SEPIA OFFICINALIS

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SEPIA OFFICINALIS
SEPIA OFFICINALIS…
…o delle larghe attese
Indicazioni di Hahnemann
•  abbattimento e pianto; profonda malinconia; malinconia;
sconforto; timore, la sera nel letto; timore e senso di
paura, associata a calore fugace; facilità ad impaurirsi;
indifferenza per i propri parenti; stordimento della testa
ed incapacità di compiere lavori mentali; pesantezza della
testa; mal di testa dovuto a nausea; afflusso del sangue
verso la testa, quando si piega; prurito sulla testa, nel
naso, nelle orecchie; caduta dei capelli; presbiopia; come
un velo davanti agli occhi; macchie nere, che ondeggiano
davanti agli occhi; ipersensibilità dell’udito, quando vi è
della musica; difficoltà di udito; brusio e ronzio davanti
alle orecchie; punta del naso infiammata da lunga data,
con eruzione cutanea; frequente fuoriuscita di sangue
soffiando il naso; frequente epistassi; mancanza
dell’olfatto; colorito giallo del viso; prurito nel viso;
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Indicazioni
•  sanguinamento della gengiva; escoriazione della gengiva;
mal di denti lancinante; secchezza in bocca; esalare odore
dalla bocca; lingua ricoperta da una patina bianca;
escoriazione; bulimia; acidità in bocca, dopo il pasto;
avversione nei confronti del cibo; avversione nei
confronti di carne e latte; il cibo non riesce a scendere;
intensa avidità di cibo; ingordigia; eruttazione
sgradevole, con nausea, dopo aver ingerito del grasso;
eruttazione; eruttazione acida; eruttazione dal sapore
dei cibi ingeriti; risalita di liquido dallo stomaco,
soprattutto dopo aver bevuto; risalita di acqua dallo
stomaco, con mollezza e preceduto da un rigirare attorno
allo stomaco;
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Indicazioni
•  dolore allo stomaco, dopo cena; sensazione di vuoto
nello stomaco; fitte nel fegato; addome ingrossato
nelle madri; gorgoglio e brontolio nell’addome,
soprattutto dopo il pasto; stimolo inane ad evacuare;
evacuazione esitante; feci troppo molli; feci mucose;
fuoriuscita di sangue durante l’evacuazione;
evacuazione insufficiente; feci nodose; bruciore nel
retto durante l’evacuazione; del liquido sgocciola dal
retto; prurito all’ano; afflusso del sangue verso l’ano;
fuoriuscita delle emorroidi del retto; prolasso del
retto durante l’evacuazione
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Indicazioni
•  stimolo premente ad urinare; urina di colore scuro;
prurito attorno agli organi genitali; tumefazione del
sacco scrotale; mestruazione soppressa; pressione e
stimolo sugli organi genitali; escoriazione al pube e
tra le gambe; calore agli organi genitali; mestruazione
troppo debole; dolore da contusione durante la
mestruazione; leucorrea di liquido giallo.
•  raffreddore; tosse dovuta a stimolo e solletico,
associata a costipazione; dolore lombare; dolore
premente nella regione lombare
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Indicazioni
•  pulsare nella regione lombare; debolezza nella
regione lombare, quando cammina; dolore alla
schiena e alla regione lombare; frequente dolore alla
schiena, scavare, tagliare e premere; brividi di freddo
nella schiena; eruzione cutanea pruriginosa sulla
schiena; lacerare e rigidità nella schiena; rigidità della
schiena; rigidità della nuca; tensione paralizzante
nel braccio, tanto che deve abbassarlo; deformazione
delle unghie delle dita; freddo delle gambe e dei
piedi; sudorazione dei piedi;
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Indicazioni
•  mancanza del calore corporeo naturale;
sensibilità nei confronti dell’aria aperta; forte
facilità a raffreddarsi; macchie di colore bruno
al petto, all’addome e alla schiena; strattoni e
sussulti degli arti, durante il giorno; frequente
tendere e tirare degli arti; intensi inconvenienti
dovuti all’ira; spossatezza tremante; indolenza e
difficoltà a muovere il corpo; mancanza di forze;
mancanza di forze al risveglio; mancanza di
stabilità
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Antidoti
•  L’an$doto più efficace è odorare lo spirito di (sal)
nitro dolce (Cantani II vol. Manuale di Farmacologia Clinica, 1887: acido nitrico puro in alcool reCficato, ossia etere e$lico nitroso) •  meno, l’odorare la potenza bilionesima di an$monium crudum o di tartrato di an$monio •  in casi però dove il flusso sanguigno è stato s$molato molto, odorare una delle dinamizzazioni dell’aconito 8
Elementi di tossicologia
•  L’inchiostro di sepia contiene una melanina molto
simile a quella umana e altre proteine
•  Tra queste, una componente proteica, labile al calore
risulta tossica nei confronti di molte linee cellulari
•  Essa ha un peso di 100 kDa e mostra una intensa
attività enzimatica, identificabile con la tirosinasi e
capace di indurre apoptosi
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Tirosinasi
•  La tirosinasi è una proteina melanogenica, molto attiva
nei melanociti e nelle cellule di melanoma
•  Tale effetto melanogenico può essere ottenuto in vitro,
mediante l’azione della tirosinasi di sepia, la quale
agisce su leu- e met-encefaline, ossidandole
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Sepia ormonale
•  Quanto alla melanina, possiamo concepire di grande
interesse la somiglianza della forma umana con quella
prodotta dalla sepia, come dimostrato dalla
fotoprotezione indotta da quest’ultima, almeno in
vitro.
•  Considerando che la melanogenesi è controllata da
diversi processi, compresi quelli endocrini, è
facilmente comprensibile il ruolo omeopatico della
sepia nella terapia di alcune disfunzioni ormonali.
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MCH1R e tirosinasi
•  Le molecole più importanti, sotto questo aspetto, sono
il recettore MCH-1 e i suoi ligandi, ossia
melanocortine e ACTH.
•  Altra molecola chiave, nella melanogenesi, è la
tirosinasi, come abbiamo già notato, la quale
interviene nella formazione del pigmento a partire
dalla tirosina, sia a livello di melanociti, sia a livello di
cellule di melanoma.
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Anti-tirosinasi
•  È stato dimostrato che esiste una attività autoimmune
anti-tirosinasi, oltre che nel melanoma
(iper pigment azione), anche nella vitiligine
(ipopigmentazione).
•  In ambedue i casi, sono stati osservati alti titoli IgG, i
quali sarebbero associati alla distruzione dei normali
melanociti, anche se tali anticorpi non sono
considerati veri e propri marcatori delle due malattie.
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Estremi
•  Gli anticorpi anti-tirosinasi, pertanto, rappresentano
un ponte patogenetico tra i due estremi, rappresentati
dal melanoma e dalla vitiligine.
•  D’altra parte, è stato anche dimostrato che gli
anticorpi presenti nei pazienti con vitiligine sono in
grado di distruggere le cellule di melanoma in vitro e
in vivo.
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MCHR1
•  Tali anticorpi, che riflettono una attività citotossica T,
hanno permesso di identificare un nuovo autoantigene
specifico della vitiligine, denominato melaninconcentrating hormone receptor 1 (MCHR1).
•  Le IgG sopra menzionate inibiscono il legame di MHC
(melanin-concentrating hormone) con il suo recettore.
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MCH
•  Il pep$de MCH (melanin-­‐concentra$ng hormone) svolge una funzione molto importante nella colorazione della pelle. •  L’MCH è un piccolo pep$de di 19 aminoacidi, largamente espresso nell ipotalamo, oltre che nel talamo, putamen, caudato e corteccia. La sua funzione non si limita alla regolazione della assunzione di cibo, bensì interviene anche nel comportamento sessuale, nella risposta allo stress, nell’ansia/depressione e nell’apprendimento. 16
MCH
•  L’iniezione intraventricolare nei ratti ha una azione
oressigena, con aumento della introduzione di cibo
e di alcool dose-dipendente e una diminuzione dei
glucocorticoidi nel plasma, mediante un
meccanismo che coinvolge l’ACTH.
•  Interessante è anche la stimolazione dell’ormone
luteinizzante (LH), con un meccanismo che
coinvolge MCH-1R, ossia il recettore del peptide
•  Inoltre, MCH riduce in maniera significativa il
TSH plasmatico, in vivo e in vitro, quando è
iniettato per via intra-cerebroventricolare nel ratto.
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MCH1R tiroideo
•  È stato recentemente dimostrato, che mRna di MCH è
espresso nelle cellule follicolari della tiroide.
•  Topi mancanti di MCH1R mostrano una significativa
riduzione di tiroxina e tri-iodotironina, con ovvio
aumento del TSH.
•  Dunque, una causa qualsiasi di riduzione di MCH
interferisce sulla produzione di ormoni tiroidei
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Tiroidite
•  Questo aspetto è cruciale per comprendere le forme di
tiroidite dovute a un’attività linfocitaria T su MCH e
tirosinasi, la quale può essere all’origine di
ipotiroidismo.
•  In queste forme la sepia trova una importante
indicazione clinica, confortata dai numerosi effetti
della sperimentazione pura di Hahnemann.
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La tiroide in sepia
•  468 Mal di gola, associato a gonfiore delle ghiandole
della gola.
•  469 Mal di gola premente, in alto, nel lato destro
(Gff.).
•  470 Pressione in gola, anche quando questo è
ricoperto dei vestiti più leggeri.
•  471 Pressione in gola, nella regione delle tonsille,
come una sciarpa legata troppo stretta.
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Ossia
•  472 Pressione in gola, che si estende verso la schiena, quando si deglu$scono dei cibi e delle bevande. •  473 Pressione in gola, come se avesse deglu$to qualcosa che non riesce a scendere. •  474 Pressione in gola, come di un palo, che lui crede di dover deglu$re; quando raschia la gola o tossisce fuoriesce del muco. •  477 Mal di gola legante e premente, sopra e sul laringe. 21
Vogt-Koyanagi-Harada
•  È stato condotto uno studio sulla etiologia della
sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, una malattia a
genesi immuno-mediata, dovuta all’azione di
linfociti T sui melanociti di cute, uvea, sistema
nervoso centrale e orecchio interno.
•  Le conseguenti manifestazioni cliniche si
evidenziano con uveite granulomatosa bilaterale e
un coinvolgimento dermatologico (vitiligo e
alopecia), neurologico (cefalea, nausea e
meningismo) e uditivo (disacusia).
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CMV e tirosinasi
•  Tale studio riguarda la eventuale presenza di una
reattività crociata tra autoantigeni, tra cui la tirosinasi e
sequenze immunogene di epitopi virali siero-prevalenti.
•  Essendo prevalente, la immunizzazione verso CMV, lo
studio si è contratto, dimostrando un mimetismo
molecolare tra la sequenza 450-462 della tirosinasi e la
sequenza 290-302 della glicoproteina H nell’envelop.
•  In più, tutti i pazienti risultavano negativi al Dna di
CMV, confermando l’origine immuno-mediata della
sindrome.
