si inserisce da dietro L’ALLENATORE DELLE GIOVANILI IL PREPARATORE ATLETICO IL PREPARATORE DEI PORTIERI «Alterno i moduli, allenando i difensori a muoversi con palla coperta o scoperta» Il tecnico degli Allievi del Palermo: «Da un punto di vista tattico il lavoro è identico» Il preparatore atletico del Monaco: «Ma sono importanti pure le esercitazioni funzionali» «Spesso si vedono delle lacune, un po’ per la velocità del gioco, un po’ per mancanza di scuola» MIRCO MELLONI >> Giuseppe Scurto, tecnico degli Allievi Nazionali del Palermo, propone un’esercitazione di 11 contro 9 più transizione. «E’ una fase offensiva in superiorità numerica per gli 11 con fase difensiva in inferiorità numerica per i 9. Quando chiamo uno dei due esterni che non partecipano alla fase difensiva, gli 11 che stavano attaccando devono rientrare a grande velocità a difendere sul cross, i 9 che stavano difendendo devono accompagnare sempre a grande velocità e andare a chiudere l’azione sul cross dell’esterno. Dovranno assumere tutte le giuste posizioni, quindi in area di rigore andranno a raccogliere il cross >> Carlo Spignoli, preparatore atletico del Monaco. Con quali sistemi allena la forza? «Macchine isoinerziali in grado di creare un sovraccarico eccentrico. Utilizzo pure functional trainer, Versa Pulley e attrezzi diversi per creare esercitazioni funzionali che preparino il corpo alle situazioni dinamiche a cui deve rispondere in partita: contrasti, arresti, cambi di direzione, salti, accelerazioni, decelerazioni...» >> Cristiano Scalabrelli, preparatore dei portieri della Spal, ci ha proposto una serie di esercizi: a cosa servono? «Ad allenare la ricerca della posizione, attraverso passi laterali o una corsa vera e propria, a seconda della distanza da percorrere per ripiazzarsi dopo un primo intervento. Sono esercizi basiliari, ma i più importanti, perché la giusta posizione evita tante situazioni da gol: e invece spesso si vede che, un po’ per l’aumentata velocità del gioco e un po’ per mancanza di scuola, si pecca in questo aspetto. L’esercizio in foto prevede che il portiere si opponga a un primo tiro in diagonale, per poi riguadagnare la posizione per opporsi a un secondo da posi- Esercitazione difensiva: i difensori (rossi) sono in inferiorità, mentre le sagome colorate indicano l’altezza a cui salire Alberto Colombo, 42 anni, allenatore della Reggiana fasi: 15' didattici e 15' situazionali. Le sagome sono punti di riferimento per far capire alla difesa quando avanzare o indietreggiare: così si creano visione d'insieme e reazioni coordinate. La discriminante è la palla coperta o scoperta: nel primo caso, la nostra linea risale e l'attenzione va sul pal- dire, con la linea a 4 sulle palle scoperte è il mediano a garantire la copertura centrale, e la linea “scappa” indietro in modo simultaneo. E’ un lavoro che allena anche la difesa in sottonumero, perché con il modulo a 3 giochiamo 6 contro 8, con la linea a 4 diventa un 5 contro 7». lone più che sull'avversario che attacca la profondità. In caso contrario indietreggiamo e copriamo la profondità». >> Quali sono le differenze nell'esercitazione tra difesa a 3 e a 4? «Con la linea a 3, il difensore centrale può andare ad aggre- Scurto propone un’esercitazione tattica con una squadra di undici giocatori e una di nove più la transizione la punta centrale, l’esterno opposto e la mezzala opposta. Gli altri due centrocampisti accorceranno al limite dell’area per un’eventuale respinta e i 4 difensori saliranno fino a metà campo preoccupandosi delle marcature preventive. Stessa cosa per chi andrà a difendere sul cross». >> L’intensità del lavoro nella categoria Allievi è pari a quella delle prime squadre? «Diciamo che negli Under 17 bisogna iniziare ad alzare l’intensità come si fosse in una prima squadra. Il lavoro da un punto di vista tattico è invece identico. Il lavoro principale sulla tecnica va fatto so- Giuseppe Scurto, 32 anni tecnico Allievi Palermo prattutto nelle categorie giovanili che precedono gli Allievi. A me tocca allenare la tecnica funzionale, cioè proporre una serie di esercitazioni che ripropongano situazioni che ritroveremo nel corso della partita». A.B. