Vince anche in 10: è regina da record

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Vince anche in 10: è regina da record
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
SERIE A
9a GIORNATA
100%
Come la Juventus
Le 9 vittorie consecutive
iniziali della Roma eguagliano
il primato della Juventus
di Fabio Capello, che risale
alla stagione 2005-06.
ROMA
9 IN S
1
Il gol incassato
Solo un gol incassato dalla
Roma finora (a Parma il 16
settembre da Biabiany). In
Europa seguono Southampton
e Olympiacos (3 in 9 gare).
Vince anche in 10: è regina da record
A Udine soffre: palo di Muriel, Maicon espulso. Ma segna Bradley: nona vittoria, partenza da primato
DAL NOSTRO INVIATO
LUIGI GARLANDO
UDINE
Nel primo tempo: un palo subito (Muriel) e un gol miracolosamente scrostato dalla
linea di porta (Castan). Come
col Napoli. Troppo facile vincere così. E allora la Roma ha
alzato l’asticella di una tacca:
in dieci dal 21’ della ripresa
per espulsione di Maicon. Ecco. Con un uomo in meno, orfana di Totti e Gervinho, usciti
dal campo Pjanic, Florenzi e
Borriello, la Roma trova il golpartita di Bradley a 8’ dal 90’,
eguaglia il record di 9 vittorie
della Juve di Capello 2005-06.
In questa Roma c’è qualcosa
della Juve capelliana (e delle
grandi squadre in genere) che
dava l’impressione di essere
imbattibile e di poter emergere sempre, in un modo o nell’altro, dalle contingenze più
sofferte. Anzi. Un gol subito in
9 partite neppure la più corazzata creatura di Capello poteva permetterselo. Cifra mostruosa.
Grazie, Maicon L’Udinese ha
spaventato la capolista, ma
con l’uomo in più, ha peccato
di esagerata umiltà, coccolandosi il punto a portata di mano, invece di dannarsi per triplicarlo. Al contrario, la Roma
è stata frustata dall’inferiorità
e ha ritrovato nella coda del
match la cattiveria agonistica
delle partite precedenti, che
nell’inizio pigro del match non
si era vista. Paradossalmente
la follia di Maicon ha fatto meglio alla Roma che all’Udinese. Esemplare la trasformazione di Ljajic: putto effimero nel
primo tempo, insospettabile
combattente nella fine. Questa Roma rende virtuosi per
contagio. E finché la sorte la
bacia così platealmente, come
può non sognare il massimo?
Udine bella Il 4-3-2-1 di Guidolin è sensato: difesa a 4 per
coprire meglio le fasce, riserva
di caccia di Garcia. Due trequartisti (Pereyra, Muriel) tra
la mediana e Di Natale, per
creare densità in copertura e,
soprattutto, per cercare il 3
contro 3 in ripartenze lampo.
L’idea rischia di fruttare già al
3’, quando Muriel cavalca a
destra, nella prateria scoperta
da Balzaretti e Castan, e centra il palo più lontano. Lo stesso Muriel al 38’ detta splendi-
Natale.
Solo Pjanic Alle difficoltà
Il destro vincente di Bradley
È il 37’ del secondo tempo, Bradley con un destro piazzato dal limite
dell’area supera Kelava e dà il 9° successo di fila alla Roma MANCINI
damente per Gabriel Silva che
s’imbuca sulla fascia opposta e
scavalca De Sanctis con un
colpo sotto. La prodigiosa rovesciata liberatoria di Castan
sulla linea di porta vale un gol.
Bastano questi due episodi per
spiegarvi come nel primo tempo una buona Udinese abbia
strappato al nemico l’arma
della ripartenza e abbia creato
i pericoli maggiori, forte soprattutto nelle sgommate di
Muriel, poco assistito da Di
tattiche create da Guidolin, la
Roma ci mette di suo l’approccio più pigro della stagione.
