Luca

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Luca
Nei giorni dal 9 al 16 Luglio ho effettuato un viaggio in Islanda, organizzato dall’agenzia “Natura
da vivere” di Livorno e guidato dai titolari dell’agenzia stessa.
Arrivati all’aeroporto di Keflavik (a circa un’ora di distanza dalla capitale Reykjavik), abbiamo
viaggiato con un pulmino in gran parte del Nord-Ovest dell’isola, facendo tappe ogni giorno in una
diversa località e soste con visite a vari siti importanti per gli aspetti geologici e/o per la presenza di
animali.
Facendo la check list degli uccelli osservati insieme a Fabio Cianchi, mio compagno di viaggio,
durante il volo di ritorno, ci siamo resi conto che, nonostante la fauna islandese sia ovviamente
meno ricca di quella continentale, avevamo osservato ben 52 specie/sottospecie di uccelli e 4 di
mammiferi.
Gli uccelli, che vedono la netta predominanza dell’ordine dei Caradriformi (ed in particolare di
Laridi e Alcidi), sono stati:
- cigno selvatico (Cygnus cygnus), con diverse coppie con giovani nel Nord-Ovest ed anche una
coppia nel lago interno a Reykjavik;
- oca selvatica (Anser anser), anche in questo caso con coppie con giovani ed anche nello stesso
lago in città;
- volpoca (Tadorna tadorna), con alcune coppie con nidiate numerose in un unico sito;
- alzavola (Anas crecca), con una femmina e 6 giovani in un unico sito;
- germano reale (Anas platyrhincos), un po’ più abbondante e con presenza anche a Reykjavik;
- moretta (Aythya filigula), con 2 maschi in un unico sito;
- edredone (Somateria mollissima), particolarmente abbondante lungo tutte le coste, con nidiate e
gran parte dei maschi già in muta post riproduttiva;
- smergo minore (Mergus serrator), con 10/15 esemplari osservati complessivamente;
- strolaga minore (Gavia stellata), abbastanza abbondante in laghi e fiordi;
- strolaga mezzana (Gavia arctica), con osservazione di un unico esemplare;
- strolaga maggiore (Gavia immer), con almeno 2 esemplari osservati;
- svasso cornuto (Podiceps auritus), con una coppia ed un maschio visti da lontano in un lago;
- cormorano (Phalacrocorax carbo), abbastanza poco diffuso;
- marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis), con alcuni esemplari sulle scogliere;
- fulmaro (Fulmarus glacialis), molto diffuso, con colonie non solo sulle scogliere marine, ma anche
sulle scarpate lungo le strade);
- smeriglio (Falco columbarius), con un esemplare rappresentante l’unico rapace diurno osservato;
- beccaccia di mare (Haematopus ostralegus), con un buon numero di coppie con giovani;
- corriere grosso (Charadrius hiaticula);
- piviere dorato (Pluvialis apricaria), anche in campi lavici e prati dell’interno;
- piovanello violetto (Calidris maritima), con 6/7 esemplari in un sito di costa rocciosa e 2/3 in un
altro;
- piovanello pancianera (Calidris alpina), che è stato per me abbastanza strano vedere in abito
nuziale e in gruppi meno numerosi di quando sono da noi;
- beccaccino (Gallinago gallinago), di cui osservata molto bene una nidiata;
- pittima reale (Limosa limosa);
- chiurlo piccolo (Numenius phaeopus);
- pettegola (Tringa totanus), molto abbondante;
- falaropo beccosottile (Phalaropus lobatus), con alcune coppie con giovani, che mi hanno permesso
di notare come le cure parentali siano portate avanti prevalentemente dai maschi meno colorati;
- labbo (Stercorarius parasiticus), sia in fase scura che chiara e con esemplari in caccia anche in
zone interne;
- gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus);
- gavina (Larus canus), di cui visto un solo esemplare;
- zafferano (Larus fuscus graellsii);
- zafferano baltico (Larus fuscus fuscus);
- gabbiano reale nordico (Larus argentatus);
- gabbiano d’Islanda (Larus glaucoides);
- gabbiano glauco (Larus hyperboreus), riconoscibile dal precedente solo per le maggiori
dimensioni e come questo presente lungo i fiordi del Nord Ovest;
- mugnaiaccio (Larus marinus), abbastanza diffusi, con gli zafferani e reali nordici, con i quali
hanno anche una colonia di nidificazione comune vicino all’aeroporto;
- gabbiano tridattilo (Rissa tridactyla), con le tipiche colonie di nidificazione sulle scogliere;
- sterna artica (Sterna paradisaea), presente con nidi e/o giovani praticamente ovunque, Reykjavik
compresa;