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Renzo Ulivieri, 75 anni emergeva il mio spirito da contadino di San Miniato. Penso che neanche i giocatori più sensibili abbiano mai percepito i miei tentativi di imitare Nils. A distanza di anni ho capito che la miglior cosa è essere se stessi, pur senza per forza voler inseguire il record delle espulsioni, tanto quello rimarrà un mio primato, imbattibile. Anche se devo ammettere che Sarri sta provando in tutti i modi a superarmi. *PRESIDENTE DELL’AIAC «Studio per motivare e ai giocatori regalo libri» L’ALLENATORE DI LEGA PRO >> Alberto Colombo guida la Reggiana, miglior difesa del girone A di Lega Pro che ha alternato lo schieramento a tre e quello a quattro: qual è l'esercizio più frequente per allenare la retroguardia? «Ogni venerdì proponiamo il lavoro con le quattro sagome di colori differenti, posizionate in fila indiana a 25, 30, 35 e 40 metri dalla porta. Schieriamo la difesa e il mediano contro sei giocatori che fanno circolare il pallone. Quando togliamo le sagome, il portiere diventa il regista della difesa fornendo indicazioni da dietro e andando in chiusura sulle palle profonde. L'esercizio è in due Sono volato in Asia, invitato dalla federazione della Corea del Sud, per tenere un corso d’aggiornamento agli allenatori. Ricevo molte domande sui nostri tecnici, sempre più di moda in tutto il mondo. Non sono sorpreso, un po’ perché la nostra scuola è una eccellenza e un po’ perché una fase del genere l’ho vissuta pure io, in passato. Negli anni ottanta, quando guidavo la Sampdoria, avevo un debole per Liedholm, all’epoca sulla panchina della Roma. Lo vedevo come un modello di gioco e di comportamento. Mi promettevo sempre di imitarlo. E di essere come lui, calmo e riflessivo. Ogni domenica mi dicevo: “Renzo, oggi fai il Liedholm”. Mi sforzavo, rimanevo fermo e impassibile. Riuscivo a recitare per cinque minuti, poi tornavo me stesso, vulcanico e passionale. Alla distanza NON SOLO TATTICA >> Quanto durano le sue sedute? «Tra l’ora e mezza e le due, dipende dai giorni e dagli obiettivi. Nei primi 4 mesi della stagione, ovviamente se non si gioca ogni tre giorni, il mercoledì faccio doppio. Nel finale di campionato solo una sessione giornaliera». Colombo: «Difesa a tre o a quattro Scurto: «L’intensità delle sedute Conta saper leggere le situazioni» è come nelle prime squadre» ULIVIERI, PRESIDENTE DEGLI ALLENATORI Io recitavo da Liedholm Ma Sarri non imiti me... IN CAMPO Unai Emery, 44 anni, allenatore del Siviglia: con gli andalusi ha vinto le ultime due edizioni dell’Europa League Una situazione di pressing prevista dal 4-2-3-1 di Emery. Ogni schermata è accompagnata da una sorta di promemoria, in questo caso: zona-uomo pressione! MARAN Multimediale Cerco di sfruttare al massimo statistiche e tecnologia, proprio come in Nba Analisi video Un’ora alla vigilia e 20’ il giorno della gara. E c’è un assistente che “allena” al monitor www.tuttosport.com IL PRESSING LA PROSSIMA TAPPA E’ A FROSINONE: STUDIAMO STELLONE Nizza VENERDÌ 8 APRILE 2016 LA NOTA DI NOTO Il trequartista, da asso a oggetto misterioso DI VALTER NOTO* giocatore adattato, Il calcio è uno sport in normalmente una mezzala continua evoluzione e disposta centralmente o una questo determina la punta arretrata di qualche progressiva mutazione di decina di metri. Un