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p27BBP
•  La sepia, inoltre, ha in comune con le cellule cutanee di mammifero una proteina, denominata p27BBP, la quale risulta essenziale per la genesi dei ribosomi e per la funzionalità delle integrine. •  Questa proteina è presente sulla cute umana, oltre che nelle cellule epiteliali, nei fibroblas$ e nelle fibre muscolari. •  È stata anche dimostrata nelle vicinanze dei filamen$ intermedi, nei nucleoli, lungo le pare$ interne della membrana nucleare e in associazione con desmosomi ed emidesmosomi 24
Ipoglicemia
•  Si è anche visto che un estratto alcalino del guscio di
sepia possiede un effetto ipoglicemizzante.
•  Infatti, aumenta la glicogenesi e riduce la formazione
di glucosio dai metaboliti intermedi, quali piruvato e
glucosio-1-fosfato.
•  Lo stesso guscio ha un effetto anti-convulsivante.
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NO e sepia
•  L’ossido nitrico è un gas molto reattivo, che si
comporta da radicale libero. La sua molecola è formata
dal legame di un atomo di N e uno di O.
•  Negli organismi viventi funziona da messaggero,
controllando la contrazione muscolare e la diffusione
del segnale nervoso, con un’azione rapida, dovuta alle
piccole dimensioni e alla sua facile rimozione.
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Effetti di NO
•  Sulle cellule muscolari che circondano i vasi
esercita un’azione rilassante, la cui conseguenza è la
vasodilatazione, migliorando il flusso sanguigno.
•  Tale evento può essere indotto da sostanze, come la
nitroglicerina, che decomponendosi forma NO.
•  NO è anche una molecola tossica verso agenti
patogeni e delle cellule tumorali, con altri radicali
liberi.
•  In questo caso, le cellule maggiormente interessate
alla sua produzione sono le dendritiche.
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NO sintasi
•  La generazione di ossido nitrico è dovuta alla
produzione di un enzima specifico, denominato NO
sintasi (NOS).
•  Esistono i NOS neuronali ed endoteliali, i quali
producono bassi e costanti livelli di ossido di azoto,
mentre il NOS inducibile ne produce notevoli
quantità, in risposta agli agenti patogeni.
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Ossidazione
•  I NOS sono enzimi complessi, costituiti da numerose
sub-unità.
•  La sub-unità ossidante si lega a un gruppo eme, il
quale aggiunge un atomo di O (proveniente da O2
libero) all’azoto presente sulla catena laterale
dell’arginina, che si trasforma in tal modo in citrullina.
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Riduzione
•  Un’altra sub-unità, denominata riducente, dona
elettroni alla sub-unità ossidante e contiene coenzimi
riducenti, quali NADPH.
•  Il segmento che unisce le due sub-unità, inoltre, si lega
alla calmodulina (proteina che lega Ca++ ad alta
affinità e anche chinasi per la fosforilazione), la quale
controlla il flusso di elettroni.
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iNOS
•  L’isoforma iNOS (ossido nitrico sintasi inducibile)
mostra un ruolo fondamentale nello sviluppo del
parkinsonismo e della malattia di Alzheimer.
•  Per questo motivo è oggetto di studio, per identificare
farmaci che ne inibiscono la produzione.
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NOS in sepia
•  Un elemento piuttosto interessante è rappresentato
dalla forte presenza di NO sintasi (NADPH-diaforasi),
localizzata selettivamente nel sistema nervoso centrale
della sepia, a livello delle neuropile, nel peduncolo e
nei lobi basali antero-posteriori.
•  Tale enzima, completamente assente nei corpi cellulari,
suggerisce che l’ossido di azoto è coinvolto nel segnale
motorio del cefalopode.
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HCV e sepia
•  Di grande interesse risulta l’indicazione della sepia nelle
infezioni croniche da HCV.
•  È stato dimostrato, infatti un mimetismo molecolare tra
la regione NS5 del virus con la NOS e la tirosino-chinasi,
le quali, come abbiamo visto sono espresse nell’essere
umano e nella sepia officinalis.
•  Questa osservazione, unita al mimetismo di NS5 con
HGFAC (human growth factor activator), il quale attiva
il precursore del fattore di crescita epatico nella sua
forma attiva e spiega l’origine autoimmune della epatite
cronica da HCV.
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Perossidasi
•  Gli enzimi con attività perossidasica sono capaci di
ossidare opportuni accettori a spese dell'acqua
ossigenata.
•  Questi sono presenti nel tessuto nervoso, soprattutto
sotto forma di mieloperossidasi, la quale è prodotta dai
leucociti neutrofili.
•  L'attività perossidasica cerebrale sembra avere un ruolo
importante nella patogenesi del morbo di Parkinson
Neuro-melanino-protezione
•  La neuromelanina è stata a lungo considerata
come un prodotto di scarto nel metabolismo
delle catecolamine.
•  Solo recentemente ne è stato proposto il ruolo
neuroprotettivo, per la sua capacità di chelare
metalli tossici, quali il ferro.
Ferro e melanina
•  Alla neuromelanina sono infatti state riconosciute
proprietà antiossidanti, dal momento che può ridurre
il ferro(III) a ferro(II), ma anche pro-ossidanti qualora
vi sia un eccesso di ferro libero.
•  Nel morbo di Parkinson si evidenzia una alterazione
delle cellule pigmentate della pars compacta nella
substantia nigra, in particolare quelle che hanno
elevato contenuto di ferro.
Filogenesi
•  La quantità di neuromelanina umana è scarsa in età
infantile, ma aumenta progressivamente fino ai 60-70
anni.
•  Da questa età l'aumento si arresta, per distruzione
delle cellule pigmentate.
•  I mammiferi inferiori sono quasi completamente privi
di neuromelanina, mentre la specie umana è quella
che mostra i livelli più elevati.
Precursori
•  Precursore riconosciuto della melanina è il
dopaminocromo (o il noradrenocromo), che deriva a
sua volta da chinoni tossici, prodotti per ossidazione
della dopamina (o noradrenalina), catalizzata dalla
perossidasi.
•  La tossicità dei chinoni dipende dalla loro capacità di
legarsi e di danneggiare acidi nucleici e proteine.
Aminocromi
•  Un'eccesso di aminocromi o una diminuita capacità
protettiva da parte delle neuromelanine nel tratto nigrostriatale si può ricollegare al morbo di Parkinson, mentre
difetti analoghi nel tratto mesolimbico possono essere
messi in relazione con un'eventuale patogenesi organica
della schizofrenia.
•  Osservazioni relative a diminuzione di neuromelanina
sono state riportate nella cosiddetta sindrome di Rett
(autismo e alterazioni extrapiramidali nella donna) e in
casi di catatonia fatale, in cui a bassi livelli di
neuromelanina nella substantia nigra corrispondono alti
livelli nel locus ceruleus.
James Parkinson
•  Il Morbo di Parkinson (MP) è una delle maggiori malaCe neurodegenera$ve dell’età media ed anziana. •  Prende il nome da James Parkinson, il medico britannico che per primo nel 1817 ne descrisse i sintomi in “An Essay on the shaking palsy”: •  rigidità muscolare, tremore, bradicinesia Rigidità muscolare
•  La rigidità muscolare deriva dalla resistenza al
movimento passivo, che è presente tanto nei muscoli
flessori quanto negli estensori.
•  Il tremore è di tipo statico, in quanto si manifesta a
riposo, si esalta negli stati di ansia e si riduce o
scompare durante l’esecuzione del movimento o
durante il sonno.
•  Si tratta di movimenti oscillatori ritmici alterni di
segmenti del corpo.
Esempi
•  Nella mano, il gesto del pollice sulle altre dita o
contare monete o fare pillole, oppure
oscillazioni ritmiche dell’avambraccio o della
mandibola.
•  Le scosse ritmiche di tremore possono
aggravarsi ed estendersi a tutto il corpo (paralisi
agitante).
Bradicinesi
•  La bradicinesia non consiste tanto nella lentezza del movimento, quanto nella esecuzione di piccoli e rapidi movimen$ saccadici, con conseguente aumento del tempo di esecuzione totale del movimento. •  E’ caraberizzata dalla difficoltà a iniziare e terminare un movimento, quale alzarsi dalla sedia, uscire dall’automobile, intraprendere la marcia Bradicinesia
•  La bradicinesia si associa al senso di
lateropulsione e di retropulsione, per le quali il
paziente ha la sensazione di essere spinto
lateralmente o all’indietro.
•  Ciò contribuisce alla genesi dei disturbi
dell’equilibrio, andatura impacciata, postura
curva.
Sintomi secondari
•  Tra i sintomi secondari, ossia quelli che compaiono
nella fasi successive, troviamo:
•  difficoltà nel parlare e nel deglutire, per rigidità e
bradicinesia dei muscoli della gola e della bocca,
amimia per i muscoli facciali, aumento della frequenza
di minzione, costipazione, fuoriuscita della bava dalla
bocca, impotenza.
Substantia nigra
•  Il morbo di Parkinson è dovuto alla degenerazione
dei neuroni dopaminergici della substantia nigra,
in particolare della pars compacta (SNpc).
•  Questa manda proiezioni dopaminergiche allo
striato, che è la struttura d’ingresso degli impulsi
dei gangli della base e riceve stimoli eccitatori
glutamatergici, da parte di molte aree della
corteccia, soprattutto di tipo associativo
(prefrontale, temporale, parietale, cingolata per il
nucleo caudato e dall’area sensitivo-motoria per il
putamen).
Cellule attive
•  Solo il 7% delle cellule del nucleo striato è attivo
durante il movimento.
•  Le restanti cellule sono in relazione con gli
avvenimenti dell’ambiente, che preparano l’esecuzione
del movimento, essendo pertanto implicate nella
risposta comportamentale dell’individuo.
Anatomia
•  La caratteristica macroscopica della degenerazione
della substantia nigra è dimostrata dalla scomparsa
della tipica colorazione nera, propria della
neuromelanina, a livello della pars compacta.
•  Ma dal punto di vista anatomo-patologico, un carattere
distintivo del morbo di Parkinson è rappresentato
dalla presenza dei corpi di Lewy.
Lewy
•  I corpi di Lewy, sono stati identificati nel 1912
dall’omonimo autore.
•  Sono costituiti da inclusioni sferiche ialine,
presenti nella substantia nigra, le quali
presentano un nucleo denso eosinofilo,
circondato da un contorno pallido.
α-sinucleina
•  Uno dei costituenti principali dei corpi di Lewy è l’αsinucleina mutata, la quale può essere trasmessa,
mediante un carattere autosomico dominante.
•  Le sinucleine mostrano una somiglianza molecolare
con le apolipoproteine.
α-sinucleina
•  Esse sono abbondanti nel citoplasma neuronale e nei
terminali presinaptici e sono maggiormente espresse
nelle regioni cerebrali coinvolte nel comportamento
legato all’esperienza.
•  Forme mutate sono state evidenziate in tre malattie:
Malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson e tumore
del polmone.
Sinucleine diverse
•  Quest’ultimo è l’unico a coinvolgere la γ-sinucleina,
la quale, dunque, non è implicata in alterazioni
neurologiche.
