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SANZIONI USA CONTRO L’IRAN:
VECCHI E NUOVI RISCHI PER GLI OPERATORI ITALIANI
Avv. Marco Padovan
Avv. Marco Zinzani
Lunedì 16 maggio 2016
Avvertenza
Il presente documento ha il mero fine di illustrare alcuni aspetti particolari
della normativa statunitense ad oggi in vigore riguardante la materia delle
misure restrittive nei confronti dell’Iran e non rappresenta un parere legale né
intende in alcun modo suggerire soluzioni o fornire indicazioni operative
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La roadmap prevista dall’accordo di Vienna
Finalisation Day: 14 luglio 2015
Adoption Day: 18 ottobre 2015 (90 giorni dopo l’approvazione del JCPOA da parte del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite- 20 luglio 2015)
Implementation Day: 16 gennaio 2016
Transition Day: 18 ottobre 2023 (8 anni dopo l’Adoption Day, termine anticipabile
alla pubblicazione di un report da parte del direttore generale dell’AIEA che accerti la
finalità esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano e a risoluzione del
Consiglio di Sicurezza ONU)
Termination Day: 18 ottobre 2025 (10 anni dopo l’Adoption Day, purchè nessuna
sanzione ONU sia stata, nel frattempo, ripristinata)
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Ambito di applicazione della disciplina statunitense

La disciplina statunitense può trovare applicazione a fronte della
sussistenza di una delle specifiche condizioni, sia di ordine
soggettivo che oggettivo, di seguito sinteticamente riportate:
i.
qualificabilità di uno dei soggetti coinvolti nell’esportazione come “U.S.
person”
ii.
il bene oggetto di esportazione è di origine statunitense, o comunque
contiene parti o componenti statunitensi
iii.
sussistono le condizioni di applicazione delle cd. “secondary sanctions”,
sanzioni aventi efficacia extra-territoriale ed applicabili anche nelle
ipotesi in cui non sussistano le condizioni sub (i) e (ii)
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Soggetti obbligati a rispettare la disciplina statunitense

Sono tenuti a conformarsi alle misure restrittive e sono assoggettati
all’impianto sanzionatorio U.S.A. tutti i soggetti qualificati come
“United States Person”, individuati in:
i.
tutti i cittadini U.S.A, ovunque si trovino
ii.
tutti gli stranieri residenti permanenti (green card holders), ovunque
si trovino
iii.
tutte le entità organizzate e incorporate ai sensi delle leggi degli Stati
Uniti
iv.
tutte le persone che si trovano negli Stati Uniti
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Soggetti obbligati a rispettare la disciplina statunitense

Nell’ambito di certi regimi di misure restrittive, tra cui quello
relativo all’Iran, le misure restrittive USA si applicano altresì alle
entità considerate ‘owned or controlled by a U.S. person’,
circostanza che si verifica nel caso in cui una US person:

è titolare di una partecipazione uguale o superiore al 50% del capitale in
termini di diritti di voto o di valore della partecipazione; o

può comunque esprimere la maggioranza dei componenti del Consiglio di
Amministrazione; o

può in altra maniera determinare le decisioni, le strategie o le azioni della
persona giuridica o entità
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Beni soggetti alla disciplina statunitense

La normativa statunitense ‘segue’ il prodotto di origine statunitense, ovunque
venga esso a trovarsi; ne consegue che le operazioni di riesportazione dei prodotti
di origine statunitense potrebbero essere assoggettate a specifiche restrizioni ai
sensi della vigente normativa statunitense qualora si verifichino certe condizioni

Fattispecie in cui potrebbe essere richiesta una specifica licenza all’esportazione o
riesportazione da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d’America –
Bureau of Industry and Security (BIS):
i.
ii.
iii.
iv.
v.
beni che si trovano negli USA (anche transito)
beni controllati “U.S. origin” (si veda: codice Export Control Classification Number-ECCN)
beni che incorporano parti o componenti “U.S. origin” controllati
beni considerati “direct product” di tecnologie o software U.S.
beni prodotto da un impianto o da un “major component” di un impianto situato al di
fuori degli USA, ove l’impianto o il “major component” dell’impianto sia il ‘direct product’
di certe tecnologie o software U.S.
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Sanzioni secondarie USA