altro dei sistemi, schemi e ruoli. E a motivi per cui oggi ci sono proposito di questi ultimi, sempre meno trequartisti, è certamente il ruolo che ha che il gioco si sviluppa subito maggiori prevalentemente sugli cambiamenti è quello del trequartista. Storicamente è esterni lasciando la zona centrale del campo alle sempre stato appannaggio incursioni dei di calciatori di classe centrocampisti. Negli anni i cristallina in grado di giocatori con caratteristiche cambiare le sorti di una partita con una invenzione. Il naturali del ruolo hanno subito degli aggiustamenti loro gioco si sviluppava centralmente nella trequarti per adattarsi alle diverse avversaria ed erano di fatto i richieste del calcio attuale. registi dell’azione offensiva. Sono arretrati da registi davanti alla difesa o avanzati Oggi però è diverso. Le strategie di occupazione del da seconde punte (ed è campo sono profondamente questo il caso più frequente). Oggi sembra esserci di cambiate e ciò ha determinato, ad esempio, la nuovo la voglia di giocare con sistemi che prevedano il richiesta degli allenatori di capacità in entrambi le fasi, trequartista con la speranza che il ruolo torni ad avere il quindi anche in quella fulgore di un tempo. difensiva. Pertanto il trequartista è spesso un ©RIPRODUZIONE RISERVATA * Vice Caporedattore di Tuttosport e allenatore Uefa B Spignoli: «Per migliorare la forza Scalabrelli: «Mai dimenticarsi utilizzo le macchine isoinerziali» che la posizione è la base di tutto» >> Come funzionano le macchine isoinerziali? «Utilizzano un volano messo in rotazione da una cinghia. In fase concentrica la forza sviluppata svolge la cinghia e mette in rotazione il volano che acquista velocità. Al termine di que- Una proposta di seduta di forza con l’utilizzo sia di macchine isoinerziali e sia di functional trainer sta fase l’inerzia del volano permette di continuare la sua rotazione e riavvolge la cinghia generando una forza alla quale la muscolatura dovrà opporsi per frenare il riavvolgimento (contrazione eccentrica)». >> Nei disegni sono proposti anche esercizi funzionali: quan- te serie e quante ripetizioni? «2 serie per 8/12 ripetizioni ogni esercizio, in ognuno dei quali va ricercato il controllo della postura, la coordinazione del gesto, la ricerca di equilibrio, l’incremento crescente di forza in rapporto alla coordinazione acquisita e il dinamismo crescente. Nel momento in cui la forza, la coordina- Carlo Spignoli, 49 anni, preparatore atletico del Monaco zione, il ritmo e la potenza hanno raggiunto un valore elevato è necessario proporre nuovi esercizi capaci di creare una situazione funzionale che non faccia perdere la loro efficacia in funzione dell’adattamento». F.C. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Uno degli esercizi per la posizione: il portiere respinge un tiro in diagonale, poi scatta a piazzarsi per uno da posizione diversa Cristiano Scalabrelli, 45 anni, preparatore portieri Spal zione centrale, o opposta. Le varianti sono molteplici: il portiere può prima opporsi a una conclusione centrale ravvicinata e poi scattare in avanti per chiudere su un secondo tiro da posizione più decentrata. Si può anche ricreare una situazione di gara con cross dal fondo e conclusione centrale. paratore, ma i portieri partecipano alle sedute dedicate al possesso palla assieme al resto della squadra: far fare dei passaggi al portiere senza pressione avrebbe utilità limitata. Molto meglio l’allenamento in situazione». L’importante è la ricerca della posizione giusta in velocità». >> Da un fondamento del ruolo passiamo alla sua evoluzione: la sempre maggiore partecipazione alla manovra. Come si allena? «In questo caso non si fa molto lavoro specifico con il pre- S.BAL. ©RIPRODUZIONE RISERVATA