Era da mettere in preventivo
che 8 vittorie riempissero un
po’ la pancia e annacquassero
le motivazioni. I tanti appoggi
sbagliati, anche elementari,
rendono l’idea. Tipo il rinvio
corto di De Sanctis che porta
al tiro fiacco di Di Natale (19’).
E poi le assenze, chiaro. Gervinho non ha passato a Ljajic il
know how per attaccare la
profondità. Il giovane serbo
viene incontro, non scappa;
cerca il dialogo, non la fuga. E’
un’altra cosa. E siccome Florenzi è pallido, oggi alla Roma
manca corsa e lunghezza. Pjanic, il migliore, ha invece la
delega di Totti per ideare in
verticale, ma lo fa quasi sempre per cercare Borriello, ben
controllato. Senza corsa, senza Totti che svuota l’area a favore degli incursori, è una Roma più prevedibile. Infatti il
primo tiro nello specchio arriva solo al 35’.
Roma in 10 Nella ripresa Garcia cerca la profondità con
Marquinho per Florenzi, ma al
21’ un fallo folle di Maicon, già
ammonito, nella trequarti avversaria, lascia in dieci la truppa. La sostituzione di Pjanic e
Borriello con Torosidis e Bradley sembra un ordine di ripiego, la strombettata della ritirata a protezione del punticino. Giusto togliere Pjanic, il
migliore trampolino di ripartenze, il più pericoloso da lontano, ora che, in inferiorità,
c’è da cercare la porta da lontano? Mentre storciamo il naso, il 4-4-1 tosto di Garcia lotta
con nuovo spirito, senza perdere centimetri. L’Udinese invece, nonostante i messaggi di
Guidolin (la spinta di Basta
per Heurtaux), sbaglia ad accontentarsi e paga caro. De
Rossi e Strootman spaccano il
campo in verticale, la sentenza gelida è di Bradley che fa
eco alla proprietà americana e
suona la nona: 1-0. La concorrenza prenda atto: la Roma segna anche dalla panca. L’Udinese non perdeva in casa da
22 partite di campionato. La
Roma di Garcia oggi è questo
gigante inatteso che vaga per
la serie A facendo record e
spezzando quegli degli altri.
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’66-67 17
11
La striscia migliore
In Europa la miglior striscia iniziale
nei grandi campionati è del
Tottenham 1960-61 guidato da Bill
Nicholson. Gli Spurs quell’anno
vinsero campionato e Fa Cup.
Gli altri primati italiani
Solo nella stagione 1966-67
si registrò un avvio simile in
Italia. Inter e Cagliari infatti
avevano subito solo un gol
dopo le prime 9 giornate.
GLI AVVII NEI PRINCIPALI CAMPIONATI EUROPEI
ROMA
0
1
(4-3-2-1)
(4-3-3)
30 Kelava; 75 Heurtaux (31’ s.t. 8 Basta), 4
Naldo, 5 Danilo, 34 G. Silva; 7 Badu, 66 Pinzi,
21 Lazzari (41’ s.t. 70 Maicosuel); 37 Pereyra,
9 Muriel (45’ s.t. 13 Ranegie); 10 Di Natale.
PANCHINA 1 Brkic, 6 Bubnjic, 19 Dos Santos,
27 Widmer, 3 Allan, 32 Bruno Fernandes, 52
Merkel, 18 Jadson, 17 Nico Lopez.
ALLENATORE Guidolin
CAMBI DI SISTEMA 4-3-1-2 dal 41’ s.t.
AMMONITI Muriel, Pinzi c.n.r., Heurtaux, pereyra gioco scorretto.
26 De Sanctis; 13 Maicon, 17 Benatia, 5 Castan, 42
Balzaretti; 15 Pjanic (dal 23’ s.t. 35 Torosidis), 16
De Rossi, 6 Strootman; 24 Florenzi (dal 16’ s.t. 7
Marquinho), 88 Borriello (dal 32’ s.t. 4 Bradley), 8
Ljajic. PANCHINA 1 Lobont, 18 Skorupski, 33
Jedvaj, 29 Burdisso, 46 Romagnoli, 3 Dodò, 11
Taddei, 18 Caprari, 94 F. Ricci. ALLENATORE Garcia
CAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 4-4-1
ESPULSO Maicon al 21’ s.t. per somma di ammonizioni (gioco scorretto)
AMMONITI Florenzi, De Rossi per gioco scorretto, Marquinho per c.n.r.