•  Al contrario, le forme α e β sono coinvolte nelle
alterazioni neurodegenerative. L’alfa-sinucleina, mutata
in due punti, è stata trovata espressa a livelli molto alti
nei corpi di Lewy.
Patogenesi
•  E’ suggestivo notare che questo processo segue la stessa
via di formazione delle placche amiloidi nella malattia
di Alzheimer, tramite nucleazione di fibrille di βsinucleina.
•  La nucleazione dell’α-sinucleina mutata agirebbe da
innesco per la formazione dei corpi di Lewy, i quali
possono attivare la microglia, dando origine a una
cascata di radicali liberi.
Modelli sperimentali
•  Un interessante modello sperimentale prevede
l’uso della molecola 1-metil-4-fenil-1,2,3,6,tetraidropiridina (MPTP), la quale è una
neurotossina in grado di produrre effetti simili al
Parkinson.
•  Venne scoperta nel 1982, a causa del fenomeno dei
cosiddetti tossicodipendenti congelati, per il quale
alcuni eroinomani divennero all’improvviso quasi
completamente incapaci di muoversi dopo
l’assunzione di una dose, come se avessero
contratto una grave forma di Parkinson.
MPTP
•  In realtà, si trattava di una dose di eroina impura,
per la presenza di MPTP in tracce.
•  Tale sostanza, una volta entrata nel nostro
organismo è captata nel cervello da astrociti e
microglia, i quali la metabolizzano, ad opera della
MAO-B, producendo lo ione attivo MPP+(1metil-4-fenilpiridina), il quale determina una
eccessiva produzione di radicali liberi (r22OH) e,
quindi, apoptosi dei neuroni dopaminergici,
consecutiva a danno mitocondriale.
•  Ciò conduce alla distruzione dei neuroni.
Scavenger
•  La generazione di specie reattive dell’ossigeno fa
parte del normale metabolismo cellulare, cui le
cellule normalmente rispondono, mediante una
varietà di processi di smaltimento (scavenger).
•  Questi includono la conversione dello ione
superossido in perossido di idrogeno, sotto il
controllo della superossidodismutasi e la successiva
reazione del perossido di idrogeno, generato dal
glutatione ridotto per produrre acqua, sotto il
controllo della glutatione perossidasi.
Insieme
•  Studi post-mortem nel cervello di pazienti affetti da
Parkinson hanno dimostrato un decremento del
30-60% di glutatione ridotto nel sistema nervoso,
associato a un aumento di ioni ferro.
•  In realtà, la produzione di radicali liberi è legata
alla stessa dopamina, tramite due processi: il
catabolismo della dopamina operato dalle MAO-B
e l’autossidazione operata dalla dopamina e
potenziata dal ferro, necessaria per la produzione
del pigmento neuromelanina.
MAO
•  Il catabolismo della dopamina è svolto dai neuroni e
dalla microglia, i quali convertono, tramite le MAO-B1, la
dopamina in una sostanza inattiva (3,4-DOPAA: 3,4
diidrossifenilacetaldeide), liberando perossido di
idrogeno, successivamente ridotto ad acqua.
•  Quando il Fe abbonda, però, il perossido di idrogeno è
scisso in ossigeno molecolare e in un radicale libero.
•  Una volta prodotta, la stessa neuromelanina agisce da
antiossidante, ma quando è legata a concentrazioni
elevate di ferro può a sua volta agire da ossidante e
determinare la formazione di radicali liberi.
Ancora MPTP
•  Tornando al MPTP, è stato osservato che gli esseri
umani sono continuamente esposti a bassi livelli di
molecole analoghe, denominate β-carboline, le
quali sono prodotte per combustione (cottura) di
alimenti, caffè e fumo di tabacco.
•  Alcuni autori hanno invocato il ruolo patogenetico
di tali sostanze nel morbo di Parkinson, mediante
l’accumulo di neuromelanina come evento
terminale del processo.
Melanina e infezioni
•  Un aspebo affascinante della ques$one riguarda la produzione di melanina associata alla virulenza di numerosi microrganismi, soprabubo delle specie fungine. •  La melanizzazione dei funghi è stata da tempo notata nelle infezioni prevalentemente sobocutanee, ad esempio dovute a cromoblastomicosi, anche se i da$ recen$ mostrano una importante estensione alle micosi sistemiche, quali le infezioni da histoplasma capsulatum, paracoccidioides brasiliensis e aspergillus fumigatus. Significato
•  Il significato di tale produzione sarebbe da riferire alla
necessità, da parte delle specie fungine, di proteggersi
dalla aggressione immunitaria ed eventualmente
farmacologica.
•  La presenza di melanina è stata confermata anche nella
Candida albicans, sia in vitro, sia in vivo, mediante
microscopia elettronica e immunofluorescenza, così
come in Aspergillus fumigatus.
Parkinsonismo Predisposizione immunogene$ca e inneschi infeCvi Sintomi primari
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Esordio lento
Tremore
Rigidità
Bradicinesia
Disturbo dell’andatura
Perdita di equilibrio
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Tremore
•  Insorge in modo lieve, talvolta a una mano, poi
braccia e gambe
•  Maggiore a riposo e con una tensione emotiva
•  Di solito è peggiore da un lato
•  Alcuni pazienti non presentano tale sintomo
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Tremore
•  21 Tremore $moroso, con sudorazione fredda alla fronte. •  55 Una niente può provocare un ribollio d ira, con tremore (soprabubo delle mani) •  1163 Violento dolore nell ar$colazione scapolo-­‐
omerale, quando solleva un peso modesto, anche quando solleva in alto il gomito, simile a una pressione sensibile, associato a tremore della mano. •  1252 Tremore delle cosce e delle ginocchia, con contrazioni dei muscoli delle cosce, non avendo brividi. •  1391 Sensazioni sussultan$ qua e là nel corpo, anche in testa, a destra e a sinistra. 65
Tremore
•  1392 Quando muove un arto qualunque,
questo sussulta.
•  1393 A volte durante il giorno sussulta la
gamba destra, in seguito sussulta la mano
destra, tanto che non riesce a scrivere.
•  1405 Frequente tremore in tutto il corpo (dopo
10 giorni).
•  1406 Movimento tremante, palpitante, in tutto
il corpo.
•  1586 La sera nel letto, battere violento in testa e
sensazione che la stessa si muova
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Rigidità
•  Rigidità e diminuito tono muscolare
comportano un aumento della resistenza al
movimento passivo delle articolazioni (gomiti,
polsi, collo)
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Rigidità
•  1258 Dolore tirante, che risale lungo le ossa lunghe delle
cosce.
•  1261 Rigidità nelle cosce, quando cammina.
•  1262 Parte interna delle cosce rigida, quando cammina.
•  1383 Tirare in tutti gli arti (quasi immediatamente).
•  1384 Tirare di tipo gottoso nelle ginocchia e nelle
articolazioni delle dita.
•  1385 Tirare dappertutto, anche nelle ossa lunghe del
braccio.
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Bradicinesia
•  Lentezza dei movimenti
•  Sopratutto all’inizio di questi
•  Scarsa capacità di scrivere, di abbottonare e
alzarsi da sedie basse
•  Espressione amimica, per la bradicinesia dei
muscoli facciali
•  Linguaggio lento e ridotto di tono
69
Bradicinesia
•  La bradicinesia non consiste tanto nella lentezza
del movimento, quanto nella esecuzione di piccoli
e rapidi movimenti saccadici, con conseguente
aumento del tempo di esecuzione totale del
movimento.
•  E
caratterizzata dalla difficoltà ad iniziare e
terminare un movimento, quale alzarsi dalla sedia,
uscire dall automobile, intraprendere la marcia.
•  La bradicinesia si associa al senso di lateropulsione
e di retropulsione, per le quali il paziente ha la
sensazione di essere spinto lateralmente o
all’indietro.
•  Ciò contribuisce alla genesi dei disturbi
dell’equilibrio, andatura impacciata, postura curva.
70
Bradicinesia
•  1476 Pesantezza in tutti gli arti.
•  1477 Pesantezza nei piedi, quando cammina.
•  1478 Pesantezza nei piedi, quando passeggia
(dopo alcune ore).
71
Sintomi secondari
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
Micrografia
Difficultà a deglutire
Sbavatura
Dolori e parestesie
Disturbi del sonno
Costipazione
Lesioni cutanee
Anosmia
•  Depressione; espressione amimica; alterazioni linguaggio •  Paura o ansia •  Difficoltà di memoria e pensiero rallentato; demenza o confusione •  Alterata funzione sessuale •  Disturbi urinari di vario $po, ma soprabubo poliuria •  Affa$camento •  Mancanza di energia e debolezza muscolare 72
Disequilibrio
• 
• 
• 
• 
• 
88 Girante e barcollante.
90 Vertigini quando cammina, come se tutti gli oggetti si muovessero.
91 Vertigini, tanto che quando cammina e guarda in alto inciampa.
92 Vertigini solo quando cammina all aria aperta, lei dovette farsi guidare.
95 Attacchi di vertigini quando cammina all aria aperta, durano 2, 3
minuti; era come se qualcosa le si muovesse rumoreggiando in testa, e lei
barcollava durante questa sensazione; in seguito, la sera, mal di testa e ronzio
alle orecchie.
•  102 Sensazione girante e barcollante, mentre beve una bevanda analcolica, in
posizione seduta, tanto che pensava che stesse per venirgli un colpo, per 5
minuti; in seguito sudò su tutto il corpo per 5 minuti.
73
Confusione
•  66 Si sbaglia spesso quando scrive.
•  67 Era confuso, parlava in maniera non corretta e
confondeva le parole (dopo 9 giorni).
•  68 Lui pensa cose che non vuole pensare, parla
usando alcune espressioni anche se ne conosce di più
adatte, si prefigge di fare qualche cosa, che è sua
intenzione, e si trova in contraddizione con se stesso e
per ciò in uno stato d animo molto sgradevole ed
irrequieto (dopo 24 ore).
74
Mancanza di appetito
•  510 Come troppo sazio, con sensazione di ribrezzo e
rilassamento (Gff.).
•  511 Sensazione di ribrezzo verso ogni cibo, soprattutto
verso la carne; lui poteva assumere soltanto pane
imburrato e zuppa.
•  512 Solo il pensiero del cibo gli procurava nausea, il
sapore in bocca era quello giusto.
•  513 Mancanza di appetito, tutto per lei non aveva
sapore.
•  514 Nessun appetito, niente le piaceva.
75
Disfagia
•  471 Pressione in gola, nella regione delle tonsille,
come se la sciarpa fosse legata troppo stretta.
•  472 Pressione in gola, che si estende verso la
schiena, quando si deglutiscono dei cibi e delle
bevande.
•  473 Pressione in gola, come se avesse deglutito
qualcosa che non riesce a scendere.
•  474 Pressione in gola, come di un palo, che lui
crede di dover deglutire; quando raschia la gola o
tossisce fuoriesce del muco.
•  477 Mal di gola legante e premente, subito al di
sopra e sulla laringe (Gff.).
76
Disturbi della sfera sessuale
•  881 Mancanza di erezioni (dopo più giorni).
•  882 Eruzioni perduranti in seguito a coito e
polluzioni.
