Lezioni a scuola? Meglio internet

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Lezioni a scuola? Meglio internet
senza confini
Lezioni a scuola?
Meglio internet
da New York
ensa alla tua maestra preferita alle scuole
elementari, o al professore che più ti ha
ispirato al liceo. Ora immagina che questa
persona possa insegnare non solo ad alcune classi, ma a milioni di studenti nel mondo. È esattamente quello che Salman Khan sta facendo con il
sito internet khanacademy.org. Con lezioni digitali ed
esercizi pratici vuole contribuire a plasmare la scuola del futuro. Nel suo piccolo ufficio nella Silicon
Valley, con un microfono e una lavagnetta digitale ha
registrato e pubblicato online oltre tremila lezioni. In
due anni i suoi studenti a distanza hanno superato
abbondantemente quota quattro milioni. Khan ha iniziato la sua carriera di insegnante su YouTube con la
matematica, ma poi non si è limitato a questa.
Spiega complessi concetti di fisica, astronomia,
medicina e storia dell’arte...
Tutto è cominciato nel 2004, quando Khan lavorava come hedge fund manager a Boston e sua cugina Nadia, una tredicenne residente a New Orleans,
aveva bisogno di qualche ripetizione di algebra.
Khan ha deciso di seguirla a distanza preparando
video-lezioni, che poi postava su YouTube. «Dopo
un po’ mi sono accorto che oltre a mia cugina
anche altri ragazzi guardavano le mie lezioni», racconta Khan. «Incominciavo a ricevere messaggi
come “mia figlia ha dei problemi di
Istruirsi attraverso un pc. apprendimento, ma riesce a
seguire bene le sue spiegazioni,
È esattamente quello che
Salman Khan sta facendo grazie”. Come analista di hedge
fund non mi capitava spesso di
con il sito internet
ricevere bei messaggi come quelkhanacademy.org. Ogni
lo». Per cui nel 2009 Khan si è
studente può lavorare
licenziato dal suo posto di lavoro e
al suo ritmo, e il
ha deciso di dedicarsi a tempo
programma permette
pieno al progetto, fondando la
all’insegnante
non-profit
Khan Academy.
di monitorare
Un’organizzazione semplice, ma
l’apprendimento degli
con un traguardo ambizioso: fornialunni e intervenire
re istruzione gratuita e di alto livelquando è necessario
Damiano Beltrami
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P
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lo a chiunque sia interessato, in qualsiasi parte del
mondo. Poi è successo quello che Khan non si
aspettava. Durante una conferenza, Bill Gates, il
fondatore del colosso informatico Microsoft, ha
affermato en passant di utilizzare per i suoi figli le
strepitose lezioni di un tizio su YouTube. Due settimane dopo Khan riceve una telefonata da
Microsoft. Oggi con oltre 15 milioni di dollari in
finanziamenti provenienti dalla fondazione di Bill
Gates e da Google (il presidente Eric Schmidt è un
altro grande fan dei video) il trentaseienne Khan ha
assunto un team di talentuosi programmatori per
mettere a punto dei software che spera possano
migliorare il modo in cui la matematica viene insegnata nelle scuole americane.
Un progetto pilota è partito nel distretto di Los Altos
vicino a San Francisco. Gli studenti a casa guardano il video della Khan Academy su un dato concetto (per esempio le frazioni), poi la mattina dopo a
scuola sul portatile provano a risolvere dei problemi
legati a quella lezione. Quando si trovano in difficoltà, l’insegnante, che sullo schermo del suo computer può monitorare il progresso di tutti gli studenti della classe, interviene per dare assistenza personalizzata.
Evidentemente sarebbe complesso per un solo
insegnante con una classe di trenta persone aiutare tutti gli alunni a cui un esercizio non risulta chiaro. E non tutte le scuole hanno, come quella elementare East Side Prep in East Palo Alto, un laboratorio informatico aperto fino alle 22 per gli studenti che a casa non hanno il computer. Ma insomma, l’idea dell’approccio Khan è chiara: capovolgere il metodo tradizionale. Il compito si svolge a
scuola e la lezione si guarda su Khan Academy la
sera prima.
Il progetto che, come Khan ha sottolineato a più
riprese, al momento è più che mai un work in progress, è tentare di far sì che ogni studente possa
lavorare al suo ritmo, assimili i concetti prima di
senza confini
Nelle foto:
Salman Khan e il suo
team di lavoro
affrontarne di nuovi, e il programma riesca a permettere all’insegnante di monitorare l’apprendimento degli alunni e intervenire quando è necessario. Docenti come Courtney Caldwell sono tra i primi
ad aver sperimentato Khan Academy. Sul suo portatile Caldwell ha una tabella su cui può controllare
in tempo reale quali alunni hanno finito gli esercizi,
chi è un po’ indietro, chi in alto mare. E può anche
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vedere una serie di grafici formati con i
dati degli alunni in cui si osservano i progressi degli studenti nel corso di qualche
giorno o qualche mese. «Con questo
metodo mi sembra di usare il tempo in
modo più produttivo», spiega Caldwell.
«Invece di dare per scontato che per
esempio l’intera classe abbia bisogno di
un ripasso sulle divisioni a due cifre,
posso aiutare il gruppetto di bambini a cui
il concetto è meno chiaro, mentre gli altri
si rinforzano con altre attività». Per
Kimberly Knapp, insegnante di matematica alla scuola media Castilleja di Palo Alto,
un altro istituto in cui è partito il progetto
pilota, i video di Khan sono particolarmente utili per
gli studenti più timidi, che solitamente non pongono domande in classe, ma difficilmente potranno
sostituire l’interazione insegnante-docente.
«Non potrei essere più d’accordo», s’affretta a precisare Khan. «La nostra academy non sostituisce le
lezioni dei docenti, semmai può rendere il loro interg
vento più personalizzato». ■
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