MARCATORI Bradley al 37’ s.t. ARBITRO Bergonzi di Genova.
NOTE Paganti 8.440, incasso di 183.541 euro; abbonati 10.464, quota non comunicata. In
fuorigioco 4-0. Angoli 4-8. Recuperi: 0’ p.t.; 3’ s.t.
POSSESSO PALLA
LANCI
UDINESE 46%
ROMA 54%
TIRI IN PORTA
UDINESE 36
IIII
IIIII IIII
IIIII
UDINESE 4 (UN PALO)
ROMA 5
ROMA 5
UDINESE 4
SECONDO TEMPO
25’ Destro di Di Natale dal limite fuori di poco.
GOL! 37’ Da De Rossi a Strootman a Bradley
che infila dal limite dell’area.
13
34
4
30
37
66 21
9
24
10
5
75
7
BARICENTRO ALTO 54,8 METRI
clic
RECORD NEL RECORD
BENATIA È ARRIVATO
A 16 SUCCESSI DI FILA
Pareggi
17
15
88
16
8 6
42
26
5
BARICENTRO BASSO 50,8 METRI
Benatia conosce solo la
parola vittoria. Il difensore,
infatti, ha una striscia aperta
di 16 successi consecutivi tra
la stagione scorsa (7 con
l’Udinese) e la Roma quest’anno
6
9
9 27
9 27
8 1 25
ATLETICO MADRID (Spagna)
BARCELLONA (Spagna)
8 1
OLYMPIACOS (Grecia)
8 1
ropei, solo il Tottenham di Bill
Nicholson aveva fatto meglio
in avvio, con 11 vittorie di fila, tra il 20 agosto e il primo
ottobre del 1960. Oltre 50 anni fa. Mentre in questa stagione, in Europa solo lo Standard
Liegi ha avuto un inizio del
genere.
Totti: che palle! E allora capi-
25
BAYERN MONACO (Germania)
7
25
2 23
CELTIC (Scozia)
7
2 23
ARSENAL (Inghilterra)
7 1
1 22
BORUSSIA DORTMUND (Germania)
7 1
1 22
1 22
7 1
BAYER LEVERKUSEN (Germania)
PSG (Francia)
6
3
MONACO (Francia)
6
3
21
21
D’ARCO
I giocatori cantano: «La capolista se ne va». Fiumicino
invasa dai tifosi. Il tecnico: «La fortuna? Va cercata»
Istruzioni per l’uso: questa non è una festa in punta di
forchetta, da salotti eleganti
mai sopra le righe. La felicità
della Roma dei record è euforia allo stato puro, quella dell’abbraccio dei circa mille tifosi che si ritrovano all’aeroporto di Fiumicino per unirsi
a quel coro che i giallorossi un
paio d’ore prima cantavano
nello spogliatoio di Udine: «E
se ne va, la capolista se ne
va...». Gli effetti collaterali sono nel conto: traffico in tilt,
ressa da batticuore, polizia in
affanno. Ma a chi importa? La
Roma della difesa più forte
d’Europa, delle 9 vittorie consecutive che eguaglia il primato della Juve del 2006, della differenza reti «monstre»
(23 reti fatte, 1 sola subita), si
ritrova al centro di una favola
e non ha nessuna voglia di
uscirne. Così si scopre come,
tra i maggiori campionati eu-
3
ROMA (Italia)
Euforia capitale
Ora Garcia cerca
il trono d’Europa
Totti: «Che forti!»