77
Evacuazione
§  743 Fuoriuscita difficoltosa di feci anche morbide e soCli. §  745 La fuoriuscita delle feci non dure avviene con molto sforzo. §  746 Le feci di colore bruno, anche se non sono dure, fuoriescono solo scarsamente e con intensa pressione (Gff.). §  747 Nei giorni seguen$ l evacuazione diviene dura, anche nodosa ed insufficiente. §  748 Feci dure, che fuoriescono con difficoltà e sono anche frammiste a muco. 78
Disuria
•  823 Sensazione, che delle gocce fuoriescano dalla vescica
(cosa che però non avviene), soprattutto a riposo.
•  824 Dopo la minzione, del liquido rimane nell uretra, e
poi si presenta all’imbocco di questa.
•  825 Dopo un calore che dura due ore, arrossamento ed
enfiagione del viso, e un seguente pallore di questo, che
perdura per molte ore, contemporaneamente si ha
un incapacità di urinare per 14 ore, cui segue ogni ¼
d ora un ripetuto stimolo impellente durante il quale
fuoriesce una scarsa quantità di urina; si hanno diversi
tali periodi di ritenzione e stimolo impellente ad urinare,
e nell ultimo di questi cicli la ritenzione dell urina
perdura per 20 ore, nonostante beva molto (il 1° giorno).
79
Parestesie
•  1330 Formicolio nei piedi, in posizione eretta.
•  1331 Intorpidimento del piede destro (dopo 2
giorni).
•  1332 Intorpidimento dei piedi, che si presenta
di frequente in posizione seduta, soprattutto la
mattina.
80
Umore
§  9 Lei si pone mol$ pensieri pieni di preoccupazione per il suo stato di salute, immagina che s$a che per sopraggiungere la $si e di dover morire presto. §  10 TuC i suoi malesseri si pongono in una luce triste al suo stato d animo, tanto che lei ha paura. §  22 Timore, ad abacchi. §  26 Stato d animo in$morito, di sera, lei si arrossa fortemente, nel viso, e si alternano brividi e calore di tempo in tempo. §  30 Scoraggiamento totale (dopo alcune ore). §  31 Forte mancanza di voglia di vivere; aveva l impressione di non riuscire a sopportare a lungo un esistenza così miseranda, come se dovesse struggersi se non si togliesse la vita (dopo 24 ore). §  32 Fortemente in2morito ed impaurito. 81
Ipersensibilità §  40 I nervi sono molto sensibili nei confron2 di ogni rumore. §  41 Viene fortemente abbabuto ogni volta che suona un pianoforte. §  42 Il ricordo dei fas$di passa$ lo pone in uno stato d animo di estremo malumore. §  43 Si ricorda da solo di casi che lo hanno irritato in tempi passa$, e si inalbera tanto per questo, che è totalmente fuori di sé e non riesce a tranquillizzarsi, con paura, palpitazioni e sudorazione su tubo il corpo (il 15° giorno). 82
Ipersensibilità
•  56 Fortemente sensibile per ogni minima
occasione; un attacco di comportamento iroso
in maniera disperata, con singhiozzi; lei si butta
sul letto e rimane sdraiata per tutto il giorno
senza mangiare (subito prima della
mestruazione).
•  59 Forte indifferenza nei riguardi di tutto, non
ha una sensazione vitale vera e propria.
•  60 Indifferenza.
•  61 Fortemente indifferente nei riguardi di
tutti, privo di partecipazione ed apatico (dopo
6, 7, 8 giorni).
83
Sonnolenza
•  1492 Estremamente sonnolento a mezzogiorno, di pomeriggio è di nuovo
sveglio
•  1493 Fortemente sonnolente durante il giorno, e corrucciato per ogni cosa.
•  1494 Sonnolenza diurna, lei si addormenta subito non appena si siede.
•  1495 Quando siede è sonnolento, e quando legge si addormenta.
•  1496 Molto stanco e sonnolento durante il giorno, ma di notte dorme bene.
•  1497 Tendenza al sonno, anche di pomeriggio; deve dormire per 1 ora.
•  1498 La sonnolenza si presenta presto di sera, con stordimento premente della
testa (dopo 72 ore).
84
Insonnia
•  1515 Sonno irrequieto, per più settimane, con molti
sogni e rigirarsi nel letto; più tardi il sonno è
tranquillo.
•  1516 Sonno irrequieto, con risvegli frequenti dopo
mezzanotte (Gff.).
•  1517 Di notte, forte irrequietezza negli arti.
•  1518 Frequenti risvegli, di notte, per più notti
consecutive (dopo 6 giorni).
85
Memoria
•  65 Memoria debole (dopo 20, 48 ore).
•  66 Si sbaglia spesso quando scrive.
•  67 Era confuso, parlava in maniera non corretta
e confondeva le parole (dopo 9 giorni).
•  69 Privo di riflessione e privo di pensieri,
nonostante abbia voglia di lavorare.
•  70 Flusso difficoltoso dei pensieri.
•  71 Stordimento ed incapacità di pensare, per
tutta la mattina e per molti pomeriggi consecutivi
86
Andatura
• 
• 
• 
• 
Deambulazione con piccoli passi corti
Corpo proteso in avanti
Uso dell’alluce per la deambulazione
Alcuni malati stentano a fermarsi
87
Instabilità posturale
•  Perdita di equilibrio, per riduzione dei
riflessi posturali
•  Postura piegata in avanti e ginocchia
flesse camminando
88
Ridotta eccitazione della corteccia
Normale
PD
89
Gangli della base
•  Importanti nel controllo della motricità e della
cognitività
90
Gangli della base
•  caudato, putamen, nucleus accumbens,
globus pallidus, substantia nigra, nucleo
subtalamico
91
Disfunzione dei nuclei della base
•  Tremori – movimenti oscillatori involontari
•  Atetosi – movimenti lenti delle dita e mani
•  Chorea – bruschi movimenti dei muscoli facciali e
degli arti
•  Ballismo – violenti movimenti
•  Distonia – persistente postura anomala
•  Parkinson’s & Huntington’s Disease
92
Processo patogenetico
•  Accumulo neuronale di una proteina pre-­‐
sinap$ca, denominata α-­‐sinucleina •  Accumulo di altre proteine tossiche (corpi di Lewy, fibrille e neuri$) •  Riduzione della trasmissione dopaminergica nei gangli della base •  Forme autosomiche dominan$ e recessive in circa 5% •  Mutazioni gene$che da fabori ambientali negli altri casi •  Oppure danni mitocondriali •  Sesso maschile, esposizione a pes$cidi, FANS ed estrogeni dopo la menopausa 93
Molecular mimicry
• 
• 
Neurology. 2000 Nov 14;55(9):1398-401
Monoclonal antibodies against Epstein-Barr virus cross-react with alpha-synuclein
in human brain.
Woulfe J, Hoogendoorn H, Tarnopolsky M, Munoz DG.
Using antibodies generated against the latent membrane protein 1 of Epstein-Barr
virus, intense immunoreactivity of Lewy bodies (in PD and dementia with Lewy
bodies) and glial cytoplasmic inclusions (in multiple system atrophy) was
demonstrated. ELISA and Western blotting techniques confirmed that this
immunolabeling was due to cross-reactivity of the antiviral antibody with alphasynuclein, a neuronal protein implicated in the pathogenesis of PD. This example of
cross-reactivity between Epstein-Barr virus and alpha-synuclein may bear implications
for further elucidating infectious or autoimmune mechanisms in PD.
94
Patologia
•  I neuroni della
substantia nigra (SN),
muoiono.
•  Tali neuroni
producono, di norma,
un neurotrasmettitore,
la dopamina
95
96
•  Le cellule che
producono dopamina
inviano il segnale alle
cellule del nucleo
caudato, putamen, e
globus pallidus dei
gangli della base, nel
telencefalo
97
Corpi di Lewy
98
Malattia di Parkinson
Normale
Parkinsonismo
CORTECCIA
CORTECCIA
Glu
PUTAMEN
PUTAMEN
D2
D1
Met
Enk
Directa
SNpc
GABA
GPe
D1
Indirecta
Directa
SNpc
GABA
dyn
SP
GPe
TVL
NST
TVL
GABA
Glu
NST
GABA
GPi/SNpr
midollo
Fisiopatología
Indirecta
D2
GPi/SNpr
99
Demenza correlata al Parkinson
•  Le allucinazioni sono pronunciate
–  Farmaci dopaminergici e anticolinergici hanno un
effetto allucinogeno
•  Corpi di Lewy diffusi
•  Cambiamenti tipo Alzheimer nell’anziano
•  Efficacia di anti-esterasi
100
Immunogenetica
•  Il parkinsonismo idiopatico (definito, in modo non
del tutto appropriato, come malattia di Parkinson) è
un disturbo neurodegenerativo a etiologia sconosciuta,
ma che è stato associato a una patogenesi immunomediata.
•  Analizzando 45 pazienti tedeschi (tutti caucasici) è
stata notata una frequenza maggiore, statisticamente
significativa, rispetto ai controlli, di DQB1*06.
Studio importante
•  Nel processo immunitario e infiammatorio del
parkinsonismo, il sistema HLA gioca un ruolo
centrale.
•  Per valutare la eventuale predisposizione
immunogenetica, sono stati messi a confronto 528
pazienti, con 3430 controlli, nel Regno Unito.
•  Da tale confronto emerge una suscettibilità alla
malattia, che poggia sulla presenza di DRB1*03,
tale da suggerire un supporto patogenetico al
processo flogistico, che accompagna e promuove la
perdita dei neuroni dopaminergici.
Autoimmunità anti-GM1
•  L’autoimmunità, nel parkinsonismo, è stata da tempo
ipotizzata. Tale condizione sarebbe rivolta nei
confronti di alcune componenti strutturali dei neuroni
dopaminergici, quali i gangliosidi.
•  Sotto questo aspetto, il confronto tra 147 pazienti e
186 controlli sani, ha permesso di verificare la presenza
significativa di anti-GM1, prevalentemente di tipo IgM
e soprattutto nella forma con tremore dominante.
α-sinucleina
•  La risposta adattativa anti-GM1 si accompagna a
un’altra specifica autoimmunità, la quale riguarda
l’α-sinucleina.
•  Gli aggregati intraneuronici denominati corpi di
Lewy sono presenti in numerose patologie del
sistema nervoso centrale.
•  Essi rappresentano un marcatore istologico
caratteristico del parkinsonismo.
•  In tali corpi inclusi, è stato rilevato che la serina in
posizione 129 dell’α-sinucleina è fosforilata.
EBV
•  La fosforilazione di questa proteina può
comportare una danno e può indurre una
risposta autoreattiva, soprattutto in presenza di
una risposta linfocitaria nei confronti del virus
di Epstein-Barr, per mimetismo molecolare con
la proteina 1 di membrana dell’agente infettivo.
Caso clinico
•  A sostegno di questa osservazione, è stato
riportato il caso di un ragazzo di 16 anni, il
quale, a seguito di una encefalite da EBV,
documentata con indagine sierologica, ha
manifestato un parkinsonismo secondario,
regredito dopo 60 giorni, in presenza di
anticorpi anti-neuronali del peso di 130 Kda.
