“La Sicilia euroregione del Mediterraneo”
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“La Sicilia euroregione del Mediterraneo”
Ahmed Sabri Console Generale del Regno Del Marocco a Palermo. “La Sicilia euroregione del Mediterraneo”- Genoardo Park Hotel – 26 luglio 2013 Signore e Signori Vorrei innanzitutto congratularmi con il Lions Club, nella veste del Governatore Professore Avvocato Gianfranco Amenta, per la tematica del convegno odierno ed altresì dell’occasione che mi viene offerta per intervenire sulla Politica del Mediterraneo del Marocco, foriera di cooperazione nella zona euro-mediterranea. In effetti, sono particolarmente legato alla tematica proposta quest’oggi quale rappresentante di un paese che si distingue come un sostenitore di un dialogo continuo atto a favorire la dimensione culturale, la cooperazione, lo sviluppo socio-economico e la prosperità dei paesi dell’area del mediterraneo. Un mediterraneo che rimane “uno dei grandi laboratori del mondo”, uno spazio unico ove vivono in modo cosi ravvicinato e cosi contraddittorio in tutte le loro incompatibili espressioni il nord e il sud, l’oriente e l’occidente, l’Islam e l’eredità giudeocristiana. La Politica del Mediterraneo del Marocco, paese promotore della collaborazione tra i paesi dell’area euro-mediterranea, è fortemente legata ai suoi rapporti con l’Unione Europea. Essa si è sviluppata e si progetta intorno a quattro assi strategici: Il Processo Euro – Mediterraneo, l’Accordo di Associazione, lo “Statuto Avanzato”e l’Unione Per il Mediterraneo. • Il Processo Euro – Mediterraneo e la Dichiarazione di Barcellona nel 1995. Il Marocco insiste sull’importanza capitale nel ridurre le disuguaglianze socioeconomiche, sul miglioramento dell’ambiente degli affari e dell’adeguamento delle nostre infrastrutture e della loro integrazione nella rete europea. In questa occasione, il Marocco, paese del Maghreb, ha rigenerato i rapporti con l’Europa e da allora ha cercato di seguire le tre principali linee guida dell’UE.: • • • la definizione di una comune area di pace e stabilità garantita da un sempre maggiore e costante dialogo politico tra le parti; la costruzione di una zona di prosperità condivisa da tutti i paesi interessati attraverso l’istituzione di un Area di Libero Scambio entro il 2010; il dialogo sociale tra i popoli per una maggiore comprensione e sensibilizzazione delle differenze culturali dei paesi euro-mediterranei. Una delle innovazioni della dichiarazione - ignorata dai mass media - consiste nel avere dedicato il suo terzo aspetto alla dimensione culturale ed al ruolo della società civile. Occorre, a tale proposito, promuovere un vero dialogo interculturale, ricco nella sua diversità, e rispettoso delle identità e della pari dignità delle culture. Un dialogo, naturalmente, tra le differenti componenti delle nostre società rispettive, ma anche una cooperazione inclusiva tra gli attori non istituzionalizzati, tra le nostre società civili, i nostri eletti e le nostre regioni, per il coinvolgimento di tutti e l’appropriazione da parte di tutti del Partenariato Euro - Mediterraneo. Il Marocco si è mostrato particolarmente dinamico nella preparazione di questa riunione coronata dalla detta Dichiarazione. - Secondo asse per lo sviluppo della Politica Mediterranea marocchina: L’Accordo di Associazione Sin dall’inizio, Il Marocco ha operato in favore di una zona di libero scambio euromediterranea, che sarebbe stata foriera di ricchezza e lavoro, e chiamato ad una maggiore mobilitazione dei finanziamenti messi a disposizione della regione. Questo Accordo con l’Unione Europea, in vigore dal 2000, rinsalda la volontà del mio paese di aprire la sua economia nonché consolidare la sua presenza sul piano regionale e internazionale. L’instaurazione di una zona di libero scambio euro-mediterranea, vettore strategico per la creazione di una zona di prosperità condivisa, passa dall’ unione dei nostri sforzi a favore di una modernizzazione delle nostre strutture economiche rispettive basata su un approccio graduale e