MASSIMO CECCHINI
UDINE
0
STANDARD LIEGI (Belgio)
Dentro la cavalcata
SENZA LIMITI
DAL NOSTRO INVIATO
Sconfitte
Punti
Partite
ROMA 54
TIRI FUORI
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 0-0
3‘ Ripartenza di Muriel, diagonale: palo.
19’ Rinvio corto di De Sanctis, Muriel assiste
Di Natale che calcia debole: parata.
33’ Gran tiro da fuori di Pjanic a lato di poco.
35’ Testa di Borriello su cross di Balzaretti,
Kelava smanaccia all’incrocio: angolo.
38’ Gran palla di Muriel per Gabriel Silva che
scavalca De Sanctis. Prodigioso salvataggio di Castan sulla linea.
Vittorie
LEGENDA
Record vittorie in Italia
Il record italiano appartiene
all’Inter. La squadra di Mancini
ha ottenuto 17 vittorie di fila
tra il 25 ottobre 2006
e il 25 febbraio 2007.
N STORIA
UDINESE
3
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LUNEDÌ 28 OTTOBRE 2013
tan Totti non si tiene più.
«Tutti hanno dimostrato coraggio, forza e due palle così!
Tutti noi siamo la Roma, a
prescindere da chi gioca. E dico grazie ai nostri tifosi
(4.000 a Udine) che ci hanno
sostenuto contro una squadra
che in casa non perdeva da
una vita». Ma in questa atmosfera da carnevale di Rio, c’è
la festa in aeroporto
Entusiasmo ieri sera all’aeroporto di Fiumicino per il ritorno della
Roma da Udine dopo il nono successo consecutivo. Lo scalo è stato
invaso da un migliaio di tifosi che hanno festeggiato i giocatori ANSA
solo una persona apparentemente quieta. Si chiama Rudi
Garcia e le sue sensazioni le
racconta così. «Ringrazio
Conte della Juve per i complimenti, ma li faccio io a
lui, che ha vinto scudetti.
Io qui non ho vinto ancora
nulla. Napoli e Juventus
sono le nostre rivali. Le
vittorie iniziali fanno piacere, ma non sono un trofeo. Magari in futuro si
faranno confronti con
questa striscia, che
spero arrivi a dieci o a
undici, ma io voglio vincere qualcosa. Se non sarà
quest’anno, magari sarà il
prossimo oppure più avanti,
però conta solo questo.
L’obiettivo è la zona Champions, per questo guardo solo
lo scarto dal quarto posto,
non voglio deludere i tifosi.
Adesso, ad esempio, tutti pensano che giovedì contro il
Chievo sarà facile, invece sarà
il match più difficile per noi».
Euforia Pallotta Il francese,
però, non nasconde il peso
specifico che ha la vittoria di
Udine. «E’ la più bella e vale
più di tre punti, alla fine questo conterà parecchio. E’ stato
tutto molto difficile, l’espulsione di Maicon ci ha complicato le cose. Abbiamo vinto
con cuore, voglia e determinazione. Io però non faccio
tabelle. Ci manca ancora
qualcosa. Noi fortunati? La
fortuna fa parte del gioco, ma
non arriva da sola, si provoca.
Ad esempio, abbiamo giocato
in dieci, ma anche per noi
c’era la possibilità di giocare
in undici contro dieci a fine
primo tempo (mancata espulsione di Muriel, ndr)». Insomma, un Garcia incontentabile.
E chissà che il presidente Pallotta — ieri dagli Usa pieno di
elogi per tutti — non l’abbia
scelto anche per questo. D’altronde per la festa, quella vera, c’è ancora tempo. Ma se
avverrà, quel giorno sarà meglio allacciare le cinture.
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SERIE A 9 GIORNATA
a
L’UOMO DECISIVO «VOGLIAMO I TITOLI E NON SOLTANTO I RECORD»
Bradley, lo yankee del gol
e il nuovo sogno americano
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA PUGLIESE
UDINE
A volte nello sport le
congiunzioni astrali aiutano.
E fanno anche la differenza.
