Qualcuno volo sul nido del cuculo

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Qualcuno volo sul nido del cuculo
QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO
Regia: Milos Forman
Anno: 1975
Attori: Jack Nicholson è R.P.McMurphy
Louise Fletcher è l'infermiera Ratched
Brad Dourif è Billy Bibbit
Danny DeVito è Martini
Christopher Lloyd è Taber
Tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey del 1962.
Il titolo è altamente simbolico, ma la traduzione italiana limita la comprensione effettiva del suo significato. Letteralmente riprende il verso di una
filastrocca: Three geese in a flock, one flew East, one flew West, one flew over the cuckoo’s nest (“Uno stormo di tre oche, una volò ad est, una volò ad
ovest, una volò sul nido del cuculo”). Il termine inglese “cuckoo” indica propriamente il cuculo, ma in senso traslato significa anche “pazzo” e quindi
il titolo potrebbe essere tradotto con “qualcuno diventò pazzo”.
TRAMA :
In un ospedale psichiatrico tutto ordine e pulizia arriva un giorno il giovane Randle P. McMurphy
che, condannato per reati di violenza, spera, spacciandosi per matto, di sottrarsi al carcere. I medici
dovranno stabilire se è un simulatore. La sua comparsa porta lo scompiglio in quel chiuso ambiente di
repressione mascherata, di intransigente disciplina imposta e mantenuta da una ferrea capo-infermiera, la
signorina Ratched. L'allegro McMurphy volge in burla le sedute psicanalitiche di gruppo, si improvvisa
radiocronista di immaginarie partite di baseball, organizza una "scappatella" in barca coi suoi compagni,
impianta una squadra di basket. Più i ricoverati, però, gli si stringono fiduciosi intorno, contagiati dal suo
spirito di disubbidienza, più la Ratched stringe la vite del sistema repressivo. Forte dell'amicizia di un
gigantesco indiano, McMurphy decide di fuggire con lui. Prima, però, regala agli amici una festicciola
notturna, con due ragazze fatte entrare clandestinamente.....
Nel libro l'intrusione di McMurphy personaggio libero ed estremamente vitale, nell'universo
condizionato della clinica, serviva all'autore per una critica feroce sui metodi di cura psichiatrica.
Qualcuno volo' sul nido del cuculo non è invece un film sugli istituti psichiatrici ne una denuncia dei
metodi curativi. In questo senso è sbrigativo e superficiale.
Forman ci propone una meditazione sul potere e sulla sua degenerazione nella nostra società.
L'ospedale è il mondo nel quale viviamo. Gli ammalati siamo noi. Chi in misura minore, chi
maggiore, chi volontario e chi prigioniero. L'infermiera, i medici, il capo, sono i diversi strumenti
del Potere, i cardini di un sistema ben collaudato che, implacabile nella propria perfezione, tende
al
livellamento
dei
comportamenti,
all'assoggettamento degli individui. Senza usare la
forza, se non nei casi disperati, ma con l'arma sottile della persuasione, dell'organizzazione. Così
le pillole, la musica, la televisione sono i mezzi coi quali si distruggono progressivamente
l'individuo, la sua capacità di riflessione e quindi di reazione. Il film di Forman ci dice tutto
questo in un modo particolare, e che di diritto appartiene al regista cecoslovacco: il riso e il
dramma sono fusi con una facilità ineguagliabile, al limite della sopportazione. La tragedia ed il
senso del fantastico (il viaggio in battello, l'orgia finale) sono avvicinati con una pienezza di tono
che già le sue opere precedenti (TAKING OFF, soprattutto) lasciavano indovinare.
Jack Nicholson è qualcosa di più di un abile mattatore. Introdotto nella clinica come elemento perturbatore e liberatore egli passa dalla sfrontata sete
di libertà dell'inizio alla rassegnazione, alla sconfitta, alla fagocitazione della fine con una gamma di mutazioni interpretative straordinaria. Jack
Nicholson proprio con questo film inaugurò il suo recitare "sopra le righe" che ormai da tempo lo contraddistingue. Bravo, bravissimo… ed è dire
poco. Strameritato Oscar. Ma tutti gli attori in questo film sono da Oscar, dalla formidabile Louise Fletcher (che lo vinse) all’indimenticabile e
struggente Brad Dourif (che ebbe la nomination), da Danny De Vito a Christopher Lloyd....
Il cecoslovacco Milos Forman, emigrato negli Stati Uniti dopo la primavera di Praga, nel 75 girò il suo
secondo film hollywoodiano, Qualcuno volò sul nido del cuculo, comunemente considerato il suo
lavoro migliore.
È uno di quei rari lavori in cui tutto funziona alla perfezione, dal cast alla regia, dalla sceneggiatura agli
aspetti più meramente tecnici, dal ritmo al messaggio.
Un film che fa parte della leggenda del cinema. Un film che analizza tutte le possibili antitesi:
normalità-follia, libertà-schiavitù, tolleranza-repressione, individuo-establishment, eros-castrazione...
Un film che non si dimentica.

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