solidale per fronteggiare le numerose sfide. - Lo “Statuto Avanzato” concesso dall’Unione Europea a mio paese è la terza linea guida della Politica Euro - mediterranea del Marocco. Il Marocco, paese moderno ha saputo consolidare in tutti i campi un processo democratico di ampio respiro che ha costituito il nucleo di una politica fortemente propositiva e a forte vocazione mediterranea. Ciò ha permesso di aprire la strada ad intese con l’Unione Europea propedeutiche alla conquista di uno “Statuto avanzato”. Questa “ambizione” che ha riscontrato tempestivi processi di maturazione è stata coronata il 13 ottobre 2008 a Lussemburgo con la conclusione delle negoziazioni dell’U.E. con il Marocco che ha permesso di concedere al paese “uno statuto avanzato”, a meta strada tra paese associato e paese membro. Tale accordo, primo del genere, da una parte conferma la fiducia dell’UE nei confronti del Marocco, e rappresenta da una altra parte un traguardo che attesta la lungimiranza delle scelte di governo. Il Marocco e l’Unione Europea, che condividono le stesse valori di democrazia, di libertà e di apertura sulle altre civilizzazioni hanno trasformato le loro relazioni di cooperazione e di vicinato in un partenariato strategico e multidimensionale accordando al nostro paese, uno Statuto Avanzato per farne il partner al sud più vicino all’Europa. Occorre sottolineare che lo Satuto Avanzato riflette il riconoscimento da parte dell'UE dei progressi compiuti dal Marocco in materia di riforme politiche, sociali ed economiche, così come sancisce l'adesione dei due partner agli stessi valori di democrazia, di Stato di diritto e di Diritti Umani ed apre, d'altronde, nuove prospettive nei rapporti multidimensionali marocchino-europei. Oltre la dimensione economica, il parternership UE-Marocco porta oramai sulla cooperazione energetica, il buon governo ed i Diritti Umani, sulla lotta contro il terrorismo e la regolazione dei flussi migratori. - Ultimo cardine della politica marocchina in materia di cooperazione euro – mediterranea: L’Unione Per il Mediterraneo Il progetto ambizioso di Unione Per il Mediterraneo viene considerato dal Marocco come un’iniziativa essenziale per incentivare l’integrazione della Regione Mediterranea, la cui portata è geostrategica per la pace e la sicurezza mondiale. Il Marocco è certo al riguardo che L’Unione per il Mediterraneo dispone di tutti gli atout strategici e operativi per creare un ordine regionale rinnovato e avviare una dinamica di partenariato ambiziosa. Signore e Signori, Per quanto riguarda la migrazione, il Marocco e l'Unione Europea provano a far addottare da tutti i paesi di origine, di transito e di destinazione una strategia coerente ed equilbrata basata su una responsabilità condivisa, sulla solidarietà e il co-sviluppo. Il Marocco difende ugualmente un approccio collettivo fondato sulla riabilitazione della nozione di migrazione come fenomeno naturale, come vettore di ravvicinamento culturale e umano e come fattore di stabilità di sviluppo e di crescita economica condivisa. Il fenomeno migratorio non può essere percepito come “un fattore negativo”, avendo portato con sé molteplici benefici per tutte le parti interessate. Di fronte a certe percezioni europee dell’emigrazione che la valutano come un problema sociale e di ordine pubblico, il Marocco ha sempre richiamato l’attenzione sul fenomeno non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche per favorire i flussi migratori legali, per analizzare le cause della problematica migratoria e per prendere in considerazione un migliore sviluppo dei paesi africani. Poiché i problemi legati all’immigrazione clandestina non potrebbero essere risolti a prescindere dei dispositivi adottati per il controllo delle frontiere esterne dell’UE, il Marocco mette l’accento sulla necessità di associare gli sforzi e di agire in modo collettivo dato che nessun paese o gruppo può gestire da solo questa problematica. Il Marocco auspica quindi un trattamento del problema secondo un approccio tematico per risolvere la questione