Così succede che la Roma degli americani entra nella storia
del calcio italiano ed a portarcela è proprio l’unico americano della squadra, Michael Bradley, uno che in giallorosso
aveva sognato un solo altro
gol (7 ottobre 2012, RomaAtalanta 2-0). «Le 9 vittorie
fanno piacere, ma sappiamo
che basta poco per smettere di
vincere — dice lui —. I conti si
fanno alla fine, però non si
gioca per i 9 successi consecutivi, ma per vincere un titolo o
giocare la Champions».
Sempre pronto Michael
(mancava dal 1° settembre) è
entrato con la Roma che soffriva, sotto di un uomo. E si è
messo a fare l’esterno di sinistra nel 4-4-1. «C’era da soffrire. Garcia mi ha chiesto di aiutare la difesa e accompagnare
la manovra. Il gol? Strootman
mi ha dato una gran palla, ho
cercato solo di restare calmo».
E’ andata bene, portando la
Roma (quasi) in paradiso.
«Pensiamo ad una gara alla
volta. Abbiamo messo tutto
quello che avevamo, i tre punti
sono meritati. Questa è una
squadra che ha determinazione e voglia, ma sappiamo che
il margine d’errore è piccolo».
Già, proprio l’opposto di quello che sogna lui, sempre più
grande. A cominciare da un
posto da titolare, per cui ha ri-
preso a lavorare duro. «Ci sono ancora 29 partite, c’è bisogno di tutti, con 11 solisti non
si vince nulla. Bisogna farsi
trovare pronti nel momento
giusto. Io darò tutto, come ho
fatto anche quando ero fuori».
E allora via, c’è uno scudetto
da sognare. «Per ora pensiamo
al Chievo, il resto si vedrà...».
Rinnovo o no? Prima della
gara il d.s. Sabatini aveva
chiarito così la sua posizione:
«Il mio rinnovo? Io e la Roma
sappiamo cosa vogliamo, è
una mia scelta guardare il futuro e poi valutare. Ho sempre
sentito la stima della gente,
nel calcio si costruiscono verità e menzogne allo sesso modo. Non è vero che lavoro meglio senza Baldini: insieme abbiamo sbagliato ed i risultati
di oggi sono anche frutti suoi».
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la(non)Protesta
UDINESE
Guidolin ammette
«La Roma è brava
e pure fortunata»
UDINE (m.m.) «La
Roma? Brava e fortuna», dice
Francesco Guidolin. Fortunata
nel primo tempo quando
l’Udinese la mette sotto ma ha
il torto di non andare in gol.
Brava quando, pur restando
in inferiorità numerica, non
rinuncia a ripartire. «Nel primo
tempo abbiamo fatto bene, poi
essere rimasti con un uomo
in più ci ha paradossalmente
condizionato». Muriel
rimpiange il palo colpito al
minuto 3: «Fossimo andati
in vantaggio sarebbe stata
un’altra partita».
«Io in fuorigioco?»
E Di Natale baciò
l’assistente Galloni
Un ottimo sistema per
sdrammatizzare: l’assistente
Galloni sbandiera un
fuorigioco a Di Natale e ferma
l’azione. Il giocatore
dell’Udinese gli va vicino e gli
da un bacio per scherzo ANSA
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le Pagelle
UDINESE
6
DI NATALE
TRASPARENTE
BADU TIENE 45’
DI LUIGI GARLANDO
ROMA
6,5
h
Muriel il migliore
Cala alla distanza, ma non lo
avremmo mai tolto. Premiamo
il bel primo tempo: palo sontuoso
e assist per Gabriel Silva. Aveva
quasi piegato la Roma da solo.
5,5
6
Kelava
Heurtaux
Para su Pjanic
in ginocchio,
con le braccia
in alto: lo stile
è un’altra cosa.
Sul gol,
più che tuffarsi,
resta in aria:
non si allunga.
Onesta militanza
di fascia,
senza
mai soffrire
le punture
di Florenzi. Esce
tra gli applausi
quando
l’Udinese decide
di osare di più.