Infezioni e risposte
•  Le caratteristiche immunologiche del parkinsonismo
sono state, dunque, osservate con linfociti T specifici e
autoanticorpi (anti-GM1 e anti-α-sinucleina), sia nel
sangue periferico, sia nel sistema nervoso centrale,
ipotizzando un processo integrato tra la suscettibilità
immunogenetica e un innesco infettivo.
Influenza virus
•  In un altro caso descritto, una giovane di 22 anni è
colpita da una encefalopatia, a seguito di infezione
H1N1, con diverse disfunzioni ipotalamiche, insonnia
e parkinsonismo.
•  Nella cosiddetta pandemia del 2009, sono stati
osservati alcuni casi di encefalite, anche se un reale
neurotropismo del virus influenzale non è ancora
ammesso da tutti i ricercatori.
Rna HN
•  Tuttavia, già nel 1974 furono dimostrati
antigeni inf luenzali in alcuni neuroni
ipotalamici e nella substantia nigra, nel cervello
di pazienti con parkinsonismo post-encefalitico.
•  In altri casi, è stato individuato Rna virale nel
liquido cerebrospinale.
Corpi di Lewy
•  Oggi si è arrivati a considerare la possibilità, che alcuni
ceppi del virus A possono infettare i neuroni,
soprattutto a livello di sub stantia nigra, cerebellum e
ippocampo, sia nell’uomo, sia nei modelli
sperimentali.
•  Alcuni autori, pertanto, hanno ipotizzato il
neurotropismo di tale virus, che può essere
responsabile della formazione di corpi di Lewy.
Helicobacter
•  È stato condotto un interessante studio sulla
possibile associazione tra helicobacter pylori e
parkinsonismo.
•  Su 30 pazienti, controllati con placebo, nei quali il
disturbo neurologico si accompagnava alla
persistenza della infezione gastrica, è stata
somministrata una terapia eradicante.
•  Tutti coloro che hanno ricevuto la terapia
antibiotica hanno ottenuto dei risultati molto
interessanti, sia per la bradi/ipocinesia, sia per la
rigidità muscolare.
HP e immunogenetica
•  Altri lavori convergono sulla capacità dell’helicobacter
di incidere sulla progressione della malattia,
innescando un circuito patogenetico riferito,
essenzialmente, al mimetismo molecolare.
•  In altri studi si propone, addirittura uno schema
patogenetico, nel quale l’infezione si associa alla
predisposizione immunogenetica, proprio in quelle
forme definite, per lungo tempo idiopatiche.
VacA e GM1
•  L’autoimmunità anti-GM1, nel parkinsonismo,
può essere spiegata mediante il mimetismo
molecolare.
•  I gangliosidi sono in gradi di legare molti agenti
infettivi.
•  È stato elegantemente dimostrato che la citotossina
vacuolizzante VacA di helicobacter pylori si lega
all’epitelio della mucosa gastrica, mediante il GM1.
•  In questo modo, una risposta anti-VacA, può
coinvolgere anche il ganglioside, generando il
presupposto patogenetico del parkinsonismo.
Adesine HP
•  Molto convincente è anche l’osservazione, per la
quale, in persistenza di helicobacter pylori, nei
p a z i e n t i c o n p a rk i n s o n i s m o , i n f l u e n z a
l’assorbimento della levodopa, riducendone i livelli
plasmatici.
•  Infatti, incubando il batterio con varie soluzioni
contenenti il farmaco, la quantità libera di
levodopa si riduce.
•  Tale fenomeno, in vivo, sarebbe dovuto al legame
tra adesine batteriche e la stessa levodopa.
Streptococcus
•  È stato riportato il caso di un giovane, che presentava
un grave disturbo acinetico, con rigidità, due settimane
dopo un episodio di faringite.
•  La RMN cerebrale evidenziava alterazioni localizzate
nei gangli della base, associate a un alto titolo antistreptococcico e anche anti-gangli basali.
Lieviti e muffe
•  Una discreta produzione di melanina è associata alla
virulenza di numerosi microrganismi, soprattutto funghi.
•  La melanizzazione dei funghi è stata da tempo notata nelle
infezioni prevalentemente sottocutanee, ad esempio
dovute a cromoblastomicosi, con una importante
estensione alle micosi sistemiche, quali histoplasma
capsulatum, paracoccidioides brasiliensis e aspergillus
fumigatus.
•  Ciò sarebbe dovuto alla necessità di proteggersi dalla
aggressione immunitaria ed eventualmente farmacologica
•  La presenza di melanina è stata confermata anche nella
Candida albicans, sia in vitro, sia in vivo, mediante
microscopia elettronica e immunofluorescenza, così come
in Aspergillus fumigatus
116
5- Iperpigmentazioni
–  Aumento melanociti (Nevi melanocitari, lentigo)
–  Aumento melanina (efelidi, macchie caffe-latte)
–  Postinfiammatoria
–  Carotenoidi
–  Tatuaggio
6- Ipopigmentazioni
- Riduzioni di melanociti (Vitiligo)
- Riduzione di melanina (Nevo acromico)
- Postinfiammatoria
117
Sintomo chiave di sepia
•  1193 Macchie brune, grosse come lenticchie, al
gomito, ed intorno una cute simile a lichen.
118
Candidosi vulvovaginale: manifestazioni cliniche
•  Prurito vulvo-vaginale (escoriazioni da
grattamento)
•  Disuria
•  Dispareunia
•  Secrezioni vaginali atipiche: cremose e
tenacemente adese alla mucosa arrossata
•  Ulcere lineari a livello perineale (talvolta)
119
Sintomi di candidosi
•  902 Prurito alla vagina (dopo 21 giorni).
•  903 Dopo il coito, secrezione di sangue dalla
vagina.
•  922 Prima della mestruazione, bruciore al pube.
•  923 Prima della mestruazione, leucorrea acida con
escoriazione del pube.
•  924 Prima della mestruazione, sensazione come se
gli organi genitali fossero allargati.
•  937 Secrezione di leucorrea con fitte nell utero
(dopo 25 giorni).
•  938 Leucorrea con prurito nella vagina (dopo 3
giorni).
120
Sintomi di candidosi
•  939 Secrezione sanguinolenta e mucosa dalla
vagina.
•  941 Leucorrea, così chiara come l acqua (dopo 22
giorni).
•  942 Leucorrea di muco chiaro come l acqua.
•  943 Leucorrea è più copiosa, quando erutta più di
frequente ed avverte lo stimolo a vomitare, diviene
anche più pallida nel viso.
•  945 La leucorrea è più copiosa, soprattutto dopo la
minzione.
•  947 Leucorrea simile a latte, solo di giorno, che
fuoriesce con dolore bruciante e procura
escoriazioni tra le gambe.
121
Anche…
•  897 Escoriazione ed arrossamento alle labbra
vaginali, nel perineo e nella parte posteriore tra
le cosce.
122
Candidosi nell’uomo
•  860 Bruciore nel pene, durante il rapporto sessuale
(dopo 10 giorni).
•  861 Infiammazione pruriginosa del pene, che aumenta
di molto lo stimolo durante il coito.
•  862 Il glande è caldo e pruriginoso, con escoriazione
del prepuzio.
•  862 Glande caldo, con eruzione cutanea di colore
rosso pallido, che a volte è pruriginosa.
•  963 Piccoli punti rossi sul glande.
123
Sintomi urinari da candida
•  846 Intenso bruciore nella vescica, senza
stimolo ad urinare.
•  847 Bruciore nell’uretra.
•  848 Bruciore anteriormente nell’uretra (dopo
9, 20 giorni).
•  849 Bruciore nell’uretra durante la minzione.
•  850 Bruciare nella par te anteriore e
all imbocco dell’uretra (dopo 13 ore) (Gff.).
•  851 Bruciore tirante nella parte anteriore
dell’uretra, al mattina al risveglio.
124
Candida altrove…
•  286 Calore ed arrossamento dell’orecchio sinistro.
•  287 Tumefazione all’apertura del meato uditivo,
che quando vi si preme causa un dolore pungente
accanto al trago.
•  288
Intenso prurito nell’orecchio debole,
quotidianamente.
•  289 Intenso prurito nell’orecchio sano, intenso
frizzare, ed accumulo di cerume purulento e
biancastro.
•  360 Eruzione cutanea nell’angolo della bocca, con
dolore alla palpazione.
125
Miceti di interesse dermatologico
•  Lieviti: Candida sp., Malassezia sp.
•  Muffe: dermatofiti, muffe non dermatofitiche
(Aspergillus sp., Fusarium sp., Scopulariopsis
brevicaulis, Acremonium sp.)
126
•  Dermatofitosi
•  Pityriasis versicolor
•  Candidosi
127
Dermatofiti
Miceti cheratinofili che possono
parassitare:
•  cute
•  peli
•  unghie
128
Onicomicosi…
•  1224 Solletico doloroso al di sotto dell’unghia del
pollice destro (Gff.).
•  1225 Solletico quasi doloroso al di sotto dell’unghia
dell’indice sinistro.
•  1226 Lacerare al di sotto dell’unghia dell’indice destro
(Gff.).
•  1227 Ulcerazione dell’unghia dell’indice sinistro,
associata a forte pulsare e fitte all interno (dopo 23
giorni).
129
Piede d’atleta
• 
• 
• 
• 
• 
1356 Prurito alla parte esterna della pianta del piede sx
1363 Nel mignolo del piede destro, lacerare.
1364 Lacerare nell’alluce (Gff.).
1367 Solletico alla punta dell’alluce destro.
1369 Dapprima un dolore solleticante, poi mordente,
nell’articolazione anteriore dell alluce sinistro, che si
ripresenta di frequente (Gff.).
•  1373 Prurito alle dita dei piedi.
130
Sul dorso…
•  1100 Prurito sul petto (dopo 4 giorni).
•  1116 Prurito nel capezzolo sinistro; questo a volte
sanguina e sembra stia per ulcerarsi.
•  Macchie di colore rosso, simili a lichen, al di sopra dei
fianchi.
•  1151 Macchie rosse da lichen, fortemente pruriginose,
ad entrambi i lati del collo
131
Pityriasis versicolor
Malassetia spp.
Dermatite seborroica
132
Della dermatite seborroica
•  196 Intenso prurito sul cuoio capelluto (dopo 16
giorni).
•  197 Prurito sul vertex, con copiosa caduta dei capelli.
•  198 Prurito all’occipite, di sera.
•  199 Prurito rodente sul cuoio capelluto.
•  200 Intenso prurito sulla testa, quando scompare il
mal di testa.
133
Versicolor…
•  714 Prurito voluttuoso nell’inguine sinistro, la
sera nel letto, frizionando aumenta di intensità
in maniera insopportabile, scompare però
velocemente solleticando lievemente con la
punta del dito.
134
Versicolor ascellare
•  1154 Nella cavità ascellare destra, bruciore solleticante
(Gff.).
•  1155 La ghiandola della cavità ascellare destra si gonfia
e va in suppurazione.
•  1156 Tumefazione delle ghiandole ascellari.
•  1157 Prurito nella cavità ascellari.
