Nuove accessioni

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Nuove accessioni
Il vocabolario Treccani. Neologismi. Parole nuove dai
giornali
Autore: a cura di Valeria della Valle, Giovanni Adamo
Editore: Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma
Tipo: Dizionario
Anno edizione: 2008
Anno e mese di inserimento: 01/02/2010
Hanno fatto in un certo senso da autorevolissimi battistrada in epoca recente, raccogliendo una sfida impossibile –
la registrazione puntuale delle novità lessicali - le Nuove parole italiane dell'uso, VIII volume del Grande dizionario
italiano dell'uso di Tullio De Mauro e il Supplemento 2004 diretto da Edoardo Sanguineti al Grande dizionario della
lingua italiana. Pur nella diversità delle grandi opere di cui costituiscono un ideale complemento, sembrano
anch'essi rispettare il principio finora seguito per analoghe compilazioni, l'assenza dei termini censiti nei dizionari
storici o della lingua d'uso.
L'allarme suscitato dall'ingresso più o meno prepotente sulla scena della comunicazione di parole, lemmi di diversa
provenienza e di diverso indice di creatività è all'origine da sempre di arroventate polemiche. Arricchimento o
degrado della lingua? Contaminazioni positive, meticciato culturale leggibile nelle provenienze, nelle interferenze,
segno di vitalità, curiosità, feconda apertura? Oppure annacquamento di un rigoroso, coerente e consolidato
patrimonio, non sufficientemente e autorevolmente difeso da infiltrazioni spurie, consacrate con troppa faciloneria?
Hanno faticato, i neologismi, a farsi accettare dall'ufficialità, dal mondo dei linguisti, dei lessicografi, una certa
volatilità, la permeabilità agli influssi corrivi di mode disinvolte ai limiti del kitsch li ha reso invisi a chi voleva fissare
una volta per tutte le tavole della legge della comunicazione verbale o scritta. L'impegno profuso nel
consolidamento degli apparati linguistici, legato in molti casi a complesse motivazioni storiche, non consentiva
neanche la registrazione di eccentricità giudicate inammissibili (anche quando si trattava di necessità dettate da
terminologie specialistiche, bandite drasticamente, come tutti i “forestierismi, dialettalismi, neologismi” emarginati
dal Vocabolario degli Accademici della Crusca edito a Venezia, appresso Giovanni Alberti nel 1612). Bisogna
arrivare al 1726 per rintracciare la prima attestazione della parola “neologismo”, quando viene pubblicato
il Dictionnaire néologique à l'usage des beaux esprits du siècle dell'abate Pierre-François Guyot Desfontaines,
direttore del celebre “Journal des Savants”. Il secolo dei lumi può vantare tra i suoi meriti l'introduzione di un
nuovo clima, attento a decifrare il sangue vivo che pulsa nelle arterie di un sistema circolatorio profondamente
modificato prima di tutto nelle strutture e nei rapporti economico-sociali. L'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert, a
partire dal 1751, provvederà a classificare, catalogare con cura i nuovi linguaggi con tutte le loro articolazioni,
elaborandone una mappa minuziosa e spregiudicata. Il volume diretto da Valeria Della Valle e Giovanni Adamo
prova a fare il punto di un clima più ispirato a una filosofia dell'accoglienza: “gli ultimi decenni del XX secolo ...
sono stati segnati dall'irrompere sulla scena mondiale di un articolato processo di globalizzazione, che ha
determinato, tra l'altro l'affermarsi della società del plurilinguismo”, favorevole alla considerazione delle formazioni
neologiche come elementi “di ricchezza, di scambio e di collaborazione”. Non manca la considerazione della
vitalità della lingua italiana, capace di recepire influenze prevalentemente anglosassoni, ma anche di reagire alle
richieste della modernità con il ricorso a prefissi, suffissi (derivazione), o semplicemente attribuendo nuovi
significati a lemmi già esistenti reinterpretandoli o legandoli insieme (composizione). L'ambito di rilevazione
prescelto, con particolare riferimento al decennio 1998-2008, è quello della stampa quotidiana, luogo privilegiato e
necessario dell'invenzione linguistica, come già aveva intuito Alfredo Panzini nel suo Dizionario moderno del 1905.
Il materiale utilizzato proviene dall’archivio documentario dell’Osservatorio neologico della lingua italiana nato nel
1991 all’interno dell’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e storia delle Idee del CNR.
Nella foto, Valeria della Valle, curatrice dell'opera con Giovanni Adamo
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