Unilateralismo

Efficacia extraterritoriale

Applicabili dalle autorità USA a qualsiasi persona e, quindi anche a
soggetti stranieri che nulla abbiano a che fare con i soggetti identificati
come ‘US person’, in caso di violazione di certe disposizioni della
normativa statunitense
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Un caso di studio

29 agosto 2014: il Dipartimento di Stato americano annuncia l’adozione di
sanzioni (sulla base dell’Iran Sanctions Act del 1996, come modificato
dall’Iran Threat Reduction and Syria Human Rights Act del 2012) a carico di
una serie di aziende e singoli individui che avrebbero violato la normativa
statunitense contro l’Iran. Tra queste figura anche una società italiana

L’impresa italiana, attiva da oltre quarant’anni nella lavorazione degli acciai
inossidabili, aveva fornito prodotti e assistenza all’industria petrolchimica
iraniana per un valore superiore ai 250 mila dollari

Né i prodotti oggetto della fornitura né le persone ed entità coinvolte nelle
operazioni erano soggetti a qualsivoglia restrizione

La fornitura dell’impresa italiana era stata realizzata in piena trasparenza e
nel rispetto della normativa UE e italiana in materia di misure restrittive
nei confronti dell’Iran
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Il de-listing
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Impatto del JCPOA sulle sanzioni USA contro l’Iran

Analogamente alle misure restrittive UE nei confronti dell’Iran,
anche le misure restrittive USA nei confronti dell’Iran sono state
modificate a decorrere dall’Implementation Day

In connection with reaching Implementation Day, today the Department of the
Treasury’s Office of Foreign Assets Control (OFAC) issued several
documents. Specifically, OFAC posted to its website: Guidance Relating to the
Lifting of Certain Sanctions Pursuant to the Joint Comprehensive Plan of Action
on Implementation Day; Frequently Asked Questions Relating to the Lifting of
Certain U.S. Sanctions Under the Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA)
on Implementation Day; General License H: Authorizing Certain Transactions
relating to Foreign Entities Owned or Controlled by a United States Person; and
a Statement of Licensing Policy for Activities Related to the Export or Re-Export
to Iran of Commercial Passenger Aircraft and Related Parts and Services. The
aforementioned documents are effective today, January 16, 2015.
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L’opinione di certi osservatori USA
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Impatto del JCPOA sulle sanzioni USA contro l’Iran


Dal punto di vista delle società statunitensi: impatto limitato
Per le società statunitensi solo tre tipologie di transazioni sono autorizzate:



esportazione di velivoli commerciali per passeggeri, loro componenti e servizi
connessi
importazione di tappeti persiani e prodotti alimentari di origine iraniana,
inclusi pistacchi e caviale; e
“Autorizzazione a entità non statunitensi possedute o controllate da un
soggetto statunitense a intrattenere rapporti commerciali con l’Iran, che siano
coerenti con il JCPOA”: General License H
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Focus sulla General License H

La GL H consente a entità non statunitensi possedute o controllate da un soggetto
statunitense di intrattenere rapporti commerciali con l’Iran, che siano coerenti con
i termini del JCPOA e della normativa statunitense

Restano escluse dal perimetro della GL H le transazioni che coinvolgano:

esportazione diretta o indiretta di beni, tecnologia o servizi originari degli USA e/o provenienti dagli
USA, se non autorizzata separatamente da OFAC

trasferimento di fondi a, da o tramite il sistema finanziario USA

persone o entità in blacklist USA, comprese la SDN List e la FSE List

attività vietate in base a misure restrittive previste dall’OFAC, se compiute da ‘US persons’ o negli USA

attività vietate o soggette ad autorizzazione in base all’EAR

soggetti privati dei privilegi di esportazione in base all’EAR

entità militari, paramilitari, di intelligence o di polizia del Governo iraniano, loro ufficiali, agenti o
affiliati

attività collegate allo sviluppo di armi di distruzione di massa, missili balistici, terrorismo
internazionale, Siria, Yemen o abuso di diritti umani

attività nucleari che coinvolgono l’Iran
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Impatto del JCPOA sulle sanzioni USA contro l’Iran