- uria nera (Cepphus grylle), con 1/2 esemplari osservati durante un trasferimento in traghetto e altri
10 circa non presso una colonia di nidificazione ma in un sito con foche nella penisola Vatrisnes;
- uria (Uria aalge), con una colonia molto numerosa sulla scogliera di Latrabjarg;
- uria di Brunnich (Uria lomvia), con un numero minore di coppie sulla stessa scogliera;
- gazza marina (Alca torda), con almeno 2 esemplari in nidificazione sempre a Latrabjarg;
- pulcinella di mare (Fratercula arctica), anch’essi numerosissimi a Latrabjarg e presenti anche in
altre zone;
- piccione domestico, presente solo a Reykjavik;
- gufo di palude (Asio flammeus), anche in questo caso con un solo esemplare in caccia;
- pispola (Anthus pratensis);
- ballerina bianca (Motacilla alba);
- culbianco (Oenanthe oenanthe), anche su rocce costiere;
- merlo (Turdus merula), con solo 2/3 osservazioni;
- tordo sassello (Turdus iliacus), molto abbondante e nidificante anche a terra e, addirittura, nelle
cascate di Dyniandi, quasi fosse un merlo acquaiolo;
- corvo imperiale (Corvus corax), in predazione sulle colonie di uccelli marini, ma anche nei centri
abitati;
- storno (Sturnus vulgaris), non molto diffuso;
- zigolo delle nevi (Plectrophenax nivalis), con un esemplare molto confidente in un campo lavico
interno, ma anche con esemplari lungo la costa, insieme ai culbianchi.
Per i mammiferi, abbiamo osservato:
- volpe artica (Alopex lagopus), con una probabile osservazione in area interna, 2 esemplari
incontrati lungo una strada su un fiordo, oltre ad uno in un recinto dell’ “Arctic Fox Centre”;
- foca grigia (Halichoerus grypus), con un esemplare in acqua presso il faro di Breidin e almeno 11
esemplari (compresi 4 cuccioli) sulle rocce sotto la scogliera di Latrabjarg;
- foca comune (Phoca vitulina), con circa 15 esemplari (cuccioli compresi) presso Isafjordur ed
addirittura più di 270 (sempre cuccioli compresi) nella penisola Vatrisnes;
- ratto nero (Rattus rattus), predato da gatto domestico a Reykjavik.
Riguardo agli animali domestici, il fenomeno del randagismo è assente e cani e gatti, non numerosi,
possono essere solo di proprietà; vengono inoltre allevate pecore (solo per la carne), con greggi
molto meno numerosi che da noi (sparse in prati e torbiere ed anche sulle spiagge, dove mangiano
le alghe), cavalli (di una razza particolare, che presenta un ulteriore tipo di ambulazione, oltre al
passo, trotto e galoppo) e mucche (anche per il latte).
Per gli altri vertebrati, non era ovviamente possibile osservare rettili e anfibi, in quanto totalmente
assenti, mentre abbiamo osservato varie specie di pesci non identificati.
Tra gli invertebrati, erano presenti lepidotteri delle sole famiglie Licenidi e Geometridi (con specie
molto piccole, cosa abbastanza strana data la tendenza generale all’aumento delle dimensioni per le
specie viventi più a Nord) e abbondanti ditteri, come moscerini e insetti apparentemente simili a
tafani, ma senza il problema delle punture.
Molto interessante anche la vegetazione pioniera che riesce a svilupparsi sulle colate laviche più o
meno recenti, con poche piante arboree (sostanzialmente Betula nana e probabile forma nana di
Salix caprea, o specie simile) e più numerose erbacee (di cui alcune identificate grazie a cartelli
sulla flora dell’isola), come strigoli (Silene vulgaris, Silene acaulis e congeneri), timo (specie
Thymus praecox), Sedum acre, ecc., oltre a muschi e licheni. Sulle spiagge è presente come da noi
la Cakile maritima, ma una diversa specie del genere Ammophila, e nei prati sono abbondanti
poligonacee come la Rumex acetosella e altre più grandi dello stesso genere. Abbiamo trovato poi
una piccola orchidea gialla, identificata in seguito come Platanthera hyperborea.
Anche gli aspetti geologici sono notevoli. Pu non avendo visto i geyser (assenti nel Nord Ovest),
abbiamo visitato una zona della faglia parte della dorsale medio atlantica (dove l’Islanda si allarga
in media di 2 cm. l’anno), dove si riuniva il primo parlamento della storia d’Europa (nel 930 d.C.),
una galleria sotterranea formatasi per il raffreddamento più veloce della parte esterna di una colata
lavica (lunga complessivamente circa 2 km.), i 3 crateri del vulcano Gabrok, ecc.
Luca Passalacqua