Kirk, il «play» di 2.13 stregato dai leoni che fa volare
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Kirk, il «play» di 2.13 stregato dai leoni che fa volare
34 Basket R Serie A: il personaggio MARTEDÌ 20 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Kirk, il «play» di 2.13 stregato dai leoni che fa volare Pistoia 1Passa allo zoo il giorno libero. «Primi perché ignoranti: non sappiamo che certe gare non dovremmo vincerle...» Massimo Oriani «E cco, il solito centrone bianco molle e che non salta la rubrica del te lefono». Non erano in tanti que st’estate ad aver colto il colpo di Pistoia, capolista imbattuta dopo 3 giornate. Invece Alex Kirk è uno di quei giocatori che passano inosservati sino a quando il cam pionato non si accorge d’aver tro vato uno dei suoi fari. Dopo il ventello in Trentino, coach Espo sito lo ha definito un play di 2.13. Roba da far salivare chiunque ca pisca di pallacanestro. Alex, dove ha imparato a trattare così bene la palla? «Merito di papà che mi ha alle nato al liceo, ma anche dell’aver giocato a calcio, baseball e so prattutto golf sin da ragazzino. Sono discipline che mi hanno aiutato tantissimo per la coordi nazione e la velocità di movi mento dei piedi». Cosa pensa della Serie A? «Appena arrivato non avevo idea di dove fossi finito. Ho scoperto una lega incredibile, tra le mi gliori al mondo, con tanto talen to. La vedo come una grande op portunità per me». Il segreto del successo di Pistoia? «L’altruismo. Siamo giovani, un gruppo ben assemblato e sin qui stiamo rendendo al top». Come si è ambientato? «Bene, ma per combattere la so litudine e l’inevitabile nostalgia di casa ho comprato un Labra dor e l’ho chiamata Nala, come la miglior amica di Simba nel Re Leone». A proposito di leoni, come sta passando il suo giorno libero? «Allo zoo di Pistoia. Sono davanti alla gabbia dei leoni, ce ne sono alcuni davvero impressionanti». Su Twitter ha scritto «stavolta Lockett non mi ha schiacciato in testa». Ci spieghi. «Ero al primo anno di college a New Mexico, lui giocava ad Ari zona State, mi “posterizzò”. Ca pita ai lunghi quando vanno per stoppare un avversario e non ci riescono». LA CHIAVE 23.7 Kirk è secondo per valutazione dietro al solo David Logan di Sassari (25). Viaggia a 16.7 punti e 8.7 rimbalzi di media Negli Usa si stanno giocando i playoff di baseball. Lei per chi tifa? «Chicago Cubs, sin da ragazzino, quando un amico di famiglia mi regalò del loro merchandising. Siamo sotto 02 con i Mets, ma non ho ancora perso le speran ze». Ci parli della sua fondazione. «Al momento (si interrompe: “Wow! Scusi, ma un leone è ve nuto vicino al vetro!”) è solo a li vello locale, ma spero in futuro di poterla ampliare. Si dedica ai Alex Kirk, 23 anni, nativo di Los Alamos, New Mexico, mai scelto dai pro’ ha però giocato per i Cavs LAPRESSE giovani meno fortunati, cercan do di dargli un’opportunità per avere successo nella vita. Con l’aiuto di amici, ex compagni di squadra, allenatori, lavoriamo per un domani poter magari co struire una palestra e creare una squadra “viaggiante” che giochi esibizioni in giro per gli Usa per raccogliere fondi. E’ giusto che ognuno abbia l’opportunità di realizzare i suoi sogni». Il suo è tornare nella Nba? «Sicuramente, ma l’Italia mi sta conquistando. Chissà, magari tra 1012 anni sarò ancora qui a Pistoia». Cosa ha imparato ai Cavs? «Tantissimo. E’ stata un’oppor tunità incredibile. Gente come LeBron che dà retta al 14°15° uomo del roster, è qualcosa di straordinario. Con loro ho mi gliorato il mio gioco e ho creato rapporti che dureranno una vi ta». Dove può arrivare la Giorgio Tesi? «L’ignoranza è la nostra forza. Non sappiamo quali sono le partite che non dovremmo vin cere sulla carta. Non ci ponia mo limiti». © RIPRODUZIONE RISERVATA EUROCUP Reggio Emilia in casa dell’Alba (f.p.) Seconda giornata in Eurocup con Reggio Emilia impegnata in casa dell’Alba Berlino alla ricerca del secondo successo dopo la vittoria su Brindisi all’esordio. Mancherà Kaukenas (ematoma gamba destra, recuperabile per domenica). Domani Trento-Oldenburg e Brindisi-Le Mans. Vela R Mondiale tavole Oman negato ai velisti d’Israele Davidovich gareggia come apolide in Oman: senza bandiera o sigla Luca Bontempelli I l giorno che nello sport si gareggerà senza bandiere sarà probabilmente un gran giorno. Nell’attesa di quel l’utopico momento l’imprevista anticipazione che ci arriva dal Mondiale RS:X (il windsurf olimpico) cominciato ieri ad Al Mussanah, Oman, non sembra incoraggiante. Al Mondiale non partecipano due dei migliori, Zubari (terzo nel 2009) e Mashiah (un secondo e due vol te terzo). I due sono israeliani e di aver avuto problemi con il vi sto d’ingresso nel sultanato. Una terza atleta, Maayan Davi dovich (terza nelle ultimi due Mondiali) ha aggirato il proble ma del visto negato sul suo pas saporto israeliano, presentan done un secondo austriaco, gra zie al quale è arrivata in regata. Dove però, come documenta la fotografia, ha sfoggiato una ve la con la bandiera coperta e al posto della sigla nazionale ISR, il nome della classe. Stessa ipo crisia nell’ordine d’arrivo. Due forzati assenti e un apolide. Non è un bel biglietto da visita per la Federazione velica mon diale, presieduta dall’italiano Carlo Croce. Un pasticcio diplo matico ora diventato inestrica bile. L’autorità sportiva israelia na si era procurata per tempo i visti. Una settimana fa i servizi di sicurezza facevano però sa pere che non era stato possibile trovare un accordo con le auto rità dell’Oman per il loro servi zio al seguito degli atleti. A quel punto la federvela israeliana or ganizza una conferenza stampa per annunciare che, senza sicu rezza, non invierà gli atleti. Su bito, dal Sultanato, revocano i visti. Gli atleti ci restano male, dichiarandosi disposti a partire senza sicurezza. Le autorità prendono fanno marcia indie tro. «Che gli atleti partano». Ma a quel punto, è giovedì, i visti d’ingresso non ci sono più....