estrema dilatazione unilaterale degli spazi di virchow

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estrema dilatazione unilaterale degli spazi di virchow
ESTREMA DILATAZIONE UNILATERALE DEGLI SPAZI
DI VIRCHOW-ROBIN ASSOCIATA A EMIPARKINSONISMO
CONTROLATERALE
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G. Floris, 2 G. B. Muzzetto, 1 A. Cannas, 1 M. Melis, 2 C. Montaldo, 1 M. G. Marrosu
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Clinica neurologica Università di Cagliari,
Divisione Medicina Ospedale S. Barbara, Iglesias
3 Radiologia Ospedale S. Barbara, Iglesias
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Gli spazi perivascolari di Virchow-Robin sono un frequente rilevamento RM in genere considerato
benigno, non evolutivo ed importante da differenziare da alterazioni neuroradiologiche patologiche.
Sono stati raramente descritti dei casi caratterizzati da dilatazione estrema, unilaterale degli spazi
di Virchow-Robin (svr) in genere asintomatici.
Descriviamo il caso di una paziente di 71 anni che da 2 anni presenta un emiparkinsonismo lentamente progressivo con rigidità e acinesia lieve-moderata degli arti di sx e tremore a riposo intermittente "pill-rolling" della mano sx.
L'anamnesi non evidenzia una causa del parkinsonismo.
L'esame neurologico per il resto è nella norma ed in particolare non sono presenti segni extrapiramidali all'emisoma controlaterale.
La RM encefalo ha mostrato multipli foci cistici con intensità di segnale simil-liquorale in tutte le
sequenze, occupanti gran parte della sostanza bianca sopratentoriale dell'emisfero dx.
Essi sono compatibili con una estrema dilatazione multifocale degli svr, mostrano un lieve effetto
massa e si accompagnano ad alcune iperintensità di segnale flair circostanti, riferibili a gliosi o
ischemia cronica.
Il follow-up RM dopo un anno non ha mostrato variazioni.
La valutazione neuropsicologica ha mostrato unicamente dei lievi disturbi dell'attenzione ed
aprassia costruttiva, evidente solo nella copia di una figura complessa.
La paziente è in trattamento con levodopa 300 mg/die con moderata risposta clinica.
La sindrome extrapiramidale si è mantenuta strettamente lateralizzata nel tempo.
Ci chiediamo se la sintomatologia neurologica della paziente sia correlata al quadro neuroradiologico controlaterale o se si tratti di un associazione incidentale.
Una correlazione può essere suggerita dal fatto che i sintomi extrapiramidali sono controlaterali
alle alterazioni RM, strettamente lateralizzati e che tali si sono mantenuti nel tempo.
Ma è importante sottolineare che i gangli della base sono scarsamente interessati direttamente
ed indirettamente per effetto massa.
Possiamo invece ipotizzare un legame tra le alterazioni emisferiche della paziente e l'emiparkinsonismo controlaterale per coinvolgimento dei circuiti motori talamo-corticali.
Ancora possiamo ipotizzare un ruolo delle alterazioni iperintense focali circostanti le lesioni cistiche, di possibile genesi ischemica, sulla sintomatologia controlaterale.
In alternativa può essere proposto un ruolo delle lesioni RM nel determinare il lato d'esordio di un
parkinsonismo degenerativo che diverrà eventualmente bilaterale nel tempo.
In conclusione il caso presentato è interessante per la rarità del quadro di imaging e in particolar
modo perchè tale quadro per la prima volta viene descritto in associazione ad un emiparkinsonismo controlaterale.
Pertanto abbiamo proposto varie ipotesi per spiegare tale atipica associazione seppure non pos siamo escluderne del tutto l'incidentalità.