135
Materia Medica Hahnemann 136
Cefalea
•  103 Mal di testa che si presenta ogni minuto,
che sembra provenire dalla schiena, una fitta in
testa, ad ogni passo.
•  104 Mal di testa indistinto, tutte le mattine,
ma solo dopo essersi alzati dal letto.
•  105 Mal di testa sensibile, la mattina, al
risveglio (e dopo essersi alzati).
•  106 Mal di testa, la mattina, associato a
nausea, fino a mezzogiorno.
•  107 Mal di testa, la mattina, nella fronte,
come se stesse per sopraggiungere raffreddore.
137
Calore alla testa
•  114 Afflusso del sangue verso la testa (dopo 5 giorni).
•  115 Calore in testa, che contemporaneamente gli causa un bruciore che
fuoriesce dalle orecchie; da ciò deriva difficoltà di udito e visus offuscato.
•  116 Intenso calore in testa, la mattina, con sensazione che il naso sanguini.
•  117 Calore doloroso in testa, associata di frequente a sudorazione da calore su
tutto il corpo.
•  118 Calore alla testa che risale con violenza, ogni 5 minuti.
•  119 calore in testa, di sera (dopo 3 giorni).
•  120 Un calore esterno le era insopportabile durante il violento mal di testa,
eppure lei aveva freddo.
138
Sinusite
•  129 Sussulti afferranti in testa, la mattina, quando si
alza.
•  130 Singoli sussulti violenti, simili ad onde, causati da
un mal di testa premente, localizzato nella parte più
anteriore della fronte (dopo 35 ore) (Gff.).
•  131 Sussultare intenso e doloroso nella fronte.
•  132 Premere, sussultare e pulsare associati a calore in
testa, come se tutto stesse per venire fuori dalla fronte e
dagli occhi, per 3 giorni.
139
Sinusite
•  164 Fitte nella fronte, ora qua, ora là.
•  165 Fitte nella fronte, come si spilli, quotidianamente,
quando cammina velocemente, associate a nausea.
•  166 Fitte nella fronte, associate a stimolo a vomitare
(lei non poteva mangiare nulla); migliorò quando si
coricò.
140
Alopecia
•  194 Copiosa caduta dei capelli (dopo 1 e 8 giorni).
•  195 Il cuoio capelluto si muove in avanti e indietro; lui
è costretto a tenere i denti molari premuti gli uni sopra
gli altri.
141
Testa
•  204 Gonfiore alla testa, al di sopra della tempia (dopo
48 ore).
•  205 Gonfiore alla fronte (dopo 4, 15 giorni).
•  206 Piccoli brufoli rossi alla fronte, fronte ruvida (il
1° ─ 6° giorno).
•  207 Piccoli noduli dolorosi sulla fronte.
•  208 Piccoli brufoli dolorosi alla fronte.
142
Occhi
•  214 Le palpebre sono doloranti al risveglio, come se
fossero troppo pesanti, e come se lui non riuscisse a
tenerle aperte.
•  215 Per 2 mattine consecutive, le palpebre al risveglio
sono talmente contratte, come se sopra vi premesse del
piombo; senza che siano incollate.
143
Occhi
•  227 Bruciore che prude intensamente nell’angolo
interno dell’occhio sinistro, associato a
lacrimazione e a congiuntiva alquanto arrossata
(Gff.).
•  228 Bruciore nell’occhio destro, la sera, con
tendenza delle palpebre a chiudersi con violenza.
•  231 Bruciore degli occhi, la mattina e debolezza
degli stessi.
•  232 Bruciore nell’angolo oculare esterno, di
frequente durante il giorno, per 1 ora.
•  233 Sensazione bruciante al margine della palpebra
sinistra inferiore, verso l angolo esterno
144
Occhi
•  248 Lacrimazione degli occhi, la mattina e la sera
(dopo 12 giorni).
•  249 Lacrimazione degli occhi, all aria aperta.
145
Orecchio
•  288 Intenso prurito nell’orecchio debole,
quotidianamente.
•  289 Intenso prurito nell’orecchio sano, intenso
frizzare, ed accumulo di cerume purulento e
biancastro.
146
Udito
• 
• 
• 
• 
• 
• 
292 È molto sensibile nei confronti del rumore.
295 Frequente squillare nell’orecchio (dopo 24 ore).
296 Cantare davanti all’orecchio.
299 Intenso tuonare e ronzare nelle orecchie (immediatamente).
301 Ronzare davanti all’orecchio, la sera quando scrive, intervallato da fischi.
302 Ululare di tono profondo nell’orecchio, che segue il ritmo del polso,
quando vi giace sopra, per 2 notti.
•  303 Frizzare nell’orecchio; poi con questo lei non riusciva a sentire.
•  305 Improvvisa e breve sordità delle orecchie, come se all interno vi si
trovasse un palo.
147
Naso
•  309 Sensazione di escoriazione nel naso, che è molto
dolorosa ogni volta che inspira.
•  310 Naso tumefatto ed infiammato, le narici sono
malate ed ulcerate.
•  311 gonfiore infiammatorio e molto doloroso del naso.
•  313 Una piccola ulcerazione in una narice, che dura a
lungo.
148
Naso
•  314 Un piccolo nodulo alla radice del naso, senza
dolore.
•  315 Un brufolo da eruzione cutanea accanto al naso,
simile ad una vescica sanguinolenta.
•  316 Piccolo brufolo accanto alla narice destra, che si
trasforma in una grossa crosta.
•  317 Eruzione cutanea dolorosa sulla punta del naso.
149
Naso
•  318 Quando soffia il naso la mattina, fuoriescono fibre
sanguinolente.
•  319 Fuoriuscita di sangue quando soffia il naso ed
epistassi (dopo 6, 7, 9 giorni).
•  320 Sanguinamento del naso, quando lo soffia, la sera.
•  321 Intensa epistassi (dopo 12 giorni).
•  322 Epistassi, per 7 ore, ma solo di quando in quando,
singole gocce.
150
Ittero
•  324 Aspetto malato, pallido, la mattina, con occhi
offuscati ed arrossati.
•  325 Colorito giallo del viso, e di entrambe le cornee,
per un intero giorno.
•  326 Macchie gialle nel viso, ed una sella gialla
trasversalmente sulla parte superiore della guancia e
sul naso (dopo 20 giorni).
•  355 Colorito giallo attorno alla bocca.
151
Gonfiore del viso
•  333 Viso gonfio (dopo 5 e dopo 40 giorni).
•  334 Grande gonfiore del viso, senza
arrossamento.
152
Denti
•  389 Mal di denti tirante non appena qualcosa
di caldo o di freddo viene introdotto in bocca.
•  390 Tirare nei denti come per la testa di uno
strumento per salassi.
•  391 Tirare nel dente cariato fin nell’orecchio,
che peggiora con l’acqua fredda.
•  392 Dolore tirante in un dente sano, quando
nella stanza calda penetrava dell aria fredda,
non all aria aperta e fredda.
•  393 Mal di denti tirante e tagliente
153
Denti
•  404 Mal di denti lancinante, tanto che lei aveva
voglia di piangere.
•  405 Fitte nei denti anteriori.
•  406 Una fitta fin nel dente canino, al di sotto
della palpebra destra come nell’osso.
154
Denti
•  408 Battere lancinante in diverse radici dei denti, con
bruciore nella gengiva, si rinnova quando entra nella
stanza dopo aver camminato all aria fredda, così
come dopo aver mangiato o morso,
soprattutto
quando viene a contatto con qualcosa di caldo, per 8
giorni, quando il dente comincia a diventare nero e
cavo.
•  409 Mal di denti pulsante, che il terzo giorno si
trasforma in un dolore pungente; ben presto il dente
diviene cavo.
155
Denti e gengive
•  411 I denti cariano velocemente.
•  412 Forte debolezza dei denti, per 7 giorni.
•  413 Un dente incisivo fuoriesce dalla sua sede e
diviene troppo lungo.
•  414 Allentamento dei denti incisivi inferiori.
•  415 Tutti i denti divengono dondolanti e sono
doloranti, la gengiva sanguina facilmente quando
sputa (il 6° giorno).
156
Gengive
•  419 Gonfiore della parte interna della gengiva.
•  420 Gengiva ingrossata, di colore rosso scuro, con
pulsare doloroso, come se iniziasse ad andare in
suppurazione, così forte che è quasi intollerabile.
•  421 Gonfiore doloroso della gengiva.
•  422 Intenso dolore alla gengiva tumefatta relativa a
denti cariati, associata a gonfiore della guancia.
•  424 Gonfiore alla gengiva che causa un dolore da
escoriazione.
157
Gengivo-stomatite
•  425 Dolore da escoriazione e gonfiore della
gengiva; questa si apre e sanguina al minimo
sfioramento.
•  427 Sanguinamento della gengiva, quasi senza
alcuna causa.
•  428 La bocca è gonfia nella parte interna, tanto
che lui non riesce quasi ad introdurvi i cibi.
•  429 Gonfiore della parte interna della bocca e
della gengiva, con bruciore in bocca, fin nella gola.
•  430 Gonfiore della mucosa orale e della parte
interna delle gengive, associata a bruciore in bocca,
che si estende fino alla gola.
158
Lingua
•  431 La lingua è dolorante come se fosse ferita
(dopo 17 giorni).
•  433 Lingua ricoperta da una patina.
•  434 Lingua ricoperta di muco, 1, 2 ore dopo il
pasto.
•  435 Dolore della lingua, come se fosse
ustionata, per 5 giorni.
•  436 Dolore sulla lingua, come se fosse
ustionata, durante (l'abituale) fumo di tabacco.
159
Secchezza
•  452 Secchezza in bocca ed in gola, la mattina al
risveglio, tanto che lei non riusciva a produrre
alcun suono, né a parlare (dopo 6 giorni).
•  453 Secchezza in gola, per tutto il giorno.
•  454 Secchezza nel faringe (dopo 11 giorni).
•  455 Secchezza in gola, al sera prima di andare a
dormire, che non si riduce bevendo (dopo 8
giorni).
•  456 Continua sensazione di secchezza e come di
tensione in gola.
160
Alitosi
•  492 Cattivo odore fuoriesce dalla bocca.
•  493 Muco dal sapore marcio sulla lingua.
•  494 Sapore di letame in bocca (dopo 5 giorni).
161
Gusto
•  495 Sapore acidulo in bocca (dopo 20 ore).
•  496 Sapore acido in bocca, associato a costipazione
(dopo 11 giorni).
•  497 Sapore acido in bocca, la mattina al risveglio.
•  498 Sapore acido e amarognolo in bocca (dopo 5
giorni).
162
Appetito
•  524
Fame selvaggia, e quando non viene
soddisfatta, si ha un afflusso di liquido in bocca.
•  525 Quando vede il cibo, gli viene anche
l acquolina in bocca, e ciò gli stimola
l appetito.
•  526 Appetito eccessivo, lei non riusciva a saziarsi;
dopo il pasto avvertiva spossatezza, eruttazione dei
cibi fino in bocca, simile a rigurgito.
•  527 Fame intensa, di sera.