A partire dall’Implementation Day, gli USA hanno sospeso un lungo elenco
di sanzioni secondarie (che fino al 16 gennaio 2016 potevano essere
imposte a società non statunitensi che effettuassero determinate
transazioni con l’Iran):

misure finanziarie e bancarie

settore assicurativo e riassicurativo

settori energetico e petrolchimico

settori della navigazione, della cantieristica e dell’economia portuale

oro e altri metalli preziosi

software e metalli grezzi e semilavorati

settore automobilistico
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Impatto del JCPOA sulle sanzioni USA contro l’Iran

De-listing di numerosi soggetti ‘blacklistati’. Tuttavia:

continua a essere proibito alle U.S. person e alle entità possedute o controllate
da società statunitensi intrattenere relazioni commerciali con certi soggetti
individuati come facenti parte del “Governo dell’Iran” ed elencati nella ‘List of
Persons Identified as Blocked Solely Pursuant to Executive Order 13599’

permane il rischio di imposizione di sanzioni degli Stati Uniti d’America anche
a società non-USA che realizzino transazioni con certi soggetti iraniani listati
in SDN List (oltre 200 nominativi), per i quali è prevista l’applicazione di
sanzioni cosiddette ‘secondarie’
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Focus sulla SDN List

Istruzioni OFAC su entità SDN e IRGC
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Focus sulla SDN List

Istruzioni operative OFAC sulla due diligence soggettiva
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Impatto del JCPOA sulle sanzioni USA contro l’Iran

Alle istituzioni finanziarie non statunitensi continua a essere vietato il
clearing di transazioni in dollari connesse all’Iran compensate tramite
istituzioni finanziarie statunitensi

Beni USA ‘triangolati’: non è consentita la riesportazione di beni e
tecnologie di origine statunitense e/o provenienti dagli USA, se tali beni
sono destinati, direttamente o indirettamente, all’Iran o al governo
iraniano nel momento in cui i beni escono dagli USA

Permangono le ‘ordinarie’ limitazioni USA di export control
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Sintesi delle restrizioni merceologiche USA
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Normativa statunitense in materia di export control

Anche successivamente all’Implementation Day, l’esportazione di beni non
statunitensi verso l’Iran, così come pure verso qualsiasi destinazione estera,
può essere soggetta alla disciplina e alle restrizioni degli Export Administration
Regulations (EAR) predisposti dal Bureau of Industry and Security, nel caso in
cui tali beni contengano parti o componenti di origine statunitense in misura
superiore ad una specifica quota (incorporation of U.S. parts or components
into foreign-produced items)

Regola del ‘de minimis’: non è consentita la riesportazione dall’Italia verso
l’Iran di beni che incorporino una parte o componente qualificabile come “U.S.
controlled content”, nel caso in cui il valore di tale parte o componente superi
la quota del 10% del valore complessivo del prodotto finito (ex factory price) e
vi sia la certezza o motivo sufficiente per ritenere che la transazione sia
destinata all’Iran o al governo iraniano

Regola specifica per beni di origine statunitense designati come EAR99
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Normativa statunitense in materia di export control


Sanzioni per le violazioni dei divieti vigenti applicabili sia a soggetti
statunitensi sia a soggetti stranieri:

sanzioni fino ad un milione di dollari per ciascuna violazione e
reclusione in caso di dolo; oppure

sanzioni civili pecuniarie fino a 250.000 dollari o pari al doppio del
valore della transazione; oltre a

altre sanzioni, come il diniego di privilegi all’esportazione
Molti casi di enforcement relativi a società non statunitensi, che
comprendono sia accordi transattivi, sia condanne penali (casi Area
S.p.A. e Worthington S.r.l.)
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Avvertenza agli operatori

È essenziale che gli operatori europei che intrattengono relazioni
commerciali con l’Iran procedano con molta cautela, prestando
attenzione, se del caso, non solo alla normativa UE in vigore, ma
anche agli adempimenti richiesti dalla legislazione statunitense

Attenzione alle linee guida operative pubblicate dagli USA:

https://www.treasury.gov/resourcecenter/sanctions/Programs/Documents/implement_guide_jcpo
a.pdf

https://www.treasury.gov/resourcecenter/sanctions/Programs/Documents/jcpoa_faqs.pdf
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Enforcement relativo a entità non statunitensi

Casi recenti:

BNP Paribas (2014)

Fokker (2014)

Commerzbank (2015)

Schlumberger (2015)

Paypal (2015)
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Il caso BNP Paribas