TIRI 2 DRIBBLING OK 5/8 SPONDE 5
PARATE 4
RINVII 12
PRESE ALTE 3
CONTRASTI OK 2/6
LANCI 0
PASSAGGI OK 13/19
Un ottimo primo tempo,
frenata dalla sfortuna.
Quando intuisce di poter
vincere, si rilassa e perde.
7
h
Benatia il migliore
6,5
MURO BENATIA
STROOTMAN
SI CONFERMA
Un muro con l’elasticità della
gomma. Lo status da ex non lo
turba. Il più solido dietro quando
la squadra soffre. Pericoloso
quando si sgancia.
6
4,5
De Sanctis
Maicon
Più fischi
che parate.
Aveva un sacco
di amici
da queste parti.
Gli sono rimasti
i pali del Friuli.
Non ricorda
più l’ultimo
gol subito.
Qualche buona
discesa,
poi il secondo
giallo nella
metà campo
avversaria.
Roba da
sbarbati, non
da un gladiatore
come lui.
CONTRASTI OK 4/5 LANCI 0 PASSAGGI OK 13/18
PARATE 2
RINVII 10
PRESE ALTE 3
CONTRASTI OK 3/6
LANCI 1
PASSAGGI OK 27/31
Primo tempo pigro e sofferto.
Vince in dieci. Anima, classe
e fortuna: ciò che serve
per lo scudetto.
6
5,5
6
6
6
5
6,5
6
6,5
6,5
6,5
5
Naldo
Danilo
Gabriel Silva
Badu
Pinzi
Lazzari
Castan
Balzaretti
Pjanic
De Rossi
Strootman
Florenzi
Un paio
di svarioni
in appoggio,
ma nel suo ruolo
è solido
ed efficace.
Borriello bussa
invano, al centro
non si passa.
Sarebbe stato
in lizza
con i migliori,
poi Strootman
lo sfida,
distratto
dal movimento
di Ljajic, lo perde
e Bradley
fa tre punti.
Rischia
di diventare
l’eroe del giorno.
Sapiente il tocco
con cui scavalca
De Sanctis,
ma Castan…
Tanto lavoro
utile sulla fascia.
Tra i protagonisti
del buon primo
tempo udinese.
Movimento
e qualità
nell’appoggio.
Cala nella
ripresa.
Fa espellere
Maicon.
Perno basso
della mediana,
dà ordine alla
manovra ed è
il primo scoglio
davanti alla
difesa. L’onda
di Bradley
lo travolge
alla fine.
Parte
in mediana,
poi dà il cambio
a Pereyra come
trequartista.
Vaga come
un’anima
in pena senza
combinare nulla.
Fischiato.
Non c’è quando
Muriel affonda
e stampa il palo,
ma il salvataggio
sulla linea
vale il gol
di Bradley.
Con Benatia
è tanta Roma.
Lascia aperta
la fascia
al primo assalto
di Muriel (palo),
ripulisce la sua
prestazione
con tante
proposte e la
solita tempra
da pirata.
Il migliore
nel sofferto
primo tempo.
Fa il Totti
in verticale. Un
paio di corridoi
per Maicon
sono poesia.
Cala e Garcia
lo sacrifica.
Senza Totti,
dovrebbe
trascinare
ancora di più.
Lo fa solo nella
ripresa, dopo
il compitino del
primo tempo.
Ma che ripresa.
Innesca il gol.
Anche lui perso
tra le pieghe
delle difficoltà.
Poi lo strappo
e l’assistenza
a Bradley che
decide il match.
Come a San
Siro, decisivo.
Intristito
dall’assenza
del suo
ispiratore
preferito (Totti)
e dalla ricerca
a Borriello che lo
esclude spesso.
Se non corre,
non vola.