•  528 Lui vuole mangiare continuamente, e se solo
pensa al cibo, gli viene l acquolina in bocca.
163
Dispepsia
•  562 Eruttazione, di sera, perdurante ed intensa; dapprima
si ha una forte enfiagione dell addome.
•  563 Eruttazione molto frequente (anche dopo 24 ore).
•  564 Eruttazione con stimolo a vomitare (dopo 26 ore).
•  565 Eruttazione frequente gorgogliante, a vuoto (Gff.).
•  566 Eruttazione amara, al mattina, quando si alza, con
sapore amaro in bocca e in gola; il cibo però ha un buon
sapore e dopo averlo ingerito scompare il senso di
amarezza.
•  568 Eruttazione acida dopo la cena.
•  569 Eruttazione simile ad uovo marcio.
164
Dispepsia
•  575 Eruttazione che si alterna a singhiozzi.
•  576 Singhiozzi dopo il pasto, per ¼ d ora.
•  577 Singhiozzi durante (l abituale) fumo di tabacco, e
contrazione nel faringe, con sensazione che all interno
si trovi un paletto, che gli causa nausea, per cui il
liquido gli affluisce in bocca.
165
Nausea
•  581 Nausea, in forma sussultante, per tutto il giorno,
anche dopo il pasto, con afflusso di saliva acquosa,
continuo sapore acido amarognolo in bocca, senza
voglia di mangiare, eppure i cibi hanno il sapore
corretto (dopo 4 giorni).
•  582 Nausea, la mattina a digiuno, per più mattine.
•  584 Nausea mattutina, come se tutto si rigirasse
nell’addome.
•  585 La mattina, quando sciacqua la bocca, avverte lo
stimolo a vomitare.
•  589 Nausea, tutte le mattine alle 10, senza
eruttazione, per alcuni minuti.
166
Stomaco
•  616 Bruciore nello stomaco e nella fossetta
epigastrica.
•  617 Calore nello stomaco e nella fossetta
epigastrica, con sensazione che il cibo procuri
sollievo.
167
Epigastrio
•  618 Fitte veloci nella fossetta epigastrica, quando
deglutisce velocemente durante il pranzo.
•  619 Fitte nella fossetta epigastrica.
•  620 Fitte sottili di spilli nella fossetta epigastrica.
•  621 Fitte proprio al di sotto della fossetta epigastrica
durante l inspirazione (Gff.).
168
Addome
•  661 Pressione in tutto l’addome, per 3 giorni
consecutivi, aumenta dopo il pasto, è associato a
stordimento della testa e a tensione della cute di
questa (Htb.).
•  662 Intensa pressione e tensione nell’ipogastrio, che
a volte viene mitigato da un fermentare interno;
contemporaneamente si ha una pressione e fitte
nella regione umbilicale (Gff.).
•  663 Pressione nell’addome, che scompare dopo che
è avvenuta l’evacuazione.
•  664 Pesantezza nell’ipogastrio.
•  665 Sensazione, come di un peso nell’addome,
quando si muove.
169
Meteorismo
•  672 Enfiagione dell’addome (anche dopo alcune
ore).
•  677 Soprattutto di sera, l’addome è teso e gonfio,
anche le vene della cute dell’addome sono gonfie;
contemporaneamente si ha un dolore pungente
nell’ernia.
•  679 Frequente enfiagione dura dell’addome, con
tagliare negli intestini.
•  680 Dapprima una forte enfiagione dell’addome,
poi un intenso gorgoglio e un movimento
all’interno.
•  681
Enfiagione dell’addome, con diarrea ed
afferrare allo stomaco.
170
?
•  715 Sensazione di vuoto nell’addome.
171
Gorgoglio
•  718 Rumoreggiare e fischiare nell addome, con
enfiagione dello stesso (Gll.).
•  719 Rumoreggiare nell addome.
•  720 Brontolio sonoro nell addome.
172
Evacuazione §  754 Durante l evacuazione, eliminazione di sangue (dopo 11, 20 giorni). §  755 A ogni evacuazione, presenza di sangue, per 8 giorni. §  756 Durante l evacuazione non dura, eliminazione di sangue. §  757 Durante l evacuazione, molto sangue, in seguito ad un tagliare nell addome. §  758 Durante l evacuazione, quo$dianamente si presenta del sangue, per lungo tempo. §  759 Dopo l evacuazione, eliminazione di muco sanguinolento. 173 Parassiti
•  766
Fuoriuscita di vermi.
174
?
•  767 Nel retto, dolore contrattile fino alla vagina (dopo
6 giorni).
•  768 Dolore contrattile nel retto, che si estende al
perineo e alla vagina.
•  769 Dolore contrattile nell’ano, che risale
nell addome, durante l evacuazione.
•  770 Frequente contrazione dolorosa nell ano.
•  771 Sensazione di rigidità nell’ano, che scompare dopo
un fermentare nell’addome (Gff.).
175
Ano
•  781 Fitte nell’ano (dopo 8 giorni).
•  782 Fitte intense nel retto, di notte.
•  783 Più fitte sorde nel retto, consecutivamente
(Gff.).
•  784 Fitte nell’ano, dopo l evacuazione mattutina,
che perdurano fino a mezzogiorno (dopo 7 giorni).
•  785 Fitte intense nell’ano, soprattutto quando
questo viene contratto e premuto dall'esterno.
•  788 Fitte nel perineo, verso il retto, in posizione
seduta, di sera.
176
Ano-retto
•  790 Bruciore nell’ano.
•  791 Bruciore nell’ano, durante l evacuazione (dopo
21 giorni).
•  792 Bruciore nel retto, quotidianamente, durante
l evacuazione dura, frammisto a uno stimolo
impellente ad evacuare a vuoto (i primi giorni).
•  793 Bruciore nel retto, per tutto il giorno.
•  794 Bruciore nel retto, durante l’ultima parte di una
evacuazione molle (dopo 6 giorni).
177
Ano-retto
• 
• 
• 
• 
798 Prurito e fitte nel retto.
799 Prurito nel retto e nell’ano.
800 Prurito all’ano, anche di giorno.
801 Intenso prurito nell’ano e formicolio nel retto (il
1° giorno).
178
Prolasso
•  803 Fuoriuscita del retto (dopo alcune ore).
•  804 Prolasso del retto (dopo 30 giorni) (Rl.).
•  805 Stimolo verso l’ano, di pomeriggio, ben
presto dopo il pasto (dopo 5, 12 giorni).
179
IMP
•  896 Pressione nell’utero, che restringe la respirazione,
verso il basso, come se tutto stesse per cadere, è
associata a un tagliare all’addome; per impedire il
prolasso della vagina, lei è costretta ad accavallare le
gambe; ma non fuoriusciva nulla, si ebbe solo una
leucorrea più simile a bile (dopo 10, 20 ore).
180
Disuria
•  819 Stimolo impellente ad urinare, la mattina, e
stimolo impellente a far fuoriuscire l urina, che si
presenta però solo dopo alcuni minuti.
•  820 Continuo stimolo ad urinare, con stimolo
impellente doloroso nel bacino, di mattina (Gll.).
•  821 Stimolo impellente ad urinare più frequente e
più forte.
•  822 In 1 ora deve urinare per 2 o 3 volte; avverte
una pressione sulla vescica, ma deve rimanere in
piedi a lungo, prima che sopraggiunga l’urina, che
poi fuoriesce senza dolore; se vuole interrompere il
flusso, sopraggiunge paura e pressione sulla vescica
(dopo 48 ore).
181
Vescica
•  823 Sensazione, che delle gocce fuoriescano dalla vescica
(cosa che però non avviene), soprattutto a riposo.
•  824 Dopo la minzione, del liquido rimane nell uretra, e
poi si presenta all’imbocco di questa.
•  825 Dopo un calore che dura due ore, arrossamento ed
enfiagione del viso, e un seguente pallore di questo, che
perdura per molte ore, contemporaneamente si ha
un incapacità di urinare per 14 ore, cui segue ogni ¼
d ora un ripetuto stimolo impellente durante il quale
fuoriesce una scarsa quantità di urina; si hanno diversi
tali periodi di ritenzione e stimolo impellente ad urinare,
e nell’ultimo di questi cicli la ritenzione dell’urina
perdura per 20 ore, nonostante beva molto (il 1° giorno).
182
Sedimento
•  835 Quando viene lasciata a sedimentare, l urina è torbida e
maleodorante, e lascia un sedimento bianco (il 1° ─ 4° giorno).
•  836 L’urina è spesso torbida e scura subito quando fuoriesce, ed è come
frammista a muco.
•  837 L’urina deposita un copioso sedimento biancastro e maleodorante.
•  838 Urina torbida con sedimento sabbioso di colore rosso.
•  839 Urina torbida, fangosa, che lascia un sedimento rossastro nel vaso da
notte (Gll.).
•  840 Urina di colore rosso sanguinolento.
•  841 L’urina deposita sangue nel vaso da notte.
183
Uretra
•  846 Intenso bruciore nella vescica, senza
stimolo ad urinare.
•  847 Bruciore nell’uretra.
•  848 Bruciore anteriormente nell’uretra (dopo
9, 20 giorni).
•  849 Bruciore nell’uretra durante la minzione.
•  850 Bruciare nella parte anteriore e all’imbocco
dell’uretra (dopo 13 ore) (Gff.).
•  851 Bruciore tirante nella parte anteriore
dell’uretra, al mattina al risveglio.
184
Regole
• 
• 
• 
• 
• 
• 
• 
905 Mestruazione anticipata di 6 giorni (dopo 4 giorni).
906 Mestruazione anticipata di 2 giorni.
907 Mestruazione anticipata di 7 giorni (dopo 3 giorni).
908 Mestruazione anticipata di 14 giorni (dopo alcune ore).
909 Mestruazione anticipata di più giorni (dopo 48 ore).
910 Mestruazione anticipata di 8 giorni, e troppo scarsa, solo di mattina.
911 Fuoriuscita di una singola goccia di sangue dalla vagina, 15 giorni
prima del periodo (dopo 8 giorni).
•  918 Mestruazione in ritardo di 3 giorni (dopo 19 giorni).
185
Naso
•  956 Ostruzione del naso; fuoriesce del muco indurito.
•  957 Ostruzione del naso, per 7 giorni (dopo 8 giorni).
•  958 Ostruzione del naso e respirazione difficoltosa
(dopo 11 giorni).
•  959 Improvvisa ostruzione di entrambe le narici, di
mattina.
186
Gravedo
• 
• 
• 
• 
960 Gravedo, solo nella metà sinistra del naso (Gff.).
961 Gravedo (i primi giorni).
962 Intensa gravedo (dopo 4 e dopo 6 giorni).
963 Intensa gravedo, con ronzio in testa e nelle
orecchie (dopo 24 ore).
•  964 Gravedo, associata a mal di testa frizzante nella
fronte e negli occhi, continuo stimolo a tossire e molta
tosse secca nel sonno, senza che lui si risvegli.
187
Starnuti
•  972 Starnutire frequente, quasi senza raffreddore, per
più giorni.
•  973 Starnutire ogni mattina alle 6 nel letto.
•  974 Corizza con starnuti; preceduta da formicolio nel
naso (Gff.).