della migrazione sotto un profilo molto più ampio della mera dimensione della sicurezza e del controllo delle frontiere. A tale scopo, la strategia avviata dal Marocco si iscrive in una logica globale che prevede il rafforzamento delle capacità istituzionali, l’attualizzazione della legislazione e la dinamicità della cooperazione operativa. Sul piano legislativo il Marocco ha adottato una legge sull’immigrazione e il soggiorno degli stranieri che rinforza la pena a carico delle reti di trafficanti di persone, tutelando nel contempo i diritti ottenuti dagli stranieri residenti in situazione irregolare. Il Marocco ha infine avviato più campagne di informazione per sensibilizzare in merito ai pericoli dell’immigrazione clandestina conferendo un ruolo maggiore alla sociètà civile. Il Marocco resta convinto che nessun paese può fronteggiare da solo il fenomeno migratorio e che una cooperazione multidimensionale diventa indispensabile. Il Marocco rigetta quindi l’idea del ritorno come mezzo di promozione dello sviluppo al fine di incentivare un’immigrazione circolare. Per il mio paese le esperienze di politiche di sviluppo e di migrazione avviate da alcuni paesi europei e fondate su politiche di ritorno sono spesso state fallimentari. La circolazione dei migranti è primordiale tanto per l’accompagnamento dei progetti di co-sviluppo, il trasferimento della tecnologia, la formazione dei migranti, anche nel paese d’appartenenza, quanto per dare una risposta più adeguata alle attese del mercato del lavoro sia nei paesi di origine sia nei paesi di destinazione. Questi principi ispirano la politica responsabile del Marocco di fronte all’immigrazione e per contrastare l’emigrazione clandestina in modo generale. La concertazione fra l’Europa e paesi africani per una politica migratoria non solo globale ma anche concreta, efficace e sostenibile non può prescindere dalla componente relativa al rispetto dei diritti umani, l’osservanza dei valori democratici e dell’apertura, oltre alla promozione di una cultura della solidarietà tra l’Europa e i suoi vicini. La realistica convinzione della necessità, a prescindere degli ultimi sviluppi dell'attualità nel Maghreb e nel mondo arabo, di proseguire e di approfondire il cammino dell’integrazione, di condividere i valori comuni e di dare vita ad una fitta rete di amicizia è un elemento fondamentale del processo per la pace e la prosperità. Di fronte a questa realtà la Sicilia, con l’eredità della Sua storia e la sua posizione strategica, è chiamata ad essere un piccolo ponte, “Kantra” in arabo, tra il nord ed il sud, tra il mondo occidentale ed il mondo arabo, tra Europa ed Africa, tra ricchi e poveri nonché un modello di apertura, di dialogo interculturale, d'integrazione e di rispetto dei diritti e della dignità degli immigrati. La Sicilia, ideale punto strategico d’incontro delle culture del mediterraneo conobbe con la civilizzazione araba un momento importante della sua storia ricco di conseguenze e risultati ancora oggi percepibili in tutto il suo territorio e la conoscenza reciproca di queste comuni radici culturali è il presupposto per promuovere e rafforzare le idee, gli scambi ed i partenariati tra i nostri paesi. Il Marocco è profondamente convinto che il suo destino, come quello dell’Unione Europea e della Regione Euro-Mediterranea sia lo stesso e che sicurezza, la pace e lo sviluppo di tutti non possano essere raggiunti senza l’impegno di ognuno in un partenariato ambizioso e senza limiti. Costruire la nuova Europa senza tenere conto della culla dell’Europa, cioè il Mediterraneo, sarebbe un grave errore. Il Mediterraneo é una realtà umana, sociale e storica: una realtà che ci impone sempre di più di prendere misure coraggiose progettate verso il futuro. La diversità delle situazioni in queste aree rende tuttavia questo compito particolarmente difficile. E’ necessario comunque un approccio comune che ci permetta di decidere assieme, Europei e Mediterranei, dell’avvenire di una regione la cui sorte dipende spesso da decisioni prese altrove. (Grazie)