CONTRASTI OK 6/9
LANCI 2
PASSAGGI OK 34/39
CONTRASTI OK 4/6
LANCI 4
PASSAGGI OK 50/63
CONTRASTI OK 2/5
LANCI 0
PASSAGGI OK 18/21
TIRI 0
PASSAGGI OK 30/37
RECUPERI 5
TIRI 1
PASSAGGI OK 41/46
RECUPERI 4
TIRI 0
PASSAGGI OK 22/30
RECUPERI 2
CONTRASTI OK 3/6
LANCI 1
PASSAGGI OK 22/24
CONTRASTI OK 7/8
LANCI 1
PASSAGGI OK 44/50
TIRI 2
PASSAGGI OK 51/57
RECUPERI 5
TIRI 0
PASSAGGI OK 60/70
RECUPERI 4
TIRI 0
PASSAGGI OK 55/62
RECUPERI 6
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 2
5,5
5,5
5,5
s.v.
s.v.
Pereyra
Di Natale
Basta
Maicosuel
Ranegie
Affianca Muriel
dietro Di Natale,
poi arretra
in mediana
dove riesce
a esprimere
meglio la sua
spinta.
Che però non
lascia segno.
Una telefonata
a De Sanctis,
un destro
a fil di palo:
troppo poco
per Totò.
Come
se il tempo
di colpo si fosse
accorto di lui.
Guidolin pensa
a un attacco
in due atti:
prima Basta
per spingere,
poi Maicosuel.
Tra le due
mosse,
la Roma segna.
Lui spinge poco.
Entra per
irrobustire
l’attacco e
l’assalto finale.
Doveva
accadere prima,
visto Lazzari.
È la torre
che Guidolin
sposta sotto
le mura
della Roma
per l’assalto
finale che
non porta frutti.
TIRI 0
PASSAGGI OK 26/28
RECUPERI 11
TIRI 4
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 1
TIRI 1
PASSAGGI OK 10/12
RECUPERI 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 7/8
RECUPERI 0
TIRI 0
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 0
6
7
l'allenatore
Guidolin
l’allenatore
Garcia
La media
tra l’ottima
preparazione
della partita
e la discutibile
gestione
del vantaggio
numerico.
Lazzari poteva
uscire prima,
l’Udinese
crederci
di più.
6
6,5
6,5
6
6,5
Borriello
Ljajic
Marquinho
Torosidis
Bradley
Lo assolviamo
per il sudore
speso.
L’unico pallone
tra i pali del
primo tempo
è suo. La Roma
non è nata per
un 9 vero.
Serve pazienza.
Fa rimpiangere
Gervinho,
poi di colpo
gli vengono
i superpoteri:
combatte, lotta,
anche da prima
punta. Il suo
movimento
aiuta il gol.
È il primo
cambio di Garcia
che cerca
di dare
più larghezza
e profondità
alla Roma.
Tra i protagonisti
del colpo
di reni vincente.
Entra dopo
l’espulsione
di Maicon,
per attrezzare
il 4-4-1. Tiene
la destra dietro
a Marquinho.
Comparsata
di sostanza.
Copre e spinge.
Non manda
il portiere
dall’altra parte
perché
non è nato
per fare Rivera.
Ma l’esecuzione
è gelida e il suo
apporto non
è da Abatino.
TIRI 1
DRIBBLING OK 0/0
SPONDE 1
TIRI 2
DRIBBLING OK 4/5
SPONDE 1
TIRI 0
PASSAGGI OK 7/10
RECUPERI 3
CONTRASTI OK 1/1
LANCI 0
PASSAGGI OK 5/9
TIRI 1
PASSAGGI OK 2/2
RECUPERI 0
Toglie Pjanic
e sembra
che sposti
la chiesa
dal centro
del villaggio.
Ma ha ragione
lui. Vince
con Bradley.
La Roma
non è solo
Totti.
È soprattutto
Garcia.
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0RQWHSUHPL ½ GLI ARBITRI BERGONZI 5 Disastrosa gestione dei gialli. Non li meritano De Rossi e Muriel, che poi vengono graziati del secondo. Rischia di perdere il controllo del match. Galloni 6-Vuoto 6; Damato 6-Di Bello 6.