•  975 Corizza con starnuti, che lei non aveva da 2 anni
(Htb.).
188
Raucedine
• 
• 
• 
• 
981 Raucedine improvvisa (dopo 7 giorni).
982 Raucedine e corizza (dopo 4 giorni).
983 Raucedine; lei non riesce a cantare i toni alti.
984 Raucedine, tanto che non riesce a pronunciare
nessuna parola ad alta voce.
•  985 Raucedine e contemporaneamente è spossato e ha
brividi di freddo (dopo alcune re).
•  986 Raucedine con tosse secca, causata da solletico in
gola (dopo 5 giorni).
189
Tosse
•  1011 La tosse risveglia di notte.
•  1019 Molta tosse con espettorato, solo prima di
mezzanotte, non appena si mette a letto, non di
giorno (dopo 14 giorni).
•  1022 Molta tosse con espettorato, di giorno e di
notte; di notte la tosse la sveglia,
contemporaneamente ha una sensazione nel petto,
come se questo fosse cavo e screpolato all interno,
come se fosse escoriato.
•  1589 Di notte, tosse solleticante secca, associata ad
una sorta di crampo al petto, entrambe le cose erano
scomparse la mattina.
•  1590 Sonno disturbato a causa di tosse frequente e
dolore nei piedi (Gr.).
190
Torace
•  1041 Oppressione del petto, la mattina e la sera.
•  1056 Pressione sul petto, quando si piega e respira
profondamente.
•  1057Dolore premente sul petto, aumentato da
determinati movimenti.
•  1058 Dolore premente sulle costole inferiori sinistre,
anche alla palpazione (Gff.).
•  1059 Intensa pressione nel petto, la sera nel letto.
•  1065 Sensazione di pesantezza nel petto, che
costringe a respirare profondamente.
191
Torace
•  1072 Fitte nel lato sinistro del petto, quando tossisce
(dopo 6 giorni).
•  1073 Fitte nel lato destro del petto e nella scapola,
quando inspira e tossisce.
•  1074 Fitte, verso sera, nel lato destro del petto durante
l inspirazione.
•  1075 Fitte nel lato destro, quando cammina all’aria
aperta.
•  1076 Fitte nel lato destro, la mattina, in seguito ad un
dormiveglia (Gff.).
192
Mastite
•  1103 Fitte in una delle sue mammelle.
•  1104 Fitte nelle ghiandole della mammella destra, che
peggiorano quando si raffredda camminando o
viaggiando, eppure lei non ci vede e non ci sente
niente di negativo.
193
Lombalgia
•  1105 Dolore lombare (dopo 5, 16 giorni).
•  1106 Dolore nella regione lombare, quando
cammina, di pomeriggio (dopo 5 giorni).
•  1107 Dolore causato da stanchezza nella regione
lombare.
•  1108 Dolore da slogatura nella regione lombare al
di sopra dei fianchi, la sera nel letto e di pomeriggio
(dopo 12 giorni).
•  1114 Fitte posteriormente al di sopra del fianco
destro, che perdurano quasi sempre per 4 giorni; a
causa del dolore non poteva giacere sul lato destro,
ed alla palpazione la parte era dolente come se vi
fosse una suppurazione sottocutanea.
194
Lombalgia
•  1115 Pressione ad intervalli subito al di sopra del
fianco destro, verso la colonna vertebrale (Gff.).
•  1117 Dolore lombare, solo in posizione seduta e
anche quando si siede per breve tempo.
•  1118 Dolore lombare, solo quando cammina, che le
rende difficoltosa la respirazione.
•  1119 Dolore nella parte alta della schiena, tutte le
mattine, quando si veste con qualcosa di aderente.
•  1124 Rigidità nella schiena nella parte bassa, tanto
che riesce a mettersi in posizione eretta solo a fatica.
•  1125 Rigidità nella schiena, che diminuisce di
intensità camminando.
195
Spalla
•  1164 Dolore da slogatura nell’articolazione scapoloomerale, quando poggia il braccio mentre sta scrivendo (il
3° giorno).
•  1165 Violento dolore che fa gridare, localizzato
nell articolazione scapolo-omerale, come se si stesse
strappando; molte eruttazioni mitigano la sensazione per
un quarto d'ora.
•  1166 Dolore nella spalla sollevata in maniera patologica,
anche alla palpazione (Htb.).
•  1167 Rigidità della spalla sinistra; lei non riesce a sollevare
la mano fino alla testa (dopo 13 giorni).
•  1168 Dolore tirante nell’articolazione scapolo-omerale, la
mattina nel letto, che perdura fino ad un ora dopo che si
alzato.
196
Arti superiori
•  1179 Tirare che scende lungo le braccia, fin
nelle dita (dopo 24 ore).
•  1217 Dolore tensivo dell’articolazione mediale
del dito, soprattutto quando lo piega per
chiuderlo.
197
Prurito
•  1190 Prurito nelle pieghe del gomito.
•  1194 Sudore acido che causa prurito
posteriormente ad entrambi i gomiti (Gll.).
198
Coscia
•  1264 Dolore da contusione delle cosce alla
palpazione, con tensione all’interno quando cammina.
•  1265 Tensione paralizzante nella coscia destra e
nell’articolazione del fianco quando cammina.
•  1302 Dolore tirante nella coscia, fino al tallone, dove
avvertiva delle fitte.
•  1303 Dolore tirante in profondità nella coscia destra,
che scende fin sopra i malleoli (Gff.).
199
Brufoli
•  1270 Foruncoli alle cosce (dopo 17 giorni).
200
Tallone
•  1358 Fitte nel tallone e nel callo, durante il giorno.
•  1360 Fitta simile a crampo nel tallone, come se i tendini
fossero troppo corti, la sera, quando si spoglia e quando
estende il piede.
•  1361 Fitte e lacerare nel tallone, di giorno e di notte, che
sono più doloranti quando poggia il piede che a riposo,
lei era pallida e fredda ed alla palpazione era come
insensibile.
201
Callo
•  1376 Il callo fa male in maniera premente e
pressante, anche quando porta delle scarpe
larghe.
•  1377 Dolore tirante nel callo, di sera.
•  1378 Fitte nei calli, anche a riposo; quando
questo viene colpito, avverte delle fitte fino a
gridare (dopo 48 ore).
•  1380 Infiammazione del callo.
202
Sudorazione
•  1418 Quando cammina, sudorazione copiosa.
•  1419 Durante la passeggiata, intensa sudorazione e
spossatezza.
•  1420 Quando si muove, suda copiosamente, il sudore
ha l odore del fiore di sambuco.
•  1421 Il minimo movimento, anche scrivere qualcosa,
lo porta a sudare.
203
Prurito
•  1438 Prurito nel viso, alle braccia, alle mani, alla
schiena, ai fianchi, ai piedi, all’addome ed al pube
(dopo 2, 20, 23, 28 giorni).
•  1439 Il prurito si trasforma in bruciore.
•  1440 Prurito e brufoli pruriginosi nelle
articolazioni, soprattutto nella piega del gomito e
nella fossa poplitea, e all’articolazione del piede, la
sera e più di mattina che durante il giorno (dopo
alcune ore).
•  1441 Vesciche pruriginose e ponfi nel viso, alle
mani e sui piedi.
204
394PS
•  1505 Si addormenta tardi, la sera, a causa della
vivacità.
•  1506 Addormentarsi tardi, di sera.
•  1507 Addormentarsi tardi (dopo alcune ore) (anche
Gff.).
•  1508 L’irrequietezza non la fa addormentare
205
Sogni
•  1522 Molti sogni, di notte, e parlare ad alta
voce nel sonno.
•  1523 Di notte lui parla ad alta voce nel sonno.
206
Sogni
•  1529 Sogno ansioso, di notte, come se lui
venisse cacciato e dovesse correre all’indietro;
una volta sveglio credé che arrivasse qualcosa
che dall’alto gli causava restringimento del
petto; in seguito, formicolio e fitte nel petto.
•  1530 Sogno ansioso, come se il suo corpo fosse
deturpato.
•  1535 Di notte si risveglia con paura e
gridando.
•  1536 Gridare, la notte, nel sonno.
207
Febbre
•  1548 Di notte, intenso ribollio del sangue in tutto il
corpo, da cui deriva irrequietezza.
•  1549 Di notte si risveglia in uno stato di calore
ansioso.
•  1550 Di notte, calore, da cui deriva irrequietezza.
•  1552 Di notte, calore febbrile associata a fantasie
ansiose e a sogni pieni di fantasticherie, con
sudorazione alla testa.
208
Sonno
•  1566 Lui si sveglia la mattina alle 3 e non
riesce ad addormentarsi di nuovo.
•  1567 Per alcune mattine lei si risveglia alle 4.
•  1568 Lei si risveglia la notte all’1, e a causa della
vivacità non riesce ad addormentarsi di nuovo.
209
?
•  1607 Totale mancanza di sete, per 11 giorni
(Gff.).
210
Sudorazione
•  1642 Copiosa sudorazione generale notturna, dalla sera
fino alla mattina.
•  1645 Di notte, sudorazione fredda sul petto, sulla
schiena e sulle cosce (dopo 36 ore e 6 giorni).
•  1648 Sudorazione mattutina, dopo il risveglio, su tutto
il corpo.
•  1649 La mattina, dopo il risveglio, sudorazione, che
perdurò in maniera incredibilmente copiosa per tutto il
giorno e lo spossò tanto che di sera non riusciva a stare
sui piedi (dopo 13 giorni).
•  1650 Copiosa sudorazione mattutina (dopo 3 giorni).
•  1654 Sudorazione notturna acidula, per 5 mattine (dopo
7 giorni).
211
636 Fitte intense nella regione epatica, la sera per 8 minuti,
questa poi fa male anche alla palpazione e
contemporaneamente si ha costipazione.
637 Fitta non acuminata nella regione epatica (dopo 3 ore)
638 Dolore da escoriazione nella regione epatica (dopo 5 h)
640 Dolore semplice nel fegato, quando viaggia su un terreno
scosceso, proprio al di sotto dell’ultima costola, che rende
difficoltosa la respirazione.
641 Sensazione di pienezza nella regione epatica.
642 Crampo intenso nella regione epatica, mitigato eruttando
e con flatulenze (Gff.).
643 Dolore tirante nella regione epatica, di sera (Gff.).
644 Dolore premente nella regione epatica.
646 Singoli sussulti nel fegato.
1450 Quando passeggia, avverte una pressione nel fegato.
737 Feci di colore biancastro (il 3° giorno).
212
Prostata
•  753 Durante l’evacuazione difficoltosa,
secrezione di liquido prostatico.
213
Generalia
•  1381 I malesseri tacciono durante i movimenti forti,
come camminare all’aria aperta, tirare di scherma, ecc.
(escluso il cavalcare), compaiono però con più
frequenza e con maggiore intensità quando siede
tranquillamente, di mattina e di sera (Gff.).
•  1382 I malesseri sono di gran lunga peggiori di sera e
di notte, rispetto al giorno.
214
?
•  1655 Odore sgradevole del sudore, quasi come
di fiori di sambuco.
215

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