Condanna al pagamento di USD 8,8 miliardi

Ancora oggi, è il caso più significativo tra quelli che hanno riguardato
banche non statunitensi che hanno effettuato trasferimenti in valuta
USD con paesi e soggetti sottoposti a embargo o sanzioni

Nel caso di BNP, i conti appartenevano a soggetti SDN in Sudan e
Cuba. BNP in vari modi occultò la reale proprietà dei fondi

anche dopo aver consultato un avvocato e aver ricevuto una visita
dall’OFAC (una circostanza, quest’ultima, piuttosto rara)
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Il caso Fokker






Accordo transattivo per un importo pari a USD 21 milioni
La società olandese ha ammesso di aver utilizzato svariati metodi,
cosiddetti “workarounds”, per continuare a comprare componenti
statunitensi per i propri clienti in Iran, Sudan, Birmania
Avviso ai dipendenti di utilizzare, per le riparazioni, soltanto le
aziende USA che non chiedevano certificati di uso finale
Avviso ai dipendenti di reimballare certi componenti, per nascondere
le indicazioni circa la provenienza da paesi sottoposti ad embargo
Assegnazione di numeri di aerei falsi alle aziende USA
Redazione di una black-list interna di aziende USA che rispettavano la
normativa “export control”, al fine di evitare di entrare in contatto con
le medesime
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Il caso Commerzbank

Sanzioni per USD 718 milioni (sanzione per USD 342 milioni a
Department of Justice e New York County District Attorney's Office, e
sanzioni civili per USD 376 mil); sanzioni per USD 734 mil per
violazioni normativa antiriciclaggio. Accordo transattivo con OFAC

Violazione di sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Iran e Sudan

La banca avrebbe "chiuso un occhio" per favorire il trasferimento di
fondi a paesi sanzionati, evitando di dare informazioni che avrebbero
fatto insospettire le autorità di regolamentazione
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Il caso Schlumberger

Sanzioni per USD 233 milioni per violazioni delle disposizioni relative
alle sanzioni nei confronti di Iran e Sudan (in particolare: facilitazione
di transazioni illecite e commerci con i due paesi in questione, in
violazione dell’International Emergency Economic Powers Act- IEEPA)

U.S. Attorney Ronald Machen, District of Columbia, 25 marzo 2015:
“Questo è un caso storico, che avverte le società multinazionali circa
l’obbligo di rispettare la nostra normativa sul commercio quando si
trovano sul territorio americano. L’annuncio di oggi dovrebbe
rappresentare un chiaro messaggio per tutte le società multinazionali
che abbiano una presenza negli USA: sia che i loro dipendenti siano
statunitensi sia che provengano da altri paesi, nel momento in cui si
trovano negli USA devono rispettare le nostre leggi o saranno ritenute
responsabili.”
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Il caso Paypal

Transazione con OFAC per USD 7,6 milioni

136 transazioni processate da Paypal per un totale di 7.091,77 USD per conto
di Kursad Zafer Cire, designato quale ‘WMD proliferator’

Per i sei mesi successivi alla designazione di Cire, il filtro interdittivo di PayPal
non “funzionava correttamente”

6 mesi dopo, il filtro segnalava Cire ma l’operatore PayPal preposto alle
attività sulle Risk Operations credeva erroneamente che il sistema avesse
generato un avviso volto a chiedere la conferma di nome ed indirizzo – per
questo motivo, l’avviso circa la corrispondenza veniva sistematicamente
ignorato

L’operatore ignorava l’avviso di corrispondenza anche dopo aver acquisito il
passaporto che indicava che luogo e data di nascita del cliente erano identici
a quelli del soggetto inserito nella Lista SDN
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Miscellanea

Nuove disposizioni americane sul programma “Viaggio senza Visto”
(Visa Waiver Program Improvement and Terrorist Travel Prevention
Act)

In base alla legislazione di oltre venti singoli stati membri degli USA:
restrizioni al procurement governativo e agli investimenti statali
nelle società che fanno business con l’Iran

Campagne di sensibilizzazione contro le aziende europee attive in
Iran da parte di organizzazioni non governative/ lobby statunitensi

Reputazione commerciale?
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STUDIO LEGALE PADOVAN
Foro Buonaparte, 54
20121 Milano
Tel.: +39 02 4814994
Fax: +39 02 43981694
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